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organo telematico settimanale di Direzione 17
Processo dell'aja
MILOSEVIC SBUGIARDA GLI IMPERIALISTI
di John Catalinotto
Da Workers World, n. 55 del 6 giugno
2002 - ww@...
Traduzione italiana di fokista@...
Quale la relazione tra la <<guerra
senza fine al terrorismo>> di
Washington, l'espansione della Nato, e
il cosiddetto processo per crimini
di guerra che si sta svolgendo in
Olanda nei confronti di Slobodan Milosevic?
Se non fosse stato per il viaggio
europeo di Bush, è probabile che ci si
sarebbe dimenticato come l'alleanza
militare della Nato sia ancora attiva.
Sebbene agli elementi più aggressivi
dell'amministrazione Bush sarebbe
piaciuto evitare ogni consultazione
con i propri alleati atlantici,
Washington mantiene ancora una strategia
Nato.
Questa strategia mira al completamento
di una nuova colonizzazione
dell'Europa Orientale e della vecchia
Unione Sovietica. L'espansione della
Nato ha questo obiettivo mentre
mantiene l'Europa Occidentale legata a
sé come "senior partner"
dell'imperialismo statunitense.
Gli analisti del Pentagono hanno reso
pubblica tale strategia lasciandosi
sfuggire un documento ai media nel
1992. Questo documento, pubblicato dal
New York Times a marzo, dimostra
chiaramente come Washington cerchi di
ottenere l'egemonia in ogni regione, e
come abbia intenzione di mettere in
atto tale politica in Europa
attraverso la Nato.
La Jugoslavia è stato l'ultimo dei
paesi ex-socialisti a resistere
all'espansione verso est della Nato.
Gli Stati Uniti e la Nato hanno
bombardato il governo di Belgrado con
l'obiettivo di occupare la provincia
del Kosovo nel 1999. Inoltre
l'Occidente ha organizzato un vero e
proprio colpo di stato per rovesciare dal
governo il Partito Socialista
nell'ottobre del 2000.
La penetrazione ad est della Nato
Nel 1991, gli Stati Uniti e la Nato
non avevano basi in Europa Orientale.
Nel Balcani c'erano solamente le basi
della Grecia, paese membro della
Nato. Nell'arco di dieci anni di
guerre e sovvertimenti contro la
Repubblica Jugoslava, il Pentagono è
riuscito a piazzare i suoi militari in
Bosnia, Kosovo, Macedonia, Albania,
Croazia e Bulgaria. L'Ungheria, la
Repubblica Ceca e la Polonia divennero
membri della Nato giusto in tempo
per prestare aiuto agli attacchi
alla Jugoslavia.
A partire da quella catastrofe, i
regimi favorevoli al capitalismo di
tutti gli altri paesi che un tempo fecero
parte del blocco sovietico - con
l'eccezione della Bielorussia - hanno
chiesto a gran voce di potersi
congiungere all'alleanza imperialista.
Da novembre, la Nato può chiedere
l'allargamento per la Slovenia,
l'Estonia, la Lettonia, la Lituania,
la Romania, e in più, forse, anche per
la Slovacchia. Ne hanno fatto
richiesta anche l'Albania, la Macedonia e la
Croazia, mentre l'Ucraina lo farà a
luglio. I leader di questi paesi sono ben
felici di concedere all'imperialismo
occidentale quella sovranità ristretta
che era rimasta loro dopo la
"globalizzazione" delle loro economie
nazionali, ovvero dopo essere state
integrate dal mercato mondiale
imperialista.
Considerano l'appartenenza alla Nato
come una garanzia militare contro
sollevamenti di massa a favore del
socialismo. Ma il loro già scarno
bilancio nazionale dovrà ora essere
utilizzato per l'acquisto di armamenti
di fabbricazione statunitense invece
che stanziare fondi per la sanità,
l'educazione ed il welfare.
La guerra americana all'Afghanistan e
le nuove basi militari americane
in Uzbekistan, Tajikistan e Kyrgizstan
sono stati dei passi di
ricolonizzazione dell'Asia Centrale e
del Medio Oriente. In modo simile, la
guerra alla Jugoslavia e l'espansione
della Nato ha trasformato le vecchie
Repubbliche socialiste ed indipendenti
in neocolonie.
La Conferenza di Bagdad difende Milosevic
Dalla metà di febbraio, Slobodan
Milosevic, che era presidente della
Jugoslavia quando quel paese cercava
di resistere all'aggressione degli
Stati Uniti e della Nato, è sotto
processo di fronte alla corte dell'Aja,
accusato di crimini di guerra e di
genocidio durante le guerre civili in
Kosovo, Bosnia e Croazia.
Sebbene la corte pretenda d'essere
imparziale, è stata istituita dalle
potenze Nato per processare solamente
esponenti dalla vecchia Jugoslavia
per crimini di guerra. I crimini degli
Stati Uniti e della Nato rimangono
opportunamente al di fuori della
giurisdizione della corte.
La settima sessione del Comitato di
Controllo e di Coordinamento della
Conferenza di Bagdad, svoltasi dal 7
al 9 maggio, ha prodotto non solo
delle dichiarazioni in condanna della
globalizzazione ma ha anche difeso
Milosevic contro questa corte. La
Conferenza si componeva di 160
rappresentanti di 90 partiti politici
ed organizzazioni da più di 40 paesi,
inclusi tutti gli stati arabi.
Ciò che rende questo dato interessante
è che mentre Milosevic è stato
accusato soprattutto per crimini
contro le popolazioni musulmane del
Kosovo e della Bosnia, queste accuse non
hanno confuso i rappresentanti di paesi
che sono per la maggior parte musulmani.
La conferenza ha adottato una
dichiarazione che afferma di <<non
riconoscere la legalità del tribunale
perché politicamente motivato ed
illegalmente costituito>>, che
solamente la popolazione Jugoslava è
competente per giudicare una qualsiasi
questione concernente la Jugoslavia,
e che <<il presidente Milosevic
dovrebbe essere immediatamente
rilasciato dalla detenzione illegale.>>
In un'altra conferenza, tenuta dallo
European Peace Forum ad Atene dal 17
al 19 maggio, i partecipanti di 20
paesi hanno riconosciuto come il
processo a Milosevic fosse stato non
solo un attacco individuale ma anche
un attacco rivolto ad <<un individuo,
che, per numerose ragioni, è divenuto
il simbolo della resistenza alla
bellicoso politica Nato d'interferenza
negli affari interni della Jugoslavia
e alla guerra della Nato.>>
Secondo questa coalizione pacifista:
<<Agli occhi della Nato, questa guerra
sarà vinta, e sarà compiuto anche lo
smembramento della Jugoslavia,
solamente se e quando questo simbolo
sarà discreditato.>>
Milosevic si difende da solo
In altre parole, gli Stati Uniti e la
Nato hanno progettato all'Aja un
processo-vetrina per screditare e
punire Milosevic, e con ciò screditare
l'intera resistenza jugoslava. Ma
Milosevic li ha sorpresi. Si è rifiutato
di riconoscere l'autorità della corte
e sta imbastendo una dura difesa
politica e legale.
Nella sua dichiarazione iniziale, in
febbraio, il leader Jugoslavo ha
rovesciato politicamente contro la
Nato le sue accuse. Ha illustrato
l'attività disgregativa dell'imperialismo
tedesco nel riconoscere ed
incitare quegli elementi che tentavano
di separarsi dalla Jugoslavia,
fomentando così la guerra civile. Ha
poi descritto come gli Stati Uniti
abbiano infine guidato la Nato in una
guerra criminale che ha significato
78 giorni di bombardamento ad alta
tecnologia alle infrastruttura nazionali
ed ucciso o ferito migliaia di civili.
