Informazione

Subject: Globalisation of the Yugoslavia
Date: Wed, 4 Jul 2001 01:32:10 +0200
From: "Andrea Catone"

Globalisation of the Yugoslavia

La Jugoslavia � stata - a partire dalla met� degli anni '80 e in
particolare nell'ultimo decennio - uno dei laboratori pi� martoriati e
insanguinati della "globalizzazione" capitalistica.

Per imporre il proprio dominio economico, politico, culturale, un pugno
di grandi potenze - Stati Uniti e Germania in testa, in accordo e in
competizione ad un tempo per la spartizione del cruciale crocevia
balcanico, affiancate da Francia, Italia e altri partner minori della UE
- ha fatto ricorso

a) al ricatto e allo strangolamento economico: l'embargo ha colpito sin
dal maggio 1992 la RFJ, colpevole prima di tutto di non aderire alla
NATO e di non adottare le ricette del FMI, che imponevano la fine delle
politiche di difesa sociale per i lavoratori e gli strati pi� deboli
della societ� e privatizzazioni selvagge di tutto il settore pubblico.
In seguito, il ricatto economico si � manifestato nel modo pi� spudorato
nella forma del diktat al governo serbo: o la consegna di Milosevic o
niente "aiuti" internazionali;

b) all'aggressione militare diretta. Agosto-settembre 1995: 3000
"missioni" NATO in Bosnia per imporre gli accordi di Dayton, e poi, i 78
giorni di terribili e distruttivi bombardamenti della primavera del '99.
A questa si accompagna un'aggressione militare indiretta attraverso le
milizie dell'UCK, foraggiate e armate da Germania e USA, che hanno
operato dal 1996 in Kosovo - e ora in Serbia del Sud e in Macedonia -
per creare il casus belli, il pretesto per l'intervento delle grandi
potenze (vecchia tattica, ben nota anche all'imperialismo romano
antico);

c) alla disinformazione strategica, alla globalizzazione della menzogna.
Una campagna su scala mondiale pagata a suon di milioni di dollari (se
ne � pubblicamente vantato il direttore della Ruder & Finn, James Harf)
per demonizzare i dirigenti jugoslavi, colpevoli di opporsi ai piani
della NATO e del FMI. E' la "fabbrica del consenso" (analizzata da Noam
Chomsky) per giustificare 50 anni di aggressioni USA e NATO contro i
popoli del mondo. Si veda ad esempio tutta la campagna mondiale sulla
"strage di Racak" del gennaio 1999 in Kosovo, che figura al primo punto
delle imputazioni del tribunale dell'Aja contro Milosevic. Essa si � poi
rivelata il frutto di una montatura, orchestrata dal capo della missione
OSCE William Walker, gi� agente della CIA in Salvador e in Honduras tra
il 1974 e il 1982 (cfr. gli articoli di Tiziana Boari sul Manifesto del
15.4.00 e 6.2.01), per non parlare delle migliaia di "fosse comuni" in
Kosovo annunciate da Clinton e mai trovate dalle truppe della KFOR, o
del piano "Ferro di cavallo" di "pulizia etnica" del Kosovo, inventato
di sana pianta dal governo tedesco (cfr. Serge Halimi e Dominique Vidal,
"Cronaca di una disinformazione", Le monde diplomatique - il manifesto,
marzo 2000, pp. 10-11; o il pi� ampio e recente libro del giornalista
Juergen Elsaesser, Le menzogne della Nato in Kosovo: perch� Milosevic
non � colpevole).

d) all'ingerenza massiccia nella vita interna della Jugoslavia: con un
massiccio investimento di risorse economiche e mezzi tecnologici viene
lautamente finanziata attraverso fondi diretti del dipartimento di Stato
americano e della UE e, indiretti, attraverso le ONG sostenute dal
multimiliardario Soros, la "Opposizione Democratica Serba" (DOS),
sostenitrice di un programma economico neoliberista totalmente basato
sulla dipendenza dai capitali occidentali (cfr. il programma degli
economisti jugoslavi del "G-17") e dalla NATO (cfr. il recente e
dettagliato opuscolo di R. Giusti, A. Hoebel e F. Grimaldi, La NATO in
Jugoslavia: dalla guerra al colpo di Stato, La citt� del Sole, Napoli,
2001);

e) alla costituzione di un tribunale "internazionale", alle dirette
dipendenze degli USA, con uno statuto e una procedura che fanno violenza
a tutta la civilt� giuridica europea e al diritto internazionale. Il
Tribunale, nei fatti, non rispetta diversi principi di legge
assolutamente fondamentali: la separazione dei poteri (esecutivo,
legislativo e giudiziario), parit� fra accusa e difesa, presunzione di
innocenza finch� non si giunge ad una condanna.

