Informazione

GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 14 OTTOBRE


MICHEL COLLON


"Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"


- Kostunica, Djindjic, Perisic, V. Ilic
- Nuova strategia del SPS - Visita della CIA a Belgrado - Le sensazioni della gente ordinaria: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"


Kostunica ora sembra avere un atteggiamento pi� fermo nel provare ad avere un controllo pi� stretto sul resto dei suoi alleati del DOS... Per questo sta accusando Djindjic & Co. di scavalcare la sua autorit� (in relazione all'illegale cambio di gestione nelle imprese e nelle istituzioni). Gira la voce che le lotte nel DOS siano gi� iniziate, che Kostunica abbia chiesto a Vuk Obradovic (di cui si fida di pi�, cos� come di Perisic) di arrestare questi cambi di gestione illegali ed Obradovic sembra abbia rifiutato, affermando che tutto questo era necessario. Su questo Obradovic probabilmente ha informato il resto dei leaders in una riunione del DOS dove Kostunica non era presente... Velja Ilic (questo tizio di Cacak) sembra fosse arrabbiato con Kostunica, ed avrebbe detto "Non si vergogna?! Abbiamo fatto tutto questo lavoro, abbiamo allestito la sua campagna, lo abbiamo messo sulla poltrona presidenziale, ed ora ancora vuole trattare con loro (il SPS suppongo) con i guanti!" Perisic e Djindjic stanno facendo pressione su Kostunica per rimuovere il generale Pavkovic; Djindjic ha persino chiesto a Djukanovic di fare pressione su Kostunica per cambiare tutti i generali (poich� Kostunica non lo ascolterebbe). Stanotte il SPS ed il DOS avranno una riunione alle 22 per continuare a discutere su un governo di transizione. E' stato proposto che il SPS, il DOS, il SPO ed il SRS ne facciano parte. A mezzanotte incontreranno Milutinovic. La sessione della Repubblica Skupstina avr� luogo probabilmente sabato o domenica... Il problema � che i radicali stanno ancora pi� o meno rifiutandosi di cooperare... Il G17 � naturalmente assai contrario a questo tipo di governo di transizione, loro vogliono un governo d'esperti (e loro sarebbero gli ESPERTI, suppongo!).


La nuova strategia del SPS


Da parte del SPS, si prova a far partire l'operazione "rinnovamento". Una nuova leadership � stata formata, unendo il "vecchio" Milutinovic, che � stato presidente della Serbia, ed il "giovane" Zoran Andjelkovic. Ho incontrato personalmente quest'ultimo quando ho fatto un reportage in Kosovo, lo scorso febbraio. Come animatore del Centro per la Pace e la Tolleranza, stava prendendosi cura degli interessi delle vittime serbe dell'attuale pulizia etnica in Kosovo. Ha scritto un libro molto ben documentato su quei, cosiddetti, "Giorni del Terrore". Ora sta dando l'impressione di qualcuno molto interessato all'approccio umano ed al contatto con la gente comune. Nel SPS indubbiamente c'era qualcosa che non andava molto negli anni scorsi, provocando il suo declino com'� stato spiegato nella mia intervista con Jivadin Jovanovic. La discussione continua sul ruolo futuro di Milosevic nel partito.


La visita della CIA a Belgrado


Al domanda del mio articolo "Chi arriver� a Belgrado?", scritto marted� scorso, sulla visita di Hubert V�drine (ed altri) a Belgrado, potete rispondere: "l'uomo-chiave". L'ambasciatore degli Stati Uniti a Budapest, che visiter� anche Belgrado, � l'uomo-chiave perch� ha organizzato tutta questa manovra della CIA dall'Ungheria. Ora sta arrivando per incontrare i suoi subalterni.


Le sensazioni della gente comune


La gente comune pensa principalmente cose come questa: "Sostengo Kostunica, lui � onesto, ed il resto del DOS sono tutti i ladri e bastardi, particolarmente Djindjic." Dopo la prima ondata d'euforia passata, la gente � attualmente sbalordita nel vedere come i leaders del DOS (a parte Kostunica!) non stanno facendo esattamente ci� che era previsto dai programmi e stanno usando la forza anzich� la legge... Cos� ora i sostenitori del DOS si stanno chiedendo: "E' questo quello per cui ci siamo battuti? E qual'� la differenza fra gli ex ladri (SPS, YUL) ed i ladri attuali?" La gente oltretutto � confusa perch� avverte che ci sono delle dichiarazioni molto conflittuali tra Kostunica, il G17 e Djindjic da un lato e poi i socialisti del Montenegro e Djukanovic dall'altro, per non parlare delle dichiarazioni della NATO e dei funzionari della UE che sono sempre pi� attente e limitate... Nel frattempo, la gente sta vedendo pure che le sanzioni non sono state tolte tutte (solo i voli ed il petrolio, ma il petrolio non � mai arrivato dall'occidente e la JAT, le linee aeree jugoslave, ha gi� molti voli attivi da Belgrado, cos� che tutto questo non fa una grande differenza). Il G17 sta promettendo l'entrata nel FMI e, alla fine, l'entrata nella UE (che � una enorme, mostruosa bugia e la maggior parte dei serbi lo sa!), Djindjic sta assicurando il ritorno dell'esercito e della polizia in Kosovo, cosa che Kouchner continua a rifiutare, i prezzi delle merci nei negozi sono schizzati alle stelle in un paio di giorni... Cos� il popolo, vedendo tutto questo, si chiede: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"

Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it Per contatti: bollettino@...


Giornale da Belgrado - luned� 16 ottobre


MICHEL COLLON


Il DOS in una coalizione contro natura con il SNP e senza elezioni?



* I negoziati tra DOS e SNP
* Vojvodina: iniziano le tensioni etniche. Un'altra divisione? * Danubio: per quali tasche?


I rappresentanti del DOS (Djindjic, Korac, Batic) ed il presidente Kostunica (in questo ordine) hanno discusso oggi con il Partito Nazionale Socialista del Montenegro della questione del governo federale. Erano concordi su alcune questioni principali. Quindi, possiamo concludere che il SNP sta per formare una coalizione con il DOS, e non con la sinistra serba, a livello federale. � vero che il SNP sta chiedendo di includere i rappresentanti di SPS nel governo federale, e che ricorda continuamente di far parte di una coalizione "etnica" con la sinistra serba, ma il DOS continua a rifiutarsi. C'� una questione molto importante: il popolo del Montenegro che ha votato per il SNP e per il presidente Milosevic, non per il DOS. Comunque non hanno votato per una coalizione tra DOS e SNP. Come abbiamo scritto precedentemente, questo potrebbe essere comunque politicamente suicida per i montenegrini del SNP di Bulatovic. Loro hanno rivinto le ultime elezioni schierandosi contro la destra e contro il partito filo-occidentale di Djukanovic. Come spiegheranno, il prossimo anno, il fatto che si schierano contro l'Occidente ed i partiti di destra alle elezioni in Montenegro e si alleano con lo stesso genere di partiti in Jugoslavia? Ci sarebbe ancor meno legalit� e legittimit� a livello di Repubblica di Serbia. Il DOS, anche senza elezioni e ovviamente ricattando il SPS, sta per impossessarsi del governo della Repubblica ancor prima delle elezioni di questo dicembre. Uno dei partiti pi� forti nell'attuale Parlamento della Repubblica - il Partito Radicale Serbo - si rifiuta di partecipare a questa soluzione. Pensano che darebbero legittimit� a tutte le attivit� illegali del DOS (assumendo la direzione di molte istituzioni e di altro...) tramite la partecipazione a questo governo. E, ancor di pi�, vogliono denunciare le responsabilit� della politica del DOS fino alle elezioni. Inoltre non pensano neppure che le prossime elezioni siano necessarie poich� il governo della Repubblica ha la maggioranza nel Parlamento. Il SPS ha accettato le trattative come unico modo mantenere la pace nelle strade. O ci possono essere altre idee?


Tensione etniche in Vojvodina


Ci sono alcune notizie di un peggioramento della situazione etnica in Vojvodina. Ci sono molte pi� bandiere croate e ungheresi, contrassegnate sulle case dei serbi nei villaggi multietnici, pi� minacce verso gli ungheresi che sono membri dei partiti ungheresi non nazionali, maggiore ostilit� verso i profughi serbi che vivono l�. Ho sentito che ci sono dei tentativi "per trattenere in Vojvodina i soldi della Vojvodina", ad esempio di non inviare le tasse per il budget comune della Repubblica Federale. Precedentemente, abbiamo scritto che il programma del DOS � completamente contraddittorio, mescolando insieme partiti unitaristi e quelli separatisti. Ma le prove stanno arrinvando ancora prima del previsto. Maggiori informazioni sulla Vojvodina nelle prossime edizioni, poich� ho avuto delle riunioni a Novi Sad alcuni giorni fa.


Danubio: per quali tasche?


Fino a questo momento c'� soltanto un'assicurazione della UE di rimanere sul posto dopo tutte le promesse di un mucchio di soldi per la pulizia del Danubio. Ma, nuovo attacco alla nostra indipendenza, un francese � stato scelto come presidente della Commissione per questo lavoro. Non c'� dubbio che un'azienda occidentale otterr� la commessa per quel lavoro.


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VESNA PESIC:
BISOGNA DISTRUGGERE L'SPS E SPARTIRE IL
KOSOVO IN ZONE ETNICAMENTE DISTINTE


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I giorni 18, 19, 20 si e'
svolto a Torino un convegno sui Balcani organizzato dalla Fondazione
Agnelli a cui ho partecipato a nome dell'Ass. Naz. Slavisti. Vi mandero'
tutti gli appunti che ho preso ppena li avro' ribattuti al computer. Il
tenore degli interventi credo lo possiate immaginare fin da ora: saturnali
sul cadavere della Jugoslavia e liturgia liberista-europeista-atlantista in
tutte le salse. Ma qualcosa di interessante e' pure venuto fuori. Giudicate
voi e fatene l'uso che ritenete piu' opportuno.
Per ora vi mando una chicca: l'intervento della Pesic come saggio di
oratoria minacciosamente delirante. Se questa e' la piu' equilibrata della
coalizione DOS, chissa' gli altri. Credo che questa roba, opportunamente
"commentata", sara' illuminante per chiarire ai compagni che razza di gente
ha preso il potere a Belgrado.
Concludo segnalando che solo i brani virgolettati sono citazioni letterali.
Il resto comunque si discosta poco dall'originale ed e' solo una versione
piu' stringata.

