Informazione
PROFUGHI? FINCHE' SERVE...
Una corte tedesca alla fine di febbraio ha decretato che i "profughi
kosovari" (di etnia albanese, cioe' schipetari) non hanno piu' diritto
di asilo perche' ormai in Kosovo si sta bene.
Detto fatto: dei 14,689 (quattordicimilaseicentoottantanove) profughi
schipetari provenienti dai campi della FYROM lo scorso anno accolti in
Germania, ne risultano essere stati rispediti al mittente gia' piu' di
25,000 (venticinquemila) negli ultimi mesi.
Ad esempio, qualche giorno fa un aereoplano in Baviera ha caricato 50
"rifugiati kosovari" e li ha portati in Kosovo: tutti hanno precedenti
penali per droghe, furti o violenza. Un'altra sessantina erano stati
rimpatriati nello stesso modo pochi giorni prima.
Lo stesso dicasi per la Svizzera, che lo scorso anno ha ufficialmente
accolto 1,687 persone, per rispedirne indietro 19,699.
( Fonti: Sydney Morning Herald, April 15, 2000
Doors slam on Kosovars By SIMON MANN; AFP 5/5/00,
http://www.egroups.com/message/yugoslaviainfo/1786?&start=1783 )
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
Una corte tedesca alla fine di febbraio ha decretato che i "profughi
kosovari" (di etnia albanese, cioe' schipetari) non hanno piu' diritto
di asilo perche' ormai in Kosovo si sta bene.
Detto fatto: dei 14,689 (quattordicimilaseicentoottantanove) profughi
schipetari provenienti dai campi della FYROM lo scorso anno accolti in
Germania, ne risultano essere stati rispediti al mittente gia' piu' di
25,000 (venticinquemila) negli ultimi mesi.
Ad esempio, qualche giorno fa un aereoplano in Baviera ha caricato 50
"rifugiati kosovari" e li ha portati in Kosovo: tutti hanno precedenti
penali per droghe, furti o violenza. Un'altra sessantina erano stati
rimpatriati nello stesso modo pochi giorni prima.
Lo stesso dicasi per la Svizzera, che lo scorso anno ha ufficialmente
accolto 1,687 persone, per rispedirne indietro 19,699.
( Fonti: Sydney Morning Herald, April 15, 2000
Doors slam on Kosovars By SIMON MANN; AFP 5/5/00,
http://www.egroups.com/message/yugoslaviainfo/1786?&start=1783 )
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
(Per le puntate precedenti, si veda:
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/164?&start=145
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/178?&start=175 )
---
BALKAN-IZZATI
di A. Lattanzio
Sulla questione delle organizzazioni come REDS e il CIPB vorrei fare
alcune
precisazioni sul loro carettere "trotzkista". Gli ispiratori di questi
gruppi sono collegati, in effetti, con organizzazioni trotzkiste quali,
ad
esempio, Bandiera Rossa, che in Italia rappresenta la corrente di
"maggioranza" del movimento trotzkista internazionale: il Segretariato
unificato (Usec). Tale legame è evidente sulla questione del Kosovo e
della Cecenia, come si può verificare nell'articolo sulla Cecenia del
numero 96 della rivista Bandiera Rossa.
Nell'articolo vi è un'acritica esaltazione dei guerriglieri integralisti
ceceni, presentati come campioni del "diritto all'autodeterminazione"
dei
popoli. La Federazione Russa viene presentata come la naturale
continuazione
dell'Impero zarista e dell'URSS, cercando, così, di presentare l'operato
dei guerriglieri come azione antimperialista. Ciò ovviamente viene fatto
passando sotto silenzio i legami tra i guerriglieri e i talebani, la
Turchia,
l'Arabia Saudita e in ultimo gli USA, e senza menzionare il loro
carattere
reazionario e xenofobo anti-russo.
I "rivoluzionari" romantici di casa nostra non devono essere delusi
nello
scoprire che i loro eroi sono solo delle utili pedine dell'unico
imperialismo
esistente: quello occidentale!
Brioschi, Ferrario e soci utilizzano una facciata trotzkista e una
fraseologia parolaio-rivoluzionaria, che servono sia a tranquillizzare i
loro fans dell' "estrema" sinistra centrino-sociale del nordest, sia a
far
passare per rivoluzionaria il sostegno morale e politico
all'aggresssione
della Nato contro la Jugoslavia.
Fa parte di questo armamentario, l'argomentazione che Lenin e Trotzkij
avevano fatto una bandiera dell'autodeterminazione dei popoli e che
Miloshevich sia il prodotto delle burocrazie staliniste; meritevole
perciò
di essere combattuto. Vero! solo che si può osservare che Lenin e
Trotzkij
con il loro programma fondarono l'URSS e non uno staterello xenofobo e
filoimperialista. E Miloshevich viene combattuto da tanti comunisti
jugoslavi
ben prima che del soggetto se ne occupassero i "rivoluzionari" nostrani.
I "trotzkisti" di REDS e del CIPB, inoltre, per "combattere" lo
"stalinista"
Miloshevich, non si sono vergognati ad allearsi con i residui del
movimento
post-moista di International Struggle Marxist-Leninist (ISML), il cui
scopo
principale é appoggiare in toto la causa del nazionalismo panalbanese
esaltando l'UCK quale organizzazione "rivoluzionaria e popolare". Nulla
di
nuovo in tutto ciò, visto che la politica attuata da consimili
organizzazioni é quella seguita da vent'anni a questa parte dal
movimento
maoista e post-maoista. Infatti negli anni '70 i partiti maoisti
europei, in
odio al "socialismo reale" dei paesi del Comecon, si allearono con
organizzazioni e partiti di estrema destra (CSU di Strauss, PSI di
Craxi,
ecc.).
Certo é curioso che i nemici dello stalinismo, in nome della lotta
all' "imperialismo" di paesi quali la Jugoslavia e la Russia, si
alleino
fattivamente con il peggior derivato dello stalinismo stesso: il
"nazionalcomunismo" in salsa panalbanese dei nipotini di Hoxha, ora
neofiti
della NATO, che sotto l'egida dell' "antimperialismo"degli Stati Uniti,
praticano la "rivoluzionaria" pulizia etnica a danno dei non-ucikisti
del
Kosovo.
---
Riproduciamo l'appello appena giuntoci per la liberazione incondizionata
di un membro dell'UCK. Nell'appello si tace sulla gia' avvenuta
liberazione negli scorsi mesi di centinaia e centinaia di nazionalisti
pan-albanesi dalle carceri jugoslave, e si tace anche sullo sciopero
della fame in corso nella carceri di Mitrovica da parte di prigionieri
di tutte le altre nazionalita' kosovare, in attesa di processo e
talvolta anche solo di conoscere le accuse, in merito al quale e' stato
diffuso un altro appello
(http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/190?&start=175)
cipb@... wrote:
>
> LIBERTA' PER ALBIN KURTI
>
> Chiediamo con la presente alle Autorità italiane di intervenire
> tempestivamente presso quelle di Belgrado affinché venga liberato
> Albin Kurti, condannato lo scorso 15 marzo dal tribunale di Nis alla
> pena di 15 anni, con accuse pretestuose mossegli durante un
> processo farsa, come hanno testimoniato numerose associazioni
> umanitarie serbe e internazionali.
>
> Albin Kurti è stato condannato per "separatismo" con una
> sentenza che vuole colpire la sua lunga attività di leader
> dell'associazione degli studenti albanesi del Kosovo (aveva
> organizzato le manifestazioni pacifiche del 1997) e quella di
> membro dell'ufficio di Adem Demaci, allora rappresentante politico
> dell'UCK. Albin Kurti era stato arrestato il 27 aprile del 1999,
> insieme a due membri della sua famiglia, in seguito liberati, ed era
> rimasto detenuto in carceri del Kosovo fino al giugno dell'anno
> scorso quando, con almeno altri 2.000 albanesi del Kosovo, è stato
> deportato in Serbia. La sua famiglia per lungo tempo non ha
> nemmeno potuto sapere dove si trovava e Kurti è stato tenuto in
> prigione, dove ha subito maltrattamenti, per più di 10 mesi senza
> avere un processo, in violazione delle stesse leggi jugoslave. La
> sua condanna, come quella altrettanto dura del dicembre scorso
> contro Flora Brovina, tra le altre cose in precarie condizioni di
> salute, rappresenta una condanna esemplare contro tutti coloro
> che in autonomia hanno lottato, come diceva Albin Kurti, perché "il
> futuro del Kosovo deve essere deciso dal suo popolo. Nessun altro
> ha il diritto di farlo al posto suo".
>
> 8/5/2000 Milano
>
> Centro di Iniziativa Politica sui Balcani
> Pax Christi, sezione italiana
> Beati i Costruttori di Pace
> Arbitalia, Il sito internet degli albanesi d'Italia
> Prof. Francesco Altimari, Università della Calabria - Rende
> Don Albino Bizzotto
> Lisa Clark
> Prof. Alberto L'Abate, Università di Firenze
> Prof. Piero Fumarola, Università di Lecce
> Prof.sa Maria I. Maciotti, docente universitaria
> Prof. Antonio Moscato, Università di Lecce
> Prof. Gigi Perrone, Università di Lecce
> Walter Peruzzi, direttore di "Guerre&Pace"
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/164?&start=145
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/178?&start=175 )
---
BALKAN-IZZATI
di A. Lattanzio
Sulla questione delle organizzazioni come REDS e il CIPB vorrei fare
alcune
precisazioni sul loro carettere "trotzkista". Gli ispiratori di questi
gruppi sono collegati, in effetti, con organizzazioni trotzkiste quali,
ad
esempio, Bandiera Rossa, che in Italia rappresenta la corrente di
"maggioranza" del movimento trotzkista internazionale: il Segretariato
unificato (Usec). Tale legame è evidente sulla questione del Kosovo e
della Cecenia, come si può verificare nell'articolo sulla Cecenia del
numero 96 della rivista Bandiera Rossa.