L'accusa ha presentato in seguito dei
testimoni che hanno cercato di
dimostrare la colpevolezza di
Milosevic per crimini di guerra. Il
quotidiano italiano Il Manifesto ha
riportato il 27 febbraio che attraverso
il suo controinterrogatorio Milosevic
ha screditato cinque testimoni nelle
prime due settimane del processo.
Milosevic ha continuato a sfidare
tutti i testimoni nel suo
controinterrogatorio. Alcuni hanno
dovuto ritrattare le proprie
dichiarazioni. Altri hanno dovuto
ammettere d'essere legati a gruppi come
l'UCK (l'Esercito di Liberazione del
Kosovo) che ha combattuto duramente
contro l'autorità con armi fornite
dagli Stati Uniti e dalla Germania.
Durante tutto questo, il Partito
Socialista di Serbia non era più al
potere. Milosevic preparava la sua
difesa in una cella di 3 metri per 4,5
con l'unico supporto di una linea
telefonica incerta. Ciononostante è stato
capace di preparare la difesa grazie
ad un forte appoggio fornito da
ricercatori ed esperti in Serbia che
simpatizzavano con la sua resistenza,
se non sostenevano direttamente la sua
politica. Già questo è stato un
segnale che all'interno della
Jugoslavia lo spirito di resistenza
all'imperialismo non è scomparso.
Perfino i suoi nemici politici sono
stati costretti a riconoscere nei media
che Milosevic stava ottenendo
solidarietà ed aiuto, specialmente in
Serbia, ma anche dovunque i suoi argomenti
hanno ottenuto visibilità. Un articolo
del primo marzo sul San Francisco
Chronicle che <<i serbi che seguono il
processo dicono che Milosevic stia
vincendo.>>
Con uno staff di 1100 uomini e tutto
il potere della Nato a sostegno, gli
accusatori del Tribunale Internazionale
per i crimini nell'ex-Jugoslavia
dell'Aja, finora non sono stati capaci
di costringere Milosevic sulla
difensiva. Di fronte a questa
situazione, i media hanno semplicemente
smesso di aggiornare sull'andamento
del processo. Sui giornali statunitensi
apparirà al massimo una volta alla
settimana. È un processo-vetrina senza
la vetrina, perché solo in pochi
potrebbero convincersi della
colpevolezza di Milosevic.
L'unico articolo recente di una certa
importanza, scritto il 30 maggio sul
New Yorker da Joseph Lelyveld,
ex-direttore esecutivo del New York
Times, era un evidente attacco a Milosevic.
Lelyveld accusava l'ex presidente
Jugoslavo d'"intimorire" i testimoni,
nonostante fosse totalmente privo di
potere reale.
Lelyveld scrisse che il generale
statunitense Wesley Clark stava
considerando di presentarsi come
testimone al processo e "sembrava che
si divertisse alla prospettiva
d'essere controinterrogato da Milosevic."
Chiunque abbia letto il libro di
Clark, "Modern Warfare", sa che vi si
ammette praticamente la natura
coloniale della guerra intrapresa dalla
Nato contro la Jugoslavia e che lo scopo
dei bombardamenti era d'intimidire i
civili ed obbligarli alla resa.
Molte persone che si sono opposte
all'aggressione statunitense e Nato alla
Jugoslavia sperano probabilmente che
il generale Clark rispetti la sua
promessa. Così, almeno per una volta,
un vero criminale di guerra siederà
davanti alla corte. Sarà anche
l'occasione per dimostrare come la guerra
mondiale di Bush sia la continuazione
dell'aggressione di Clinton alla
Jugoslavia.
organo telematico settimanale di Direzione 17
Processo dell'aja
MILOSEVIC SBUGIARDA GLI IMPERIALISTI
di John Catalinotto
Da Workers World, n. 55 del 6 giugno
2002 - ww@...
Traduzione italiana di fokista@...
Quale la relazione tra la <<guerra
senza fine al terrorismo>> di
Washington, l'espansione della Nato, e
il cosiddetto processo per crimini
di guerra che si sta svolgendo in
Olanda nei confronti di Slobodan Milosevic?
Se non fosse stato per il viaggio
europeo di Bush, è probabile che ci si
sarebbe dimenticato come l'alleanza
militare della Nato sia ancora attiva.
Sebbene agli elementi più aggressivi
dell'amministrazione Bush sarebbe
piaciuto evitare ogni consultazione
con i propri alleati atlantici,
Washington mantiene ancora una strategia
Nato.
Questa strategia mira al completamento
di una nuova colonizzazione
dell'Europa Orientale e della vecchia
Unione Sovietica. L'espansione della
Nato ha questo obiettivo mentre
mantiene l'Europa Occidentale legata a
sé come "senior partner"
dell'imperialismo statunitense.
Gli analisti del Pentagono hanno reso
pubblica tale strategia lasciandosi
sfuggire un documento ai media nel
1992. Questo documento, pubblicato dal
New York Times a marzo, dimostra
chiaramente come Washington cerchi di
ottenere l'egemonia in ogni regione, e
come abbia intenzione di mettere in
atto tale politica in Europa
attraverso la Nato.
La Jugoslavia è stato l'ultimo dei
paesi ex-socialisti a resistere
all'espansione verso est della Nato.
Gli Stati Uniti e la Nato hanno
bombardato il governo di Belgrado con
l'obiettivo di occupare la provincia
del Kosovo nel 1999. Inoltre
l'Occidente ha organizzato un vero e
proprio colpo di stato per rovesciare dal
governo il Partito Socialista
nell'ottobre del 2000.
La penetrazione ad est della Nato
Nel 1991, gli Stati Uniti e la Nato
non avevano basi in Europa Orientale.
Nel Balcani c'erano solamente le basi
della Grecia, paese membro della
Nato. Nell'arco di dieci anni di
guerre e sovvertimenti contro la
Repubblica Jugoslava, il Pentagono è
riuscito a piazzare i suoi militari in
Bosnia, Kosovo, Macedonia, Albania,
Croazia e Bulgaria. L'Ungheria, la
Repubblica Ceca e la Polonia divennero
membri della Nato giusto in tempo
per prestare aiuto agli attacchi
alla Jugoslavia.
A partire da quella catastrofe, i
regimi favorevoli al capitalismo di
tutti gli altri paesi che un tempo fecero
parte del blocco sovietico - con
l'eccezione della Bielorussia - hanno
chiesto a gran voce di potersi
congiungere all'alleanza imperialista.
Da novembre, la Nato può chiedere
l'allargamento per la Slovenia,
l'Estonia, la Lettonia, la Lituania,
la Romania, e in più, forse, anche per
la Slovacchia. Ne hanno fatto
richiesta anche l'Albania, la Macedonia e la
Croazia, mentre l'Ucraina lo farà a
luglio. I leader di questi paesi sono ben
felici di concedere all'imperialismo
occidentale quella sovranità ristretta
che era rimasta loro dopo la
"globalizzazione" delle loro economie
nazionali, ovvero dopo essere state
integrate dal mercato mondiale
imperialista.
Considerano l'appartenenza alla Nato
come una garanzia militare contro
sollevamenti di massa a favore del
socialismo. Ma il loro già scarno
bilancio nazionale dovrà ora essere
utilizzato per l'acquisto di armamenti
di fabbricazione statunitense invece
che stanziare fondi per la sanità,
l'educazione ed il welfare.
La guerra americana all'Afghanistan e
le nuove basi militari americane
in Uzbekistan, Tajikistan e Kyrgizstan
sono stati dei passi di
ricolonizzazione dell'Asia Centrale e
del Medio Oriente. In modo simile, la
guerra alla Jugoslavia e l'espansione
della Nato ha trasformato le vecchie
Repubbliche socialiste ed indipendenti
in neocolonie.
