Informazione

EDGARDO SOGNO

Un golpista onorato con
funerali di stato da Giuliano Amato l'8 agosto del 2000

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EDGARDO SOGNO
Loggia P2
FASCICOLO 786
- note - attivo.

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EDGARDO SOGNO HA SCRITTO TRA L'ALTRO:
La Seconda Repubblica,
Sansoni, Firenze,
1° edizione 1974, pagg. 256;
4° edizione 1976, prefazione di Manlio Brosio, pagg. 464

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DA: Tiscalinet- almanacco - I Misteri D'Italia
6 agosto - Edgardo Sogno, in uno scritto dell' 11 luglio scorso,
probabilmente l' ultimo, inviato ad amici e ad intellettuali, nel
segnalare
numerosi articoli usciti "contro" di lui, afferma di "essersi battuto
per 50
anni per la distruzione dello Stato" che i comunisti "con i loro amici e
alleati sono riusciti a creare". "Non c'e' soluzione - scrive Sogno
riferendosi in modo particolare ai "comunisti" - al di fuori della
distruzione totale di questa realta' perche' le alternative sono
soltanto la
nostra sottomissione o il loro annientamento. Il Pc e' riuscito a
rendere
ovvia all' opinione comune delle Sinistre la nozione storica che io sono
un
mostro antidemocratico e totalitario". In una altro passo, Sogno
sostiene
che "sarebbe ridicolo pensare che i comunisti usino qualche obiettivita'
per
me che sono un loro nemico, ma e' ugualmente ridicolo ed assurdo
continuare
come voi fate ad illudersi che i comunisti accettino un qualche
compromesso
di ragionamento obiettivo quando non serva ad una loro poltica". Tra i
destinatari della lettera vi sono Gianni Baget Bozzo, Marcello Dell'
Utri,
Mario Cervi, Giorgio Forattini, Paolo Guzzanti, Marcello Pera, Maurizio
Belpietro, il "Foglio", Radio Radicale.



DA: COMMISSIONE STRAGI
relazione Giovanni Pellegrino Cap I - Il quadro storico-politico nel
dopoguerra

[...] E' da rilevare che nel fascicolo concernente "Pace e libertà"
presso
la Divisione Affari riservati del Ministero dell'interno vi è una
"riservatissima" priva di firma nella quale si afferma tra l'altro:
"elemento fiduciaro riferisce che nel corso di un lungo colloquio col
Conte
Sogno (...) il predetto gli ha esposto le sue idee politiche. Convinto
che
il popolo italiano ama la forza e persuaso inoltre che il primo
squadrismo
fascista del 19 e del '20 sia degno di encomio, in quanto fu capace di
rintuzzare la tracotanza rossa, Sogno tenta di rimettere in piedi uno
squadrismo "democratico", capace di difendere gli ideali cristiani e
democratici contro l'assolutismo comunista [...]. Egli ha detto che nel
1948, l'onorevole Scelba gli offrì la direzione della "Difesa civile",
egli
rifiutò perché la "Difesa civile" doveva entrare in azione soltanto nel
caso
che i comunisti tentassero un'azione di forza e (secondo le sue
opinioni)
non si possono galvanizzare gli uomini soltanto per un'occasione sola,
che
anche non potrà verificarsi. Occorre uno squadrismo risoluto e
attaccabrighe, capace di prendere l'iniziativa e non di servire da
semplice
reazione (50). Di questa offerta vi è traccia anche in una lettera di
Sogno
al ministro Carlo Sforza del 1949, nella quale egli dice: "Come Ella sa
il
ministro Scelba mi ha recentemente manifestato il desiderio di chiedere
il
mio distacco presso l'amministrazione dell'interno allo scopo di
affidarmi
un incarico alle sue dipendenze. L'onorevole Scelba mi ha parlato in
proposito della carica di prefetto di Firenze o di quella di capo del
costituendo Servizio per la Difesa civile" (51).
[...] Nella citata lettera di Sogno all'onorevole Moro vi è infatti un
passaggio che appare assai significativo "Nel luglio del 1953, per
iniziativa della Presidenza del Consiglio (governo Scelba) mi veniva
nuovamente proposto un incarico di carattere eccezionale e riservato
(organizzazione della difesa psicologica delle istituzioni democratiche)
in
ripresa di una operazione avviata nel 1948 per iniziativa del ministro
Sforza nel quadro dell'attività svolta in base al piano Marshall.
Accettai
tale incarico [...] l'azione volta per il tramite del comitato da me
organizzato ebbe tre fasi principali: in un primo periodo (fino
all'ottobre
1954) essa si concretò nella realizzazione del progetto che gli
onorevoli De
Gasperi e Pella evavano ripetutamente sostenuto in Consiglio atlantico e
consistente nel contrapporre l'azione degli organi promotori e
coordinatori
della propaganda occidentale alla costante iniziativa sovietica nel
campo
della informazione. Nel secondo periodo (ottobre 1954 - giugno 195) il
Comitato assolse funzioni specifiche nel quadro dei provvedimenti
adottati
dal governo Scelba per la difesa delle istituzioni, assumendo compiti di
punta che non potevano essere affidati ad organi governativi. Nel terzo
periodo (dopo il giugno 1955) il Comitato ridusse progressivamente
l'azione
esterna per concentrarsi su compiti di carattere riservato sempre nel
campo
della difesa psicologica. Durante questo servizio prestato alle dirette
dipendenze della Presidenza del Consiglio ed in collaborazione con i
Ministeri dell'interno e della difesa, rimasi nei ruoli del Ministero
esteri
[...] (57). E' da rilevare che nel corso dell'interrogatorio del
generale
Allavena dinanzi alla Commissione d'inchiesta Lombardi (di cui si
tratterà
in prosieguo) egli afferma che l'istituzione, al Servizio, di una
rubrica
"E" (estremisti), avvenuta nel 1953 "derivava dalla circostanza che si
era
costituito presso il Ministero dell'interno un Comitato anticomunista"
(58).
L'affermazione di Allavena sembra offrire una conferma delle parole di
Sogno. L'attività di Pace e Libertà può inserirsi in questo contesto ma
non
certo esaurire le iniziative di questo Comitato. Sogno, peraltro, nella
lettera a Moro, opera una precisa periodizzazione, mostrando che il suo
incarico assume, nel volgere degli anni, un carattere sempre più
riservato.
Una conferma di tale affermazione potrebbe rilevarsi nella "relazione
sull'attività svolta dal Comitato Nazionale "Pace e Libertà" dal 1º
gennaio
al 31 dicembre 1956" redatta presumibilmente dalla Direzione del
Movimento e
contenuta tra gli atti del fascicolo esistente alla Divisione Affari
riservati del Ministero dell'interno: "Agli inizi del 1956 gli sviluppi
internazionali e nazionali della politica della coesistenza e della
distensione consigliavano una parziale rinunzia alla propaganda di tipo
diretto e aggressivo e rendevano necessaria una più o meno rigorosa
mimetizzazione dell'azione anticomunista. In conformità a tale esigenza,
il
Comitato Difesa Nazionale sottrasse una parte considerevole dei mezzi
disponibili al Comitato Nazionale "Pace e Libertà" per destinarli ad
altri
organismi" (59). E' ipotizzabile, dunque, l'esistenza di altre strutture
non
note a questa Commissione. Contatti con i servizi di sicurezza della
Nato
non adombrati in una relazione contenuta nel fascicolo dedicato a Pace e
Libertà presso la Divisione Affari riservati del Ministero dell'interno
(60). In un altro appunto, sempre nel predetto fascicolo, c'è la
conferma
del rapporto tra Sogno e Pièche (61): "Dal dottor Sogno stesso si è
appreso
che il generale di Corpo d'Armata Giuseppe Pièche fa parte attiva della
sua
organizzazione. E' da ritenere, quindi, che tale alta personalità possa
agire con funzioni di guida e di controllo" (62). Nel più volte citato
fascicolo della Divisione Affari riservati del Ministero dell'interno vi
è
infine una relazione anonima, che l'Ufficio invia in copia al Capo della
polizia, di una non precisata "fonte fiduciaria militante nel PSI",
nella
quale si afferma: "approfittando del soggiorno a Milano ho ritenuto
opportuno, prendere contatti concreti e conclusivi con il dottor Sogno
Edgardo [...] già addetto al Defence College della Nato [...]. L'opera
di
propaganda e di forza del Movimento "Pace e Libertà" esorbita dalle
limitazioni osservate da analoghe organizzazioni [...] ponendosi su un
piano
di lotta aperta ed a oltranza, con organizzazione paramilitare. [...] Il
"centro sicurezza" raccoglie gruppi di ex partigiani autonomi, nonché di
giovani volontari di "Pace e Libertà", organicamente costituiti in
reparti
da impiegarsi in azione controrivoluzionaria, qualora il potere dovesse
passare in mano alle sinistre, anche se ci ò dovesse malauguratamente,
avvenire attraverso consultazioni elettorali. [...] L'accesso ai locali
è
inibito a chicchessia. Essendo accompagnato dal Sogno, ho potuto
personalmente rendermi conto della elevata efficienza della
organizzazione.
Presso la Direzione ho preso visione di [...] carteggio riservato. Da
esso
si è rilevato:
a) che il Sogno ha preso diretto contatto, recentemente, con il
Presidente
del Consiglio, onorevole Scelba. Dell'esito di tale contatto egli ha
trasmesso una succinta, ma delicata, relazione alle autorità dalle quali
dipende (non esattamente definite) (sottolineato nel testo, n.d.r.)
b) che il Sogno opera con la piena autorizzazione del Ministero degli
esteri
italiano dal quale direttamente dipende [...]
c) che la organizzazione "Pace e Libertà" è validamente sostenuta da
potenti
erogazioni finanziarie provenienti da gruppi industriali del Nord
d) che il Sogno gode di un certo appoggio di elementi dell'Ambasciata
americana (segreteria Signora Luce) [...] (63). Il dato più rilevante di
questa informativa riguarda certamente l'affermata esistenza di reparti
da
impiegarsi in non meglio specificate "azioni contro rivoluzionarie"
qualora
il potere fosse passato alle sinistre, anche in seguito a libere
consultazioni elettorali. Dal complesso di informazioni a disposizione
di
questa Commissione appare evidente il carattere di "Pace e Libertà" come
organizzazione con doppio livello di attività, una palese e legale,
l'altra
occulta e illegale. Questo doppio livello si appalesa anche nella forma
societaria, privata nella forma e ufficiale nella sostanza. Resta oscuro
il
senso delle affermazioni contenute nella lettera di Sogno a Moro, nella
quale egli accenna ad una attività più riservata che egli stesso avrebbe
svolto - non è chiaro se all'interno di Pace e Libertà o a prescindere
da
essa - dopo il giugno 1955. Di rilevante interesse sono anche gli
accenni
fatti da Sogno alla "difesa civile", che - come già accennato nelle
pagine
precedenti - lascia intuire la possibile esistenza di una struttura
segreta
di intervento anticomunista fin dal dopoguerra in seno al Ministero
dell'interno, probabilmente nell'ambito della direzione generale dei
Servizi
antincendi.



