Informazione

LE DISTRUZIONI DELLA NATO SUL TERRITORIO
DELLA REPUBBLICA FEDERALE DI JUGOSLAVIA

Federal Republic of Jugoslavia,
Federal Ministry of Foreign Affairs:
NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA - Documentary Evidence
Vol. I, Belgrade, May 1999; Vol. II, Belgrade, July 1999.

(Questa sintesi in lingua italiana e' stata curata dal
Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1999)

Con una serie di iniziative di presentazione dei due volumi del "libro
bianco" NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA, svoltesi nelle sedi delle
rappresentanze diplomatiche jugoslave di mezzo mondo, il Ministero
degli Esteri della RFJ ha voluto portare a conoscenza
della opinione pubblica straniera gli effetti devastanti della
campagna di bombardamenti dei paesi della NATO contro Serbia e
Montenegro. Il governo jugoslavo ha cercato in questa maniera di
rompere il muro del silenzio costruito attorno al paese dagli eserciti
aggressori, i quali hanno peraltro provveduto a censurare le
trasmissioni televisive e radiofoniche dalla Jugoslavia verso l'estero
prima radendo al suolo ripetitori, antenne e la stessa sede centrale
della RTV serba (16 i cadaveri rinvenuti tra le macerie), poi vietando
la diffusione delle trasmissioni via satellite con una decisione
illegale della Eutelsat, infine disturbando con tecniche di "jamming"
soprattutto dal territorio di Croazia, Bosnia-Erzegovina, Albania e
Kosovo-Metohija. In questo senso, la campagna di stampa scatenata
da anni contro la Repubblica Federativa Socialista di Jugoslavia
(RFSJ) e contro cio' che oggi ne rimane, nonche' contro la popolazione
serba in quanto maggioritaria e stanziata su larga parte del
territorio della ex-RFSJ, va inquadrata nell'ambito delle operazioni
militari stesse contro la RFSJ prima e la RFJ adesso. Una campagna di
stampa incessante, senza la quale i bombardamenti della scorsa
primavera non sarebbero stati possibili.

Il primo volume dell'opera contiene la documentazione sul primo mese
dei bombardamenti, iniziati la sera del 24 marzo 1999, mentre il
secondo riguarda il periodo successivo, fino al 10 giugno, per un
totale di 78 giornate che la popolazione della Jugoslavia e dei
Balcani non potra' mai piu' dimenticare.
Il "Libro bianco" illustra esclusivamente le conseguenze degli
attacchi dei paesi della Alleanza Atlantica per la popolazione e per
le strutture civili presenti sul territorio della RFJ. A queste
bisognerebbe aggiungere i danni registrati dai paesi limitrofi,
in termini di distruzioni (es: le bombe sganciate "per errore" in
Bulgaria), di inquinamento, e gli altri danni e pericoli potenziali
derivanti dalla aggressione (bombe in Adriatico, bombe inesplose e a
frammentazione, scontri e tensioni ad esempio nella FYROM), nonche' i
i morti nelle fila dell'esercito jugoslavo e degli alleati, la
violazione dei trattati e delle convenzioni internazionali, le
conseguenze per l'economia, la qualita' della vita, i rapporti
interetnici, anche al di fuori della Repubblica Federale, e cosi' via.

Il bilancio risultante da questo libro va dunque considerato come
parziale e provvisorio, visto pure il numero di persone in pericolo
di vita per le ferite subite, per le difficolta' di sopravvivenza
nella situazione determinata dall'intervento della NATO, per gli
effetti venefici, cancerogeni e mutageni dovuti ai bombardamenti, e
non da ultimo per gli effetti sulla psiche di bambini ed adulti. Al
di la' del numero dei morti, per intensita' e potenza militare la
aggressione contro la RFJ e' stata la piu' pesante operazione militare
dalla fine della II Guerra Mondiale. Essa ha visto una alleanza di 19
paesi alleati, piu' svariati altri con funzioni di supporto politico
e logistico, attaccare un unico paese allo scopo di distruggerne le
strutture economiche e quindi la possibilita' di sussistenza dei suoi
abitanti, smantellare le vie di comunicazione, deteriorare i rapporti
tra le nazionalita' che vi abitano, occupare militarmente una sua
provincia e prepararne la secessione e la annessione ad uno degli
Stati confinanti.

Quella che segue e' una breve sintesi dei suddetti due volumi del
"Libro bianco" - si prevede l'uscita anche di un terzo comprendente
il bilancio definitivo dei danni direttamente dovuti ai bombardamenti
- che sono disponibili nell'originale in lingua inglese anche in
internet, completi di fotografie e documentazione, sul sito del
Ministero degli Esteri della RFJ.

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LEGENDA:

MdI - Ministero dell'Interno

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VOLUME PRIMO (24 marzo - 24 aprile)

* Madanaj-Meja (Kosmet) 14/4: bombardamento della colonna di un
migliaio di profughi albanesi kosovari che si muovevano con automezzi
e trattori sulla strada tra Djakovica e Prizren causa 73 morti, 36
feriti.
Dopo il primo attacco, gli aerei della NATO colpiscono nuovamente
sulle case dove decine di persone avevano trovato rifugio terrorizzate
[42 foto; comunicati del MdI della Serbia; documenti dei medici
legali; pianta topografica]

* Bombardamenti di localita' residenziali e abitazioni:

- Rozaje 25/3: 1 morto, due feriti; bombe a frammentazione.
- Grlic 26/3: un ferito.
- Nogovac (Orahovac) 2/4: 11 morti, 5 feriti, quindici case distrutte,
tutte le vittime albanesi-kosovare. [6 foto]
- Samokovo (Kursumljia) 2/4: un morto, un ferito. [4 foto]
- Cacak 4/4: un morto. [2 foto]
- Vranje 5/4: bombardamento della stazione degli autobus, 2 morti e
15 feriti, molte case attorno distrutte. [4 foto]

- Aleksinac 5/4: cinque missili colpiscono l'area residenziale, 10
i morti, 12 feriti gravi, 40 con ferite minori, una dozzina di case
distrutte, danni agli stabilimenti delle ditte "Angrokolonijal" ed
"EMPA", all'ospedale, a negozi, a strade. [12 foto; dettagliato
rapporto di polizia; memorandum e 4 documenti MdI; 8 certificati
di morte; 7 referti delle autopsie; lista di 44 feriti; 12
testimonianze di privati; documenti sui danni alla ditta "Tekstil";
rapporto ditta edile sui danni ad edifici ed altre strutture civili]

- Dubinje-Sjenica 6/4: distruzione su abitazioni, costruzioni civili
e ditta DP PIK "Pester". [una foto]
- Podgorica 6/4: danni all'Istituto di Sismologia ed altri edifici.

- Pristina 7/4: bombardato e raso al suolo l'ufficio centrale della
posta con gli edifici circostanti; almeno 9 i morti, tra serbi e
albanesi, non tutti estratti dalle macerie, e molti feriti. Attacchi
sugli edifici pubblici in tutta la citta', notevoli distruzioni.
[11 foto]

- Cuprija 8/4: devastate innumerevoli abitazioni, un morto e tre
feriti. [3 foto; rapporto di polizia]
- Osecenica 9/4: 14 case distrutte.
- Pricevici (Valjevo) 9/4: vari complessi agrari e circa 1000
metri quadri di bosco in fiamme. [una foto]
- Merdare (Kursumlija) 10-11/4: una ventina di missili direttamente
sul villaggio, 5 morti e tre feriti di cui una donna incinta.
Irrimediabilmente colpita la strada Prokuplje-Podujevo e la ferrovia;
da segnalare l'uso di bombe a frammentazione. [2 foto]
- Samaila (Kraljevo) 11/4: gravi danni ad abitazioni, a ditte ed alla
scuola elementare "Petar Nikolic".
- Turekovac (Leskovac) 11/4: danni alle abitazioni. [4 foto]
- Dusmanici (Prijepolje): un serbatoio sganciato da un aereo della
NATO sfiora una casa, un altro finisce nel parco giochi di un asilo.
[2 foto]
- Ljubiste (Prizren) 14/4: un ferito [testimonianza]
- Pavlovac (Vranje) 14/4: bombe a frammentazione uccidono un uomo
e sua figlia dodicenne a due passi da casa. [6 foto]
- Subotica 16/4: danneggiamenti [2 foto]

