Informazione

1. Notizie dalla Croazia, agosto-settembre 2001
2. Altre "notiziole" del febbraio scorso...

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Notizie dalla Croazia, agosto-settembre 2001

* Problemi finanziari nella maggioranza delle imprese

A causa dei conti bloccati da oltre 3 mesi, vanno
incontro ad una liquidazione forzata quasi 30.000
imprese, nelle quali sono impiegati 73.000
dipendenti.

* Diatriba tra il Governo croato e l'Istituto
nazionale per la statistica.

Il "paniere statistico" e' del 40% piu' caro di
quello calcolato dalle catene commerciali.
Il direttore Ivan Rusan: "Il Governo deve dire a
quali dati statistici e' piu' interessato perche'
noi non possiamo arretrare dalla metodologia
standard che si usa per seguire i cambiamenti dei
prezzi." Il vice presidente del Governo Slavko
Linic: "Attendo dagli esperti, che lavorano per le
istituzioni statali, consigli per migliorare il
lavoro al quale sono preposti".

Confrontati 14 prodotti

E' proprio irrealistica la variazione dei prezzi
dei prodotti-base alimentari presentata dalla
statistica statale, a causa della "metodologia
rigida" adottata? Al Governo ritengono che la
statistica si appoggia troppo sui prezzi dei
piccoli commercianti, i quali si ritiene siano
piu' alti che quelli della catena dei grandi
negozi. Il Ministero dell'Economia ha raccolto e
confrontato i dati di 5 grandi magazzini.

Il paniere dei prodotti base alimentari
(comprendente il prezzo del pane, dell'olio,
zucchero, farina, carne suina, abbacchio, pollo,
cioccolato, biscotti, margherina, pasta) secondo
l'Istituto statale di statistica e' aumentato in
18 mesi del 5,8%. Nel gennaio dell'anno scorso era
di 375,62 kune, mentre a luglio di quest'anno era
a 397,58 kune. Ma i dati raccolti dal Ministero
dell'economia per la stessa specie e la stessa
quantita' di prodotti in 5 ditte commerciali
dimostravano una notevole differenza nei prezzi.
Lo stesso paniere, per il Konzum ammontava
(nell'agosto di quest'anno) a 241,41, per la Kerum
a 266,57, per la Billa a 270,62, per Getrou a
253,87, mentre per il KTC-Krizevci a 239,38 kune.

* Assurdita' sul mercato nazionale bancario

Le "kune" mancano, ed il loro valore diminuisce...
Gli analisti della banca Erste sottolineano che la
stabilita' della kuna viene garantita dalla HNB
(Banca nazionale croata), ma non ci si puo'
attendere un suo rafforzamento.

* Scuola. La riforma scolastica puo' attendere il 2006.

(Dopo che era stata gia' "riformata" dal regime
tudjmaniano).
Anche quest'anno la maggiorparte dei maturandi
vanno in gita scolastica all'estero. ("Estero": ad
esempio, Slovenia.)
I meno agiati non vanno da nessuna parte, mentre
altri vanno in Grecia e Spagna.

* Catene alberghiere

Il Consiglio direttivo del Fondo per la
privatizzazione non ha ancora deciso come
procedere a distribuire le azioni ai proprietari
della catena degli alberghi nel comune di Cavtat,
ed attende la prossima decisione del Governo al
quale ha inviato la documentazione per il
complesso alberghiero "Cavtat"... Ma il Governo
dovrebbe decidere prossimamente di vendere tutti
gli alberghi di Cavtat ad un certo Androniko
Luksic, un imprenditore che proprio in questi
giorni non per caso arriva in Croazia, e al
consorzio spagnolo "Thomas Cook". Luksic non gode
di buona fama come investitore, anche se ha
offerto un buon prezzo per la "Croatia": 105
milioni di kune piu' 10 milioni in marchi per
nuovi investimenti...

* Inaugurazione mostra

Una mostra sulla Croazia e' stata inaugurata nel
Klementinum di Wiesbaden (Germania).

