Jugoinfo

VESNA PESIC:
BISOGNA DISTRUGGERE L'SPS E SPARTIRE IL
KOSOVO IN ZONE ETNICAMENTE DISTINTE


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I giorni 18, 19, 20 si e'
svolto a Torino un convegno sui Balcani organizzato dalla Fondazione
Agnelli a cui ho partecipato a nome dell'Ass. Naz. Slavisti. Vi mandero'
tutti gli appunti che ho preso ppena li avro' ribattuti al computer. Il
tenore degli interventi credo lo possiate immaginare fin da ora: saturnali
sul cadavere della Jugoslavia e liturgia liberista-europeista-atlantista in
tutte le salse. Ma qualcosa di interessante e' pure venuto fuori. Giudicate
voi e fatene l'uso che ritenete piu' opportuno.
Per ora vi mando una chicca: l'intervento della Pesic come saggio di
oratoria minacciosamente delirante. Se questa e' la piu' equilibrata della
coalizione DOS, chissa' gli altri. Credo che questa roba, opportunamente
"commentata", sara' illuminante per chiarire ai compagni che razza di gente
ha preso il potere a Belgrado.
Concludo segnalando che solo i brani virgolettati sono citazioni letterali.
Il resto comunque si discosta poco dall'originale ed e' solo una versione
piu' stringata.

Saluti

Guido Carpi

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Dopo l'intervento dell'ex Presidente macedone K. Gligorov, contrassegnato
da un'appassionata denuncia alle pressioni internazionali contro la stessa
esistenza del proprio paese, prende la parola Vesna Pesic, che porta un
tono di ottimismo alla luce degli avvenimenti di Belgrado. Nell'analisi di
Pesic, le varie fasi della crisi in ex Jugoslavia sono state determinate
non tanto da fattori etnonazionali quanto, pi� semplicemente, dalla linea
politica costantemente perseguita da Milosevic, definita come consapevole
"politica della crisi".
"Ora che non c'e' pi� Milosevic", - perora la pasionaria serba - "non
dobbiamo pi� nasconderci, possiamo mostrare i nostri veri volti. Ad
esempio, si accusa Kustunica di essere un nazionalista. E perche' no? Forse
che Hashim Thaci non lo e'?"
Finche' Milosevic era al potere l'opposizione stessa aveva le mani legate,
non poteva avanzare proposte costruttive e perseguire la politica che
riteneva giusta, perche' questo avrebbe rafforzato proprio il dittatore di
Belgrado. Ora e' diverso: ora e' possibile mettere sul tavolo diverse
posizioni e vedere qual'e' la pi� valida. "Ad esempio, quando parliamo del
Kosovo, prima molte soluzioni non potevamo accettarle neanche noi, ma
adesso, se alcuni paesi della NATO dicono che si potrebbe dividere il
Kosovo in due parti, perche' no? Con Milosevic questa proposta non sarebbe
stata neanche presa in considerazione, ma ora, senza pi� questo tumore
cerebrale, se ne puo' parlare..."
Si trattava di un ancient re'gime militar poliziesco. Per decenni, quelli
dell'e'lite andavano in pensione e si stabilivano a Belgrado, che era piena
di questa gente, e Milosevic cercava di trovare le strategie per difendere
questa gente decrepita. Il trucco fu quello di inventarsi che eravamo "una
nazione a repentaglio", ossia sfogare all'esterno le magagne interne. Ma
quando si comincia a fare la guerra, essa sfugge di mano, si ingigantisce,
cosi' lui diceva: "Ecco, ci odiano! I Serbi sono in pericolo!" Per certi
versi era pure vero, ma a Milosevic in fondo faceva comodo.
Per il Kosovo e' stato diverso perche' da esterno il conflitto e' diventato
interno, e noi siamo riusciti a rompere questo schema che tante volte aveva
funzionato: "La gente pensava che Milosevic e l'esercito potessero
difenderli, ma quando siamo stati sconfitti in Kosovo e abbiamo corso il
rischio di essere occupati militarmente, tutti hanno capito che non era
vero".
Dal 1996-97 Milosevic aveva perso la sua legittimazione. Fino ad allora
c'erano organismi democratici e nessuno era in prigione, ma poi le cose
cambiarono: repressione, desaparecidos (es. Stambolic). Quest'anno abbiamo
avuto pi� di 2000 persone in prigione, ma cio' non ha fatto che logorare
ulteriormente il consenso. "La gente ha capito che non era la NATO il
nemico. E' vero, ci avevano bombardato, ma come si potevano vedere gli
Americani come nemici? Gli Albanesi si che si potevano vedere come nemici,
ma gli Americani..."
La gente si stanco' di queste storie che qualcuno voleva distruggerci,
cominciammo a lottare e quando ci trovammo a scegliere fra cambiamento e
conservazione la gente fece la scelta giusta. "Posso garantirvi io che ora
tutto sara' pi� facile! Non ci sara' pi� violenza e instabilita', ne' la
devastazione delle istituzioni (intendo quelle serbe, perche' in Montenegro
e' da tre anni che hanno un governo nuovo): non ci sono giudici, manager,
nulla funziona, lo stipendio medio e' di 90 DM, non ci sono giornalisti,
non ci sono programmi, mancano proprio le persone..."
In questo periododi due mesi fino alle elezioni di dicembre in Serbia
dobbiamo creare una discontinuita' totale col regime passato. "Milosevic ha
salvato bene o male la vita, ha ancora le guardie del corpo e forse qualche
carro armato. Bisogna vigilare... Io non accetterei che l'ex partito di
Milosevic venga trattato come in Inghilterra: andrebbe smantellata del
tutto come organizzazione criminale e malefica. Costoro vanno distrutti,
devono sparire dal nostro orizzonte".
Conclusione in tono maggiore: "Cercheremo di risolvere i problemi in un
modo amichevole e creativo che non avevamo trovato finora".