Saluti

Guido Carpi

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Dopo l'intervento dell'ex Presidente macedone K. Gligorov, contrassegnato
da un'appassionata denuncia alle pressioni internazionali contro la stessa
esistenza del proprio paese, prende la parola Vesna Pesic, che porta un
tono di ottimismo alla luce degli avvenimenti di Belgrado. Nell'analisi di
Pesic, le varie fasi della crisi in ex Jugoslavia sono state determinate
non tanto da fattori etnonazionali quanto, pi� semplicemente, dalla linea
politica costantemente perseguita da Milosevic, definita come consapevole
"politica della crisi".
"Ora che non c'e' pi� Milosevic", - perora la pasionaria serba - "non
dobbiamo pi� nasconderci, possiamo mostrare i nostri veri volti. Ad
esempio, si accusa Kustunica di essere un nazionalista. E perche' no? Forse
che Hashim Thaci non lo e'?"
Finche' Milosevic era al potere l'opposizione stessa aveva le mani legate,
non poteva avanzare proposte costruttive e perseguire la politica che
riteneva giusta, perche' questo avrebbe rafforzato proprio il dittatore di
Belgrado. Ora e' diverso: ora e' possibile mettere sul tavolo diverse
posizioni e vedere qual'e' la pi� valida. "Ad esempio, quando parliamo del
Kosovo, prima molte soluzioni non potevamo accettarle neanche noi, ma
adesso, se alcuni paesi della NATO dicono che si potrebbe dividere il
Kosovo in due parti, perche' no? Con Milosevic questa proposta non sarebbe
stata neanche presa in considerazione, ma ora, senza pi� questo tumore
cerebrale, se ne puo' parlare..."
Si trattava di un ancient re'gime militar poliziesco. Per decenni, quelli
dell'e'lite andavano in pensione e si stabilivano a Belgrado, che era piena
di questa gente, e Milosevic cercava di trovare le strategie per difendere
questa gente decrepita. Il trucco fu quello di inventarsi che eravamo "una
nazione a repentaglio", ossia sfogare all'esterno le magagne interne. Ma
quando si comincia a fare la guerra, essa sfugge di mano, si ingigantisce,
cosi' lui diceva: "Ecco, ci odiano! I Serbi sono in pericolo!" Per certi
versi era pure vero, ma a Milosevic in fondo faceva comodo.
Per il Kosovo e' stato diverso perche' da esterno il conflitto e' diventato
interno, e noi siamo riusciti a rompere questo schema che tante volte aveva
funzionato: "La gente pensava che Milosevic e l'esercito potessero
difenderli, ma quando siamo stati sconfitti in Kosovo e abbiamo corso il
rischio di essere occupati militarmente, tutti hanno capito che non era
vero".
Dal 1996-97 Milosevic aveva perso la sua legittimazione. Fino ad allora
c'erano organismi democratici e nessuno era in prigione, ma poi le cose
cambiarono: repressione, desaparecidos (es. Stambolic). Quest'anno abbiamo
avuto pi� di 2000 persone in prigione, ma cio' non ha fatto che logorare
ulteriormente il consenso. "La gente ha capito che non era la NATO il
nemico. E' vero, ci avevano bombardato, ma come si potevano vedere gli
Americani come nemici? Gli Albanesi si che si potevano vedere come nemici,
ma gli Americani..."
La gente si stanco' di queste storie che qualcuno voleva distruggerci,
cominciammo a lottare e quando ci trovammo a scegliere fra cambiamento e
conservazione la gente fece la scelta giusta. "Posso garantirvi io che ora
tutto sara' pi� facile! Non ci sara' pi� violenza e instabilita', ne' la
devastazione delle istituzioni (intendo quelle serbe, perche' in Montenegro
e' da tre anni che hanno un governo nuovo): non ci sono giudici, manager,
nulla funziona, lo stipendio medio e' di 90 DM, non ci sono giornalisti,
non ci sono programmi, mancano proprio le persone..."
In questo periododi due mesi fino alle elezioni di dicembre in Serbia
dobbiamo creare una discontinuita' totale col regime passato. "Milosevic ha
salvato bene o male la vita, ha ancora le guardie del corpo e forse qualche
carro armato. Bisogna vigilare... Io non accetterei che l'ex partito di
Milosevic venga trattato come in Inghilterra: andrebbe smantellata del
tutto come organizzazione criminale e malefica. Costoro vanno distrutti,
devono sparire dal nostro orizzonte".
Conclusione in tono maggiore: "Cercheremo di risolvere i problemi in un
modo amichevole e creativo che non avevamo trovato finora".

Durante il dibattito chiedono alla Pesic perche' secondo lei in giugno
Milosevic abbia fatto gli emendamenti alla Costituzione, rischiando cosi'
di venir battuto. Si levano voci sconcertate di fronte a una terminologia
poco "democratica", come "eliminare", "distruggere" uomini e partiti (ma
c'e' anche chi fa paragoni con l'Italia del 1946, quando "un'intera classe
dirigente fu epurata e venne fuori un nuovo ordine democratico").
Stefano Bianchini si dice colpito dal fatto che "ora si possa parlare di
spartizione del Kosovo". Milosevic o non Milosevic, un simile passo
rimetterebbe in discussione tutti i confini della regione e si
rifletterebbe in modo drammatico in Bosnia e in Macedonia. Quella dei
confini e' una politica delicata da costruire su base regionale.
Inoltre, Bianchini si dice scettico di fronte alle reali possibilita' del
nuovo governo di operare una "chiara rottura" col passato. Cio'
significherebbe dire al popolo che tutta la politica dall'1987 ora e'
stata sbagliata. Stipe Mesic ci sta provando in Croazia ma incontra grandi
difficolta', e per certi versi e' in una posizione migliore rispetto a
Kustunica. Infatti nella base elettorale di quest'ultimo sono largamente
presenti anche coloro che volevano punire Milosevic per aver perso Krajna,
Bosnia e Kosovo.

Replica della Pesic. Milosevic ha cambiato la costituzione e ha accettato
di andare a elezioni subito perche' rimanendo in carica fino al giugno 2001
avrebbe dato pi� tempo all'opposizione per organizzarsi, e non si aspettava
la scesa in campo cosi' tempestiva di Kustunica.
"Metafisica della dittatura": il dittatore prova il bisogno ciclico di
rinnovarsi, cambiar pelle, ringiovanire. Essere rieletto per altri quattro
anni direttamente dal popolo invece che dal parlamento avrebbe lanciato al
mondo esterno un messaggio molto forte. I dittatori sono persone isolate
dal mondo e dal popolo: tutti sapevano che avrebbe vinto Kustunica, tranne
Milosevic. Kustunica era molto difficile da battere perche' aveva posizioni
in un certo senso molto simili a Milosevic: si preoccupava del Kosovo, dei
Serbi, agitava un certo nazionalismo, etc. Infatti Milosevic attaccava pi�
volentieri Djindjic, pi� scopertamente filooccidentale.
"A chi importa che l'Albania sia grande o piccola? Per me e' la stessa
cosa. Il Kosovo diviso? Perche' no? Se questo si ripercuote sulla
Macedonia, e' un problema che riguarda i rapporti fra la Macedonia e gli
Stati Uniti". Il Kosovo e' un carico troppo grosso per la Serbia. E' meglio
ed e' anche pi� equo darne un pezzo all'Albania. Se la Serbia riterra'
questo positivo per se', lo faremo. Non possiamo farci carico dei problemi
della Macedonia.
Sul fatto di "dire la verita' al popolo". Bisognera' avere un po' di
sostegno dai mass media e dalla comunita' internazionale, perche' alla
gente non piace sentire la verita', ma "se voi ci spingete un po'
riusciremo a fare trasparenza".
"Io non ho detto che bisogna eliminare fisicamente i socialisti, anche se
tutti quelli che siedono li' in Parlamento sono dei criminali". I servizi
segreti tedeschi hanno rivelato che "quelli" hanno rubato e messo
all'estero centinaia di milioni. "Non voglio andare in giro con una pistola
ad ammazzare questo centinaio di persone. Va bene: non linciamoli, pero' in
galera ci devono andare. Non auspico nulla che non sia del tutto legale".

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Bollettino di controinformazione del
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GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 7 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Questi prossimi dodici mesi saranno quelli che decideranno le sorti
della Jugoslavia


Delle novit� importanti sono ci sono state ieri sera. Quella di cui
parlano tutti i media occidentali. Milosevic ha riconosciuto la
vittoria di Kostunica alle presidenziali.


E quella di cui invece non parlano ma che potrebbe rivelarsi ancora pi�
importante negli otto mesi cruciali che verranno. Il tentativo
dell'opposizione di corrompere alcuni parlamentari montenegrini per
formare una maggioranza di governo di ricambio � fallito.


Ancora con il beneficio del dubbio, il prossimo governo jugoslavo
dovrebbe dunque essere formato dal SPS, il partito di Milosevic, il suo
alleato tradizionale YUL ed i deputati montenegrini del SNP di Momir
Bulatovic. Ci troveremmo in una situazione quindi di doppio potere? No,
perch� quello del presidente � meno importante di quello del governo
jugoslavo, e meno importante ancora di quello del governo serbo che
dispone della maggioranza del budget economico.


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro?


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro? Questo scenario
surrealista che abbiamo prefigurato da qualche giorno, questo scenario
sarebbe l'incubo di Washington. Ed � per questo che l'Occidente si
prepara a fare di tutto per eliminare definitivamente dalla vita
politica Milosevic ed il suo partito.


Da Belgrado, ho visto la BBC, la CNN e una TV tedesca. Tutte
presentavano un'immagine caricaturale: un popolo intero unito contro un
dittatore. La realt� � differente. Milosevic conserva un sostegno
importante - l'opposizione non contesta i risultati delle elezioni
parlamentari - e ci si trova piuttosto di fronte ad un paese diviso in
due campi, dopo mesi di pressioni e di campagne estere enormi.


Come ho scritto ieri, i dirigenti dell'opposizione hanno tentato di
creare una "sindrome di Bucarest". Milosevic ha fatto di tutto per
evitare di cadere in questa trappola, ha atteso in una guerra di
logoramento, una guerra di nervi, come ai tempi dei precedenti scontri
lanciati dall'opposizione ('91 e '96-'97) ai quali era
sopravvissuto: "In ogni caso, noi non intendiamo inviare l'esercito e
provocare un bagno di sangue", m'hanno detto dei responsabili del
governo.


Non sarebbe stato meglio riconoscere da subito la vittoria di
Kostunica? Molti, anche nel suo schieramento, lo pensano: "La gente ha
creduto che si stesse tentando qualche manovra e questo non gli �
piaciuto", mi spiega Ivana, che ha comunque votato Milosevic.


Ma sullo schieramento di Kostunica, ci si pu� porre un'altra domanda:
perch� hanno rifiutato il secondo turno che sembravano sicuri di
vincere? Noi pensiamo che Washington ed i dirigenti dell'opposizione
hanno cercato di provocare la "sindrome di Bucarest" per tentare di
eliminare definitivamente Milosevic dalla scena politica.


Ma si tratta solamente di Milosevic? No. Si tratta di tutta una
corrente della societ� jugoslava che resiste alla presa del controllo
delle multinazionali. Il 17 novembre '98, l'agenzia ufficiale
britannica Reuter menzionava un sondaggio su circa 300 societ�, secondo
il quale "la privatizzazione non suscita entusiasmo in Serbia, i
lavoratori hanno paura di licenziamenti di massa. Alcune compagnie non
sono ancora state privatizzate dopo la nuova legge di privatizzazione
adottata da un mese."


Inoltre, la volont� di eliminare Milosevic non riguarda solamente la
Jugoslavia. Perch� Milosevic � la bestia nera di Washington?


"Perch� simbolizza la resistenza al Nuovo Ordine Mondiale e potrebbe
dare delle cattive idee ad altre forze nei Balcani, mi spiega
Ljliljana, funzionaria in ministero. Agli occhi di Washington,
Milosevic � un virus pericoloso che pu� contagiare i Balcani."


Clinton e la demonizzazione dei Serbi


Al momento, Kostunica si trova di fronte a due problemi. Uno immediato:
l'incendio del parlamento non � stato approvato e compreso neanche dai
suoi stessi sostenitori. "La stessa Nato aveva risparmiato questo
simbolo, � indegno questo. Hitler aveva incendiato il Reichstag come
provocazione prima della Seconda Guerra Mondiale. E la televisione RTS
era stata bombardata dalla Nato: 16 vittime. Queste ferite sono ancora
fresche. E' indegno."


Secondo problema: le ingombranti felicitazioni degli USA. Ieri sera,
stavo ascoltando il discorso di Bill Clinton. In sintesi: "Questa
vittoria � la nostra, � la consacrazione delle battaglie degli Stati
Uniti in questi dieci anni. Noi abbiamo impedito a Milosevic di
continuare ad attaccare la Croazia, la Bosnia ed altri paesi. Con la
manifestazione di Belgrado, abbiamo messo fine alla minaccia di un uomo
che aveva fatto centinaia di migliaia di vittime."


Ah, si? Milosevic avrebbe ucciso tanta gente? Ah, lui tutto da solo?
Clinton pu� essere rassicurato che nessun serbo pensa questo.
Praticamente tutti continuano a pensare che il loro paese � stato
attaccato dalle grandi potenze che hanno sostenuto degli estremisti
come Tudjman ed Izetbegovic e si sono dimostrate ingiuste contro i
Serbi. Alcuni - anche tra gli elettori dell'opposizione - rimproverano
a Milosevic persino di non essere stato troppo fermo fino in fondo.


