Informazione

-------- Original Message --------
Oggetto: [JUGO] Bruxelles 1/3/01 Uranio: parlano le vittime
Data: Sat, 27 Jan 2001 20:32:52 +0100
Da: "Michel Collon" <michel.collon@...>

Cari amici,
la “Belgian Coalition for Abolition of Depleted Uranium Weapons”
(Coalizione Belga per l'Abolizione delle Armi all’Uranio Impoverito) vi
invita a dare il vostro contributo, i vostri suggerimenti e, se
possibile, a partecipare ad un grande dibattito internazionale a
Bruxelles, il primo marzo.
Qui di seguito troverete:
1. Annuncio della riunione
2. Calendario dell’attività di tre giorni di nella richiesta a Bruxelles

3. Appello al vostro supporto e suggerimenti
4. Contatti.
5. Piattaforma della coalizione.

Università di Bruxelles, 1° Marzo 2001
URANIO: Parlano le vittime

La NATO e gli eserciti occidentali hanno provato lungamente a nascondere

la verità sull’uranio impoverito e ad isolare le vittime. Ora è tempo di

riunire tutte queste vittime e chiedere giustizia. Nella capitale della
NATO, Bruxelles, un dibattito eccezionale darà la parola a:

BELGIO: Guido FLEURAECKERS, soldato contaminato
Marc DE CEULAER, soldato contaminato e leader del sindacato militare
Marleen TEUGELS, giornalista reporter (Knack)
Frédéric LOORE, giornalista reporter (Journal du Samedi), autore di “La
Guerre invisibile”
Pierre PIERART, professore (Aassociazione dei medici contro la Guerra
Nucleare).

FRANCIA:

Hervé DESPLAT, soldato contaminato, fondatore dell'Associazione Avigolfe

Christine ABDELKRIM-DELANNE: giornalista reporter, autrice de “La Guerre

Sale”

IRAK:

(presi contatti con una vittima ed un esperto)

BOSNIA:
Dr. ILIC

Dr. Bojidar STAVROVIC (Sarajevo)
presi contatti con una vittima

JUGOSLAVIA:

(presi contatti con una vittima ed un esperto)

KOSOVO:

(presi dei contatti)

OLANDA:

XXX, Vittima della catastrofe del 1992 a Amsterdam (Bijlmermeer)

Louis BERTHOLLET

GRAN-BRETAGNA:

è stato invitato ANGUS PARKER (Associazione Nazionale dei Veterani e
delle Famiglie del Golfo)

GRECIA? (preso un contatto con un soldato, rappresentante
dell'associazione che richiede il ritiro delle truppe greche in Kosovo)
ALTRI? aspettiamo risposte

2. Programma completo della tre giorni
Proponiamo a coloro che possono di rimanere alcuni giorni in più a
Bruxelles. Ci sembra molto importante organizzare un'attività di alto
livello nella capitale della Nato, in questo momento. Inoltre possiamo
fornirvi
sistemazione e trasporti in Belgio ed anche contatti con la stampa.
Questo è il nostro programma completo:
La sera di martedì 27 o la mattina di mercoledì 28: arrivo.
Mercoledì 28: interviste, contatti con la stampa, contatti (secondo le
vostre esigenze) con le istituzioni mediche belghe, con esperti ed
attivisti.
Giovedì 1 (9 - 17): simposio accademico a Bruxelles (posto da decidere)
Giovedì 1 sera: Grande dibattito pubblico
Venerdì 2: scambio d'idee non pubblico tra le vittime, le associazioni e

gli attivisti, misure per una cooperazione futura
Venerdì 2 sera o sabato 3: partenza.


3. Come potete aiutarci?
1° formulando suggerimenti per completare (molto presto) questo
programma
2° Partecipando
3° Aiutandoci nelle spese: con la possibilità di alcune piccole
sottoscrizioni per coprire i costi di alcuni viaggi e di alcuni
materiali. Ogni cifra è ben accetta…;

4. Contatti
I rappresentanti della Coalizione sono:
- Marcel Poznansky abolition.ua@... poznanski@...
- Pierre Piérart (Association of Doctors against Nuclear War):
mail: pierre.pierart@...

Michel Collon ista collaborando alla preparazione di questa tre giorni:
michel.collon@...