Il Tribunale Internazionale per i Crimini di Guerra � stato fondato nel
1993 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (15 membri dominati
dai grandi poteri e dal veto USA), su insistenza del Senatore Albright.
Il normale canale per creare un Tribunale come questo, come a suo tempo
ha puntualizzato il Segretario Generale delle Nazioni Unite, avrebbe
dovuto essere "attraverso un Trattato Internazionale stabilito ed
approvato dagli Stati Membri che avrebbero permesso al Tribunale di
esercitare in pieno nell'ambito della loro sovranit�" (Rapporto No X
S/25704, sezione 18). Tuttavia, Washington ha imposto un'interpretazione
arbitraria del Cap.VII della Carta delle Nazioni Unite, che consente al
Consiglio di Sicurezza di prendere "misure speciali" per restaurare la
pace in sede internazionale. Pu� essere la creazione di un Tribunale una
"misura speciale"? E' arduo pensarlo! Il Tribunale Internazionale per i
Crimini di Guerra � esso stesso non legale.

Senza precedenti nella storia della legge, il Tribunale ha avuto pieni
poteri di costituire le proprie leggi e i regolamenti - regolamenti che
nei fatti ha modificato frequentemente.
Attraverso una procedura totalmente ridicola, il Presidente pu�
apportare variazioni di sua propria iniziativa o ratificarle via fax ad
altri giudici! (regola 6).

Vi � un'altra norma creativa. Le leggi del Tribunale Internazionale per
i Crimini di Guerra hanno il carattere della retroattivit�, emanate e
confezionate per adattarsi ai fatti, dopo l'evento.

Ancora peggio: il Procuratore (l'Accusa) pu� anche cambiare queste norme
(la Difesa non lo pu� fare). E non esiste un "giudice per le indagini
preliminari" che investighi sulle accuse e le contro-accuse. Il
Procuratore conduce l'inchiesta nel modo che pi� gli aggrada.

La Corte pu� ricusare un avvocato della difesa o semplicemente non
ascoltarlo, se lo ritiene "aggressivo" (regola 46).

Il Procuratore pu�, con il consenso dei giudici, rifiutare di concedere
all'avvocato difensore di consultare libri, documenti, foto e altro
materiale probatorio (regola 66).

Inoltre, la fonte testimoniale e di informazioni pu� essere tenuta
segreta. Questo significa che agenti CIA possono riempire i dossier del
Tribunale con accuse raccolte illegalmente (attraverso intercettazioni
foniche, corruzione, furti) senza averle sottoposte ad alcun tipo di
verifica o di controllo incrociato.

Anche i rappresentanti di altri Stati (partecipanti nel conflitto, ma
alleati degli Stati Uniti) possono sottoporre informazioni confidenziali
senza alcuna formale richiesta in merito.

Un atto di accusa pu� rimanere segreto "nell'interesse della giustizia"
(regola 53), in modo tale che l'accusato non possa difendersi nei modi
normali.

Un sospetto, cio� qualcuno che non � ancora stato imputato, pu� essere
detenuto per novanta giorni prima di essere accusato, un tempo pi� che
sufficiente per estorcergli forzatamente una confessione.

Inoltre, la regola 92 stabilisce che le confessioni saranno ritenute
credibili, a meno che l'accusato possa provare il contrario. Mentre, in
qualsiasi altra parte del mondo, l'accusato � ritenuto innocente fino a
quando non sia provata la sua colpevolezza.

Nessun Tribunale nazionale, negli Stati Uniti o in qualsiasi altra parte
del mondo, potrebbe operare in una tale maniera platealmente illegale o
arbitraria. Ma quando questo serve a condannare i nemici degli Stati
Uniti d'America, allora i principi della legge non valgono pi� di tanto.
In accordo con i padroni del mondo, il diritto appartiene ai pi� forti e
ai pi� ricchi.
[cfr. al proposito Christopher Black e Edward Herman, Il manifesto del
27 e 28 maggio 2000; Raniero la Valle, Liberazione, 4.4.2001; Kosta
Cavoski, http://emperors-clothes.com/articles/cavoski; M. Collon,
http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/913).

In tal modo i "globalizzatori" vincenti vogliono esercitare la loro
vendetta su scala globale - da un simbolico e spettacolare patibolo
mondiale - su chi ha provato ad opporsi e a resistere loro sul piano
economico, politico, militare.

La "globalizzazione" della Jugoslavia - il suo inglobamento quale paese
subordinato e ligio agli ordini delle grandi imprese transnazionali e
della NATO - appare in tutta evidenza nei tempi e modi in cui interviene
l'arresto (notte del 31 marzo) e la consegna all'Aja (28 giugno) dell'ex
presidente jugoslavo Slobodan Milosevic da parte di un governo di
"compradores" giunto al potere nell'autunno scorso a suon di milioni di
dollari e marchi, con l'appoggio logistico-militare della NATO e che nel
giro di pochi mesi ha peggiorato enormemente le condizioni di vita della
popolazione, soppresso praticamente la libert� di stampa e di
informazione, sbattuto in prigione centinaia di militanti di sinistra,
scacciato con la violenza e sostituito illegalmente i dirigenti
socialisti delle imprese pubbliche (la maggior parte delle imprese del
paese), per costruire un'oligarchia corrotta e mafiosa, pronta a
svendere il paese, non dissimile nella sostanza - fatte le debite
proporzioni - da quella che ha imperversato per un decennio nella Russia
eltsiniana (cfr. E.Vigna, Jugoslavia 2001, La Citt� del Sole, Napoli,
2001)