La Conferenza di Bagdad difende Milosevic
Dalla metà di febbraio, Slobodan
Milosevic, che era presidente della
Jugoslavia quando quel paese cercava
di resistere all'aggressione degli
Stati Uniti e della Nato, è sotto
processo di fronte alla corte dell'Aja,
accusato di crimini di guerra e di
genocidio durante le guerre civili in
Kosovo, Bosnia e Croazia.
Sebbene la corte pretenda d'essere
imparziale, è stata istituita dalle
potenze Nato per processare solamente
esponenti dalla vecchia Jugoslavia
per crimini di guerra. I crimini degli
Stati Uniti e della Nato rimangono
opportunamente al di fuori della
giurisdizione della corte.
La settima sessione del Comitato di
Controllo e di Coordinamento della
Conferenza di Bagdad, svoltasi dal 7
al 9 maggio, ha prodotto non solo
delle dichiarazioni in condanna della
globalizzazione ma ha anche difeso
Milosevic contro questa corte. La
Conferenza si componeva di 160
rappresentanti di 90 partiti politici
ed organizzazioni da più di 40 paesi,
inclusi tutti gli stati arabi.
Ciò che rende questo dato interessante
è che mentre Milosevic è stato
accusato soprattutto per crimini
contro le popolazioni musulmane del
Kosovo e della Bosnia, queste accuse non
hanno confuso i rappresentanti di paesi
che sono per la maggior parte musulmani.
La conferenza ha adottato una
dichiarazione che afferma di <<non
riconoscere la legalità del tribunale
perché politicamente motivato ed
illegalmente costituito>>, che
solamente la popolazione Jugoslava è
competente per giudicare una qualsiasi
questione concernente la Jugoslavia,
e che <<il presidente Milosevic
dovrebbe essere immediatamente
rilasciato dalla detenzione illegale.>>
In un'altra conferenza, tenuta dallo
European Peace Forum ad Atene dal 17
al 19 maggio, i partecipanti di 20
paesi hanno riconosciuto come il
processo a Milosevic fosse stato non
solo un attacco individuale ma anche
un attacco rivolto ad <<un individuo,
che, per numerose ragioni, è divenuto
il simbolo della resistenza alla
bellicoso politica Nato d'interferenza
negli affari interni della Jugoslavia
e alla guerra della Nato.>>
Secondo questa coalizione pacifista:
<<Agli occhi della Nato, questa guerra
sarà vinta, e sarà compiuto anche lo
smembramento della Jugoslavia,
solamente se e quando questo simbolo
sarà discreditato.>>
Milosevic si difende da solo
In altre parole, gli Stati Uniti e la
Nato hanno progettato all'Aja un
processo-vetrina per screditare e
punire Milosevic, e con ciò screditare
l'intera resistenza jugoslava. Ma
Milosevic li ha sorpresi. Si è rifiutato
di riconoscere l'autorità della corte
e sta imbastendo una dura difesa
politica e legale.
Nella sua dichiarazione iniziale, in
febbraio, il leader Jugoslavo ha
rovesciato politicamente contro la
Nato le sue accuse. Ha illustrato
l'attività disgregativa dell'imperialismo
tedesco nel riconoscere ed
incitare quegli elementi che tentavano
di separarsi dalla Jugoslavia,
fomentando così la guerra civile. Ha
poi descritto come gli Stati Uniti
abbiano infine guidato la Nato in una
guerra criminale che ha significato
78 giorni di bombardamento ad alta
tecnologia alle infrastruttura nazionali
ed ucciso o ferito migliaia di civili.
L'accusa ha presentato in seguito dei
testimoni che hanno cercato di
dimostrare la colpevolezza di
Milosevic per crimini di guerra. Il
quotidiano italiano Il Manifesto ha
riportato il 27 febbraio che attraverso
il suo controinterrogatorio Milosevic
ha screditato cinque testimoni nelle
prime due settimane del processo.
Milosevic ha continuato a sfidare
tutti i testimoni nel suo
controinterrogatorio. Alcuni hanno
dovuto ritrattare le proprie
dichiarazioni. Altri hanno dovuto
ammettere d'essere legati a gruppi come
l'UCK (l'Esercito di Liberazione del
Kosovo) che ha combattuto duramente
contro l'autorità con armi fornite
dagli Stati Uniti e dalla Germania.
Durante tutto questo, il Partito
Socialista di Serbia non era più al
potere. Milosevic preparava la sua
difesa in una cella di 3 metri per 4,5
con l'unico supporto di una linea
telefonica incerta. Ciononostante è stato
capace di preparare la difesa grazie
ad un forte appoggio fornito da
ricercatori ed esperti in Serbia che
simpatizzavano con la sua resistenza,
se non sostenevano direttamente la sua
politica. Già questo è stato un
segnale che all'interno della
Jugoslavia lo spirito di resistenza
all'imperialismo non è scomparso.
Perfino i suoi nemici politici sono
stati costretti a riconoscere nei media
che Milosevic stava ottenendo
solidarietà ed aiuto, specialmente in
Serbia, ma anche dovunque i suoi argomenti
hanno ottenuto visibilità. Un articolo
del primo marzo sul San Francisco
Chronicle che <<i serbi che seguono il
processo dicono che Milosevic stia
vincendo.>>
Con uno staff di 1100 uomini e tutto
il potere della Nato a sostegno, gli
accusatori del Tribunale Internazionale
per i crimini nell'ex-Jugoslavia
dell'Aja, finora non sono stati capaci
di costringere Milosevic sulla
difensiva. Di fronte a questa
situazione, i media hanno semplicemente
smesso di aggiornare sull'andamento
del processo. Sui giornali statunitensi
apparirà al massimo una volta alla
settimana. È un processo-vetrina senza
la vetrina, perché solo in pochi
potrebbero convincersi della
colpevolezza di Milosevic.
L'unico articolo recente di una certa
importanza, scritto il 30 maggio sul
New Yorker da Joseph Lelyveld,
ex-direttore esecutivo del New York
Times, era un evidente attacco a Milosevic.
Lelyveld accusava l'ex presidente
Jugoslavo d'"intimorire" i testimoni,
nonostante fosse totalmente privo di
potere reale.
Lelyveld scrisse che il generale
statunitense Wesley Clark stava
considerando di presentarsi come
testimone al processo e "sembrava che
si divertisse alla prospettiva
d'essere controinterrogato da Milosevic."
Chiunque abbia letto il libro di
Clark, "Modern Warfare", sa che vi si
ammette praticamente la natura
coloniale della guerra intrapresa dalla
Nato contro la Jugoslavia e che lo scopo
dei bombardamenti era d'intimidire i
civili ed obbligarli alla resa.
Molte persone che si sono opposte
all'aggressione statunitense e Nato alla
Jugoslavia sperano probabilmente che
il generale Clark rispetti la sua
promessa. Così, almeno per una volta,
un vero criminale di guerra siederà
davanti alla corte. Sarà anche
l'occasione per dimostrare come la guerra
mondiale di Bush sia la continuazione
dell'aggressione di Clinton alla
Jugoslavia.
Subject: TORONTO SUN // Judge tosses suit by Serbs
Date: Sat, 13 Jul 2002 13:22:26 -0400 (EDT)
From: Boba
...."To hold otherwise would permit any citizen to in effect hijack
Canadian foreign policy...."
....and I would add : No matter how wrong and immoral it is!
According to the judge's decision Canada could bomb any country if its
policy makers decide to do so.
Let us not forget that there was no public hearing in Canada on the
"war on Yugoslavia". We just woke up one morning and Canada was at war
(bombing Serbia). On September 11, we called it terrorism!
Boba Borojevic
==========
THE TORONTO SUN, Friday, July 12, 2002
Judge tosses suit by Serbs
$76M airstrike claim
By PHILIP LEE-SHANOK, TORONTO SUN
A $76-million lawsuit launched by Serbian- Canadians against the
government of Canada for participating in the "illegal" 1999 NATO
bombing of Yugoslavia has been thrown out.
