Informazione
Il giorno 28 GIUGNO 2001 a Roma presso l'Aula di Mineralogia del Dip. di
Scienze della Terra (Citta' Universitaria) alle ore 11 si terra' un
seminario del prof. Mladen Vujosevic del Dip. di Genetica
dell'Universita' di Belgrado (http://solair.eunet.yu/~mladenvj/).
Scrive Mauro Cristaldi, docente al Dipartimento di Biologia Animale e
dell'Uomo della Universita' "La Sapienza" ed appartenente al Comitato
Scienziate/i contro la guerra:
<<Il seminario sar� incentrato sulle prime ricerche eseguite dal gruppo
di Belgrado, che abbiamo in programma di proseguire assieme, con un
monitoraggio di piccoli Mammiferi selvatici in qualit� di bioindicatori
di danno genotossico in aree della Jugoslavia contaminate a seguito dei
bombardamenti NATO della primavera del 1999. Il seminario � intitolato
"The consequences of territorial bombing on natural populations in
Pancevo (Yugoslavia) studied at the genetic level"
Segue "abstract"...>>
The consequences of territorial bombing on natural populations in
Pancevo (Yugoslavia) studied at the genetic level.
The consequence of bombing of Petrochemical complex, Oil refinery and
Fertilizer Factory in the vicinity of Pancevo in April 1999 was that a
large amount of dangerous chemicals have been released into the
atmosphere, water and soil thus producing severe pollution in the
vicinity of targeted industrial complexes. In order to estimate the
presence of potentially mutagenic and teratogenic substances in this
area a year after bombing, samples of rodents were taken and chromosomal
aberrations were analyzed and compared with previous data for this area.
With the same goal morphometric analyses (skull and mandible) were done
as well. To check toxic and genotoxic effects in the samples of water
from Danube River five months after bombing micronuclei _Allium_ (common
onion) anaphase-telophase test was used.
---
Sulla guerra chimica scatenata dalla NATO contro la popolazione civile
di Pancevo e dintorni si vedano ad esempio i documenti:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/785
(testo di Krusewitz)
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/619
(documento sulla situazione socio-sanitaria a Pancevo inviato dal
Municipio di Pancevo)
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/784
(elencazione dei crimini della NATO nella primavera del 1999)
> http://emperors-clothes.com/articles/chuss/willful.htm
("NATO Willfully Triggered An Environmental Catastrophe In Yugoslavia"
by Michel Chossudovsky 6-18-00)
nonche' gli interventi scientifici sul tema, apparsi sui due volumi
curati dal Comitato Scienziate/i contro la guerra:
> http://www.scienzaepace.it/home.html
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/messages
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> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
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Scienze della Terra (Citta' Universitaria) alle ore 11 si terra' un
seminario del prof. Mladen Vujosevic del Dip. di Genetica
dell'Universita' di Belgrado (http://solair.eunet.yu/~mladenvj/).
Scrive Mauro Cristaldi, docente al Dipartimento di Biologia Animale e
dell'Uomo della Universita' "La Sapienza" ed appartenente al Comitato
Scienziate/i contro la guerra:
<<Il seminario sar� incentrato sulle prime ricerche eseguite dal gruppo
di Belgrado, che abbiamo in programma di proseguire assieme, con un
monitoraggio di piccoli Mammiferi selvatici in qualit� di bioindicatori
di danno genotossico in aree della Jugoslavia contaminate a seguito dei
bombardamenti NATO della primavera del 1999. Il seminario � intitolato
"The consequences of territorial bombing on natural populations in
Pancevo (Yugoslavia) studied at the genetic level"
Segue "abstract"...>>
The consequences of territorial bombing on natural populations in
Pancevo (Yugoslavia) studied at the genetic level.
The consequence of bombing of Petrochemical complex, Oil refinery and
Fertilizer Factory in the vicinity of Pancevo in April 1999 was that a
large amount of dangerous chemicals have been released into the
atmosphere, water and soil thus producing severe pollution in the
vicinity of targeted industrial complexes. In order to estimate the
presence of potentially mutagenic and teratogenic substances in this
area a year after bombing, samples of rodents were taken and chromosomal
aberrations were analyzed and compared with previous data for this area.
With the same goal morphometric analyses (skull and mandible) were done
as well. To check toxic and genotoxic effects in the samples of water
from Danube River five months after bombing micronuclei _Allium_ (common
onion) anaphase-telophase test was used.
