Informazione

LA COLPA DI MILOSEVIC FORSE E' DI NON AVERE
VERAMENTE DATO L'ORDINE DI AMMAZZARLO?

JUGOSLAVIA: ESERCITO SMENTISCE ORDINE ATTENTATO A BLAIR
(ANSA) - BELGRADO, 2 LUG - Le foze armate jugoslave hanno smentito oggi
in un comunicato le notizie riportate dal settimanale
britannico 'Sunday Times' su un presunto ordine venuto dai vertici
jugoslavi per assassinare il premier Tony Blair durante una sua visita
nel maggio del 1999 in un campo profughi della Macedonia. ''L'esercito
jugoslavo era a conoscenza delle attivita' dei governanti e dei
militari dei Paesi occidentali - si legge nel comunicato - ma era
cosciente del fatto che i Paesi della Nato avrebbero considerato
atttentati contro questi personaggi come un aperto attacco agli altri
Paesi'': e, si sottindende, avrebbero reagito di conseguenza. Ieri
il 'Sunday Times' aveva citato la testimonianza di due giornalisti
serbi impegnati nella stesura di un libro sugli anni del potere di
Slobodan Milosevic, nel quale si sosteneva fra l'altro che il capo di
stato maggiore Nebojsa Pavcovic avrebbe ricevuto dai 'massimi vertici'
l'ordine di abbattere l'elicottero a bordo del quale viaggiava Blair
con la moglie Cherie, e che si sarebbe rifiutato di obbedire. (ANSA).
OT
02/07/2001 19:44

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Selezioni e traduzioni a cura di Z. Nedanovska, che ringraziamo, sulla
situazione nella FYROM e sul sequestro di Milosevic.

---

1. FONTE: "Glas Javnosti".
2. TITOLO: Sequestrato l�aiuto umanitario.
3.INDICE: I terroristi hannno saccheggiato il convoglio della Croce
Rossa internazionale.
4. SITO INTERNET: http://www.glas-
javnosti.co.yu/danas/srpski/B01070113.shtml
5. NUMERO DI PAGINE: 1.
6.DATA: 2.07.2001.

Sabato sera i terroristi albanesi hanno attaccato l�esercito e la
polizia macedone nei villaggi Nikustak e Vestica i quali si trovano fra
Skopje e Kumanovo. All�attacco la polizia e l�esercito hanno risposto
con l�artiglieria, dopo di che � sopraggiunta la calma.
Prima di questo i terroristi hanno fatto fermare il convoglio della
Croce Rossa internazionale nel villaggio di Orizari, con cui si portava
l�aiuto umanitario ai cittadini del villaggio di Slupcani.
I terroristi albanesi hanno permesso al convoglio di ritornare a
Kumanovo dopo aver saccheggiato tutto quello che si trovava nei camion.
Con gli addetti umanitari c�erano anche i rappresentanti dell�OSCE.

1. FONTE: "Politika".
2.TITOLO: Combattimenti accaniti vicino a Tetovo.
3.INDICE: ///
4.SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2001/0702/01_09b.htm
5.NUMERO DI PAGINE: 1.
6.DATA: 02.07.2001.

Il primo luglio i terroristi albanesi hanno attaccato di nuovo il
villaggio Nikustak al sud ovest di Kumanovo. L�esercito macedone ha
risposto all�attacco e i terroristi si sono dispersi. In questo
villaggio si trovano anche i terroristi che, grazie all�aiuto della
KFOR, della Nato e dell�Osce, hanno abbandonato con le armi il
villaggio presso Skopje, Aracinovo. Adesso, loro stanno terrorizzando
tutte quelle aree, in particolare i villaggi Umnin Do, in cui vivono i
Macedoni e i Serbi. I cittadini di questo villaggio stanno cominciando
ad abbandonare le loro case, affermando che nessuno li difende. La sera
del primo luglio ci sono stati combattimenti fortissimi anche vicino a
Tetovo, sui versanti di Sar planina.
Come rendono noto le fonti albanesi, l�ONA sta controllando la maggior
parte dei villaggi nei pressi di Tetovo, in particolare i villaggi
assai lontani sulla montagna Sar planina.
La polizia e l�esercito macedone da piu� di un mese non hanno controllo
su questi villaggi.

1.FONTE:"Politika".
2.TITOLO: Covic in incognito a Skopje.
3. INDICE: ///
4.SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2001/0702/01_09b.htm
5.NUMERO DI PAGINE: !.
6.DATA: 02.07.2001.

Il vicepresidente del Governo serbo e capo del team di coordinamento
per il sud della Serbia, Nebojsa Covic, venerdi 29 giugno era a Skopje,
rende noto la TV di Skopje "A-1". Covic ed alcuni generali jugoslavi
hanno riportato le esperienze sulle trattative con la parte albanese,
al sud della Serbia, e sul disarmo degli estremisti al vicepresidente
del Governo macedone, al ministro della Difesa e al capo dello Stato
maggiore.

1. FONTE: "Politika".
2. TITOLO: A Ramsey Clark e' stato offerto di difendere S.Milosevic.
3.INDICE: ///
4.SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2001/0702/01_09.htm
5.NUMERO DI PAGINE: �.
6. DATA: 2.07.2001.

L'Ex segretario della Giustizia degli Stati Uniti, Ramsey Clark, sta
prendendo in esame la possibilit� di associarsi al gruppo di avvocati
jugoslavi che formano il team di difensori dell�ex presidente, Slobodan
Milosevic. Questo ha dichiarato uno dei suoi avvocati, Branimir Gugl.
Lui ha detto che a tal proposito ha contattato gia� l�ex segretario
della Giustizia degli Stati Uniti.

1. FONTE: "Politika".
2. TITOLO: Kostunica ha la responsabilit� per l�ignoranza.
3. INDICE: ///
4. AUTORE:"Tanjug".
5.SITO INTERNET: http://www.politika.co.yu/2001/0702/01_16.htm
6. NUMERO DI PAGINE: 1.
7.DATA: 02.07.2001.

Il Partito socialista serbo ( SPS ) ha rivelato ieri, commentando
l�affermazione di Kostunica che non era a conoscenza della
"violazione della Costituzione e dell�estradizione
dell�ex presidente, S.Milosevic," che "se non lo sapeva, ha la
responsabilit� per l�ignoranza".
Nel comunicato dell'SPS si ricorda che il premier serbo, Zoran
Djindjic, ha detto che Kostunica "era informato su tutti gli
argomenti." Se Kostunica sapeva, allora � responsabile perch� non ha
protetto la Costituzione della RFJ. Se invece non sapeva, ha la
responsabilit� per l�ignoranza, perche� al popolo non piace il
presidente che sa molto tranne quello che �
importante per il destino del popolo e dello Stato.

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----- Original Message -----
From: Gianni Viola
To: televideo@...
Sent: Monday, January 10, 2000 9:50 AM
Subject: Richiesta informazione

Pu� darsi che voi sappiate come fare per commissionare una fossa comune
(mi servirebbe per il prossimo fine settimana) con almeno 40/50
cadaveri, di cui almeno una diecina mutilati in
maniera orrenda. Conoscete per caso qualche agenzia di informazione (ne
ricordo una, mi pare che si chiami Ruder & Finn) o qualche radio (B52 o
B92, non ricordo bene)?
Ringrazio e saluto cordialmente
Gianni Viola

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Due sere fa (28/6/2001), verso le ore 21, nel notiziario di TELEVIDEO
appariva un dispaccio legato alla appena diffusa notizia della
estradizione di Slobodan Milosevic all'Aia. Il dispaccio faceva
riferimento ad una intervista che la figlia di Milosevic, Marija,
avrebbe rilasciato quello stesso giorno ad un giornale del Montenegro.
Il titolo era:

<<Milosevic: la figlia Marija: "In Serbia governano zingari ed ebrei">>.

La notizia e' stata fatta sparire durante la nottata. Il giorno dopo un
riferimento alla stessa intervista era incluso in una diverso dispaccio,
ma stavolta a Marija Milosevic venivano attribuite solamente le parole:
<<La Serbia e' governata da tutti tranne che dai serbi>>.

Si e' trattato di un evidente dietrofront da parte della redazione di
TELEVIDEO, che ha provato in maniera maldestra a convincere il lettore
che la famiglia di Slobodan Milosevic e Mirjana Markovic - figli
entrambi di partigiani che hanno pagato un prezzo altissimo per la lotta
contro il nazifascismo, cfr. ad esempio l'intervista alla Markovic su
"La Stampa" dello stesso 28/6 - abbia simpatie naziste e razziste.

Viceversa, questo episodio ha clamorosamente dimostrato al lettore non
disattento che nazista e razzista e' l'informazione costantemente falsa
o fuorviante sui Balcani diffusa da TELEVIDEO nell'ambito della
strategia complessiva di politica estera del nostro paese, che
ripercorre oggi tali-quali le orme del colonialismo fascista nell'area.

Coordinamento Romano per la Jugoslavia

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MILOSEVIC: ILLEGITTIMO PROCESSO ALL'AJA, FIDEL CASTRO

(ANSA) - L'AVANA, 29 GIU - Il presidente cubano Fidel Castro ha
definito ''illegittimi'' l'estradizione all'Aja e il procedimento
giudiziario del Tribunale internazionale nei confronti dell'ex
presidente jugoslavo Slobodan Milosevic. Il leader cubano ha detto
che l'estradizione di Milosevic ''e' contraria alle leggi
internazionali'' ed ha ammonito che un eventuale giudizio da parte
del Tribunale internazionale ''complicherebbe la situazione in Serbia''.
Castro ha invece liquidato come ''affari giudiziari interni'' gli
arresti dell'ex presidente argentino Carlos Menem e dell'ex
capo dei servizi segreti peruviani Vladimiro Montesinos. (ANSA). BRN
29/06/2001 21:41

MILOSEVIC: LIBIA, PER ESTRADIZIONE DUE PESI E DUE MISURE

(ANSA-AFP) - TRIPOLI, 29 GIU - La Libia ha denunciato oggi la
consegna dell'ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic al Tribunale
penale internazionale dell'Aja (Tpi), definendola ''una prova della
politica dei due pesi e due misure''. In un comunicato, il ministero
degli Esteri libico si chiede come ''si possa trasferire Milosevic
di forza, mentre l'ex presidente americano Ronald Reagan resta libero
e fuori della portata del braccio della Giustizia''. Reagan ordino'
gli attacchi aerei contro Tripoli e Bengasi, nell'aprile 1986, a
causa del ''presunto appoggio'' della Libia al terrorismo. I
bombardamenti, secondo fonti libiche, fecero 37 morti, tra cui la
figlia adottiva del leader Muammar Gheddafi. Se giustizia dovesse
essere fatta - afferma Tripoli, che aveva gia' criticato l'intervento
militare della Nato per il Kosovo, nella primavera 1999 - il primo
ministro israeliano Ariel Sharon e il ministro degli Esteri Shimon
Peres dovrebbero essere processati per ''genocidio''. (ANSA-AFP). DIG
29/06/2001 23:04

---

Subject: RAF kidnap Slobo
Date: Fri, 29 Jun 2001 01:49:02 +0100
From: "cana.london" <cana.london@...>

CANA STATEMENT: Immediate Release

RAF AIR CREW MINISTERS & COMMANDERS TO BE INDICTED IN UK COURTS FOR
KIDNAPPING

I have just heard on BBC television that the former head of state of the
Federal Republic of Yugoslavia, Slobodan Milosevic, has been transported
to Holland by an RAF plane.