- Batajnica 17/4: durante il bombardamento dell'aereoporto viene
uccisa Milica Rakic, nata nel 1996, ed un altro ragazzo e' ferito.
[6 foto; 4 rapporti sull'accaduto; testimonianza del padre di Milica]

- Rakovica (Belgrado) 17/4: distrutte innumerevoli abitazioni di
privati [2 foto]
- Nis 19/4: le case sulla via Bujmirska vengono rase al suolo; almeno
un morto [5 foto]
- Dolovi (Novi Pazar) 20/4: gravi danni alle case e al bestiame [due
foto]
- Djakovica (Kosmet) 21/4: la NATO attacca il campo profughi "Maja",
dove sono rifugiati decine di bosniaci. Quattro persone perdono
la vita, 20 i feriti, vari cavalli restano uccisi, gli edifici sono
distrutti.

* Bombardamento di strutture sanitarie:
rapporto sui danni alle strutture sanitarie fino al 31/3 ed
aggiornamenti quotidiani fino al 22/4.

* Danni per bombardamento alle strutture pedagogiche:

- tabella con la lista delle scuole e la descrizione dei danni
(dalla distruzione delle vetrate a danneggiamenti piu' gravi) nei
distretti di
BELGRADO: 9 scuole elementari ed un istituto tecnico a Cukarica;
8 scuole elementari e 4 secondarie a Rakovica; 9 scuole
elementari e la facolta' di ingegneria a Vozdovac; 4 scuole
elementari, una secondaria e la facolta' di agraria a Zemun; 5 scuole
elementari, due secondarie, un collegio per insegnanti d'asilo, la
facolta' di medicina a Savski Venac; una scuola elementare a
Zvezdara; 3 scuole elementari a Palilula; 6 scuole elementari e due
secondarie a Novi Beograd; una scuola elementare a Obrenovac; due
elementari a Sopot;
BOR: 6 scuole elementari;
JABLANICA: 19 scuole elementari, 9 secondarie, due collegi, la
facolta' di ingegneria e la Casa dello studente a Leskovac;
NISAVA: 7 scuole elementari, 8 secondarie, due collegi, 7 edifici
universitari e 5 Case dello studente a Nis; 3 scuole elementari, 2
secondarie, un collegio ed una Casa dello studente ad Aleksinac;
PCINJA: 6 scuole elementari, 5 secondarie ed una facolta'
universitaria
a Vranje; due scuole elementari ed una secondaria a Surdulica; una
scuola elementare ed una secondaria a Bujanovac; due elementari ed
una secondaria a Vladicin Han; una elementare a Presevo;
RASKA: 4 scuole elementari a Kraljevo [una foto]; 4 elementari, due
secondarie ed una Casa dello studente a Raska; due elementari a
Novi Pazar;
MORAVICA: 3 elementari e due secondarie a Cacak; 5 scuole elementari
a Lucani; una elementare a Ivanjica;
RASINA: due elementari a Krusevac; una elementare e due secondarie
a Trstenik;
BRANICEVO: una elementare ed una secondaria a Pozarevac;
DUNAVSKI: due elementari e due secondarie a Smederevo;
SUMADIJA: 10 scuole elementari, 7 secondarie, un collegio, due
facolta' universitarie ed il Centro studentesco a Kragujevac; una
scuola elementare a Knic;
KOLUBARA: 6 elementari e due secondarie a Valjevo;
MACVA: una scuola elementare a Sabac;
POMORAVLJE: due scuole elementari, tre secondarie ed un collegio a
Cuprija;
TOPLICA: una elementare, tre secondarie e la Casa dello studente di
Prokuplje; 4 scuole elementari a Kursumljia;
ZAJECAR: una secondaria a Boljevac;
ZLATIBOR: una scuola elementare a Cajetina; due a Nova Varos; una a
Kosjeric;
BACKA MERIDIONALE: 13 scuole elementari, 7 secondarie, 5 Case dello
studente, un collegio e 7 facolta' universitarie a Novi Sad;
BACKA OCCIDENTALE: 7 elementari e la facolta' di tecnica a Sombor; una
secondaria a Kula;
BANATO MERIDIONALE: due elementari e due secondarie a Pancevo.

* Danni a monumenti ed edifici di interesse pubblico:

Belgrado:

MONASTERO DI RAKOVICA: i forti spostamenti d'aria dovuti
a ripetuti bombardamenti nella zona hanno causato gravi danni e
compromesso la stabilita' dell'edificio.
TOPCIDER: danni alla ex-residenza reale.
EDIFICIO MINISTERIALE (Nemanjina 9): ricostruito dopo la
I G.M. ad opera di architetti serbi e russi, e' stato completamente
sventrato all'interno dai missili.
CENTRO COMMERCIALE USCE (Novi Beograd): esempio di architettura
contemporanea, ex-sede della Lega dei Comunisti e di varie
organizzazioni, era l'edificio piu' alto di Belgrado; bersagliato
dai missili ed interamente distrutto il 21/4.
RESIDENZA PRESIDENZIALE (Dedinje): ospitava opere d'arte
e sculture, e' stata completamente distrutta il 22/4.
UFFICI DELLA RTS (Tasmajdan): colpiti il 23/4 dalla NATO.
TEATRO DEI BAMBINI ED EDIFICIO DELLA RTS: frutto di una gara
tra architetti, i tre edifici situati nel parco Tasmajdan sono stati
danneggiati nel bombardamento del 23/4.
CHIESA DI SAN MARCO (Tasmajdan): imponente costruzione iniziata negli
anni '30, danneggiata nei bombardamenti del 23/4 contro la RTS.
CHIESA ORTODOSSA RUSSA (Tasmajdan): degli anni '20, danneggiata nel
bombardamento del 23/4 contro la RTS.
MUSEO D'ARTE MODERNA: gravi danni [testimonianza del direttore].

ZEMUN: danni alla Cappella del Sant'Arcangelo.

NOVI SAD: demolito il ponte di Varadin, sul Danubio (1/4), con
l'annesso parco-memoriale del bombardamento nazista del 1942; danni
al Museo della Vojvodina [una foto], alla biblioteca della facolta' di
Filosofia, alla storica fortezza di Petrovaradin, al monastero di San
Juraj, all'ospedale in via Beogradska, al Museo cittadino. Il 19/4 un
missile colpisce in pieno l'edificio del governo locale della
Vojvodina, ex-sede della Banovina Vojvodina negli anni '30 [3 foto].

PARCO NAZIONALE DELLA FRUSKA GORA: Gravi danni ai monasteri di
Novo Hopovo (c.1576), Sisatovac (c.1520, distrutto dagli ustascia nel
'41 e recentemente ricostruito), Staro Hopovo (c.1752), Kovilj (XVIII
secolo).

PANCEVO: Monastero di Vojlovica, gravemente compromesso dai
bombardamenti contro la raffineria della citta'.

KRAGUJEVAC: nella notte tra l'8 ed il 9/4 e poi a ripetizione nei
giorni successivi la NATO bombarda l'industria automobilistica ZASTAVA
causando gravi danni in tutto il centro storico.

KRALJEVO: bombardato il villaggio storico di Samaila; danni ai
monasteri di Zica (XIII sec.) e Pavlica Nuova (c.1380).

KRUSEVAC: danni nella zona della fortezza del Principe Lazar
(XIV sec.) e nel centro storico.

SMEDEREVO: danni al centro storico.

NIS: seconda citta' della Serbia, ha subito gravi danni al centro
storico, compreso il bombardamento del Museo storico della Croce
Rossa e la distruzione degli edifici piu' antichi della fabbrica di
tabacco.