---
Sulla guerra chimica scatenata dalla NATO contro la popolazione civile
di Pancevo e dintorni si vedano ad esempio i documenti:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/785
(testo di Krusewitz)
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/619
(documento sulla situazione socio-sanitaria a Pancevo inviato dal
Municipio di Pancevo)
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/784
(elencazione dei crimini della NATO nella primavera del 1999)
> http://emperors-clothes.com/articles/chuss/willful.htm
("NATO Willfully Triggered An Environmental Catastrophe In Yugoslavia"
by Michel Chossudovsky 6-18-00)
nonche' gli interventi scientifici sul tema, apparsi sui due volumi
curati dal Comitato Scienziate/i contro la guerra:
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Dal "Corriere della Sera" di domenica, 10 giugno 2001
�Prodi non aveva i voti per rispettare gli impegni Nato'
Cossiga Francesco
LA LETTERA / Il presidente Cossiga interviene nel dibattito
sulla caduta del governo dell' Ulivo �Prodi non aveva i voti
per rispettare gli impegni Nato'
Caro Direttore, ho letto con molta attenzione le lettere scritte al Suo
giornale dall' on. Prodi, presidente della Commissione Europea, e dall'
ex ministro della Difesa del governo D' Alema I, l' amico Carlo
Scognamiglio.
Solo per precisare i fatti da un punto di vista tecnico e politico,
e quindi non per sollevare polemiche - per carita' di patria - ma per
amore della verita', debbo dire che a coloro i quali, come certamente
Carlo Scognamiglio ed io, anche contattati con preoccupazione e premura
dai rappresentanti dei governi alleati, seguivano con apprensione
l' avvicinarsi dell' inizio dell' intervento umanitario nel Kosovo e
quindi le operazioni militari contro la Serbia, era ben noto che il
governo Prodi non aveva nel suo complesso ne' la volonta' politica ne'
la forza parlamentare per poter prendere decisioni all'altezza del
nostro ruolo nella Nato. E questo anche per la presenza, in esso e
nella sua base parlamentare, di forti componenti pacifiste comuniste
e cattoliche. La prudenza di tutti stese in quel momento un pietoso
velo sui profondi dissensi affiorati nel governo a proposito della
nostra disponibilita' ad affrontare le nostre responsabilita'.
La decisione, la cui responsabilita' l' on. Prodi rivendica al suo
governo, fu quella di mettere le basi nazionali e Nato a disposizione
delle forze aeree dei Paesi alleati per le operazioni aeree contro
obiettivi jugoslavi, la cui partecipazione noi peraltro avevamo
declinato. Ci sarebbe mancato altro di non dichiarare la disponibilita'
dell' Italia all' uso delle basi nazionali Nato per le operazioni
militari da altri Paesi - e non da noi - condotte escludendo un nostro
diretto intervento! Non fu facile per il governo D' Alema passare dalla
sola messa a disposizione delle basi al trasferimento sotto comando
Nato delle nostre forze aeree, che anche solo sulla base del concetto
di difesa integrata, intervennero con missioni di attacco contro
obiettivi militari jugoslavi nel Kosovo. Questa e' la verita'.