If this proves to be true, later today I will be visiting the British
Ministry of Defence to ask for the names of the pilots & air crew
of the aircraft involved, so that their names can be included in an
indictment I plan to lodge at the Crown Court on the charge of
kidnapping.

If the MOD refuse to give me these names, I will instead proceed against
the appropriate Minister, senior civil servants & RAF commanders, whose
names are known, & who gave the orders & acted as accomplices in the
illegal abduction of a foreign national.

I hope others might consider other moves, such as applying for a writ of
Habeus Corpus, but such a writ would have to be directed I presume
against the Dutch authorities.

What Britain has done & Mr Tony Blair has endorsed is a loathsome act of
international brigandage.

It makes the RAF no better than the Barbary pirates.

I denounce the George Soros/ Warner Bros/ Mickey Mouse illegally
financed institution @ the Hague masquerading as a UN Court, whose
operations are entirely selective, & which refused to investigate my
earlier allegations of war crimes perpetrated by the NATO leaders,
including the British PM, in the March 1999 illegal war by the NATO
powers on the FRY.

It is the duty of the Federal President of Yugoslavia & the security
forces of Yugoslavia to arrest those members of the Serbian so called
Government for breaching the law & Constitution of the state,
consorting with enemy powers, & illegally depriving Slobodan Milosevic
of his liberty.

I believe the peoples of Europe, who have had ample experience of
fighting fascism in the past, have now to rise up against the
neo- fascist globalist rulers of the new corporate Europe, & take all
necessary steps to restore the rule of law & democracy to
this Continent, a rule of law which has been subverted by EU-Nato's
operations, both in the Former Yugoslavia, & against the
present FRY, & now the state of Macedonia, which Nato is also seeking to
dismember, using Albanian surrogates.

What is most disturbing is the wholesale media censorship & the use of
propaganda to form public opinion in Yugoslavia & the rest of Europe, as
wielded by irresponsible untruthful & corrupt organisations, such as
the BBC & CNN.

I would very much wish to be in Belgrade for the rally planned later
today but hope this press release can be read out by one of my Yugoslav
friends & comrades, & the Yugoslav people should be assured that the
English people, & Londoners are with Serbia 100% in the battle against
the worthless & immoral Djindjic criminal clique, & the NATO occupation
forces in Kosovo & Bosnia, which forces must be removed, and the US base
at Camp Bondsteel permanently dismantled.

Yesterday Yugoslavia was raped by evil forces, every bit as evil as
those of Adolph Hitler

Yet Serbia has fallen before, on the field of Kosovo, on the 28th June,
in a former era, & then its worthy soldiers sought a
heavenly kingdom, preferring death to dishonour & shame, & so the
peoples of Europe, from the left & right, must form together
a new popular front against fascism, globalism, EU & NATO German
militarism + American imperialism, which evil forces are
strangling democracy/socialism & the free life of national states on
this continent.

ends

CANA UK stands for Christians Against Nato Aggression UK - an ecumenical
group set up in March 1999 comprising Orthodox, Pentecostals,
Evangelicals, Unitarians, Quakers, Roman Catholics, Baptists, Brethren,
Anglicans, etc sharing a common view on the responsibility of NATO
leaders for war crimes, and crimes against peace committed by them in
respect to the NATO war on Yugoslavia, and the subsequent occupation of
the Yugoslav province of Kosovo-Metohija, & their complicity in the
current, NATO inspired, aggression on Macedonia.

(It is also the acronym for "Campaign Against Nato Aggression", a
secular variant.)

CANA UK issues press releases, sponsors research, publications, and
conferences, the last conference being @ The Friends Meeting House
London February 24th 2001, A Day of Truth re Yugoslavia . Videos of the
conference, including the contribution of former Nuremberg Prosecutor
Walter Rockler, are available from CANA UK.

in the campaign for justice for the peoples of
yugoslavia

cana.london@...
TELEPHONE 44 2088022144
http://canauk.human-rights.org/

---

Thursday June 28 5:03 PM ET

Russia Deputy Says Milosevic Handover Serves NATO
MOSCOW (Reuters) - A leading Russian member of
parliament said on Thursday that the transfer of
former Yugoslav president Slobodan Milosevic to the
U.N. war crimes tribunal provided NATO with a cover
for its 1999 bombing of Yugoslavia.

``Transferring Milosevic to The Hague in fact means
that NATO has at last received a cover for its
aggression against Yugoslavia in 1999,'' Dmitry
Rogozin told RTR state television.

Rogozin, head of the State Duma lower house's
International Affairs Committee, also predicted
Yugoslavia would plunge into crisis. He made his
comments after a tribunal spokesman said Milosevic was
on his way to The Hague to face war crimes charges.

Russian authorities have issued no statement on the
action. Foreign Minister Igor Ivanov refused to
comment on the issue this week, saying it was a matter
for Yugoslavs to decide.

The Duma had earlier passed a resolution urging
authorities in Belgrade not to hand over Milosevic,
saying such a move would undermine European security
and split Yugoslav society.

Russia backed Milosevic in 1999 against NATO's air
campaign. It later played a key role in ensuring a
smooth transfer of power after Milosevic gave up his
bid to cling to power and acknowledged losing a
presidential election last year to Vojislav Kostunica.

Rogozin, who was attending a Council of Europe meeting
in the French city of Strasbourg, told Russia's state
RTR television that Milosevic's transfer indicated
that the international committee mistrusted the
Yugoslav legal system.

He said it also meant Belgrade authorities had given
in to demands to turn over the ex-president in return
for U.S. pledges to take part in a donor's conference
to back Yugoslav reforms.

``They got want they wanted. The blackmail worked in
full,'' he said. ``This will inevitably lead to a
crisis in Yugoslavia.''

Russia's parliament was much more vocal than the
Kremlin in backing Milosevic throughout the 11-week
1999 NATO bombing of Yugoslavia in response to
Belgrade's crackdown on ethnic Albanians in Serbia's
Kosovo province.

The parliaments in Russia and neighboring Belarus even
voted to agree to the Yugoslav parliament's request to
join their ''union state.'' The Russian-Belarus union
was first approved in 1996 but remains vague in its
powers and authority.

---

INTERNATIONAL ACTION CENTER
National: 39 W. 14th St., Ste. 206
New York, N.Y. 10011
(212) 633-6646 ? Fax: (212) 633-2889
Bay Area: 2489 Mission St., Rm. 28
San Francisco, CA 94110
(415) 821-6545 Fax: (415) 821-5782
Web page: www.iacenter.org
Email: iacenter@...
Ramsey Clark, Chairperson

June 28, 2001
FOR IMMEDIATE RELEASE

INTERNATIONAL ACTION CENTER CONDEMNS "ILLEGAL, U.S.-FORCED
DEPORTATION OF EX- YUGOSLAV PRESIDENT SLOBODAN MILOSEVIC TO
NATO-SPONSORED COURT"

"AN ENORMOUS TRAGEDY FOR YUGOSLAVIA AND THE RULE OF LAW,"
SAYS FORMER U.S. ATTORNEY GENERAL RAMSEY CLARK

The International Action Center (IAC), a nationwide anti-war
organization, denounced today's deportation of ex-Yugoslav
President Slobodan Milosevic to the "International Criminal
Court for the Former Yugoslavia" in The Hague, Netherlands.

"It is an enormous tragedy for Yugoslavia, the Serbian
people and the rule of law," said IAC Chairperson and former
U.S. Attorney General Ramsey Clark. "Serbian Prime Minister
Djindjic and other officials should be investigated for high
crimes against the people, and if found guilty should be
sentenced in accordance with the law."

"Demands should be made to the ICCFY," Mr. Clark continued,
"which is itself illegal, to immediately return Mr.
Milosevic. The United Nations must not encourage the illegal
seizure of persons, such as took place in this case. The
people of Yugoslavia should unite in response to this
illegal seizure and demand the return of Mr. Milosevic, as
should people from all over the world.

"Today's U.S.-engineered deportation of former Yugoslav
President Slobodan Milosevic is a gross violation of both
legality and Yugoslavia's national sovereignty," said IAC
West Coast Coordinator Richard Becker. "The ICCFY in The
Hague is nothing more than a 'kangaroo court,' set up by the
U.S.-dominated UN Security Council, and run by the NATO
powers."

"The ICCFY's role as an instrument of the United States and
other NATO powers was made apparent during the 1999 NATO war
against Yugoslavia. Despite the fact that the massive
bombing of Yugoslavia constituted grave violations of
international law -- including crimes against peace, war
crimes and crimes against humanity -- the ICCFY refused to
even consider indicting the NATO powers," Becker continued.
Instead, the ICCFY indicted five Yugoslav leaders, among
them then-President Milosevic. NATO spokesperson Jamie Shea
stated in May 1999, "Of course NATO supports the ICCFY --
NATO created it."

Sara Flounders, National Co-Director of the IAC, pointed out
the fact that "Milosevic's deportation violated Yugoslavia's
constitution, and decisions of its federal president,
parliament and Consititutional Court. The extradition of
Milosevic was carried out today under the orders of the #1
U.S. lapdog politician in Yugoslavia, Zoran Djindjic, prime
minister of Serbia. In the recent election, Djindjic and his
party were the main conduits for U.S. funds. The U.S.
government openly boasts of having spent more than $100
million fixing the election in Yugoslavia, a country of 10
million people. The equivalent would be a foreign government
spending $2.8 billion to influence a national election in
the U.S.