L'arresto e la deportazione all'Aja di Milosevic sono avvenuti
puntualmente, con un sincronismo che non lascia adito a dubbi, a seguito
di un aperto e palese, anzi, volutamente ostentato e gridato, ricatto
economico degli USA e degli altri paesi "donatori": era stato il governo
USA a porre la data del 31 marzo come termine ultimo per la concessione
di un "aiuto" di 50 milioni di $ ed � stato ancora il governo USA a
minacciare di boicottare la conferenza dei "donatori" del 29 giugno se
Milosevic non fosse stato consegnato all'Aja, un tribunale del tutto
squalificato moralmente nel momento in cui la sua procuratrice Carla del
Ponte, sorella gemella di Madeleine Albright, tanto inflessibile e
tenace nel perseguire Milosevic, archivia su due piedi (giugno 2000)
l'incriminazione contro i capi di Stato e i militari della NATO per
reati contro l'umanit�, documentati e riconosciuti dagli stessi
esecutori e mandanti: il massacro del convoglio di profughi albanesi a
Djakovica (75 morti e 100 feriti), il bombardamento della televisione
jugoslava con l'uccisione di giornalisti e tecnici che vi lavoravano, il
bombardamento dell'ambasciata cinese, l'impiego massiccio di proiettili
all'uranio, l'uso di bombe a frammentazione, il bombardamento delle
industrie chimiche, e di case, scuole, ospedali, ponti, acquedotti,
centrali elettriche, fabbriche come la Zastava: oltre 5000 morti, la
stragrande maggioranza dei quali civili inermi, vecchi, donne, bambini,
un intero paese distrutto e inquinato letalmente per secoli, con la
moltiplicazione esponenziale di leucemie e tumori.

"Anche per chi condivide il giudizio negativo su Milosevic, quanto �
accaduto � la pi� grave violazione di ogni principio di diritto mai
attuata nel mondo cosiddetto democratico.
E' un ritorno alle barbarie. Gli USA hanno agito come una mafia del
racket: o mi dai l'80% dei tuoi introiti, o ti faccio saltare il
cantiere. Confidiamo che questo sia un punto di svolta, sia
per una popolazione jugoslava ingannata, tradita e massacrata nella
sovranit�, nella dignit�, nella vita, sia per l'opinione pubblica
internazionale che non potr� non rendersi conto, al di l�
delle puntualissime montature su eccidi e fosse comuni, da quale parte
stiano i veri briganti. La crisi istituzionale irrecuperabile, le
condizioni dellemasse, lo scontro Djindjic-Kostunica, la crescente
mobilitazione della popolazione, anche alla luce del complotto USA
contro l'unit� della Macedonia, aprono un capitolo nuovo e
incontrollabile nella tragedia dei Balcani"
[Ramsey Clark, ex-ministro della Giustizia USA, in F. Grimaldi per
Liberazione di sabato, 30 giugno, versione integrale].

Col processo di Milosevic all'Aja da parte di un tribunale
internazionale che � sul libro paga delle principali potenze
imperialiste (lo dichiara apertamente il portavoce NATO Jamie
Shea, quando osserva, a proposito di una possibile incriminaione della
NATO all'Aja: "Non credo che il tribunale vorr� mordere la mano che lo
nutre") i "globalizzatori" intendono celebrare, in concomitanza col
summit di Genova, il trionfo dei vincitori, impuniti e impunibili per i
loro crimini contro l'umanit� - dalle bombe all'embargo, dall'Iraq alla
Palestina ai Balcani, passando per le aree desolate e immiserite
dell'Africa, per il genocidio degli indios, per lo strangolamento
economico attraverso gli "aiuti" dei "donatori", che distruggono
spietatamente vite e culture e storia di chi osa resistere, di chi non
vuole piegare il capo.

Milosevic all'Aja, questo tribunale simbolo di una giustizia
"globalizzata" sotto il bastone USA e NATO, � oggi a tutti gli effetti
un prigioniero politico della NATO.

E' un prigioniero politico al pari di Ocalan, anch'egli accusato di
orrendi delitti dal regime turco sostenuto da Stati Uniti e Israele e
colpevole solo di difendere il suo popolo e i lavoratori kurdi dai
crimini di quel regime, dalla rapina dell'acqua e delle altre risorse
del territorio kurdo.

E' un prigioniero politico come lo � stato per decenni Nelson Mandela,
che si � battuto contro un regime di apartheid a lungo sostenuto dalla
"comunit� internazionale".

E' un prigioniero politico che un tribunale politico vuole condannare
per assolvere i governi della NATO dai loro crimini contro l'umanit�.

