Informazione

GIORNALE DI BELGRADO - DOMENICA 8 OTTOBRE.


MICHEL COLLON



CNN: "Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?"

Sono stato ieri alla sessione del parlamento che ha incoronato il nuovo
presidente Kostunica. Centinaia di giornalisti internazionali, una
ressa indescrivibile per accroccare le "immagini indispensabili" ed in
definitiva molti bla-bla-bla. Una cosa interessante tuttavia: mi trovo
a fianco di Vladimir Stambuk, responsabile delle relazioni
internazionali del partito della YUL e vicepresidente del parlamento
serbo, che io conosco da molto tempo, e stavamo conversando quando un
giornalista della CNN si avvicina per intervistarlo con delle belle
domande. Non so se le trasmetter� sulla sua emittente, comunque eccole:
- Sembra che il nuovo governo jugoslavo sar� formato da una coalizione
del partito socialista del signor Milosevic e del SNP, i socialisti del
Montenegro?
- Si, ho appena avuto la conferma da tre minuti. Ed il nostro partito
YUL sosterr� questo governo dall'esterno.
- Cosa far� allora l'opposizione del DOS? Accetter� questo?
- E bene, avete un parlamento eletto, � un suo diritto sovrano di
decidere se la sua maggioranza sar� di sinistra o di destra.
- Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?
- D'altronde, avete un presidente eletto, il signor Kostunica, dovreste
essere soddisfatti...
- Ma la presidenza � una funzione piuttosto simbolica.
- Senza dubbio, e quindi anche quando era presidente il signor
Milosevic!
- Ma il signor Milosevic era anche il presidente di un grande partito...
- In effetti. Il partito pi� forte.
- E quando lui stesso sar� all'opposizione? Lui ha annunciato che si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del partito... E come leader
dell'opposizione, sar� un buon leader per il paese?
- Ah, ci troveremo in una situazione molto buffa. Sapete, il signor
Milosevic � come De Gaulle: la met� dei francesi l'adoravano, l'altra
met� lo detestavano. Ma � stato un grande dirigente.

Vladimir Stambuk si � sforzato anche di spiegargli che quello che
avevano fatto gli USA era inammissibile: "Voi finanziate dei partiti
politici a suon di milioni di dollari. Se qualcuno facesse la stessa
cosa agli Stati Uniti per un candidato americano, la vostra polizia
molto efficiente l'arresterebbe immediatamente! Perch� da voi un simile
comportamento � vietato per legge. Non potete accettare il fatto di
lasciarci, a noi jugoslavi, decidere da soli?"


La domanda di questo giornalista indica chiaramente la preoccupazione
pi� grande per Washington oggi e conferma ci� che abbiamo scritto ieri.
Il potere � al governo, non alla presidenza, gli Stati Uniti non
saranno soddisfatti fino a quando non avranno eliminato Milosevic ed il
suo partito come fattore di resistenza. I prossimi giorni diranno se il
DOS perseguir� queste azioni di destabilizzazione per eliminare
Milosevic o se si conceder� una pausa di qualche mese prima di
rilanciare l'attacco.