MONTE KOPAONIK: danni al museo "Josif Pancic".

BRUS: danni nel monastero di Melentija.

KURSUMLIJA: danni al monastero di San Nicola, di epoca Nemanja
(XII sec.), a causa dei ripetuti bombardamenti contro il ponte di
Toplica.

PROKUPLJE: danni alla chiesa di San Prokopi.

VRANJE: la distruzione del centro cittadino ha causato danneggiamenti
alla parte vecchia ed alla zona del cimitero; anche il sito
archeologico di Pavlovac e' stato colpito.

LOZNICA: danni al monumento ai caduti della I G.M.

IVANJICA: gravi danni al centro storico.

OVCAR: danni ai monasteri della Ss. Trinita' e di Sretenje.

KABLAR: il 4/4 bombe cadono nei pressi del monastero quattrocentesco
di Nikolje.

UZICE: il 22/4 un missile centra l'edificio della Posta centrale,
causando danni nel centro cittadino compresa la chiesa di S. Marco.

ZVECAN: cittadina medioevale, danneggiata durante i bombardamenti di
Kosovska Mitrovica.

DJAKOVICA: completamente distrutta la antica area del mercato,
compresa la moschea di Hadim (XVI sec.) ed il ponte Tabacki.

PRISTINA: gravissimi danni al centro cittadino, distrutta
completamente la stazione ferroviaria. Direttamente colpito dalla NATO
persino il memoriale di Gazimestan, dedicato alla battaglia di Kosovo
Polje, fuori dalla citta', e danneggiato dalle detonazioni il
monastero di Gracanica (XIV sec., sotto tutela UNESCO).

PEC: ripetutamente bombardato il centro cittadino; danni anche nella
zona del cimitero.

KLINA: danni alla chiesa di Santa Paraskeva presso Drsnik.

LOCANE: distrutta la "cabina di Danilovic" (inizi del '700).

PRIZREN: completamente distrutto l'edificio della Lega di Prizren
[2 foto].

* Distruzione di ponti e vie di comunicazione:

Aereoporto di Golubovci, Ponte di Varadin (Novi Sad, sul Danubio)
[2 foto], ponte di Beska (presso Novi Sad, sul Danubio) [2 foto],
ponte della Liberta' (Novi Sad, sul Danubio) [4 foto, due
testimonianze]; ponte "25 maggio" presso Backa Palanka (sul Danubio al
confine con la Croazia) [2 foto], ponte di Jezgrovici al confine con
il Kosmet [2 foto], ponte di Biljanovac presso Kraljevo [2 foto],
ponte della ferrovia a Novi Sad [2 foto], ponte sull'Ibar a Brvenik
presso Kraljevo [2 foto], ponte di Bogojevo e case adiacenti (presso
Sombor, sul Danubio) [4 foto], ponte ferroviario vicino Lozno [2
foto], linea ferroviaria Kraljevo-Lapovo presso Vitanovac [2 foto]

PRISTINA
- Ufficio postale [4 foto]
- Aereoporto e strutture collegate [una foto]
- Stazione degli autobus [due foto]

PONTE DELLA FERROVIA e ponte "Sarajevo" presso Grdelica (Leskovac),
colpito un treno passeggeri: 9 morti e 16 feriti nel primo [22 foto],
12 morti nel secondo caso [con 21 documenti tra autopsie,
testimonianze, perizie legali, eccetera; lista dei morti e dei
feriti].

Ponte Efendi presso Ponosevac, ponte di Biljanovac sull'Ibar [4 foto],
ponte della ferrovia sul lago di Limsko a Donja Bistrica [2 foto],
ponte presso Pepeljevac, ponte sulla Morava presso Krusevac, ponte
Smederevo-Kovin sul Danubio [4 foto]; ufficio postale di Uzice [3
foto];

ponte della ferrovia a Ostruznica, sulla Sava [due foto].

* Bombardamenti di antenne e ripetitori

27 pagine di documentazione e fotografie, di cui citiamo in
particolare
- i ripetitori sul Parco Nazionale della Fruska Gora, sulla Jagodina,
sullo Zlatibor, sullo Jastrebac, in Kosovo, sul centro commerciale
USCE a Novi Beograd;
- la distruzione della sede della RTV della Serbia in pieno centro
a Belgrado, avvenuta il 23/4 durante la normale attivita' di parecchi
giornalisti jugoslavi e stranieri, che ha causato la morte di 16
impiegati ed il ferimento di altri 16.

* Distruzione delle strutture produttive:

PANCEVO - "Lola Utva" (produzione di aerei leggeri) [4 foto]
GNJILANE (Kosmet) - "PIK Mladost" (agricoltura) e "Kosmet Prevoz"
(autobus)
CACAK - "Sloboda" (officine meccaniche, pompe, motori, ecc.) [2 foto]
BELGRADO - Centrale del riscaldamento con serbatoi di carburante,
ucciso un sorvegliante [10 foto, 4 documenti]
NIS - "DIN" (tabacchi), 5/4: gravi danni alle adiacenti strutture
della Facolta' di ingegneria [2 foto]; "Feroks", "Papir servis", "Nada
Tomic", "Jagodinska Pivara" e stazione veterinaria, 15/4.
LUCANI - "Milan Blagojevic" (chimica), 200 famiglie senzatetto
[2 foto]
KRAGUJEVAC - "Crvena Zastava" (automobili), 9/4: decine di operai che
presidiavano la fabbrica restano feriti, 30mila disoccupati ed
indotto bloccato [14 foto]; "Zastava Transport Spedicija", 15/4
(ditta spedizioni)
DUBINJE - allevamento bestiame e coltivazioni [una foto]
UROSEVAC (Kosmet) - "Plantaza" (coltivazioni)
RZNIC (Kosmet) - allevamento bestiame e coltivazioni
PRISTINA (Kosmet) - "Plastika" (materiali plastici) [una foto],
depositi carburante "Jugopetrol", "Magistrala" (edilizia stradale)
[una foto], "Dardanija" (deposito automezzi)
VALJEVO - "Krusik" (industria tessile e componenti elettrici), sei
feriti e gravi danni in citta' [sei foto]
KRUSEVAC - Industria "14 Ottobre" per l'estrazione mineraria
RAKOVICA (Belgrado) - il 15/4 sono colpite le ditte "Jugostroj",
"Panetteria Belgrado", "Rekord", "IMR", "DMB", "Minel", "Rakovica",
"Telekom Srbija", negozi e strutture scolastiche attigue.
BARIC (Obrenovac) - "Prva Iskra" (materiali da costruzione), 17/4
[6 foto]

* Depositi di carburante e derivati del petrolio:

- PANCEVO
Due morti e 4 feriti nel bombardamento del 4/4 [4 foto].

A ripetizione il 12, 15-16 e 18/4 la NATO attacca ancor piu'
pesantemente [rapporto legale] mettendo a rischio la vita dei 130mila
abitanti della citta' e di quelli delle aree vicine (Belgrado dista 16
chilometri). Sostanze altamente venefiche e/o cancerogene sono
rilasciate in tutta la zona. Benche' l'attivita' dell'industria
chimica fosse stata via via interrotta nei giorni precedenti, sia per
evitare rischi sia a causa dei danni dei bombardamenti iniziali, la
NATO ha colpito intenzionalmente i depositi allo scopo di causare il
rilascio delle sostanze chimiche nell'ambiente.

