Informazione

Bush: "Colpiremo i colpevoli e chi d� loro sostegno e appoggio"
Powell: "Puniremo anche i paesi complici"
da La Repubblica 15 settembre pag. 4

"[...] La resistenza afgana [anche talebana ndr] � stata sostenuta
dai servizi di intelligence degli Stati Uniti e dell' Arabia Saudita con
quasi $6 miliardi di valore in armi.[...] "
In Afghan Taliban Camps Were Built by NATO - The New York Times
August 24, 1998

"[...] L?amministrazione Bush non si � lasciata intimidire. La
settimana scorsa ha versato altri 43 milioni di dollari in assistenza
all?Afghanistan, arrivando cos� ad un aiuto complessivo per quest?anno
di 124 milioni [di dollari] e ponendo cos� gli Stati uniti come primo
paese donatore umanitario.
Da 'The Washington Post,' 25 maggio 2001

Segue articolo tratto da 'Times of India' in:
http://emperors-clothes.com/docs/pak.htm dagli accenni anti-pakistani (�
un giornale indiano...) ma il commento � frutto di una collaborazione
eccellente, ignorata dalla CIA. L'articolo � datato all'indomani della
distruzione delle statue dei Buddha. La traduzione � semiautomatica per
cui pazientate...

Gian.


*** La CIA ha collaborato con il Pakistan per creare i Taliban ***

LONDRA: L'agenzia centrale di intelligence (CIA) ha lavorato in
tandem con il Pakistan per creare "il mostro" che � oggi il potere
Taliban nell'Afghanistan, � quanto afferma uno dei pi� importanti
esperti statunitensi sull'asia del sud.
"Li ho avvertiti che stavamo creando un mostro" Selig Harrison del
"Woodrow Wilson International Centre for Scholars" ne parla alla
conferenza sul "terrorismo e sicurezza regionale: Gestione delle sfide
in Asia" Harrison dice: "La CIA ha fatto un errore storico nel
consigliare ai gruppi islamici di tutto il mondo di venire
nell'Afghanistan".
Gli Stati Uniti hanno fornito 3 miliardi di dollari per lo sviluppo
dei questi gruppi islamici ed hanno accettato che fosse il Pakistan ad
allocarli, afferma ancora. Harrison, che ha parlato prima che l'assalto
di Taliban sulle statue di Buddha fosse lanciato, ha detto al gathering
degli esperti di sicurezza che aveva avuto riunioni con le guide della
CIA nel momento in cui le forze islamiche stavano rinforzando
nell'Afghanistan. "mi hanno detto che tanto pi� erano fanatici e tanto
pi� ferocemente avrebbero combattuto contro i Soviet". "lo li ho
avvertiti che stavamo creando un mostro" Harrison, che ha scritto cinque
libri sugli affari asiatici e sui rapporti degli Stati Uniti con l'Asia,
ha avuto un vasto contatto con la CIA e i leader politici in Asia del
Sud. Harrison era un membro d'onore della "Carnegie Endowment for
International Peace" fra 1974 e 1996. Harrison che ora � membro del "The
Century Foundation" ha ricordato anche una conversazione che ha avuto
con il vecchio Gen Zia-ul Haq del Pakistan.
"Gen Zia mi ha parlato dell'espansione della sfera di influenza del
Pakistan per gestire l'Afghanistan, l'Uzbekistan e Tajikstan ed ancora
l'Iran e la Turchia". Un disegno che continua.
Gen. Mohammed Aziz che � stato coinvolto in quanto il programma di
Zia ora � stato elevato ad una posizione chiave dall'esecutivo
principale, Gen. Pervez Musharraf.

Le vecchie associazioni fra le agenzie di intelligence continuano,
"La CIA ha ancora collegamenti vicini con il ISI (Inter-Services
intelligence del Pakistan)". Sono questi soldi e queste armi che hanno
aiutato l'accumulazione dei Taliban, "i Taliban non sono reclutati dai
madrassas (scuole teologiche musulmane) ma sono invece sul libro paga
del ISI (servizi interni di intelligence, l'ala di intelligence del
governo pakistano)"
I Taliban ora " stanno prendendo la via del terrorismo."
Harrison ha parlato anche delle richieste della risoluzione numero
1333 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un embargo
delle armi ai Taliban. "ma � una risoluzione senza forza perch� non
fornisce le sanzioni per mancanza di conformit�" e inoltre "Gli Stati
Uniti non stanno sostenendo i Russi che desiderino dare pi� forza alla
risoluzione." Ora � il Pakistan che "ha in mano la chiave del futuro
dell' Afghanistan".
"La creazione del Taliban era centrale nella visione di
pan-Islamismo del Pakistan, la CIA fece l'errore storico di consigliare
ai gruppi islamici da tutto il mondo di venire in Afghanistan". La
creazione del Taliban "era stata attivamente consigliata dall'ISI e
dalla CIA".
"Il Pakistan ha solo sviluppato una quinta colonna afgana al potere
pakistano" (C) 'Times of India', 2001 Reprinted for Fair Use Only

http://emperors-clothes.com/docs/pak.htm


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Perch� Washington vuole l'Afghanistan

di Jared Israel, Rick Rozoff & Nico Varkevisser [18 Settembre 2001]

da "Emperors-clothes" (ampi stralci)
Traduzione di Luca, Vicenza. Versione originale:

> http://emperors-clothes.com/analysis/afghan.htm

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"Il mio Paese comprende realmente che questa � la Terza Guerra
Mondiale? E se questo attacco � la Pearl Harbor della Terza Guerra
Mondiale, significa che abbiamo davanti una lunga, lunga guerra".
(Thomas Friedman, 'New York Times,' 13 settembre 2001)

Gli uomini chiave del governo Usa e dei media hanno usato il
bombardamento del World Trade Center e del Pentagono per creare uno
stato internazionale di paura. Questo ha portato i pi� vicini alleati
di Washington (in particolare Germania e Gran Bretagna, ma non
l'Italia) ad accordare carta bianca per quanto riguarda la loro
partecipazione alle rappresaglie Usa.

Ed � servito ad oscurare la domanda pi� importante: Washington
nasconde altre intenzioni, una strategia che va oltre lo sganciare
bombe? E se esiste, cos'�, e che conseguenze ha per il mondo?

***

Alcuni titoli di prima pagina dei principali giornali statunitensi:


"Terza Guerra Mondiale" ('New York Times,' 13/9)

"Diamo una chance alla guerra" ('Philadelphia Inquirer,' 13/9)

"E' il momento di usare l'opzione nucleare" ('Washington Times,'
14/9).