DA: Luigi Cipriani - Scritti di controinformazione -
http://members.planet.it/freewww/cipriani/indice.html

[...] Agnelli, la massoneria, i golpisti bianchi e neri
Roberto Fabiani, giornalista de L'Espresso (massone di Giustizia e
Libertà,
confidente di Licio Gelli e dell'ingegner Siniscalchi, massone
avversario
della P2) esperto di servizi segreti e massoneria, ha scritto in un
libro, I
massoni in Italia del 1978 che Gianni Agnelli, assieme ad altri
industriali,
faceva parte della massoneria, nella quale fu introdotto da Valletta, e
della P2 prima che venisse sciolta nel 1974.
Al di là di confermare o meno questi dati, quel che è certo (lo ha
dichiarato lo stesso Agnelli ai giudici) è che la Fiat ha finanziato
abbondantemente la massoneria di Lino Salvini che, non dimentichiamolo,
fu
messo sotto inchiesta per il golpe Borghese, per l'assassinio del
giudice
Occorsio e per l'Italicus. Sappiamo anche che attraverso Edgardo Sogno,
iscritto alla P2, i finanziamenti finirono anche alla loggia di Gelli.
Dall'inchiesta del giudice Catalani emerse che la Fiat nel periodo fra
il
1971 e il 1976, tramite la Banca popolare di Novara, emise circa 3.000
assegni per un valore di allora di circa 15 miliardi, una cifra enorme,
tale
da giustificare ben altri obiettivi che non il semplice finanziamento
alla
massoneria. Tramite un prestanome, a riscuotere gli assegni presso la
Cassa
di risparmio di Firenze era un industriale farmaceutico, Piero Cerchiai,
gran tesoriere aggiunto della massoneria di palazzo Giustiniani (Grande
Oriente). La conferma dell'emissione degli assegni venne anche dalle
deposizioni di Luciano Macchia, condirettore dell'IFI della famiglia
Agnelli
e di Maria Cantamessa, cassiera generale della Fiat e inquisita per il
tentativo di golpe attribuito a Edgardo Sogno e Luigi Cavallo.
[...] Altri finanziamenti giunsero a Sogno dalla Fiat (400 milioni del
1974)
per mezzo del consigliere particolare di Giovanni Agnelli, l'attuale
deputato europeo della Dc Vittorino Chiusano, che dal 1966 svolge la
funzione di collegamento della Fiat con la Dc. La Fiat aveva anche altri
canali di collegamento con l'area del golpismo bianco e della destra Dc.
Nel 1972 venne alla luce il caso di Ubaldo Scassellati, direttore della
fondazione Agnelli, che aveva dato al piano "cinque per cinque" legato
al
movimento della destra Dc "Europa 70" cospicui finanziamenti in vista di
un
piano presidenzialista simile a quello di Pacciardi e Sogno. Scoperto,
Ubaldo Scassellati venne scaricato dalla Fiat che lo sostituì con
Vittorino
Chiusano per il medesimo scopo. Compagno di cordata dell'allora
segretario
della fondazione Agnelli era il democristiano Bartolo Ciccardini,
esperto
Nato, fautore della seconda repubblica, militarista folle; ha più volte
chiesto che anche l'Italia si doti di una forza nucleare autonoma.
Finanziamenti della Fiat finirono quasi sicuramente anche alla Cisal, un
sindacato autonomo attorno al quale lavoravano elementi legati al Fronte
di
Borghese (il dentista torinese Salvatore Francia) ed il solito Edgardo
Sogno. Quest'ultimo, ambasciatore leader della destra liberale, massone
P2
(assieme al repubblicano Pacciardi anch'egli massone) ha rappresentato
negli
anni della strategia della tensione una sorta di crocevia attraverso il
quale si incontravano le varie facce del golpismo e del
presidenzialismo. Ex
partigiano bianco, il Sogno era legato ai servizi segreti alleati
(anglo-Usa) e successivamente alla Nato e alla Cia: in quanto
ambasciatore,
poteva godere dell'immunità diplomatica per le sue trame. Sogno teneva
contatti con tutte le aree del golpismo bianco (Mar di Fumagalli, Rosa
dei
venti, Europa 70) e nero (Fronte di Borghese, Ordine nuovo, eccetera) ed
agiva in proprio, in stretto rapporto con l'esercito e i carabinieri.
Ma soprattutto Sogno era uomo della Fiat e non si limitava ad agire
nell'ombra, emarginato tra bombaroli ed agenti dei servizi. Nel 1973,
come
documenta Gianni Flamini, Edgardo Sogno organizzò a Firenze sotto
l'egida
del suo "Comitato di resistenza democratica" nei locali della "Nazione"
del
golpista Attilio Monti un convegno sulla "rifondazione dello stato". Al
convegno non intervennero nostalgici golpisti suonati, ma personaggi con
cariche pubbliche importanti, come il giudice costituzionale Vezio
Crisafulli il quale aprì i lavori affermando "il tema delle
modificazioni
costituzionali pone i seguenti problemi: repubblica presidenziale,
abolizione dell'assurdo, ingombrante bicameralismo, delimitazioni delle
competenze parlamentari, con conferimento di poteri normativi propri al
governo, unificazione della figura del presidente del consiglio con
quella
del segretario del partito di maggioranza".
Tra gli altri intervennero sul medesimo tono Aldo Sandrelli, Domenico
Fisichella, il componente del consiglio superiore della magistratura
Gianni
Di Benedetto, Valerio Zanone, Antonio Patuelli. Intervenne anche il
consigliere speciale di Fanfani Antonio Lombardo, ex appartenente a
Ordine
nuovo il quale pose il problema: costituzione antifascista o
anticomunista.
Al convegno di Sogno parteciparono anche i democristiani del movimento
Europa 70 Pietro Giubilo, Celso De Stefanis, Maurizio Gilardi i quali
affermarono: "il periodo di centrosinistra ha prodotto più disastri nel
nostro paese di una guerra e ha generato germi di dissoluzione, forze ed
energie altamente incontrollabili. C'è la consapevolezza molto più
diffusa
di quanto non si possa pensare che la prima repubblica è finita". Nel
concludere i lavori Edgardo Sogno, soddisfatto della generale
accoglienza
avuta dalla sua proposta di seconda repubblica presidenziale, mandò un
messaggio a Giovanni Leone perché intervenisse anticipando i tempi,
aggiungendo nella sua qualità di ambasciatore che ciò era auspicato
anche
negli Usa.
Il 22 agosto 1974 il PM di Torino Violante ordinò una perquisizione
nella
casa di Sogno (che ebbe tempo di sparire) ritenendo che "Edgardo Sogno
agisce per la costituzione di una organizzazione intesa a riunire tutti
i
gruppi di estrema destra, tra i quali Ordine nuovo in epoca successiva
al
suo scioglimento". Nello stesso periodo, con un comunicato di stampa
congiunto, il Mar di Fumagalli, le Sam, Avanguardia nazionale, Potere
nero
dichiararono guerra allo stato.
Il 28 luglio 1974 durante il congresso del Pli, Sogno denunciò il
pericolo
di un golpe marxista e propose di attuare un colpo di stato liberale per
prevenire i tempi. Poco dopo, il 4 agosto 1974, avvenne la strage
dell'Italicus.
[...]Nell'ottobre 1974 il golpe Sogno è nell'aria, il partito americano
si è
messo in moto. Il presidente Giovanni Leone è tornato da poco dagli Usa,
il
ministro delle finanze Tanassi con un durissimo attacco ha provocato la
caduta del governo Rumor ed afferma trionfante che il centrosinistra è
morto! Anche la stampa estera si rende conto di quanto avviene in
Italia,
tra gli altri Le Monde scrive: "il modo con cui si è aperta la nuova
crisi
ministeriale italiana ravviverà i sospetti di chi imputa agli Usa
interventi
e pressioni occulte nella vita politica dei loro alleati".
In quei giorni Edgardo Sogno si incontrò a Roma con l'ammiraglio
Birindelli
ex comandante Nato, ex presidente del Msi, per concordare l'intervento
di
militari in occasione di un nuovo attentato che si stava preparando.
Accadde
però che il genovese Pietro Benvenuto, uomo di fiducia del dirigente
della
Rosa dei venti De Marchi, mentre stava preparando la bomba ebbe un
incidente
"sul lavoro" col detonatore e, ferito, fu costretto a fuggire
all'estero.
Successivamente il giudice Vitalone scagionerà Edgardo Sogno e Pacciardi
perché i sospetti iniziali sul tentativo di golpe mai sono assurti a
dignità
di prova. Nell'aprile 1975 Giovanni Agnelli incontrò il presidente della
repubblica Leone, al quale chiese di intervenire contro gli scioperi e
per
ripristinare la governabilità del paese. [...]