La notte tra il 15 ed il 16 sono presi di mira i depositi di ammoniaca
della "HIP Azotara" e quelli di vinilcloruro monomero (VCM) della "HIP
Petrohemija", nonche' la raffineria "NIS", causando in particolare
emissioni di ammoniaca elevatissime.
La notte tra il 17 ed il 18 sono presi di mira gli stessi obiettivi,
in particolare la raffineria, dove viene generato un incendio con
fiamme alte 100 metri ed una enorme nube visibile a decine di
kilometri di distanza; la mattina dopo il colore della pioggia e'
nero, ed il terreno e' contaminato da carbonio, altamente cancerogeno,
mentre pioggie acide si verificano in tutta la regione. Alla "HIP
Petrohemija" le bombe cadono sul polivinilcloruro (PVC) e nuovamente
sui depositi di VCM, generando una concentrazione di VCM nell'aria
pari a 7200 volte il massimo consentito tra le 5 e le 6 del mattino e
10600 volte il massimo consentito tra le 6 e le 8, senza diminuzioni
apprezzabili per svariate ore.

Il VCM e' cancerogeno e mutageno, e l'OMS si oppone alla sua
immissione nell'aria anche in quantita' minime. Da registrare anche
il rilascio di idrocloruro, monossido di carbonio, fosgene (velenoso),
dei quali non si e' potuta misurare la concentrazione per ragioni
tecniche, oltreche' della suddetta ammoniaca. Poiche' in Occidente
la natura delle industrie chimiche di Pancevo era assolutamente nota,
visto che alla loro costruzione avevano partecipato anche tecnici di
alcuni paesi della NATO, il disastro ambientale e sulla salute
umana va considerato come intenzionale e dunque come operazione
militare di carattere genocida, per l'uso indiretto di armi chimiche
atte allo sterminio di massa. Nessuna delle produzioni degli
stabilimenti colpiti era destinata a scopi militari, mentre le
distruzioni hanno avuto effetti micidiali per l'economia di tutto il
paese. Si e' anche rischiata l'esplosione dello stabilimento
"Ethylene", situato nella raffineria, che avrebbe potuto devastare
una gran parte della citta'.

L'intenzione della NATO non era quella di interrompere l'attivita'
produttiva, gia' compromessa, bensi' quella di esporre la popolazione
civile ai rischi dovuti alle emissioni chimiche. E' chiaro che per
questo i responsabili della aggressione devo rispondere di crimini
di guerra quali uso di armi proibite e genocidio.

- ALTRI DEPOSITI COLPITI:
Bogurovac (Kraljevo) 4 e 8/4, Smederevo 4/4, 9/4 [4 foto], 13/4
[4 foto], Pristina 5/4, Novi Sad 5/4, 7/4 [4 foto], 12/4 [2 foto],
16-18/4 [6 foto], Mala Krusa (Prizren) 6/4, Devet Jugovica (Pristina)
6/4 [foto], Conoplja (Novi Sad) 4-8/4 [4 foto] e 12/4 [2 foto],
Pancevo 12/4

* Strutture turistiche e sportive:

Tornik (Zlatibor) 8/4: centro sportivo-ricreativo, strutture sanitarie
"Cigota" e centro di riabilitazione per bambini, 3 morti [6 foto].
Monte Kopaonik 13/4: Hotel "Baciste" completamente distrutto con l'uso
di bombe a frammentazione [4 foto].
Raska: distruzione dello stadio.

===

VOLUME SECONDO (25 aprile - 10 giugno)

* Bombardamento della colonna di circa 600 profughi kosovaro-albanesi
sulla strada tra Prizren e Suva Reka presso Korisa (Kosmet), 13
maggio.
I prufughi stavano rientrando nelle loro case a Korisa, percio' sono
stati presi di mira dalla NATO interessata al mantenimento della
emergenza umanitaria. 48 i morti e circa 60 i feriti, soprattutto tra
bambini, donne ed anziani [32 foto].

* Bombardamento di abitazioni e zone residenziali:

- Surdulica, 27/4: 10 morti nel bombardamento di un gruppo di
palazzine [10 foto, rapporto MdI, rapporto di polizia, rapporto dei
medici legali con le autopsie, testimonianze].
- Prizren (Kosmet), 28/4: bombardamento della Via
Podrimska, in pieno centro, con la distruzione di circa 50 case
di cittadini di origine rom, 4 morti e 20 feriti gravi [6 foto].
- Jablanica (Kosmet), 1/5: 2 morti e 16 feriti gravi sul bombardamento
del villaggio, abitato soprattutto da musulmani; distrutti una
cinquantina di edifici, gravi danni alla moschea [4 foto].
- Kule (Kosmet), 1/5: 7 morti e 15 feriti, essenzialmente kosovaro-
albanesi [7 foto].
- Gosici (Montenegro), 28/4: nel bombardamento dell'aereoporto
di Golubovci restano coinvolte case ed allevamenti nel circondario,
colpiti da bombe a frammentazione [5 foto].
- Subotica, 27/4 [lista con ammontare dei danni].
- Belgrado, 30/4: bombe sulla via Maksim Gorki e limitrofe, diversi
feriti dei quali una ragazza morta successivamente [3 foto, 5 rapporti
investigativi]
- Murino (Plav), 30/4: 4 morti e 4 feriti gravi, piu' altri minori,
nel bombardamento dell'abitato di Murino.
- Vitanovac e Zarce (Kraljevo), 1/5: 5 feriti [2 foto].
- Sremska Mitrovica, 2/5: un morto [2 foto].
- Valjevo, 2/5: colpito un sobborgo, un ferito, gravi danni
[testimonianza, due foto].
- Novi Sad, 6/5: un missile cade direttamente nel mezzo di un
incrocio nella zona di Detelinara, danneggiando irreparabilmente le
abitazioni e la scuola elementare circostanti, generando un enorme
cratere di circa 10 metri nella strada, e causando una decina di
feriti [2 foto].
- Nis, 7/5: varie zone della citta' sono colpite nella notte, e poi
di nuovo la mattina con bombe a frammentazione, finanche il
Centro di Patologia Clinica, l'Universita', e la piazza del mercato
vicino alla storica fortezza. Tredici i morti, 18 feriti gravi, 11
feriti minori [7 foto].
- Novi Beograd, Ambasciata della RP della Cina, 8/5: situata in un
punto piuttosto isolato, senza altri edifici attorno, la
rappresentanza diplomatica viene colpita in pieno causando tre morti
ed una decina di feriti [22 foto, due rapporti MdI].
- Cacak 10/5: 4 morti e vari feriti [5 foto, rapporto investigativo,
4 autopsie, pianta topografica, 2 testimonianze, 2 certificati di
morte].
- Orljane (Doljevac), 11/5: un morto [2 foto].
- Murino (Plav, Montenegro), 11/5: varie case distrutte [7 foto].
- Vrbovac (Kosmet), 16/5: bombe a frammentazione rendono
invalido a vita un bambino di 13 anni [4 foto, 2 testimonianze].
- Jesenica (Valjevo), 18/5: un morto ed una ventina di feriti [3
foto, rapporto, autopsia, 3 testimonianze].
- Sombor, 21/5: colpite circa 50 case sulla Via Vuk Karadzic,
almeno un morto e svariati feriti, molti capi di bestiame uccisi
[6 foto].
- Djakovica, 21/5: un morto [due foto].
- Sabac, 25/5: un morto e vari feriti [una foto].
- Novopazarska Banja, 25/5: circa 30 case danneggiate, almeno
due feriti gravi [una foto].
- Radoste (Kosmet), 26/5: nel bombardamento della ferrovia
vengono uccisi due ragazzi ed altri tre ragazzini sono gravemente
feriti [due foto].
- Ralja, 26/5: una casa rasa al suolo con tre bambini uccisi e
vari feriti gravi per le bombe cadute sui palazzi [6 foto].
- Aleksinac, 28/5: vari missili sono lanciati sul centro della
cittadina, distruggendo completamente due case, uccidendo tre
persone, ferendone gravemente altre 5, e causando altri
ingenti danni [8 foto].
- Petrovaradin (Novi Sad), 29/5: un gruppo di case distrutte [due
foto].
- Camurlija (Nis), 29/5: due morti e due feriti per le bombe cadute
sulle case [due foto].
- Cuprija, 29/5: bombardamento sul centro cittadino, circa 100
edifici distrutti o danneggiati, una ventina i feriti [due foto].
- Brvenik (Raska), 30/5: distrutte le case nella zona del cimitero
[4 foto, due rapporti investigativi].
- Ripanj (Belgrado), 31/5: una anziana donna uccisa e due
persone ferite nel bombardamento delle loro abitazioni [4 foto].
- Drazevac (Obrenovac), 31/5: un morto [due foto].
- Novi Pazar, 31/5: undici morti nel bombardamento della Via
S. Nemanja, in centro, e di altre zone periferiche; 12 i feriti gravi
ed 11 i minori, un centinaio di edifici distrutti o danneggiati,
nonche' una scuola elementare, un centro medico, vari negozi, una
stazione degli autobus [16 foto, memorandum MdI].
- Novi Sad, 8/6: colpita la zona "Shanghai", un morto e parecchi
feriti.