5. La nostra piattaforma:
Le Armi all’Uranio Impoverito (D.U.) sono state usate durante le guerre
nel Golfo, in Bosnia, in Jugoslavia dagli Americani e dai Britannici o
dalla Nato. Le armi al D.U. sono state testate segretamente da dozzine
di anni durante numerose manovre dell'esercito negli Stati Uniti, in
Gran-Bretagna, in Francia, in Germania, in America Centrale e nel
Pacifico. Più di quaranta paesi le possiedono. Il D.U. sta producendo
radiazioni alfa. Una volta inalato sotto forma di piccole particelle,
si trasforma in un fattore cancerogeno ed il rischio è aggravato dai
differenti tipi di inquinamento (tabacco, scarichi delle auto,
inquinamento industriale…).
Il segretario generale della NATO, George Robertson, supportato dalla
maggior parte delle autorità
nazionali degli Stati membri, sta mantenendo una posizione indifendibile

coprendo i leaders politici e militari. Queste armi, chimiche,
radiologiche indiscriminate stanno inquinando molti posti nel mondo.
Sono soggette alle norme delle leggi sui conflitti armati (Dichiarazione

di St.Petersburg - 1868, L'Aja -
1899, Protocollo di Ginevra - 1925, Dichiarazione del Congresso di
Parigi - 1989, Convenzioni delle Nazioni Unite sull'ambiente - 1976).
Di fronte alle aggressioni, spesso irreparabili, contro la salute delle
popolazioni ed i militari in Kuwait, Irak, Arabia Saudita, Bosnia,
Kosovo, Montenegro e Serbia è sempre più necessario creare una
coalizione per l’abolizione delle armi al D.U.
La “Coalizione per l’Abolizione delle Armi all’Uranio Impoverito”
invitano le associazioni ed I gruppi politici a partecipare ed a
sostenere questa campagna. Prepareremo insieme a voi un programma
d’azione per raggiungere questo obiettivo.

Informazioni:
Pierre Piérart : Tél./fax: +32 2 376 10 93 pierre.pierart@...
Marcel Poznanski: tél 32 2 511 63 10 gsm 32 476 85 56 52
poznanski@...

Editore responsabile: Marc Lemaire, rue de la Ferme 118/4 BXL 1210,
bs603416@... gsm 32 475 80 31 88 Abolition.ua@...



-- Michel Collon

---

Dear friends,
The Belgian Coalition for Abolition of Depleted
Uranium Weapons invites you to give your help, your
suggestions and, if possible, to participate to a
big international debate in Brussels, on the 1st of
March. Please fin below:
1. Announcement of the meeting:
2. Calendar of the three days activities in Brussels

3. Call for your help and suggestions
4. Contacts.
5. Platform of the Coalition



University of Brussels, 1st of March 2001
URANIUM : The victims speak
Nato and the Western armies tried long to hide the
truth about Depleted Uranium and to isolate the
victims. It is now time to bring all these victims
together, and demand justice.
In the very capital of the Nato, Brussels, an
exceptional debate will give the word to :




BELGIUM :
Guido FLEURACKERS, contaminated soldier
Marc DE CEULAER, contaminated soldier and leader of
military trade union
Marleen TEUGELS, investigation journalist (Knack)
(invited)
Frédéric LOORE, investigation journalist (Journal du
Samedi), author of La Guerre invisible Pierre
PIERART, professor (Association of Doctors against
Nuclear War)

FRANCE :
Hervé DESPLAT, contaminated soldier, founder of
Association Avigolfe
Christine ABDELKRIM-DELANNE : investigation
journalist, author of La Sale Guerre propre

IRAK : (Names will follow)

BOSNIA :
Dr Bojidar STAVROVIC (Sarajevo)
Dr ILIC
Contact taken for one victim

YUGOSLAVIA : (Names will follow)

KOSOVO : (Contact taken)

NETHERLANDS :
XXX, victim of the 1992 catastrophe in Amsterdam
(Bijlmermeer)
Louis BERTHOLLET, association of victims of
Bijlmermeer

GREAT-BRITAIN :
(Invited : National Gulf Veterans and Families
Association)

GREECE ? (Contact taken for one soldier,
representative of the association demanding to
cancel the presence of Greek troops in Kosovo)

OTHERS ? We are waiting for other answers.

2. Full program of three days
We propose to those who can to stay a few days more
in Brussels. It seems to us very important to
organize a high level activity in the capital of
Natgo, at this present time. Also We can provide you
accomodation and transport in Belgium, and also
contacts with the press.
This is our full program:
Tuesday 27 evening or Wednesday 28 morning: arrival

Wednesday 28 : interviews, contacts with the press,
contacts (following your wishes) with Belgian
medical institutions, experts and activists.
Thursday 1 (9 - 17) academic symposium in Brussels
(Place will follow)
Thursday evening : Great public debate
Friday 2 : non public exchange of views between
victims, associations and activists, measures for
future cooperation
Friday 2 evening or Saturday 3: departure.

