Informazione

Traduzione in italiano del messaggio:

Date sent: Fri, 7 Sep 2001 17:00:30 +0200
Subject: [JUGOINFO] North Atlantic Terrorists
Organization (1)
From: "jugocoord@..."<jugocoord@...>
To: jugoinfo@...


Subject: COAT: 24 Reasons To Oppose NATO
Date: Wed, 5 Sep 2001 23:33:54 -0700 (PDT)
From: Rick Rozoff <r_rozoff@...>
To: r_rozoff@...


saluti :-)), yure

---------------------------------

C'è bisogno di giustificare la nostra opposizione alla
N.A.T.O.?

" Ecco un elenco di ragioni, tutt'altro che esaustivo.
Incompleto innanzitutto perchè non comprende una ragione
egoistica soggettiva: lo spreco di tanto tempo della nostra
vita nella lotta alla N.A.T.O. ... " (*)


Perchè nessuno dica "non sapevo":

24 RAGIONI PER OPPORSI ALLA N.A.T.O.

1. La N.A.T.O. è una creatura della Guerra Fredda che
andrebbe abolita, anzichè ampliata.

2. La dottrina militare ufficiale della N.A.T.O. riserva a
sè stessa il diritto dell'uso delle armi nuceari nonostante
nel 1996 la Corte Internazionale abbia stabilito tale uso,
o minaccia, illegale. La politica N.A.T.O. del "primo
colpo" nucleare significa che essa prevede l'uso di
armamento nucleare anche senza che questo sia stato usato
contro di essa. L'uso di armamento nuleare contravviene la
Legge Umanitaria Internazionale poichè esso causa
l'uccisione indiscriminata e massiccia di popolazione
civile. L'armamento nucleare N.A.T.O. inoltre pone il
rischio di catastrofe nucleare, compreso l'olocausto
planetario dell'"inverno nucleare". La politica
dell'armamento nucleare N.A.T.O. contravviene inoltre al
Trattato di non proliferazione (del quale tutti i membri
N.A.T.O. sono firmatari), che prevede l'impegno immediato
di tutti i Paesi per l'abolizione dell'armamento nucleare.
Gli stati membri N.A.T.O. (Usa, Gra Bretagna e Francia)
possiedono oggi più di 9.000 testate nucleari in servizio
attivo, circa il 60% dell'arsenale nucleare mondiale.
Questi tre Paesi N.A.T.O. hanno messo a disposizione della
N.A.T.O. parte del loro armamento nucleare per l'uso nei
conflitti. La N.A.T.O. di per sè possiede tra le 60 e le
200 armi nucleari nelle sue basi in Europa Occidentale.
L'armamento nucleare N.A.T.O. e la minaccia del suo uso
sono mezzi di coercizione e intimidazione, specialmente
verso gli Stati che non possiedono tale armamento.

3. I membri che costituiscono il nucleo forte della NATO
(Usa, Gran Bretagna, Framcia, Germania, Olanda, Belgio e
Spagna) hanno alle spalle una lunga storia di colonialismo,
di controllo di vasti imperi. I Paesi eredi delle colonie
di questi Paesi NATO - oggi Terzo Mondo - ancora soffrono
le tragiche iniquità economiche causate da centinaia di
anni di imperialismo ad essi imposti da tali Paesi. Le
compagnie multinazionali guidate da interessi economici
collegati ai Paesi NATO continuano nella dominazione di
queste ex colonie mediante un sistema economico neoliberale
che oggi possiamo definire "globalizzazione delle
multinazionali"

4. Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace
di Stoccolma, il Paesi NATO hanno prodotto nel 1996 circa
il'80% dell'armamento mondiale totale. Usa, Gran Bretagna,
Francia, Germania, Italia e Canada sono tutti paesi nella
"top ten" mondiale della produzione militare. Usa, Gran
Bretagna e Francia da soli hanno contribuito per il 70%
alla produzione di armi complessiva in tale anno.

5. Dopo la dissoluzone dell'Unione Sovietica e del Patto di
Varsavia, la NATO è divenuta sempre più irrilevante e ha
avuto bisogno di darsi una ragione per la sua esistenza. La
NATO qindi ha aumentato il suo impegno per fomentare guerre
etniche nei Balcani, al fine di creare scuse e opportunità
per i suoi interventi militari nella regione. Gli
interventi NATO (le cosiddette "guerre umanitarie") sono
stati quindi svendute al pubblico come mezzi per sedare i
confliti interetnici. Lo scopo reale della NATO è di
espandere la sfera coloniale di influenza dei suoi Stati
membri e dei loro alleati, le compagnie multinazionali.

6. La NATO ha scatenato una guerra di aggressione contro la
Jugoslavia, una guerra illegale sia secondo la sua stessa
Carta costitutiva che secondo un gran numero di leggi
internazionali.

