Informazione
http://www.contropiano.org/Retedeicomunisti/
doc/DOC_SULLA_GUERRA_CONTRO_JUGOSLAVIA.htm
I comunisti jugoslavi e la guerra
"Difendendo la Jugoslavia difendiamo la libertà di tutta l'umanità"
di Branko Kitanovic (*)
Riportiamo larga parte dell 'intervento di Branko Kitanovic
svolto al seminario internazionale di Bruxelles su
"L'imperialismo porta la guerra
(...) L'espansione del nuovo fascismo nella variante di Clinton, è
stata elaborata nel quadro della filosofia del cosiddetto "nuovo
ordine mondiale". Questa espansione è diventata particolarmente
brutale ed arrogante dopo la scomparsa del bipolarismo nel mondo
ovvero dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
L'imperialismo di oggi ossia la globalizzazione pretende la
sottomissione globale del pianeta a favore degli interessi finanziari
del capitale occidentale ossia delle compagnie multinazionali che
non riconoscono alcuna frontiera o sovranità nazionale.
I paesi della NATO, con gli stati Uniti in testa - paesi che
rappresentano quasi 700 milioni di persone - vogliono creare un
protettorato neocoloniale ed opprimere il resto dell'umanità che ha
una popolazione nove volte più numerosa. Ciò significa che un
nono della popolazione mondiale è nelle mani di una cricca
insignificante di grandi società transnazionali.
La Jugoslavia vittima del "Nuovo Ordine Mondiale"
L'espansione del "nuovo ordine mondiale" si disfingue per l'uso
delle forza e la distruzione senza clemenza di chiunque vi si
opponga. La colpa principale della disgregazione della Federazione
Jugoslava è degli imperialisti e delle loro quinte colonne. Ma la
maggioranza della popolazione vi si oppone fermamente con la
fratellanza tra Serbi e Montengrini uniti nella Repubblica
Jugoslava. Nonostante tutto, la Jugoslavia è oggi il paese più a
sinistra dell'Europa ed è per questo che è diventato il bersaglio
dell'aggressione della NATO che vuole distruggere tutto ciò che
rimane del socialismo nel nostro continente.
La seconda ragione di questa aggressione della NATO è quello di
voler installare un governo vassallo in Jugoslavia piuttosto che
ritornare all'epoca del potere comunista in Russia, Bielorussia,
Ucraina e negli altri Stati dell'Ex URSS. Per questo vogliono
occupare il Kosovo - regione centrale dei Balcani - per
frammentare cosi la Jugoslavia, trasformarla in uno
Stato-fantoccio e installare sul suo territorio delle basi militari.
In questo modo la Russia sarà privata di un accesso al Mediterraneo
attraverso il Mare Adriatico. Ed è per questo che sono stati
esasperati al massimo i problemi esistenti tra i Serbi e gli albanesi
che vivono in Kosovo.
(...) Alla vigilia e durante l'aggressione della NATO contro la
Jugoslavia, è miracolosamente apparsa una macchina di
propaganda cento volte più potente di quella di Hitler e Goebbels.
La NATO sta assassinando bestialmente migliaia di persone e sta
distruggendo la Jugoslavia per "difendere gli interessi degli albanesi
e dei serbi e proteggere i loro diritti umani" . Ma se il diritto
umano più essenziale è il diritto alla vita, in nessun paese del
mondo tale diritto viene violato come negli Stati Uniti. In questo
paese la vita umana è la meno protetta. Gli USA sono al primo
posto per uccisioni, criminalità, droga, numero di detenuti. Per
questo è uno dei rari paesi che non ha sottoscritto la dichiarazione
integrale dei diritti dell'uomo.
Uggi negli Stati Uniti ci sono più serbi di quanti albanesi ci siano
in Jugoslavia. Secondo la logica della NATO, la Jugoslavia avrebbe
il diritto di esigere la fondazione di uno stato jugoslavo
indipendente nel Texas o nel Michigan.
I criteri degli Stati Uniti confermano che solo coloro che
rispondono agli interessi dell'imperialismo e degli americani sono
giusti ed accettabili.
Mai nella storia l'imperialismo ha protetto gli interessi reali dei
popoli e la loro lotta per l'indipendenza e la libertà.
Il criterio principale secondo il quale viene giudicato chi ha ragione
e chi no è stata e sarà sempre la questione di "chi sostiene gli Stati
Uniti e i loro satelliti in Europa".
Attualmente essi sostengono i separatisti albanesi in Kosovo
ovvero le bande di trafficanti di droga al servizio della NATO che
assassinano soprattutto i civili. Solamente il 5% delle loro vittime
sono militari. Ma la NATO sta pagando duramente la sua
invasione della Jugoslavia. Nella difesa della nostra patria, i
soldati hanno abbattuto 60 aerei tra i più sofisticati, 9 elicotteri e
circa i 60 missili Tomahawk, decine di piloti ed istruttori sono stati
catturati e circa i 50 soldati sono stati uccisi. Voglio chiarire che
noi non vogliamo in alcun modo uccidere uomini francesi, turchi,
italiani, spagnoli, americani, inglesi o tedeschi, ma non abbiamo
altra scelta perchè la nostra patria è bombardata dagli interessi
dell'imperialismo. In stretto senso militare possiamo affermare che
il deficit di armi moderne delle truppe jugoslave si sta rivelando
molto più efficace di quelle delle truppe della NATO.
Oggi la difesa della patria è la priorità
Noi stiamo proteggendo la libertà, l'indipendenza e il progresso e
nonostante tutte le sofferenze e le perdite siamo sicuri di vincere.
La Jugoslavia sostiene la pace, tutto il nostro popolo sostiene il
governo patriottico di Slobodan Milosevic, il numero di traditori è
insignificante. Anche se il nostro partito, il Nuovo Partito
Comunista Jugoslavo, un partito marxista-leninista, ha un altro
punto di vista su ciò che concerne gli aspetti essenziali del governo
Milosevic, riteniamo che questo oggi sia un nostro problema
interno e che la protezione della patria sia la cosa più importante.
Nel nostro partito c'è un considerevole numero di albanesi del
Kosovo che però si oppongono alla NATO, una NATO che nel
Kosovo ha assassinato più albanesi che i serbi. Noi non
permetteremo mai alla NATO di installare le sue basi militari in
Kosovo, saranno ben accettati solo degli osservatori internazionali
disarmati di nazionalità russa, cinese, cubana, coreana, ucraina,
bielorussa e di altri paesi neutrali.
Non accetteremo mai la fondazione nel Kosovo di uno
Stato-fantoccio dei separatisti albanesi ovvero un protettorato
americano. Noi vogliamo un mondo giusto ed una vita veramente
uguale per i Serbi, gli Albanesi e le altre nazionalità sorelle del
Kosovo, vogliamo cioè una grande autonomia in questa provincia
serba del sud. Per questo gli USA e i loro satelliti non devono farsi
illusioni. Noi e la maggioranza progressista degli albanesi agiremo
insieme. I missili, le bombe e la brutale aggressione non ci faranno
mai capitolare.
Oggi la Jugoslavia, domani la Bulgaria, la Russia, la Cina...
Noi facciamo appello a tutte le forze progressiste del mondo e
innanzitutto ai comunisti di sostenere attivamente e con tutto il
cuore la giusta lotta del popolo iugoslavo. I comunisti hanno
provocato un certo esito della Seconda Guerra Mondiale e ad esso
devono riferimento anche oggi. I comunisti devono smascherare le
menzogne della propaganda della' NATO e ristabilire la verità.
I mass media occidentali mentono, trattando come ignoranti
miliardi di persone sulla politica criminale e l'aggressione della
NATO contro la Jugoslavia, ma anche sui risultati della guerra.
Ma è del tutto inutile parlare di morale a coloro che non la
possiedono.
Se le forze progressiste del mondo non sconfiggeranno gli
aggressori della NATO oggi, domani le vittime dell'aggressione
saranno la Bulgaria, l'Ucraina, la Russia, la Bielorussia, la Cina, la
Corea Di fronte ad una Terza Guerra Mondiale che rischia di
cominciare, dobbiamo organizzare tutte le forze progressiste in una
unione per impedire alla NATO di continuare la sua espansione e i
suoi piani aggressivi. E' necessario un fronte internazionale di
difesa della Jugoslavia.
Vincerà chi lotta, chi non si metterà mai in ginocchio davanti ai
diktat dell'imperialismo, chi non abbasserà la testa di fronte alla
violenza ed ai violenti.
La Jugoslavia, battendosi per la sua libertà si batte per la libertà
di tutta l'umanità. Noi cerchiamo il sostegno di tutti coloro che
difendono la libertà.
(*) Segretario Generale del Nuovo Partito Comunista Jugoslavo (NKPJ)
doc/DOC_SULLA_GUERRA_CONTRO_JUGOSLAVIA.htm
I comunisti jugoslavi e la guerra
"Difendendo la Jugoslavia difendiamo la libertà di tutta l'umanità"
di Branko Kitanovic (*)
Riportiamo larga parte dell 'intervento di Branko Kitanovic
svolto al seminario internazionale di Bruxelles su
"L'imperialismo porta la guerra
(...) L'espansione del nuovo fascismo nella variante di Clinton, è
stata elaborata nel quadro della filosofia del cosiddetto "nuovo
ordine mondiale". Questa espansione è diventata particolarmente
brutale ed arrogante dopo la scomparsa del bipolarismo nel mondo
ovvero dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
L'imperialismo di oggi ossia la globalizzazione pretende la
sottomissione globale del pianeta a favore degli interessi finanziari
del capitale occidentale ossia delle compagnie multinazionali che
non riconoscono alcuna frontiera o sovranità nazionale.
I paesi della NATO, con gli stati Uniti in testa - paesi che
rappresentano quasi 700 milioni di persone - vogliono creare un
protettorato neocoloniale ed opprimere il resto dell'umanità che ha
una popolazione nove volte più numerosa. Ciò significa che un
nono della popolazione mondiale è nelle mani di una cricca
insignificante di grandi società transnazionali.
La Jugoslavia vittima del "Nuovo Ordine Mondiale"
L'espansione del "nuovo ordine mondiale" si disfingue per l'uso
delle forza e la distruzione senza clemenza di chiunque vi si
opponga. La colpa principale della disgregazione della Federazione
Jugoslava è degli imperialisti e delle loro quinte colonne. Ma la
maggioranza della popolazione vi si oppone fermamente con la
fratellanza tra Serbi e Montengrini uniti nella Repubblica
Jugoslava. Nonostante tutto, la Jugoslavia è oggi il paese più a
sinistra dell'Europa ed è per questo che è diventato il bersaglio
dell'aggressione della NATO che vuole distruggere tutto ciò che
rimane del socialismo nel nostro continente.
La seconda ragione di questa aggressione della NATO è quello di
voler installare un governo vassallo in Jugoslavia piuttosto che
ritornare all'epoca del potere comunista in Russia, Bielorussia,
Ucraina e negli altri Stati dell'Ex URSS. Per questo vogliono
occupare il Kosovo - regione centrale dei Balcani - per
frammentare cosi la Jugoslavia, trasformarla in uno
Stato-fantoccio e installare sul suo territorio delle basi militari.
In questo modo la Russia sarà privata di un accesso al Mediterraneo
attraverso il Mare Adriatico. Ed è per questo che sono stati
esasperati al massimo i problemi esistenti tra i Serbi e gli albanesi
che vivono in Kosovo.
(...) Alla vigilia e durante l'aggressione della NATO contro la
Jugoslavia, è miracolosamente apparsa una macchina di
propaganda cento volte più potente di quella di Hitler e Goebbels.
La NATO sta assassinando bestialmente migliaia di persone e sta
distruggendo la Jugoslavia per "difendere gli interessi degli albanesi
e dei serbi e proteggere i loro diritti umani" . Ma se il diritto
umano più essenziale è il diritto alla vita, in nessun paese del
mondo tale diritto viene violato come negli Stati Uniti. In questo
paese la vita umana è la meno protetta. Gli USA sono al primo
posto per uccisioni, criminalità, droga, numero di detenuti. Per
questo è uno dei rari paesi che non ha sottoscritto la dichiarazione
integrale dei diritti dell'uomo.
Uggi negli Stati Uniti ci sono più serbi di quanti albanesi ci siano
in Jugoslavia. Secondo la logica della NATO, la Jugoslavia avrebbe
il diritto di esigere la fondazione di uno stato jugoslavo
indipendente nel Texas o nel Michigan.
I criteri degli Stati Uniti confermano che solo coloro che
rispondono agli interessi dell'imperialismo e degli americani sono
giusti ed accettabili.
Mai nella storia l'imperialismo ha protetto gli interessi reali dei
popoli e la loro lotta per l'indipendenza e la libertà.
Il criterio principale secondo il quale viene giudicato chi ha ragione
e chi no è stata e sarà sempre la questione di "chi sostiene gli Stati
Uniti e i loro satelliti in Europa".
Attualmente essi sostengono i separatisti albanesi in Kosovo
ovvero le bande di trafficanti di droga al servizio della NATO che
assassinano soprattutto i civili. Solamente il 5% delle loro vittime
sono militari. Ma la NATO sta pagando duramente la sua
invasione della Jugoslavia. Nella difesa della nostra patria, i
soldati hanno abbattuto 60 aerei tra i più sofisticati, 9 elicotteri e
circa i 60 missili Tomahawk, decine di piloti ed istruttori sono stati
catturati e circa i 50 soldati sono stati uccisi. Voglio chiarire che
noi non vogliamo in alcun modo uccidere uomini francesi, turchi,
italiani, spagnoli, americani, inglesi o tedeschi, ma non abbiamo
altra scelta perchè la nostra patria è bombardata dagli interessi
dell'imperialismo. In stretto senso militare possiamo affermare che
il deficit di armi moderne delle truppe jugoslave si sta rivelando
molto più efficace di quelle delle truppe della NATO.
Oggi la difesa della patria è la priorità
Noi stiamo proteggendo la libertà, l'indipendenza e il progresso e
nonostante tutte le sofferenze e le perdite siamo sicuri di vincere.
La Jugoslavia sostiene la pace, tutto il nostro popolo sostiene il
governo patriottico di Slobodan Milosevic, il numero di traditori è
insignificante. Anche se il nostro partito, il Nuovo Partito
Comunista Jugoslavo, un partito marxista-leninista, ha un altro
punto di vista su ciò che concerne gli aspetti essenziali del governo
Milosevic, riteniamo che questo oggi sia un nostro problema
interno e che la protezione della patria sia la cosa più importante.
Nel nostro partito c'è un considerevole numero di albanesi del
Kosovo che però si oppongono alla NATO, una NATO che nel
Kosovo ha assassinato più albanesi che i serbi. Noi non
permetteremo mai alla NATO di installare le sue basi militari in
Kosovo, saranno ben accettati solo degli osservatori internazionali
disarmati di nazionalità russa, cinese, cubana, coreana, ucraina,
bielorussa e di altri paesi neutrali.
Non accetteremo mai la fondazione nel Kosovo di uno
Stato-fantoccio dei separatisti albanesi ovvero un protettorato
americano. Noi vogliamo un mondo giusto ed una vita veramente
uguale per i Serbi, gli Albanesi e le altre nazionalità sorelle del
Kosovo, vogliamo cioè una grande autonomia in questa provincia
serba del sud. Per questo gli USA e i loro satelliti non devono farsi
illusioni. Noi e la maggioranza progressista degli albanesi agiremo
insieme. I missili, le bombe e la brutale aggressione non ci faranno
mai capitolare.
Oggi la Jugoslavia, domani la Bulgaria, la Russia, la Cina...
Noi facciamo appello a tutte le forze progressiste del mondo e
innanzitutto ai comunisti di sostenere attivamente e con tutto il
cuore la giusta lotta del popolo iugoslavo. I comunisti hanno
provocato un certo esito della Seconda Guerra Mondiale e ad esso
devono riferimento anche oggi. I comunisti devono smascherare le
menzogne della propaganda della' NATO e ristabilire la verità.
I mass media occidentali mentono, trattando come ignoranti
miliardi di persone sulla politica criminale e l'aggressione della
NATO contro la Jugoslavia, ma anche sui risultati della guerra.
Ma è del tutto inutile parlare di morale a coloro che non la
possiedono.
Se le forze progressiste del mondo non sconfiggeranno gli
aggressori della NATO oggi, domani le vittime dell'aggressione
saranno la Bulgaria, l'Ucraina, la Russia, la Bielorussia, la Cina, la
Corea Di fronte ad una Terza Guerra Mondiale che rischia di
cominciare, dobbiamo organizzare tutte le forze progressiste in una
unione per impedire alla NATO di continuare la sua espansione e i
suoi piani aggressivi. E' necessario un fronte internazionale di
difesa della Jugoslavia.
Vincerà chi lotta, chi non si metterà mai in ginocchio davanti ai
diktat dell'imperialismo, chi non abbasserà la testa di fronte alla
violenza ed ai violenti.
La Jugoslavia, battendosi per la sua libertà si batte per la libertà
di tutta l'umanità. Noi cerchiamo il sostegno di tutti coloro che
difendono la libertà.
(*) Segretario Generale del Nuovo Partito Comunista Jugoslavo (NKPJ)
[L'AMICO AMERICANO / 4: Le lobby pan-albanesi hanno ricevuto dagli USA
aiuti per tre miliardi di dollari: piu' o meno 30 volte la somma
destinata alla RF di Jugoslavia... CNJ]
http://www.svedok.co.yu/
"Svedok", N°339, 21/1/2003
KOSMET
Zahvaljujuci hrpama siptarskih dolara u delu politickih krugova
SAD siri se ideja o nezavisnoj drzavi na podrucju Kosova i
Metohije, zvanicni Vasington, ipak, podrzava evropski koncept
nemenjanja granica
ALBANCI U LOBIRANJE ULOZILI
TRI MILIJARDE $, 30 PUTA VISE
OD AMERICKE POMOCI JUGOSLAVIJI
Gordana BULATOVIC
Da je direktor Balkanske inicijative u americkom Institutu za
mir, Danijel Server, dao pravu procenu kada je nedavno rekao da
pregovori o konacnom statusu Kosmeta nisu daleko, potvrdio je i
srpski premijer Zoran Djindjic koji je, potpuno nenadano, prosle
nedelje novinarima rekao: "Kosovo polako prerasta u drzavu.
Nemamo vise vremena da cekamo, vec moramo odmah da udjemo
u raspravu o statusu juzne pokrajine".
Lobiranje "za" i "protiv" nezavisnog Kosmeta pocelo je davno.
Mada, mora se priznati, Albanci, zagovornici ideje "Kosovo -
republika" u realizaciju svog cilja ulozili su mnogo vise godina i,
naravno, novca. Srbija, uljuljkana floskulama tipa "Kosovo je
nase", ozbiljnost siptarske ideje shvatila je, reklo bi se, prekasno.
