Informazione

il manifesto
23 Luglio 2006

Lubiana, vedi alla voce Europa

di Carla Casalini

«Qualcuno doveva aver diffamato Josef K., perché, senza che avesse
fatto nulla di male, una mattina venne arrestato...». L'incipit del
Processo sovviene immediato, come le cose trovate senza cercarle, il
mondo kafkiano è già lì, sfondo adeguato alla percezione in parole
dei «cancellati»: le donne e uomini nati o comunque vissuti e
residenti da anni in Slovenia, che senza capire improvvisamente si
sono trovati il vuoto intorno, anzi sono divenuti essi stessi il
«vuoto»,fantasmi, coloro che appaiono ma non sono. Privati
d'improvviso dei diritti e fin dei documenti - di quello statuto
della «cittadinanza» che nel moderno via via diviene indispensabile
conferma dell'essere e dell'essere riconoscibili agli altri - privati
perciò delle «basi legali dell'esistenza».
L'angoscia persecutoria del non sapere perché evocata da Kafka, vive
immediata nelle parole di Milan Makuc, che al trovarsi
improvvisamente straniero in patria, presenza illegale sul territorio
sloveno in cui è vissuto, pensa che la causa deve essere stata un
misteriore errore. Poi la polizia davanti a casa, le sue cose giù in
strada, l'incubo si materializza. E non ci sono neppure le parole per
dirlo, come si fa a spiegare che quelli come lui sono stati
cancellati con un'operazione segreta del ministero degli interni?
Come si fa a tradurre la dismisura formale di quell'atto nella lingua
materna concreta del vivere quotidiano? «Forse la cancellazione è
troppo complessa per una persona comune, e poi, se uno capisse
comincerebbe a dubitare della giustizia...».
Milan e altri «cancellati» chiedono ora se quella giustizia può
esistere alla Corte europea dei diritti umani, ricorrono contro la
Repubblica slovena che pure ha una Costituzione in cui è scritto che
garantisce «la protezione dei diritti umani e delle libertà
fondamentali a tutte le persone che si trovano sul suo territorio,
indipendentemente dalla loro origine nazionale, senza alcun tipo di
discriminazione». Dismisura di nuovo della forma, per un agire che
viceversa tenta una base «etnica» per la cittadinanza.
Ma è una peculiarità aberrante delle istituzioni slovene, o non
piuttosto un caso concreto esplosivo, quello dei «cancellati», che
rinvia diritto alle ambigue basi della «cittadinanza europea»? In
quella Costituzione che è stata bocciata l'Unione rinculava di fronte
alla stessa prima definizione fondamentale: sancendo che non potevano
dirsi «cittadini europei» tutti coloro che «risiedono» sul
continente, ma solo quelli che già sono riconosciuti tali nei singoli
stati nazionali, o che i singoli stati decidono, a discrezione, nei
modi e nei tempi, di promuovere all'ambito titolo - se si tratta di
donne e uomini venuti da fuori, pur se a milioni vivono e «risiedono»
permanentemente da anni sul loro territorio. Quel fondamento è da
riscrivere.


Clandestini in casa Slovenia

1992, la neonata Repubblica slovena priva decine di migliaia di
persone della cittadinanza. Da allora i «cancellati» vivono come
spettri. Oggi, contro questa «pulizia etnica amministrativa»
ricorrono alla Corte europea dei diritti umani