"Today, Djindjic overrode the federal courts, parliament and
president of Yugoslavia in order to deliver Milosevic to the
imperialist's court one day before the Yugoslavia "donors
conference" (really the creditors conference) opens,"
Flounders continued. "Milosevic was sold to the U.S. by
their man in Belgrade. Imagine a governor of state in the
U.S. overriding the federal government and constitution to
surrender a U.S. citizen to another country."

"The objective of this step is not just, or even primarily,
Milosevic himself," said Becker. "The deportation of
Milosevic is another element aimed at terminating
Yugoslavia's sovereignty once and for all. For more than a
decade the U.S. and NATO have used war, blockades, sanctions
and other means to re-balkanize the Balkans. Today, as a
result, U.S. military bases dominate the region -- in
Croatia, Bosnia, Albania, Hungary, Macedonia, Kosovo
(Serbia) -- where there were none 10 years ago. Yugoslavia's
real crime was that it resisted this re-colonization
process."

"The IAC stands with those in Yugoslavia today who are
resisting the U.S./NATO takeover of their country," said
Flounders, noting that an IAC delegation is presently en
route to Yugoslavia.

For more information, or to interview a spokesperson, call
212 -633-6646, or 415-821-6545

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*** "Russian Officials Hold NATO Responsible for Balkans Crisis"
Jun 28, 2001 -- (dpa)

*** "CANA statement 14th June 2001 attacks UK media censorship"

*** "Save Kumanovo - URGENT HELP NEEDED!!!"
John Peter Maher, 13/6/2001

*** "ETHNIC ALBANIAN TERRORISTS ERECT BARRICADES, FIRE AT
MACEDONIAN POLICE"
SKOPJE, June 10 (Tanjug)

*** "ETHNIC ALBANIAN PARTY LEADER SAYS CIVIL WAR IN MACEDONIA
INEVITABLE"
SKOPJE, June 10 (Tanjug)

*** "Ethnic Albanian Guerrillas Spotted in Western Macedonia"
SKOPJE, Jun 5, 2001

*** "Albanian terrorists threaten action"
Athens News - June 1, 2001

*** "Albanian exiles threaten to escalate war"
Nicholas Wood in Geneva
Monday May 21, 2001 The Guardian

*** "Irrl�ufer UCK: Mazedonien und die gro�albansiche
Aggression"
Werner Pirker � junge Welt (03.05.2001)

*** "Bloodied Rebels Plot to Open up Second Front
in Macedonia"
Agence France Presse, Apr 5, 2001

*** INTERVISTA PORTAVOCE UCK - Die Presse
Il portavoce UCK Ahmati: "Abbiamo preparato la guerra per due anni"
Intervista del "Presse". Sadri Ahmati, comandante dei ribelli
albanesi, accampa diritti anche sulla capitale macedone Skopje...
> http://www.diepresse.at/
22.03.2001 (AUF DEUTSCH)

*** INTERVISTA di Shkelzen Maliqi al Feral Tribune
> http://www.feral-tribune.com/latin2/novi_broj/mali.html

*** "Birth of New Rebel Army"
Macedonian Guerrilla Group Forming in Kosovo Poses Threat of Expanded
Conflict in Balkans
By R. Jeffrey Smith, Washington Post Foreign Service
Friday, March 30, 2001; Page A01
> http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A12931-2001Mar29.html

*** "Preparing to Bomb the Balkans, Again"
March 27, 2001 17:40:30
Mitchel Cohen, Bob Ficalora

*** BSENSE - "Balkan Battles"
The Times of India, March 24, 2001
Kosovo appears to be a repetition of the US
performance in Afghanistan... Subsequently the
Frankenstein monster of Islamic extremism turned on
the US. Similarly, the US encouraged and helped to arm
the Kosovo Liberation Army (KLA) to punish then
Serbian president Slobodan Milosevic. It is now
established that the KLA was used to provoke the
conflict to justify the bombing of Yugoslavia...

*** "Russian Deputies Blame NATO for Macedonia Crisis"
MOSCOW, Mar 23, 2001 -- (Agence France Presse)

*** DECLARATION ABOUT BALKANS OF THE AMERICAN ASSOCIATION
OF JURISTS
Thursday, March 22. 2001

*** "Army fighting on two fronts, says PM"
The Irish Times - Monday, March 19, 2001
[Macedonia's Prime Minister Georgievski] accused the
West of 'creating a new Taliban in Europe,' referring
to Afghanistan's radical Islamic movement, by refusing
to recognize that the guerrillas came from Kosovo,
which is under UN administration and guarded by a
NATOled force...

*** "MOBILIZATION OF MACEDONIAN INFANTRY"
SKOPJE, March 18 (Tanjug)

*** "GEORGIEVSKI AGGRESSION FROM KOSOVO, INTERNATIONAL
COMMUNITY FAILS"
SKOPJE, March 18 (Tanjug)

*** "REFUGEES FROM MACEDONIA PROVIDED FOR IN YUGOSLAVIA"
BELGRADE, March 18 (Tanjug)

*** "CITIZENS ABIDING BY CURFEW, CONFLICTS WANING"
SKOPJE, March 19 (Tanjug)

*** "CLASHES IN TETOVO INTENSIFYING"
SKOPJE, March 19 (Tanjug)

*** "BILDT: ROBERTSON UNDERESTIMATES STRENGTH OF ETHNIC ALBANIAN
REBELS"
BERLIN, March 19 (Tanjug)

*** "Macedonia accuses US, Germany of refusing to arrest
rebels"
SKOPJE, March 18 (AFP)

*** "Il collegio di Tetovo"
TOMMASO DI FRANCESCO, "Il Manifesto" 17 Marzo 2001
"Macedonia, guerra a Tetovo
Colpi di mortaio in pieno centro. Combattimenti e profughi"

*** "NEW ETHNIC ALBANIAN PARTY IN MACEDONIA FOR FEDERATION,
CONSTITUTIONAL CHANGES"
SKOPJE, March 13 (Tanjug)

*** "NEW FIERCE CLASHES WITH TERRORISTS IN MACEDONIAN VILLAGE BREST"
SKOPJE, March 13 (Tanjug)

*** "Macedonia per etnie"
Il Manifesto, 11 Marzo 2001
"Una Bosnia macedone?", 15 Marzo 2001
"Gli slavi in fuga", 16 Marzo 2001

*** "Nato Seeks Albanian Rebel Cease-Fire"
by KONSTANTIN TESTORIDES, Associated Press Writer - March 10, 2001

*** "KLA SHOULD SECURE YUGOSLAVMACEDONIAN BORDER,
ETHNIC ALBANIAN PARTY OFFICIAL"
SKOPJE, March 7 (Tanjug)

*** "ETHNIC ALBANIAN PARAMILITARY GROUPS HAVE BEEN IN TANUSEVCI
4 MONTHS"
SKOPLJE, March 7 (Tanjug)

*** "Memo to P.O.T.U.S. Balkan situation at critical stage:
Region on the brink of war"
Foreign Affairs Editorial - Source: Albania Briefings
Published: 03/08/01 Author: G. Dority

*** "MACEDONIAN PREMIER BLASTS KFOR FOR INDOLENCE"
SKOPJE, March 5 (Tanjug)

*** "ETHNIC ALBANIAN TERRORISTS WANT ANOTHER RACAK"
SKOPJE, March 6 (Tanjug)

*** "ETHNIC ALBANIAN TERRORISTS IN MACEDONIA HIT US KFOR
RECONNAISSANCE PLANE"
SKOPJE, March 2 (Tanjug)

*** "MACEDONIAN GOVERNMENT:REFUGEES FROM BORDER VILLAGE ARE FALSE"
SKOPLJE, March 1 (Tanjug)

*** "MACEDONIAN PRESIDENT SAYS ARMED GROUPS THREATEN SECURITY"
SKOPLJE, February 26 (Tanjug)

*** "MACEDONIAN PRESIDENT INFORMS PACK ABOUT INCIDENTS ON KOSOVO
BORDER"
SKOPJE, February 26 (Tanjug)

*** "MACEDONIA CLOSES BORDER TOWARDS KOSOVO, TANUSEVCI CAPTURED
BY TERRORISTS"
SKOPJE, February 27 (Tanjug)

*** "RECRUITMENT OF MACEDONIAN ALBANIANS FOR SOUTHERN SERBIA"
SKOPJE, February 13 (Tanjug)

*** "ETHNIC ALBANIAN TERRORISTS UNDERGO TRAINING IN MACEDONIA"
SKOPLJE, February 19 (Tanjug)

*** "KERIM: ALBANIAN TERRORISTS ENDANGERING ENTIRE REGION"
SKOPJE, February 11 (Tanjug)

*** "Escalating violence sows fears in FYROM"
By Stavros Tzimas - Kathimerini (Greece) - January 30, 2001

*** "ETHNIC ALBANIANS FIRE AT MACEDONIAN BORDER GUARDS FROM SOUTHERN
SERBIA"
SKOPJE, January 30 (Tanjug)


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T F F P r e s s I n f o 1 2 2 - June 10, 2001
S E V E R A L U . S . P O L I C I E S
F O R M A C E D O N I A M A K E U P
O N E D E - S T A B I L I S A T I O N P O L I C Y .
A P R E L U D E T O M I L I T A R Y I N T E R V E N T I O N ?
By Jan Oberg, TFF director

T F F P r e s s I n f o 1 1 9 - May 15, 2001
H O W T H E U N W A S F O R C E D
O U T O F M A C E D O N I A
By Jan Oberg, TFF director