7. La NATO ha impiegato contro la Jugoslavia 1.200 velivoli
in 35.000 voli in missione di combattimento. Ha lanciato
sul Paese 20.000 bombe e missili per complessive 80.000
tonnelate di esplosivo. In violazione alle leggi
internazionali, la Nato ha colpito infrastrutture civili,
compresi più di 1.000 obiettivi privi di importanza
militare, come scuole, ospedali, aziende agricole, ponti,
strade, ferrovie, canali navigabili, sedi e impianti media,
monumenti storici e culturali, musei, fabbriche, raffinerie
e impianti petrolchimici.

8. La campagna illegale di bombardamenti della NATO ha
avuto un drastico impatto sulla salute della popolazione
civile jugoslava. Migliaia sono stati i civili uccisi,
almeno 6.000 i feriti, e innumerevoli altri, specialmente
bambini, hanno sofferto imporanti traumi psichici.

9. Secondo il Programma Ambiente dell'ONU, i bombardamenti
NATO hanno causato una catastrofe ecologica in Jugoslavia e
nelle regioni circostanti, Mare Adriatico compreso.

10. Nella sua guera contro la Jugoslavia, la NATO ha
impiegato armamenti che sono proibiti dalle Convenzoni di
Ginevra e dell'Aia, nonchè dalla Carta di Norimberga, come
ad esempio i missili all'uranio depleto, che è un'arma
radiattiva e altamente tossica di lungo periodo,
comportando quindi una minaccia mortale verso l'ambiente e
la salute umana, e le bombe a grappolo antiuomo progettate
per uccidere e mutilare, armamento che tra l'altro
contravviene l'"Accordo di Ottawa" sulle mine terrestri,
poichè molte delle singole "bombette" non eslodono al primo
impatto. La NATO continua ad immagazzinare queste armi
proibite per l'uso sulle popolazioni civili nelle guerre
future.

11. Successivamente al bombardamento sulla Jugoslavia, la
NATO ha mancato di disarmare l'Armata di Liberazione del
Kosovo (U.C.K.) come stabilito e richiesto dalla
risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Invece, la NATO ha
convertito e riciclato l'U.C.K. nella Forza di Protezione
del Kosovo spacciandola come garante di pace e ordine nel
Kosovo occupato controllato dalla NATO. Sotto gli occhi
vigili di 40.000 militari NATO, i ringalluzziti terroristi
U.C.K. hanno riplito etnicamente la regione da 250.000
persone di "stirpe non albanese" (ma tra i quali anche
numerosi albanesi fedeli alla Jugoslavia). Durante
l'occupazione NATO sono stati uccisi 1.300 cittadini ed
altri 1.300 risultano dispersi. Le minoranze rimaste in
Kosovo non hanno libertà di movimento, vivono in ghetti e
devono far fronte a frequenti attacchi terroristici e
distruzioni di proprietà.

12. La NATO ha assegnato ad Agim Ceku, gà indicato come
criminale di guerra, il comando della Forza di Protezione
del Kosovo. Ceku, un Kosovaro albanese, ha condotto
l'"Operazione Tempesta" dell'Armata croata che cacciò
etnicamene la popolazione serba dalle sue storiche terre in
Croazia. Se i Tribunale dell'Aia perseguisse
l'incriminazione di Ceku e di altri simili terroristi,
metterebbe in grande imbarazzo i loro boss NATO...

13. Agendo da potenza coloniale occupante, le forze NATO
hanno operato per ottenere la cancellazione dei risultati
elettorali in Bosnia, la chiusura degli uffici e lo
spegnimento degli impianti delle stazioni media critiche
sulla presenza NATO, e l'indebolimento dei partiti politici
che si sono rifiutati di collaborare con essa.

14. Le azioni delle truppe NATO dislocate nei Balcani sono
un esempio della condotta di aggressivo sfruttamento
propria della cultura militare. Ad esempio, le truppe NATO
hanno alimentato la domanda di prostituzione sia in Bosnia
che in Kosovo. Le donne "a disposizione" delle truppe NATO
(ma come abbiamo potuto vedere anche delle truppe
ausiliarie delle ONG e financo della Croce Rossa) vivono in
condizioni deplorevoli, frequentemente costrette contro la
loro volontà da magnaccia locali. Quando sono emersi i
coivolgimenti di ONU e NATO in questo mercimonio, il
personale coinvolto è stato dimesso e rimandato a casa ma
contro di essi nessun procedimento penale è mai stato
intrapreso.

15. La NATO è stata una delle fonti primarie della
destabilizzazione della Macedonia, fornendo diretta
assistenza militare al terrorismo albanese. Il "The Times"
di Londra (10 giugno 2001) riporta la notizia che il
referente NATO della Forza di Protezione del Kosovo Agim
Ceku ha spedito 800 effettivi dell'U.C.K. in Macedonia per
sostenere la locale nascente insorgenza albanese. Lo scorso
giugno le truppe NATO sono intervenute per evacuare dei
combattenti U.C.K. nel momento in cui le forze macedoni
stavano circondando i terroristi presso Aracinovo. I
notiziari dei media tedeschi hanno dichiarato che
l'evacuazione effettuata dalla NATO fu ordinata a seguito
della presenza di 17 ex militari Usa - veterani dei Balcani
e facenti parte di un gruppo mercenario Usa - tra i
terroristo U.C.K. La NATO ha inoltre utilizzato mezzi di
pressione diplomatici per far cedere il governo macedone
alle richieste albanesi.