* Manovre militari

Dal 10 al 21 settembre sulle Alpi austriache
parteciperanno alle manovre militari NATO 15
soldati e 2 ufficiali croati.

* Traffico di droga

Sul treno internazionale Skoplje - Ljubljana la
polizia croata di Vinkovci ha trovato 3 kg di
hashish.
A Zagabria per la droga sono state arrestate 19
persone. La maggior parte di loro sono state
arrestate nella discoteca "Mungos".

* Meteo

Malgrado l'arrivo della pioggia non si sono
alleviate le conseguenze della siccita'.
Nell'irrigazione del suolo, la Croazia si trova
indietro rispetto alla Grecia, all'Albania,
all'Italia, alla Romania...

(a cura di Ivan Pavicevac, sulla base di stralci
dai giornali croati di fine agosto e inizio
settembre 2001)

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"RETROSPETTIVA" (QUALCHE MESE FA...)

SLUNJ, DIVIETO
All'indice la "Battaglia della Neretva"

SLUNJ - "La Battaglia della Neretva", il piu' noto
film della cinematografia ex jugoslava, dedicato
alla lotta partigiana, e' finito all'indice. Il
vicesindaco di Slunj Ivan Matesa, su richiesta di
un gruppo di cittadini, ha infatti vietato ieri
sera la proiezione della pellicola in questa
localita' a sudest di Zagabria che nei primi anni
novanta era in mano ai ribelli serbi. "Si tratta
di un film fortemente ideologizzato, tutto proteso
a rafforzare l'idea jugoslava e a far scomparire
la croaticita'", ha sottolineato, affermando che,
anche se non glielo avessero chiesto i cittadini,
lui avrebbe vietato comunque la proiezione della
pellicola. Inevitabile e' stata la reazione di
condanna della decisione, da parte del direttore
dell'Adria Art Artist 21" Zeljko Brkic,
organizzatore della proiezione della "Battaglia
della Neretva" che avrebbe dovuto svolgersi
nell'ambito della retrospettiva del film croato.
Brkic ha definito terrificante, oggigiorno caso
unico in Europa e nel mondo, il divieto del
vicesindaco.

(apparso su: "La Voce del Popolo",
quotidiano in lingua italiana di Rijeka/Fiume, 3/2/2001)

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"RETROSPETTIVA" DUE

Da "Il Manifesto" del 3 Febbraio 2001

Zagabria, bomba all'Ossario dei partigiani

Fascisti neoustascia di nuovo all'offensiva in
Croazia. Proteste al governo dei leader della
sinistra

GIACOMO SCOTTI - ZAGABRIA

L'estrema destra in Croazia, che ingenuamente
qualcuno riteneva fosse stata sconfitta con la
scomparsa di Tudjman e l'allontanamento dal potere
dell'Hdz, � di nuovo all'offensiva. I fascisti
neoustascia e i nostalgici del regime sconfitto il
3 gennaio dello scorso anno hanno firmato un
attentato terroristico particolarmente simbolico
facendo esplodere un ordigno dinamitardo sotto
l'Ossario degli eroi partigiani nel monumentale e
centralissimo Cimitero Mirogoj di Zagabria. A
parte i gravissimi danni arrecati al monumento,
per fortuna non ci sono state vittime. La reazione
delle forze democratiche � stata immediata e, si
promette, sar� seguita da iniziative concrete per
far cessare la catena delle provocazioni dei
neofascisti cominciata lo scorso anno con la
costruzione abusiva, nella cittadina di Slunj
nell'ex Krajina, di un monumento a Jure Francetic,
criminale di guerra e "eroe" del regime ustascia
nella II guerra mondiale. Quel monumento, con
tanto di lapide apologetica degli stermini
compiuti dai nazifascisti croati contro
partigiani, ebrei e altri combattenti della
Resistenza, sta ancora l�, nessuna autorit�
governativa si � mossa per rimuoverlo. Si spera
ora che almeno vengano scoperte le tracce dei
terroristi di Mirogoj perch�, come ha detto lo
stesso premier croato Ivica Racan - peraltro il
maggior responsabile della politica del "lasciar
fare" e della tolleranza verso i fascisti -questo
attentato "� rivolto non solo contro
l'antifascismo, ma anche contro la democrazia e la
vita pacifica dei cittadini". Una rapidissima ed
energica azione che porti alla scoperta dei
responsabili, ma anche dei vari covi di terrorismo
neoustascia nel paese, � stata chiesta anche dai
massimi esponenti delle associazioni della
Resistenza e dell'antifascismo, e dai leader dei
partiti di sinistra, fra cui il deputato della
Dieta democratica istriana Damir Kajin. Kajin ha
ricordato che dal 1990 a oggi sono stati distrutti
in Croazia, con il benestare del passato regime e
nell'indifferenza del nuovo governo di centro
sinistra, ben 4.000 monumenti partigiani. "E' una
barbarie - ha detto -conseguenza di una politica
portata avanti per dieci anni. Evidentemente la
situazione non � cambiata nemmeno negli ultimi
tredici mesi". L'esplosione al Mirogoj � avvenuta
nel tardo pomeriggio, alle 17,35, quando nel
cimitero c'era poca gente, ma c'era. La polizia �
arrivata sul posto chiamata da un testimone e
dalla potente deflagrazione. Sono in molti,
purtroppo, a temere che ancora una volta - grazie
anche all'inquinamento di certi delicati organi
dello Stato nei quali tuttora pullulano uomini di
Tudjman - difficilmente si metteranno le mani
sugli esecutori e sui mandanti.