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BOSNIA: CRIMINI GUERRA,PROCESSO AUTONOMISTA ABDIC A KARLOVAC

(ANSA) - ZAGABRIA, 19 GIU -
Il processo per crimini di guerra al musulmano
Fikret Abdic, ex leader della regione di Velika
Kladusa, proclamata autonoma da
Sarajevo durante la guerra (1992-95), si terra' a
Karlovac (circa 40 km a sud-ovest di Zagabria) e non
a Fiume come era previsto. Lo ha riferito
l'agenzia di stampa 'Hina'. La Corte suprema di
Zagabria ha deciso oggi di trasferire il processo a
Abdic, 62 anni, a Karlovac su richiesta del tribunale di
Fiume per carico eccessivo di quest'ultimo. Secondo
la Corte suprema, una delle ragioni e' stata anche
la vicinanza di Karlovac alla zona
autoproclamata da Abdic (a nord-ovest della Bosnia).
Abdic e' accusato di crimini di guerra ai danni di
oltre cinquemila detenuti nei campi nei pressi di
Velika Kladusa. Dopo la sconfitta nel 1995, Abdic si
e' rifugiato a Fiume avendo ottenuto la cittadinanza
croata. Anche se era ricercato dai tribunali
bosniaci, che avevano ottenuto l'autorizzazione a
processarlo in Bosnia, Abdic non e' mai stato
estradato perche' la legge croata non permette
l'estradizione di un proprio cittadino. L'atto di
accusa contro Abdic e' stato formalizzato a Fiume il
6 giugno, grazie al recente accordo sulle procedure
penali firmato tra i due paesi. (ANSA). COR*VD
19/06/2001 18:05

> http://wwwext.ansa.it/balcani/bosnia/20010607181431896581.html

BOSNIA: CUSTODIA CAUTELARE PER ABDIC INCRIMINATO IN CROAZIA

(ANSA) - SARAJEVO, 7 GIU - Il
tribunale di Fiume ha emesso oggi un'ordinanza di
custodia cautelare nei confronti di Fikret Abdic, ex
leader autonomista musulmano di
Velika Kladusa (nel nord-ovest della Bosnia)
rifugiatosi in Croazia nel 1995 e accusato ieri di
crimini di guerra dalla procura di Fiume. Lo ha reso
noto l'agenzia di stampa bosniaca 'BH Press'. Se non
sara' possibile effettuare l'ordinanza, ha detto il
presidente del tribunale Slavko Petric,
sara' emesso un mandato di cattura. La custodia
cautelare - ha aggiunto - e' stata disposta sulla
base della gravita' delle accuse che riguardano la
morte di 121 civili e 3 prigionieri di guerra e i
maltrattamenti e le torture di oltre 400 civili. Il
tribunale ha anche designato per Abdic un difensore
d'ufficio - ha detto Petric - ma e' probabile che
l'imputato vorra' farsi rappresentare da un avvocato
di fiducia. Inoltre - ha aggiunto - quando sara'
nominato il giudice che si occupera' del caso, e'
possibile che venga fatta richiesta alla Corte
suprema di trasferire il procedimento ad un altro
tribunale in Croazia, perche' quello di Fiume e'
oberato dal lavoro. La magistratura fiumana e'
competente per il caso perche' Abdic, che ha la
cittadinanza croata, e' residente a Fiume, nella
frazione di Volosko. (ANSA). COR*VD
07/06/2001 18:14

> http://wwwext.ansa.it/balcani/bosnia/20010607122031896013.html

BOSNIA: CRIMINI GUERRA,AUTONOMISTA ABDIC ACCUSATO IN
CROAZIA

(ANSA) - SARAJEVO, 7 GIU - Il
procuratore di Fiume ha formalizzato un atto
d'accusa, per crimini di guerra ai danni di civili e
prigionieri, contro Fikret Abdic, 62 anni,
ex leader musulmano della regione di Velika Kladusa,
nel nord-ovest della Bosnia, di cui aveva proclamato
l'autonomia da Sarajevo
durante la guerra 1992-95. Lo ha reso noto oggi la
stampa di Sarajevo. Dopo la sconfitta, inflitta nel
1995 dall'esercito bosniaco alle sue milizie,
alleate delle forze serbe e anche di quelle croate,
Abdic si e' rifugiato in Croazia, a Fiume, avendo
ottenuto nel frattempo la cittadinanza croata, e
sotto la protezione dell'allora governo nazionalista
del presidente Franjo Tudjman. Nel 1996 le autorita'
bosniache hanno formalizzato per Abdic un
atto d'accusa per crimini di guerra ai danni di
oltre cinque mila detenuti nei campi intorno a
velika Kladusa chiedendo l'estradizione alla Croazia.
Nonostante il Tribunale penale internazionale
dell'Aja avesse autorizzato le autorita' bosniache a
giudicare Abdic e un mandato di cattura
internazionale emesso dall'Interpol, la Croazia non
l'ha mai consegnato. A seguito dell'accordo
bilaterale sulle procedure in materia penale, firmato
recentemente con il nuovo governo di centrosinistra
di Zagabria, le autorita' bosniache hanno rinunciato
alla richiesta di estradizione ed hanno
inoltrato la documentazione relativa alla procura di
Fiume, in base alla quale Abdic e' stato
incriminato. Il procuratore Drago Marincel ha dichiarato
che Abdic e' ritenuto responsabile della morte di
121 civili e 3 prigionieri di guerra, e di torture e
maltrattamenti di oltre 400 civili. (ANSA)
COR*VD 07/06/2001 12:20

---

URL for this article is
> http://emperors-clothes.com/docs/abdic.htm

www.tenc.net
[Emperor's Clothes]

Pro-Yugoslav Muslim Leader Put on Trial

Below we have printed an English
translation of an article from the Yugoslav
newspaper, 'Politika,' reporting on the
trial of Fikret Abdic, the popular Bosnian
Muslim leader.

Abdic was a great embarrassment to the U.S. government.

He was and is popular, arguably the most
popular Muslim leader; he got the most
votes in the 1990 Bosnian elections.

And that was the problem because he was
allied with the Bosnian Serbs. He
supported the concept of Yugoslavia -
a multiethnic state. He fought Alijah
Izetbegovic, the extreme Islamist, installed
and maintained in Sarajevo through U.S.
power and ludicrously misdescribed by the
U.S. and its various operatives as a great
and politically correct democrat.

This gave the lie to the claim, put forth
by chauvinists of various sorts in Bosnia and
by the U.S. and its operatives and the mass
media, that the fighting in Bosnia
resulted from an attempt by Serbian forces
to crush Muslims.

He and his followers set up the Autonomous
Region of Western Bosnia. This area
of Bosnia was steeped in a very strong
partisan and anti-fascist resistance
stemming from the W.W.II struggle against
Nazi occupation in Yugoslavia. 7,000
people, mostly Serbs, were massacred by
the Nazi occupation forces. Former-UN
Secretary General Kurt Waldeheim was
implicated in this massacre.

The Autonomous area, which straddled the
Bosnian and Croatian border, was
populated by Muslims, Serbs, and some
Croats who upheld Yugoslav ideals of
solidarity. Abdic and his followers sided
with those Serbs who wanted to preserve
Yugoslavia and feared the rise of local
fascism backed by the Great Powers. He
fought by the Serbian side in Bosnia until
both the Serbian Republic in Krajina (RSK)
and his own ARWB were crushed by a coordinated
offensive of NATO airstrikes,
and a ground offensive by the 5th Corps of
Alija Izetbegovic's army and the Croatian
regular army (trained and led by the CIA
and the privatized CIA-linked company,
MPRI) thereby launching an ethnic-cleansing
operation that drove 250,000 Serbs
and some 50,000-80,000 Muslims from their
traditional homes.

-- Emperor's Clothes

"Case Opened Against Fikret Abdic"
By: R. Arsenic

Politika (Belgrade)

ZAGREB (June 6, 20001) - After two months
of preparations the regional state
prosecutor in Rijeka initiated a case
against Fikret Abdic, a citizen of B&H and
Croatia, who has been based for a while
now in Opatija, where the HQ of his
company is found. By this act, the
long-standing controversy between Bosnia and
Croatia over the eventual fate of the leader
of the Autonomous Movement for
Western Bosnia - where Abdic has the support
of his own people who followed him
in resistance to the centralism of Alija
Izetbegovic and his SDA.

Fikret Abdic lost that war (even though he
had won in elections), and the Izetbegovic
regime has since accused him of war-crimes
against those who disagreed with his
policies and has asked for Abdic's extradition
from Croatia to which he fled and
whose citizenship he held.

After his military defeat in the region
of Cazinska Krajina and Velika Kladusha at
the hands of the 5th Corps. of the ARBiH
[Alijah Izetbegovic's Islamist army], more
than 50,000 Muslims loyal to Abdic - some
put the figure at 80,000 - moved into the
neighboring Republic of Serbian Krajina (RSK)
to seek refuge. This fact proved that
the propaganda claiming that the war was
rooted in an unbridgable gap between
Serbs and Muslims was false, but that
its roots lied somewhere else. Soon after this
the RSK also fell and the fact that Muslims
were escaping from Alija's men and
seeking refuge with the Serbs was quickly
suppressed by those who didn't want to
highlight these truths because they brought
into question already formed stereotypes
of the conflict.

Alija's regime couldn't forgive Fikret's
rebellion, and judging from the available
evidence they also couldn't support his
unquestionable popularity with not only the
people of the region of Cazinska Krajina
(remember that Abdic received the most
votes in Bosnia, but Izetbegovic nonetheless
seized the Presidency in the early
1990s). This is why after the fall of the
Autonomous Region of Western Bosnia that
Croatia received a demand from Bosnia to
extradite Fikret Abdic, who was accused
of having opened a camp near Velika Kladusha
and for the torture of prisoners
within the camp.

According to the statement of Rijeka's
prosecutor Draga Marincela, the case
against Abdic is composed of documents
that were obtained from Bosnia, and is
being raised on the basis of the
international treaty between Croatia and Bosnia
regarding approaches to criminal cases,
and following the Bosnian governments
acceptance of this process.