Per ora, il presidente Kostunica designer� un incaricato di formare il
governo del partito montenegrino del SNP. Questo non sar� Momir
Bulatovic, l'ex-primo ministro, ma Predrag Bulatovic. Logicamente,
dovr� allearsi con il partito di Milosevic. Il primo ministro non sar�
quest'ultimo, come indicato come ipotesi un po' provocatoria, ma
Predrag Bulatovic stesso. Nell'attesa, queste elezioni hanno dimostrato
che il Montenegro - proprio come il Kosovo - farebbe sempre parte della
Jugoslavia in barba alle manovre secessioniste. Questo ruolo-chiave del
partito d'opposizione montenegrino non piace a tutti. In particolare al
primo ministro attuale del Montenegro. Djukanovic teme anche la pi�
piccola collaborazione tra Kostunica ed il nuovo primo ministro
jugoslavo Bulatovic. Poich� questo lo emarginerebbe e non potrebbe pi�
giocare il ruolo di uomo indispensabile. Di colpo, lui ha rilanciato la
proclamazione della secessione. Dichiarando di non vedere che due
possibilit�: o una confederazione molto leggera tra due Stati, con
delle funzioni centrali molto limitate oppure due Stati separati.
Kostunica ha replicato che la Costituzione Federale attuale della
Jugoslavia � al contrario troppo decentralizzata, assomigliando alla
Costituzione titoista del 1974 che aveva favorito lo smembramento del
paese. Di contro, Djindjic, presidente del quartier generale elettorale
del DOS, ha immediatamente appoggiato Djukanovic dichiarando questa
mattina su Politika: "Il futuro Stato non sar� la Jugoslavia, ma
l'unione della Serbia e del Montenegro; queste non avranno in comune
che gli affari esteri, la difesa e la moneta. Tutte le altre cose come
un parlamento, un governo o un presidente, saranno superflue". Non
molto gentile con il suo amico Kostunica, appena eletto! Le
contraddizioni che noi preannunciavamo dentro questa coalizione
eterogenea e senza ideali non si fanno attendere! Ma molto compiacente,
al contrario, nei confronti dei suoi padroni tedeschi e americani che
non hanno smesso di volere e di perseguire lo smembramento totale della
Jugoslavia. Alcuni, dal lato del partito socialista, sperano di veder
sorgere in fretta dei litigi nella coppia Kostunica-Djindjic.
Arriveranno. Ma � pi� importante sapere se ci sar� una pronta ripresa
della sinistra. Milosevic ha annunciato che effettivamente si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del SPS e che andr� a fare
la "resa dei conti", eliminando quelli che avevano approfittato della
loro posizione per acquisire dei privilegi. Questa � la carne sul
fuoco. Pi� a sinistra, un'alternativa comunista si profiler�? Questo
sar� argomento dei prossimi articoli.

Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it
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GIORNALE DI BELGRADO - VENERDI' 6 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Le otto domande del momento


Prover� a rispondere alle otto domande che riassumono gli avvenimenti:
1. La TV ha mostrato veramente tutto? 2. Siamo alla presenza di una
strategia di un colpo di Stato ben preparato? 3. Che cosa vogliono
ottenere gli USA dalla situazione attuale? 4. La gente ha votato per
Kostunica o contro Milosevic? 5. Perch� il potere non ha capito che
stava arrivando la sua disfatta? 6. Le elezioni sono state regolari? 7.
Coloro che sostengono Kostunica sono per questo alleati degli Stati
Uniti? 8. Che cosa succeder� adesso?


1. La TV ha mostrato veramente tutto? Niente da ridire sulle immagini
presentate dalla BBC o dalla CNN. C'era effettivamente una folla
enorme, i poliziotti hanno opposto una resistenza molto debole e hanno
soprattutto cercato di evitare degli scontri duri. Ma quello che non ho
visto mostrare in questi canali occidentali, � stato il saccheggio
della sede del Partito Socialista (quando Kostunica aveva annunciato
che non ci sarebbe stata vendetta nei confronti degli altri partiti), e
l'abbattimento di diverse imprese pubbliche. N� le vetrine sfasciate di
un certo numero di negozi del centro, che sono stati poi saccheggiati.
Ho personalmente visto dei manifestanti lasciare il centro dal ponte
Sava trasportando dei computer rubati sulle spalle. Nel centro, anche
alcune persone che non manifestavano hanno deplorato la distruzione di
alcuni beni della vita pubblica: "Saremo noi a ripagarli". Ma la cosa
pi� importante � stata che all'opposizione � riuscita una mobilitazione
enorme e che il potere non ha potuto opporvi una contro-mobilitazione.