Comunque sia, questo discorso di Clinton mira alla demonizzazione dei
Serbi presentati come dei mostri poich� � evidente che se ci
sono "delle centinaia di migliaia di vittime", un gran numero di Serbi
sono criminali, e la caccia alle streghe prosegue con tutta la
selettivit� e l'arbitrariet� di cui Washington � capace.


Inoltre, Washington non pensa assolutamente a dare giustizia ai Serbi,
per esempio in Kosovo. Bernard Kouchner ha appena annunciato che
bisogner� rimanere laggi� una generazione e che le truppe americane ci
resteranno "almeno dieci anni." (Washington Times, 30 settembre)


Con lo stesso Kostunica, i Serbi non vedranno il colore della pace
perch� gli USA hanno bisogno di una situazione di conflitto di "bassa
intensit�" permanente. Una situazione che gli permette di mantenere la
tensione in questa regione, e la pressione contro un paese. Credere che
gli USA siano in Kosovo per ristabilire la pace ed aiutare gli
Albanesi, � come credere che Hitler era andato ad occupare la
Cecoslovacchia per amore delle minoranze sudete tedesche. Pretesti,
pretesti...Tutto quello che conta per le grandi potenze, � di occupare
delle regioni strategiche.


I dodici mesi che verranno, prima delle elezioni in Serbia, saranno
decisivi. La Jugoslavia diventer� o no una colonia del FMI e della
Nato? Se vorranno ribaltare la tendenza elettorale attuale -
soprattutto tra i giovani - Milosevic ed i suoi alleati dovranno
condurre una politica ancora pi� attenta alle problematiche sociali,
una lotta pi� ferma contro i privilegi. Ed una strategia di
comunicazione pi� efficace, soprattutto verso i giovani. Ma le forze
progressiste del mondo intero avranno anche loro un ruolo da giocare
per smascherare l'azione di Washington dietro queste elezioni veramente
poco libere.


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GIORNALE DI BELGRADO - DOMENICA 8 OTTOBRE.


MICHEL COLLON



CNN: "Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?"

Sono stato ieri alla sessione del parlamento che ha incoronato il nuovo
presidente Kostunica. Centinaia di giornalisti internazionali, una
ressa indescrivibile per accroccare le "immagini indispensabili" ed in
definitiva molti bla-bla-bla. Una cosa interessante tuttavia: mi trovo
a fianco di Vladimir Stambuk, responsabile delle relazioni
internazionali del partito della YUL e vicepresidente del parlamento
serbo, che io conosco da molto tempo, e stavamo conversando quando un
giornalista della CNN si avvicina per intervistarlo con delle belle
domande. Non so se le trasmetter� sulla sua emittente, comunque eccole:
- Sembra che il nuovo governo jugoslavo sar� formato da una coalizione
del partito socialista del signor Milosevic e del SNP, i socialisti del
Montenegro?
- Si, ho appena avuto la conferma da tre minuti. Ed il nostro partito
YUL sosterr� questo governo dall'esterno.
- Cosa far� allora l'opposizione del DOS? Accetter� questo?
- E bene, avete un parlamento eletto, � un suo diritto sovrano di
decidere se la sua maggioranza sar� di sinistra o di destra.
- Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?
- D'altronde, avete un presidente eletto, il signor Kostunica, dovreste
essere soddisfatti...
- Ma la presidenza � una funzione piuttosto simbolica.
- Senza dubbio, e quindi anche quando era presidente il signor
Milosevic!
- Ma il signor Milosevic era anche il presidente di un grande partito...
- In effetti. Il partito pi� forte.
- E quando lui stesso sar� all'opposizione? Lui ha annunciato che si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del partito... E come leader
dell'opposizione, sar� un buon leader per il paese?
- Ah, ci troveremo in una situazione molto buffa. Sapete, il signor
Milosevic � come De Gaulle: la met� dei francesi l'adoravano, l'altra
met� lo detestavano. Ma � stato un grande dirigente.

Vladimir Stambuk si � sforzato anche di spiegargli che quello che
avevano fatto gli USA era inammissibile: "Voi finanziate dei partiti
politici a suon di milioni di dollari. Se qualcuno facesse la stessa
cosa agli Stati Uniti per un candidato americano, la vostra polizia
molto efficiente l'arresterebbe immediatamente! Perch� da voi un simile
comportamento � vietato per legge. Non potete accettare il fatto di
lasciarci, a noi jugoslavi, decidere da soli?"


La domanda di questo giornalista indica chiaramente la preoccupazione
pi� grande per Washington oggi e conferma ci� che abbiamo scritto ieri.
Il potere � al governo, non alla presidenza, gli Stati Uniti non
saranno soddisfatti fino a quando non avranno eliminato Milosevic ed il
suo partito come fattore di resistenza. I prossimi giorni diranno se il
DOS perseguir� queste azioni di destabilizzazione per eliminare
Milosevic o se si conceder� una pausa di qualche mese prima di
rilanciare l'attacco.


Per ora, il presidente Kostunica designer� un incaricato di formare il
governo del partito montenegrino del SNP. Questo non sar� Momir
Bulatovic, l'ex-primo ministro, ma Predrag Bulatovic. Logicamente,
dovr� allearsi con il partito di Milosevic. Il primo ministro non sar�
quest'ultimo, come indicato come ipotesi un po' provocatoria, ma
Predrag Bulatovic stesso. Nell'attesa, queste elezioni hanno dimostrato
che il Montenegro - proprio come il Kosovo - farebbe sempre parte della
Jugoslavia in barba alle manovre secessioniste. Questo ruolo-chiave del
partito d'opposizione montenegrino non piace a tutti. In particolare al
primo ministro attuale del Montenegro. Djukanovic teme anche la pi�
piccola collaborazione tra Kostunica ed il nuovo primo ministro
jugoslavo Bulatovic. Poich� questo lo emarginerebbe e non potrebbe pi�
giocare il ruolo di uomo indispensabile. Di colpo, lui ha rilanciato la
proclamazione della secessione. Dichiarando di non vedere che due
possibilit�: o una confederazione molto leggera tra due Stati, con
delle funzioni centrali molto limitate oppure due Stati separati.
Kostunica ha replicato che la Costituzione Federale attuale della
Jugoslavia � al contrario troppo decentralizzata, assomigliando alla
Costituzione titoista del 1974 che aveva favorito lo smembramento del
paese. Di contro, Djindjic, presidente del quartier generale elettorale
del DOS, ha immediatamente appoggiato Djukanovic dichiarando questa
mattina su Politika: "Il futuro Stato non sar� la Jugoslavia, ma
l'unione della Serbia e del Montenegro; queste non avranno in comune
che gli affari esteri, la difesa e la moneta. Tutte le altre cose come
un parlamento, un governo o un presidente, saranno superflue". Non
molto gentile con il suo amico Kostunica, appena eletto! Le
contraddizioni che noi preannunciavamo dentro questa coalizione
eterogenea e senza ideali non si fanno attendere! Ma molto compiacente,
al contrario, nei confronti dei suoi padroni tedeschi e americani che
non hanno smesso di volere e di perseguire lo smembramento totale della
Jugoslavia. Alcuni, dal lato del partito socialista, sperano di veder
sorgere in fretta dei litigi nella coppia Kostunica-Djindjic.
Arriveranno. Ma � pi� importante sapere se ci sar� una pronta ripresa
della sinistra. Milosevic ha annunciato che effettivamente si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del SPS e che andr� a fare
la "resa dei conti", eliminando quelli che avevano approfittato della
loro posizione per acquisire dei privilegi. Questa � la carne sul
fuoco. Pi� a sinistra, un'alternativa comunista si profiler�? Questo
sar� argomento dei prossimi articoli.

Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it
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GIORNALE DI BELGRADO - VENERDI' 6 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Le otto domande del momento


Prover� a rispondere alle otto domande che riassumono gli avvenimenti:
1. La TV ha mostrato veramente tutto? 2. Siamo alla presenza di una
strategia di un colpo di Stato ben preparato? 3. Che cosa vogliono
ottenere gli USA dalla situazione attuale? 4. La gente ha votato per
Kostunica o contro Milosevic? 5. Perch� il potere non ha capito che
stava arrivando la sua disfatta? 6. Le elezioni sono state regolari? 7.
Coloro che sostengono Kostunica sono per questo alleati degli Stati
Uniti? 8. Che cosa succeder� adesso?


1. La TV ha mostrato veramente tutto? Niente da ridire sulle immagini
presentate dalla BBC o dalla CNN. C'era effettivamente una folla
enorme, i poliziotti hanno opposto una resistenza molto debole e hanno
soprattutto cercato di evitare degli scontri duri. Ma quello che non ho
visto mostrare in questi canali occidentali, � stato il saccheggio
della sede del Partito Socialista (quando Kostunica aveva annunciato
che non ci sarebbe stata vendetta nei confronti degli altri partiti), e
l'abbattimento di diverse imprese pubbliche. N� le vetrine sfasciate di
un certo numero di negozi del centro, che sono stati poi saccheggiati.
Ho personalmente visto dei manifestanti lasciare il centro dal ponte
Sava trasportando dei computer rubati sulle spalle. Nel centro, anche
alcune persone che non manifestavano hanno deplorato la distruzione di
alcuni beni della vita pubblica: "Saremo noi a ripagarli". Ma la cosa
pi� importante � stata che all'opposizione � riuscita una mobilitazione
enorme e che il potere non ha potuto opporvi una contro-mobilitazione.



2. Una strategia di colpo di Stato minuziosamente preparato? I
manifestanti erano capeggiati da qualche centinaio di giovani molto
attivi, arrivati soprattutto da Cacak, Kragujevac ed altre rocca forti
dell'opposizione (Belgrado � pi� tiepida). Si � potuto costatare che
questi hanno proceduto metodicamente per prendere il controllo di tutta
una serie di obiettivi chiave. Il Parlamento innanzi tutto. Un simbolo
evidente. Ancora bisogna rimarcare che il signor Kostunica, da sempre
presentato come un costituzionalista ed un legalista convinto, ha
scavalcato questo parlamento nel momento in cui � stato eletto e che
l'opposizione non contestava i risultati delle elezioni parlamentari.
Cosa vogliono dunque gli USA? Ci arriviamo subito. La TV RTS innanzi
tutto. Come in Romania nell'89 ed in ogni colpo di Stato, controllare i
grandi mezzi d'informazione e privare l'avversario del diritto di
replica sembra diventato l'obiettivo numero 1. Sono seguiti gli altri
mezzi d'informazione e l'abbattimento di certi palazzi pubblici.
Questo carattere sistematico e ben pianificato ci fa ricordare che il
vero capo dell'opposizione, Zoran Djindjic, aveva dichiarato gi� da
qualche mese, alla TV greca, che se avessero vinto le elezioni,
avrebbero preso il parlamento. (Niente di nuovo, nel '92, a Mosca,
Eltsin sostenuto dagli Stati Uniti aveva tranquillamente fatto
incendiare il parlamento e ferito numerosi deputati che stavano
resistendo). Un'altra dirigente dell'opposizione, la signora Pesic
aveva evocato la necessit� di "creare una sindrome di Bucarest". Questo
tipo di cose si preparano con molto tempo di anticipo.


3. Perch� gli USA spingono ancora per la prova di forza? Perch� questa
ricerca dello scontro totale? Perch� rifiutano ogni compromesso
negoziato che permetterebbe di evitare il rischio di un bagno di
sangue? Perch� sanno bene che l'opposizione che stanno accompagnando al
potere soffre di gravi debolezze che potrebbero essergli fatali in un
lasso di tempo relativamente breve. Quali sono queste debolezze?