* Senatore a vita
---
Il senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Italiana
Cossiga con la lettera sopra riportata rivendica anche un poco per
se il "merito" di aver reso possibile l'"intervento umanitario"
nel "Kosovo". Tra i "meriti" di Cossiga, rispetto a dieci anni di
guerra fratricida ed imperialista nei Balcani, e' bene annoverare
anche il suo appoggio ai secessionismi ed alle classi dirigenti
reazionarie ed ultranazionaliste. In particolare, Cossiga e' stato,
secondo quanto ha affermato lui stesso, amico personale di Franjo
Tudjman. (CRJ)
La foto: Cossiga bacia ed abbraccia Tudjman:
> http://members.nbci.com/_XMCM/crjmail/IM/k.jpg
Il seguente articolo e' apparso su "Glas Istre" di venerdi' 16 gennaio
1998:
> http://members.nbci.com/crjmail/DOCS/cossiga.html
Il Presidente dott. Franjo Tudjman ha incontrato Francesco Cossiga
IL RICONOSCIMENTO DELLA CROAZIA, UNA DELLE PIU' GIUSTE DECISIONI DI
COSSIGA
ZAGABRIA (Hina) - Il Presidente della Repubblica di Croazia
dott. Franjo Tudjman ha incontrato giovedi' Francesco Cossiga, ex
Presidente della Repubblica Italiana e senatore a vita, il primo uomo
di Stato straniero ad aver ufficialmente visitato lo Stato croato -
esattamente il giorno dopo [16/1/1992] il suo riconoscimento
internazionale [15/1/1992]. Di questo ha dato notizia l'ufficio
presidenziale. Il Presidente Tudjman ha sottolineato che quella visita
del signor Cossiga, vero amico della Croazia, significo'
incoraggiamento per il popolo croato e rafforzo' la convinzione che la
Croazia, in parte ancora occupata in quel periodo [ci si riferisce
alla presenza degli abitanti di religione ortodossa, contrari a
diventare minoranza di uno Stato considerato per ragioni storiche e
politiche straniero ed ostile; n.d.CRJ], avrebbe raggiunto la sua
completa sovranita'. Il signor Cossiga vede la decisione italiana di
riconoscere la Croazia e di instaurare rapporti diplomatici come una
delle sue piu' giuste decisioni di politica estera statale. Durante
il colloquio e' stata espressa soddisfazione per il fatto che oggi,
esattamente 6 anni dopo il riconoscimento internazionale, la Croazia
[con la "reintegrazione" della Slavonia Orientale, cioe' della zona di
Vukovar; n.d.CRJ] assume il potere sul suo intero territorio e con
questo sugella la sua integrita'. Cosi', secondo l'opinione del signor
Cossiga, sono stati sgombrati dal campo anche gli ultimi ostacoli alla
integrazione euro-atlantica della Croazia. Il signor Cossiga ha in
particolare affermato che impieghera' tutta la sua influenza per
sostenere la Croazia nel raggiungimento di questi scopi. Rimarcando
di avere accettato l'invito del Presidente Tudjman con grande piacere,
il signor Cossiga ha portato al Presidente della Repubblica Franjo
Tudjman i saluti del Presidente della Repubblica Italiana Scalfaro e
del Presidente del governo Prodi, con la convinzione che l'Italia
sviluppera' ulteriori rapporti di amicizia con la Repubblica di
Croazia.
Vlatko Pavletic ha incontrato Francesco Cossiga nel club del Sabor
UN PROGRAMMA RICCO PER IL SENATORE A VITA
Il Presidente del Parlamento di Stato della Croazia, l'accademico
Vlatko Pavletic, ha ricevuto giovedi' l'ex Presidente italiano e
senatore a vita Francesco Cossiga, che si trattiene in visita per
alcuni giorni in Croazia. Con il Presidente del Sabor [Parlamento] ed
il senatore italiano ha partecipato ad un pranzo d'onore nel club del
Sabor anche il vice-Ministro degli Esteri Ivo Sanader e l'ambasciatore
italiano nella Repubblica Croata Francesco Olivieri. Cossiga visitera'
giovedi' la Facolta' di Filosofia a Zagabria, e la sera dovrebbe
essere presente al concerto d'onore nell'HNK [Teatro Nazionale
Croato]. Il senatore italiano partecipera' venerdi' alla cerimonia di
consegna dell'Ordine della Gratitudine dell'ONU nel Castello
Presidenziale. Per sabato e' prevista una visita di Cossiga a Spalato,
Trogir e Solin, per domenica la visita alla Nunziatura Apostolica e a
Vukovar ed Osijek. [Possibile che Cossiga non sia stato decorato anche
con l'Ordine di Re Tomislav?! n.d.CRJ]
---
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LA LETTERA / Il presidente Cossiga interviene nel dibattito
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ex ministro della Difesa del governo D' Alema I, l' amico Carlo
Scognamiglio.
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e quindi non per sollevare polemiche - per carita' di patria - ma per
amore della verita', debbo dire che a coloro i quali, come certamente
Carlo Scognamiglio ed io, anche contattati con preoccupazione e premura
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l' avvicinarsi dell' inizio dell' intervento umanitario nel Kosovo e
quindi le operazioni militari contro la Serbia, era ben noto che il
governo Prodi non aveva nel suo complesso ne' la volonta' politica ne'
la forza parlamentare per poter prendere decisioni all'altezza del
nostro ruolo nella Nato. E questo anche per la presenza, in esso e
nella sua base parlamentare, di forti componenti pacifiste comuniste
e cattoliche. La prudenza di tutti stese in quel momento un pietoso
velo sui profondi dissensi affiorati nel governo a proposito della
nostra disponibilita' ad affrontare le nostre responsabilita'.