2. Una strategia di colpo di Stato minuziosamente preparato? I
manifestanti erano capeggiati da qualche centinaio di giovani molto
attivi, arrivati soprattutto da Cacak, Kragujevac ed altre rocca forti
dell'opposizione (Belgrado � pi� tiepida). Si � potuto costatare che
questi hanno proceduto metodicamente per prendere il controllo di tutta
una serie di obiettivi chiave. Il Parlamento innanzi tutto. Un simbolo
evidente. Ancora bisogna rimarcare che il signor Kostunica, da sempre
presentato come un costituzionalista ed un legalista convinto, ha
scavalcato questo parlamento nel momento in cui � stato eletto e che
l'opposizione non contestava i risultati delle elezioni parlamentari.
Cosa vogliono dunque gli USA? Ci arriviamo subito. La TV RTS innanzi
tutto. Come in Romania nell'89 ed in ogni colpo di Stato, controllare i
grandi mezzi d'informazione e privare l'avversario del diritto di
replica sembra diventato l'obiettivo numero 1. Sono seguiti gli altri
mezzi d'informazione e l'abbattimento di certi palazzi pubblici.
Questo carattere sistematico e ben pianificato ci fa ricordare che il
vero capo dell'opposizione, Zoran Djindjic, aveva dichiarato gi� da
qualche mese, alla TV greca, che se avessero vinto le elezioni,
avrebbero preso il parlamento. (Niente di nuovo, nel '92, a Mosca,
Eltsin sostenuto dagli Stati Uniti aveva tranquillamente fatto
incendiare il parlamento e ferito numerosi deputati che stavano
resistendo). Un'altra dirigente dell'opposizione, la signora Pesic
aveva evocato la necessit� di "creare una sindrome di Bucarest". Questo
tipo di cose si preparano con molto tempo di anticipo.


3. Perch� gli USA spingono ancora per la prova di forza? Perch� questa
ricerca dello scontro totale? Perch� rifiutano ogni compromesso
negoziato che permetterebbe di evitare il rischio di un bagno di
sangue? Perch� sanno bene che l'opposizione che stanno accompagnando al
potere soffre di gravi debolezze che potrebbero essergli fatali in un
lasso di tempo relativamente breve. Quali sono queste debolezze?


Prima di tutto, la coalizione del DOS � completamente eterogenea. 19
partiti che non hanno niente in comune se non la volont� di arrivare al
potere e l'appetito nei confronti dei dollari di Washington. In questa
coalizione si trova, in effetti, della gente che si � combattuta alla
morte per lunghi anni (Djindjic aveva escluso Kostunica e molti altri),
dei monarchici e dei repubblicani, degli unitaristi nazionalisti serbi
e dei separatisti (del Sandjak e della Vojvodina) i cui programmi sono
diametralmente opposti. Una volta al potere, � chiaro cominceranno di
nuovo le divergenze ed i conflitti d'interessi. Sar� assolutamente
impossibile realizzare i programmi di tutti questi partiti. La magia
de "l'unit� dietro Kostunica" finir� certamente in un gran fal�.


Fino al momento che, ed � il secondo fattore, il DOS deluder�
fortemente i suoi elettori. Questi, spossati economicamente e
moralmente da dieci anni di sanzioni, aspirano a "vivere normalmente"
(� l'idea che mi � stata espressa pi� spesso dai manifestanti, ieri,
quando li ho intervistati), quindi a raggiungere un livello di vita pi�
vicino a quello dell'Ovest. Ma, come abbiamo gi� spiegato in un
precedente articolo, il programma "G-17" dell'opposizione prevede la
liquidazione delle protezioni sociali e delle imprese pubbliche, dei
licenziamenti di massa e carta bianca alle multinazionali per rilevare
le imprese che gli interessano e sfruttare pi� efficacemente i
lavoratori. Qualcuno vivr� meglio, molti vivranno peggio.


In maniera che, presto o tardi, Kostunica deluder� ed il soffio di
speranza croller�. Ci sar� a quel punto un'alternativa? I partiti di
sinistra, e quelli difensori dell'indipendenza del paese, ritorneranno
al potere (a condizione, lo esamineremo pi� in l�, di effettuare un
certo esame di coscienza) come potrebbe essere il caso alle prossime
elezioni di tre paesi vicini: Macedonia, Repubblica Serba di Bosnia e
Romania? E' proprio per evitare questa possibilit� di un ritorno,
legittimo, al potere, alle elezioni seguenti, che gli USA si apprestano
a distruggere l'apparato di governativo attuale e quello dei partiti
della sinistra jugoslava.