Prima di tutto, la coalizione del DOS � completamente eterogenea. 19
partiti che non hanno niente in comune se non la volont� di arrivare al
potere e l'appetito nei confronti dei dollari di Washington. In questa
coalizione si trova, in effetti, della gente che si � combattuta alla
morte per lunghi anni (Djindjic aveva escluso Kostunica e molti altri),
dei monarchici e dei repubblicani, degli unitaristi nazionalisti serbi
e dei separatisti (del Sandjak e della Vojvodina) i cui programmi sono
diametralmente opposti. Una volta al potere, � chiaro cominceranno di
nuovo le divergenze ed i conflitti d'interessi. Sar� assolutamente
impossibile realizzare i programmi di tutti questi partiti. La magia
de "l'unit� dietro Kostunica" finir� certamente in un gran fal�.


Fino al momento che, ed � il secondo fattore, il DOS deluder�
fortemente i suoi elettori. Questi, spossati economicamente e
moralmente da dieci anni di sanzioni, aspirano a "vivere normalmente"
(� l'idea che mi � stata espressa pi� spesso dai manifestanti, ieri,
quando li ho intervistati), quindi a raggiungere un livello di vita pi�
vicino a quello dell'Ovest. Ma, come abbiamo gi� spiegato in un
precedente articolo, il programma "G-17" dell'opposizione prevede la
liquidazione delle protezioni sociali e delle imprese pubbliche, dei
licenziamenti di massa e carta bianca alle multinazionali per rilevare
le imprese che gli interessano e sfruttare pi� efficacemente i
lavoratori. Qualcuno vivr� meglio, molti vivranno peggio.


In maniera che, presto o tardi, Kostunica deluder� ed il soffio di
speranza croller�. Ci sar� a quel punto un'alternativa? I partiti di
sinistra, e quelli difensori dell'indipendenza del paese, ritorneranno
al potere (a condizione, lo esamineremo pi� in l�, di effettuare un
certo esame di coscienza) come potrebbe essere il caso alle prossime
elezioni di tre paesi vicini: Macedonia, Repubblica Serba di Bosnia e
Romania? E' proprio per evitare questa possibilit� di un ritorno,
legittimo, al potere, alle elezioni seguenti, che gli USA si apprestano
a distruggere l'apparato di governativo attuale e quello dei partiti
della sinistra jugoslava.


In Macedonia, alle ultime elezioni, quando il candidato di sinistra era
in testa, gli incidenti violenti si sono moltiplicati al punto da
costringere alla fine il leader della sinistra a ritirarsi per la paura
di incidenti sanguinosi. Bisogna dire che le truppe americane e degli
altri alleati occupano il paese e che il loro intervento per frenare la
sinistra � stato esplicito. Aggiungiamo che, per l'occidente che si
dice rispettoso della legalit�, queste elezioni sono
state "cristalline".


4. Hanno votato per Kostunica o contro Milosevic? La risposta esatta �
la seconda secondo molta gente con cui ho parlato. Malgrado dieci anni
di potere, Milosevic aveva acquisito un grande prestigio durante la
guerra resistendo fermamente alla Nato, cosa che era in sintonia con la
volont� di tutto il suo popolo. Ma il partito al potere ha sprecato le
sue chances commettendo due errori fondamentali.


Prima di tutto ha permesso, anzi a volte ha favorito, l'aumento della
disuguaglianza sociale. Si, le sanzioni (l'embargo) sono un crimine
dell'Occidente che fa soffrire crudelmente la popolazione. Ma questa ha
visto anche moltiplicarsi, sotto i suoi occhi, degli arricchimenti
spudorati. Non � esatto credere, come � stato detto sui media
occidentali, che "tutta la nomenclatura vive nel lusso". Mi � capitato
di entrare negli appartamenti privati di alcuni quadri intermedi
ministeriali; erano tutti modesti come quelli dei loro vicini, dentro
complessi residenziali popolari che non avevano niente di lussuoso.
Allo stesso modo, per�, c'erano anche, nel mondo degli affari e dei
traffici illeciti, degli standard di vita scandalosi. Per conservare il
sostegno popolare, il regime avrebbe dovuto combattere questi immensi
arricchimenti e dedicare un maggiore sforzo alle questioni sociali.


Oltretutto, la strategia di comunicazione sia dei dirigenti sia dei
mezzi di comunicazione pubblici non � stata fruttuosa. Circolavano
numerose barzellette sulla televisione RTS e i messaggi dall'alto hanno
perso la loro credibilit� a forza di ripetere che tutto andava bene.


5. Perch� Milosevic non se n'� accorto in tempo? Come mai � stato
Milosevic stesso a decidere di convocare le elezioni anticipate? E come
mai, fino all'ultimo minuto, i partiti al potere si sono mostrati
sicuri di vincerle, tanto da essere presi alla sprovvista quando hanno
dovuto "gestire" la loro disfatta?


La risposta ha la forma di un certo burocratismo. Si trovano, tra i
funzionari ed i responsabili politici, parecchie persone molto devote e
piene d'entusiasmo nel difendere il proprio paese. Si trova anche un
certo numero di burocrati che non si affaticano certo molto per cercare
delle soluzioni ai problemi. E si ha l'impressione molto netta che i
rapporti che questi inviano "in alto" sono del genere "Tutto va bene
signora marchesa". Il potere non si � reso conto di aver perduto una
gran parte della popolarit� della guerra. Ha creduto di aver vinto le
elezioni ancor prima di farle. E la sua strategia nella campagna
elettorale non � stata molto efficace: Milosevic assente, discorsi
di "autocompiacimento" sulla ricostruzione che � stata reale, ma anche
la negazione del problema sociale ed un messaggio sistematico del
genere "tutto andr� bene" che ha perso la sua credibilit�.


6. Le elezioni sono state regolari? Sicuramente, questo tentativo
d'analisi dei punti deboli dei partiti in campo non toglie nulla alle
constatazioni che abbiamo precedentemente fatto. Si, le elezioni non
sono state regolari. Quando si bombarda un popolo, gli si distruggono
le fabbriche, le sue installazioni pubbliche di elettricit� e di
riscaldamento, le sue strade ed i suoi ponti, quando gli si usano
contro delle armi terribili come le bombe a frammentazione e
all'uranio, quando si sottopone la sua popolazione ad un martellamento
ossessivo "Votate per i partiti filo-occidentali o continuerete a
crepare di fame", quando si riversano centinaia di milioni di dollari
per aiutare certi partiti politici ad ammaliare la gente grazie a dei
consiglieri specializzati in campagne menzognere dal metodo
scientifico, allora bisogna concludere che queste elezioni sono
regolari come Jamie Shea � un uomo obiettivo e sincero.


7. Quelli che sostengono Kostunica si sono per questo alleati agli USA?
Ho discusso con alcuni sostenitori di Kostunica. E' stato istruttivo.
Visto che questi partiti d'opposizione sono finanziati - ampiamente -
da Washington, si potrebbe credere che i sostenitori di Kostunica siano
automaticamente partigiani degli Stati Uniti.


Falso. Un proverbio, che i serbi applicano a s� stessi con autoironia,
dice: "Se voi avete due Serbi, avrete tre opinioni." Molti manifestanti
mi hanno detto spontaneamente: "Noi non siamo la Nato". Un barbiere,
d'origine francese, avendomi riconosciuto per strada (a causa di alcune
mie apparizioni televisive) � venuto spontaneamente a dirmi che
apprezzava molto le mie critiche contro la Nato, ma che avevo torto a
mettere tutti i partiti d'opposizione nello stesso calderone. "Noi
detestiamo gli Americani, sappiamo molto bene chi sono e quali sono i
loro interessi".


"Ma non vogliamo pi� Milosevic, vogliamo vivere normalmente senza
sanzioni come voi altri all'Ovest." Come i disoccupati e gli immigrati
dell'Ovest o come i ricconi dell'Ovest? Non si rende conto che le
multinazionali occidentali non porteranno la prosperit� ma uno
sfruttamento pi� spietato?


No, questo discorso, per ora, non lo vogliono capire: "Voi potrete
avere ragione, ma bisogna provare, ci vuole un cambiamento, un
cambiamento! E se questi nuovi dirigenti non manterranno le loro
promesse, si cambier� di nuovo!" Questa � una grande illusione di
credere che la Nato permetter� una "marcia indietro", ma questo � lo
stato d'animo oggi.


Un altro elemento importante � che gli strateghi della campagna
elettorale del DOS sono riusciti a far passare un'idea curiosa, ma
efficace: Milosevic sarebbe stato, infatti, l'uomo degli Stati Uniti,
perch� gli servirebbe a raggiungere i propri obiettivi. Questa tesi non
spiega come mai gli USA farebbero di tutto per eliminare colui che gli
servirebbe cos� tanto - ma funziona nell'immaginario di qualcuno. In
effetti, � un metodo classico pubblicitario: colui che ruba, grida "al
ladro". Colui che � pagato dagli Americani, sembra che gridi "Abbasso
gli Stati Uniti!"


8. Che cosa succeder�? Questo pomeriggio, una vita pi� o meno normale �
ripresa nelle strade, anche se i negozi sono ancora chiusi. Ma
l'opposizione vuole mantenere le sue "truppe" nel centro, per evitare
che un qualsiasi intervento poliziesco possa riprendere la situazione
in mano. Questi annunciano una mobilitazione ancora pi� imponente.


Da una parte, l'opposizione DOS tenta di raggiungere un'alleanza
parlamentare cercando di frantumare il partito montenegrino di
Bulatovic raccogliendone i pezzi che gli mancano per acquisire la
maggioranza. Si pu� essere certi che i dollari di Washington serviranno
da esca. Dall'altro lato, il governo ostenta sicurezza senza averla.
Afferma di non voler lanciare l'esercito per evitare un bagno di
sangue, chiede che la legalit� sia rispettata. Si sforza di ritrovare
un mezzo di comunicazione che gli permetta di far passare i suoi
messaggi. Ma la sua strategia di comunicazione si rivela sempre troppo
lenta e confusionaria. Si sta attendendo invano una presa di posizione
ufficiale. Milosevic dovrebbe pronunciare un discorso...Aspettiamo. A
presto!

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Da Gamberetti editore:

In Kosovo, 16 mesi dopo la fine della guerra della NATO, i massacri
continuano. E' la nuova pulizia etnica dell'UCK contro i civili serbi.
Abilmente mimetizzatosi sotto le spoglie del TMK - il corpo di protezione
voluto dall'occidente - l'esercito di liberazione del Kosovo resta il
principale elemento di instabilit� in tutta la provincia.

Nel nuovo libro di Sandro Provvisionato

UCK: L'ARMATA DELL'OMBRA.
L'esercito di liberazione del Kosovo.
Una guerra tra mafia, politica e terrorismo
(edizioni Gamberetti)

la formazione separatista albanese viene analizzata sulla base di una
documentazione inedita allo scopo di rispondere ad una domanda che non ha
ancora trovato risposta:

Che cos'� veramente l'UCK? Un coacervo di spietati irredentisti oppure
l'avanguardia della mafia albanese che mira alla creazione del Kosovo
indipendente: un nuovo narco-stato criminale, una nuova Colombia a due passi
dall'Unione Europea?

Origini, storia, segreti, faide, crimini, traffici ed alleanze, passato e
persente di un'armata che ha vinto una guerra, perdendo tutte le battaglie.

Se la guerra della NATO nei Balcani � servita a fermare una pulizia etnica,
oggi il risultato � un Kosovo etnicamente pulito. Ma a parti inverse.

Sandro Provvisionato, gi� direttore di Radio Citt� Futura, caporedattore del
Tg5, ha seguito come inviato tutta la guerra ed il dopoguerra nei Balcani.
Tra i suoi libri: La notte pi� lunga della Repubblica (con Baldoni); Misteri
d'Italia; Segreti di mafia; Corruzione ad alta velocit� (con Imposimato e
Pisauro).