DA: NUOVA REPUBBLICA
Anno III (nuova serie) - Nr. 3 - Marzo 1997
(quotidiano dei liberali mazziniani di ravenna associati a forza italia
-
http://www.agora.stm.it/nuova.repubblica/)
[...]Ci ha provato anche Edgardo Sogno, ex ambasciatore ed ex capo
partigiano, medaglia d'oro della Resistenza, che ha avuto un suo momento
di
notorietà a metà degli anni Settanta, quando fu incriminato per
"cospirazione contro le istituzioni dello Stato". Nei giorni scorsi
Sogno ha
voluto ritagliarsi un altro piccolo spazio sulla ribalta della cronaca,
"rivelando" che "sì, in effetti nel 1974 era tutto pronto per effettuare
un
golpe democratico per difendere l'Italia dal pericolo di una conquista
del
potere da parte dei comunisti". Non solo: Sogno, con un colpo di scena,
ha
tirato fuori dalla tasca un foglio di carta con l'elenco dei ministri
del
"gabinetto di salute pubblica". In cima alla lista, il nome di Randolfo
Pacciardi, cui sarebbe stato assegnato l'incarico di capo del governo
(Sogno, più modestamente, aveva riservato per sé il ministero della
Difesa).
A seguire, una sequela di nomi prestigiosi con l'indicazione di un
dicastero. Un asterisco contrassegnava le persone che, a suo tempo,
erano
state messe a conoscenza del progetto di colpo di Stato. Gli altri sono
stati definiti da Sogno "presunti consenzienti". Tra questi ultimi il
presidente attuale di Nuova Repubblica, Antonio de Martini, e uno dei
più
assidui e autorevoli collaboratori del nostro mensile, il professor
Mauro
Mita. Entrambi erano, anche nel 1974, stretti collaboratori di Pacciardi
e
Sogno li "gratifica" ora indicandoli rispettivamente come
sottosegratario
alla presidenza del Consiglio e ministro dell'Informazione. [...]




Da: Stragi di stato http://www.strano.net/stragi/
ipertesto a cura di Stefano Sansavini dell'Associazione sTRANO nETWORK

Sogno Edgardo
Nell'inverno del 1944 il tenente Edgardo Sogno e' a capo
dell'"Organizzazione Franchi" (rete spionistica collegata all'IS, il
servizio segreto inglese, si tratta di una delle formazioni partigiane
bianche, foraggiate dagli alleati che agiscono in molte citta' citta'
del
nord.
Nel 1947 risulta collaborare con i servizi segreti USA alla
riorganizzazione
di un servizio informativo militare in Italia.
Nel Luglio 1953, dopo aver seguito a Parigi i corsi del "Defense
College"
per la guerra psicologica, torna in Italia per organizzare il movimento
"Pace e Liberta'", che fondera'nell'Ottobre dello stesso anno, con
l'appoggio totale della CIA, anche dal punto di vista finanziario. La
nascita dell'organizzazione inoltre era stata voluta dall'allora
presidente
del consiglio Scelba e dal ministero della difesa guidato da Randolfo
Pacciardi, lo rivela lo stesso Sogno in una lettera a Francesco Silj,
direttore generale del personale del ministero degli affari esteri, del
3/3/1960 in cui dice: "...L'interesse politico di non far sapere
all'opinione pubblica che dietro Pace e Liberta' stavano il governo
Scelba,
il ministero della difesa e vari complessi industriali privati e' ormai
talmente irrilevante che possiamo lavarcene le mani?...". Al gruppo
aderisce
anche Luigi Cavallo; nel 1954 Il gruppo, che ottiene anche finanziamenti
dalla FIAT e dalla Pirelli, inizia una intensa attivita' contro gli
operai
di sinistra nelle fabbriche del nord, frequenti saranno anche le
pubblicazioni di falsi documenti del PCI. In un appunto del SIFAR datato
16/10/1953 si legge a proposito di Pace e Liberta' "...Il Movimento si
dovrebbe persino sostituire alla polizia, specie nello schedare gli
attivisti del PCI e le maestranze comuniste...". Il gruppo aveva inoltre
carattere internazionale, la sua origine risale infatti al 1951, quando
l'ex
funzionario della NATO, Jean Paul David fonda a Parigi una agenzia
informativa anticomunista che chiamera' "Paix et liberte'". In un'altro
appunto del SIFAR datato 25/5/1954 si legge "...Il David e il Sogno si
sono
recati a Roma per far visita all'Ambasciatore degli USA, Luce, ed al
presidente del consiglio Scelba, per ottenere un congruo finanziamento
per
la intensificazione della propaganda anticomunista in Italia. Oltre che
in
Italia, analoghe organizzazioni furono fondate in Belgio, Olanda e
Germania.
Nel 1954 i rapporti fra Cavallo e Sogno si guastano, in un appunto del
SIFAR
del 2/12/1954 viene scritto "...Viene riferito che il conte Sogno in
data 20
Novembre u.s. ha allontanato dal movimento Pace e Libeta'...Luigi
Cavallo...".
Il 4 Novembre 1956 truppe sovietiche invadono l'Ungheria. Sogno giunge
nel
paese per salvare alcuni esponenti del deposto governo Nagy. Si instaura
un
fitto rapporto epistolare per la riuscita dell'impresa fra Sogno e il
ministro Taviani.
Nel Febbraio 1971 Sogno fonda i Comitati di Resistenza Democratica , cui
aderisce fra gli altri, l'ex comandante dei partigiani bianchi Enrico
Martini-Mauri. In questo periodo riprende i contatti con Luigi Cavallo,
da
questo rinato sodalizio ne ricava, fra il Giugno '71 e il Luglio '74 ben
187
milioni di finanziamento dalla FIAT, per la sua nuova organizzazione
anticomunista. Sogno e Cavallo non si limitano a intascare finanziamenti
dalle grandi industrie ma lavorano in questo periodo alla preparazione
di un
"golpe bianco", che Cavallo cosi' definisce "...un golpe di destra con
un
programma avanzato di sinistra che divida lo schieramento antifascista e
metta i fascisti fuori gioco...". Tale progetto vedra' il sostanzioso
appoggio del gen. Maletti, capo dell'ufficio D del SIFAR.
Nell'agosto del '74, il ministro della difesa Giulio Andreotti parla
dell'esistenza di piu' di un tentativo di colpo di stato. Edgardo Sogno,
contemporaneamente, lancia un appello per un "...colpo di stato
liberale...". Il golpe, si sapra' poi, avrebbe dovuto scattare in piena
estate, durante la chiusura delle fabbriche e gode dell'appoggio degli
USA e
della loggia P2 di Licio Gelli a cui Sogno e' iscritto.
In tutto questo periodo Sogno svolge le funzioni di ambasciatore della
repubblica italiana presso vari paesi esteri.
Il 23 Agosto 1974 la magistratura di Torino scopre il complotto facente
capo
a Edgardo Sogno , Randolfo Pacciardi ed altri fra cui il braccio destro
di
Junio Valerio Borghese. Il golpe era previsto per ferragosto e aveva
come
obiettivo di forzare l'intervento dei militari a favore di una
repubblica
presidenziale.
Il 27/1/1975 il giudice Violante aveva valutato necessario acquisire
agli
atti il carteggio riguardante Sogno, esistente negli archivi del SID. Il
successivo 12 Febbraio il SID invia poche pagine piene di "omissis",
affermando che "...le parti mancanti non potevano essere trasmesse,
perche'
si riferivano a materia connessa a specifica attivita' di
controspionaggio...". Il 4/6/1975, il presidente del consiglio Moro,
afferma
che "...i documenti non consegnati rientravano nella materia connessa a
specifica attivita' di controspionaggio in relazione a dati formali
soggettivi (nomi di personaggi stranieri e di agenti informatori, sigle
di
operazioni di controspionaggio, denominazione di uffici addetti alle
operazioni ed altri elementi analoghi) che dovevano essere mantenuti
segreti
a tutela di interessi politici e militari...".
Il 5/5/1976 Violante emette mandato di arresto contro Sogno e Cavallo.
Il 24 Maggio 1976 la magistratura romana conferma le accuse del giudice
Violante di Torino, ed emette altri due mandati di cattura per Sogno e
Cavallo. Il 19 Giugno pero', il giudice istruttore Filippo Fiore, su
conforme parere del pubblico ministero poneva i due imputati in liberta'
provvisoria, il p.m. quindi chiedeva il proscioglimento di Sogno e
Cavallo
per insufficienza di prove e degli altri imputati per non aver commesso
il
fatto. Il 12 Settembre 1978 il giudice istruttore Francesco Amato emette
una
sentenza di proscioglimento per tutti gli imputati "...perche' il fatto
non
sussiste...".
Le Brigate Rosse sequestreranno documenti riservati e gli elenchi degli
iscritti all'organizzazione di Sogno, ma, gli autori del sequestro,
verranno
immediatamente arrestati e la documentazione viene fatta scomparire dai
carabinieri.
Nel Dicembre 1990 Sogno ha rilasciato un'intervista a Panorama nella
quale
ha rivelato che i suoi comitati di resistenza democratica avevano preso
"...l'impegno di sparare contro coloro che avessero fatto il governo con
i
comunisti...".

