Contro il terrorismo USA, con Cuba

1. Aperto all'Avana l'Incontro Internazionale contro il Terrorismo,
per la verità e la giustizia (Granma)

2. Chi finanzia Reporters sans frontieres? (S. Lamrani)


SUL CASO DI "REPORTERS SANS FRONTIERES" VEDI ANCHE:

Le " relazioni pericolose" tra Reporter Sans Frontieres e la Cia
(di Thierry Meyssan)
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4422

Geldspritze aus Washington. Französische Nichtregierungsorganisation
»Reporter ohne Grenzen« im Dienste des US-State Departement
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/4404


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C U B A

Numerose personalità di diversi
paesi del mondo hanno inviato i loro messaggi di solidarietà

Granma, 2 giugno 05

Le cause più giuste del mondo hanno un'accoglienza molto favorevole
tra settori precisi: lo svolgimento all'Avana da oggi 2 giugno
dell'Incontro Internazionale contro il Terrorismo, per la verità e la
giustizia, lo dimostra anche con i messaggi inviati in occasione
dell'appuntamento da molte personalità.

Il Segretario Generale del Comitato Centrale della Federazione Russa
Guennadi Ziuganov, ha indirizzato al Comandante in Capo Fidel Castroun
messaggio che dice: "Seguiamo con la massima e permanente attenzione
la lotta del popolo cubano per la giustizia la pace e la libertà! I
nemici di Cuba non si limitano al blocco economico e alle campagne
contro l'Isola. Dai primi giorni dell'esistenza di una Cuba libera
stanno sferrando una vera guerra terrorista della quale è vittima la
gente innocente!" sostiene il documento. "Ogni giorno ascoltiamo
inviti di partecipazione alla lotta contro il terrorismo e con questo
pretesto si fanno le guerre e paesi e popoli interi vengono dichiarati
esclusi. È proprio l'amministrazione nordamericana che grida più forte
per questa guerra contro il terrorismo e tutti sappiamo che sono i
servizi segreti nordamericani gli organizzatori e gli esecutori di
numerosi atti di terrorismo contro Cuba. Condanniamo fortemente la
politica di ricatti, minacce e violenza che si fa contro la vostra
Patria l'ipocrisia e la doppia morale dell'amministrazione
nordamericana, che violando le norme internazionali continua ad
aiutare terroristi, concedendo loro rifugio politico come avviene oggi
con uno dei più sanguinari, Luis Posada Carriles. Sosteniamo la
domanda di Cuba, che questoassassino sia giudicato e risponda dei suoi
crimini, per far sì che la giustizia trionfi!" Scusandosi perchè il
suo lavoro non gli ha permesso di partecipare all'incontro dell'Avana,
il Segretario Generale del PCFR ha dichiarato al Presidente Fidel
Castro: "A nome del CC del Partito Comunista della Federazione Russa
invio un saluto ai delegati dell'incontro con il mio appoggio agli
accordi che verranno adottati in questo incontro!"

IL PC DELL'INDIA CONTRO LA DOPPIA MORALE DEGLI STATI UNITI

B. Bardhan, Segretario Generale del Partito Comunista dell'India,

hainviato all'Incontro il suo saluto e ha dichiarato che è sempre
stata condannata la doppia morale del governo degli Stati Uniti nella
sua guerra contro il terrorismo globale. Nella quale alcune forme di
terrorismo e alcuni terroristi che sono utili agli interessi di
dominio globale sono accettati, mentre altri non lo sono...

"Noi abbiamo sperimentato questo nel nostro stesso paese e nella
nostra regione. Abbiamo visto con indignazione come si permette al
noto terrorista Posada Carriles di rimanere in territorio
nordamericano, a Miami, dopo la sua fuga da una prigione, che lo ha
reso un evaso dalla giustizia del Venezuela e come Washington ha fatto
finta di non saperlo! È dimostrato che Posada e Orlando Bosch sono
coloro che organizzarono il sabotaggio di un aereo civile cubano che
causò la morte di 73 persone. Loro stessi hanno confessato di essere
stati gli autori di vari atti terroristi e sono stati indicati come
tali dalle agenzie federali, come la CIA e il FBI. Il rifiuto del
Dipartimento di Stato degli USA di estradare Posada al Venezuela pone
in rilievo l'ipocrisia e la perfidia della loro guerra contro il
terrorismo!" dice ancora il documento del PC dell'India.

"Il nostro Partito si unisce a tutti i leaders, agli attivisti,
intellettuali, parlamentari e altre personalità in questo reclamo di
giustizia ed esige dal governo di George W. Bush l'estradizione di
Posada Carriles al Venezuela, e un processo a Orlando Bosch in Cile".

