Informazione
La lotta continua
nonostante la sconfitta a Belgrado
11 ottobre
di Sara Flounders e John Catalinotto
Di fronte all'enorme pressione degli Stati Uniti e dei
loro alleati della NATO, a una
manifestazione di 200.000 persone che chiedevano che si
ritirasse e agli attacchi violenti
di unit� paramilitari organizzate, il presidente jugoslavo
Slobodan Milosevic si � dimesso
il 6 ottobre.
Gli avvenimenti pongono due interrogativi di importanza
vitale per la classe operaia e i
movimenti contro la guerra e progressisti in tutto il
mondo.
Il primo �: da che parte state? E' stata una vittoria del
popolo, come proclamano i grandi
mezzi di comunicazione di massa, o una sconfitta per la
classe operaia in Jugoslavia e in
tutto il mondo?
Il secondo interrogativo riguarda l'esito dello scontro in
atto: quale classe avr� il
controllo dello stato, cio� dell'esercito, la polizia, le
leggi e i tribunali? La classe
capitalistica internazionale, che controlla la Banca
Mondiale, il Fondo Monretario
Internazionale, le grandi banche di investimento e le
societ� multinazionali avr� ora il
controllo di tutte le leve della vita economica e politica
anche in Jugoslavia?
Le manifestazioni di massa hanno dato agli avvenimenti le
sembianze di una insurrezione
rivoluzionaria. Ma si tratta di un'apparenza ingannevole,
perch� abbiamo in realt�
assistito a un golpe controrivoluzionario sostenuto dalla
NATO, un golpe ancora
incompleto contro il quale � possibile resistere.
I dirigenti della NATO acclamano Kostunica
L'indicazione pi� ovvia sul carattere degli avvenimenti �
venuta dai dirigenti dei paesi
NATO che l'anno scorso hanno condotto per 11 settimane la
brutale campagna di
bombardamento della Jugoslavia. L'entusiasmo sfrenato del
presidente americano Bill
Clinton, del segretario di stato Madeleine Albright, del
primo ministro britannico Tony
Blair, del cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e del suo
ministro degli esteri, il verde
Joshka Fischer, dovrebbe essere sufficiente a chiarire il
significato degli avvenimenti
della settimana scorsa per chi avesse pensato che il voto
per Kostunica o la sommossa a
Belgrado fosse una vittoria della democrazia.
Ebbri del loro apparente successo e ansiosi di
attribuirsene il merito, i politici da
Washington a Berlino vantano ora i loro sforzi organizzati
per rovesciare il governo
Milosevic.
Ecco qualche esempio:
7 ottobre (Reuters) La Germania ha fatto sapere sabato di
aver sostenuto l'opposizione
jugoslava con finanziamenti di milioni di marchi.
Anche la Norvegia ha affermato di aver contribuito a
finanziare la campagna elettorale
che ha portato alla vittoria del candidato
dell'opposizione Vojislav Kostunica e subito
dopo al rovesciamento dell'uomo forte presidente Slobodan
Milosevic.
Il settimanale Der Spiegel parla di circa 30 milioni di
dollari quasi tutti di provenienza
statunitense fatti passare tramite un ufficio a Budapest.
Altri 45 milioni di marchi dalla Germania e da altri paesi
occidentali sono stati pagati alle
amministrazioni locali controllate dall'opposizione. Lo
Spiegel scrive che il ministero
degli esteri ha mandato circa 17 milioni di marchi tramite
16 citt� tedesche che vi hanno
aggiunto il loro contributo.
9 ottobre (Agence France Presse) "Il capo di stato
maggiore USA, generale Henry
Shelton, ha lodato luned� la Bulgaria per il contributo
dato al rovesciamento del
presidente jugoslavo Milosevic"
La loro tattica comprendeva il pompaggio di decine di
milioni di dollari ai partiti di
opposizione, in un'economia ridotta alla fame e distorta
da otto anni di sanzioni. C'erano
poi le minacce militari di utilizzare, in caso di vittoria
di Milosevic, le bombe NATO e le
truppe di stanza nei paesi confinanti e le promesse ben
pubblicizzate di por fine alle
sanzioni e dare inizio a un'era di pace e prosperit� se
fosse stato eletto Kostunica.
Kostunica � un politico anticomunista di basso profilo e
professore di diritto
costituzionale, sostenuto da 18 piccoli partiti divisi su
tutto messi insieme da Washington
con finanziamenti e pressioni brutali per formare la
"Opposizione Democratica Serba"
(DOS). Kostunica si � presentato sulla base del programma
economico del Gruppo dei
17, redatto da economisti jugoslavi che lavorano per il
Fondo Monetario e la Banca
Mondiale. Le "soluzioni" che prospettano per la Jugoslavia
comprendono la fine del
sistema sanitario gratuito e di ogni sussidio per gli
affitti, l'alimentazione e il trasporto.
L'obiettivo � la trasformazione di tutta l'economia con la
rapida privatizzazione della
maggior parte delle industrie e la vendita a basso prezzo
a investitori stranieri di quelle
che garantiscono maggiori profitti. Anche in economie
assai pi� prospere, questo tipo di
terapia choc � sfociato in licenziamenti di massa.
Basta vedere come sono precipitati i tenori di vita dei
lavoratori dei paesi confinanti,
come la Romania e la Bulgaria, quando hanno aperto le loro
economie alle banche
imperialiste e adottato le ricette del FMI.
Ma � proprio questo l'obiettivo che la coalizione di
Kostunica sembra perseguire.
L'agenzia Reuters riferiva il 10 ottobre le parole
dell'economista della DOS Miroljub
Labus, secondo il quale il FMI avrebbe accolto entro il 14
dicembre la Jugoslavia nel suo
ovile se l'opposizione avesse formato in tempi brevi il
suo governo.
Il ruolo del Partito Socialista
Nonostante le molte concessioni e i compromessi, il
Partito Socialista Serbo di Milosevic
ha lottato per mantenere l'indipendenza della Jugoslavia.
Ci� gli ha guadagnato l'ostilit�
della reazione imperialista mondiale. Per 10 anni gli
imperialisti USA e dell'Unione
Europea hanno fatto di tutto per smembrare la Federazione
Socialista Jugoslava e spazzar
via persino la memoria di questo stato multietnico, mentre
il PSS e il partito alleato della
Sinistra Jugoslava resistevano.
I mezzi di comunicazione di massa dell'imperialismo hanno
demonizzato Milosevic
chiamandolo dittatore. Ma Milosevic e il suo partito erano
stati eletti per governare la
Jugoslavia, avevano guadagnato stima e rispetto per aver
guidato l'eroico popolo
jugoslavo nelle 11 settimane di combattimento contro
l'aggressione NATO e avevano
difeso l'economia jugoslava dalla penetrazione
imperialista.
E' vero che il PSS ha perso il sostegno attivo della
classe operaia che era stata la sua base.
Il partito non � riuscito finora a mobilitare le masse per
difendersi dagli attacchi. Tuttavia
Milosevic ha avuto due milioni di voti e il Partito
Socialista ha la maggioranza legale in
organismi importanti, compresi il Parlamento Federale
Jugoslavo e quello della Serbia.
Ma sarebbe sciocco pensare che Washington e i suoi alleati
limitino le loro tattiche al
terreno della legalit� parlamentare.
Lotta per il potere
In un periodo di competizione pacifica e di discussione, i
18 partiti della DOS che
sostengono Kostunica si dividerebbero subito. Kostunica �
un monarchico e nazionalista
serbo, mentre altre formazioni della coalizione sono
antimonarchiche e si battono per
l'indipendenza delle province della Voivodina e del
Sangiaccato dalla Serbia.
Inoltre un congruo periodo di pacifica dialettica politica
dimostrerebbe che il programma
economico di Kostunica rappresenta per i lavoratori
jugoslavi un disastro peggiore delle
sanzioni e l'inevitabile svendita della sovranit�
jugoslava e serba offenderebbe molti dei
suoi attuali sostenitori.
Ecco perch� Washington e i suoi agenti sono passati subito
a metodi extralegali per
impadronirsi di tutto l'apparato dello stato e hanno preso
di mira i ministeri chiave e in
particolare gli apparati di sicurezza, la polizia, il
sistema bancario e tutto l'apparato
mediatico e attaccato violentemente il PS e gli altri
partiti di sinistra.
Nelle elezioni il Partito Socialista e la Sinistra
Jugoslava hanno conquistato la
maggioranza in tutte e due le Camere del Parlamento
Federale. Secondo la costituzione
jugoslava, il Parlamento � pi� importante giuridicamente
della presidenza, che ha compiti
di rappresentanza. Ancora maggiore � l'influenza del
Parlamento Serbo dove la sinistra �
in posizione dominante e che su pressione del DOS ha
convocato per dicembre nuove
elezioni.
Gli strateghi imperialisti spingono in direzione del
rapido controllo dell'intero apparato
statale, il che significa epurare i dirigenti della
polizia e distruggere l'esercito jugoslavo
che ha le sue radici nella rivoluzione socialista del 1945
e nella lotta partigiana contro i
nazisti.
Privato di un apparato armato che lo difenda, il popolo e
in particolare la classe operaia
jugoslava sar� alla merc� dei banchieri e degli
imprenditori imperialisti che hanno le
forze NATO nel Kosovo e nei paesi limitrofi e i loro
agenti a Belgrado.
Le bande extralegali dell'imperialismo
Le bande anti-Milosevic hano attaccato i partiti di
sinistra e i centri del governo. Velimir
Ilic, sindaco di Cacac, nonch� un disertore che aveva
rifiutato di cooperare con l'esercito
jugoslavo durante la resistenza contro la NATO dell'anno
scorso, si � vantato sul New
York Times di aver organizzato commandos anti-Milosevic.
Dice Ilic: "Abbiamo
organizzato una squadra di giovani professionisti, par�
dell'esercito jugoslavo e giovani
poliziotti e ci siamo coordinati con le unit� di elite
della polizia del ministero degli interni
a Belgrado. A noi si sono uniti esperti di arti marziali e
boxeurs professionisti. Avevamo
anche poliziotti in abiti cvili per il coordinamento con
le citt� vicine".
Ilic ha dichiarato alla Agence France Presse che disponeva
di 2000 uomini e che una
parte era armata. "Un certo numero dei nostri aveva
giubbotti antiproiettile e armi: Il
nostro obiettivo era molto chiaro: assumere il controllo
delle istituzioni chiave del
regime, compreso il Parlamento e la televisione". Non ha
detto se fossero pagati e da chi,
ma si � vantato che le sue forze, con divise della
polizia, avevano aperto il Parlamento e
seminato confusione tra i ranghi dei poliziotti. Dentro,
aveva presentato la banda a Zoran
Djindjic, l'organizzatore della campagna di Kostunica.
Secondo Michel Collon, corrispondente del settimanale
belga Solidaire da Belgrado,
Djindjic aveva coordinato gli attacchi al Parlamento e
alla Televisione serba e aveva fatto
uso di pressioni e minacce contro i giornalisti per
prender possesso della pi� importante
televisione pubblica, della radio e della stampa, compreso
il quotidiano Politika.
Gli squadristi di Djindjic, subito dopo la presa del
Parlamento, avevano messo a
soqquadro anche la sede del PS di Belgrado e quella del
piccolo Nuovo Partito
Comunista Jugoslavo. A Belgrado e dintorni sono state
incendiate inoltre le case di
attivisti del Partito Socialista e fatti anche pi� gravi
sono accaduti in provincia.
La lotta continua
Il 10 ottobre i dirigenti della DOS hannno raggiunto un
accordo con il Partito Popolare
Socialista del Montenegro per nominare il dirigente di
quel partito, Pedrag Bulatovic,
nuovo primo ministro nel Parlamento Federale Jugoslavo.
Bulatovic ha dichiarato che il
suo partito, che era allineato con il Partito Socialista
di Milosevic, intendeva formare un
governo con la DOS "per bilanciare le forze politiche nel
Parlamento Federale".
Ci vorrebbe molto pi� spazio per spiegare tutte le
possibili manovre parlamentari. Ma
questo � davvero secondario. Washington e i suoi agenti
impiegheranno pressioni di ogni
tipo contro gli individui, i partiti politici e la
popolazione nel suo complesso per impedire
che la dialettica politica pacifica sbarri la strada alla
controrivoluzione.