Nell'articolo vi è un'acritica esaltazione dei guerriglieri integralisti
ceceni, presentati come campioni del "diritto all'autodeterminazione"
dei
popoli. La Federazione Russa viene presentata come la naturale
continuazione
dell'Impero zarista e dell'URSS, cercando, così, di presentare l'operato
dei guerriglieri come azione antimperialista. Ciò ovviamente viene fatto
passando sotto silenzio i legami tra i guerriglieri e i talebani, la
Turchia,
l'Arabia Saudita e in ultimo gli USA, e senza menzionare il loro
carattere
reazionario e xenofobo anti-russo.
I "rivoluzionari" romantici di casa nostra non devono essere delusi
nello
scoprire che i loro eroi sono solo delle utili pedine dell'unico
imperialismo
esistente: quello occidentale!
Brioschi, Ferrario e soci utilizzano una facciata trotzkista e una
fraseologia parolaio-rivoluzionaria, che servono sia a tranquillizzare i
loro fans dell' "estrema" sinistra centrino-sociale del nordest, sia a
far
passare per rivoluzionaria il sostegno morale e politico
all'aggresssione
della Nato contro la Jugoslavia.
Fa parte di questo armamentario, l'argomentazione che Lenin e Trotzkij
avevano fatto una bandiera dell'autodeterminazione dei popoli e che
Miloshevich sia il prodotto delle burocrazie staliniste; meritevole
perciò
di essere combattuto. Vero! solo che si può osservare che Lenin e
Trotzkij
con il loro programma fondarono l'URSS e non uno staterello xenofobo e
filoimperialista. E Miloshevich viene combattuto da tanti comunisti
jugoslavi
ben prima che del soggetto se ne occupassero i "rivoluzionari" nostrani.
I "trotzkisti" di REDS e del CIPB, inoltre, per "combattere" lo
"stalinista"
Miloshevich, non si sono vergognati ad allearsi con i residui del
movimento
post-moista di International Struggle Marxist-Leninist (ISML), il cui
scopo
principale é appoggiare in toto la causa del nazionalismo panalbanese
esaltando l'UCK quale organizzazione "rivoluzionaria e popolare". Nulla
di
nuovo in tutto ciò, visto che la politica attuata da consimili
organizzazioni é quella seguita da vent'anni a questa parte dal
movimento
maoista e post-maoista. Infatti negli anni '70 i partiti maoisti
europei, in
odio al "socialismo reale" dei paesi del Comecon, si allearono con
organizzazioni e partiti di estrema destra (CSU di Strauss, PSI di
Craxi,
ecc.).
Certo é curioso che i nemici dello stalinismo, in nome della lotta
all' "imperialismo" di paesi quali la Jugoslavia e la Russia, si
alleino
fattivamente con il peggior derivato dello stalinismo stesso: il
"nazionalcomunismo" in salsa panalbanese dei nipotini di Hoxha, ora
neofiti
della NATO, che sotto l'egida dell' "antimperialismo"degli Stati Uniti,
praticano la "rivoluzionaria" pulizia etnica a danno dei non-ucikisti
del
Kosovo.
---
Riproduciamo l'appello appena giuntoci per la liberazione incondizionata
di un membro dell'UCK. Nell'appello si tace sulla gia' avvenuta
liberazione negli scorsi mesi di centinaia e centinaia di nazionalisti
pan-albanesi dalle carceri jugoslave, e si tace anche sullo sciopero
della fame in corso nella carceri di Mitrovica da parte di prigionieri
di tutte le altre nazionalita' kosovare, in attesa di processo e
talvolta anche solo di conoscere le accuse, in merito al quale e' stato
diffuso un altro appello
(http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/190?&start=175)
cipb@... wrote:
>
> LIBERTA' PER ALBIN KURTI
>
> Chiediamo con la presente alle Autorità italiane di intervenire
> tempestivamente presso quelle di Belgrado affinché venga liberato
> Albin Kurti, condannato lo scorso 15 marzo dal tribunale di Nis alla
> pena di 15 anni, con accuse pretestuose mossegli durante un
> processo farsa, come hanno testimoniato numerose associazioni
> umanitarie serbe e internazionali.
>
> Albin Kurti è stato condannato per "separatismo" con una
> sentenza che vuole colpire la sua lunga attività di leader
> dell'associazione degli studenti albanesi del Kosovo (aveva
> organizzato le manifestazioni pacifiche del 1997) e quella di
> membro dell'ufficio di Adem Demaci, allora rappresentante politico
> dell'UCK. Albin Kurti era stato arrestato il 27 aprile del 1999,
> insieme a due membri della sua famiglia, in seguito liberati, ed era
> rimasto detenuto in carceri del Kosovo fino al giugno dell'anno
> scorso quando, con almeno altri 2.000 albanesi del Kosovo, è stato
> deportato in Serbia. La sua famiglia per lungo tempo non ha
> nemmeno potuto sapere dove si trovava e Kurti è stato tenuto in
> prigione, dove ha subito maltrattamenti, per più di 10 mesi senza
> avere un processo, in violazione delle stesse leggi jugoslave. La
> sua condanna, come quella altrettanto dura del dicembre scorso
> contro Flora Brovina, tra le altre cose in precarie condizioni di
> salute, rappresenta una condanna esemplare contro tutti coloro
> che in autonomia hanno lottato, come diceva Albin Kurti, perché "il
> futuro del Kosovo deve essere deciso dal suo popolo. Nessun altro
> ha il diritto di farlo al posto suo".
>
> 8/5/2000 Milano
>
> Centro di Iniziativa Politica sui Balcani
> Pax Christi, sezione italiana
> Beati i Costruttori di Pace
> Arbitalia, Il sito internet degli albanesi d'Italia
> Prof. Francesco Altimari, Università della Calabria - Rende
> Don Albino Bizzotto
> Lisa Clark
> Prof. Alberto L'Abate, Università di Firenze
> Prof. Piero Fumarola, Università di Lecce
> Prof.sa Maria I. Maciotti, docente universitaria
> Prof. Antonio Moscato, Università di Lecce
> Prof. Gigi Perrone, Università di Lecce
> Walter Peruzzi, direttore di "Guerre&Pace"
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
After the Rain - How the West Lost the East -
http://www.geocities.com/vaksam/after.html
Courtesy Bill
Late Yugoslav Ruler Tito Enjoys Comeback
ZAGREB, May 7, 2000 -- (Reuters) Twenty years after his death,
Yugoslavia's communist ruler Marshal Josip Broz Tito is enjoying a
public
comeback.
Tito, a flamboyant and often controversial figure, who ruled the
multi-ethnic federation from the end of World War Two until 1980, is the
subject of a new film by young director Vinko Bresan called "The
Marshal".
Bresan's surreal film poses the question: what would happen if Tito came
back from the dead to his native Croatia, where a few of his die-hard
followers, aging communists and anti-fascists, now live?
The film is making many in Croatia, now an independent state, look again
at the historic role of the wartime partisan leader turned world
statesman.
This year Croatia marked the death of Tito for the first time since
gaining independence in 1991.
Several thousand people gathered on May 4 in Kumrovec, his birthplace in
northern Croatia, where sirens wailed at 3:05 p.m., the exact time of
his
death.
The mourners, mostly elderly, laid flowers and sang patriotic songs.
Many
filed through the wooden cottage where Tito was born.
A pub called "The Old Man" recently opened in Kumrovec and local leaders
have restored the entire village in the hope of reviving once-thriving
tourism.
Tito's Yugoslav federation outlived him by 10 years before it crumbled
amid rising nationalism in its six constituent republics and the end of
communism.
TITO MOVIES CROSS HOSTILE BORDERS On April 15, "The Marshal" had its
opening night in Belgrade, capital of the rump Yugoslavia, and Bresan
received a long ovation from the audience. The movie is now being shown
throughout Yugoslavia and is being promoted with the slogan: "The movie
we
have waited for 20 years."
"One cannot avoid Tito. He is the only common ground we (the people of
former Yugoslavia) have left now," Bresan told Reuters, explaining why
the
film was being received with enthusiasm in Serbia.
Earlier this year, a Serbian film called "Tito and I", a parody of the
Tito years as seen through the eyes of a young boy, showed in Zagreb and
for days drew roars of laughter from the packed house of a small art
house
cinema.
"This is a natural reaction of people who have realized after 10 years
that they lived better before,"
said sociologist Slaven Letica, commenting on the blooming "Tito trade".
"There is also a kind of nostalgia as people come to terms with their
history," he said.
This cultural exchange would not have taken place when Croatia was ruled
by the nationalist Franjo Tudjman, who held power from independence to
his
death last December.
Tudjman's HDZ party lost a general election in January to a reformist
coalition, led by former communists.
TITO'S MIXED LEGACY Tito remains a controversial figure in the successor
states to the former Yugoslav federation. For some he was a great
statesman, for others a tyrant who tried to eradicate Croatian national
sentiment. Some Serbs feel the same.
Many still blame him for allowing the slaughter of thousands of Croatian
troops who had collaborated with the Nazis after they surrendered to the
allies in
1945.
According to one recent survey, some 45.8 percent of those interviewed
said they considered Tito a dictator while 55.6 percent said the same of
Tudjman.
In another poll, 60 percent of those questioned said Tito's remains
should
be returned home from his stately tomb in Belgrade.
