Informazione

Indice:
1. Il pericolo viene dall'aria (Politika)
2. Controversy on Depleted Uranium Weapons Resurfaces in Italy
(Xinhuanet)

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Ecco la versione ridotta in italiano dell'articolo uscito sul giornale
'Politika' in merito alla relazione UNEP sulle conseguenze ambientali
dei bombardamenti Nato all'uranio impoverito nel sud della Serbia, in
Montenegro e in Kosovo.

(a cura di Zivkica Nedanovska)

1.FONTE: Politika.
2.TITOLO: Il pericolo viene dall'aria.
3.INDICE: In conferenza stampa, il 29 aprile, a Belgrado, è stata
presentata la relazione dell'UNEP sulle conseguenze dei bombardamenti
della NATO con le munizioni all'uranio impoverito.
4. SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2002/0430/01_19.htm
5.AUTORE: S.Beara.
6.NUMERO DI PAGINE: 2.
7. DATA: 30/04/02.

Secondo la recente relazione dell'UNEP sulle conseguenze dei
bombardamenti della NATO con le munizioni all'uranio impoverito, che è
stata presentata ieri ai giornalisti, sono state bombardate cinque
località nel sud della Serbia, una località in Montenegro e circa 112
località nel Kosmet. Dopo tre anni dai bombardamenti della NATO, si
notano nuovi momenti nell'azione dell'uranio impoverito nelle località
sopracitate.
"Gli esperti dell'UNEP, insieme agli esperti jugoslavi, hanno notato due
nuovi momenti nelle reazioni prodotte dall'uranio impoverito. Uno di
essi è quello della corrosione velocissima dei penetratori che, allo
stesso tempo, creano la polvere e la lasciano sulla superficie del
suolo. Così si genera innanzitutto il pericolo indiretto
dell'inquinamento delle acque sotterranee. Il secondo pericolo è quello
che le particelle dell'uranio impoverito, rilevate dopo tre anni dai
bombardamenti, si possono trasportare attraverso l'aria su altre
località" - dice Pekko Haavisto, il capo della Missione dell'UNEP.
"Vuol dire che queste particelle si possono trasmettere a distanze
impensabili attraverso l'aria, il che potrebbe minacciare l'ambiente e
la salute umana. Questa scoperta è una ragione in più per cominciare,
quanto prima, la decontaminazione del suolo minacciato."
Il capo del Settore per l'ambiente presso il Segretariato federale per
il lavoro, la salute e la protezione sanitaria, Miroslav Nikcevic, alla
conferenza stampa, ha dichiarato che già nel corso del mese prossimo gli
esperti di questo Segretariato, insieme agli esperti militari e a quelli
dell'Istituto di Vinca, cominceranno a decontaminare il terreno a
Bratoselce, dopodichè si ha già in progetto la decontaminazione del
terreno a Pljackovica.
"Su 112 località nel Kosmet sono state seminate molte munizoni
all'uranio impoverito e noi insisteremo sulla pulizia di questa regione
perchè potrebbe essere micidiale per la salute della popolazione che ci
vive. Visto che abbiamo scoperto le particelle di D.U.nell'aria, si pone
la questione di quanto è sicuro tutto l'ambiente in Jugolavia. Per
adesso, le nostre relazioni dimostrano che i problemi cruciali sono nel
sud della Serbia e in una località sul promontorio Arza in Montenegro,
mentre, nelle altre parti della Serbia e Montenegro, non si registra una
concentrazione elevata di particelle radioattive" - ha detto il capo
della Missione dell'UNEP. Alla domanda se gli autori di questo delitto
saranno puniti, ha risposto che l'uso di munizioni all'uranio impoverito
è tema di molte discussioni e dibattiti nelle N.U. e nel Consiglio di
sicurezza, ma purtroppo non è proibito, anche se l'uranio impoverito in
ambito civile viene trattato come scarto pericoloso.

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http://news.xinhuanet.com/english/2002-05/08/content_383471.htm

Controversy on Depleted Uranium Weapons Resurfaces in Italy

Xinhuanet 2002-05-08 04:43:46

ROME, May 7 (Xinhuanet) -- Italian Defence Minister Antonio Martino said
on Tuesday that a scientific committee's report on the unusually high
number of cancer cases, widely believed to have been related to the use
of depleted uranium weapons, among Italian soldiers who took part in
NATO peace-keeping operations in Bosnia and Kosovo would be made known.
This will be the third time the committee reports to the Italian
government on the issue.
The controversy over the use of depleted uranium (DU) weapons resurfaced
in Italy last week after a state-run radio show revealed that a number
of children fathered by Italian soldiers who served in the Balkans and
Somalia had been born with genetic malformations.
The program said it had found seven cases of genetically malformed
children born to troops who had served on peacekeeping missions in which
DU weapons were deployed.
The fathers, who preferred to remain anonymous, said their children
suffered from the same sort of illnesses found among many of the
offspring of soldiers who took part in the 1991 Gulf War operation
Desert Storm and numerous children in Iraq. In particular, they cited
bone deformations.
RAI-News 24 produced evidence showing that Italy possessed DU munitions
from 1985 on and that these weapons were used by Italian peacekeeping
forces serving in Somalia in 1992-94 and were even used on some Italian
firing ranges up until 2001.
Senator Lorenzo Forcieri, who is head of Italy's parliamentary
delegation at NATO, called for an immediate parliamentary inquiry into
the allegations.
"This isn't a question of creating alarm but of taking courageous action
in a bid to find out the truth ... Our troops cannot be treated like
cannon fodder," he said.
The DU controversy exploded early in 2001 after Italy, Belgium, Spain,
Portugal and the Netherlands reported a spate of cancer cases among
soldiers who took part in peace-keeping operations in Bosnia and Kosovo.
During the 1999 Kosovo war, U.S. planes were reported to have fired
about 31,000 rounds of DU ammunition at Serbian targets while in 1995,
U.S. bombers fired 10,800 rounds of the same type of ammunition in
Bosnia.
But an Italian government report issued in March last year said there
was no evidence of a link between DU weaponry and the 25 or so cases of
cancer encountered in Italian Balkan veterans.
Because of its density, depleted uranium is put on the end of shells and
bullets which are then more effective and can even pierce armour-plating
on tanks.

Appello perche' la solidarieta' non cessi

La condizione dei bambini e delle bambine in Jugoslavia

La situazione nel nostro paese e' ancora molto difficile, anzi sempre
più
difficile.
La nostra città , Kragujevac ,cuore operaio del paese e fino a pochi
anni
fa dei Balcani interi, adesso è il cuore dei licenziati.
L'onda dei licenziamenti e' partita proprio dalla nostra città, in cui
2/3
degli abitanti dipendeva dalla Zastava. Dopo 10 anni di embargo,
sanzioni e
l'aggressione della Nato , adesso con gli ultimi licenziamenti il nostro
paese si trova tra i paesi più poveri del mondo. Pur essendo nel cuore
dell' Europa noi ci sentiamo ancora isolati, con continui ricatti e
minacce
di un altro embargo, se non vengono consegnati al Tribunale dell'Aja
altri
cittadini serbi che essi vogliono; la conseguenza è che ci troviamo al
penultimo posto tra i paesi sull'elenco IDA, cioè tra i più poveri del
mondo.
Naturalmente le conseguenze di tale situazione colpiscono maggiormente
la
popolazione piu' debole, come i bambini e le bambine. Oltre alla
situazione
economica disastrosa la cosa molto grave è la perdita generale del senso
di
vita; i bambini nati e cresciuti nel periodo piu' difficile, cioè quello
di
questi ultimi dieci anni, sono maturati troppo presto, i loro desideri ,
sogni ecc. sono diversi da quelli che hanno i loro coetanei di altri
paesi.
Si potrebbe scrivere un libro, sulla vita che fanno i nostri bambini,
delle loro sofferenze e dei piccoli desideri che gli sono stati
strappati.
Sto raccogliendo le lettere piu' significative che i nostri bambini
scrivono alle famiglie che li adottano a distanza, perché penso, che in
quelle parole e righe ci sono tutte le spiegazioni di come essi vivono e
cosa hanno dentro l'anima. Basterebbe dire che ultimamente quasi tutti
(1.450 adottati con ancora 10.000 in attesa ) ringraziano degli aiuti
ricevuti perche' i genitori possono così pagare le bollette della
corrente,
comprare materiale scolastico, agrumi, oppure possono comperare le
scarpe
perche' cosi' non si vergognano di andare a scuola.
Un'altro aspetto drammatico è la situazione sanitaria disastrosa: con un
costante aumento dei disturbi psichici causati dai bombardamenti e del
terrore vissuto, con conseguente stati di stress; aumento continuo di
bambini malati di diabete, asma, per non parlare di leucemie ed altro.
Per quanto riguarda i diritti dei bambini proclamati dall' Unicef
nessuno
di questi diritti e' oggi garantito nel nostro paese, per il figlio di
un
lavoratore:
- il diritto di andare a scuola ( scuole bombardate, sistema energetico
bombardato, mancata erogazione di corrente, costi spesso non
affrontabili
dai genitori )
- il diritto a un cibo sano: ancora non sono state pubblicate ( alcuni
scienziati dicono che è ancora presto ) le analisi delle conseguenze
dei
bombardamenti con l' uranio impoverito e le altre armi chimiche e
biologiche usate contro il nostro popolo.
- il diritto ad essere curati, come gia' detto: mancanza di
apparecchiature sanitarie efficienti e di medicine, causa i dieci anni
di
embargo e sanzioni; mancanza dei mezzi economici per essere curati, e
cosi'
via per ogni altro diritto, tranne forse quello di usare i minorenni
come
lavoratori. Solo questo diritto da noi e' rispettato, e penso con amara
ironia: questo perche', con centinaia di migliaia di disoccupati nel
nostro paese, non c'e lavoro nemmeno per gli adultiS
Quale strada per tornare ad una situazione di pace e sviluppo
L'unico modo per costruire la pace è lasciare che siano i popoli a
decidere
da soli del proprio destino: senza giochi, arroganza e prepotenza dei
padroni o potenti del mondo. Che ogni popolo abbia il diritto alle
proprie
tradizioni culturali e storiche, alla propria religione, alle proprie
scelte politiche, ai propri governi scelti senza la ''tutela'' o il
necessario gradimento degli stessi padroni del mondo; con una
costruttiva
collaborazione tra i popoli e i loro governi, per l'uguaglianza e lo
sviluppo di ciascun popolo, perche' il mondo appartiene a tutti e tutti
devono avere gli stessi diritti. Sono cosciente
che,
nel mondo di oggi sembra un utopia.
Nei Balcani c'e stato un conflitto grave, purtroppo il fuoco non e'
ancora
spento e nel Kosovo ogni giorno ancora oggi, anche se ormai viene solo
più
riportato in trafiletti di pochi giornali, ci sono nuove vittime e
continue
persecuzioni. E' necessario reinstaurare la tolleranza, il diritto di
essere differenti e nello stesso tempo di rispettarci tra di noi. Anche
se,
per quanto riguarda la Serbia e la nostra "piccola" Jugoslavia ( a parte
il
Kosovo che è sotto controllo delle forze occidentali, ma dove è rimasto
solo qualche enclave serba, e tutto il resto occupato da popolazione
albanese), bisogna dire che è sempre rimasto multietnico, come era
sempre
stato e non ci sono stati mai conflitti di tipo religioso, culturale
ecc.,
ci sono sempre stati matrimoni misti e ci sono ancora. E va anche
detto,
che tutti i profughi delle ex repubbliche jugoslave ( circa 1.200.000)
compresi gli albanesi ( 100.000) scappati dalle violenze dell'Uck, qui
da
noi hanno trovato rifugio e solidarietà, al di là di appartenenze
etniche o
religiose, senza distinzioni e ancora oggi si trovano nella Jugoslavia
attuale.
Il sostegno a distanza, oltre ad essere un aiuto economico prezioso,ha
un
significato forte anche come appoggio morale ai nostri bambini ed al
nostro popolo. Di non sentirsi soli ,isolati ed abbandonati. Dopo
migliaia
di lettere che traduco tutti i giorni, sono convinta che questi bambini
e
ragazzi adottati e adottanti che si scrivono, costruiscono rapporti di
amicizia costruttivi che, contribuiranno ad un mondo migliore e forse,
in
futuro non permetteranno aggressioni alla terra dei propri amici.
Anche
grazie a queste amicizie imparano altresi' la storia, le tradizioni e
culture reciproche, descrivono come e cosa si festeggia nelle rispettive
terre e nonostante le differenze diventano piu' vicini e solidali.
La speranza e l'invito è quello di non far cessare tutto questo, se
possibile rafforzarlo, non lasciare soli i nostri bambini è come non
lasciare solo nessun bambino del mondo, vittime innocenti dei giochi e
dei
profitti dei potenti del mondo.

Rajka Veljovic- Ufficio adozioni a distanza -
Sindacato Samostalni Zastava, Kragujevac
Aprile 2002








Cari Amici e Amiche

Cari compagni e compagne

Come potete leggere dall'appello che ci giunge dalla Zastava di
Kragujevac,
la situazione sociale in Jugoslavia è in peggioramento continuo.
Chiunque
in questi anni è stato più volte nel paese, ogni volta che ritorna trova
un
ulteriore deterioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e delle
loro famiglie. Coloro che con i "cambiamenti" dell'ottobre 2000 avevano
sperato in un miglioramento della situazione, si trovano ora in una
condizione di " disperazione sociale ": decine di migliaia di
licenziamenti, disoccupazione, abbattimento di quelle misure minime di
difesa sociale che esistevano fino all'ottobre 2000 e che riguardavano i
prezzi, la sanità, i servizi, la scuola, la casa, i sussidi per
pensionati
e fasce deboli. Oggi, queste misure sono state abolite come conseguenza
delle privatizzazioni selvagge che sono in pieno corso nel paese e che
riguardano TUTTI i settori.