PIÙSOSTEGNO ALL' INCONTRO

Molti messaggi di solidarietà sono giunti alla redazione di Granma,
come quello del Segretario Generale del Partito Comunista di Sri
Lanka, Dew Gunasekara; dell'Associazione di Solidarietà
Australia-Cuba, da Sydney, firmato dal suo presidente, Peter Weitzel;
della Giunta Direttiva dell'Associazione diAmicizia Bulgaria-Cuba;

dell'Unione Antifascista Bulgara, firmato dal suo presidente, Chavdar
Stoimenov; della Fondazione Sviluppo Possibile della Bulgaria, il cui
direttivo è diretto da S. Shopova.

Le manifestazioni di solidarietà della Casa diAmicizia Catalana-Cuba
di Barcellona, esigono che si evidenzino le responsabilità del
criminale Posada Carriles, che venga estradato in Venezuela. Inoltre
si deve organizzare una mobilitazione per denunciare l'amministrazione
Bush all'opinione pubblica spagnola su un tema così delicato come il
terrorismo.

L'Associazione di Amicizia Ispano-Cubana Bartolomé de las Casas si
unisce alla denuncia per la protezione prestata dal Governo degli
Stati Uniti al suo agente della CIA, il terrorista internazionale Luis
Posada Carriles.

Inviato da Geoffrey Bottoms, coordinatore del Comitato di Solidarietà
per la Libertà dei Cinque del Regno Unito, è giunto il messaggio di
questaorganizzazione che chiede l'estradizione di Luis Posada Carriles
al Venezuela e invita alla pace, giustizia e solidarietà tra i popoli.


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http://www.cooperativaisola.org/blog/comment.php?type=trackback&entry_id=1010

Mercoledì, giugno 1. 2005
Internazionale - Chi finanzia Reporters sans frontieres?
ReporterAssociati, 28 May 2005
Chi finanzia Reporters sans frontieres? di Salim Lamrani*
Parigi, 28 Maggio 2005. I forti sospetti che circondavano le dubbie e
tendenziose attività di Reporters Sans Frontieres (RSF) non erano
privi di fondamento. Già da alcuni anni diversi critici hanno
denunciato l'operato fortemente politicizzato di questa organizzazione
parigina, rivolto soprattutto contro Cuba e il Venezuela, dal quale ne
emerge il carattere propagandistico.