Ricordiamo, in questa occasione, che l'estate
scorsa, nel giorno dell'anniversario dell'inizio
della lotta partigiana in Croazia (22 luglio
1941), i neoustascia croati devastarono in pieno
giorno e al cospetto della polizia il
monumento-ossario di Veljun, cittadina nella quale
durante il regime di terrore di Ante Pavelic
(1941-1945) oltre 500 persone furono massacrate
soltanto perch� di etnia serba e di religione
"scismatica", cio� cristiano-ortodossa. I
neoustascia, non contenti della loro "eroica
impresa" di dissacrazione dell'ossario,
celebrarono l'episodio con un raduno, inneggiando
al "duce" dell'ustascismo. Durante quell'adunata
di camicie nere, una donna si cal� le mutandine e,
al cospetto di tutti, applauditissima, urin� sulle
ossa dei martiri. Ancora oggi quella donna
fascista e i suoi camerati girano liberi per il
paese, tenendo raduni provocatori. Nessuno li
tocca.

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ANCHE NOI PER LA PACE: E PRIMA POSSIBILE,
CIOE' DOPO CHE AVREMO STERMINATO IL NEMICO!

Francesco Rutelli, Piero Fassino, Giuliano Amato, Massimo D'Alema,
Lamberto Dini sono gli estensori di una lettera comune in base alla
quale aderiscono alla Perugia Assisi (Lettera ai pacifisti - Da
Repubblica 11/10/2001). Anche settori della destra di governo hanno
chiesto di aderire, poiche' tutti vogliono la pace, e nessuno vuole la
guerra: infatti si preparano a farla piu' lunga possibile, come vuole il
Padrone.

C'e' stato un precedente: alla fine dei bombardamenti contro la
Repubblica Federale di Jugoslavia, l'ex Presidente del Consiglio Massimo
D'Alema, corresponsabile delle bombe sulle industrie chimiche e sulle
colonne di profughi nonche' di gravi violazioni della legge e della
Costituzione dello Stato italiano, si e' infiltrato nel corteo da
Perugia ad Assisi grazie alla complicita' della "Tavola della Pace", una
organizzazione pacifista virtuale creata ad hoc per riabilitare il
centrosinistra dopo i crimini commessi nel 1999.