Il libro sar� presentato
LUNEDI' 30 OTTOBRE 2000
Ore 17
Presso la libreria del Manifesto
Via Tomacelli 144 - Roma

Parteciperanno, oltre all'autore,
PIETRO INGRAO
LUCIO CARACCIOLO, direttore di Limes
MAURO DEL VECCHIO, gi� comandante della KFOR italiana in Kosovo
TOMMASO DI FRANCESCO, responsabile Esteri del Manifesto
MIROSLAV LEKIC, ex ambasciatore della Federazione di Jugoslavia
MARIO MARAZZITI, della comunit� di Sant'Egidio

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DA FULVIO GRIMALDI
A RINA GAGLIARDI, LIBERAZIONE

Con l�istigazione
degli Stati Uniti e dei paesi Nato, in Jugoslavia � in corso un colpo di stato destinato a ulteriormente smembrare la Federazione e ad integrarla, dopo dieci anni di resistenza ad aggressioni, pressioni di ogni genere, sanzioni economiche, micidiali campagne di disinformazione e diffamazione, nel sistema economico e militare imperialista, sul modello di quanto � stato fatto a 10 paesi dell�est europeo, frantumati, diventati 28, uno pi� piccolo e pi� debole dell�altro, uno pi� povero e autoritario dell�altro. . Facendo leva sulla disperazione di una popolazione ostracizzata, diffamata, massacrata dalle bombe e dagli avvelenamenti, affamata, senza lavoro, minacciata di ulteriori punizioni militari, nonch� sulla prospettiva di un ritorno alla normalit� con la promessa della fine dell�embargo, la Nato ha attivato i suoi rappresentanti all�interno del paese per rovesciare con la violenza le istituzioni parlamentari legittime ed imporre un regime di autentico terrore. Viene fuori ora quanto avevo visto e scritto gi� giorni fa da Belgrado: che gli elementi guida della sollevazione erano migliaia di membri di squadre fascistoidi, agli ordini degli esponenti pi� squalificati, reazionari e servili verso l�Occidente.. Sono gli stessi che ora controllano tutti i mezzi d�informazione (prima c�era un pluralismo a favore dell�opposizione), gli enti di Stato, le municipalizzate, le fabbriche, i sindacati, da cui, con la violenza al limite del linciaggio, sono stati "democraticamente" estromessi i titolari, vicini al Partito Socialista o meno. Dalla Jugoslavia ci giungono notizie di una vera e propria caccia all�uomo. Le forze da anni finanziate e istruite dall�Occidente effettuano una selvaggia epurazione di tutti coloro che rifiutano la resa all�imperialismo euro-americano, la fine dell�indipendenza e delle conquiste sociali ancora conservate, pur tra contraddizioni e cedimenti, che per� vanno valutati facendo la tara sulle scientifiche satanizzazioni dei media imperialistici collaudate in termini identici fin dai tempi di Fidel Castro, Ho Ci Min, Yomo Keniatta, Makarios e tanti altri.. I sindacalisti della Zastava, gli stessi che, salutati come compagni, furono ospiti del nostro giornale, i dirigenti degli enti pubblici, dell�apparato statale, delle societ� statali e miste, delle istituzioni tutte, vengono maltrattati, costretti alle dimissioni e cacciati dai posti di lavoro. I loro uffici distrutti. Stazioni televisive, giornali, radio sono tutti sotto controllo di quella che si definisce Opposizione Democratica Serba, negando ai milioni che hanno votato per una maggioranza di sinistra nel parlamento federale e in quello serbo � del resto sciolti con la minaccia di occupazione, incendi e violenze personali da parte di una folla opportunamente manipolata e guidata dalle teste rasate di Djndjic e dai militanti di Otpor � la possibilit� di esprimersi. Viene rivelato da elementi della ex-opposizione, come il sindaco di Cacak, Ilic, che l�assalto al parlamento era stato pianificato con largo anticipato e guidato da elementi paramilitari facenti capo allo stesso Ilic e al vero uomo forte dell�operazione, Zoran Djindjic, da sempre noto come uomo dei tedeschi e degli americani. Tutto sta ad indicare che Vojislav Kostunica non � che la vetrina, riempita strumentalmente di parole d�ordine nazionaliste e anti-Nato, di un complotto che ha per veri ispiratori e capi le forze pi� reazionarie e filo-occidentali del paese, a partire dal Gruppo dei 17 economisti, fiduciari del Fondo Monetario Internazionale. Il concorso di massa all�operazione di conquista Nato della Federazione Jugoslava e l�assenza di una reazione popolare al colpo di mano non devono far credere che, come in troppi hanno scritto, si tratti di una "rivoluzione democratica". Si tratta piuttosto di un gigantesco inganno che ha potuto illudere milioni di persone soltanto in virt� di una decennale persecuzione da parte della cosiddetta "comunita� internazionale" , delle promesse di un futuro benessere per tutti garantito dal liberismo globalizzato, dell�uscita dall�isolamento, dal solito futuro di "latte e miele" e dall�assicurazione che ora sarebbe arrivato un idealistico regime senza macchia e paura. Non credo che quanto si sta verificando in Jugoslavia rappresenti una conquista democratica. Non credo che i comunisti si possano rallegrare dei successi di forze reazionarie al soldo dell�imperialismo. Non credo che si possa plaudire ai telegrammi di felicitazione di Xavier Solana, come ha fatto il cosiddetto movimento degli studenti Otpor, che fino a ieri inalberava bandiere rosse e oggi inalbera bandiere nere con � mistificando - al centro un pugno e inneggia al "modello occidentale". Non credo che ci si debba affiancare al giubilo di coloro, ieri bombaroli e anche anti-bombaroli, che plaudono al passaggio di un altro pezzo di Europa agli ordini dell�imperialismo e del mercato e che, pur riempiendosi la bocca di parole d�ordine antiliberiste, poi non rifiutano di tenere rapporti fraterni con una presunta societ� civile jugoslava, per sua stessa ammissione ispirata e finanziata da Washington, anche attraverso speculatori e destabilizzatori economici come George Soros. Non credo si possa trarre soddisfazione dal fatto che un popolo europeo, che ha resistito eroicamente alla pi� feroce aggressione bellica ed economica degli ultimi cinquant�anni, sia avviato sulla via della spoliazione capitalista e mafiosa, sul modello di quanto si � inflitto agli altri paesi dell�Est europeo. Non credo che i 700 milioni di dollari stanziati in due mesi da Washington per le opposizioni serbe e per il malavitoso Djukanovic, nonch� il programma economico del G17, stilato dal Fondo Monetario Internazionale, a parte la loro natura di interferenza e corruzione, aprano al popolo jugoslavo un futuro di maggiore giustizia sociale. Credo che il nostro Partito non abbia maturato una sufficiente comprensione di quanto sta avvenendo nei Balcani ed, soprattutto, abbia perso di vista la contraddizione principale. Credo malriposta la fiducia in forze e personaggi che si dicono democratici e che si sanno al soldo dell�imperialismo. Sicuramente insieme a tanti, spero perci� che il Partito voglia correggere l�impostazione finora data all�interpretazione dei tragici avvenimenti jugoslavi, in particolare attraverso un maggiore impegno chiarificatore del giornale, che appare appiattito su versioni dei fatti, idealistici, moraleggianti, non marxiste, largamente subalterne alla disinformazione ufficiale. Questo, permettetimi, magari anche per la cestinazione di quasi tutti le mie corrispondenze dal vivo su quello che succedeva in Jugoslavia. Mi auguro che i compagni si affrettino a denunciare l�involuzione in atto nella Federazione Jugoslava e ad esprimere concretamente la massima solidariet� alle forze della sinistra jugoslava, come gi� chiesto dal Coordinamento delle RSU. Mi aggiungo alla richiesta di tanti che su questo si possa aprire un vasto dibattito che faccia partecipe l�intero corpo del partito e si estenda a tutto il quadro internazionale, da troppo tempo negato alla nostra discussione, per quanto sempre pi� indissolubilmente legato ad ogni aspetto della nostra vita quotidiana, alla politica interna, all�assetto europeo. Chiudo ricordando le parole e gli occhi di coloro che in tutta questa terribile guerra non hanno fatto che soffrire, anche per colpa nostra, a perdere, a resistere. Coloro che con inaudita forza hanno rimesso in piedi una grande fabbrica autogestita, che con i nostri miseri aiuti hanno nutrito i figli degli operai disoccupati, dei profughi, che senza nessuna discriminazione politica o etnica mai hanno governato una rinascita e ora si trovano cacciati da posizioni, lavoro, case e minacciati di morte. Ci dicevano: fate sentire anche la nostra ,di voci, in Italia. Erano voci di sinistra, sono state spazzate via dalla "rivoluzione democratica" contro un regime che non si � difeso trucidando 90 rivoltosi (Palestina), o incarcerando e massacrando di botte 1000 manifestanti (Praga). Alla mia partenza i loro occhi mi seguivano come un naufrago guarda allontanarsi una barca. Ho tentato di raccontarlo. Non mi � stato consentito.

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FULVIO GRIMALDI. Articolo da Belgrado non pubblicato.