R. Arsenic

***

Further reading:

1) http://emperors-clothes.com/articles/jared/nonviole.html

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ESTRADIZIONE

FULVIO GRIMALDI PER LIBERAZIONE DI SABATO, 30 GIUGNO
Versione integrale

Di ritorno da Belgrado
Se Zoran Djindjic, primo ministro serbo si � addormentato gioved� sera
pensando di aver risolto la crisi istituzionale pi� grave dal il
rovesciamento di governo del 5 ottobre scorso, stamane (ieri per chi
legge) ha avuto motivo per ricredersi. Forse, con la consegna di
Slobodan Milosevic al Tribunale dell�Aja, ha acceso una miccia che
potrebbe anche sconvolgere ulteriormente gli assetti della Jugoslavia,
sia come governo che come federazione serbo-montenegrina. Vediamo la
successione degli avvenimenti che hanno portato a questa situazione e
alla quale, perlopi�, ho avuto l�opportunit� di assistere. Il 24 marzo,
secondo anniversario dell�attacco Nato, il Partito Socialista Serbo,
falcidiato dagli arresti dei dirigenti (250) e dal passaggio dei suoi
faccendieri o pentiti sotto l�ala riabilitatrice della DOS (Opposizione
Democratica serba, al governo), organizza un convegno internazionale
contro la minaccia di arresto di Milosevic. All�estradizione non si
pensa neppure. Il convegno richiama giuristi e personalit� della
politica e della cultura di fama internazionale e ottiene l�adesione di
Ramsey Clark e di molti parlamentari russi e dell�est europeo. Si
conclude con una denuncia dell�illegalit� del tribunale dell�Aja, un
tribunale creato del Consiglio di Sicurezza, cui la Carta dell�ONU non
attribuisce tale potere, non ratificato da nessun governo, finanziato
dagli USA, che si autoregola con normative che violano qualsiasi
principio giuridico: testimoni anonimi, detenzione preventiva senza
limiti di tempo, "voci di popolo" ammesse come prove, la Nato, parte in
causa, come polizia giudiziaria, le procuratrici Louise Arbour, prima,
e Carla del Ponte, poi, che incriminano su scoperti suggerimenti
statunitensi, rapimenti di imputati mediante blitz di commando Nato. In
pi�, una parzialit� spudorata: ogni denuncia di crimini Nato nei
confronti della popolazione civile, bombardata in Jugoslavia,
contaminata da chimica e uranio, decimata tra le minoranze in Kosovo,
viene rigettata. Il rapporto tra imputati serbi e imputati croati,
bosniaci o albanesi � di 200 a 10. Gli incriminati croati possono
essere giudicati in patria. Un documento finale che invita a firmare
contro detenzione ed estradizione dell�ex-presidente, a prescindere dal
giudizio politico sul suo operato, raccoglie in pochi giorni un
milione di firme in tutto il mondo. Nei giorni successivi i sostenitori
di Milosevic riescono, per la prima volta dopo gli eventi di ottobre, a
riempire la grande piazza della Repubblica a Belgrado. Compito non
facile, vista l�aria di repressione e ostracismo che tira nei confronti
dei sopravvissuti del precedente sistema.
Djindjic si rende conto che il tempo lavora contro di lui. Kostunica si
dichiara contro l�estradizione. Tre giorni dopo un mio incontro con
Milosevic (l�ultimo con un giornalista prima di arresto ed
estradizione), ancora fiducioso e accanito accusatore della strategia
USA di distruzione della Jugoslavia, in puntuale coincidenza con
l�ultimatum USA per l�arresto "entro il 31 marzo, se no niente 100
miliardi di prestito", uomini mascherati tentano di sequestrare
Milosevic nella sua residenza e metterlo su un elicottero con i motori
accesi. Il colpo di mano fallisce per l�opposizione di una nutrita
folla e per la minaccia dei militari di guardia di usare le armi.
Kostunica � all�estero. Rientra e condurr� le trattative per un arresto
regolare con "tutte le garanzie del caso", che avviene allo scadere
dell�ultimatum.
Torno a Belgrado a met� giugno per una nuova iniziativa del comitato
contro l�estradizione, presieduto da Ramsey Clark e dal parlamentare e
giurista bulgaro, Vlada Valkanov, presidente dell�Unione Antifascista
dei paesi dell�Est europeo. Lo guida il titolare del pi� grande studio
legale canadese, Christopher Black, che ha anche formulato una delle
pi� corpose denunce, ovviamente respinte dall�Aja, dei governanti e
militari responsabili dell�aggressione. Incontriamo in carcere un
Milosevic sempre combattivo ma fortemente minato nella salute. Toma
Fila capofila dei suoi 50 legali, tutti volontari, mi conferma che,
dopo tre mesi di interrogatori di centinaia di testimoni, neanche una
prova � emersa per corroborare l�accusa di "abuso di potere", l�unica
finora mossagli. E che giudice istruttore e presidente del tribunale
sono propensi ad accogliere la richiesta di scarcerazione, ma si
aspettano "rivalse del potere". Fila teme per la vita del detenuto,
visto che, dopo un infarto e con una pressione sui 200, gli sono negate
le cure di specialisti di sua fiducia, il ricovero in ospedale e che
Milosevic respinge le terapie disposte dai sanitari del tribunale.
Un�altra manifestazione raccoglie, a dispetto della possibilistica
cifra ufficiale di "pi� di 5000", 25.000 manifestanti, che si recano in
corteo fino alla prigione e tentano di divellere le cancellate.
Individuo una maggioranza di operai, contadini, studenti, quel popolo
che, a 27 mesi dalla fine della guerra, deve continuare a sopportare le
sanzioni, vive all�87% con meno di due dollari al mese, cio� sotto il
livello di povert�, registra una disoccupazione del 60% e un�inflazione
dell�85%, aspetta la riapertura � o la vendita promessa a
multinazionali straniere, Zastava alla Peugeot � di fabbriche la cui
ricostruzione o il cui funzionamento sono stati bloccati dopo il 5
ottobre. L�industria jugoslava funziona al 16% della sua capacit� e
ricerche di centri locali denunciano effetti spaventosi della
contaminazione chimica provocata dalle bombe: 8000 nuovi casi di tumore
a Pancevo, specie tra le donne, dalla fine dell�aggressione. Gli
studenti protestano contro la quadriplicazione delle tasse
universitarie e contro una "partecipazione"delle famiglie, per la prima
volta, alle spese per le scuole superiori
Economisti e studiosi del FMI, come Michael Chossudovski
dell�Universit� di Ottava, denunciano che i prestiti promessi dai
creditori sono destinati escslusivamente a ripagare debiti e relativi
interessi contratti fin dal 1992, sotto embargo, e sono condizionati
alla privatizzazione di tutto e all�accesso alla ricostruzione e
all�acquisto di societ� da parte di imprese euroamericane. Un
primo "aiuto" del FMI, di 150 milioni di dollari, ripaga un debito
contratto da Belgrado con banche svizzere e norvegesi per restituire un
prestito equivalente dello stesso FMI. Partite di giro, mentre la
situazione economico-sociale precipita e tutto il paese � scosso da
ondate di scioperi, specie nel pubblico impiego. Kostunica insiste nel
rifiuto all�estradizione. Da oltreoceano si alza la voce per un nuovo
ricatto: o consegna all�Aja entro il 29 giugno, o niente partecipazione
USA alla conferenza dei donatori fissata a Bruxelles per quel giorno,
niente 2600 miliardi . Si accende uno scontro durissimo nel parlamento
federale dove la maggioranza della DOS � assicurata dal contributo dei
socialisti montenegrini. Questi, per�, respingono ostinatamente un
disegno di legge che, violando la Costituzione che sancisce la non
estradibilit� di un cittadino serbo ad altro Stato, accetta la
subordinazione al Tribunale dell�Aja e, dunque, la consegna di
qualsiasi cittadino jugoslavo. La situazione precipita. Dal 23 giugno
si succedono manifestazioni sempre pi� massicce. Marted� si arriva a
50.000 persone e, al TG, Remondino commenta onestamente "La piazza
esige la liberazione di Milosevic". Kostunica, per�, modifica la sua
posizione: "Bisogna collaborare con il Tribunale dell�Aja, anche se ci�
significasse la consegna di Milosevic", dichiara alla BBC il 26 giugno.
Di fronte all�impasse parlamentare, Djindjic pensa a due alternative:
sciogliere, insieme al parlamento, la federazione e procedere
all�approvazione della legge nel solo parlamento serbo, dove ha la
maggioranza; oppure procedere per decreto governativo. La prima
soluzione provocherebbe reazioni sicuramente difficili da controllare,
sia in Serbia che in Montenegro. La seconda � quanto di pi� illegittimo
un "governante democratico" abbia mai contemplato di fare. L�opinione
pubblica internazionale appare sconcertata, il mondo giuridico
scandalizzato, i governi europei perplessi e silenziosi, tranne
qualche integralista antijugoslavo come Joshka Fischer. Ma gli USA
premono e Carla del Ponte si precipita a Belgrado per sventare il
rischio della scarcerazione. Vuole che i magistrati serbi elevino nuove
imputazioni, centrate sui crimini di guerra. Non chiede pi� il
rapimento. Ma Djindjic sente che la clessidra si sta svuotando.
Assumere la prima e massima imputazione formulata dall�Aja � aver
ordinato la strage di 45 civili a Racak, che forn� l� alibi
all�aggressione � sarebbe un boomerang: quella strage � stata
smascherata come una sceneggiata combinata dall�UCK e da William
Walker, capo dell�OSCE. Non resta che il decreto govenativo. Djindjic
lo impone a met� del suo governo, i ministri montenegrini se ne sono
andati.
Si rifa vivo Kostunica con un soprassalto di rispetto costituzionale:
bisogna che si pronunci la Corte Suprema. Che venerd� mattina sancisce
l�incostituzionalit� assoluta del decreto. Kostunica cerca di
guadagnare tempo prospettando un dibattito di alcune settimane.
Djindjic, in pieno conflitto -apparente? reale? � con il presidente,
di tempo non ne ha pi�. La folla rumoreggia davanti ai palazzi del
potere e la decisione, densa di conseguenze sicuramente fatali, �
presa. E�, ancora una volta, un colpo di mano. Un reparto di poliziotti
fidati, reclutati tra le "camicie nere" che costituivano la guardia del
corpo del capo del Partito Democratico, preleva Milosevic, lo infila in
un elicottero e lo consegna�agli USA nella base di Tuzla. La sera
stessa "Hitlerosevic" � in mano a Carla del Ponte. Gli USA partecipano
alla conferenza dei "donatori". Arriveranno 2.600 miliardi, ma presto
anche la pretesa Nato di farsi ripagare dalla Jugoslavia, che per ben
tre volte ha eletto un simile presidente, le spese di guerra. Altro che
risarcimenti Nato a una Jugoslavia sprofondata nella devastazione,
nella paralisi produttiva, nella fame e nelle contaminazioni letali.
Intanto si apre una crisi dalle conseguenze imprevedibili. Forse
salter� il governo, forse salter� Kostunica, forse salter� la
Jugoslavia. Tra le forze armate, custodi della Costituzione, la
tensione � altissima. Il sogno del 5 ottobre, un incubo per altri,
svapora. Il dossier balcanico, aperto dall�embargo, proseguito con le
bombe, con l�invasione, i pogrom albanesi e i ricatti finanziari, che
gli USA pensavano di chiudere con la consegna di Milosevic, � pi�
aperto che mai. In Jugoslavia, come in quel remake che � la Macedonia
smembrata da UCK-Nato. Lasciamo per finire, la parola a Ramsey Clark,
ex-ministro della Giustizia USA: "Anche per chi condivide il giudizio
negativo su Milosevic, quanto � accaduto � la pi� grave violazione di
ogni principio di diritto mai attuata nel mondo cosiddetto democratico.
E� un ritorno alle barbarie. Gli USA hanno agito come una mafia del
racket: o mi dai l�80% dei tuoi introiti, o ti faccio saltare il
cantiere. Confidiamo che questo sia un punto di svolta, sia per una
popolazione jugoslava ingannata, tradita e massacrata nella sovranit�,
nella dignit�, nella vita, sia per l�opinione pubblica internazionale
che non potr� non rendersi conto, al di l� delle puntualissime
montature su eccidi e fosse comuni, da quale parte stiano i veri
briganti. La crisi istituzionale irrecuperabile, le condizioni delle
masse, lo scontro Djindjic-Kostunica, la crescente mobilitazione della
popolazione, anche alla luce del complotto USA contro l�unit� della
Macedonia, aprono un capitolo nuovo e incontrollabile nella tragedia
dei Balcani". A Ramsey, che gioved� voleva precipitarsi a Belgrado,
l�ambasciatore jugoslavo negli USA ha negato il visto.