3. How can you help?
1° Making suggestions to complete (very soon) this
program)
2° Participating
3° Helping for the cost: preparing the possibility
of some small donations to cover the costs of some
trips and some material expenses. Which are limited
since every is benevolent but…

4. Contacts
The representatives of the Coalition are:
- Marcel Poznansky
Abolition.ua@...
poznanski@...
- Pierre Piérart (Association of Doctors against
Nuclear War):
mail: pierre.pierart@...

Michel Collon is helping for the preparation of
these three days: michel.collon@...

E-mails can be sent, for the next days, to these
mail-address. Afterwards, a specific secretariat
will come.


5. Our platform:
COALITION FOR ABOLITION OF DEPLETED URANIUM WEAPONS

Depleted Uranium Weapons (D.U.) have been used
during the wars in the Gulf, in Bosnia, in
Yugoslavia by the Americans and the British or by
Nato. D.U. weapons have been tested secretly since
dozens of years in many army manoeuvres in the US,
Great-Britain, France, Germany, Central America and
Pacific. More than forty countries possess them.
D.U. is producing alpha radiations. When inhaled in
the form of small particles, it becomes a factor of
cancer and the risk is aggravated by different
pollutions (tobacco, motor gas, industrial
pollutions…)
The general secretary of the Nato, George
Robertson, supported by most of the national
authorities of the member countries, is maintaining
a complement incoherent position to exonerate the
political and military leaders.
These weapons, chemical, radiological and
non-discriminatory are polluting many places in the
world. They are subject to the rule of law of armed
conflicts (Declarations of St Petersburg 1868, The
Hague 1899, Protocol of Geneva 1925, Declaration of
the Conference in Paris 1989, U.N. Conventions
concerning environment 1976)
In front of aggressions, often irreparable, against
the health of the populations and the soldiers in
Koweït, Irak, Saudi Arabia, Bosnia, Kosovo,
Montenegro and Serbia, it his now most necessary to
form a coalition to demand abolition of the D.U.
weapons.
The "Coalition for Abolition of Depleted Uranium
Weapons" invites associations and political groups
to participate or support this campaign. We are
going to prepare with you a program of action to
achieve that goal.

Informations:
Pierre Piérart pierre.pierart@...
Tél./fax: +32 2 376 10 93
Marcel Poznanski poznanski@... tél 32 2
511 63 10 gsm 32 476 85 56 52

Editeur responsable: Marc Lemaire, rue de la Ferme
118/4 BXL 1210, bs603416@... gsm 32 475 80 31
88 Abolition.ua@...


---

A cura del Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'".
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
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ANCHE KOSTUNICA ACCOLTO NEL CLUB


Il nuovo Presidente (aggiungere: democratico) della Repubblica Federale
di Jugoslavia Vojislav Kostunica ha partecipato al summit 2001 di Davos,
dove il Gotha del capitalismo mondiale si riunisce ogni anno per
decidere le sorti del mondo.
Kostunica si e' presentato a Davos pochi giorni dopo l'inserimento del
suo paese all'interno del Fondo Monetario Internazionale - inserimento
ottenuto grazie agli uomini del "G17" (i consiglieri economici della
coalizione DOS), compreso il nuovo Governatore della Banca Centrale
Jugoslava Djinkic -, mentre viene richiesta l'adesione al WTO e mentre
il nuovo governo serbo guidato da Zoran Djindjic, composto da 17
ministri, viene presentato in Parlamento.

Dalla regia ci comunicano che 17 e' un numero massonico, e che la
maggiorparte dei partecipanti al summit di Davos sono massoni. Ma
naturalmente questa e' solo una fortuita coincidenza che in nessun modo
puo' gettare ombre sul carattere democratico della nuova classe
dirigente jugoslava, che ha rotto con il passato regime del dittatore
Slobodan Milosevic e bla, bla, bla... (Italo Slavo - crj@...)


YUGOSLAV PRESIDENT CONFERS WITH UN SECRETARYGENERAL IN DAVOS
DAVOS, Jan 28 (Tanjug) Yugoslav President Vojislav Kostunica
conferred Sunday in Davos with UN SecretaryGeneral Kofi Annan, who
hailed
the attitude of the Yugoslav authorities regarding the crisis in
southern
Serbia and expressed his understanding for their problems.
Pointing out that a legal framework is necessary for
cooperation
between Yugoslavia and the War Crimes Tribunal, Annan said this could
not
be achieved overnight.
The meeting was attended also by the special UN envoy for the
Balkans Carl Bildt, who expressed his concern over the situation in the
buffer zone in southern Serbia, where ethnic Albanian terrorists have
been
intensifying their attacks recently.
Kostunica and UN Development Program official Mark Brown
discussed
the prospects for UNDP participation in Yugoslavia's recovery and
development endeavors.
Kostunica also met Swiss Confederation President Moritz
Leuenberger to discuss bilateral cooperation, taking into account that
Yugoslavia is sponsored by Switzerland in the International Monetary
Fund
and the World Bank.
The meeting between President Kostunica and his Croatian
counterpart Stipe Mesic focused on bilateral relations and on
cooperation
in southeastern Europe aimed at stabilizing the situation in the region.