Alcune delle note richiamate dal documento sulle stragi
49) Lettera di Edgardo Sogno al ministro degli esteri Aldo Moro del 12
agosto 1969. Archivio storico Camera dei deputati.
62) "Aggiornamento notizie sull'organizzazione Sogno: "Pace e Libertà".
Doc.
datato 12 maggio 54 in: Ministero dell'interno, Divisione AA.RR. fasc.
cit.


--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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PULIZIA ETNICA DEMOCRATICA:
"AVETE TANTI MODI DIVERSI PER TOGLIERVI DAI PIEDI!"


L'amministratore statunitense di Kosovska Mitrovica William Nash
ha dichiarato di essere "piuttosto ansioso di rapportarsi con quelli che
sono interessati alla democrazia, e quelli che non sono interessati alla
democrazia possono andarsene da qualche altra parte. Possono lasciare il
Kosovo in tanti modi diversi."


>
> Serbs turn on British troops
> Soldiers hurt as UN forces seize 'dirty' factory
>
> Special report: Serbia
> Nicholas Wood in Mitrovice
> Tuesday August 15, 2000
> The Guardian
>
> Four British soldiers were injured in violent clashes in the Kosovan
> town of Mitrovice yesterday, as the UN launched an operation to reassert
> its authority in the province.
> Three soldiers from the 2nd Battalion, Royal Fusiliers, suffered head
> injuries and were taken back to their base in Pristina. Another suffered
> a hand injury. Six Serbs were also injured in the clashes outside a
> factory complex in the predominantly Serbnorth of the town.
> The operation saw 900 troops from Britain, Denmark and France take
> control of the lead smelting plant which the UN said was polluting the
> local environment.
> The violence erupted as workers arriving to start their shifts at the
> Serb-run complex gathered outside an entrance. British troops manning
> checkpoints nearby were attacked by up to 500 people angry at the
> operation.
> Rubber bullets were fired and the crowd was charged by the Fusiliers
> with batons as the soldiers came under a hail of stones. The British
> troops were ultimately ordered to withdraw and were replaced by French
> troops.
> It is only the second time this year that British soldiers have been
> deployed in Mitrovice. A spokesman for the French army, Henry Aussavy,
> put the violence down to local hostility. "It seems that the Serbs do
> not like the English," he said. Britain is hated for its prominent role
> in Nato's bombing of Kosovo last year.
> UN officials said that the takeover was prompted by an increase in lead
> emissions from the factory, which began to work full-time in June. They
> that said that air samples indicated pollution levels 200 times above
> World Health Organisation standards.
> But the American UN administrator of Mitrovice, William L Nash, said
> that the takeover was part of a much broader security operation. He
> admitted that the UN was going to change the structure of local
> municipal boards in the region over the next few days.
> Sources inside the UN said that members of Slobodan Milosevic's ruling
> Serbian Socialist party (SPS) were expected to be removed from their
> posts. Local Serb leaders have accused the party of attempting to
> undermine their authority in the region.
> Mr Nash said that the UN wanted to see a change in the political balance
> of local authorities. "We are quite anxious to deal with those people
> who are interested in democracy, and those that are not interested in
> democracy can go elsewhere. They can leave Kosovo in a variety of ways."
> Doctors from the local hospital in northern Mitrovice dismissed claims
> that the smelter was causing pollution. Doctor Radosav Jankovic said:
> "We haven't had a patient with a toxicology problem for years. Today
> only soldiers and Unmik [UN Mission in Kosovo] police officers suffer
> problems of lead in the blood." ...



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RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
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LE INCREDIBILI AVVENTURE DEL SIGNOR KOUCHNER (5)


"Come medico e capo dell'amministrazione del Kosovo, sarei un derelitto
se lasciassi continuare questo rischio per la salute dei bambini e delle
donne incinte per un solo giorno di piu'": questa la nobile
dichiarazione con la quale il capo della missione civile dell'ONU
(UNMIK) in Kosmet Bernard Kouchner ha giustificato la occupazione della
parte di Kosovska Mitrovica non ancora "etnicamente ripulita" ed il
sequestro dell'impianto metallurgico di Trepca.
Poiche' gli veniva troppo da ridere, la dichiarazione l'ha resa per
iscritto.


Le altre puntate su:
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/292
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/231
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/219
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/218


> Bernard Kouchner, Kosovo's top U.N. administrator, stressed that the closure
> was only temporary, and workers would return to work ``as soon as possible.''
>
> Kouchner said the takeover was necessary to end a health risk, adding 160
> people had been hospitalized in the past year for treatment for lead
> poisoning. Last week, U.N. officials said lead levels from the plant were 200
> times World Health Organization norms.
>
> ``As a doctor and as chief administrator of Kosovo, I would be derelict if I
> let this threat to the health of children and pregnant women continue for one
> more day,'' Kouchner said in a written statement.

NATO Takes Over Kosovo Mine Complex
BY ALISON MUTLER, ZVECAN, Yugoslavia, 14/8/00 (AP)


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DOSSIER FORZA NUOVA

a cura della redazione de “La Nuova Alabarda” - Trieste.