Articolo del 7/10/00

BELGRADO. Curioso come l�essere umano possa vivere un cataclisma e il giorno dopo muoversi, parlare, ridere, lavorare, giocare, come sempre. Semmai un po� stordito, come mi appare stamane la gente che se ne va per Belgrado. Tutto � cambiato, ma l�uomo resta inchiodato ai binari della sua normalit�. Una forza? Una carenza? In ogni caso permette di sopravvivere. Un fatto � certo: l�euforia, il giubilo, ma anche la collera sono solo dentro ai cortei. Fuori, nello spazio della vita che continua, non ci sono.
Belgrado si � svegliata al suo tran tran di sempre, di giorno niente manifestazioni, assedi, qualche rappresaglia s� per�, un negozio devastato, sedi di giornali governativi spazzati o incendiati, tappati in casa gli sconfitti, pieni di paura e bersagli di minacce telefoniche di morte (soprattutto a sindacalisti), disoccupati ai caff� come sempre, o sui marciapiedi a vendere residuati di benessere, impiegati frettolosi verso gli uffici (ci sar� ancora? Avr� ancora il mio posto?), operai alle fabbriche rabberciate del dopo-bombe dove oggi � giorno di paga e la distribuisce il sindacato indipendente, quello del 3-4%, insieme a un modulo imperativo di iscrizione.
Il mio risveglio � stato accompagnato dalla stonatura, per me almeno, dell�entusiasmo paradossalmente universale del mondo occidentale che, con ogni buona volont�, non riesco a condividere guardando in faccia gli amici, i compagni di qua. E vi giuro che si trattava di comunisti insoddisfatti gi� prima, di sindacalisti, non di "scherani di Milosevic". C�� stata l�apparizione, tra lo jeratico e lo spettrale, di Slobodan Milosevic che riconosce la sconfitta e si propone � suggerimento russo � a leader della nuova opposizione, visto che nei parlamenti federale e serbo la sua � tuttora una legittima e forte maggioranza. Da tutti gli schermi - un coro senza pi� eccezioni a favore del nuovo potere - cola una soddisfazione un po� proterva, con i tamburellatori di Otpor, con la maglietta che dice "G17" (gli economisti dell�indirizzo thatcheriano), che aprono ogni telegiornale. Si alternano, graditi ospiti, i Clinton, i Blair, gli Schroeder, i Cook (virulento come sempre), una vampiresca Albright e tutto il resto della compagnia della brutta morte (per la Federazione jugoslava extra-Nato).
Il bassotto Nando ed io abbiamo, tra altre mille, una cosa in comune: sospettiamo, annusiamo che perlopi� l�amico dei nostri nemici e nostro nemico, o, meglio, che il nemico dei nostri amici � nostro nemico. Kostunica difende la serbit�? Benissimo, ce n�� bisogno. Ma Kostunica � anche un capitalista liberista e monarchico (vedere il suo programma, peraltro stilato dall�ultr� Djindjic, e dal "gruppo dei 17" iperliberisti come, pare , i suoi discorsi) e questo, ne ll�era della globalizzazione imperiale non si concilia molto con alcun nazionalismo che non sia difesa dell� identit�, folklore, fanatismo etnico. Capitali stranieri, proclamano Otpor e il G17, avanti marsch! Lo dicono anche nelle interviste ai speranzosi giornali europei di sinistra. Significa che per tutto il paese varr� la legge del FMI, del WTO, della BM. Sul modello delle telecomunicazioni a suo tempo per met� cedute a Telecom Italia. Risultato: un dirigente intasca 50.000 dinari, un operaio 2000. Esito della partita: 25 a 1. Sar� cos� alla Zastava, domani non pi� autogestita e a cui un futuro di bassi salari e alti investimenti stranieri � stato appena promesso da Otpor, dove invece si giocava col punteggio fisso di 5 a 1. E� vero, anche alla Zastava hanno scioperato, causando shock e delusione tra molti. Ma sono rimasti in fabbrica, non si sono uniti a nessun corteo e dichiaravano di scioperare perch� la si facesse finita con la giostra dei risultati elettorali. Anche quella condotta dalla DOS.
Gli schermi filo-occidentali imperversano. Altra meraviglia da Far West: il Dipartimento di Stato ribadisce la taglia di 5 milioni di dollari per chi cattura o ammazza Milosevic. Poi Clinton e compari, si prodigano, per�, in espressioni di affettuosit� per "il povero popolo serbo che tanto ha sofferto", mica per le bombe, l�uranio, l�embargo, ma perch� trascinato dal "dittatore" in dieci anni di guerre, tutte perse (ed � questo il rimprovero che gli fanno dalla piazza. Solo Otpor insiste sulla "repressione" e sulla "dittatura", sotto la quale, peraltro, ha operato, con lo stesso personale, fin dai tempi di Zajedno). E pensare che, prima, erano tutti un branco di feroci aggressori e pulitori tecnici, da colpire senza piet� con 40.000 tonnellate di esplosivo. Quanto tempo � passato da quando i capi e i sicofanti delle "grandi democrazie" facevano tracimare la cattiveria di "Hitlerosevic" (che presto, vedrete, verr� sepolto da nuovi scandali ed orrori, sul tipo delle ormai dimenticate mistificazioni di Racak, Sarajevo, fosse comuni,ecc.) su tutto il popolo serbo. E il "bagno di sangue" che il regime avrebbe allestito in caso di rivolta? Oggi l�unica violenza � quella esercitata dagli epuratori democratici, a esercito e polizia sull�attenti. C�� mai stata una transizione, un rovesciamento totale cos� indolori?
Riflette il vice-ministro degli esteri, Zoran Novakovic, ancora al suo posto e che forse ci rimarr�, sempre che una fazione del Partito socialista del Montenegro, quella di Predrag Bulatovic, non passi con i vincitori. "Quando le stesse forze di oggi scesero in piazza per settimane, nel 96-97, cio� in piena dittatura, come si dice, forse Milosevic avrebbe dovuto dimettersi allora. Avrebbe salvato pelle, libert�, indipendenza, conquiste sociale del paese e, forse, ancora un ruolo per s�. Chiss� come ci sarebbero rimasti i terroristi del Kosovo e la Nato e oggi il quadro sarebbe assai diverso. La maturit� democratica di questo paese, esaltata dal confronto con i macelli israeliani o con i tanti golpe fascisti organizzati dagli USA, dal Nicaragua al Congo, dall�Iran di Mossadeq all�Italia delle stragi, al Cile, viene ribadita dalle forze armate che si sono messe agli ordini del nuovo potere. Decisione non proprio facile visto il nevrotico accanimento dei giudici dell�Aja anche
contro i comandanti dell�esercito.
Intanto su questo Kostunica che biasima la Nato e fa il serbista "buono" si addensano le prime nuvole di origine atlantica. Da Londra si insiste che il "dittatore" (un dittatore che ha permesso la costituzione della pi� grossa quinta colonna mai vista in un paese assediato) venga consegnato nelle grinfie della giudice Del Ponte o, quanto meno, lo si incarceri, processi ed impicchi in Jugoslavia. Piacerebbe anche che facesse la fine di Dragoljub Milanovic, direttore generale della TV di Stato, e del suo commentatore principale, ridotti in fin di vita da una folla di picchiatori e poi "scomparsi" dall�ospedale. Qualche osservatore, poi, incomincia ad arricciare il naso davanti ai pronunciamenti nazionalisti di Kostunica e a consigliare di centellinare la rimozione delle sanzioni. Clinton non ha forse detto ieri che gli USA, "ora men che mai si ritereranno dai Balcani; anzi si impegneranno molto di pi� sia nella ricostruzione (che non si illudano gli europei! Ndr), sia nel controllo democratico (quattrini agli amici, armate ai confini. Ndr)" E anche Blair ha messo le mani avanti: "Il comunismo non sparisce in una notte. Sono oltre due milioni ad aver votato per il comunismo. Ci vorranno anni per sradicarlo".
Ancora il sottosegretario Novakovic, che ha partecipato agli incontnri del ministro degli esteri Boris Ivanov:"Se nonostante il pandemonio dei risultati elettorali e i pogrom delle squadracce di Djndjic e di Otpor, � stata evitata la guerra civile, il merito va anche ai russi che sono riusciti ad imporre a Djindjic l�accordo tra Milosevic e Kostunica. La mediazione tra un Kostunica presidente e un Milosevic libero, incolume e forse futuro interlocutore politico � tutta da ascrivere a Putin ed Ivanov che, in questo modo, si sono assicurati il rispetto di entrambe le parti e, ancor pi�, del paese, mentre in Europa non si faceva che abbaiare in coro con gli integralisti americani. Bisogna ora vedere come reagiranno i vari burattinai alle spalle di un Kostunica totalmente privo di una base organizzata, compreso il mafioso Djukanovic.
Non c�� modo migliore per capire chi siano queste masse affamate di Occidente che, incontrastate, hanno rovesciato la Jugoslavia come un guanto, che immergersi in uno dei loro cortei serali da l00.000 persone. Pare di stare in una di quelle fiumane al fischietto e al clackson che animano i dopopartita di Roma o Lazio. Stasera sgorgano, ricordando monetaneamente un�adunata giubilare, dalla cattedrale di Belgrado dove Gaspodin Pavle II, il vecchio patriarca ortodosso, si � tolto dalle scarpe il cinquantennale sassolone della laicizzazione della societ�, benedicendo Kostunica e tutti coloro che lo seguono. Re, Chiesa e Famiglia sono i pilastri del programma di Kostunica. A organizzare, lanciare le parole d�ordine, scorazzare con squadroni di moto o con auto che inalberano bandiere serbe e icone della madonna, sono sempre i giovanotti, italianamente griffati e cellularizzati di Otpor, reduci (ammissione loro) da una corso di 10 giorni a Sofia condotto dalla CIA, oppure quei simil-naziskin del servizio d�ordine di Djndjic. Ma nel grosso c�� davvero di tutto: moltissimi ragazzini sbrindellati delle periferie, famigliole popolari, signore cotonate piccolo-borghesi, impiegati un po� lisi, lavoratori in tute bisunte. Una striscia umana davvero interclassista. Su tutto i vessilli di Otpor, ieri rossi, oggi neri. Curiosi questi di Otpor che, sotto il loro pugno chiuso bianco, inneggiano al ritorno dell�Occidente. Qualcuno di loro ha la maglietta della padovana Radio Sherwood. Le vetrine infrante della boutique di Marko Milosevic (un negozietto di 70 metri quadrati, altro che "catena"), le carcasse bruciate delle auto sotto il Parlamento, la sede della TV ridotta in macerie, molte sedi del Partito Socialista incendiate, sono segni di collera che contrastano con l�umore bonaccione di queste sfilate. Come le scritte sui muri della celebre Kneza Mihaila, zeppa dei negozi delle firme italiane ed americane cui tutti pensano di poter accedere domani, quando sar� arrivato il bengodi capitalista. Fino a ieri si leggeva "Nato vaffanculo", "Clinton al bagno nel Danubio", "Usa ci fai un baffo". Oggi:"Milosevic sparati", "Buongiorno Mondo". Dappertutto il pugnetto di Otpor e una finta targa automobilistica addosso alle persone o ai muri:"YU-24-09-00", la data delle elezioni.
La BBC manda in onda il ministro degli esteri Robin Cook. Quello che ha sempre detto di volersi mangiare Milosevic in fricassea. C��, sconcertante, un fuori onda in diretta. Cook che fa le prove: "Il governo britannico riconosce Kostunica come capo del governo� no, come capo dello Stato�Ma cosa diavolo � quest�uomo, capo del governo o capo dello Stato?" Poi si ricompone e risbaglia:"Il nostro governo riconosce Kostunica capo del governo jugoslavo". Gi�, � la regina Elisabetta fa invece il premier.
Non siamo i soli ad avere una classe dirigente di cannibali da operetta.
Seduta per terra un�anziana, bella contadina in nero vende grandi e spampanati fiori di carta. Da lontano un soffio di tramontana sostituisce gli onnipresenti Ramazzotti e Spice Girls con il grido del grande Bora Djeordjevic. La sua � una voce malata, ventrale, straziata, maledetta. Grida di "amata patria". Pare che il cantautore dei "Riblia Ciorba" stia morendo in un mare di birra. Il canto si perde in un cielo senza stelle. Alle stelle sale solo l�inflazione. Il mercato valutario ha salutato l�arrivo del libero mercato facendo crollare il dinaro da 28 per un marco dell�altro ieri, ai 42 di oggi. Il latte � aumentato di tre volte. Lo stipendio medio resta inchiodato a 80.000 lire. Dei settecento milioni di dollari stanziati dagli USA per la DOS negli ultimi due mesi, neanche un cent � arrivato a chi non balla al suono delle stelle e striscie. Dalla Zastava, stella polare per operai in mezzo mondo, arrivano notizie da brivido. Sputi e schiaffi ai nostri compagni sindacalisti. C�� poco da ridere, Belgrado.

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da Coordinamento nazionale "LA JUGOSLAVIA VIRA'"

LETTERA APERTA A GIULIO MARCON
E P.C.
ALLE TESTATE "IL MANIFESTO" E "LIBERAZIONE"

Gentilissimo signor Marcon,

da quando la NATO scaten� i bombardamenti sulla Repubblica Federale di Jugoslavia lei si � sempre dichiarato contrario a tale intervento. La sua ONG, l'ICS, ha sempre rifiutato i fondi della "Missione Arcobaleno", sostenendo che operavano una selezione tra le popolazioni da soccorrere, escludendo la societ� civile serba, incolpevole delle malefatte di Milosevic. Che abbiate fatto bene a rifiutare quei fondi e' dimostrato anche dagli scandali subito scoppiati in merito al loro utilizzo, sui quali sorvoliamo per brevita'. Tuttavia, per vostra fortuna avete sempre trovato altri capitoli di spesa per finanziare gli interventi della organizzazione di cui lei fa parte, garantendo che si trattava di fondi puliti, benche' elargiti attraverso Enti locali ed UNOPS (filiazione dell'ONU praticamente controllata dal nostro governo) dallo stesso Stato che aveva bombardato colonne di profughi e complessi petrolchimici. Ci siamo fidati proprio in virtu' delle sue dichiarazioni contro la NATO e l'embargo ed anche perche' eravate comunque tra i pochissimi a realizzare un intervento umanitario in territorio serbo: le avevamo sempre creduto sulla parola.