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Jugoslavia 2001 - Dati, fatti e misfatti

Cercher� in queste righe di fare una piccola relazione circa la
situazione sociale e politica in Jugoslavia, dopo il mio ultimo viaggio
di maggio, che, oltre all'aspetto solidaristico ha avuto anche un
aspetto di incontri ufficiali sia con la direzione del PSS ( Partito
Socialista Serbo), che con la direzione della JUL ( Sinistra
Jugoslava ), con un avvenimento straordinario non solo dal punto di
vista umano e personale, ma soprattutto perch� dal 31 marzo non aveva
pi� accettato di incontrare giornalisti o politici neanche del suo
paese, � stato quindi per me un grande onore, oltrech� un'esperienza
significativa e toccante sotto tutti i punti di vista (morale, politico
e di testimonianza), aver potuto incontrare Mira Markovic, Presidente e
deputata della Sinistra Jugoslava e moglie dell'ex Presidente della
Jugoslavia Slobodan Milosevic.
Tutti questi incontri mi hanno permesso di avvicinarmi e di comprendere
ancora meglio molti aspetti politici e sociali degli avvenimenti
passati e presenti, oltre che delle ipotesi e strategie future di
coloro che per 10 anni si sono opposti fieramente e fermamente alla
NATO, al liberismo selvaggio, alla colonizzazione e svendita del
proprio paese e del proprio popolo.
Di questo vorrei accennare in queste righe, sforzandomi (e scusandomi
per questo) di sintetizzarli nei loro aspetti predominanti e pi�
importanti.