Di fronte a tutto questo, che è conseguenza di un embargo decennale e
dei
bombardamenti che hanno messo in ginocchio il popolo jugoslavo e lo
hanno
portato indietro di quasi 100 anni ( come dichiarato da analisti
internazionali dell'ONU a settembre ), io penso che come lavoratori,
come
compagni, come uomini e donne coscienti, sostenitori della pace e della
solidarietà tra i popoli, abbiamo un debito civile e morale verso questi
lavoratori ed i loro figli. Verso quelle vedove e orfani di guerra,
vittime
innocenti di quei bombardamenti e di giochi politici internazionali
effettuati sulle loro vite, di cui noi tutti, volenti o nolenti, siamo
responsabili e coinvolti, causa le scelte dei nostri governi ( e le 1381
azioni effettuate da nostri aerei su quelle terre, portando non certo
cibo
o medicine).
Ci viene richiesta SOLIDARIETA', non elemosina, perché la solidarietà è
anche richiesta di giustizia. Perché la solidarietà spesso è l'unica
arma
che possiede chi lavora, perché la solidarietà fa parte del patrimonio
del
movimento operaio e della storia dei popoli. Perché con la solidarietà
aiutiamo a non far morire il sentimento della speranza per questi
lavoratori, i loro figli e forse anche per noi.
Perché solidarietà significa anche dignità, e chiunque è stato in
Jugoslavia, tra quelle genti, tra quei lavoratori, SA, che dignità e
fierezza si trovano e si respirano in ogni angolo di quel martoriato
paese.
E spesso ciascuno di noi andando là, stando tra quelle genti, ha non
solo
imparato ma si è arricchito, nell'anima e nella coscienza.
Solidarizzare, sostenere chi è vittima di una guerra non voluta o
scelta, è
anche questo lotta per la pace, contro la guerra, intesa come atto e
politica di imposizione.
Anche così si è contro logiche liberiste e di impoverimento dei popoli.
Contro derive politiche, etiche e culturali, di società come la nostra,
dove non solo è impossibile e difficile, di questi tempi impedire di
andare
in guerra come paese, ma anche mantenere e far vivere culture e
sentimenti
di solidarietà, di giustizia, di emancipazione e progresso.
Anche così si resiste e si dice NO allo stato di cose presente!
Siamo in pochi, ma ci siamo, tutto è difficile ma ci proviamo.
Nel mondo sindacale, in ambiti politici, nell'associazionismo
internazionale, isole di resistenti e solidarizzanti, continuano a
cercare
di rompere muri di indifferenza e sordità. Come presidente
dell'Associazione " SOS Yugoslavia " e insieme agli appartenenti della
nostra Associazione, che in questi anni ha cercato di fare la sua
piccola
ma dignitosa parte, ma anche a nome di tutti coloro che nel nostro paese
stanno facendo ogni sforzo perché queste parole giunteci da Kragujevac,
NON
restino " lettere morte " : vi chiedo-chiediamo di non essere sordi, di
non
far morire almeno la speranza in tempi migliori e più giusti, perché
senza
anche quella, le nostre responsabilità verso i nostri figli e le nuove
generazioni, sarebbero ingigantite e incancellabili.
"non so se c'è un tempo della fine, ma so che c'è sempre la SPERANZA.
La SPERANZA come coscienza e la coscienza come lotta per la vita
SENZA FINE".

LEGGI, FAI LEGGERE E CIRCOLARE QUESTO APPELLO !

Contattaci, organizziamo presentazioni, serate, coinvolgiamo chiunque
abbia
una coscienza e disponibilitàSa non essere indifferente.
(328/7366501 - 338/1755563 )

Enrico Vigna - Associazione " SOS Yugoslavia "- Torino

===

Altri referenti del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia
nella campagna per le adozioni a distanza:

TRIESTE - Gruppo Zastava
Gilberto Vlaic: <vlaic@...>, tel. 0403758030

ROMA - Voce Jugoslava
Ivan Pavicevac: tel/fax 064828957

BARI - Most za Beograd
Andrea Catone: <most.za.beograd@...>, tel/fax 0805562663

AFP. 10 maggio 2002. Milosevic chiede alle sinistre serbe di
sconfiggere i riformisti di Belgrado.

Belgrado - L'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic ha
chiesto ai partiti della sinistra serba di unirsi e rovesciare
la amministrazione riformista di Belgrado, secondo quanto riportato
sabato dalla agenzia Beta.
In una lettera al suo Partito Socialista della Serbia (SPS),
inviata dalla sua cella nel carcere ONU dell'Aia, Milosevic
afferma che e' prioritario per il suo partito "guidare le forze di
sinistra e patriottiche in una lotta comune... per rovesciare la
amministrazione fantoccio" guidata dalla coalizione di governo DOS.
Secondo Milosevic, "una sinistra unita che punti a rovesciare la DOS
e' l'unica risposta possibile alla politica (della DOS) di sfascio
dello Stato, che concede alle compagnie multinazionali straniere di
prendere il controllo delle risorse naturali e delle proprieta' del
paese e trasforma gli operai ed i contadini in schiavi del nuovo
ordine mondiale... (Il partito) deve essere l'arma politica a
disposizione della gente nella battaglia per gli interessi nazionali...
in una lotta unitaria contro il tradimento e la schiavitu' della
Serbia".
"Sin dal colpo di Stato dell'Ottobre 2000, obiettivo primario della
DOS e dei suoi sponsor stranieri e' stato quello di sfasciare
l'unita' nazionale e distruggere l'unita' delle sinistre e delle
forze patriottiche", ha detto Milosevic.

===

AFP. 10 May 2002. Milosevic urges Serbian left-wing to oust Belgrade
reformers.

BELGRADE -- Former Yugoslav president Slobodan Milosevic has urged
left-wing parties in Serbia to unite and overthrow the reformist
administration in Belgrade, Beta news agency reported on Friday.
In a letter to his Socialist party of Serbia (SPS) sent from his UN
prison unit in The Hague, Milosevic said the priority for his party was
to "lead the left and patriotic forces in a joint struggle ... to
overthrow the puppet administration" led by the country's ruling DOS
coalition.
"A united left aimed at overthrowing DOS is the only possible response
to (DOS's) policy of tearing the state apart, letting international
multinational companies take over the country's natural resources and
property, and turning workers and peasants into the slaves of the new
world order," Milosevic said.
"(The party) has to be a political weapon in the arms of the people in
the fight for national interests ... in a joint struggle against the
betrayal and slavery of Serbia," he insisted.
"Since the putsch in October 2000, the main goal of the puppet DOS
regime and their foreign mentors is to dismantle national unity and to
destroy the unity of left-wing and patriotic forces," Milosevic said.

===*===

http://www.sps.org.yu/aktuelno/2002/05/10-01.html

10. maj 2002. godine
B e o g r a d

S A O P © T E Nj E

Socijalistièka partija Srbije obave¹tava
domaæu i svetsku javnost o su¹tinskim politièkim
stavovima koje je Predsednik SPS Slobodan Milo¹eviæ
izneo u svom obraæanju èlanstvu i èlanovima organa
Partije.

Pre svega je ukazano na znaèaj poruke
koju je izneo na IV Kongresu SPS.
"U ovim danima zemlja se brani od zla nadvijenog nad
njom i zajedno treba da su levica i desnica, vernici
i ateisti, visoko obrazovani i laici, stari i mladi,
oni koji se nisu slagali i voleli, oni koji nisu
govorili, oni koji misle da su se zauvek i
definitivno razi¹li. Svi koji imaju jedno zajednièko
svojstvo da vole svoju zemlju, ovu zemlju. I da se
oseæaju obaveznim da je brane od statusa kolonije
kojom æe mar¹irati strane vojske, èija æe ekonomija
biti u funkciji razvoja drugih zemalja, èija æe
kultura biti ukinuta, èija æe pro¹lost biti zbrisana
i èija æe vlast biti sastavljena od onih potplaæenih
ili ucenjenih ni¹tarija koje svaki narod ima i u
dobra vremena, a, pogotovo, u zla".

Izneo je stav da Socijalistièka partija
Srbije mora da bude politièko oru¾je u rukama naroda
- u borbi za nacionalne interese, a pre svega
slobodu, nezavisnost i nacionalno dostojanstvo i da
se èvrsto rukovodi principom jedinstva autentiènih
levih i patriotskih snaga u zajednièkoj borbi protiv
izdaje i porobljavanja Srbije - za obaranje
marionetske vlasti koju olièava DOS. Ovaj princip je
èist, istorijski jedino moguæ i opravdan odgovor na
politiku razbijanja dr¾ave, na preuzimanje domaæih
materijalnih i prirodnih resursa od strane inostranih
multinacionalnih kompanija, na osiroma¹enje graðana i
pretvaranje obrazovanih, radnika i seljaka u robove
novog svetskog poretka.

Predsednik Slobodan Milo¹eviæ istakao je
da je nakon puèa 05. oktobra 2000. godine glavni cilj
marionetskog DOS-ovog re¾ima i njihovih mentora
spolja, demontiranje nacionalnog jedinstva,
razbijanje jedinstva levice i patriotskih snaga, a
pre svega razbijanje same Socijalistièke partije
Srbije, i to demontiranjem iznutra. To je uloga koju
su unutar SPS-a dobili koristoljubci, karijeristi
koji ¾ele da budu uz svaku vlast, kalkulanti i
ucenjeni korumpirani pojedinci koje SPS mora do
poslednjeg ¹to pre da zbaci sa svojih pleæa kako ne
bi u kontinuitetu proizvodili aktivnosti koje
uzrokuju da se brojno èestito èlanstvo bavi samim
sobom umesto da bude o¹tro politièki konfrontirano sa
neprijateljima zemlje i naroda. Poku¹aji da se
relativizira opasnost od politike marionetske vlasti,
da se relativizira potreba energiènog
suprotstavljanja uni¹tavanju i porobljavanju Srbije
floskulom da je to "politièka realnost" nije ni¹ta
drugo nego akt izdaje.

Takoðe je poruèio da je nacionalni
interes prioritet svih priroteta i ne mo¾e biti
podreðen niti jednom pojedinaènom ili grupnom
interesu.

Odluèno se zalo¾io da SPS kao pojedinaèno
najjaèa i dr¾avotvorna partija ne sme da slu¾i
ubuduæe za to da ¹aèica funkcionera ima politièke
funkcije i na toj osnovi kolaborira sa DOS-om, lobira
i formira frakcije unutar partije jer su upravo oni
inicijatori poku¹aja da se razbije i onemoguæi
formiranje sna¾nog patriotskog fronta i opstruira
svaka su¹tinska opoziciona aktivnost.

Predsednik Slobodan Milo¹eviæ je poruèio
i sledeæe: "Takvi pojedinci su svojim èinjenjem i
neèinjenjem neposredno uèestvovali u mom hap¹enju i
odvoðenju u Hag kako bi ukinuli prepreke ostvarenju
ciljeva razvijanja na¹e zemlje i porobljavanja
naroda. Oni daju navodnu podr¹ku meni i na¹oj
politici na javnoj sceni i pred oèima graðana, a sve
rade protiv sprovoðenja te politike i protiv mene
lièno, èineæi sve da mi ote¾aju, opstruiraju i
nemoguæe borbu koju vodim u interesu istine,
nacionalnom interesu i u interesu dostojanstva na¹eg
naroda".

Izvr¹ni odbor GO SPS je na sednici
odr¾anoj 09. maja 2002. godine dao bezrezervnu
podr¹ku ovim stavovima predsednika SPS Slobodana
Milo¹eviæa.

Subject: Novi tekst na ARTEL_GEOPOLITIKA:
Dr Milan Tepavac- Amerika ne priznaje
Stalni medjunarodni krivicni sud
Date: Fri, 10 May 2002 15:28:06 -0700
From: "Artel"

by
www.artel.co.yu
office@...

Datum:10 maj 2002


Amerika ne priznaje Stalni Medjunarodni krivicni sud

Dr Milan Tepavac
miltep@...
Beograd, 10 maj 2002

Sjedinjene Ameri?ke Dr?ave su definitivno odlu?ile
da ne ratifikuju Statut Medunarodnog krivi?nog suda
(MKS), te, na taj na?in, ne?e priznavati ovaj sud.
Ni finansiranje tog suda niti bilo kakav vid
saradnje sa njim ne dolazi u obzir. Americki
vlastodrsci su ovu odluku saopstili generalnom
sekretaru Ujedinjenih nacija ovih dana upravo kada
su poja?ali svoj pritisak na Jugoslaviju da mora da
udovolji svim zahtevima njihovog ilegalnog "suda",
takozvanog Medunarodnog tribunala za prethodnu
Jugoslaviju, na prvom mestu isporu?ivanje svih koje
"tribunal" zahteva i predaju svih dokumenata koje
dr?ava Jugoslavija ima a relevantni su za
"tribunal"! Isti njihov ambasador koji vrslja po
Jugoslaviji, preti i ucenjuje, Pierre-Richard
Prosper, po svetu objasnjava zasto su SAD
kategori?no protiv MKS!!

Osnovne karakteristike ovog suda
Statut MKS usvojen je na diplomatskoj konferenciji
UN u Rimu 1998. godine. Posto je ovih dana polo?en
sezdeseti ratifikacioni instrument, Statut stupa na
snagu 1. jula ove godine. Jugoslavija je Statut
ratifikovala 22.juna 2001, a objavljen je u
"Slu?benom listu SRJ", br. 5 od 27. juna 2001.
Sediste suda bi?e u Hagu. Prema ?lanu 5 Statuta,
ovaj sud ima nadle?nost u pogledu slede?ih krivi?nih
dela: genocida, zlo?ina protiv ?ove?nosti, ratnih
zlo?ina i agresije kako su ova medunarodna krivi?na
dela definisana u Statutu. Ustvari, sud nema
nadle?nosti u pogledu agresije, jer je to pitanje
odgo?eno za sedam godina nakon strupanja na snagu
Statuta posto se na diplomatskoj konferenciji nije
mogla posti?i saglasnost niti oko definicije
agresije, niti oko nadle?nosti suda u pogledu ovog
najte?eg medunarodnog krivi?nog dela iz koga ustvari
proisti?u sva ostala navedena dela. Ponovilo se,
ustvari ono, sto su autori takozvanog Medunarodnog
krivi?nog suda za prethodnu Jugoslaviju (ICTY)
zlonamerno - anticipiraju?i agresiju na Jugoslaviju
- smislili: isklju?iti nadle?nost suda u pogledu
agresije! tako da velike sile, pre svih SAD, mogu da
rade sta ho?e. Svidalo se to nekome ili ne, Karla
del Ponte je formalno u pravu kada veli da ICTY nije
nadle?an za agresiju NATO pakta na Jugoslaviju, ali
jeste za, recimo, ubistvo nekog civila ili paljevinu
ku?e, silovanje...Tako su hteli kreatori ICTY i tako
su zapisali u njegovom statutu!
Kada se govori o MKS treba imati na umu da je on,
prema ?lanu 11 Statuta, nadle?an samo u pogledu onih
navedenih medunarodnih krivi?nih dela koja su
u?injena nakon stupanja na snagu Statuta, to jest
nakon 1. jula 2002. Ono sto se dogodilo pre toga
nije u nadle?nosti ovog suda. Pojela maca. Nema veze
Hirosima, nema veze Hagasaki, nema veze Drezden,
nema veze Vijetnam, nema veze Kambod?a, nema veze
Indonezija, nema veze Isto?ni Timor, nema veze
Grenada, nema veze Panama, nema veze agresija na
Jugoslaviju, nema veze secesionisti?ki ratovi u
Jugoslaviji (unutrasnja agresija), nema veze
Avganistan, nema veze D?enin. Ima veze samo Srbi i
Ruanda! - Dakle, nije usvojen princip da je uslov za
krivicnu odgovornost pred ovim sudom opsti princip
krivi?nog prava da je u vreme izvrsenja krivi?nog
dela odre?eno ponasanje bilo inkriminisano kao
krivi?no delo, nego stupanje na snagu Statuta. Prema
tome, oni koji su do 1.jula 2002. po?inili ili
nameravaju da ?ine bilo koje od navedenih krivi?nih
dela ne treba da strahuju od ovog suda! Ponovimo da
je sud nadle?an u pogledu genocida, zlo?ina protiv
?ove?nosti i ratnih zlo?ina onako kako su ova
krivi?na dela formulisana u Statutu (clanovi 6, 7 i
8). Ali, ?lan 21 ovlascuje sud da primenjuje i druge
izvore me?unarodnog prava kada sud na?e da
formulacije iz Statuta nisu adekvatne. Ovo je, ?ini
mi se, dosta interesantna odredba koja omogu?uje da
sud, ustvari, mo?e da primenjuje opste medunarodno
krivi?no pravo pri donosenju svojih odluka.