The son of peasants, Tito led the Yugoslav Communist party in the 1930s
and organized resistance against Nazi Germany, Italian fascists and
their
local collaborators in World War Two.
He ruled post-war Yugoslavia with an iron fist but maneuvered Yugoslavia
away from eastern European Stalinism and preserved the country's
multi-ethnic society.
Although ruthless with political opponents, Tito was enormously popular
with his people, projecting an image of a bon viveur who enjoyed smoking
king-size cigars, malt whisky and the company of Hollywood celebrities.
During Tito's lifetime, mass rallies were held each year to celebrate
his
birthday. Thousands of Yugoslav children, dressed in white and blue
with
red scarves, would be bussed into Kumrovec to be sworn in as "Tito's
Pioneers"
each May.
Mile-long cordons of "workers and peasants" would throw flowers at his
Mercedes wherever he passed.
The republic that rose from the ashes of the old Yugoslavia quickly
dismantled the symbols of communism and undertook to privatize state
assets - a process which some say produced some dubious results in
Croatia.
"The Marshal" alludes to this when the main character, a policeman sent
to
investigate reports on the appearance of Tito's ghost on a remote
Adriatic
island, talks to a local tycoon in front of a decrepit Museum of the
Anti-Fascist Struggle and the Socialist Revolution.
"We had no funds to maintain the museum so we had to privatize it," the
tycoon says.
"And who bought it?"
"Ah, well, I did, for two kuna (30 U.S. cents)," the tycoon replies.
(C)2000 Copyright Reuters Limited. All rights reserved.
Republication or redissemination of the contents of this screen are
expressly prohibited without the prior written consent of Reuters
Limited.
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
http://www.geocities.com/vaksam/after.html
Courtesy Bill
Late Yugoslav Ruler Tito Enjoys Comeback
ZAGREB, May 7, 2000 -- (Reuters) Twenty years after his death,
Yugoslavia's communist ruler Marshal Josip Broz Tito is enjoying a
public
comeback.
Tito, a flamboyant and often controversial figure, who ruled the
multi-ethnic federation from the end of World War Two until 1980, is the
subject of a new film by young director Vinko Bresan called "The
Marshal".
Bresan's surreal film poses the question: what would happen if Tito came
back from the dead to his native Croatia, where a few of his die-hard
followers, aging communists and anti-fascists, now live?
The film is making many in Croatia, now an independent state, look again
at the historic role of the wartime partisan leader turned world
statesman.
This year Croatia marked the death of Tito for the first time since
gaining independence in 1991.
Several thousand people gathered on May 4 in Kumrovec, his birthplace in
northern Croatia, where sirens wailed at 3:05 p.m., the exact time of
his
death.
The mourners, mostly elderly, laid flowers and sang patriotic songs.
Many
filed through the wooden cottage where Tito was born.
A pub called "The Old Man" recently opened in Kumrovec and local leaders
have restored the entire village in the hope of reviving once-thriving
tourism.
Tito's Yugoslav federation outlived him by 10 years before it crumbled
amid rising nationalism in its six constituent republics and the end of
communism.
TITO MOVIES CROSS HOSTILE BORDERS On April 15, "The Marshal" had its
opening night in Belgrade, capital of the rump Yugoslavia, and Bresan
received a long ovation from the audience. The movie is now being shown
throughout Yugoslavia and is being promoted with the slogan: "The movie
we
have waited for 20 years."
"One cannot avoid Tito. He is the only common ground we (the people of
former Yugoslavia) have left now," Bresan told Reuters, explaining why
the
film was being received with enthusiasm in Serbia.
Earlier this year, a Serbian film called "Tito and I", a parody of the
Tito years as seen through the eyes of a young boy, showed in Zagreb and
for days drew roars of laughter from the packed house of a small art
house
cinema.
"This is a natural reaction of people who have realized after 10 years
that they lived better before,"
said sociologist Slaven Letica, commenting on the blooming "Tito trade".
"There is also a kind of nostalgia as people come to terms with their
history," he said.
This cultural exchange would not have taken place when Croatia was ruled
by the nationalist Franjo Tudjman, who held power from independence to
his
death last December.
Tudjman's HDZ party lost a general election in January to a reformist
coalition, led by former communists.
TITO'S MIXED LEGACY Tito remains a controversial figure in the successor
states to the former Yugoslav federation. For some he was a great
statesman, for others a tyrant who tried to eradicate Croatian national
sentiment. Some Serbs feel the same.
Many still blame him for allowing the slaughter of thousands of Croatian
troops who had collaborated with the Nazis after they surrendered to the
allies in
1945.
According to one recent survey, some 45.8 percent of those interviewed
said they considered Tito a dictator while 55.6 percent said the same of
Tudjman.
In another poll, 60 percent of those questioned said Tito's remains
should
be returned home from his stately tomb in Belgrade.
The son of peasants, Tito led the Yugoslav Communist party in the 1930s
and organized resistance against Nazi Germany, Italian fascists and
their
local collaborators in World War Two.
He ruled post-war Yugoslavia with an iron fist but maneuvered Yugoslavia
away from eastern European Stalinism and preserved the country's
multi-ethnic society.
Although ruthless with political opponents, Tito was enormously popular
with his people, projecting an image of a bon viveur who enjoyed smoking
king-size cigars, malt whisky and the company of Hollywood celebrities.
During Tito's lifetime, mass rallies were held each year to celebrate
his
birthday. Thousands of Yugoslav children, dressed in white and blue
with
red scarves, would be bussed into Kumrovec to be sworn in as "Tito's
Pioneers"
each May.
Mile-long cordons of "workers and peasants" would throw flowers at his
Mercedes wherever he passed.
The republic that rose from the ashes of the old Yugoslavia quickly
dismantled the symbols of communism and undertook to privatize state
assets - a process which some say produced some dubious results in
Croatia.
"The Marshal" alludes to this when the main character, a policeman sent
to
investigate reports on the appearance of Tito's ghost on a remote
Adriatic
island, talks to a local tycoon in front of a decrepit Museum of the
Anti-Fascist Struggle and the Socialist Revolution.
"We had no funds to maintain the museum so we had to privatize it," the
tycoon says.
"And who bought it?"
"Ah, well, I did, for two kuna (30 U.S. cents)," the tycoon replies.
(C)2000 Copyright Reuters Limited. All rights reserved.
Republication or redissemination of the contents of this screen are
expressly prohibited without the prior written consent of Reuters
Limited.
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
Tribunale Clark - ADESIONI
Quello che segue e' l'appello-convocazione per la iniziativa che
conclude il ciclo di udienze della sezione italiana del tribunale
internazionale contro i crimini di guerra della NATO in Jugoslavia che
si terra' a Roma il 3 giugno. Le adesioni vanno
comunque mandate a uno di questi indirizzi:
ponac@...
sdeangelis@...
===
ROMA 3 GIUGNO 2000
VIA PIETRO COSSA 40 SALA UNIVERSITA VALDESE
DALLE ORE 9.00
PROIEZIONE VIDEO, MOSTRE FOTOGRAFICHE
TRIBUNA APERTA TRA I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI
ORE 15.00
SESSIONE FINALE DELLA SEZIONE ITALIANA DEL TRIBUNALE INDIPENDENTE CONTRO
I CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA
Il 31 luglio 1999 hanno avuto inizio a New York le attivita' del
"TRIBUNALE INTERNAZIONALE INDIPENDENTE CONTRO I CRIMINI DELLA NATO IN
JUGOSLAVIA", promosso da Ramsey Clark, con la stesura di 19 punti di
accusa contro la NATO ed i governi occidentali.
Le attivita' del "Tribunale" hanno trovato seguito in molti altri paesi
del mondo. In Italia il primo
novembre 1999 alla presenza di Ramsey Clark ha preso il via la sezione
italiana del Tribunale. Nel corso di questi mesi, confortati dal
crescente interesse suscitato e dalle numerose iniziative di
presentazione del "Tribunale Italiano" in molte citta', abbiamo potuto
verificare con dati oggettivi la veridicita' delle nostre accuse.
A completamento del lavoro svolto in questi mesi, noi sottoscritti
firmatari di questo appello accusiamo le massime autorità della
Repubblica in carica nel marzo 1999 - in particolare il presidente del
Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema e i ministri del governo per la
partecipazione alla guerra illegale e il Presidente della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro per non aver difeso la Costituzione - nonchè i loro
successori per quanto attiene ai crimini in continuità con l'aggressione
armata, ciascuno secondo la personale responsabilità scaturente dalle
diverse competenze, azioni e omissioni:
per avere collaborato attivamente all'aggressione contro la Repubblica
Federale Jugoslava, paese
sovrano da cui non era venuta nessuna minaccia nè all'Italia nè ai suoi
alleati;
per avere violato tutti i principi del diritto internazionale e in
particolare la Carta delle Nazioni
Unite, i principi del Tribunale di Norimberga, le Convenzioni di Ginevra
e i protocolli aggiuntivi
sulla tutela delle popolazioni civili nonchè lo stesso trattato
istitutivo della NATO;
per aver consentito che dal proprio territorio partissero attacchi
contro istallazioni e popolazioni
civili, condotti su obiettivi e con armi appositamente studiate per
infliggere il massimo danno, anche
protratto nel tempo, alle persone e alle loro condizioni di vita
(attacchi deliberati contro strutture
civili, bombe a grappolo);
per aver danneggiato leconomia della costa adriatica con la chiusura
degli aeroporti civili;
per aver consentito lo smaltimento nelle acque territoriali italiane di
ordigni bellici non utilizzati
causando danni alle persone, allambiente alleconomia;
per aver consentito l'utilizzo in maniera massiccia di proiettili e
missili all'uranio impoverito causando danni incalcolabili e per un
tempo indeterminato contro le popolazioni della Federazione Jugoslava e
dei paesi limitrofi, con enormi rischi attuali anche per i volontari
civili e per i militari italiani impegnati nel Kosovo.
