Informazione
Caro-Ric <caroric@...> wrote:
>
> --------------------------------------------------------------------------
>
> Padova- Novi Ligure: serial killer o omicidi di stato?
>
> Fatti come quelli di Padova e Novi Ligure, aldilà delle sparate dei
> girornalisti e della magistratura, devono farci riflettere sulla
> mancanza di moventi plausibili in eventi criminali che troppo
> frettolosamente vengono catalogati come "ordinaria cronaca nera":
>
> Cominciano ad essere troppi questi serial-killers e maniaci anche in
> una società malata come quella italiana: gente che ammazza decine di
> persone con sospetta lucidità e "professionalità" militare: il killer
> delle pensionate in Puglia, Bilancia a Genova, il killer delle
> prostitute in Emilia, quello in Lombardia, il mostro di Firenze,
> "manolo lo slavo" , la banda della uno bianca, il bombarolo
> anti-bambini nomadi …
>
> E se in Italia esistesse ancora un vero giornalismo militante
> indipendente e qualcuno fosse più attento alla funzione fortemente
> politica che assumono questi efferrati crimini, nel manipolare e
> condizionare l’opinione pubblica,allora non mancherebbero gli
> elementi e le prove per cominciare a sostenere la tesi che dietro
> certi fatti, ci sia una precisa strategia terroristica legata ad
> apparati dello stato dipendenti dal potere esecutivo, dalla NATO e
> dalle strutture, più o meno occulte, del grande capitale.
>
> Non è dietrologia da bar , ne fanta-politica.
>
> Come gruppo di compagni di Cesena partendo dalla contro-inchiesta
> sugli omici della uno bianca, nel lavoro di archiviazione di articoli
> di stampa e testimonianze su varie vicende di presunti mostri e maiaci
> ci siamo resi conto che il fenomeno poteva essere molto più
> esteso…
>
> In numerose occasioni, riguardanti crimini addebitati a maniaci o
> delinquenti comuni, appaiono sempre personaggi legati a corpi dello
> stato: poliziotti, carabinieri, ex-militari, parà,informatori etc..
>
> Poi ci sono tantissimi fatti collaterali che lasciano sorgere più di
> un dubbio: perché ad esempio il giorno dopo la sentenza che condanna
> Pacciani due ragazze di Scandicci vengono trovate morte (assassinate)
> nella Senna nei dintorni di Parigi dove si erano recate a lavorare in
> un maneggio, dopo essere state ingaggiate da un misterioso personaggio
> (ex legionario) in Toscana?
>
> Perché la magistratura francese pone immediatamente il segreto
> istruttorio, il silenzio stampa, e non rivela la causa della morte
> delle ragazze?
>
> Perché "Manolo lo slavo", che terrorizzava le campagne del Nord
> Italia, sterminando intere famiglie vestito da para-militare, disse
> che era riuscito a fuggire dal Carcere di Rimini "grazie a quelli
> della uno bianca"?
>
> Perché la magistratura bolognese, legata al PCI-DS, costruiva teoremi
> contro malavitosi siciliani accusandoli dei delitti della uno bianca
> quando erano evidenti i depistagli falliti del carabiniere Macauda
> (uomo della NATO) e le tracce di un elefante che lasciavano i fratelli
> Savi?
>
> Ricordate l’insospettabile collaboratore del SISMI, suicidatosi
> "misteriosamente" nel bagno del Tribunale di Torino durante il
> processo, dopo aver confessato spontaneamente numerosi delitti comuni
> senza un movente credibile?
>
> Potremmo scrivere pagine e pagine di questi "strani" fatti.
>
> Cosa vogliamo sostenere?
>
> Vogliamo sostenere che in Italia sono attivi degli "squadroni della
> morte".
>
> Non siamo i soli a sostenerlo: i fratelli Savi dopo il loro arresto,
> dissero telegraficamente: "siamo tanti". Anche uno dei carabinieri
> periti nella strage di Bagnara di Romagna, pochi giorni prima di
> morire confidò ad un suo parente: "i terroristi sono fra noi ci
> uccideranno tutti".
>
> Chi sono e perché agiscono?1
>
> Innanzitutto non hanno niente a che vedere con gruppi fascisti o di
> neo-nazisti come qualcuno, ingenuamente, è portato a credere.
> Praticano un terrorismo con metodi e scopi diversi da quello delle
> bombe che assumono, invece, una valenza comunque politica.
>
> Nel caso dei piccoli omicidi il messaggio è subdolo pur avendo un
> forte impatto sull’opinione pubblica che spesso invoca leggi e
> controlli più duri, scatenano campagne razziste, lanciano messaggi
> cifrati alla vecchia classe politica, non colpisce militanti politici,
> giornalisti ma gente comune che fa una vita ordinaria.
>
> Agiscono impunemente: dietro di loro si muovono macchine ben oliate
> che costruiscono depistaggi (appresi dalla scuola americana), verso
> soggetti o personaggi generalmente schedati, con precedenti o
> fortemente ricattabili (vedere Bilancia e Profeta): il guardone, il
> maniaco sessuale, il fanatico fascista, il marocchino, lo zingaro, il
> giocatore d’azzardo, la banda di mafiosetti siciliani ma anche
> bravi ragazzi come Scattone. Tutti possono diventare mostri.
>
> Questo tipo di terrorismo ha in comune con quello stragista le
> tecniche del depistaggio.