Collon e altri corrispondenti da Belgrado hanno notato che
la popolazione era disgustata
dall'incendio del Parlamento e dalle altre violenze. Anche
i sostenitori di Kostunica
dicono di aver votato per una vita migliore, non per le
vendette. Ma se la polizia e
l'esercito evitano di impegnarsi a mantenere l'ordine,
solo l'organizzazione attiva della
sinistra potr� difendere le sue posizioni.
Il ministro della difesa jugoslavo generale Dragoljub
Ojdanic ha rivolto un appello
pressante al Partito Socialista perch� mobiliti le sue
forze. In una lettera aperta, Ojdanic
mette in guardia i Serbi dal pericolo di estinguersi come
popolo. "La divisione tra i Serbi,
dice il generale, favorisce i piani dei nostri nemici
dichiarati" per occupare il paese. Il
generale fa riferimento ai legami della DOS con la NATO.
Qui negli Stati Uniti � importante in primo luogo che la
sinistra comprenda che gli
avvenimenti del 5-6 ottobre rappresentano un duro colpo
per i lavoratori e per la
sovranit� della Jugoslavia. Serve la solidariet� attiva
con coloro che in Jugoslavia
continuano a resistere allo sviluppo della
controrivoluzione, siano essi nel Partito
Socialista, negli altri partiti di sinistra, nei
sindacati, o nella polizia e nell'esercito.
L'imperialismo � riuscito a strappare con le sue grinfie
una posizione di considerevole
potere in Jugoslavia oggi. Ma la lotta continua.
Gli autori di questo articolo hanno organizzato il 10
giugno scorso a New York il
Tribunale Internazionale che ha condannato i crimini
commessi dalla NATO nei 78
giorni di bombardamento della Jugoslavia.
(Traduzione italiana a cura del
TRIBUNALE ITALIANO
CONTRO I CRIMINI DELLA NATO
e-mail: tribunaleclark@...
fax. 068174010
tel : 0338-7963539)
---
Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")
Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...
*** QUESTO SERVIZIO E' ANCORA IN FASE SPERIMENTALE ***
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nonostante la sconfitta a Belgrado
11 ottobre
di Sara Flounders e John Catalinotto
Di fronte all'enorme pressione degli Stati Uniti e dei
loro alleati della NATO, a una
manifestazione di 200.000 persone che chiedevano che si
ritirasse e agli attacchi violenti
di unit� paramilitari organizzate, il presidente jugoslavo
Slobodan Milosevic si � dimesso
il 6 ottobre.
Gli avvenimenti pongono due interrogativi di importanza
vitale per la classe operaia e i
movimenti contro la guerra e progressisti in tutto il
mondo.
Il primo �: da che parte state? E' stata una vittoria del
popolo, come proclamano i grandi
mezzi di comunicazione di massa, o una sconfitta per la
classe operaia in Jugoslavia e in
tutto il mondo?
Il secondo interrogativo riguarda l'esito dello scontro in
atto: quale classe avr� il
controllo dello stato, cio� dell'esercito, la polizia, le
leggi e i tribunali? La classe
capitalistica internazionale, che controlla la Banca
Mondiale, il Fondo Monretario
Internazionale, le grandi banche di investimento e le
societ� multinazionali avr� ora il
controllo di tutte le leve della vita economica e politica
anche in Jugoslavia?
Le manifestazioni di massa hanno dato agli avvenimenti le
sembianze di una insurrezione
rivoluzionaria. Ma si tratta di un'apparenza ingannevole,
perch� abbiamo in realt�
assistito a un golpe controrivoluzionario sostenuto dalla
NATO, un golpe ancora
incompleto contro il quale � possibile resistere.
I dirigenti della NATO acclamano Kostunica
L'indicazione pi� ovvia sul carattere degli avvenimenti �
venuta dai dirigenti dei paesi
NATO che l'anno scorso hanno condotto per 11 settimane la
brutale campagna di
bombardamento della Jugoslavia. L'entusiasmo sfrenato del
presidente americano Bill
Clinton, del segretario di stato Madeleine Albright, del
primo ministro britannico Tony
Blair, del cancelliere tedesco Gerhard Schroeder e del suo
ministro degli esteri, il verde
Joshka Fischer, dovrebbe essere sufficiente a chiarire il
significato degli avvenimenti
della settimana scorsa per chi avesse pensato che il voto
per Kostunica o la sommossa a
Belgrado fosse una vittoria della democrazia.
Ebbri del loro apparente successo e ansiosi di
attribuirsene il merito, i politici da
Washington a Berlino vantano ora i loro sforzi organizzati
per rovesciare il governo
Milosevic.
Ecco qualche esempio:
7 ottobre (Reuters) La Germania ha fatto sapere sabato di
aver sostenuto l'opposizione
jugoslava con finanziamenti di milioni di marchi.
Anche la Norvegia ha affermato di aver contribuito a
finanziare la campagna elettorale
che ha portato alla vittoria del candidato
dell'opposizione Vojislav Kostunica e subito
dopo al rovesciamento dell'uomo forte presidente Slobodan
Milosevic.
Il settimanale Der Spiegel parla di circa 30 milioni di
dollari quasi tutti di provenienza
statunitense fatti passare tramite un ufficio a Budapest.
Altri 45 milioni di marchi dalla Germania e da altri paesi
occidentali sono stati pagati alle
amministrazioni locali controllate dall'opposizione. Lo
Spiegel scrive che il ministero
degli esteri ha mandato circa 17 milioni di marchi tramite
16 citt� tedesche che vi hanno
aggiunto il loro contributo.
9 ottobre (Agence France Presse) "Il capo di stato
maggiore USA, generale Henry
Shelton, ha lodato luned� la Bulgaria per il contributo
dato al rovesciamento del
presidente jugoslavo Milosevic"
La loro tattica comprendeva il pompaggio di decine di
milioni di dollari ai partiti di
opposizione, in un'economia ridotta alla fame e distorta
da otto anni di sanzioni. C'erano
poi le minacce militari di utilizzare, in caso di vittoria
di Milosevic, le bombe NATO e le
truppe di stanza nei paesi confinanti e le promesse ben
pubblicizzate di por fine alle
sanzioni e dare inizio a un'era di pace e prosperit� se
fosse stato eletto Kostunica.
Kostunica � un politico anticomunista di basso profilo e
professore di diritto
costituzionale, sostenuto da 18 piccoli partiti divisi su
tutto messi insieme da Washington
con finanziamenti e pressioni brutali per formare la
"Opposizione Democratica Serba"
(DOS). Kostunica si � presentato sulla base del programma
economico del Gruppo dei
17, redatto da economisti jugoslavi che lavorano per il
Fondo Monetario e la Banca
Mondiale. Le "soluzioni" che prospettano per la Jugoslavia
comprendono la fine del
sistema sanitario gratuito e di ogni sussidio per gli
affitti, l'alimentazione e il trasporto.
L'obiettivo � la trasformazione di tutta l'economia con la
rapida privatizzazione della
maggior parte delle industrie e la vendita a basso prezzo
a investitori stranieri di quelle
che garantiscono maggiori profitti. Anche in economie
assai pi� prospere, questo tipo di
terapia choc � sfociato in licenziamenti di massa.
Basta vedere come sono precipitati i tenori di vita dei
lavoratori dei paesi confinanti,
come la Romania e la Bulgaria, quando hanno aperto le loro
economie alle banche
imperialiste e adottato le ricette del FMI.
Ma � proprio questo l'obiettivo che la coalizione di
Kostunica sembra perseguire.
L'agenzia Reuters riferiva il 10 ottobre le parole
dell'economista della DOS Miroljub
Labus, secondo il quale il FMI avrebbe accolto entro il 14
dicembre la Jugoslavia nel suo
ovile se l'opposizione avesse formato in tempi brevi il
suo governo.
Il ruolo del Partito Socialista
Nonostante le molte concessioni e i compromessi, il
Partito Socialista Serbo di Milosevic
ha lottato per mantenere l'indipendenza della Jugoslavia.
Ci� gli ha guadagnato l'ostilit�
della reazione imperialista mondiale. Per 10 anni gli
imperialisti USA e dell'Unione
Europea hanno fatto di tutto per smembrare la Federazione
Socialista Jugoslava e spazzar
via persino la memoria di questo stato multietnico, mentre
il PSS e il partito alleato della
Sinistra Jugoslava resistevano.
I mezzi di comunicazione di massa dell'imperialismo hanno
demonizzato Milosevic
chiamandolo dittatore. Ma Milosevic e il suo partito erano
stati eletti per governare la
Jugoslavia, avevano guadagnato stima e rispetto per aver
guidato l'eroico popolo
jugoslavo nelle 11 settimane di combattimento contro
l'aggressione NATO e avevano
difeso l'economia jugoslava dalla penetrazione
imperialista.
E' vero che il PSS ha perso il sostegno attivo della
classe operaia che era stata la sua base.
Il partito non � riuscito finora a mobilitare le masse per
difendersi dagli attacchi. Tuttavia
Milosevic ha avuto due milioni di voti e il Partito
Socialista ha la maggioranza legale in
organismi importanti, compresi il Parlamento Federale
Jugoslavo e quello della Serbia.
Ma sarebbe sciocco pensare che Washington e i suoi alleati
limitino le loro tattiche al
terreno della legalit� parlamentare.
Lotta per il potere
In un periodo di competizione pacifica e di discussione, i
18 partiti della DOS che
sostengono Kostunica si dividerebbero subito. Kostunica �
un monarchico e nazionalista
serbo, mentre altre formazioni della coalizione sono
antimonarchiche e si battono per
l'indipendenza delle province della Voivodina e del
Sangiaccato dalla Serbia.
Inoltre un congruo periodo di pacifica dialettica politica
dimostrerebbe che il programma
economico di Kostunica rappresenta per i lavoratori
jugoslavi un disastro peggiore delle
sanzioni e l'inevitabile svendita della sovranit�
jugoslava e serba offenderebbe molti dei
suoi attuali sostenitori.
Ecco perch� Washington e i suoi agenti sono passati subito
a metodi extralegali per
impadronirsi di tutto l'apparato dello stato e hanno preso
di mira i ministeri chiave e in
particolare gli apparati di sicurezza, la polizia, il
sistema bancario e tutto l'apparato
mediatico e attaccato violentemente il PS e gli altri
partiti di sinistra.
Nelle elezioni il Partito Socialista e la Sinistra
Jugoslava hanno conquistato la
maggioranza in tutte e due le Camere del Parlamento
Federale. Secondo la costituzione
jugoslava, il Parlamento � pi� importante giuridicamente
della presidenza, che ha compiti
di rappresentanza. Ancora maggiore � l'influenza del
Parlamento Serbo dove la sinistra �
in posizione dominante e che su pressione del DOS ha
convocato per dicembre nuove
elezioni.
Gli strateghi imperialisti spingono in direzione del
rapido controllo dell'intero apparato
statale, il che significa epurare i dirigenti della
polizia e distruggere l'esercito jugoslavo
che ha le sue radici nella rivoluzione socialista del 1945
e nella lotta partigiana contro i
nazisti.
Privato di un apparato armato che lo difenda, il popolo e
in particolare la classe operaia
jugoslava sar� alla merc� dei banchieri e degli
imprenditori imperialisti che hanno le
forze NATO nel Kosovo e nei paesi limitrofi e i loro
agenti a Belgrado.
Le bande extralegali dell'imperialismo
Le bande anti-Milosevic hano attaccato i partiti di
sinistra e i centri del governo. Velimir
Ilic, sindaco di Cacac, nonch� un disertore che aveva
rifiutato di cooperare con l'esercito
jugoslavo durante la resistenza contro la NATO dell'anno
scorso, si � vantato sul New
York Times di aver organizzato commandos anti-Milosevic.
Dice Ilic: "Abbiamo
organizzato una squadra di giovani professionisti, par�
dell'esercito jugoslavo e giovani
poliziotti e ci siamo coordinati con le unit� di elite
della polizia del ministero degli interni
a Belgrado. A noi si sono uniti esperti di arti marziali e
boxeurs professionisti. Avevamo
anche poliziotti in abiti cvili per il coordinamento con
le citt� vicine".