Roberto Pignoni

Uno spettro vaga per l'Europa: è lo spettro dei «cancellati». Si è
materializzato a Strasburgo, in un corposo fascicolo che giace sul
tavolo della Corte europea dei diritti umani. Milan Makuc e 10 altri
accusano lo Stato sloveno di gravissime violazioni dei loro diritti
fondamentali, in un ricorso presentato da un gruppo di avvocati
coordinato da Anton Giulio Lana e sostenuto da una rete di
associazioni e movimenti sloveni e italiani,come Karaula MiR-
MigrazioniResistenze, Dostje!, Civilna Iniciativa Izbrisanih
Aktivistov. Le vicende dei ricorrenti sono una carrellata di abusi e
violenze, subite ormai da quattordici anni: famiglie divise, neonati
«sequestrati» in ospedale, lavoratori privati di casa e impiego,
ridotti all'indigenza ed esposti a vessazioni continue da parte delle
autorità... E ancora: espulsioni senza mandato, internamento nei Cpt,
malati gravissimi cui è negato l'accesso alle cure mediche...
Il ricorso non si limita a denunciare le conseguenze dell'operazione
che il 26 febbraio 1992 privò decine di migliaia di persone,
residenti in Slovenia, delle basi legali della loro esistenza. Ma
invita a leggerne la prospettiva più ampia, che mette in luce
l'incapacità della società europea di elaborare alcuni nodi
fondamentali, quali il rapporto fra diritti umani e diritti di
cittadinanza, e il principio della «cittadinanza di residenza».
La cittadinanza di residenza, o qualcosa di analogo, era uno dei
cardini dell'organizzazione della Repubblica federativa socialista
jugoslava. Lo status di cittadino era stratificato su tre livelli:
sul piano generale, la cittadinanza jugoslava garantiva, in linea di
principio, tutti i diritti civili e politici. Vi era poi la
cittadinanza di una Repubblica: le persone venivano formalmente
iscritte nel Registro dei cittadini di una delle sei Repubbliche
comprese, fino al '91, nella Jugoslavia. Ma l'istituto era
sconosciuto alla gente comune: i più ignoravano quale fosse la loro
classificazione burocratica di «cittadini di una Repubblica».
Infine, un terzo livello: la «residenza permanente», che si otteneva
in modo pressoché automatico nel luogo di residenza abituale - spesso
diverso da quello in cui si era registrati come cittadini di una
Repubblica -, e rendeva operativi i diritti politici, economici,
sociali (elettorato attivo e passivo, casa, lavoro, istruzione,
assistenza sanitaria...) assicurati, in linea teorica, dalla
cittadinanza jugoslava. Solo attraverso di essa i cittadini jugoslavi
diventavano cittadini nel pieno senso del termine, secondo
un'accezione di cittadinanza funzionale-relazionale e non «etnica».
Il 26 febbraio 1992, con un'operazione segreta, il Ministero degli
Interni della Repubblica slovena ha cancellato dai registri di
residenza permanente tutti i cittadini jugoslavi che, pur essendovi
nati o vivendo in Slovenia da anni, non erano iscritti nel registro
dei cittadini della Repubblica slovena e non avevano richiesto e
ottenuto la nazionalità slovena. La cancellazione ha precipitato
decine di migliaia di abitanti nella condizione di apolidi, o di
«stranieri» senza permesso di soggiorno. Questi «stranieri in
flagrante» (come li ha definiti nel '96 il Ministro degli Interni
Ster) si sono visti privare di ogni diritto: casa, lavoro, assistenza
sanitaria... Molti sono stati rinchiusi nel Cpt di Lubiana, prima di
essere espulsi dal paese.
Si è consumata, in questo modo, un'imponente e silenziosa operazione
di «pulizia etnica amministrativa», che ha avuto l'effetto di creare
il capro espiatorio necessario per canalizzare le ansie di una
popolazione che vedeva gettare alle ortiche, insieme alle istituzioni
jugoslave, un complesso patrimonio di garanzie sociali, divenuto
incompatibile con le esigenze del mercato «europeo».
Migliaia di cancellati furono costretti a emigrare, molti hanno
varcato le frontiere dell'Unione, nella totale indifferenza delle
istituzioni comunitarie che fingevano di non accorgersi
dell'accaduto. Un atteggiamento complice che non è mutato nemmeno
dopo i ripetuti pronunciamenti della Corte costituzionale slovena,
che ha dichiarato illegale la «cancellazione» e ordinato di
riconoscere le ragioni dei cancellati e ripristinare i loro diritti.
La mancata esecuzione delle sentenze della Corte fa della Slovenia un
caso unico in Europa e dimostra che il governo e il parlamento di un
paese dell'Unione possono operare indisturbati per anni, in una
condizione di incostituzionalità conclamata. Una situazione che non
depone certo a favore dello stato di salute della democrazia slovena
- e nemmeno di quella europea, dal momento che la Slovenia assumerà,
fra poco più di un anno, la Presidenza della Ue.
Oggi, la mobilitazione dei «cancellati» spesso si salda alle
manifestazioni sul lato italiano del confine: la loro presenza contro
il Cpt di Gradisca, ha lanciato un segnale forte - anche perché, per
chi è privo di documenti, varcare la frontiera non è esente da rischi.
Con il ricorso alla Corte di Strasburgo, le vittime della
cancellazione si impongono come un soggetto politico capace di
legarsi ai movimenti di altri paesi e di scatenare una limpida
battaglia per ripristinare lo stato di diritto e riconquistare la
«cittadinanza di residenza» illegalmente revocata quattordici anni
fa. E ricordano alla sinistra europea che quello che si è cercato di
esorcizzare in Slovenia nel '92, non era tanto il passato socialista
jugoslavo, quanto l'idea di un'Europa aperta, in grado di adottare
una nozione di cittadinanza depurata da ogni connotazione «etnica».