>
> La manovalanza è costituita da killers professionisti, in genere
> addestrati militarmente ad uccidere con ogni genere di arma con
> modalità da commandos. E’ una guerra segreta da manuale che
> unisce pragmatismo anglosassone a machiavellismo italiano: guerra
> psicologica e contro-rivoluzione per obiettivi chiari e semplici:
> stabilizzare i poteri esecutivi organici agli interessi del capitale.
>
> Come movimento rivoluzionario e antagonista non siamo in grado, per
> incapacità e per scelta, di produrre neanche livelli minimi di
> controinchiesta o di controinformazione; e nemmeno tentativi di
> analisi complessiva del fenomeno.
>
> Quello che non possiamo accettare sono gli accostamenti facili e
> frutto dei luoghi comuni che certa stampa pseudo-sinistra divulga (il
> fu Avvenimenti, Liberazione, Il manifesto), sulla matrice fascista,
> mafiosa, eversiva dei servizi"deviati" naturalmente al servizio
> dell’immortale Andreotti o della vecchia struttura "Gladio"
> parafulmine volutamente sputtanato..
>
> Ma la situazione è molto cambiata.
>
> Uno dei primi a dare l’allarme nei primi anni ’90 fu
> proprio uno di quei personaggi della vecchia DC colpiti e travolti da
> tangentopoli-CIA che dichiarò pubblicamente: "per imporre il
> turbo-capitalismo in Italia faranno scorrere molto sangue". Facile
> intuire a chi si riferisse l’onorevole Piccoli; peccato che
> c’è voluto l’uranio impoverito perché molti compagni lo
> capissero…
>
> Agganciare un nuovo allarmismo sui legami della "nuova destra" con
> questi fenomeni non contribuisce politicamente a fare chiarezza sul
> terrorismo di stato e su un certo tipo di terrorismo. La vicenda della
> uno bianca è emblematica sul livello di confusione che pervade i
> gruppi della sinistra di classe incapaci di affrontare questi problemi
> se non con una sloganistica cristallizzata agli anni 70. Al punto che
> sulla vicenda dei Savi e della "banda delle coop" sono stati proprio i
> fasciti bolognesi a fare controinformazione e a denunciare le
> responsabilità dei servizi segreti militari…
>
> Non sarà che questa "nuova destra" raccoglie qualche consenso perché
> la sinistra "sovversiva" spesso dorme o comunque sta assumendo un
> ruolo stato-compatibile?
>
> Qui siamo di fronte ad apparati e strutture che solo la NATO e il
> SISMI possono garantire in Italia come in Europa.
>
> Non occorre andare in Turchia , in Colombia, in Brasile per denunciare
> l’esistenza degli "squadroni della morte": ce li abbiamo in
> casa!!
>
> E’ un periodo convulso, siamo già in piena campagna elettorale.
> Anche se i programmi su alcune questioni coincidono è evidente la
> forte preoccupazione del capitale straniero su una quasi certa
> vittoria di Berlusconi. Nonostante i suoi ripetuti sforzi per avere un
> riconoscimento, i viaggi in Israele e nella city londinese, le lobby
> ebraiche ed anglosassoni della finanza mondiale ancora non si fidano
> del Cavaliere; il risultato sarà una ripresa delle bombe e di altri
> episodi de-stabilizzanti.
>
> Inoltre non bisogna dimenticare la posizione strategica
> dell’Italia, che continua ad essere attraversata da scontri
> inter-imperialistici.
>
> La sua collocazione la rende insostituibile nel controllo dei Balcani
> e di tutto il bacino mediterraneo. La guerra alla Jugoslavia ha
> rappresentato uno dei primi importanti frutti di queste strategie
> interne.
>
> Per recuperare il tempo perduto occorre guardare e analizzare i fatti
> più attentamente fuori dai condizionamenti dei luoghi comuni della
> sinistra istituzionale o neo-istituzionale.
>
> Sono atti di guerra dell’imperialismo anche questi: le bombe su
> Belgrado sono passate prima sui corpi di vittime innocenti del terrore
> di stato. I mandanti sono gli stessi e non occorre menzionarli. Questa
> purtroppo è quella cosa disgustosa che si chiama real-politik, di cui
> ,che ci piaccia o no, dobbiamo ritornare ad occuparci con un chiaro
> approccio rivoluzionario. E’ proprio il "financial times" di
> questi giorni a esprimere la preoccupazione della mecca del liberismo
> anglosassone su una possibile vittoria del Cavaliere: il
> turbo-capitalismo non tollera neanche più il populismo di destra.
>
> …dovrà scorrere ancora molto sangue
>
> CENTRO AUTOGESTITO PELLEROSSA CESENA
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
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>
> Fatti come quelli di Padova e Novi Ligure, aldilà delle sparate dei
> girornalisti e della magistratura, devono farci riflettere sulla
> mancanza di moventi plausibili in eventi criminali che troppo
> frettolosamente vengono catalogati come "ordinaria cronaca nera":
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> Cominciano ad essere troppi questi serial-killers e maniaci anche in
> una società malata come quella italiana: gente che ammazza decine di
> persone con sospetta lucidità e "professionalità" militare: il killer
> delle pensionate in Puglia, Bilancia a Genova, il killer delle
> prostitute in Emilia, quello in Lombardia, il mostro di Firenze,
> "manolo lo slavo" , la banda della uno bianca, il bombarolo
> anti-bambini nomadi …
>
> E se in Italia esistesse ancora un vero giornalismo militante
> indipendente e qualcuno fosse più attento alla funzione fortemente
> politica che assumono questi efferrati crimini, nel manipolare e
> condizionare l’opinione pubblica,allora non mancherebbero gli
> elementi e le prove per cominciare a sostenere la tesi che dietro
> certi fatti, ci sia una precisa strategia terroristica legata ad
> apparati dello stato dipendenti dal potere esecutivo, dalla NATO e
> dalle strutture, più o meno occulte, del grande capitale.