Ilic ha dichiarato alla Agence France Presse che disponeva
di 2000 uomini e che una
parte era armata. "Un certo numero dei nostri aveva
giubbotti antiproiettile e armi: Il
nostro obiettivo era molto chiaro: assumere il controllo
delle istituzioni chiave del
regime, compreso il Parlamento e la televisione". Non ha
detto se fossero pagati e da chi,
ma si � vantato che le sue forze, con divise della
polizia, avevano aperto il Parlamento e
seminato confusione tra i ranghi dei poliziotti. Dentro,
aveva presentato la banda a Zoran
Djindjic, l'organizzatore della campagna di Kostunica.
Secondo Michel Collon, corrispondente del settimanale
belga Solidaire da Belgrado,
Djindjic aveva coordinato gli attacchi al Parlamento e
alla Televisione serba e aveva fatto
uso di pressioni e minacce contro i giornalisti per
prender possesso della pi� importante
televisione pubblica, della radio e della stampa, compreso
il quotidiano Politika.
Gli squadristi di Djindjic, subito dopo la presa del
Parlamento, avevano messo a
soqquadro anche la sede del PS di Belgrado e quella del
piccolo Nuovo Partito
Comunista Jugoslavo. A Belgrado e dintorni sono state
incendiate inoltre le case di
attivisti del Partito Socialista e fatti anche pi� gravi
sono accaduti in provincia.
La lotta continua
Il 10 ottobre i dirigenti della DOS hannno raggiunto un
accordo con il Partito Popolare
Socialista del Montenegro per nominare il dirigente di
quel partito, Pedrag Bulatovic,
nuovo primo ministro nel Parlamento Federale Jugoslavo.
Bulatovic ha dichiarato che il
suo partito, che era allineato con il Partito Socialista
di Milosevic, intendeva formare un
governo con la DOS "per bilanciare le forze politiche nel
Parlamento Federale".
Ci vorrebbe molto pi� spazio per spiegare tutte le
possibili manovre parlamentari. Ma
questo � davvero secondario. Washington e i suoi agenti
impiegheranno pressioni di ogni
tipo contro gli individui, i partiti politici e la
popolazione nel suo complesso per impedire
che la dialettica politica pacifica sbarri la strada alla
controrivoluzione.
Collon e altri corrispondenti da Belgrado hanno notato che
la popolazione era disgustata
dall'incendio del Parlamento e dalle altre violenze. Anche
i sostenitori di Kostunica
dicono di aver votato per una vita migliore, non per le
vendette. Ma se la polizia e
l'esercito evitano di impegnarsi a mantenere l'ordine,
solo l'organizzazione attiva della
sinistra potr� difendere le sue posizioni.
Il ministro della difesa jugoslavo generale Dragoljub
Ojdanic ha rivolto un appello
pressante al Partito Socialista perch� mobiliti le sue
forze. In una lettera aperta, Ojdanic
mette in guardia i Serbi dal pericolo di estinguersi come
popolo. "La divisione tra i Serbi,
dice il generale, favorisce i piani dei nostri nemici
dichiarati" per occupare il paese. Il
generale fa riferimento ai legami della DOS con la NATO.
Qui negli Stati Uniti � importante in primo luogo che la
sinistra comprenda che gli
avvenimenti del 5-6 ottobre rappresentano un duro colpo
per i lavoratori e per la
sovranit� della Jugoslavia. Serve la solidariet� attiva
con coloro che in Jugoslavia
continuano a resistere allo sviluppo della
controrivoluzione, siano essi nel Partito
Socialista, negli altri partiti di sinistra, nei
sindacati, o nella polizia e nell'esercito.
L'imperialismo � riuscito a strappare con le sue grinfie
una posizione di considerevole
potere in Jugoslavia oggi. Ma la lotta continua.
Gli autori di questo articolo hanno organizzato il 10
giugno scorso a New York il
Tribunale Internazionale che ha condannato i crimini
commessi dalla NATO nei 78
giorni di bombardamento della Jugoslavia.
(Traduzione italiana a cura del
TRIBUNALE ITALIANO
CONTRO I CRIMINI DELLA NATO
e-mail: tribunaleclark@...
fax. 068174010
tel : 0338-7963539)
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Bollettino di controinformazione del
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I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
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MICHEL COLLON
Le violenze di cui non si parla. Verso una nuova prova di forza?
Si va senza dubbio verso una nuova manifestazione di piazza, senza dubbio pi� piccola. Il parlamento di Serbia si riunisce oggi e l'opposizione del DOS ha lanciato un ultimatum: se la legge sulle Universit� non sar� abolita (una legge che mirava ad impedire l'organizzazione delle attivit� d'opposizione utilizzando l'Universit�), allora ci sar� una manifestazione ed il parlamento potrebbe essere di nuovo occupato, in tutti i casi circondato e bloccato.
Ma il vero scopo � un altro. Il DOS ha ottenuto il presidente, ma nessun governo. N� quello della Jugoslavia dove ci si aspetta un governo dei socialisti serbi (Milosevic) e montenegrini (Bulatovic), n� quello di Serbia che � in carica da qualche anno ed ha davanti a s� ancora un anno in teoria, e che riflette i vecchi rapporti di forza elettorali.
Quale maggioranza nel parlamento serbo? L'imbroglio totale.
Nel parlamento serbo, il partito pi� forte (83 seggi su 255), sono i radicali (la destra nazionalista) di Seselj alleato di Milosevic. Ma questo partito � stato ridimensionato alle ultime elezioni, ha rischiato di scomparire ed i suoi dirigenti cercano disperatamente di salvarlo. Per mantenere l'alleanza attuale, hanno formulato una serie di richieste giudicate non realiste da un dirigente del SPS che io ho incontrato. Per esempio, la legge elettorale dovrebbe essere rivista per fare del paese una sola grande circoscrizione, cosa che assicurerebbe ai radicali delle possibilit� maggiori di essere rieletti. Da questo governo il SPO di Draskovic (anche lui in via di sparizione) si � ritirato e non vuole pi� sostenerlo. In realt�, questi due partiti sono obbligati: visto come il DOS li ha sostituiti nelle preferenze dell'elettorato, sarebbero definitivamente liquidati in caso di elezioni. Allora, il SPO ed i radicali sono tentati di formare insieme un governo serbo - senza nuove elezioni e senza i socialisti - che potrebbe durare un anno.
Ma d'altra parte, questi due partiti avanzano le loro pretese soprattutto per far crescere il loro prezzo nelle negoziazioni con il DOS e con il SPS. Senza nessun principio, cercano solamente di ottenere il potere, in un modo o nell'altro.
Le grandi manovre politiche ruotano anche intorno al nuovo governo federale. Il partner indispensabile e fortemente corteggiato � il partito socialista montenegrino. Il DOS gli ha immediatamente fatto delle proposte. Solo che entro un anno avranno luogo le elezioni nella repubblica del Montenegro che in questo paese sono ancora pi� importanti in termini di competenze e di budget. I socialisti montenegrini hanno il vento in poppa e potrebbero vincere contro la destra filoamericana di Djukanovic. Ma se andassero con la destra serba del DOS, che ha esattamente lo stesso programma stile-FMI di Djukanovic, la loro immagine sarebbe deteriorata. Ecco perch� essi hanno scelto piuttosto il SPS di Milosevic come alleato. Tutto � stato frutto di negoziati. Non rimane che un ostacolo. Messo fuori gioco, il DOS ha cominciato a contestare il mandato di 18 deputati socialisti.
Lontano dalle telecamere, le violenze di Djindjic
E' forse proprio per questo che il DOS mantiene la pressione. Quali sono i metodi impiegati? Minacce di manifestazioni e di blocchi delle istituzioni legali, violenze fisiche e minacce contro i membri del partito socialista e di diverse istituzioni dello Stato, messa sotto controllo con la forza di alcune imprese pubbliche. Dietro la figura simbolica di Kostunica che occupa la scena, � Zoran Djindjic che organizza tutto. Venduto da tempo agli interessi tedeschi, in seguito americani, come ognuno qui sa bene, Djindjic, fortemente disprezzato, si � servito di Kostunica per battere Milosevic ed ora si avventa sul potere reale. Con la violenza. La sede belgradese del partito socialista � stata completamente distrutta. Kostunica ha inviato un fotografo sul posto, che si � mostrato indignato. Alcune case di membri del SPS sono state date alle fiamme. Numerose imprese, ad es. la fabbrica di tabacco DIN - sono state prese di forza da uomini di Djindjic. In questo momento il DOS sta espellendo con la forza il direttore dell'ospedale dei bambini, Scepanovic, molto competente, ma colpevole di essere membro del partito socialista. Altri eventi di questo genere non possono ancora essere pubblicizzati perch� le vittime hanno troppa paura. Ma i fatti sono stati riportati e se accadesse qualcosa, sarebbero diffusi. Ed in provincia le aggressioni terroristiche sono ancora pi� gravi che a Belgrado dove bisogna conservare un'immagine presentabile.
Non � evidentemente per questo che il popolo ha votato. Ha votato per vivere meglio e per il fatto che la maggioranza aveva perso la fiducia in Milosevic. E per impedire che questi fatti siano conosciuti dall'opinione pubblica, tutti i media sono stati messi sin dall'inizio sotto controllo del DOS, pi� precisamente di Djindjic. E' il DOS e l'Occidente che hanno instaurato il controllo sui mezzi d'informazione! E' Djindjic, non Kostunica, ad aver organizzato molto efficacemente l'occupazione dei media pubblici: RTS, l'agenzia di stampa Tanjug, il quotidiano Politika. Con la complicit� di alcuni responsabili di questi media, ed escludendo di forza gli altri giornalisti o sottoponendoli a fortissime pressioni.
Risultato: quando oggi accendete la TV, vedrete la stessa cosa dappertutto: Kostunica ed il DOS, oppure il DOS e Kostunica. Nient'altro. Mai un punto di vista dell'altro schieramento. Era quello che si rimproverava prima a Milosevic. Ma, sotto Milosevic, anche se vi sono state delle sospensioni in certi periodi, l'opposizione aveva tre volte pi� mezzi di informazione del potere e cinque volte di pi� a livello di comunicazione elettronica. Ed anche le proprie televisioni. La popolazione riceveva costantemente quelle opinioni che l'hanno del resto fortemente influenzata. Adesso tutta l'informazione � controllata da un solo partito, e questa la chiamano "democrazia".
Con metodi psicologico-mediatici modernissimi, da cui si vede che sono stati preparati da tempo. I dollari di Washington (vedere i nostri precedenti articoli) sono stati investiti per preparare questi media moderni.
Cosa accadr�? Il DOS cercher� di mantenere la pressione per impedire il funzionamento di governi che non controllerebbe. Sia con delle manifestazioni e con degli scontri, ma la maggior parte delle persone qui desiderano la fine delle violenze ed il ritorno alla calma. Sia con delle ostruzioni istituzionali come quelle descritte precedentemente. Pi� il tempo passa , meno potranno usare la forza. O almeno � quello che molti sperano. Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it Per contatti: bollettino@t...
GIORNALE DI BELGRADO - MARTEDI' 10 OTTOBRE.
MICHEL COLLON
Nuove elezioni il 19 dicembre. Le istituzioni sono ancora paralizzate dalle violenze e le minacce
In simili momenti storici, gli eventi si susseguono di ora in ora, e la verit� della mattina � gi� superata nel pomeriggio. Sotto la pressione dell'opposizione e delle violenze che si svolgono qui, con uno Stato e delle istituzioni completamente paralizzati, il Parlamento serbo si � appena autodisciolto. Le prossime elezioni avranno luogo il 19 dicembre.
Con un nuovo sistema elettorale: proporzionale, ed una sola circoscrizione per tutto il paese. Ci� che dovrebbe favorire i radicali del DOS, ma anche i socialisti di Milosevic. Non si sa ancora se anche il presidente serbo Milutinovic dar� le dimissioni.