Durante il dibattito chiedono alla Pesic perche' secondo lei in giugno
Milosevic abbia fatto gli emendamenti alla Costituzione, rischiando cosi'
di venir battuto. Si levano voci sconcertate di fronte a una terminologia
poco "democratica", come "eliminare", "distruggere" uomini e partiti (ma
c'e' anche chi fa paragoni con l'Italia del 1946, quando "un'intera classe
dirigente fu epurata e venne fuori un nuovo ordine democratico").
Stefano Bianchini si dice colpito dal fatto che "ora si possa parlare di
spartizione del Kosovo". Milosevic o non Milosevic, un simile passo
rimetterebbe in discussione tutti i confini della regione e si
rifletterebbe in modo drammatico in Bosnia e in Macedonia. Quella dei
confini e' una politica delicata da costruire su base regionale.
Inoltre, Bianchini si dice scettico di fronte alle reali possibilita' del
nuovo governo di operare una "chiara rottura" col passato. Cio'
significherebbe dire al popolo che tutta la politica dall'1987 ora e'
stata sbagliata. Stipe Mesic ci sta provando in Croazia ma incontra grandi
difficolta', e per certi versi e' in una posizione migliore rispetto a
Kustunica. Infatti nella base elettorale di quest'ultimo sono largamente
presenti anche coloro che volevano punire Milosevic per aver perso Krajna,
Bosnia e Kosovo.

Replica della Pesic. Milosevic ha cambiato la costituzione e ha accettato
di andare a elezioni subito perche' rimanendo in carica fino al giugno 2001
avrebbe dato pi� tempo all'opposizione per organizzarsi, e non si aspettava
la scesa in campo cosi' tempestiva di Kustunica.
"Metafisica della dittatura": il dittatore prova il bisogno ciclico di
rinnovarsi, cambiar pelle, ringiovanire. Essere rieletto per altri quattro
anni direttamente dal popolo invece che dal parlamento avrebbe lanciato al
mondo esterno un messaggio molto forte. I dittatori sono persone isolate
dal mondo e dal popolo: tutti sapevano che avrebbe vinto Kustunica, tranne
Milosevic. Kustunica era molto difficile da battere perche' aveva posizioni
in un certo senso molto simili a Milosevic: si preoccupava del Kosovo, dei
Serbi, agitava un certo nazionalismo, etc. Infatti Milosevic attaccava pi�
volentieri Djindjic, pi� scopertamente filooccidentale.
"A chi importa che l'Albania sia grande o piccola? Per me e' la stessa
cosa. Il Kosovo diviso? Perche' no? Se questo si ripercuote sulla
Macedonia, e' un problema che riguarda i rapporti fra la Macedonia e gli
Stati Uniti". Il Kosovo e' un carico troppo grosso per la Serbia. E' meglio
ed e' anche pi� equo darne un pezzo all'Albania. Se la Serbia riterra'
questo positivo per se', lo faremo. Non possiamo farci carico dei problemi
della Macedonia.
Sul fatto di "dire la verita' al popolo". Bisognera' avere un po' di
sostegno dai mass media e dalla comunita' internazionale, perche' alla
gente non piace sentire la verita', ma "se voi ci spingete un po'
riusciremo a fare trasparenza".
"Io non ho detto che bisogna eliminare fisicamente i socialisti, anche se
tutti quelli che siedono li' in Parlamento sono dei criminali". I servizi
segreti tedeschi hanno rivelato che "quelli" hanno rubato e messo
all'estero centinaia di milioni. "Non voglio andare in giro con una pistola
ad ammazzare questo centinaio di persone. Va bene: non linciamoli, pero' in
galera ci devono andare. Non auspico nulla che non sia del tutto legale".