* Bombardamento di strutture mediche:
rapporto sui danni tra il 26 aprile ed il 24 maggio, in varie zone
della RFJ; rapporto degli effetti del bombardamento dell'1/5 su
Pancevo, con gravi danni a vari centri clinici, e testimonianza;
rapporto sui danni all'ospedale di Valjevo (2/5) e testimonianza; 2
foto dei danni all'Istituto di neurologia e nefrologia di Belgrado
(8/5); 8 foto della distruzione del Centro Clinico ed Ospedale (KBC)
"D. Misovic" a Belgrado, che ha causato la morte di 4 pazienti in
terapia intensiva e devastato la Clinica Neurologica; 18 fotografie,
un rapporto investigativo, 2 testimonianze, un rapporto medico-legale,
la lista dei feriti e la lista degli sfollati in seguito al
bombardamento del Sanatorio di Surdulica e dell'alloggio per i
profughi dalla Croazia, con 13 morti sul colpo, 3 feriti gravi, 5
dispersi e 35 feriti minori.

* Danni a monumenti ed edifici di interesse pubblico:

BELGRADO:
- Centro commerciale "USCE", ri-bombardato il 27/4
- Museo d'Arte Moderna, danneggiato in seguito al
bombardamento del centro "USCE" del 27/4, distrutte le grandi
vetrate [lista dei danni].
- Fortezza di Belgrado e Museo Storico della Serbia danneggiati
lo stesso 27/4 [testimonianza].
- Edifici del Ministero della Difesa e dell'Esercito, del Ministero
degli Esteri, del Governo della Serbia, del Ministero degli Interni,
degli Affari Sociali e della Sanita', altri edifici storici sulla
imponente Kneza Milosa e dintorni.
- Torre televisiva del Monte Avala.
- Rakovica: ri-bombardata il 3, 22-23, 29 e 30 maggio
- Hotel "Jugoslavija": direttamente colpito dai missili.
- Museo Etnografico.

NIS: tomba altobizantina, zona di Trupale, museo-memoriale "12
febbraio", Torre dei Teschi, chiesa dell'Arcangelo Michele, zona del
mercato (attaccata il 7/5 con bombe a frammentazione), vecchio
distretto, Universita', Museo Nazionale, Orchestra Sinfonica,
ex-Sinagoga, Piazza della Liberta', consolato greco, Istituto Pasteur,
chiesa di San Giovanni ad Orljane, complesso dell'industria del
tabacco con Museo della Croce Rossa, zona archeologica di
Mediana (bombe a frammentazione).

NOVI PAZAR: antichi bagni turchi, Monastero di Sopocani (sotto
tutela UNESCO), chiesa di San Pietro (idem) e Djurdjevi Stupovi
(idem).
GURCEVO: Memoriale Charnel.
NOVI SAD: Ponte Zezelj, vecchio edificio della TV.
VRDNIK (Sremska Mitrovica): miniera di carbone, monastero,
chiesa e monastero di Sisatovac.
VRSAC: fortificazioni.
MONTE KOPAONIK: Memoriale "J. Pancic" ri-bombardato.
KURSUMLIJA: monastero di San Nicola.
BALAJNAC: sito archeologico.
SAMAILA: monumenti funebri e chiesa di San Procopio.
ZABLACE: chiesa degli Arcangeli Michele e Gabriele.
CVETKE: storica chiesa in legno a Rudnik.
PRILIKE: chiesa.
TRSTENIK: vecchio ponte sulla Morava, antico centro storico
(Carsija), monastero di Ljubostinja.
DJUNIS: Monastero di San Roman.
KRCMAR (Valjevo): chiesa protestante di San Nicola.
PANCEVO: vecchio ospedale, monastero di Vojlovica, chiesa
della Trasfigurazione.
GRACANICA: il famoso monastero ha subito le conseguenze di
innumerevoli attacchi su tutto il circondario.
DRAGANAC: monastero di San Gabriele.
KRAGUJEVAC: antica fonderia, vecchie caserme, teatro "J. Vujic",
scuola di musica, Universita', palazzo del principe Michele,
galleria d'arte, palazzo della vecchia assemblea, archivio Sumadija,
museo-memoriale "21 Ottobre".
DECANI: monastero.
GORAZDEVAC: chiesa in legno di San Geremia.
CACAK: Museo (specialmente danni alla facciata, del secolo
scorso), chiesa dell'Ascensione, vecchie scuole elementari.
VALJEVO: vecchio ospedale.
KADINJACA: monumento.
VELIKA HOCA (Orahovac): zona ricca di antiche chiese
ortodosse, bombardata l'11-12 maggio.
SRECKOVAC: chiesa di Sant'Elia.
BUSTRANJE: chiesa di San Dimitri.
VINCA, BELO BRDO: bombe a pochi metri dal sito archeologico.
GORNJE NERODIMLJE: antiche chiese e monasteri attorno alla
zona dei bombardamenti.
ZITORADA: chiesa.
SMEDEREVO: fortezza.
PALIC (Subotica): rasa al suolo la stazione metereologica, ex
villa di Joszef Sigeti, ed altre strutture, compresa una sala
conferenze.
SABAC: fortezza, antico centro storico.
GAZIMESTAN (Kosmet): ancora tra il 22 e 23 maggio due missili
bersagliano il memoriale della battaglia di Kosovo Polje.
TEKERIS: memoriale della battaglia del Monte Cer, casa Charnel.
DRSNIK: distrutta la chiesa di santa Petka.

* Bombardamento di strutture penitenziarie:

Istok (Pec): il centro penitenziario KPD "Dubrava", esteso su di
un'area molto ampia in aperta campagna, viene completamente
distrutto dalle bombe tra il 19 ed il 21 maggio.
95 prigionieri morti e 196 feriti [16 foto].

* Bombardamento di ponti e vie di comunicazione:

Ponte sul Danubio Zezelj a Novi Sad, 26/4 [2 foto, rapporto];
ponte Ostruznica sulla Sava, un morto, 29/4 [4 foto, 4 rapporti];
ponte "Sarajevo" nella gola di Grdelica, 29/4, quarto attacco aereo
[due foto]; ponti sul fiume Toplica presso Podina, 29/4 [3 foto]
e 2/5 [2 foto]; ponte sulla Morava presso Trstenik, 30/4, un morto
[2 foto]; ponte sulla Rasina presso Krusevac, 2/5 [2 foto]; ponte
ferroviario presso Vatin al confine con la Romania, 6/5 [due foto];
ponti ferroviari presso Bogutovac, 8/5 [due foto, rapporto]; ponte
sulla Nisava a Nis, 8/5 [due foto]; ponte sulla Velika Morava
presso Mijatovac, 8/5, tre addetti della Croce Rossa rumena feriti
[due foto]; ufficio della Posta centrale di Uzice, ri-bombardato e
raso al suolo il 9/5 [due foto]; viadotto autostradale e ferrovia
presso Velika Plana, 10/5 [tre foto]; tangenziale di Cacak, 10/5,
due morti [tre foto]; ponte sul fiume Lim presso Prijepolje, 11/5
[due foto]; viadotto autostradale presso Horgos, 11/5 [due foto];
ponte di Kokin Brod, 11/5 [due foto], ponte di Murino, 11/5 [tre
foto]; ponte a Vrbas, 13/5 [due foto]; viadotto presso Kursumlija,
14/5 [due foto]; viadotto autostradale e ferrovia presso Trupalske,
14/5 [due foto]; ponte a Vladicin Han, 18/5, un morto [5 foto];
ponte a Banatski Dvor; ponte presso Luzani (Kosmet), 1/5: colpito in
pieno un pullman, 39 morti e 13 feriti gravi [11 foto];

Savine Vode (Kosmet), 3/5: la strada regionale tra Pec e Rozaje viene
bersagliata ripetutamente con tre missili e bombe a frammentazione
tra le 11:45 e l'una e trenta, colpendo tra l'altro un pullman di
linea e causando l'uccisione di 17 passaggeri ed il ferimento di 44 [8
foto].