per aver partecipato al bombardamento di impianti chimici e farmaceutici
causando deliberatamente danni ambientali di enorme rilevanza tali da
configurare una vera e propria guerra batteriologica, chimica e
nucleare;
per aver violato la Costituzione italiana e aggirato le procedure che
essa impone in caso di guerra
(concepibile solo come difesa da attacchi contro il nostro paese e i
suoi alleati);
per aver collaborato alla politica della forza di occupazione della NATO
che obiettivamente ha
portato alla instaurazione di un potere criminale nella provincia
jugoslava del Kosmet e alla
persecuzione ed espulsione della popolazione di etnia serba e di altre
etnie non albanesi, nonchè
degli albanesi considerati indesiderabili dal nuovo potere;
per avere obiettivamente tollerato l'emergere e il consolidarsi di un
potente centro di attività
criminali a ridosso del nostro paese nel triangolo
Albania-Kosovo-Montenegro;
per avere attivamente collaborato ad affamare e sacrificare la
popolazione della Jugoslavia con
l'imposizione di misure di embargo internazionalmente illeggittime;
per avere attivamente collaborato a esercitare pressioni e ingerenze
contro un paese sovrano e le
sue legittime istituzioni;
per avere inviato truppe e personale civile a governare territori
ridotti di fatto a nuovi protettorati e
colonie in violazione della stessa risoluzione ONU 1244;
per aver messo in piedi al fine di giustificare l'intervento militare
la scandalosa campagna della
MISSIONE ARCOBALENO e per avere mentito al popolo italiano al fine di
convincere
l'opinione pubblica della necessità di partecipare alla guerra;
per avere rinunciato all'esercizio della sovranità del nostro paese e al
diritto-dovere di controllo di
tutte le attività che vi svolgono comandi, strutture e mezzi militari
stranieri;
per avere acconsentito a modificare, senza nessuna decisione del
Parlamento, lo statuto della NATO.
Queste accuse, saranno esposte e ampiamente documentate il 3 giugno a
Roma nella sessione
plenaria del Tribunale Indipendente contro i crimini NATO costituitosi
in Italia che si terrà presso
l'Università Valdese (via Pietro Cossa 40) e saranno quindi portate a
New York, dove il 10
giugno si riunirà il Tribunale Internazionale Indipendente promosso
dall'ex Ministro della Giustizia
USA Ramsey Clark.
Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni, le personalità consapevoli
della necessità di impedire che
tali crimini siano perpetuati e diventino anzi la norma delle relazioni
internazionali, a sostenere
l'iniziativa della sezione italiana del Tribunale Clark e la raccolta di
testimonianze e documenti e
partecipare attivamente all'assemblea del 3 giugno a Roma.
---
AN INVITATION TO ATTEND THE INTERNATIONAL TRIBUNAL ON U.S.-NATO WAR
CRIMES IN YUGOSLAVIA
Saturday, June 10, 2000 11 a.m. to 7 p.m. Martin
Luther King Auditorium (Ninth Avenue and 64th Street, New York City)
BUILDING RESISTANCE TO NATO OCCUPATION
On Saturday, June 10, a gathering of renowned
international judges will
hear expert and eyewitness testimony before hundreds
of participants
from 11 am to 7 pm.
Testimony on: -Targeting civilians and environmental
destruction
-Violations of international laws and conventions; a
crime against peace
-Similar crimes against Iraq, Cuba, Korea, Puerto Rico
-War propaganda
and media lies -U.S. occupation: One year later -U.S.
geopolitical
strategy for Eastern Europe and the former USSR
-Results of other
hearings: Italy, Germany, Russia, Greece
The judges and the tribunal will review testimony and
examine
photographs slides, and videos. Special exhibits used
in many hearings
will be displayed.
A full listing of the 19-point indictment of NATO
crimes, the specific
international conventions, treaties and accords that
NATO violated,
along with documented research, can be found at the
IAC web site at
www.iacenter.org under Balkans: No to NATO
expansion.
THE WAR IS NOT OVER
Don't miss attending this historic gathering on the
one-year anniversary
of NATO's occupation of Kosovo. Play a role in ending
the ongoing
sanctions against Yugoslavia.
The International Action Center initiated a Commission
of Inquiry into
U.S./NATO War Crimes in Yugoslavia last July 31.
Former Attorney General
Ramsey Clark brought 19 counts of war crimes, crimes
against humanity
and crimes against peace against the leaders of the
U.S. and NATO
countries. We intended this effort to serve as a tool
to stop wars
before they start and prevent future violations of
human rights.
Most of all, we want to hold the most powerful
criminals accountable for
their acts.
Many have joined to build this international movement.
This June 10,
former Canadian foreign minister James Bisset, Spanish
member of
parliament Angeles Maestro Martin, president of the
African Association
of Writers Charles Pascal Tolno, Italian peace leader
Raniero LaValle,
Millions for Mumia national coordinator Monica
Moorehead, Native
American Movement leader Dennis Banks, former German
Admiral Elmar
Schmaehling, former first lady of Greece Margarite
Papandreau, former
Haitian Ambassador to the UN Ben Dupuy,
representatives of the movement
to end U.S. bombing of Vieques in Puerto Rico and
others who have
spoken, written and acted against the U.S.-led NATO
war of aggression
will be there.
The IAC initiated a movement that has encouraged or
inspired thousands
to expose NATO crimes and show solidarity with
Yugoslavia. From Oslo to
Berlin to Belgrade to Kiev to Athens to Sydney, in 24
cities in 14
countries there have been tribunal hearings. Lawyers
from Canada, Greece
and Russia have tried to bring similar charges against
NATO before the
Hague Tribunal. Lawyers from Britain, Italy, Greece,
Germany and others
have sued their own governments.
The June 10 International War Crimes Tribunal will
build upon the
evidence presented at the Inquiry hearings on
U.S./NATO war crimes held
since throughout the world. It will have slides,
videos and documented
testimony of these crimes.
Because of the dominant U.S. role in the Balkan
conflict and especially
in the air war against Yugoslavia, the tribunal will
focus primarily on
U.S. criminal conduct, aided and abetted by other NATO
members.
While we are not now holding the named criminals under
lock and key, we
see the tribunal process as a challenge to arrogant
and arbitrary power.
We are confident that it is the first step in a
process that will
continue to resonate throughout the NATO countries and
among all the
peoples targeted by the New World Order.
Show with your presence, your solidarity and your
contributions that you
stand shoulder to shoulder with us in this
undertaking.
LOCATION & LOGISTICS FOR TRIBUNAL WEEKEND
The Martin Luther King Auditorium is located in a
school at 9th Avenue
and 64th Street, near Lincoln Center, Columbus Circle
and Fordham
University. It can be reached by the No. 1 and No. 9,
A, D, C, or B
subway lines and by many buses.
For those traveling from out of New York, the IAC web
site at
www.iacenter.org will begin posting choices of
locations where others
will be staying, or call the IAC office at
212-633-6646 after May 10.
REGISTRATION
We recommend advance registration to assure seating.
To cover our
expenses, we request a $10 to $20 donation (not
required)
Name _____________________
Address ___________________
City, State, Zip _____________
Telephone _________________
Email _____________________
Enclosed is my donation of __$1,000 __ $500 __ $250 __
$100 __ $50 other__________
___ I want to be listed in the Tribunal Journal
Tax deductable donations can be written to:People's
Rights
Fund/Tribunal.
Online contributions: Credit card donations and
reservations for
tribunal seats can be made online at
www.peoplesrightsfund.org
(beginning in mid-May).
International Action Center
39 West 14 St., #206
New York, NY 10011
(212) 633-6646
fax: (212) 633-2889
web: http://www.iacenter.org
email: iacenter@i...
Back to: NO to NATO war crimes
---
TRIBUNALE TEDESCO ED EUROPEO:
IL 2 E 3 GIUGNO A BERLINO
http://nato-tribunal.de
Vom 1. - 3. Juni 2000 findet in Berlin der 51. Deutsche Anwaltstag
statt. Den
Festvortrag auf der Zentralveranstaltung in der Hochschule der Künste am
02.06.2000
(09.00 bis 12.15 Uhr) wird Ms. Carla del Ponte, Chefanklägerin des ICTY,
zum Thema
"Die Arbeit des Internationalen Strafgerichtshofes für das ehemalige
Jugoslawien:
Herausforderungen für die Anklage im internationalen Umfeld" halten.
In der gleichen Zeit wird auch das Europäische Tribunal über den
NATO-Krieg gegen
Jugoslawien stattfinden.
The 51. German Lawyers Congress will be held June 1-3, 2000 in Berlin.
Ms Carla
del Ponte will held the speech of the day on the central event in the
morning of June 2,
2000 about "The work of ICTY: challenges for the indictment in the
international
ambient".
The European Tribunal concerning the NATO War against Yugoslavia will
take place
in Berlin during that time too.