Gli stessi risultati? Una situazione di doppio potere? Quali potrebbero essere i risultati tra due mesi? Probabilmente gli stessi, non avendo la gente ancora avuto l'esperienza di ci� che significher� concretamente un governo DOS per l'occupazione ed i loro stipendi. Certamente, le violenze e le attivit� mafiose perseguite da Djindjic hanno colpito persino una parte dei sostenitori di Kostunica. Ma l'euforia per la vittoria e la persistenza delle illusioni "si vivr� meglio, si guadagneranno 5.000 dollari come ci ha promesso l'opposizione", questi fattori ed anche la perdita di prestigio dell'uomo forte Milosevic, cos� come l'indebolimento del suo partito, tutti questi elementi prefigurano un risultato favorevole del DOS. I partiti di Seselj e di Draskovic - che hanno entrambi violentemente criticato le violenze mafiose - potrebbero riprendere un po' di fiato, ma non � del tutto certo. Allora ci si trover�, nei prossimi anni, in una situazione di "doppio potere" con un governo jugoslavo sotto il controllo di Milosevic ed un governo serbo sotto l'autorit� di Djindjic e dell'Occidente? Sarebbe una situazione storica assai originale ed esplosiva. Ma non � sicuro. Il DOS fa pressione per le sue soluzioni: o un governo minoritario del DOS, o un governo cosiddetto "tecnico" di esperti, o un'alleanza DOS-SNP montenegrino. Si dice anche che il SPS- attualmente sotto una pressione terribile - potrebbe accettare di far entrare il DOS nel governo jugoslavo; si avrebbe allora un governo d'unit� nazionale SPS-DOS-Radicali-SPO (Draskovic). In ogni caso, le schermaglie dovrebbero continuare. Una divisione dei poteri non � mai soltanto una soluzione temporanea, e gli appetiti attuali sono troppo forti.
La partita non � conclusa, ma il margine d'azione � ristretto. In ogni caso, per i progressisti del mondo intero, sar� importante seguire questa situazione attentamente ed aprire gli occhi su questi partiti jugoslavi cosiddetti "democratici" ma il cui programma � effettivamente quello del FMI. I mesi a venire saranno di grande importanza, e la situazione non � ancora completamente definita. Come abbiamo gi� detto, una buona parte degli elettori di Kostunica resta anti-Nato: "Sono contento che Milosevic � caduto, mi ha detto Darko, giurista. Perch� non ha condotto fino in fondo la battaglia per difendere i serbi in Croazia, poi in Bosnia. Ed ha trascurato tutti quei giovani che furono vittime di queste guerre. Ma con questo nuovo regime, avremo un problema ancora pi� grave. E' la NATO che sta arrivando qui. Non dovremo permetterglielo."
Le cinque ragioni della disfatta
Come spiegare la vittoria di Kostunica? Con un insieme di fattori di cui la maggior parte � stata trattata negli articoli precedenti. 1. La violenza della NATO. 2. Dieci anni di privazioni con lo strangolamento economico del paese. 3. Il denaro della CIA che � piovuto a fiotti e che ha causato ovviamente delle defezioni. 4. Una campagna mediatico-psicologica intelligente attorno all'uomo nuovo e credibile Kostunica. 5. Gli errori del regime di Milosevic.
D'accordo, fondamentalmente, � una vittoria della Nato, una vittoria della violenza. Nella primavera del '99, durante i pi� intensi bombardamenti contro gli obiettivi civili (installazioni elettriche, depositi di benzina, strade, ponti...), il generale USA Michael Short dichiarava: "Sono convinto che se la gente non ha la corrente per far funzionare i frigoriferi, il gas per la cucina, se non possono andare al lavoro perch� i ponti sono distrutti e se non smettono di pensare alle bombe che possono cadere in ogni momento, arriveranno i tempi in cui vorranno veder finire tutto questo". Tutto questo, era il regime di Belgrado. Ecco quello che la Nato chiama "elezioni democratiche". Proprio come la signora Carla Del Ponte, sedicente magistrato internazionale imparziale, in realt� semplice arma di Washington nello stesso modo che un Tomahawk o un volgare spione della CIA. Questa tizia ha dichiarato: "E' giusto da parte mia esprimere il mio stupore davanti agli avvenimenti drammatici che si svolgono a Belgrado, io auguro loro (al DOS ndr) un successo pieno con tutta la loro nuova democrazia." (Comunicato del 6 ottobre) Curioso magistrato, curioso tribunale, quelli che chiudono gli occhi sul regno di terrore e di mafia in Kosovo e osano applaudire la "democrazia", tutto continuando dedicarsi al loro lavoro sporco di satanizzazione dei Serbi!
Al momento, noi non svilupperemo qui gli altri fattori della disfatta (trattati precedentemente), ma arriviamo al quinto fattore, sul quale ci poniamo molte domande. "Perch� non ci sono state contromanifestazioni nelle strade?" "Che pensano i lavoratori?" "Perch� l'esercito non si � mosso?"
Perch� il regime ha perso il suo sostegno
Ieri, ho incontrato dei sindacalisti di provincia, venuti a trovarmi per parlare del mio libro "La Nato alla conquista del mondo" ed invitarmi tenere una conferenza davanti ai loro militanti ed affiliati. La loro organizzazione - che si definisce "indipendente" ma che � molto vicina al partito socialista - conta 35.000 membri. Io li ho ovviamente interrogati sulla situazione attuale. Ho ascoltato le loro risposte veramente vaghe e confuse. Penoso. Finalmente, uno dei responsabili mi ha detto: "Io ho attaccato tutti i manifesti di Milosevic che ho ricevuto, ma ho votato Kostunica." Eccoci di fronte ad un chiaro esempio di perdita Domenica, sono andato a Novi Sad come osservatore al secondo turno delle elezioni regionali della Vojvodina. In un intervista (da pubblicare) il segretario del partito socialista della regione Dusan Bajatovic mi ha detto: "Noi siamo un partito molto grande, con un gran numero di quadri, e dieci anni al potere, � molto. Cosa che ha provocato uno scontro tra i quadri. Molta gente non si trovava nel nostro partito per ragioni serie, ma per interesse. Ed in un paese povero, essere in un partito stimola gli appetiti. Il popolo ha visto gente arricchirsi dall'oggi al domani e senza valide ragioni. Ci sono molti casi. Da dove veniva questo denaro? E la gente ha pensato che era la posizione del SPS che provocava questi privilegi. La grande maggioranza dei membri sono tuttavia onesti e devoti al loro paese, e loro stessi giudicano severamente questi casi. Ci sono state anche delle false accuse contro i dirigenti del SPS e dello Stato, ma in queste condizioni, i suoi membri non hanno potuto rispondere adeguatamente a questi attacchi." Confessione interessante. Resta evidentemente da sapere perch� questi arricchimenti e questi privilegi non sono stati combattuti. Perch� i beneficiari erano in posti troppo in alto?
"Non resta che il SPS, mi spiega Branko, ingegnere. Anche il partito della YUL, che si dichiara di posizioni ancora pi� a sinistra del SPS, ha perso la sua credibilit�. Questo contava nelle sue fila su numerosi padroni molto ricchi. Non si pu� avere una teoria di sinistra ed una pratica di destra." Ma aggiunge: "Non � per questo che bisogna buttarsi tra le braccia della destra. Sono passati dieci anni, le stesse promesse occidentali sono state fatte ai rumeni. Ma io conosco questo paese, poich� il mio lavoro mi ci porta spesso. Oggi, la situazione in questo paese � talmente catastrofica che voi potete trovare persino dei lavoratori rumeni occupati nei campi, qui, in Jugoslavia, a Pojurevac! E loro non hanno delle sanzioni." Un altro intellettuale progressista, Darko, pensa lo stesso e aggiunge: "Milosevic dovrebbe fare come Castro. Quello l� lo si vede sempre a discutere con la gente semplice, con i contadini, per capire come va, quello che pensano, i loro problemi. Cuba anche � sotto attacco, ma si difende bene."
Quando si prova a valutare il peso rispettivo di questi diversi elementi, bisogna mostrarsi prudenti. I fatti che abbiamo esaminato sono molto importanti e ci torneremo sopra. Ma non sono una novit�, la gente ne era a conoscenza da molto tempo. E nessuno ha grande fiducia nell'onest� dell'opposizione sul piano della corruzione. Bisogna comprendere che a queste elezioni, in effetti, il SPS ha sfruttato un poco l'onda delle elezioni precedenti. Il fattore nuovo, � l'affermazione del DOS. Anche su questo ci torneremo sopra.
Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it Per contatti: bollettino@...
---
Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")
Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...
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MICHEL COLLON
Le violenze di cui non si parla. Verso una nuova prova di forza?
Si va senza dubbio verso una nuova manifestazione di piazza, senza dubbio pi� piccola. Il parlamento di Serbia si riunisce oggi e l'opposizione del DOS ha lanciato un ultimatum: se la legge sulle Universit� non sar� abolita (una legge che mirava ad impedire l'organizzazione delle attivit� d'opposizione utilizzando l'Universit�), allora ci sar� una manifestazione ed il parlamento potrebbe essere di nuovo occupato, in tutti i casi circondato e bloccato.
Ma il vero scopo � un altro. Il DOS ha ottenuto il presidente, ma nessun governo. N� quello della Jugoslavia dove ci si aspetta un governo dei socialisti serbi (Milosevic) e montenegrini (Bulatovic), n� quello di Serbia che � in carica da qualche anno ed ha davanti a s� ancora un anno in teoria, e che riflette i vecchi rapporti di forza elettorali.
Quale maggioranza nel parlamento serbo? L'imbroglio totale.
Nel parlamento serbo, il partito pi� forte (83 seggi su 255), sono i radicali (la destra nazionalista) di Seselj alleato di Milosevic. Ma questo partito � stato ridimensionato alle ultime elezioni, ha rischiato di scomparire ed i suoi dirigenti cercano disperatamente di salvarlo. Per mantenere l'alleanza attuale, hanno formulato una serie di richieste giudicate non realiste da un dirigente del SPS che io ho incontrato. Per esempio, la legge elettorale dovrebbe essere rivista per fare del paese una sola grande circoscrizione, cosa che assicurerebbe ai radicali delle possibilit� maggiori di essere rieletti. Da questo governo il SPO di Draskovic (anche lui in via di sparizione) si � ritirato e non vuole pi� sostenerlo. In realt�, questi due partiti sono obbligati: visto come il DOS li ha sostituiti nelle preferenze dell'elettorato, sarebbero definitivamente liquidati in caso di elezioni. Allora, il SPO ed i radicali sono tentati di formare insieme un governo serbo - senza nuove elezioni e senza i socialisti - che potrebbe durare un anno.
Ma d'altra parte, questi due partiti avanzano le loro pretese soprattutto per far crescere il loro prezzo nelle negoziazioni con il DOS e con il SPS. Senza nessun principio, cercano solamente di ottenere il potere, in un modo o nell'altro.
Le grandi manovre politiche ruotano anche intorno al nuovo governo federale. Il partner indispensabile e fortemente corteggiato � il partito socialista montenegrino. Il DOS gli ha immediatamente fatto delle proposte. Solo che entro un anno avranno luogo le elezioni nella repubblica del Montenegro che in questo paese sono ancora pi� importanti in termini di competenze e di budget. I socialisti montenegrini hanno il vento in poppa e potrebbero vincere contro la destra filoamericana di Djukanovic. Ma se andassero con la destra serba del DOS, che ha esattamente lo stesso programma stile-FMI di Djukanovic, la loro immagine sarebbe deteriorata. Ecco perch� essi hanno scelto piuttosto il SPS di Milosevic come alleato. Tutto � stato frutto di negoziati. Non rimane che un ostacolo. Messo fuori gioco, il DOS ha cominciato a contestare il mandato di 18 deputati socialisti.
Lontano dalle telecamere, le violenze di Djindjic
E' forse proprio per questo che il DOS mantiene la pressione. Quali sono i metodi impiegati? Minacce di manifestazioni e di blocchi delle istituzioni legali, violenze fisiche e minacce contro i membri del partito socialista e di diverse istituzioni dello Stato, messa sotto controllo con la forza di alcune imprese pubbliche. Dietro la figura simbolica di Kostunica che occupa la scena, � Zoran Djindjic che organizza tutto. Venduto da tempo agli interessi tedeschi, in seguito americani, come ognuno qui sa bene, Djindjic, fortemente disprezzato, si � servito di Kostunica per battere Milosevic ed ora si avventa sul potere reale. Con la violenza. La sede belgradese del partito socialista � stata completamente distrutta. Kostunica ha inviato un fotografo sul posto, che si � mostrato indignato. Alcune case di membri del SPS sono state date alle fiamme. Numerose imprese, ad es. la fabbrica di tabacco DIN - sono state prese di forza da uomini di Djindjic. In questo momento il DOS sta espellendo con la forza il direttore dell'ospedale dei bambini, Scepanovic, molto competente, ma colpevole di essere membro del partito socialista. Altri eventi di questo genere non possono ancora essere pubblicizzati perch� le vittime hanno troppa paura. Ma i fatti sono stati riportati e se accadesse qualcosa, sarebbero diffusi. Ed in provincia le aggressioni terroristiche sono ancora pi� gravi che a Belgrado dove bisogna conservare un'immagine presentabile.
