Informazione

ROMA 22/3
ROMA 24/3
RAVENNA 30/3


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ROMA 22 MARZO

Il 24 marzo 1999 La NATO, con il pieno appoggio del governo di
centrosinistra guidato da D'Alema e sostenuto dall'ipocrisia dei vari
Salvi, dei Verdi e di quelli che oggi si ergono a paladini
dell'antiglobalizzazione, scatenava l'aggressione verso la Jugoslavia.
A 3 anni di distanza saremo in piazza per Non dimenticare, ma
soprattutto per ristabilire quelle che furono le responsabilità morali
e materiali di un'aggressione sanguinaria, nonostante la rimozione che
vorrebbero vecchi e nuovi opportunisti.

Venerdì 22 marzo al centro Sociale Hai visto Quinto
(Via Val Pellice angolo Via Val Padana)
dalle ore 21,00

"SLOBO PARTY"
(AFFINCHé I COMMUNISTI CONTINUINO A MAGNASSE LI REGAZZINI)

proiezione video

Sabato 30 marzo a Ravenna contro la NATO per non dimenticare.
Stiamo organizzando gli autobus da Roma.
Per prenotare <convgm@...>

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ROMA 24 MARZO

*** LA JUGOSLAVIA NEL CUORE ***

Il 24 marzo del 1999 il governo "di centrosinistra", con l'appoggio del
Polo, scatenava contro la RF di Jugoslavia la prima massiccia campagna
di bombardamenti sul suolo europeo dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Venivano colpite tutte le infrastrutture, le attivita' produttive, i
trasporti, centri abitati, convogli di profughi, persino parchi naturali
e tesori culturali, allo scopo di mettere il paese in ginocchio e
costringerlo ad accettare l'ulteriore amputazione di parti del suo
territorio, nell'ambito del progetto strategico di smembramento dei
Balcani iniziato con le secessioni slovena e croata nel 1991.

I bombardamenti sulla RF di Jugoslavia hanno causato la morte di
migliaia di persone ed un inquinamento gravissimo in zone ad alta
densita' di popolazione, come a Pancevo. Il paese, contaminato per
secoli dall'uso di proiettili all'uranio e gettato nel baratro della
miseria, attraverso ulteriori minacce ed interferenze e' stato
costretto a diventare uno Stato vassallo. E' notizia di questi giorni
l'accordo-capestro in base al quale la "Jugoslavia" viene cancellata
dalla cartine geografiche, in cambio di una "unione" formale e
provvisoria tra Serbia e Montenegro, in vista della ulteriore
decomposizione di tutta l'area in una miriade di protettorati, fondati
sulla "differenza etnica", completamente soggiogati dal punto di vista
politico, economico, militare.

Ma la nostra Jugoslavia non si puo' cancellare per decreto, non si puo'
cancellare con la disinformazione strategica, e non si puo' cancellare
nemmeno con le bombe.

*** JUGOSLAVIJA JE U SRCU ***

serata di solidarieta' e controinformazione

nel terzo anniversario dall'inizio dell'attacco della NATO
contro la Repubblica Federale di Jugoslavia

Domenica 24 marzo 2002 dalle ore 17

a Roma, presso il circolo STELLA ROSSA
in Via Corinto 5 (fermata metro B San Paolo)

*** INTERVENTI
di Giulia Barone, Aldo Bernardini, Claudio Del Bello, Fulvio Grimaldi

*** VIDEO
> "PAPA', DOVE DORMIREMO DI SERA?"
sul bombardamento della cittadina rurale di Aleksinac
> KOSOVO - IL LUOGO DEL DELITTO
immagini della provincia dopo l'arrivo della KFOR: la criminale alleanza
NATO/UCK
> C'ERA UNA VOLTA LA FATTORIA GARIC
"...tra Djakovica e Decani, la casa dei Garic era l'unico focolare serbo
rimasto..." (primo premio al Festival del cortometraggio di Belgrado,
giugno 2000)
> THE JUDGEMENT
ricostruzione della truffa mediatica sul "lager serbo di Trnopolje"
> BOMBE SULLE INDUSTRIE CHIMICHE
sugli effetti della guerra chimica della NATO contro la popolazione di
Pancevo
> POPOLI DI TROPPO
l'aggressione e l'embargo alla Jugoslavia, vittima tra le altre della
politica di soggiogamento dei "popoli di troppo"