The suit brought by 50 Canadians of Serbian descent and seven Yugoslav
nationals claimed that Canada's participation in the NATO-led military
action contravened international law and infringed on their Canadian
Charter rights.
In a ruling released yesterday, Ontario Superior Court Judge Thomas
Heeney threw out the statement of claim, which asked for compensation
for deaths, injuries and property damage suffered by the plaintiffs
and their relatives in Serbia.
HORNETS FLEW SORTIES
He said the bombing was a state-to-state action and not directed at
any individual member of a political community in Canada.
"To hold otherwise would permit any citizen to in effect hijack
Canadian foreign policy," Heeney said, adding that citizens who
voluntarily put themselves in the target zone can't claim the
government is violating their rights to life and security.
Eighteen Canadian CF-18 Hornet jets flew about 10% of 6,700 sorties
during airstrikes to pressure then-Serbian president Slobodan
Milosevic, to end attacks on ethnic Albanians.
===*===
Subject: heeney wrong
Date: Sat, 13 Jul 2002 22:48:51 +0100
From: "canauk" <canauk@...>
To: "Toronto Sun" <editor@...>
To The Editor
The Toronto Sun
From the Director of Christians Against Nato Aggression
1 Scales Road London N17 9HB
England
Tel: 0044 208 376 1454
canauk@...
www.canauk.human-rights.org
Dear Sir,
The learned Ontario Court judge Thomas Heeney threw out a claim from
Serbian victims of theNATO aggression because "to hold otherwise would
permit any citizen in effect to hijack Canadian foreign
policy...."(Sun report 12 July 2002)
But Canadian foreign policy has already been hijacked!
The UK Government derives its authority to engage in military action
without the consent of Parliament from a curious device known as the
"royal prerogative."
I assume the same constitutional fiction applies in Canada as well.
But a UK magazine (Private Eye) reliably informed us that the Queen
didn't know that her prerogative had been invoked, until she turned on
television & found the RAF were bombing Belgrade!
So who makes foreign policy? Can NATO politicians just wake up one
morning & decide to bomb somewhere because they have an intuitive
feeling they should do this?
Aren't they accountable to anyone?
The Canadian & British Governments engaged in monstrous war crimes
during the NATO bombardment of the Federal Republic of Yugoslavia
(FRY), which is why I sought to indict Mr Lloyd Axworthy, with other
NATO leaders, @ the Highgate Magistrates Court London in May 1999 on
charges of conspiracy to murder & to cause explosions in the FRY.
The Magistrate wouldn't issue the proceedings, as he said there wasn't
enough evidence.
But the evidence now, that there was a conspiracy to subvert
international law, & that Mr Axworthy was party to it is voluminous!
Why do Canadians remain in denial?
Surely it is clear to everyone how the USA is a rogue state, a
debauched Imperial power gone berserk.
US forces have been given another year, to kill, maim, rape, mutilate
& incinerate other people, while the Canadians by contrast have to
behave!
It was not "to end attacks on ethnic Albanians" that the 1999
Yugoslav-Canadian war began.
Rather it was because Canada chose to assist the US in its global
drive for hegemony. An expression of that policy was the opening of
another US military installation, Camp Bondsteel, situated in Kosovo &
the largest US base in Europe.
It was to demonstrate the power of Yankee Imperialism that thousands
of entirely innocent people were killed & injured in Yugoslavia by
NATO bombs & missiles - Canada, as usual, acting as lackey for the US.
The cover story was "humanitarian war."
Yours sincerely
William Spring
Date: Sat, 13 Jul 2002 13:22:26 -0400 (EDT)
From: Boba
...."To hold otherwise would permit any citizen to in effect hijack
Canadian foreign policy...."
....and I would add : No matter how wrong and immoral it is!
According to the judge's decision Canada could bomb any country if its
policy makers decide to do so.
Let us not forget that there was no public hearing in Canada on the
"war on Yugoslavia". We just woke up one morning and Canada was at war
(bombing Serbia). On September 11, we called it terrorism!
Boba Borojevic
==========
THE TORONTO SUN, Friday, July 12, 2002
Judge tosses suit by Serbs
$76M airstrike claim
By PHILIP LEE-SHANOK, TORONTO SUN
A $76-million lawsuit launched by Serbian- Canadians against the
government of Canada for participating in the "illegal" 1999 NATO
bombing of Yugoslavia has been thrown out.
The suit brought by 50 Canadians of Serbian descent and seven Yugoslav
nationals claimed that Canada's participation in the NATO-led military
action contravened international law and infringed on their Canadian
Charter rights.
In a ruling released yesterday, Ontario Superior Court Judge Thomas
Heeney threw out the statement of claim, which asked for compensation
for deaths, injuries and property damage suffered by the plaintiffs
and their relatives in Serbia.
HORNETS FLEW SORTIES
He said the bombing was a state-to-state action and not directed at
any individual member of a political community in Canada.
"To hold otherwise would permit any citizen to in effect hijack
Canadian foreign policy," Heeney said, adding that citizens who
voluntarily put themselves in the target zone can't claim the
government is violating their rights to life and security.
Eighteen Canadian CF-18 Hornet jets flew about 10% of 6,700 sorties
during airstrikes to pressure then-Serbian president Slobodan
Milosevic, to end attacks on ethnic Albanians.
===*===
Subject: heeney wrong
Date: Sat, 13 Jul 2002 22:48:51 +0100
From: "canauk" <canauk@...>
To: "Toronto Sun" <editor@...>
To The Editor
The Toronto Sun
From the Director of Christians Against Nato Aggression
1 Scales Road London N17 9HB
England
Tel: 0044 208 376 1454
canauk@...
www.canauk.human-rights.org
Dear Sir,
The learned Ontario Court judge Thomas Heeney threw out a claim from
Serbian victims of theNATO aggression because "to hold otherwise would
permit any citizen in effect to hijack Canadian foreign
policy...."(Sun report 12 July 2002)
But Canadian foreign policy has already been hijacked!
The UK Government derives its authority to engage in military action
without the consent of Parliament from a curious device known as the
"royal prerogative."
I assume the same constitutional fiction applies in Canada as well.
But a UK magazine (Private Eye) reliably informed us that the Queen
didn't know that her prerogative had been invoked, until she turned on
television & found the RAF were bombing Belgrade!
So who makes foreign policy? Can NATO politicians just wake up one
morning & decide to bomb somewhere because they have an intuitive
feeling they should do this?
Aren't they accountable to anyone?
The Canadian & British Governments engaged in monstrous war crimes
during the NATO bombardment of the Federal Republic of Yugoslavia
(FRY), which is why I sought to indict Mr Lloyd Axworthy, with other
NATO leaders, @ the Highgate Magistrates Court London in May 1999 on
charges of conspiracy to murder & to cause explosions in the FRY.
The Magistrate wouldn't issue the proceedings, as he said there wasn't
enough evidence.
But the evidence now, that there was a conspiracy to subvert
international law, & that Mr Axworthy was party to it is voluminous!
Why do Canadians remain in denial?
Surely it is clear to everyone how the USA is a rogue state, a
debauched Imperial power gone berserk.
US forces have been given another year, to kill, maim, rape, mutilate
& incinerate other people, while the Canadians by contrast have to
behave!
It was not "to end attacks on ethnic Albanians" that the 1999
Yugoslav-Canadian war began.
Rather it was because Canada chose to assist the US in its global
drive for hegemony. An expression of that policy was the opening of
another US military installation, Camp Bondsteel, situated in Kosovo &
the largest US base in Europe.
It was to demonstrate the power of Yankee Imperialism that thousands
of entirely innocent people were killed & injured in Yugoslavia by
NATO bombs & missiles - Canada, as usual, acting as lackey for the US.