Milosevic all'Aja � il primo prigioniero politico dell'era della
"globalizzazione". Deportandolo proprio il giorno della festa nazionale
serba di San Vito, aggiungendo umiliazione ad umiliazione per il popolo
serbo, i potenti del mondo - i poteri forti che hanno massacrato il
paese per spartirsi il controllo di corridoi energetici, vie di
comunicazione, risorse, manodopera sottopagata, addomesticata e
flessibile - vogliono manifestare la loro onnipotenza, vogliono
celebrare i loro fasti, vogliono assolvere se stessi e dichiarare al
mondo che la loro menzogna � l'unica verit�, dimostrare che essi hanno
non solo facolt� impunita di affamare e immiserire i popoli col
meccanismo degli embargo e degli "aiuti" con la conseguente morsa del
debito, non solo di bombardarli senza piet� quando osano dire di no, non
solo di ingerirsi apertamente nelle loro vicende interne pagando a suon
di dollari i loro servi fedeli e genuflessi, ma anche di decretare di
fronte al mondo, spettacolarmente e spudoratamente, che essi sono la
Giustizia e la Verit�. Essi sono la mano che blocca le vie di
comunicazione ed embarga i popoli, essi sono la mano che elargisce
elemosine condizionate, essi, la mano che bombarda, essi la mano che
giudica e condanna. Essi, come Dio e pi� di Dio, come si vantava il
generale americano Wesley Clark, possono togliere o dare la luce al
mondo, essi, i dicitori di verit�, i dispensatori di giustizia...

Col processo Milosevic all'Aja si stringe ancor pi� il cerchio del
totalitarismo della "globalizzazione": nello stesso gruppo di potere si
concentrano non solo i capitali e le armi, ma anche la produzione e
comunicazione della "verit�" e l'amministrazione della giustizia sulla
base di questa "verit�".

Di questo totalitarismo bisogna prendere coscienza, contro di esso
bisogna battersi.

Per questo � importante far cadere sui piedi dei "globalizzatori" la
pietra che essi hanno sollevato - a Genova come all'Aja.

Qui non � in gioco soltanto e principalmente la sorte di un uomo, che
col coraggio e la dignit� sinora dimostrati potrebbe trasformare il
tribunale asservito dell'Aja in una tribuna d'accusa per i crimini della
NATO. Qui � in gioco qualcosa di molto pi� importante, indipendentemente
dalla figura e dal ruolo di Slobodan Milosevic nella storia jugoslava
degli ultimi 10 anni.

Qui � in gioco la libert� dei popoli di tutto il mondo, la possibilit�
di resistere e organizzare resistenza di fronte a un potere che vuol
concentrare in s� tutti i poteri, quello economico, quello politico,
quello militare, quello giudiziario, di fronte a un potere che si
pretende depositario assoluto della Verit�, che vuol togliere ai popoli
oppressi e sfruttati del mondo non solo le risorse, la terra, l'acqua,
l'aria, la vita, ma anche l'anima, anche l'ultima possibilit� di pensare
con la propria testa. Anche in questo la guerra contro la Jugoslavia �
stata una guerra "costituente".

Per questo � di vitale importanza inserire tra gli obiettivi dell'azione
contro la "globalizzazione capitalistica", a Genova e dopo Genova, in un
movimento che sia capace di durare e dare filo da torcere ai signori
della terra e della guerra, la delegittimazione del tribunale dell'Aja.

Per questo va posto l'obiettivo della liberazione dei prigionieri
politici degli USA e della NATO, a partire da Ocalan e Milosevic.


Un ponte per Belgrado in terra di Bari -
Associazione culturale di solidariet� con la popolazione jugoslava

via Abbrescia 97, 70121 BARI - 0805562663 - most.za.beograd@...

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LE GRANDI INVENZIONI DEI TEMPI MODERNI

Ivo Andric je u "Sveskama" zabiljezio ovaj dio iz pisma Karla Marx-a
upucenog Kugelman-u:

"Dosad se verovalo da je stvaranje hriscanskih mitova pod rimskim
carstvom bilo moguce samo zato sto nije bilo stamparija. Bas obrnuto.
Dnevna stampa i telegraf koji njene izmisljotine za tren oka raznese
sirom citave zemljine kugle, fabrikuju vise mitova (a burzoaska stoka
veruje u njih i siri ih) za jedan dan nego sto ih se ranije moglo
stvoriti za jedno stolece."

"Finora si e' creduto che la comparsa dei miti cristiani sotto l`impero
romano era stata possibile solo perch� non esistevano le tipografie.
Invece � il contrario. La stampa quotidiana, e il telegrafo che diffonde
le sue bugie in un solo attimo in tutto il pianeta, producono pi� miti
(e la massa bovina borghese ci crede e li diffonde) in un solo giorno di
quanti se ne producessero prima in un secolo intero."

Karl Marx, lettera a Kugelman, citata da Ivo Andric nei "Quaderni"

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Nikola� von KREITOR

Guerres latentes et strat�gie
am�ricaine des "Contras"

Parmi les �l�ments clefs de la doctrine de Reagan, introduite au
d�but des ann�es 80, il y avait l'application de la tactique de la
guerre indirecte, par le truchement de groupes criminels,
agissant au titre de marionnettes (cf. les termes "War by
proxy", guerre par procuration, et "Contras strategy", strat�gie
des contras). Cette strat�gie a �t� appliqu�e � grande �chelle au
Nicaragua, un pays qui, pendant plusieurs ann�es cons�cutives, a
subi une attaque de la part des Etats-Unis, par le biais d'unit�s
compos�es de bandits (les "Contras"), enti�rement financ�es,
arm�es et entra�n�es par les Etats-Unis.