Sa prvim bombama NATO avijacije bacenim na njenu teritoriju.
Prema izvestaju americke tajne sluzbe CIA, Albanci su, do
sada, za lobiranje u SAD ulozile preko tri milijarde dolara, s ciljem
da Kosovo postane nezavisno. Poredjenja radi, taj iznos je oko 30
puta veci od godisnje americke pomoci nasoj zemlji.
Zato i ne cudi sto je u americkim politickim krugovima
izuzetno rasprostanjena ideja o stvaranju nezavisne drzave na
podrucju juzne srpske pokrajine. Istina, zvanicni Vasington ovakvo
raspolozenje apsolutno negira. Portparol Stejt departmenta, Ricard
Baucer, tvrdi da ce Amerika insistirati na doslednoj primeni
Rezolucije SB UN 1244. Kako tvrde svetski vojno-politicki
analiticari, za ovakav stav zvanicne Amerike postoje dva razloga.
Prvo, prema izvestajima americke misije u Pristini lokalna uprava
jos nije zazivela, privreda ne funkcionise, planirana privatizacija se
ne odvija ocekivanim tempom, kosovskim drustvom vlada
korupcija, dok o povratku izbeglog srpskog i ostalog nealbanskog
zivlja nema ni govora.
Na dijalogu Pristine sa Beogradom, Amerikanci pocinju da
insistiraju, tvrde vojno-politicki analiticari i zbog sto
kvalitetnijeg priblizavanja evropskim partnerima. Njihova podrska
posle 11. septembra 2001. i aktuelnog plana intervencije na Irak,
Amerikancima je preko potrebna. Zato odustaju, bez mnogo
pompe, od nekadasnjeg "americkog plana za Kosovo", koji je
podrazumevao stvaranje multietnicke drzave. Istina, sa tako malim
brojem zitelja nealbanaca koji bi brojcano mogli da se podvedu pod
"izuzetak", a politicki, u poznato "pa, izuzetak potvrdjuje pravilo".
"Plan za Kosovo" podrazumevao je i odricanje od nekadasnjih
americkih miljenika, pripadnika OVK i davanje podrske umerenim
albanskim intelektualcima koji bi imali potencijal da pokrenu
privredu, vrate poverenje u institucije i povecaju bezbednost
radjana.
Medjutim, posle jasno iznetog stava Evropljana o Kosmetu, a
njihov koncept je dijametralno suprotan americkom, i stav Bele
kuce se menja. Od multietnicke drzave Kosovo, SAD dolaze do
toga da je, trenutno, najbolje zadrzati status kvo u pokrajini. Vrlo
je moguce da ovaj stav napreduje do ideje o Kosmetu kao delu jedne
federalne jedinice u okviru zajednice Srbije i Crne Gore. Jer,
Evropa, trenutno, gleda na Balkan iz malo drugacije perspektive
nego do 2000. godine.
Medjutim, albanski, dobro placeni, lobisti ne odustaju. Iako je
jula prosle godine propao pokusaj dvojice americkih kongresmena,
republikanca Bendzamina Gilmana i demokrate Toma Lantosa,
obojice clanova Komiteta za medjunarodne odnose i podkomiteta
za nacionalnu bezbednost, koji su trazili podrsku nezavisnosti
Kosmeta, slican zahtev upucen je i ovih dana. Bendzamin Gilman,
obeshrabren proslogodisnjim odbijanjem, ovoga puta nije zeleo da
stavi svoje ime iza "kosovske rezolucije". Tom Lantos odlucio se,
ipak, za jos jedan pokusaj. Ovoga puta mu se, u inicijativi,
pridruzio partijski kolega, Henri Hajd.
Zahtev za podrsku Predstavnickog doma novoj "kosovskoj
rezoluciji" bice u toku sledece nedelje razmotreni u politickim
telima americkog kongresa.
Ali, kako kaze i portparol Stejt departmenta, Ricard Baucer -
"samo kao stav grupe kongresmena, bez ikakve snage i
obaveznosti".
KOSMET, PO AMERIKANCIMA, SUVEREN OD 1944.
Americki kongresmeni Lantos i Hajd, novom "kosovskom
rezolucijom" traze od Predstavnickog doma da proglasi
nezavisnost Kosmeta u skladu sa priznavanjem prava na
samoopredeljenje kao fundamentalno pravo svakog naroda.
- Kosovo je Ustavom definisano kao suverena teritorija jos
1944, a taj status potvrdjen je i jugoslovenskim Ustavom 1946.
Ustav SFRJ iz 1974. samo je sacuvao autonomni status Kosova
kao de facto republike - kazu u obrazlozenju zahteva americki
kongresmeni Lantos i Hajd.
REZOLUCIJA STITI TERITORIJU SRJ, ALI I AUTONOMIJU
Da podsetimo, tekst Rezolucije 1244, usvojen 10. juna 1999.
potvrdjuje "privrzenost svih clanica SB suverenitetu i
teritorijalnom integritetu SRJ i drugih drzava regiona", uz
pozivanje na medjunarodne propise, ali i "apel iz prethodnih
rezolucija za siroku autonomiju i sustinsku samoupravu na
Kosovu".
Definisanje statusa Kosmeta pominje se samo u jednoj
odredbi Rezolucije kojom se medju glavnim odgovornostima
civilne misije navodi "olaksanje politickog procesa, ciji je cilj
definisanje buduceg statusa Kosova uzimajuci u obzir sporazum
iz Rambujea".
aiuti per tre miliardi di dollari: piu' o meno 30 volte la somma
destinata alla RF di Jugoslavia... CNJ]
http://www.svedok.co.yu/
"Svedok", N°339, 21/1/2003
KOSMET
Zahvaljujuci hrpama siptarskih dolara u delu politickih krugova
SAD siri se ideja o nezavisnoj drzavi na podrucju Kosova i
Metohije, zvanicni Vasington, ipak, podrzava evropski koncept
nemenjanja granica
ALBANCI U LOBIRANJE ULOZILI
TRI MILIJARDE $, 30 PUTA VISE
OD AMERICKE POMOCI JUGOSLAVIJI
Gordana BULATOVIC
Da je direktor Balkanske inicijative u americkom Institutu za
mir, Danijel Server, dao pravu procenu kada je nedavno rekao da
pregovori o konacnom statusu Kosmeta nisu daleko, potvrdio je i
srpski premijer Zoran Djindjic koji je, potpuno nenadano, prosle
nedelje novinarima rekao: "Kosovo polako prerasta u drzavu.
Nemamo vise vremena da cekamo, vec moramo odmah da udjemo
u raspravu o statusu juzne pokrajine".
Lobiranje "za" i "protiv" nezavisnog Kosmeta pocelo je davno.
Mada, mora se priznati, Albanci, zagovornici ideje "Kosovo -
republika" u realizaciju svog cilja ulozili su mnogo vise godina i,
naravno, novca. Srbija, uljuljkana floskulama tipa "Kosovo je
nase", ozbiljnost siptarske ideje shvatila je, reklo bi se, prekasno.
Sa prvim bombama NATO avijacije bacenim na njenu teritoriju.
Prema izvestaju americke tajne sluzbe CIA, Albanci su, do
sada, za lobiranje u SAD ulozile preko tri milijarde dolara, s ciljem
da Kosovo postane nezavisno. Poredjenja radi, taj iznos je oko 30
puta veci od godisnje americke pomoci nasoj zemlji.
Zato i ne cudi sto je u americkim politickim krugovima
izuzetno rasprostanjena ideja o stvaranju nezavisne drzave na
podrucju juzne srpske pokrajine. Istina, zvanicni Vasington ovakvo
raspolozenje apsolutno negira. Portparol Stejt departmenta, Ricard
Baucer, tvrdi da ce Amerika insistirati na doslednoj primeni
Rezolucije SB UN 1244. Kako tvrde svetski vojno-politicki
analiticari, za ovakav stav zvanicne Amerike postoje dva razloga.
Prvo, prema izvestajima americke misije u Pristini lokalna uprava
jos nije zazivela, privreda ne funkcionise, planirana privatizacija se
ne odvija ocekivanim tempom, kosovskim drustvom vlada
korupcija, dok o povratku izbeglog srpskog i ostalog nealbanskog
zivlja nema ni govora.
Na dijalogu Pristine sa Beogradom, Amerikanci pocinju da
insistiraju, tvrde vojno-politicki analiticari i zbog sto
kvalitetnijeg priblizavanja evropskim partnerima. Njihova podrska
posle 11. septembra 2001. i aktuelnog plana intervencije na Irak,
Amerikancima je preko potrebna. Zato odustaju, bez mnogo
pompe, od nekadasnjeg "americkog plana za Kosovo", koji je
podrazumevao stvaranje multietnicke drzave. Istina, sa tako malim
brojem zitelja nealbanaca koji bi brojcano mogli da se podvedu pod
"izuzetak", a politicki, u poznato "pa, izuzetak potvrdjuje pravilo".
"Plan za Kosovo" podrazumevao je i odricanje od nekadasnjih
americkih miljenika, pripadnika OVK i davanje podrske umerenim
albanskim intelektualcima koji bi imali potencijal da pokrenu
privredu, vrate poverenje u institucije i povecaju bezbednost
radjana.
Medjutim, posle jasno iznetog stava Evropljana o Kosmetu, a
njihov koncept je dijametralno suprotan americkom, i stav Bele
kuce se menja. Od multietnicke drzave Kosovo, SAD dolaze do
toga da je, trenutno, najbolje zadrzati status kvo u pokrajini. Vrlo
je moguce da ovaj stav napreduje do ideje o Kosmetu kao delu jedne
federalne jedinice u okviru zajednice Srbije i Crne Gore. Jer,
Evropa, trenutno, gleda na Balkan iz malo drugacije perspektive
nego do 2000. godine.
Medjutim, albanski, dobro placeni, lobisti ne odustaju. Iako je
jula prosle godine propao pokusaj dvojice americkih kongresmena,
republikanca Bendzamina Gilmana i demokrate Toma Lantosa,
obojice clanova Komiteta za medjunarodne odnose i podkomiteta
za nacionalnu bezbednost, koji su trazili podrsku nezavisnosti
Kosmeta, slican zahtev upucen je i ovih dana. Bendzamin Gilman,
obeshrabren proslogodisnjim odbijanjem, ovoga puta nije zeleo da
stavi svoje ime iza "kosovske rezolucije". Tom Lantos odlucio se,
ipak, za jos jedan pokusaj. Ovoga puta mu se, u inicijativi,
pridruzio partijski kolega, Henri Hajd.
Zahtev za podrsku Predstavnickog doma novoj "kosovskoj
rezoluciji" bice u toku sledece nedelje razmotreni u politickim
telima americkog kongresa.
Ali, kako kaze i portparol Stejt departmenta, Ricard Baucer -
"samo kao stav grupe kongresmena, bez ikakve snage i
obaveznosti".
KOSMET, PO AMERIKANCIMA, SUVEREN OD 1944.
Americki kongresmeni Lantos i Hajd, novom "kosovskom
rezolucijom" traze od Predstavnickog doma da proglasi
nezavisnost Kosmeta u skladu sa priznavanjem prava na
samoopredeljenje kao fundamentalno pravo svakog naroda.
- Kosovo je Ustavom definisano kao suverena teritorija jos
1944, a taj status potvrdjen je i jugoslovenskim Ustavom 1946.
Ustav SFRJ iz 1974. samo je sacuvao autonomni status Kosova
kao de facto republike - kazu u obrazlozenju zahteva americki
kongresmeni Lantos i Hajd.
REZOLUCIJA STITI TERITORIJU SRJ, ALI I AUTONOMIJU
Da podsetimo, tekst Rezolucije 1244, usvojen 10. juna 1999.
potvrdjuje "privrzenost svih clanica SB suverenitetu i
teritorijalnom integritetu SRJ i drugih drzava regiona", uz
pozivanje na medjunarodne propise, ali i "apel iz prethodnih
rezolucija za siroku autonomiju i sustinsku samoupravu na
Kosovu".
Definisanje statusa Kosmeta pominje se samo u jednoj
odredbi Rezolucije kojom se medju glavnim odgovornostima
civilne misije navodi "olaksanje politickog procesa, ciji je cilj
definisanje buduceg statusa Kosova uzimajuci u obzir sporazum
iz Rambujea".
TANTO PER CAMBIARE
Come a Camp Bondsteel - la enorme base USA nel protettorato del Kosovo
- anche in Iraq: la Brown & Root si e' aggiudicata tutti i preappalti
sulle strutture petrolifere.
Ricordiamo che la Brown & Root e' una affiliata della Halliburton,
l'azienda del vicepresidente USA Dick Cheney: l'uomo che conta davvero
alla Casa Bianca, altro che Bush... (I.S.)
--- In Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli., "Miroslav Antic" wrote:
Halliburton wins contract on Iraq oil firefighting
Reuters, 03.06.03, 8:31 PM ET
HOUSTON, March 6 (Reuters) - A Halliburton Co. subsidiary Kellogg,
Brown & Root (KBR) has won the contract to oversee any firefighting
operations at Iraqi oilfields after any U.S.-led invasion, a Defense
Department source said on Thursday.
KBR was widely viewed by many in the oilfield services industry as the
likely candidate to oversee firefighting in Iraq's oilfields.
Halliburton does extensive logistic support work for the U.S.
military.
Vice President Dick Cheney served as Halliburton's chief executive
officer from 1995 to 2000,
A possible beneficiary of Thursday's deal is oilwell firefighting
company Boots & Coots International Well Control Inc., with which
Halliburton has had an alliance since 1995.
A Halliburton spokeswoman declined comment and referred all questions
to the Defense Department.
Copyright 2003, Reuters News Service
--- End forwarded message ---
Come a Camp Bondsteel - la enorme base USA nel protettorato del Kosovo
- anche in Iraq: la Brown & Root si e' aggiudicata tutti i preappalti
sulle strutture petrolifere.
Ricordiamo che la Brown & Root e' una affiliata della Halliburton,
l'azienda del vicepresidente USA Dick Cheney: l'uomo che conta davvero
alla Casa Bianca, altro che Bush... (I.S.)
--- In Ova adresa el. pošte je zaštićena od spambotova. Omogućite JavaScript da biste je videli., "Miroslav Antic" wrote:
Halliburton wins contract on Iraq oil firefighting
Reuters, 03.06.03, 8:31 PM ET
HOUSTON, March 6 (Reuters) - A Halliburton Co. subsidiary Kellogg,
Brown & Root (KBR) has won the contract to oversee any firefighting
operations at Iraqi oilfields after any U.S.-led invasion, a Defense
Department source said on Thursday.
KBR was widely viewed by many in the oilfield services industry as the
likely candidate to oversee firefighting in Iraq's oilfields.
Halliburton does extensive logistic support work for the U.S.
military.
Vice President Dick Cheney served as Halliburton's chief executive
officer from 1995 to 2000,
A possible beneficiary of Thursday's deal is oilwell firefighting
company Boots & Coots International Well Control Inc., with which
Halliburton has had an alliance since 1995.
A Halliburton spokeswoman declined comment and referred all questions
to the Defense Department.
Copyright 2003, Reuters News Service
--- End forwarded message ---
*** Dopo l'assassinio a Belgrado del premier serbo Djindjic
After the murder of Serbian prime minister Djindjic in Belgrade ***
Riceviamo ed inoltriamo con estrema urgenza, e preghiera di dare la
massima diffusione.
I fatti di oggi dovrebbero far comprendere che l'"assordante silenzio"
imposto dai media sulla situazione in Serbia dopo la cosiddetta
"democratizzazione" e' un silenzio in malafede: e' il silenzio di chi
nasconde. La questione jugoslava rimane invece piu' attuale che mai.
I cittadini di Belgrado oggi si interrogano sull'accaduto,
attribuiscono l'omicidio Djindjic alle rivalita' tra bande mafiose
oppure all'azione di qualche estremista.
Noi italiani invece sappiamo bene - per esperienza diretta - che cosa
e' la strategia della tensione, ed a cosa essa mira. (I. Slavo)
---
DITTATURA FASCISTA INCOMBE SULLA SERBIA
Dopo un periodo di regime dittatoriale da parte di Djindjic, durante
il quale le norme costituzionali, legali e morali sono state violate
in maniera flagrante nell'interesse del capitale straniero, si e'
tentato oggi di imporre formalmente una dittatura fascista in Serbia.
Il paese non ha presidente [dopo il fallimento per mancanza di quorum
in ben due tornate elettorali, ndt], ne' primo ministro, ne' autorita'
federali, ne' tantomeno i governanti ancora in sella hanno piu' alcuna
legittimazione democratica.
E' stata stretta la cinghia: dopo la proposta formale da parte del
governo della Serbia (in assenza di premier), la "facente funzioni di
Presidente" della Serbia Natasa Micic ha firmato un decreto che impone
lo stato di emergenza (Legge Marziale).
Ecco dunque che la banda di gangster del governo Djindjic, agli ordini
dei loro padroni stranieri, sta cercando di riportare il "6 ottobre"
con due anni e mezzo di ritardo, e di iniziare in Serbia la caccia
alle streghe.
Nessun popolo si merita di essere soggetto al governo infinito di un
pugno di criminali.
Io li sconsiglio di fare ancora pressioni sul popolo serbo e di
continuare a violare la sua liberta' e la sua democrazia.
Se ne devono andare.
Nessuna forza straniera dovrebbe appoggiare i governanti illegittimi
della Serbia. Lo scenario di una occupazione totale della Serbia non
si realizzera' mai. E' davvero tempo di farla finita con questo
spettacolo di marionette inscenato nel nostro paese. Qui nessuno deve
poter impunemente imporre ne' tantomeno uccidere
governanti-marionetta.
Nonostante la pesantissima situazione, il paese e' rimasto
assolutamente tranquillo dopo l'assassinio di Djindjic. Noi non
possiamo consentire che un potere dittatoriale sia nelle mani di
quelli che sono i maggiori responsabili della situazione.
Il popolo della Serbia e' piu' che maturo e capace di determinare il
suo futuro in maniera pacifica.
Nessuno e' al di sopra del volere del popolo.
La democrazia si puo' basare solamente sulla volonta' popolare.
Liberta' per la Serbia!
Fino alla vittoria!
Vladimir Krsljanin
Assistente del presidente Milosevic per i rapporti con l'estero
Belgrado, 12 marzo 2003
---
Subject: FASCIST DICTATORSHIP THREATENS SERBIA
Date: Wed, 12 Mar 2003 19:26:37 +0100
From: "Vladimir Krsljanin"
FASCIST DICTATORSHIP THREATENS SERBIA
After a period of Djinjdjic's dictatorial rule in which the
constitutional, legal and moral norms have been blatantly violated in
the interest of Western capital, an attempt to formally impose a
fascist dictatorship in Serbia has been made today.
