Informazione
DALLA NUOVA SARDEGNA DEL 13\07\2002
"Gonfiato" il numero dei militari italiani inviati nei Balcani preso
in esame dall'équipe nominata dal ministro della Difesa
p.m.
ROMA. Per il ministro della Difesa Antonio Martino è l'ennesima brutta
figura. Per i vertici delle forze armate, invece, è qualcosa di più. E
ancora una volta è l'uranio impoverito a creare imbarazzo e a
confermare l'inquietante mancanza di trasparenza sugli effetti
del "metallo del disonore" sui nostri militari, spediti in missione
nei Balcani. La notizia, secca, è questa: le conclusioni della
commissione presieduta dall'ematologo Franco Mandelli sono
totalmente inattendibili, perché le valutazioni sono
state fatte su dati non veritieri. In parole povere, lo studio ha un
vizio di fondo. E cioè che i militari presi in esame dalla
commissione medica sono 43mila, mentre i soldati italiani
inviati nei Balcani sono stati solo [sic] 28mila.
E' del tutto evidente chel'incidenza statistica di patologie come il
linfoma di Hodgkin è stata enormemente superiore, rispetto a
quanto è stato indicato da Mandelli e dalla sua équipe.
Che pure avevano dovuto rinoscere un numero di casi di
tumore del sistema emolinfatico molto superiore alla
media. Ma in questa storia c'è anche una crudele ironia. Sì,
perché il giallo sui numeri nasce dalle stesse forze armate.
Il dato che sono stati 28mila i soldati italiani inviati nel Balcani
è infatti contenuto nel Libro Bianco della Difesa.
A questo punto è importante sapere chi ha fornito i dati "gonfiati" al
professor Mandelli. Quei quindicimila soldati inesistenti hanno
infatti fatto precipitare l'incidenza statistica. Anche se non sono
riusciti a cancellare l'anomalia che la commissione nominata dal
ministero della Difesa non è comunque riuscita a spiegare.
Per Mandelli è l'ennesima Caporetto. La sua prima, rassicurante,
relazione era stata demolita da un docente di Statistica dell'università
di Torino: i calcoli erano completamente sbagliati. Ci fu allora una
correzione e l'annuncio di un nuovo studio. Siamo dunque alla
terza relazione che, pur ammettendo un'incidenza di tumori superiore
alla media, conclude dicendo che non è possibile trovare un
rapporto di causa-effetto tra uranio impoverito e linfomi e leucemie.
Ora, infine, si scopre che anche la terza relazione Mandelli è da
cestinare, perché fondata su dati completamente errati. E si
ricomincia tutto daccapo. Certo, a questo punto, però tutto cambia.
L'équipe dell'ematologo non potrà infatti ignorare che i casi di
tumore dovranno essere parametrati su un numero di un terzo
inferiore rispetto a quello preso finora in considerazione.
Che diranno, a questo punto, i vertici militari? Sarà per loro molto
difficile ignorare la terribile verità che i nostri giovani in divisa
sono stati esposti ad agenti micidiali, capaci di provocare tumori.
Continueranno a dire che la causa non è l'uranio impoverito? Va bene,
ma allora, a questo punto, dovranno spiegare di cosa si tratta. Certo
non potranno tirare fuori dal cilindro la storiella dell'arsenico, come
è stato fatto per la "sindrome di Quirra". Perché non risulta che i
Balcani siano pieni di miniere d'arsenico abbandonate. E dovranno
anche spiegare perché è stato soprattutto il contingente italiano a
essere colpito da terribili patologie come i linfomi e le leucemie.
Intanto, l'ex presidente della Commissione Difesa della Camera, Falco
Accame, mette il dito nella piaga e arriva subito a quello che sembra
essere il vero nodo politico di questa tragedia. «Il problema - ha
detto - è ora sapere chi ha fornito dati così diversi da quelli
ufficialmente presentati nel Libro Bianco».
E già. Perché il dato errato equivale a un inquinamento dei risultati.
C'è stato dolo o solo superficialità? In entrambi i casi le
responsabilità
sono comunque gravissime. Ma Accame va anche oltre: «Per la
verità, il numero di presenze da considerare è anche assai
inferiore a quello di 28mila del Libro Bianco, perché il personale
esposto ai rischi dell'uranio è soprattutto quello che è stato
presente in Bosnia privo di protezione. Non
si può infatti considerare personale a rischio quello in Albania e in
Macedonia, perché lontanissimo dalle zone d'esplosione di armi
all'uranio».
===*===
Comitato sardo GETTIAMO le BASI
Sardegna: i poligoni della morte, "scienza di Stato" e silenzi.
E' passato quasi sotto silenzio il tonfo del terzo acrobatico
tentativo della commissione Mandelli di trovare tranquillizzanti "verità
scientifiche" per spiegare "la sindrome dei Balcani" e assolvere
l'uranio
impoverito.
Un rigoroso silenzio dei media a diffusione nazionale copre le ancora
più
spericolate e fantasiose acrobazie della "scienza di Stato" per sviare i
sospetti/certezze dei sardi che la "sindrome di Quirra" sia il
prodotto delle attività dei poligoni (uranio impoverito, radiazioni dei
sistemi radar missile-antimissile, depositi scorie, sperimentazioni
sconosciute, armi chimico-biologiche ...).
Lentamente, le vittime delle basi militari che gravano sulla Sardegna
trovano la forza di parlare dei loro drammi per lungo tempo segreti,
attribuiti alla fatalità. Inesorabilmente si allunga la dolente lista
dei
condannati a morte dalle basi Nato e Usa.
Poligono Salto di Quirra:sei militari morti di leucemia e linfomi,
cinque in cura. Escalaplano, paese situato in provincia di Nuoro sul
lato
sud ovest del poligono, 2.600 abitanti, undici bambini nati con
gravissime malformazioni genetiche, quattordici persone colpite da
tumore
alla tiroide. Quirra, frazione di Villaputzu, provincia di Cagliari, 150
abitanti, due persone morte e undici in cura per tumori al sistema
emolinfatico.
Il manager della ASL 8 di Cagliari, dr.Efisio Aste, e il primario di
Ematologia dell'ospedale oncologico di Cagliari, dr. Angelucci,
tranquillizzano emulando rozzamente i rapporti Mandelli: "C'è stata una
segnalazione di una certa incidenza di emolinfopatie, ritenuta più alta
del normale e abbiamo voluto verificare. I dati non sono particolarmente
allarmanti: sono stati segnalati 14 casi, nei nostri archivi ne
risultano
11. Non riteniamo quest'incidenza pericolosa". Pertanto, una percentuale
da brivido di tumori al sistema emolinfatico che sfiora il 10%, è
definita "non è preoccupante", non è sufficiente per avviare uno studio
epidemiologico, non giustifica - asserisce sempre la Asl 8 - gli
allarmismi di medici, popolazione e stampa locale.