Inizialmente, una serie di stati � stato minacciato in quanto
"sostenitori del terrorismo", che non sono "con noi", perci� sono
"contro di noi": Cuba, Iran, Iraq, Libia, Corea del Nord, Sudan e
Siria.

Pur diversi per molti aspetti, essi hanno in comune tre cose: hanno
affrontato decenni di ostilit� degli Stati Uniti, i loro governi sono
laici e non hanno connessioni con Osama bin Laden.

In "Diamo una chance alla guerra" ('Philadelphia Inquirer') David
Perlmutter ha avvertito che, se questi paesi non ubbidiranno agli
ordini di Washington, essi dovranno: "Prepararsi alla distruzione
sistematica di tutte le centrali energetiche, tutte le raffinerie,
tutti gli oleodotti, tutte le installazioni militari, tutti gli uffici
governativi in tutta la nazione... il collasso totale della loro
economia per una generazione."

I paesi che collaborarono alla creazione del regime talebano,
addestrando e finanziando le forze di Osama bin Laden, e che non
hanno mai smesso di versare fondi ai Talebani - cio� il Pakistan, i
fedeli alleati degli Usa Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, e gli
Stati Uniti stessi - non sono stati messi nella lista dei "nemici". Al
contrario, sono tutti alleati nella Nuova Guerra Mondiale contro il
terrorismo.

E solo ieri, tanto per alzare il tiro, il Segretario alla Difesa
Donald Rumsfeld ha detto: "Gli Stati Uniti si impegneranno in uno
sforzo multilaterale per colpire le organizzazioni terroristiche nei
60 paesi che le sostengono. Non abbiamo altra scelta".

La minaccia di bombardare un terzo delle nazioni del mondo ha
spaventato molta gente. E questa, secondo noi, ne era l'intenzione.
Per due motivi.

Primo, se Washington limiter� i suoi attacchi, aggredendo
principalmente l'Afghanistan, il mondo tirer� un sospiro di sollievo.

E noi pensiamo che Washington attaccher� fortemente l'Afghanistan -
per primo. Altre violazioni di sovranit�, oltre all'uso forzato del
Pakistan come base per gli attacchi, seguiranno a sostegno
dell'iniziativa principale. Potrebbe svilupparsi ad esempio altro
terrorismo di stato, come un aumento dei bombardamenti non provocati
sull'Iraq (come diversivo).

Ma al centro dell'attenzione nell'immediato, noi pensiamo ci sar�
l'Afghanistan.

Secondo, questa tattica del terrore serve a distrarre dalla strategia
principale di Washington, molto pi� pericolosa della minaccia di
bombardare numerosi paesi.

Washington vuole impossessarsi dell'Afghanistan al fine di accelerare
il completamento della frammentazione delle repubbliche ex sovietiche,
cos� come ha distrutto la ex Jugoslavia.

E questo � il pi� grave dei rischi che corre l'umanit�.



COSA VUOLE WASHINGTON DAL MISERO AFGHANISTAN?

Per rispondere a questa domanda bisogna prendere la carta geografica
dell'Europa e dell'Asia. Considerate l'enorme estensione dell'ex
Unione Sovietica, in particolare della Russia.

La Russia non � solo molto estesa, possiede ricchezze incalcolabili
(la maggior parte non ancora sfruttate), ma � l'unica potenza nucleare
mondiale oltre agli Usa.

A dispetto di ci� che crede l'opinione pubblica, la potenza militare
russa non � stata distrutta; anzi, � decisamente pi� forte, in
relazione agli Usa, che durante il primo periodo della Guerra Fredda.

Se gli Stati Uniti riusciranno a frantumare la Russia e le altre
repubbliche ex sovietiche in entit� deboli e controllate dalla Nato,
Washington avr� le mani libere per sfruttare le immense ricchezze di
quelle terre dove e come vorr�, senza temere reazioni.

E a dispetto delle chiacchiere che parlano di una collaborazione tra
Russia e Stati Uniti, e nonostante i gravi danni provocati in Russia
dal Fondo Monetario Internazionale, queste rimangono le intenzioni
della politica Usa. (3)

L'Afghanistan ha una posizione strategica, non solo perch� confina
con Iran, India, e persino (con una piccola striscia) con la Cina, ma,
molto pi� importante, condivide confini e religione con le repubbliche
centro asiatiche dell'ex Unione Sovietica: Uzbekistan, Turkmenistan e
Tajikistan. Le prime due confinano a loro volta con il Kazakhstan, che
confina direttamente con la Russia.

L'Asia centrale � strategica non solo per i vasti giacimenti
petroliferi, ma soprattutto per la sua posizione. Se Washington
dovesse arrivare a controllare queste repubbliche, a quel punto
avrebbe basi militari nelle aree seguenti: il Baltico, i Balcani, la
Turchia, e le repubbliche in questione.

E questo sarebbe un cappio attorno al collo della Russia.

Si aggiunga che Washington gi� controlla le repubbliche
dell'Azerbaijan e della Georgia, al sud, ed � facile capire come gli
Usa sarebbero nella posizione ideale per lanciare istigazioni alla
"ribellione" in tutta la Russia.

La Nato, la cui attuale dottrina permette di intervenire nei paesi
confinanti con gli stati membri, potrebbe poi iniziare "guerre a
bassa intensit�" che prevedano l'uso di armi nucleari tattiche (come
ufficialmente dichiarato nella dottrina ufficiale), in "risposta" alle
innumerevoli "violazioni dei diritti umani".

E c'� qualcosa di ironico nel fatto che Washington pretenda di
ritornare in Afghanistan per combattere il terrorismo islamico, dal
momento che per distruggere i sovietici gli Usa stessi crearono i
quadri del terrorismo islamico negli anni '80.

Non si tratt�, come molti credono, di una sorta di aiuto ai ribelli
che contrastavano l'espansionismo sovietico. Al contrario,
l'intervento sovietico in Afghanistan fu concepito come un'azione
difensiva per mantenere, e non alterare, l'equilibrio globale delle
forze.

Accadde infatti che gli Stati Uniti misero in atto azioni segrete al
fine di "incoraggiare" l'intervento dei russi, allo scopo di
trasformare la societ� tribale rurale afgana in una forza militare che
contribuisse a dissanguare l'Unione Sovietica.

Tutto questo � stato ammesso dallo stesso Zbigniew Brzezinski, a capo
della Sicurezza Nazionale statunitense a quel tempo.

Prendiamo in considerazione i seguenti brani tratti da articoli
giornalistici.