The country appears without President, Prime Minister, Federal
Authorities and any democratic legitimacy of the remaining rulers.
A string has been pulled and after the formal proposal from the
Government of Serbia (without Prime Minister), "Acting President" of
Serbia Natasa Micic has signed a decree to impose the State of
Emergency (Martial Law).
So, a bunch of gangsters from Djindjic's government under orders of
their foreign masters is trying to bring the Sixth of October with a
two-and-a-half years delay and to start a head-hunt in Serbia.
No people deserve to be under the unlimited rule of criminals.
I don't recommend them to try to press Serbian people nor to further
violate its freedom and democracy.
They should go.
None foreign force should try to back illegitimate Serbian rulers. The
scenario of full occupation of Serbia will never be realized. It is
high time to end the puppet show in our country. No one is authorized
to impose nor to kill puppet rulers here.
In spite of the severest hardship, the country was completely calm
after Djindjic's assassination. We can not allow dictatorial power in
the hands of those who are most responsible for the hardship.
The people of Serbia is more than mature and able to determine its
future peacefully.
None is above the will of the people.
Democracy can be based only on the will of the people.
Freedom for Serbia!
Until victory!
Vladimir Krsljanin
Foreign Relations Assistant to President Milosevic
Belgrade, March 12, 2003
After the murder of Serbian prime minister Djindjic in Belgrade ***
Riceviamo ed inoltriamo con estrema urgenza, e preghiera di dare la
massima diffusione.
I fatti di oggi dovrebbero far comprendere che l'"assordante silenzio"
imposto dai media sulla situazione in Serbia dopo la cosiddetta
"democratizzazione" e' un silenzio in malafede: e' il silenzio di chi
nasconde. La questione jugoslava rimane invece piu' attuale che mai.
I cittadini di Belgrado oggi si interrogano sull'accaduto,
attribuiscono l'omicidio Djindjic alle rivalita' tra bande mafiose
oppure all'azione di qualche estremista.
Noi italiani invece sappiamo bene - per esperienza diretta - che cosa
e' la strategia della tensione, ed a cosa essa mira. (I. Slavo)
---
DITTATURA FASCISTA INCOMBE SULLA SERBIA
Dopo un periodo di regime dittatoriale da parte di Djindjic, durante
il quale le norme costituzionali, legali e morali sono state violate
in maniera flagrante nell'interesse del capitale straniero, si e'
tentato oggi di imporre formalmente una dittatura fascista in Serbia.
Il paese non ha presidente [dopo il fallimento per mancanza di quorum
in ben due tornate elettorali, ndt], ne' primo ministro, ne' autorita'
federali, ne' tantomeno i governanti ancora in sella hanno piu' alcuna
legittimazione democratica.
E' stata stretta la cinghia: dopo la proposta formale da parte del
governo della Serbia (in assenza di premier), la "facente funzioni di
Presidente" della Serbia Natasa Micic ha firmato un decreto che impone
lo stato di emergenza (Legge Marziale).
Ecco dunque che la banda di gangster del governo Djindjic, agli ordini
dei loro padroni stranieri, sta cercando di riportare il "6 ottobre"
con due anni e mezzo di ritardo, e di iniziare in Serbia la caccia
alle streghe.
Nessun popolo si merita di essere soggetto al governo infinito di un
pugno di criminali.
Io li sconsiglio di fare ancora pressioni sul popolo serbo e di
continuare a violare la sua liberta' e la sua democrazia.
Se ne devono andare.
Nessuna forza straniera dovrebbe appoggiare i governanti illegittimi
della Serbia. Lo scenario di una occupazione totale della Serbia non
si realizzera' mai. E' davvero tempo di farla finita con questo
spettacolo di marionette inscenato nel nostro paese. Qui nessuno deve
poter impunemente imporre ne' tantomeno uccidere
governanti-marionetta.
Nonostante la pesantissima situazione, il paese e' rimasto
assolutamente tranquillo dopo l'assassinio di Djindjic. Noi non
possiamo consentire che un potere dittatoriale sia nelle mani di
quelli che sono i maggiori responsabili della situazione.
Il popolo della Serbia e' piu' che maturo e capace di determinare il
suo futuro in maniera pacifica.
Nessuno e' al di sopra del volere del popolo.
La democrazia si puo' basare solamente sulla volonta' popolare.
Liberta' per la Serbia!
Fino alla vittoria!
Vladimir Krsljanin
Assistente del presidente Milosevic per i rapporti con l'estero
Belgrado, 12 marzo 2003
---
Subject: FASCIST DICTATORSHIP THREATENS SERBIA
Date: Wed, 12 Mar 2003 19:26:37 +0100
From: "Vladimir Krsljanin"
FASCIST DICTATORSHIP THREATENS SERBIA
After a period of Djinjdjic's dictatorial rule in which the
constitutional, legal and moral norms have been blatantly violated in
the interest of Western capital, an attempt to formally impose a
fascist dictatorship in Serbia has been made today.
The country appears without President, Prime Minister, Federal
Authorities and any democratic legitimacy of the remaining rulers.
A string has been pulled and after the formal proposal from the
Government of Serbia (without Prime Minister), "Acting President" of
Serbia Natasa Micic has signed a decree to impose the State of
Emergency (Martial Law).
So, a bunch of gangsters from Djindjic's government under orders of
their foreign masters is trying to bring the Sixth of October with a
two-and-a-half years delay and to start a head-hunt in Serbia.
No people deserve to be under the unlimited rule of criminals.
I don't recommend them to try to press Serbian people nor to further
violate its freedom and democracy.
They should go.
None foreign force should try to back illegitimate Serbian rulers. The
scenario of full occupation of Serbia will never be realized. It is
high time to end the puppet show in our country. No one is authorized
to impose nor to kill puppet rulers here.
In spite of the severest hardship, the country was completely calm
after Djindjic's assassination. We can not allow dictatorial power in
the hands of those who are most responsible for the hardship.
The people of Serbia is more than mature and able to determine its
future peacefully.
None is above the will of the people.
Democracy can be based only on the will of the people.
Freedom for Serbia!
Until victory!
Vladimir Krsljanin
Foreign Relations Assistant to President Milosevic
Belgrade, March 12, 2003
ARTEL GEOPOLITIKA by www.artel.co.yu
office@...
Date: 10 March 2003
BELGRADE FORUM: APPEAL for the fourth
commemoration of the NATO agression against Yugoslavia
BELGRADE FORUM FOR THE WORLD OF EQUALS
Belgrade, 4 March 2003
A P P E A L
for the fourth commemoration of the beginning of the
NATO aggression against Yugoslavia
The Belgrade Forum for the World of Equals is reminding citizens of
Serbia and Montenegro and the world community that 24th March 2003 is
the fourth anniversary of the beginning of the NATO Pact aggression
against Yugoslavia. On that day, on the basis of fabricated
accusations which were used for the benefit of strategic, military,
political and economic interests, the NATO Pact, led by the USA, began
its 78 day bombing campaign of Yugoslavia.
The Charter of the United Nations was set up, the principles of
international law were broken, and a dangerous precedent was made for
the use of force without the consent of the Security Council of the
United Nations. During the attack, NATO made alliance with the
terrorists "KLA", connected with Al Qaeda. Terrorism has been
encouraged in the Balkans, Europe and on the global arena. The
aggression of NATO caused immeasurable human casualties and suffering,
tremendous economic an ecological destruction. The political and
military leaders of NATO bear responsibility for the humanitarian,
economic, ecological and strategic consequences felt beyond Europe and
entering into third millennium.
After the bombing and occupation of Afghanistan, the United States,
accompanied with Great Britain, is preparing an attack against Iraq
and other countries. The aim of the attack against Iraq is not the
destroing the weapons of mass destruction, but the violent overthrow
of the existing govermment and the occupation of natural resources,
namely oil. NATO, led by the USA, controls the global media, by which
in 1999 it concealed the true reasons for the aggression against
Yugoslavia, while the same method of misleading world opinion is being
instigated this time again during preparations of the aggression
against Iraq.
Today, when the former Secretary General of NATO, Havier Solana,
responsible for the the aggression against Yugoslavia, plays decisive
rolle in abolishing both Yugoslavia and any future common state of
Serbia and Montenegro, the true reasons for the aggression against
Yugoslavia in 1999 are becoming clear to everybody: the dissipation of
a respected European country and the deprivation of its people of
their most important support for existence and development. In
Belgrade nobody worries about production, dismissals are a mass
occurrence, one and a half million people are without employment,
while the status of 750,000 refugees and displaced persons is still
unresolved. Under the protection of the authorities and their foreign
mentors, a rapacious appropriation of national wealth and raw
materials is being instigated. Parallel to this, most of the media,
cultural and educational institutions, are pressed to conduct a
programme of spiritual and cultural destruction of the people. Those
institutions which do not accept this rolle are being marginalized and
deprived of legal rights to revenues from the budget.
The Belgrade Forum for the World of Equals appeals to all the freedom
loving and individuals in Serbia and Montenegro, Balkans, Europe and
the world community to organize commemoration of 24th March, the day
when imperialism showed its true face and aims.
We are appealing to the leaders of all religious communities - Serbian
Orthodox Church, Roman Catholic Church, the Islamic Community, the
Jewish Community and others, as well as political parties,
institutions and patriotic alliances to, all individuals and citizens,
to pay tribute to those killed in that terrible NATO war against
Yugoslavia and its peoples.
Let it not to be forgotten, but may it never, anywhere, be repeated.
Let us raise our voice, render our homage to the victims and let us
lear public message that we do not supplicate to humiliation,
inequality and any kind of injustice. Let us clearly say that we are
proud of our national culture, history and contributions to Europe. We
do demand war reparations, the reintroduction of counter suits against
Bosnia and Herzegovina and Croatia and the termination of the double
standard Hague Tribunal.
The future of the planet is not in bombs and military nighte, but in
equality, self-respect cooperation and respect ot the international
laws.
The Belgrade Forum for the World of Equals organises a Round Table, on
Saturday, 22nd March 2003, in the Faculty of Law, Amphitheatre No. VI,
beginning at 11,00 a.m. The theme will deal with the consequences of
the NATO aggression. We are calling on scientists, specialists,
diplomats, analysts, and journalists, from home and abroad, to be
present and to participate at the Round Table.
__________________________________________________________
BELGRADE FORUM FOR THE WORLD OF EQUALS
11000 Beograd, Misarska 6/II, Jugoslavija
Tel./Fax: (++381 11) 3245601
E-Mail:beoforum@...
www.belgrade-forum.org
office@...
Date: 10 March 2003
BELGRADE FORUM: APPEAL for the fourth
commemoration of the NATO agression against Yugoslavia
BELGRADE FORUM FOR THE WORLD OF EQUALS
Belgrade, 4 March 2003
A P P E A L
for the fourth commemoration of the beginning of the
NATO aggression against Yugoslavia
The Belgrade Forum for the World of Equals is reminding citizens of
Serbia and Montenegro and the world community that 24th March 2003 is
the fourth anniversary of the beginning of the NATO Pact aggression
against Yugoslavia. On that day, on the basis of fabricated
accusations which were used for the benefit of strategic, military,
political and economic interests, the NATO Pact, led by the USA, began
its 78 day bombing campaign of Yugoslavia.
The Charter of the United Nations was set up, the principles of
international law were broken, and a dangerous precedent was made for
the use of force without the consent of the Security Council of the
United Nations. During the attack, NATO made alliance with the
terrorists "KLA", connected with Al Qaeda. Terrorism has been
encouraged in the Balkans, Europe and on the global arena. The
aggression of NATO caused immeasurable human casualties and suffering,
tremendous economic an ecological destruction. The political and
military leaders of NATO bear responsibility for the humanitarian,
economic, ecological and strategic consequences felt beyond Europe and
entering into third millennium.
After the bombing and occupation of Afghanistan, the United States,
accompanied with Great Britain, is preparing an attack against Iraq
and other countries. The aim of the attack against Iraq is not the
destroing the weapons of mass destruction, but the violent overthrow
of the existing govermment and the occupation of natural resources,
namely oil. NATO, led by the USA, controls the global media, by which
in 1999 it concealed the true reasons for the aggression against
Yugoslavia, while the same method of misleading world opinion is being
instigated this time again during preparations of the aggression
against Iraq.
Today, when the former Secretary General of NATO, Havier Solana,
responsible for the the aggression against Yugoslavia, plays decisive
rolle in abolishing both Yugoslavia and any future common state of
Serbia and Montenegro, the true reasons for the aggression against
Yugoslavia in 1999 are becoming clear to everybody: the dissipation of
a respected European country and the deprivation of its people of
their most important support for existence and development. In
Belgrade nobody worries about production, dismissals are a mass
occurrence, one and a half million people are without employment,
while the status of 750,000 refugees and displaced persons is still
unresolved. Under the protection of the authorities and their foreign
mentors, a rapacious appropriation of national wealth and raw
materials is being instigated. Parallel to this, most of the media,
cultural and educational institutions, are pressed to conduct a
programme of spiritual and cultural destruction of the people. Those
institutions which do not accept this rolle are being marginalized and
deprived of legal rights to revenues from the budget.
The Belgrade Forum for the World of Equals appeals to all the freedom
loving and individuals in Serbia and Montenegro, Balkans, Europe and
the world community to organize commemoration of 24th March, the day
when imperialism showed its true face and aims.
We are appealing to the leaders of all religious communities - Serbian
Orthodox Church, Roman Catholic Church, the Islamic Community, the
Jewish Community and others, as well as political parties,
institutions and patriotic alliances to, all individuals and citizens,
to pay tribute to those killed in that terrible NATO war against
Yugoslavia and its peoples.
Let it not to be forgotten, but may it never, anywhere, be repeated.
Let us raise our voice, render our homage to the victims and let us
lear public message that we do not supplicate to humiliation,
inequality and any kind of injustice. Let us clearly say that we are
proud of our national culture, history and contributions to Europe. We
do demand war reparations, the reintroduction of counter suits against
Bosnia and Herzegovina and Croatia and the termination of the double
standard Hague Tribunal.
The future of the planet is not in bombs and military nighte, but in
equality, self-respect cooperation and respect ot the international
laws.
The Belgrade Forum for the World of Equals organises a Round Table, on
Saturday, 22nd March 2003, in the Faculty of Law, Amphitheatre No. VI,
beginning at 11,00 a.m. The theme will deal with the consequences of
the NATO aggression. We are calling on scientists, specialists,
diplomats, analysts, and journalists, from home and abroad, to be
present and to participate at the Round Table.
__________________________________________________________
BELGRADE FORUM FOR THE WORLD OF EQUALS
11000 Beograd, Misarska 6/II, Jugoslavija
Tel./Fax: (++381 11) 3245601
E-Mail:beoforum@...
www.belgrade-forum.org
Subject: due ore di lucidità
Date: Mon, 10 Mar 2003 21:03:55 +0100
From: "bellone"
Stimati Redattori di
dialogo in valle- Condove
luna nuova - Avigliana
repubblica - Torino
agli amici
Ho appena letto "Due ore di lucidità" di Noam Chomsky, trovato nella
simpatica libreria "la città del Sole" Di Bussoleno.
Libro di facilissima lettura, sotto forma di intervista, denuncia per
l'ennesima volta la malafede del capitalismo nordamericano, falsamente
liberale e "attrezzato" di una formidabile macchina di propaganda.
Come ben sapete ho sofferto molto per l'invasione della Jugoslavia da
parte della NATO e condivido pienamente quanto afferma Chomsky. In
questa brevissima lettera riporto solo la parte finale di una
intervista particolarmente interessante:
"? Presto o tardi, i centri minerari e industriali della Serbia
cadranno in mano a conglomerati occidentali, lo stesso accadrà alle
istituzioni finanziarie che determinano in parte la politica
economica, poi toccherà all'intera economia. Tutto coincide perché i
Balcani tornino com'erano prima dei programmi di sviluppo indipendenti
della Jugoslavia. Allora somiglieranno alle tante regioni del mondo
che, decenni dopo la colonizzazione, subiscono ancora il dominio
coloniale. E, con poche differenze, lo stesso vale per l'ex Unione
Sovietica.
La domanda è pertanto: chi controllerà i Balcani? Gli Stati Uniti non
vogliono che lo faccia l'Europa, e una guerra fatta dalla NATO fa
tornare la palla nel campo statunitense."
Come dice Chomsky, non ci vuole una preparazione particolare per
capire queste cose, anzi l'analisi dei politici è spesso la stessa, di
qualsiasi parte siano.
Allora perché i DS hanno deciso di fare la guerra con gli USA, perché
i Comunisti Italiani non hanno fatto cadere il governo e hanno così
favorito la scissione con Rifondazione?
Durante la guerra alla Jugoslavia i ferrovieri greci hanno spesso
dirottato treni militari che dovevano rifornire le basi NATO in
Macedonia, sembravano i ferrovieri italiani durante la resistenza ai
nazifascisti, dimostrando che si può dire di no agli USA, anche
appartenendo alla NATO. Al primo timido governo di sinistra italiano
forse è sembrato troppo difficile, oppure più probabilmente piaceva
l'idea di conquista, con l'ipocrisia dell'intervento umanitario. Che
tristezza.
Buona lettura
Boris Bellone
Noam Chomsky
"Due ore di lucidità"
Baldini e Castoldi - 2003
Date: Mon, 10 Mar 2003 21:03:55 +0100
From: "bellone"
Stimati Redattori di
dialogo in valle- Condove
luna nuova - Avigliana
repubblica - Torino
agli amici
Ho appena letto "Due ore di lucidità" di Noam Chomsky, trovato nella
simpatica libreria "la città del Sole" Di Bussoleno.
Libro di facilissima lettura, sotto forma di intervista, denuncia per
l'ennesima volta la malafede del capitalismo nordamericano, falsamente
liberale e "attrezzato" di una formidabile macchina di propaganda.
Come ben sapete ho sofferto molto per l'invasione della Jugoslavia da
parte della NATO e condivido pienamente quanto afferma Chomsky. In
questa brevissima lettera riporto solo la parte finale di una
intervista particolarmente interessante:
"? Presto o tardi, i centri minerari e industriali della Serbia
cadranno in mano a conglomerati occidentali, lo stesso accadrà alle
istituzioni finanziarie che determinano in parte la politica
economica, poi toccherà all'intera economia. Tutto coincide perché i
Balcani tornino com'erano prima dei programmi di sviluppo indipendenti
della Jugoslavia. Allora somiglieranno alle tante regioni del mondo
che, decenni dopo la colonizzazione, subiscono ancora il dominio
coloniale. E, con poche differenze, lo stesso vale per l'ex Unione
Sovietica.
La domanda è pertanto: chi controllerà i Balcani? Gli Stati Uniti non
vogliono che lo faccia l'Europa, e una guerra fatta dalla NATO fa
tornare la palla nel campo statunitense."