Le sue dichiarazioni sul "Manifesto" del 6 ottobre suscitano per� qualche perplessit� di cui intendiamo farla partecipe. Ella apre un credito di fiducia nei confronti di Kostunica, ritenendolo "persona pulita e libera", con il quale la societ� civile serba "pu� sperare che si apra una nuova fase della vita democratica e civile". Questa sua ottimistica dichiarazione e' stata anche tradotta in una mobilitazione (sit-in) che avete tenuto con altri dinanzi all'Ambasciata della RFJ.
Essa si concilia perfettamente con i toni entusiastici che sono stati usati non solo da chi lo scorso anno bombardava, ma anche da chi in queste settimane ha censurato notizie, presentando l'assalto al Parlamento Federale della RFJ come una rivoluzione libertaria attraverso foto con pugni chiusi in primo piano che nascondevano una selva di "tre dita" nazionaliste serbe, bandiere nere e con le 4 "C" e barboni cetnici.
Sulla base di questa svolta cosiddetta "democratica", Ella auspica una conferenza di pace che "finalmente dia una soluzione complessiva e integrata ai problemi della regione". Se abbiamo capito bene questo significa che lei auspica piu soldi per chi come lei stesso opera da anni in tal senso; insomma una specie di "cicero pro domo sua"... Magari una caduta di stile, ma operata nella completa buona fede di chi vede finalmente premiata la propria lungimirante rettitudine. Le perplessit� nascono in verit� poche righe dopo, quando, al Kostunica, pulito e onesto, ella ritiene di fatto inevitabile IMPORRE (�questo il termine da lei usato), la dura prova "della separazione della regione [Kosovo] dalla Serbia". Dunque, se le parole hanno un senso, lei ritiene che la cosiddetta Comunit� Internazionale debba imporre a Kostunica l'indipendenza del Kosovo come "soluzione di una ferita ancora aperta". Ci scusi se non abbiamo capito bene, ma questa soluzione la vede al momento in compagnia non gi� delle Nazioni Unite e neppure, almeno formalmente, della stessa NATO, ma piuttosto dei falchi del Pentagono e dei leader nazionalisti albanesi, tra cui l'esponente dell'(ex?)UCK Krasniqi che due giorni dopo � stato uno dei pochi a fare una dichiarazione altrettanto esplicita.

Gentilissimo signor Marcon, ci dica che si tratta solo di un incubo, che la tipografia del "Manifesto" era piena di soggetti allucinati e deliranti che hanno frainteso le sue dichiarazioni di galantuomo probo e disinteressato: come Ella forse sapr� - visto che sta intervenendo in Kosovo anche coi soldi dei cittadini italiani - il Kosovo ha visto, nel corso dell'ultimo anno, l'attuarsi di una pulizia etnica che ha portato alla quasi cancellazione della presenza della popolazione di origine non-albanese dalla regione, un'operazione gestita dalla stessa UCK, di fronte alla presenza imbelle di truppe internazionali che hanno assistito al massacro 'etnico' di centinaia di innocenti. Lei crede dunque che occorra imporre ai nuovi governanti della Serbia la 'dura prova' di assistere al perpetuarsi irreversibile di tali crimini? Che debbano assistere ai massacri e alle pulizie etniche tacendo, per acquistare una patente di totale e indiscutibile democraticit�? Forse crede che la befana-Rugova, dopo le elezioni in Kosovo, porter� l'ordine nella regione e agevoler� il rientro dei quasi 200mila profughi scappati verso Belgrado? Non possiamo crederci, non ci siamo mai permessi di pensare che lei sia un cretino, n� che lei ritenga tali coloro che leggono i suoi scritti.

Cordialmente

(Ordine del giorno approvato nella riunione del Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"
dell' 8/10/2000; per contatti:
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Voici les derni�res synth�ses de nouvelles yougoslaves �labor�es par Fr�d�ric Delorca, avec l�aide de Robert Pontnau (pour la lecture de la presse serbe, bulgare et mac�donienne) et publi�es sous http://ns.cnlcontact.com/delorca/french/homef.htm Ces informations, actualis�es et archiv�es depuis plus d�un an, sont destin�es � contre-balancer ou nuancer les comptes-rendus de la situation yougoslave tels qu�ils sont d�livr�s par les m�dias dominants.


******** 20 octobre 2000 ********


- Gouvernement f�d�ral yougoslave


Le parti du pr�sident mont�n�grin Djukanovic a refus� de collaborer � la constitution du nouveau gouvernement du pr�sident Kostunica au terme de sa visite � Podgorica hier, o� il a re�u un accueil extr�mement froid, � un niveau protocolaire tr�s bas (RFE - http://www.centraleurope.com/yugoslaviatoday/news.php3?id=211226§ion=default). Les partisans de Mila Djukanovic demandent toujours l�ind�pendance de leur Etat. leur pr�sident quant � lui souhaite une union de deux Etats permettant � chacun des deux une repr�sentation dans les instances internationales. Le Parti social-d�mocrate lui, bien qu�il consid�re que la Yougoslavie n�a pas d�avenir, estime que Podgorica devrait coop�rer avec Belgrade � la veille des �lections.


Apr�s que l��missaire de l�OSCE Albert Rohan ait annonc� qu�il n�y aura pas d�aide internationale � la Serbie si le SPS si�ge au gouvernement f�d�ral, le premier-ministre potentiel Predrag Bulatovic a annonc� qu�il va r�unir le comit� central du Parti du Peuple mont�n�grin samedi pour qu�il d�cide de rompre son alliance avec le SPS. Selon le quotidien Vijesti de mercredi, Predrag Bulatovic est entr� en conflit violent avec Momir Bulatovic, leader du PPM, qui souhaitait que son parti d�fende l�id�e d�une pr�sence de ministres socialistes serbes au gouvernement f�d�ral. Le PPM pourait �tre sur le point d��clater.


Selon les derniers r�sultats publi�s par la Commission f�d�rale, le SPS et la YUL ont 44 si�ges � la Chambre des citoyens et ODS (DOS) 58. Le PRS en d�tient 5, l�Alliance des Hongrois de Voivodine un. Au sein de la chambre haute, la gauche garde sept si�ges, DOS 10, les radicaux 2 et le Parti du renouveau serbe 1.


- Gouvernement de Serbie


Les ministres du Parti radical ont d�missionn� du gouvernement de Serbie estimant que ce gouvernement n�a plus les moyens de fonctionner et refusant de prendre part plus avant au putsch constitutionnel organis� par la coaltion ODS (http://news.freeb92.net/)


- La Grande Manipulation


Sous le titre : � La chute pr�par�e de Milosevic � Christophe Ch�telot et Natalie Nougayr�de d�taillent les aspects pr�m�dit�s du coup d�Etat du 5 octobre 2000 � Belgrade. L�article s�ouvre sur une citation du g�n�ral Vuk Obradovic ancien porte-parole de l�arm�e f�d�rale yougoslave qui d�clare �On ne peut jamais planifier � 100% ce genre d��v�nement. Tout s�est pass� pour le mieux�. Le g�n�ral ajout� �Ce fut un d�sordre� bien organis�. Nous avions un plan d�action.� � Tous les acteurs de cet �octobre serbe�, comme le nomment des journaux de Belgrade, n�ont pas encore parl� mais il semble bien que sur la �fulgurante� r�volution populaire plane l�ombre d�uncomplot ourdi de l�int�rieur et que c�est la conjonction des deux �l�ments qui aura �t� fatale � Slobodan Milosevic. � commentent les deux journalistes qui d�taillent des �l�ments tr�s clairs : le parlement n��tait pratiquement pas d�fendu, la pr�sence organis�e par le maire de Cacak, de parachutistes de la 63e brigade bas�e � Nis ralli�s � l�opposition, des policiers en civil �quip�s de talkies-walkies. Des supporteurs du club de football Etoile rouge avaient�t� sollicit�s pour participer � l�insurrection. Une �bonne coop�ration� �tait assur�e avec Otpor. Des camions remplis de pierres et un bulldozer faisaient partie du cort�ge et les cibles des manifestants avaient �t� d�sign�es � l�avance.


� Paradoxe de cette Serbie o� la force de frappe des d�mocrates allait �tre, ce jour-l�, une bande de jeunes ayant tremp�, de pr�s ou de loin, dans les crimes de guerre des ann�es 1990� � notent perfidement les journalistes : Cacak a fourni les gros-bras, � Belgrade les chefs de la police et de l�arm�e se ralliaient en douce � l�opposition, persuad�s de le fair notamment par la r�sistance de la mine de Kolubara.


Tout �tait pr�par� y compris la prise des m�dias socialistes. Le r�cit du journal sur ce point est tr�s minutieux.


Sans le ralliement des forces arm�es, les manifestations auraient d�g�n�r� en un bain de sang. Un des facteurs de ce ralliement, selon Le Monde : l�amertume de la d�faite au Kosovo. Mais Le Monde ne cache rien non plus du r�le des Occidentaux : 70 millions de dollars chiffre mentionn� par le Washington Post, tandis que les milieux d�opposition serbes parlent plut�t de 22 millions de dollars pour l�ann�e 2000, programmes de l�Union europ�enne tels qu� �Ecoles pour la d�mocratie� acc�l�r�s en p�riode d��lection. Le gouvernement norv�gien, par l�interm�diaire de son charg� d�affaires � Belgrade, accordait des aides aux �tudiants. Des instituts de sondages financ�s par l�Occident se penchaient sur le profil id�al du candidat susceptible de l�emporter contre Milosevic. � Selon des m�thodes employ�es auparavant par des ONG en Slovaquie en 1998 (�lections l�gislatives qui men�rent � la chute du premier ministre autoritaire Vladimir Meciar) et en Croatie en 1999 (lors de la pr�paration des l�gislatives pr�vues pour novembre, avant que le calendrier ne soit bouscul� par la maladie et le d�c�s de Franjo Tudjman), l�une des priorit�s fix�es en Serbie �tait de �faire sortir le vote des jeunes�. (�) Des concerts �taient organis�s (�Rock pour le vote�), des campagnes d�affichage, pr�par�es selon des m�thodes de marketing occidentales, �taient lanc�es. Des autocollants humoristiques, des caricatures de Milosevic, fleurissaient partout. Le dirigeant d�un m�dia d�opposition � Belgrade raconte comment des rencontres eurent lieu avec des repr�sentants d�ONG slovaques et croates, venus � Belgrade dans les mois pr�c�dant le scrutin. � (Le Monde - http://www.lemonde.fr/article/0,2320,seq-2044-108143-QUO,00.html) L�article en dit long sur les moyens que l�Occident s�arroge pour �carter du pouvoir des r�gimes qui lui d�plaisent. Quelle qu�ait �t� la volont� r�elle de la population serbe concrenant le changement politique, la manipulation occidentale r�v�l�e aujourd�hui dans toute son ampleur a quelque chose de profond�ment choquant.


- Kosovo


Cinq familles serbes ont quitt� le nord de Mitrovica depuis un mois parce que leur s�curit� n�est pas assur�e selon un repr�sentant du Parti d�mocratique serbe au Kosovo, tandis que la MINUK reconstruit des maisons albanaises � Kosovska Mitrovica-nord mais aucune maison serbe dans la partie sud (Serbia-Info : http://www.serbia-info.com/news/2000-10/20/20949.html ). Un rapport de 89 pages de l�OSCE d�nonce les violations des droits de l�homme au Kosovo sous la responsabilit� de l�administrateur Kouchner et l�orientation anti-serbe du syst�me de justice kosovar (AFP - http://www.centraleurope.com/yugoslaviatoday/news.php3?id=210843§ion=Kosovo)


- Etats-Unis d�Am�rique


Selon Associated Press, un �missaire des Etat-Unis s�est rendu � Podgorica pour recommander au pr�sident Djukanovic d�abandonner son projet de s�cession du Montenegro. L�option de Washington serait aujourd�hui d�obtenir la constitution de trois R�publiques au sein de la Yougoslave : Montenegro-Serbie-Kosovo (AP - http://www.washingtonpost.com/wp-srv/aponline/20001015/aponline161209_000.htm)


******** 19 octobre 2000 ********


- Economie


Reuters du 19 octobre et d�autres m�dias �voquent la situation �conomqiue catastrophique de la Serbie. L�inflation des douze derniers mois s��levait � 120 %, le ch�mage � 30 et le salaire moyen � 90 par mois. Les gens survivent gr�ce aux aides de la diaspora 250 millions de marks of par mois, et � l��conomie parall�le. L�UE a promis 173 millions de dollars d�assistance hivernale mais selon un consailler de l�Economics Institute, il en faudrait au moins 500. L�envoy� de l�ONU dans les Balkans Carl Bildt a estim� que les aides devaient �tre mesur�es afin de ne pas transformer la Serbie en pays du tiers-monde d�pendant de l�aide et ultra-endett�. La dette ext�rieure serbe est d�j� de 14 Md de dollars (Reuters - http://dailynews.yahoo.com/h/nm/20001019/wl/yugoslavia_economy_dc_3.html). Selon nos calculs le produit national brut serbe pourrait s��lever � un peu plus de 10 Md de dollars (chiffre optimiste �tabli sur la base d�un PNB par habitant de l�ordre de 1500 dollars par habitant en 1996, et qui int�gre � la fois les destructions de 1999 et la perte du Kosovo). Cela signifierait un dette sup�rieure au PNB, alorsque, � titre de comparaison la Russie avait une dette externe de 120 milliards en 1998 pour un PNB de 450 environ (soit environ 25 % du PNB). La Mac�doine en
1997 avait un PNB de 3,5 Md de dollars et une dette externe de 34 % du PNB. Cependant le probl�me du calcul de la dette serbe, compte tenu de la succession d�Etat en Yougoslavie en 1992 reste assez complexe. Il est certain en revanche que la Serbie n�a aucun moyen d�honorer ses remboursements d�emprunts puisque les infrastructures sont largement d�truites et que les rares entreprises viables ont d�j� �t� privatis�es.