In Macedonia, alle ultime elezioni, quando il candidato di sinistra era
in testa, gli incidenti violenti si sono moltiplicati al punto da
costringere alla fine il leader della sinistra a ritirarsi per la paura
di incidenti sanguinosi. Bisogna dire che le truppe americane e degli
altri alleati occupano il paese e che il loro intervento per frenare la
sinistra � stato esplicito. Aggiungiamo che, per l'occidente che si
dice rispettoso della legalit�, queste elezioni sono
state "cristalline".


4. Hanno votato per Kostunica o contro Milosevic? La risposta esatta �
la seconda secondo molta gente con cui ho parlato. Malgrado dieci anni
di potere, Milosevic aveva acquisito un grande prestigio durante la
guerra resistendo fermamente alla Nato, cosa che era in sintonia con la
volont� di tutto il suo popolo. Ma il partito al potere ha sprecato le
sue chances commettendo due errori fondamentali.


Prima di tutto ha permesso, anzi a volte ha favorito, l'aumento della
disuguaglianza sociale. Si, le sanzioni (l'embargo) sono un crimine
dell'Occidente che fa soffrire crudelmente la popolazione. Ma questa ha
visto anche moltiplicarsi, sotto i suoi occhi, degli arricchimenti
spudorati. Non � esatto credere, come � stato detto sui media
occidentali, che "tutta la nomenclatura vive nel lusso". Mi � capitato
di entrare negli appartamenti privati di alcuni quadri intermedi
ministeriali; erano tutti modesti come quelli dei loro vicini, dentro
complessi residenziali popolari che non avevano niente di lussuoso.
Allo stesso modo, per�, c'erano anche, nel mondo degli affari e dei
traffici illeciti, degli standard di vita scandalosi. Per conservare il
sostegno popolare, il regime avrebbe dovuto combattere questi immensi
arricchimenti e dedicare un maggiore sforzo alle questioni sociali.


Oltretutto, la strategia di comunicazione sia dei dirigenti sia dei
mezzi di comunicazione pubblici non � stata fruttuosa. Circolavano
numerose barzellette sulla televisione RTS e i messaggi dall'alto hanno
perso la loro credibilit� a forza di ripetere che tutto andava bene.


5. Perch� Milosevic non se n'� accorto in tempo? Come mai � stato
Milosevic stesso a decidere di convocare le elezioni anticipate? E come
mai, fino all'ultimo minuto, i partiti al potere si sono mostrati
sicuri di vincerle, tanto da essere presi alla sprovvista quando hanno
dovuto "gestire" la loro disfatta?


La risposta ha la forma di un certo burocratismo. Si trovano, tra i
funzionari ed i responsabili politici, parecchie persone molto devote e
piene d'entusiasmo nel difendere il proprio paese. Si trova anche un
certo numero di burocrati che non si affaticano certo molto per cercare
delle soluzioni ai problemi. E si ha l'impressione molto netta che i
rapporti che questi inviano "in alto" sono del genere "Tutto va bene
signora marchesa". Il potere non si � reso conto di aver perduto una
gran parte della popolarit� della guerra. Ha creduto di aver vinto le
elezioni ancor prima di farle. E la sua strategia nella campagna
elettorale non � stata molto efficace: Milosevic assente, discorsi
di "autocompiacimento" sulla ricostruzione che � stata reale, ma anche
la negazione del problema sociale ed un messaggio sistematico del
genere "tutto andr� bene" che ha perso la sua credibilit�.


6. Le elezioni sono state regolari? Sicuramente, questo tentativo
d'analisi dei punti deboli dei partiti in campo non toglie nulla alle
constatazioni che abbiamo precedentemente fatto. Si, le elezioni non
sono state regolari. Quando si bombarda un popolo, gli si distruggono
le fabbriche, le sue installazioni pubbliche di elettricit� e di
riscaldamento, le sue strade ed i suoi ponti, quando gli si usano
contro delle armi terribili come le bombe a frammentazione e
all'uranio, quando si sottopone la sua popolazione ad un martellamento
ossessivo "Votate per i partiti filo-occidentali o continuerete a
crepare di fame", quando si riversano centinaia di milioni di dollari
per aiutare certi partiti politici ad ammaliare la gente grazie a dei
consiglieri specializzati in campagne menzognere dal metodo
scientifico, allora bisogna concludere che queste elezioni sono
regolari come Jamie Shea � un uomo obiettivo e sincero.