Non � evidentemente per questo che il popolo ha votato. Ha votato per vivere meglio e per il fatto che la maggioranza aveva perso la fiducia in Milosevic. E per impedire che questi fatti siano conosciuti dall'opinione pubblica, tutti i media sono stati messi sin dall'inizio sotto controllo del DOS, pi� precisamente di Djindjic. E' il DOS e l'Occidente che hanno instaurato il controllo sui mezzi d'informazione! E' Djindjic, non Kostunica, ad aver organizzato molto efficacemente l'occupazione dei media pubblici: RTS, l'agenzia di stampa Tanjug, il quotidiano Politika. Con la complicit� di alcuni responsabili di questi media, ed escludendo di forza gli altri giornalisti o sottoponendoli a fortissime pressioni.
Risultato: quando oggi accendete la TV, vedrete la stessa cosa dappertutto: Kostunica ed il DOS, oppure il DOS e Kostunica. Nient'altro. Mai un punto di vista dell'altro schieramento. Era quello che si rimproverava prima a Milosevic. Ma, sotto Milosevic, anche se vi sono state delle sospensioni in certi periodi, l'opposizione aveva tre volte pi� mezzi di informazione del potere e cinque volte di pi� a livello di comunicazione elettronica. Ed anche le proprie televisioni. La popolazione riceveva costantemente quelle opinioni che l'hanno del resto fortemente influenzata. Adesso tutta l'informazione � controllata da un solo partito, e questa la chiamano "democrazia".
Con metodi psicologico-mediatici modernissimi, da cui si vede che sono stati preparati da tempo. I dollari di Washington (vedere i nostri precedenti articoli) sono stati investiti per preparare questi media moderni.
Cosa accadr�? Il DOS cercher� di mantenere la pressione per impedire il funzionamento di governi che non controllerebbe. Sia con delle manifestazioni e con degli scontri, ma la maggior parte delle persone qui desiderano la fine delle violenze ed il ritorno alla calma. Sia con delle ostruzioni istituzionali come quelle descritte precedentemente. Pi� il tempo passa , meno potranno usare la forza. O almeno � quello che molti sperano. Traduzione a cura del
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GIORNALE DI BELGRADO - MARTEDI' 10 OTTOBRE.
MICHEL COLLON
Nuove elezioni il 19 dicembre. Le istituzioni sono ancora paralizzate dalle violenze e le minacce
In simili momenti storici, gli eventi si susseguono di ora in ora, e la verit� della mattina � gi� superata nel pomeriggio. Sotto la pressione dell'opposizione e delle violenze che si svolgono qui, con uno Stato e delle istituzioni completamente paralizzati, il Parlamento serbo si � appena autodisciolto. Le prossime elezioni avranno luogo il 19 dicembre.
Con un nuovo sistema elettorale: proporzionale, ed una sola circoscrizione per tutto il paese. Ci� che dovrebbe favorire i radicali del DOS, ma anche i socialisti di Milosevic. Non si sa ancora se anche il presidente serbo Milutinovic dar� le dimissioni.
Gli stessi risultati? Una situazione di doppio potere? Quali potrebbero essere i risultati tra due mesi? Probabilmente gli stessi, non avendo la gente ancora avuto l'esperienza di ci� che significher� concretamente un governo DOS per l'occupazione ed i loro stipendi. Certamente, le violenze e le attivit� mafiose perseguite da Djindjic hanno colpito persino una parte dei sostenitori di Kostunica. Ma l'euforia per la vittoria e la persistenza delle illusioni "si vivr� meglio, si guadagneranno 5.000 dollari come ci ha promesso l'opposizione", questi fattori ed anche la perdita di prestigio dell'uomo forte Milosevic, cos� come l'indebolimento del suo partito, tutti questi elementi prefigurano un risultato favorevole del DOS. I partiti di Seselj e di Draskovic - che hanno entrambi violentemente criticato le violenze mafiose - potrebbero riprendere un po' di fiato, ma non � del tutto certo. Allora ci si trover�, nei prossimi anni, in una situazione di "doppio potere" con un governo jugoslavo sotto il controllo di Milosevic ed un governo serbo sotto l'autorit� di Djindjic e dell'Occidente? Sarebbe una situazione storica assai originale ed esplosiva. Ma non � sicuro. Il DOS fa pressione per le sue soluzioni: o un governo minoritario del DOS, o un governo cosiddetto "tecnico" di esperti, o un'alleanza DOS-SNP montenegrino. Si dice anche che il SPS- attualmente sotto una pressione terribile - potrebbe accettare di far entrare il DOS nel governo jugoslavo; si avrebbe allora un governo d'unit� nazionale SPS-DOS-Radicali-SPO (Draskovic). In ogni caso, le schermaglie dovrebbero continuare. Una divisione dei poteri non � mai soltanto una soluzione temporanea, e gli appetiti attuali sono troppo forti.
La partita non � conclusa, ma il margine d'azione � ristretto. In ogni caso, per i progressisti del mondo intero, sar� importante seguire questa situazione attentamente ed aprire gli occhi su questi partiti jugoslavi cosiddetti "democratici" ma il cui programma � effettivamente quello del FMI. I mesi a venire saranno di grande importanza, e la situazione non � ancora completamente definita. Come abbiamo gi� detto, una buona parte degli elettori di Kostunica resta anti-Nato: "Sono contento che Milosevic � caduto, mi ha detto Darko, giurista. Perch� non ha condotto fino in fondo la battaglia per difendere i serbi in Croazia, poi in Bosnia. Ed ha trascurato tutti quei giovani che furono vittime di queste guerre. Ma con questo nuovo regime, avremo un problema ancora pi� grave. E' la NATO che sta arrivando qui. Non dovremo permetterglielo."
Le cinque ragioni della disfatta
Come spiegare la vittoria di Kostunica? Con un insieme di fattori di cui la maggior parte � stata trattata negli articoli precedenti. 1. La violenza della NATO. 2. Dieci anni di privazioni con lo strangolamento economico del paese. 3. Il denaro della CIA che � piovuto a fiotti e che ha causato ovviamente delle defezioni. 4. Una campagna mediatico-psicologica intelligente attorno all'uomo nuovo e credibile Kostunica. 5. Gli errori del regime di Milosevic.
D'accordo, fondamentalmente, � una vittoria della Nato, una vittoria della violenza. Nella primavera del '99, durante i pi� intensi bombardamenti contro gli obiettivi civili (installazioni elettriche, depositi di benzina, strade, ponti...), il generale USA Michael Short dichiarava: "Sono convinto che se la gente non ha la corrente per far funzionare i frigoriferi, il gas per la cucina, se non possono andare al lavoro perch� i ponti sono distrutti e se non smettono di pensare alle bombe che possono cadere in ogni momento, arriveranno i tempi in cui vorranno veder finire tutto questo". Tutto questo, era il regime di Belgrado. Ecco quello che la Nato chiama "elezioni democratiche". Proprio come la signora Carla Del Ponte, sedicente magistrato internazionale imparziale, in realt� semplice arma di Washington nello stesso modo che un Tomahawk o un volgare spione della CIA. Questa tizia ha dichiarato: "E' giusto da parte mia esprimere il mio stupore davanti agli avvenimenti drammatici che si svolgono a Belgrado, io auguro loro (al DOS ndr) un successo pieno con tutta la loro nuova democrazia." (Comunicato del 6 ottobre) Curioso magistrato, curioso tribunale, quelli che chiudono gli occhi sul regno di terrore e di mafia in Kosovo e osano applaudire la "democrazia", tutto continuando dedicarsi al loro lavoro sporco di satanizzazione dei Serbi!
Al momento, noi non svilupperemo qui gli altri fattori della disfatta (trattati precedentemente), ma arriviamo al quinto fattore, sul quale ci poniamo molte domande. "Perch� non ci sono state contromanifestazioni nelle strade?" "Che pensano i lavoratori?" "Perch� l'esercito non si � mosso?"
Perch� il regime ha perso il suo sostegno
Ieri, ho incontrato dei sindacalisti di provincia, venuti a trovarmi per parlare del mio libro "La Nato alla conquista del mondo" ed invitarmi tenere una conferenza davanti ai loro militanti ed affiliati. La loro organizzazione - che si definisce "indipendente" ma che � molto vicina al partito socialista - conta 35.000 membri. Io li ho ovviamente interrogati sulla situazione attuale. Ho ascoltato le loro risposte veramente vaghe e confuse. Penoso. Finalmente, uno dei responsabili mi ha detto: "Io ho attaccato tutti i manifesti di Milosevic che ho ricevuto, ma ho votato Kostunica." Eccoci di fronte ad un chiaro esempio di perdita Domenica, sono andato a Novi Sad come osservatore al secondo turno delle elezioni regionali della Vojvodina. In un intervista (da pubblicare) il segretario del partito socialista della regione Dusan Bajatovic mi ha detto: "Noi siamo un partito molto grande, con un gran numero di quadri, e dieci anni al potere, � molto. Cosa che ha provocato uno scontro tra i quadri. Molta gente non si trovava nel nostro partito per ragioni serie, ma per interesse. Ed in un paese povero, essere in un partito stimola gli appetiti. Il popolo ha visto gente arricchirsi dall'oggi al domani e senza valide ragioni. Ci sono molti casi. Da dove veniva questo denaro? E la gente ha pensato che era la posizione del SPS che provocava questi privilegi. La grande maggioranza dei membri sono tuttavia onesti e devoti al loro paese, e loro stessi giudicano severamente questi casi. Ci sono state anche delle false accuse contro i dirigenti del SPS e dello Stato, ma in queste condizioni, i suoi membri non hanno potuto rispondere adeguatamente a questi attacchi." Confessione interessante. Resta evidentemente da sapere perch� questi arricchimenti e questi privilegi non sono stati combattuti. Perch� i beneficiari erano in posti troppo in alto?
"Non resta che il SPS, mi spiega Branko, ingegnere. Anche il partito della YUL, che si dichiara di posizioni ancora pi� a sinistra del SPS, ha perso la sua credibilit�. Questo contava nelle sue fila su numerosi padroni molto ricchi. Non si pu� avere una teoria di sinistra ed una pratica di destra." Ma aggiunge: "Non � per questo che bisogna buttarsi tra le braccia della destra. Sono passati dieci anni, le stesse promesse occidentali sono state fatte ai rumeni. Ma io conosco questo paese, poich� il mio lavoro mi ci porta spesso. Oggi, la situazione in questo paese � talmente catastrofica che voi potete trovare persino dei lavoratori rumeni occupati nei campi, qui, in Jugoslavia, a Pojurevac! E loro non hanno delle sanzioni." Un altro intellettuale progressista, Darko, pensa lo stesso e aggiunge: "Milosevic dovrebbe fare come Castro. Quello l� lo si vede sempre a discutere con la gente semplice, con i contadini, per capire come va, quello che pensano, i loro problemi. Cuba anche � sotto attacco, ma si difende bene."
Quando si prova a valutare il peso rispettivo di questi diversi elementi, bisogna mostrarsi prudenti. I fatti che abbiamo esaminato sono molto importanti e ci torneremo sopra. Ma non sono una novit�, la gente ne era a conoscenza da molto tempo. E nessuno ha grande fiducia nell'onest� dell'opposizione sul piano della corruzione. Bisogna comprendere che a queste elezioni, in effetti, il SPS ha sfruttato un poco l'onda delle elezioni precedenti. Il fattore nuovo, � l'affermazione del DOS. Anche su questo ci torneremo sopra.