En vue d'examiner la strat�gie am�ricaine consistant � mener des
guerres indirectes (la "strat�gie des Contras") � la lumi�re de la
l�gislation internationale positive, il faut pr�alablement se
r�f�rer � la d�cision de la Cour Internationale de La Haye, qui
constitue un pr�c�dent valable. En 1986, cette Cour a condamn�
les actes de terrorisme international, tels qu'ils avaient �t� mis
en forme par la politique �trang�re am�ricaine � la suite de la
"Doctrine Reagan". Au cours du proc�s "Nicaragua against the
US", la Cour internationale a dit que les Etats-Unis avaient
viol� la l�gislation internationale, � la suite d'actes d'agression
prouv�s. La sentence de la Cour a �t� �nonc�e comme suit:
"(3) Consid�rant que les Etats-Unis, en entra�nant,
fournissant, finan�ant, �quipant et armant les forces des
Contras, et �galement en encourageant, maintenant et
organisant des op�rations militaires et para-militaires contre
le Nicaragua et sur le territoire de ce pays, ont agi contre la
R�publique du Nicaragua, en contrevenant de mani�re flagrante
les normes de la l�gislation internationale commun�ment
accept�e, en intervenant dans les affaires int�rieures d'autres
pays.
(4) [La Cour] estime d�s lors que les Etats-Unis d'Am�rique
ont commis des attaques arm�es contre Puerto Sandino le 13
septembre et le 14 octobre 1983, et ont �galement commis
d'autres actes d'intervention, tels que mentionn�s dans le
paragraphe 3 de la pr�sente sentence, y compris l'usage de la
force militaire contre la R�publique du Nicaragua, en
contrevenant de mani�re flagrante les normes de la l�gislation
internationale commun�ment accept�e, qui rejettent les
interventions dans les affaires int�rieures d'autres pays" (1).

"L'�l�ment, la composante, de violence est particuli�rement
�vidente dans le cas d'une intervention soutenue par l'usage de la
force - dans sa forme ouverte, par un usage direct de la force
militaire, ou dans sa forme latente, par le soutien apport� aux
actions terroristes et subversives se d�roulant sur le territoire
d'un autre Etat" (3).

En outre, il nous semble bon de rappeler ici que, durant les
sessions du Premier Tribunal Russell International, qui
examinait les crimes de l'arm�e am�ricaine au Vietnam, le
c�l�bre philosophe britannique Lord Bertrand Russell, de
concert avec Jean-Paul Sartre, a d�clar�, en tant que
repr�sentant principal de ce Tribunal, que "les Etats-Unis
consid�raient le Vietnam de la m�me fa�on que Hitler avait
consid�r� l'Espagne". Si Lord Russell �tait toujours vivant, il
ajouterait aujourd'hui que les Etats-Unis consid�rent la
Yougoslavie comme Hitler consid�rait l'Espagne.

Dans son message adress� au Second Tribunal Russell
International, qui examinait les crimes contre la paix et contre
l'humanit�, ainsi que les crimes de guerre am�ricains en
Am�rique latine, Lord Russell a d�clar�: "Les formes modernes
d'agression internationale consistent � �tablir des r�gimes
marionnettes, servant les int�r�ts d'Etats �trangers. La
caract�ristique principale de ces r�gimes marionnettes r�side
dans leur fonction, qui est de garantir la continuit� des
investissements �trangers (soit l'expansionnisme g�opolitique
�tranger). Ces gouvernements marionnettes liquident
brutalement tous les opposants politiques qui osent d�noncer le
comportement collaborationniste de ces marionnettesS Les
Etats-Unis emploient la CIA dans ce sens et d�pensent des
millions de dollars pour acheter, tuer ou renverser les
gouvernements qui r�sistent � l'imp�rialisme am�ricain" (4).

L'�tablissement de r�gimes marionnettes est historiquement
l'une des m�thodes traditionnelles, bien �prouv�e, de la
politique am�ricaine pour d�truire la souverainet� des pays et
pour r�duire les peuples en esclavage. Dans cette optique, il est
d�sormais n�cessaire de consid�rer ces m�thodes comme des
actes d'agression, relevant de tribunaux internationaux. Ce type
d'agression a �t� baptis� "guerre latente" (5), qui se pr�sente
assez souvent comme des formes de conflits internes ou de
guerres civiles, qui sont, en coulisses, et � tous les niveaux
pratiques, dirig�s par des hommes de l'Am�rique ou par des
marionnettes. Le but d'une "guerre latente" et des politiques de
coercition men�es par les Etats-Unis est "de d�truire tout Etat
souverain existant ou de le transformer en une marionnette
ob�issante" (6). La condamnation de la doctrine Reagan, telle
qu'elle a �t� formul�e par le Tribunal international de La Haye,
n'a pas eu le moindre effet sur la logique terroriste de la
politique internationale des Etats-Unis. Aspirant � exercer une
domination absolue sur la plan�te enti�re, guid�s par une
id�ologie imp�rialiste et par un nihilisme et un r�visionnisme en
mati�re de droit international, les Etats-Unis, apr�s la
d�sint�gration de l'Union Sovi�tique, sont enclins � mettre en
�uvre des tactiques voire � d�clencher une guerre indirecte m�me
en Europe: ce fut le cas en Bosnie et au Kosovo.