The same subject will be discussed during the afternoon session
of
presidents of Balkan countries who are attending the 31st World Economic

Forum in Davos.

---

A cura del Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'".
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Puoi disporre in ogni gruppo di 20 MB
per documenti, file musicali, films e foto.
Condividili con i soci della tua communita!
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FACTS ON CONSEQUENCES OF THE USE OF DEPLETED
URANIUM IN THE NATO AGGRESSION AGAINST
THE FEDERAL REPUBLIC OF YUGOSLAVIA IN 1999
(Ministry of Foreign Affairs of the Federal Republic of Yugoslavia)

---

YUGOSLAV UN AMBASSADOR ON USE OF DEPLETED URANIUM IN VIOLATION OF UN
CHARTER
GENEVA, Sep 14, (Tanjug). Yugoslav Ambassador to the UN in
Geneva
Branko Brankovic said Thursday that last year's NATO aggression on
Yugoslavia constituted a glaring violation of the fundamental principles

of
the UN Charter, and most strongly condemned the US, whose aircraft
dropped
depleted uranium bombs on inhabited areas.
Brankovic was presenting a Yugoslav government document on the
effects of the use of depleted uranium during the NATO aggression on
Yugoslavia in 1999. The following is the official translation of his
statement:
In the NATO aggression against the Federal Republic of
Yugoslavia
in 1999, called "Humanitarian intervention Guardian Angel", commander
of
French air force in NATO, General Joffret stated: "The air force
received
orders to destroy life in Serbia" (the statement was quoted by Michel
Fontanie, President of ASFED FRANCE Association pour la sauvegarde des
familles et enfants de disparus, in Strasbourg, 27 May 1999).
NATO aggression against the Federal Republic of Yugoslavia,
from
24 March to 10 June 1999, was committed in gross violation of the
fundamental principles of the Charter of the United Nations and
international law in general and represents a crime against peace and
humanity and a crime of genocide.
During the armed NATO aggression against the FR of Yugoslavia,
it
was established beyond doubt that US A10 aircraft fired shells with
depleted uranium (DU). Some 50,000 missiles with DU were fired on some
100
densely populated locations in the Serb province of Kosovo and Metohija.

It
was also established that 3,0005,000 DU shells were fired on 8 locations

outside the Province of which six in the region of Presevo and
Bujanovac
and one in a broader area of Vranje and one in Montenegro. The Yugoslav
authorities undertook a detailed investigation of all locations outside
the
Province and established that contamination is going up to 235,000
Bq/kg,
which is 1,100 times above the permissible level of contamination. The
contaminated areas were marked and other activities are underway to deal

with the consequences.
US Department of Defense refused to release information about
the
locations and quantities of DU used in the territory of the FR of
Yugoslavia. In his letter to P. Sullivan, Executive Director of National

Gulf War Research Center of 19 July 1999, the Director of the Joint
Staff
denied access to this information because "The issues related to the use

of
DU in the Former Republic of Yugoslavia area of operations are under
litigation in the International Court of Justice. Any answers we provide

at
this time may impact the interests of the United States in these
proceedings".
At the request of UN SecretaryGeneral K. Annan, NATO
SecretaryGeneral G. Robertson, in his letter of 7 February 2000,
confirmed
that throughout the territory of the Province of Kosovo and Metohija, in

approximately 100 air strikes, around 31,000 rounds of DU ammunition
were
used (which is equivalent to 10 tons of DU) and attached a map with only