Il primo, dal 'N.Y. Times':

"La resistenza afgana fu sostenuta dai servizi di intelligence degli
Stati Uniti ed Arabia Saudita attraverso la fornitura di circa 6
miliardi di dollari di armamenti. E la zona bombardata la settimana
scorsa [l'articolo fu pubblicato dopo l'attacco missilistico
dell'agosto 1998], un complesso di sei accampamenti attorno a Khost,
dove l'esule saudita Osama bin Laden ha finanziato una sorta di
"universit� del terrorismo", � ben conosciuta alla Cia (secondo le
parole di un ufficiale esperto dei servizi di intelligence).

... alcuni degli stessi combattenti che lottarono contro i sovietici
con l'aiuto della Cia, stanno ora combattendo sotto la bandiera di Mr.
bin Laden..." ('NY Times,' 24 agosto 1998, pagine A1 & A7 ).

E questo articolo dal londinese 'Independent':

"La guerra civile afgana � in corso, e l'America � presente fin
dall'inizio - o prima dell'inizio, se dobbiamo credere alle parole di
Brzezinski [Zbigniew, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale ed ora
stratega di politica internazionale].

'Non abbiamo spinto i russi ad intervenire', ha affermato in una
intervista del 1998, 'ma abbiamo consapevolmente aumentato le
probabilit� che lo facessero. Questa operazione segreta fu un'idea
eccellente. Port� i russi nella trappola afgana. Vorreste che lo
negassi?'[afferm� Brzezinski].

Gli effetti a lungo termine dell'intervento americano secondo la
prospettiva da guerra fredda di Brzezinski, misero, 10 anni dopo,
l'Unione Sovietica in ginocchio. Ma ci furono anche altri effetti.

Per sostenere la guerra, la Cia, d'accordo con l'Arabia Saudita e
l'intelligence militare pakistana ISI (Direttorio Integrato
d'Intelligence), vers� milioni e milioni di dollari ai Mujahedeen. Fu
il pi� sicuro dei modi di condurre una guerra: gli Usa (e l'Arabia
Saudita) fornirono i fondi, e gli Stati Uniti anche un limitato
addestramento. Fornirono inoltre i missili antiaerei Stinger, che in
definitiva furono quelli che cambiarono il corso della guerra.

L'ISI pakistano fece dell'altro: addestramento, equipaggiamento,
indottrinamento e consulenza. E fecero il loro lavoro con
ostentazione: il leader militare di allora, il generale Zia ul Haq,
egli stesso di tendenza fondamentalista, si gett� nell'impresa con
passione." ('The Independent' (Londra) 17 settembre 2001. Sintesi.)

Per arrivare a tempi a noi vicini, va notato che gli Stati Uniti
hanno aiutato i Talebani anche recentemente, a dispetto delle
dichiarazioni di condanna per la violazione dei diritti umani:

"L'amministrazione Bush non si � lasciata intimidire. La settimana
scorsa ha versato altri 43 milioni di dollari in assistenza
all'Afghanistan, arrivando cos� ad un aiuto complessivo per quest'anno
di 124 milioni [di dollari] e ponendo cos� gli Stati uniti come primo
paese donatore umanitario.('The Washington Post,' 25 maggio 2001)

Perch� gli Usa e i loro alleati hanno continuato - fino ad oggi - a
finanziare i Talebani? E perch�, ci� nonostante, adesso attaccano la
loro mostruosa creatura?

E' nostra convinzione, cos� com'� quella di molti osservatori della
regione, che Washington ordin� all'Arabia Saudita e al Pakistan di
finanziare i Talebani affinch� essi facessero un lavoro: consolidare
il controllo sull'Afghanistan e da qui destabilizzare le repubbliche
ex sovietiche dell'Asia centrale sui loro confini.

Ma i Telebani hanno fallito. Non hanno smembrato l'alleanza dei paesi
controllati dalla Russia. Invece di sovvertire l'Asia centrale, hanno
iniziato a distruggere le statue di Buddha e a terrorizzare coloro che
non seguivano l'interpretazione super repressiva dell'Islam che ha il
regime.

Contemporaneamente, la Russia si � mossa nella direzione 'sbagliata',
dal punto di vista di Washington. La pedina completamente
controllabile Yeltsin � stato sostituito con il presidente Putin, che
in parte resiste ai voleri degli Usa - per esempio contrastando il
piano della Cia per impossessarsi della Cecenia attraverso l'uso di
terroristi islamici legati all'Afghanistan. E ancora, Cina e Russia
hanno siglato un patto di difesa reciproca. E a dispetto delle enormi
pressioni Usa/Europa, Putin ha rifiutato di isolare il presidente
bielorusso Lukashenko che, come l'incarcerato ma non spezzato
presidente jugoslavo Milosevic, sostiene la necessit� di opporsi alla
Nato.(3a)

E' questa sfavorevole sequenza di avvenimenti che ha convinto
Washington ad affidarsi alla sua tattica preferita: spingersi,
nell'azione politica, fin sull'orlo della guerra.

Un primo segno di questa tendenza � comparso due settimane fa, appena
prima delle elezioni presidenziali nella repubblica ex sovietica della
Bielorussia. La Bielorussia � situata nella regione baltica, vicino
alla Lituania ed alla Polonia. Washington e l'Unione Europea
detestano Lukashenko perch� ha rifiutato di sottomettere il suo
piccolo paese ai voleri del Fondo Monetario Internazionale, e di
smantellare tutte le garanzie sociali dell'era sovietica. Inoltre
prese posizione in difesa della Jugoslavia. E desidera persino
l'unione di Bielorussia, Ucraina e Russia. Questo desiderio di
rimettere assieme ex repubbliche sovietiche, lo mette nel mirino della
politica di Washington, che mira invece a frantumare ulteriormente
questi paesi.


Per mesi, Washington e gli europei si sono occupati delle elezioni
bielorusse. Washington ha ammesso di aver costituito circa 300
'Organizzazioni non governative'. Ci� in un paese di circa 10 milione
di anime. Inoltre, appena prima delle elezioni, l'ambasciatore degli
Stati Uniti Michael Kozak ha scritto ad un giornale britannico:

"'Obiettivo e metodologia degli Stati Uniti sono gli stessi in
Bielorussia come in Nicaragua', dove gli Stati Uniti hanno sostenuto i
Contras contro il governo di sinistra dei Sandinisti in una guerra che
ha provocato almeno 30.000 vittime." ("The Times", 3 Settembre 2001.)
(4)


Come ricorderete, i Contras furono uno strumento terrorista che
Washington finanzi� negli anni '80 per distruggere il governo
nazionalista di sinistra Sandinista in Nicaragua.