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GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 14 OTTOBRE
MICHEL COLLON
"Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"
- Kostunica, Djindjic, Perisic, V. Ilic
- Nuova strategia del SPS - Visita della CIA a Belgrado - Le sensazioni della gente ordinaria: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"
Kostunica ora sembra avere un atteggiamento pi� fermo nel provare ad avere un controllo pi� stretto sul resto dei suoi alleati del DOS... Per questo sta accusando Djindjic & Co. di scavalcare la sua autorit� (in relazione all'illegale cambio di gestione nelle imprese e nelle istituzioni). Gira la voce che le lotte nel DOS siano gi� iniziate, che Kostunica abbia chiesto a Vuk Obradovic (di cui si fida di pi�, cos� come di Perisic) di arrestare questi cambi di gestione illegali ed Obradovic sembra abbia rifiutato, affermando che tutto questo era necessario. Su questo Obradovic probabilmente ha informato il resto dei leaders in una riunione del DOS dove Kostunica non era presente... Velja Ilic (questo tizio di Cacak) sembra fosse arrabbiato con Kostunica, ed avrebbe detto "Non si vergogna?! Abbiamo fatto tutto questo lavoro, abbiamo allestito la sua campagna, lo abbiamo messo sulla poltrona presidenziale, ed ora ancora vuole trattare con loro (il SPS suppongo) con i guanti!" Perisic e Djindjic stanno facendo pressione su Kostunica per rimuovere il generale Pavkovic; Djindjic ha persino chiesto a Djukanovic di fare pressione su Kostunica per cambiare tutti i generali (poich� Kostunica non lo ascolterebbe). Stanotte il SPS ed il DOS avranno una riunione alle 22 per continuare a discutere su un governo di transizione. E' stato proposto che il SPS, il DOS, il SPO ed il SRS ne facciano parte. A mezzanotte incontreranno Milutinovic. La sessione della Repubblica Skupstina avr� luogo probabilmente sabato o domenica... Il problema � che i radicali stanno ancora pi� o meno rifiutandosi di cooperare... Il G17 � naturalmente assai contrario a questo tipo di governo di transizione, loro vogliono un governo d'esperti (e loro sarebbero gli ESPERTI, suppongo!).
La nuova strategia del SPS
Da parte del SPS, si prova a far partire l'operazione "rinnovamento". Una nuova leadership � stata formata, unendo il "vecchio" Milutinovic, che � stato presidente della Serbia, ed il "giovane" Zoran Andjelkovic. Ho incontrato personalmente quest'ultimo quando ho fatto un reportage in Kosovo, lo scorso febbraio. Come animatore del Centro per la Pace e la Tolleranza, stava prendendosi cura degli interessi delle vittime serbe dell'attuale pulizia etnica in Kosovo. Ha scritto un libro molto ben documentato su quei, cosiddetti, "Giorni del Terrore". Ora sta dando l'impressione di qualcuno molto interessato all'approccio umano ed al contatto con la gente comune. Nel SPS indubbiamente c'era qualcosa che non andava molto negli anni scorsi, provocando il suo declino com'� stato spiegato nella mia intervista con Jivadin Jovanovic. La discussione continua sul ruolo futuro di Milosevic nel partito.
La visita della CIA a Belgrado
Al domanda del mio articolo "Chi arriver� a Belgrado?", scritto marted� scorso, sulla visita di Hubert V�drine (ed altri) a Belgrado, potete rispondere: "l'uomo-chiave". L'ambasciatore degli Stati Uniti a Budapest, che visiter� anche Belgrado, � l'uomo-chiave perch� ha organizzato tutta questa manovra della CIA dall'Ungheria. Ora sta arrivando per incontrare i suoi subalterni.
Le sensazioni della gente comune
La gente comune pensa principalmente cose come questa: "Sostengo Kostunica, lui � onesto, ed il resto del DOS sono tutti i ladri e bastardi, particolarmente Djindjic." Dopo la prima ondata d'euforia passata, la gente � attualmente sbalordita nel vedere come i leaders del DOS (a parte Kostunica!) non stanno facendo esattamente ci� che era previsto dai programmi e stanno usando la forza anzich� la legge... Cos� ora i sostenitori del DOS si stanno chiedendo: "E' questo quello per cui ci siamo battuti? E qual'� la differenza fra gli ex ladri (SPS, YUL) ed i ladri attuali?" La gente oltretutto � confusa perch� avverte che ci sono delle dichiarazioni molto conflittuali tra Kostunica, il G17 e Djindjic da un lato e poi i socialisti del Montenegro e Djukanovic dall'altro, per non parlare delle dichiarazioni della NATO e dei funzionari della UE che sono sempre pi� attente e limitate... Nel frattempo, la gente sta vedendo pure che le sanzioni non sono state tolte tutte (solo i voli ed il petrolio, ma il petrolio non � mai arrivato dall'occidente e la JAT, le linee aeree jugoslave, ha gi� molti voli attivi da Belgrado, cos� che tutto questo non fa una grande differenza). Il G17 sta promettendo l'entrata nel FMI e, alla fine, l'entrata nella UE (che � una enorme, mostruosa bugia e la maggior parte dei serbi lo sa!), Djindjic sta assicurando il ritorno dell'esercito e della polizia in Kosovo, cosa che Kouchner continua a rifiutare, i prezzi delle merci nei negozi sono schizzati alle stelle in un paio di giorni... Cos� il popolo, vedendo tutto questo, si chiede: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"
Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it Per contatti: bollettino@...
Giornale da Belgrado - luned� 16 ottobre
MICHEL COLLON
Il DOS in una coalizione contro natura con il SNP e senza elezioni?
* I negoziati tra DOS e SNP
* Vojvodina: iniziano le tensioni etniche. Un'altra divisione? * Danubio: per quali tasche?
I rappresentanti del DOS (Djindjic, Korac, Batic) ed il presidente Kostunica (in questo ordine) hanno discusso oggi con il Partito Nazionale Socialista del Montenegro della questione del governo federale. Erano concordi su alcune questioni principali. Quindi, possiamo concludere che il SNP sta per formare una coalizione con il DOS, e non con la sinistra serba, a livello federale. � vero che il SNP sta chiedendo di includere i rappresentanti di SPS nel governo federale, e che ricorda continuamente di far parte di una coalizione "etnica" con la sinistra serba, ma il DOS continua a rifiutarsi. C'� una questione molto importante: il popolo del Montenegro che ha votato per il SNP e per il presidente Milosevic, non per il DOS. Comunque non hanno votato per una coalizione tra DOS e SNP. Come abbiamo scritto precedentemente, questo potrebbe essere comunque politicamente suicida per i montenegrini del SNP di Bulatovic. Loro hanno rivinto le ultime elezioni schierandosi contro la destra e contro il partito filo-occidentale di Djukanovic. Come spiegheranno, il prossimo anno, il fatto che si schierano contro l'Occidente ed i partiti di destra alle elezioni in Montenegro e si alleano con lo stesso genere di partiti in Jugoslavia? Ci sarebbe ancor meno legalit� e legittimit� a livello di Repubblica di Serbia. Il DOS, anche senza elezioni e ovviamente ricattando il SPS, sta per impossessarsi del governo della Repubblica ancor prima delle elezioni di questo dicembre. Uno dei partiti pi� forti nell'attuale Parlamento della Repubblica - il Partito Radicale Serbo - si rifiuta di partecipare a questa soluzione. Pensano che darebbero legittimit� a tutte le attivit� illegali del DOS (assumendo la direzione di molte istituzioni e di altro...) tramite la partecipazione a questo governo. E, ancor di pi�, vogliono denunciare le responsabilit� della politica del DOS fino alle elezioni. Inoltre non pensano neppure che le prossime elezioni siano necessarie poich� il governo della Repubblica ha la maggioranza nel Parlamento. Il SPS ha accettato le trattative come unico modo mantenere la pace nelle strade. O ci possono essere altre idee?
Tensione etniche in Vojvodina
Ci sono alcune notizie di un peggioramento della situazione etnica in Vojvodina. Ci sono molte pi� bandiere croate e ungheresi, contrassegnate sulle case dei serbi nei villaggi multietnici, pi� minacce verso gli ungheresi che sono membri dei partiti ungheresi non nazionali, maggiore ostilit� verso i profughi serbi che vivono l�. Ho sentito che ci sono dei tentativi "per trattenere in Vojvodina i soldi della Vojvodina", ad esempio di non inviare le tasse per il budget comune della Repubblica Federale. Precedentemente, abbiamo scritto che il programma del DOS � completamente contraddittorio, mescolando insieme partiti unitaristi e quelli separatisti. Ma le prove stanno arrinvando ancora prima del previsto. Maggiori informazioni sulla Vojvodina nelle prossime edizioni, poich� ho avuto delle riunioni a Novi Sad alcuni giorni fa.
Danubio: per quali tasche?
Fino a questo momento c'� soltanto un'assicurazione della UE di rimanere sul posto dopo tutte le promesse di un mucchio di soldi per la pulizia del Danubio. Ma, nuovo attacco alla nostra indipendenza, un francese � stato scelto come presidente della Commissione per questo lavoro. Non c'� dubbio che un'azienda occidentale otterr� la commessa per quel lavoro.
Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it Per contatti: bollettino@...
---
Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
segnalazione e commento ("for fair use only")
Per contributi e segnalazioni: jugocoord@...
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MICHEL COLLON
"Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"
- Kostunica, Djindjic, Perisic, V. Ilic
- Nuova strategia del SPS - Visita della CIA a Belgrado - Le sensazioni della gente ordinaria: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"
Kostunica ora sembra avere un atteggiamento pi� fermo nel provare ad avere un controllo pi� stretto sul resto dei suoi alleati del DOS... Per questo sta accusando Djindjic & Co. di scavalcare la sua autorit� (in relazione all'illegale cambio di gestione nelle imprese e nelle istituzioni). Gira la voce che le lotte nel DOS siano gi� iniziate, che Kostunica abbia chiesto a Vuk Obradovic (di cui si fida di pi�, cos� come di Perisic) di arrestare questi cambi di gestione illegali ed Obradovic sembra abbia rifiutato, affermando che tutto questo era necessario. Su questo Obradovic probabilmente ha informato il resto dei leaders in una riunione del DOS dove Kostunica non era presente... Velja Ilic (questo tizio di Cacak) sembra fosse arrabbiato con Kostunica, ed avrebbe detto "Non si vergogna?! Abbiamo fatto tutto questo lavoro, abbiamo allestito la sua campagna, lo abbiamo messo sulla poltrona presidenziale, ed ora ancora vuole trattare con loro (il SPS suppongo) con i guanti!" Perisic e Djindjic stanno facendo pressione su Kostunica per rimuovere il generale Pavkovic; Djindjic ha persino chiesto a Djukanovic di fare pressione su Kostunica per cambiare tutti i generali (poich� Kostunica non lo ascolterebbe). Stanotte il SPS ed il DOS avranno una riunione alle 22 per continuare a discutere su un governo di transizione. E' stato proposto che il SPS, il DOS, il SPO ed il SRS ne facciano parte. A mezzanotte incontreranno Milutinovic. La sessione della Repubblica Skupstina avr� luogo probabilmente sabato o domenica... Il problema � che i radicali stanno ancora pi� o meno rifiutandosi di cooperare... Il G17 � naturalmente assai contrario a questo tipo di governo di transizione, loro vogliono un governo d'esperti (e loro sarebbero gli ESPERTI, suppongo!).
La nuova strategia del SPS
Da parte del SPS, si prova a far partire l'operazione "rinnovamento". Una nuova leadership � stata formata, unendo il "vecchio" Milutinovic, che � stato presidente della Serbia, ed il "giovane" Zoran Andjelkovic. Ho incontrato personalmente quest'ultimo quando ho fatto un reportage in Kosovo, lo scorso febbraio. Come animatore del Centro per la Pace e la Tolleranza, stava prendendosi cura degli interessi delle vittime serbe dell'attuale pulizia etnica in Kosovo. Ha scritto un libro molto ben documentato su quei, cosiddetti, "Giorni del Terrore". Ora sta dando l'impressione di qualcuno molto interessato all'approccio umano ed al contatto con la gente comune. Nel SPS indubbiamente c'era qualcosa che non andava molto negli anni scorsi, provocando il suo declino com'� stato spiegato nella mia intervista con Jivadin Jovanovic. La discussione continua sul ruolo futuro di Milosevic nel partito.