La decisione, la cui responsabilita' l' on. Prodi rivendica al suo
governo, fu quella di mettere le basi nazionali e Nato a disposizione
delle forze aeree dei Paesi alleati per le operazioni aeree contro
obiettivi jugoslavi, la cui partecipazione noi peraltro avevamo
declinato. Ci sarebbe mancato altro di non dichiarare la disponibilita'
dell' Italia all' uso delle basi nazionali Nato per le operazioni
militari da altri Paesi - e non da noi - condotte escludendo un nostro
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sola messa a disposizione delle basi al trasferimento sotto comando
Nato delle nostre forze aeree, che anche solo sulla base del concetto
di difesa integrata, intervennero con missioni di attacco contro
obiettivi militari jugoslavi nel Kosovo. Questa e' la verita'.
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Il senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Italiana
Cossiga con la lettera sopra riportata rivendica anche un poco per
se il "merito" di aver reso possibile l'"intervento umanitario"
nel "Kosovo". Tra i "meriti" di Cossiga, rispetto a dieci anni di
guerra fratricida ed imperialista nei Balcani, e' bene annoverare
anche il suo appoggio ai secessionismi ed alle classi dirigenti
reazionarie ed ultranazionaliste. In particolare, Cossiga e' stato,
secondo quanto ha affermato lui stesso, amico personale di Franjo
Tudjman. (CRJ)
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1998:
> http://members.nbci.com/crjmail/DOCS/cossiga.html
Il Presidente dott. Franjo Tudjman ha incontrato Francesco Cossiga
IL RICONOSCIMENTO DELLA CROAZIA, UNA DELLE PIU' GIUSTE DECISIONI DI
COSSIGA
ZAGABRIA (Hina) - Il Presidente della Repubblica di Croazia
dott. Franjo Tudjman ha incontrato giovedi' Francesco Cossiga, ex
Presidente della Repubblica Italiana e senatore a vita, il primo uomo
di Stato straniero ad aver ufficialmente visitato lo Stato croato -
esattamente il giorno dopo [16/1/1992] il suo riconoscimento
internazionale [15/1/1992]. Di questo ha dato notizia l'ufficio
presidenziale. Il Presidente Tudjman ha sottolineato che quella visita
del signor Cossiga, vero amico della Croazia, significo'
incoraggiamento per il popolo croato e rafforzo' la convinzione che la
Croazia, in parte ancora occupata in quel periodo [ci si riferisce
alla presenza degli abitanti di religione ortodossa, contrari a
diventare minoranza di uno Stato considerato per ragioni storiche e
politiche straniero ed ostile; n.d.CRJ], avrebbe raggiunto la sua
completa sovranita'. Il signor Cossiga vede la decisione italiana di
riconoscere la Croazia e di instaurare rapporti diplomatici come una
delle sue piu' giuste decisioni di politica estera statale. Durante
il colloquio e' stata espressa soddisfazione per il fatto che oggi,
esattamente 6 anni dopo il riconoscimento internazionale, la Croazia
[con la "reintegrazione" della Slavonia Orientale, cioe' della zona di
Vukovar; n.d.CRJ] assume il potere sul suo intero territorio e con
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RATLINES - La guerra della Chiesa contro il comunismo
"Ratlines" di Mark Aarons e John Loftus
edizione inglese: 1991 - edizione italiana: Newton Compton, 1993.
La storia delle RATLINES � la storia delle reti di fuga dei criminali
di guerra nazisti e ustascia nell'immediato dopoguerra. Questi loschi
individui furono in ogni momento appoggiati dal Vaticano, nella
persona di papa Pio XII e del sottosegretario Montini (che divenne
in seguito papa Paolo VI), con la connivenza dei servizi segreti
occidentali. Questi ultimi cercarono di utilizzarli come terroristi,
nel tentativo di abbattere i regimi comunisti.