Le posizioni di RSF contro i governi dell'Avana e di Caracas risultano
essere in perfetta simbiosi con la guerra politica e mediatica
scatenata da Washington contro la rivoluzione cubana e venezuelana. Ma
la verità è finalmente venuta alla luce... Il signor Robert Ménard,
segretario generale di RSF da vent'anni, ha confessato di ricevere
finanziamenti dalla Fondazione Nazionale per la Democrazia (National
Endowment for Democracy – NED), un'organizzazione che dipende dal
Dipartimento di Stato nordamericano, il cui scopo principale è quello
di promuovere la condotta della Casa Bianca in tutto il mondo. In
realtà, il signor Menard è stato molto chiaro: "Effettivamente,
riceviamo denaro dalla NED. E loro non sollevano alcun problema".(1)
La Fondazione Nazionale per la Democrazia venne creata dal vecchio
presidente Ronald Reagan nel 1983, in un'epoca in cui la violenza
militare aveva preso il posto della tradizionale diplomazia nella
risoluzione degli affari di politica internazionale. Grazie alla sua
influente capacità di penetrazione finanziaria, la NED persegue il
fine di indebolire i governi che si oppongono alla politica estera
egemonica di Washington (2). In America Latina, i due obiettivi
principali sono Cuba e Venezuela. Per fare un esempio, la NED ha
finanziato e continua a finanziare l'opposizione venezuelana,
responsabile del colpo di stato effettuato contro il presidente Chávez
nell'aprile del 2002. Da allora l'oligarchia nazionale ha organizzato,
con l'aiuto di Washington, diversi tentativi di destabilizzazione
finiti senza successo, poiché dalla sconfitta del referendum
abrogativo la legittimità popolare del signor Hugo Chávez non ha fatto
altro che rinforzarsi. Nel 2004 tredici gruppi che si opponevano al
governo bolivariano hanno ricevuto 874.384 dollari dalla NED. Nel
2003, altri quindici hanno beneficiato, grazie alle sovvenzioni della
NED, di 1.046.323 dollari.(3) Contemporaneamente RSF ha regolarmente
condannato il governo di Chávez accusandolo di minacciare la libertà
di stampa, come ha fatto ad esempio con la pubblicazione di un
rapporto che critica una proposta di riforma di legge riguardante i
mezzi di diffusione.(4) Tale riforma prevede sanzioni penali contro i
media colpevoli di attività criminali, come l'incitazione alla
sollevazione armata o alla sovversione. Questo nuovo disegno di legge
rappresenta una risposta al ruolo capitale e criminale assunto dai
privati mezzi d'informazione durante il golpe fascista del 2002 contro
il presidente venezuelano, e ai loro abusi attuali. Abusi che RSF si
guarda bene dal denunciare. Ma il nemico per eccellenza di RSF rimane
sempre Cuba. L'accanimento del signor Menard è quasi ossessivo, come
dimostra la nuova campagna propagandistica diretta contro l'isola e
destinata ad arrecare danno al turismo (5). Non bisogna dimenticare
che il Piano di Bush nei confronti di Cuba prevede uno stanziamento di
cinque milioni di dollari per le ONG che realizzano attività volte a
dissuadere i turisti dal recarsi sull'isola, e che come esempio da
seguire pone proprio il nome di Reporteres Sans Frontiers (6).
Inoltre, RSF ammette di elargire aiuti economici alle "famiglie dei
trenta giornalisti incarcerati, per far fronte alle necessità
intervenute dopo l'arresto dei propri famigliari". Se si prescinde
dalla retorica ideologica contenuta in questa frase, si evince come
RSF sovvenziona le famiglie delle persone arrestate con denaro
dell'amministrazione Bush, minacciando altresì l'integrità della
nazione cubana collaborando alla programmazione delle sanzioni
economiche. Dato che il signor Menard riceve una retribuzione dal
governo degli Stati Uniti, ciò equivale a dire che Washington, oltre
al finanziamento diretto, finanzia anche, attraverso RSF, persone che
stanno al suo servizio a Cuba, cosa che costituisce di per sé una
flagrante violazione della legislazione cubana (7). Secondo il
bilancio del 2004 di RSF, "almeno 53 professionisti dell'informazione
hanno perso la vita nell'esercizio delle loro funzioni o per esprimere
le proprie opinioni". L'Iraq è, sempre secondo questo rapporto, il
paese più pericoloso per i giornalisti, con 19 inviati assassinati.
L'esercito statunitense, che occupa il paese dal 2003, è il maggior
responsabile di questa barbarie, visto che controlla il territorio.
RSF, lungi dall'accusare le autorità nordamericane, si limita a
riprendere le dichiarazioni degli ufficiali di Washington,
qualificando gli spari che hanno causato la morte di diversi
giornalisti come "accidentali". Nonostante tutto, l'Iraq non
rappresenta una priorità per il signor Menard (8). Nel continente
americano, secondo RSF, "12 giornalisti hanno perso la vita" in
Messico, Brasile e Perù. Tuttavia, l'obiettivo dell'organizzazione
parigina è ancora una volta Cuba, dove, bisogna rimarcarlo, nessun
giornalista è stato assassinato dal 1959. Anche il Venezuela si trova
nel mirino, nonostante non vi sia stato commesso nessun assassinio.
Qualcuno stabilirà una relazione tra l'obiettivo di RSF e quello di
Washington e segnalerà la strana coincidenza (9). Gli insulti della
segretaria di Stato Condoleeza Rice sono rivolti specificatamente
contro Castro e Chávez, il cui avvicinamento preoccupa non poco gli
Stati Uniti (10). Naturalmente, ancor più che le persone, sono i
progetti sociali cubani e venezuelani in favore dei bisognosi a venire
colpiti. È risaputo che il signor Menard visita assiduamente l'estrema
destra di Miami, con la quale ha firmato degli accordi relativi alla
guerra mediatica scatenata contro la Rivoluzione cubana (11). Il
finanziamento di RSF solleva però importanti interrogativi. Come può
un'organizzazione che dipende dalla FNAC, dal CFAO, dalla Hewlett
Packard, dalla Fondazione di Francia, dalla Fondazione Hachette, dalla
Cassa di Deposito e Prestiti, dall'Open Society Institute, dalla
Fondazione Real Network, dalla Sanofi-Synthelabo (ora Sanofi-
Aventis), dalle Edizioni Atlas, dal Color Club, da Globenet e dalla
Catena Ser, essere indipendente? Come può un organismo finanziato
dallo Stato francese agire in modo imparziale? Ciò è impossibile, e la
posizione di RSF, favorevole al colpo di stato contro il presidente
Aristide ad Haiti, lo dimostra chiaramente (12). Come può
un'organizzazione associativa che pretende di difendere i giornalisti,
rallegrarsi dall'abbattimento di un presidente democraticamente
eletto? Gli stanziamenti del 2003 destinati a RSF raggiungevano i
3.472.122 di euro. Secondo i rendiconti annuali, l'11% proviene dallo
stato, il 12% dal mecenatismo, il 4% dalle quotazioni e dalle
donazioni, il 15% dalla Commissione Europea, il 10% da operazioni e il
48% dalle pubblicazioni dell'organizzazione. Quest'ultima cifra
sorprende per la sua consistenza. La somma di 1.984.853 euro proviene,
suppostamene, soltanto dalla vendita dei calendari (13). Ognuno di
questi costa circa 8 euro, il che equivale a dire che RSF vende più di
248.106 calendari all'anno, cioè 680 al giorno. Cosa abbastanza fuori
misura per essere ritenuta credibile. Per quanto riguarda le spese
relative all'anno 2003, i conti dimostrano che solo il 7% dei
finanziamenti viene destinato agli aiuti diretti ai giornalisti in
difficoltà (14). Cosa succede con il rimanente 93% ? Lo si utilizza
nel lavoro di propaganda e disinformazione al servizio degli interessi
di coloro che finanziano Reporters Sans Frontieres, cioè lo stato
francese, i grandi gruppi economici e finanziari, l'estrema destra
cubana della Florida e il Dipartimento di Stato nordamericano. "La
difesa della libertà di stampa" è solo una facciata di comodo. RSF è
al servizio dei governi dei e potenti interessi economici e
finanziari. È la ragione per la quale la concentrazione dei media
nelle mani di pochi gruppi, principale minaccia alla libertà di
stampa, non è mai stata denunciata dall'organizzazione del signor
Menard. È la ragione per la quale RSF, tra gli altri, non si è mai
interessata della sorte di Mumia Abu-Jamal, giornalista nordamericano
incarcerato da oltre venti anni per i suoi scritti e per le sue
posizioni politiche. Sfortunatamente, la collusione tra il signor
Menard, i grandi gruppi mediatici e il capitale finanziario impedisce
ai cittadini di cogliere i veri obiettivi nascosti dietro una leggera
cortina nebulosa definita associativa e umanitaria.