Nella loro "Lettera aperta ai pacifisti", per giustificare la guerra in
atto gli estensori scrivono tra l'altro:

"Cos� � stato per il Kosovo e quella scelta [di bombardare] ha
contribuito a salvare migliaia di vite [certo potevano ammazzare milioni
di serbi, bisogna ringraziarli che' si sono limitati a qualche migliaio
piu' qualche decina di migliaia di leucemici], a proteggere decine di
migliaia di profughi [creati da loro, piu' quei trecentomila scappati
dal Kosmet e che non torneranno mai finche' regnera' il terrorismo della
NATO], a combattere la dittatura di Milosevic [attraverso l'assalto
golpista al parlamento eletto] e a portare la democrazia dove prima
democrazia non c'era [democrazia come quella che c'e' in Italia dove con
la Carta costituzionale ci si puliscono il ****]"

(a cura di I. Slavo, su segnalazione di Gian)

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MARCIA PER LA PACE - AL PASSO DELL'OCA?

"...se il contenuto di Assisi e' che chi e' CONTRO la guerra e'
antiamericano e quindi non puo' fare la marcia per la pace e che chi e'
A FAVORE della guerra lo fa per conseguire una pace futura e quindi e'
benvenuto alla marcia..." allora si che tutto quadra.

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* BOSNIA, FORSE FOTO BIN LADEN CON IZETBEGOVIC (Ansa)
* CATTURATO A ZENICA (BOSNIA) UOMO DI BIN LADEN (Beograd.com ecc.)
* RENATE FLOTTAU (DER SPIEGEL): CHIACCHIERANDO CON OSAMA BIN LADEN
NELL'ANTICAMERA DEL PRESIDENTE IZETBEGOVIC... (Politika / Der Spiegel)
* Die UCK und Osama bin Laden (Beograd.com)

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> http://www.ansa.it/balcani/bosnia/20011010180232010860.html

ATTACCO A USA: BOSNIA, FORSE FOTO BIN LADEN CON IZETBEGOVIC

(ANSA) - SARAJEVO, 10 OTT - Rappresentanti del Consiglio d'Europa hanno
recentemente parlato a una delegazione bosniaca in visita a Strasburgo
di una presunta fotografia di Osama bin Laden assieme all'ex presidente
bosniaco Alija Izetbegovic, il quale peraltro ha recisamente smentito.
Lo ha dichiarato oggi a Banja Luka il presidente della Camera dei
popoli del Parlamento centrale bosniaco Sejfudin Tokic, confermando
quanto anticipato dal quotidiano 'Oslobodjenje'.
Abbiamo avuto una serie di colloqui a Strasburgo - ha detto Tokic, che
era capo della delegazione - e ''nel corso di un incontro gli
interlocutori ci hanno informato che esisterebbe una fotografia di
Izetbegovic con bin Laden''.
''Il ministero degli esteri - ha aggiunto - ha chiesto ulteriori
informazioni, conformemente alla determinazione dell' attuale governo
di regolare i conti con le organizzazioni integraliste islamiche che
sono ritenute terroristiche''.
Tokic ha anche detto che bisognerebbe indagare su eventuali
collegamenti del precedente governo con queste organizzazioni e che non
si deve collegare all'intero paese la presenza di qualcuno, alludendo
chiaramente agli ex mujaheddin rimasti a vivere in Bosnia dopo la
guerra.
Oggi 'Oslobodjenje' ha riportato affermazioni dell'ex primo ministro
serbo-bosniaco Milorad Dodik su un incontro di Izetbegovic con bin
Laden al tempo della guerra in Bosnia (1992- 95) e l'esistenza di una
fotografia scattata in quell'occasione.
''Sono menzogne puerili - ha commentato Izetbegovic - io non sapevo
nemmeno che esistesse bin Laden finche' non ne ho sentito parlare due-
tre anni fa''. ''Del resto - ha aggiunto - esistono anche fotomontaggi,
ma non penso di essere io l' obiettivo di questi attacchi, si vuole
spostare l'attenzione da coloro che hanno terrorizzato questo paese per
quattro anni, dai criminali di guerra che a migliaia vivono liberi
nella 'Republika srpska''' (Rs, entita' serba di Bosnia).
Durante la guerra, nelle file dell'esercito di Sarajevo ha combattuto
un numero imprecisato di volontari provenienti da paesi islamici.
Alcune decine di loro sono rimasti anche in seguito, dopo aver
acquisito la cittadinanza, soprattutto sposando ragazze bosniache.
Due giorni fa, la polizia bosniaca ha arrestato un arabo - algerino o
yemenita, la sua identita' non e' stata ancora accertata - che aveva
nella rubrica il numero telefonico di un alto ufficiale di Al Qaida,
l'organizzazione di Osama bin Laden. La settimana scorsa sono state
estradate dalla Bosnia in Egitto quattro persone ricercate dal Cairo
per terrorismo.
Alija Izetbegovic, 81 anni, leader e fondatore del Partito di azione
democratica (Sda), come presidente, durante la guerra, ha piu' volte
visitato diversi paesi islamici, che hanno fornito alla Bosnia ingenti
aiuti. (ANSA).
COR*VD 10/10/2001 18:02