E’ da un paio d’anni che il nostro periodico, trattando dei
problemi collegati alla rinascita del nazifascismo, si occupa di
analizzare le posizioni e le attivita’ dell’organizzazione Forza Nuova.
Ne denunciammo gia’ due anni or sono la pericolosita’ (diversa da quella
che puo’ essere la pericolosita’ della Fiamma tricolore o di altre
organizzazioni dell’estrema destra): ben prima quindi che l’opinione
pubblica di “sinistra” si accorgesse di Forza Nuova quando questa
organizzazione espresse la propria solidarieta’ a Haider definendolo
“speranza d’Europa”...
In questo dossier intendiamo ricostruire un po’ la storia di
Forza Nuova, analizzare quanto da loro pubblicato (sia nel loro sito
Internet che su carta) e le loro attivita’ correnti, con particolare
riguardo a cio’ che avviene a Trieste, citta’ peculiare per molti
aspetti e che non a torto il poeta Umberto Saba defini’ “la piu’
fascista d’Italia”.

In una lettera apparsa sul quotidiano triestino “Il Piccolo”
(25.2.2000) il responsabile provinciale della sezione triestina di Forza
Nuova, Fabio Bellani, defini’ “evidente mistificazione” quanto scritto
dallo stesso quotidiano in occasione della manifestazione di
contestazione della trasmissione “Circus” di Santoro (presente a
Trieste, ricordiamo, per dibattere del “caso Haider”), ossia l’avere
rilevato la presenza di “Terza posizione”. Che “non esiste piu’ da 20
anni”, scrive Bellani, ed e’ anche vero, pero’ se Forza Nuova non
desidera essere confusa con Terza posizione dovrebbe evitare di
scrivere, come invece fa nei suoi bollettini e documenti “Forza Nuova
per la Terza posizione”. Ma cos’era Terza Posizione?
Scrive Gianni Flamini (“L’ombra della piramide”, Teti editore):
< ... Francesco Mangiameli, Roberto Fiore, Gabriele Adinolfi (...)
stavano fondando una nuova organizzazione e dando alle stampe un
giornale. Si sarebbero chiamati entrambi “Terza posizione” >. Era il
1979, e Flamini cita un brano dei loro scritti: < “Terza posizione
rimuove le stagnanti acque della rassegnazione e si manifesta come polo
per tutti coloro che vogliono disegnare con noi il futuro del nostro
sistema. Dobbiamo considerarci naturali alleati dell’Islam, a cui non
puo’ non andare la nostra stima” >. Il 14.12.1979, in una sede romana
del movimento vengono arrestati tre esponenti di Terza posizione, colti
nel bel mezzo del trasporto di una cassa piena di bombe a mano. Nella
perquisizione successiva la DIGOS trovera’ divise da carabiniere e
guardia di finanza, documenti rubati e falsi, fucili ed esplosivi vari.
Gli “ideologi” del gruppo riparano all’estero: tra essi pure
Roberto Fiore, che dopo quasi vent’anni di “esilio” a Londra
ricomincera’ a costruire un altro gruppo di estrema destra, Forza Nuova
appunto, che si avvarra’ anche di contatti con molti altri movimenti
simili che stanno nascendo un po’ qua e un po’ la’ in Europa.

Un articolo a firma Silvio Maranzana sul “Piccolo” del
27.11.1997 scrive: < Due terroristi dei NAR stanno orchestrando da
Londra lo sbarco in Italia di un nuovo movimento fascista >. L’articolo
ricostruisce l’attivita’ di Fiore e del suo camerata, il cantautore
Massimo Morsello (detto anche il “De Gregori di destra”) latitanti nella
compiacente Londra, dove sono diventati “imprenditori di successo”,
titolari della “Meeting point”, un’azienda che organizza concerti e
turismo scolastico, soggiorni e prevendite di biglietti per partite.
Cosi’ pure, scrive Maranzana, secondo la polizia inglese i Nostri
avrebbero organizzato attraverso la societa’ “Trust of St. Michael the
Archangel” delle vendite di beneficienza per raccogliere fondi
“destinati a fondare in Spagna un villaggio fascista”. Un progetto per
un villaggio spagnolo “dove i nazionalisti di tutta Europa possano
vivere nel nuovo ordine” appare anche, prosegue Maranzana, nel
bollettino interno dell’organizzazione “neonazista” “Third position
international”, tanto per riprendere le solite sigle. All’idea di questo
“villaggio” < Morsello se la ride. “Una citta’ nera? Magari si potesse
costruire, me ne andrei la’ di corsa. Purtroppo pero’ sono tutte
invenzioni di un giornalista” >. Pero’ nel novembre 1999 il quotidiano
“Liberazione” riprendera’ un articolo di “El pai’s” nel quale si legge
che “il gruppo neonazista britannico Terza posizione internazionale”
(toh! coincidenza?) “si appresta a ricostruire un villaggio abbandonato
che ha comprato interamente due anni fa (...) nella regione di
Valencia”.
Quanto alla permanenza a Londra dei due condannati per
associazione sovversiva in Italia, troviamo che il quotidiano “Il
Manifesto” del 5.11.1998 riprende un articolo dell’inglese “Guardian”,
il quale avrebbe sostenuto “sulla base di nuove informazioni di un’ex
agente della CIA in Europa” che Fiore e Morsello sarebbero stati
“reclutati” in Libano nei primi anni ‘80 (si erano li’ rifugiati dopo
essere scappati dall’Italia) dal sevizio segreto inglese Mi6 e che per
questo motivo la Gran Bretagna non concesse mai la loro estradizione
all’Italia.
Non siamo riusciti pero’ a verificare se queste notizie siano
poi state confermate o smentite o semplicemente ignorate.
Morsello che, secondo Gianni Barbacetto in un articolo sul
“Diario” del 19.5.1999, si autodefinisce “fascista, cattolico, latitante
e cantautore politicamente scorretto” e’ rientrato in Italia nella
primavera del ‘99 grazie alla legge Simeone perche’ gravemente ammalato
(si parlo’ di cancro in fase terminale). Ma piu’ di un anno dopo
Morsello pare avere riacquistato la salute, difatti va in giro a fare
concerti e comizi ed e’ intervenuto pure ad una manifestazione a Trieste
nel maggio scorso.

Sempre Barbacetto ricostruisce cosi’ la “genesi” di Forza Nuova,
nata all’inizio come una sorta di movimento d’opinione all’interno della
Fiamma tricolore dove coagulava i militanti attorno al proprio
bollettino, il “Foglio di lotta” (che esce tuttora). Nel 1997 lo stesso
Rauti decise di mettere fine a questa fronda impedendo la diffusione del
“Foglio” e “richiamando i camerati alla disciplina”. Ma a quel punto ci
fu la scissione vera e propria e < Fiore e Morsello, da Londra,
indicarono la data - il 29 settembre, San Michele Arcangelo, protettore
della Guardia di Ferro di Codreanu, il leader del fascismo romeno - in
cui, gettate alle ortiche le vecchie prudenze rautiane, sarebbe
finalmente nata una forza nuova >. In contemporanea si formo’, attorno
ad un gruppo di giornalisti di estrema destra (Mario Consoli, Piero
Sella, Sergio Gozzoli, fondatori del giornale “Uomo Nuovo”) un gruppo
che, avendo un rapporto privilegiato con Le Pen, cercava di costruire un
“Fronte nazionale” anche in Italia.
Parte del nucleo dirigente di Forza Nuova e’ stato coinvolto
nell’inchiesta sugli Hammerskin italiani, facenti parte di quella rete
neonazista internazionale fondata una decina d’anni fa in Texas e poi
diffusasi in Europa, presentantesi come “l’elite dell’elite” degli
skinheads. Il loro simbolo sono due martelli in marcia (quelli che
appaiono nel film “The wall” dei Pink Floyd), e si ritengono < nuovi
cavalieri di un medioevo postmoderno, crociati schierati in difesa
dell’Europa bianca >. Sia il leader milanese degli Hammerskin Duilio
Canu che quello di Padova Alessandro Ambrosino sarebbero poi diventati
dirigenti locali di Forza Nuova.