Wolfgang Schulz
>Zur Vorbereitung des Europäischen Tribunals über den NATO-Krieg am
>2./3. Juni 2000
>in Berlin fand am 16. April d.J. in Hamburg ein Zweites Internationales
>Hearing statt. Die zahlreichen hervorragenden Beiträge sollen in
>Buchform erscheinen. Vorab hier die beiden einleitenden Stellungnahmen:
>
> DEUTSCHLAND UND DER NATO-KRIEG GEGEN JUGOSLAWIEN
> von Ralph Hartmann
> (Anlage 1)
>
>und
>
> DIE ROLLE DER BUNDESREPUBLIK BEI DER VORBEREITUNG DES KRIEGES
> von Matthias Küntzel
> (Anlage 2)
>
>Im übrigen freue ich mich, darauf hinweisen zu können, daß ebenso wie
>Ralph Hartmann (Ex-Botschafter in Jugoslawien) nun auch Matthias Küntzel
für Vortrags- und
>Diskussionveranstaltungen zur Verfügung steht. Er ist per Telefon/ Fax
>zu erreichen unter:
>
> 04533 - 204531
>
>Matthias Küntzel ist der Autor des demnächst in zweiter Auflage
>erscheinenen Buches
>DER WEG IN DEN KRIEG - DEUTSCHLAND, DIE NATO UND DAS KOSOVO
>Berlin (Elefantenpress) 2000; 256 Seiten Paperback ISBN 3-88520-771-0
>DM 34,90 / öS 255 / sFr 33,90
>Er ist Politikwissenschaftler und Publizist, lebt in Hamburg als
>Gewerbeschullehrer, war bis 1988 Referent der Bundestagsfraktion der
>Grünen, veröffentlichte u.a. "Bonn und die Bombe. Deutsche Atompolitik
>von Adenauer bis Brandt, Frankfurt/M 19992
>
> (...)
Unsere Webseite http://nato-tribunal.de wird immer leichter im Internet
zu finden: Z.B. mit dem Stichwort NATO
TRIBUNAL durch die "Such Maschinen":
http://www.altavista.de
http://www.fireball.de
http://www.google.com
Ein "völkerrechtswidriger Krieg" / Juristisches
Quelle: http://www.tobias-pflueger.de/archiv/antikrieg/urteil.html
Endlich hat ein Richter am Amtgereicht Tiergarten den Mut besessen, das
was offensichtlich ist auch in einem Urteil deutlich zu sagen: Der
NATO-Krieg gegen Jugoslawien war völkerrechtswidrig und verstieß gegen
weitere Rechtsnormen.
Richter a. D. Dr. Helmut Kramer und die Zeitschrift
"antimilitarismusinformation" (ami) haben Tobias Pflüger unabhängig
voneinander das Urteil jetzt zukommen lassen. Dafür herzlichen Dank.
Das Urteil findet sich auch unter:
http://userpage.fu-berlin.de/~ami/extra/prozesse/begruendung.htm
-----------------------------------------------------------------
L'ANCIEN CHANCELIER ALLEMAND HELMUT KOHL ACCUSE DE CRIMES CONTRE
L'HUMANITE :
----- Original Message -----
From: "MR JAVIER BERNAL" <988005350@...>
To: <STOPNATO@...>; <nettime-l@...>
Sent: Monday, February 21, 2000 5:21 PM
Subject: Former German Chancellor Helmut Kohl charged for crimes against
humanity
Former German Chancellor Helmut Kohl charged for crimes against humanity
:
http://www.rath.nl/mr-publishing-internet/books/old_version/usa/politics/kohlcharged.htm
Dr. Matthias Rath, M.D. files a complaint against ex-chancellor Helmut
Kohl in the court
of Bonn, Germany, for crimes against humanity and other felonies.
http://www.rath.nl/mr-publishing-internet/books/old_version/usa/most-wanted/against_kohl.htm
Deutsche Bank Linked To Auschwitz Funding :
http://www.rath.nl/mr-publishing-internet/books/old_version/usa/most-wanted/ht05-02-99.htm
---
[il manifesto]
02 Aprile 2000
------------------------------------------------------------------------
[Articolo Precedente] [Prima Pagina] [Articolo Successivo]
------------------------------------------------------------------------
MADE IN GERMANY
La guerra jugoslava ora in tribunale
GUIDO AMBROSINO
L a guerra per il Kosovo, condotta un anno fa dalla Nato, era illegale?
Il
pretore berlinese Lickleder crede di si'. Il 2 marzo ha assolto Aris
Christidis, firmatario di un appello alla diserzione rivolto ai soldati
della Bundeswehr, con la seguente motivazione orale: "L'esortazione a
non
partecipare alla guerra in Jugoslavia non e' perseguibile, perche'
quell'intervento armato era illegittimo".
La pubblica accusa ha impugnato l'assoluzione. Al termine delle istanze
di
revisione, lo spinoso dilemma potrebbe tornare alla corte
costituzionale,
che si e' finora sottratta a un pronunciamento di merito. L'anno scorso
ha
rifiutato di esaminare un ricorso del partito del socialismo
democratico,
visto che il suo gruppo parlamentare aveva avuto modo di esprimere al
Bundestag i suoi dubbi sulla guerra, e quindi i suoi diritti non
sarebbero
stati coartati dall'esecutivo.
Materia del contendere e' un appello pubblicato il 21 aprile 1999 dal
quotidiano Die Tageszeitung: "La partecipazione a questa guerra non puo'
essere giustificata. Percio' rifiutate di eseguire gli ordini!
Allontanatevi
dai vostri reparti! Ribellatevi contro questa guerra".
L'appello e' rimasto senza conseguenze pratiche. Non si conosce nessun
episodio di renitenza o di insubordinazione tra i militari tedeschi. Ma
il
ministero della difesa, guidato dal socialdemocratico Rudolf Scharping,
ha
ugualmente denunciato i 28 primi firmatari - tra loro autorevoli
giuristi e
politologi come Ekkehart Krippendorff e Wolf-Dieter Narr - e altri 38
pacifisti che hanno aggiunto le loro firme in un secondo tempo.
Quasi tutti sono stati rinviati singolarmente a giudizio (in qualche
caso le
citazioni non sono state ancora recapitate, forse per incertezze
sull'indirizzo dei destinatari) davanti all'Amtsgericht di Tiergarten, a
Berlino, la citta' dove viene pubblicata la Tageszeitung. Questo
tribunale
distrettuale ha competenze paragonabili alle nostre preture. Ma mentre
in
Italia il pretore e' insieme giudice e titolare dell'azione penale,
negli
Amtsgerichte questa e' affidata alla procura della repubblica.
Istigazione a delinquere
I firmatari sono imputati, secondo l'art. 111 del codice penale, di
"esortazione a commettere un reato". Molti devono risponderne in piu'
occasioni, perche' la distribuzione dell'appello come volantino, o
l'invio
per posta a istituzioni militari, vengono addebitati come ulteriore
infrazioni. L'accusa chiede pene pecuniarie tra 2000 e 7500 marchi.
I processi sono cominciati il 4 novembre scorso. A tutt'oggi se ne sono
tenuti 30, di fronte a magistrati diversi, a seconda dell'iniziale del
cognome degli imputati. Si sono conclusi con 6 condanne e ben 24
assoluzioni. Un trionfo per i pacifisti?
No, perche' solo il pretore Lickleder ha accolto in pieno la loro
argomentazione: i bombardamenti della Nato, non autorizzati dalle
Nazioni
unite, infrangevano il diritto internazionale; la partecipazione della
Bundeswehr ha violato la costituzione tedesca, che all'art. 26 mette al
bando "guerre
d'aggressione"; i soldati avevano il diritto di disubbidire per non
incorrere nei rigori dell'articolo 80 del codice penale, che punisce con
sanzioni dai 10 anni all'ergastolo la "partecipazione a preparativi per
una
guerra d'aggressione".
Gli altri giudici dell'Amtsgericht hanno evitato di impelagarsi nella
questione della legittimita' della guerra jugoslava. Le loro 23
assoluzioni -
anch'esse impugnate dalla pubblica accusa - sono costruite sul diritto
alla
liberta' d'espressione, che in presenza di conflitti "inconsueti" puo'
anche
manifestarsi in forme drastiche, e sulla presunzione di assenza di dolo
tra
i firmatari, soggettivamente convinti - anche se erroneamente - di non
contravvenire al codice.
Qualche magistrato ha tutt'al piu' lasciato intendere di non ritenere
"palesemente infondati" i dubbi degli imputati sulla compatibilita'
della
guerra col diritto internazionale e costituzionale.
Questo scoglio viene aggirato dalla pubblica accusa, che argomenta
esclusivamente in base alle norme sulla disciplina militare: in modo
invero
assai debole, se solo un quarto delle sentenze l'ha seguita. Rimossa la
problematica costituzionale, l'efficienza dell'esercito appare l'unico
bene
da tutelare.
Secondo le leggi sulle forze armate un soldato deve rifiutare un ordine,
"qualora la sua esecuzione configuri un reato" (art. 11 del
Soldatengesetz).
Se i promotori dell'appello avessero soltanto esortato a non dar seguito
a
singoli ordini illegittimi, la procura della repubblica non sarebbe
intervenuta, a stare alle assicurazioni dei suoi rappresentanti.
Si e' vista "costretta" a farlo perche' il testo incriminato contiene un
appello all'insubordinazione o alla diserzione, che non sarebbe mai
ammissibile.
La difesa obietta che le norme sulla diserzione non si possono applicare
a
impieghi anticostituzionali. E che soltanto abbandonando uffici e
caserme si
puo' evitare di contribuire, magari indirettamente, al funzionamento di
un
apparato anonimo e complesso come quello che ha consentito i
bombardamenti
sulla Jugoslavia. Alle prossime istanze l'ardua sentenza.
---
NATO AGGRESSION - INTERNATIONAL REACTIONS
'HEARING' ON CRIMES COMMITTED BY NATO IN YUGOSLAVIA HELD IN HAMBURG
BERLIN, April 17 (Tanjug) - German officials as well as all M.P.s who
voted for war are guilty under international law of war crimes that NATO
committed during its aggression on Yugoslavia last year, according to
Wolfgang Richter, president of Germany's Society for the Protection of
Civil Rights and Human Dignity.