Relazione sull'incontro con Mira Markovic a maggio 2001

Mira Markovic l'avevo "conosciuta" in senso politico gi� molti anni fa
attraverso articoli, libri, interviste a difesa della Jugoslavia
socialista prima e della "piccola Jugoslavia" poi. Contro i
nazionalismi sciovinisti e per politiche di pace e solidariet� tra i
popoli balcanici. Contro l'odi fomentati dall'esterno e le quinte
colonne che li praticavano in patria. Per le sue profonde
e "sociologiche" analisi dei tragici avvenimenti che stavano
distruggendo la Jugoslavia ed i suoi popoli per interessi stranieri.
Per le sue analisi marxiste, che sempre ruotavano attorno alla difesa
degli interessi popolari prima di tutto.
L'avevo "incontrata" nelle sue righe piene di cultura e poesia, di
profondo amore per la sua terra e per le genti che la abitano, contro
ottusit� e grettezze. Cos� come un grande rispetto e riconoscenza per
le culture, la storia degli altri popoli. Avevo negli anni scorsi con
il Comitato Yugoslavia di Torino cercato di farla conoscere anche ad
altri diffondendo e facendo circolare i suoilibri e i suoi scritti.
Pensavo che era una figura di compagna e di donna di valore. Poche
volte avevo pensato che fosse anche la moglie di S.Milosevic, il
Presidente della repubblica federale Jugoslava, forse anche perch�
continuava a presentarsi, firmarsi sempre come Mira Markovic e poi
Milosevic, e in un suo libro spiega anche questo.
Nel frattempo in questi anni la canea reazionaria e menzognera al
servizio della NATO e dell'occidente liberista, rovesciava sulla sua
figura di dirigente politica, di donna, di moglie, fiumi di veleno, di
insulti, di illazioni, di bassezze, di odio da non riuscire a capire il
motivo vero di tanto livore. Forse il motivo pi� profondo era ed � che
� fastidioso e sconveniente che una donna sia anche dirigente
politica, autonoma nelle scelte politiche, capace, fieramente coerente
e non accetti ruoli impostigli da potenti o feudatari occidentali�
Certo, tanto si potrebbe dire, tranne che il suo modello siano le first
lady di turno, sorridenti e silenti, o le "marines" alla Albright o del
Ponte.
Poi, un giorno di maggio, che penso non scorder� pi� dal punto di vista
umano ed emozionale, mentre sono a Belgrado, mi si ventila la
possibilit� di un incontro , non ufficiale bens� privato con Mira
Markovic, per verificare le possibilit� di sostenere la solidariet� ed
il sostegno alla causa della libert� per l'ex-Presidente Milosevic e
contro l'estradizione al Tribunale Penale Internazionale dell'Aja e per
una controinformazione sugli avvenimenti e sulla situazione da
riportare in Italia. Questa � forse la battaglia pi� difficile della
loro vita in comune e, forse, la pi� importante per moglie e compagna e
a cui sta dando tuta s� stessa.
Vengo portato sul luogo dell'incontro passando attraverso molte
precauzioni per la sicurezza della sua persona, che � bene ricordare, �
sottoposta a minacce e intimidazioni continue, ventilando sui media
ipotesi di arresto anche per lei, sfociate finora nel nulla per
assoluta mancanza di motivazioni di qualsiasi genere.
Entrando nella stanza, ho incontrato stavolta realmente Mira Markovic,
una donna semplice nell'aspetto e nel comportamento, una donna, banale
dirlo, profondamente toccata dagli avvenimenti di questi mesi. Anche la
figlia Marija � indagata e sotto inchiesta con rischio di arresto, per
essersi opposta, reagendo all'assalto del 31 marzo, portato da commando
mascherati e non identificati, che tentarono di entrare in casa�(da
testimoni pare che uno fosse sotto il passamontagna di pelle nera� In
Jugoslavia ci sono ancora oggi oltre 30 etnie diverse � ma fino ad oggi
non risultava� una minoranza nera� forse � arrivato insieme alla
democrazia�CIA). La premessa richiestami � stata che non fosse
un'intervista, che l'argomento trattato riguardasse esclusivamente la
situazione di S:Milosevic, la campagna per la sua difesa e contro
l'estradizione all'Aja e che non fosse modificata nessuna sua
affermazione o risposta.
Presentandomi ho accennato ad alcuni elementi circa i giudizi e le
posizioni in occidente, anche della sinistra, riguardo S:Milosevic ed
anche alla sua figura: posizioni di profonda ostilit� e avversit�,
senza troppi margini di modificazioni. Su questo c'era da parte di Mira
Markovoc una consapevolezza di lunga data, dovuta secondo lei al lavoro
di disinformazione e criminalizzazione da parte dei mass media, legati
ai progetti della NATO e ostili alla Jugoslavia in s�. Per questo
riteneva utile ed importante il lavoro di chi faceva
controinformazione, cercando di far filtrare le verit�, compito non
credo facile ma encomiabile e fondamentale.
Sulla situazione carceraria, dipinta sui nostri giornali come da
villeggiatura, la situazione era la seguente: nonostante S.:Milosevic
sia tuttora un deputato, vive in una cella senza luce, scarsissima
assistenza medica (in un mese tre visite di dottori), senza
riscaldamento(con tre maglioni addosso e strati di coperte), sporca.
E' in isolamento, ma nel braccio dei criminali comuni, mafiosi, con i
peggiori criminali UCK, accusati dei delitti pi� efferati (in quanto
oltre 200 sono gi� stati liberati), e lei stessa e al figlia attendono
i colloqui insieme ai parenti di questi, mentre dovrebbe essere nel
carcere militare.
Le sue condizioni di salute sono andate peggiorando di settimana in
settimana, nonostante che egli sia entrato in buone condizioni fisiche
e morali, e proprio in questi giorni si intensificano le richieste
degli avvocati difensori di trasferirlo agli arresti domiciliari o in
un ospedale militare, in quanto la sua situazione sta diventando a
estremo rischio di vita. Due infarti, sotto rischio ictus quotidiano e
impossibilitato ormai ad alzarsi dal letto. Questo anche perch� mentre
fino a fine maggio non mangiava o assumeva farmaci se non quelli
forniti dalla moglie, ora le condizioni di carcerazione si sono
ristrette ed � costretto a prendere medicinali non pi� controllabili.
Infatti si sta determinando un pericoloso stato di intorpidimento
generale. Nell'ultimo comunicato del suo avvocato Toma Fila si richiede
con forza la fine della detenzione in carcere, perch� lo stato di
salute lo sta portando lentamente alla morte.(Allegato 3)
Circa la situazione giuridica, Mira Markovic � stata molto ferma e
determinata nel denunciare l'assoluta mancanza di prove circa le accuse
(tutte generali e generiche), tanto che a distanza di oltre due mesi
dalla data del suo arresto si � richiesto un rinnovo della carcerazione
per raccogliere le prove. Questa � un'assurdit� e barbaria giuridica e
va denunciata. Un'altra cosa che la signora Markovic vuole che si
chiara e netta per tutti � che la posizione del'ex-Presidente della
Jugoslavia � di accettazione del confronto e delle leggi e della
magistratura del suo paese a cui, scegliendo di farsi arrestare,
intende rispondere e difendersi, anche perch� sicuro di non aver nulla
di cui vergognarsi, a parte responsabilit� ed errori politici, che non
si affrontano comunque in un Tribunale. (Allegato 1) Mentre rifiuta in
modo categorico e totale il Tribunale Penale Internazionale dell'Aja,
che non riconosce e a cui non intende rispondere in quanto Tribunale
illegittimo e politico, espressione di una parte che ha aggredito e
bombardato la Jugoslavia ed il suo popolo. Mi � stato raccontato che,
quando la Del Ponte � stata a Belgrado non solo Milosevic ha rifiutato
l'incontro, ma ha rifiutato anche di firmare la ricezione del mandato,
definendolo "immondizia" e che gli � stato attaccato alle sbarre della
cella, in quanto egli si rifiuta di ritirarlo.
Le uniche richieste che vengono fatte riguardano i diritti di un
qualsiasi cittadino jugoslavo e sono contemplati nella Costituzione
jugoslava:
1) diritto alle cure e garanzie di esse;
2) difesa a piede libero;
3) rifiuto del Tribunale Penale Internazionale dell'Aja, perch�
illegale e politico.
Occorre ribadire che a tutt'oggi (met� giugno) non � stata ancora
fornita una singola prova di accusa (Allegato 2), nonostante la
citazione di decine di testimoni dell'accusa (� e decine indicati dalla
difesa), che, spesso, per ottenere la libert�, affermano la
colpevolezza di Milosevic, ma non sanno indicare fatti concreti. Oltre
al fatto che in due mesi di carcere egli � stato interrogato solo due
volte e di dodici testimoni indicati ne sono stati ascoltati solo
cinque.
Riguardo al Tribunale Penale Internazionale dell'Aja, i segnali
politici fanno pensare, che ormai la scelta � avvenuta, soprattutto
dopo il ritorno di Kostunica da Washington (vedere sua dichiarazione
alla Reuters) e la notizia che la bozza di legge al Parlamento, per
permettere l'estradizione di cittadini jugoslavi all'estero, � stata
definita e sar� a breve messa ai voti.
Accorato e forte l'invito della Markovic ad intensificare in Italia una
campagna di pressioni, lettere, sollecitazioni di personalit�,
giuristi, avvocati, politici, intellettuali verso il governo serbo ed
il Ministero della Giustizia. (Allegato 3 CISDM e Notizie Yugoslavia).
Un altro aspetto Mira Markovic ha sottolineato con forza e fierezza ed
� quello della profonda forza morale dell'ex-Presidente, che � andato
in carcere cosciente e sereno di affrontare questo passo (cosciente del
rischio che potrebbe essere la fine della sua esistenza), per rispetto
e dovere verso quei socialisti, lavoratori, parte del suo popolo, che
fino all'ultimo lo hanno sostenuto e appoggiato (e tutt'oggi ogni
settimana a migliaia nelle citt� scendono in piazza per la sua
liberazione�).
E fino a che la salute lo ha sorretto, era lui a dare coraggio alle
persone che lo incontravano in carcere, sereno e fiducioso di aver
sempre fatto il suo dovere e rispettato il proprio paese e il proprio
popolo. Anche questo va detto, perch� d� il senso di tutte le accuse e
ingiurie nei suoi confronti. Al mio rilevare come in occidente sia
stato molto ricamato l'aspetto e l'accusa di corruzione verso la figura
dell'ex-Presidente e del suo governo, Mira Markovic mi ha risposto
molto semplicemente, che ovunque vi � il potere, intorno si crea
interesse dei criminali, che cercano di inserirsi, perch� l� �
possibile utilizzare e approfittarne a proprio uso; il resto �
criminalit� di basso livello, prodotta da miseria o disperazione. Lei
non pu� negare o assolutizzare nulla, ma una cosa � indiscutibile:
S.Milosevic non � un criminale o un corrotto.
Nell'ultima parte dell'incontro avevo citato alcuni suoi articoli,
scritti negli anni '93 e '94 per la rivista "Duga", dove ella aveva
prefigurato eventi ed avvenimenti anche tragici per i popoli jugoslavi,
che purtroppo sono poi accaduti, fino a toccarla direttamente con gli
eventi del 31 marzo. Al di l� della sua piacevole sorpresa nello
scoprire che avevo letto i suoi libri (il che ha disegnato sul suo viso
segnato un debole ma profondo sorriso), che ha anche creato un clima
pi� sereno e disteso della conversazione, mi ha rinnovato la drammatica
previsione, che secondo lei non era profezia, ma che chiunque avesse
voluto leggere dentro gli avvenimenti avrebbe potuto ipotizzare, la
tragedia � stata che gli uomini e donne, le forze che non volevano
tutto questo, non sono stati capaci o abbastanza forti da impedire o
fermarli. Ma su questo molto bisognerebbe dire ed ora nel paese la
battaglia, per non essere riposti all'indietro della storia, passa
attraverso la difesa di S:Milosevic, inteso come simbolo e
rappresentante di un popolo che si � opposto e ha resistito contro la
colonizzazione e la svendita di s� stesso.
Nel rinnovarmi l'invito a continuare e rafforzare in Italia la campagna
di sostegno e solidariet� all'ex-Presidente e che all'indomani mattina
avrebbe riportato i contenuti della conversazione, ha ringraziato,
pregandomi di comunicarlo a tuti coloro che nel nostro paese fanno o
hanno fatto qualcosa per la Jugoslavia e per il suo ex-Presidente
S:Milosevic. Congedandomi, in un clima ormai commosso e toccante, ho
chiesto di portare a S:Milosevic il saluto di migliaia di lavoratori,
antimperialisti, antifascisti e sinceri militanti per la pace, che in
questi anni di aggressione alla Jugoslavia hanno cercato di esprimere
solidariet� e amicizia.
E con profondo rispetto e considerazione anche il mio, con spirito di
Unit� e Fratellanza, che dovrebbero essere i principi di convivenza tra
i popoli.
Ma il giorno prima, mentre ero tra i lavoratori, lavoratrici della
Zastava, sapendo che sarei andato a Belgrado, mi era stato chiesto di
portare i saluti da essi a Slobo (come � ancora chiamato), pregandomi
di fargli sapere che � ancora nel cuore di molti di loro.
Mira Markovic mi ha ringraziato per i saluti dall'Italia, che avrebbero
sicuramente fatto piacere a Milosevic, ma che forse i secondi, quelli
provenienti dalla Zastava, dal suo popolo, non solo gli avrebbero fatto
piacere, ma lo avrebbero molto aiutato moralmente, perch� molto
importanti.
Questo � il resoconto dell'incontro/conversazione, che ritengo un onore
aver potuto ottenere, in quanto, per molti motivi diversi, dal
31/3/2001 Mira Markovic non aveva pi� incontrato alcun giornalista, o
politico n� jugoslavo n� straniero. Ho cercato di svilupparlo intorno
al filo che in quelle due ore ci ha condotto, senza preordinamenti e
schemi. Spero di essere riuscito a riportare le cose pi� importanti
e prioritarie; le sensazioni da me provate non riuscirei a
trascriverle, perch� saranno parte di me d'ora in avanti nel continuare
il modesto, ma radicato impegno per questo popolo. Di lei resta la
conferma di ci� che era solo intuito perch� "letto": una donna, una
compagna di profonda cultura, intensa sensibilit�, estrema semplicit�,
tanta e tanta amarezza e stanchezza, e questo la rende quello che �:
una donna, una compagna non solo di ideali, ma anche di vita del suo
Slobodan Milosevic, per la cui battaglia dal 31 marzo sta dando tutta
s� stessa, senza limiti e senza remore. E allora l'ho immaginata nella
fila del carcere con le mogli e le sorelle dei banditi dell'UCK, dei
criminali, dei mafiosi, sicuramente forte, dignitosa e coraggiosa, ogni
giorno, tutti i giorni dal 31 marzo.
Ma per coloro che di lei sanno solo ci� che � stato scritto dai
giornalisti NATO chiudo con due stralci di vecchie interviste:"�sono
nata il 10 luglio 1942 tra i partigiani e questo fatto ha influenzato
fortemente la formazione della mia personalit�. Quando dico i
partigiani, intendo letteralmente tra i partigiani, nel bosco. Nel
certificato di nascita � indicato un villaggio vicino. Ma il mio vero
luogo di nascita � l'unit� partigiana nella quale si trovavano i miei
genitori�"; "�io sono compagna dei miei compagni. Per gli altri c'� un
nome e un cognome. Per quanto riguarda i "signori" la maggioranza di
loro appartiene agli ex-compagni . Ora � chiaro che non sono mai stati
neppure "compagni" � ma per essere signori dovrebbero sapere almeno una
lingua straniera, frequentare regolarmente il dentista, avere scarpe
pulite e dovrebbero aver letto almeno "Guerra e pace". Dovrebbero avere
la capacit� di ascoltare l'interlocutore e nel caso dissentissero da
lui non dovrebbero esprimere immediatamente sospetti sul suo
equilibrio, sulle sue capacit� e sulle sue caratteristiche morali�".
O come aveva scritto una volta e in questi giorni � terribilmente vero
nella sua vita:"�in un altro tempo, in un altro posto, con altra gente,
si star� molto meglio. Perch� noi attualmente siamo infelicemente
innamorati della nostra vita�"

Enrico Vigna - Torino

Tratto da "Jugoslavia 2001" di E.Vigna- Ediz. Citt� Sole - L. 5000

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Sig.ra Carla Del Ponte
procuratore del "Tribunale ad hoc per i crimini
commessi sul territorio della ex-Jugoslavia"


Gia� dalla istituzione del "suo" Tribunale ho personalmente dubitato
della legittimita� dello stesso. Questa puo� essere contestata anche da
un mediocre studente di Giurisprudenza. Oggi mi confortano sempre di
piu� i pareri di illustri personaggi, esperti di diritto
internazionale, come puo� vedere anche da articoli allegati.
Il suo accanimento persecutorio nei confronti di una sola parte in
causa, quella serba, e di un personaggio in particolare, Slobo
Milosevic, non si potrebbe spiegare se non si conoscessero le modalita�
di finanziamento e la funzione meramente politica del "suo" Tribunale.
Il fatto che i crimini compiuti dalla NATO non siano stati considerati
dimostra la vostra sfacciata parzialita�, malafede e servilismo nei
confronti degli USA. La scelta della data storica del 28 giugno per il
rapimento di Milosevic, e le sue modalita� spettacolari, dimostrano
l�intenzione precisa di umiliare ulteriormente una intera nazione. Lei
pero� forse nemmeno conosce la storia, ne� ha bisogno di conoscerla
poiche� la sua attivita� e� quella di mera esecutrice delle istruzioni
altrui, e dunque non puo� capire.
Lei "non e� serba, ma soltanto serva".
Tra le altre cose le allego anche le fotografie di crimini contro
cittadini jugoslavi - serbi, rom, albanesi, indifferentemente -
commessi proprio da coloro i quali le pagano lo stipendio. Lei
senz�altro conta di fare qualche avanzamento ulteriore di carriera
comportandosi da sceriffo come fosse nel Far West, insieme accusando,
arrestando e condannando come se avesse il potere assoluto del periodo
ottomano, cioe� di quando il cadi� che ti accusava era lo stesso che ti
giudicava.
Un solo dubbio mi sorge: lei e� madre ? Devo presumere che tutto questo
suo odio le derivi da qualche suo personale problemino. E� pero� triste
e tragico che lei possa dar sfogo ai suoi problemi personali sulla
pelle di persone e popoli gia� vessati da ricatti, bombe, scelte
scellerate, miseria. Per questo tante vittime innocenti - bambini,
lavoratori, anziani - reclamano giustizia.