> http://www.radioyu.org

Radio Jugoslavia, 11 ottobre 2001, versione in lingua serba

Peter Schieder, capogruppo socialista a Strasburgo, dichiara di essere
in possesso della foto di Alija Izetbegovic con Osama bin Laden.
Alija Izetbegovic nella lettera aperta indirizzata a Peter Schieder
smentisce prontamente, sostenendo di non aver mai incontrato bin Laden.

---

Arrestato a Sarajevo appartenente alla rete di Bin Laden

9/10/01 - La polizia della Federazione croato-musulmana ha arrestato
ieri a Zenica un uomo che viene messo in relazione ad Osama Bin Laden.
Lo ha reso noto ieri Muhamed Besic, Ministro dell'Interno della
Federazione croato-musulmana. L'arrestato sarebbe Bensai Belkacen
Mezda, che aveva con se il numero di telefono di un quadro della
organizzazione terroristica di Osama Bin Laden "Al Kaide Abu Al Maida".
Non si e' potuta stabilire la effettiva nazionalita' di Bensai Belkacen
Mezda, perche' i dati sul suo passaporto, sulla carta d'identita' e
sulla patente di guida della Federazione croato-musulmana non
coincidono. Lo scorso 21 luglio egli si era fatto rinnovare i
documenti. (da BEOGRAD.COM)

Iwyupano iz B92 vesti 9/10/2001

"U Zenici je, prema Besicevim recima, uhapsen Bensai Belkacen, zvani
Mezd, zbog osnovane sumnje da je povezan sa Osamom bin Ladenom. Kao
dokaz ove tvrdnje, ministar policije federacije BiH, naveo je da je kod
uhapsenog pronadjen telefonski broj visokog oficira Bin Ladenove "Al
Kaide", Abu Al Maida, sto je, kako je receno na konferenciji za
novinare, bio i glavni signal za hapsenje Belkacena."

Mitarbeiter von Osama bin Laden verhaftet

SARAJEVO, 09.Oktobar 2001. Die Polizei der mulimisch-kroatischen
F�deration hat gestern in Zenica einen Mann verhaftet ,der mit Osama
bin Laden in Verbindung gebracht wird. Dies gab gestern, Muhamed
Besic, der Minister der Polzei der mulimisch-kroatischen F�deration,
bekannt. Bei dem verhafteten Mann handelt es sich um Bensai Belkacen
Mezda, der eine Telefonnummer eines Offizier von Osama bin Ladens
terroristischer Organisation "Al Kaide Abu Al Maida" bei sich hatte.
Die genau Nationalit�t von Bensai Belkacen Mezda konnte nicht
festgestellt werden, weil die Angaben in seinem Pass, Ausweis und
F�hrerschein der mulimisch-kroatischen F�deration nicht
�bereinstimmten. Er hat sich seine Papiere am 21.Juli diesen Jahres
verl�ngern lassen.

BEOGRAD.COM / AMSELFELD NEWSLETTER 9.10.2001
http://www.amselfeld.com

---

RENATE FLOTTAU (DER SPIEGEL):
CHIACCHIERANDO CON OSAMA BIN LADEN
NELL'ANTICAMERA DEL PRESIDENTE IZETBEGOVIC...