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Bollettino di controinformazione del
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GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 7 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Questi prossimi dodici mesi saranno quelli che decideranno le sorti
della Jugoslavia


Delle novit� importanti sono ci sono state ieri sera. Quella di cui
parlano tutti i media occidentali. Milosevic ha riconosciuto la
vittoria di Kostunica alle presidenziali.


E quella di cui invece non parlano ma che potrebbe rivelarsi ancora pi�
importante negli otto mesi cruciali che verranno. Il tentativo
dell'opposizione di corrompere alcuni parlamentari montenegrini per
formare una maggioranza di governo di ricambio � fallito.


Ancora con il beneficio del dubbio, il prossimo governo jugoslavo
dovrebbe dunque essere formato dal SPS, il partito di Milosevic, il suo
alleato tradizionale YUL ed i deputati montenegrini del SNP di Momir
Bulatovic. Ci troveremmo in una situazione quindi di doppio potere? No,
perch� quello del presidente � meno importante di quello del governo
jugoslavo, e meno importante ancora di quello del governo serbo che
dispone della maggioranza del budget economico.


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro?


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro? Questo scenario
surrealista che abbiamo prefigurato da qualche giorno, questo scenario
sarebbe l'incubo di Washington. Ed � per questo che l'Occidente si
prepara a fare di tutto per eliminare definitivamente dalla vita
politica Milosevic ed il suo partito.


Da Belgrado, ho visto la BBC, la CNN e una TV tedesca. Tutte
presentavano un'immagine caricaturale: un popolo intero unito contro un
dittatore. La realt� � differente. Milosevic conserva un sostegno
importante - l'opposizione non contesta i risultati delle elezioni
parlamentari - e ci si trova piuttosto di fronte ad un paese diviso in
due campi, dopo mesi di pressioni e di campagne estere enormi.


Come ho scritto ieri, i dirigenti dell'opposizione hanno tentato di
creare una "sindrome di Bucarest". Milosevic ha fatto di tutto per
evitare di cadere in questa trappola, ha atteso in una guerra di
logoramento, una guerra di nervi, come ai tempi dei precedenti scontri
lanciati dall'opposizione ('91 e '96-'97) ai quali era
sopravvissuto: "In ogni caso, noi non intendiamo inviare l'esercito e
provocare un bagno di sangue", m'hanno detto dei responsabili del
governo.


Non sarebbe stato meglio riconoscere da subito la vittoria di
Kostunica? Molti, anche nel suo schieramento, lo pensano: "La gente ha
creduto che si stesse tentando qualche manovra e questo non gli �
piaciuto", mi spiega Ivana, che ha comunque votato Milosevic.


Ma sullo schieramento di Kostunica, ci si pu� porre un'altra domanda:
perch� hanno rifiutato il secondo turno che sembravano sicuri di
vincere? Noi pensiamo che Washington ed i dirigenti dell'opposizione
hanno cercato di provocare la "sindrome di Bucarest" per tentare di
eliminare definitivamente Milosevic dalla scena politica.


Ma si tratta solamente di Milosevic? No. Si tratta di tutta una
corrente della societ� jugoslava che resiste alla presa del controllo
delle multinazionali. Il 17 novembre '98, l'agenzia ufficiale
britannica Reuter menzionava un sondaggio su circa 300 societ�, secondo
il quale "la privatizzazione non suscita entusiasmo in Serbia, i
lavoratori hanno paura di licenziamenti di massa. Alcune compagnie non
sono ancora state privatizzate dopo la nuova legge di privatizzazione
adottata da un mese."


Inoltre, la volont� di eliminare Milosevic non riguarda solamente la
Jugoslavia. Perch� Milosevic � la bestia nera di Washington?


"Perch� simbolizza la resistenza al Nuovo Ordine Mondiale e potrebbe
dare delle cattive idee ad altre forze nei Balcani, mi spiega
Ljliljana, funzionaria in ministero. Agli occhi di Washington,
Milosevic � un virus pericoloso che pu� contagiare i Balcani."


Clinton e la demonizzazione dei Serbi


Al momento, Kostunica si trova di fronte a due problemi. Uno immediato:
l'incendio del parlamento non � stato approvato e compreso neanche dai
suoi stessi sostenitori. "La stessa Nato aveva risparmiato questo
simbolo, � indegno questo. Hitler aveva incendiato il Reichstag come
provocazione prima della Seconda Guerra Mondiale. E la televisione RTS
era stata bombardata dalla Nato: 16 vittime. Queste ferite sono ancora
fresche. E' indegno."