*** a seguire CENA di sottoscrizione

Organizzano:

Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia <jugocoord@...>
Assemblea Antimperialista <posta@...>

Prime adesioni:

Comitato contro la guerra Roma Sud
Comitato per la Pace e la Solidarietà tra i Popoli
GAMADI (Gruppo Atei Materialisti Dialettici)
Voce Jugoslava
Radio Citta' Aperta
Redazione di Contropiano

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RAVENNA 30 MARZO

A 3 anni dall'aggressione NATO alla Jugoslavia:

NON SI PUO' TACERE!

contro le guerre imperialiste
dalla parte dei lavoratori e dei popoli oppressi!

Ravenna - Sabato 30 Marzo

Manifestazione

Concentramento:
ore 11 piazzale coop via faentina

assemblea:
ore 14,30 c/o sala Forum viale Berlinguer, 11

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NON SI PUO' TACERE!
contro le guerre imperialiste
dalla parte dei lavoratori e dei popoli oppressi!

24 marzo del 1999.
Il governo dell'Ulivo, con l'appoggio del Polo, scateno' contro la
Jugoslavia, la più intensa campagna di bombardamenti dopo la seconda
guerra mondiale.
"Effetti collaterali" della "guerra umanitaria": 15mila civili
ammazzati, mezzo milione di profughi, città rase al suolo, un paese
contaminato per secoli dall'uso di proiettili all'uranio e
gettato nel baratro della miseria e costretto a diventare uno Stato
vassallo.
Dissero che quello era il prezzo per mantenere la pace e difendere la
democrazia.

7 ottobre 2001.
A soli due anni di distanza il governo del Polo (appoggiato da Ulivo-DS)
ha portato l'Italia a fianco degli USA in un'altra guerra, questa volta
nel cuore dell'Asia, contro l'Afganistan e
il suo popolo già martoriato da vent'anni di conflitti intestini. Con il
pretesto di "colpire il terrorismo" gli USA, l'Europa e la NATO hanno
esteso il loro
raggio di morte e sfruttamento.
Risultato: invece di "portare la pace e la democrazia", gli imperialisti
stanno spingendo il mondo nell'abisso di una guerra permanente, globale,
sistematica.
E più la macchina bellica avanza, più i governi borghesi adottano misure
repressive e antidemocratiche, imbavagliano l'informazione, spaventano
l'opinione pubblica per spostarla su
posizioni razziste, autoritarie e militariste, aggrediscono le
condizione di vita e di lavoro dei proletari smantellando le conquiste
passate. Gli infiniti
soprusi che il popolo palestinese deve subire, sono l'esempio più
lampante che non c'è posto, nel "nuovo ordine mondiale" targato USA-NATO
per la dignità, la libertà, la giustizia.

Non si può stare nel mezzo tra l'oppresso e l'oppressore, tra la vittima
e il carnefice!

NON SI PUO' TACERE! NON SI PUO' STARE A GUARDARE!

BASTA CON LE GUERRE E L'OPPRESSIONE DEI POPOLI!

CHIUDERE LA BASI AMERICANE IN ITALIA, IN EUROPA
E LE SERVITU' MILITARI!

RITIRARE LE TRUPPE DAI BALCANI E DA TUTTI I PAESI OCCUPATI!

SCIOGLIERE LA NATO E CONTRASTARE LA NASCITA
DEL NUOVO ESERCITO EUROPEO!

NO ALLE SPESE MILITARI E AL RIARMO!


Coordinamento romagnolo contro la guerra e la NATO

Info / adesioni / comunicazioni / volantini :
tel. 338-9116688
momotombo@...
red-ghost@...