Speaking in an interview published on Monday by the Berlin daily "Junge
Welt", Richter said that about 350 participants in the second 'hearing'
on
the NATO aggression on Yugoslavia and its consequences had been
unanimous
in this conclusion.
The hearing, held in Hamburg, Germany, on Sunday dealt with the German
government and parliament's responsibility for the crime.
The first hearing, held in Berlin on October 30, 1999, was attended also
by representatives of 13 countries in Europe and America. The
conclusions
made at both hearings will be submitted to the European tribunal for
NATO's
war crimes that will hold a session in Berlin on June 2-3.
Representatives of 25 countries have so far pledged to attend the
session.
Junge Welt, which alone reported in Germany on the Hamburg hearing, said
that the participants had also unanimously concluded that Germany had
taken
part in the aggression in violation of international law, the German
constitution as well as the Two Plus Four agreement under which East and
West Germany had united ten years ago.
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
--- Kalle Svensson <kmotk@...> wrote:
From: "Kalle Svensson" <kmotk@...>
To: reclaimthestreets@...
Subject: Nato War Criminals!
Date: Wed, 22 Mar 2000 16:34:01 SAST
Reclaim the Streets NYC -
http://reclaimthestreetsnyc.tao.ca
23 MARCH 1999, JAVIER SOLANO, NATO SECRETARY
GENERAL,GAVE ORDERS TO BOMB THE
FEDERAL REPUBLIC OF YUGOSLAVIA.
There are now a number of legal documents on the
internet relating to NATO's bombing of Yugoslavia.
They orginate from some of the finest legal minds in
the world. They are attempts to bring about the
indictment of NATO's military and political leaders at
the International Criminal Tribunal for the former
Yugoslavia. They are extensive but extremely
interesting documents. Print them out and take time to
read them. Show them to your friends and family. Write
letters to newspapers about them...spread the
word...NATO's leaders are War Criminals.
http://www.jurist.law.pitt.edu/icty.htm
http://www.nato-warcrimes.gr
http://ban.joh.cam.ac.uk/~maicl
http://www.balkan.cc "English Text"
It is practically unknown that the attorneys and
law professors responsible for the above documents met
the War Crimes Tribunal Prosecutor on 9 June 1999 to
discuss the indictment of NATO. The following day, she
was made a judge of the Canadian Supreme Court
and resigned as the Tribunal's prosecutor!
Professor of Law, Michael Mandel, wants 64 of NATO's
leaders indicted for War Crimes as a result of NATO's
bombing. On 11 June 1999, Mandel gave a devastating
press conference in Toronto. You can read it at:
http://galeb.etf.bg.ac.yu/~vukosavic/case2.txt
A possible activity for the future are open-air
"mock trials" of NATO leaders, perhaps based on the
above documents.
Clinton, Albright, Cohen, Blair, Chirac, Schröder
are War Criminals! Make sure they know you know!
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------
Quello che segue e' l'appello-convocazione per la iniziativa che
conclude il ciclo di udienze della sezione italiana del tribunale
internazionale contro i crimini di guerra della NATO in Jugoslavia che
si terra' a Roma il 3 giugno. Le adesioni vanno
comunque mandate a uno di questi indirizzi:
ponac@...
sdeangelis@...
===
ROMA 3 GIUGNO 2000
VIA PIETRO COSSA 40 SALA UNIVERSITA VALDESE
DALLE ORE 9.00
PROIEZIONE VIDEO, MOSTRE FOTOGRAFICHE
TRIBUNA APERTA TRA I COMITATI E LE ASSOCIAZIONI
ORE 15.00
SESSIONE FINALE DELLA SEZIONE ITALIANA DEL TRIBUNALE INDIPENDENTE CONTRO
I CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA
Il 31 luglio 1999 hanno avuto inizio a New York le attivita' del
"TRIBUNALE INTERNAZIONALE INDIPENDENTE CONTRO I CRIMINI DELLA NATO IN
JUGOSLAVIA", promosso da Ramsey Clark, con la stesura di 19 punti di
accusa contro la NATO ed i governi occidentali.
Le attivita' del "Tribunale" hanno trovato seguito in molti altri paesi
del mondo. In Italia il primo
novembre 1999 alla presenza di Ramsey Clark ha preso il via la sezione
italiana del Tribunale. Nel corso di questi mesi, confortati dal
crescente interesse suscitato e dalle numerose iniziative di
presentazione del "Tribunale Italiano" in molte citta', abbiamo potuto
verificare con dati oggettivi la veridicita' delle nostre accuse.
A completamento del lavoro svolto in questi mesi, noi sottoscritti
firmatari di questo appello accusiamo le massime autorità della
Repubblica in carica nel marzo 1999 - in particolare il presidente del
Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema e i ministri del governo per la
partecipazione alla guerra illegale e il Presidente della Repubblica
Oscar Luigi Scalfaro per non aver difeso la Costituzione - nonchè i loro
successori per quanto attiene ai crimini in continuità con l'aggressione
armata, ciascuno secondo la personale responsabilità scaturente dalle
diverse competenze, azioni e omissioni:
per avere collaborato attivamente all'aggressione contro la Repubblica
Federale Jugoslava, paese
sovrano da cui non era venuta nessuna minaccia nè all'Italia nè ai suoi
alleati;
per avere violato tutti i principi del diritto internazionale e in
particolare la Carta delle Nazioni
Unite, i principi del Tribunale di Norimberga, le Convenzioni di Ginevra
e i protocolli aggiuntivi
sulla tutela delle popolazioni civili nonchè lo stesso trattato
istitutivo della NATO;
per aver consentito che dal proprio territorio partissero attacchi
contro istallazioni e popolazioni
civili, condotti su obiettivi e con armi appositamente studiate per
infliggere il massimo danno, anche
protratto nel tempo, alle persone e alle loro condizioni di vita
(attacchi deliberati contro strutture
civili, bombe a grappolo);
per aver danneggiato leconomia della costa adriatica con la chiusura
degli aeroporti civili;
per aver consentito lo smaltimento nelle acque territoriali italiane di
ordigni bellici non utilizzati
causando danni alle persone, allambiente alleconomia;
per aver consentito l'utilizzo in maniera massiccia di proiettili e
missili all'uranio impoverito causando danni incalcolabili e per un
tempo indeterminato contro le popolazioni della Federazione Jugoslava e
dei paesi limitrofi, con enormi rischi attuali anche per i volontari
civili e per i militari italiani impegnati nel Kosovo.
per aver partecipato al bombardamento di impianti chimici e farmaceutici
causando deliberatamente danni ambientali di enorme rilevanza tali da
configurare una vera e propria guerra batteriologica, chimica e
nucleare;
per aver violato la Costituzione italiana e aggirato le procedure che
essa impone in caso di guerra
(concepibile solo come difesa da attacchi contro il nostro paese e i
suoi alleati);
per aver collaborato alla politica della forza di occupazione della NATO
che obiettivamente ha
portato alla instaurazione di un potere criminale nella provincia
jugoslava del Kosmet e alla
persecuzione ed espulsione della popolazione di etnia serba e di altre
etnie non albanesi, nonchè
degli albanesi considerati indesiderabili dal nuovo potere;
per avere obiettivamente tollerato l'emergere e il consolidarsi di un
potente centro di attività
criminali a ridosso del nostro paese nel triangolo
Albania-Kosovo-Montenegro;
per avere attivamente collaborato ad affamare e sacrificare la
popolazione della Jugoslavia con
l'imposizione di misure di embargo internazionalmente illeggittime;
per avere attivamente collaborato a esercitare pressioni e ingerenze
contro un paese sovrano e le
sue legittime istituzioni;
per avere inviato truppe e personale civile a governare territori
ridotti di fatto a nuovi protettorati e
colonie in violazione della stessa risoluzione ONU 1244;
per aver messo in piedi al fine di giustificare l'intervento militare
la scandalosa campagna della
MISSIONE ARCOBALENO e per avere mentito al popolo italiano al fine di
convincere
l'opinione pubblica della necessità di partecipare alla guerra;
per avere rinunciato all'esercizio della sovranità del nostro paese e al
diritto-dovere di controllo di
tutte le attività che vi svolgono comandi, strutture e mezzi militari
stranieri;
per avere acconsentito a modificare, senza nessuna decisione del
Parlamento, lo statuto della NATO.
Queste accuse, saranno esposte e ampiamente documentate il 3 giugno a
Roma nella sessione
plenaria del Tribunale Indipendente contro i crimini NATO costituitosi
in Italia che si terrà presso
l'Università Valdese (via Pietro Cossa 40) e saranno quindi portate a
New York, dove il 10
giugno si riunirà il Tribunale Internazionale Indipendente promosso
dall'ex Ministro della Giustizia
USA Ramsey Clark.
Invitiamo tutti i cittadini, le associazioni, le personalità consapevoli
della necessità di impedire che
tali crimini siano perpetuati e diventino anzi la norma delle relazioni
internazionali, a sostenere
l'iniziativa della sezione italiana del Tribunale Clark e la raccolta di
testimonianze e documenti e
partecipare attivamente all'assemblea del 3 giugno a Roma.
---
AN INVITATION TO ATTEND THE INTERNATIONAL TRIBUNAL ON U.S.-NATO WAR
CRIMES IN YUGOSLAVIA
Saturday, June 10, 2000 11 a.m. to 7 p.m. Martin
Luther King Auditorium (Ninth Avenue and 64th Street, New York City)
BUILDING RESISTANCE TO NATO OCCUPATION
On Saturday, June 10, a gathering of renowned
international judges will
hear expert and eyewitness testimony before hundreds
of participants
from 11 am to 7 pm.