L'indagine avviata dalla ASL 8 - non in seguito alle pressanti denunce
dell'ex sindaco, bensì su richiesta della Procura militare - è già
approdata alla strabiliante scoperta "scientifica" che la causa
scatenante della "sindrome di Quirra" è una vecchia miniera d'arsenico.
Irrilevante che le neoplasie si siano verificate solo nell'ultimo
decennio mentre la miniera, attiva fino al 1964, risale all'età
dell'impero romano (effetto ritardato di rara potenza?). Irrilevante
che la letteratura medica escluda un qualsiasi nesso tra arsenico e
tumori emolinfatici (chi ha dato la laurea al dr. Aste e al dr.
Angelucci? Gli stessi che l'hanno conferita al luminare Mandelli?).
Irrilevante che una sentenza definitiva della Magistratura di Venezia,
pronunciata il 17/7/01, abbia sancito il nesso tra leucemia ed
esposizione a radiazioni nel poligono "Salto di Quirra".
Tutto tace sul fronte dell'indagine-bidone affidata al luminare
dell'università di Siena, prof. Riccobono, gestita dal ministero della
Difesa nel doppio ruolo d'indagato e giudice al tempo stesso.
Poligono di Capo Teulada: un militare ucciso dalla leucemia, uno da un
carcinoma al cavo orale, uno con un figlio affetto da una grave
malformazione genetica.
Non è stata svolta alcuna indagine per accertare o
sfatare le dicerie popolari sui casi di "tumore di Teulada" in continua
crescita tra la popolazione a partire dagli anni '80.
La Maddalena, base navale USA e varie strutture Nato.
Le ripetute denunce di vari medici di base su inquietanti percentuali di
neoplasie, cranioschisi e focomelie sono sempre cadute nel vuoto: non è
mai stato avviato uno studio epidemiologico che confermasse o smentisse.
L'accertamento di alte concentrazioni di sostanze radiattive, svolto da
vari organismi indipendenti come ad esempio Greenpeace, ha prodotto,
forse, come unico risultato il paradosso che l'arcipelago diventasse
parco naturale per decreto ministeriale.
Ancora più pesante del silenzio dei media a diffusione nazionale è il
silenzio della Regione eteronoma della Sardegna e del mondo scientifico
isolano. Nessuna voce ha osato sollevarsi per esigere, sulla base
dell'elementare principio di precauzione comunemente
adottato, la moratoria delle attività esercitative e sperimentali delle
basi militari Nato e Usa fino a quando non sia rigorosamente provata
l'esclusione di un qualsiasi nesso con le patologie riscontrate.
Comitato sardo GETTIAMO le BASI
> http://www.gettiamolebasi.supereva.it
===*===
VARIE E LINKS
---
Link ad articolo sul DU eseguito da un laboratorio svizzero (SPIEZ
Laboratory)
> http://www.vbs.admin.ch/Is/e/bg_info/du/du_study_print.pdf
---
Depleted Uranium May Pose Risk to Children
> http://www.balkanpeace.org/hed/archive/july02/hed5110.shtml
Reuters, July 25, 2002
Depleted Uranium May Pose Risk to Children
LONDON - Soil contaminated with debris from depleted
uranium shells could be putting children in the
Balkans and the Gulf at an increased risk of
developing cancer and kidney damage, New Scientist
magazine said on Wednesday.
Youngsters who play in areas where the shells created
clouds of uranium dust when they hit their targets are
most endangered, according to Italian researchers.
"The Italian team says that children living in areas
of conflict that have been bombarded with DU (depleted
uranium) could get a dose of radiation above the
internationally recognized safety limit," the science
weekly said.
Researchers from the University of Florence and the
Tuscan Environment Protection Agency (ARPAT)
calculated that children could inhale a radiation dose
from contaminated soil that would exceed safety levels
set by the International Commission on Radiological
Protection.
Swallowing contaminated soil would increase the risk
further.
"In sites targeted by DU munitions, special measures
have to be adopted to reduce exposures," said Daniele
Dominici, a physicist at the University of Florence.
Depleted uranium is used to harden the tips of
armor-piercing shells.
Others studies, including research from the
International Atomic Energy Agency in Vienna, support
the Italian findings. A report by Britain´s Royal
Society, an academy of leading scientists, said
soldiers exposed to high levels of depleted uranium
could suffer kidney damage and it could pose a risk to
civilians through contaminated soil or water supplies.
It suggested topsoil in heavily contaminated areas
should be removed and water quality monitored for any
contamination.
Concerns about the health effects of DU arose last
year after peacekeepers in Bosnia and Kosovo said they
had developed leukemia after exposure to the material.
"Some 270 tons of DU have been spread over
battlefields in the Gulf and the Balkans during the
last decade, the vast majority by U.S. forces," the
magazine added.
---
> http://www.dawn.com/2002/08/12/int14.htm
Dawn (Pakistan)
August 12, 2002
Depleted uranium causing illness
By Nic Fleming & Mark Townsend
LONDON: Children of British soldiers who fought in
wars where depleted uranium ammunition was used are at
greater risk of suffering genetic diseases passed on
by their fathers, new research reveals. (...)
---
U.S. Dirty Bombs
> http://www.globalresearch.ca/articles/LAF208A.html
U.S. Dirty Bombs
Radioactive Gene Busting Munitions Spiked with Plutonium
by John M. Laforge
Centre for Research on Globalisation (CRG), Centre de recherche sur la
mondialisation (CRM), globalresearch.ca , August/ août 2002
> http://www.globalresearch.ca/articles/CHO208A.html
NATO War Crimes in the Balkans
Low Intensity Nuclear War
by Michel Chossudovsky
Telopolis, 15 March/ mars 2001.
Centre for Research on Globalisation (CRG), Centre de recherche sur la
mondialisation (CRM), globalresearch.ca , 20 August/ août 2002
The United Nations Environment Programme (UNEP) and the World
Health Organization (WHO) convey the illusion (contrary
to scientific evidence) that the health risks of depleted uranium
can easily be dealt with by cordoning off and "cleaning up" the
"affected areas" targeted by the US Air Force's A-10 "anti-tank
killers." What they fail to mention is that the radioactive dust
has already spread beyond the 72 "identified target sites" in
Kosovo. Most of the villages and cities including Pristina, Prizren
and Pec lie within less than 20 km. of these sites, confirming
that the whole province is contaminated, putting not only
"peacekeepers" but the entire civilian population at risk.