28
locations, saying that "at this moment it is impossible to state
accurately
every location where DU ammunition was used". But it was not said why it

was impossible at this moment, nor when it will be possible, if in July
1999 it was not possible.
Nevertheless, the USA knows best the characteristics of DU
weapons
and the health consequences that DU provokes to the future generations.
On
the basis of many research studies conducted after the Gulf war by US
institutes it was established beyond doubt, that DU contaminates both
environment and affects population on a lasting basis development of
tumours, immune system damage, neurological problems, respiratory
disease,
kidney damage and male and female
reproductive effects, newlyborns with deformities, etc.
The effect of DU is lasting (DU has a halflife of 4.5 billion
years) and its chemical and radiological toxicity cannot be reduced. The

fact that most of DU, in addition to the Province of Kosovo and Metohija

was dropped in the area of Presevo and Bujanovac, with a large Albanian
population, indicates that the goal might be, in addition to destroying
the
Serbs, also an attempt to systematically destroy the coming generations
of
the Albanian population, whose birth rate is among the highest in the
world: according to the data from 1994, growth rate in Serbia is minus 3

%,
in Vojvodina, minus 0.3 %, in central Serbia, and even plus 17.2 in the
Province of Kosovo and Metohija (half the figure in Albania).
The US has tried to justify the use of weapons with DU
ammunition
owing allegedly to their greater effectiveness in antitank warfare. The
fact that 30,00050,000 DU missiles were dropped in the Province of
Kosovo
and Metohija, and only a dozen Yugoslav Army tanks were destroyed,
raises
the issue of the true goals in using such quantities of DU ammunition in

densely populated areas. The most important reason is that DU is made
from
radioactive waste, which is very expensive to store and safeguard. The
US
thus disposes of large quantities of hazardous waste by spilling it over

the territories of other countries. Uncontrolled diposal of this
radioactive waste deliberately causes lasting and dangerous
contamination
of Europe.
The dispersion of DU particles cannot be controlled or
prevented
and may spill over to neighbouring states and regions. In addition to
the
local population, international civilian and security presences, staff
of
humanitarian and nongovernmental organizations in general deployed in
the
Province of Kosovo and Metohija, are also exposed to DU dust, inhaled or

ingested through food and water. Among them, as well as among US
veterans
from the Gulf war, "inexplicable illness" began showing up. Armies and
Governments of NATO countries are aware of the dangers arising from DU
and
some Governments have already undertaken certain measures of protection.

The use of DU weapons represents a grave breach of the basic
principles of international humanitarian law because they cause
unnecessary
suffering and excessive injury, beyond the point used for military
purposes. For its inherent cruelty and immeasurable lethal effects
threatening the current and future generations, in the UN SubCommission
on
the Promotion and Protection of Human Rights, DU weapons rank among the
weapons of mass or indiscriminate destruction (UN SubCommission on the
Promotion and Protection of Human Rights, Resolutions 1996/16 and
1997/36);
also these are precisely the weapons which uses is prohibited by
international law for more than a century including the Geneva
Conventions
and their Additional Protocols of 1997.
Under US pressure, some international organizations tend to minimize
the
effects of DU and conceal serious consequences caused by the use of DU,
while some give up preparing a report warning of DU or withdraw reports
and
published new versions deliberately diminishing the scope of effects of
DU.
In line with this let me quote the statement by Dan Fahey, a former US
Navy
officer "The Pentagon has refused to comply with 1993 congressional
mandate
to study the health effects of inhaled and ingested DU dust. In 1999 the

Pentagon obstructed a United Nations investigation of the use of DU in
Kosovo. The Pentagon is likely to continue impeding investigations of DU

hazards", and remind you that the nine US congressmen (supporting the
rights of US veterans, victims of DU used by the US in the Gulf War)
sent,
on 8 June 2000, a letter to the President of the USA expressing concerns

over the reports that the US Government has blocked an investigation by
the
World Health Organization's experts into the effects of DU on human
health.
In the report of Amnesty International on war rights violations

by
NATO during the operations in Yugoslavia, referring to the studies
indicating "the DU dust poses a significant health risk, if inhaled or
ingested", the Amnesty International expresses concern about
indiscriminate
nature of DU ammunitions and recommended NATO and its member states "to
investigate and cooperate fully with independent investigations of the
possible longterm health and environment risk posed by DU weapons". It
is
therefore necessary for the Yugoslav experts from the Institute for
Nuclear
Science "Vinca", in cooperation with independent experts and those from
international organizations who are not under the influence of the US
(Iraq, India, Russia, China), to examine the terrain and mark
contaminated
sites. In view of the fact that weather and natural laws contribute to
dissemination of uranium in the field, it is necessary that
international
organizations for the protection of human rights, health, environment,
food, etc. undertake urgent action in order to protect the population
and
ensure financial resources to decontaminate the terrain, wherever
possible.