Razila?enje saveznika
Po pitanju ovog suda doslo je do otvorenog
neslaganja, pa i sukoba, izme?u Sjedinjenih Dr?ava s
jedne, i Kanade i dr?ava ?lanica Evropske unije s
druge strane. Kanada ne samo da je ratifikovala
Statut nego je bila jedan od inicijatora ?itavog
nastojanja da se osnuje jedan stalni me?unarodni
krivi?ni sud. Sve ?lanice EU su tako?e me?u prvima
ratifikovale Statut, uklju?uju?i ?ak i Veliku
Britaniju i Nema?ku. Amerikanci su se ?itavo vreme
dr?ali rezervisano prema samoj ideji osnivanja
ovakvog suda. Oni su u?estvovali i na osniva?koj
konferenciji u Rimu, ali ne da bi doprineli
ostvarivanju ideje koja je stara par vekova me?u
me?unarodnim pravnicima, nego da bi minirali tu
ideju. Ali, to im je samo delimi?no poslo za rukom
(na primer fakti?no isklju?ivanje agresije iz
nadle?nosti suda). Pod velikim pritiskom saveznika
predsednik Klinton je ?ak i potpisao Statut, ali je
i tom prilikom dao na znanje da ga ne?e slati na
ratifikaciju u Senat ne samo zato sto mu je bilo
dobro poznato da Senat ne?e ni da ?uje za
ratifikaciju, nego i zato sto ni njegova
administracija nije bila za ratifikaciju. Predsednik
Bus i njgova administracija ne samo da su obavestile
generalnog sekretara UN da ne nameravaju da priznaju
MKS, nego su u?inili i potez bez presedana u
me?unarodnom pravu i me?unarodnim odnosima:
obavestili su UN da "povla?e potpis" Klintona sa
Statuta! Ovo je izazvalo pravi revolt saveznika, a
naro?ito hiljada i hiljada raznih medunarodnih
organizacija "za zastitu ljudskih prava" koje su
bile glavni proponenti osnivanja MKS, prave?i
pritisak na svoje dr?ave. Amerikanci svoj odbojan
stav objasnjavaju tako sto vele da sud mo?e da
ugrozi nacionalne interese SAD, mo?e biti politicki
motivisan, da mogu biti ugro?eni americki
funkcioneri i gra?ani, a naro?ito njihovi vojnici.
Zato su SAD ne samo protiv MKS, vec u Kongresu je
predlog zakona kojim se predvi?a mogu?nost da
predsednik mo?e narediti i upotrebu sile protiv
svake one dr?ave koja bi za ra?un tog suda uhapsila
Amerikanca kao i mogu?nost drugih mera protiv takve
dr?ave, kao sto je uskra?ivanje ekonomske i vojne
pomo?i svakoj zamlji koja ratfikuje pristupanje ovom
sudu! Od svake dr?ave, na ?ijoj se teritoriji nalaze
trupe SAD po bilo kom osnovu tra?ice se da se
obave?u da ne?e saradivati sa MKS kada se radi o
Amerikancima.

Rusija, Kina...
Rusija i Kina nisu tako kategori?no protiv MKS, ali
nisu ni za njega. Igraju nekakvu ?udnu igru tako sto
ne nastupaju otvoreno protiv suda, ali ne predla?u
njegovu ratifikaciju. Putin se plasi da bi zbog
?e?enije mogao da do?ivi sudbinu Slobodana
Milosevica, a bogami i Kinezi imaju razloga za
strahovanje zbog pitanja ljudskih prava tamo kod
njih...Dakle, sa ovakvim odnosom SAD, Rusije i Kine
prema ovom sudu ostaje otvoreno pitanje kako ?e
uopste ta institucija da proradi i kako ?e u praksi
funkcionisati. Ostaje, dakle, da vreme poka?e da li
su kreatori ove institucije idealisti ili su ipak u
kakvoj-takvoj saglasnosti sa politi?kom realnos?u
savremenog sveta.

Il quotidiano "Il Manifesto", che nel corso di tutti gli anni Novanta ha
appoggiato il partito politico di Ibrahim Rugova e la sua cosiddetta
"lotta nonviolenta" (cioe' il boicottaggio assoluto delle istituzioni
jugoslave ed il separatismo su base etnica) ha finora (siamo al 10
maggio) completamente omesso di riportare i dettagli delle udienze del
Tribunale "ad hoc" dell'Aia del 3 e 6 maggio 2002, nel corso delle quali
si e' svolto un aspro confronto tra Rugova e Milosevic.

===*===

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020503132732211710.html

MILOSEVIC: TPI, SLOBO CONTROINTERROGA RUGOVA

(ANSA) - L'AJA, 3 MAG - Slobodan Milosevic ha dato inizio
nell'aula del Tribunale dell'Aja ad un aggressivo controinterrogatorio
del presidente del Kosovo e leader dell' etnia albanaese nella
regionbe balcanica Ibrahim Rugova. ''Davvero crede - e' stata una
delle prime domande di 'Slobo' a Rugova - che la Nato sia
intervenuta per difendere tutti i cittadini del Kosovo? E cosa dice dei
360.000 serbi che sono stati costretti a fuggire dalla provincia
e delle migliaia di morti causati dai bombardamenti?'' Il presidente
della Corte, il britannico Richard May, ha invitato Milosevic
a concentrarsi sugli eventi precedenti al 1999, ma l'ex presidente
jugoslavo ha rivendicato la rilevanza delle sue domande. In
precedenza Rugova aveva rievocato l'ondata di repressione in Kosovo
negli anni Novanta: ''Belgrado - ha detto - decise chiaramente
di distruggere il Kosovo attraverso la violenza e la guerra''. (ANSA).
MY
03/05/2002 13:27

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020503193732212396.html

MILOSEVIC: TPI; DURO CONFRONTO 'SLOBO'-RUGOVA ALL'AJA /ANSA

(ANSA) - L'AJA, 3 MAG - L'imputato-avvocato 'Slobo', duro e
sprezzante come sempre, che attacca a testa bassa e cerca di
intimidire il testimone d'eccezione Ibrahim Rugova; il leader
albanese del Kosovo, spessi occhiali da miope e la caratteristica
sciarpa
di seta attorno al collo, che risponde con tono monocorde, senza
mai guardare l'ex uomo forte dei Balcani, e tiene il punto per ore
senza cedere le armi. E' il serrato confronto che e' andato in
scena oggi nell' aula del Tribunale dell'Aja in una delle sessioni piu'
gravide di tensione dall'inizio del processo a Milosevic. Di nuovo
di fronte, ma in situazione completamente ribaltata rispetto al loro
ultimo incontro-farsa del primo aprile 1999 al Castello bianco
di Belgrado, i due nemici hanno offerto opposte 'letture' di oltre un
decennio di storia del Kosovo. Rugova ha accusato Milosevic di
''aver deciso di distruggere il Kosovo con la violenza e la guerra''
con il pretesto di combattere i ''terroristi'' ma con l'obiettivo
reale di spazzar via il movimento independista nella provincia: ''Fu un'
operazione attentamente pianificata di pulizia etnica: sappiamo
tutti cos'e' successo nel 1998 e 1999''. 'Slobo', dopo averlo
ascoltato con aria annoiata, ha indossato i panni del difensore
di se stesso ed ha sottoposto il presidente kosovaro ad un
controinterrogatorio aggressivo e tambureggiante, piu' volte
interrotto dal presidente della Corte Richard May.

- MILOSEVIC: L'UCK STRUMENTO DELLE POTENZE OCCIDENTALI -
Milosevic si e' esibito in numerose citazioni da articoli della ''stampa
occidentale'' (soprattutto americana) sui canali di finanziamento
dell' UCK e sulle presunte forniture di armi che l'Esercito di
Liberazione del Kosovo avrebbe ricevuto da Stati Uniti, Germania
ed altri paesi. Piu' volte Rugova, incalzato dall'ex presidente
jugoslavo, ha insistito di non saperne niente. ''Signor Rugova -
ha attaccato 'Slobo' - lei crede di essere stato usato,
personalmente ed insieme agli albanesi del Kosovo, per attuare
la volonta' delle grandi potenze, si' o no?'' ''Non siamo stati usati.
La verita' - ha replicato Rugova - e' che la comunita'
internazionale e' intervenuta per difenderci dai massacri perpetrati da
lei e da
Belgrado''. In molte occasioni, il testimone si e' rivolto
alla Corte giudicando ''non rilevanti'' le domande dell''avvocato'
Milosevic e
rifiutandosi di rispondere. Milosevic si e' soffermato a lungo
sull'appartenenza di Rugova alla 'Lega dei comunisti' di Jugoslavia,
chiedendogli se questo non avesse agevolato la sua carriera di
scrittore ed accademico. ''Devo la mia carriera - ha ribattuto
Rugova - solo al mio lavoro ed alle mie opere''. Il 'duello'
continuera' lunedi'. Il giudice May ha avvertito 'Slobo' che avra' solo
un'ora e mezzo per portare a termine il suo controinterrogatorio,
innescando le vibrate proteste dell' imputato. ''Ho ancora molte
domande da porre al signor Rugova. E' per me assolutamente vitale
interrogare a fondo questo testimone, che non sta
rispondendo'', ha detto Milosevic. ''Se lei non avesse perso molto
tempo facendo domande irrilevanti - ha tagliato corto il
magistrato - non saremmo a questo punto. La questione e' chiusa''.
(ANSA). MY
03/05/2002 19:37

> http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020506130832214011.html

TPI: MILOSEVIC, SCINTILLE A PROCESSO FRA SLOBO E RUGOVA

(ANSA) - L'AJA, 6 MAG - Scintille e scambi di accuse al processo
Milosevic fra l'ex-capo dello stato jugoslavo, imputato per
presunti crimini di guerra e contro l'umanita', e il teste
dell'accusa Ibrahim Rugova, attuale presidente del Kosovo. Dopo la
deposizione di Rugova venerdi, oggi toccava a Milosevic, che
all'Aja si difende da solo, contro-interrogare il testimone. Uno dei
momenti di maggiore tensione e' stato quando l'ex-presidente
jugoslavo ha voluto ricordare a Rugova di avergli ''salvato la vita''
nel maggio 1999, quando secondo Milosevic l'Uck voleva assassinarlo,
autorizzandolo a recarsi in Italia con la famiglia. Una
affermazione contestata dal presidente kosovaro. ''Mi guardi
negli occhi, e mi dica se non l'ho salvata'' ha chiesto Milosevic,
piantando lo sguardo fisso sul testimone. ''Non e' vero, non
voglio essere maleducato, ma e' una bugia'' ha replicato Rugova,
senza guardare l' imputato: ''non c'e' stato un tetativo di
assassinarmi da parte di albanesi'' ha aggiunto. Milosevic a sua volta
ha
definito ''completamente menzognere le dichiarazioni del testimone''.
I due si sono scontrati anche sull'origine delle violenze in
Kosovo. Milosevic ha sostenuto che da parte dei ''terroristi''
albanesi dell'Uck era in atto un ''genocidio'' contro i serbi del
Kosovo. Rugova ha contestato le affermazioni di Milosevic: ''per
favore, non confonda tutto, non c'e' stato un genocidio contro i
serbi, e' avvenuto il contrario'' ha risposto. Alla fine
dell'interrogatorio Milosevic ha lanciato un monito velato a
Rugova: ''quando lei e' stato minacciato di morte, e' partito
per l'Italia: ha gia' pensato a dove partira' quando
l'occupazione del Kosovo da parte delle
forze Nato finira' ?'' ha chiesto Slobo. Rugova non ha risposto:
il presidente della corte Richard May ha dichiarato la domanda
fuori tema ed ha sospeso l'udienza per la pausa di mezzogiorno. (ANSA).
CEF
06/05/2002 13:08

Subject: Freedom Fight in the Hague (1)
Date: Wed, 8 May 2002 10:31:26 +0200
From: "Vladimir Krsljanin"

FREEDOM ASSOCIATION SPECIAL BULLETIN
No.1 May 7, 2002

A Judiciary Farce In The Hague

Rugova on the bench... and fatigues



The testimonial of Ibrahim Rugova as
well as his fate during NATO aggression
may be the best illustration ever of
the message, which Milosevic is trying
to communicate to the World. With the
intention to blacken Serbia and the
Serbs as more as possible, to justify
the terror of his compatriots and the
NATO aggression, as well as to affirm
the platform of Albanian separatists on
the independence of Kosovo and creation
of the so-called Great Albania, Rugova
unintentionally uncovers (to people of
good will an otherwise acknowledged
fact) who is the patron of such policy
and source of all kinds of evil in
Kazoo and Matthias.

Besides being conspicuously in the
favors of Judge May (persistently
addressed to as Dr. Rugova), while
Milosevic, on the other hand, has
always been halted from leading his
cross-examination freely, the Hague
bench proved to be of no coziness to
the leader of the Albanian separatists.
In answering to Milosevic's questions,
he had to act the "forgetting
professor" role, who can not remember
the number of expelled or kidnapped,
either killed Serbs in Kosovo and
Metohia, nor can hide his Serb-hating
cynicism as, when answering to the
question "does he believe Serbs will
give up on Kosovo" responds with "which
Serbs"!?