Come dice Chomsky, non ci vuole una preparazione particolare per
capire queste cose, anzi l'analisi dei politici è spesso la stessa, di
qualsiasi parte siano.
Allora perché i DS hanno deciso di fare la guerra con gli USA, perché
i Comunisti Italiani non hanno fatto cadere il governo e hanno così
favorito la scissione con Rifondazione?
Durante la guerra alla Jugoslavia i ferrovieri greci hanno spesso
dirottato treni militari che dovevano rifornire le basi NATO in
Macedonia, sembravano i ferrovieri italiani durante la resistenza ai
nazifascisti, dimostrando che si può dire di no agli USA, anche
appartenendo alla NATO. Al primo timido governo di sinistra italiano
forse è sembrato troppo difficile, oppure più probabilmente piaceva
l'idea di conquista, con l'ipocrisia dell'intervento umanitario. Che
tristezza.
Buona lettura
Boris Bellone
Noam Chomsky
"Due ore di lucidità"
Baldini e Castoldi - 2003
ZCZC
ADN1058 5 POL 0 RT2 PPR NAZ
TERRORISMO: LEGA, VIA DEFINIZIONE 'COMUNISTA' DA NOMI GRUPPI =
CHIEDIAMO GESTO RESPONSABILITA' A PDCI E PRC
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - La Lega chiede ''come gesto politico
e di responsabilita''' ai gruppi di Rifondazione Comunista e dei
Comunisti Italiani di ''cancellare l'appellativo comunista dalle loro
sigle''.
''Dopo l'impressionante elenco di gruppi eversivi o presunti
tali che contengono al loro interno la parola comunista -dicono i
vicepresidenti dei deputati della Lega Guido Rossi e Federico
Bricolo- sarebbe un gesto capace di avviare un riflessione seria
sulla stagione della lotta comunista armata in questo Paese. L'Italia
-aggiungono- e' l'ultima societa' occidentale interessata da tali
forme di eversione: e' giunto il momento di prosciugare il mare
ideologico e culturale in cui nuotano i brigatisti''.
(Tor/Pe/Adnkronos)
05-MAR-03 19:49
NNNN
ADN1058 5 POL 0 RT2 PPR NAZ
TERRORISMO: LEGA, VIA DEFINIZIONE 'COMUNISTA' DA NOMI GRUPPI =
CHIEDIAMO GESTO RESPONSABILITA' A PDCI E PRC
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - La Lega chiede ''come gesto politico
e di responsabilita''' ai gruppi di Rifondazione Comunista e dei
Comunisti Italiani di ''cancellare l'appellativo comunista dalle loro
sigle''.
''Dopo l'impressionante elenco di gruppi eversivi o presunti
tali che contengono al loro interno la parola comunista -dicono i
vicepresidenti dei deputati della Lega Guido Rossi e Federico
Bricolo- sarebbe un gesto capace di avviare un riflessione seria
sulla stagione della lotta comunista armata in questo Paese. L'Italia
-aggiungono- e' l'ultima societa' occidentale interessata da tali
forme di eversione: e' giunto il momento di prosciugare il mare
ideologico e culturale in cui nuotano i brigatisti''.
(Tor/Pe/Adnkronos)
05-MAR-03 19:49
NNNN
http://www.glas-javnosti.co.yu/danas/srpski/T03030902.shtml
Glas Javnosti, Ponedeljak, 10. 3. 2003
LICNI STAV
Seselj u Hagu
Pise: Kosta Cavoski
Posle razgovora s Havijerom Solanom u Briselu haski
tuzilac Karla del Ponte zlurado je izjavila: "Kostunica vise
nije predsednik, a Seselj je u Seveningenu". Nasa javnost,
medutim, jos ne zna zbog cega je Vojislav Seselj u
haskom zatvoru, pa cemo - koliko to nase moci
razumevanja haskih optuznica dopustaju - pokusati da to
objasnimo.
Seseljeva, navodna krivica, je plod providne i krhke
konstrukcije. Posredi je takozvana, formularna optuznica
kojom se, po nahodenju Karle del Ponte i njenih
pomocnika, moze optuziti bar 10.000 nasih sunarodnika u
Srbiji, Crnoj Gori i Republici Srpskoj.
Prvi deo te puke konstrukcije jeste nekakav "zajednicki
kriminalni poduhvat" kome se pripisuju mnogobrojni ratni
zlocini pocinjeni na tlu Hrvatske i BiH. A potom se Seselj
- iako licno nije izvršio nijedno krivicno delo - cini
posredno odgovornim za cak 14 ratnih zlocina (?!) koji su,
navodno, izvrseni tim "Zajednickim kriminalnim
poduhvatom".
Pa u cemu je Seseljeva "krivica"? U tome sto je, pored
ostalog:
- propagirao politiku ujedinjenja "svih srpskih zemalja" u
homogenu srpsku drzavu;
- ucestvovao u regrutovanju, finansiranju, snabdevanju i
upucivanju srpskih dobrovoljaca;
- drzao "zapaljive govore";
- iznosio i ohrabrivao stvaranje homogene "Velike
Srbije";
- drzao javne govore kojima je pozivao na izbacivanje
hrvatskih civila i time podsticao svoje sledbenike i lokalne
vlati da to cine;
- "regrutovao srpske dobrovoljce" i "indoktrinirao ih
ekstremnom etnickom retorikom", a oni su potom svojom
voljom vrsili "zlocine navedene u optuznici".
Jedino cinjenje koje se Seselju stavlja na teret jeste
regrutovanje dobrovoljaca i njihovo upucivanje na front,
gde su se borili u sastavu regularnih vojnih jedinica pod
komandom profesionalnih starešina. A potom je poneki
do tih dobrovoljaca izvrsio poneki od navodnih zlocina koji
se Seselju, ocigledno, shodno nacelu objektivne
odgovornosti, stavljaju na teret.
Ukoliko bi se tako prevaljivala krivicna odgovornost, haski
tuzilac bi, pored ostalih, trebalo da optuzi i sve sluzbenike
u opstinskim vojnim odsecima koji su regrute i druge
vojne obveznike upucivali u regularne vojne jedinice.
Pa sta preostaje od Seseljevog navodnog zlocina? Samo
delikt misljenja, tj. njegovi "zapaljivi govori", odnosno
"jezik mrznje", kako bi to rekli dobro placeni zvanicnici
americkih i nemackih (ne)vladinih organizacija u nasoj
zemlji. A da bismo saznali "merila" kojima se haski tuzilac
rukovodi kada inkriminise Seseljeve "zapaljive govore",
valja razmotriti sledecu ispovest pesnika, izdavaca i
novinara Zilhada Kljucanina, objavljenu u "Ljiljanu" br.
36, od 22. septembra 1993. pod naslovom "Da, ja
prezirem Srbe":
"Da mi se nije ukazala Alahova milost, ubio bih nekoliko
dusmana i skoncao kao covjek. Moj dusman zove se
Srbin. Dusman moga dida zvao se Srbin. Dusman moga
oca zvao se Srbin. Dusman moga brata zvao se Srbin.
Dusman moga djeteta zvace se, posigurno, Srbin...
Halal im ne mogu dati. Srbima cu halaliti kad njih nestane
200.000. Kad u smrti budemo jednaki. A zaboraviti im
necu nikada. I prezirati cu ih zauvijek. Prezir je sasma
prirodan odnos prema Srbima... Prezir mora postati opna
muslimanske covjecnosti... Onaj Musliman koji nece da
prezire Srbina, zaslužuje svaki prezir..."
Haski tuzilac je optuzio Seselja zbog njegovih "zapaljivih
govora", iako oni, u poredenju s Kljucaninovom provalom
iskonske mrznje iz tamnog vilajeta, deluju jadno i
bedno. A kako tuzilac ne samo da nije optuzio Kljucanina
nego ga verovatno i nece optuziti, nije iskljuceno da je u
njegovim recima otkrio jezik istinske ljubavi i
muslimanskog humanizma.
---
Glas Javnosti, ?? Februar 2003
LICNI STAV
Maloletna zemlja
Pise: Kosta Cavoski
Kada neko isuvise cesto istupa, pa izgubi preko potrebnu
sabranost i opreznost, tada mu se otme i poneka rec
zbog koje bi kasnije ugrizao vlastiti jezik. To se upravo
desilo Zoranu Djindjicu 13. februara 2003, prilikom
posete vatrogasnoj jedinici Beograda.
Tada je rekao da mi vise nismo "maloletna zemlja" o
cijoj se strategiji odlucuje na nekom drugom mestu, iako
se to doskora cinilo. Time je, a da to uopste nije
zeleo, pokrenuo pitanje ko je to do sada odlucivao o nasoj
zemlji kao da je maloletna, i kako je te svoje odluke sprovodio.
Samo retki pojedinci iz vrhuske DOS-a znaju da je u
prolece 2000, kada je vec bilo jasno da ce se septembra
iste godine odrzati presudni savezni izbori, Zoran
Djindjic negde u inostranstvu zakljucio nagodbu (za
Amerikance je to bio deal) s nekim od predstavnika
novih gospodara sveta o finansiranju predizborne kampanje
DOS-a.
Prema onome sto je do sada otkriveno, izgleda da je
DOS za ovu svrhu dobio 30 miliona dolara (oko 70
miliona maraka prema ondasnjem kursu), od kojih je
za samu kampanju utroseno oko 40 miliona maraka, dok
za preostalih 30 miliona nema valjanog pokrica.
No, kao sto to uvek biva kada stranci daju pare, Djindjic
je tom prilikom preuzeo odgovarajuce obaveze koje su
se ticale buduce spoljne i unutrasnje politike koju
ce DOS voditi kada dodje na vlast.
U prvom trenutku Vojislav Kostunica nije ucestvovao
u sklapanju ove nagodbe sa strancima, a verovatno nije
znao ni sve njene pojedinosti. Kada je, medjutim,
pristao da bude DOS-ov predsednicki kandidat, Svetozar
Stojanovic je, kao njegov licni izaslanik, otputovao
u Budimpestu da bi u razgovoru s Amerikancima,
najverovatnije s Vilijamom Montgomerijem, potvrdio da
DOS-ov kandidat za predsednika preuzima sve obaveze
koje su ranije uglavljene.
Vec sada znamo da ce neko od pomenutih pokusati da
javno opovrgne ove nase navode. U ovoj stvari mi se,
medjutim, drzimo Rusoovog upozorenja da "ako hocemo
da poznamo ljude, moramo ih videti na delu. U svetu ih
cujemo samo gde govore; u svojim govorima oni, istina,
istupaju javno, ali sakrivaju svoje radnje. U istoriji, pak,
oni izlaze pred nas otkriveni, te ih prosudjujemo po
njihovim delima".
Pa, sta, na osnovu onoga sto su DOS-ovi celnici do
sada ucinili, mozemo reci o obavezama koje su u prolece
2000. usmeno preuzeli prema svojim stranim finansijerima?
Po nasem sudu, oni su se tada obavezali:
- da odustanu od kontinuiteta sa SFRJ i zatraze prijem
SRJ u UN kao nove, tek stvorene drzave;
- da Slobodana Milosevica i druge optuzene uhapse i
isporuce Haskom sudu;
- da pod vidom reforme VJ sa njenih celnih polozaja
uklone generala Nebojsu Pavkovica i druge proslavljene
kosmetske ratnike;
- da promenom Ustava Srbije, pod vidom regionalizacije
Srbiju uistinu federalizuju i iznutra razbiju.
Prvu obavezu licno je izvrsio Kostunica odmah po
dolasku na polozaj saveznog predsednika, iako za to po
Ustavu nije bio nadlezan, i uprkos podrobno obrazlo¾enom
savetu koji mu je pismeno uputila Smilja Avramov,
doajen naseg meðunarodnog prava.
U izvrsenju druge obaveze svi su ucestvovali, iako su
prethodno pismeno potvrdili da Milosevic nece biti izrucen
Hagu. Jedino je u trenutku izrucenja Kostunica pokusao
da bude "neobavesten", kako bi na Djindjica prevalio
odijum za ovaj sraman cin.
Trecu obavezu je opet izvrsio sam Kostunica tako sto
je simulovanim aktom - ukazom o penzionisanju - smenio
Pavkovica s polozaja nacelnika Generalstaba, posto mu
cak dva puta nije poslo za rukom da za takvu smenu
dobije saglasnost Vrhovnog saveta odbrane. Konacno, i
pored ogromnih razlika izmedju DSS-a i ostatka
DOS-a, obe strane nastoje da pod vidom asimetricnog
regionalizma federalizuju i ubogalje Srbiju, tako sto ce
od Vojvodine napraviti drzavu u drzavi, ostatak Srbije
podeliti na cetiri nove Vojvodine, a naposletku
problematizovati i polozaj Raske.
Zahvaljujuci ovakvoj "politici", o sudbini nase zemlje,
ukljucujuci i sudbinu Kosmeta, ne odlucuje se u Beogradu,
nego u Vasingtonu i Briselu, sto znaci da smo "maloletna
zemlja" pod starateljstvom. To nam je upravo
saopstio Djindjic kada je poverovao da, zahvaljujuci
svojoj mudrosti i drzavnickom umecu, to vise necemo biti.
http://www.glas-javnosti.co.yu/
Glas Javnosti, Ponedeljak, 10. 3. 2003
LICNI STAV
Seselj u Hagu
Pise: Kosta Cavoski
Posle razgovora s Havijerom Solanom u Briselu haski
tuzilac Karla del Ponte zlurado je izjavila: "Kostunica vise
nije predsednik, a Seselj je u Seveningenu". Nasa javnost,
medutim, jos ne zna zbog cega je Vojislav Seselj u
haskom zatvoru, pa cemo - koliko to nase moci
razumevanja haskih optuznica dopustaju - pokusati da to
objasnimo.
Seseljeva, navodna krivica, je plod providne i krhke
konstrukcije. Posredi je takozvana, formularna optuznica
kojom se, po nahodenju Karle del Ponte i njenih
pomocnika, moze optuziti bar 10.000 nasih sunarodnika u
Srbiji, Crnoj Gori i Republici Srpskoj.
Prvi deo te puke konstrukcije jeste nekakav "zajednicki
kriminalni poduhvat" kome se pripisuju mnogobrojni ratni
zlocini pocinjeni na tlu Hrvatske i BiH. A potom se Seselj
- iako licno nije izvršio nijedno krivicno delo - cini
posredno odgovornim za cak 14 ratnih zlocina (?!) koji su,
navodno, izvrseni tim "Zajednickim kriminalnim
poduhvatom".
Pa u cemu je Seseljeva "krivica"? U tome sto je, pored
ostalog:
- propagirao politiku ujedinjenja "svih srpskih zemalja" u
homogenu srpsku drzavu;
- ucestvovao u regrutovanju, finansiranju, snabdevanju i
upucivanju srpskih dobrovoljaca;
- drzao "zapaljive govore";
- iznosio i ohrabrivao stvaranje homogene "Velike
Srbije";
- drzao javne govore kojima je pozivao na izbacivanje
hrvatskih civila i time podsticao svoje sledbenike i lokalne
vlati da to cine;
- "regrutovao srpske dobrovoljce" i "indoktrinirao ih
ekstremnom etnickom retorikom", a oni su potom svojom
voljom vrsili "zlocine navedene u optuznici".
Jedino cinjenje koje se Seselju stavlja na teret jeste
regrutovanje dobrovoljaca i njihovo upucivanje na front,
gde su se borili u sastavu regularnih vojnih jedinica pod
komandom profesionalnih starešina. A potom je poneki
do tih dobrovoljaca izvrsio poneki od navodnih zlocina koji
se Seselju, ocigledno, shodno nacelu objektivne
odgovornosti, stavljaju na teret.
Ukoliko bi se tako prevaljivala krivicna odgovornost, haski
tuzilac bi, pored ostalih, trebalo da optuzi i sve sluzbenike
u opstinskim vojnim odsecima koji su regrute i druge
vojne obveznike upucivali u regularne vojne jedinice.
Pa sta preostaje od Seseljevog navodnog zlocina? Samo
delikt misljenja, tj. njegovi "zapaljivi govori", odnosno
"jezik mrznje", kako bi to rekli dobro placeni zvanicnici
americkih i nemackih (ne)vladinih organizacija u nasoj
zemlji. A da bismo saznali "merila" kojima se haski tuzilac
rukovodi kada inkriminise Seseljeve "zapaljive govore",
valja razmotriti sledecu ispovest pesnika, izdavaca i
novinara Zilhada Kljucanina, objavljenu u "Ljiljanu" br.
36, od 22. septembra 1993. pod naslovom "Da, ja
prezirem Srbe":
"Da mi se nije ukazala Alahova milost, ubio bih nekoliko
dusmana i skoncao kao covjek. Moj dusman zove se
Srbin. Dusman moga dida zvao se Srbin. Dusman moga
oca zvao se Srbin. Dusman moga brata zvao se Srbin.
Dusman moga djeteta zvace se, posigurno, Srbin...
Halal im ne mogu dati. Srbima cu halaliti kad njih nestane
200.000. Kad u smrti budemo jednaki. A zaboraviti im
necu nikada. I prezirati cu ih zauvijek. Prezir je sasma
prirodan odnos prema Srbima... Prezir mora postati opna
muslimanske covjecnosti... Onaj Musliman koji nece da
prezire Srbina, zaslužuje svaki prezir..."
Haski tuzilac je optuzio Seselja zbog njegovih "zapaljivih
govora", iako oni, u poredenju s Kljucaninovom provalom
iskonske mrznje iz tamnog vilajeta, deluju jadno i
bedno. A kako tuzilac ne samo da nije optuzio Kljucanina
nego ga verovatno i nece optuziti, nije iskljuceno da je u
njegovim recima otkrio jezik istinske ljubavi i
muslimanskog humanizma.
---
Glas Javnosti, ?? Februar 2003
LICNI STAV
Maloletna zemlja
Pise: Kosta Cavoski
Kada neko isuvise cesto istupa, pa izgubi preko potrebnu
sabranost i opreznost, tada mu se otme i poneka rec
zbog koje bi kasnije ugrizao vlastiti jezik. To se upravo
desilo Zoranu Djindjicu 13. februara 2003, prilikom
posete vatrogasnoj jedinici Beograda.
Tada je rekao da mi vise nismo "maloletna zemlja" o
cijoj se strategiji odlucuje na nekom drugom mestu, iako
se to doskora cinilo. Time je, a da to uopste nije
zeleo, pokrenuo pitanje ko je to do sada odlucivao o nasoj
zemlji kao da je maloletna, i kako je te svoje odluke sprovodio.
Samo retki pojedinci iz vrhuske DOS-a znaju da je u
prolece 2000, kada je vec bilo jasno da ce se septembra
iste godine odrzati presudni savezni izbori, Zoran
Djindjic negde u inostranstvu zakljucio nagodbu (za
Amerikance je to bio deal) s nekim od predstavnika
novih gospodara sveta o finansiranju predizborne kampanje
DOS-a.