16. La politica aggressiva di espansione della NATO in
Europa Orientale minaccia severamente la stabilità
internazionale. Con l'annessione alla NATO della Repubblica
Ceca, dell'Ungheria e della Polonia, ora completate,
Albana, Bulgaria, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania,
Romania, Slovacchia e Slovenia hanno dichiarato il loro
interesse al loro inserimento nella rete NATO. La Nato ha
inoltre posto nel suo orizzonte una penetrazione ancor
maggiore nei paesi già compresi nella sfera di influenza
sovietica, tendendo a circondare Azerbaigian, Bielorussia,
Kirghizstan e Ukraina. L'intenzione della NATO di pressare
lungo quelli che erano i confini dell'Unione Sovietica è
una sfida pericolosa, e rischia di provocare un conflitto
aperto con la Russia.

17. L'espansione della NATO nell'Europa Centrale e
Orientale è un mezzo per integrare le forze militari di
tali Paesi e di sottoporle al comando NATO (in gran parte
USA). Come unità militari interne alla NATO, le forze
armate dei Paesi nuovi membri NATO devono sottostare alle
richieste di standardizzazione dell'attività militare,
degli armamenti e di tutto l'equipagiamento militare. La
richiesta ai nuovi membri di standardizzare il loro
equipaggiamento militare alle precise specifiche NATO
costituisce un tremendo regalo all'industria economico-
militare USA ed Europea, cui gioverà enormemente una tale
espansione dei mercati di esportazione.

18. Gli Stati nuovi membri NATO rischiano inoltre di
perdere la sovranità su altri determinanti comparti delle
loro Forze Armate, come le funzioni di comando, controllo,
comunicazioni e intelligence, comparti che anch'essi
rischiano di essere sottomessi agli auspici della
standardizzazione NATO.

19. Le ragioni dell'espansione ad Est della NATO sono in
larga parte economiche. Ad esempio, l'accesso e il
controllo militare NATO sull'Europa Orientale aiuta le
grandi Compagnie dell'Europa Occidentale ad assicurarsi le
risorse energetiche strategiche come il petrolio del Mar
Caspio e dell'Asia Centrale. Le Compagnie degli Usa e
dell'Europa Occidentale trarranno grandi vantaggi dal
controllo NATO sui corridoi petroliferi attraverso le
catene montuose del Caucaso. La NATO vuole controllare con
le sue truppe questi oleodotti e dominare la rotta Armenia-
Russia verso il Mar Caspio. Il Caucaso inoltre collega
l'oleodotto Adriatico-Ceyhan-Baku con le zone petrolifere
ancor più orientali nei Paesi dell'ex-Urss dell'Asia
Centrale, Kazakistan e Uzbekistan. Nel futuro miliardi di
dollari in petrolio fluiranno attraverso questi corridoi
verso l'Europa Occidentale, a vantaggio delle Compagnie
petrolifere Occidentali.

(20) NATO's growth is not only a provocation to Russia, it
also threatens the security of China and other Asian states
that may respond in kind by increasing their military
spending, thus diverting resources from the essential needs
of their citizens. NATO's expansion may eventually provoke
an anti-NATO alliance in Asia, further destabilizing peace
and leading to possible future wars.

20. La crescita della NATO non solo è una provocazione alla
Russia, ma è anche una minaccia alla sicurezza della Cina e
degli altri Stati asiatici, che potrebbero reagire
incrementando le loro spese militari, stornando risorse dai
bisogni essenziali delle loro popolazioni. L'espansione
della NATO potrebbe inoltre promuovere un'alleanza militare
anti-NATO in Asia, mettendo ulteriormente a rischio la pace
e portando ad una possibile futura guerra.

21. Come parte della "NATO Defence Capabilities
Initiative", gli Stati membri NATO hanno commissionato a sè
stessi l'aumento delle capacità militari di "proiezione
militare, mobilità e aumento dell'interoperabilità". Questo
richiederà un'importante ulteriore crescita delle spese
militari. I Paesi NATO europei hanno già aumentato le loro
spese militari dell'11% in termini assoluti dal 1995. Nel
frattempo, negli scorsi due anni anche gli Usa e il Canada
hanno incrementato il loro bilancio militare. Il bilancio
militare dei Paesi NATO ammonta a circa il 60% della spesa
militare mondiale totale dell'anno 2000 (798 mld di US$,
circa 1.700.000 mld di £). Invece di puntare alle reali
priorità umanitarie delle loro popolazioni e del resto del
mondo, come l'alimentazione, l'abitazione, la cura della
salute, l'educazione e l'istruzione, la protezione
ambientale e il trasporto pubblico, la NATO sta aumentando
il suo bilancio militare in vista di futuri interventi
anche "fuori area".

