Renicci (Anghiari, AR):
un campo di
concentramento
per jugoslavi su territorio italiano
pagina
a cura di S. Angeleri e A. Martocchia
Iniziative per la memoria:
Il Comune di
Anghiari (AR) ha deliberato che il
10 ottobre sia ogni anno il Giorno
del ricordo di Renicci
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DOMENICA 10 OTTOBRE 2023
Camminata da Anghiari a Renicci e
commemorazione
In occasione dell'80esimo anniversario
dalla fuga dal "Campo 97" di Renicci di
Anghiari, il 17 settembre 2023 si è tenuto
un incontro sul tema a Sansepolcro con
Eric Gobetti, organizzato dalla sez ANPI
di Sansepolcro.
Alo’TV ha prodotto un
docufilm che ricostruisce le vicende più
drammatiche e più salienti di questa
struttura disumana, aperta nel settembre
1942 e chiusa il 14 settembre dell’anno
successivo: IL
VIDEO.
IL GIORNO DELLA MEMORIA A RENICCI DI
ANGHIARI (27 gennaio
2008)
video
Giorno
della memoria celebrato presso il campo
di concentramento di Renicci nel Comune
di Anghiari, da cui transitarono, tra il
1942 e 1943, ben 9000 prigionieri slavi,
molti dei quali trovarono la morte. Il
servizio di Lorenzo Canali per www.primopianonotizie.com
.
Ad Anghiari,in provincia di
Arezzo, sorgeva uno dei campi di
concentramento usati nella Seconda Guerra
Mondiale (dal 1942 al 1943) per internare
slavi. Si tratta del campo di Renicci, in località La
Motina (Anghiari, AR). Ad esso era assegnato
il numero progressivo 97 tra i campi militari
per prigionieri di guerra (P.G. - cfr. all. 1
al fg. 1/46635 del 07/09/'42 dello Stato
Maggiore, in Archivio Ufficio Storico Stato
Maggiore dell'Esercito - AUSSME, Ufficio
Prigionieri di Guerra, circ. 279).
Su
questo campo è reperibile la seguente
letteratura:
Renicci 1943. Internati anarchici:
storie di vita dal Campo 97 di Giorgio Sacchetti Aracne, Roma 2013
(Renicci è stata una vergogna tutta
italiana, protrattasi oltre il 25 luglio.
Questo volume, punto di arrivo di un
percorso di studi e ricerche trentennale,
si pone l’obiettivo di mantenere viva la
memoria e l’identità di quel centinaio di
connazionali, antifascisti non conformi e
fuori ordinanza, che nell’agosto e
settembre 1943 – sotto il regime militare
di Badoglio – si trovarono, a fianco di
migliaia di altri fratelli di etnia slava,
anche loro reclusi nel famigerato campo
d’internamento di Renicci d’Anghiari nella
Valtiberina toscana. Lo studio si basa
sulle biografie misconosciute,
sorprendenti e “anomale” di 118
prigionieri e sulla storia di vita del
comandante partigiano Beppone Livi. La
complessiva vicenda fa anche emergere, nel
ruolo di protagonisti negativi, servitori
dello Stato – quali Marcello Guida
(direttore di Ventotene) e Giuseppe
Pistone (comandante di Renicci) – che sono
espressione evidente di “continuità” nella
transizione fascismo - democrazia. Info
e richieste. Prezzo: 16,00 € - ISBN:
978-88-548-6538-9)
Il cammino vitale
del partigiano Kirija di Nicola Kardoš stampa
TAF - Corridonia (AP) 2009
Ventotene - Renicci d'Anghiari: dal
confino al campo di concentramento di Giorgio Sacchetti, in:
"Pagine Altotiberine" n. 34, gennaio -
aprile 2008 (pp. 41-64) (Renicci ... dopo il 25 luglio
fu un campo "badogliano", destinato ancora
agli slavi e ad un centinaio di anarchici
provenienti da Ventotene, ma rimase sempre
controllato dai soliti aguzzini fascisti.
Il regime di Badoglio, evidentemente, si
poneva come continuatore di quello
mussoliniano nel perseguire politiche
razziste antislave, nel perseguitare gli
antifascisti libertari. Il saggio di
Giorgio Sacchetti è un aggiornamento e
messa a punto delle ricerche condotte dal
medesimo autore fin dal 1987. Richieste /
info: Associazione Storica dell'Alta Valle
del Tevere, casella postale 177, cap.
52037 - Sansepolcro (AR); redazione @
altoteverestorica.org)
I campi del
duce di Carlo Spartaco
Capogreco Einaudi Torino 2004
La vita
quotidiana di un campo di concentramento
fascista. Ribelli sloveni nel querceto di
Renicci-Anghiari (Arezzo) di Daniele
Finzi Ed.