Viste queste premesse e vista la presenza assidua che Forza
Nuova ha a Trieste da due anni in qua (precisiamo subito che quanto a
presenza numerica alle manifestazioni contano dalle cinque alle trenta
persone al massimo) siamo andati a cercare notizie su di loro, ed ecco
quanto abbiamo tratto dal materiale da essi stessi fornito (sia su
volantini e riviste che sul sito Internet www. forzanuova.org).
Cos’e’ dunque Forza Nuova? Sono fascisti, palesemente fascisti,
non quelle cose addomesticate come A.N. di oggi. Sono corporativisti,
cattolici integralisti, antiabortisti, odiano gli immigrati e i “non
europei” (dove tra questi includono pure, non si capisce a quale titolo,
tutti gli ebrei); sono contrari al divorzio e favorevoli “alla
famiglia”; propugnano uno stile di vita “legionario”, cantano le lodi
della Decima Mas di Borghese come della Falange spagnola di de Rivera,
come della legione romena Arcangelo Michele (toh! chi si rivede) di
Codreanu.
Sono contrari al “bilinguismo” (dove per esso intendono ogni
forma di tutela di qualsivoglia minoranza etnica) e
nell’ipernazionalista Trieste trovano consenso tra tutti coloro che
negano alla comunita’ etnica slovena il diritto di esprimersi nella
propria lingua; cosi’ pure sono contrari alla legge Mancino che
proibisce di dire “s’ciavo” (epiteto dispregiativo che i razzisti
triestini usano per gli sloveni) ed altri insulti di marchio razzista.
Sono contrari alla massoneria ed alle organizzazioni internazionali come
la Trilateral ed il Bilderberg, quali esponenti del mondialismo
capitalista. Che certe frange del terrorismo nero siano state usate in
passato da certa massoneria (P2) non sembra creare loro problemi di
coscienza. O forse e’ anche a cose come queste che si riferiscono quando
parlano di “esempi di machiavellismo negativi” quali “collusioni ambigue
in funzioni di golpe (vero o presunto)” in un articolo sul nuovo ruolo
di A.N. (vedasi il n° 20 del loro bollettino “Foglio di lotta”, che
appare anche nel sito Internet).

Sono populisti, e lo dimostrano con tre delle loro piu’
importanti attivita’: la campagna “compra italiano”, la “Befana
tricolore” e l’associazione “Italica” che organizza campeggi estivi per
“bambini provenienti da famiglie bisognose”.
Nel Bollettino n° 13 vediamo come si strutturano queste
attivita’.
< Dal popolo per il popolo: la Befana tricolore.
Viene scelta la zona adatta ... un quartiere proletario o povero
... si contattano con una lettera le famiglie dove il capofamiglia e’
senza lavoro o sottoccupato... vengono poi coinvolti tutti i militanti
ed i simpatizzanti del movimento in raccolta di fondi, vestiario,
giocattoli ... viene annunciata la Befana Tricolore con volantini e
manifesti ... si diramano poi comunicati ... le manifestazioni vanno
tenute preferibilmente nelle sedi di Forza Nuova. Il tutto deve essere
poi concluso con un’appello alla popolazione ... per la ricostruzione
del Patrimonio tradizionale e del tessuto sociale della citta’ o del
quartiere >.
A parte la strumentalizzazione politica che traspare da questo
modo di fare “carita’ pelosa” svolgendo le iniziative di beneficienza
(?) nelle sedi del movimento, c’e’ anche altro che da’ da pensare.
L’individuazione delle famiglie che vanno contattate a questo modo
richiede una forte presenza di controllo sul territorio da parte dei
forzanovisti, che del resto strutturano le proprie sedi in maniera molto
“funzionale”, quasi militarista, a leggere le loro indicazioni per i
militanti. Ma fino a che punto si spinge la loro attivita’? Fino ad una
sorta di “schedatura” della popolazione dei quartieri? E cosa puo’
accadere ad una famiglia, che pure “bisognosa”, magari decida per
convinzione antifascista di rifiutare la “Befana tricolore”? In quale
“schedatura” potra’ incorrere?

Il progetto “Compra italiano” (del quale sarebbe tra i maggiori
organizzatori l’ex Hammerskin padovano Ambrosino) invece funziona cosi’:
< e’ ... una campagna lanciata recentemente dalla Corporazione Lucana
... i contadini riuniti sotto la Corporazione Lucana spediscono il loro
camion carico di arance verso le varie citta’ d’Italia dove vengono
gestite in modo autonomo da individui o gruppi legati alle sezioni di
Forza Nuova ... le arance passano di mano una volta sola e vengono
distribuite direttamente dai piccoli distributori sparsi nelle varie
citta’ > (logicamente tutti membri di Forza Nuova...).

E cosa fa invece l’associazione “Italica”? Organizza i “pionieri
d’Italia” la cui “struttura e’ attualmente suddivisa in reparti,
composti da quattro o sei squadriglie con bambini da 6 a 14 anni,
suddivisi in maschili e femminili; a capo di questi reparti vi e’ un
consiglio-capi composto prevalentemente da ex appartenenti ad
associazioni scoutistiche preesistenti. Attualmente si sta pensando di
creare anche un reparto di ragazzi piu’ adulti, quale scuola di
preparazione per la formazione dei consigli capi di tutta Italia >.
Segue (Bollettino n° 17 del settembre ‘98) una descrizione delle
“uscite” di questi “reparti” e di queste “squadriglie”, < in
preparazione del campo estivo che si svolgera’ in Francia ... il
progetto ... e’ stato perfezionato durante le colonie estive Evita Peron
1998 con le quali si e’ potuto sperimentare il metodo che verra’
utilizzato nelle attivita’ pionieristiche >: Colonie queste che Forza
Nuova avrebbe organizzato per venire incontro alle “famiglie bisognose”
(anche qui vediamo una ricerca selettiva delle famiglie cui proporre un
soggiorno estivo per i figli). Iniziativa lodevolissima? Ma la
giornalista Cristiana Mangani del “Messaggero” ha raccolto alcune
testimonianze che sono state pubblicate in un articolo nel giugno ‘98. I
ragazzini da lei sentiti sarebbero stati “reclutati” nelle case ex
Bastogi dalla sezione di Forza Nuova di Cave dei Tirreni, per un
soggiorno gratuito a Gressoney. I genitori, dopo avere inviato i figli
in montagna, allarmati dal tono di una delle telefonate a casa fatta da
un bambino, < hanno preteso che il gruppo tornasse a Roma e si sono
trovati davanti dei ragazzini spaventati, arrabbiati, pieni di graffi e
lividi. Ieri hanno chiamato la polizia e denunciato l’associazione Forza
Nuova ... >. Raccontano i ragazzini: < una volta due di noi sono stati
portati nel bosco perche’ non volevano dormire ... siamo dei bambini
piuttosto vivaci, ma loro ci hanno trattato come rifiuti. Dovete
imparare a vivere, ci dicevano. Vi mettiamo a posto noi >. E un altro: <
Uno di noi ha reagito per la pasta che faceva schifo, lo hanno preso e
sbattuto contro il muro. Se non ti sta bene, gli hanno detto, te ne puoi
anche andare. E hanno aggiunto: vai a fare del bene a persone come
queste >. E via di seguito con racconti simili. Cosi’ conclude la
giornalista: < nessuno pensava di trovare piccoli lord sulle montagne di
Gressoney. Tantomeno pero’ di imbattersi in una scuola di addestramento
per marines >.
Un altro dei cavalli di battaglia di Forza Nuova e’
“l’opposizione all’anticultura” (in effetti il loro linguaggio e’ molto
“contro”, si dichiarano molto “antagonisti”, ricalcando sia vecchie
parole d’ordine di certa sinistra che di altri “vecchi” fascisti alla
Freda e Ventura). Sostengono ad esempio (e purtroppo non hanno tutti i
torti...) che l’insegnamento umanistico nelle scuole, oltre a fare
schifo, viene pure ridimensionato dalle riforme scolastiche per lasciare
piu’ spazio ad altre materie “scientifiche”. Si preoccupano molto
dell’insegnamento della storia, sostenendo che lo studio di essa e’
subordinato alle logiche del potere e che essendo questo in mano alla
sinistra vengono insegnati dei falsi storici funzionali a chi sta al
potere (tenendo presente che i libri di storia sono piu’ o meno sempre
quelli da trent’anni a questa parte e che la “sinistra” e’ al potere da
solo quattro, tutto il discorso ci pare un po’ forzato...).
Ad ogni modo la loro risposta e’ di organizzare < corsi di
Storia da tenere nei propri locali ... tenuti da professori del
movimento o d’area, che ricalchino la struttura dei normali corsi
scolastici e che quindi si rivelino utili agli studenti nei loro studi.
Al termine di questi corsi ... verranno stilate e distribuite dispense
del corso >.

Ci troviamo quindi di fronte ad un movimento politico che e’
organizzato in maniera quasi militarista e che si “autogestisce” (o
quantomeno ha in programma di fare) un mucchio di cose: dalla scuola
alle colonie estive (che sembrano piuttosto campi paramilitari), dalla
distribuzione diretta di generi alimentari al controllo nei quartieri.
Sotto questa luce assume un aspetto particolare anche il nome del loro
“progetto Contropotere”: cosa intendono per “contropotere”? La creazione
di uno stato all’interno dello Stato?