Due reti distinte (ma pur sempre collegate) erano state approntate:
una per i tedeschi, diretta dal vescovo Hudal, ed una per i croati,
diretta da padre Draganovic. Personaggi come il truce dittatore
Ante Pavelic, che era stato messo da Hitler a capo dello stato
fantoccio della Croazia Indipendente, sfuggirono ai tribunali
che dovevano punirli per i loro sanguinosi delitti, attraverso la
rete dei conventi e degli istituti religiosi che era stata
predisposta all'uopo. Questi assassini furono poi riutilizzati
nel tentativo di far cadere la Jugoslavia di Tito, formando una banda
di terroristi denotati "krizari" (crociati). Alla fine sono quasi
tutti riusciti a rifugiarsi oltreoceano, in America Latina, in
Australia e in Nord America.
Per ricostruire questa storia ci siamo basati su appunti tratti dalla
prima parte del libro RATLINES, scritto dai giornalisti Mark Aarons e
John Loftus, australiano il primo e americano il secondo.
"Ratlines" di Mark Aarons e John Loftus
edizione inglese: 1991 - edizione italiana: Newton Compton, 1993.
Le parti da noi riportate ``tra virgolette'' riproducono
citazioni testuali dal libro. Tra parentesi, dopo ogni affermazione, �
riportato il numero della pagina da cui l'affermazione � stata tratta.
Talvolta sono state utilizzate fonti diverse, che sono sempre indicate.
Le altre fonti utilizzate sono le seguenti:
"Il Secolo Corto. La Filosofia del Bombardamento. La Storia da
Riscrivere."
di Filippo Gaja, Maquis editore, 1994.
"Die Politik der P�pste im 20. Jahrhundert" (La Politica dei papi nel XX
secolo)
di Karlheinz Deschner, Rowohlt, 1991
"Storia illustrata", supplemento al n.186, intitolato "La caccia ai
criminali nazisti", 1973
---
IN INTERNET:
> http://www.citinv.it/iniziative/info/ratlines.html
> http://web.tiscali.it/trotzkij/ratline.htm
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1037 (e
seguenti)
Indice:
Premessa
1. Il titolo
2. Note sull'olocausto
3. Geopolitica vaticana
4. Geopolitica europea
5. Intermarium
6. Strategia americana
7. L'Unione Continentale
8. La rete di fuga dei criminali di guerra tedeschi
9. La rete di fuga dei criminali di guerra croati
10. I krizari
11. Riciclaggio di denaro sporco (di sangue)
12. I personaggi
o I preti
+ Pio XII
+ Giovanni Montini
+ Alois Hudal
+ Siri
+ Krunoslav Draganovic
+ Vilim Cecelja
+ Karlo Petranovic
+ Gregory Rozman
+ Dragutin Kamber
+ Milan Simcic
+ Dominik Mandic
+ Josip Bujanovic
o I nazisti
+ Ferenc Vajta
+ Walter Rauff
+ Franz Stangl
+ Gustav Wagner
+ Alois Brunner
+ Adolf Eichmann
o Gli ustascia
+ Ante Pavelic
+ Vladimir Kren
+ Vjekoslav Vrancic
+ Vilko Pecnikar
+ Ivo Omrcanin
+ Ljubo Milos
+ Lovro Susic
+ Dragutin Toth
+ Bozidar Kavran
+ Srecko Rover
+ Miha Krek
o L'agente statunitense William Gowen
---
Le sigle
* Servizi segreti americani
o OSS = Office of Strategic Service
o CIC = Counter Intelligence Corps (militare)
* Servizi segreti inglesi
o SIS = Secret Intelligence Service
o SOE = Special Operations Executive (militare)
* Servizi di sicurezza della Germania hitleriana
o SS = Schutz Staffel (braccio armato del partito nazista)
o Ge.sta.po = Geheime Staatspolizei
(a cura del Coordinamento Romano per la Jugoslavia, 1995-2001)
---
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edizione inglese: 1991 - edizione italiana: Newton Compton, 1993.
La storia delle RATLINES � la storia delle reti di fuga dei criminali
di guerra nazisti e ustascia nell'immediato dopoguerra. Questi loschi
individui furono in ogni momento appoggiati dal Vaticano, nella
persona di papa Pio XII e del sottosegretario Montini (che divenne
in seguito papa Paolo VI), con la connivenza dei servizi segreti
occidentali. Questi ultimi cercarono di utilizzarli come terroristi,
nel tentativo di abbattere i regimi comunisti.