(...)
"Gonfiato" il numero dei militari italiani inviati nei Balcani preso
in esame dall'équipe nominata dal ministro della Difesa
p.m.
ROMA. Per il ministro della Difesa Antonio Martino è l'ennesima brutta
figura. Per i vertici delle forze armate, invece, è qualcosa di più. E
ancora una volta è l'uranio impoverito a creare imbarazzo e a
confermare l'inquietante mancanza di trasparenza sugli effetti
del "metallo del disonore" sui nostri militari, spediti in missione
nei Balcani. La notizia, secca, è questa: le conclusioni della
commissione presieduta dall'ematologo Franco Mandelli sono
totalmente inattendibili, perché le valutazioni sono
state fatte su dati non veritieri. In parole povere, lo studio ha un
vizio di fondo. E cioè che i militari presi in esame dalla
commissione medica sono 43mila, mentre i soldati italiani
inviati nei Balcani sono stati solo [sic] 28mila.
E' del tutto evidente chel'incidenza statistica di patologie come il
linfoma di Hodgkin è stata enormemente superiore, rispetto a
quanto è stato indicato da Mandelli e dalla sua équipe.
Che pure avevano dovuto rinoscere un numero di casi di
tumore del sistema emolinfatico molto superiore alla
media. Ma in questa storia c'è anche una crudele ironia. Sì,
perché il giallo sui numeri nasce dalle stesse forze armate.
Il dato che sono stati 28mila i soldati italiani inviati nel Balcani
è infatti contenuto nel Libro Bianco della Difesa.
A questo punto è importante sapere chi ha fornito i dati "gonfiati" al
professor Mandelli. Quei quindicimila soldati inesistenti hanno
infatti fatto precipitare l'incidenza statistica. Anche se non sono
riusciti a cancellare l'anomalia che la commissione nominata dal
ministero della Difesa non è comunque riuscita a spiegare.
Per Mandelli è l'ennesima Caporetto. La sua prima, rassicurante,
relazione era stata demolita da un docente di Statistica dell'università
di Torino: i calcoli erano completamente sbagliati. Ci fu allora una
correzione e l'annuncio di un nuovo studio. Siamo dunque alla
terza relazione che, pur ammettendo un'incidenza di tumori superiore
alla media, conclude dicendo che non è possibile trovare un
rapporto di causa-effetto tra uranio impoverito e linfomi e leucemie.
Ora, infine, si scopre che anche la terza relazione Mandelli è da
cestinare, perché fondata su dati completamente errati. E si
ricomincia tutto daccapo. Certo, a questo punto, però tutto cambia.
L'équipe dell'ematologo non potrà infatti ignorare che i casi di
tumore dovranno essere parametrati su un numero di un terzo
inferiore rispetto a quello preso finora in considerazione.
Che diranno, a questo punto, i vertici militari? Sarà per loro molto
difficile ignorare la terribile verità che i nostri giovani in divisa
sono stati esposti ad agenti micidiali, capaci di provocare tumori.
Continueranno a dire che la causa non è l'uranio impoverito? Va bene,
ma allora, a questo punto, dovranno spiegare di cosa si tratta. Certo
non potranno tirare fuori dal cilindro la storiella dell'arsenico, come
è stato fatto per la "sindrome di Quirra". Perché non risulta che i
Balcani siano pieni di miniere d'arsenico abbandonate. E dovranno
anche spiegare perché è stato soprattutto il contingente italiano a
essere colpito da terribili patologie come i linfomi e le leucemie.
Intanto, l'ex presidente della Commissione Difesa della Camera, Falco
Accame, mette il dito nella piaga e arriva subito a quello che sembra
essere il vero nodo politico di questa tragedia. «Il problema - ha
detto - è ora sapere chi ha fornito dati così diversi da quelli
ufficialmente presentati nel Libro Bianco».
E già. Perché il dato errato equivale a un inquinamento dei risultati.
C'è stato dolo o solo superficialità? In entrambi i casi le
responsabilità
sono comunque gravissime. Ma Accame va anche oltre: «Per la
verità, il numero di presenze da considerare è anche assai
inferiore a quello di 28mila del Libro Bianco, perché il personale
esposto ai rischi dell'uranio è soprattutto quello che è stato
presente in Bosnia privo di protezione. Non
si può infatti considerare personale a rischio quello in Albania e in
Macedonia, perché lontanissimo dalle zone d'esplosione di armi
all'uranio».
===*===
Comitato sardo GETTIAMO le BASI
Sardegna: i poligoni della morte, "scienza di Stato" e silenzi.
E' passato quasi sotto silenzio il tonfo del terzo acrobatico
tentativo della commissione Mandelli di trovare tranquillizzanti "verità
scientifiche" per spiegare "la sindrome dei Balcani" e assolvere
l'uranio
impoverito.
Un rigoroso silenzio dei media a diffusione nazionale copre le ancora
più
spericolate e fantasiose acrobazie della "scienza di Stato" per sviare i
sospetti/certezze dei sardi che la "sindrome di Quirra" sia il
prodotto delle attività dei poligoni (uranio impoverito, radiazioni dei
sistemi radar missile-antimissile, depositi scorie, sperimentazioni
sconosciute, armi chimico-biologiche ...).
Lentamente, le vittime delle basi militari che gravano sulla Sardegna
trovano la forza di parlare dei loro drammi per lungo tempo segreti,
attribuiti alla fatalità. Inesorabilmente si allunga la dolente lista
dei
condannati a morte dalle basi Nato e Usa.
Poligono Salto di Quirra:sei militari morti di leucemia e linfomi,
cinque in cura. Escalaplano, paese situato in provincia di Nuoro sul
lato
sud ovest del poligono, 2.600 abitanti, undici bambini nati con
gravissime malformazioni genetiche, quattordici persone colpite da
tumore
alla tiroide. Quirra, frazione di Villaputzu, provincia di Cagliari, 150
abitanti, due persone morte e undici in cura per tumori al sistema
emolinfatico.