D'apr�s les t�moignages recueillis par le Tribunal International
charg� d'investiguer les crimes de guerre am�ricains en
Yougoslavie, et dirig� par l'ancien Ministre am�ricain de la
Justice, Ramsey Clarke, il appert clairement que la CIA a cr��,
arm� et financ� de toutes pi�ces un gang de terroristes albanais
(la soi-disant "Arm�e de Lib�ration du Kosovo', ALK, ou, en
ablanais, UCK) en Yougoslavie. Dans le but de financer cette
ALK, la CIA a install� partout en Europe des structures
criminelles et mafieuses, tr�s bien organis�es sur le plan de la
contrebande de stup�fiants et du narco-trafic.

Quand on lit les t�moignages apport�s � ce Tribunal
International et concernant l'organisation par les Etats-Unis
de bandes criminelles arm�es sur le territoire de la
Yougoslavie, on peut ais�ment tracer un parall�le avec les
bandes similaires de Tch�tch�nie. D�s 1995, des informations
diverses permettaient d'attester que les bandits guerilleros
s�paratistes de Duda�ev avaient �t� entra�n�s dans des camps de
la CIA au Pakistan et en Turquie. D�sormais plus aucun
observateur s�rieux ne peut infirmer que les terroristes
guerilleros tch�tch�nes sont les �quivalents des Contras du
Nicaragua ou que les combattants de l'UCK (ALK) du Kosovo
actuel.

Le ministre russe de la d�fense, le Mar�chal Igor Sergue�ev, a
d�clar� � juste titre que les Etats-Unis visent � "�tablir un
contr�le complet sur le Caucase du Nord", d'o� le conflit qui
oppose l'arm�e russe aux gangs tch�tch�ne, qui sont un pion
dans les manipulations g�opolitiques des Etats-Unis.

Le Mar�chal Igor Sergue�ev observe ensuite que le conflit
militaire de Tch�tch�nie est une forme interm�diaire d'agression
militaire am�ricaine contre la Russie. Les troupes russes qui
luttent contre les gangs tch�tch�nes, r�sistent en fait contre une
attaque de l'expansionnisme am�ricain, visant � installer
l'h�g�monie des Etats-Unis dans le Caucase.

Nikola� von KREITOR.

(Texte russe: http://lieber-engel.virtualave.net/vk-6.htm )

Notes:
(1) "Nicaragua vs. The United States of America" [1986, I.C.J.,
June 27, 1986 / Opinion de la Court]; cf. �galement Michael
Riesman & Chris Antonius, The Laws of War, Vintage Books,
New York, 1994, pp. 17-18.
(2) Ibid., p. 98 (�205).
(3) Ibid., p. 98 (�205), p. 99 (�209); cf. �galement Antonio
Cassese, Violence, War and the Rule of Law in the International
Community, in: David Held (ed.), Political Theory Today,
Stanford University Press, Stanford, 1991, p. 269.
(4) Message de Bertrand Russell au "Tribunal contre le Crime
du Silence", in: Proceedings of the International War Crimes
Tribunal, Clarion Books, Simon & Schuster, New York, 1970,
p. 38.
(5) Harry Magdoff, The Age of Imperialism, Monthly Review
Press, New York, 1969; voir �galement, International Security
- The Military Aspect, Report of Panel II of the Special
Studies Project of Rockefeller Brothers Fund, Doubleday and
Co., New York, 1958, p. 24.
(6) Antonio CASSESE, id., p. 267; Tom Farer, "Political and
Economic Coercion in Contemporary International Law", in:
American Journal of International Law, 79, 1985, p. 408.

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THE TREASON OF VOJISLAV KOSTUNICA
By Chris Black, Richard Hugus and
Jared Israel [2 July 2001]

A chorus of voices of remarkable
diversity is proclaiming Vojislav
Kostunica innocent of kidnapping President
Slobodan Milosevic. This chorus includes not
only the mainstream media, which
uniformly supports the kidnapping,
but also various groups and individuals who
oppose the kidnapping. Their common
view is that Kostunica was out of the
loop; that the kidnapping was a big
surprise or even an attack on him by Serbian
Prime Minister Djindjic.

The evidence doesn't support this view.

KOSTUNICA BLAMES THE VICTIMS

Yesterday Mr. Kostunica issued a
statement on the kidnapping. In it he
blamed everyone but himself. Remarkably, the
blame extended to the Montenegrin
Socialists (SNP).

According to Kostunica, by refusing
to support his proposed extradition
law, the SNP had blocked an:

"opportunity to legally regulate
cooperation with the tribunal so that
our citizens could be protected."
{Kostunica's statement, as translated
by Emperor's Clothes}

Huh?

Mr. Kostunica's proposed law would
have established regulations to speedily
extradite anyone demanded by NATO's
Hague Tribunal. How can that be portrayed
as "protecting citizens"? When a
government regulates Injustice, does
that make it Just?

In his statement, Kostunica
whitewashed Washington and blamed Mr.
Milosevic for getting kidnapped:

"From the arsenal of Milosevic's
politics, which was truly defeatist for the
state and the people, are now adopted
and revived precisely its most
undemocratic elements: illegality and
the pulling off of humiliating
maneuvers that no one in the
international community asked for, at
least not explicitly." {Ibid.}

Huh?