La visita della CIA a Belgrado
Al domanda del mio articolo "Chi arriver� a Belgrado?", scritto marted� scorso, sulla visita di Hubert V�drine (ed altri) a Belgrado, potete rispondere: "l'uomo-chiave". L'ambasciatore degli Stati Uniti a Budapest, che visiter� anche Belgrado, � l'uomo-chiave perch� ha organizzato tutta questa manovra della CIA dall'Ungheria. Ora sta arrivando per incontrare i suoi subalterni.
Le sensazioni della gente comune
La gente comune pensa principalmente cose come questa: "Sostengo Kostunica, lui � onesto, ed il resto del DOS sono tutti i ladri e bastardi, particolarmente Djindjic." Dopo la prima ondata d'euforia passata, la gente � attualmente sbalordita nel vedere come i leaders del DOS (a parte Kostunica!) non stanno facendo esattamente ci� che era previsto dai programmi e stanno usando la forza anzich� la legge... Cos� ora i sostenitori del DOS si stanno chiedendo: "E' questo quello per cui ci siamo battuti? E qual'� la differenza fra gli ex ladri (SPS, YUL) ed i ladri attuali?" La gente oltretutto � confusa perch� avverte che ci sono delle dichiarazioni molto conflittuali tra Kostunica, il G17 e Djindjic da un lato e poi i socialisti del Montenegro e Djukanovic dall'altro, per non parlare delle dichiarazioni della NATO e dei funzionari della UE che sono sempre pi� attente e limitate... Nel frattempo, la gente sta vedendo pure che le sanzioni non sono state tolte tutte (solo i voli ed il petrolio, ma il petrolio non � mai arrivato dall'occidente e la JAT, le linee aeree jugoslave, ha gi� molti voli attivi da Belgrado, cos� che tutto questo non fa una grande differenza). Il G17 sta promettendo l'entrata nel FMI e, alla fine, l'entrata nella UE (che � una enorme, mostruosa bugia e la maggior parte dei serbi lo sa!), Djindjic sta assicurando il ritorno dell'esercito e della polizia in Kosovo, cosa che Kouchner continua a rifiutare, i prezzi delle merci nei negozi sono schizzati alle stelle in un paio di giorni... Cos� il popolo, vedendo tutto questo, si chiede: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"
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Il DOS in una coalizione contro natura con il SNP e senza elezioni?
* I negoziati tra DOS e SNP
* Vojvodina: iniziano le tensioni etniche. Un'altra divisione? * Danubio: per quali tasche?
I rappresentanti del DOS (Djindjic, Korac, Batic) ed il presidente Kostunica (in questo ordine) hanno discusso oggi con il Partito Nazionale Socialista del Montenegro della questione del governo federale. Erano concordi su alcune questioni principali. Quindi, possiamo concludere che il SNP sta per formare una coalizione con il DOS, e non con la sinistra serba, a livello federale. � vero che il SNP sta chiedendo di includere i rappresentanti di SPS nel governo federale, e che ricorda continuamente di far parte di una coalizione "etnica" con la sinistra serba, ma il DOS continua a rifiutarsi. C'� una questione molto importante: il popolo del Montenegro che ha votato per il SNP e per il presidente Milosevic, non per il DOS. Comunque non hanno votato per una coalizione tra DOS e SNP. Come abbiamo scritto precedentemente, questo potrebbe essere comunque politicamente suicida per i montenegrini del SNP di Bulatovic. Loro hanno rivinto le ultime elezioni schierandosi contro la destra e contro il partito filo-occidentale di Djukanovic. Come spiegheranno, il prossimo anno, il fatto che si schierano contro l'Occidente ed i partiti di destra alle elezioni in Montenegro e si alleano con lo stesso genere di partiti in Jugoslavia? Ci sarebbe ancor meno legalit� e legittimit� a livello di Repubblica di Serbia. Il DOS, anche senza elezioni e ovviamente ricattando il SPS, sta per impossessarsi del governo della Repubblica ancor prima delle elezioni di questo dicembre. Uno dei partiti pi� forti nell'attuale Parlamento della Repubblica - il Partito Radicale Serbo - si rifiuta di partecipare a questa soluzione. Pensano che darebbero legittimit� a tutte le attivit� illegali del DOS (assumendo la direzione di molte istituzioni e di altro...) tramite la partecipazione a questo governo. E, ancor di pi�, vogliono denunciare le responsabilit� della politica del DOS fino alle elezioni. Inoltre non pensano neppure che le prossime elezioni siano necessarie poich� il governo della Repubblica ha la maggioranza nel Parlamento. Il SPS ha accettato le trattative come unico modo mantenere la pace nelle strade. O ci possono essere altre idee?
Tensione etniche in Vojvodina
Ci sono alcune notizie di un peggioramento della situazione etnica in Vojvodina. Ci sono molte pi� bandiere croate e ungheresi, contrassegnate sulle case dei serbi nei villaggi multietnici, pi� minacce verso gli ungheresi che sono membri dei partiti ungheresi non nazionali, maggiore ostilit� verso i profughi serbi che vivono l�. Ho sentito che ci sono dei tentativi "per trattenere in Vojvodina i soldi della Vojvodina", ad esempio di non inviare le tasse per il budget comune della Repubblica Federale. Precedentemente, abbiamo scritto che il programma del DOS � completamente contraddittorio, mescolando insieme partiti unitaristi e quelli separatisti. Ma le prove stanno arrinvando ancora prima del previsto. Maggiori informazioni sulla Vojvodina nelle prossime edizioni, poich� ho avuto delle riunioni a Novi Sad alcuni giorni fa.
Danubio: per quali tasche?
Fino a questo momento c'� soltanto un'assicurazione della UE di rimanere sul posto dopo tutte le promesse di un mucchio di soldi per la pulizia del Danubio. Ma, nuovo attacco alla nostra indipendenza, un francese � stato scelto come presidente della Commissione per questo lavoro. Non c'� dubbio che un'azienda occidentale otterr� la commessa per quel lavoro.
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VESNA PESIC:
BISOGNA DISTRUGGERE L'SPS E SPARTIRE IL
KOSOVO IN ZONE ETNICAMENTE DISTINTE
---
I giorni 18, 19, 20 si e'
svolto a Torino un convegno sui Balcani organizzato dalla Fondazione
Agnelli a cui ho partecipato a nome dell'Ass. Naz. Slavisti. Vi mandero'
tutti gli appunti che ho preso ppena li avro' ribattuti al computer. Il
tenore degli interventi credo lo possiate immaginare fin da ora: saturnali
sul cadavere della Jugoslavia e liturgia liberista-europeista-atlantista in
tutte le salse. Ma qualcosa di interessante e' pure venuto fuori. Giudicate
voi e fatene l'uso che ritenete piu' opportuno.
Per ora vi mando una chicca: l'intervento della Pesic come saggio di
oratoria minacciosamente delirante. Se questa e' la piu' equilibrata della
coalizione DOS, chissa' gli altri. Credo che questa roba, opportunamente
"commentata", sara' illuminante per chiarire ai compagni che razza di gente
ha preso il potere a Belgrado.
Concludo segnalando che solo i brani virgolettati sono citazioni letterali.
Il resto comunque si discosta poco dall'originale ed e' solo una versione
piu' stringata.
Saluti
Guido Carpi
--------------------------------------
Dopo l'intervento dell'ex Presidente macedone K. Gligorov, contrassegnato
da un'appassionata denuncia alle pressioni internazionali contro la stessa
esistenza del proprio paese, prende la parola Vesna Pesic, che porta un
tono di ottimismo alla luce degli avvenimenti di Belgrado. Nell'analisi di
Pesic, le varie fasi della crisi in ex Jugoslavia sono state determinate
non tanto da fattori etnonazionali quanto, pi� semplicemente, dalla linea
politica costantemente perseguita da Milosevic, definita come consapevole
"politica della crisi".
"Ora che non c'e' pi� Milosevic", - perora la pasionaria serba - "non
dobbiamo pi� nasconderci, possiamo mostrare i nostri veri volti. Ad
esempio, si accusa Kustunica di essere un nazionalista. E perche' no? Forse
che Hashim Thaci non lo e'?"
Finche' Milosevic era al potere l'opposizione stessa aveva le mani legate,
non poteva avanzare proposte costruttive e perseguire la politica che
riteneva giusta, perche' questo avrebbe rafforzato proprio il dittatore di
Belgrado. Ora e' diverso: ora e' possibile mettere sul tavolo diverse
posizioni e vedere qual'e' la pi� valida. "Ad esempio, quando parliamo del
Kosovo, prima molte soluzioni non potevamo accettarle neanche noi, ma
adesso, se alcuni paesi della NATO dicono che si potrebbe dividere il
Kosovo in due parti, perche' no? Con Milosevic questa proposta non sarebbe
stata neanche presa in considerazione, ma ora, senza pi� questo tumore
cerebrale, se ne puo' parlare..."
Si trattava di un ancient re'gime militar poliziesco. Per decenni, quelli
dell'e'lite andavano in pensione e si stabilivano a Belgrado, che era piena
di questa gente, e Milosevic cercava di trovare le strategie per difendere
questa gente decrepita. Il trucco fu quello di inventarsi che eravamo "una
nazione a repentaglio", ossia sfogare all'esterno le magagne interne. Ma
quando si comincia a fare la guerra, essa sfugge di mano, si ingigantisce,
cosi' lui diceva: "Ecco, ci odiano! I Serbi sono in pericolo!" Per certi
versi era pure vero, ma a Milosevic in fondo faceva comodo.
Per il Kosovo e' stato diverso perche' da esterno il conflitto e' diventato
interno, e noi siamo riusciti a rompere questo schema che tante volte aveva
funzionato: "La gente pensava che Milosevic e l'esercito potessero
difenderli, ma quando siamo stati sconfitti in Kosovo e abbiamo corso il
rischio di essere occupati militarmente, tutti hanno capito che non era
vero".
Dal 1996-97 Milosevic aveva perso la sua legittimazione. Fino ad allora
c'erano organismi democratici e nessuno era in prigione, ma poi le cose
cambiarono: repressione, desaparecidos (es. Stambolic). Quest'anno abbiamo
avuto pi� di 2000 persone in prigione, ma cio' non ha fatto che logorare
ulteriormente il consenso. "La gente ha capito che non era la NATO il
nemico. E' vero, ci avevano bombardato, ma come si potevano vedere gli
Americani come nemici? Gli Albanesi si che si potevano vedere come nemici,
ma gli Americani..."
La gente si stanco' di queste storie che qualcuno voleva distruggerci,
cominciammo a lottare e quando ci trovammo a scegliere fra cambiamento e
conservazione la gente fece la scelta giusta. "Posso garantirvi io che ora
tutto sara' pi� facile! Non ci sara' pi� violenza e instabilita', ne' la
devastazione delle istituzioni (intendo quelle serbe, perche' in Montenegro
e' da tre anni che hanno un governo nuovo): non ci sono giudici, manager,
nulla funziona, lo stipendio medio e' di 90 DM, non ci sono giornalisti,
non ci sono programmi, mancano proprio le persone..."
In questo periododi due mesi fino alle elezioni di dicembre in Serbia
dobbiamo creare una discontinuita' totale col regime passato. "Milosevic ha
salvato bene o male la vita, ha ancora le guardie del corpo e forse qualche
carro armato. Bisogna vigilare... Io non accetterei che l'ex partito di
Milosevic venga trattato come in Inghilterra: andrebbe smantellata del
tutto come organizzazione criminale e malefica. Costoro vanno distrutti,
devono sparire dal nostro orizzonte".
Conclusione in tono maggiore: "Cercheremo di risolvere i problemi in un
modo amichevole e creativo che non avevamo trovato finora".
Durante il dibattito chiedono alla Pesic perche' secondo lei in giugno
Milosevic abbia fatto gli emendamenti alla Costituzione, rischiando cosi'
di venir battuto. Si levano voci sconcertate di fronte a una terminologia
poco "democratica", come "eliminare", "distruggere" uomini e partiti (ma
c'e' anche chi fa paragoni con l'Italia del 1946, quando "un'intera classe
dirigente fu epurata e venne fuori un nuovo ordine democratico").