===

APPENDICE a cura del CRJ:

* Trattati internazionali violati:

- Carta della Organizzazione delle Nazioni Unite, articolo 2
- Costituzione della Repubblica italiana (1947) e altre leggi
fondamentali dei paesi aggressori
- Convenzioni di Ginevra sullo stato di guerra (1949)
- Trattato costitutivo della NATO (1949)
- Accordo internazionale sui diritti civili e politici ed accordo
internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (1966)
- Protocollo aggiunto n.1 alle Convenzioni di Ginevra (1977)
- legislazione riguardante la navigabilita' di corsi d'acqua
internazionali (Danubio)

* Presenti attivita' dei paesi NATO contro la RFJ e le popolazioni
dei Balcani:

- embargo (Legge del Senato USA che indica la Serbia come
"Stato terrorista"; raccomandazioni della UE);
- violenze e distruzioni da parte della organizzazione addestrata
ed armata dalla NATO 'UCK' sul territorio di Kosovo e Metohija; fuga
della popolazione non-schipetara e schipetara non secessionista;
- addestramento, armamento, finanziamento del movimento irredentista
pan-albanese e per la ulteriore destabilizzazione della RFJ
(Montenegro, Sandjak, Vojvodina);
- disinformazione strategica e censura sulle informazioni dalla RFJ;
- violazione del diritto d'asilo per i profughi kosovari (serbi, rom,
eccetera; vedasi Circolare Ministero dell'Interno 5/8/1999).

===

Federal Republic of Jugoslavia,
Federal Ministry of Foreign Affairs:
NATO CRIMES IN YUGOSLAVIA - Documentary Evidence
Vol. I, Belgrade, May 1999; Vol. II, Belgrade, July 1999.

Questa sintesi in lingua italiana e' stata curata dal
Coordinamento Romano per la Jugoslavia, ottobre 1999

Subject: HELP SLOVENIA BECOME A PROVINCE OF A FOREIGN POWER !
Date: Wed, 5 Mar 2003 17:42:50 +0100
From: "Blaz Babic" <blaz.babic@...>

Dear Anthony,

sent forward to all media in Slovenia.

Best regards,

Blaz

---

Three items of possible interest to you, from Anthony Coughlan,
Dublin, Ireland

Anthony Coughlan, member of http://www.teameurope.info/

Senior lecturer in social policy, Trinity College, Dublin, Ireland.
Involved in pressure group politics all his political life, especially
in opposition to European integration. Currently he is secretary of
The National Platform, a non-party euro-critical umbrella
organisation. He has been a member of TEAM Board since 1998 and was
TEAM's coordinator 1998-2000.

_____________________________________
(ITEM 1: An idea for a leaflet)
____________________________________

VOTE YES TO THE EU AND HELP SLOVENIA BECOME A PROVINCE OF A FOREIGN
POWER

* VOTE YES to adopt the 6000-page EU Treaty - and the 25,000 EU laws
and regulations you must obey when it comes into force, amounting to
110,000 pages of rules you have never seen.

* VOTE YES to surrender control of what happens inside Slovenia's
borders.

* VOTE YES to abolish the Slovenian Tolar for ever, hand over
Slovenia's currency reserves to the EU Central Bank in Frankfurt, and
have the interest rate for borrowing money decided by what suits
Germany and France, not Slovene needs.

* VOTE YES to allow the Slovenia's land to be physically sold to EU
buyers, where land prices are on average several times Slovenian
levels.

* VOTE YES to have your fundamental rights decided by the EU Court
rather than by Slovenia's Constitution, by means of the EU Federal
Constitution now being drawn up, to be imposed on Slovenia AFTER
joining the EU, when it will be too late for us to say No.

* VOTE YES to halving the number of jobs in Slovene industry, as
happened to Ireland in its first 10 years of EU membership in the
1970s.

* VOTE YES to trebling the salaries of Government politicians, who are
longing for big jobs in Brussels, where they will be beyond the
control of Slovene voters.

* VOTE YES to devalue your own vote and that of every Slovene, for
once the EU gets power to make laws for Slovenia, you must obey what
Brussels decides even if Slovenia's vote is cast against by the
Llubjana government you elect.

* VOTE YES to abolish Slovenia's independence and destroy the right of
Slovenes to make their own laws and determine Slovenia's international
relations in accordance with the nation's interests and best
traditions.

(Issued by - name - address - etc.)



******************************************
ITEM 2: An answer to a political puzzle
_________________________________________
WHY DO GOVERNMENTS SEEM TO WANT TO REDUCE THEIR OWN POWER BY JOINING
THE EU?

Ministers in EU Member and Candidate countries tend to welcome the
transfer of state functions from the national to the supranational EU
level because it means considerable increase in their own personal
power.

At national level ministers are part of the executive arm of
government. To get something done they need the approval of their
Prime Minister, their national Finance Minister if it involves the
expenditure of money, and above all they must have the support of a
majority in their national parliament and, implicitly, amongst voters
in their country as a whole.
Remove that power to Brussels, shift the relevant competence to the
supranational level, and the national minister in question becomes a
European legislator, one of 24 or 25 others, making laws for 300/400
Europeans behind closed doors, often on the basis of package deals, on
first-name terms with Gerhard(Scroder), Jacques(Chirac),
Silvio(Berlusconi) and Tony (Blair).

There is an intoxicating accretion of power to the politicians
concerned, even if they wield only a handful of votes on the EU
Council of Ministers, as they are transformed from government
executives at national level into European legislators, responsible
collectively to no one.

Simultaneously there is reduction in the power and competence of their
own parliaments and peoples, who can no longer decide or make laws on
the matter in question.

An EU member state on its own cannot decide a single European law. Its
people, parliament and government may be opposed to an EU law, its
government representative on the Council of Ministers may vote against
it, but they are bound to obey it nonetheless once it is adopted by
qualified majority vote on the EU Council.

This devalues the vote of every individual citizen. Each policy area
transferred from the national level to the supranational EU level
devalues it further. It reduces the political ability of citizens to
decide the common good. It deprives them of the most fundamental right
of membership of a democracy, the right to make their own laws, to
elect their representatives to make them, and to change those
representatives if they dislike the laws they make.

That is why all democrats, whether on the political Centre,Left or
Right of politics, should vote No to the EU for the sake of the common
good.



******************************************
ITEM 3: TOP EU POLITICIANS SAY WHAT THE EU IS ALL ABOUT
******************************************


"We need to develop the instinct of acting together. The first reflex
is still national."

- M.Valery Giscard d'Estaing, President of the EU Convention, The
Guardian. London, 13 September 2002
_________

"If we were to reach agreement on this point (i.e. a consensus
proposal from the EU Convention), we would thus open the way towards a
constitution for Europe. To avoid any disagreement over semantics, let
us agree now to call it 'a constitutional treaty for Europe.'"