Prema onome sto je do sada otkriveno, izgleda da je
DOS za ovu svrhu dobio 30 miliona dolara (oko 70
miliona maraka prema ondasnjem kursu), od kojih je
za samu kampanju utroseno oko 40 miliona maraka, dok
za preostalih 30 miliona nema valjanog pokrica.
No, kao sto to uvek biva kada stranci daju pare, Djindjic
je tom prilikom preuzeo odgovarajuce obaveze koje su
se ticale buduce spoljne i unutrasnje politike koju
ce DOS voditi kada dodje na vlast.
U prvom trenutku Vojislav Kostunica nije ucestvovao
u sklapanju ove nagodbe sa strancima, a verovatno nije
znao ni sve njene pojedinosti. Kada je, medjutim,
pristao da bude DOS-ov predsednicki kandidat, Svetozar
Stojanovic je, kao njegov licni izaslanik, otputovao
u Budimpestu da bi u razgovoru s Amerikancima,
najverovatnije s Vilijamom Montgomerijem, potvrdio da
DOS-ov kandidat za predsednika preuzima sve obaveze
koje su ranije uglavljene.
Vec sada znamo da ce neko od pomenutih pokusati da
javno opovrgne ove nase navode. U ovoj stvari mi se,
medjutim, drzimo Rusoovog upozorenja da "ako hocemo
da poznamo ljude, moramo ih videti na delu. U svetu ih
cujemo samo gde govore; u svojim govorima oni, istina,
istupaju javno, ali sakrivaju svoje radnje. U istoriji, pak,
oni izlaze pred nas otkriveni, te ih prosudjujemo po
njihovim delima".
Pa, sta, na osnovu onoga sto su DOS-ovi celnici do
sada ucinili, mozemo reci o obavezama koje su u prolece
2000. usmeno preuzeli prema svojim stranim finansijerima?
Po nasem sudu, oni su se tada obavezali:
- da odustanu od kontinuiteta sa SFRJ i zatraze prijem
SRJ u UN kao nove, tek stvorene drzave;
- da Slobodana Milosevica i druge optuzene uhapse i
isporuce Haskom sudu;
- da pod vidom reforme VJ sa njenih celnih polozaja
uklone generala Nebojsu Pavkovica i druge proslavljene
kosmetske ratnike;
- da promenom Ustava Srbije, pod vidom regionalizacije
Srbiju uistinu federalizuju i iznutra razbiju.
Prvu obavezu licno je izvrsio Kostunica odmah po
dolasku na polozaj saveznog predsednika, iako za to po
Ustavu nije bio nadlezan, i uprkos podrobno obrazlo¾enom
savetu koji mu je pismeno uputila Smilja Avramov,
doajen naseg meðunarodnog prava.
U izvrsenju druge obaveze svi su ucestvovali, iako su
prethodno pismeno potvrdili da Milosevic nece biti izrucen
Hagu. Jedino je u trenutku izrucenja Kostunica pokusao
da bude "neobavesten", kako bi na Djindjica prevalio
odijum za ovaj sraman cin.
Trecu obavezu je opet izvrsio sam Kostunica tako sto
je simulovanim aktom - ukazom o penzionisanju - smenio
Pavkovica s polozaja nacelnika Generalstaba, posto mu
cak dva puta nije poslo za rukom da za takvu smenu
dobije saglasnost Vrhovnog saveta odbrane. Konacno, i
pored ogromnih razlika izmedju DSS-a i ostatka
DOS-a, obe strane nastoje da pod vidom asimetricnog
regionalizma federalizuju i ubogalje Srbiju, tako sto ce
od Vojvodine napraviti drzavu u drzavi, ostatak Srbije
podeliti na cetiri nove Vojvodine, a naposletku
problematizovati i polozaj Raske.
Zahvaljujuci ovakvoj "politici", o sudbini nase zemlje,
ukljucujuci i sudbinu Kosmeta, ne odlucuje se u Beogradu,
nego u Vasingtonu i Briselu, sto znaci da smo "maloletna
zemlja" pod starateljstvom. To nam je upravo
saopstio Djindjic kada je poverovao da, zahvaljujuci
svojoj mudrosti i drzavnickom umecu, to vise necemo biti.
http://www.glas-javnosti.co.yu/
ARTEL GEOPOLITIKA by www.artel.co.yu
office@...
Datum: 10. februar 2003. g.
BEOGRADSKI FORUM: Objavljena sveska
"Ustavna povelja Drzavne zajednice Srbija i Crna Gora"
Beograd 2003. godine
___________
Januara 2003. godine Beogradski forum za svet
ravnopravnih objavio je svoju novu svesku pod nazivom
"Ustavna povelja Drzavne zajednice Srbija i Crna Gora".
Sveska sadrzi izlaganja renomiranih stru?njaka za ustavno i
medjunarodno pravo, diplomata, geopoliticara i javnih
licnosti, kao i ekskluzivne dokumente vezane za njeno
donosenje. Moze se nabaviti preko:
- BEOGRADSKI FORUM ZA SVET RAVNOPRAVNIH
11 000, Beograd, MIsarska 6/II
Tel/Faks: (+38111) 3245601
e-mail: beoforum@...
www.bel;grade-forum.org
- ARTEL GEOPOLITIKA:
11070, Beograd, Pariske komune 19
Te/Faks: (+38111) 699495
e-mail: artel@...
www.artel.co.yu
UVOD
Od uspostavljanja DOS-a na vlasti u SR Jugoslaviji i Srbiji
pitanje odnosa Crne Gore i Srbije i opstanka zajednicke drzave
Jugoslavije se zaostravalo i produbljivalo. Beogradski forum
za svet ravnopravnih- nevladino, nestranacko i neprofitno
udruzenje grdj|ana ovoj sudbonosnoj i aktuelnoj temi posvetio
je izuzetnu paznju sa ciljem da se ona svestrno rasvetli i da se
doprinese ocuvanju zajednicke drzave. Forum je organizovao
dva okrugla stola, 15. novembra 2001. godine o Odnosima
Srbije i Crne Gore i 02. aprila 2002. godine o Sudbini
Jugoslavije kao drzave.
Prate?i dogadjanja i aktivnost nadleznih, politickih i drzavnih
organa o ovom pitanju, Forum je 12. decembra 2002. godine u
Media centru organizovao okrugli sto na kojem su ugledni
javni i naucni radnici: prof. dr Ratko Markovic, prof. dr
Smilja Avramov, prof. dr Oskar Kovac, prof. dr Gavro
Perazic, prof. dr Radovan Radinovic, Vladislav Jovanovic i
Zivadin Jovanovic svestrano i kriticki sagledali resenja u
Ustavnoj povelji drzavne zajednice Srbija i Crna Gora.
Rad ovog okruglog stola pratili su elektronski mediji koji su
obavestili javnost o stavovima Foruma.
U ovoj svesci objavljujemo izlaganja sa okruglog stola,
osnovna dokumenta po kojima je vodjena rasprava i Saopstenje.
IZDAVAC:
BEOGRADSKI FORUM ZA SVET RAVNOPRAVNIH
ZA IZDAVACA
ZIVADIN JOVANOVIC, predsednik Foruma
DRAGUTIN BRZIN, direktor Foruma
UREDNIK
Prof. dr RATKO MARKOVIC
LEKTOR
MILOS MARKOVIC
GRAFICKO RESENJE KORICA
MILOS MAJSTOROVIC
TIRAZ: 500 PRIMERAKA
STAMPA: "BODEX"
ISBN
SADRZAJ
UVOD . . . . . . str. 7
Prof. dr RATKO MARKOVIC
Ustavno pravna analiza Ustavne povelje . . . . . . . . . . . str. 9
Prof. dr OSKAR KOVAC
Korak nazad-dva koraka napred . . . . . . . . . . . . . . . str. 17
Prof. dr GAVRO PERAZIC
Ustavna povelja medjunarodno pravna i spoljna ocena. . . . str. 21
VLADISLAV JOVANOVIC
Drzavna zajednica Srbije i Crne Gore i spoljna politika str. 25
General RADOVAN RADINOVIC
Vojska i odbrana u Ustavnoj povelji . . . . . . . . . . . str. 31
Prof. dr SMILJA AVRAMOV
Destrukcija Jugoslavije . . . . . . . . . . . . . . . . . str. 39
ZIVADIN JOVANOVIC
Povelja nedrzave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . str. 43
ZIVADIN JOVANOVIC
The end of Yugoslavia
The constitutional charter of a non - state . . . . . . . str. 47
PRILOZI: DOKUMENTI
Prilog 1:
Polazne osnove za preuredjenje odnosa Srbije i Crne Gore . str. 55
Prilog 2:
2.1. Odluka Narodne skupstine Republike Srbije o izboru
clanova izborne komisije za izradu Ustavne povelje, najviseg
pravnog akta drzavne zajednice Srbije i Crne Gore.....str. 58
2.2. Odluka Skupstine Republike Crne Gore o delegiranju
predstavnika Skupstine Republike Crne Gore u ustavnu
Komisiju za izradu Ustavne povelje drzavne zajednice Srbije i
Crne Gore......................str.59
2.3. Spisak clanova Ustavne komisije za izradu Ustavne
povelje iz redova poslanika Savezne skupstine.....str 60
2.4. Izvod iz zapisnika sa konstitutivne sednice Komisije za
izradu teksta Ustavne povelje drzavne zajednice Srbije i Crne
Gore, odrzane 22. juna 2002. godine........str 61
Prilog 3:
Poslovnik o radu Komisije za izradu teksta Ustavne povelje
drzavne zajednice Srbije i Crne Gore....str 63
Prilog 4:
Ustavna povelja drzavne zajednice Srbija i Crna Gora . . str.67
Prilog 5:
Zakon o sprovodjenju Ustavne povelje drzavne zajednice
Srbija i Crna Gora......str 85
Prilog 6:
Nacrt Povelje o ljudskim i manjinskim pravima i gradjanskim
slobodama............str 97
Prilog 7:
Nacrt Povelje o ljudskim i manjinskim pravima i gradjanskim
slobodama.........str 98
Prilog 8:
Saopstenje Beogradskog foruma za svet ravnopravnih ...... str 115
office@...
Datum: 10. februar 2003. g.
BEOGRADSKI FORUM: Objavljena sveska
"Ustavna povelja Drzavne zajednice Srbija i Crna Gora"
Beograd 2003. godine
___________
Januara 2003. godine Beogradski forum za svet
ravnopravnih objavio je svoju novu svesku pod nazivom
"Ustavna povelja Drzavne zajednice Srbija i Crna Gora".
Sveska sadrzi izlaganja renomiranih stru?njaka za ustavno i
medjunarodno pravo, diplomata, geopoliticara i javnih
licnosti, kao i ekskluzivne dokumente vezane za njeno
donosenje. Moze se nabaviti preko:
- BEOGRADSKI FORUM ZA SVET RAVNOPRAVNIH
11 000, Beograd, MIsarska 6/II
Tel/Faks: (+38111) 3245601
e-mail: beoforum@...
www.bel;grade-forum.org
- ARTEL GEOPOLITIKA:
11070, Beograd, Pariske komune 19
Te/Faks: (+38111) 699495
e-mail: artel@...
www.artel.co.yu
UVOD
Od uspostavljanja DOS-a na vlasti u SR Jugoslaviji i Srbiji
pitanje odnosa Crne Gore i Srbije i opstanka zajednicke drzave
Jugoslavije se zaostravalo i produbljivalo. Beogradski forum
za svet ravnopravnih- nevladino, nestranacko i neprofitno
udruzenje grdj|ana ovoj sudbonosnoj i aktuelnoj temi posvetio
je izuzetnu paznju sa ciljem da se ona svestrno rasvetli i da se
doprinese ocuvanju zajednicke drzave. Forum je organizovao
dva okrugla stola, 15. novembra 2001. godine o Odnosima
Srbije i Crne Gore i 02. aprila 2002. godine o Sudbini
Jugoslavije kao drzave.
Prate?i dogadjanja i aktivnost nadleznih, politickih i drzavnih
organa o ovom pitanju, Forum je 12. decembra 2002. godine u
Media centru organizovao okrugli sto na kojem su ugledni
javni i naucni radnici: prof. dr Ratko Markovic, prof. dr
Smilja Avramov, prof. dr Oskar Kovac, prof. dr Gavro
Perazic, prof. dr Radovan Radinovic, Vladislav Jovanovic i
Zivadin Jovanovic svestrano i kriticki sagledali resenja u
Ustavnoj povelji drzavne zajednice Srbija i Crna Gora.
Rad ovog okruglog stola pratili su elektronski mediji koji su
obavestili javnost o stavovima Foruma.
U ovoj svesci objavljujemo izlaganja sa okruglog stola,
osnovna dokumenta po kojima je vodjena rasprava i Saopstenje.
IZDAVAC:
BEOGRADSKI FORUM ZA SVET RAVNOPRAVNIH
ZA IZDAVACA
ZIVADIN JOVANOVIC, predsednik Foruma
DRAGUTIN BRZIN, direktor Foruma
UREDNIK
Prof. dr RATKO MARKOVIC
LEKTOR
MILOS MARKOVIC
GRAFICKO RESENJE KORICA
MILOS MAJSTOROVIC
TIRAZ: 500 PRIMERAKA
STAMPA: "BODEX"
ISBN
SADRZAJ
UVOD . . . . . . str. 7
Prof. dr RATKO MARKOVIC
Ustavno pravna analiza Ustavne povelje . . . . . . . . . . . str. 9
Prof. dr OSKAR KOVAC
Korak nazad-dva koraka napred . . . . . . . . . . . . . . . str. 17
Prof. dr GAVRO PERAZIC
Ustavna povelja medjunarodno pravna i spoljna ocena. . . . str. 21
VLADISLAV JOVANOVIC
Drzavna zajednica Srbije i Crne Gore i spoljna politika str. 25
General RADOVAN RADINOVIC
Vojska i odbrana u Ustavnoj povelji . . . . . . . . . . . str. 31
Prof. dr SMILJA AVRAMOV
Destrukcija Jugoslavije . . . . . . . . . . . . . . . . . str. 39
ZIVADIN JOVANOVIC
Povelja nedrzave . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . str. 43
ZIVADIN JOVANOVIC
The end of Yugoslavia
The constitutional charter of a non - state . . . . . . . str. 47
PRILOZI: DOKUMENTI
Prilog 1:
Polazne osnove za preuredjenje odnosa Srbije i Crne Gore . str. 55
Prilog 2:
2.1. Odluka Narodne skupstine Republike Srbije o izboru
clanova izborne komisije za izradu Ustavne povelje, najviseg
pravnog akta drzavne zajednice Srbije i Crne Gore.....str. 58
2.2. Odluka Skupstine Republike Crne Gore o delegiranju
predstavnika Skupstine Republike Crne Gore u ustavnu
Komisiju za izradu Ustavne povelje drzavne zajednice Srbije i
Crne Gore......................str.59
2.3. Spisak clanova Ustavne komisije za izradu Ustavne
povelje iz redova poslanika Savezne skupstine.....str 60
2.4. Izvod iz zapisnika sa konstitutivne sednice Komisije za
izradu teksta Ustavne povelje drzavne zajednice Srbije i Crne
Gore, odrzane 22. juna 2002. godine........str 61
Prilog 3:
Poslovnik o radu Komisije za izradu teksta Ustavne povelje
drzavne zajednice Srbije i Crne Gore....str 63
Prilog 4:
Ustavna povelja drzavne zajednice Srbija i Crna Gora . . str.67
Prilog 5:
Zakon o sprovodjenju Ustavne povelje drzavne zajednice
Srbija i Crna Gora......str 85
Prilog 6:
Nacrt Povelje o ljudskim i manjinskim pravima i gradjanskim
slobodama............str 97
Prilog 7:
Nacrt Povelje o ljudskim i manjinskim pravima i gradjanskim
slobodama.........str 98
Prilog 8:
Saopstenje Beogradskog foruma za svet ravnopravnih ...... str 115
(SRPSKOHRVATSKI / DEUTSCH)
ARTEL GEOPOLITIKA by www.artel.co.yu
office@...
---
REKVIJEM ZA JEDNU ZEMLJU
Infograf@...
Spomenka Deretic, novinar
Beograd, 17. februar 2003. god.
Politicke oligarhije Srbije i Crne Gore ukinule su Saveznu
Republiku Jugoslaviju. Oligarsi su sa karte Evrope izbrisali ime
zemlje za koju su se u oba svetska rata borili preci gotovo svake
porodice u Srbiji i Crnoj Gori. Vlastodrsci u Beogradu i
Podgorici nisu pitali narod zeli li ukidanje Jugoslavije. Tek
posle ubistva drzave sprovedene su ankete i gle, vise od 70%
odsto nasih gradjana izjasnilo se protiv ukidanja SRJ i
proglasenja neke nove zajednice kojoj se ne znaju cak ni granice.
Narod ne zeli da bude zamorce u eksperrimentu koji nad nama
sprovode Sjedinjene Americke Drzave, Evropska Zajednica,
NATO i Medjunarodni monetarni fond.
Kum Beogradskog sporazuma o ukidanju Jugoslavije bio je
Havijer Solana kome su Srbi dali nadimak NATO bombarder.
Tog bivseg spanskog levicara i konvertita ne voli narod u nasoj
zemlji. Ali se Solani dive nase dresirane pudlice, takodje
konvertiti, premijeri Srbije i Crne Gore Zoran Djindjic i Milo
Djukanovic. Stoga jugoslovenski gradjani ne bi bili iznenadjeni
ni da su im drzavu nazvali Solanijom ili Natonijom. Mogla je
da bude nazvana i zajednicom Bus u cast americkog predsednika
posto se svi akteri ukidanja Jugoslavije iskreno dive "Velikom
bratu" preko Atlantika. Poslednje dve godine svi lideri DOS-a,
a i svi mediji u nasoj nesrecnoj zemlji, satanizuju SRJ. Djindjic,
Djukanovic, Kostunica i njihovi politicki partneri napadali su
SRJ istim recnikom kojom su je deset godina satanizovali
americki i zapadnoevropski politicari. Lideri zapadnih zemalja,
koji su uz pomoc kvislinga u Srbiji i Crnoj Gori sahranili SRJ,
nazivali su je monstrumom. Oni su SRJ optuzivali da izaziva
potrese u regionu, da krsi ljudska prava i vrsi etnicka ciscenja.
Jugosloveni dobro znaju da nijedna od ovih tvrdnji nije bila
tacna. Potrese u regionu izazivali su drugi. Americki pravnik i
poznati borac za ljudska prava Remzi Klark tvdi da je cilj SAD i
Zapadne Evrope da se NATO ucvrsti u Jugoslaviji, da je
kontrolise i da obogalji srpski narod na duzi vremski period.