----- Original Message -----
From: "Associazione Peacelink" <infoNOSPAM@...>
To: <huambo53@...>
Sent: Friday, January 26, 2001 12:00 AM
Subject: Campagna contro le modifiche alla legge sulla stampa


>
> Campagna contro la modifica della legge sulla stampa - Associazione
PeaceLink
>
> "Parliamoci chiaro, le nostre leggi sull'ordinamento della professione
giornalistica per tanti aspetti si collegano alla struttura del fascismo
a
cominciare dalla figura del direttore responsabile (io l'ho ricoperta
per
quasi vent'anni) che non esiste in nessun'altra legislazione del mondo.
Una
figura derivata da un ordinamento in cui i direttore responsabile era
nominato da un partito politico autoritario e onnipotente, in
contrapposizione all'editore e mantenuto con privilegi economici, ma
senza
il controllo politico della testata".
>
> Giovanni Spadolini. Citazione tratta dal libro "Come si diventa
giornalista" - Piero Morganti - Ed.Einaudi
>
>
> ============================================================
>
>
> Campagna PeaceLink contro la registrazione delle testate telematiche -
aggiornamento del 25-1-01
>
>
> COMUNICATO STAMPA - DA LEGGERE E DIFFONDERE IL PIU' POSSIBILE
>
>
> Finalmente si scoprono le carte. I lavori parlamentari sulla nuova legge
in merito alla diffamazione a mezzo stampa sono andati avanti, e tra gli
emendamenti sono comparsi i fatidici obblighi di registrazione per i
"periodici telematici".
>
>
> Il percorso della legge finora e' stato questo: la II commissione
giustizia della camera ha approvato un testo definitivo che verra'
votato
dalla camera dei deputati nella sua globalita'. Se questo testo dovesse
passare alla camera con una votazione favorevole verra' discusso in
senato,
continuando l'iter della legge.
>
>
> Ricordiamo la ragione di fondo della nostra campagna: sta per passare una
modifica alla legge sulla stampa senza che l'opinione pubblica ne sia
minimamente informata, dal momento che questa modifica e' nascosta tra
le
righe di un progetto di legge che riguarda il reato di diffamazione a
mezzo
stampa.
>
>
> In particolare, se dovessero essere approvate queste modifiche, l'articolo
16 della legge sulla stampa, che stabilisce le sanzioni per la stampa
clandestina, diventerebbe il seguente:
>
>
> "Chiunque intraprende la pubblicazione di un giornale o altro periodico,
ANCHE SE DIFFUSO A MEZZO DI TRASMISSIONI INFORMATICHE O TELEMATICHE,
senza
che sia stata eseguita la registrazione prescritta dall' art. 5, è
punito
con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire
cinquecentomila".
>
>
> Nella categoria di "periodico" potrebbe essere fatto rientrare a pieno
titolo anche qualsiasi sito web aggiornato periodicamente, trasformando
questa legge in un possibile grimaldello legislativo che renderebbe di
fatto
illegale qualsiasi forma di informazione telematica non registrata,
imbavagliando i circuiti informativi e il giornalismo di base che
costituiscono l'unica alternativa onesta alle grandi concentrazioni
editoriali, televisive e mediatiche dei grandi colossi
dell'informazione.
>
>
> Questo iter parlamentare va interrotto in tutti i modi, e quindi
proponiamo una mobilitazione massiccia per far sentire la voce di chi e'
contrario alla registrazione obbligatoria delle testate telematiche.
>
>
> Tutti i documenti della campagna e i testi dell'appello sono disponibili
su
>
>
> http://www.peacelink.it/censura
>
>
> Alleghiamo alcuni stralci dei lavori parlamentari in merito a questa
vicenda. Tutti i documenti sono consultabili all'indirizzo www.camera.it
con
una "ricerca per numero" del progetto di legge 7292.
>
>
> In coda al testo sono allegati gli articoli della legge sulla stampa che
stanno per essere modificati, con le relative modifiche scritte in
maiuscolo.
>
>
> Se la nuova legge sulla stampa non vi piace, ditelo prima che venga
approvata !
>
>
> Inviate un fax ai seguenti numeri:
>
>
> Ministero della giustizia - ufficio stampa - Fax 06.68891493
> Presidenza del Consiglio - Fax 06-67793543
>
> Segnalate l'eventuale invio del fax scrivendo a info@... oppure a
PeaceLink, Casella Postale 2009, 74100 Taranto.