- M.Valery Giscard d'Estaing, President of the EU Convention, Irish
Times, 1 March 2002
__________

"When we build the euro - and with what a success - when we advance on
the European defence, with difficulties but with considerable
progress, when we build a European arrest-warrant,when we move towards
creating a European prosecutor, we are building something deeply
federal, or a true union of states. . . The Charter of Fundamental
Rights of the European Union must become a charter of rights that is
applicable and effective... I wish this Constitution to be the
Constitution of a rebuilt Union, able to reflect its social cohesion,
deepen its political unity, express its power externally."

-M.Pierre Moscovici, French Minister for Europe, Le Monde,28 February
2002
_________

"European monetary union has to be complemented by a political union -
that was always the presumption of Europeans including those who made
active politics before us. . .What we need to Europeanise is
everything to do with economic and financial policy. In this area we
need much more, let's call it co-ordination and co-operation to suit
British feelings, than we had before. That hangs together with the
success of the euro."

-German Chancellor Gerhard Schröder, The Times, London, 22 February
2002
__________

"Defence is the hard core of sovereignty. Now we have a single
currency, then why should we not have a common defence one day?"

- Spanish Defence Minister Federico Trillo,European Parliament
Committee on Foreign Affairs, 19 February 2002
________

"The EU ought to develop into a great power in order that it may
function as a fully fledged actor in the world."

- Paavo Lipponen, Prime Minister of Finland, London, 14 February 2002
________

"It (the introduction of the euro) is not economic at all.It is a
completely political step . . .The historical significance of the euro
is to constuct a bipolar economy in the world. The two poles are the
dollar and the euro. This is the political meaning of the single
European currency. It is a step beyond which there will be others. The
euro is just an antipasto." (i.e a first course.)

- Commission President Romano Prodi, interview on CNN, 1 January 2002
__________

"The currency union will fall apart if we don't follow through with
the consequences of such a union. I am convinced we will need a common
tax system."

- German Finance Minister Hans Eichel, The Sunday Times, London, 23
December 2001
________

"The European constitution that Germany and France wish for will be an
essential step in the historic process of European integration."
-Joint statement of French President Jacques Chirac and German
Chancellor Gerhard Schröder, Nantes, 23-11-2001
________

"Let us act in such a way that it(an EU Constitution) becomes a
reality in 2004.. . Such a text would unite the Europeans by enabling
them, through their solemn approval, to identify with a project. . .
What can we do so that Europe carries greater weight on the
international stage? .. . Now we must define, without timidity, the
areas where we want to go towards more Europe, within the framework
desired by France, of a Federation of Nation States."

- French President Jacques Chirac,address to French Ambassadors, 27
August 2001
_______

"It(i.e.the EU) is one of the few institutions we can develop as a
balance to US world domination."

-Swedish Prime Minister Goran Persson in Gothenburg, New York Times,
15 June 2001
________

"We need a European Constitution. The European Constitution is not the
'final touch' of the European structure; it must become its
foundation.
The European Constitution should prescribe that...we are building a
Federation of nation-States...The first part should be based on the
Charter of Fundamental Rights proclaimed at the European summit at
Nice... If we transform the EU into a Federation of Nation-States, we
will enhance the democratic legitimacy...We should not prescribe what
the EU should never be allowed to...I believe that the Parliament and
the Council of Ministers should be developed into a genuine bicameral
parliament."

- Dr Johannes Rau, President of the Federal Republic of Germany,
European Parliament, 4 April 2001
__________

"Are we all clear that we want to build something that can aspire to
be a world power? In other words, not just a trading bloc but a
political entity. Do we realise that our nation states, taken
individually, would find it far more difficult to assert their
existence and their identity on the world stage."

- Commission President Romano Prodi, European Parliament, 13 February
2001
___________

- "Thanks to the euro, our pockets will soon hold solid evidence of a
European identity. We need to build on this, and make the euro more
than a currency and Europe more than a territory . . . In the next six
months, we will talk a lot about political union, and rightly so.
Political union is inseparable from economic union. Stronger growth
and Euorpean integration are related issues. In both areas we will
take concrete steps forward."

- French Finance Minister Laurent Fabius, The Financial Times, London,
24 July 2000
___________

"We already have a federation. The 11,soon to be 12, member States
adopting the euro have already given up part of their sovereignty,
monetary sovereignty,and formed a monetary union, and that is the
first step towards a federation."

- German Foreign Minister Joschka Fischer, Financial Times, 7 July
2000,
___________

"We will have to create an avant-garde. . . We could have a Union for
the enlarged Europe, and a Federation for the avant-garde."

- Former EU Commission President Jacques Delors, Liberation, 17 June
2000
__________

"The last step will then be the completion of integration in a
European Federation. . . such a group of States would conclude a new
European framework treaty, the nucleus of a constitution of the
Federation. On the basis of this treaty, the Federation would develop
its own institutions, establish a government which, within the EU,
should speak with one voice... a strong parliament and a directly
elected president. Such a driving force would have to be the
avant-garde, the driving force for the completion of political
integration. . . This latest stage of European Union . . . will depend
decisively on France and Germany."

- German Foreign Minister Joschka Fischer, speech at Humboldt
University Berlin, 12 May 2000
___________

"To promote the process of European integration, we must improve an
institutional mechanism already existing in the European Union,
reinforced co-operation, by making it more flexible and effective.
This approach allows a few states to move faster and further . . . We
are all aware that this mechanism is vital."

- French Prime Minister Lionel Jospin, to the French National
Asssembly, 9 May 2000
__________

"Common responsibility for the European currency will also engender a
common decision-making instance for the European economy. It is
unthinkable to have a European central bank but not a common
leadership for the European economy. If there is no counterweight to
the ECB in European economy policy, then we will be left with the
incomplete construction which we have today . . . However even if the
building is not finished it is still true that monetary union is part
of a supranational constitution . . It is our task for the future to
work with the appropriate means for the transfer of traditional
elements of national sovereignty to the European level."

- Italian President Carlo Ciampi, Frankfurter Allgemeine Zeitung,8
Feb.2000
___________

"If you don't want to call it a European army, don't call it a
European army. You can call it 'Margaret', you can call it
'Mary-Anne', you can find any name, but it is a joint effort for
peace-keeping missions - the first time you have a joint, not
bilateral, effort at European level."

- EU Commission President Romano Prodi, The Independent, London, 4
Feb.2000
____________

"We must now face the difficult task of moving towards a single
economy, a single political entity . . . For the first time since the
fall of the Roman Empire we have the opportunity to unite Europe."

- EU Commission President Romano Prodi, European Parliament,13 October
1999
__________

"It is only natural that the eastern part of the continent will become
our preoccupation for years to come, because Germans see this as a
matter of historical destiny. The most fundamental priority we have is
trying to integrate all of Europe. But for France the underlying issue
is all about coming to terms with its loss of influence in the world."

- Herr Immo Stabreit, former German Ambassador to France,
International Herald Tribune, 11-12 September 1999
__________

"The euro was not just a bankers' decison or a technical decision. It
was a decision which completely changed the nature of the nation
states. The pillars of the nation state are the sword and the
currency, and we changed that. The euro decision changed the concept
of the nation state and we have to go beyond that."

- EU Commission President Romano Prodi, Financial Times interview, 9
April 1999
____________

"The introduction of the euro is probably the most important
integrating step since the beginning of the unification process. It is
certain that the times of individual national efforts regarding
employment policies, social and tax policies are definitely over. This
will require to finally bury some erroneous ideas of national
sovereignty. . . I am convinced our standing in the world regarding
foreign trade and international finance policies will sooner or later
force a Common Foreign and Security Polic worthy of its name. . .
National sovereignty in foreign and security policy will soon prove
itself to be a product of the imagination."

- German Chancellor Gerhard Schröder on 'New Foundations for European
Integration', The Hague, 19 Jan.1999
____________

"Our future begins on January 1 1999. The euro is Europe's key to the
21st century. The era of solo national fiscal and economic policy is
over."

- German Chancellor Gerhard Schröder,31 December 1998
___________

"The euro is a sickly premature infant, the result of an over-hasty
monetary union."