>
> Non è dietrologia da bar , ne fanta-politica.
>
> Come gruppo di compagni di Cesena partendo dalla contro-inchiesta
> sugli omici della uno bianca, nel lavoro di archiviazione di articoli
> di stampa e testimonianze su varie vicende di presunti mostri e maiaci
> ci siamo resi conto che il fenomeno poteva essere molto più
> esteso…
>
> In numerose occasioni, riguardanti crimini addebitati a maniaci o
> delinquenti comuni, appaiono sempre personaggi legati a corpi dello
> stato: poliziotti, carabinieri, ex-militari, parà,informatori etc..
>
> Poi ci sono tantissimi fatti collaterali che lasciano sorgere più di
> un dubbio: perché ad esempio il giorno dopo la sentenza che condanna
> Pacciani due ragazze di Scandicci vengono trovate morte (assassinate)
> nella Senna nei dintorni di Parigi dove si erano recate a lavorare in
> un maneggio, dopo essere state ingaggiate da un misterioso personaggio
> (ex legionario) in Toscana?
>
> Perché la magistratura francese pone immediatamente il segreto
> istruttorio, il silenzio stampa, e non rivela la causa della morte
> delle ragazze?
>
> Perché "Manolo lo slavo", che terrorizzava le campagne del Nord
> Italia, sterminando intere famiglie vestito da para-militare, disse
> che era riuscito a fuggire dal Carcere di Rimini "grazie a quelli
> della uno bianca"?
>
> Perché la magistratura bolognese, legata al PCI-DS, costruiva teoremi
> contro malavitosi siciliani accusandoli dei delitti della uno bianca
> quando erano evidenti i depistagli falliti del carabiniere Macauda
> (uomo della NATO) e le tracce di un elefante che lasciavano i fratelli
> Savi?
>
> Ricordate l’insospettabile collaboratore del SISMI, suicidatosi
> "misteriosamente" nel bagno del Tribunale di Torino durante il
> processo, dopo aver confessato spontaneamente numerosi delitti comuni
> senza un movente credibile?
>
> Potremmo scrivere pagine e pagine di questi "strani" fatti.
>
> Cosa vogliamo sostenere?
>
> Vogliamo sostenere che in Italia sono attivi degli "squadroni della
> morte".
>
> Non siamo i soli a sostenerlo: i fratelli Savi dopo il loro arresto,
> dissero telegraficamente: "siamo tanti". Anche uno dei carabinieri
> periti nella strage di Bagnara di Romagna, pochi giorni prima di
> morire confidò ad un suo parente: "i terroristi sono fra noi ci
> uccideranno tutti".
>
> Chi sono e perché agiscono?1
>
> Innanzitutto non hanno niente a che vedere con gruppi fascisti o di
> neo-nazisti come qualcuno, ingenuamente, è portato a credere.
> Praticano un terrorismo con metodi e scopi diversi da quello delle
> bombe che assumono, invece, una valenza comunque politica.
>
> Nel caso dei piccoli omicidi il messaggio è subdolo pur avendo un
> forte impatto sull’opinione pubblica che spesso invoca leggi e
> controlli più duri, scatenano campagne razziste, lanciano messaggi
> cifrati alla vecchia classe politica, non colpisce militanti politici,
> giornalisti ma gente comune che fa una vita ordinaria.
>
> Agiscono impunemente: dietro di loro si muovono macchine ben oliate
> che costruiscono depistaggi (appresi dalla scuola americana), verso
> soggetti o personaggi generalmente schedati, con precedenti o
> fortemente ricattabili (vedere Bilancia e Profeta): il guardone, il
> maniaco sessuale, il fanatico fascista, il marocchino, lo zingaro, il
> giocatore d’azzardo, la banda di mafiosetti siciliani ma anche
> bravi ragazzi come Scattone. Tutti possono diventare mostri.
>
> Questo tipo di terrorismo ha in comune con quello stragista le
> tecniche del depistaggio.
>
> La manovalanza è costituita da killers professionisti, in genere
> addestrati militarmente ad uccidere con ogni genere di arma con
> modalità da commandos. E’ una guerra segreta da manuale che
> unisce pragmatismo anglosassone a machiavellismo italiano: guerra
> psicologica e contro-rivoluzione per obiettivi chiari e semplici:
> stabilizzare i poteri esecutivi organici agli interessi del capitale.
>
> Come movimento rivoluzionario e antagonista non siamo in grado, per
> incapacità e per scelta, di produrre neanche livelli minimi di
> controinchiesta o di controinformazione; e nemmeno tentativi di
> analisi complessiva del fenomeno.
>
> Quello che non possiamo accettare sono gli accostamenti facili e
> frutto dei luoghi comuni che certa stampa pseudo-sinistra divulga (il
> fu Avvenimenti, Liberazione, Il manifesto), sulla matrice fascista,
> mafiosa, eversiva dei servizi"deviati" naturalmente al servizio
> dell’immortale Andreotti o della vecchia struttura "Gladio"
> parafulmine volutamente sputtanato..