I Contras erano specializzati negli attacchi ai villaggi contadini,
dei quali massacravano gli abitanti; e questo quando non trafficavano
con la droga. Tutto ci� emerse durante lo scandalo "Iran-Contras".


Ora Washington sta cinicamente usando la strage del World Trade Center
per dirigere le strutture della Nato, invocando l'articolo 5 del
Trattato, secondo il quale tutti i membri dell'Alleanza devono
rispondere ad un attacco rivolto ad uno di essi.

Questo allo scopo di: a) mettere insieme una "forza per la pace" per
l'Afghanistan; b) lanciare attacchi aerei e, possibilmente, terrestri;
c) eliminare l'ostinata ed incompetente leadership dei Talebani; d)
assumere il controllo diretto nella creazione di una occupazione
militare della Nato.


Alcuni sostengono che la Nato sarebbe folle se tentasse di pacificare
l'Afghanistan. Sostengono che gli inglesi fallirono nell'800 ed i
Russi negli anni '80. Ma Washington non ha bisogno n� intende
pacificare l' Afghanistan.

Ha bisogno d'una presenza militare sufficiente per organizzare e
dirigere le forze indigene al fine di penetrare le repubbliche
dell'Asia centrale ed istigare conflitti. Piuttosto che provare a
sconfiggere i Talebani, Washington gli far� un'offerta che non
potranno rifiutare: lavorare per gli Stati Uniti; saranno argomenti
convincenti l'abbondanza di soldi e di armi, e le mani libere per
dirigere il traffico di droga, cos� come hanno consentito all'Uck di
fare una fortuna con la droga nei Balcani. (5)

Oppure potranno scegliere di opporsi agli Stati Uniti, e morire.


In questo modo, Washington spera di bissare ci� che ha fatto in
Kosovo, dove la Nato ha preso i gangsters trafficanti di droga e i
secessionisti anti-serbi, e ne ha fatto l'organizzazione terrorista
"Esercito per la liberazione del Kosovo", Uck.

In questo caso invece la materia prima sono i Talebani. Riorganizzati
e posti sotto stretto controllo, rinasceranno come "Combattenti della
Libert�", e saranno diretti contro le repubbliche dell'Asia centrale.

Poich� le repubbliche asiatiche combatterebbero gli intrusi, la Nato
potrebbe offrire loro assistenza militare, penetrando cos� nella
regione da entrambi i lati, per mezzo d'un conflitto istigato dalla
stessa Washington. Questa tattica simultaneamente di attacco e di
difesa dell'Asia centrale - � stata impiegata con grande effetto
contro la Macedonia. L'obiettivo � produrre nazioni dominate dalla
Nato.

Non pi� Uzbekistan, Turkmenistan e Tajikistan. (6) Poi il Kazakhstan
ed infine la Russia.


Questa strategia non pu� essere venduta al popolo americano.

Ripetiamo: non pu� essere venduta.


E' per queste ragioni che l'amministrazione Bush sta usando il tragico
incubo della strage di New York, che sua volta � accaduto con modalit�
tali da suggerire la complicit� di poteri governativi americani
occulti, per creare un'isteria internazionale sufficiente a trascinare
la Nato nell'occupazione dell'Afghanistan e ad intensificare l'attacco
all'ex Unione Sovietica.(7)

Prima che qualcuno dica con un sospiro "Ringrazio Dio, perch� ce la
siamo cavata con poco", si consideri che, a parte la violazione della
sovranit� nazionale ed i molti altri aspetti negativi dei piani di
Washington, l'attacco all'Afghanistan porta la Nato sulla soglia di
casa della Russia in Asia centrale. Ci� rappresenta un'escalation
strategica del conflitto, che ci avvicina di molto - anche se nessuno
pu� dire di quanto, n� la velocit� con cui avverr� - ad un conflitto
nucleare.


Washington vuole evitarlo? Washington, ed i potentati capitalisti che
la controllano, pensano che la Russia si lascer� distruggere. Ma
sappiamo che, come dicono i Greci, "l'orgoglio � seguito dall'
autodistruzione."


I Russi sono molto strani. Provano ad evitare la lotta. Ma come scopr�
il sig. Hitler , quando sono messi con le spalle al muro, combattono
con la forza dei leoni. E possiedono decine di migliaia di armi
nucleari.

E cos� Washington sta giocando con la possibilit� di una guerra che
ripeterebbe l'orrore dell'11 settembre al World Trade Center, o
persino il massacro su larga scala come i bombardamenti terroristici
sulla Jugoslavia.

E tutto ci� sembra essere solo l'anticamera dell'inferno. (8)


- Emperor's Clothes




***


Fonti ulteriori:


1) Come colui che ha la coscienza sporca, il governo Usa e I suoi
alleati della Nato denunciano continuamente il terrorismo, nel mentre
essi stessi lo usano lo usano nelle controversie internazionali. Si
veda ad esempio:


'WASHINGTON: PARENT OF THE TALIBAN AND COLOMBIAN 'DEATH SQUADS' at
http://emperors-clothes.com/articles/jared/mis.htm


'WHAT NATO OCCUPATION WOULD MEAN FOR MACEDONIANS'

First-hand report of the state of terror instituted when NATO took
over Kosovo. Can be read at

http://www.emperors-clothes.com/misc/savethe-a.htm

''Five Years On & the Lies Continue.' Discussion of the use by the
U.S.-sponsored Islamist regime in Sarajevo of systematic terror
against Serbian villagers in Bosnia.

Can be read at http://emperors-clothes.com/articles/jared/texts.htm

'Meet Mr. Massacre' - Concerning U.S. Balkans envoy William Walker's
death squad activities in Latin American. Can be read at
http://www.emperors-clothes.com/analysis/meetmr.htm

2) 'Criminal Negligence or Treason'.

Can be read at http://emperors-clothes.com/articles/jared/treason.htm

3) 'Why is NATO Decimating the Balkans and Trying to Force Milosevic
to Surrender?' by Jared Israel and Nico Varkevisser.

Can be read at http://emperors-clothes.com/analysis/whyisn.htm

3A) 'What The Hague Tribunal [sic!] Wouldn't Let Milosevic Say' This
is the statement which Milosevic tried to give. To prevent it 'Judge'
May cut off his mike. It can be read at
http://www.icdsm.org/more/aug30.htm

4) 'Tough Measures Justified in Belarus'

by Jared Israel at http://emperors-clothes.com/news/tough.htm

5) 'WASHINGTON: PARENT OF THE TALIBAN AND COLOMBIAN DEATH SQUADS' by

Jared Israel. Can be read at
http://emperors-clothes.com/articles/jared/mis.htm#a

6) 'SORRY VIRGINIA BUT THEY ARE NATO TROOPS, NOT 'REBELS' Can be read
at

http://emperors-clothes.com/mac/times.htm

8) 'Yugoslav Auto Workers Appealed to NATO's Humanity...' Can be read
at

http://www.emperors-clothes.com/misc/car.htm

9) Rick Rozoff analizza la risposta di Washington alla tragedia di
martedi' 11, nella conferenza stampa di Bush.