Due reti distinte (ma pur sempre collegate) erano state approntate:
una per i tedeschi, diretta dal vescovo Hudal, ed una per i croati,
diretta da padre Draganovic. Personaggi come il truce dittatore
Ante Pavelic, che era stato messo da Hitler a capo dello stato
fantoccio della Croazia Indipendente, sfuggirono ai tribunali
che dovevano punirli per i loro sanguinosi delitti, attraverso la
rete dei conventi e degli istituti religiosi che era stata
predisposta all'uopo. Questi assassini furono poi riutilizzati
nel tentativo di far cadere la Jugoslavia di Tito, formando una banda
di terroristi denotati "krizari" (crociati). Alla fine sono quasi
tutti riusciti a rifugiarsi oltreoceano, in America Latina, in
Australia e in Nord America.
Per ricostruire questa storia ci siamo basati su appunti tratti dalla
prima parte del libro RATLINES, scritto dai giornalisti Mark Aarons e
John Loftus, australiano il primo e americano il secondo.
"Ratlines" di Mark Aarons e John Loftus
edizione inglese: 1991 - edizione italiana: Newton Compton, 1993.
Le parti da noi riportate ``tra virgolette'' riproducono
citazioni testuali dal libro. Tra parentesi, dopo ogni affermazione, �
riportato il numero della pagina da cui l'affermazione � stata tratta.
Talvolta sono state utilizzate fonti diverse, che sono sempre indicate.
Le altre fonti utilizzate sono le seguenti:
"Il Secolo Corto. La Filosofia del Bombardamento. La Storia da
Riscrivere."
di Filippo Gaja, Maquis editore, 1994.
"Die Politik der P�pste im 20. Jahrhundert" (La Politica dei papi nel XX
secolo)
di Karlheinz Deschner, Rowohlt, 1991
"Storia illustrata", supplemento al n.186, intitolato "La caccia ai
criminali nazisti", 1973
---
IN INTERNET:
> http://www.citinv.it/iniziative/info/ratlines.html
> http://web.tiscali.it/trotzkij/ratline.htm
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1037 (e
seguenti)
Indice:
Premessa
1. Il titolo
2. Note sull'olocausto
3. Geopolitica vaticana
4. Geopolitica europea
5. Intermarium
6. Strategia americana
7. L'Unione Continentale
8. La rete di fuga dei criminali di guerra tedeschi
9. La rete di fuga dei criminali di guerra croati
10. I krizari
11. Riciclaggio di denaro sporco (di sangue)
12. I personaggi
o I preti
+ Pio XII
+ Giovanni Montini
+ Alois Hudal
+ Siri
+ Krunoslav Draganovic
+ Vilim Cecelja
+ Karlo Petranovic
+ Gregory Rozman
+ Dragutin Kamber
+ Milan Simcic
+ Dominik Mandic
+ Josip Bujanovic
o I nazisti
+ Ferenc Vajta
+ Walter Rauff
+ Franz Stangl
+ Gustav Wagner
+ Alois Brunner
+ Adolf Eichmann
o Gli ustascia
+ Ante Pavelic
+ Vladimir Kren
+ Vjekoslav Vrancic
+ Vilko Pecnikar
+ Ivo Omrcanin
+ Ljubo Milos
+ Lovro Susic
+ Dragutin Toth
+ Bozidar Kavran
+ Srecko Rover
+ Miha Krek
o L'agente statunitense William Gowen
---
Le sigle
* Servizi segreti americani
o OSS = Office of Strategic Service
o CIC = Counter Intelligence Corps (militare)
* Servizi segreti inglesi
o SIS = Secret Intelligence Service
o SOE = Special Operations Executive (militare)
* Servizi di sicurezza della Germania hitleriana
o SS = Schutz Staffel (braccio armato del partito nazista)
o Ge.sta.po = Geheime Staatspolizei
(a cura del Coordinamento Romano per la Jugoslavia, 1995-2001)
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
Archivio:
> http://www.domeus.it/circles/jugoinfo oppure:
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Dal 12 al 16 giugno 2001 ha avuto luogo, organizzato dall'Azienda
Speciale della Camera di Commercio di Milano per lo sviluppo delle
attivit� internazionali (Promos), un convegno dal titolo: "JUGOSLAVIA A
MILANO".