- Kosovo


Voice Of Russia a critiqu� les prochaines �lections locales kosovares du
28 octobre comme �tant une nouvelle initiative pour d�manteler la Yougoslavie. WorldNetDaily.com rappelle que de la m�me fa�on la Gr�ce avait critiqu� l�organisation l�Albanie parce qu�elle emp�che la minorit� grecque de voter sur son territoire. Le gouvernement albanais reporche � des politiciens grecs de soutenir des �lans s�cessionnistes au sein de la minorit� grecque dans ce pays. (http://www.worldnetdaily.com/bluesky_westerman_news/20001019_xnwes_moscow_con.shtml )


******** 18 octobre 2000 ********


Selon une interview de Zarko Korac accord�e � l�hebdomadaire Globus, un des responsables de DOS (ODS), le pr�sident du TPIY Claude Jorda n�exclut pas l�hypoth�se d�un proc�s de M. Milosevic en Serbie (Cable News � Reuters)


******** 17 octobre 2000 ********


- Fin de la Yougoslavie ?


Le journal Le Monde se r�jouit de ce que M. Kostunica ait annonc� dans le Figaro-magazine du 14 octobre que � Si les peuples serbe et mont�n�grin le veulent bien � le terme � Yougoslavie sera supprim� �. � En supprimant le mot Yougoslavie, M. Kostunica mettrait ainsi fin � une usurpation � �crit le journaliste Daniel Vernet en conclusion de son article (Le Monde du 17 octobre 2000). Evidemment l�article ne fait aucune mention du projet de coexistence multinethnique que rec�le ce terme.


******** 15 octobre 2000 ********


- Pressions sur la Serbie


Les lobbies pro-musulman et pro-albanais fran�ais (l�Association Sarajevo et le Comit� Kosovo) font � nouveau entendre leur voix pour accentuer la pression sur la Serbie dans un article publi� dans Le Monde � Serbie : devoir de vigilance �). Rappelant que la Serbie est selon eux responsable � d�une politique d�agression et de purification ethnique �, les intellectuels extr�mistes demandent � l�Occident d�exiger de Belgrade : la reconnaissance de l�int�grit� de la Bosnie, le respect d�une r�solution 1244 du Conseil de s�curit� de l�Onu interpr�t�e dans les perspective de l�ind�pendance du Kosovo, qu�elle renonce � la tutelle sur le Mont�n�gro, et qu�elle coop�re avec le TPI. Les auteurs de ce br�lot sont MM. Jeanson, Dizdarevic, Lazar, A. Joxe, et Mme MF Allain (Le Monde 15-16 octobre 2000 p.15)

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inviati nei giorni scorsi non sono giunti nelle caselle di posta
elettronica dei nostri iscritti; rinunciamo a spedirli nuovamente,
segnalando tuttavia che si trovano archiviati alle seguenti URL:


1. Materiali dal sito internet dell' SPS

>> http://www.ecircle.it/an_ecircle/articles/read?
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Who lies Kostunica?
> http://www.sps.org.yu/eng/index-n.htm

GRADSKI ODBOR SPS
FOTO SVEDOM-HANSTVO VANDALSKOG PONAM-^JANJA
EKSKLUZIVNO
SPORAZUM O RASPISIVANJU VANREDNIH PARLAMENTARNIH IZBORA U
REPUBLICI SRBIJI
ANEKS SPORAZUMA O RASPISIVANJU VANREDNIH PARLAMENTARNI IZBORA U
REPUBLICI SRBIJI
IZJAVA POTPISNIKA SPORAZUMA
IZJAVA ZORANA ANM-PELKOVIM-FA, GENERALNOG SEKRETARA SOCIJALISTIM-HKE
PARTIJE SRBIJE
> http://www.sps.org.yu/index-ne.htm


2. Materiali dai siti internet di JUL e BORBA

>> http://www.ecircle.it/an_ecircle/articles/read?
ecircleid�979&msgnr=1&month=0&year=0&msgidQ7155&sb=0

SPEECH OF PROF. DR. MIRA MARKOVIC AT THE
LEFT BLOC PROMOTION IN VELIKO GRADISTE
> http://www.jul.org.yu/indexen.htm

Socialist Official Zivorad Igic: Milosevic Symbol of
Freedom, SPS Should Change Nothing
> http://209.197.77.95/daily.html


3. Interview with Mihajlo Markovic, former vice president of the
Socialist Party of Serbia
'A counter-revolution, and not all that velvety'

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ecircleid�979&msgnr=4&month=0&year=0&msgidQ6806&sb=0 (prima parte)
>> http://www.ecircle.it/an_ecircle/articles/read?
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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

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I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
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Dal sito "Emperor's Clothes" (http://www.tenc.net)

"Noi vogliamo essere una colonia"

Chi sono questi "esperti" del G-17 che l'opposizione
vuole mettere al potere?
Che faranno Kustunica e Djindjic se prendono il potere
a Belgrado? Il loro programma � quello del G-17,
gruppo di economisti jugoslavi di tendenza FMI pura e
dura. Dal passato molto rivelatore.

Michel Chossudovsky & Jared Israel*

"Noi vogliamo essere una colonia aperta e una societ�
aperta", ha dichiarato
Veselin Vukotic, coordinatore del G-17, intervistato
il 14 luglio 99 ("The News Hour with Jim Lehrer", US
Public Television).

Il G-17 ama dare l'impressione di essere indipendente
e di orientamento jugoslavo. In realt� � finanziato
dal "Center for International Private Enterprise" che
dipende dal "National Endowment for Democracy" (NED).
Il NED � stato creato nel 1983 per risolvere un
problema della CIA. Questa finanziava intellettuali e
leader di opinione nel mondo, ma, "quando queste
attivit� clandestine dovessero essere rivelate,
l'effetto sarebbe disastroso", sottolineava il
Washington Post del 22 settembre 91.
Il NED fu dunque creato come paravento: "Molte delle
nostre attivit� attuali venivano fatte dalla CIA
clandestinamente gi� da 25 anni".
C'� di pi�. Gli economisti del G-17 occupano
importanti posti in seno alla Banca Mondiale e al
Fondo Monetario Internazionale. Se l'opposizione
"democratica" viene al potere, saranno loro che
gestiranno l'economia jugoslava, perch� il FMI esige
sempre che i suoi uomini esercitino le funzioni
dirigenziali.
Il programma del G-17 contiene le stesse misure
distruttive imposte in Russia, Ucraina, Bulgaria, Per�
e in molti altri paesi. Dapprima l'FMI forza i
governi a sbarazzarsi delle protezioni sociali:
sussidi per vitto o alloggio, trasporti o cure mediche
gratuite. Poi, attraverso manipolazioni economiche e
nuove leggi, mette in fallimento le imprese pubbliche
e private. E allora piccole bande di ladri
internazionali possono ricomprarle per niente.
Vukotic ha licenziato 600.000 lavoratori jugoslavi!
Il membro pi� esperto del G-17 si chiama Veselin
Vukotic. Nel 1989, ministro delle privatizzazioni nel
governo Markovic, impose il "Financial Operations
Act", un piano della Banca Mondiale che liquid� il 50%
dell'indistria jugoslava! 1.100 aziende eliminate tra
il gennaio 1989 e il settembre 1990. 614.000 operai
licenziati su un totale di 2,7 milioni! Zone pi�
colpite: Serbia (soprattutto il Kosovo9,
Bosnia-Erzegovina e Macedonia. Affossamento dei
salari, liquidazione dei programmi sociali, esplosione
della disoccupazione. Ecco Vukotic.
Che vuole, adesso, tornare al potere. In effetti
lavora gi� per il primo ministro montenegrino, che
l'ha nominato Capo della Commissione per le
Privatizzazioni. Su Internet abbiamo recentemente
scoperto una pubblicit� del Ministero del Commercio
estero ... "Montenegro: si cercano managers del Fondo
di privatizzazione". Essi potrebbero "ristrutturare"
le imprese privatizzate, licenziare i lavoratori e
vendere i pezzi migliori.
Il ministero USA promette che "questo dovrebbe essere
molto redditizio".
Nel giugno 2000, nel momento in cui le espulsioni dei
Srbi raggiungevano il massimo, Vukotic ha richiesto
che il Kosovo abbia la sua propria moneta, separata
dal dinaro jugoslavo!
Vujovic ha messo l'Ucraina in fallimento. Altra figura
di punta del G-17: Dusan Vujovic, economista
pensionato della Banca Mondiale. Nell'agosto 2000 ha
imposto all'Ucraina un altro "pacchetto" devastante.
Il disastro ucraino era iniziato nell'autunno 94 con
la firma di un accordo con il FMI. L'Ucraina ha
ricevuto un prestito di 360 milioni di dollari, ben
poco in cambio di quello che gli hanno imposto. Il FMI
ha esigito che lo Stato cessasse di controllare il
tasso di scambio della moneta. Quella � andata a picco
e il prezzo del pane � aumentato del 300% in una
notte. L'elettricit� del 600%. I trasporti pubblici:
900%. Sono stati imposti prezzi in dollari a una
popolazione che guadagnava 10 dollari al mese.
Il credito congelato cos� come il rincaro
dell'elettricit� hanno distrutto l'industria pubblica
e privata. Gli speculatori internazionali si fanno
avanti.
Il mercato dei cereali � stato deregolamentato e
aperto alle svendite degli Stati Uniti. Esportatrice
di cereali, l'Ucraina � stata ridotta a mendicare un
aiuto alimentare agli USA e all'Unione Europea. Grazie
al FMI l'Ucraina � diventata un protettorato
americano-tedesco. In rovina.
Grazie a Bogetic e al FMI, il 90% dei Bulgari vivono
sotto la soglia di povert�.
Il Dr. Zeliko Bogetic � stato un medico dell'FMI nel
momento di numerosi trattamenti da choc. Ogni volta il
paziente muore. Nel 94-96 egli ha giocato un ruolo
maggiore per spingere la Bulgaria ad adottare un
"programma di aggiustamento strutturale". Liquidando
tutte le protezioni sociali: controllo dei prezzi,
sussidio alimentare, alloggiativo e sanitario. La
povert� � divnuta di massa. Nel 97 le pensioni sono
state ridotte a due dollari al mese, secondo le
statistiche della Banca Mondiale. Che ammette che il
90% dei bulgari vive sotto la soglia di povert�.

Cosa significher� per la Jugoslavia l'arrivo al potere
dell'"opposizione democratica" e le riforme stile FMI?
L'applicazione dei metodi che sono stati imposti alla
Russia, all'Ucraina o alla Bulgaria. In Russia i
salari sono stati ridotti dell'86% nel primo anno di
riforme e l'attivit� economica, gi� scarsa, �
diminuita della met�. Ora,la storia mostra che l'FMI �
particolarmente spietata verso i paesi che sono stati
ribelli.


* Michel Chossudovsky, economista canadese, autore tra
l'altro di "La Globalisation de la Pauvret�".

Jared Isra�l � editore di uno dei migliori siti al
mondo sulla Jugoslavia

(ringraziamo Alessandra per averci fornito la traduzione)

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