Into the Abyss' at
http://emperors-clothes.com/articles/rozoff/abyss.htm

10) Mentre Washington indica Osama bin Laden come "sospetto N.1" per
l'orrore di ieri, la verit� non viene detta al popolo americano:
'Washington cre� Osama bin Laden' di Jared Israel

can be read at http://emperors-clothes.com/articles/jared/sudan.html#w

11) Se si guarda con attenzione, si trover� nei media occidentali la
prova del coinvolgimento di bin Laden - dalla parte degli Usa - in
Kosovo, Bosnia ed ora in Macedonia.

Can be read at http://emperors-clothes.com/articles/jared/mis.htm

12) Bin Laden was propelled into power as part of the U.S. drive to
create an Islamist terrorist movement to crush the former Soviet
Union. See, the truly amazing account from the 'Washington Post,'
'Washington's Backing of Afghan Terrorists: Deliberate Policy.'

at http://emperors-clothes.com/docs/anatomy.htm

13) Head of Russian Navy says official scenario couldn't have
happened. See 'Russian Navy Chief Says Official 9-11 Story Impossible'
at

http://emperors-clothes.com/news/navy.htm

14) Emperor's Clothes has interviewed Rudi Dekkers from the Huffman
Aviation facility, at which two of the hijack suspects were students a
year ago.

Though Mr. Dekkers' told the interviewer he had received many calls,
the media has not published his comments. The interview was taped and
the text on Emperor's Clothes is a verbatim transcript, including the
grammatical errors common in daily speech. See "Interview With Huffman
Aviation Casts Doubt on Official Story" at
http://emperors-clothes.com/interviews/dekkers.htm


---

Questa lista e' curata da componenti del
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Un'altra traduzione, inviataci da A. Lattanzio, e' disponibile in
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---

> http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/
19-Settembre-2001/art64.htm

"Il Manifesto", 19 Settembre 2001

La serpe in seno

Chi � Osama bin Laden/1. Un guerriero contro l'Unione sovietica
allevato dalla Cia
Ritratto in due puntate dell'uomo che George W. Bush vuole
prendere "vivo o morto". Come la biografia del terrorista
internazionale � intrecciata alla storia della politica
estera americana durante e dopo la guerra fredda
MICHEL CHOSSUDOVSKY


Poche ore dopo gli attacchi terroristici al World Trade Centre
e al Pentagono, l'amministrazione Bush ha concluso, senza
fornire prove, che "Osama bin Laden e la sua organizzazione
al-Qaeda sono i principali sospettati". Il direttore della Cia
George Tenet ha affermato che bin Laden ha la capacit� di
pianificare "attacchi multipli con poco o nessun allarme". Il
segretario di stato Colin Powell ha definito gli attacchi
"un atto di guerra" e il presidente Bush ha confermato in un discorso
alla nazione trasmesso in tv che non avrebbe "fatto distinzione
tra i terroristi che hanno commesso quegli atti e coloro che li
ospitano". L'ex direttore della Cia Woolsey ha puntato il dito
contro "la protezione da parte degli stati", dando per scontata la
complicit� di uno o pi� governi stranieri. Secondo le parole
dell'ex consigliere per la sicurezza nazionale Eagleburger,
"penso che dimostreremo che quando veniamo attaccati in questo
modo, la nostra forza e la nostra punizione sono terribili".
Frattanto, parafrasando le dichiarazioni ufficiali, il mantra
dei media occidentali ha approvato il lancio di "azioni punitive"
dirette contro target civili in Medio Oriente. William Saffire
ha scritto sul New York Times: "dopo aver ragionevolmente
identificato le basi e i campi dei nostri aggressori,
dobbiamo polverizzarli - minimizzando ma accettando il rischio
di danni collaterali - e agire in modo scoperto o occulto
per destabilizzare gli stati che ospitano il terrore".
Questo testo delinea la storia di Osama bin Laden e i
collegamenti esistenti tra la "Jihad" islamica e la formulazione
della politica estera Usa durante e dopo la guerra fredda.

Sotto l'egida della Cia

Principale sospettato negli attacchi terroristici di New York
e Washington, bollato dall'Fbi come "terrorista internazionale" per
il suo ruolo nei bombardamenti delle ambasciate statunitensi in
Africa, Saudi nato Osama bin Laden � stato reclutato
durante la guerra in Afghanistan "ironicamente sotto l'egida
della Cia, per combattere gli invasori sovietici" (1).
Nel 1979 � stata lanciata "la pi� grande operazione segreta
nella storia della Cia" in risposta all'invasione sovietica
dell'Afghanistan a sostegno del governo filo-comunista di
Babrak Kamal (2): "Con l'incoraggiamento attivo della Cia e della
pakistana Isi (Inter Services Intelligence), che volevano
trasformare la jihad afghana in una guerra globale mossa da tutti gli
stati musulmani contro l'Unione Sovietica, tra il 1982 e il
1992 si sono uniti alla lotta dell'Afghanistan circa 35.000 musulmani
integralisti di 40 paesi islamici. Altre decine di migliaia
di loro sono venuti a studiare nei madrasah del Pakistan. Alla fine, pi�
di 100.000 musulmani integralisti stranieri sono stati direttamente
influenzati dalla jihad afghana" (3).
La jihad islamica � stata sostenuta dagli Stati uniti e
dall'Arabia Saudita con una parte significativa del finanziamento
generato dal traffico del Golden Crescent: "Nel marzo 1985,
il presidente Reagan ha firmato la direttiva 166 della Decisione
sulla Sicurezza Nazionale,... [che] autorizza[va] un aumento di aiuti
militari segreti ai mujahideen, e chiariva che la guerra
segreta afghana aveva un nuovo obiettivo: sconfiggere le
truppe sovietiche in Afghanistan attraverso azioni occulte e
incoraggiare il ritiro sovietico. La nuova assistenza segreta
da parte degli Usa cominci� con un aumento drammatico delle
forniture di armi - una crescita stabile fino a 65.000
tonnellate all'anno nel 1987, ... cos� come un flusso interminabile di
specialisti della Cia e del Pentagono che si recarono nella
sede segreta dell'Isi sulla strada principale presso Rawalpindi, in
Pakistan. L� gli specialisti della Cia incontravano i funzionari
dell'intelligence pakistana per aiutarli a progettare operazioni
per i ribelli afghani". (4)
Usando l'intelligence militare pakistana (Isi), la Cia ha giocato
un ruolo chiave nell'addestramento dei mujahideen. A sua
volta, l'addestramento alla guerriglia sponsorizzato dalla Cia
� stato integrato con gli insegnamenti dell'Islam: "I temi
predominanti erano che l'Islam era una ideologia socio-politica
completa, che le truppe sovietiche atee stavano violando il
santo Islam, e che il popolo islamico dell'Afghanistan doveva
riaffermare la propria indipendenza rovesciando il sinistroide
regime sostenuto da Mosca" (5).