The cover story was "humanitarian war."
Yours sincerely
William Spring
FOR IMMEDIATE RELEASE
Contact person: Fr. Sava (Janjic)
Information Service of the Diocese of Raska-Prizren
Kosovo and Metohija
http://www.decani.yunet.com
AFTER HOLY LITURGY ALBANIANS SET SERB MONASTERY
IN ZOCISTE ON FIRE
Velika Hoca, 21:50 July 14, 2002.
According to the latest information sent by Fr. Peter Ulemek from
Orahovac, immediately after the holy liturgy and leaving of the Bishop
with the congregation, local Albanians from Zociste village set the
fire in the monastery of SS Cosma and Damian. The fire has made
additional damage to this already desecrated holy shrine. Fr. Peter
was in the last group of Sebs who left the monastery under the KFOR
escort. While they were getting ready to leave a group of Albanians
began throwing stones at Serbs. Soon afterwards the local Serb priest
Fr. Srdjan Milenkovic received infomation that the monastery is
burning. Serbs in Velika Hoca immediately organized a fire brigade and
rushed with UNMIK police to Zociste to localize the fire.
After today's offensive and vulgar behavior of the Albanian mob in
presence of the Bishop, during the Holy Service, this last attack on
Zociste Monastery confirmed once again a clear intention of Albanin
extremists to eradicate the last Serb monuments in this region.
Today's behavior has proved that Prime Minister Rexhepi and Mr. Thaci
intentionally deceived Bishop Artemije last month when they promised
in front of US and German diplomats that they would create conditions
for the reconstruction of the monstery and the return of the expelled
Serb population to Zociste. In fact there are many indications which
prove that the PDK (so called Democratic Party of Kosovo, led by Mr.
Thaci and Rexhepi) was directly involved in the destruction of the
monastery as well as this last incident.
(We are enclosing one of the latest photos from the burned monastery
with a graffito of PDK and Thaci).
Information Service of the Diocese of Raska and Prizren
Kosovo and Metohija
Serbian Orthodox Diocese of Raska and Prizren
http://www.decani.yunet.com
Contact person: Fr. Sava (Janjic)
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Kosovo and Metohija
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AFTER HOLY LITURGY ALBANIANS SET SERB MONASTERY
IN ZOCISTE ON FIRE
Velika Hoca, 21:50 July 14, 2002.
According to the latest information sent by Fr. Peter Ulemek from
Orahovac, immediately after the holy liturgy and leaving of the Bishop
with the congregation, local Albanians from Zociste village set the
fire in the monastery of SS Cosma and Damian. The fire has made
additional damage to this already desecrated holy shrine. Fr. Peter
was in the last group of Sebs who left the monastery under the KFOR
escort. While they were getting ready to leave a group of Albanians
began throwing stones at Serbs. Soon afterwards the local Serb priest
Fr. Srdjan Milenkovic received infomation that the monastery is
burning. Serbs in Velika Hoca immediately organized a fire brigade and
rushed with UNMIK police to Zociste to localize the fire.
After today's offensive and vulgar behavior of the Albanian mob in
presence of the Bishop, during the Holy Service, this last attack on
Zociste Monastery confirmed once again a clear intention of Albanin
extremists to eradicate the last Serb monuments in this region.
Today's behavior has proved that Prime Minister Rexhepi and Mr. Thaci
intentionally deceived Bishop Artemije last month when they promised
in front of US and German diplomats that they would create conditions
for the reconstruction of the monstery and the return of the expelled
Serb population to Zociste. In fact there are many indications which
prove that the PDK (so called Democratic Party of Kosovo, led by Mr.
Thaci and Rexhepi) was directly involved in the destruction of the
monastery as well as this last incident.
(We are enclosing one of the latest photos from the burned monastery
with a graffito of PDK and Thaci).
Information Service of the Diocese of Raska and Prizren
Kosovo and Metohija
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PERCHE' SI DEVASTANO I CIMITERI IN KOSMET?
"I popoli ai quali avrai distrutto i cimiteri sicuramente
non sopravviveranno fino alla seconda generazione"
(Adolf Hitler, Mein Kampf)
===*===
NELLA NOTTE DI PASQUA DEVASTATO IL CIMITERO CRISTIANO-ORTODOSSO
A DJAKOVICA
+++ Albaner schänden Friedhof in Djakovica +++
DJAKOVICA, 5.Mai 2002. In besonders penetranter Weise haben Albaner den
christlichen Friedhof der Stadt Djakovica in der serbischen Provinz
Kosovo und Metochien geschändet. Die Albaner verwüsteten den Friedhof
ausgerechnet in der Osternacht. Die Albaner zerstörten einen Großteil
der Grabsteine.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
ANCHE A PASQUA IRRUZIONE DELLA KFOR NELLE ABITAZIONI DEI SERBI RIMASTI
A LJIPLJAN, IN CERCA DI ARMI, SENZA ALCUN ESITO
+++ KFOR bricht auch an Ostern in serbische Häuser ein +++
LIPLJAN, 5.Mai 2002. Ohne Rücksicht auf die Osterfeiern haben
KFOR-Soldaten heute in Lipljan erneut serbische Häuser nach angeblichen
Waffen durchsucht. Etwa 150 Menschen versammelten sich zu einer
spontanen Protestkundgebung gegen die Rücksichtslosigkeit der Soldaten.
STIMME KOSOVOS
SECONDO IL VESCOVO ARTEMIJE, AL 12 MAGGIO ERANO 110 GLI EDIFICI
RELIGIOSI ORTODOSSI DANNEGGIATI DAI NAZIONALISTI PAN-ALBANESI
IN KOSOVO SOTTO LO SGUARDO INERTE DELLE TRUPPE NATO
+++ Unter NATO 110 Kirchen und Klöster zerstört +++
PRIZREN, 12. Mai 2002. Der Bischof von Raszien und Prizren
Artemije sagte heute, daß unter der NATO-Herrschaft in der
serbischen Provinz Kosovo und Metochien in den letzten drei
Jahren albanische Banditen 110 christliche Klöster und Kirchen
zerstört und geschändet haben.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
CIRCA 400 I DESAPARECIDOS SERBI IN KOSMET
+++ 400 Serben in Gefangenenlagern +++
KOSOVOSKA MITROVICA, 13. Mai 2002. Simo Spasic, der
Koordinator der "Vereinigung der Familien von gekidnapten
und Vermissten Serben in Kosovo und Metochien", gab bekannt
daß die Vereinigung davon ausgeht, daß immer noch 400 Serben
von albanischen Terroristen gefangen gehalten werden und
Gefangenenlagern in ganz Kosovo und Metochien verteilt sind.