- German Opposition leader Gerhard Schröder, March 1998
___________

"The euro is far more than a medium of exchange. . .It is part of the
identity of a people. It reflects what they have in common now and in
the future."

- European Central Bank Governor Wim Duisenberg, December 31 1998
___________

"Transforming the European Union into a single State with one army,
one constitution and one foreign policy is the critical challenge of
the age, German Foreign Minister Joschka Fischer said yesterday."

- The Guardian, London, 26 November 1998
____________

"The single currency is the greatest abandonment of sovereignty since
the foundation of the European Community . . . It is a decision of an
essentially political character. . . We need this united Europe...We
must never forget that the euro is an instrument for this project."

- Spanish Prime Minister Felipe Gonzalez, May 1998
__________

"Federalism might make eurosceptics laugh but, with the creation of
the euro,the halfway stage would be reached. Four key organisms would
have a federal or quasi-federal status: the Central Bank, the Court of
Justice, the Commission and the Parliament. Only one institution is
missing: a federal government."

- M.Jacques Lang, Foreign Affairs Spokesman, French National Assembly,
The Guardian, London, 22 July 1997
____________

"As a monetary union represents a lasting commitment to integration
which encroaches on the core area of national sovereignty, the EMU
participants must also be prepared to take further steps towards a
more comprehensive political union."

- Annual Report of the German Bundesbank 1995
_________

"In Maastricht we laid the foundation-stone for the completion of the
European Union. The European Union Treaty introduces a new and
decisive stage in the process of European union, which within a few
years will lead to the creation of what the founding fathers dreamed
of after the last war: the United States of Europe."

- German Chancellor Helmut Kohl, April 1992
________

"There is no example in history of a lasting monetary union that was
not linked to one State."

- 0tmar Issing, Chief Economist, German Bundesbank, 1991
__________

"A European currency will lead to member-nations transferring their
sovereignty over financial and wage policies as well as in monetary
affairs. . . It is an illusion to think that States can hold on to
their autonomy over taxation policies."

- Bundesbank President Hans Tietmeyer, 1991
_________

"We argue about fish, about potatoes, about milk, on the periphery.
But what is Europe really for? Because the countries of Europe, none
of them anything but second-rate powers by themselves, can, if they
get together, be a power in the world, an economic power, a power in
foreign policy, a power in defence equal to either of the superpowers.
We are in the position of the Greek city states: they fought one
another and they fell victim to Alexander the Great and then to the
Romans. Europe united could still, by not haggling about the size of
lorries but by having a single foreign policy, a single defence policy
and a single economic policy, be equal to the great superpowers."

- Prime Minister Harold Macmillan, who initiated the UK's application
to join the EEC, The Listener, London, 8 Feb.1979
__________

"On the basis of repeated meetings with him and of an attentive
observation of his actions, I think that if in his own way W.Hallstein
(ed:first President of the European Commission) is a sincere
"European", this is only because he is first of all an ambitious
German. For the Europe that he would like to see would contain a
framework within which his country could find once again and without
cost the respectability and equality of rights that Hitler's frenzy
and defeat caused it to lose; then acquire the overwhelming weight
that will follow from its economic capacity; and, finally, achieve a
situation in which its quarrels concerning its boundaries and its
unification will be assumed by a powerful coalition."

- President Charles de Gaulle, Memoirs of Hope, 1970
__________

"The fusion (of economic functions) would compel nations to fuse their
sovereignty into that of a single European State."

- Jean Monnet, founder of the European Movement, 3 April 1952
_________

"Who controls the currency, controls the country."

- John Maynard Keynes, 1932
_________

"I have always found the word 'Europe' on the lips of those who wanted
something from others which they dared not demand in their own names!"

- German Chancellor Otto von Bismarck,1880

L'AMICO AMERICANO
3: L'esagerato zelo di Ibrahim Rugova

Ibrahim Rugova nomina Bob Dole "console onorario della Kosova"

Abbiamo recentemente segnalato
(http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2298) la
posizione di Ibrahim Rugova in merito ai piani statunitensi di
aggressione ed invasione dell'Iraq. Rugova - e con lui tutta la classe
dirigente albanese-kosovara - dichiara che la guerra e' necessaria, ed
anzi aggiunge che bisogna "ringraziare Dio" per l'intervento della
NATO nel 1999.
Alla faccia della nonviolenza!...
A queste dichiarazioni di Rugova non e' seguito alcun commento da
parte dei suoi "storici" sostenitori italiani: i "nonviolenti", i
"berretti bianchi", i pacifisti cattolici, tutti zitti. Noi invece
proseguiamo a fare un po' di luce su questo personaggio tanto stimato
in certi ambienti. Lo scorso novembre Rugova, "presidente della
Kosova", e' stato protagonista di una gaffe incredibile quando ha
nominato Bob Dole console onorario della "Kosova" negli USA. Bob Dole,
lo ricordiamo, e' quel senatore statunitense a capo della lobby
antijugoslava degli USA: sostenitore di tutte le cause secessioniste,
Dole e' stato in particolare impegnato a sostegno del nazionalismo
grandealbanese attraverso il suo fido Joseph Dioguardi e la "Lega
Civica Albano-Americana" (AACL).
Nonostante tanti sforzi e tanto zelo, Rugova e' tuttora un po'
snobbato dall'establishment statunitense, che preferisce come
referente l'ala dura e militarista del nazionalismo grandealbanese,
quella cioe' di matrice UCK.

(a cura di I. Slavo)

RUGOVA APPOINTS DOLE HONORARY KOSOVO REPRESENTATIVE IN U.S.

PRISTINA,Nov7 (Beta) Kosovo President Ibrahim Rugova has appointed
U.S. Senator Bob Dole an honorary representative of Kosovo in the
U.S., Rugova's office said in a Nov. 7 news release.
The statement said Rugova had bestowed upon Dole the title of
"honorary ambassador of Kosovo" in the U.S.
Dole's office, according to the statement, will represent Kosovo's
interests with the U.S. administration in Washington, the Congress,
and the American business community.

Appointment of Dole as HONORARY Kosovo representative in US is
illegal, Brayshaw

PRISTINA, Nov 12 (Tanjug) - UNMIK Deputy Chief Charles Brayshaw
reiterated on Tuesday that the Kosovo transitional institutions are
not authorized to appoint the international representatives of Kosovo.
In a letter to Kosovo President Ibrahim Rugova, Brayshaw described as
illegal the recent appointment of former senator and US presidential
candidate, Bob Dole, as Kosovo's honorary representative in the United
States.
"Based on the Constitutional Framework, Kosovo's foreign policy is
within the competences of UNMIK chief Michael Steiner," Brayshaw set
out.
Last Thursday, the Kosovo president appointed Dole as Kosovo's
honorary representative in the United States.
Rugova described Dole as "a great friend of the Albanian people and a
fighter for the independence of Kosovo."
In his letter, Brayshaw warned Rugova that his activities in the
international sphere should be conducted in agreement with the UNMIK
chief. Commenting this, UNMIK spokeswoman Susan Manuel said that all
appointments of Kosovo's international representatives, such as
honorary ambassadors, are invalid and would not be accepted.
Manuel recalled that this is Rugova's second unsuccessful attempt to
appoint Kosovo representatives in a foreign country.
She set out that a month ago Rugova had tried to open a Kosovo office
in the Republic of Albania, but that Steiner had declared this
invalid.

CI VENIVA DA RIDERE

Negli anni '80 passai un periodo a Sarajevo, dove frequentavo
l'ambiente degli artisti, di tutte le nazionalità. Ricordo che
durante certe discussioni alcuni dicevano che tra i musulmani di
Sarajevo girava una storiella secondo cui prima o poi in
Bosnia si sarebbe costituito uno Stato islamico che la Sesta Flotta
americana avrebbe difeso con le sue portaerei. Ricordo che
allora ci veniva da ridere.

Milena Cubrakovic, pittrice jugoslava, 1996