...SPIEGEL-Balkan-Korrespondentin Renate Flottau traf den
Terroristenchef 1993 in Sarajevo; er stellte sich artig vor und sprach
vom bosnischen Befreiungskampf, an dem seine Leute auf der Seite der
Muslime mitmachen wollten. Er besa� einen Pass des neuen Staates
Bosnien-Herzegowina, ausgestellt von der Botschaft in Wien, und r�hmte
sich, internationale K�mpfer ins Krisengebiet zu schmuggeln...

(aus: "Der Prinz und die Terror-GmbH", von ERICH FOLLATH, GUNTHER
LATSCH, in DER SPIEGEL n.38/2001
http://www.spiegel.de/spiegel/0,1518,158732,00.html )

***

Il quotidiano "Politika" di Belgrado ha pubblicato un articolo in tre
puntate (il 4, 5, e 6 ottobre), non in forma d'intervista anche se
l'autore si basa sulla lungissima conversazione avuta con Renate
Flottau, corrispondente da Belgrado di "Der Spiegel". Vi propongo qui
alcuni brani interessanti.
"Der Spiegel" ha pubblicato la testimonianza della sua giornalista
solamente nella forma di un brevissimo accenno (vedi sopra).

La forma riassuntiva e indiretta della conversazione lascia non poco
perplessi, ma ancor piu' il fatto che le rivelazioni di un "testimone
eccellente" come Renate siano state affidate alla penna di un
giornalista a dir poco impacciato. E' vero pero' che i giornalisti di
mestiere sono stati tutti licenziati da Djindjic e la sua banda.

Eccovi ancora un dato molto significativo pubblicato il 6 ottobre dal
quotidiano belgradese, ed il giorno precedente da "Beta", agenzia di
stampa privata, molto "referenziata" (per essere precisi: molto
apprezzata dalle potenze militari che hanno bombardato la Jugoslavia):

"POLITIKA" e' stata comprata dalla multinazionale tedesca WAZ
(Westdeutsche Allgemeine Zeitung)!!!

(a cura di Olga Juric. Segue la traduzione dal serbocroato)

POLITIKA, 4 ottobre 2001
scrive: Bozidar Dikic

Osama bin Laden nel Palazzo di Izetbegovic
predica fondamentalismo islamico

RIVELAZIONI DELLA TESTIMONE DELLA PERMANENZA A
SARAJEVO DEL TERRORISTA PIU' RICERCATO DEL MONDO

Ecco cosa mi ha raccontato Renate Flottau, all' epoca, gi� da dieci
anni corrispondente da Belgrado di "Der Spiegel" ma spesso anche da
Sarajevo, del suo incontro col ricchissimo saudita nel palazzo del
presidente dei musulmani bosniaci nel 1994, nel pieno della sanguinosa
guerra. In attesa di essere ricevuta dal presidente Izetbegovic, la
segretaria di questi le presenta Osama bin Laden, del quale all'epoca
non sapeva niente, ma che evidentemente pure era in una delle numerose
missioni a Sarajevo.
Osama si � messo subito a predicare, presentandosi come l'autorit�
assoluta del fondamentalismo islamista, non curandosi del fatto che non
era effettivamente sollecitato a farlo.
Parlava con esaltazione fanatica impressionando a tal punto Renate
Flottau col suo fanatismo religioso che "non mi scordero' piu '
quest'incontro, chiedendomi spesso chi fosse quell'uomo balzano del
quale parlano tutti oggi, quando le sue parole sono diventate fatti".