Secondo problema: le ingombranti felicitazioni degli USA. Ieri sera,
stavo ascoltando il discorso di Bill Clinton. In sintesi: "Questa
vittoria � la nostra, � la consacrazione delle battaglie degli Stati
Uniti in questi dieci anni. Noi abbiamo impedito a Milosevic di
continuare ad attaccare la Croazia, la Bosnia ed altri paesi. Con la
manifestazione di Belgrado, abbiamo messo fine alla minaccia di un uomo
che aveva fatto centinaia di migliaia di vittime."


Ah, si? Milosevic avrebbe ucciso tanta gente? Ah, lui tutto da solo?
Clinton pu� essere rassicurato che nessun serbo pensa questo.
Praticamente tutti continuano a pensare che il loro paese � stato
attaccato dalle grandi potenze che hanno sostenuto degli estremisti
come Tudjman ed Izetbegovic e si sono dimostrate ingiuste contro i
Serbi. Alcuni - anche tra gli elettori dell'opposizione - rimproverano
a Milosevic persino di non essere stato troppo fermo fino in fondo.


Comunque sia, questo discorso di Clinton mira alla demonizzazione dei
Serbi presentati come dei mostri poich� � evidente che se ci
sono "delle centinaia di migliaia di vittime", un gran numero di Serbi
sono criminali, e la caccia alle streghe prosegue con tutta la
selettivit� e l'arbitrariet� di cui Washington � capace.


Inoltre, Washington non pensa assolutamente a dare giustizia ai Serbi,
per esempio in Kosovo. Bernard Kouchner ha appena annunciato che
bisogner� rimanere laggi� una generazione e che le truppe americane ci
resteranno "almeno dieci anni." (Washington Times, 30 settembre)


Con lo stesso Kostunica, i Serbi non vedranno il colore della pace
perch� gli USA hanno bisogno di una situazione di conflitto di "bassa
intensit�" permanente. Una situazione che gli permette di mantenere la
tensione in questa regione, e la pressione contro un paese. Credere che
gli USA siano in Kosovo per ristabilire la pace ed aiutare gli
Albanesi, � come credere che Hitler era andato ad occupare la
Cecoslovacchia per amore delle minoranze sudete tedesche. Pretesti,
pretesti...Tutto quello che conta per le grandi potenze, � di occupare
delle regioni strategiche.


I dodici mesi che verranno, prima delle elezioni in Serbia, saranno
decisivi. La Jugoslavia diventer� o no una colonia del FMI e della
Nato? Se vorranno ribaltare la tendenza elettorale attuale -
soprattutto tra i giovani - Milosevic ed i suoi alleati dovranno
condurre una politica ancora pi� attenta alle problematiche sociali,
una lotta pi� ferma contro i privilegi. Ed una strategia di
comunicazione pi� efficace, soprattutto verso i giovani. Ma le forze
progressiste del mondo intero avranno anche loro un ruolo da giocare
per smascherare l'azione di Washington dietro queste elezioni veramente
poco libere.


Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it
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GIORNALE DI BELGRADO - DOMENICA 8 OTTOBRE.


MICHEL COLLON



CNN: "Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?"

Sono stato ieri alla sessione del parlamento che ha incoronato il nuovo
presidente Kostunica. Centinaia di giornalisti internazionali, una
ressa indescrivibile per accroccare le "immagini indispensabili" ed in
definitiva molti bla-bla-bla. Una cosa interessante tuttavia: mi trovo
a fianco di Vladimir Stambuk, responsabile delle relazioni
internazionali del partito della YUL e vicepresidente del parlamento
serbo, che io conosco da molto tempo, e stavamo conversando quando un
giornalista della CNN si avvicina per intervistarlo con delle belle
domande. Non so se le trasmetter� sulla sua emittente, comunque eccole:
- Sembra che il nuovo governo jugoslavo sar� formato da una coalizione
del partito socialista del signor Milosevic e del SNP, i socialisti del
Montenegro?
- Si, ho appena avuto la conferma da tre minuti. Ed il nostro partito
YUL sosterr� questo governo dall'esterno.
- Cosa far� allora l'opposizione del DOS? Accetter� questo?
- E bene, avete un parlamento eletto, � un suo diritto sovrano di
decidere se la sua maggioranza sar� di sinistra o di destra.
- Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?
- D'altronde, avete un presidente eletto, il signor Kostunica, dovreste
essere soddisfatti...
- Ma la presidenza � una funzione piuttosto simbolica.
- Senza dubbio, e quindi anche quando era presidente il signor
Milosevic!
- Ma il signor Milosevic era anche il presidente di un grande partito...
- In effetti. Il partito pi� forte.
- E quando lui stesso sar� all'opposizione? Lui ha annunciato che si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del partito... E come leader
dell'opposizione, sar� un buon leader per il paese?
- Ah, ci troveremo in una situazione molto buffa. Sapete, il signor
Milosevic � come De Gaulle: la met� dei francesi l'adoravano, l'altra
met� lo detestavano. Ma � stato un grande dirigente.