7. Quelli che sostengono Kostunica si sono per questo alleati agli USA?
Ho discusso con alcuni sostenitori di Kostunica. E' stato istruttivo.
Visto che questi partiti d'opposizione sono finanziati - ampiamente -
da Washington, si potrebbe credere che i sostenitori di Kostunica siano
automaticamente partigiani degli Stati Uniti.


Falso. Un proverbio, che i serbi applicano a s� stessi con autoironia,
dice: "Se voi avete due Serbi, avrete tre opinioni." Molti manifestanti
mi hanno detto spontaneamente: "Noi non siamo la Nato". Un barbiere,
d'origine francese, avendomi riconosciuto per strada (a causa di alcune
mie apparizioni televisive) � venuto spontaneamente a dirmi che
apprezzava molto le mie critiche contro la Nato, ma che avevo torto a
mettere tutti i partiti d'opposizione nello stesso calderone. "Noi
detestiamo gli Americani, sappiamo molto bene chi sono e quali sono i
loro interessi".


"Ma non vogliamo pi� Milosevic, vogliamo vivere normalmente senza
sanzioni come voi altri all'Ovest." Come i disoccupati e gli immigrati
dell'Ovest o come i ricconi dell'Ovest? Non si rende conto che le
multinazionali occidentali non porteranno la prosperit� ma uno
sfruttamento pi� spietato?


No, questo discorso, per ora, non lo vogliono capire: "Voi potrete
avere ragione, ma bisogna provare, ci vuole un cambiamento, un
cambiamento! E se questi nuovi dirigenti non manterranno le loro
promesse, si cambier� di nuovo!" Questa � una grande illusione di
credere che la Nato permetter� una "marcia indietro", ma questo � lo
stato d'animo oggi.


Un altro elemento importante � che gli strateghi della campagna
elettorale del DOS sono riusciti a far passare un'idea curiosa, ma
efficace: Milosevic sarebbe stato, infatti, l'uomo degli Stati Uniti,
perch� gli servirebbe a raggiungere i propri obiettivi. Questa tesi non
spiega come mai gli USA farebbero di tutto per eliminare colui che gli
servirebbe cos� tanto - ma funziona nell'immaginario di qualcuno. In
effetti, � un metodo classico pubblicitario: colui che ruba, grida "al
ladro". Colui che � pagato dagli Americani, sembra che gridi "Abbasso
gli Stati Uniti!"


8. Che cosa succeder�? Questo pomeriggio, una vita pi� o meno normale �
ripresa nelle strade, anche se i negozi sono ancora chiusi. Ma
l'opposizione vuole mantenere le sue "truppe" nel centro, per evitare
che un qualsiasi intervento poliziesco possa riprendere la situazione
in mano. Questi annunciano una mobilitazione ancora pi� imponente.


Da una parte, l'opposizione DOS tenta di raggiungere un'alleanza
parlamentare cercando di frantumare il partito montenegrino di
Bulatovic raccogliendone i pezzi che gli mancano per acquisire la
maggioranza. Si pu� essere certi che i dollari di Washington serviranno
da esca. Dall'altro lato, il governo ostenta sicurezza senza averla.
Afferma di non voler lanciare l'esercito per evitare un bagno di
sangue, chiede che la legalit� sia rispettata. Si sforza di ritrovare
un mezzo di comunicazione che gli permetta di far passare i suoi
messaggi. Ma la sua strategia di comunicazione si rivela sempre troppo
lenta e confusionaria. Si sta attendendo invano una presa di posizione
ufficiale. Milosevic dovrebbe pronunciare un discorso...Aspettiamo. A
presto!