We should not wander how such Rugova is
blaming even the policemen for saving
him when he was forced to flee ahead of
NATO bombs and in fear of the threats
of Tachi's terrorists, since they were
Serbian policemen.

We should not wander that he has
forgotten signing the leaflet (KLA
proclamation) by which he called upon
Kosovo and Metohia's Albanians to
retreat to Macedonia and Albania, by
which one of the key accusations (mass
deportation as performed by Serbian
police) is being cut down. Such Rugova
has also forgotten having begged
Milosevic to save him and his family
from the KLA and secure him a getaway
to Italy, which he did.

Rugova evidently was one of the major
assets to The Hague prosecutors and
their mentors in testifying against
President Milosevic. Him being
carefully prepared is evident also from
the fact that he first got replaced
with Bakali, and then announced for
April 8, as well as by the way Judge
May "defended" him from Milosevic. All
this did not help him to successfully
play the part of key witness, that is
why cold-blooded Judge May this time
has shown more nervousness and even
contempt towards Milosevic.

As a matter of fact, Rugova's
testimonial evolved around the same
cliche as all previous ones that
resembled a play in two acts. In the
first one the witnesses behaved
themselves as kid pupils that recite
more or less successfully a well
learned song. In the second one, when
they found themselves in front of the
cross examination of President
Milosevic, they eventually start
forgetting things and mumbling about,
so that whatever they say is more
useful to the defense than to the
indictment.


Subject: Freedom Fight in the Hague (2)
Date: Thu, 9 May 2002 00:59:47 +0200
From: "Vladimir Krsljanin"

FREEDOM ASSOCIATION SPECIAL BULLETIN
No.2 May 8, 2002


Contradictory Witnesses

Today in The Hague as witnesses
appeared Avni Nebihu from the village Sojevo near
Urosevac, Aslan Tachi from the village Demjan near
Djakovica and Dzevahire Rahmani from the village
Bukos near Vucitrn. The contradictoriness of these
witnesses, that is characteristic for the whole
length of the trial, today was even more
accentuated.

On a question posed by Milosevic,
Nebihu explained that his village has close to 200
households, and that each household has an average
10 members. Nevertheless, in his written statement
he declared that Serbian soldiers had expelled all
locals from their houses and that they afterwards
headed for Urosevac. There were, as he had pointed
out in that statement, about 500 of them. As
Milosevic insisted to get an explanation what
happened to the remaining 1.500 locals, the witness
got confused and without a proper explanation. This
witness, in one of his written statements, pointed
out that he had left his house together with his
family after having seen what was going on in the
surroundings, while in another one he did it after
being told to do so by the soldiers, Also, in one
statement he saw, from a 500 meters distance, as
the soldiers were putting fire on house with some
flame-firing weapons , and when Milosevic reminded
him that from the place from where he found himself
he could not even see the houses in question, said
that he had seen such weapons earlier.

Since this witness, as the other
Albanian ones as well, had in his written statement
quoted being satisfied about the NATO bombardments,
Milosevic asked him was it his own statement to the
prosecution representative, or that representative
first questioned him had he been satisfied over the
NATO bombardment. The witness replied that it was
his answer to a specific question of the
prosecution representative.

Aslan Tachi too in many of his
quotations in the written statements has been
contradictory. However, the most interesting part
of his cross-examination was related to the
presumed presence of Russians among Yugoslav
soldiers that were in his village. Tachi pointed
out that he speaks Russian, that he had heard as
some military were discussing in Russian and even
issuing orders to others. At Milosevic's queries he
confessed not speaking Russian, explaining that
everyone who knows Serbian understands Russian as
well, and that those presumed Russians did not have
any ranks, and when they allegedly ordered all
present civilians should be killed, the soldiers
did not do it.

Dzevahire Rahmani in her statement
accused the military that they raped some girls
from the group they were searching in a room.
However, on a question posed by Milosevic,
regarding the grounds which could have brought her
to such a conclusion, she said she estimated it
upon their looks, while neither of them had told
her that in a later conversation, nor there was
nothing she could have heard from the room where
they were searching them that could make her think
that, but it was their looks upon coming out of
that room.Even the soldier she claimed harrassing
her, though not raping her, she once described as a
tall guy with the shaved head, once as having blond
hair.

Today the testimonial of Abdullah
Salihu started as well, and it will be resumed
tomorrow.



To join or help this struggle, visit:
http://www.sps.org.yu/ (official SPS website)
http://www.belgrade-forum.org/ (forum for the world of
equals)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to
defend Slobodan Milosevic)
http://www.jutarnje.co.yu/ ('morning news' the only Serbian
newspaper advocating liberation)

La Parcialidad del Tribunal de La Haya


La agresión a Yugoslavia en 1999, realizada por la OTAN constituyó por
las acciones indiscriminadas contra esa población, una de las mas
crueles intervenciones militares.

En estos días en el Tribunal Penal Internacional de La Haya se vienen
realizando acusaciones contra el Ex-Presidente yugoslavo Slobodan
Milosevic se le acusa de ser el responsable de los crímenes ocurridos
en Kosovo, Croacia y Bosnia.

En su Autodefensa Milosevic acusó a los gobiernos occidentales como
los principales causantes de esta tragedia, por atizar las llamas del
nacionalismo, que condujeron a la desintegración de Yugoslavia.

El ex Presidente de Yugoslavia, que no reconoce la legalidad de este
Tribunal, a puesto en apuros a los acusadores y tiene a su favor al
actual presidente Vojislav Kostunica de gran popularidad en Serbia y
que aboga por la reconciliación nacional y está contra la parcialidad
del tribunal de La Haya.

Este juicio que más que encauzar a Milosevic, ha evidenciado la verdad
de estos hechos y sus reales culpables, la OTAN y algunos gobiernos de
países de occidente, que crearon este conflicto en las Balkanes, lo
cual conllevó no solo a la desintegración de Yugoslavia sino al
desempleo, la criminalidad y la falta de Paz y libertad en la Región.


Ciudad de La Habana, 27 de febrero de 2002

MOVIMIENTO CUBANO POR LA PAZ Y LA SOBERANIA DE LOS PUEBLOS

Subject: Zyuganov to Milosevic on the Day of Victory
Date: Thu, 9 May 2002 01:55:40 +0200
From: "Vladimir Krsljanin"


S T A T E T E L E G R A M

TO THE PRESIDENT OF THE SOCIALIST
PARTY OF SERBIA

SLOBODAN MILOSEVIC

UN Detention Unit, The Hague

Dear comrade
Milosevic,

I cordially
congratulate you, and through you -
all the members of the Socialist
Party of Serbia, on the occasion of
the Day of Victory of the peoples
of USSR and Yugoslavia over the
common enemy - German fascism.

We remember
well that Yugoslavia, by receiving
the attack of the Hitler's armies
in the spring of 1941, postponed
the beginning of their attack on
USSR. We remember well that heroic
Yugoslav partisans gave invaluable
assistance to the Red Army, that
destroyed the fascist hordes. We
remember well that in the spring of
1999 Yugoslavia received the attack
of the Hitler's successors, showing
once again to the whole world an
example of the steadiness and
courage.

Your heroic
resistance to the ruthless "new
world order", which you continue in
the dungeon cell and before the
unjust court is followed by the
warm support and sympathies of the
tens of millions of Russians.

We wish you
unshakable strength of spirit and
health, so much needed for your
honorable struggle against the
successors of Hitlerism.

With sincere respect,

Head of the
CPRF faction in the State Duma,

Chairman of the
Peoples' Patriotic Union of Russia,

President of the
Communist Party of Russian Federation


Gennady Zyuganov


Moscow, May 7, 2002



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of equals)
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defend Slobodan Milosevic)
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Serbian newspaper advocating liberation)


===*===


International Committee to Defend Slobodan
Milosevic www.icdsm.org

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=======================================
Russian Duma Calls for Milosevic to be Set
Free!
[Posted 28 February 2002]
=======================================

Federal Assembly of the Russian Federation.

Declaration of the State Duma concerning the
necessity of establishing time
limits on the work of the International
Criminal Tribunal for the Former
Yugoslavia [ICTY].

The State Duma of the Federal Assembly of the
Russian Federation expresses
deep concern regarding the work of the ICTY.

The ICTY ignores the serious violations of
international humanitarian law
committed by member states of NATO during
their aggression against the
Federal Republic of Yugoslavia. The ICTY has
not made a legal assessment of
this aggression. It has refused to hold
responsible those leaders of the
states, members of NATO, who took part in the
aggression against the Federal
Republic of Yugoslavia. It is of deep concern
that the ICTY's indictments and
prosecutions of individuals have the
character of political processes.

The ICTY also did not make the proper
judgment of the activities of Albanian
extremists and terrorists who committed in
Kosovo crimes against humanity
which are under the jurisdiction of the ICTY.

The ICTY violates the rights of the accused
including the right for defense.
In violation of the generally accepted
principles and norms of international
law, it has, on the territories of sovereign
states, continued to employ the
unacceptable practice of arresting
individuals on the basis of so-called
secret lists of the accused.

Responsibility for judicial processes
including those related to crimes
against humanity should be turned over to the
national judicial systems of
the sovereign states formed on the territory
of the former SFRY.

In relation to the above-mentioned, the state
Duma of the Federal Assembly of
the Russian Federation therefore:

1. Requests from the President of the Russian
Federation, Vladimir Putin,
that he consider initiating in the Security
Council of the UN a discussion of
establishing the precise time frames within
which the ICTY can discharge its
jurisdiction, and also of abolishing the
detention of the former President of
the Federal Republic of Yugoslavia, Slobodan
Milosevic, so that he can
properly prepare his own defense;

2. Directs this declaration to the President
of the Russian Federation, Vladimir Putin;

3. Directs this Declaration to the
Parliamentary Gazette for official
publication;

4. Asserts that this Declaration shall go
into effect the day of its adoption.

[Signed by]

G. N. Seleznev

Speaker of the State Duma of the Federal
Assembly of the Russian Federation

Passed February 15, 2002

[Vote: 326 voted in favor, 6 against]

===*===

RUSSIAN PARLIAMENT DEMANDS RELEASE OF MILOSEVIC

MOSCOW, Feb 15, 2002 -- (dpa) Russia's parliament
demanded Friday that former Yugoslav President
Slobodan Milosevic be released from United Nations
custody in The Hague, Holland, where he faces charges
of genocide, war crimes and crimes against humanity.
A total of 316 deputies in the 450-seat Duma backed
the resolution with only 6 votes against, the Interfax
news agency reported.
The proceedings against Milosevic had become a
"political trial of an entire country," criticized the
Communist speaker Gennady Seleznyov.
"Both the NATO leadership and the people who ordered
the bombing of Yugoslavia must be brought before
court," he was quoted as saying.
The Duma also accused the United Nations war crimes
tribunal of ignoring crimes by NATO and Albanian
extremists in Kosovo in its examination of the
conflicts in former Yugoslavia in the past decade.
The house said in the resolution that crimes committed
in the Balkan wars should be dealt with in courts in
former Yugoslavia.
President Vladimir Putin should now use his influence
in the UN Security Council to ensure the tribunal's
work has a clear time limit, it added.
Milosevic has been under detention by the tribunal
since the end of June after being handed over by
Belgrade. He refuses either to recognize the
legitimacy of the tribunal or the charges against him.
(C)2002. dpa Deutsche Presse-Agentur

===*===

GENNADI SELEZNEV :
"TOP FIGURES IN NATO SHOULD BE IN THE DOCK INSTEAD OF
MILOSEVIC"

Slobodan Milosevic continues to state the case in his
defence before the international war crimes tribunal
at The Hague. On Friday morning, the former Yugoslav
President presented the trial with photographic
evidence of gruesome crimes by NATO during the
American-led aggression against his country in 1999.
The pictures showed bombed out hospitals and apartment
blocks, which buried hundreds of innocent people
including children beneath the rubble. Mr Milosevic
called attention to the fact that NATO bombed
ethnically mixed towns and villages killing Albanians,
Turks and Gypsies as well as Serbs. The Russian Lower
House Speaker Gennadi Seleznev dismisses the whole
hearing as a political show trial. He is quoted as
believing top figures in NATO should be in the dock
instead of Milosevic.
http://www.vor.ru/News/index.html

ULTIME NOTIZIE DALLA SERBIA JUGOSLAVA

Note di viaggio a cura di E. Vigna, di ritorno dall’ultimo viaggio di
solidarietà per l’Associazione "S.O.S. Yugoslavia"