Ivan P. Istrian

Roma, 28/6/2001

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From: "glr"
Date: Thu Jun 28, 2001 1:37 pm
Subject: MACEDONIA

Caro compagno Curzi,

In seguito alla pubblicazione dell'ignobile articolo sulla situazione
in
Macedonia comparso ieri 27 giugno nel Paginone a firma di Giulia
Solari,
che non oso chiamare compagna, con la ciliegina della velina dell'Acnur
pubblicata senza commento nella stessa pagina 12 del giornale, esempi
di
giornalismo asservito Nato degno di altre testate e solo in parte
corretti dal
bell'intervento del compagno Russo Spena di pagina 13, mi asterr�
dall'acquistare e leggere il giornale per una settimana a partire da
domani,
sperando di non dover ripetere l'astinenza in altre simili occasioni.
Per confronto, ti allego i lanci ANSA del 25 e 26/6 sull'argomento,
senz'altro
pi� equilibrati nonostante la fonte...

Giorgio Ellero
Circolo Centrocitta'
P.R.C. - S.K.P. Trieste

---

Data: 29/06/2001 19:03
Da: "Fulvio"
A: redazione@...
Cc: jugocoord@...
Oggetto: Parlato e Milosevic

CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE NELLA RUBRICA LETTERE.
DA FULVIO GRIMALDI

Caro Valentino,

con tutto l'annoso rispetto che porto a te e alla tua testata, non
riesco a capacitarmi che il tuo fondo di ieri sull'estradizione di
Milosevic al Tribunale Nato dell'Aja sia stato scritto da una persona
di sinistra e, in particolare, su un giornale che si propone di fare
informazione corretta.
Il tuo commento non si distingue da quelli di coloro che fin
dall'inizio si sono impegnati nel collateralismo all'imperialismo per
smembrare e devastare la Jugoslavia e far avanzare le armate USA e Nato
oltre i confini dell'impero. Sei un bravo ed esperto giornalista.
Perch� ripetere gli stereotipi dell'intossicazione mediatica
guerrafondaia e demonizzatrice? E' "persistente e incredibile delirio
di onnipotenza" quello di un Milosevic che ha accettato
incondizionatamente il verdetto di elezioni presidenziali giudicate
unanimemente corrette? O che � restato in patria, a disposizione
dell'autorit� giudiziaria, ben sapendo che, dopo le decine di arresti
di suoi compagnin di partito ed amici, il ricatto USA dei soldi avrebbe
portato i Quisling al potere a incarcerare anche lui? Milosevic me lo
disse personalmente, quattro giorni prima dell'arresto, che il suo
destino era segnato e che mai avrebbe preso la via della fuga. Che
prove hai per definire Milosevic "criminale di guerra". Non hai seguito
tutte le striscianti ammissioni Nato, ONU, OSCE, UE che hanno fatto
svaporare la pulizia etnica e le fosse comuni in Kosovo (non quelle
contro serbi e altre minoranze) e hanno confermato la tesi degli
analisti e storici veri che si � trattato di una guerra tra forze
regolari di uno stato sovrano aggredito e separatisti al soldo di una
globalizzazione imperialista che doveva eliminare l'ultimo ostacolo
all'espansione verso est del liberismo armato? Perch� definisci
Milosevic "dittatore", cosa che non fa pi� neanche il New York Times?
Fossi andato a Belgrado, perfino durante la guerra, quando tutti gli
stati adottano misure di sicurezza speciali, avresti visto un
parlamento combattivo e l'attivit� indisturbata di decine di partiti,
perlopi� foraggiati dagli USA, dall'UE e da George Soros, e
della "societ� civile" capeggiata da diplomati alle scuole CIA
(National Endowment of Democracy) come Sonia Licht (Fondazione Soros) o
Vesna Pesic. Non esisteva censura. l'80% dei media, la maggiore
televisione e Radio B-92 (del circuito CIA di Free Europe), erano sotto
controllo dell'opposizione. Si tenevano regolari elezioni e
manifestazioni di piazza senza l'ombra dell'apparato militare e delle
botte che sperimentiamo regolarmente in Italia. Sono stati chiusi per
pochi giorni nel 2000 solo due organi: Studio B, televisione di Vuc
Draskovic, e Radio B-92: avevano incitato all'assalto della presidenza
della Repubblica e alla rimozione nel sangue del presidente. In Italia
cosa sarrebbe successo? E le fosse comuni trovate in coincidenza con
l'ordine di Washington di consegnare Milosevic prima della conferenza
che sancir� la terapia shock per la Jugoslavia, gi� adoperata nei paesi
immiseriti e disperati dell'Est? Non ti ricorda qualcosa di simile
periodicamente verificatosi in Italia, magari alla vigilia di elezioni?
Tu, giornalista critico dei maneggi dell'informazione al servizio del
poetre, non hai mai avuto il dubbio che quella intorno a Milosevic
fosse la pi� perfetta opera di demonizzazione mai attuata? Tu,
comunista, non senti come priorit� assoluta l'indicazione della
contraddizione principale all'opera in Jugoslavia: quella tra
imperialismo e libert� e sovranit� dei popoli. Pensi ancora che le
folle disperate, agitate e guidate da Otpor (formazione CIA, per sua
ammissione alla BBC, a me, a tutti), abbiano compiuto, il 5 ottobre
scorso, una rivoluzione democratica? Hai seguito i pogrom messi in
opera da questi democratici e l'occupazione di indistintamente tutti i
centri di potere, le amministrazioni, i sindacati, le istituzioni,
giornali, radio e televisione, negando possibilit� di parola a quello
che rimane il massimo partito dell'opposizione.
Ho assistito a Belgrado a manifestazioni di decine di migliaia di
persone, una folla non inferiore a quella che bruci� il parlamento con
dentro le schede che, in parlamento, avevano dato la maggioranza alle
sinistre.
Erano composte integralmente da operai, donne, contadini, studenti.
Invocavano qualcosa che si chiama sovranit�, dignit�, indipendenza. Ci�
che i cittadini macedoni, anch'essi ora diventati
biecamente "nazionalisti", invocano contro l'invasione della pi�
brigantesca armata di killer e narcotrafficanti apparsa, con la
copertura Nato, nei Balcani. E invocavano Milosevic. E invocavano studi
gratis, che non lo sono pi�, sanit� gratis, che non lo � pi�, lavoro
che non c'� pi� (disoccupazione al 60%, inflazione all'85%, stipendio
medio 100mila lire), fabbriche che hanno chiuso in attesa di essere
svendute alle multinazionali, un futuro per bambini annegati in una
palude di chimica e uranio. Queste cose Milosevic glie le aveva
garantite, queste cose aveva difeso. Sai qual'� l'unico vero rimprovero
che i serbi fanno al "nazionalista" che governava e difendeva lo stato
pi� multietnico e tollerante d'Europa ( chiedilo agli zingari, agli
80.000 albanesi di Belgrado e leggiti il famigerato discorso di Kosovo
Polje, dell'89, 28 giugno, che avrebbe lanciato la pulizia etnica e non
contiene che appelli alla convivenza, alla parit� e al rispetto di
tutti i cittadini)? Di avere alla fine sempre ceduto, di aver accettato
gli eccidi di serbi e il loro esilio per cacciata dai nuovi staterelli
monoetnici nel numero di un milione. Oggi molti capiscono che
nient'altro poteva essere fatto, se non immolarsi in una specie di
Goetterdaemmerung insieme a tutta la Jugoslavia, di fronte alla potenza
militare ed economica, disposta al genocidio, della "comunit�
internazionale".
Pu� darsi che sbagli, ma non credo che i manifestanti proletari di
Belgrado (nella proprozione delle popolazioni in Italia sarebbero stati
600.000), se sapessero l'italiano, apprezzerebbero il tuo articolo. Fa
male, a sinistra, vedere la caduta dei bastioni della verit�. Ma
vedrai, il tempo � galantuomo. Sai qual'� la prima imputazione mossa
dall'Aja - illegale per la Carta dell'ONU, voluta, diretta e finanziata
dagli USA, cio� da una delle parti in causa. Potevi ricordarlo - a
Milosevic? Di aver ordinato quella strage di 42 "civili" a Racak che,
messa in scena dall'UCK e da William Walker, capo dell'Osce e
responsabile degli eccidi di indios in America Centrale negli anni '80,
funse da alibi e innesco alla "guerra umanitaria".
Qui, a me pare, di umanitario, anzi di umano, sulla scena non � rimasto
che Slobodan Milosevic. Un democratico. Un patriota (come lo definisce
la coalizione dei partiti comunisti jugoslavi, l'intero arco
antimperialista internazionale e alcuni tra i massimi studiosi dei
Balcani, come Michael Chossudovski e Diana Johnstone, ma anche la
comunit� ebraica jugoslava e quella kosovara, cacciata dall'UCK).
Molte sono le cose che, anche contro le nostre migliori intenzioni, ci
rendono utili al re di Prussia.

Fulvio Grimaldi

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