"POLITIKA"
5 e 6 ottobre
Bozidar Dikic

IL CONTRIBUTO DI BIN LADEN ALL' ISLAMIZZAZIONE DELLA BOSNIA-ERZEGOVINA

Senza dubbio alcuno, continua il suo racconto Renate Flottau, Bin Laden
venne da Izetbegovic per offrirgli aiuto: soldi, soldati? Allora, nel
1993 e 1994, per le strade di Sarajevo c'erano tantissimi mujahedin. Lei
li incontrava e intanto correva voce che erano in missione umanitaria, e
penso' dunque, che anche il misterioso Arabo incontrato per caso da
Izetbegovic in due occasioni distinte, facesse parte della stessa
missione.
Ho avuto due conversazioni con la giornalista tedesca e lei mi ha sempre
parlato del suo casuale incontro. In principio credeva che questo avesse
luogo nel 1993, ma piu' tardi ammise che la data non poteva indicarla
con precisione e che tenuto conto che Osama si � recato in Albania nel
1994, probabilmente anche il soggiorno a Sarajevo fosse dello stesso
anno.
A suo dire, bin Laden venne a Sarajevo via Croazia, come i mujahedin.
Nonostante fossero in guerra contro i musulmani, i Croati seppero trarre
profitto da questi passaggi ed infiltrazioni di mujahedin. Oltre alla
guerra, si faccevano traffici di ogni sorta. A Sarajevo si diceva che i
mujahedin venivano in Bosnia via Split, Zara, Zagabria, spesso in aereo.

Alija Izetbegovic aveva bisogno d'aiuto ... Nel 1993 si reca a Dakar e
implora l'intervento armato dei paesi islamici. All'inizio di quell'anno
a Zagabria, nei circoli delle forze ONU si diceva che nelle fila
dell'esercito di Izetbegovic c'erano parecchie centinaia di stranieri
venuti dai paesi musulmani. Dopo la visita di bin Laden, il numero sali'
a 3 000 ma presto venne triplicato.

Tutto questo pero', non venne taciuto solo a Sarajevo, nei circoli
vicini a Izetbegovic, che non ammise mai la missione militare di bin
Laden, ma anche ad Amburgo, da "Der Spiegel" che non chiese mai alla
propria corrispondente di far luce sul misterioso saudita. Il quale
riesce a realizzare la sua visione cominciando dalla reislamizzazione di
Sarajevo e la creazione del primo stato islamico nell'Europa Centrale.
Da lui e da altre fonti sono arrivate montagne di soldi e armi via
Croazia, come pure migliaia di guerriglieri mujahedin a formare la forza
militare di Izetbegovic.
Questi mujahedin commisero crimini atroci contro i civili Serbi.

Sia la CIA che la BND tedesca, dice Renate, avevano in quegli anni
stanziato specialisti a sufficienza nei Balcani, per sapere cosa faceva
bin Laden...
Ironicamente, dice, i fanatici talibani, nella loro presa del potere a
Kabul, saranno preceduti di quattro anni dagli islamisti bosniaci.

Di questo si tace oggi, a Sarajevo ed Amburgo.

---

Die UCK und Osama bin Laden

TIRANA, 09.Oktober 2001. Der 27-j�hriger Franzose Claude Abd al-Kader
wurde in Albanien im Fr�hling 1998 wegen Mordes verhaftet. Bei seiner
Verhaftung gestand er, dass er im Auftrag von Osama bin Laden 300
M�nner rekrutieren und sie nach Kosovo und Metochien als Terroristen
schicken sollte. Er schaffte es nicht seinen Auftrag auszuf�hren und
versuchte dann die Waffen, die er besa� ,zu verkaufen. Als er das Geld
vom Verkauf der Waffen mit seinem albanischen Dolmetscher teilen
sollte, brachte er ihn um.
Bei dem Verh�r sagte er aus, dass bin Ladens Leute in Albanien sind.
Daraufhin wurden vier �gypter ,die Angeh�rige der Terrororganisation
al-Djihad waren, von der albanischen Polizei festgenommen und wieder
freigelassen und von der CIA nach �gypten entf�hrt, damit konnte ein
Terroranschlag auf die US-Botschaft in Tirana verhindert werden.

Wie hoch genau die Hilfe von Bin Laden f�r die UCK war, ist noch immer
nicht klar: Nach einem Bericht der Washington Times spricht man von
sechs bis sieben Millionen Dollar - kein gro�er Betrag, die Quelle des
Blattes ist unbekannt.

BEOGRAD.COM / AMSELFELD NEWSLETTER 9.10.2001
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