Se ci limitiamo a leggere sui giornali e sui loro bollettini
ufficiali, vediamo che il “progetto Contropotere” appare sostanzialmente
come la creazione di una sorta di centri sociali ideologicamente
schierati all’estrema destra. Uno spazio per iniziative culturali
(secondo il concetto che di “cultura” ha quel tipo di persone,
ovviamente), di socializzazione, per dibattiti, per i loro progetti
“compraitaliano” eccetera.
Nel sito Internet, invece, il progetto Contropotere viene
descritto in ben altro modo.
< L’esperienza degli ultimi anni ci insegna che se pur necessario,
concentrarsi su tematiche politiche del momento puo’ non essere
sufficiente; va compiuto uno sforzo continuo per creare strutture
durature che garantiscano la continuita’ del movimento in caso di
attacchi, tradimenti e atti repressivi ... alcuni movimenti europei si
sono adoperati negli ultimi anni nel gettare semi di contropotere ...
abbiamo visto il progetto villaggio in Spagna, progetto che potrebbe
essere seguito presto da nuove iniziative simili in altri paesi... >.
Domanda: ma se qui Forza Nuova “rivendica” il “progetto villaggio in
Spagna” come mai Morsello s’era tanto preoccupato di negare che
esistessero dei progetti simili, se questi “villaggi” sono iniziative
del tutto innocenti?
Vengono poi descritti tre esempi di queste “nuove iniziative” in
Inghilterra, Normandia ed Irlanda, dove < vi sono tre proprieta’ aventi
in comunte le seguenti caratteristiche:
1) la presenza di vasti appezzamenti di terra;
2) l’appartenenza delle proprieta’ a militanti o associazioni non
lucrative gestite da militanti;
3) la presenza di attivita’ economiche, di struttrue politico-culturali,
di piccole Cappelle >.
In queste proprieta’ (quella inglese comprende 10 ettari di
terreno ed una “casa di notevoli dimensioni” che oltre al resto
comprende anche 5 stanze “per i residenti e gli ospiti”) le “strutture
economiche” consisterebbero in “uno studio per la produzione di video” e
di “edizione, produzione e distribuzione di libri”.
Dulcis in fundo questa considerazione sull’importanza
dell’acquisto di queste proprieta’: < anche nei casi piu’ estremi di
repressione le strutture sono li’ a disposizione di chi continuera’ la
lotta politica. A questo proposito e’ di particolare importanza la
fisionomia giuridica delle associazioni non a scopo di lucro che
garantiscono l’uso delle proprieta’ per fini prestabiliti stabiliti
negli statuti e che proteggono il tutto da possibili atti persecutori >.
Il “progetto Contropotere” cosi’ come descritto somiglia piu’
alla creazione di una serie di basi logistiche che non ad un <
laboratorio di idee dove poter coniugare pensiero ed azione al di fuori
degli schemi imposti dai burattinai del sistema >, come dichiarato da
Fabio Bellani al “Piccolo” del 26.5.1999.

Un altro punto da tenere presente si ricollega a questa
affermazione apparsa nel n° 20 del loro bollettino (estate 1999): < ...
il fenomeno forse piu’ interessante (delle elezioni europee, n.d.r.) e’
il crollo verticale della Lega dell’ormai screditatato Bossi. Forza
Nuova e’ pronta ad accogliere tra le sue fila la base di quel partito
costituita da uomini da sempre anticomunisti, attaccati alle tradizioni
e nemici dei poteri forti sovrannazionali >. In seguito, il 16.10.1999
Haider e’ intervenuto “a sorpresa” al comizio che Bossi stava tenendo a
Vicenza e tale notizia e’ stata data dal periodico “Padania. Lega Nord”
(dicembre 1999) con questo titolo < Il pendolo della storia sta andando
verso la riscoperta dei valori della famiglia e delle radici.
Mitteleuropa: incontro Bossi, Haider. Una lotta comune contro la
globalizzazione dell’Unione Europea e a favore dell’Europa dei popoli >
. Nell’articolo vengono anche riportate le posizioni del leader
austriaco, in sintesi che egli intende lavorare, a livello europeo, solo
con la Lega, alle quali Bossi avrebbe risposto affermando il bisogno di
costruire una “casa comune mitteleuropea” allo scopo di difendere i
popoli dai pericoli della globalizzazione”. Ed ancora dall’articolo
citato: < ... la stampa di regime cerca in tutti i modi di demonizzare
questo nuovo flusso che porta il pendolo della storia ad oscillare nella
direzione dei valori cioe’ della salvaguardia della famiglia e delle
radici dei popoli (....) la Mitteleuropa ha in comune una storia
significativa e comuni valori cristiani... >.
Europa dei popoli, famiglia, cristianita’: gli stessi “valori”
che abbiamo sentito porre come fondamentali anche da Forza Nuova: in una
conferenza indetta da Forza Nuova e tenutasi a Trieste il 6.11.1999, il
direttore della rivista “Uomo libero” Gozzoli (ve lo ricordate?) ha
ribadito la necessita’ di portare avanti un concetto di Europa quale
ordine etnico tra popoli affini per radici di lingua e di sangue, di
affinita’ storiche e di un ordine ideale di Europa come civilta’ da
contrapporre alla globalizzazione imposta dagli Stati Uniti. Cosi’ Forza
Nuova e Lega Nord hanno in comune le posizioni in materia di
immigrazione e sono da subito scese in piazza assieme in molte citta’
(prime fra tutte Padova e Como) per esprimere il loro sostegno a Haider.

Passando alla situazione specificatamente locale, a Trieste
Forza Nuova ha un cavallo di battaglia in piu’ da portare avanti: la
lotta contro il cosiddetto “bilinguismo” (piu’ correttamente la legge di
tutela per la comunita’ etnica slovena che e’ presente nelle provincie
di Trieste e Gorizia storicamente da diversi secoli). Nel corso di
questa “battaglia” Forza Nuova ha trovato l’adesione di uno strano
personaggio, tale Giorgio Rustia, triestino vissuto per trent’anni a
Milano prima di rientrare nella citta’ natale agli inizi degli anni ‘90.
Rustia, che si e’ avvicinato a Forza Nuova dopo avere fondato un
“Comitato di triestini che non parlano lo sloveno” e’ diventato il
referente locale di “Contropotere” per il quale tiene regolarmente
conferenze pseudo-storiche dove tratta della storia recente di Trieste.
In realta’ egli non e’ uno storico, e’ laureato in scienze biologiche,
ma sulle pagine dei giornali locali appaiono spesso sue lettere in
merito alla questione delle foibe e ai rapporti tra italiani e sloveni
in queste terre. Il modo che ha Rustia di fare “controinformazione” su
questi argomenti e’ quello di estrapolare frasi e spezzoni da vari
documenti per darne poi un’interpretazione di parte (come si suol dire,
prendendo una frase di qua ed una di la’ si puo’ riuscire a dimostrare
che il Papa ha celebrato anche una messa nera...). Il tutto e’ teso a
dimostrare una presunta “cattiveria” del popolo sloveno che da decenni
non ha pensato ad altro che cercare di eliminare “l’italianita’” di
queste terre; che Rustia faccia cio’ in perfetta malafede e’ dimostrato
dal fatto che, piu’ di una volta, sulle pagine dei giornali sono apparse
chiarificazioni e smentite delle interpretazioni da lui date a frasi
stralciate di qua e di la’, ciononostante Rustia insiste nel riscrivere
sempre gli stessi concetti.
Questo personaggio a Trieste rappresenta anche il Centro di
studi storici della Guardia Civica (la Guardia Civica fu un gruppo
militare creato dai nazisti dopo l’8 settembre ‘43), pur non avendo
militato nel suddetto Corpo ed e’ anche segretario dell’Associazione
Congiunti Deportati in Jugoslavia, pur non essendo, a quanto e’ dato
sapere, imparentato con alcun “deportato” (a Trieste si usa questo
termine impropriamente per definire i prigionieri di guerra che furono
condotti in Jugoslavia subito dopo la liberazione della citta’ nel
maggio ‘45); ha inoltre stretti contatti con le varie associazioni
combattentistiche comprese quelle dei reduci della Repubblica di Salo’,
unite nell’Associazione Grigioverde.

Sempre riguardo la questione slovena, Forza Nuova ha rilevato
che < all’interno della stessa minoranza ci sono delle divisioni:
infatti, PDS e RC mantengono il monopolio come interlocutori per la
minoranza, mentre vengono sistematicamente fatti da parte quelli che
fanno parte ad altre organizzazioni>. Sorvolando sul fatto che gli
“italianissimi” forzanovisti non sanno scrivere in italiano, vediamo che
nella primavera del 2000 il consiglio regionale ha stanziato 11 miliardi
di finanziamenti ad un “Istituto per gli sloveni del Friuli Venezia
Giulia”, iniziativa che ha visto il plauso di un’unica associazione
slovena, la Comunita’ economico culturale slovena che fa capo a tale
Boris Gombac (e che si richiama politicamente a Lega Nord e Forza
Italia); Gombac e la sua associazione a sua volta starebbero prendendo
contatti con un altro “istituto” per le minoranze etniche, analogamente
promosso dalla Regione Carinzia, ed alla cui presentazione hanno
partecipato uno stretto collaboratore di Haider, Karl Anderwald,
vicedirettore dell’ufficio di presidenza della Regione Carinzia e lo
stesso Gombac.
Leggiamo tutto questo tenendo presenti le avances di Haider per
una “grande Carinzia”, “macroregione” (termine questo caro pure alla
Lega Nord) che comprenda anche il Nordest italiano e la Slovenia.