Ugledni komentator iz Los Andjelesa Ricard Beker tvrdi da na
Kosovu vlada fasisticki teror albanskih hordi protiv Srba,
Cigana i projugosloveski orijentisanih Albanaca. Beker navodi
svedocenje reportera "San Francisko Chronicla" da su vojnici
oslobodlicke vojske Kosova masovno klali srpske civile i palili
srpska sela, a da prisutni NATO vojnici nisu nista ucinili da to
sprece. Nedavno je predstavnik KFOR-a priznao da ne zna sta je
sa vise od hiljadu Srba otetih od dolaska KFOR-a na Kosovo,
ali da misli kako oteti Srbi vise nisu zivi. Americki i zapadno
evropski mediji, sluzeci kolonijalistickim ciljevima svojih
drzava, napravili su laznu sliku i o srpskom narodu i o SRJ.
Savezna Republika Jugoslavija nije bila monstrum drzava. To je
bila drzava u kojoj se do 5. oktobra 2000 godine smatralo
najvecom sramotom biti izdajnik, podlac i kukavica, u kojoj se
nije oprastalo unistavnje tudjih dobara i tudjih drzava. SRJ je
bila lepa zelena zemlja, namucena i siromasna. Ona nije bila
siromasna zato sto su njeni gradjani lenji ili neznalice. SRJ je
plodna zemlja, bogata vodom i rudama. Ona je naglo
osiromasila zbog sankcija, tog najmonstruoznijeg oruzja
uperenog protiv zemalja koje Sjedinjene Americke Drzave
smatraju neposlusnim. Na inicijativu americkog predsednika
Dzordza Busa - starijeg 30. maja 1992 godine Savet bezbednosti
Ujedinjenih Nacija nametnuo jje SRJ ostre sankcije. Prema
Rezoluciji UN 757 zabranjen je sav uvoz i izvoz iz Jugoslavije
od strane bilo koje zemlje. Zabranjene su strane investicije i
trgovacki kontakti sa Jugoslavijom. Suspendovana je sva naucna,
tehnicka i kulturna razmena. Zabranjen je civilni vazdusni
saobracaj. Zabranjeno je cak i jugoslovensko ucesce na
medjunarodnim sportskim takmicenjima. Sankcije su
najsurovija mera da se izoluje jedna zemlja, da se unisti njena
privreda, da se razbije njena vojska i obespravi njen narod. To
znaju Jugosloveni, to znaju Iracani. Ko je sledeci na redu?
Zasto su Sjedinjene Americke Drzave i Zapadna Evropa toliko
zaineresovane za ukidanje SRJ? Zato sto je SRJ imala brojnu i
odlicnu vojsku, solidnu privrednu osnovu i dobre privrednike i
strucnjake, pa je predstavljala prepreku putu za novu
kolonizaciju Balkana. Pod rukovodstvom mudrog drzavnika
Slobodana Milosevica SRJ je predstavljala moguci centar kojem
bi se mogli pridruziti Makedonija i Republika Srpska a
eventualno i citava Bosna i Hercegovina.
Sjedinjene Americke Drzave i Nemacka poslednjih deset godina
iza ociju javnosti sve rade da bi Balkan podelile na male i
ranjive drzave, koje za sada uspesno kolonizuju. Predstavnik za
stampu nemacke Partije demokratskog socijalizma (PDS)
Juergen Rints upozorio je nemacku javnost da visoki zvanicnici
NATO saveza, Sjedinjenih Americkih Drzava, Britanije i
Nemacke lazu javnost o cinjenicama oko rata na Balkanu.
Juergen Rints je otkrio izvestaj u kojem se opisuju planovi za
raspad Jugoslavije. Americka obavestajna agencija tajnom
operacijom nazvanom "Koreni" stvara nove etnicke podele u
Jugoslaviji da bi prouzrokovala njen raspad. Pocetak je, svakako
ukidanje SRJ 4. februara 2003. godine i stvaranje Zajdnice
Srbija i Crna Gora. Krajnji cilj operaccije "Koreni" jeste:
odvajanje Crne Gore kao poslednjeg izlaska SRJ na
Sredozemlje; odvajanje Vojvodine; odvajanje Kosova i Metohije,
istorijskog centra srpske drzavnosti i prikljucenje Kosova i
Metohije Albaniji; i na kraju odvajanje Vojvodine u kojoj se
proizvodi najvise hrane u Jugoslaviji. To bi dovelo do sloma
Jugoslavije kao plodne i nezavisne drzave. Juergen Rints je,
naravno, govorio istinu. Venecijanska komisija vec se ponudila
da ucestvuje u pisanju novog Ustava Srbije. Na to je pristala
Natasa Micic zena skromnog znanja i kulture, ali bogata
arogancijom. Micicka je u suprotnosti sa vazecim Ustavom vd.
predsednika Srbije. Natasa Mici je uzurpator. Sada stranci treba
da pisu Ustav Srbije u kojem se prema predlogu Venecijanske
komisije Kosovo i Metohija i ne spominju dok se ne resi
navodni status Kosova i Metohije. Po tom predlogu i vojvodjani
treba da se dogovore sa Srbijom o buducem statusu Vojvodine.
Sve ide po redu. Prvo je ukinuta Jugoslavija a formirana je
Zajednica Srbija i Crna Gora sa razlicitim monetama,
bankarskim sistemima, carinama i vojskom. To je osnova da se
Crna Gora i Srbija razdvoje a da se narod ne pita. Zatim
nezavisnost dobijaju prvo Kosovo i Metohija a potom
Vojvodina. Osnovu za to imace u novom Ustavu Srbije za cije
pisanje se zalagala celokupna aktuelna vlast u Srbiji i Crnoj
Gorri od Vojislava Kostunice do Zorana Djindjica i Mila
Djukanovica. Sasvim je jasno i zasto su se za donosenje novog
Ustava zalagali Kostunica, Djindjic i Djukanovic. Da bi
Venecijska komisija mogla sto lakse da razbije Jugoslaviju, da je
unisti, da Crnu Goru pretvori u koloniju medjunarodnih
svercerskih bosova i narko mafije a da Srbiju pretvori u pasaluk.
---
Requiem für ein Land
infograf@...
Spomenka Deretic, Journalistin
Belgrad, 17. Februar 2003
Die politische Oligarchie Serbiens und Montenegros hat die
Bundesrepublik Jugoslawien abgeschafft, die Oligarchen haben
auf der Karte Europas den Namen eines Landes ausgelöscht, um
das in beiden Weltkriegen die Vorfahren fast jeder Familie in
Serbien und Montenegro gekämpft haben. Die Machthaber in
Belgrad und Podgorica haben das Volk nicht gefragt, ob es die
Auflösung Jugoslawiens wolle. Erst nach der Ermordung des
Staates wurden Umfragen durchgeführt und siehe, über 70 %
unserer Bürger haben sich gegen die Auflösung der BRJ und
gegen die Verkündung eines neuen Staatenbundes
ausgesprochen, dessen Grenzen nicht einmal bekannt sind. Das
Volk möchte kein Versuchskaninchen bei dem Experiment sein,
das an uns die Vereinigten Staaten von Amerika, die
Europäische Union, die NATO und der Internationale
Währungsfonds durchführen.
Dem Belgrader Abkommen über die Auflösung Jugoslawiens
stand Javier Solana Pate, dem die Serben den Spitznamen
NATO-Bombenwerfer gaben. Diesen ehemaligen spanischen
Linken und Konvertiten liebt das Volk in unserem Land nicht.
Aber Solana bewundern unsere dressierten Pudel, desgleichen
Konvertiten, die Premiers Serbiens und Montenegros Zoran
Djindjic und Milo Djukanovic. Deshalb wären die
jugoslawischen Bürger auch nicht überrascht, wenn man ihr
Land Solanaland oder Natoland genannt hätte. Man hätte ihm
auch den Namen Staatenbund Bush zu Ehren des
amerikanischen Präsidenten geben können, nachdem alle
Akteure der Auflösung Jugoslawiens den "Großen Bruder" über
dem Atlantik aufrichtig bewundern. In den letzten zwei Jahren
satanisieren alle DOS-Anführer, aber auch alle Medien in
unserem unglücklichen Land die BRJ. Djindjic, Djukanovic,
Kostunica und ihre politischen Partner griffen die BRJ mit dem
gleichen Vokabular an, mit dem sie zehn Jahre lang die
amerikanischen und westeuropäischen Politiker satanisierten.
Die Führer der westlichen Länder, die mit Hilfe der Quislinge
in Serbien und Montenegro die BRJ zu Grabe trugen, nannten
sie Monstrum. Sie beschuldigten die BRJ, Erschütterungen in
der Region hervorzurufen, die Menschenrechte zu verletzen und
ethnische Säuberungen durchzuführen. Die Jugoslawen wissen
genau, dass nicht eine dieser Behauptungen stimmte. Die
Erschütterungen in der Region verursachten andere. Der
amerikanische Jurist und bekannte Kämpfer für
Menschenrechte Ramsey Clark behauptet, das Ziel der USA und
Westeuropas sei es, die NATO in Jugoslawien zu festigen, es zu
kontrollieren und das serbische Volk für eine längere
Zeitspanne zum Krüppel zu machen. Der angesehene
Kommentator aus Los Angeles, Richard Backer, behauptet, in
Kosovo herrsche faschistischer Terror der albanischen Horden
gegen Serben, Zigeuner und projugoslawisch orientierte
Albaner. Backer führt die Aussagen des Reporters der "San
Fransisco Chronicle" an, die Soldaten der
Kosovo-Befreiungsarmee haben serbische Zivilisten
massenweise abgeschlachtet und serbische Dörfer abgefackelt,
ohne dass die anwesenden NATO-Soldaten Anstalten gemacht
hätten, das zu verhindern. Unlängst gab ein KFOR-Vertreter
zu, er wisse nicht, was mit über Tausend entführter Serben seit
dem Eintreffen der KFOR im Kosovo geschehen ist, aber er
glaube, die entführten Serben seien nicht mehr am Leben. Die
amerikanischen und westeuropäischen Medien, sich der
kolonialistischen Ziele ihrer Staaten bedienend, haben ein
falsches Bild vom serbischen Volk und von der BRJ geschaffen.
Die Bundesrepublik Jugoslawien war kein monströser Staat.
Das war ein Staat, in dem man bis zum 5. Oktober 2000 es als
größte Schande angesehen hat, Verräter, ein ehrloser Mensch
und Feigling zu sein, in dem man die Vernichtung fremder
Güter und fremder Staaten nicht vergeben hat. Die BRJ war ein
schönes grünes Land, geplagt und arm. Sie war nicht arm, weil
ihre Bürger faul und unwissend sind. Die BRJ ist ein
fruchtbares Land, reich an Wasser und Bodenschätzen. Sie ist
rapid verarmt wegen der Sanktionen, dieses monströsesten
Werkzeugs, das gegen Länder gerichtet ist, die die USA als
ungehorsam betrachten. Auf Initiative des amerikanischen
Präsidenten George Bush senior, erlegte am 30. Mai 1992 der
Sicherheitsrat der Vereinten Nationen der BRJ scharfe
Sanktionen auf. Laut der Resolution der Vereinten Nationen
757 war es verboten, dass irgendein Land Waren nach
Jugoslawien ausführt oder aus Jugoslawien einführt. Der ganze
wissenschaftliche, technische und kulturelle Austausch wurde
suspendiert. Der zivile Luftverkehr wurde verboten. Sogar die
jugoslawische Beteiligung an internationalen
Sportbewettbewerben war untersagt. Sanktionen sind die
brutalste Maßnahme, um ein Land zu isolieren, um seine
Wirtschaft zu vernichten, seine Armee zu zerschlagen und sein
Volk zu entrechten. Das wissen die Jugoslawen, das wissen die
Iraker. Wer ist als nächster an der Reihe?
Weshalb sind die USA und Westeuropa so sehr an der
Auflösung der BRJ interessiert? Weil die BRJ eine zahlenstarke
und hervorragende Armee hatte, eine solide wirtschaftliche
Grundlage und gute Wirtschaftler und Fachkräfte, so dass sie
ein Hindernis auf dem Wege zur neuen Kolonialisierung des
Balkans darstellte. Unter der Führung des weisen Staatsmannes
Slobodan Milosevic war die BRJ ein mögliches Zentrum, dem
sich Mazedonien und die Republika Srpska und eventuell auch
ganz Bosnien-Herzegowina hätten anschließen können.
Die USA und Deutschland tun in den letzten zehn Jahren hinter
dem Rücken der Öffentlichkeit alles, um den Balkan in kleine
und verletzbare Staaten aufzuteilen, die sie bislang erfolgreich
kolonisieren. Der Pressesprecher der deutschen Partei des
Demokratischen Sozialismus (PDS), Jürgen Rinz, warnte die
deutsche Öffentlichkeit, die hohen Vertreter des
NATO-Bündnisses, die USA, Großbritannien und Deutschland
würden die Öffentlichkeit bezüglich der Tatsachen des Krieges
auf dem Balkan anlügen. Jürgen Rinz enthüllte einen Bericht, in
dem die Pläne des Zerfalls Jugoslawiens beschrieben werden.
Der amerikanische Geheimdienst schafft mit der geheimen
Operation genannt "Wurzeln" neue ethnische Teilungen in
Jugoslawien, um deren Zerfall zu verursachen. Der Anfang ist
ohne Zweifel die Auflösung der BRJ am 4. Februar 2003 und
die Schaffung des Staatenbundes Serbien und Montenegro. Das
Endziel der Operation "Wurzeln" ist: die Abtrennung
Montenegros als letztem Zugang der BRJ zum Mittelmeer, die
Abtrennung von Kosovo und Metohija, des historischen
Zentrums der serbischen Staatlichkeit, und der Anschluss von
Kosovo und Metohija an Albanien und schließlich die
Abtrennung der Vojvodina, wo der Großteil der Nahrung in
Jugoslawien hergestellt wird. Das würde den Zusammenbruch
Jugoslawiens als fruchtbaren und unabhängigen Staates
bewirken. Jürgen Rinz hat natürlich die Wahrheit gesprochen.
Die Venezianische Kommission hat sich bereits angeboten, an
der Formulierung der neuen Verfassung Serbiens mitzuwirken.
Darin hat Natasa Micic eingewilligt, eine Frau mit
bescheidenem Wissen und bescheidener Kultur, aber reich an
Arroganz. Natasa Micic ist entgegen der gültigen Verfassung
amtierende Präsidentin Serbiens. Natasa Micic ist eine
Usurpatorin. Jetzt sollen Ausländer die Verfassung Serbiens
formulieren, in der laut Vorschlag der Venezianischen
Kommission Kosovo und Metohija nicht einmal erwähnt
werden, solange angeblich der Status von Kosovo und Methoja
nicht geregelt ist. Diesem Vorschlag zufolge haben sich auch
die Einwohner der Vojvodina mit Serbien über den künftigen
Statuts der Vojvodina abzusprechen. Alles geht der Reihe nach.
Zuerst wurde Jugoslawien aufgelöst und der Staatenbund
Serbien und Montenegro mit verschiedenen Währungen,
Banksystemen, Zöllen und Streitkräften gegründet. Das bildet
die Grundlage, dass sich Montenegro und Serbien trennen, ohne
das Volk zu fragen. Sodann erhalten zuerst Kosovo und
Metohija die Unabhängigkeit und später die Vojvodina. Die
Grundlage dafür bildet die neue Verfassung Serbiens, für deren
Formulierung sich die gesamte aktuelle Regierung in Serbien
und Montenegro von Vojislav Kostunica bis Zoran Djindjic und
Milo Djukanovic eingesetzt haben. Es ist auch vollkommen
klar, weshalb sich Kostunica, Djindjic und Djukanovic für die
Verabschiedung der neuen Verfassung eingesetzt haben. Weil
die Venezianische Kommission Jugoslawien leichter
zerschlagen und vernichten kann, weil Montenegro in eine
Kolonie der internationalen Schmugglerbosse und Narkomafia
und Serbien in ein Paschalik (Amtsbezirk eines Paschas
während der Türkenzeit) umgewandelt werden kann.
ARTEL GEOPOLITIKA by www.artel.co.yu
office@...
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REKVIJEM ZA JEDNU ZEMLJU
Infograf@...
Spomenka Deretic, novinar
Beograd, 17. februar 2003. god.
Politicke oligarhije Srbije i Crne Gore ukinule su Saveznu
Republiku Jugoslaviju. Oligarsi su sa karte Evrope izbrisali ime
zemlje za koju su se u oba svetska rata borili preci gotovo svake
porodice u Srbiji i Crnoj Gori. Vlastodrsci u Beogradu i
Podgorici nisu pitali narod zeli li ukidanje Jugoslavije. Tek
posle ubistva drzave sprovedene su ankete i gle, vise od 70%
odsto nasih gradjana izjasnilo se protiv ukidanja SRJ i
proglasenja neke nove zajednice kojoj se ne znaju cak ni granice.
Narod ne zeli da bude zamorce u eksperrimentu koji nad nama
sprovode Sjedinjene Americke Drzave, Evropska Zajednica,
NATO i Medjunarodni monetarni fond.
Kum Beogradskog sporazuma o ukidanju Jugoslavije bio je
Havijer Solana kome su Srbi dali nadimak NATO bombarder.
Tog bivseg spanskog levicara i konvertita ne voli narod u nasoj
zemlji. Ali se Solani dive nase dresirane pudlice, takodje
konvertiti, premijeri Srbije i Crne Gore Zoran Djindjic i Milo
Djukanovic. Stoga jugoslovenski gradjani ne bi bili iznenadjeni
ni da su im drzavu nazvali Solanijom ili Natonijom. Mogla je
da bude nazvana i zajednicom Bus u cast americkog predsednika
posto se svi akteri ukidanja Jugoslavije iskreno dive "Velikom
bratu" preko Atlantika. Poslednje dve godine svi lideri DOS-a,
a i svi mediji u nasoj nesrecnoj zemlji, satanizuju SRJ. Djindjic,
Djukanovic, Kostunica i njihovi politicki partneri napadali su
SRJ istim recnikom kojom su je deset godina satanizovali
americki i zapadnoevropski politicari. Lideri zapadnih zemalja,
koji su uz pomoc kvislinga u Srbiji i Crnoj Gori sahranili SRJ,
nazivali su je monstrumom. Oni su SRJ optuzivali da izaziva
potrese u regionu, da krsi ljudska prava i vrsi etnicka ciscenja.
Jugosloveni dobro znaju da nijedna od ovih tvrdnji nije bila
tacna. Potrese u regionu izazivali su drugi. Americki pravnik i
poznati borac za ljudska prava Remzi Klark tvdi da je cilj SAD i
Zapadne Evrope da se NATO ucvrsti u Jugoslaviji, da je
kontrolise i da obogalji srpski narod na duzi vremski period.