>
> Ma la situazione è molto cambiata.
>
> Uno dei primi a dare l’allarme nei primi anni ’90 fu
> proprio uno di quei personaggi della vecchia DC colpiti e travolti da
> tangentopoli-CIA che dichiarò pubblicamente: "per imporre il
> turbo-capitalismo in Italia faranno scorrere molto sangue". Facile
> intuire a chi si riferisse l’onorevole Piccoli; peccato che
> c’è voluto l’uranio impoverito perché molti compagni lo
> capissero…
>
> Agganciare un nuovo allarmismo sui legami della "nuova destra" con
> questi fenomeni non contribuisce politicamente a fare chiarezza sul
> terrorismo di stato e su un certo tipo di terrorismo. La vicenda della
> uno bianca è emblematica sul livello di confusione che pervade i
> gruppi della sinistra di classe incapaci di affrontare questi problemi
> se non con una sloganistica cristallizzata agli anni 70. Al punto che
> sulla vicenda dei Savi e della "banda delle coop" sono stati proprio i
> fasciti bolognesi a fare controinformazione e a denunciare le
> responsabilità dei servizi segreti militari…
>
> Non sarà che questa "nuova destra" raccoglie qualche consenso perché
> la sinistra "sovversiva" spesso dorme o comunque sta assumendo un
> ruolo stato-compatibile?
>
> Qui siamo di fronte ad apparati e strutture che solo la NATO e il
> SISMI possono garantire in Italia come in Europa.
>
> Non occorre andare in Turchia , in Colombia, in Brasile per denunciare
> l’esistenza degli "squadroni della morte": ce li abbiamo in
> casa!!
>
> E’ un periodo convulso, siamo già in piena campagna elettorale.
> Anche se i programmi su alcune questioni coincidono è evidente la
> forte preoccupazione del capitale straniero su una quasi certa
> vittoria di Berlusconi. Nonostante i suoi ripetuti sforzi per avere un
> riconoscimento, i viaggi in Israele e nella city londinese, le lobby
> ebraiche ed anglosassoni della finanza mondiale ancora non si fidano
> del Cavaliere; il risultato sarà una ripresa delle bombe e di altri
> episodi de-stabilizzanti.
>
> Inoltre non bisogna dimenticare la posizione strategica
> dell’Italia, che continua ad essere attraversata da scontri
> inter-imperialistici.
>
> La sua collocazione la rende insostituibile nel controllo dei Balcani
> e di tutto il bacino mediterraneo. La guerra alla Jugoslavia ha
> rappresentato uno dei primi importanti frutti di queste strategie
> interne.
>
> Per recuperare il tempo perduto occorre guardare e analizzare i fatti
> più attentamente fuori dai condizionamenti dei luoghi comuni della
> sinistra istituzionale o neo-istituzionale.
>
> Sono atti di guerra dell’imperialismo anche questi: le bombe su
> Belgrado sono passate prima sui corpi di vittime innocenti del terrore
> di stato. I mandanti sono gli stessi e non occorre menzionarli. Questa
> purtroppo è quella cosa disgustosa che si chiama real-politik, di cui
> ,che ci piaccia o no, dobbiamo ritornare ad occuparci con un chiaro
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L'IMPORTANTE E' DIRLO DUE ANNI DOPO
L'ITALIA BERSAGLIO DEI MISSILI SERBI. ROMA - Nella prima fase del conflitto in Kosovo, il rischio che i missili serbi colpissero l'Italia fu reale. E' quanto afferma il ministro degli Esteri Lamberto Dini in un libro. "Per questo gli USA - dice - non ci chiesero di partecipare ai bombardamenti dall'inizio". [Infatti l'Italia, paese di vigliacchi, partecipera' ai bombardamenti contro la popolazione civile solo dopo avere appurato che non subira' ritorsioni ne' danni di sorta]
Fonte: "Metro" (Roma), 2/3/2001
---
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L'ITALIA BERSAGLIO DEI MISSILI SERBI. ROMA - Nella prima fase del conflitto in Kosovo, il rischio che i missili serbi colpissero l'Italia fu reale. E' quanto afferma il ministro degli Esteri Lamberto Dini in un libro. "Per questo gli USA - dice - non ci chiesero di partecipare ai bombardamenti dall'inizio". [Infatti l'Italia, paese di vigliacchi, partecipera' ai bombardamenti contro la popolazione civile solo dopo avere appurato che non subira' ritorsioni ne' danni di sorta]
Fonte: "Metro" (Roma), 2/3/2001
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IL 24 MARZO TUTTI A CESENA
>
> A tutti i comitati e alle associazioni impegnati sul terreno della
> lotta all'imperialismo e al capitalismo
>
> Il 24 marzo ricorre il secondo anniversario dell'aggressione NATO alla
> Jugoslavia.
> Una vasta rete di organismi antimperialisti ha accolto la proposta del
> Coord. Romagnolo contro la guerra di svolgere una manifestazione
> nazionale a Cesena, nei pressi della base di Pisignano.
>
> Qui sotto il testo di convocazione che verra' diffuso nei prossimi
> giorni, sia in rete che su Liberazione e il manifesto.
>
> Chi volesse aderire e partecipare alla manifestazione ce lo faccia
> presente immediatamente
> ai compagni di Cesena: caroric@...
> oppure a noi: itacampo@...