22. I test e l'addestramento portati avanti dalla NATO in
preparazione di nuove guerre ha inoltre numerosi impatti
negativi sulle popolazioni e sull'ambiente.
L'addestramento NATO comprende esercitazioni militari, l'addestramento di
piloti e test di armamenti e di aerei da guerra. Ad esempio, le aree di
addestramento per il volo a bassa quota e i poligoni
militari aerei in Nitassinan (Canada Orientale) minacciano
il tradizionale stile di vita di vaste popolazioni della
Nazione Innu. I loro territori inceduti in Quebec e
Labrador stanno diventando le discariche militari dei test
di volo NATO. I Paesi NATO eseguono inoltre pericolose
attività addestrative di bombardamento sull'isola di
Vieques, presso Portorico.

23. Nel periodo fine anni '40 - primi anni '50, su "invito"
e suggermento della CIA, la NATO ha collaborato alla
creazione di cellule segrete paramilitari anticomuniste in
almeno 16 Stati europei. Originariamente denominata
Operazione "Stay Behind", questa rete di truppe
guerrigliere fu creata per il combattimento dietro le linee
in caso di invasione sovietica. Essa fu classificata
nell'ambito del Comitato di Coordinamento Clandestino del
Quartier generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa
(Supreme Headquarters Allied Powers Europe - S.H.A.P.E.
["OMBRA", N.d.r.]), organismo che diventerà l'attuale NATO.
Queste truppe di guerriglia furono messe sotto accusa e
condannate dall'Unione Europea in una risoluzione (22
dicembre 1990) che incolpava la NATO per il suo ruolo
quarantennale di supervisione di questa operazione
"coperta". Meglio conosciute con il nome in codice assunto
dal suo ramo italiano "Operazione Gladio", queste
organizzazioni, che l'UE paventa siano state mantenute
attive almeno fino al 1990, sono state accusate di
interferenza illegale nelle questioni politiche, ma anche
di aver condotto operazioni terroristiche e di aver
attentato alle strutture democratiche di vari Paesi, e di
altri gravi crimini.

24. Importanti rappresentanti della NATO hanno interferito
in Europa nello sviluppo politico-elettorale di vari Paesi.
Ad esempio, per quanto le recenti elezioni in Albania
fossero state falsate da irregolarità e frodi (manomissione
di urne, voti fantasma, disincentivazione selettiva al
voto), il Segretario Generale NATO George Robertson
dichiarò tali elezioni regolari e legittime. Più tardi in
quell'anno, un altro portavoce NATO minacciò apertamente
che se il Movimento per la Slovacchia Democratica (il
partito del Premier Vladimir Meciar) fosse entrato nella
coalizione governativa, la Slovacchia non sarebbe nè stata
"bene accetta" nella NATO, nè accolta a breve termine come
membro dell'Unione Europea.


----- -----

(*) Richard Sanders, Coordinatore della Coalizione Contro
il Commercio di Armamenti (Coalition to Oppose the Arms
Trade - C.O.A.T. - Canada), Rete nazionale per la Pace
sostenuta da singli e organizzazioni canadesi.

541 McLeod St., Ottawa Ontario K1R 5R2 Canada
Tel.: 613-231-3076 Fax: 613-231-2614
Email: <ad207@...> Web site: http://www.ncf.ca/coat

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Help build opposition to NATO PA meetings in Ottawa, Oct.
5-8, 2001!
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MAMMA CROAZIA PREMIA IL SUO BENEMERITO FIGLIO PREZZEMOLO


Tratto da �Vecernji List� (Zagabria) del 29 agosto 2001.
Traduzione e note a cura del Coord. Romano per la Jugoslavia.