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MAURO DEL VECCHIO, gi� comandante della KFOR italiana in Kosovo
TOMMASO DI FRANCESCO, responsabile Esteri del Manifesto
MIROSLAV LEKIC, ex ambasciatore della Federazione di Jugoslavia
MARIO MARAZZITI, della comunit� di Sant'Egidio

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DA FULVIO GRIMALDI
A RINA GAGLIARDI, LIBERAZIONE

Con l�istigazione
degli Stati Uniti e dei paesi Nato, in Jugoslavia � in corso un colpo di stato destinato a ulteriormente smembrare la Federazione e ad integrarla, dopo dieci anni di resistenza ad aggressioni, pressioni di ogni genere, sanzioni economiche, micidiali campagne di disinformazione e diffamazione, nel sistema economico e militare imperialista, sul modello di quanto � stato fatto a 10 paesi dell�est europeo, frantumati, diventati 28, uno pi� piccolo e pi� debole dell�altro, uno pi� povero e autoritario dell�altro. . Facendo leva sulla disperazione di una popolazione ostracizzata, diffamata, massacrata dalle bombe e dagli avvelenamenti, affamata, senza lavoro, minacciata di ulteriori punizioni militari, nonch� sulla prospettiva di un ritorno alla normalit� con la promessa della fine dell�embargo, la Nato ha attivato i suoi rappresentanti all�interno del paese per rovesciare con la violenza le istituzioni parlamentari legittime ed imporre un regime di autentico terrore. Viene fuori ora quanto avevo visto e scritto gi� giorni fa da Belgrado: che gli elementi guida della sollevazione erano migliaia di membri di squadre fascistoidi, agli ordini degli esponenti pi� squalificati, reazionari e servili verso l�Occidente.. Sono gli stessi che ora controllano tutti i mezzi d�informazione (prima c�era un pluralismo a favore dell�opposizione), gli enti di Stato, le municipalizzate, le fabbriche, i sindacati, da cui, con la violenza al limite del linciaggio, sono stati "democraticamente" estromessi i titolari, vicini al Partito Socialista o meno. Dalla Jugoslavia ci giungono notizie di una vera e propria caccia all�uomo. Le forze da anni finanziate e istruite dall�Occidente effettuano una selvaggia epurazione di tutti coloro che rifiutano la resa all�imperialismo euro-americano, la fine dell�indipendenza e delle conquiste sociali ancora conservate, pur tra contraddizioni e cedimenti, che per� vanno valutati facendo la tara sulle scientifiche satanizzazioni dei media imperialistici collaudate in termini identici fin dai tempi di Fidel Castro, Ho Ci Min, Yomo Keniatta, Makarios e tanti altri.. I sindacalisti della Zastava, gli stessi che, salutati come compagni, furono ospiti del nostro giornale, i dirigenti degli enti pubblici, dell�apparato statale, delle societ� statali e miste, delle istituzioni tutte, vengono maltrattati, costretti alle dimissioni e cacciati dai posti di lavoro. I loro uffici distrutti. Stazioni televisive, giornali, radio sono tutti sotto controllo di quella che si definisce Opposizione Democratica Serba, negando ai milioni che hanno votato per una maggioranza di sinistra nel parlamento federale e in quello serbo � del resto sciolti con la minaccia di occupazione, incendi e violenze personali da parte di una folla opportunamente manipolata e guidata dalle teste rasate di Djndjic e dai militanti di Otpor � la possibilit� di esprimersi. Viene rivelato da elementi della ex-opposizione, come il sindaco di Cacak, Ilic, che l�assalto al parlamento era stato pianificato con largo anticipato e guidato da elementi paramilitari facenti capo allo stesso Ilic e al vero uomo forte dell�operazione, Zoran Djindjic, da sempre noto come uomo dei tedeschi e degli americani. Tutto sta ad indicare che Vojislav Kostunica non � che la vetrina, riempita strumentalmente di parole d�ordine nazionaliste e anti-Nato, di un complotto che ha per veri ispiratori e capi le forze pi� reazionarie e filo-occidentali del paese, a partire dal Gruppo dei 17 economisti, fiduciari del Fondo Monetario Internazionale. Il concorso di massa all�operazione di conquista Nato della Federazione Jugoslava e l�assenza di una reazione popolare al colpo di mano non devono far credere che, come in troppi hanno scritto, si tratti di una "rivoluzione democratica". Si tratta piuttosto di un gigantesco inganno che ha potuto illudere milioni di persone soltanto in virt� di una decennale persecuzione da parte della cosiddetta "comunita� internazionale" , delle