Per conto dello Zio Sam

L'Isi pakistano � stato usato come intermediario. Il sostegno
segreto della Cia alla jihad avveniva indirettamente attraverso
l'Isi. La Cia cio� non faceva arrivare il suo supporto direttamente
ai mujahideen. In altre parole, affinch� quelle operazioni
segrete avessero successo, Washington stava ben attenta a non
rivelare l'obiettivo ultimo della "jihad", che consisteva nel
distruggere l'Urss. "Noi non abbiamo addestrato gli arabi" ha
detto Milton Beardman, della Cia. Tuttavia, secondo Abdel
Monam Saidali, dell'Al-aram Center for Strategic Studies del
Cairo, bin Laden e gli "arabi afghani" avevano ricevuto "tipi di
addestramento molto sofisticati, cosa che era stata loro
consentita dalla Cia" (6). Beardman ha confermato, a questo
proposito, che Osama bin Laden non era a conoscenza del
ruolo che stava giocando per conto di Washington. Secondo le
parole di bin Laden (citate da Beardman): "N� io n� i miei
fratelli abbiamo visto qualcosa che dimostrasse l'aiuto americano" (7).
Motivati dal nazionalismo e dal fervore religioso, i guerrieri
islamici erano inconsapevoli di combattere l'esercito sovietico per
conto dello Zio Sam. Vi furono contatti ai livelli pi� alti
della gerarchia dell'intelligence, ma i leader dei ribelli islamici sul
campo non neebbero con Washington o con la Cia.
Con l'appoggio della Cia e l'afflusso di massicci quantitativi
di aiuti militari Usa, l'Isi si era trasformata in una "struttura
parallela con un enorme potere su tutti gli aspetti del governo" (8).
L'Isi aveva uno staff composto da ufficiali dell'esercito e
dell'intelligence, burocrati, agenti sotto copertura e
informatori ed era stimata in 150.000 persone (9).
Nel frattempo, le operazioni della Cia avevano anche
rafforzato il regime militare pakistano guidato dal generale Zia
Ul Haq:
"Le relazioni tra la Cia e l'Isi erano andate rinsaldandosi
dopo l'estromissione da parte del [generale] Zia di Bhutto e
l'avvento del regime militare... Durante quasi tutta la guerra
in Afghanistan, il Pakistan � stato pi� aggressivamente
anti-sovietico persino degli stessi Stati uniti. Nel 1980, poco
dopo che l'esercito sovietico aveva invaso l'Afghanistan, Zia
sped� il capo dell'Isi a destabilizzare gli stati sovietici
dell'Asia centrale. La Cia ader� a questo piano solo nell'ottobre
1984...
la Cia era pi� cauta dei pakistani. Sia il Pakistan che gli
Usa adottarono la linea dell'inganno all'Afghanistan. La loro
posizione pubblica era la negoziazione di un accordo mentre,
in privato, decidevano che il miglior modo di procedere era
l'escalation militare" (10).

Il triangolo del Golden Crescent

La storia del traffico di droga nell'Asia centrale � intimamente
collegata alle operazioni coperte della Cia. Prima della guerra
in Afghanistan, la produzione di oppio in Afghanistan e Pakistan
era diretta a piccoli mercati regionali. Non vi era produzione
locale di eroina (11). A questo proposito, lo studio di Alfred
McCoy conferma che entro due anni dal furioso attacco
dell'operazione della Cia in Afghanistan, "la zona di confine
Pakistan-Afghanistan divenne il principale produttore di eroina al
mondo, fornendo il 60% della domanda Usa. In Pakistan, la
popolazione tossicodipendente pass� da quasi zero nel 1979...
a 1.200.000 persone nel 1985 - una crescita molto pi� rapida
che in qualunque altro paese"(12): "Ancora una volta, la Cia
controllava questo traffico di eroina. Mentre conquistavano
territori all'interno dell'Afghanistan, i guerriglieri mujahideen
ordinavano ai contadini di piantare oppio come tassa rivoluzionaria.
Al di l� del confine, in Pakistan, i leader afghani e i
gruppi locali sotto la protezione dell'Intelligence pakistana
gestivano centinaia di laboratori di eroina. Durante questo
decennio di narcotraffico alla luce del giorno, l'americana
Dea (Drug Enforcement Agency) a Islamabad evit� di pretendere
grosse confische o arresti... I funzionari Usa avevano rifiutato di
indagare su accuse di traffico di eroina da parte dei suoi
alleati afghani "perch� la politica sui narcotici Usa in Afghanistan
� subordinata alla guerra contro l'influenza sovietica
nell'area". Nel 1995 l'ex direttore dell'operazione afghana
della Cia, Charles Cogan, ha ammesso che la Cia aveva
effettivamente sacrificato la guerra alla droga per combattere
la guerra fredda. "La nostra missione principale era arrecare il
maggior danno possibile ai sovietici. Non avevamo le risorse o
il tempo per dedicarci a un'indagine sul narcotraffico"... "Non
penso che dobbiamo scusarci per questo. Ogni situazione ha la
sua ricaduta... S�, c'� stata una ricaduta in termini di droga.
Ma l'obiettivo principale � stato realizzato. I sovietici
hanno lasciato l'Afghanistan"" (13).