Predrag Matvejevic riceve l'ordine benemerito dal presidente
Stjepan Mesic

MATVEJEVIC: �LIBERIAMOCI DAL PESO DEL PASSATO�

Zagabria - �No, questo piccolo distintivo rosso sulla mia
giacca non e' un residuo del Partito Comunista ma un simbolo
della Legion d'Onore�(1), dice sorridendo P. Matvejevic entrando
nel gabinetto del presidente per ricevere l'onoreficenza.
Il presidente della Repubblica di Croazia S. Mesic ha insignito
il dottor Matvejevic con l'onoreficenza della Danica Hrvatska (2),
con l'effigie di Marko Marulic (3) per i grandi meriti nei campi della
scienza e della cultura.
�Per il suo lungo lavoro di uomo di scienza e cultura, per tutto
quello che ha fatto al servizio dell'uomo, e per essere intervenuto
nel momento piu' difficile, per il suo lavoro scientifico che e' stato
preso poco in considerazione le consegno questa onoreficenza�,
ha detto il presidente davanti a numerosi giornalisti di quasi tutti i
media croati. Nelle parole di ringraziamento, P. Matvejevic ha detto
di essere stato sorpreso quando gli hanno comunicato che fra i
prescelti si trovava anche il suo nome, in quanto negli ultimi dieci
anni di lui si era scritto e parlato con sottovalutazione, usando
menzogne ed offese alle quali non voleva rispondere. Matvejevic
ha aggiunto che, malgrado i dubbi, e' venuto a prendere
l'onoreficenza, cosa che non avrebbe fatto per nessuna ragione
nel periodo che e' alle nostre spalle (4).
�Rinunciare in questo momento sarebbe stato come sottovalutare
l'impegno dell'attuale presidente della Croazia per liberarsi,
finalmente,
dal mito e dal peso del passato� (5), ha detto Matvejevic, aggiungendo
che non dobbiamo permettere che questo mito e peso diventino ancora
una volta un ostacolo sulla strada verso la democrazia e la liberta'.
�Non sostenere questa posizione significherebbe nell'odierna
situazione mettersi dalla parte di quelli che nella seconda guerra
mondiale
hanno infangato la Croazia oppure, nel periodo della Guerra Patriottica
[sic!], nel quale il nostro paese (6) ha sofferto e si e' impoverito e
veniva
derubato senza scrupoli�, ha aggiunto Matvejevic.
Spiegando con tono pacato la sua concezione politica, Matvejevic ha
citato l'apertura verso l'Europa e il mondo contro l'isolamento
provinciale,
la politica della ragione contro la politica come mestiere per
interesse,
per uno stato di diritto e contro una giurisprudenza autoritaria, per
l'interesse nazionale e contro l'esclusivismo nazionalista, e cosi' via.
Del suo piccolo contributo nell'impegno dal quale dipende il futuro
dei popoli che insieme hanno sofferto su questi territori, Matvejevic
ha detto: �sono stato fiero quando ultimamente i cittadini della
Bosnia-Erzegovina, nella quale sono nato, hanno accolto il presidente
Stjepan Mesic con calore nella Sarajevo distrutta�. [Lada Zigo]

NOTE

(1) Matvejevic in realta' e' stato candidato nelle liste del Partito dei
Comunisti Italiani e, in Croazia, con il Partito Socialista Operaio.
Perche'
ci tiene tanto, allora, a prendere le distanze dai "comunisti" proprio
in
questa occasione? Si noti, comunque, che questa onoreficenza
attribuitagli
in Croazia non e' la prima che egli riceve da quelli che hanno
distrutto la
RFS di Jugoslavia.
(2) "Stella Polare Croata".
(3) Scrittore del Settecento.
(4) Un discorso a se stante meriterebbe la smania croata per le
onoreficenze,
le alte uniformi ed i gagliardetti di ogni genere. Per non parlare della
personale predilezione dell'attuale presidente Mesic per le medaglie.
Ricordiamo anche che gia' nel 1990 Mesic difendeva a spada tratta la
memoria del suo zio Marko, collaborazionista dei nazifascisti e doppio-
giochista durante la II guerra mondiale, insignito persino da Hitler con
la �Croce di Ferro�, a da Pavelic con il �Trifoglio di Ferro� (vedasi:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/751 ).
(5) Poiche' politici e giornalisti non hanno memoria, rivediamo qualche
elemento della biografia dell'attuale presidente croato, che Matvejevic
in questa occasione riempie di complimenti.
Stjepan Mesic e' noto almeno dal 1990 come nazionalista croato e
stretto collaboratore di Tudjman nell'HDZ (finche' gli e' convenuto).
Ultimo presidente (autoproclamato) della RFS di Jugoslavia, ha
collaborato con l'Unione Europea a dare il colpo di grazia al suo
paese,
come ricordera' poi con orgoglio nel libro "Come abbiamo distrutto la
RFS di Jugoslavia", recentemente riedito a Zagabria con altro titolo.
Dopo la morte di Tudjman, presentato dai media occidentali e filo-
occidentali come "uomo nuovo che vuole rompere con il passato",
ne diventa il successore e guida la Croazia "dal volto nuovo" secondo
i criteri imposti dagli USA e dalla UE. Mentre tutta la sua carriera
politica ne dimostra il vezzo trasformista, da presidente si e'
caratterizzato
per le posizioni ambigue, per il continuo dare "un colpo al cerchio ed
uno alla botte", ad esempio per la apparente intenzione, da un lato, di
consegnare al Tribunale "ad hoc" dell'Aia (su pressione USA) i
criminali di guerra, mentre dall'altro lodava la formazione
paramilitare
ustascia delle �Tigri� nel decennale della loro costituzione.
(6) Per Matvejevic la Croazia "indipendente" e' "il nostro paese" -
benche' egli sia nato in Bosnia (anzi in "Erzeg-Bosnia", come ha
affermato in alcune occasioni) e benche' certa stampa italiana
("Il Manifesto") voglia attribuirgli a tutti i costi convinzioni
jugoslaviste. Ma che croato sarebbe Matvejevic, che tra l'altro e'
figlio di padre russo?