Cercherò di aggiornare sinteticamente in queste righe, la situazione
attuale di quella realtà politica, economica e sociale.
La permanenza è durata più giorni, dal punto vista conoscitivo e di
incontri ufficiali si è trattato di un viaggio molto producente.
Come tutti coloro che in questi ultimi tempi ritornano da quel paese,
la cosa che più colpisce per drammaticità, è il continuo peggioramento
della situazione socio - economica, delle condizioni di vita dei
lavoratori e dell’intero popolo jugoslavo.
Aumento della povertà e dell’emarginazione, galoppante disoccupazione,
incremento degli aspetti più deleteri del nostro occidente:
prostituzione, circolazione di droghe varie fra i giovani,
impressionante aumento di disturbi psichici, di suicidi, di alcolismo
ed altre patologie tipiche della miseria e della disperazione sociale.
L’aggressione economica del FMI e della Banca Mondiale è frontale ed
inesorabile, come dichiarato dal Ministro Dinkic, un copione già visto
negli altri paesi socialisti dell’Europa orientale, il processo di
privatizzazione e ristrutturazione è galoppante e selvaggio, ecco
alcuni dati che contano più di tante opinioni.
Solo negli ultimi sei mesi sono stati licenziati 60.000 tecnici o
specialisti, lo scorso mese quattro banche sono state chiuse e 8.500
lavoratori licenziati, un impianto industriale su quattro è fermo, 800
aziende statali o a partecipazione statale sono state privatizzate
negli ultimi mesi (ne restano ancora alcune centinaia). Secondo l’ONU
sono circa quattro milioni gli abitanti che non raggiungono il
livello della sussistenza: nella sola Belgrado dove ho incontrato
esponenti dell’assistenza sociale facenti parte del WFF (Fondo Mondiale
per il Cibo, organismo ONU per emergenze di paesi usciti da guerre)
sono 220.000 le persone assistite ( più del 20% della città ),
cittadini del tutto privi di reddito o che non raggiungono i 1.500
dinari (circa 25 €) mensili. Negli ultimi 17 mesi hanno perso il lavoro
quasi 2.000.000 di lavoratori; la produzione industriale è inferiore a
quella del biennio 1998/99, che pure era un periodo in cui l’economia
jugoslava era sotto embargo e sanzioni, oggi è a livello di paese del
terzo mondo. In seguito ai piani di privatizzazione di riscaldamento,
luce, acqua, telefoni, il nuovo governo pretende dalle famiglie gli
arretrati sui pagamenti precedenti, annullati dal precedente governo
come misura d’ammortizzatore sociale. Per questo ho visto bollette di
20, 30 e addirittura 45000 dinari, richiesti a famiglie con redditi sui
1.000/1.500 dinari. Il processo di privatizzazione dell’università è in
corso, ma già da ora i costi sono "occidentali", si può arrivare a ben
60.000 dinari (circa 1.000 €), fra tasse d’iscrizione, libri e costi
collaterali.. Quanti saranno "liberi" d’iscriversi? Proliferano intanto
scuole ed università private, ovviamente non per i figli del
lavoratori. Intanto sono in gestazione i piani di smantellamento del
sistema previdenziale, dei contratti nazionali collettivi di lavoro, di
privatizzazione della sanità. Un esempio: è già stato ridotto il
periodo di retribuzione per lavoratrici in maternità, ridotto a tre
mesi.
In particolare la situazione della più grande fabbrica di Kragujevac,
la Zastava auto, è la seguente:
su 13.500 dipendenti lavorano a rotazione 3.500 in produzione, paga
media mensile 150 €, il sussidio di disoccupazione è invece di 50 €.
Tutto ciò, in una situazione in cui il paniere mensile stimato per una
famiglia composta di quattro persone è di almeno 200 €. Due esempi
concreti visti di persona: una famiglia "adottata", composta di sette
persone - con tre bambini -vive con una pensione di 1.800 dinari (60
€); un ex lavoratore Zastava che era felice per aver trovato impiego
(caricare un camion, guidarlo con propria responsabilità per la merce
trasportata, scaricarlo) per 12 ore di lavoro, per 2,5 € (!) al giorno
(75 € mensili). Lavoro, per altro, perduto pare per la concorrenza di
un altro lavoratore, probabilmente disposto ad accettare tali
condizioni per 2 € il giorno…
Questa è la Jugoslavia che vogliono il FMI e la Banca Mondiale, la
Jugoslavia prodotta dalla Nato, quella del dopo Milosevic.
La situazione politica è molto complessa, e per molti aspetti
delicata, di certo in continua evoluzione.
All’interno della DOS (Opposizione Democratica Serba) al di là delle
profonde e contraddittorie posizioni tra le varie forze, si acuisce
sempre di più lo scontro fra il Presidente Kostunica ed il primo
Ministro Djindjic, in alcuni momenti visibile ma ancor più profondo
nelle stanze del potere. A prescindere dai loro diversi programmi
politici, vi è una grave frizione tra la polizia (la cui direzione è
totalmente in mano alla fazione Djindjic) e l’esercito, dove molti
ufficiali non si sono ancora schierati decisamente, se non proforma, e
dove spesso sono attaccati (mediante campagne diffamatorie) coloro che
si ritengono legati alla vecchia Jugoslavia. Si tratta di un dualismo
di potere che regge soltanto perché entrambi sono coscienti
dell’impossibilità di separarsi, pena la reciproca sconfitta.
Il PSS (Partito Socialista Serbo) non è ancora in grado di costituire
un’alternativa immediata di potere, dovendo prima ricostruirsi una
posizione forte e riconosciuta dai lavoratori.
Proprio in questi giorni scadeva l’ultimatum della Nato per la
consegna di altri ricercati dall’Aja, ed anche questa è una profonda
contraddizione a livello governativo, perché appena alcune settimane fa
in una conferenza stampa Djindjic si lamentava con l’Occidente per non
aver avuto i denari promessi con la vendita della vita di Milosevic,
ammonendo che se non si farà in fretta, il suo governo non sarà in
grado di contenere la rabbia ed il malcontento, ormai crescenti nel
paese. La Nato per tutta risposta continua a fare ricatti e a porre
ultimatum. Prevedibilmente se saranno consegnati i serbi ricercati, ciò
aumenterà le lacerazioni nella società serba, ora per due terzi con
sentimenti decisamente ostili verso quest’illegale Tribunale dell’Aja.
E proprio in conseguenza dell’approvazione dell’incostituzionale nuova
legge , avvenuta il 12 Aprile, che sancisce la totale e piena
collaborazione con il Tribunale dell’Aja del governo DOS, si è
verificato un atto drammatico e grave che sarà sicuramente foriero
di conseguenze per la sua tragicità: ed è il suicidio del parlamentare
del PSS V. Stojiljkovic ex Ministro dell’Interno durante i
bombardamenti Nato in Kosovo Metohia, avvenuto all’uscita del
Parlamento Federale Jugoslavo, come estremo e radicale atto di accusa
verso questi nuovi governanti, totalmente asserviti alle forze
straniere ed esterne al proprio paese ed al proprio popolo.In una
lettera lasciata a colleghi parlamentari prima di questo estremo atto
egli tra le altre cose scrive : " …Con questo gesto, come membro del
Parlamento Federale, intendo protestare contro l’attuale regime di
burattini della DOS e della Coalizione Montenegrina, colpevoli di :
- scioglimento della Jugoslavia in complicità con il peggior
nemico del nostro popolo : H.Solana
- efferata violazione della Costituzione e della legalità del
nostro paese
- responsabili della politica del tradimento e della
capitolazione
- violazione della dignità nazionale
- distruzione dell’economia e dell’impoverimento sociale di
milioni di cittadini.
Per la mia morte dichiaro responsabili e accuso direttamente : Z.
Djindjic, V.Kostunica, D. Mihajlovic, V.Batic. M.Labus, D. Micunovic,
P. Bulatovic,S. Bozovic e D. Pesic.
I patrioti di questo paese sapranno vendicarmi…" Vlajko Stjiljkovic -
Membro del Parlamento

Sul piano sindacale, il Samostalni, nonostante pressioni, scissioni,
manovre truffaldine dei "nuovi" sindacati (una per tutte: avevano
iscritto d’ufficio le migliaia d’iscritti all’ufficio di collocamento
Zastava senza dirlo ai lavoratori, che scoprivano improvvisamente di
aver cambiato sindacato senza saperlo), resta il più grande e
rappresentativo sindacato del paese. Ma il dato più interessante che
può significare una tendenza di ripresa del movimento operaio jugoslavo
(finora più che altro attestato su di una linea di tenuta contro le
ondate devastatrici e disgregative delle forze reazionarie e golpiste
legate alla DOS), è quello che, proprio nel Congresso dei Sindacati
tenutosi a Belgrado nei giorni della mia permanenza in loco, molti
esponenti e quadri sindacali, che erano stati allontanati o costretti
alle dimissioni anche con la forza, sono stati rieletti dai delegati. A
Torino avevamo fatto vedere il filmato dell’assalto alla Camera del
Lavoro di Kragujevac da parte di una squadraccia di funzionari e
militanti governativi che malmenavano Dragan Alempjevic, l’allora
segretario, costringendolo alle autodimissioni pubbliche … proprio il
mese scorso egli è stato rieletto segretario della stessa Camera del
Lavoro dai voti dei delegati; vice segretario è stato eletto Borislav
Bjeletic, altro segretario Samostalni malvisto dai piani alti
governativi. Ho avuto la fortuna di incontrare entrambi, e di brindare
insieme per la ripresa e lo sviluppo del movimento operaio, per un
futuro con condizioni di vita più dignitose. Anche in altre parti della
Serbia, molti vecchi sindacalisti hanno ripreso il loro posto di veri
rappresentanti dei lavoratori. Si tratta di un processo dai tempi
naturalmente lunghi, ma certo questi segnali hanno significati di
tendenza e di una prospettiva in positivo, anche se probabilmente la
strada da percorrere, per una ripresa forte e di massa agli attacchi
governativi e per una concreta inversione di tendenza, sarà lunga e
difficile. Ma fondamentale resta l’emergere di spiragli di luce dopo
questi 17 mesi trascorsi sotto le ondate distruttrici rivolte contro
l’organizzazione dei lavoratori.
Molti sono stati gli episodi conflittuali, più che altro di protesta,
come alla fabbrica Partizan, dove oltre cento operai hanno sostenuto
uno sciopero della fame, rientrato solo dopo il rinvio della chiusura
totale della fabbrica ed anche per le precarie condizioni di salute
degli scioperanti. O come la cacciata del Ministro del Lavoro da
Kragujevac, da parte degli operai, o tanti altri episodi avvenuti nel
paese. Certo, più aspetti di semplice rabbia per la situazione, che
coscienza organizzata, ma questo dà comunque il polso di una situazione
sociale che bolle come una pentola e che, se non ci saranno
miglioramenti, sarà difficile gestire.
Per quanto riguarda la situazione della Sinistra Jugoslava , il quadro
non è roseo, ma è meno devastato di quanto la stessa dirigenza temeva
solo un anno fa.
Per quanto concerne il PSS ( Partito Socialista Serbo), in questo
momento, che piaccio o no, è l’unica forza reale e concreta di sinistra
nel paese. La JUL (Sinistra Jugoslava) è ormai soltanto più sulla
carta, senza nessuna presa nella società, ed in prospettiva è
addirittura a rischio scioglimento. Altre forze a sinistra con un reale
radicamento nel paese e fra i lavoratori, non ce ne sono, lo scenario è
di microgruppi iperideologicizzati ma avulsi da qualsiasi contesto
sociale o di presa fra i lavoratori, tranne forse il NPCJ (Nuovo
Partito Comunista Jugoslavo), che con una soglia minima di militanti
sparsi nel paese, riesce perlomeno a rendersi visibile in alcune
situazioni, e che, intelligentemente, al di là di critiche o distinguo,
ritiene necessario lavorare ad un fronte comune col PSS.
Quest’ultimo, nonostante scissioni nella sua destra e defezioni al
vertice da parte di coloro che, accusati di corruzione e ruberie prima
del 5 ottobre 99’, hanno pensato bene di passare nel campo del
vincitore e continuare con altra tessera a fare i loro sporchi affari,
è tuttora il più grande e radicato partito politico del paese. Come
disse il Presidente Milosevic all’ultimo Congresso, la perdita di
questi figuri è stato un rafforzamento del Partito, perché rientra in
una pulizia interna e nel riproporsi di dirigenti onesti, che nel
momento più difficile non hanno abbandonato la causa, ma l’ hanno
ripresa e difesa con coraggio.
Negli incontri avuti, un dato è emerso costantemente, secondo la loro
valutazione, dal punto di vista politico il peggio è passato, ma
occorre ancora un po’ di tempo per rafforzare e consolidare il corpo
del Partito, per poi riproporsi con forza e determinazione come
alternativa alla banda di malfattori che hanno condotto il paese ed il
popolo jugoslavo a livelli mai visti nella sua storia, neanche nel
periodo di guerra.
Più si acuiscono le contraddizioni all’interno della DOS tra Kostunica
e Djindjic, e più si rafforza la prospettiva per un’alternativa a
quanto sta avvenendo, ma anche in questo caso i tempi saranno lunghi,
ma questo non è un aspetto negativo.
Sono stati ripresi i legami con le nuove generazioni, anche questo un
lavoro di prospettiva. Il nuovo portavoce del PSS, Ivica Dacic, è
proprio un giovane, che potrebbe essere il battistrada per un graduale
ricambio dei vertici del Partito, anche se in tutti gli incontri avuti
anche in ambiti diversi, ho spesso incontrato esponenti tutt’altro
che "vecchi", anzi.
Un grande, indiretto contributo, a questo processo di ricomposizione e
ripresa del PSS, lo sta dando sinceramente il suo Presidente Slodoban
Milosevic, dall’Aja. Anche questo è un dato che ho riscontrato sia
negli incontri ufficiali, sia nel sentimento delle famiglie dei
lavoratori, di cui molte profughe. Negli incontri avuti, sia con il
Presidente del Comitato mondiale sia con il segretario internazionale,
mi è stato confermato il ruolo catalizzatore e positivo nella società
serba, prodotto dal comportamento di S. Milosevic innanzi al Tribunale
NATO dell’Aja, tanto rilevante al punto che, proprio nei giorni della
mia permanenza a Belgrado, il governo ha deciso di sospendere le
dirette tv del processo, con la motivazione pretestuosa dei costi
troppo elevati. Ciò che più ha colpito la gente, è stata la scelta del
presidente del PSS di dichiararsi prigioniero politico, e di difendersi
non dal punto di vista personale, ma facendo una difesa politica e
storica del popolo serbo e della politica della Jugoslavia, senza mai
differenziarsi da esse; ma spiegandole e inserendole nei contesti
politici interni ed internazionali dell’epoca.
Questa scelta di assunzione di responsabilità come Presidente e
politico, è stata compresa come atto di lealtà verso la propria gente e
le sue ragioni. Questo lo sta rendendo, senza esagerare, una bandiera
di dignità e identità nazionali, per un popolo ormai alla mercé dei
padroni stranieri: nel Kosovo Metohia, si sta costruendo la più grande
base americana di tutta l’Europa (Camp Blonsteed, vicino Urosevac) e la
seconda nel mondo; parlando con alcune famiglie di profughi kosovari mi
è stato confermato che la stragrande maggioranza dei serbi rimasti
(poche migliaia, assediati in enclavi o "bantustan" moderni) ha in
quest’uomo l’ultima voce, che afferma il loro diritto di esistere e
resistere, perché il nuovo governo li ha totalmente abbandonati e
proprio in febbraio, sia a Pristina sia a Mitrovica, il Ministro per il
Kosmet ed alcuni rappresentanti del governo, sono stati accolti con
fischi, spinte e sputi, al grido di traditori, finché sono stati
costretti a scappare. Altamente significative le dichiarazioni fatte
dalla madre di Milica Rakic, la bambina uccisa esattamente tre anni fa
( il 17/4/99) nella propria casa vicino all’aereoporto di Batajnica;
Dusanka Radic, la madre della piccola assassinata dalle
bombe "umanitarie della Nato, ha dichiarato in una intervista al
giornale belgradese " Nacional" (il 19/02/02) di essere indignata per
il fatto che il nuovo governo, tace e cerca di mettere sotto silenzio
ogni cosa riguardi l’aggressione con relativi bombardamenti, evitando
ormai anche di accennare alle vittime, quasi fossero un ingombro per le
sue politiche. "…Per il nuovo regime è come se niente fosse successo,
come se ci fossimo bombardati da soli…Al contrario, Milosevic continua
a parlarne, ed è rimasto il solo a poterlo fare con buon diritto,
ricordando continuamente i nomi delle vittime dell’aggressione Nato…" (
D.Radic 17/02/02).
Dal punto di vista processuale S. Milosevic, attraverso una precisa e
dettagliata documentazione, sta smantellando tutti i testi finora
comparsi, distruggendo così anche tutti gli scenari di menzogne e
falsità preparati con centinaia di migliaia di dollari della NATO e del
suo braccio giuridico, signora Del Ponte, la quale, in alcune udienze
ha lei stessa, nervosamente richiamato i "suoi" testi ad essere più
incisivi. Testi che si presentavano come poveri contadini e che si sono
poi rivelati direttori di banca di recentissima nomina, innocenti
pastori che si sono poi rivelati bracci destri dei comandanti dell’UCK,
un paio, incalzati dalle domande del Presidente ,hanno accusato malori
e chiesto di andarsene, uno addirittura dopo alcune ore non ricordava
più bene quello che aveva dichiarato poco prima, altri due (di cui uno
dell’ONU) hanno rinunciato in anticipo alla testimonianza, e così via.
Tanto che, lo steso Djindjic in una dichiarazione alla stampa ha
rimproverato il Tribunale di non aver fatto un lavoro serio,
domandandosi se con tali testimoni e prove così poco consistenti,
avesse avuto un senso costringere il suo governo alla consegna di
Milosevic, anche alla luce dei sondaggi governativi, che oggi danno un
consenso alla figura di Milosevic che si aggira intorno al 77-81%.
Il morale e la forza di quest’uomo, solo in quell’aula di fronte alla
rappresentanza giuridicamente illegittima, del potere imperialista
mondiale, sono altissimi, tanto da infondere coraggio e sostenere chi
va a visitarlo. Un episodio che fornisce l’idea del suo stato d’animo:
una delegazione del PSS andata a trovarlo è stata ricevuta con questa
battuta al fine di sdrammatizzare "..cari compagni, benvenuti nel
territorio della NATO, vi accolgo come Presidente, Segretario e, per
ora primo iscritto del nuovo Partito Socialista della NATO appena
fondato, .. come vedete anch’io continuo a fare lavoro politico.."
Un grosso lavoro lo svolge il collettivo d’avvocati e giuristi, sia
serbi sia internazionali, che sistematicamente fornisce a Milosevic
documenti, ricostruzioni, perizie, indagini e profili specifici
dei "testimoni", in questa immane lotta per la verità.
".. Mettendo insieme tre bugie non si ottiene una verità, ma soltanto
una bugia più grande. Tutte e tre queste accuse, hanno davvero un
sottile filo rosso, per usare il termine che ho sentito qui, che le
unisce, e questo filo rosso è il crimine che perdura contro la
Jugoslavia e contro il mio popolo.." (9/1/2002 S. Milosevic, Aja)
L’illegalità del Tribunale dell’Aja
Vale la pena di ricordare che si tratta di un tribunale controllato dai
vincitori e quindi dagli aggressori ed invasori della Jugoslavia, dei
carnefici del suo popolo. Un tribunale creato appositamente su
richiesta USA, finanziato dagli USA e da personaggi tristemente famosi
ad ogni popolo renitente all’ordine imperialista, come il signor Soros.
Un tribunale che ha come polizia l’apparato militare della Nato, che
viola tutti i principi del diritto internazionale, regnando "sovrano"
su indicazioni del suo presidente o procuratore. Quel tribunale che
proibisce agli accusati di vedere le prove al loro carico e rifiuta
l’ascolto di una tesi difensiva, proprio come i tribunali
dell’Inquisizione. Infatti, secreta fonti testimoniali, impedendo a
chiunque di verificarle, consentendo di crearle o farsele creare da
servizi di intelligence ad uso dell’accusa, senza possibilità di
contestazione.
Quale Giustizia può fare questo tribunale ? Chi può, in coscienza,
affermare che non è condizionato da parti in causa, da coloro che,
casualmente, sono anche i padroni del mondo?