INET NEWS / AMSELFELD.COM
CONTINUA IL RITIRO DELLE TRUPPE RUSSE DAL KOSMET
Russische Armee verlässt Kosovo
MOSKAU, 15. Mai 2002. Russland hat am Dienstag mit dem Abzug
weiterer Truppen aus derserbischen Provinz Kosovo und Metochien
begonnen. Insgesamt soll die Zahl russischer Soldaten in der
serbischen Provinz in den kommenden Wochen auf 600 halbiert
werden, wie der Sprecher des Verteidigungsministeriums, Nikolai
Baranow, in Moskau erklärte. 1999 bestand das russische Kontingent
in Kosovo und Metochien aus 3.600 Soldaten. Sie wurden dort neben
der der NATO-Truppe stationiert. Russischen Medienberichten zufolge
sind Sparmaßnahmen einer der Gründe für die Reduzierung des
Kontingents. Darüber hinaus sei die Armee unzufrieden mit der
Effektivität der Balkanmissionen
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
NEGATO L'ACCESSO ALLE PRIGIONI DEL KOSOVO PERSINO AL
RAPPRESENTANTE ONU MAREK NOWICKI
+++ Ombudsmann droht mit Rücktritt +++
PRISTINA, 04. Juni 2002. Der Ombudsmann in der
südserbischen Provinz Kosovo und Metochien, der Pole Marek
Antoni Nowicki, hat in einen Brief an den UNMIK-
Verwaltungschef Michael Steiner seinen Rücktritt für den
Fall angedroht, dass die rechtsstaatliche Ordnung
nicht wieder hergestellt wird. Nowicki und sein
Mitarbeiter waren an einem Besuch des Dubrava-
Gefängnisses bei der metochischen Stadt Istok gehindert
worden. Er sei sehr überrascht und besorgt über diesen
Zwischenfall. Seine Institution habe laut Gesetz
unmittelbaren, vertraulichen und sofortigen Zugang zu
jeder inhaftierten Person in Kosovo und Metochien, so
Nowicki. "Der Ombudsmann hat das Recht, zu jeder Zeit,
alle Einrichtungen zu besuchen, in denen Menschen in Haft
gehalten werden, und kann an Sitzungen teilnehmen,
die mit diesen Menschen zu tun haben. Der Ombudsmann kann
auch private Treffen mit diesen Menschen abhalten",
heißt es in dem Schreiben.
Die neue albanisch-dominierte "Regierung" von Kosovo
und Metochien hatte vor kurzem entschieden, dass der
Ombudsmann seine Besuche in Haftanstalten oder bei
Besuchen mit Häftlingen im Voraus ankündigen müsse.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
LA MAGGIORANZA FILO-OCCIDENTALE DEL PARLAMENTO SERBO
APPROVA LA AMNISTIA PER I TERRORISTI PAN-ALBANESI
PARLIAMENT PASSES AMNESTY BILL AFFECTING ETHNIC ALBANIAN REBELS
BELGRADE,June 4(Beta) - The lower house of Parliament on June 4
passed the Amnesty Bill for Southern Serbia which pertains to
Yugoslav citizens suspected of participating in terrorism
operations from Jan. 1 1999 to May 31, 2001.
The bill was backed by 70 MPs, 26 were against, and there were
no abstentions. The bill passed following short consultations
between party whips.
On a request from the opposition, the cabinet put off the passage
of several other urgent bills, saying they would be debated at an
emergency session of Parliament by the end of the month.
SASSAIOLA CONTRO IL PATRIARCATO DI PEC
+++ Wieder Steine auf das Patriarchat in Pec +++
PEC, 17. Juni 2002. Die Abteilung des Koordinationszentrums
für zivile Fälle in Kosovo und Metochien gab heute bekannt, dass
das Patriarchat in Pec gestern wieder mit Steinen beworfen wurde.
In der Bekanntmachung hieß es: "Unbekannte Albaner haben die
Eingangstür des Klosters von der Straße aus beworfen, die direkt
vor den Toren des Kloster verläuft. Zum Glück wurde niemand durch
die Steine verletzt und es wurde auch kein materieller Schaden
an dem Kloster verursacht. Sie haben nur für große Aufregung unter
den Nonnen des Klosters gesorgt, weil einige Steine auf das Dach
der Kirche des Klosters geworfen wurden." Das war ein wiederholter
Angriff auf das Kloster. In der Vergangenheit haben Albaner
das Kloster des öfteren mit Steinen und anderen Gegenständen beworfen,
versucht sie zu beschädigen und die Nonnen von dort zu vertreiben.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
LA KFOR DIRETTAMENTE IMPEGNATA NEL REPULISTI ETNICO A PRISTINA:
SVUOTATI GLI APPARTAMENTI DI ACCADEMICI, ARTISTI E STUDENTI
+++ Zwangsräumung von serbischen Wohnungen in Pristina +++
PRISTINA, 17. Juni 2002. Angehörige der UN-Polizei und des "Kosovo
Schutzkorps" haben im Beisein der KFOR-Truppen im Studentenviertel
in den frühen Morgenstunden angefangen, 57 Wohnungen von serbischen
Professoren und Lehrern, die zur Zeit auf der ausgesiedelten
Universität unterrichten, zu räumen. In diese Wohnungen werden
dann wohnungslose albanische Familien angesiedelt, berichtet die
Nachrichtenagentur SRNA. Alle Zufahrtsstraßen zu diesem Wohnviertel
wurden abgeriegelt, in dem zur Zeit nur noch neun Serben leben.
Als erstes wurde die Galerie Ikonos der Schriftstellerin Darinka
Jevric geräumt. Die Angehörigen der UN-Polizei warfen Bücher
der Schriftstellerin auf die Straße ,die sie 1999 mit Hilfe der
russischen KFOR-Soldaten in die Galerie geschafft hat, da in ihre
Wohnung eine albanische Familie eingedrungen ist und immer noch
lebt. Aus der Galerie wurden 1000 Bücher und etwa hundert
Bilder auf die Straße geworfen, mit zum Teil persönlichen
Widmungen von berühmten Künstlern und Schriftstellern aus dem
alten Jugoslawien.
BEOGRAD.COM / AMSELFELD.COM
ACCOGLIENZA SCIOCCANTE BEGLI USA PER LA DELEGAZIONE SERBO-KOSOVARA
Shocking incident in United States, Rada Trajkovic
WASHINGTON, June 19 (Tanjug) - Deputy club head of the Serbian Coalition
"Povratak" (Return) in Kosovo parliament Rada Trajkovic described as
shocking the incident when a parliamentary delegation of Kosovo in
Washington was received by congressmen who are supporting an independent
Kosovo. "That was really shocking, I think that it was unfortunately
in the service of drawing away Serbs from Albanians," she said for the
Voice of America, and added that in a sign of protest Serbian deputies
left the meeting with four US congressmen. Trajkovic assessed that
in that way "the goal of the US government has been compromised."
"From that meeting we have returned as absolutely separated Serbs and
Albanians," Rada Trajkovic said and voiced hope that "people will
recognize what is the interest of all in Kosovo, and that is a
multiethnic Kosovo.
DANNEGGIAMENTI AL CIMITERO CRISTIANO DI ORAHOVAC
+++ Geschändeter christlicher Friedhof in Orahovac +++
ORAHOVAC, 14.Juni 2002. Mindestens die Hälfte der
Grabmale auf dem christlichen Friedhof der Stadt
Orahovac in der serbischen Provinz Kosovo und Metochien
sind zerstört und mit Parolen der albanischen
Terrororganisation UCK geschändet worden. Dies
berichtete Dejan Baljosevic, Mitglied des kirchlichen
Gemeinderates und stellvertretender Chef der
Lokalverwaltung in Orahovac und Velika Hoca.
FoNet / AMSELFELD.COM
DANNEGGIAMENTI AL CIMITERO CRISTIANO DI MILOSEVO
+++ Amselfeld: albanische Banditen schänden Friedhof +++
PRISTINA, 24. Juni 2002. Im serbischen Dorf Milosevo bei Pristina
schändeten albanische Banditen letzte Woche 74 Grabsteine, sagte
heute Rodoljub Dutina, ein Serbe aus Milosevo.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
CONDANNA DI NOWICKI PER I DANNEGGIAMENTI NEI CIMITERI,
FIRMATI "UCK" CON VERNICE ROSSA
+++ Novitzki verurteilt Friedhofsschändung +++
PRISTINA, 07. Juli 2002. Der Ombudsmann, für Kosovo und
Metochien, Marek Novitzki, verurteilte die Zerstörung
serbischer Friedhöfe in Kosovo und Metochien als einen
"Akt des Vandalismus und Barbarei". Marek Novitzki hat
diese Woche die zerstörten Friedhöfe in Brestovik und
Sigi bei Pec, Piskoste bei Djakovica sowie den städtischen
Friedhof in Orahovac und den Friedhof in Milosevo bei
Obilic besucht. An manchen der zerschlagenen und
umgeworfenen Grabsteinen war mit roter Farbe die
Aufschrift "UCK" aufgesprüht.