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1993 - L'ANNO DELLE PRESSIONI E DEI RICATTI INTERNAZIONALI

CRONOLOGIA. LA JUGOSLAVIA SOTTO L'EMBARGO

All'inizio del '93 su iniziativa della Danimarca, la RF di Jugoslavia
viene estromessa dall'Organizzazione Mondiale della Sanit�. Questo in
un momento in cui il paese registrava un afflusso di circa 600000
profughi da varie parti della RFS di Jugoslavia. Alla fine dell'anno
nel paese si registrer� un'inflazione pari a circa il 300000000%.
Il '93 � anche l'anno delle �rivelazioni� di Roy Gutman - giornalista
destinato a vincere il Premio Pulitzer - sui �campi di sterminio�, e
del Ministro degli Esteri bosniaco musulmano H. Silajdzic sulle �decine
di migliaia di donne musulmane fatte oggetto di violenze sessuali a
scopo di pulizia etnica.� In effetti la disinformazione sulle questioni
bosniache, come in tutto il corso della crisi jugoslava, a partire dal
1990, non � episodica e casuale ma strategica e persistente. Sempre nel
1993 esce in Francia un libro dal titolo �Le verit� jugoslave non sono
tutte buone a dirsi�, nel quale Merlino dimostra il ruolo avuto da
agenzie specializzate come la �Ruder & Finn Global Public Affairs�, il
cui direttore afferma di aver lavorato per il governo sloveno, croato,
bosniaco-musulmano e per il governo secessionista del �Kosova�, cio�
per i secessionisti albanesi di Rugova. Su �Foreign Policy� Peter Brock
pubblica un lungo articolo in cui elenca tutta una serie di
falsificazioni, scatenando un putiferio ed una levata di scudi da parte
dei suoi colleghi giornalisti in mezzo mondo.
Il 1993 � anche l'anno in cui Slovenia, Croazia e RF di Jugoslavia
(Serbia e Montenegro) consolidano o rinnovano le loro legislazioni e
strutture istituzionali. In particolare la Croazia introduce la nuova
moneta denominata kuna - nel segno della continuit� con la moneta in
corso legale sotto Pavelic (1941\45) - le cui banconote vengono
stampate in Germania.
E importante osservare che la NATO ha cercato di inserirsi nella crisi
jugoslava fin dall'inizio. L'intervento divenne del tutto manifesto
proprio nel 1993, quando la NATO incominci� ad appoggiare le operazioni
UNPROFOR in Jugoslavia.