First of all, the "international
community" definitely did demand
Milosevic be brought to The Hague. And they
praised the kidnapping once it happened.
Why does Kostunica deny these
publicly known facts? And what is the
meaning of "at least not explicitly?"

Second, as far as the kidnapping
having roots in Milosevic's practices, what
practices? Kostunica doesn't say.

Did Milosevic kidnap people and send
them to the Tribunal? No. Did he rule
by decree? No. If Milosevic was such a
terrible dictator, how come he didn't
even arrest Mr. Kostunica, whose
Presidential election campaign last year
accepted tens of millions of illegal
U.S. dollars, smuggled into Serbia in
'suitcases of cash?' (1)

SHOW PROOF OR BE SILENT

It seems that every time Vojislav
Kostunica makes a statement he manages to
include an attack Slobodan Milosevic,
accusing him of various crimes. But
Kostunica never provides evidence to
support his accusations.

A hundred times Kostunica has said,
"Milosevic should be tried at home
for his crimes." This suggests to the
casual listener (that is, most of us)
that the existence of crimes is a proven
fact.

The opposite is true.

Mr. Milosevic was arrested and held
in Belgrade jail for 13 weeks, supposedly
for purposes of investigation. He was
not allowed out on bail because "he
might try to influence witnesses."
During that time no evidence of any kind
was presented. No witnesses testified
against him. Is it a coincidence that
Milosevic was kidnapped from jail
precisely when the legally allowed
three month investigation period had
expired? When prosecutors had to
produce evidence or release him?

If Vojislav Kostunica possessed facts
implicating Milosevic in any crime he
would have turned that evidence over
to prosecutors. Therefore he had no
evidence. Therefore Kostunica's
constant accusations have been lies that
relied on and reinforced the evidence
of rumor and smear spread by the
Western media and the Yugoslav media
controlled by Mr. Djindjic and - Mr.
Kostunica.

Kostunica's accusations are
frequently quoted in the Western
media where they
help NATO sustain anti-Milosevic
(read: anti-Serb) public opinion. Why
do Serbian patriots tolerate this man?
Isn't it obvious that his slanders do
great harm, particularly now that
Slobodan Milosevic (read: the Serbs
and all loyal Yugoslav people) stands accused
at NATO's Hague?

Which brings us back to the question
at hand:

IS KOSTUNICA GUILTY IN THE KIDNAPPING
OF MILOSEVIC?

It is a matter of record that
Vojislav Kostunica worked hand in
hand with Zoran Djindjic to 'deport'
Slobodan Milosevic to The Hague.

Their campaign went into high gear
while Kostunica was in Washington
visiting Powell, Rice and Bush, seven weeks
ago.

Now Kostunica is having a loud
falling-out with Djindjic. The function of
this split is to let Kostunica retain
some credibility among ordinary
people, who loathe Mr. Djindjic.

Kostunica's claim that he is innocent
of the final deed can be disproved
through the exercise of common sense.

1) Kostunica used to admit that
extradition is unconstitutional:

"Kostunica has said he would not
extradite his ousted predecessor and
other war crimes suspects to face trial at
the international court in The Hague
because it would be unconstitutional.

"According to Kostunica, the Yugoslav
constitution does not allow extradition
of Yugoslav citizens to a foreign
court." ('AP Worldstream,' January
16, 2001)

2) Yet, after Kostunica met with
Powell and Bush in Washington seven
weeks ago, he promised to push an
extradition law through Parliament.
He went back to Yugoslavia and tried to do just
that.

While he was in Washington Kostunica
also discovered new merit in the
Hague War Crimes Tribunal:

"Cooperation with The Hague tribunal
is something that is necessary for this
country being a member of the United
Nations and behaving as a good member
of the international community."
('Houston Chronicle,' 10 May 2001)

That's the Hague Tribunal that has
murdered and demonized Serbs. And
that's the 'international community' that
bombed Yugoslavia.

3) When Kostunica returned to
Yugoslavia, he used his control of
the mass media to try and sell Yugoslavs the
notion that they had to bow to the
Tribunal or Washington would prevent
a Donors Conference from 'saving' the
Yugoslav economy.

Kostunica had to know these promises
to save Yugoslavia were false. Donors
Conferences may promise some credits,
but they are always followed by the
theft of the industrial wealth of the
target country. This is clearly
explained in the SPS statement, 'We
Accuse: Washington's Aid Promises Are
A Traitorous Lie!' (2)

4) The Montenegrin socialists (SNP)
hold the balance of power in the
Yugoslav
Parliament. When they refused to vote
for Kostunica's extradition law,
Kostunica and Djindjic pressured and
threatened to force them to comply.
At the same time, Kostunica suppressed
opposition from patriots in his own
party.

5) The SNP held firm. So Djindjic and
Kostunica decided to bypass Parliament
entirely.

"The government was forced to issue a
federal decree through the cabinet,
where Mr. Kostunica and his
reformists have a majority after
losing its battle with Parliament this week."
('N. Y. Times,' 24 June 2001)

The cabinet's action not only usurped
the functions of Parliament but
attempted to overrule the
Constitution by decree. In his
statement yesterday,
Kostunica still defends this:

"Everything was tried, all was laid
out so that - with federal law, or
federal and republican law, only
through republican law, and afterwards
through the decree of the Federal
government - the difficult question
of cooperation with the Tribunal would
be regulated." {From Kostunica's
Statement}

6) Three days ago, the Constitutional
Court ordered a temporary injunction
against extraditing Milosevic while
he appealed the Federal administration's
decree.