Il manager della ASL 8 di Cagliari, dr.Efisio Aste, e il primario di
Ematologia dell'ospedale oncologico di Cagliari, dr. Angelucci,
tranquillizzano emulando rozzamente i rapporti Mandelli: "C'è stata una
segnalazione di una certa incidenza di emolinfopatie, ritenuta più alta
del normale e abbiamo voluto verificare. I dati non sono particolarmente
allarmanti: sono stati segnalati 14 casi, nei nostri archivi ne
risultano
11. Non riteniamo quest'incidenza pericolosa". Pertanto, una percentuale
da brivido di tumori al sistema emolinfatico che sfiora il 10%, è
definita "non è preoccupante", non è sufficiente per avviare uno studio
epidemiologico, non giustifica - asserisce sempre la Asl 8 - gli
allarmismi di medici, popolazione e stampa locale.
L'indagine avviata dalla ASL 8 - non in seguito alle pressanti denunce
dell'ex sindaco, bensì su richiesta della Procura militare - è già
approdata alla strabiliante scoperta "scientifica" che la causa
scatenante della "sindrome di Quirra" è una vecchia miniera d'arsenico.
Irrilevante che le neoplasie si siano verificate solo nell'ultimo
decennio mentre la miniera, attiva fino al 1964, risale all'età
dell'impero romano (effetto ritardato di rara potenza?). Irrilevante
che la letteratura medica escluda un qualsiasi nesso tra arsenico e
tumori emolinfatici (chi ha dato la laurea al dr. Aste e al dr.
Angelucci? Gli stessi che l'hanno conferita al luminare Mandelli?).
Irrilevante che una sentenza definitiva della Magistratura di Venezia,
pronunciata il 17/7/01, abbia sancito il nesso tra leucemia ed
esposizione a radiazioni nel poligono "Salto di Quirra".
Tutto tace sul fronte dell'indagine-bidone affidata al luminare
dell'università di Siena, prof. Riccobono, gestita dal ministero della
Difesa nel doppio ruolo d'indagato e giudice al tempo stesso.
Poligono di Capo Teulada: un militare ucciso dalla leucemia, uno da un
carcinoma al cavo orale, uno con un figlio affetto da una grave
malformazione genetica.
Non è stata svolta alcuna indagine per accertare o
sfatare le dicerie popolari sui casi di "tumore di Teulada" in continua
crescita tra la popolazione a partire dagli anni '80.
La Maddalena, base navale USA e varie strutture Nato.
Le ripetute denunce di vari medici di base su inquietanti percentuali di
neoplasie, cranioschisi e focomelie sono sempre cadute nel vuoto: non è
mai stato avviato uno studio epidemiologico che confermasse o smentisse.
L'accertamento di alte concentrazioni di sostanze radiattive, svolto da
vari organismi indipendenti come ad esempio Greenpeace, ha prodotto,
forse, come unico risultato il paradosso che l'arcipelago diventasse
parco naturale per decreto ministeriale.
Ancora più pesante del silenzio dei media a diffusione nazionale è il
silenzio della Regione eteronoma della Sardegna e del mondo scientifico
isolano. Nessuna voce ha osato sollevarsi per esigere, sulla base
dell'elementare principio di precauzione comunemente
adottato, la moratoria delle attività esercitative e sperimentali delle
basi militari Nato e Usa fino a quando non sia rigorosamente provata
l'esclusione di un qualsiasi nesso con le patologie riscontrate.
Comitato sardo GETTIAMO le BASI
> http://www.gettiamolebasi.supereva.it
===*===
VARIE E LINKS
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Link ad articolo sul DU eseguito da un laboratorio svizzero (SPIEZ
Laboratory)
> http://www.vbs.admin.ch/Is/e/bg_info/du/du_study_print.pdf
---
Depleted Uranium May Pose Risk to Children
> http://www.balkanpeace.org/hed/archive/july02/hed5110.shtml
Reuters, July 25, 2002
Depleted Uranium May Pose Risk to Children
LONDON - Soil contaminated with debris from depleted
uranium shells could be putting children in the
Balkans and the Gulf at an increased risk of
developing cancer and kidney damage, New Scientist
magazine said on Wednesday.
Youngsters who play in areas where the shells created
clouds of uranium dust when they hit their targets are
most endangered, according to Italian researchers.
"The Italian team says that children living in areas
of conflict that have been bombarded with DU (depleted
uranium) could get a dose of radiation above the
internationally recognized safety limit," the science
weekly said.
Researchers from the University of Florence and the
Tuscan Environment Protection Agency (ARPAT)
calculated that children could inhale a radiation dose
from contaminated soil that would exceed safety levels
set by the International Commission on Radiological
Protection.
Swallowing contaminated soil would increase the risk
further.
"In sites targeted by DU munitions, special measures
have to be adopted to reduce exposures," said Daniele
Dominici, a physicist at the University of Florence.
Depleted uranium is used to harden the tips of
armor-piercing shells.
Others studies, including research from the
International Atomic Energy Agency in Vienna, support
the Italian findings. A report by Britain´s Royal
Society, an academy of leading scientists, said
soldiers exposed to high levels of depleted uranium
could suffer kidney damage and it could pose a risk to
civilians through contaminated soil or water supplies.
It suggested topsoil in heavily contaminated areas
should be removed and water quality monitored for any
contamination.
Concerns about the health effects of DU arose last
year after peacekeepers in Bosnia and Kosovo said they
had developed leukemia after exposure to the material.
"Some 270 tons of DU have been spread over
battlefields in the Gulf and the Balkans during the
last decade, the vast majority by U.S. forces," the
magazine added.
---
> http://www.dawn.com/2002/08/12/int14.htm
Dawn (Pakistan)
August 12, 2002
Depleted uranium causing illness
By Nic Fleming & Mark Townsend
LONDON: Children of British soldiers who fought in
wars where depleted uranium ammunition was used are at
greater risk of suffering genetic diseases passed on
by their fathers, new research reveals. (...)
---
U.S. Dirty Bombs
> http://www.globalresearch.ca/articles/LAF208A.html
U.S. Dirty Bombs
Radioactive Gene Busting Munitions Spiked with Plutonium
by John M. Laforge
Centre for Research on Globalisation (CRG), Centre de recherche sur la
mondialisation (CRM), globalresearch.ca , August/ août 2002
> http://www.globalresearch.ca/articles/CHO208A.html
NATO War Crimes in the Balkans
Low Intensity Nuclear War
by Michel Chossudovsky
Telopolis, 15 March/ mars 2001.