- 3 gennaio Ginevra. Continua la conferenza sulla Bosnia con la
partecipazione delle tre parti in causa allo stesso tavolo di
trattative.
- 23 gennaio Dalmazia settentrionale. Le truppe croate iniziano
l'attacco ai territori serbi della Dalmazia settentrionale che sono
sotto la protezione UNPROFOR e in questa occasione muoiono pi� di 800
civili.
- 2 febbraio Praga. Durante la riunione dell'OSCE la Jugoslavia, come
�membro sospeso�, viene posta di fronte all'ultimatum di �cambiare
radicalmente la sua politica o confrontarsi con un embargo ancora pi�
duro�.
- 23 marzo Bratunac. Termina l'esumazione e la sepoltura di 34 serbi di
Kravice, massacrati dai musulmani di Srebrenica.
- 31 marzo New York. Sotto la forte pressione della delegazione
americana il Consiglio di Sicurezza dell'ONU con una breve procedura
vara la risoluzione 815 sull'uso della forza militare (aerea) contro i
violatori delle zone interdette al volo nella Bosnia ed Erzegovina.
- Nell'aprile 1993 Clinton invia Belgrado Mr Ralph Reginald Bartolomew,
accompagnato da pezzi grossi del Dipartimento di Stato e delle Forze
Armate. Al loro arrivo, i delegati creano momenti di tensione cercando
di imporre incontri separati con i rappresentanti delle istituzioni e
dell'esercito, e chiedendo che si prema sui serbi di Bosnia per la
accettazione incondizionata del Piano Vance - Owen. In quella occasione
i toni della discussione sono particolarmente aspri con gli ufficiali
dell'Esercito Jugoslavo (JNA), che alludono al Vietnam. Ad un
ricevimento presso l'Ambasciata USA vengono invitati solamente i
rappresentanti dell'opposizione.
- 6 aprile Bruxelles. Il Consiglio dei Ministri dell'UE proclama un
ulteriore inasprimento dell'embargo a Serbia e Montenegro, mentre
l'Alleanza per la difesa dell'Unione dell'Europa occidentale, decide di
inviare nelle acque del Danubio una decina di battelli di controllo,
con 300 uomini per controllare le sanzioni contro la RFJ.
- 8 aprile. La FYROM (Macedonia) diventa membro dell'ONU nonostante le
gravi questioni rimaste in sospeso con la Grecia.
- 12 aprile Vicenza. Inglorioso inizio dell'azione di supervisione NATO
delle zone interdette al volo al di sopra dell'ex Bosnia Erzegovina,
con la caduta del �Mirage-2000� nell'Adriatico, decollato dalla
corazzata Theodor Roosevelt.
- 18 aprile New York. Il Consiglio di Sicurezza vara la risoluzione 820
con cui si introduce il completo embargo economico alla RFJ, nel caso
in cui i Serbi di Bosnia non firmino entro il 26 aprile il piano di
pace Vance-Owen in toto e senza alcun cambiamento.
- 28 aprile New York. Con la risoluzione 821 il Consiglio di Sicurezza
stabilisce che la RFJ non pu� continuare automaticamente ad essere
membro dell'ONU e suggerisce all'Assemblea Generale di estromettere la
RFJ dai lavori del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.
- 7 maggio New York. Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU emette la
risoluzione 824, con la quale Sarajevo, Bihac, Tuzla, Zepa, Srebrenica
e Gorazde ottengono lo status di �zone protette�.
- Maggio 1993 Kosovo. Nell'attacco terroristico dei secessionisti
albanesi alle porte di Glogovac sono stati assassinati due poliziotti.
- 31 maggio / 1 giugno Belgrado. Dopo un lungo dibattito, all'una di
notte con votazione segreta nel consiglio cittadino e nel consiglio
della Repubblica su richiesta del Partito Radicale della Serbia, il
parlamento della RFJ ha revocato l'incarico al presidente Dobrica Cosic
per �abuso della Costituzione della RFJ�.
- 1 giugno Belgrado. Durante manifestazioni dinanzi al Parlamento muore
un poliziotto e tre poliziotti vengono pesantemente feriti. Vengono
feriti anche 32 manifestanti, in maggioranza appartenenti alla
coalizione DEPOS.
- 3 giugno Vranje. Nella caserma delle Brigate della Morava Sud, il
militare Jozef Mender ha ucciso otto militari dell'esercito jugoslavo.
- 8 giugno Sabac. Nella caserma �Miko Mitrovic� il militare Kis Nandor
ha ucciso il tenente Sasa Trajkovic ed ha ferito il militare Zoran
Novakovic, e poi si e' suicidato.
- 10 giugno Skopje. Nella ex-Repubblica Jugoslava di Macedonia (FYROM)
giungono 300 militari statunitensi che vanno ad aggiungersi al
battaglione nordico dell'UNPROFOR, per la cosiddetta �missione
preventiva�.
- 20 giugno Copenhagen. Alla riunione dei �Dodici� viene riconosciuta
la sconfitta della politica occidentale sulla ex Jugoslavia, a causa
dei riconoscimenti affrettati di Slovenia, Croazia e Bosnia-Erzegovina.
- 27 giugno Belgrado. Sul territorio della ex Jugoslavia ci sono 3.5
milioni di rifugiati, dei quali piu' di uno e mezzo sul territorio
della RFJ.
- 12 luglio Sarajevo. Le forze fedeli ad Alija Izetbegovic hanno
inscenato un attentato ai cittadini in fila per l'acqua nel quartiere
Dobrinja, a Sarajevo, causando la morte di dodici civili ed il
ferimento di quindici.
- 29 luglio Zagabria. Il Sabor croato ha cambiato il nome alla valuta
nazionale, introducendo la kuna come nel periodo dello Stato
Indipendente Croato degli ustascia.
- 30 luglio Ginevra. Sono stati determinati i principi costituzionali
per il futuro ordinamento della Bosnia-Erzegovina come unione di tre
repubbliche.
- 6 agosto Sarajevo. Dopo l'incontro tra il comandante dell'UNPROFOR
per la Bosnia-Erzegovina ed i comandanti degli eserciti serbo e
musulmano, gli osservatori militari dell'ONU hanno preso le posizioni
serbe sui monti Igman e Bjelasnjica.
- 9 agosto Bruxelles. Il consiglio della NATO ha adottato il piano
delle opzioni operative per gli attacchi aerei in Bosnia-Erzegovina,
stabilendo che la prima azione delle forze alleate deve essere
approvata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite.
- 11 agosto Mare Adriatico. Il caccia NATO F-16 e' caduto in mare per
un guasto meccanico vicino all'isola di Pag.
- 20 agosto Belgrado. In Serbia ha inizio l'approvvigionamento
alimentare con la tessera.
- 26 agosto Belgrado. Su decisione del Consiglio Supremo della Difesa,
nuovo Comandante del Quartier Generale dell'Esercito Jugoslavo e'
Momcilo Perisic. In questa occasione sono stati pensionati 43 generali.
- 28 agosto Bosnia-Erzegovina. Il parlamento serbo e quello croato
hanno accettato le misure del �pacchetto di Ginevra� per la conclusione
della guerra in Bosnia, mentre i musulmani hanno rifiutato.
- 7 settembre Belgrado. Il consiglio supremo della Difesa della RFJ ha
nominato i nuovi comandanti dell'Armata e del Korpus dell'esercito
jugoslavo.
- 17 settembre Banja Luka. E' terminata l'azione di protesta di otto
giorni di una parte dell'esercito della Repubblica Srpska contro i
profittatori di guerra, detta �del settembre '93�.
- 20 settembre. I musulmani della regione di Bihac, fedeli a Fikret
Abdic, proclamano l'indipendenza dal governo di Sarajevo. Abdic uomo
d'affari della Agrokomerc buttatosi in politica nel l99l quando aveva
ottenuto pi� voti dello stesso Izetbegovic nelle elezioni
presidenziali, aveva dovuto rinunciare all'incarico a causa di
pressioni del carattere mai chiarito. Con la proclamazione
dell'indipendenza Abdic e decine di migliaia di musulmani scelgono la
strada della collaborazione con i croati e i serbi.
- 21 settembre Mosca. Il presidente russo Boris Jetzin con un decreto
ha sciolto il parlamento ed il congresso dei deputati.
- 27 settembre Velika Kladusa. Viene proclamata la �Regione Autonoma
della Bosnia Occidentale�.
- 4 ottobre New York. Il Consiglio di sicurezza ha adottato la
Risoluzione 871, con la quale il mandato UNPROFOR nella ex-Croazia
viene prolungato fino al marzo 1994 e le sanzioni contro la RFJ vengono
direttamente messe in relazione alla crisi nelle Krajne serbe in
Croazia.
- 20 ottobre Belgrado. Il presidente della Repubblica di Serbia
Slobodan Milosevic ha sciolto il parlamento ed ha indetto nuove
elezioni per il 19 dicembre. L'Assemblea della RFJ ha scelto il nuovo
stemma della RFJ.
- 22 ottobre Belgrado. Radovan Karadzic e Fikret Abdic firmano la
Dichiarazione di pace tra la Repubblica Srpska e la Regione Autonoma
della Bosnia Occidentale.
- 4 novembre Ginevra. Il comitato per le sanzioni ha rimandato la
decisione sulla importazione del gas russo alla RFJ.
- 9 novembre Mostar. Le unita' dell'HVO (croati) durante scontri con i
musulmani hanno bombardato il Ponte, vecchio di 427 anni.
- 23 novembre Belgrado. Viene reso noto che per i primi sei mesi di
quest'anno 108 persone nella RF di Jugoslavia sono morte per malattie
infettive normalmente curabili. Nei primi dieci giorni di novembre,
nell'ospedale psichiatrico di Gornja Toponica presso Nis a causa della
mancanza di medicinali sono morti 70 pazienti. La maggiorparte dei
decessi e' causata dalla azione deleteria delle sanzioni sui neonati.
29 novembre Bruxelles. Per iniziativa degli USA il piano Juppe'-Kinkel
per la eliminazione delle sanzioni contro la RFJ, legato alla fine del
conflitto in Bosnia-Erzegovina, viene trasformato in una �riduzione
scaglionata delle sanzioni�, con tutta una serie di nuove condizioni a
scapito dei serbi.
- 21 dicembre Ginevra. La parte serba e quella croata, con le
delegazioni al completo, hanno raggiunto un accordo sulle concessioni
territoriali ai musulmani nella ex-Bosnia Erzegovina, nella misura
richiesta del 33.3 per cento.