NOTE

1. Hugh Davies, International: "'Informers' point the finger at
bin Laden; Washington on alert for suicide bombers", The Daily
Telegraph, London, 24 agosto 1998.
2. Cfr. Fred Halliday, "The Un-great game: the Country that
lost the Cold War, Afghanistan", New Republic, 25 marzo 1996.
3. Ahmed Rashid, "The Taliban: Exporting Extremism", Foreign
Affairs, November-December 1999.
4. Steve Coll, Washington Post, 19 luglio 1992.
5. Dilip Hiro, "Fallout from the Afghan Jihad", Inter Press
Services, 21 novembre 1995.
6. Weekend Sunday (NPR); Eric Weiner, Ted Clark; 16 agosto 1998.
7. Ibid.
8. Dipankar Banerjee; "Possible Connection of ISI With Drug
Industry", India Abroad, 2 dicembre 1994.
9. Ibid.
10. Cfr. Diego Cordovez e Selig Harrison, Out of Afghanistan:
The Inside Story of the Soviet Withdrawal, Oxford University
Press, New York, 1995, e la recensione di Cordovez and Harrison
in International Press Services, 22 agosto 1995.
11. Alfred McCoy, "Drug fallout: the Cia's Forty Year Complicity
in the Narcotics Trade". The Progressive; 1 agosto 1997.
12. Ibid.
13. Ibid.

1-continua.

Traduzione di Marina Impallomeni
Copyright Michel Chossudovsky, Montreal,
September 2001


> http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/
20-Settembre-2001/art60.htm

"Il Manifesto", 20 Settembre 2001

L'utile mostro "wanted"

Chi � Osama bin Laden / 2. Una chiave per le operazioni militari
e d'intelligence americane nei Balcani e nell'ex-Urss
Dopo l'89. Il fondamentalismo islamico diventa utile agli
interessi strategici di Washington |nell'ex Unione sovietica
MICHEL CHOSSUDOVSKY


Finita la guerra fredda, la regione dell'Asia centrale � strategica
non solo per le sue grandi riserve petrolifere. Essa produce
anche tre quarti dell'oppio mondiale, che rappresentano introiti
di molti miliardi di dollari per i cartelli d'affari, le istituzioni
finanziarie, le agenzie di spionaggio e il crimine organizzato.
Il ricavato annuale del traffico del Golden Crescent (tra 100 e
200 miliardi di dollari) costituisce circa un terzo del mercato
annuale mondiale dei narcotici, che le Nazioni unite stimano
dell'ordine di 500 miliardi di dollari (1).
Con la disintegrazione dell'Unione sovietica, nella produzione
dell'oppio si � verificata una nuova ondata. Potenti cartelli
d'affari nell'ex Unione sovietica alleati con il crimine
organizzato sono in competizione per il controllo strategico sulle rotte
dell'eroina.
L'estesa rete di intelligence militare dell'Isi non � stata
smantellata dopo la guerra fredda. La Cia ha continuato a sostenere
la jihad islamica fuori del Pakistan. Nuove iniziative segrete
sono state avviate in Asia centrale, nel Caucaso e nei Balcani.
L'apparato militare e di intelligence del Pakistan essenzialmente
"� servito come catalizzatore per la disintegrazione
dell'Unione sovietica e l'emergere di sei nuove repubbliche
islamiche in Asia centrale" (2).
Nel frattempo, i missionari islamici della setta Wahhabi
dell'Arabia saudita si erano stabiliti nelle repubbliche islamiche e
all'interno della federazione russa invadendo le istituzioni
dello Stato secolare. Nonostante la sua ideologia anti-americana, il
fondamentalismo islamico serviva largamente gli interessi strategici
di Washington nell'ex-Unione sovietica.
Successivamente al ritiro delle truppe sovietiche nel 1989, la
guerra civile in Afghanistan � continuata inesorabile. I Taleban
erano sostenuti dai Deobandi pakistani e dal loro partito politico,
lo Jamiat-ul-Ulema-e-Islam (Jui). Nel 1993, lo Jui � entrato
nella coalizione di governo della prima ministra Benazzir Bhutto.
Furono istituiti legami fra Jui, esercito e Isi. Nel 1995, con la
caduta del governo Hezb-I-Islami Hektmatyar a Kabul, i Taleban
hanno non solo installato un governo islamico oltranzista,
ma hanno anche "consegnato il controllo dei campi di addestramento
in Afghanistan a fazioni Jui..." (3). E lo Jui, con il
sostegno dei movimenti sauditi Wahhabi, ha giocato un ruolo chiave
nel reclutare volontari che combattessero nei Balcani e
nell'ex Unione sovietica.
Il Jane Defense Weekly conferma a questo proposito che "la met�
degli uomini e dell'equipaggiamento dei Taleban
proviene dal Pakistan mediante l'Isi" (4). In effetti, sembrerebbe
che dopo la ritirata dei sovietici entrambe le fazioni della
guerra civile afghana abbiano continuato a ricevere sostegno
occulto attraverso l'Isi pakistano. (5).
In altre parole, sostenuto dall'intelligence militare pakistana
(Isi) che a sua volta � controllata dalla Cia, lo stato islamico
Talebano � stato largamente funzionale agli interessi geopolitici
americani. Il traffico del Golden Crescent � stato anch'esso
usato per finanziare ed equipaggiare l'Esercito musulmano bosniaco
(a partire dai primi anni '90) e l'esercito di liberazione
del Kosovo (Kla). Esistono prove che, negli ultimi mesi, i
mercenari mujahideen stanno combattendo nei ranghi dei terroristi
Kla-Nla in Macedonia.
Questo spiega perch� Washington ha chiuso gli occhi sul regno
del terrore imposto dai Taleban, inclusi i plateali attacchi ai
diritti delle donne, la chiusura delle scuole per le bambine,
i licenziamenti femminili dagli impieghi pubblici e l'imposizione
delle "leggi punitive della Sharia" (6).

La guerra in Cecenia

Per quanto riguarda la Cecenia, i principali leader ribelli
Shamil Basayev e Al Khattab sono stati addestrati e indottrinati in
campi sponsorizzati dalla Cia in Afghanistan e Pakistan. Secondo
Yossef Bodansky, direttore della Task Force del
Congresso americano sul terrorismo e la guerra non convenzionale,
la guerra in Cecenia era stata pianificata durante un
summit segreto di Hizb Allah International tenuto nel 1996
a Mogadiscio, in Somalia (7). Al summit hanno partecipato Osama
bin Laden e funzionari di alto livello dell'intelligence iraniana
e pakistana. Sotto questo aspetto, il coinvolgimento dell'Isi
pakistano in Cecenia "va molto oltre la fornitura ai ceceni di
armi e expertise: l'Isi e i suoi rappresentanti fondamentalisti
islamici sono coloro che in effetti comandano in questa guerra" (8).