promesse di un futuro benessere per tutti garantito dal liberismo globalizzato, dell�uscita dall�isolamento, dal solito futuro di "latte e miele" e dall�assicurazione che ora sarebbe arrivato un idealistico regime senza macchia e paura. Non credo che quanto si sta verificando in Jugoslavia rappresenti una conquista democratica. Non credo che i comunisti si possano rallegrare dei successi di forze reazionarie al soldo dell�imperialismo. Non credo che si possa plaudire ai telegrammi di felicitazione di Xavier Solana, come ha fatto il cosiddetto movimento degli studenti Otpor, che fino a ieri inalberava bandiere rosse e oggi inalbera bandiere nere con � mistificando - al centro un pugno e inneggia al "modello occidentale". Non credo che ci si debba affiancare al giubilo di coloro, ieri bombaroli e anche anti-bombaroli, che plaudono al passaggio di un altro pezzo di Europa agli ordini dell�imperialismo e del mercato e che, pur riempiendosi la bocca di parole d�ordine antiliberiste, poi non rifiutano di tenere rapporti fraterni con una presunta societ� civile jugoslava, per sua stessa ammissione ispirata e finanziata da Washington, anche attraverso speculatori e destabilizzatori economici come George Soros. Non credo si possa trarre soddisfazione dal fatto che un popolo europeo, che ha resistito eroicamente alla pi� feroce aggressione bellica ed economica degli ultimi cinquant�anni, sia avviato sulla via della spoliazione capitalista e mafiosa, sul modello di quanto si � inflitto agli altri paesi dell�Est europeo. Non credo che i 700 milioni di dollari stanziati in due mesi da Washington per le opposizioni serbe e per il malavitoso Djukanovic, nonch� il programma economico del G17, stilato dal Fondo Monetario Internazionale, a parte la loro natura di interferenza e corruzione, aprano al popolo jugoslavo un futuro di maggiore giustizia sociale. Credo che il nostro Partito non abbia maturato una sufficiente comprensione di quanto sta avvenendo nei Balcani ed, soprattutto, abbia perso di vista la contraddizione principale. Credo malriposta la fiducia in forze e personaggi che si dicono democratici e che si sanno al soldo dell�imperialismo. Sicuramente insieme a tanti, spero perci� che il Partito voglia correggere l�impostazione finora data all�interpretazione dei tragici avvenimenti jugoslavi, in particolare attraverso un maggiore impegno chiarificatore del giornale, che appare appiattito su versioni dei fatti, idealistici, moraleggianti, non marxiste, largamente subalterne alla disinformazione ufficiale. Questo, permettetimi, magari anche per la cestinazione di quasi tutti le mie corrispondenze dal vivo su quello che succedeva in Jugoslavia. Mi auguro che i compagni si affrettino a denunciare l�involuzione in atto nella Federazione Jugoslava e ad esprimere concretamente la massima solidariet� alle forze della sinistra jugoslava, come gi� chiesto dal Coordinamento delle RSU. Mi aggiungo alla richiesta di tanti che su questo si possa aprire un vasto dibattito che faccia partecipe l�intero corpo del partito e si estenda a tutto il quadro internazionale, da troppo tempo negato alla nostra discussione, per quanto sempre pi� indissolubilmente legato ad ogni aspetto della nostra vita quotidiana, alla politica interna, all�assetto europeo. Chiudo ricordando le parole e gli occhi di coloro che in tutta questa terribile guerra non hanno fatto che soffrire, anche per colpa nostra, a perdere, a resistere. Coloro che con inaudita forza hanno rimesso in piedi una grande fabbrica autogestita, che con i nostri miseri aiuti hanno nutrito i figli degli operai disoccupati, dei profughi, che senza nessuna discriminazione politica o etnica mai hanno governato una rinascita e ora si trovano cacciati da posizioni, lavoro, case e minacciati di morte. Ci dicevano: fate sentire anche la nostra ,di voci, in Italia. Erano voci di sinistra, sono state spazzate via dalla "rivoluzione democratica" contro un regime che non si � difeso trucidando 90 rivoltosi (Palestina), o incarcerando e massacrando di botte 1000 manifestanti (Praga). Alla mia partenza i loro occhi mi seguivano come un naufrago guarda allontanarsi una barca. Ho tentato di raccontarlo. Non mi � stato consentito.

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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
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