Testimony on: -Targeting civilians and environmental
destruction
-Violations of international laws and conventions; a
crime against peace
-Similar crimes against Iraq, Cuba, Korea, Puerto Rico
-War propaganda
and media lies -U.S. occupation: One year later -U.S.
geopolitical
strategy for Eastern Europe and the former USSR
-Results of other
hearings: Italy, Germany, Russia, Greece
The judges and the tribunal will review testimony and
examine
photographs slides, and videos. Special exhibits used
in many hearings
will be displayed.
A full listing of the 19-point indictment of NATO
crimes, the specific
international conventions, treaties and accords that
NATO violated,
along with documented research, can be found at the
IAC web site at
www.iacenter.org under Balkans: No to NATO
expansion.
THE WAR IS NOT OVER
Don't miss attending this historic gathering on the
one-year anniversary
of NATO's occupation of Kosovo. Play a role in ending
the ongoing
sanctions against Yugoslavia.
The International Action Center initiated a Commission
of Inquiry into
U.S./NATO War Crimes in Yugoslavia last July 31.
Former Attorney General
Ramsey Clark brought 19 counts of war crimes, crimes
against humanity
and crimes against peace against the leaders of the
U.S. and NATO
countries. We intended this effort to serve as a tool
to stop wars
before they start and prevent future violations of
human rights.
Most of all, we want to hold the most powerful
criminals accountable for
their acts.
Many have joined to build this international movement.
This June 10,
former Canadian foreign minister James Bisset, Spanish
member of
parliament Angeles Maestro Martin, president of the
African Association
of Writers Charles Pascal Tolno, Italian peace leader
Raniero LaValle,
Millions for Mumia national coordinator Monica
Moorehead, Native
American Movement leader Dennis Banks, former German
Admiral Elmar
Schmaehling, former first lady of Greece Margarite
Papandreau, former
Haitian Ambassador to the UN Ben Dupuy,
representatives of the movement
to end U.S. bombing of Vieques in Puerto Rico and
others who have
spoken, written and acted against the U.S.-led NATO
war of aggression
will be there.
The IAC initiated a movement that has encouraged or
inspired thousands
to expose NATO crimes and show solidarity with
Yugoslavia. From Oslo to
Berlin to Belgrade to Kiev to Athens to Sydney, in 24
cities in 14
countries there have been tribunal hearings. Lawyers
from Canada, Greece
and Russia have tried to bring similar charges against
NATO before the
Hague Tribunal. Lawyers from Britain, Italy, Greece,
Germany and others
have sued their own governments.
The June 10 International War Crimes Tribunal will
build upon the
evidence presented at the Inquiry hearings on
U.S./NATO war crimes held
since throughout the world. It will have slides,
videos and documented
testimony of these crimes.
Because of the dominant U.S. role in the Balkan
conflict and especially
in the air war against Yugoslavia, the tribunal will
focus primarily on
U.S. criminal conduct, aided and abetted by other NATO
members.
While we are not now holding the named criminals under
lock and key, we
see the tribunal process as a challenge to arrogant
and arbitrary power.
We are confident that it is the first step in a
process that will
continue to resonate throughout the NATO countries and
among all the
peoples targeted by the New World Order.
Show with your presence, your solidarity and your
contributions that you
stand shoulder to shoulder with us in this
undertaking.
LOCATION & LOGISTICS FOR TRIBUNAL WEEKEND
The Martin Luther King Auditorium is located in a
school at 9th Avenue
and 64th Street, near Lincoln Center, Columbus Circle
and Fordham
University. It can be reached by the No. 1 and No. 9,
A, D, C, or B
subway lines and by many buses.
For those traveling from out of New York, the IAC web
site at
www.iacenter.org will begin posting choices of
locations where others
will be staying, or call the IAC office at
212-633-6646 after May 10.
REGISTRATION
We recommend advance registration to assure seating.
To cover our
expenses, we request a $10 to $20 donation (not
required)
Name _____________________
Address ___________________
City, State, Zip _____________
Telephone _________________
Email _____________________
Enclosed is my donation of __$1,000 __ $500 __ $250 __
$100 __ $50 other__________
___ I want to be listed in the Tribunal Journal
Tax deductable donations can be written to:People's
Rights
Fund/Tribunal.
Online contributions: Credit card donations and
reservations for
tribunal seats can be made online at
www.peoplesrightsfund.org
(beginning in mid-May).
International Action Center
39 West 14 St., #206
New York, NY 10011
(212) 633-6646
fax: (212) 633-2889
web: http://www.iacenter.org
email: iacenter@i...
Back to: NO to NATO war crimes
---
TRIBUNALE TEDESCO ED EUROPEO:
IL 2 E 3 GIUGNO A BERLINO
http://nato-tribunal.de
Vom 1. - 3. Juni 2000 findet in Berlin der 51. Deutsche Anwaltstag
statt. Den
Festvortrag auf der Zentralveranstaltung in der Hochschule der Künste am
02.06.2000
(09.00 bis 12.15 Uhr) wird Ms. Carla del Ponte, Chefanklägerin des ICTY,
zum Thema
"Die Arbeit des Internationalen Strafgerichtshofes für das ehemalige
Jugoslawien:
Herausforderungen für die Anklage im internationalen Umfeld" halten.
In der gleichen Zeit wird auch das Europäische Tribunal über den
NATO-Krieg gegen
Jugoslawien stattfinden.
The 51. German Lawyers Congress will be held June 1-3, 2000 in Berlin.
Ms Carla
del Ponte will held the speech of the day on the central event in the
morning of June 2,
2000 about "The work of ICTY: challenges for the indictment in the
international
ambient".
The European Tribunal concerning the NATO War against Yugoslavia will
take place
in Berlin during that time too.
Wolfgang Schulz
>Zur Vorbereitung des Europäischen Tribunals über den NATO-Krieg am
>2./3. Juni 2000
>in Berlin fand am 16. April d.J. in Hamburg ein Zweites Internationales
>Hearing statt. Die zahlreichen hervorragenden Beiträge sollen in
>Buchform erscheinen. Vorab hier die beiden einleitenden Stellungnahmen:
>
> DEUTSCHLAND UND DER NATO-KRIEG GEGEN JUGOSLAWIEN
> von Ralph Hartmann
> (Anlage 1)
>
>und
>
> DIE ROLLE DER BUNDESREPUBLIK BEI DER VORBEREITUNG DES KRIEGES
> von Matthias Küntzel
> (Anlage 2)
>
>Im übrigen freue ich mich, darauf hinweisen zu können, daß ebenso wie
>Ralph Hartmann (Ex-Botschafter in Jugoslawien) nun auch Matthias Küntzel
für Vortrags- und
>Diskussionveranstaltungen zur Verfügung steht. Er ist per Telefon/ Fax
>zu erreichen unter:
>
> 04533 - 204531
>
>Matthias Küntzel ist der Autor des demnächst in zweiter Auflage
>erscheinenen Buches
>DER WEG IN DEN KRIEG - DEUTSCHLAND, DIE NATO UND DAS KOSOVO
>Berlin (Elefantenpress) 2000; 256 Seiten Paperback ISBN 3-88520-771-0
>DM 34,90 / öS 255 / sFr 33,90
>Er ist Politikwissenschaftler und Publizist, lebt in Hamburg als
>Gewerbeschullehrer, war bis 1988 Referent der Bundestagsfraktion der
>Grünen, veröffentlichte u.a. "Bonn und die Bombe. Deutsche Atompolitik
>von Adenauer bis Brandt, Frankfurt/M 19992
>
> (...)
Unsere Webseite http://nato-tribunal.de wird immer leichter im Internet
zu finden: Z.B. mit dem Stichwort NATO
TRIBUNAL durch die "Such Maschinen":
http://www.altavista.de
http://www.fireball.de
http://www.google.com
Ein "völkerrechtswidriger Krieg" / Juristisches
Quelle: http://www.tobias-pflueger.de/archiv/antikrieg/urteil.html
Endlich hat ein Richter am Amtgereicht Tiergarten den Mut besessen, das
was offensichtlich ist auch in einem Urteil deutlich zu sagen: Der
NATO-Krieg gegen Jugoslawien war völkerrechtswidrig und verstieß gegen
weitere Rechtsnormen.
Richter a. D. Dr. Helmut Kramer und die Zeitschrift
"antimilitarismusinformation" (ami) haben Tobias Pflüger unabhängig
voneinander das Urteil jetzt zukommen lassen. Dafür herzlichen Dank.
Das Urteil findet sich auch unter:
http://userpage.fu-berlin.de/~ami/extra/prozesse/begruendung.htm
-----------------------------------------------------------------
L'ANCIEN CHANCELIER ALLEMAND HELMUT KOHL ACCUSE DE CRIMES CONTRE
L'HUMANITE :
----- Original Message -----
From: "MR JAVIER BERNAL" <988005350@...>
To: <STOPNATO@...>; <nettime-l@...>
Sent: Monday, February 21, 2000 5:21 PM
Subject: Former German Chancellor Helmut Kohl charged for crimes against
humanity
Former German Chancellor Helmut Kohl charged for crimes against humanity
:
http://www.rath.nl/mr-publishing-internet/books/old_version/usa/politics/kohlcharged.htm
Dr. Matthias Rath, M.D. files a complaint against ex-chancellor Helmut
Kohl in the court
of Bonn, Germany, for crimes against humanity and other felonies.
http://www.rath.nl/mr-publishing-internet/books/old_version/usa/most-wanted/against_kohl.htm
Deutsche Bank Linked To Auschwitz Funding :
http://www.rath.nl/mr-publishing-internet/books/old_version/usa/most-wanted/ht05-02-99.htm
---
[il manifesto]
02 Aprile 2000
------------------------------------------------------------------------
[Articolo Precedente] [Prima Pagina] [Articolo Successivo]
------------------------------------------------------------------------
MADE IN GERMANY
La guerra jugoslava ora in tribunale
GUIDO AMBROSINO
L a guerra per il Kosovo, condotta un anno fa dalla Nato, era illegale?