Carocci, 2004 - Prezzo di listino: €
18,40 Collana:
Studi storici Carocci - Pagine: 192 -
ISBN: 8843031538
Le vicende del campo di prigionia di
Renicci d'Anghiari
a cura del prof. Daniele Finzi
Istituto Comprensivo di Anghiari
I sentieri
della guerra
di Giuseppe Bartolomei ITEA Editrice,
Anghiari 1994 (contiene pianta e foto del
campo di Renicci)
Da questi testi abbiamo tratto le seguenti
informazioni:
Tra i campi per internati civili installati
dai fascisti quello di Renicci si distinse per
la particolare durezza delle condizioni di
vita e l'elevata mortalità dei prigionieri. I
primi "ospiti" del campo furono sloveni delle
regioni annesse all'Italia; si aggiunsero poi
i croati (e un piccolo numero di ebrei);
infine, nell'estate del '43, altri croati,
albanesi, montenegrini, italiani e altri
sloveni trasferiti dai campi del meridione.
Ad ogni modo il gruppo sloveno è stato il
gruppo più consistente.
La struttura del campo all'inizio doveva
essere per prigionieri di guerra, ma dopo la
fuga nell'agosto del '42 di otto sloveni che
erano riusciti a fuggire attraverso un tunnel
dal campo di
Gonars si ritenne che sarebbe stato più
sicuro disporre di un campo per civili lontano
dal confine con la Jugoslavia, e così fu
decisa la variazione d'uso del campo di
Renicci... I primi internati giunsero da
Gonars il 7 ottobre 1942, quando ancora il
campo non era pronto, e si sistemarono sotto
le tende; alla fine di ottobre il campo
ospitava 1300 persone; dati ufficiali dicono
che il campo ospitava all'inizio di dicembre
3884 persone - uomini tra i 12 e i 70 anni.
Malattie, pulci e pidocchi, fisico
indebolito... i prigionieri morivano
soprattutto per dissenteria e fame. Le
condizioni di vita erano dure anche perchè
passarono l'inverno sotto le tende. Nel
periodo di maggiore freddo le morti arrivarono
anche a tre o quattro al giorno.
I morti furono sepolti nel cimitero di
Micciano (nei pressi) e ora i resti si trovano
nel sacrario di
Sansepolcro.
Nel campo c'era una cellula politica comunista
clandestina che faceva capo a Lojze Bukovac.
Dopo l'otto settembre i prigionieri non furono
liberati, ma il 14 settembre ci fu una fuga in
massa dal campo perchè lasciato incustodito
dai guardiani che si erano spaventati
all'arrivo di un gruppo di tedeschi in cerca
di benzina... I prigionieri
furono ospitati dalle famiglie dei contadini
e poi si diressero verso le Marche, per
raggiungere infine la Jugoslavia; alcuni
(quelli più politicizzati) si unirono alla
Resistenza italiana.
Palazzo
Aggiunti, Via Matteotti 10, Sansepolcro (AR)
lunedì-venerdì 9-12 – ingresso gratuito, si
consiglia di telefonare per verificare
l'apertura effettiva: Tel. 0575 742293 - FB Costituito nel 1976, possiede una
raccolta di armi leggere della seconda
guerra mondiale, un plastico e una vasta
oggettistica proveniente dall’ex campo
di concentramento Renicci e oggetti vari
del periodo 1920-1945. Annessa al museo
è la biblioteca specifica, con oltre
2.500 volumi e una copiosa raccolta
documentativa archivistica sui campi di
concentramento e i luoghi di confino
Per uno studio generale sui campi di
concentramento fascisti vedi:
----- Original Message -----
From: Teatro di Anghiari
Sent: Tuesday, January 21, 2014 1:36 PM
Subject: Anghiari e Sansepolcro
ricordano il Giorno della Memoria
Regione Toscana Anghiari e Sansepolcro ricordano il GIORNO DELLA MEMORIA2014 con incontri, spettacoli e
performance
Giorno della Memoria è una ricorrenza
internazionale celebrata il 27 Gennaio di
ogni anno come giornata in commemorazione
delle vittime del nazismo, dell’Olocausto e
in onore di coloro che a rischio della
propria vita hanno protetto i perseguitati.
In questo giorno si celebra la liberazione
del campo di concentramento di Auschwitz,
avvenuta il 27 Gennaio 1945 ad opera delle
truppe sovietiche dell’Armata Rossa.
Quest’anno, a 70 anni dalla Liberazione
della Toscana, nei due comuni della
Valtiberina, si terranno performance,
presentazioni di libri, concerti e
spettacoli a ricordo del coraggio di tanti
uomini e donne che si opposero alla
dittatura.
ANGHIARI
Sabato 25 Gennaio ore 17:30 BIBLIOTECA COMUNALE DI
ANGHIARI
Presentazione Libro Giorgio Sacchetti RENICCI
1943.