Nostri compiti :
¦ Mantenere e rafforzare il lavoro e l’impegno di solidarietà concreta
con il popolo jugoslavo, attraverso le adozioni a distanza e la
raccolta di medicinali o quant’altro viene espressamente richiesto da
là.
¦ Continuare un lavoro di informazione e documentazione corretta e
precisa, attraverso riviste, giornali, radio ed iniziative pubbliche
specifiche.
¦ Rafforzare ed estendere il sostegno al Tribunale R. Clark e al CIDSM,
nelle attività e campagne che a breve si apriranno a livello
internazionale ed anche qui in Italia, per la salvaguardia della salute
del Presidente S. Milosevic, e per il suo diritto a difendersi, seppure
già condannato, e tenuto in condizioni di vita carceraria vessatorie
(ogni giorno 12 ore per le udienze ed un solo panino come pasto,
possibilità di vedere i famigliari tre volte al mese e non sempre).
E’ proprio di questi giorni un aggravamento delle sue condizioni di
salute, tanto che è stato richiesta una visita di perizia sanitaria con
richiesta di libertà provvisoria, per garantirgli condizioni di difesa
uguali a chiunque altro.
Inoltre, in conseguenza dell’estendersi di prese di posizione e
schieramenti di giuristi ed avvocati tra i più prestigiosi del mondo -
alcuni nomi tra altre centinaia: C. Black, R. Clark, J.Verges, oltre
innumerevoli parlamentari di tutto il mondo, si formerà una Commissione
Mondiale che avrà il compito di documentare lo spregio del diritto
internazionale e dell’ordinamento ONU di questo caso,…ma ormai
calpestati quotidianamente in angolo del mondo. La situazione
palestinese ne è un esempio, giacché dopo 50 anni di sofferenze ed
oppressione , sta subendo forse una "soluzione finale", sottile e
moderna, in sostanza uno sterminio, come ha scritto anche
l’Osservatore Romano, giornale che certamente non può essere
considerato estremista o rivoluzionario, salvo che siano giunti i tempi
in cui dissentire significa automaticamente diventare "nemico".

In quest’ultimo viaggio, ciò che più mi ha colpito, avendo potuto stare
questa volta molto di più tra la gente comune, nelle famiglie, tra i
profughi, è una forte sensazione di avvilimento e tristezza dilaganti.
Spesso guardando negli occhi di questa gente si legge una tristezza ed
un’angoscia profondissime, quasi una paura del domani, come se potesse
essere ancora peggiore dell’oggi. E questa mancanza di speranza, di
prospettiva è certamente l’aspetto più preponderante, che ha forti
implicazioni anche nella lettura politica della situazione, come
confermatomi negli incontri politici con esponenti della direzione del
PSS. E’ come un popolo immerso in una notte buia, senza stelle, che
seppure lontane potrebbero servire da punti di riferimento.
In un immaginario collettivo la notte ha sempre due volti: uno
benevolo, l’altro malevolo.
Quello benigno è solitamente popolato di stelle, di chiari di luna con
riflessi di alberi e rami, con germogli crescenti in primavera oppure
manti di neve in inverno; serate con fresco vino in estate o la calda
rakja in inverno.
Con questo popolo si vive ancora una straordinaria e coinvolgente
ospitalità, il suo radicato e profondo senso di amicizia, lealtà e
generosità, un grande, permeante calore umano… Qui da noi ormai così
rari. Ed anche un invidiabile e fortissimo senso di dignità e
identità, ancora difficili da cancellare per questi nuovi padroni del
governo, stipendiati dalle capitali d’occidente.
Ma si legge anche l’altro aspetto di questa lunga notte jugoslava: ed è
quello di notti buie e dure, ove sembra che il giorno non arrivi mai.
Notte senza stelle e luna, notte di intemperie e piogge che investono
campi, strade e genti senza lasciarli respirare, senza dare loro
tregua, per permettergli di riprendere un cammino verso una meta
visibile. Fiaccati da dieci anni di guerre, violenze, embarghi,
sacrifici, distruzioni ed avvelenamenti, macinati da tanta miseria…in
questa notte popolata da vampiri e sciacalli,da profittatori e
sfruttatori; notte occupata da mafiosi d’ogni etnia, trafficanti di
cose ed esseri umani, assassini ma finti eroi della libertà, nobili
jugoslavi resuscitati dai loro postriboli occidentali, mantenutisi con
i denari del proprio popolo, rubati e portati via dai loro genitori;
papponi…Ecco che calano le iene dell’occidente: giornalisti
e "volontari civili" che si sforzano di documentare democrazia e
libertà, che vengono ad "insegnare " come si fa nella democrazia. Come
se in questi cinquant’anni di storia jugoslava questo popolo non avesse
insegnato al mondo, come si può vivere in pace, fratellanza ed unità.
Certo doveva arrivare uno sciame di personaggi pasciuti e saccenti, ad
insegnare come si vive ad un popolo che era all’onore del mondo quanto
a dignità e orgoglio del proprio paese. Per non parlare del proliferare
di "uffici" popolati da agenti e spioni a tutelare che gli eventi
vadano come devono andare, cioè come stabilito da Washington piuttosto
che a Londra o Berlino.
Si prova una tristezza profonda quando si riflette su tutto questo, e
per me ogni volta, lascia buchi neri nell’anima. Perché in questa notte
non c’è posto per sogni o illusioni, e la gente semplice e onesta non
ha un rifugio per scappare da questo scenario di vampiri e avvoltoi,
non ha ripari, trincee, ma quel che è più triste …. neanche con un
sogno si va via, perché oggi in quelle terre è anche sempre più
difficile sognare oltrechè ridere…
Eppure con questo straordinario e fiero popolo si riesce ancora,
qualche volta, a sorridere e a piangere, con l’anima ed il cuore, come
si faceva "normalmente" non tanto tempo fa…., e come, forse, altri
torneranno un giorno, normalmente, a fare.

Enrico Vigna - Aprile 2002

Indice:

* Kumrovec: Godi¹njica smrti druga Josipa Broza Tita
* SPLIT: "RIVI VRATITI IME OBALA MAR©ALA TITA" (Slobodna Dalmacija)
* Anti-fascism Veterans Mark 22nd Anniversary of Tito's Death
* Celebrato il 22esimo anniversario della morte di Tito


===*===


> http://ljevicar.tripod.com/kumrovec.htm

Kumrovec: Godi¹njica smrti druga Josipa Broza Tita

7.5.1892 - 4.5.1980

U organizaciji SAB-a, Dru¹tva Josip Broz Tito i Udruge
antifa¹istièkih boraca i antifa¹ista Krapinsko-zagorske ¾upanije
obilje¾ena je godi¹njica smrti Josipa Broza - Tita u Kumrovcu,
kao i u svim dijelovima Hrvatske i u zemljama biv¹e Jugoslavije,
¹to se ne bi moglo zakljuèiti po izvje¹tavanju hrvatskih medija,
prvenstveno HRT-a.
Centralni dogaðaj odvijao se u Kumrovcu, Titovom rodnom mjestu.

Predsjednik antifa¹istièkih boraca Hrvatske Ivan Fumiæ obratio se
okupljenom mno¹tvu rijeèima: "U vrijeme Tita radnièka su prava bila
veæa nego u bilo kojoj dr¾avi na svijetu. Na ¾alost, to su ljudi
zaboravili i 1990. godine svoja prava "proæerdali" ", te je dodao da
je Tito bio "otpor svim tiranijama i simbol slobode". Posjetitelji
su obilazili rodnu kuæu Josia Broza, te se upisali u knjigu
dojmova. Rijeèi koje su upuæene Titu u knjizi dojmova su sljedeæe:

"Velika hvala sretnim vremenima koja æe opet doæi", "Doèekali smo
Raèana na vlasti, ali nije dovoljno od tebe nauèio", "Ostala nas
je jo¹ treæina, ali raèunaj na nas kao da smo u potpunom sastavu",
Dru¾e Tito, mi ti se kunemo, da sa tvoga puta ne skrenemo"...

Izaslanstva gore navedenih udruga su postavili vijence na Titov
spomenik.
Moramo prigovoriti organizatorima zbog lo¹e organizacije ovogodi¹njeg
okupljanja koje je bilo bez posebnog programa za razliku od pro¹lih
godina.

Uoèljiva je bila skupina od oko 50-ak mladih Slovenaca koji su pjevali
pjesme: "Hej, brigade", "Raèunajte na nas" i "Jugoslavijo"


MM

SPLIT: "RIVI VRATITI IME OBALA MAR©ALA TITA" (Slobodna Dalmacija)

Godi¹njicu smrti Josipa Broza Tita i ove su godine obilje¾ili Dru¹tvo
Josip Broz Tito, ogranak Split i Savez antifa¹istièkih boraca Split.
Stotinjak starijih ljudi okupilo se u jutarnjim satima u polupraznoj
Gradskoj dvorani (biv¹a Depandansa). Skup je poèeo intoniranjem Lijepe
na¹e i minutom ¹utnje, a zavr¹io pozivom Gradu da Rivi vrati ime Obala
mar¹ala Tita.
- Nema onoga koji se neæe sjetiti kako je na taj dan kada je ogla¹ena
Titova smrt prepun Poljud usred utakmice ustao na noge i zajedno s
igraèima Hajduka i Crvene zvezde plakao!
Kod Titova odra bili su 31 predsjednik republike, 22 premijera, èetiri
kralja, ¹est prinèeva, deset potpredsjednika republika, 12 vicepremijera
i 47 ministara vanjskih poslova, a ispratili su ga milijuni ljudi uz
prugu od Ljubljane do Beograda i Kuæe cvijeæa - prisjetio se ing. Ante
Adoliæ.
Iznenaðenje u publici bilo je ¹estero mladih od osamnaestak godina koji
su se deklarirali kao mladi antifa¹isti. Ante Jelaska je proèitao i
tekst Miljenka Smoje iz Nedjeljne Dalmacije o atmosferi u Splitu
nakon vijesti o Titovoj smrti.


===*===


HTTP://WWW.STOPNATO.ORG.UK

Anti-fascism Veterans Mark 22nd Anniversary of Tito's Death

Xinhuanet 2002-05-05 16:54:07

BELGRADE, May 5 (Xinhuanet) -- Anti-fascism veterans from Croatia
and Slovenia Saturday gathered in Kumrovac, hometown of former
Yugoslav President Josip Broz Tito, to commemorate the 22nd
anniversary of his death.