Stefano Bianchini si dice colpito dal fatto che "ora si possa parlare di
spartizione del Kosovo". Milosevic o non Milosevic, un simile passo
rimetterebbe in discussione tutti i confini della regione e si
rifletterebbe in modo drammatico in Bosnia e in Macedonia. Quella dei
confini e' una politica delicata da costruire su base regionale.
Inoltre, Bianchini si dice scettico di fronte alle reali possibilita' del
nuovo governo di operare una "chiara rottura" col passato. Cio'
significherebbe dire al popolo che tutta la politica dall'1987 ora e'
stata sbagliata. Stipe Mesic ci sta provando in Croazia ma incontra grandi
difficolta', e per certi versi e' in una posizione migliore rispetto a
Kustunica. Infatti nella base elettorale di quest'ultimo sono largamente
presenti anche coloro che volevano punire Milosevic per aver perso Krajna,
Bosnia e Kosovo.
Replica della Pesic. Milosevic ha cambiato la costituzione e ha accettato
di andare a elezioni subito perche' rimanendo in carica fino al giugno 2001
avrebbe dato pi� tempo all'opposizione per organizzarsi, e non si aspettava
la scesa in campo cosi' tempestiva di Kustunica.
"Metafisica della dittatura": il dittatore prova il bisogno ciclico di
rinnovarsi, cambiar pelle, ringiovanire. Essere rieletto per altri quattro
anni direttamente dal popolo invece che dal parlamento avrebbe lanciato al
mondo esterno un messaggio molto forte. I dittatori sono persone isolate
dal mondo e dal popolo: tutti sapevano che avrebbe vinto Kustunica, tranne
Milosevic. Kustunica era molto difficile da battere perche' aveva posizioni
in un certo senso molto simili a Milosevic: si preoccupava del Kosovo, dei
Serbi, agitava un certo nazionalismo, etc. Infatti Milosevic attaccava pi�
volentieri Djindjic, pi� scopertamente filooccidentale.
"A chi importa che l'Albania sia grande o piccola? Per me e' la stessa
cosa. Il Kosovo diviso? Perche' no? Se questo si ripercuote sulla
Macedonia, e' un problema che riguarda i rapporti fra la Macedonia e gli
Stati Uniti". Il Kosovo e' un carico troppo grosso per la Serbia. E' meglio
ed e' anche pi� equo darne un pezzo all'Albania. Se la Serbia riterra'
questo positivo per se', lo faremo. Non possiamo farci carico dei problemi
della Macedonia.
Sul fatto di "dire la verita' al popolo". Bisognera' avere un po' di
sostegno dai mass media e dalla comunita' internazionale, perche' alla
gente non piace sentire la verita', ma "se voi ci spingete un po'
riusciremo a fare trasparenza".
"Io non ho detto che bisogna eliminare fisicamente i socialisti, anche se
tutti quelli che siedono li' in Parlamento sono dei criminali". I servizi
segreti tedeschi hanno rivelato che "quelli" hanno rubato e messo
all'estero centinaia di milioni. "Non voglio andare in giro con una pistola
ad ammazzare questo centinaio di persone. Va bene: non linciamoli, pero' in
galera ci devono andare. Non auspico nulla che non sia del tutto legale".
---
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I giorni 18, 19, 20 si e'
svolto a Torino un convegno sui Balcani organizzato dalla Fondazione
Agnelli a cui ho partecipato a nome dell'Ass. Naz. Slavisti. Vi mandero'
tutti gli appunti che ho preso ppena li avro' ribattuti al computer. Il
tenore degli interventi credo lo possiate immaginare fin da ora: saturnali
sul cadavere della Jugoslavia e liturgia liberista-europeista-atlantista in
tutte le salse. Ma qualcosa di interessante e' pure venuto fuori. Giudicate
voi e fatene l'uso che ritenete piu' opportuno.
Per ora vi mando una chicca: l'intervento della Pesic come saggio di
oratoria minacciosamente delirante. Se questa e' la piu' equilibrata della
coalizione DOS, chissa' gli altri. Credo che questa roba, opportunamente
"commentata", sara' illuminante per chiarire ai compagni che razza di gente
ha preso il potere a Belgrado.
Concludo segnalando che solo i brani virgolettati sono citazioni letterali.
Il resto comunque si discosta poco dall'originale ed e' solo una versione
piu' stringata.
Saluti
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esistenza del proprio paese, prende la parola Vesna Pesic, che porta un
tono di ottimismo alla luce degli avvenimenti di Belgrado. Nell'analisi di
Pesic, le varie fasi della crisi in ex Jugoslavia sono state determinate
non tanto da fattori etnonazionali quanto, pi� semplicemente, dalla linea
politica costantemente perseguita da Milosevic, definita come consapevole
"politica della crisi".
"Ora che non c'e' pi� Milosevic", - perora la pasionaria serba - "non
dobbiamo pi� nasconderci, possiamo mostrare i nostri veri volti. Ad
esempio, si accusa Kustunica di essere un nazionalista. E perche' no? Forse
che Hashim Thaci non lo e'?"
Finche' Milosevic era al potere l'opposizione stessa aveva le mani legate,
non poteva avanzare proposte costruttive e perseguire la politica che
riteneva giusta, perche' questo avrebbe rafforzato proprio il dittatore di
Belgrado. Ora e' diverso: ora e' possibile mettere sul tavolo diverse
posizioni e vedere qual'e' la pi� valida. "Ad esempio, quando parliamo del
Kosovo, prima molte soluzioni non potevamo accettarle neanche noi, ma
adesso, se alcuni paesi della NATO dicono che si potrebbe dividere il
Kosovo in due parti, perche' no? Con Milosevic questa proposta non sarebbe
stata neanche presa in considerazione, ma ora, senza pi� questo tumore
cerebrale, se ne puo' parlare..."
Si trattava di un ancient re'gime militar poliziesco. Per decenni, quelli
dell'e'lite andavano in pensione e si stabilivano a Belgrado, che era piena
di questa gente, e Milosevic cercava di trovare le strategie per difendere
questa gente decrepita. Il trucco fu quello di inventarsi che eravamo "una
nazione a repentaglio", ossia sfogare all'esterno le magagne interne. Ma
quando si comincia a fare la guerra, essa sfugge di mano, si ingigantisce,
cosi' lui diceva: "Ecco, ci odiano! I Serbi sono in pericolo!" Per certi
versi era pure vero, ma a Milosevic in fondo faceva comodo.
Per il Kosovo e' stato diverso perche' da esterno il conflitto e' diventato
interno, e noi siamo riusciti a rompere questo schema che tante volte aveva
funzionato: "La gente pensava che Milosevic e l'esercito potessero
difenderli, ma quando siamo stati sconfitti in Kosovo e abbiamo corso il
rischio di essere occupati militarmente, tutti hanno capito che non era
vero".
Dal 1996-97 Milosevic aveva perso la sua legittimazione. Fino ad allora
c'erano organismi democratici e nessuno era in prigione, ma poi le cose
cambiarono: repressione, desaparecidos (es. Stambolic). Quest'anno abbiamo
avuto pi� di 2000 persone in prigione, ma cio' non ha fatto che logorare
ulteriormente il consenso. "La gente ha capito che non era la NATO il
nemico. E' vero, ci avevano bombardato, ma come si potevano vedere gli
Americani come nemici? Gli Albanesi si che si potevano vedere come nemici,
ma gli Americani..."
La gente si stanco' di queste storie che qualcuno voleva distruggerci,
cominciammo a lottare e quando ci trovammo a scegliere fra cambiamento e
conservazione la gente fece la scelta giusta. "Posso garantirvi io che ora
tutto sara' pi� facile! Non ci sara' pi� violenza e instabilita', ne' la
devastazione delle istituzioni (intendo quelle serbe, perche' in Montenegro
e' da tre anni che hanno un governo nuovo): non ci sono giudici, manager,
nulla funziona, lo stipendio medio e' di 90 DM, non ci sono giornalisti,
non ci sono programmi, mancano proprio le persone..."
In questo periododi due mesi fino alle elezioni di dicembre in Serbia
dobbiamo creare una discontinuita' totale col regime passato. "Milosevic ha
salvato bene o male la vita, ha ancora le guardie del corpo e forse qualche
carro armato. Bisogna vigilare... Io non accetterei che l'ex partito di
Milosevic venga trattato come in Inghilterra: andrebbe smantellata del
tutto come organizzazione criminale e malefica. Costoro vanno distrutti,
devono sparire dal nostro orizzonte".
Conclusione in tono maggiore: "Cercheremo di risolvere i problemi in un
modo amichevole e creativo che non avevamo trovato finora".
Durante il dibattito chiedono alla Pesic perche' secondo lei in giugno
Milosevic abbia fatto gli emendamenti alla Costituzione, rischiando cosi'
di venir battuto. Si levano voci sconcertate di fronte a una terminologia
poco "democratica", come "eliminare", "distruggere" uomini e partiti (ma
c'e' anche chi fa paragoni con l'Italia del 1946, quando "un'intera classe
dirigente fu epurata e venne fuori un nuovo ordine democratico").
Stefano Bianchini si dice colpito dal fatto che "ora si possa parlare di
spartizione del Kosovo". Milosevic o non Milosevic, un simile passo
rimetterebbe in discussione tutti i confini della regione e si
rifletterebbe in modo drammatico in Bosnia e in Macedonia. Quella dei
confini e' una politica delicata da costruire su base regionale.
Inoltre, Bianchini si dice scettico di fronte alle reali possibilita' del
nuovo governo di operare una "chiara rottura" col passato. Cio'
significherebbe dire al popolo che tutta la politica dall'1987 ora e'
stata sbagliata. Stipe Mesic ci sta provando in Croazia ma incontra grandi
difficolta', e per certi versi e' in una posizione migliore rispetto a
Kustunica. Infatti nella base elettorale di quest'ultimo sono largamente
presenti anche coloro che volevano punire Milosevic per aver perso Krajna,
Bosnia e Kosovo.
Replica della Pesic. Milosevic ha cambiato la costituzione e ha accettato
di andare a elezioni subito perche' rimanendo in carica fino al giugno 2001
avrebbe dato pi� tempo all'opposizione per organizzarsi, e non si aspettava
la scesa in campo cosi' tempestiva di Kustunica.
"Metafisica della dittatura": il dittatore prova il bisogno ciclico di
rinnovarsi, cambiar pelle, ringiovanire. Essere rieletto per altri quattro
anni direttamente dal popolo invece che dal parlamento avrebbe lanciato al
mondo esterno un messaggio molto forte. I dittatori sono persone isolate
dal mondo e dal popolo: tutti sapevano che avrebbe vinto Kustunica, tranne
Milosevic. Kustunica era molto difficile da battere perche' aveva posizioni
in un certo senso molto simili a Milosevic: si preoccupava del Kosovo, dei
Serbi, agitava un certo nazionalismo, etc. Infatti Milosevic attaccava pi�
volentieri Djindjic, pi� scopertamente filooccidentale.
"A chi importa che l'Albania sia grande o piccola? Per me e' la stessa
cosa. Il Kosovo diviso? Perche' no? Se questo si ripercuote sulla
Macedonia, e' un problema che riguarda i rapporti fra la Macedonia e gli
Stati Uniti". Il Kosovo e' un carico troppo grosso per la Serbia. E' meglio
ed e' anche pi� equo darne un pezzo all'Albania. Se la Serbia riterra'
questo positivo per se', lo faremo. Non possiamo farci carico dei problemi
della Macedonia.
Sul fatto di "dire la verita' al popolo". Bisognera' avere un po' di
sostegno dai mass media e dalla comunita' internazionale, perche' alla
gente non piace sentire la verita', ma "se voi ci spingete un po'
riusciremo a fare trasparenza".
"Io non ho detto che bisogna eliminare fisicamente i socialisti, anche se
tutti quelli che siedono li' in Parlamento sono dei criminali". I servizi
segreti tedeschi hanno rivelato che "quelli" hanno rubato e messo
all'estero centinaia di milioni. "Non voglio andare in giro con una pistola
ad ammazzare questo centinaio di persone. Va bene: non linciamoli, pero' in
galera ci devono andare. Non auspico nulla che non sia del tutto legale".
---
Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
> http://digilander.iol.it/lajugoslaviavivra
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono il Coordinamento, ma vengono
fatti circolare per il loro contenuto informativo al solo scopo di
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