Centre for Research on Globalisation (CRG), Centre de recherche sur la
mondialisation (CRM), globalresearch.ca , 20 August/ août 2002
The United Nations Environment Programme (UNEP) and the World
Health Organization (WHO) convey the illusion (contrary
to scientific evidence) that the health risks of depleted uranium
can easily be dealt with by cordoning off and "cleaning up" the
"affected areas" targeted by the US Air Force's A-10 "anti-tank
killers." What they fail to mention is that the radioactive dust
has already spread beyond the 72 "identified target sites" in
Kosovo. Most of the villages and cities including Pristina, Prizren
and Pec lie within less than 20 km. of these sites, confirming
that the whole province is contaminated, putting not only
"peacekeepers" but the entire civilian population at risk.
(...)
MENZOGNE DI GUERRA
Le bugie della NATO e le loro vittime nel conflitto per il Kosovo
Un libro di Jürgen Elsässer
Traduzione di Mara Oneta
Prefazione di Andrea Catone
Collana "Frontiere del presente"
Ed. La Citta' del Sole, Napoli 2002
ISBN 88-8292-183-2; prezzo 11 euro
Per l'indice ed una presentazione del libro si veda:
> http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1815
L'AUTORE PRESENTERA' IL LIBRO A ROMA
*** MERCOLEDI 25/9/2002 dalle ore 11:00
presso: Associazione della Stampa Estera, Sala Soci, Via dell'Umilta'
83/c
Sono stati invitati a partecipare diplomatici, giornalisti e saggisti.
*** GIOVEDI 26/9/2002 dalle ore 17:00
presso: Universita' "La Sapienza", Facolta' di Sociologia,
Via Salaria 113, aula "Mauro Wolf" (primo piano a sinistra in fondo)
Interverranno:
Giulia Barone, storica (Univ. La Sapienza, Roma)
Aldo Bernardini, docente di Diritto Internazionale (Univ. di Teramo)
Stefano Cristante, sociologo delle Comunicazioni di Massa (Univ. La
Sapienza, Roma)
Sergio Manes, edizioni "Citta' del Sole"
Rossella Rega, ricercatrice sociale
Alberto Tarozzi, sociologo (Univ. di Bologna)
=== LE ALTRE TAPPE DEL GIRO DI PRESENTAZIONI:
NAPOLI 25/9/2002 ore 17:30
Centro Culturale "La Citta' del Sole", Via dei Tribunali 362 (palazzo
Spinelli)
BOLOGNA 27/9/2002 ore 20:30
sala Benjamin, via del Pratello 52
MILANO 29/9/2002 ore 18:00
Circolo Culturale Concetto Marchesi, Via Spallanzani 6 (MM p.ta
Venezia)
A cura di
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia (CNJ): <jugocoord@...>
Edizioni "La Citta' del Sole": Telefono 081-4206374, Fax 081-7041804
Le bugie della NATO e le loro vittime nel conflitto per il Kosovo
Un libro di Jürgen Elsässer
Traduzione di Mara Oneta
Prefazione di Andrea Catone
Collana "Frontiere del presente"
Ed. La Citta' del Sole, Napoli 2002
ISBN 88-8292-183-2; prezzo 11 euro
Per l'indice ed una presentazione del libro si veda:
> http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1815
L'AUTORE PRESENTERA' IL LIBRO A ROMA
*** MERCOLEDI 25/9/2002 dalle ore 11:00
presso: Associazione della Stampa Estera, Sala Soci, Via dell'Umilta'
83/c
Sono stati invitati a partecipare diplomatici, giornalisti e saggisti.
*** GIOVEDI 26/9/2002 dalle ore 17:00
presso: Universita' "La Sapienza", Facolta' di Sociologia,
Via Salaria 113, aula "Mauro Wolf" (primo piano a sinistra in fondo)
Interverranno:
Giulia Barone, storica (Univ. La Sapienza, Roma)
Aldo Bernardini, docente di Diritto Internazionale (Univ. di Teramo)
Stefano Cristante, sociologo delle Comunicazioni di Massa (Univ. La
Sapienza, Roma)
Sergio Manes, edizioni "Citta' del Sole"
Rossella Rega, ricercatrice sociale
Alberto Tarozzi, sociologo (Univ. di Bologna)
=== LE ALTRE TAPPE DEL GIRO DI PRESENTAZIONI:
NAPOLI 25/9/2002 ore 17:30
Centro Culturale "La Citta' del Sole", Via dei Tribunali 362 (palazzo
Spinelli)
BOLOGNA 27/9/2002 ore 20:30
sala Benjamin, via del Pratello 52
MILANO 29/9/2002 ore 18:00
Circolo Culturale Concetto Marchesi, Via Spallanzani 6 (MM p.ta
Venezia)
A cura di
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia (CNJ): <jugocoord@...>
Edizioni "La Citta' del Sole": Telefono 081-4206374, Fax 081-7041804
ARTEL GEOPOLITIKA by www.artel.co.yu
office@...
Date:19 September 2002
REQUEST BY NATO'S VICTIMS OF THE RTS-BOMBARDMENT AND THE
NIS CLUSTERBOMB ATTACK
PRESS RELEASE BY NATOSUED.ORG
9 September 2002
REQUEST BY NATO'S VICTIMS OF THE RTS-BOMBARDMENT AND THE
NIS CLUSTERBOMB ATTACK FOR ACCESS TO PRELIMINARY HEARINGS,
DATED 22-04-2002
SUMMARY
22-04-2002 a 50 pages request was submitted to the Hague
District Court for preliminary hearings. This on behalf of
the victims and their surviving relatives of the
RTS-bombardment and the clusterbomb attack on Nis. The
requested site is the State of the Netherlands.
The court is requested to rule that it was permitted to
force the former Dutch top members of government, Dutch
top MP's and members of the Dutch military, responsible
for the Dutch participation in NATO's war against
Yugoslavia, to appear in courtroom in person, in order to
testify in public on the role they played in person in the
planning, preparation, instigation, intitiative,
participation and execution of NATO's joint war of
aggression against Yugoslavia.
This request was directed at the former Dutch Prime
Minister Kok, the former Dutch Minister of Defense de
Grave and the former Dutch Minister of Foreign Affairs Van
Aartsen, the (former) Dutch MP's de Hoop Scheffer, Van
Nieuwenhoven, Blaauw, Valk and Hoekema, the (former)
highest ranking Dutch army officials Droste, Van Baal and
Kroon and the following pilots and crew-members of Dutch
F-16 warplanes, which have participated directly in the
agression against Yugoslavia: J. Abma, P. Dirksen and G.
Huisman.
In this request is is stated that the persons mentioned
above should testify about their pretended arguments for
legitimation of NATO's war, viewed in the light of
international law, prohibiting violence, agression and all
acts of intervention, while the same international law is
stressing that violation of this absolute ban should be
considered the most serious crime according to
international law.