BEOGRAD.COM / AMSELFELD.COM
CENTINAIA DI FURTI DI AUTO IN POCHI MESI
+++ Kosovo und Metochien: Hunderte von Autodiebstählen +++
PRISTINA, 07. Juli 2002. In den letzten sechs Monaten
wurden in Kosovo und Metochien 558 Autos gestohlen.
Nur eine geringe Anzahl von gestohlenen Fahrzeugen
konnte gefunden werden, gab die UNMIK heute bekannt.
Die Kosovo-albanische Mafia stiehlt jedes Jahr in Westeuropa
mehrere Zehntausend Autos und "legalisiert" sie in
Albanien und Kosovo und Metochien mit Hilfe gefälschter
Fahrzeugpapiere.
FONET / AMSELFELD.COM
IN KOSOVO COME IN ALBANIA PROSPERANO LE PIANTAGIONI DI
MARIHUANA
+++ Marihuanaanbau in Kosovo und Metochien +++
VUCITRN, 14. Juli 2002. In den letzten zwei Wochen hat
die UN-Polizei und Angehörige der NATO-Truppen in
Kosovo und Metochien vier Felder gefunden, die einer
Fläche von insgesamt 400 Quadratmeter entsprechen, auf
denen Marihuana gesät worden war. Der Sprecher der
UMNIK-Polizei, John Chapman, gab bekannt, dass KFOR-
Soldaten erst ein Feld neben einer vielbefahrenen Straße
in Vucitrn, im Norden von Kosovo und Metochien, gefunden
haben. Auf der Straße patrouillieren regelmäßig KFOR-Soldaten.
Nach diesem Fund, hat die Polizei nach weiteren
Marihuanafeldern gesucht und drei weitere in dem selben
Gebiet gefunden.
TANJUG / AMSELFELD.COM
"I popoli ai quali avrai distrutto i cimiteri sicuramente
non sopravviveranno fino alla seconda generazione"
(Adolf Hitler, Mein Kampf)
===*===
NELLA NOTTE DI PASQUA DEVASTATO IL CIMITERO CRISTIANO-ORTODOSSO
A DJAKOVICA
+++ Albaner schänden Friedhof in Djakovica +++
DJAKOVICA, 5.Mai 2002. In besonders penetranter Weise haben Albaner den
christlichen Friedhof der Stadt Djakovica in der serbischen Provinz
Kosovo und Metochien geschändet. Die Albaner verwüsteten den Friedhof
ausgerechnet in der Osternacht. Die Albaner zerstörten einen Großteil
der Grabsteine.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
ANCHE A PASQUA IRRUZIONE DELLA KFOR NELLE ABITAZIONI DEI SERBI RIMASTI
A LJIPLJAN, IN CERCA DI ARMI, SENZA ALCUN ESITO
+++ KFOR bricht auch an Ostern in serbische Häuser ein +++
LIPLJAN, 5.Mai 2002. Ohne Rücksicht auf die Osterfeiern haben
KFOR-Soldaten heute in Lipljan erneut serbische Häuser nach angeblichen
Waffen durchsucht. Etwa 150 Menschen versammelten sich zu einer
spontanen Protestkundgebung gegen die Rücksichtslosigkeit der Soldaten.
STIMME KOSOVOS
SECONDO IL VESCOVO ARTEMIJE, AL 12 MAGGIO ERANO 110 GLI EDIFICI
RELIGIOSI ORTODOSSI DANNEGGIATI DAI NAZIONALISTI PAN-ALBANESI
IN KOSOVO SOTTO LO SGUARDO INERTE DELLE TRUPPE NATO
+++ Unter NATO 110 Kirchen und Klöster zerstört +++
PRIZREN, 12. Mai 2002. Der Bischof von Raszien und Prizren
Artemije sagte heute, daß unter der NATO-Herrschaft in der
serbischen Provinz Kosovo und Metochien in den letzten drei
Jahren albanische Banditen 110 christliche Klöster und Kirchen
zerstört und geschändet haben.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
CIRCA 400 I DESAPARECIDOS SERBI IN KOSMET
+++ 400 Serben in Gefangenenlagern +++
KOSOVOSKA MITROVICA, 13. Mai 2002. Simo Spasic, der
Koordinator der "Vereinigung der Familien von gekidnapten
und Vermissten Serben in Kosovo und Metochien", gab bekannt
daß die Vereinigung davon ausgeht, daß immer noch 400 Serben
von albanischen Terroristen gefangen gehalten werden und
Gefangenenlagern in ganz Kosovo und Metochien verteilt sind.
INET NEWS / AMSELFELD.COM
CONTINUA IL RITIRO DELLE TRUPPE RUSSE DAL KOSMET
Russische Armee verlässt Kosovo
MOSKAU, 15. Mai 2002. Russland hat am Dienstag mit dem Abzug
weiterer Truppen aus derserbischen Provinz Kosovo und Metochien
begonnen. Insgesamt soll die Zahl russischer Soldaten in der
serbischen Provinz in den kommenden Wochen auf 600 halbiert
werden, wie der Sprecher des Verteidigungsministeriums, Nikolai
Baranow, in Moskau erklärte. 1999 bestand das russische Kontingent
in Kosovo und Metochien aus 3.600 Soldaten. Sie wurden dort neben
der der NATO-Truppe stationiert. Russischen Medienberichten zufolge
sind Sparmaßnahmen einer der Gründe für die Reduzierung des
Kontingents. Darüber hinaus sei die Armee unzufrieden mit der
Effektivität der Balkanmissionen
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
NEGATO L'ACCESSO ALLE PRIGIONI DEL KOSOVO PERSINO AL
RAPPRESENTANTE ONU MAREK NOWICKI
+++ Ombudsmann droht mit Rücktritt +++
PRISTINA, 04. Juni 2002. Der Ombudsmann in der
südserbischen Provinz Kosovo und Metochien, der Pole Marek
Antoni Nowicki, hat in einen Brief an den UNMIK-
Verwaltungschef Michael Steiner seinen Rücktritt für den
Fall angedroht, dass die rechtsstaatliche Ordnung
nicht wieder hergestellt wird. Nowicki und sein
Mitarbeiter waren an einem Besuch des Dubrava-
Gefängnisses bei der metochischen Stadt Istok gehindert
worden. Er sei sehr überrascht und besorgt über diesen
Zwischenfall. Seine Institution habe laut Gesetz
unmittelbaren, vertraulichen und sofortigen Zugang zu
jeder inhaftierten Person in Kosovo und Metochien, so
Nowicki. "Der Ombudsmann hat das Recht, zu jeder Zeit,
alle Einrichtungen zu besuchen, in denen Menschen in Haft
gehalten werden, und kann an Sitzungen teilnehmen,
die mit diesen Menschen zu tun haben. Der Ombudsmann kann
auch private Treffen mit diesen Menschen abhalten",
heißt es in dem Schreiben.
Die neue albanisch-dominierte "Regierung" von Kosovo
und Metochien hatte vor kurzem entschieden, dass der
Ombudsmann seine Besuche in Haftanstalten oder bei
Besuchen mit Häftlingen im Voraus ankündigen müsse.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
LA MAGGIORANZA FILO-OCCIDENTALE DEL PARLAMENTO SERBO
APPROVA LA AMNISTIA PER I TERRORISTI PAN-ALBANESI
PARLIAMENT PASSES AMNESTY BILL AFFECTING ETHNIC ALBANIAN REBELS
BELGRADE,June 4(Beta) - The lower house of Parliament on June 4
passed the Amnesty Bill for Southern Serbia which pertains to
Yugoslav citizens suspected of participating in terrorism
operations from Jan. 1 1999 to May 31, 2001.