Dal sito internet della Promos http://www.promos-milano.com/ leggiamo:
* Obiettivi:
Presentare le opportunit� offerte dalla ricostruzione dei Balcani ed il
nuovo corso inaugurato in Serbia.
Favorire lo sviluppo di rapporti di collaborazione commerciale e/o
produttiva tra imprese lombarde e jugoslave.
* Attivita'
Organizzazione di una country presentation
* Parteciperanno: il presidente della Camera di Commercio e Industria
Jugoslava, il presidente della Camera Economica di Belgrado, il
direttore della Serbija Sume (l'azienda forestale serba), la giunta del
comune di Belgrado. L'evento � organizzato da Promos in collaborazione
con Regione Lombardia, Comune di Milano e Banca Intesa.
Si tratta di una delle numerose iniziative che stanno avendo luogo in
Italia negli ultimi mesi per sviluppare i rapporti economici, oltreche'
politici, e soprattutto gli investimenti della imprenditoria italiana
nella regione balcanica, con particolare attenzione verso Serbia e
Montenegro, dove e' in corso una disinvolta ristrutturazione di segno
neoliberista. (Per maggiori informazioni sulla crescente presenza del
capitalismo italiano nei Balcani si veda ad es. il bollettino "ANSA
Balcani", http://www.ansa.it)
Una nostra amica jugoslava ha partecipato al convegno per ragioni di
lavoro, ed ha registrato anche la presenza di autorita' politiche. Di
seguito le sue impressioni:
<<...Erano presenti, oltre ai 3 ministri (dell'agricoltura, del
commercio, economia e privatizzazione), i rappresentanti della Camera di
commercio jugoslava e tanti rappresentanti di ditte - settori
alimentare, tecnico, grafico e di imballaggio - e l'ente per le foreste
e turismo di caccia.
...Tutti aspettano, da un giorno all'altro, una legge sulla
privatizzazione, che introdurrebbe un metodo specifico per far svendere
la maggior parte delle ditte jugoslave: tutte meno quell'ottantina che
sull'elenco ufficiale risultano ancora come "statali". La quota che sar�
permesso vendere agli stranieri sar� del 70%. Ma si userebbe il metodo
della "dokapitalizacija", cio� l'acquisizione di capitale straniero - i
compratori, praticamente, invece di comprare un pezzo della ditta,
dovrebbero comprare i macchinari o altro PER la ditta e diventare i
gestori di quella parte del capitale. Diventando, con 51-70% comunque i
padroni veri. Tutti pronti.
Ma, da un vecchio lupo jugo-svizzero, andatosene dalla Jugo gi� nel
1958, e titolare di una grossa ditta, nonch� rappresentante per la
Jugoslavia di una ancora pi� grossa, veniamo a sapere che, almeno nei
suoi ambienti, nessuno � interessato a questo tipo di operazione. Certo,
ne troveranno altri, ma secondo lui � un metodo che non attacca, gli
occidentali non vorranno farlo. E non sono nemmeno interessati a
comprare le ditte sopravvalutate, sostenendo che i loro prezzi sono
praticamente inventati. I macchinari sono vecchi, il mercato
praticamente non esiste. Quindi, ritiene ridicole le offerte degli
Jugoslavi (i cui direttori, fra l'altro, secondo lui, mentono tutti
sugli affari fatti e quelli in corso, per alzare il prezzo, di solito
fanno solo la met� di quello che dicono).
Non credo si siano fatti tanti affari ieri e oggi. Qualche buon contatto
forse per le industrie alimentari. Pare che tutti preferiscano la
Bulgaria, costa meno e hanno meno problemi, � pi� sicura. Si vede che i
Bulgari pagano ancora meno i loro operai. Ma gli occidentali non
sembrano interessati. Il tipo di prima dice: "A me non interessano i
loro problemi sociali. Tratto con una persona sola, e poi � lui che se
la deve vedere con gli operai, con il comune e con i problemi. Per me
lui � il responsabile e io devo avere la situazione pulita e perfetta."
Questo dice tutto...>>
---
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Bulgari pagano ancora meno i loro operai. Ma gli occidentali non
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loro problemi sociali. Tratto con una persona sola, e poi � lui che se
la deve vedere con gli operai, con il comune e con i problemi. Per me
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