Representatives of some anti-fascism veterans' associations
laid wreathes and flowers before a monument in front of Tito's
former residence to pay respect to this national hero of former
Yugoslavia, Tanjug news agency reported.

In his speech, Ivan Fumich, chairman of the Croatian
association of anti-fascism veterans, praised Tito as the symbol
of the Yugoslav people struggling against fascist invasion during
World War II and as an outstanding figure of world renown in
fighting hegemony.

Hundreds of civilians joined Tito's grand-daughter Josip Broz
Svetlana in a rally Saturday at the bronze statue of Tito in
Sarajevo. Many elderly people said they were nostalgic of the
good days with Tito at the helm when people of all ethnic groups
lived in peace and happiness.


===*===


Celebrato il 22esimo anniversario della morte di Tito

(Fonte: Xinhuanet 2002-05-05 16:54:07)

Ex-combattenti dalla Croazia e dalla Slovenia si sono
riuniti sabato a Kumrovec, paese natale dell'ex
Presidente jugoslavo Josip Broz "Tito", per commemorare il
22esimo anniversario della sua morte.
I rappresentanti di alcune associazioni di ex-combattenti antifascisti
hanno depositato fiori e corone dinanzi al monumento collocato davanti
alla sua casa natale, secondo quanto comunicato dalla Tanjug.
Nel suo discorso, Ivan Fumic, presidente della associazione
croata degli ex-combattenti antifascisti, ha lodato Tito come
simbolo delle genti jugoslave in lotta contro l'invasione fascista
durante la II Guerra Mondiale, e come guida di quella Jugoslavia
sovrana, indipendente e rispettata sullo scenario internazionale.

Nella stessa giornata, centinaia di cittadini si sono uniti
alla nipote di Tito, Svetlana, presso la statua di bronzo a lui
dedicata a Sarajevo. In molti hanno riconosciuto di essere nostalgici
dei giorni felici in cui le genti jugoslave vivevano insieme nella
pace e nella prosperita'.

Subject: Novi gost ARTELA- Pukovnik dr
Svetozar Radisic, portparol Vojske Jugoslavije
Date: Fri, 3 May 2002 22:42:48 -0700
From: "Artel"


by www.artel.co.yu

office@...

Datum: 03 maj 2002

ASIMETRI?NE OPERACIJE I "D?OKER SCENARIJI"
KAO PRETHODNICA TOTALNOG RATA

Pukovnik dr SVETOZAR RADISI?, Portparol Vojske Jugoslavije
03 maj 2002

NOVE OPERATIVNE KONCEPCIJE I PROMENE U ORU?ANIM
SNAGAMA VELIKIH SILA NASTALE SU "RADI OBRA?UNA S
PRETNJAMA I OPASNOSTIMA KOJE O?EKUJU SVET U SVE
NEIZVESNIJOJ BUDU?NOSTI".

Za sve koji ne istra?uju teoriju ratne vestine i
dr?avne odbrambene i vojne doktrine, izgleda
senzacionalno tvrdnja da su doga|aji od 11.
septembra 2001. do bombardovanja Kabula i
svakodnevnih pretnji Bagdadu predvidjeni u Teslinom
tehnoloskom manifestu nazvanom "Svetski sistem", u
delima Guljelma Ferera, Tomasa Mana, Pola Valerija
i Karla Sforce i neverovatno precizno procenjeni u
Izvestaju (Quadrennial Defense Review - QDR), koji
je u maju 1997. godine podneo Vilijam Koen,
tadasnji sekretar za odbranu Sjedinjenih Dr?ava.
Nikola Tesla je tvrdio da se u savremenim uslovima
bitno menja karakter ratovanja, zbog prelaza sa
teritorijalnih i ekonomskih ciljeva na nivo razmene
informati?kih obrazaca. Glavni razlog za promenu
nivoa i vrste ratnih dejstava, prema njegovom
shvatanju, jeste uspostavljanje svetskog
telekomunikacionog informati?kog sistema koji je,
kako ?e se pokazati, u sustini nemogu?e
kontrolisati. Koliko je bio u pravu potvr?uju
njegove vizionarske re?i: "U tom sistemu, tehni?ki
spremnom da prihvati negentropske informati?ke
impulse proizvoljno velikog broja terminala,
omogu?eno je i pojedincu da sti?e individualnu
premo? na osnovu energetskog emitovanja
najrazli?itijih ideja i koncepata". Da je znao sta
?e se doga?ati potvr?uju autori koji u poslednje
vreme sve ?es?e pisu o mre?nom, hakerskom,
informati?kom, kompjuterskom, elektronskom i
virtuelnom ratu, gde pojedinci igraju glavnu i
opasnu ulogu. S druge strane, savremenici Pola
Valerija smatrali su da su kvantitativni pristup
?ivotu i trka za profitom uzroci svih ratova. U
navedenom dokumentu ameri?ki vojni eksperti,
pripremaju?i se za nadgradnju sopstvene svetske
dominacije i postoje?ih tehnoloskih prednosti SAD,
naj?es?e su upotrebljavali re?i "terorizam",
"asimetri?ne operacije" i "d?oker scenariji" i, pri
tom, su promovisali novu vojno-politi?ku filozofiju
nagovestavaju?i "sinergizam novih operativnih
koncepcija".
Budu?i da se SAD svakodnevno suo?avaju s ozbiljnim
bezbednosnim problemima i potrebama, vojne planove
za bli?u i dalju budu?nost predstavnici
ministarstva odbrane i Zdru?enog generalstaba
promovisali su u formi Zajedni?ke vizije 2010, neke
vrste Strategije do 2015. godine. Nova operativna
koncepcijska resenja trebalo bi da poslu?e
Sjedinjenim Dr?avama, izme?u ostalog, i za
neutralisanje opasnosti koja, prema procenama,
preti njihovim nacionalnim snagama od "asimetri?nih
pretnji", po?evsi od nuklearnog, bioloskog i
hemijskog oru?ja do terorizma. Naime, vasingtonske
diplomate su najavile da o?ekuju nove izazove
ameri?kim interesima i niz raznih transnacionalnih
opasnosti, a posebno da ?e teroristi ubudu?e sve
direktnije ugro?avati ?ivote ameri?kih gra?ana.
O?evidno je da su i ameri?ki stratezi bili u pravu,
jer su predvideli napade poput onih na Njujork i
Vasington. Zato je prisutno i opste verovanje da je
i strah od asimitri?nih operacija (upotreba
hemijsko-bioloskih sredstava) realan. Iste probleme
imaju i njihovi saveznici. Stoga nije slu?ajno
koalicija za borbu protiv terorizma u operaciji
"Trajna sloboda" nazvana "asimetri?na alijansa".
Koliko su bile realne procene u Pentagonu najbolje
se mo?e zaklju?iti iz slede}eg citata: "Na
strategijskom planu, agresor ?e mo?da nastojati da
izbegne direktnu vojnu konfrontaciju sa Sjedinjenim
Dr?avama, koriste?i, umesto toga, sredstva kao sto
su terorizam, pretnje NBH oru?jem, informacioni rat
ili sabota?e radi ugro?avanja ?ivotne sredine. Ako
se, me?utim, neki protivnik ipak upusti u
konvencionalni rat sa Sjedinjenim Dr?avama, mogao
bi da upotrebi i asimetri?na sredstva da bi odgodio
ili onemogu?io Amerikancima prilaz presudno va?nim
objektima, da bi razbio mre?e za komandovanje,
upravljanje, komunikacije i obavestajnu aktivnost,
da bi odvratio saveznike i koalicione partnere od
pru?anja podrske intervenciji SAD ili da bi izazvao
ve?e ?rtve za SAD nego sto je o?ekivano s namerom
da oslabi odlu?nost ameri?ke nacije... Najva?nije
me?u opasnostima za SAD jesu NBH oru?je, terorizam
i informacioni rat".

AMERI?KA STRATEGIJA DO 2015. GODINE
Ve? desetinu godina vojska SAD i Ministarstvo
odbrane SAD anga?ovani su u vise raznovrstnih
aktivnosti radi koris?enja, takozvane, revolucije u
vojnim poslovima. Zajedni?ka vizija 2010, trebalo
bi da obezbedi ameri?koj administraciji "mudre
smernice kako da se kombinuju revolucionarna
tehni?ka dostignu?a s novim operativnim
koncepcijama i dobiju snage koje ?e dominirati
svakim budu?im bojistem". U navedenoj strategiji
razra?ena je zamisao da se informaciona
superiornost i tehnoloska dostignu?a, koji su
radikalno transformisali tradicionalno vo?enje
rata, pomo?u novih operativnih koncepcija,
organizacionih resenja i sistema oru?ja, iskoriste
za globalnu kontrolu protoka mega kapitala.
Istovremeno, usmeravaju?i sopstvenu transformaciju,
ameri?ki vojni vrh je formirao koncepcijski model o
tome kako ?e njihove oru?ane snage kanalisati
sopstvenu vitalnost i inovacije i boqe iskoristiti
tehnoloske mogu?nosti za ostvarenje novih nivoa
efikasnosti u zdru?enim vojnim dejstvima. Zna?ajno
je napomenuti, da su obe ameri?ke institucije
postavile sebi zadatak da kontrolisu promene u
ratovodstvu, koje se neprestano menja zbog brzih
promena u tehnologiji. Pri tome, o?ekuju da ?e na
osnovu ve? uspostavljene i ustaljene kontrole i
dalje dominirati u svim tehnoloskim oblastima.
Dakle, oslanjaju?i se na izvanredan napredak u
informacionoj tehnologiji, tehnologiji
"nevidljivosti" (stealth) i preciznim napadima,
ameri?ki eksperti najavili su novu revoluciju u
vojnim poslovima. Postuju?i promene u vo?enju rata,
ministarstvo odbrane Sjedinjenih Dr?ava primenom
novog koncepta nastoji da usmerava pripreme svoje
armije i, posredno NATO snaga, za budu?e ratove s
osloncem na ?etiri nove operativne koncepcije, kao
sto su: dominantni manevar, precizna dejstva,
sveobuhvatna zastita i fokusirana logistika - sto
zajedno treba da ostvari cilj koji je formulisan
kao vojna dominacija nad svim oblicima mo?i i nad
svim drugim armijama. Pri tom, veoma je zna?ajno da
je ameri?ki vojni establisment odlu?io da stalno
sprovodi prakti?ne eksperimente u svakom od vidova,
radi testiranja novih koncepcija i mogu?nosti. Ti
eksperimenti su, prema shvatanjima ameri?kih vojnih
eksperata, proces razvoja novih doktrina, taktike,
obuke i organizacionih struktura "radi potpunog
iskoristavanja sinergizma koji na bojiste donose
nove tehnologije"). Uostalom, svedoci preciznih
dejstava bili su gra|ani SRJ i vojnici VJ ?ijih je
1.399 objekata precizno pogodjeno u agresiji na SRJ
u prole?e 1999. godine.
Izmedju ostalog. agresija SAD i njenih saveznika na
SRJ, kao svojevrsna priprema za dalje sirenje
NATO-a, bila je i vojni eksperiment. U tom
vojnonau?nom opitovanju u ime humanosti, uz brojne
"kolateralne stete" u kojima su stradali civili i
unistavanje ekoloskih uslova za ?ivot koris?enjem
municije s osiromasenim uranijumom, osim preciznih
dejstava, proveren je i u?inak razli?itih ubojnih,
elektromagnetnih i geofizi?kih sredstava. Naravno,
te?nja SAD da postignu sveopstu nadmo?nost zna?i da
?e i dalje pentagonske garniture nastojati da
izgra?uju i usavrsavaju integrisane, kompleksne
grupe sistema, posebno zajedni?ke arhitekture
komandovanja, upravljanja, komunikacija, ra?unara,
obavestajne aktivnosti, osmatranja i izvi?anja
(command, control, communications, computers,
intelligence, surveillance and reconnaissance -
C4ISR) da bi zadr?ali sadasnju poziciju u
poznavanju situacije na bojistu.
Navedeni pentagonov koncept omogu?ava snagama SAD
da, koris?enjem pravovremenih podataka o cilju,
dobrim poznavanjem prostora, odgovaraju?im
komandovanjem i upravljanjem, i brzim
prilago?avanjem za ponovni precizan napad s manje
borbenih sistema, budu u stanju da uniste klju?ne
?vorove suprotstavljenih sistema na velikim
daljinama. Da bi se takav napad ostvario uz sve
manje prate?e stete neophodno je neprestano
usavrsavanje postoje?ih snaga. To je verovatno
razlog sto je Donald Ramsfeld, sekretar za odbranu
SAD, 5. novembra 2001. dramati?no upozorio svoje
sugra?ane: "Ratne godine tek dolaze - nema vise
neranjivosti SAD - potrebna je nova armija".
Naravno, modernizacija ameri?kih vojnih snaga
zavisi od ?vrstine sistema C4ISR. Ameri?ki vojni
eksperti, analiti?ari i planeri izradili su studiju
za programe naoru?anja i ustanovili da se isplati
zna?ajno investiranje u taj koncept, da je te?iste
programa odgovaraju?e i da su napori koji se ula?u
neophodni.