(tratto dal periodico militare jugoslavo "Vojska", Belgrado,
13/1/1994, a firma B. Djurdjevic ed integrato con appunti a cura
del Coord. Romano per la Jugoslavia)

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La Nato in Macedonia: come pagare la resa.

(traduzione in volgare tra parentesi quadre.)

[Nel dibattito parlamentare] " La diplomazia occidenale [la NATO, gli
Usa, la Ue] ha fatto valere il suo peso [ha minacciato] e la promessa
di aiuti economici [e ha destabilizzato con il ricatto economico] per
sbloccare la situazione [per far firmare la resa]. E ieri le promesse
della Ue sono state formalizzate [E ieri le prebende sono arrivate]. Il
commissario Chris Patten [Patton?...] ha firmato il provvedimento
che stanzia nel complesso 42,5 mln di Euro (82 mld di lire). "

" Duemila manifestanti davanti al Parlamento contro i cedimenti ai
"terroristi" [tra virgolette nell'originale] dell'UCK hanno inscenato una
parodia della missione di raccolta delle armi (...): hanno scaricato
davanti al Parlamento rifiuti di ogni tipo: armi giocattolo, stoviglie
rotte, vecchie cucine ed elettrodomestici vari, missili di cartone, a
simboleggiare il tipo di armamento che starebbe consegnando
l'UCK "

(da L'Unità, sabato 8 settembre 2001.)

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Sequestrate 50 tonnellate di armi modernissime, contenute in 4
container, nel porto di Capodistria (Koper - SLO). Il carico è stato
sbarcato da una nave proveniente dalla Malesia, dopo uno scalo a
Malta [?? : base U.K. ...]. Destinazione finali delle armi: Macedonia.
Valore complessivo 4 mld di lire ca.

(fonte Il Piccolo, 7 settembre 2001)

(yure)

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