In this request it is also stated that these Dutch persons
mentioned, who have acted as the main responsibles for the
Dutch participation in NATO's war of aggression against
Yugoslavia, should give evidence with respect to their
pretended arguments for legitimation of the use of
clusterbombs.
There is much confusion to what extent clusterbombs are to
be considered prohibited weapons according to
international law, on the one hand since they cause
unnecessarily and superfluous suffering, on the other hand
because they has to be considered weapons of mass
destruction. An UN-Subcommittee for human rights is
dealing with these questions, but the progress of this
inquiry is constanly undermined by the western powers,
mainly the United States.
Anyhow, it is for sure that a lot of clusterbomb-types are
prohibited by the Dutch government, as being contrary to
the Anti Personal Mines Treaty. Consequently these types
are banned from the Dutch arsenals of weaponry. But
nvertheless they have been used, on a very big scale, in
NATO's war against Yugoslavia. By the Americans, who do
not recognize this Ottawa Treaty.
This raises the question of Dutch co-responsibily for the
use of this forbidden weaponry against the people of
Yugoslavia.
Another important issue for this preliminary hearings will
be the question of military target and the obligations by
Article 52 par. 2 Protocol I at the Geneva Conventions of
1949, stipulating that attacks should be limited stricty
to military targets and further that such military targets
are only permitted targets when the attack results into a
clear military advantage under the circumstances of that
moment.
All prominent Dutch politicians and military officials
have expressed their approval with these enormous
destructions, made by NATO, in general and, more
specifically, they have also expressed their approval with
the RTS-bombardments, or they at least have never
dissociated themselves from the bombardment on the Nis
market place and medical clinic.
So they urgently should explain how these disproportional
destructions and these attacks might be reconciled with
the imperative of international humanitarian law, saying
that only military targets in the sense of Article 52 par.
2 Protocol I are legitimate military targets.
A further item for these hearings is the duty according to
international law to give an effective warning before
undertaking bombardments, which could result into civilian
casualties.
The persons mentioned should testify how far this
obligation to give an effective warning was meet by NATO,
before the execution of the RTS-bombardment and the
clusterbomb-attack on Nis. These last questions are also
still very emotinally charged in the public debate in
Yugoslavia till today.
WRITTEN DEFENSE AGAINST THE REQUEST FOR ACCESS TO
PRELIMINARY HEARINGS, DATED 25 AUGUST 2002
August 25, 2002, the State of the Netherlands submitted a
written defense against the demand by the future
plaintiffs to undertake priliminary hearings in courtroom.
The State of the Netherlands strongly rejected the claim
for such preliminary hearings, stating that all evidence
necessary for launching a lawsuit by the victims of the
RTS-bombardment and the Nis clusterbomb attack was already
at hand. In the opinion of the State of the Netherlands
all information needed can be derived from the proceedings
of the Dutch Lower House, annexed by the State to his
written defense, and from the earlier verdicts pronounced
by Dutch legal instances in legal proceedings between
Yugoslav citizens and the State of the Netherlands during
the war, also annexed to the written defense of the State.
Moreover, it was said by the State of the Netherlands that
there is an mutual international agreement between
NATO-countries, prohibiting to open up information
regarding NATO-issues and that all infomation with respect
to missions of Dutch F-16's is considered to be classified
as state secret.
COURT SESSION, DATED 5 SEPTEMBER 2002
On September 5, 2002, a public courtroom session was held
by the Hague District Court, dealing with the request of
the RTS and NIS clusterbomb-victims and the objections by
the State of the Netherlands against the possible granting
of it.
At this occasion, Natosued.org, the continuation of the
Permanent Commission with respect to (Dutch) War Crimes in
Yugoslavia (PC), issued the the following press release:
PRESS RELEASE
NATOSUED.org
Thuesday, 3 September 2002
THE HAGUE DISTRICT COURT DEALS WITH REQUEST TO HEAR FORMER
FORMER DUTCH TOP POLITICIANS AND MILITARY AS WITNESSES IN
PRELIMINARY COURT HEARINGS
The Hague, 3 September 2002
The Hague District Court in the Netherlands deals this
Thursday 5 September 2002 with a request for preliminary
hearings, targeting Dutch top politicians like the former
Dutch ministers Kok, Van Aartsen and de Grave, prominent
Dutch MP's and representants of the Dutch military.
This court session starts on September 5 at 14.00 h.in the
Palace of Justice, Prins Clauslaan 60, the Hague and will
be public for all, including the press.
The court must rule which witnesses shall have to give
preliminary evidence in the preparatory stage of the
forthcoming lawsuit, about to be undertaken by the victims
of NATO's bombardments on the RTS-studio in Belgrade and
of the clusterbomb attacks on the Nis medical centre and
market place during NATO's war against Yugoslavia. These
victims and their relatives will claim damages before the
Dutch District Court in the Hague.
Prior to this proceedings the victims and their relatives
have submitted a claim that Dutch high ranking politicians
and military, but also Dutch F-16 pilots, responsible for
these NATO crimes according to the standards of the
Nürmberg trials, should testify in preliminary hearings.
There was a lot of obstruction by court officials before a
date for this court session was finally fixed. Court
functionaries of the District Court as well as the Dutch
Supreme Court used delaying tactics, despite their legal
duty to bring this item on the Court's agenda. From april
till now they forced a delay.
As soon as the request was made, court officials pretended
that they didn't know where they could find the offical
legal address of the State of the Netherlands, usually the
registrary of the Attorney-General of the Dutch Public
Prosecutor at the Dutch Supreme Court in the Hague. Only
after strong pressure they agreed to pass this request
through to this functionary. Only to hear from this
official that he refused to accept this and to act, as
usual, as liaison with the State of the Netherlands.
"It was really like Kafka", the spokesman of Natosued.org,
Hans Hupkes says. "It was a complete mystery what should
be else the formal entrance to the State of Netherlands.
Finally it became clear for all that normal procudures
could be frustrated no longer, so at the end they had to
accept and file this request, delayed from april,
properly", Hupkes tells.
In his written statement in response to the request the
State of the Netherlands strongly opposes this request.
Stating primarily that, under a 1998 Treaty between the
Netherlands and NATO it is forbidden for politicians and
military to testify about NATO affairs, that according to
this agreement all information about NATO activities is
purely owned by NATO, and that all questions relating to
NATO's bombardments and the role of the Dutch State in it
is classified as state secret.