>
> -------------------------------------------------------------------
> Nucleare, Guerra, NATO
> MAI PIU¹
>
> 24 marzo 1999 - 24 marzo 2001
>
> Il 24 marzo 1999 la NATO, l¹Europa, il governo D¹Alema-Ulivo (con
> l¹appoggio del Polo), scatenarono una guerra criminale violando la
> costituzione, le leggi e i trattati internazionali, colpendo i popoli
> della Jugoslavia con bombe ³umanitarie², causando distruzioni, lutti,
> disastri ambientali; trasformando l¹Adriatico in una discarica chimica
> e radioattiva, contaminando i Balcani per millenni.
> L¹indifferenza uccide come la guerra
> Non possiamo e non dobbiamo dimenticare
>
> Sabato 24 marzo, Ore 9,30
> Cesena, Piazzale Carlo Marx (zona stazione)
> manifestazione nazionale e corteo
>
> per dire no a nuove guerre ³umanitarie²
> no agli F-16 e alle atomiche in Romagna nella base di Pisignano di cui
> vogliamo la chiusura!
> no alla NATO!
>
> -------------------------------------------------------------------
> Promuovono gli organismi che il 4 febbraio, a Bologna, hanno dato vita
> al
> Comitato Promotore per l'Assemblea Antimperialista
>
> -Coordinamento romagnolo contro la guerra e la Nato,
> -Ass. di Amicizia Italia-Jugoslavia di Perugia,
> -Campo Antimperialista,
> -Collettivo Antinebbia del Valdarno,
> -Comitato contro la guerra Sesto San Giovanni,
> -Comitato contro la guerra Milano Sud
> -Comitato per la Pace e la Solidarietà fra i Popoli di Firenze
> -Coordinamento cittadino antimperialista di Torino
> -Coordinamento romano per la Jugoslavia
> -Comitato contro la guerra e la Nato Ravenna
> -Gruppo Zastava Trieste
> -Orsola Mazzola e Serena marchionni della Comm. esteri Prc Bologna
> -Soccorso Popolare di Padova
> -Voce Operaia
>
> Hanno aderito sino ad ora:
>
> Ass. Culturale Punto Rosso di Vicenza
> Ass. Progetto Drim di Foligno
> Azione Popolare di Emilia e Romagna
> Centro di Documentazione Krupskaja
> Collettivo Spartakus di Vicenza
> Collettivo classe contro classe di Roma
> Comitato Umbro Antimperialista
> Coordinamento nazionale "Su la testa"
> La giustizia degli erranti di Treviso
> Pellerossa di Cesena
> Radio Citta' Aperta di Roma
> Redazione di Senza Censura
> Tribunale Ramsey Clark
> Unione Popolare di Roma
> Cunfederatzione de sos Comunistas Sardos
---
TRIESTE/TRST
LA BATTAGLIA DELLA NERETVA / BITKA NA NERETVI
Sabato 10 marzo 2001 alle ore 18:30
presso la Casa del Popolo "Antonio Gramsci"
in Via Ponziana n. 14, Trieste
proiezione del film
LA BATTAGLIA DELLA NERETVA
con
Richard Burton, Yul Brinner, Orson Welles, Silvia Koscina,
Kurt Juergens, Hardy Krueger, Ljubisa Samardzic,
Franco Nero, Milena Dravic, Bata Zivojnovic,
Boris Dvornik; regia di Veljko Bulajic (1969)
PER INFORMAZIONI:
Associazione/Drustvo Josip Broz Tito
josipbroztito@...
SLUNJ, DIVIETO
All'indice la "Battaglia della Neretva"
SLUNJ - "La Battaglia della Neretva", il piu' noto film della
cinematografia ex jugoslava, dedicato alla lotta partigiana, e' finito
all'indice. Il vicesindaco di Slunj Ivan Matesa, su richiesta di un
gruppo
di cittadini, ha infatti vietato ieri sera la proiezione della pellicola
in questa localita' a sudest di Zagabria che nei primi anni novanta era
in
mano ai ribelli serbi. "Si tratta di un film fortemente ideologizzato,
tutto proteso a rafforzare l'idea jugoslava e a far scomparire la
croaticita'", ha sottolineato, affermando che, anche se non glielo
avessero chiesto i cittadini, lui avrebbe vietato comunque la
proiezione
della pellicola. Inevitabile e' stata la reazione di condanna della
decisione, da parte del direttore dell'Adria Art Artist 21" Zeljko
Brkic,
organizzatore della proiezione della "Battaglia della Neretva" che
avrebbe
dovuto svolgersi nell'ambito della retrospettiva del film croato. Brkic
ha
definito terrificante, oggigiorno caso unico in Europa e nel mondo, il
divieto del vicesindaco.
(apparso su: "La Voce del Popolo",
quotidiano in lingua italiana di Rijeka/Fiume, 3 febbraio
2001)
---
VOCE JUGOSLAVA / JUGOSLAVENSKI GLAS
Trasmissione autogestita a cura del
Coordinamento Romano per la Jugoslavia
ogni MARTEDI dalle ore 13 alle 14 a Roma e nel Lazio
sulle frequenze di RADIO CITTA' APERTA - 88.9 MHZ
Gli ascoltatori possono intervenire in diretta chiamando il numero
06-4393512
---
Subject: [libertador] RESISTENCIA, rivista in italiano delle
FARC-EP!!!
Date: Sun, 04 Mar 2001 02:49:21 -0000
From: csbolivar@...