As President, Mr. Kostunica's job is
a) to command the army in order b) to
protect and defend the Constitution.
Which includes, of course, defending
the decisions of the Constitutional
Court.

Why didn't Kostunica do his job and
prevent the kidnapping?

Kostunica says the problem was he
didn't know.

That is not an answer. First of all,
Kostunica and Djindjic had been
partners in pushing for extradition all along.
Djindjic says he never would have
staged the kidnapping without
Kostunica's approval.

But even if Djindjic is lying, his
intentions were no secret. Days
before the kidnapping Djindjic and others
declared that if legal obstacles were
put in the way of extraditing Milosevic they
would do it anyway.

Once Djindjic made this public
commitment to break the law - that is, to
kidnap the former head of state - it
was Kostunica's duty to arrest him for
conspiracy to commit treason, and
order the army to take charge of the
Belgrade Prison where Milosevic was
being held. In this way, Kostunica
would have guaranteed there was no
kidnapping.

Some people say Kostunica is really a
good man, that he failed to take this
action because he is professorial and
absent-minded.

Nonsense. From the start he pursued
the extradition of Milosevic with
firmness and persistence, fully aware
it was unconstitutional.

Two days before the kidnapping,
leaders of the Socialist Party (SPS)
met with him. They said they were worried
there would be an attempt to kidnap
Milosevic before Milosevic's appeal
against the Federal government's
decree could be heard.

Kostunica told those SPS leaders: "I
WILL NOT PERMIT DJINDJIC TO TAKE
UNCONSTITUTIONAL ACTION."

So before the kidnapping, Kostunica
says, "I won't let them kidnap him."
And after he lets the kidnapping happen
(assuming he was not directly involved in
the final plan) he says, "I didn't
know it was going to happen - but it
was illegal!" And still he does not
arrest Djindjic.

Does he take us for imbeciles?

Mr. Kostunica is the law officer in
charge of protecting the Yugoslav
constitution and defending the State.
If a law officer helps lay the basis
for a crime, if he knows from public
information that the crime will take
place, if he stands aside and lets
the crime be committed, then even if
- if! - he is not involved in working out
the final details, he is just as
guilty as those who have done the dirty
work.

Here's the plain truth: Djindjic and
Kostunica have sold out their people,
their own people, to the United
States government.

Djindjic and Kostunica are shameless.

-- Chris Black, Richard Hugus and
Jared Israel

***

Further reading:

1) 'Kostunica Says Some backers
'Unconsciously Work for American
Imperial
Goals'' at
http://emperors-clothes.com/news/erlang.htm

2) 'We Accuse: Washington's Aid
Promises Are A Traitorous Lie!' at
http://emperors-clothes.com/docs/fools.htm

URGENT APPEAL! 2 JULY

TO THOSE WHO HAVE DONATED TO OUR
FUNDRAISING APPEAL - THANK YOU!

BUT EMPEROR'S CLOTHES STILL URGENTLY
NEEDS HELP!

The George Soros Foundation does not
fund Emperor's Clothes. Our only
source of money is people like you. All
contributions help.

Our work has expanded but our income
has not kept pace. We are now several
months behind on long distance and
international phone bills, and other
expenses as well.

All but local service has been turned
off.

We have other big bills too,
including for Lexis, our key research
tool, and we are presently too strapped for
cash to pay for things we need, such
as a good laptop computer and some
graphics software.

We use long distance and overseas
calls for interviews (if we need a
translator, this involves a three-way
call) to consult with writers, to
check the accuracy of information and
sometimes to discuss articles being
translated. We also use international
calls to help write and edit articles
for media besides Emperor's Clothes.

Using international long distance, we
were able to stay in constant touch
with the unarmed witnesses guarding
Mr. Miloshevich's house when it was
attacked March 28th and 29th. That is
why you could read accurate news on
Emperor's Clothes - the only honest
reports available anywhere.

After the attack, by using
international phone calls we were
able to talk
directly with people involved in the
negotiations between Mr. Miloshevich
and the current Serbian authorities. So
we knew first hand that the 'NY
Times' report that Mr. Miloshevich was
suicidal during the talks was a lie.

Because we need to use the phone so
much, our bills are well over a
thousand dollars a month. Now our long
distance and international service
has been turned off because we owe almost
$5000. We are in danger of losing phone
service altogether. In addition, we
owe over $1500 to Lexis, a key
research tool, which allows us to check the
accuracy of newspaper excerpts and
quotes over the past 20 years.

If everyone who cares about Emperor's
Clothes chips in, we'll be out of
trouble in no time.

If everyone chips in - $20, $50, $100
or $1000 - we'll be out of danger in
no time.

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1 - The easiest and most reliable way
- Call us any time at (USA)
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3 - Or mail us a check - to Emperor's
Clothes, P.O. Box 610-321, Newton, MA
02461-0321. (USA)

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to make sure we get it. Thanks!

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