Vita invisibile di Milan Makuc

«Io, sloveno, da un giorno all'altro mi sono ritrovato straniero
illegale. Pensavo a un misterioso errore....»

Ursula Lipovec

Cebron Qualche giorno fa Milan mi ha detto: «Sem na koncu», sono alla
fine. Voleva dire che non ne può più della vita del barbone, con il
male che gli mangia la faccia e gli ha già portato via il labbro
superiore. Se continua così, morirà. La vita non è stata sempre
questa, per Milan Makuc. Nato poco dopo la seconda guerra mondiale a
Rasa (nell'Istria croata) da genitori sloveni, ricorda un'infanzia
felice. Da ragazzo si è convinto che uno deve conoscere il mondo,
girare, non fermarsi mai. È cresciuto a Pirano, in Slovenia. Dopo le
scuole, ha cominciato a viaggiare. La sera, davanti a un bicchiere di
refosco, parla della Boca, dei porti brasiliani, dei colori
dell'America centrale che si interecciano con le memorie
dell'Australia, e poi l'Africa, soprattutto l'Angola, dove ha visto
la guerra da vicino. Ha fatto altri lavori, sempre in riva al mare,
sulla stretta costa tra Pirano e Portorose. Ventidue anni, durante i
quali pagava diligentemente i contributi, compresa la pensione, e
l'assistenza sanitaria. Nel '92, da un giorno all'altro, si è trovato
«cancellato»: straniero illegale, senza documenti né diritti. «Per
lunghi anni non ho capito cosa mi fosse accaduto. Mi domandavo
perché. Mi sento sloveno, i miei genitori erano sloveni, da 53 anni
vivo in Slovenia. Ho persino votato per l'indipendenza della
Slovenia...» dice Milan con uno sguardo disperato, e tuttavia ancora
fiducioso. Il fatto è che Milan aveva un «difetto»: essere nato a
Rasa, in Croazia, ed essere iscritto all'anagrafe croata. Questo
«dettaglio» era passato inosservato sia a lui, sia ai suoi genitori.
Del resto, commenta, «anche se lo avessimo saputo, non ci avremmo
fatto caso». Ai computer del Ministero degli interni il «dettaglio»
non sfugge. Milan Makuc viene «cancellato» dal registro dei residenti
permanenti e diviene clandestino, in Slovenia. Non appena se ne rende
conto, si reca negli uffici dell'Unità amministrativa. Alcuni
impiegati si rifiutano di rivolgergli la parola, altri rispondono
freddamente. Qualcuno gli suggerisce di «tornare in Croazia». Perso
il lavoro, l'affitto di casa si è fatto insostenibile. Milan sentiva
avvicinarsi il naufragio, non sapeva a chi rivolgersi. Guardava i
vicini con invidia: grazie alla cittadinanza, potevano comprarsi la
casa «sociale» a prezzi di saldo. Nei primi tempi, era certo che
tutto fosse dovuto a un misterioso errore, che sarebbe stato presto
riparato. La vita avrebbe ripreso il suo corso normale. Un pomeriggio
del '94, rientrando, ha trovato la polizia davanti a casa. Le sue
cose erano sparse in mezzo alla strada. A quel punto è crollato. «Ho
vagato per giorni senza meta, senza sapere dove fossi. Ero perso. Ho
cominciato a vivere come un barbone e, come vedi, non ho mai smesso»
sorride amaramente, cercando di sdrammatizzare. Nei luoghi dove
viveva da sempre si vide costretto, sotto lo sguardo di vicini e
conoscenti, a dormire sulle panchine e a frugare nell'immondizia in
cerca di cibo. C'era chi, a volte, gli offriva un tetto, in una
baracca fatiscente o in un garage. Ogni tanto un amico, tra una
partita a carte e l'altra, gli preparava la cena. Milan provava a
spiegare a queste «persone di buon cuore» - come le definisce - che
cosa gli era accaduto. Dai loro sguardi e dall'inquieto agitarsi
delle braccia, si rendeva conto di non venire compreso: «Forse la
cancellazione è troppo complessa per una persona comune. E poi, se
uno capisse, comincerebbe a dubitare della giustizia in generale. Chi
sono io, per aprire questa porta». Milan è malato. L'altro giorno
l'ho accompagnato all'ambulatorio «di strada» di Lubiana. Vi si
rivolgono molti cancellati, privi di assistenza sanitaria. Quando
Milan ha lasciato la stanza, il medico, Aleksander Doplihar, si è
girato verso di me: «Com'è possibile? Lasciare una persona ridursi a
questo punto!». Mi ha consegnato un certificato per l'ospedale, c'era
scritto urgente a grandi lettere. All'ospedale, il corpo di Milan
pareva oggetto d'intenso interesse scientifico. C'era chi lo
osservava con stupore, e chi gli ha chiesto ripetutamente: «Signore,
come ha potuto trascurare così la sua salute?». Milan, pazientemente,
cercava di spiegare la sua situazione a ogni nuovo venuto: per 14
anni, nessun medico aveva voluto visitarlo. L'infermiera che ci
accompagnava alla stanza era certa che i medici avessero preso la
decisione sbagliata. «Lei non è assicurato e le cure saranno costose.
Chi pagherà? Lei o la signorina? Si pentirà di aver insistito tanto.
Quando la direzione saprà che è un cancellato non le daranno i
trattamenti dovuti, si limiteranno all'indispensabile». I sanitari di
Lubiana sono persone di buon cuore, direbbe Milan. Hanno accettato di
ricoverarlo, e fra qualche giorno dovrebbe essere operato. Nel
frattempo, il suo caso è approdato a Strasburgo.