Andando indietro nel tempo possiamo trovare delle interessanti
analogie tra Forza Nuova (che e’ stata fondata ufficialmente, lo
ricordiamo, nel settembre 1997) e la meno nota associazione denominata
“Nuova Acropoli”, della quale ha parlato la rivista “Cuore” nel numero
del 3.12.1994.
Nuova Acropoli fu fondata in Argentina nel 1957 e si diffuse in
Italia all’inizio degli anni ‘80; cosi’ viene descritta nell’articolo
sopra citato.
< ... 5mila membri nel 1989 (500 solo in Italia) ed un
patrimonio dichiarato di oltre 8 milioni di dollari, Nuova Acropoli e’
“esteriormente un’organizzazione culturale e umanistica, ma nasconde
(...) una struttura piramidale molto rigida ed occulta ai propri adepti
di base” (dal Manuale del Dirigente riservato ai livelli superiori del
gruppo). Al vertice della piramide c’e’ un Comandante Mondiale, dal
potere assoluto, che governa per “decreti” >.
(E’ interessante a questo punto rilevare come il termine
“comandante” sia d’uso ricorrente in certi ambienti: “comandante” era,
per i suoi adepti, Junio Valerio Borghese, il “principe nero” della
Decima Mas; Marco Pirina, lo pseudostorico revisionista di Pordenone che
si dedica da anni a stampare libri pieni di falsita’ storiche allo scopo
di infangare la Resistenza ed il movimento partigiano sostenne, una
volta, di essere stato inquisito per il fallito golpe Borghese solo
perche’ il suo nome si trovava nell’agendina del “comandante” Sandro
Saccucci; Giorgio Rustia, il leader triestino di Contropotere, ha una
volta definito Roberto Fiore, in una conferenza pubblica “comandante
fondatore”).
Continuiamo con l’articolo di “Cuore”.
< Il gruppo dirigente della setta e’ formato dall’ elite degli
“asciati”, gli unici a poter vantare un contatto diretto con il
comandante mondiale. Vengono quindi i semplici membri, suddivisi in tre
strutture dai toni tipicamente hitleriani. C’e’ innanzitutto il “Corpo
di sicurezza”. Indossa divise nere che si richiamano alle SS, simbolo
della folgore compreso e svolge una funzione piu’ o meno mascherata
(...) di vigilanza e di pronto intervento. In Italia ha preso da qualche
anno - subito dopo la “svolta ambientalista” avvenuta nei primi anni ‘80
- il nome di “Dipartimento di protezione civile”. ... si affiancano le
“Brigate Maschili” (...) e le “Brigate Femminili” (...) >.
Vediamo ora se quanto segue ricorda qualcosa di cui abbiamo
parlato prima.
< Nuova Acropoli nel proprio sistema educativo prevede strutture
anche per i piu’ piccoli: l’edificazione dell’Uomo Nuovo ha inizio sin
dalla prima infanzia attraverso (...) una sorta di asilo nido in cui tra
l’altro si insegna la tecnica per riuscire a vedere “Gnomi, elfi e
fate”; quindi, dai 7 ai 14 anni, i bambini vengono divisi tra la
struttura maschile dei “Cavalieri della tavola rotonda” e quella
femminile della “Tavola di Iside”. (...) Nuova Acropoli insegna una
dottrinaccia filosofeggiante in cui l’umanita’ si divide in razze
superiori ed inferiori (...) si associa una malsana etica dell’”uomo
forte”, che comporta l’obbligo di “evitare l’iperprotezione dei piu’
deboli a danno delle persone piu’ importanti...” > eccetera eccetera.
Nuova Acropoli, spiega ancora l’articolo, negli anni Ottanta, al
seguito della “moda” ecologista, si diffuse come associazione
ambientalista che organizzava incontri, seminari, corsi ed attivita’
varie, spesso con il patrocinio delle istituzioni (nel 1989 a Genova, ad
esempio, le Ferrovie affidarono alla locale sezione di Nuova Acropoli la
gestione di un corso per annunciatori nelle stazioni). Ma anche gite per
anziani a Venezia col patrocinio del Comune e la partecipazione del
sindaco; un campo di addestramento “per l’ecologia attiva” nel parco
d’Abruzzo, sotto l’egida dell’Ente parco, dell’aeroclub dell’Aquila, del
Corpo forestale dello Stato e della Regione Abruzzo e via di seguito.
Infine, nell’ottobre del 1989 un “campo” di Nuova Acropoli (una
cascina acquistata qualche anno prima: ricorda niente?) fu perquisito
dai carabinieri della stazione di Montefiascone che vi trovarono
“gagliardetti, labari, coltelli, una radio ricetrasmittente priva di
licenza e numerosi bossoli di pistola” e vi arrestarono un giovane del
“Corpo di sicurezza”. Armi da fuoco furono invece trovate in altre
sezioni non italiane: a Madrid e ad Atene (dove la responsabile fu
condannata a 12 anni di carcere).
Vediamo infine i referenti internazionali di questi “militanti”.
< Il fondatore, Livraga Rizzi, ha rivendicato negli anni ‘70 i
propri rapporti con i circoli golpisti argentini ed uruguagi, con i
cileni di “Patria y libertad”, con la Falange spagnola. Ed anche la
sezione italiana, almeno agli inizi, sfoggia stretti rapporti di
amicizia con quest’area: fondata a Roma nel 1975 (tra il 1976 ed il 1979
aprira’ filiali in quindici citta’) viene inzialmente aiutata da
Serafini Di Luia, fondatore della nazi-maoista Lotta di Popolo, mentre
Gabriele Adinolfi (toh! chi si rivede) uno dei padri di Terza Posizione
incoraggia i propri camerati a frequentare l’organizzazione >.

Infine vediamo come e’ diffusa sul territorio nazionale Forza
Nuova. Nel febbraio 2000 era presente in 10 regioni (Sicilia, Piemonte,
Lombardia, Veneto, Toscana, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata e
Puglia), un anno dopo le regioni erano diventate 14, con in piu’ Marche,
Umbria, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.
Vediamo la situazione regione per regione. In Piemonte c’era una
sezione a Torino nel ‘99 ed e’ rimasta nel 2000; in Lombardia nel
febbraio 1999 erano aperte le sezioni di Milano, Brescia, Bergamo e
Gallarate; nel 2000 risultano in piu’ una a Campione d’Italia ed una a
Lodi, mentre non c’e’ piu’ quella di Brescia; Veneto: nel 1999 Vicenza,
Padova e Schio, nel 2000 Padova e Verona; Toscana: nel 1999 Lucca,
Casteldelpiano e Grosseto, quest’ultima non risulta nel 2000; Abruzzo
nel 1999 una sede a Pescara e nel 2000 una a Vasto; Lazio: nel 1999
Roma, Cave, Viterbo, Santa Marinella, Sora e Latina, nel 2000 non
appaiono queste ultime tre mentre abbiamo in piu’ Gaeta e Montelanico;
Campania: nel 1999 Napoli, Salerno e Fratta Maggiore, quest’ultima non
c’e’ nel 2000 ma ci sono in piu’ Pianura e Caserta; Basilicata: nel 1999
Bernalda e nel 2000 Metaponto; Puglia: nel 1999 Bari, Fasano, Brindisi e
Taranto, la quale non ci sara’ piu’ nel 2000, pero’ abbiamo in piu’ le
seguenti sezioni: San Michele Salentino, S. Vito dei Normanni, Lecce,
Carmiano, Martina Franca e Santeramo in colle; Sicilia: Palermo nel 1999
come nel 2000; infine nel 2000 abbiamo in piu’ le seguenti sedi:
Falconara nelle Marche; Trieste nel Friuli Venezia Giulia, Bologna in
Emilia Romagna; Perugia in Umbria.
Come si puo’ vedere il massimo dello sviluppo l’organizzazione
l’ha visto nelle Puglie, regione che negli ultimi anni ha assunto due
peculiarita’, collegate tra di loro dai traffici degli “scafisti”:
l’ingresso di “clandestini” in Italia e l’attivita’ di contrabbando che
si e’ trasformata in una e vera propria guerra contro lo Stato.


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