For further information
Hans Hupkes, spokesman of natosued.org
tel. 074-243 28 87 (private) 030-273 83 76 (office)
E-mail. info@...
Internet www.natosued.org
Natosued.org is the continuation of the Permanent
Commission with respect to (Dutch) War Crimes in
Yugoslavia (PC) REVIEW OF THE COURT SESSION During the
September 5, 2002 court session both parties, the State of
the Netherlands and the representative of the Yugoslav
citizens, persisted in their respective positions. So next
step is to wait for a decision by the court on the
request. see www.natosued.org _
office@...
Date:19 September 2002
REQUEST BY NATO'S VICTIMS OF THE RTS-BOMBARDMENT AND THE
NIS CLUSTERBOMB ATTACK
PRESS RELEASE BY NATOSUED.ORG
9 September 2002
REQUEST BY NATO'S VICTIMS OF THE RTS-BOMBARDMENT AND THE
NIS CLUSTERBOMB ATTACK FOR ACCESS TO PRELIMINARY HEARINGS,
DATED 22-04-2002
SUMMARY
22-04-2002 a 50 pages request was submitted to the Hague
District Court for preliminary hearings. This on behalf of
the victims and their surviving relatives of the
RTS-bombardment and the clusterbomb attack on Nis. The
requested site is the State of the Netherlands.
The court is requested to rule that it was permitted to
force the former Dutch top members of government, Dutch
top MP's and members of the Dutch military, responsible
for the Dutch participation in NATO's war against
Yugoslavia, to appear in courtroom in person, in order to
testify in public on the role they played in person in the
planning, preparation, instigation, intitiative,
participation and execution of NATO's joint war of
aggression against Yugoslavia.
This request was directed at the former Dutch Prime
Minister Kok, the former Dutch Minister of Defense de
Grave and the former Dutch Minister of Foreign Affairs Van
Aartsen, the (former) Dutch MP's de Hoop Scheffer, Van
Nieuwenhoven, Blaauw, Valk and Hoekema, the (former)
highest ranking Dutch army officials Droste, Van Baal and
Kroon and the following pilots and crew-members of Dutch
F-16 warplanes, which have participated directly in the
agression against Yugoslavia: J. Abma, P. Dirksen and G.
Huisman.
In this request is is stated that the persons mentioned
above should testify about their pretended arguments for
legitimation of NATO's war, viewed in the light of
international law, prohibiting violence, agression and all
acts of intervention, while the same international law is
stressing that violation of this absolute ban should be
considered the most serious crime according to
international law.
In this request it is also stated that these Dutch persons
mentioned, who have acted as the main responsibles for the
Dutch participation in NATO's war of aggression against
Yugoslavia, should give evidence with respect to their
pretended arguments for legitimation of the use of
clusterbombs.
There is much confusion to what extent clusterbombs are to
be considered prohibited weapons according to
international law, on the one hand since they cause
unnecessarily and superfluous suffering, on the other hand
because they has to be considered weapons of mass
destruction. An UN-Subcommittee for human rights is
dealing with these questions, but the progress of this
inquiry is constanly undermined by the western powers,
mainly the United States.
Anyhow, it is for sure that a lot of clusterbomb-types are
prohibited by the Dutch government, as being contrary to
the Anti Personal Mines Treaty. Consequently these types
are banned from the Dutch arsenals of weaponry. But
nvertheless they have been used, on a very big scale, in
NATO's war against Yugoslavia. By the Americans, who do
not recognize this Ottawa Treaty.
This raises the question of Dutch co-responsibily for the
use of this forbidden weaponry against the people of
Yugoslavia.
Another important issue for this preliminary hearings will
be the question of military target and the obligations by
Article 52 par. 2 Protocol I at the Geneva Conventions of
1949, stipulating that attacks should be limited stricty
to military targets and further that such military targets
are only permitted targets when the attack results into a
clear military advantage under the circumstances of that
moment.
All prominent Dutch politicians and military officials
have expressed their approval with these enormous
destructions, made by NATO, in general and, more
specifically, they have also expressed their approval with
the RTS-bombardments, or they at least have never
dissociated themselves from the bombardment on the Nis
market place and medical clinic.
So they urgently should explain how these disproportional
destructions and these attacks might be reconciled with
the imperative of international humanitarian law, saying
that only military targets in the sense of Article 52 par.
2 Protocol I are legitimate military targets.
A further item for these hearings is the duty according to
international law to give an effective warning before
undertaking bombardments, which could result into civilian
casualties.
The persons mentioned should testify how far this
obligation to give an effective warning was meet by NATO,
before the execution of the RTS-bombardment and the
clusterbomb-attack on Nis. These last questions are also
still very emotinally charged in the public debate in
Yugoslavia till today.
WRITTEN DEFENSE AGAINST THE REQUEST FOR ACCESS TO
PRELIMINARY HEARINGS, DATED 25 AUGUST 2002
August 25, 2002, the State of the Netherlands submitted a
written defense against the demand by the future
plaintiffs to undertake priliminary hearings in courtroom.
The State of the Netherlands strongly rejected the claim
for such preliminary hearings, stating that all evidence
necessary for launching a lawsuit by the victims of the
RTS-bombardment and the Nis clusterbomb attack was already
at hand. In the opinion of the State of the Netherlands
all information needed can be derived from the proceedings
of the Dutch Lower House, annexed by the State to his
written defense, and from the earlier verdicts pronounced
by Dutch legal instances in legal proceedings between
Yugoslav citizens and the State of the Netherlands during
the war, also annexed to the written defense of the State.
Moreover, it was said by the State of the Netherlands that
there is an mutual international agreement between
NATO-countries, prohibiting to open up information
regarding NATO-issues and that all infomation with respect
to missions of Dutch F-16's is considered to be classified
as state secret.
COURT SESSION, DATED 5 SEPTEMBER 2002
On September 5, 2002, a public courtroom session was held
by the Hague District Court, dealing with the request of
the RTS and NIS clusterbomb-victims and the objections by
the State of the Netherlands against the possible granting
of it.
At this occasion, Natosued.org, the continuation of the
Permanent Commission with respect to (Dutch) War Crimes in
Yugoslavia (PC), issued the the following press release:
PRESS RELEASE
NATOSUED.org
Thuesday, 3 September 2002
THE HAGUE DISTRICT COURT DEALS WITH REQUEST TO HEAR FORMER
FORMER DUTCH TOP POLITICIANS AND MILITARY AS WITNESSES IN
PRELIMINARY COURT HEARINGS
The Hague, 3 September 2002
The Hague District Court in the Netherlands deals this
Thursday 5 September 2002 with a request for preliminary
hearings, targeting Dutch top politicians like the former
Dutch ministers Kok, Van Aartsen and de Grave, prominent
Dutch MP's and representants of the Dutch military.