Ugledni komentator iz Los Andjelesa Ricard Beker tvrdi da na
Kosovu vlada fasisticki teror albanskih hordi protiv Srba,
Cigana i projugosloveski orijentisanih Albanaca. Beker navodi
svedocenje reportera "San Francisko Chronicla" da su vojnici
oslobodlicke vojske Kosova masovno klali srpske civile i palili
srpska sela, a da prisutni NATO vojnici nisu nista ucinili da to
sprece. Nedavno je predstavnik KFOR-a priznao da ne zna sta je
sa vise od hiljadu Srba otetih od dolaska KFOR-a na Kosovo,
ali da misli kako oteti Srbi vise nisu zivi. Americki i zapadno
evropski mediji, sluzeci kolonijalistickim ciljevima svojih
drzava, napravili su laznu sliku i o srpskom narodu i o SRJ.
Savezna Republika Jugoslavija nije bila monstrum drzava. To je
bila drzava u kojoj se do 5. oktobra 2000 godine smatralo
najvecom sramotom biti izdajnik, podlac i kukavica, u kojoj se
nije oprastalo unistavnje tudjih dobara i tudjih drzava. SRJ je
bila lepa zelena zemlja, namucena i siromasna. Ona nije bila
siromasna zato sto su njeni gradjani lenji ili neznalice. SRJ je
plodna zemlja, bogata vodom i rudama. Ona je naglo
osiromasila zbog sankcija, tog najmonstruoznijeg oruzja
uperenog protiv zemalja koje Sjedinjene Americke Drzave
smatraju neposlusnim. Na inicijativu americkog predsednika
Dzordza Busa - starijeg 30. maja 1992 godine Savet bezbednosti
Ujedinjenih Nacija nametnuo jje SRJ ostre sankcije. Prema
Rezoluciji UN 757 zabranjen je sav uvoz i izvoz iz Jugoslavije
od strane bilo koje zemlje. Zabranjene su strane investicije i
trgovacki kontakti sa Jugoslavijom. Suspendovana je sva naucna,
tehnicka i kulturna razmena. Zabranjen je civilni vazdusni
saobracaj. Zabranjeno je cak i jugoslovensko ucesce na
medjunarodnim sportskim takmicenjima. Sankcije su
najsurovija mera da se izoluje jedna zemlja, da se unisti njena
privreda, da se razbije njena vojska i obespravi njen narod. To
znaju Jugosloveni, to znaju Iracani. Ko je sledeci na redu?
Zasto su Sjedinjene Americke Drzave i Zapadna Evropa toliko
zaineresovane za ukidanje SRJ? Zato sto je SRJ imala brojnu i
odlicnu vojsku, solidnu privrednu osnovu i dobre privrednike i
strucnjake, pa je predstavljala prepreku putu za novu
kolonizaciju Balkana. Pod rukovodstvom mudrog drzavnika
Slobodana Milosevica SRJ je predstavljala moguci centar kojem
bi se mogli pridruziti Makedonija i Republika Srpska a
eventualno i citava Bosna i Hercegovina.
Sjedinjene Americke Drzave i Nemacka poslednjih deset godina
iza ociju javnosti sve rade da bi Balkan podelile na male i
ranjive drzave, koje za sada uspesno kolonizuju. Predstavnik za
stampu nemacke Partije demokratskog socijalizma (PDS)
Juergen Rints upozorio je nemacku javnost da visoki zvanicnici
NATO saveza, Sjedinjenih Americkih Drzava, Britanije i
Nemacke lazu javnost o cinjenicama oko rata na Balkanu.
Juergen Rints je otkrio izvestaj u kojem se opisuju planovi za
raspad Jugoslavije. Americka obavestajna agencija tajnom
operacijom nazvanom "Koreni" stvara nove etnicke podele u
Jugoslaviji da bi prouzrokovala njen raspad. Pocetak je, svakako
ukidanje SRJ 4. februara 2003. godine i stvaranje Zajdnice
Srbija i Crna Gora. Krajnji cilj operaccije "Koreni" jeste:
odvajanje Crne Gore kao poslednjeg izlaska SRJ na
Sredozemlje; odvajanje Vojvodine; odvajanje Kosova i Metohije,
istorijskog centra srpske drzavnosti i prikljucenje Kosova i
Metohije Albaniji; i na kraju odvajanje Vojvodine u kojoj se
proizvodi najvise hrane u Jugoslaviji. To bi dovelo do sloma
Jugoslavije kao plodne i nezavisne drzave. Juergen Rints je,
naravno, govorio istinu. Venecijanska komisija vec se ponudila
da ucestvuje u pisanju novog Ustava Srbije. Na to je pristala
Natasa Micic zena skromnog znanja i kulture, ali bogata
arogancijom. Micicka je u suprotnosti sa vazecim Ustavom vd.
predsednika Srbije. Natasa Mici je uzurpator. Sada stranci treba
da pisu Ustav Srbije u kojem se prema predlogu Venecijanske
komisije Kosovo i Metohija i ne spominju dok se ne resi
navodni status Kosova i Metohije. Po tom predlogu i vojvodjani
treba da se dogovore sa Srbijom o buducem statusu Vojvodine.
Sve ide po redu. Prvo je ukinuta Jugoslavija a formirana je
Zajednica Srbija i Crna Gora sa razlicitim monetama,
bankarskim sistemima, carinama i vojskom. To je osnova da se
Crna Gora i Srbija razdvoje a da se narod ne pita. Zatim
nezavisnost dobijaju prvo Kosovo i Metohija a potom
Vojvodina. Osnovu za to imace u novom Ustavu Srbije za cije
pisanje se zalagala celokupna aktuelna vlast u Srbiji i Crnoj
Gorri od Vojislava Kostunice do Zorana Djindjica i Mila
Djukanovica. Sasvim je jasno i zasto su se za donosenje novog
Ustava zalagali Kostunica, Djindjic i Djukanovic. Da bi
Venecijska komisija mogla sto lakse da razbije Jugoslaviju, da je
unisti, da Crnu Goru pretvori u koloniju medjunarodnih
svercerskih bosova i narko mafije a da Srbiju pretvori u pasaluk.
---
Requiem für ein Land
infograf@...
Spomenka Deretic, Journalistin
Belgrad, 17. Februar 2003
Die politische Oligarchie Serbiens und Montenegros hat die
Bundesrepublik Jugoslawien abgeschafft, die Oligarchen haben
auf der Karte Europas den Namen eines Landes ausgelöscht, um
das in beiden Weltkriegen die Vorfahren fast jeder Familie in
Serbien und Montenegro gekämpft haben. Die Machthaber in
Belgrad und Podgorica haben das Volk nicht gefragt, ob es die
Auflösung Jugoslawiens wolle. Erst nach der Ermordung des
Staates wurden Umfragen durchgeführt und siehe, über 70 %
unserer Bürger haben sich gegen die Auflösung der BRJ und
gegen die Verkündung eines neuen Staatenbundes
ausgesprochen, dessen Grenzen nicht einmal bekannt sind. Das
Volk möchte kein Versuchskaninchen bei dem Experiment sein,
das an uns die Vereinigten Staaten von Amerika, die
Europäische Union, die NATO und der Internationale
Währungsfonds durchführen.
Dem Belgrader Abkommen über die Auflösung Jugoslawiens
stand Javier Solana Pate, dem die Serben den Spitznamen
NATO-Bombenwerfer gaben. Diesen ehemaligen spanischen
Linken und Konvertiten liebt das Volk in unserem Land nicht.
Aber Solana bewundern unsere dressierten Pudel, desgleichen
Konvertiten, die Premiers Serbiens und Montenegros Zoran
Djindjic und Milo Djukanovic. Deshalb wären die
jugoslawischen Bürger auch nicht überrascht, wenn man ihr
Land Solanaland oder Natoland genannt hätte. Man hätte ihm
auch den Namen Staatenbund Bush zu Ehren des
amerikanischen Präsidenten geben können, nachdem alle
Akteure der Auflösung Jugoslawiens den "Großen Bruder" über
dem Atlantik aufrichtig bewundern. In den letzten zwei Jahren
satanisieren alle DOS-Anführer, aber auch alle Medien in
unserem unglücklichen Land die BRJ. Djindjic, Djukanovic,
Kostunica und ihre politischen Partner griffen die BRJ mit dem
gleichen Vokabular an, mit dem sie zehn Jahre lang die
amerikanischen und westeuropäischen Politiker satanisierten.
Die Führer der westlichen Länder, die mit Hilfe der Quislinge
in Serbien und Montenegro die BRJ zu Grabe trugen, nannten
sie Monstrum. Sie beschuldigten die BRJ, Erschütterungen in
der Region hervorzurufen, die Menschenrechte zu verletzen und
ethnische Säuberungen durchzuführen. Die Jugoslawen wissen
genau, dass nicht eine dieser Behauptungen stimmte. Die
Erschütterungen in der Region verursachten andere. Der
amerikanische Jurist und bekannte Kämpfer für
Menschenrechte Ramsey Clark behauptet, das Ziel der USA und
Westeuropas sei es, die NATO in Jugoslawien zu festigen, es zu
kontrollieren und das serbische Volk für eine längere
Zeitspanne zum Krüppel zu machen. Der angesehene
Kommentator aus Los Angeles, Richard Backer, behauptet, in
Kosovo herrsche faschistischer Terror der albanischen Horden
gegen Serben, Zigeuner und projugoslawisch orientierte
Albaner. Backer führt die Aussagen des Reporters der "San
Fransisco Chronicle" an, die Soldaten der
Kosovo-Befreiungsarmee haben serbische Zivilisten
massenweise abgeschlachtet und serbische Dörfer abgefackelt,
ohne dass die anwesenden NATO-Soldaten Anstalten gemacht
hätten, das zu verhindern. Unlängst gab ein KFOR-Vertreter
zu, er wisse nicht, was mit über Tausend entführter Serben seit
dem Eintreffen der KFOR im Kosovo geschehen ist, aber er
glaube, die entführten Serben seien nicht mehr am Leben. Die
amerikanischen und westeuropäischen Medien, sich der
kolonialistischen Ziele ihrer Staaten bedienend, haben ein
falsches Bild vom serbischen Volk und von der BRJ geschaffen.
Die Bundesrepublik Jugoslawien war kein monströser Staat.
Das war ein Staat, in dem man bis zum 5. Oktober 2000 es als
größte Schande angesehen hat, Verräter, ein ehrloser Mensch
und Feigling zu sein, in dem man die Vernichtung fremder
Güter und fremder Staaten nicht vergeben hat. Die BRJ war ein
schönes grünes Land, geplagt und arm. Sie war nicht arm, weil
ihre Bürger faul und unwissend sind. Die BRJ ist ein
fruchtbares Land, reich an Wasser und Bodenschätzen. Sie ist
rapid verarmt wegen der Sanktionen, dieses monströsesten
Werkzeugs, das gegen Länder gerichtet ist, die die USA als
ungehorsam betrachten. Auf Initiative des amerikanischen
Präsidenten George Bush senior, erlegte am 30. Mai 1992 der
Sicherheitsrat der Vereinten Nationen der BRJ scharfe
Sanktionen auf. Laut der Resolution der Vereinten Nationen
757 war es verboten, dass irgendein Land Waren nach
Jugoslawien ausführt oder aus Jugoslawien einführt. Der ganze
wissenschaftliche, technische und kulturelle Austausch wurde
suspendiert. Der zivile Luftverkehr wurde verboten. Sogar die
jugoslawische Beteiligung an internationalen
Sportbewettbewerben war untersagt. Sanktionen sind die
brutalste Maßnahme, um ein Land zu isolieren, um seine
Wirtschaft zu vernichten, seine Armee zu zerschlagen und sein
Volk zu entrechten. Das wissen die Jugoslawen, das wissen die
Iraker. Wer ist als nächster an der Reihe?
Weshalb sind die USA und Westeuropa so sehr an der
Auflösung der BRJ interessiert? Weil die BRJ eine zahlenstarke
und hervorragende Armee hatte, eine solide wirtschaftliche
Grundlage und gute Wirtschaftler und Fachkräfte, so dass sie
ein Hindernis auf dem Wege zur neuen Kolonialisierung des
Balkans darstellte. Unter der Führung des weisen Staatsmannes
Slobodan Milosevic war die BRJ ein mögliches Zentrum, dem
sich Mazedonien und die Republika Srpska und eventuell auch
ganz Bosnien-Herzegowina hätten anschließen können.
Die USA und Deutschland tun in den letzten zehn Jahren hinter
dem Rücken der Öffentlichkeit alles, um den Balkan in kleine
und verletzbare Staaten aufzuteilen, die sie bislang erfolgreich
kolonisieren. Der Pressesprecher der deutschen Partei des
Demokratischen Sozialismus (PDS), Jürgen Rinz, warnte die
deutsche Öffentlichkeit, die hohen Vertreter des
NATO-Bündnisses, die USA, Großbritannien und Deutschland
würden die Öffentlichkeit bezüglich der Tatsachen des Krieges
auf dem Balkan anlügen. Jürgen Rinz enthüllte einen Bericht, in
dem die Pläne des Zerfalls Jugoslawiens beschrieben werden.
Der amerikanische Geheimdienst schafft mit der geheimen
Operation genannt "Wurzeln" neue ethnische Teilungen in
Jugoslawien, um deren Zerfall zu verursachen. Der Anfang ist
ohne Zweifel die Auflösung der BRJ am 4. Februar 2003 und
die Schaffung des Staatenbundes Serbien und Montenegro. Das
Endziel der Operation "Wurzeln" ist: die Abtrennung
Montenegros als letztem Zugang der BRJ zum Mittelmeer, die
Abtrennung von Kosovo und Metohija, des historischen
Zentrums der serbischen Staatlichkeit, und der Anschluss von
Kosovo und Metohija an Albanien und schließlich die
Abtrennung der Vojvodina, wo der Großteil der Nahrung in
Jugoslawien hergestellt wird. Das würde den Zusammenbruch
Jugoslawiens als fruchtbaren und unabhängigen Staates
bewirken. Jürgen Rinz hat natürlich die Wahrheit gesprochen.
Die Venezianische Kommission hat sich bereits angeboten, an
der Formulierung der neuen Verfassung Serbiens mitzuwirken.
Darin hat Natasa Micic eingewilligt, eine Frau mit
bescheidenem Wissen und bescheidener Kultur, aber reich an
Arroganz. Natasa Micic ist entgegen der gültigen Verfassung
amtierende Präsidentin Serbiens. Natasa Micic ist eine
Usurpatorin. Jetzt sollen Ausländer die Verfassung Serbiens
formulieren, in der laut Vorschlag der Venezianischen
Kommission Kosovo und Metohija nicht einmal erwähnt
werden, solange angeblich der Status von Kosovo und Methoja
nicht geregelt ist. Diesem Vorschlag zufolge haben sich auch
die Einwohner der Vojvodina mit Serbien über den künftigen
Statuts der Vojvodina abzusprechen. Alles geht der Reihe nach.
Zuerst wurde Jugoslawien aufgelöst und der Staatenbund
Serbien und Montenegro mit verschiedenen Währungen,
Banksystemen, Zöllen und Streitkräften gegründet. Das bildet
die Grundlage, dass sich Montenegro und Serbien trennen, ohne
das Volk zu fragen. Sodann erhalten zuerst Kosovo und
Metohija die Unabhängigkeit und später die Vojvodina. Die
Grundlage dafür bildet die neue Verfassung Serbiens, für deren
Formulierung sich die gesamte aktuelle Regierung in Serbien
und Montenegro von Vojislav Kostunica bis Zoran Djindjic und
Milo Djukanovic eingesetzt haben. Es ist auch vollkommen
klar, weshalb sich Kostunica, Djindjic und Djukanovic für die
Verabschiedung der neuen Verfassung eingesetzt haben. Weil
die Venezianische Kommission Jugoslawien leichter
zerschlagen und vernichten kann, weil Montenegro in eine
Kolonie der internationalen Schmugglerbosse und Narkomafia
und Serbien in ein Paschalik (Amtsbezirk eines Paschas
während der Türkenzeit) umgewandelt werden kann.
http://emperors-clothes.com/gilwhite/alija1.htm
========================================================
A "Moderate", or a Radical Islamist?
Alija Izetbegovic Was Always a Dangerous Fascist, but
they called him a 'moderate.'
By Francisco Gil-White
[Posted on 9 March 2003]
========================================================
[ www.tenc.net ]
This is how Newsweek described Bosnian Muslim leader Alija
Izetbegovic in 1995: "The government of Bosnian President
Alija Izetbegovic... has always been committed to a multiethnic
society."[1]
A multiethnic society? And, Knight-Ridder added: "The
Bosnian [Muslims] are struggling for democracy, human
rights, and a multiethnic country."[2]
And therefore, as Warren Zimmerman, the former US
ambassador to Yugoslavia, explained in Foreign Affairs,
"Izetbegovic was... A devout Muslim but no extremist, he
consistently advocated the preservation of a multinational
Bosnia."[3]
Emperor's Clothes disagrees.
We charge that Alija Izetbegovic, who was trained, financed,
and politically supported by the US and its NATO allies, was
always an Islamic Fundamentalist whose goal was to create -
through violence - a fascist-clerical state, modeled on Iran.
We claim that it was Western support for this fanatic that
caused the Bosnian civil war. He was then misportrayed in the
media, and the war was blamed on the victims, the *Bosnian
Serbs*. (Please note that Izetbegovic was supported by a
minority of Muslims; thousands of Bosnian Muslims were
also victims of the Islamist fanatics.)
Who is right? The mainstream media and US establishment,
or Emperor's Clothes?
In this piece I will demonstrate that Izetbegovic was always a
fascist and Muslim fundamentalist. In a future article on
Bosnia, I will show the lengths to which the mainstream
media went in order to whitewash this fanatic's image in the
West. In a third piece, I will discuss our argument that
Izetbegovic's Islamic fundamentalist faction was the
aggressor, not the victim, in Bosnia.
========================================================
What is an Islamic Fundamentalist?
========================================================
Let us first clearly define this issue. An Islamic
Fundamentalist (or Islamist) is a Muslim who wants society to
be organized without any separation between Mosque and
State. A Fundamentalist advocates the complete subordination
of the legal system to Islamic religious law, or Sharia, which
includes personal behavior. A fundamentalist rejects all forms
of secular political and social organization. Islam is all;
the rest is nothing.
One prominent Islamic fundamentalist explains that "The first
and most important consequence of the study and
understanding of Islam as a total way of life" is this:
"...the most important thing that the Qur'an recommends
is: all of Islam; everything else is nothing more than a
detail and explanation of this central idea. This aspect of
Islam contains the principle of the Islamic Order, which is
to say the union of religion and politics, but it also has
other consequences of a primordial practical importance,
of which the first is the impossibility of confusing the
Islamic Order with the non-Islamic systems.