La principale rotta degli oleodotti della Russia transita
attraverso la Cecenia e il Dagestan. Nonostante la sbrigativa
condanna da parte di Washington del terrore islamico, i
beneficiari indiretti della guerra in Cecenia sono i conglomerati
petroliferi anglo-americani, che competono per il controllo
sulle risorse petrolifere e i corridoi degli oleodotti provenienti
dal bacino del Mar Caspio.
I due principali eserciti ribelli ceceni, guidati rispettivamente
dal comandante Shamil Basayev e Emir Khattab e stimati in
35.000 uomini, sono stati sostenuti dall'Isi, che ha anche
giocato un ruolo chiave nell'organizzare e addestrare l'esercito
ribelle ceceno: "[Nel 1994] l'Isi pakistano ha fatto in modo
che Basayev e i suoi fidati luogotenenti ricevessero un intensivo
indottrinamento islamico e l'addestramento alla guerriglia
nella provincia Khost dell'Afghanistan presso il campo di Amir
Muawia, creato all'inizio degli anni '80 dalla Cia e dall'Isi
e gestito dal famoso signore della guerra afghano Gulbuddin
Hekmatyar. Nel luglio 1994, dopo aver completato la preparazione
ad Amir Muawia, Basayev � stato trasferito al campo
Markaz-i-Dawar in Pakistan per essere addestrato in tecniche
avanzate di guerriglia. In Pakistan, Basayev ha incontrato i pi�
alti ufficiali militari e di intelligence pakistani: il ministro
della difesa generale Aftab Shahban Mirani, il ministro dell'interno
generale Naserullah Babar, e il capo del settore dell'Isi incaricato
di sostenere le cause islamiche, generale Javed Ashraf
(ora tutti in pensione). I rapporti ad alto livello si sono
dimostrati molto utili per Basayev" (9).
Dopo il suo lavoro di addestramento e indottrinamento, Basayev
� stato assegnato a guidare l'assalto contro le truppe
federali russe nella prima guerra cecena nel 1995. La
sua organizzazione aveva anche sviluppato forti collegamenti con
gruppi criminali a Mosca, nonch� legami con il crimine
organizzato albanese e l'esercito di liberazione del Kosovo. Nel
1997-98, secondo il servizio di sicurezza federale russo (Fsb)
"i signori della guerra ceceni hanno cominciato ad acquistare
beni immobili in Kosovo... attraverso svariate ditte immobiliari
come copertura in Jugoslavia" (10).
L'organizzazione di Basayev � stata anche coinvolta in una quantit�
di attivit� illegali tra cui narcotici, intercettazioni illegali e
sabotaggio degli oleodotti russi, rapimenti, prostituzione,
commercio di dollari falsi e contrabbando di materiali nucleari (vedi
"Mafia linked to Albania's collapsed pyramids" (11)). Accanto
all'esteso riciclaggio di soldi della droga, gli introiti di
varie attivit� illecite sono stati destinati al reclutamento
di mercenari e all'acquisto di armi.
Durante il suo addestramento in Afghanistan, Shamil Basayev �
entrato in contatto con "Al Khattab", il comandante
mujahideen veterano, nato in Arabia Saudita, che aveva combattuto
come volontario in Afghanistan. Solo pochi mesi dopo il
ritorno di Basayev a Grozny, Khattab � stato invitato (all'inizio
del 1995) a creare una base militare in Cecenia per
l'addestramento dei combattenti mujahideen. Secondo la Bbc,
l'incarico di Khattab in Cecenia era stato "organizzato
attraverso l'[International] Islamic Relief Organisation,
un'organizzazione religiosa militante con base in Arabia Saudita
finanziata da moschee e ricchi individui che hanno spedito fondi in
Cecenia" (12).

Fra la Cia e l'Fbi

Dall'epoca della guerra fredda, Washington ha appoggiato
consapevolmente Osama bin Laden, inserendolo allo stesso
tempo nella lista dei "most wanted" dell'Fbi come principale
terrorista al mondo.
Mentre i mujahideen sono occupati a combattere la guerra
dell'America nei Balcani e nell'ex Unione Sovietica, l'Fbi -
operando come una forza di polizia con base negli Usa - sta
combattendo una guerra interna contro il terrorismo, agendo
per alcuni aspetti indipendentemente dalla Cia che ha, dalla
guerra in Afghanistan in poi, sostenuto il terrorismo
internazionale attraverso le sue operazioni segrete.
Per una crudele ironia, mentre la jihad islamica - definita
dall'amministrazione Bush come una "minaccia all'America" -
viene criticata per gli attacchi terroristici sul World Trade
Centre e il Pentagono, queste stesse organizzazioni islamiche
costituiscono uno strumento chiave delle operazioni americane
militari-di intelligence nei Balcani e nella ex Unione Sovietica.
Dopo gli attacchi terroristici a New York e Washington, la verit�
deve prevalere per impedire che l'amministrazione Bush, e i
suoi partner della Nato, si imbarchino in una avventura militare
che minaccia il futuro dell'umanit�.


NOTE

1. Douglas Keh, "Drug Money in a changing World", Technical document
no. 4, 1998, Vienna UNDCP, p. 4.
2. International Press Services, 22-8-1995.
3. Ahmed Rashid, The Taliban: Exporting Extremism, Foreign Affairs,
November-December, 1999, p. 22.
4. Citato in Christian Science Monitor, 3-9-1998
5. Tim McGirk, "Kabul learns to live with its bearded conquerors", The
Independent, Londra, 6-11-1996.
6. Vedi K. Subrahmanyam, "Pakistan is Pursuing Asian Goals", India
Abroad, 3-11-1995.
7. Levon Sevunts, "Who's calling the shots? Chechen conflict finds
Islamic roots in Afghanistan and Pakistan", 23 The
Gazette, Montreal, 26-10- 1999.
8. Ibid
9. Ibid.
10. Vedi Vitaly Romanov e Viktor Yadukha, Chechen Front Moves To Kosovo
Segodnia, Mosca, 23-2-2000.
11. The European, 13-2-1997. Vedi anche Itar-Tass, 4/5-1-2000.
12. BBC, 29-9-1999

2/ fine. La prima puntata � stata
pubblicata ieri
Traduzione di Marina Impallomeni
Copyright Michel Chossudovsky,
Montreal, September 2001

---

L'AUTORE

Michel Chossudovsky insegna economia all'Universit� di Ottawa
ed � collaboratore di Le Monde Diplomatique. Ha scritto, fra
l'altro, "La Mondialisation del pauvret�" (Ecosociet�, Montreal,
1998). Ha dedicato un ampio studio alle dinamiche
economiche sottostanti alla frantumazione, e poi alle guerre,
della ex Jugoslavia.

---

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liberare l'Afghanistan dal fanatismo islamista e da Bin Laden. (Vito
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