Vladimir Stambuk si � sforzato anche di spiegargli che quello che
avevano fatto gli USA era inammissibile: "Voi finanziate dei partiti
politici a suon di milioni di dollari. Se qualcuno facesse la stessa
cosa agli Stati Uniti per un candidato americano, la vostra polizia
molto efficiente l'arresterebbe immediatamente! Perch� da voi un simile
comportamento � vietato per legge. Non potete accettare il fatto di
lasciarci, a noi jugoslavi, decidere da soli?"


La domanda di questo giornalista indica chiaramente la preoccupazione
pi� grande per Washington oggi e conferma ci� che abbiamo scritto ieri.
Il potere � al governo, non alla presidenza, gli Stati Uniti non
saranno soddisfatti fino a quando non avranno eliminato Milosevic ed il
suo partito come fattore di resistenza. I prossimi giorni diranno se il
DOS perseguir� queste azioni di destabilizzazione per eliminare
Milosevic o se si conceder� una pausa di qualche mese prima di
rilanciare l'attacco.


Per ora, il presidente Kostunica designer� un incaricato di formare il
governo del partito montenegrino del SNP. Questo non sar� Momir
Bulatovic, l'ex-primo ministro, ma Predrag Bulatovic. Logicamente,
dovr� allearsi con il partito di Milosevic. Il primo ministro non sar�
quest'ultimo, come indicato come ipotesi un po' provocatoria, ma
Predrag Bulatovic stesso. Nell'attesa, queste elezioni hanno dimostrato
che il Montenegro - proprio come il Kosovo - farebbe sempre parte della
Jugoslavia in barba alle manovre secessioniste. Questo ruolo-chiave del
partito d'opposizione montenegrino non piace a tutti. In particolare al
primo ministro attuale del Montenegro. Djukanovic teme anche la pi�
piccola collaborazione tra Kostunica ed il nuovo primo ministro
jugoslavo Bulatovic. Poich� questo lo emarginerebbe e non potrebbe pi�
giocare il ruolo di uomo indispensabile. Di colpo, lui ha rilanciato la
proclamazione della secessione. Dichiarando di non vedere che due
possibilit�: o una confederazione molto leggera tra due Stati, con
delle funzioni centrali molto limitate oppure due Stati separati.
Kostunica ha replicato che la Costituzione Federale attuale della
Jugoslavia � al contrario troppo decentralizzata, assomigliando alla
Costituzione titoista del 1974 che aveva favorito lo smembramento del
paese. Di contro, Djindjic, presidente del quartier generale elettorale
del DOS, ha immediatamente appoggiato Djukanovic dichiarando questa
mattina su Politika: "Il futuro Stato non sar� la Jugoslavia, ma
l'unione della Serbia e del Montenegro; queste non avranno in comune
che gli affari esteri, la difesa e la moneta. Tutte le altre cose come
un parlamento, un governo o un presidente, saranno superflue". Non
molto gentile con il suo amico Kostunica, appena eletto! Le
contraddizioni che noi preannunciavamo dentro questa coalizione
eterogenea e senza ideali non si fanno attendere! Ma molto compiacente,
al contrario, nei confronti dei suoi padroni tedeschi e americani che
non hanno smesso di volere e di perseguire lo smembramento totale della
Jugoslavia. Alcuni, dal lato del partito socialista, sperano di veder
sorgere in fretta dei litigi nella coppia Kostunica-Djindjic.
Arriveranno. Ma � pi� importante sapere se ci sar� una pronta ripresa
della sinistra. Milosevic ha annunciato che effettivamente si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del SPS e che andr� a fare
la "resa dei conti", eliminando quelli che avevano approfittato della
loro posizione per acquisire dei privilegi. Questa � la carne sul
fuoco. Pi� a sinistra, un'alternativa comunista si profiler�? Questo
sar� argomento dei prossimi articoli.

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GIORNALE DI BELGRADO - VENERDI' 6 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Le otto domande del momento


Prover� a rispondere alle otto domande che riassumono gli avvenimenti:
1. La TV ha mostrato veramente tutto? 2. Siamo alla presenza di una
strategia di un colpo di Stato ben preparato? 3. Che cosa vogliono
ottenere gli USA dalla situazione attuale? 4. La gente ha votato per
Kostunica o contro Milosevic? 5. Perch� il potere non ha capito che
stava arrivando la sua disfatta? 6. Le elezioni sono state regolari? 7.
Coloro che sostengono Kostunica sono per questo alleati degli Stati
Uniti? 8. Che cosa succeder� adesso?