"There is no secular principle, and the State must be for
Muslims the scrupulous expression of the moral and
conceptual pillar of the religion."
Here's how he defines this "Islamic Order":
"The exhaustive definition of the Islamic Order is: the
unity of religion and law, education and force, ideals
and interests, spiritual society and State... the Muslim
does not exist at all as an independent individual."
(Who wrote these lines? I'll give you the answer in a minute.
For now, take a guess).
There are many obvious similarities between Islamic
Fundamentalism and fascism (notice above, "the unity of
education and force"). Like fascism, Islamic Fundamentalism
approves of any and all means to bring about the "Islamic
Order" because individuals don't matter ("the Muslim does
not exist at all as an independent individual"). Only the
system, the "Order", matters. Which of course means that
individuals must not be allowed to think for themselves. This
is what the same author says under the heading "Freedom of
Thought":
"The education of the population, and especially those
media which have an effect on the public such as
newspapers, radio, and television, must be entrusted
to people whose good Islamic reputation, moral
attitude, and intellectual ability are unimpeachable."
And since the Islamic Order is divinely sanctioned by Allah,
the very existence of a secular system is a violent affront. The
same writer states that:
"It is not in fact possible for there to be any peace or
coexistence between 'the Islamic Religion' and
non-Islamic social and political institutions..."
No "peace or coexistence." So: Islam is at war with all
non-Islamic cultural and political institutions, period. And
since 'institutions' do not exist apart from the people involved
with them, this translates into a war against infidels - a jihad,
or holy war.
In a section of his book entitled "The Relations Of The
Islamic Society With Other Societies," this author, rather than
make an argument about 'defense,' simply quotes the Qur'an:
"Oh Prophet, incite the believers to combat. If there can
be found among you twenty who will endure, they will
vanquish two hundred, if one hundred can be found, they
will vanquish a thousand infidels, because they are people
such as cannot understand."
Why must infidels be slaughtered? Because "they are people
such as cannot understand." That is, *for their beliefs.*
The author quotes the Qur'an again:
"And combat on Allah's path those who combat you, and
don't disobey. True, Allah does not love the disobedient!
And kill them where you will find them; chase them from
where they chased you: association is a graver sin than
murder. But don't fight them near the sacred Mosque
unless they fight you there first. And if they fight you
there, kill them then. Such is the retribution against
infidels. Should they cease, Allah is, surely, forgiving and
merciful."
"Association is a graver sin than murder"!
Think about that. What is meant here by 'murder'? The
Quranic text states that the killing of an infidel *pleases*
Allah. Indeed, Muslims are enjoined not to be 'disobedient';
but to 'kill them where you will find them.' So killing infidels
is a sacred duty; murder occurs only when a Muslim kills
another Muslim.
Thus, the statement, "association is worse than murder,"
means that for a Muslim to associate with an infidel is worse
than for a Muslim to kill another Muslim!
Under what circumstances should the Muslims in a society
move to take total control? Our writer suggests that:
"... the Islamic movement may, or rather *should*,
begin by seizing power as soon as it possesses a good
measure of moral and numerical strength, allowing it
not only to overthrow the non-Islamic power, but also
to establish the new Islamic power."
So, whom did you guess penned the above quoted lines?
Osama bin Laden? Or maybe Sheikh Ahmed Yassin, the
leader of Hamas? Or perhaps you guessed it was some official
in the Wahabbi fundamentalist state of Saudi Arabia? For
example, you might have guessed someone like Prince Naif,
whose job is to send cash to the families of suicide bombers in
Palestine, and who also runs the "Commission for the
Promotion of Virtue and Prevention of Vice," which patrols
Saudi Arabian cities with long clubs, beating those who
violated rules of personal behavior laid out in the Qur'an.
These are all good guesses. But in fact the author of these
lines is Alija Izetbegovic, leader of the Bosnian Muslim faction
backed by the US and NATO during Bosnia's civil war.
========================================================
But the New York Times Said He Was a Moderate!
========================================================
The passages I quoted are from Alija Izetbegovic's book
"Islamic Manifesto," also translated as "Islamic
Declaration."[4] Izetbegovic re-released this book in 1990 to
coincide with the presidential elections in Bosnia. He was
using the book as a political manifesto. It was given to all
soldiers in the army of what the West called the Bosnian
government, headed by Izetbegovic.
Are you surprised? If so, I don't blame you. Perhaps you read
what the New York Times wrote on April 5, 1992:
"The Bosnian President, Mr. Izetbegovic, a Muslim Slav
regarded by Western diplomats as a moderate..."[5]
Were Western diplomats really fooled into believing
Izetbegovic was a moderate? Or did they just pretend to
believe? Here is what former US ambassador to Yugoslavia
Warren Zimmerman said in an interview:
[Start Quote From Zimmerman Interview]
"As for Mr. Izetbegovic, we heard that some call him a
Muslim fundamentalist. We know what fundamentalism
really does, as we were its victims in Iran. That is why we
do not believe that Izetbegovic is some sort of
fundamentalist. Actually, it seems like he is a moderate
politician who is trying to do the best in a difficult
situation."
[End Quote From Zimmerman Interview]
Notice the argument: Fundamentalism is bad; if Izetbegovic
were a fundamentalist, that would be bad; therefore,
Izetbegovic is not a Fundamentalist.
Translation: the American public would rebel if the US
government told them it was backing a fundamentalist (whose
great hero, by the way, is the Ayatollah Khomeini!), so we will
say that Izetbegovic is a *moderate*.
This Never-Never-land logic became policy across the board
in the Western mainstream media, as I will demonstrate in a
forthcoming piece on Bosnia. Almost without exception, the
media lied about the Izetbegovic regime, precisely as US
officials such as Mr. Zimmerman intended.
***
Francisco Gil-White
Deputy Editor
Emperor's Clothes
(...)
========================================================
Footnotes and Further Reading
========================================================
[1] Newsweek, December 18, 1995 , UNITED STATES EDITION,
NATIONAL AFFAIRS; Pg. 32, 1240 words, Sarajevo on the Spot, BY
RUSSELL WATSON AND ROD NORDLAND
[2] Bosnia suffers genocide as the world - and America - remains
silent.
(Originated from Knight-Ridder/Tribune News Service) Jennifer
Scarlott;
Knight Ridder/Tribune News Service Dec 21, 1993 p1221K5689 (696
words)
[3] "The last ambassador: a memoir of the collapse of Yugoslavia."
By Warren Zimmerman; Foreign Affairs March-April 1995 v74 n2 p2(19)
(8919 words)
[4] Izetbegovic, Alija. 1999 [1980]. Le manifeste Islamique
(original title: Islamska deklaracija). Beyrouth-Liban: Éditions
Al-Bouraq. (pp. 75-76; 81-82; 105; 118; 132)
[5] The New York Times, April 5, 1992, Sunday, Late Edition - Final,
Section 1; Part 1; Page 3; Column 1; Foreign Desk, 681 words, Bosnia
Calls Up Guard and Reserve, By CHUCK SUDETIC, Special to The New
York Times, SARAJEVO, Yugoslavia, April 4
Emperor's Clothes
[ www.tenc.net ]
This Website is mirrored at http://emperor.vwh.net/
========================================================
A "Moderate", or a Radical Islamist?
Alija Izetbegovic Was Always a Dangerous Fascist, but
they called him a 'moderate.'
By Francisco Gil-White
[Posted on 9 March 2003]
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[ www.tenc.net ]
This is how Newsweek described Bosnian Muslim leader Alija
Izetbegovic in 1995: "The government of Bosnian President
Alija Izetbegovic... has always been committed to a multiethnic
society."[1]
A multiethnic society? And, Knight-Ridder added: "The
Bosnian [Muslims] are struggling for democracy, human
rights, and a multiethnic country."[2]
And therefore, as Warren Zimmerman, the former US
ambassador to Yugoslavia, explained in Foreign Affairs,
"Izetbegovic was... A devout Muslim but no extremist, he
consistently advocated the preservation of a multinational
Bosnia."[3]
Emperor's Clothes disagrees.
We charge that Alija Izetbegovic, who was trained, financed,
and politically supported by the US and its NATO allies, was
always an Islamic Fundamentalist whose goal was to create -
through violence - a fascist-clerical state, modeled on Iran.
We claim that it was Western support for this fanatic that
caused the Bosnian civil war. He was then misportrayed in the
media, and the war was blamed on the victims, the *Bosnian
Serbs*. (Please note that Izetbegovic was supported by a
minority of Muslims; thousands of Bosnian Muslims were
also victims of the Islamist fanatics.)
Who is right? The mainstream media and US establishment,
or Emperor's Clothes?
In this piece I will demonstrate that Izetbegovic was always a
fascist and Muslim fundamentalist. In a future article on
Bosnia, I will show the lengths to which the mainstream
media went in order to whitewash this fanatic's image in the
West. In a third piece, I will discuss our argument that
Izetbegovic's Islamic fundamentalist faction was the
aggressor, not the victim, in Bosnia.
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What is an Islamic Fundamentalist?
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Let us first clearly define this issue. An Islamic
Fundamentalist (or Islamist) is a Muslim who wants society to
be organized without any separation between Mosque and
State. A Fundamentalist advocates the complete subordination
of the legal system to Islamic religious law, or Sharia, which
includes personal behavior. A fundamentalist rejects all forms
of secular political and social organization. Islam is all;
the rest is nothing.
One prominent Islamic fundamentalist explains that "The first
and most important consequence of the study and
understanding of Islam as a total way of life" is this:
"...the most important thing that the Qur'an recommends
is: all of Islam; everything else is nothing more than a
detail and explanation of this central idea. This aspect of
Islam contains the principle of the Islamic Order, which is
to say the union of religion and politics, but it also has
other consequences of a primordial practical importance,
of which the first is the impossibility of confusing the
Islamic Order with the non-Islamic systems.
"There is no secular principle, and the State must be for
Muslims the scrupulous expression of the moral and
conceptual pillar of the religion."
Here's how he defines this "Islamic Order":
"The exhaustive definition of the Islamic Order is: the
unity of religion and law, education and force, ideals
and interests, spiritual society and State... the Muslim
does not exist at all as an independent individual."
(Who wrote these lines? I'll give you the answer in a minute.
For now, take a guess).
There are many obvious similarities between Islamic
Fundamentalism and fascism (notice above, "the unity of
education and force"). Like fascism, Islamic Fundamentalism
approves of any and all means to bring about the "Islamic
Order" because individuals don't matter ("the Muslim does
not exist at all as an independent individual"). Only the
system, the "Order", matters. Which of course means that
individuals must not be allowed to think for themselves. This
is what the same author says under the heading "Freedom of
Thought":
"The education of the population, and especially those
media which have an effect on the public such as
newspapers, radio, and television, must be entrusted
to people whose good Islamic reputation, moral
attitude, and intellectual ability are unimpeachable."
And since the Islamic Order is divinely sanctioned by Allah,
the very existence of a secular system is a violent affront. The
same writer states that:
"It is not in fact possible for there to be any peace or
coexistence between 'the Islamic Religion' and
non-Islamic social and political institutions..."
No "peace or coexistence." So: Islam is at war with all
non-Islamic cultural and political institutions, period. And
since 'institutions' do not exist apart from the people involved
with them, this translates into a war against infidels - a jihad,
or holy war.
In a section of his book entitled "The Relations Of The
Islamic Society With Other Societies," this author, rather than
make an argument about 'defense,' simply quotes the Qur'an:
"Oh Prophet, incite the believers to combat. If there can
be found among you twenty who will endure, they will
vanquish two hundred, if one hundred can be found, they
will vanquish a thousand infidels, because they are people
such as cannot understand."
Why must infidels be slaughtered? Because "they are people
such as cannot understand." That is, *for their beliefs.*
The author quotes the Qur'an again:
"And combat on Allah's path those who combat you, and
don't disobey. True, Allah does not love the disobedient!
And kill them where you will find them; chase them from
where they chased you: association is a graver sin than
murder. But don't fight them near the sacred Mosque
unless they fight you there first. And if they fight you
there, kill them then. Such is the retribution against
infidels. Should they cease, Allah is, surely, forgiving and
merciful."
"Association is a graver sin than murder"!
Think about that. What is meant here by 'murder'? The
Quranic text states that the killing of an infidel *pleases*
Allah. Indeed, Muslims are enjoined not to be 'disobedient';
but to 'kill them where you will find them.' So killing infidels
is a sacred duty; murder occurs only when a Muslim kills
another Muslim.
Thus, the statement, "association is worse than murder,"
means that for a Muslim to associate with an infidel is worse
than for a Muslim to kill another Muslim!
Under what circumstances should the Muslims in a society
move to take total control? Our writer suggests that:
"... the Islamic movement may, or rather *should*,
begin by seizing power as soon as it possesses a good
measure of moral and numerical strength, allowing it
not only to overthrow the non-Islamic power, but also
to establish the new Islamic power."
So, whom did you guess penned the above quoted lines?
Osama bin Laden? Or maybe Sheikh Ahmed Yassin, the
leader of Hamas? Or perhaps you guessed it was some official
in the Wahabbi fundamentalist state of Saudi Arabia? For
example, you might have guessed someone like Prince Naif,
whose job is to send cash to the families of suicide bombers in
Palestine, and who also runs the "Commission for the
Promotion of Virtue and Prevention of Vice," which patrols
Saudi Arabian cities with long clubs, beating those who
violated rules of personal behavior laid out in the Qur'an.
These are all good guesses. But in fact the author of these
lines is Alija Izetbegovic, leader of the Bosnian Muslim faction
backed by the US and NATO during Bosnia's civil war.
========================================================
But the New York Times Said He Was a Moderate!
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The passages I quoted are from Alija Izetbegovic's book
"Islamic Manifesto," also translated as "Islamic
Declaration."[4] Izetbegovic re-released this book in 1990 to
coincide with the presidential elections in Bosnia. He was
using the book as a political manifesto. It was given to all
soldiers in the army of what the West called the Bosnian
government, headed by Izetbegovic.
Are you surprised? If so, I don't blame you. Perhaps you read
what the New York Times wrote on April 5, 1992:
"The Bosnian President, Mr. Izetbegovic, a Muslim Slav
regarded by Western diplomats as a moderate..."[5]
Were Western diplomats really fooled into believing
Izetbegovic was a moderate? Or did they just pretend to
believe? Here is what former US ambassador to Yugoslavia
Warren Zimmerman said in an interview:
[Start Quote From Zimmerman Interview]
"As for Mr. Izetbegovic, we heard that some call him a
Muslim fundamentalist. We know what fundamentalism
really does, as we were its victims in Iran. That is why we
do not believe that Izetbegovic is some sort of
fundamentalist. Actually, it seems like he is a moderate
politician who is trying to do the best in a difficult
situation."
[End Quote From Zimmerman Interview]
Notice the argument: Fundamentalism is bad; if Izetbegovic
were a fundamentalist, that would be bad; therefore,
Izetbegovic is not a Fundamentalist.
Translation: the American public would rebel if the US
government told them it was backing a fundamentalist (whose
great hero, by the way, is the Ayatollah Khomeini!), so we will
say that Izetbegovic is a *moderate*.
This Never-Never-land logic became policy across the board
in the Western mainstream media, as I will demonstrate in a
forthcoming piece on Bosnia. Almost without exception, the
media lied about the Izetbegovic regime, precisely as US
officials such as Mr. Zimmerman intended.
***
Francisco Gil-White
Deputy Editor
Emperor's Clothes
(...)
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Footnotes and Further Reading
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[1] Newsweek, December 18, 1995 , UNITED STATES EDITION,
NATIONAL AFFAIRS; Pg. 32, 1240 words, Sarajevo on the Spot, BY
RUSSELL WATSON AND ROD NORDLAND
[2] Bosnia suffers genocide as the world - and America - remains
silent.
(Originated from Knight-Ridder/Tribune News Service) Jennifer
Scarlott;
Knight Ridder/Tribune News Service Dec 21, 1993 p1221K5689 (696
words)
[3] "The last ambassador: a memoir of the collapse of Yugoslavia."
By Warren Zimmerman; Foreign Affairs March-April 1995 v74 n2 p2(19)
(8919 words)
[4] Izetbegovic, Alija. 1999 [1980]. Le manifeste Islamique
(original title: Islamska deklaracija). Beyrouth-Liban: Éditions
Al-Bouraq. (pp. 75-76; 81-82; 105; 118; 132)
[5] The New York Times, April 5, 1992, Sunday, Late Edition - Final,
Section 1; Part 1; Page 3; Column 1; Foreign Desk, 681 words, Bosnia
Calls Up Guard and Reserve, By CHUCK SUDETIC, Special to The New
York Times, SARAJEVO, Yugoslavia, April 4
Emperor's Clothes
[ www.tenc.net ]
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IRAQ: MONTENEGRO APPOGGIA USA, SERBIA NEUTRALE
(ANSA) - BELGRADO, 27 FEB - Dovrebbe avere una sola politica estera la
nuova unione Serbia e Montenegro che ha preso il posto della
Jugoslavia, ma le sue istituzioni non sono ancora operative che gia'
fra Belgrado e Podgorica emergono importanti differenze sui problemi
internazionali: nella crisi irachena, i serbi intendono mantenere una
assoluta neutralita', mentre la piccola repubblica adriatica si
schiera con gli Usa. Il ministro degli esteri montenegrino Dragisa
Burzan ha manifestato in una intervista alla Bbc il pieno sostegno di
Podgorica a Washington, che ''come protagonista globale ha
responsabilita' globali''. Il premier serbo Zoran Djindjic aveva
sottolineato nei giorni scorsi che Belgrado non avrebbe preso
posizione a favore di alcuno in caso di guerra all'Iraq.(ANSA). OT
27/02/2003 15:44
http://www.ansa.it/balcani/serbiamontenegro/20030227154432486442.html
(ANSA) - BELGRADO, 27 FEB - Dovrebbe avere una sola politica estera la
nuova unione Serbia e Montenegro che ha preso il posto della
Jugoslavia, ma le sue istituzioni non sono ancora operative che gia'
fra Belgrado e Podgorica emergono importanti differenze sui problemi
internazionali: nella crisi irachena, i serbi intendono mantenere una
assoluta neutralita', mentre la piccola repubblica adriatica si
schiera con gli Usa. Il ministro degli esteri montenegrino Dragisa
Burzan ha manifestato in una intervista alla Bbc il pieno sostegno di
Podgorica a Washington, che ''come protagonista globale ha
responsabilita' globali''. Il premier serbo Zoran Djindjic aveva
sottolineato nei giorni scorsi che Belgrado non avrebbe preso
posizione a favore di alcuno in caso di guerra all'Iraq.(ANSA). OT
27/02/2003 15:44
http://www.ansa.it/balcani/serbiamontenegro/20030227154432486442.html
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