Il
pretore berlinese Lickleder crede di si'. Il 2 marzo ha assolto Aris
Christidis, firmatario di un appello alla diserzione rivolto ai soldati
della Bundeswehr, con la seguente motivazione orale: "L'esortazione a
non
partecipare alla guerra in Jugoslavia non e' perseguibile, perche'
quell'intervento armato era illegittimo".
La pubblica accusa ha impugnato l'assoluzione. Al termine delle istanze
di
revisione, lo spinoso dilemma potrebbe tornare alla corte
costituzionale,
che si e' finora sottratta a un pronunciamento di merito. L'anno scorso
ha
rifiutato di esaminare un ricorso del partito del socialismo
democratico,
visto che il suo gruppo parlamentare aveva avuto modo di esprimere al
Bundestag i suoi dubbi sulla guerra, e quindi i suoi diritti non
sarebbero
stati coartati dall'esecutivo.
Materia del contendere e' un appello pubblicato il 21 aprile 1999 dal
quotidiano Die Tageszeitung: "La partecipazione a questa guerra non puo'
essere giustificata. Percio' rifiutate di eseguire gli ordini!
Allontanatevi
dai vostri reparti! Ribellatevi contro questa guerra".
L'appello e' rimasto senza conseguenze pratiche. Non si conosce nessun
episodio di renitenza o di insubordinazione tra i militari tedeschi. Ma
il
ministero della difesa, guidato dal socialdemocratico Rudolf Scharping,
ha
ugualmente denunciato i 28 primi firmatari - tra loro autorevoli
giuristi e
politologi come Ekkehart Krippendorff e Wolf-Dieter Narr - e altri 38
pacifisti che hanno aggiunto le loro firme in un secondo tempo.
Quasi tutti sono stati rinviati singolarmente a giudizio (in qualche
caso le
citazioni non sono state ancora recapitate, forse per incertezze
sull'indirizzo dei destinatari) davanti all'Amtsgericht di Tiergarten, a
Berlino, la citta' dove viene pubblicata la Tageszeitung. Questo
tribunale
distrettuale ha competenze paragonabili alle nostre preture. Ma mentre
in
Italia il pretore e' insieme giudice e titolare dell'azione penale,
negli
Amtsgerichte questa e' affidata alla procura della repubblica.
Istigazione a delinquere
I firmatari sono imputati, secondo l'art. 111 del codice penale, di
"esortazione a commettere un reato". Molti devono risponderne in piu'
occasioni, perche' la distribuzione dell'appello come volantino, o
l'invio
per posta a istituzioni militari, vengono addebitati come ulteriore
infrazioni. L'accusa chiede pene pecuniarie tra 2000 e 7500 marchi.
I processi sono cominciati il 4 novembre scorso. A tutt'oggi se ne sono
tenuti 30, di fronte a magistrati diversi, a seconda dell'iniziale del
cognome degli imputati. Si sono conclusi con 6 condanne e ben 24
assoluzioni. Un trionfo per i pacifisti?
No, perche' solo il pretore Lickleder ha accolto in pieno la loro
argomentazione: i bombardamenti della Nato, non autorizzati dalle
Nazioni
unite, infrangevano il diritto internazionale; la partecipazione della
Bundeswehr ha violato la costituzione tedesca, che all'art. 26 mette al
bando "guerre
d'aggressione"; i soldati avevano il diritto di disubbidire per non
incorrere nei rigori dell'articolo 80 del codice penale, che punisce con
sanzioni dai 10 anni all'ergastolo la "partecipazione a preparativi per
una
guerra d'aggressione".
Gli altri giudici dell'Amtsgericht hanno evitato di impelagarsi nella
questione della legittimita' della guerra jugoslava. Le loro 23
assoluzioni -
anch'esse impugnate dalla pubblica accusa - sono costruite sul diritto
alla
liberta' d'espressione, che in presenza di conflitti "inconsueti" puo'
anche
manifestarsi in forme drastiche, e sulla presunzione di assenza di dolo
tra
i firmatari, soggettivamente convinti - anche se erroneamente - di non
contravvenire al codice.
Qualche magistrato ha tutt'al piu' lasciato intendere di non ritenere
"palesemente infondati" i dubbi degli imputati sulla compatibilita'
della
guerra col diritto internazionale e costituzionale.
Questo scoglio viene aggirato dalla pubblica accusa, che argomenta
esclusivamente in base alle norme sulla disciplina militare: in modo
invero
assai debole, se solo un quarto delle sentenze l'ha seguita. Rimossa la
problematica costituzionale, l'efficienza dell'esercito appare l'unico
bene
da tutelare.
Secondo le leggi sulle forze armate un soldato deve rifiutare un ordine,
"qualora la sua esecuzione configuri un reato" (art. 11 del
Soldatengesetz).
Se i promotori dell'appello avessero soltanto esortato a non dar seguito
a
singoli ordini illegittimi, la procura della repubblica non sarebbe
intervenuta, a stare alle assicurazioni dei suoi rappresentanti.
Si e' vista "costretta" a farlo perche' il testo incriminato contiene un
appello all'insubordinazione o alla diserzione, che non sarebbe mai
ammissibile.
La difesa obietta che le norme sulla diserzione non si possono applicare
a
impieghi anticostituzionali. E che soltanto abbandonando uffici e
caserme si
puo' evitare di contribuire, magari indirettamente, al funzionamento di
un
apparato anonimo e complesso come quello che ha consentito i
bombardamenti
sulla Jugoslavia. Alle prossime istanze l'ardua sentenza.
---
NATO AGGRESSION - INTERNATIONAL REACTIONS
'HEARING' ON CRIMES COMMITTED BY NATO IN YUGOSLAVIA HELD IN HAMBURG
BERLIN, April 17 (Tanjug) - German officials as well as all M.P.s who
voted for war are guilty under international law of war crimes that NATO
committed during its aggression on Yugoslavia last year, according to
Wolfgang Richter, president of Germany's Society for the Protection of
Civil Rights and Human Dignity.
Speaking in an interview published on Monday by the Berlin daily "Junge
Welt", Richter said that about 350 participants in the second 'hearing'
on
the NATO aggression on Yugoslavia and its consequences had been
unanimous
in this conclusion.
The hearing, held in Hamburg, Germany, on Sunday dealt with the German
government and parliament's responsibility for the crime.
The first hearing, held in Berlin on October 30, 1999, was attended also
by representatives of 13 countries in Europe and America. The
conclusions
made at both hearings will be submitted to the European tribunal for
NATO's
war crimes that will hold a session in Berlin on June 2-3.
Representatives of 25 countries have so far pledged to attend the
session.
Junge Welt, which alone reported in Germany on the Hamburg hearing, said
that the participants had also unanimously concluded that Germany had
taken
part in the aggression in violation of international law, the German
constitution as well as the Two Plus Four agreement under which East and
West Germany had united ten years ago.
---
STOP NATO: NO PASARAN! - HTTP://WWW.STOPNATO.HOME-PAGE.ORG
--- Kalle Svensson <kmotk@...> wrote:
From: "Kalle Svensson" <kmotk@...>
To: reclaimthestreets@...
Subject: Nato War Criminals!
Date: Wed, 22 Mar 2000 16:34:01 SAST
Reclaim the Streets NYC -
http://reclaimthestreetsnyc.tao.ca
23 MARCH 1999, JAVIER SOLANO, NATO SECRETARY
GENERAL,GAVE ORDERS TO BOMB THE
FEDERAL REPUBLIC OF YUGOSLAVIA.
There are now a number of legal documents on the
internet relating to NATO's bombing of Yugoslavia.
They orginate from some of the finest legal minds in
the world. They are attempts to bring about the
indictment of NATO's military and political leaders at
the International Criminal Tribunal for the former
Yugoslavia. They are extensive but extremely
interesting documents. Print them out and take time to
read them. Show them to your friends and family. Write
letters to newspapers about them...spread the
word...NATO's leaders are War Criminals.
http://www.jurist.law.pitt.edu/icty.htm
http://www.nato-warcrimes.gr
http://ban.joh.cam.ac.uk/~maicl
http://www.balkan.cc "English Text"
It is practically unknown that the attorneys and
law professors responsible for the above documents met
the War Crimes Tribunal Prosecutor on 9 June 1999 to
discuss the indictment of NATO. The following day, she
was made a judge of the Canadian Supreme Court
and resigned as the Tribunal's prosecutor!
Professor of Law, Michael Mandel, wants 64 of NATO's
leaders indicted for War Crimes as a result of NATO's
bombing. On 11 June 1999, Mandel gave a devastating
press conference in Toronto. You can read it at:
http://galeb.etf.bg.ac.yu/~vukosavic/case2.txt
A possible activity for the future are open-air
"mock trials" of NATO leaders, perhaps based on the
above documents.
Clinton, Albright, Cohen, Blair, Chirac, Schröder
are War Criminals! Make sure they know you know!
--------- COORDINAMENTO ROMANO PER LA JUGOSLAVIA -----------
RIMSKI SAVEZ ZA JUGOSLAVIJU
e-mail: crj@... - URL: http://marx2001.org/crj
http://www.egroups.com/group/crj-mailinglist/
------------------------------------------------------------