1. La TV ha mostrato veramente tutto? Niente da ridire sulle immagini
presentate dalla BBC o dalla CNN. C'era effettivamente una folla
enorme, i poliziotti hanno opposto una resistenza molto debole e hanno
soprattutto cercato di evitare degli scontri duri. Ma quello che non ho
visto mostrare in questi canali occidentali, � stato il saccheggio
della sede del Partito Socialista (quando Kostunica aveva annunciato
che non ci sarebbe stata vendetta nei confronti degli altri partiti), e
l'abbattimento di diverse imprese pubbliche. N� le vetrine sfasciate di
un certo numero di negozi del centro, che sono stati poi saccheggiati.
Ho personalmente visto dei manifestanti lasciare il centro dal ponte
Sava trasportando dei computer rubati sulle spalle. Nel centro, anche
alcune persone che non manifestavano hanno deplorato la distruzione di
alcuni beni della vita pubblica: "Saremo noi a ripagarli". Ma la cosa
pi� importante � stata che all'opposizione � riuscita una mobilitazione
enorme e che il potere non ha potuto opporvi una contro-mobilitazione.



2. Una strategia di colpo di Stato minuziosamente preparato? I
manifestanti erano capeggiati da qualche centinaio di giovani molto
attivi, arrivati soprattutto da Cacak, Kragujevac ed altre rocca forti
dell'opposizione (Belgrado � pi� tiepida). Si � potuto costatare che
questi hanno proceduto metodicamente per prendere il controllo di tutta
una serie di obiettivi chiave. Il Parlamento innanzi tutto. Un simbolo
evidente. Ancora bisogna rimarcare che il signor Kostunica, da sempre
presentato come un costituzionalista ed un legalista convinto, ha
scavalcato questo parlamento nel momento in cui � stato eletto e che
l'opposizione non contestava i risultati delle elezioni parlamentari.
Cosa vogliono dunque gli USA? Ci arriviamo subito. La TV RTS innanzi
tutto. Come in Romania nell'89 ed in ogni colpo di Stato, controllare i
grandi mezzi d'informazione e privare l'avversario del diritto di
replica sembra diventato l'obiettivo numero 1. Sono seguiti gli altri
mezzi d'informazione e l'abbattimento di certi palazzi pubblici.
Questo carattere sistematico e ben pianificato ci fa ricordare che il
vero capo dell'opposizione, Zoran Djindjic, aveva dichiarato gi� da
qualche mese, alla TV greca, che se avessero vinto le elezioni,
avrebbero preso il parlamento. (Niente di nuovo, nel '92, a Mosca,
Eltsin sostenuto dagli Stati Uniti aveva tranquillamente fatto
incendiare il parlamento e ferito numerosi deputati che stavano
resistendo). Un'altra dirigente dell'opposizione, la signora Pesic
aveva evocato la necessit� di "creare una sindrome di Bucarest". Questo
tipo di cose si preparano con molto tempo di anticipo.


3. Perch� gli USA spingono ancora per la prova di forza? Perch� questa
ricerca dello scontro totale? Perch� rifiutano ogni compromesso
negoziato che permetterebbe di evitare il rischio di un bagno di
sangue? Perch� sanno bene che l'opposizione che stanno accompagnando al
potere soffre di gravi debolezze che potrebbero essergli fatali in un
lasso di tempo relativamente breve. Quali sono queste debolezze?


Prima di tutto, la coalizione del DOS � completamente eterogenea. 19
partiti che non hanno niente in comune se non la volont� di arrivare al
potere e l'appetito nei confronti dei dollari di Washington. In questa
coalizione si trova, in effetti, della gente che si � combattuta alla
morte per lunghi anni (Djindjic aveva escluso Kostunica e molti altri),
dei monarchici e dei repubblicani, degli unitaristi nazionalisti serbi
e dei separatisti (del Sandjak e della Vojvodina) i cui programmi sono
diametralmente opposti. Una volta al potere, � chiaro cominceranno di
nuovo le divergenze ed i conflitti d'interessi. Sar� assolutamente
impossibile realizzare i programmi di tutti questi partiti. La magia
de "l'unit� dietro Kostunica" finir� certamente in un gran fal�.