Prime adesioni:

- Coordinamento romagnolo contro la guerra e la NATO
- Red Ghost (RA)
- Collettivo "25 Aprile" (RA)
- Collettivi studenti (RA)
- Comitato "Gettiamo le basi" di Cervia
- s.l.a. PelleRossa (Cesena)
- Assemblea cittadina contro la guerra (Cesena)
- Progetto Comunista (Cesena e BO)
- Federazione PRC Cesena
- Federazione PRC Trieste
- Assemblea Antimperialista
- Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia
- Campo Antimperialista
- Comitati contro la guerra (Milano)
- L'Avamposto degli Incompatibili

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AUTOBUS DA ROMA

Stiamo organizzando gli autobus da Roma per Ravenna.
Per prenotare: <convgm@...>

--- In This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it., "Miroslav Antic"
wrote:

"JUGOSLAVIJE" NEMA A PROBLEMI SE PRIDODAJU 19.3.2002.
11:32

Iz ugla uglednog ruskog eksperta NAZIV "JUGOSLAVIJA" NESTAJE, ALI SE
PROBLEMI PRIDODAJU Vladimir VOLKOV, profesor, direktor Instituta
slavistike Ruske akademije nauka (Moskva, RIA "Novosti"- za DANAS)

Razbijanje Jugoslavije, zapoceto 1991. godine, uslo je u novi, mozda i
odlucujuci stadijum. U Beogradu je potpisan sporazum o osnovama
preuredjenja odnosa izmedju Srbije i Crne Gore - dve republike u
sastavu
jugoslovenske federacije. Federacije sada, u sustini - nema. Nema ni
zemlje sa imenom "Jugoslavija". Ta rec, koja je tokom cvitavog XX veka
bila poznata ne samo na Balkanu nego i u citavom svetu, sada ispada iz
naseg politickog leksikona. Savezna Republika Jugoslavija (SRJ) sada
ce
se zvati "Srbija i Crna Gora". Predsednik Crne Gore Milo Djukanovic
odavno je vec iznosio planove o odvajanju Crne Gore od Jugoslavije. U
pocetku je taj potez obrazlagao zeljom da se oslobodi "despotizma"
bivseg predsednika Jugoslavije Slobodana Milosevica, ali se kasnije,
kada je na celo drzave dosao demokrata Vojislav Kostunica, ispostavilo
da se stav Djukanovica nije uopste promenio i da nije stvar u licnosti
ovog ili onog lidera Jugoslavije, vec je u pitanju susti separatizam
Djukanovica licno. On je zapretio da ce sprovesti referendum u Crnoj
Gori o daljoj sudbini republike, ali su ga u tome sprecavale jedino
sumnje u ishod narodnog glasanja, koje je moglo dati i nezeljene
rezultate za predsednika, imajuci u vidu negatiovan odnos mnogih
Crnogoraca prema Djukanovicevom separatizmu. Naravno, separatisticke
teznje crnogorskog predsednika najpre su bile situirane obecanjima u
pomoc Zapada, koji je dosledno tokom poslednjih deset godina vodio
politiku slabljenja i cepanja Jugoslavije. Koristeci u odnosu na
Jugoslaviju politiku otvorene ucene, pretnji i obecanja, Zapad je, cas
obecavajuci ekonomsku pomoc zemlji razorenoj u natovskom bombardovanju
1999. godine, cas odbacujuci i mogucnost pruzanja te pomoci, korak po
korak iznudjavao od jugoslovenskog rukovodstva da poklekne i po
pitanju
izrucenja Milosevica Haskom tribubalu, i po pitanju svega sto je
skopcano sa buducim uredjenjem zemlje. Danas je sasvim jasno da
jedinstvene jugoslovenske drzave vise - nema. Potpisani u Beogradu
sporazum oznacava da je stvorena slaba, krhka konfederacija. Na njenom
celu je, doduse, jedan predsednik. Do izbora 2003. godine to je
Vojislav
Kostunica. Jedinstveni ce biti odbrana i spoljna politika, sto se ne
moze kazati za monetarni sistem, za carinsku politiku i ekonosmki
sistem. Potpuna ekonomska samostalnost kako Srbije tako i Crne Gore te
republike fakticki cini nezavisnim jednu od druge i na minimum svodi
efikasnost jedinstvenih politickih atributa vlasti, koji u tim
uslovima
postaju cisto dekorativnim. Tim pre sto sporazum, sudeci po vemu, ima
privremeni karakter. To je jasno kazao niko drugi do licno Milo
Djukanovic, koji je vec uspeo da novinarima saopsti kako je potpisao
sporazum jer je u novonastalim okolnostima celishodnije odloziti
referendum o drzavnom statusu Crne Gore. Djukanovic je saopstio da je
predstavnik Evropske unije za pitanja spoljne politike i bezbednosti
Havijar Solana, koji je odigrao kljucnu ulogu u pripremanju i
potpisivanju beogradskog dokumenta, garantovao pravo Crne Gore na
odrzavanje referenduma kroz tri godine. A to znaci da se rukovodstvo
Crne Gore moze vratiti na pitanje pune drzavne nezavisnosti i, nema
sumnje, da ce Djukanovic, kome zakljuceni sporazum odgovara jedino kao
medjuprostorni korak, iskoristiti tu mogucnost i ponovo pokrenuti
pitanje potpunog odvajanja Crne Gore, pripremivsi na duzan nacin
odgovarajuci referendum. Havijar Solana je okvalifikovao beogradski
sporazum kao znacajan stabilizirajuci faktor. Medjutim, sve govori o
suprotnom. Potpisani dokument moze jos vise destabilizovati ionako
komplikovanu situaciju na Balkanu. To se pre svega odnosi na Kosovo.
Iako ta provincija i ulazi u sastav Srbije, ona je u rezoluciji 1244
Saveta bezbednosti OUN oznacena kao neotudjivi deo Jugoslavije, bez
pominjanja Srbije. Savezne Republike Jugoslavije sada nema, a to znaci
da i kosovski separatisti mogu dovesti u sumnju pravovaljansot te
rezolucije i zahtevati nezavisnost pokrajine koju su uz popustljivost
natovskih mirovnjaka fakticki vec dobili. Tojest, "albanizacija"
Kosova
bice oformljena de-jure. Eto zbog cega albanski ekstremisti i na
Kosovu,
i u samoj Crnoj Gori na cijem jugu zivi albansko stanovnistvo, svim
srcem podrzavaju Djukanovica, jer on objektivno "radi" za njih.
Definitivno razbijanje Jugoslavije na dve drzave stvorilo bi i jos
jedan
problem: pogranicna teritorija izmedju Srbije i Crne Gore - Sandzak -
naseljen je, pored vecinskog srpskog zivlja, i muslimanima, koji
odavno
govore o zalji da se prikljuce Bosni i Hercegovini. Ono sto se desava
na
Balkanu direktna je posledica politike NATO, usmerene u pravcu
stimulisanja separatizma, pomocu koga je Severnoatlantska alijansa
nameracila da kardinalno promeni situaciju na poluostrvu, da ga stavi
pod svoju kontrolu i ucini svojim strateskim mostobranom u Evropi.
Medjutim, koketiranje sa separatizmom i ekstremizmom veoma je opasno.
Balkan se transformise u seizmicku zonu na politickoj karti Evrope, a
to
predstavlja ozbiljnu opasnost po bezbednost kontinenta u celini.
- 0 -
Moskva, 19. marta RIA "Novosti"