>
> Un fac-simile del testo da inviare puo' essere questo:
>
>
> SONO CONTRARIO ALLE MODIFICHE ALLA LEGGE SULLA STAMPA CONTENUTE NELLA
PROPOSTA DI LEGGE ANEDDA N.7292 IN MERITO ALLA DIFFAMAZIONE A MEZZO
STAMPA.
>
>
> LA REGISTRAZIONE OBBLIGATORIA DEI GIORNALI E DEI PERIODICI TELEMATICI E'
UNA MINACCIA PER LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE GARANTITA DALL'ARTICOLO 21
DELLA
NOSTRA COSTITUZIONE.
>
>
> ADERISCO ALL'APPELLO LANCIATO DALL'ASSOCIAZIONE PEACELINK CONTRO LE
MODIFICHE ALLA LEGGE SULLA STAMPA.
>
>
> DATA E FIRMA
>
>
> --------------------------------------------------------------------------
---------------
>
>
> CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
> Resoconto della II Commissione permanente
> (Giustizia)
>
>
>
> Giovedì 18 gennaio 2001. - Presidenza del Presidente Anna FINOCCHIARO
FIDELBO. - Interviene il Ministro della Giustizia Piero Fassino e il
sottosegretario di Stato per la Giustizia Marianna Li Calzi.
>
>
> La seduta comincia alle 13.30.
> Diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di diffusione.
> C. 7292 Anedda, C. 1808 Stefani, C. 3073 Cola, C. 6286 Turroni, C. 6302
Sanza, C. 6363 Pecorella, C. 7014 Pisapia, C. 7419 Volontè e C. 7422
Siniscalchi.
>
>
> (Seguito esame e conclusione).
>
>
> La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato il 21 dicembre
2000.
>
>
> Anna FINOCCHIARO FIDELBO, presidente, dopo aver avvertito che sono stati
presentati emendamenti al testo in esame (vedi allegato 2), ricorda che
il
provvedimento è nuovamente iscritto nel calendario dell'Assemblea a
partire
da martedì 23 gennaio.
>
>
> (omissis)
>
>
> Sebastiano NERI (AN), relatore, (omissis) Rende nota quindi alla
Commissione una serie di rilievi critici avanzati dall'associazione di
editori di siti Internet che paventa la sostanziale inapplicabilità
della
disciplina che ci si appresta ad approvare in relazione alle norme sulla
registrazione e sull'indicazione del responsabile editoriale; tale
regolamentazione rischia infatti di scoraggiare la creazione in Italia
dei
siti Internet cui si riferisce la normativa medesima. Ribadisce in
conclusione di rimettersi alle valutazioni della Commissione su tutti
gli
emendamenti presentati.
>
>
> Il ministro Piero FASSINO, manifestando apprezzamento per le proposte
avanzate nel corso del dibattito, dichiara la disponibilità del Governo
a
ritirare i suoi emendamenti. Sottolinea tuttavia che l'impostazione che
sembra prevalere in Commissione, basata sulla non punibilità nei casi di
rettifica, fermo restando il risarcimento del danno, rischia di trovare
pochi consensi al Senato, con la conseguenza che il provvedimento
difficilmente riuscirebbe ad essere approvato entro la fine della
legislatura.
>
>
> (omissis)
>
>
> -------------------------------
>
>
> ALLEGATO 2
>
>
> Diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di diffusione. (Anedda C. 7292).
> EMENDAMENTI
>
>
> (omissis)
>
>
> ART. 9.
> Dopo il comma 2 dell'articolo 9, aggiungere i seguenti:
> 2. Il comma 2 dell'articolo 2 della legge 8 febbraio 1948, n. 47, è
sostituito dal seguente:
> I giornali, le pubblicazioni delle agenzie d'informazioni e i periodici di
qualsiasi altro genere, anche se diffusi a mezzo di trasmissioni
informatiche o telematiche, devono recare la indicazione:
> del luogo e della data della pubblicazione;
> del nome e del domicilio dello stampatore o della persona responsabile
della gestione della diffusione nel caso di trasmissioni informatiche o
telematiche;
> del nome del proprietario e del direttore o vice direttore responsabile.
> 3. Al comma 1 dell'articolo 3 della legge 8 febbraio 1948, n. 47 dopo le
parole: «Ogni giornale o altro periodico» sono inserite le seguenti: «,
anche se diffuso a mezzo di trasmissioni informatiche o telematiche».
> 4. Al comma 1 dell'articolo della legge 8 febbraio 1948, n. 47 dopo le
parole «o altro periodico» sono inserite le seguenti: «anche se diffuso
a
mezzo di trasmissioni informatiche o telematiche».
> 5. Al comma 1 dell'articolo 5 della legge 8 febbraio 1948, n. 47 dopo le