This court session starts on September 5 at 14.00 h.in the
Palace of Justice, Prins Clauslaan 60, the Hague and will
be public for all, including the press.
The court must rule which witnesses shall have to give
preliminary evidence in the preparatory stage of the
forthcoming lawsuit, about to be undertaken by the victims
of NATO's bombardments on the RTS-studio in Belgrade and
of the clusterbomb attacks on the Nis medical centre and
market place during NATO's war against Yugoslavia. These
victims and their relatives will claim damages before the
Dutch District Court in the Hague.
Prior to this proceedings the victims and their relatives
have submitted a claim that Dutch high ranking politicians
and military, but also Dutch F-16 pilots, responsible for
these NATO crimes according to the standards of the
Nürmberg trials, should testify in preliminary hearings.
There was a lot of obstruction by court officials before a
date for this court session was finally fixed. Court
functionaries of the District Court as well as the Dutch
Supreme Court used delaying tactics, despite their legal
duty to bring this item on the Court's agenda. From april
till now they forced a delay.
As soon as the request was made, court officials pretended
that they didn't know where they could find the offical
legal address of the State of the Netherlands, usually the
registrary of the Attorney-General of the Dutch Public
Prosecutor at the Dutch Supreme Court in the Hague. Only
after strong pressure they agreed to pass this request
through to this functionary. Only to hear from this
official that he refused to accept this and to act, as
usual, as liaison with the State of the Netherlands.
"It was really like Kafka", the spokesman of Natosued.org,
Hans Hupkes says. "It was a complete mystery what should
be else the formal entrance to the State of Netherlands.
Finally it became clear for all that normal procudures
could be frustrated no longer, so at the end they had to
accept and file this request, delayed from april,
properly", Hupkes tells.
In his written statement in response to the request the
State of the Netherlands strongly opposes this request.
Stating primarily that, under a 1998 Treaty between the
Netherlands and NATO it is forbidden for politicians and
military to testify about NATO affairs, that according to
this agreement all information about NATO activities is
purely owned by NATO, and that all questions relating to
NATO's bombardments and the role of the Dutch State in it
is classified as state secret.
For further information
Hans Hupkes, spokesman of natosued.org
tel. 074-243 28 87 (private) 030-273 83 76 (office)
E-mail. info@...
Internet www.natosued.org
Natosued.org is the continuation of the Permanent
Commission with respect to (Dutch) War Crimes in
Yugoslavia (PC) REVIEW OF THE COURT SESSION During the
September 5, 2002 court session both parties, the State of
the Netherlands and the representative of the Yugoslav
citizens, persisted in their respective positions. So next
step is to wait for a decision by the court on the
request. see www.natosued.org _
RECORD IN SERBIA: DISOCCUPAZIONE AL 50 PER CENTO !
L'Ufficio del Lavoro della Repubblica di Serbia ha comunicato che,
grazie ad un ulteriore incremento di 200mila posti di lavoro perduti,
l'ammontare dei disoccupati nella Repubblica ha raggiunto la soglia del
50 per cento. Il brillante risultato, stranamente ignorato da tutti i
media occidentali, va ascritto al governo-fantoccio di Zoran Djindjic,
che nel frattempo - mentre continua a ricevere elogi per avere
"liberato" e "democratizzato" il paese - prosegue nella liquidazione e
svendita di tutte le proprieta' statali (vedi i link in fondo a questo
messaggio). (I.S.)
+++ SERBIEN: JEDER ZWEITE IST ARBEITSLOS
BELGRAD. Das Amt für Arbeit der Republik Serbien hat mitgeteilt,
daß seit dem Jahresbeginn 200.000 Menschen in Serbien arbeitslos
wurden. Insgesamt gibt es in Serbien nun 1,1 Millionen
Arbeitslose und genau soviel Beschäftigte, so daß die offizielle
Arbeitslosenquote in Serbien 50% beträgt. Die Belgrader
Marionettenregierung Zoran Djindjics hat neue Massenentlassungen
im Zuge der "Privatisierung" der Wirtschaft angekündigt. BETA +++
Balkan-Telegramm, 16. September 2002 - http://www.amselfeld.com
Serbian Minister of Economy and Privatisation:
Serbia's privatisation - transparent, lawful and carefully planned
http://www.serbia.sr.gov.yu/cgi-bin/printpage.cgi?
filename=/news/2002-08/29/325706.html
Serbia's PM: Now is the right moment for investing in Serbia
http://www.serbia.sr.gov.yu/cgi-bin/printpage.cgi?
filename=/news/2002-09/10/325844.html
L'Ufficio del Lavoro della Repubblica di Serbia ha comunicato che,
grazie ad un ulteriore incremento di 200mila posti di lavoro perduti,
l'ammontare dei disoccupati nella Repubblica ha raggiunto la soglia del
50 per cento. Il brillante risultato, stranamente ignorato da tutti i
media occidentali, va ascritto al governo-fantoccio di Zoran Djindjic,
che nel frattempo - mentre continua a ricevere elogi per avere
"liberato" e "democratizzato" il paese - prosegue nella liquidazione e
svendita di tutte le proprieta' statali (vedi i link in fondo a questo
messaggio). (I.S.)
+++ SERBIEN: JEDER ZWEITE IST ARBEITSLOS
BELGRAD. Das Amt für Arbeit der Republik Serbien hat mitgeteilt,
daß seit dem Jahresbeginn 200.000 Menschen in Serbien arbeitslos
wurden. Insgesamt gibt es in Serbien nun 1,1 Millionen
Arbeitslose und genau soviel Beschäftigte, so daß die offizielle
Arbeitslosenquote in Serbien 50% beträgt. Die Belgrader
Marionettenregierung Zoran Djindjics hat neue Massenentlassungen
im Zuge der "Privatisierung" der Wirtschaft angekündigt. BETA +++
Balkan-Telegramm, 16. September 2002 - http://www.amselfeld.com
Serbian Minister of Economy and Privatisation:
Serbia's privatisation - transparent, lawful and carefully planned
http://www.serbia.sr.gov.yu/cgi-bin/printpage.cgi?
filename=/news/2002-08/29/325706.html
Serbia's PM: Now is the right moment for investing in Serbia
http://www.serbia.sr.gov.yu/cgi-bin/printpage.cgi?
filename=/news/2002-09/10/325844.html