Internati anarchici: storie di vita del
Campo n.97
Interviene Claudio Silingardi,
Direttore Istituto Nazionale per la Storia
del Movimento di Liberazione in Italia
Sabato 25 Gennaio ore 21:30 TEATRO COMUNALE DI ANGHIARI
Pulpito dedicato a
SCORDATELO ANCORA
Memorie permesse e omissioni (più o
meno volontarie)
Performance teatrale e musicale ‘aperta’
Domenica 26 Gennaio ore 11:00 LA STAZIONE DI ANGHIARI-RENICCI: 4
CHILOMETRI E 400 METRI
Marcia dei prigionieri
deportati dalle isole di confino del
Mediterraneo e dalla ex-Jugoslavia più
Rancio domenicale dell’internato
(Degustazione del “rancio
dell’internato” gratuita, si consiglia
comunque la prenotazione: 0575 1824380 info
@ reteteatralearetina.it)
Domenica 9 Febbraio ore 18:00 TEATRO COMUNALE DI ANGHIARI
7 (erano i fratelli
cervi)
con Gianni Micheli, Luca Baldini e
Massimiliano Dragoni
regia:Andrea Merendelli
Teatro di Anghiari-Officine della Cultura
SANSEPOLCRO
Giovedì 23 Gennaio ore 10:30 TEATRO ex INPDAP
Associazione Cultura della Pace
TATIANA E ANDRA BUCCI
due sorelle deportate ad Auschwitz nel
Marzo del 1944 incontrano gli studenti della
Valtiberina
Lunedì 10 Febbraio ore 10:30
7 (erano i fratelli
cervi)
con Gianni Micheli, Luca Baldini e
Massimiliano Dragoni
regia: Andrea Merendelli
Teatro di Anghiari-Officine della Cultura
PER INFO
Tel. 0575-1824380 info @ reteteatralearetina.it
Teatro di Anghiari
via Bozia, 3 - 52031 ANGHIARI (AR)
0575 788659 teatrodianghiari @ libero.it
Skype: teatro.anghiari
Facebook: Teatro di Anghiari
1943-2013: RICORDARE RENICCI Report della iniziativa svolta ad
Anghiari il 27 gennaio 2013
Settant’anni dopo, nel “giorno della memoria”,
circa trecento persone hanno partecipato alla
rievocazione della “Marcia dei prigionieri
deportati” per ricordare gli slavi e gli
anarchici rinchiusi nel Campo d’internamento
fascista e badogliano n. 97. L’iniziativa,
promossa dall’istituzione Teatro di Anghiari
sotto la direzione del regista Andrea
Merendelli, è stata caratterizzata in
itinere da efficaci performance di attori,
con testimonianze e letture di dispacci, da
canti e da musiche di Mario Guiducci eseguite
dalla Compagnia dei ricomposti. Dopo l’adunata
alla vecchia stazione di Anghiari, luogo di
arrivo degli internati, il drappello dei
partecipanti ha percorso i 4 chilometri e 400
metri fra boschi e viottoli fino alla località
Renicci - La Mòtina, luogo dove era ubicato uno
dei più grandi (“ospitando” fino a 5.000
persone) e peggiori luoghi d’internamento
italiani. Giunti nel querceto a ridosso del
campo, ora denominato “bosco degli anarchici”,
la Compagnia ha proposto una emozionante
esecuzione di “Addio Lugano bella”. Nel giardino
della memoria, situato all’interno, i
partecipanti alla Marcia, una volta messi in
riga, sono stati rifocillati con il “rancio
dell’internato” (realizzato ai sensi della
circolare del Ministero della Guerra del 23
febbraio 1942): ogni razione composta da 40
grammi di pane, 20 grammi di riso, mezzo litro
di brodo di cavoli e altri vegetali, 30 grammi
di carne come surplus domenicale.
Istituito nel 1942 con lo scopo di rinchiudervi
prigionieri di guerra della Jugoslavia e
“politici”, il campo rimarrà in funzione anche
dopo la caduta di Mussolini. Il regime di
Badoglio aveva fatto propria in tutto e per
tutto la categoria fascista di “nemico
anti-italiano” ponendosi in lineare continuità
sia rispetto al razzismo anti-slavo, sia nelle
persecuzioni verso gli antifascisti più
combattivi. Ed infatti a Renicci furono
rinchiusi dall’agosto 1943 anche un centinaio di
anarchici provenienti in massima parte dal
confino di Ventotene, spesso reduci dalla guerra
di Spagna. La presenza del Campo n. 97 ha
profondamente segnato la storia politica e
sociale del secondo Novecento nella Valtiberina
toscana. Nella memoria popolare sono ancora vive
figure di combattenti antifascisti come i
comandanti partigiani: Beppone Livi detto
“Unico”, anarchico di Anghiari; e Dušan Bordon,
giovane comunista di Lubiana ex internato.