--- End forwarded message ---

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Von: wolfgang mueller
Datum: 2002/03/19 Di PM 05:46:28 GMT+01:00
An: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Betreff: DIE JUGOSLAWISCHE IDEE WIRD WEITERLEBEN!

DIE JUGOSLAWISCHE IDEE WIRD WEITERLEBEN!

Mit dem Inkrafttreten des Abkommens über die neu
definierten Beziehungen zwischen Serbien und
Montenegro, wie es von Solana, Kostunica, Labus,
Djindjic, Djukanovic und Vujanovic am 14. März
unterzeichnet wurde, wird das Ende der Bundesrepublik
Jugoslawien besiegelt. Es ist vollkommen klar, dass
die Auflösung der jugoslawischen Föderation auf Befehl
der USA und EU-Staaten geschah. Nicht zufällig wurden
die Verhandlungen vom ehemaligen Generalsekretär der
NATO geführt, der in dieser Funktion vor drei Jahren
für die verbrecherische Aggression gegen Jugoslawien
verantwortlich war.

Die Auflösung Jugoslawiens entspricht vollständig den
Zielen der deutschen Außenpoltik, die sie seit langer
Zeit beharrlich verfolgt, um ihre imperialistischen
Interessen auf dem Balkan leichter durchsetzen zu
können. Sie ist auch als historische Revanche für die
schwerste Niederlage des deutschen Imperialismus auf
dem Weg zur Weltherrschaft gedacht, an der der
Befreiungskampf der jugoslawischen Völker einen
bedeutenden Anteil hatte.