Fino al momento che, ed � il secondo fattore, il DOS deluder�
fortemente i suoi elettori. Questi, spossati economicamente e
moralmente da dieci anni di sanzioni, aspirano a "vivere normalmente"
(� l'idea che mi � stata espressa pi� spesso dai manifestanti, ieri,
quando li ho intervistati), quindi a raggiungere un livello di vita pi�
vicino a quello dell'Ovest. Ma, come abbiamo gi� spiegato in un
precedente articolo, il programma "G-17" dell'opposizione prevede la
liquidazione delle protezioni sociali e delle imprese pubbliche, dei
licenziamenti di massa e carta bianca alle multinazionali per rilevare
le imprese che gli interessano e sfruttare pi� efficacemente i
lavoratori. Qualcuno vivr� meglio, molti vivranno peggio.


In maniera che, presto o tardi, Kostunica deluder� ed il soffio di
speranza croller�. Ci sar� a quel punto un'alternativa? I partiti di
sinistra, e quelli difensori dell'indipendenza del paese, ritorneranno
al potere (a condizione, lo esamineremo pi� in l�, di effettuare un
certo esame di coscienza) come potrebbe essere il caso alle prossime
elezioni di tre paesi vicini: Macedonia, Repubblica Serba di Bosnia e
Romania? E' proprio per evitare questa possibilit� di un ritorno,
legittimo, al potere, alle elezioni seguenti, che gli USA si apprestano
a distruggere l'apparato di governativo attuale e quello dei partiti
della sinistra jugoslava.


In Macedonia, alle ultime elezioni, quando il candidato di sinistra era
in testa, gli incidenti violenti si sono moltiplicati al punto da
costringere alla fine il leader della sinistra a ritirarsi per la paura
di incidenti sanguinosi. Bisogna dire che le truppe americane e degli
altri alleati occupano il paese e che il loro intervento per frenare la
sinistra � stato esplicito. Aggiungiamo che, per l'occidente che si
dice rispettoso della legalit�, queste elezioni sono
state "cristalline".


4. Hanno votato per Kostunica o contro Milosevic? La risposta esatta �
la seconda secondo molta gente con cui ho parlato. Malgrado dieci anni
di potere, Milosevic aveva acquisito un grande prestigio durante la
guerra resistendo fermamente alla Nato, cosa che era in sintonia con la
volont� di tutto il suo popolo. Ma il partito al potere ha sprecato le
sue chances commettendo due errori fondamentali.


Prima di tutto ha permesso, anzi a volte ha favorito, l'aumento della
disuguaglianza sociale. Si, le sanzioni (l'embargo) sono un crimine
dell'Occidente che fa soffrire crudelmente la popolazione. Ma questa ha
visto anche moltiplicarsi, sotto i suoi occhi, degli arricchimenti
spudorati. Non � esatto credere, come � stato detto sui media
occidentali, che "tutta la nomenclatura vive nel lusso". Mi � capitato
di entrare negli appartamenti privati di alcuni quadri intermedi
ministeriali; erano tutti modesti come quelli dei loro vicini, dentro
complessi residenziali popolari che non avevano niente di lussuoso.
Allo stesso modo, per�, c'erano anche, nel mondo degli affari e dei
traffici illeciti, degli standard di vita scandalosi. Per conservare il
sostegno popolare, il regime avrebbe dovuto combattere questi immensi
arricchimenti e dedicare un maggiore sforzo alle questioni sociali.


Oltretutto, la strategia di comunicazione sia dei dirigenti sia dei
mezzi di comunicazione pubblici non � stata fruttuosa. Circolavano
numerose barzellette sulla televisione RTS e i messaggi dall'alto hanno
perso la loro credibilit� a forza di ripetere che tutto andava bene.


5. Perch� Milosevic non se n'� accorto in tempo? Come mai � stato
Milosevic stesso a decidere di convocare le elezioni anticipate? E come
mai, fino all'ultimo minuto, i partiti al potere si sono mostrati
sicuri di vincerle, tanto da essere presi alla sprovvista quando hanno
dovuto "gestire" la loro disfatta?


La risposta ha la forma di un certo burocratismo. Si trovano, tra i
funzionari ed i responsabili politici, parecchie persone molto devote e
piene d'entusiasmo nel difendere il proprio paese. Si trova anche un
certo numero di burocrati che non si affaticano certo molto per cercare
delle soluzioni ai problemi. E si ha l'impressione molto netta che i
rapporti che questi inviano "in alto" sono del genere "Tutto va bene
signora marchesa". Il potere non si � reso conto di aver perduto una
gran parte della popolarit� della guerra. Ha creduto di aver vinto le
elezioni ancor prima di farle. E la sua strategia nella campagna
elettorale non � stata molto efficace: Milosevic assente, discorsi
di "autocompiacimento" sulla ricostruzione che � stata reale, ma anche
la negazione del problema sociale ed un messaggio sistematico del
genere "tutto andr� bene" che ha perso la sua credibilit�.