To: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
CONTRO L'INVASIONE U.S.A, E PER UNA NUOVA COLOMBIA: RESISTENCIA!
Oggi più che mai gli effetti dell'intervento degli Stati Uniti in
Colombia, già in corso, lasciano intravedere con chiarezza
sconcertante il pericolo concreto di un'invasione, il tutto
finalizzato a:
- aumentare il controllo geo-strategico in America Latina, di cui la
Colombia è un tassello chiave, e bloccare l'avanzata del movimento
guerrigliero, e in particolare delle FARC-EP, la più antica e forte
organizzazione guerrigliera del continente.
- distruggere il processo di pace in corso tra queste e il governo
colombiano, in cui le FARC stanno dimostrando la loro volontà di
pace, con giustizia sociale.
- totalizzare il controllo delle cospicue risorse energetiche,
materie prime, biodiversità, risorse idriche e territoriali, così
come dell'Amazzonia, di cui la Colombia beneficia.
- imporre ulteriore miseria, fame, devastazione, sfruttamento, guerra
senza confini, con la conseguente vietnamizzazione del conflitto
sociale ed armato che vive la Colombia da oltre 50 anni.
Per fare ciò, gli USA hanno architettato il famigerato "Plan
Colombia", una marea di denaro (oltre 1300 milioni di dollari
elargiti da Washington), che consiste nel potenziamento dell'Esercito
colombiano con armi sofisticate, apparecchiature satellitari,
elicotteri da guerra ed addestramento dato dagli oltre 2000
consiglieri militari del Pentagono presenti attualmente in territorio
colombiano, e attraverso una manovra di accerchiamento militare nei
paesi limitrofi.
Dopo la guerra del Golfo e quella dei Balcani, l'imperialismo USA sta
muovendo i fili delle marionette per legittimare l'attuale intervento
e una possibile invasione in Colombia, questa volta non più chiamando
in causa un problema "umanitario", ma col pretesto della lotta al
narcotraffico.
E' importante che tutto ciò non passi in silenzio, è importante
dunque dare voce a quelle fonti che, dall'interno del conflitto,
lottano per una Colombia Nuova, in pace e con giustizia sociale per
il popolo colombiano.
ABBONATI all'edizione in italiano di RESISTENCIA, rivista
quadrimestrale della Commissione Internazionale delle Forze Armate
Rivoluzionarie della Colombia- Esercito del Popolo, FARC-EP.
Abbonamento per 4 numeri: £. 20.000 (o 40.000 per i sostenitori),
comprensivi di spese di spedizione, da versarsi sul conto corrente
postale n. 15008428 specificando il proprio nome, cognome e
indirizzo, intestate a "Battazza-Lioce".
Per ulteriori informazioni, scrivi a: csbolivar@...
O telefona allo: 0335-8059837 o allo 0541-600524
Comitato Simón Bolívar
To unsubscribe from this group, send an email to:
This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
---
Subject: Risponendo a Toni Negri... e a Lotta Comunista
Date: Thu, 22 Feb 2001 18:21:53 +0800
From: VOCEOPERAIA <voceoperaia@...>
To: <marxista@...>
E' appena uscito il n. 18 della rivista PRAXIS*
Questo numero contiene
- Così è, se vi pare
- Impero senza imperialismo? Rispondendo a Toni Negri -- di P. Moreno
- Tute Bianche e Divise Nere -- di G.L. Maddalena
- Ribellarsi è necessario -- Campo Antimperialista
- Il 24 marzo di due anni fa...
- Un nuovo fenomeno: tuttiinlotta.org
- Solidarietà Colombia
- Perché è caduto Milosevic -- di Alfred Klein
- Chi unifica chi? Sulla questione del Partito
- Partito e masse nell¹Estremismo di Lenin -- di Stefano Garroni
- I segreti del Marxismo. Intervista politico-filosofica a Costanzo
Preve
- Lettere ad un compagno di Lotta Comunista -- di Dino Albani
- Per un¹autocritica del Marxismo
- Metodo, prassi e programma
- Scienza e metodo in Lenin
- L¹abbraccio mortale di Bordiga
Per informazioni e/o ricevere una copia omaggio, scrivi a:
marxista@...
* Praxis si distribuisce solo in abbonamento
6 numeri L.30mila
Subject: La prima resistenza antifascista
Date: Sat, 03 Mar 2001 11:30:53 +0800
From: OPERAIA <voceoperaia@...>
To: <voceoperaia@...>
Con il patrocinio del Comune di Foligno
SABATO 3 MARZO - ORE 17,30
AUDITORIUM S.DOMENICO (Sala video)
Presentazione del libro:
ARDITI DEL POPOLO
Argo Secondari (folignate e fondatore degli Arditi) e la prima
organizzazione antifascista. 1917-1922
di Eros Francescangeli*
segue dibattito sul tema
1917 - 1922 PER NON DIMENTICARE LA LOTTA ANTIFASCISTA
INTERVENGONO:
- l¹Autore Eros
FRANCESCANGELI
- Renato COVINO - storico - docente Università di Perugia
- Fabio BETTONI - Assessore alla Cultura del Comune di Foligno
INTRODUCE:
Alessia Monteverdi - capo redattrice della rivista PRAXIS
ORGANIZZA:
Associazione culturale PROGETTOdrim - Foligno
* Il Libro e' stato stampato presso le Edizioni Odradek -
odradek@...