Die deutschen Ziele trafen sich mit den Interessen der
übrigen westlichen imperialistischen Staatenwelt mit
den USA an der Spitze. Der starke Freiheits-, und
Unabhängigkeitswille der jugoslawischen Völker und
die Bereitschaft bestimmte sozialistische
Errungenschaften in einem Vielvölkerstaat auf
gleichberechtigter Grundlage zu verteidigen, wurden
zum Hindernis für die Errichtung der imperialistischen
"neuen Weltordnung".

Darum mußte Jugoslawien 1999 brutal zerbombt werden
und selbst die Errichtung eines proimperialistischen
Marionettenregimes durch den Staatsputsch vom 5.
Oktober 2000 erscheint der westlichen Bourgeoisie
nicht ausreichend, um zu verhindern, dass hier ein
Land bleiben könnte, das ihren globalen Interessen
entgegensteht. Mit dem jugoslawischen Staat soll auch
der Name Jugoslawiens und damit auch die jugoslawische
Idee endgültig gelöscht werden.

Die Unterzeichnung dieses Abkommens enthüllt erneut
das wahre Wesen der Kostunica, Djindjic und Djukanovic
als bloße Vollstrecker des Willens der westlichen
Regierungen.

Die wahren Patrioten Jugoslawiens können diese
schändliche Entscheidung der westlichen Imperialisten
und ihrer gekauften Handlanger niemals akzeptieren.
Sie werden den Kampf für die jugoslawische Idee, das
gleichberechtigte Zusammenleben aller Völker der
südlichen Balkanhalbinsel in einem Staat fortsetzen,
so wie sie sich im opferreichen Partisanenkrieg gegen
die deutschen faschistischen Okkupanten und der
Sozialistischen Föderativen Republik Jugoslawien
(SFRJ) bewährt hat. Dazu gilt es in erster Linie, die
Besatzungstruppen der NATO aus dem Kosovo und
Bosnien-Herzegowina sowie dem gesamten Balkan zu
verjagen und jeder weiteren Zerstückelung des
Territoriums Widerstand entgegenzusetzen.

Für Antiimperialisten und Antifaschisten in
Deutschland heißt es, diesen Kampf mit aller Kraft zu
unterstützen, den sofortigen Rückzug der deutschen
Truppen vom Balkan zu fordern und sich für die
Auflösung der NATO einzusetzen.

Der Imperialismus hat vielleicht eine Schlacht
gewonnen, aber die Werktätigen Jugoslawiens, die an
der Seite der Ausgebeuteten und Unterdrückten dieser
Welt stehen, werden den Krieg gewinnen.

NIEDER MIT DEM IMPERIALISMUS!
NIEDER MIT DEM NEOKOLONIALISMUS!
LANG LEBE JUGOSLAWIEN!

Internationale Jugoslawien Solidarität
Hamburg, den 16. März 2002

I GRANDI AMICI DI ALIJA IZETBEGOVIC

D: (.) Una delle domande a cui il suo libro
non ha risposto in maniera esaustiva è quali
sono stati nel mondo i più grandi amici della Bosnia
Erzegovina durante la guerra?

R: Sono due paesi, per due aspetti distinti:
gli Stati Uniti e l'Iran, i primi sul piano
politico, il secondo su quello materiale. Sullo
stesso piano ci sono anche l'Arabia Saudita,
la Turchia, la Germania e la Malesia. Verso
la Bosnia Erzegovina hanno avuto un
comportamento amichevole il presidente
Clinton, gli uomini di governo dell'Iran,
il re Fahd, il presidente Demirel,
il cancelliere Kohl, il premier Mahathir.
La Germania in poco tempo ha accolto ben
250.000 dei nostri profughi e ha dimostrato
verso di loro una grande umanità.


Dall'intervista ad Izetbegovic pubblicata su DANI dell'1/3/2002
Fonte: NEWSLETTER SETTIMANALE DELL'OSSERVATORIO SUI BALCANI
n. 11/2002 - http://www.osservatoriobalcani.org

SOLANIJA

Glavni grad Solanije ( CG i Srbija ) je Ulcinj.

Zasto?

odgovor: Jer ima Solanu

(M. Antic)