parole: «o periodico», sono inserite le seguenti: «anche se diffuso a
mezzo
di trasmissioni informatiche o telematiche».
> 6. Al comma 1 dell'articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, n. 47 le
parole: «Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare
inserire
gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa»,
sono
sostituite dalle seguenti: «Il direttore è tenuto a fare inserire
gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa,
anche
se diffusi a mezzo di trasmissioni informatiche o telematiche».
> 7. Dopo il comma 1 dell'articolo 11 della legge 8 febbraio 1948, n. 47 è
inserito il seguente: «Nel caso di cui al primo comma, quando i reati
sono
commessi con trasmissione informatica o telematica sono civilmente
responsabili in solido con gli autori del reato e fra di loro, l'editore
e
la persona responsabile della gestione della diffusione.
> 8. Al comma 1 dell'articolo 16 della legge 8 febbraio 1948, n. 47 dopo le
parole: «o periodico,» sono inserite le seguenti: «anche se diffuso a
mezzo
di trasmissioni informatiche o telematiche».
> 9. 50.Il Governo.
>
>
> -----------------------
>
>
> COME POTREBBE CAMBIARE LA LEGGE SULLA STAMPA
> (le modifiche che stanno per essere apportate sono indicate con lettere
maiuscole).
>
>
> Disposizioni sulla stampa: legge 8 febbraio 1948, n. 47
>
>
> (omissis)
>
>
> Art. 2 - Indicazioni obbligatorie sugli stampati
>
>
> (omissis)
>
>
> I giornali, le pubblicazioni delle agenzie di informazioni e i periodici
di qualsiasi altro genere, ANCHE SE DIFFUSI A MEZZO DI TRASMISSIONI
INFORMATICHE O TELEMATICHE, devono recare la indicazione:
>
>
> del luogo e della data della pubblicazione;
>
>
> del nome e del domicilio dello stampatore O DELLA PERSONA RESPONSABILE
DELLA GESTIONE DELLA DIFFUSIONE NEL CASO DI TRASMISSIONI INFORMATICHE O
TELEMATICHE;
>
>
> Art. 3 - Direttore responsabile
>
>
> Ogni giornale o altro periodico, ANCHE SE DIFFUSO A MEZZO DI TRASMISSIONI
INFORMATICHE O TELEMATICHE, deve avere un direttore responsabile.
>
>
> (omissis)
>
>
> Art. 4 - Proprietario
>
>
> Per poter pubblicare un giornale o altro periodico, ANCHE SE DIFFUSO A
MEZZO DI TRASMISSIONI INFORMATICHE O TELEMATICHE, il proprietario, se
cittadino italiano residente in Italia, deve possedere gli altri
requisiti
per l'iscrizione nelle liste elettorali politiche.
>
>
> (omissis)
>
>
> Art. 5 - Registrazione
>
>
> Nessun giornale o periodico, ANCHE SE DIFFUSO A MEZZO DI TRASMISSIONI
INFORMATICHE O TELEMATICHE, può essere pubblicato se non sia stato
registrato presso la cancelleria del Tribunale, nella cui circoscrizione
la
pubblicazione deve effettuarsi.
>
>
> (omissis)
>
>
> Art. 8 - Risposte e rettifiche
>
>
> IL DIRETTORE È TENUTO A FARE INSERIRE GRATUITAMENTE NEL QUOTIDIANO O NEL
PERIODICO O NELL'AGENZIA DI STAMPA, ANCHE SE DIFFUSI A MEZZO DI
TRASMISSIONI
INFORMATICHE O TELEMATICHE, le dichiarazioni o le rettifiche dei
soggetti di
cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti
atti
o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o
contrari a verità, purchè le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano
contenuto suscettibile di incriminazione penale.
>
>
> (omissis)
>
>
> Art. 11 - Responsabilità civile
>
>
> Per i reati commessi col mezzo della stampa sono civilmente responsabili,
in solido con gli autori del reato e fra di loro, il proprietario della
pubblicazione e l'editore.
>
>
> NEL CASO DI CUI AL PRIMO COMMA, QUANDO I REATI SONO COMMESSI CON
TRASMISSIONE INFORMATICA O TELEMATICA SONO CIVILMENTE RESPONSABILI IN
SOLIDO
CON GLI AUTORI DEL REATO E FRA DI LORO, L'EDITORE E LA PERSONA
RESPONSABILE
DELLA GESTIONE DELLA DIFFUSIONE.
>
>
> (omissis)
>
>
> Art. 16 - Stampa clandestina
>
>
> Chiunque intraprende la pubblicazione di un giornale o altro periodico,
ANCHE SE DIFFUSO A MEZZO DI TRASMISSIONI INFORMATICHE O TELEMATICHE,
senza
che sia stata eseguita la registrazione prescritta dall' art. 5, è
punito
con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire
cinquecentomila.
>
>
> (omissis)
>

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