The bill was backed by 70 MPs, 26 were against, and there were
no abstentions. The bill passed following short consultations
between party whips.
On a request from the opposition, the cabinet put off the passage
of several other urgent bills, saying they would be debated at an
emergency session of Parliament by the end of the month.
SASSAIOLA CONTRO IL PATRIARCATO DI PEC
+++ Wieder Steine auf das Patriarchat in Pec +++
PEC, 17. Juni 2002. Die Abteilung des Koordinationszentrums
für zivile Fälle in Kosovo und Metochien gab heute bekannt, dass
das Patriarchat in Pec gestern wieder mit Steinen beworfen wurde.
In der Bekanntmachung hieß es: "Unbekannte Albaner haben die
Eingangstür des Klosters von der Straße aus beworfen, die direkt
vor den Toren des Kloster verläuft. Zum Glück wurde niemand durch
die Steine verletzt und es wurde auch kein materieller Schaden
an dem Kloster verursacht. Sie haben nur für große Aufregung unter
den Nonnen des Klosters gesorgt, weil einige Steine auf das Dach
der Kirche des Klosters geworfen wurden." Das war ein wiederholter
Angriff auf das Kloster. In der Vergangenheit haben Albaner
das Kloster des öfteren mit Steinen und anderen Gegenständen beworfen,
versucht sie zu beschädigen und die Nonnen von dort zu vertreiben.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
LA KFOR DIRETTAMENTE IMPEGNATA NEL REPULISTI ETNICO A PRISTINA:
SVUOTATI GLI APPARTAMENTI DI ACCADEMICI, ARTISTI E STUDENTI
+++ Zwangsräumung von serbischen Wohnungen in Pristina +++
PRISTINA, 17. Juni 2002. Angehörige der UN-Polizei und des "Kosovo
Schutzkorps" haben im Beisein der KFOR-Truppen im Studentenviertel
in den frühen Morgenstunden angefangen, 57 Wohnungen von serbischen
Professoren und Lehrern, die zur Zeit auf der ausgesiedelten
Universität unterrichten, zu räumen. In diese Wohnungen werden
dann wohnungslose albanische Familien angesiedelt, berichtet die
Nachrichtenagentur SRNA. Alle Zufahrtsstraßen zu diesem Wohnviertel
wurden abgeriegelt, in dem zur Zeit nur noch neun Serben leben.
Als erstes wurde die Galerie Ikonos der Schriftstellerin Darinka
Jevric geräumt. Die Angehörigen der UN-Polizei warfen Bücher
der Schriftstellerin auf die Straße ,die sie 1999 mit Hilfe der
russischen KFOR-Soldaten in die Galerie geschafft hat, da in ihre
Wohnung eine albanische Familie eingedrungen ist und immer noch
lebt. Aus der Galerie wurden 1000 Bücher und etwa hundert
Bilder auf die Straße geworfen, mit zum Teil persönlichen
Widmungen von berühmten Künstlern und Schriftstellern aus dem
alten Jugoslawien.
BEOGRAD.COM / AMSELFELD.COM
ACCOGLIENZA SCIOCCANTE BEGLI USA PER LA DELEGAZIONE SERBO-KOSOVARA
Shocking incident in United States, Rada Trajkovic
WASHINGTON, June 19 (Tanjug) - Deputy club head of the Serbian Coalition
"Povratak" (Return) in Kosovo parliament Rada Trajkovic described as
shocking the incident when a parliamentary delegation of Kosovo in
Washington was received by congressmen who are supporting an independent
Kosovo. "That was really shocking, I think that it was unfortunately
in the service of drawing away Serbs from Albanians," she said for the
Voice of America, and added that in a sign of protest Serbian deputies
left the meeting with four US congressmen. Trajkovic assessed that
in that way "the goal of the US government has been compromised."
"From that meeting we have returned as absolutely separated Serbs and
Albanians," Rada Trajkovic said and voiced hope that "people will
recognize what is the interest of all in Kosovo, and that is a
multiethnic Kosovo.
DANNEGGIAMENTI AL CIMITERO CRISTIANO DI ORAHOVAC
+++ Geschändeter christlicher Friedhof in Orahovac +++
ORAHOVAC, 14.Juni 2002. Mindestens die Hälfte der
Grabmale auf dem christlichen Friedhof der Stadt
Orahovac in der serbischen Provinz Kosovo und Metochien
sind zerstört und mit Parolen der albanischen
Terrororganisation UCK geschändet worden. Dies
berichtete Dejan Baljosevic, Mitglied des kirchlichen
Gemeinderates und stellvertretender Chef der
Lokalverwaltung in Orahovac und Velika Hoca.
FoNet / AMSELFELD.COM
DANNEGGIAMENTI AL CIMITERO CRISTIANO DI MILOSEVO
+++ Amselfeld: albanische Banditen schänden Friedhof +++
PRISTINA, 24. Juni 2002. Im serbischen Dorf Milosevo bei Pristina
schändeten albanische Banditen letzte Woche 74 Grabsteine, sagte
heute Rodoljub Dutina, ein Serbe aus Milosevo.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
CONDANNA DI NOWICKI PER I DANNEGGIAMENTI NEI CIMITERI,
FIRMATI "UCK" CON VERNICE ROSSA
+++ Novitzki verurteilt Friedhofsschändung +++
PRISTINA, 07. Juli 2002. Der Ombudsmann, für Kosovo und
Metochien, Marek Novitzki, verurteilte die Zerstörung
serbischer Friedhöfe in Kosovo und Metochien als einen
"Akt des Vandalismus und Barbarei". Marek Novitzki hat
diese Woche die zerstörten Friedhöfe in Brestovik und
Sigi bei Pec, Piskoste bei Djakovica sowie den städtischen
Friedhof in Orahovac und den Friedhof in Milosevo bei
Obilic besucht. An manchen der zerschlagenen und
umgeworfenen Grabsteinen war mit roter Farbe die
Aufschrift "UCK" aufgesprüht.
BEOGRAD.COM / AMSELFELD.COM
CENTINAIA DI FURTI DI AUTO IN POCHI MESI
+++ Kosovo und Metochien: Hunderte von Autodiebstählen +++
PRISTINA, 07. Juli 2002. In den letzten sechs Monaten
wurden in Kosovo und Metochien 558 Autos gestohlen.
Nur eine geringe Anzahl von gestohlenen Fahrzeugen
konnte gefunden werden, gab die UNMIK heute bekannt.
Die Kosovo-albanische Mafia stiehlt jedes Jahr in Westeuropa
mehrere Zehntausend Autos und "legalisiert" sie in
Albanien und Kosovo und Metochien mit Hilfe gefälschter
Fahrzeugpapiere.
FONET / AMSELFELD.COM
IN KOSOVO COME IN ALBANIA PROSPERANO LE PIANTAGIONI DI
MARIHUANA
+++ Marihuanaanbau in Kosovo und Metochien +++
VUCITRN, 14. Juli 2002. In den letzten zwei Wochen hat
die UN-Polizei und Angehörige der NATO-Truppen in
Kosovo und Metochien vier Felder gefunden, die einer
Fläche von insgesamt 400 Quadratmeter entsprechen, auf
denen Marihuana gesät worden war. Der Sprecher der
UMNIK-Polizei, John Chapman, gab bekannt, dass KFOR-
Soldaten erst ein Feld neben einer vielbefahrenen Straße
in Vucitrn, im Norden von Kosovo und Metochien, gefunden
haben. Auf der Straße patrouillieren regelmäßig KFOR-Soldaten.
Nach diesem Fund, hat die Polizei nach weiteren
Marihuanafeldern gesucht und drei weitere in dem selben
Gebiet gefunden.
TANJUG / AMSELFELD.COM