* per contattare l'autore: francescangeli@...
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.ecircle.it/an_ecircle/articles?ecircleid%c2%91979
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
Sito WEB:
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
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Per inviare materiali e commenti: <jugocoord@...>
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http://www.ecircle.it/ad1166716/216.74.87.165
>
> A tutti i comitati e alle associazioni impegnati sul terreno della
> lotta all'imperialismo e al capitalismo
>
> Il 24 marzo ricorre il secondo anniversario dell'aggressione NATO alla
> Jugoslavia.
> Una vasta rete di organismi antimperialisti ha accolto la proposta del
> Coord. Romagnolo contro la guerra di svolgere una manifestazione
> nazionale a Cesena, nei pressi della base di Pisignano.
>
> Qui sotto il testo di convocazione che verra' diffuso nei prossimi
> giorni, sia in rete che su Liberazione e il manifesto.
>
> Chi volesse aderire e partecipare alla manifestazione ce lo faccia
> presente immediatamente
> ai compagni di Cesena: caroric@...
> oppure a noi: itacampo@...
>
> -------------------------------------------------------------------
> Nucleare, Guerra, NATO
> MAI PIU¹
>
> 24 marzo 1999 - 24 marzo 2001
>
> Il 24 marzo 1999 la NATO, l¹Europa, il governo D¹Alema-Ulivo (con
> l¹appoggio del Polo), scatenarono una guerra criminale violando la
> costituzione, le leggi e i trattati internazionali, colpendo i popoli
> della Jugoslavia con bombe ³umanitarie², causando distruzioni, lutti,
> disastri ambientali; trasformando l¹Adriatico in una discarica chimica
> e radioattiva, contaminando i Balcani per millenni.
> L¹indifferenza uccide come la guerra
> Non possiamo e non dobbiamo dimenticare
>
> Sabato 24 marzo, Ore 9,30
> Cesena, Piazzale Carlo Marx (zona stazione)
> manifestazione nazionale e corteo
>
> per dire no a nuove guerre ³umanitarie²
> no agli F-16 e alle atomiche in Romagna nella base di Pisignano di cui
> vogliamo la chiusura!
> no alla NATO!
>
> -------------------------------------------------------------------
> Promuovono gli organismi che il 4 febbraio, a Bologna, hanno dato vita
> al
> Comitato Promotore per l'Assemblea Antimperialista
>
> -Coordinamento romagnolo contro la guerra e la Nato,
> -Ass. di Amicizia Italia-Jugoslavia di Perugia,
> -Campo Antimperialista,
> -Collettivo Antinebbia del Valdarno,
> -Comitato contro la guerra Sesto San Giovanni,
> -Comitato contro la guerra Milano Sud
> -Comitato per la Pace e la Solidarietà fra i Popoli di Firenze
> -Coordinamento cittadino antimperialista di Torino
> -Coordinamento romano per la Jugoslavia
> -Comitato contro la guerra e la Nato Ravenna
> -Gruppo Zastava Trieste
> -Orsola Mazzola e Serena marchionni della Comm. esteri Prc Bologna
> -Soccorso Popolare di Padova
> -Voce Operaia
>
> Hanno aderito sino ad ora:
>
> Ass. Culturale Punto Rosso di Vicenza
> Ass. Progetto Drim di Foligno
> Azione Popolare di Emilia e Romagna
> Centro di Documentazione Krupskaja
> Collettivo Spartakus di Vicenza
> Collettivo classe contro classe di Roma
> Comitato Umbro Antimperialista
> Coordinamento nazionale "Su la testa"
> La giustizia degli erranti di Treviso
> Pellerossa di Cesena
> Radio Citta' Aperta di Roma
> Redazione di Senza Censura
> Tribunale Ramsey Clark
> Unione Popolare di Roma
> Cunfederatzione de sos Comunistas Sardos
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TRIESTE/TRST
LA BATTAGLIA DELLA NERETVA / BITKA NA NERETVI
Sabato 10 marzo 2001 alle ore 18:30
presso la Casa del Popolo "Antonio Gramsci"
in Via Ponziana n. 14, Trieste
proiezione del film
LA BATTAGLIA DELLA NERETVA
con
Richard Burton, Yul Brinner, Orson Welles, Silvia Koscina,
Kurt Juergens, Hardy Krueger, Ljubisa Samardzic,
Franco Nero, Milena Dravic, Bata Zivojnovic,
Boris Dvornik; regia di Veljko Bulajic (1969)
PER INFORMAZIONI:
Associazione/Drustvo Josip Broz Tito
josipbroztito@...
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All'indice la "Battaglia della Neretva"
SLUNJ - "La Battaglia della Neretva", il piu' noto film della
cinematografia ex jugoslava, dedicato alla lotta partigiana, e' finito
all'indice. Il vicesindaco di Slunj Ivan Matesa, su richiesta di un
gruppo
di cittadini, ha infatti vietato ieri sera la proiezione della pellicola
in questa localita' a sudest di Zagabria che nei primi anni novanta era
in
mano ai ribelli serbi. "Si tratta di un film fortemente ideologizzato,
tutto proteso a rafforzare l'idea jugoslava e a far scomparire la
croaticita'", ha sottolineato, affermando che, anche se non glielo
avessero chiesto i cittadini, lui avrebbe vietato comunque la
proiezione
della pellicola. Inevitabile e' stata la reazione di condanna della
decisione, da parte del direttore dell'Adria Art Artist 21" Zeljko
Brkic,
organizzatore della proiezione della "Battaglia della Neretva" che
avrebbe
dovuto svolgersi nell'ambito della retrospettiva del film croato. Brkic
ha
definito terrificante, oggigiorno caso unico in Europa e nel mondo, il
divieto del vicesindaco.