NOVA KONCEPCIJSKA RESENJA I STRAH OD REGIONALNIH
SILA
U sadasnjim uslovima u Vasingtonu ra?unaju da ?e im
precizna dejstva, uslovljena poznavanjem borbenog
prostora, omogu?iti ve?u sigurnost u ostvarenju
?eljenih efekata. Zahvaljuju?i preciznom oru?ju i
efektima njegove primene, ameri?ki stratezi
nameravaju da: 1) stvore povoljne uslove za
pripreme sledesih dejstava; 2) racionalizuju
upotrebljena sredstva; 3) pove?aju mogu?nosti
pre?ivljavanja sopstvenih snaga, oru?ja i udarnih
platformi, i 4) stvore uslove za prilagodljivost
snaga, na osnovu brze procene rezultata napada i za
novi precizni napad, kada je to potrebno.
Naravno, precizna dejstva, dominantni manevar,
sveobuhvatna zastita i fokusirana logistika nisu
uvedeni samo radi stvaranja "banana republika" i
marionetskih re?ima na Balkanu nego i radi
najavljenog i otvorenog sirenja SAD, EU i NATO-a ka
istoku.
Politi?ari Sjedinjenih Dr?ava svesni su da SAD
svojim ponasanjem izazivaju reakcije i da ?e se
susresti sa brojnim otporima u bliskoj budu?nosti,
i to ?esto potenciraju kada govore o svojim
"vitalnim interesima". Strahuju od ilegalne
trgovine drogom, me?unarodnog organizovanog
kriminala i nekontrolisanog kretanja iseljenika.
Njihovi predstavnici u Trilaterali zaziru od
mogu?nosti da nadmo? SAD u konvencionalnoj vojnoj
areni ohrabri njihove eventualne protivnike da
koriste asimetri?na sredstva za napad na ameri?ke
snage u prekomorskim zemljama i kod ku?e i tako
ugroze ameri?ke "vitalne interese".
Vojni eksperti u Pentagonu priznali su, u
objavljenoj proceni situacije, da su SAD usle u
novu trku u naoru?anju. Insistiraju na "raketnom
stitu", jer prognoziraju da ?e druge zemlje,
posebno velike i regionalne sile, nastojati da
postignu prednost nad njima, da nadmudre ameri?ku
administraciju nekonvencionalnim pristupima ili da
podriju ameri?ke jake strane i iskoriste slabosti.
Istovremeno, Amerikanci ose?aju realni strah od
tzv. d?oker scenarija. Ti scenariji obuhvataju
neo?ekivane tehnoloske pretnje, onemogu?avanje
prilaza linijama komunikacija u klju?nim regionima
i sve aktivnosti grupa i pojedinaca usmerene protiv
dominacije SAD u svetu. Eksperti iz Pentagona
procenjuju da ti scenariji pojedina?no nisu
verovatni, ali da je, kada su uzeti zajedno,
verovatnije da ?e se jedan ili vise njih zaista
ostvariti nego da nijedan ne?e. Pored toga,
smatraju, iako je verovatno?a ubacivanja
pojedina?nih "d?okera" u vojno-politi?ku igru
relativno mala, da posledice za "vitalne interese"
SAD, mogu biti neproporcionalno velike.
Izuzetno je zna?ajno uo?iti da su se Sjedinjene
Dr?ave odlu?ile na stalnu i potpunu inicijativu,
koja podrazumeva promenu na?ina na koji se SAD
prilago?avaju i na?ina na koji SAD menjaju svet oko
sebe. Zato su odlu?ili da upravljaju brzinom
promene tako da dostignu ?eljene mogu?nosti a da,
pri tom, ne degradiraju sadasnju pripravnost. Tako
treba shvatiti njihovu odluku da intervenisu u
Avganistanu, budu?i da su tamo prepoznali klicu
budu?eg antiameri?kog terorizma. Uostalom, poznato
je da Amerikanci na osnovu doktrinarnih resenja
nemaju nameru da bilo kome prepuste inicijativu,
svesni njene efektnosti i neophodnosti. Re? je o
va?e}em ameri?kom konceptu kreiranja budu?nosti,
objavljenom jos 1994. godine u Pamfletu 525-5, u
izdanju TRADOC-a (Training and Doctrine Command).
Tu je naglaseno da su Amerikanci "promenili na?in
na koji se menjaju"; oni sada ne ?ekaju da razvoj
dovede do promena strateskih misli, ve? planiraju
promene, odnosno kreiraju okolnosti u kojima ?e
va?iti njihovi modaliteti. U tom smislu general
D?on Salikasvili, tadasnji predsedavaju?i Zdru?enog
generalstaba OS SAD, odobrio je strategiju
oblikovanja okru?enja radi promovisanja ameri?kih
interesa u inostranstvu, pripravnosti za reagovanje
na krize - od operacija u konfliktima manjih
razmera do ve?ih ratova na vojistu - te strategiju
pripreme za neizvesnu budu?nost.
Ameri?ki vojni analiti?ari veruju da ?e, sto
efikasnije oru?ane snage SAD oblikuju okru?enje,
re?e morati da reaguju na krize u skoroj
budu?nosti. Odnosno sto se efikasnije pripreme za
budu?nost, resavanje dugoro?nih kriza ?e im biti
manje rizi?no.

(NE)SIGURNA BUDU?NOST
Predvi?anje bezbednosnog okru?enja u Pentagonu
zasniva se na tri osnovne pretpostavke: 1)
Sjedinjene Dr?ave ?e ostati politi?ki i vojno
anga?ovane sirom sveta u narednih 15 do 20 godina,
2) zadr?a?e vojnu nadmo? nad sadasnjim i
potencijalnim rivalima, i 3) kad bi se Sjedinjene
Dr?ave povukle iz svojih me?unarodnih obaveza i
odustale od diplomatskog vo?stva ili svoje vojne
superiornosti, svet bi postao jos opasnije mesto, a
pretnje Sjedinjenim Dr?avama, njihovim saveznicima,
prijateljima i interesima, bile bi jos ostrije.
S druge strane, uprkos najboljim nastojanjima
me?unarodne zajednice, sve te?e se kontrolise
protok osetljivih podataka i regulise sirenje
savremene tehnologije, koji se mogu iskoristiti ne
samo u vojne nego i u teroristi?ke svrhe. Savremeni
terorizam je pojavni, svakidasnji i fizi?ki oblik
nasilja, a jednako je i fantomski koncept koji je
iznikao iz kvantitativnog pristupa ?ivotu. Iako
ameri?ka pri?a o terorizmu motivise ljude na
svetski otpor novoj planeternoj posasti, ne treba
zaboraviti da mnogi uglednici imaju druga?iji
pristup svetskim vojno-politi?kim i geostrateskim
problemima. Noam ?omski, ?erar Bodson, Pjer Mari
Galoa, Patrik Beson, Misel Kolon, ?an Ditur,
Aleksandar Zinovjev, Vladimir Volkov, Geri Alen,
Ratibor ?ur?evi?, a u poslednje vreme i Remzi
Klark, Dimitri Analis i drugi smatraju da je
administracija SAD: 1) potstrekavala terorizam radi
ostvarivanja "vitalnih interesa"; 2) iskoristila
napad na Njujork i Vasington kao dobar povod za
osvajanje Avganistana i davno ?eljeno i planirano
prisustvo u Centralnoj Aziji; 3) prihvatila napad
kao dobrodosao da se SAD izvuku iz prete?e i
neizbe?ne recesije; 4) tvrdnjama da rat prelazi na
teritoriju SAD iskoristila "terorizam" za
oja?avanje ukupnih vojnih snaga SAD i njihovu br?u
transformaciju, za koju su bila nepohodna sredstva
dobijena tek nakon napada na Svetski trgovinski
centar; 5) krila da su i kongresmeni u SAD znali da
je unutrasnja bezbednost "suplja" (sada }e kontrola
ameri?kih gra|ana biti ja?a nego ikad ranije, iako
su samo ameri?ki gra|ani imali ?ast da ih vise od
?etrdeset godina prate sistemi NSA za kontrolu
pojedinaca, kao sto je sistem "Sigint"); 6)
iskoristila prethodne i najnovije propuste
sopstvenih obavestajnih slu?bi da pove?a i njihove
mogu?nosti, i 7) upadom u Avganistan i pretnjama
zemljama koje su navodno umesane u me?unarodni
terorizam stekla uslove za bolju kontrolu puteva za
prodaju oru?ja, nafte, droge... Najekstreminiji
analiti?ari ameri?kog pristupa ?ivotu objavili su
napise u kojima tvrde da su napade na Njujork i
Vasington sa?inili isti planeri koji su inscenirali
i eksploatisali masakre u Dubrovniku, u ulici Vase
Miskina i na pijaci Markale u Sarajevu i Ra?ku,
obodreni rezultatima kao sto su: operacije
"zabranjen let", "morska stra?a" i "padobran",
uvo?enje ekonomskih sankcija, vojna intervencija
radi navodnog spre?avanja "humanitarne katastrofe"
i sli?no.
U svemu sto se doga?a na svetskoj sceni, prepoznaje
se opasno neznanje o talo?enju energija
potencijalnog narodnog bunta koje administracije
vesto prikrivaju. Ne mo?e se graditi budu?nost na
stavu koji tzv. poslovni ljudi sugerisu svojim
administracijama, da kada je zarada u pitanju ne
cepidla?e u vezi s ljudskim pravima i pru?anjem
podrske terorizmu, budu?i da i taj pristup ?ivotu
ima svoju cenu, jer izvesno vodi ka totalnom ratu.

Date: Fri, 3 May 2002 17:13:35 -0400
From: "Miroslav Antic"


Subject: Correspondence sa Susan Manuel re:
Kosovo energy fraud

------ Forwarded message follows -------

From: Sonja Myers <wiggler@...>

To: manuel-unmik@...

Subject: (Fwd) Four million dollars lost in
Kosovo energy fraud: EU

Send reply to: wiggler@...

Date sent: Wed, 1 May 2002 11:51:23 -0500

Dear Ms Manuel,

It's been a long time since I have contacted you
with regards to KEK. I have raised many
questions in my letter dated December 10, 2001
that are still to be answered. Among them was
the question specifically related to the lack of
electricity for the entire Serbian villages as
well as Kosovo in general, versus the $260
million dollars given by the EU/USA for the
improvement of electricity supply in Kosovo and
repair/replacement of NATO destroyed/damaged
power stations. I have asked you then, to tell
me if UNMIK/KEK have any records of bills paid
to show where did the EU and US tax payers money
go and have they been audited. I also asked if
anyone knew how much money was really spent for
this purpose, where is the rest of it and what
is being done to rectify this situation before
the next winter.

If the information released by the Agence
France-Presse is correct, UNMIK was aware of
corruption at KEK but did not have evidence at
the time, which is presumably why you could not
address my questions at all. Needless to say, it
makes me sick to my stomach, as I am sure it
makes you, to see that an "international", a
former member of UNMIK administrationa that was
supposed to help, was participating with the
local Albanians in the theft of 4.5 million US
dollars and profiting out of the misery of
Kosovo people, all of them, Serbs, Roma and
Albanians alike.

However, despite the theft of 4.5 million US
dollars, there is still the 255.5 million US
dollars which should be accounted for. Is Mr.
Steiner planning on finding out what happened to
that money and who benefited from it since those
who should have - did not!

Respectfully

Sonja Myers,

Houston, Texas

------- Forwarded message follows -------

http://www.ptd.net/webnews/wed/au/Qkosovo-un-corruption.R9Pw_CAU.html

Four million dollars lost in Kosovo energy
fraud: EU

Tuesday, 30-Apr-2002

-Despite imports of energy over the past three
years, local media reported that Kosovo only
enjoyed four full days without any power cuts
last year.



PRISTINA, Yugoslavia, 30 April (AFP) -
Fraudsters have creamed off 4.5 million euros
(four million dollars) from the budget of
Kosovo's electricity company, an EU official
said Tuesday, adding that an international
member of the UN mission in the territory was
suspected of involvement.

Andy Bearpark, a top economic official in the
UN-administered province, said he had evidence
of possible corruption in Kosovo's KEK
electricity company, which both produces energy
locally and imports it from outside.

He said the money was stolen from international
aid provided to allow the territory to import
energy, which comes mainly from elsewhere in
Serbia and from Bulgaria.

"I have known for many months that there are
rumours about corruption in KEK... I now have
evidence," Bearpark said at a press conference.

"From people possibly concerned one is an
international that at one stage was working for
my organization," Bearpark said adding that he
had notified the European anti fraud office in
Brussels.

The official, who heads the EU's economic
program in Kosovo, declined to give further
details.

The province's economy has struggled to recover
since Kosovo came under UN administration in
1999 after NATO military action ended Slobodan
Milosevic's crackdown on ethnic Albanians in the
province.

Despite imports of energy over the past three
years, local media reported that Kosovo only
enjoyed four full days without any power cuts
last year.

"In the last three years a substantial amount of
electricity was imported into Kosovo. Most of it
came from Bulgaria and some from Serbia,"
Bearpark said.

KEK is run by a local managment and supervised
by international staff in the province.

The province's UN administrator, Michael
Steiner, who took up his post earlier this year,
said that fighting corruption and crime was one
of his priorities.

"What we heard today shows that we mean it.
There is zero tolerance for crime," Steiner said
at Tuesday's press conference.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

P R E V O D NA SRPSKI JEZIK



From: Sonja Myers <wiggler@...>

To: manuel-unmik@...

Subject: (Fwd) Four million dollars lost in
Kosovo energy fraud: EU

Send reply to: wiggler@...

Date sent: Wed, 1 May 2002 11:51:23 -0500

Postovana gospodjice Manuel,

Mnogo vremena je proslo od kada sam Vam pisala u
vezi sa Elektrodistribucijom Kosova (EK). U svom
pismu od 10. decembra 2001, postavila sam veliki
broj pitanja koja jos uvek cekaju na odgovor.
Pored ostalih, postavila sam pitanje koje se
odnosilo na nestasicu struje u srpskim selima
kao i na celom Kosovu, uprkos velikim
investicijama Evropske zajednice i Sjedinjenih
americkih drzava, tacnije 260 miliona americkih
dolara pomoci za poboljsanje elektricne mreze na
Kosovu, kao i za popravke/zamene elektricnih
centrala koje je NATO unistio ili ostetio. Tada
sam Vas pitala da mi kazete da li UNMIK/EK
raspolazu bilo kakvim dokumentima ili placenim
fakturama koje pokazuju na sta je novac poreskih
obveznika EU i SAD-a utrosen, kao i da li je tu
dokumentaciju neko knjigovodstveno pregledao.
Pitala sam takodje da li bilo ko zna koliko
novca je stvarno bilo utroseno u ovu svrhu, gde
je ostatak novca i sta se cini da se situacija
sa snabdevanjem elektricnom energijom sanira pre
dolaska sledece zime.

Ako je donja informacija Frans Pres-a tacna,
UNMIK je dakle znao za korupciju u EK ali nije
imao dokaza sto je, pretpostavljam, bio razlog
zbog koga Vi niste odgovorili na moja pitanja.
Ne moram da vam kazem da mi je bilo mucno, a ne
sumnjam da je i Vama, zbog cinjenice da je jedan
"internacionalac", bivsi clan UNMIK-ove
administracije koji je trebalo da pomogne,
zajedno sa lokalnim Albancima, ucestvovao u
kradji od 4.5 miliona americkih dolara i
profitirao na bedi ljudi sa Kosova - Srba, Roma
i Albanaca.

Medjutim, uprkos ovoj kradji od 4.5 miliona
americkih dolara, jos uvek se ne zna sta se
desilo sa preostalih 255.5 miliona americkih
dolara. Da li gospodin Steiner planira da trazi
odgovor na to pitanje i nadje ko je od tih para
imao koristi, posto oni koji je trebalo - nisu
imali nikakve koristi!

Sa postovanjem

Sonja Myers

Houston, Teksas