6. Le elezioni sono state regolari? Sicuramente, questo tentativo
d'analisi dei punti deboli dei partiti in campo non toglie nulla alle
constatazioni che abbiamo precedentemente fatto. Si, le elezioni non
sono state regolari. Quando si bombarda un popolo, gli si distruggono
le fabbriche, le sue installazioni pubbliche di elettricit� e di
riscaldamento, le sue strade ed i suoi ponti, quando gli si usano
contro delle armi terribili come le bombe a frammentazione e
all'uranio, quando si sottopone la sua popolazione ad un martellamento
ossessivo "Votate per i partiti filo-occidentali o continuerete a
crepare di fame", quando si riversano centinaia di milioni di dollari
per aiutare certi partiti politici ad ammaliare la gente grazie a dei
consiglieri specializzati in campagne menzognere dal metodo
scientifico, allora bisogna concludere che queste elezioni sono
regolari come Jamie Shea � un uomo obiettivo e sincero.


7. Quelli che sostengono Kostunica si sono per questo alleati agli USA?
Ho discusso con alcuni sostenitori di Kostunica. E' stato istruttivo.
Visto che questi partiti d'opposizione sono finanziati - ampiamente -
da Washington, si potrebbe credere che i sostenitori di Kostunica siano
automaticamente partigiani degli Stati Uniti.


Falso. Un proverbio, che i serbi applicano a s� stessi con autoironia,
dice: "Se voi avete due Serbi, avrete tre opinioni." Molti manifestanti
mi hanno detto spontaneamente: "Noi non siamo la Nato". Un barbiere,
d'origine francese, avendomi riconosciuto per strada (a causa di alcune
mie apparizioni televisive) � venuto spontaneamente a dirmi che
apprezzava molto le mie critiche contro la Nato, ma che avevo torto a
mettere tutti i partiti d'opposizione nello stesso calderone. "Noi
detestiamo gli Americani, sappiamo molto bene chi sono e quali sono i
loro interessi".


"Ma non vogliamo pi� Milosevic, vogliamo vivere normalmente senza
sanzioni come voi altri all'Ovest." Come i disoccupati e gli immigrati
dell'Ovest o come i ricconi dell'Ovest? Non si rende conto che le
multinazionali occidentali non porteranno la prosperit� ma uno
sfruttamento pi� spietato?


No, questo discorso, per ora, non lo vogliono capire: "Voi potrete
avere ragione, ma bisogna provare, ci vuole un cambiamento, un
cambiamento! E se questi nuovi dirigenti non manterranno le loro
promesse, si cambier� di nuovo!" Questa � una grande illusione di
credere che la Nato permetter� una "marcia indietro", ma questo � lo
stato d'animo oggi.


Un altro elemento importante � che gli strateghi della campagna
elettorale del DOS sono riusciti a far passare un'idea curiosa, ma
efficace: Milosevic sarebbe stato, infatti, l'uomo degli Stati Uniti,
perch� gli servirebbe a raggiungere i propri obiettivi. Questa tesi non
spiega come mai gli USA farebbero di tutto per eliminare colui che gli
servirebbe cos� tanto - ma funziona nell'immaginario di qualcuno. In
effetti, � un metodo classico pubblicitario: colui che ruba, grida "al
ladro". Colui che � pagato dagli Americani, sembra che gridi "Abbasso
gli Stati Uniti!"


8. Che cosa succeder�? Questo pomeriggio, una vita pi� o meno normale �
ripresa nelle strade, anche se i negozi sono ancora chiusi. Ma
l'opposizione vuole mantenere le sue "truppe" nel centro, per evitare
che un qualsiasi intervento poliziesco possa riprendere la situazione
in mano. Questi annunciano una mobilitazione ancora pi� imponente.


Da una parte, l'opposizione DOS tenta di raggiungere un'alleanza
parlamentare cercando di frantumare il partito montenegrino di
Bulatovic raccogliendone i pezzi che gli mancano per acquisire la
maggioranza. Si pu� essere certi che i dollari di Washington serviranno
da esca. Dall'altro lato, il governo ostenta sicurezza senza averla.
Afferma di non voler lanciare l'esercito per evitare un bagno di
sangue, chiede che la legalit� sia rispettata. Si sforza di ritrovare
un mezzo di comunicazione che gli permetta di far passare i suoi
messaggi. Ma la sua strategia di comunicazione si rivela sempre troppo
lenta e confusionaria. Si sta attendendo invano una presa di posizione
ufficiale. Milosevic dovrebbe pronunciare un discorso...Aspettiamo. A
presto!

Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it
Per contatti: bollettino@...


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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra

I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
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Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...

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