(apparso su: "La Voce del Popolo",
quotidiano in lingua italiana di Rijeka/Fiume, 3 febbraio
2001)
---
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Trasmissione autogestita a cura del
Coordinamento Romano per la Jugoslavia
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06-4393512
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Subject: [libertador] RESISTENCIA, rivista in italiano delle
FARC-EP!!!
Date: Sun, 04 Mar 2001 02:49:21 -0000
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CONTRO L'INVASIONE U.S.A, E PER UNA NUOVA COLOMBIA: RESISTENCIA!
Oggi più che mai gli effetti dell'intervento degli Stati Uniti in
Colombia, già in corso, lasciano intravedere con chiarezza
sconcertante il pericolo concreto di un'invasione, il tutto
finalizzato a:
- aumentare il controllo geo-strategico in America Latina, di cui la
Colombia è un tassello chiave, e bloccare l'avanzata del movimento
guerrigliero, e in particolare delle FARC-EP, la più antica e forte
organizzazione guerrigliera del continente.
- distruggere il processo di pace in corso tra queste e il governo
colombiano, in cui le FARC stanno dimostrando la loro volontà di
pace, con giustizia sociale.
- totalizzare il controllo delle cospicue risorse energetiche,
materie prime, biodiversità, risorse idriche e territoriali, così
come dell'Amazzonia, di cui la Colombia beneficia.
- imporre ulteriore miseria, fame, devastazione, sfruttamento, guerra
senza confini, con la conseguente vietnamizzazione del conflitto
sociale ed armato che vive la Colombia da oltre 50 anni.
Per fare ciò, gli USA hanno architettato il famigerato "Plan
Colombia", una marea di denaro (oltre 1300 milioni di dollari
elargiti da Washington), che consiste nel potenziamento dell'Esercito
colombiano con armi sofisticate, apparecchiature satellitari,
elicotteri da guerra ed addestramento dato dagli oltre 2000
consiglieri militari del Pentagono presenti attualmente in territorio
colombiano, e attraverso una manovra di accerchiamento militare nei
paesi limitrofi.
Dopo la guerra del Golfo e quella dei Balcani, l'imperialismo USA sta
muovendo i fili delle marionette per legittimare l'attuale intervento
e una possibile invasione in Colombia, questa volta non più chiamando
in causa un problema "umanitario", ma col pretesto della lotta al
narcotraffico.
E' importante che tutto ciò non passi in silenzio, è importante
dunque dare voce a quelle fonti che, dall'interno del conflitto,
lottano per una Colombia Nuova, in pace e con giustizia sociale per
il popolo colombiano.
ABBONATI all'edizione in italiano di RESISTENCIA, rivista
quadrimestrale della Commissione Internazionale delle Forze Armate
Rivoluzionarie della Colombia- Esercito del Popolo, FARC-EP.
Abbonamento per 4 numeri: £. 20.000 (o 40.000 per i sostenitori),
comprensivi di spese di spedizione, da versarsi sul conto corrente
postale n. 15008428 specificando il proprio nome, cognome e
indirizzo, intestate a "Battazza-Lioce".
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Subject: Risponendo a Toni Negri... e a Lotta Comunista
Date: Thu, 22 Feb 2001 18:21:53 +0800
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To: <marxista@...>
E' appena uscito il n. 18 della rivista PRAXIS*
Questo numero contiene
- Così è, se vi pare
- Impero senza imperialismo? Rispondendo a Toni Negri -- di P. Moreno
- Tute Bianche e Divise Nere -- di G.L. Maddalena
- Ribellarsi è necessario -- Campo Antimperialista
- Il 24 marzo di due anni fa...
- Un nuovo fenomeno: tuttiinlotta.org
- Solidarietà Colombia
- Perché è caduto Milosevic -- di Alfred Klein
- Chi unifica chi? Sulla questione del Partito
- Partito e masse nell¹Estremismo di Lenin -- di Stefano Garroni
- I segreti del Marxismo. Intervista politico-filosofica a Costanzo
Preve
- Lettere ad un compagno di Lotta Comunista -- di Dino Albani
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Subject: La prima resistenza antifascista
Date: Sat, 03 Mar 2001 11:30:53 +0800
From: OPERAIA <voceoperaia@...>
To: <voceoperaia@...>
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Argo Secondari (folignate e fondatore degli Arditi) e la prima
organizzazione antifascista. 1917-1922
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segue dibattito sul tema
1917 - 1922 PER NON DIMENTICARE LA LOTTA ANTIFASCISTA
INTERVENGONO:
- l¹Autore Eros
FRANCESCANGELI
- Renato COVINO - storico - docente Università di Perugia
- Fabio BETTONI - Assessore alla Cultura del Comune di Foligno
INTRODUCE:
Alessia Monteverdi - capo redattrice della rivista PRAXIS
ORGANIZZA:
Associazione culturale PROGETTOdrim - Foligno
* Il Libro e' stato stampato presso le Edizioni Odradek -
odradek@...
* per contattare l'autore: francescangeli@...
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Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti
dell'ex Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'",
oggi "Comitato Promotore dell'Assemblea Antimperialista".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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