Salim Lamrani (* Ricercatore presso l'Università della Sorbona di
Parigi) [Grazie alla redazione di Zmag.org - Znet.it]

Note
1) Robert Ménard, "Forum de discussion avec Robert Ménard", Le Nouvel
Observateur, 18 de abril de 2005. www.nouvelobs.com/forum/archives/
forum 284.html (sito consultato il 22 aprile 2005).
2) National Endowment for Democracy, "About Us." www.ned.org/about/
about.html (sito consultato il 27 aprile 2005).
3) National Endowment for Democracy, "NED Venezuela Programs".
http://www.ned.org/grants/venezuelaFacts.html (sito consultato il 27
aprile 2005).
4) Reporters Sans Frontières, " Reporters Sans Frontières dénonce une
régression de la liberté de la presse », 26 de noviembre de 2004.
http://www.rsf.org/article.php3id article=12968 a.(sito consultato il
27 aprile 2005).
5) Reporters Sans Frontières, « Deux ans après le printemps noir » :
Urgence pour 21 journalistes emprisonnés », 16 mars 2005.
http://www.rsf.org/article.php3?id article=12882 a.(sito consultato il
27 aprile 2005).
6) Colin L. Powell, Comission for Assistance to a Free Cuba,
(Washington: United States Department of State, maggio 2004).
http://www.state.gov/documents/organization/32334.pdf a.(sito
consultato il 7 maggio 2004).
7) Reporters Sans Frontières, « Aides apportées aux journalistes
emprisonnés et aux médias en difficulté », 2204.
http://www.rsf.org/article.php3?id article=7581 (sito consultato il 23
aprile 2005)
8) Reporters Sans Frontières, « Bilan 2004. L'année la plus meurtrière
depuis dix ans : 53 journalistes tués », 2005.
http://www.rsf.org/article.php3?id article=12232 (sito consultato il
23 aprile 2005).
9) Ibid.
10) El Nuevo Herald, "Castro y Chávez llaman a una alianza contra
EEUU", 30 aprile 2005.
11) Salim Lamrani, Cuba face a l'Empire: Propagande, guerre économique
et terrorisme d'Etat (Outremont, Lanctôt, 2005), capitolo VI.
12) Reporters Sans Frontières, « La liberté de la presse retrouvée :
un espoir à entretenir », luglio 2004.
http://www.rsf.org/article.php3?idarticle=10888 (sito consultato il 23
aprile 2005).
13) Reporters Sans Frontières, « Comptes de Reporters Sans Frontières
2003 », 2004. http://www.rsf.org/article.php3?id article=10589 (sito
consultato il 27 aprile 2005).
14) Ibid.