L'operazione

La legge sugli stranieri

Ljubljana, 27-2-1992. Circolare n. 0016/4-14968. (...) È realistico
aspettarci molti problemi con le persone che, in data 28-2-1992,
diventeranno stranieri, e che non hanno richiesto né la residenza
temporanea né quella permanente. Vi avvertiamo che i loro documenti -
benché rilasciati dagli organi responsabili del nostro Stato e
tuttora formalmente validi - non hanno più valore legale, per via del
mutato status di queste persone (...) Allo straniero che arriva nel
nostro territorio in modo illegale e vi risiede senza permesso, si
applica l'art. 28 della Legge sugli stranieri: se si trattiene più a
lungo di quanto previsto dal par. primo dell'art.13, o dal decreto
che concede la residenza temporanea - il funzionario responsabile può
condurlo al confine dello Stato e avviarlo ad attraversare la
frontiera senza alcun decreto dell'Organo amministrativo.

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il manifesto
30 Luglio 2006

Apolidi per forza. Velimir lo scacchista, e Black

Roberto Pignoni

Solo Ljubica, sua madre, gli tiene testa con gli scacchi. È stata lei
a istillargli la passione e negli anni del liceo Velimir non
conosceva rivali, a Capodistria.
I Dabetic erano saliti dal Montenegro negli anni '60, in cerca di
lavoro. Il porto di Capodistria, cocktail di industrie in una cornice
mediterranea, esercitava un'attrazione irresistibile.
Con i primi guadagni, il padre di Velimir si aggiustò una casetta
sulla collina che domina il golfo. Era il suo rifugio e non aveva
bisogno d'altro. Velimir, dopo il liceo, andò a lavorare in una
fabbrica di Vicenza. Nel complesso, per i Dabetic l'esistenza
scorreva tranquilla.
La crisi arrivò nel '91, con la secessione dalla Jugoslavia. La
«guerra» aveva deluso i nazionalisti sloveni: due sole settimane,
senza spargimento di sangue, troppo poco per alimentare un mito. La
frustrazione si scaricò sul «nemico interno». Un vicino denunciò i
Dabetic alla polizia, accusandoli di nascondere dei «cetnici».
Arrivarono di notte e costrinsero il fratello di Velimir ad andare
sulle ginocchia per 2 chilometri, con una pistola puntata al collo.
Giunti alla casetta dei genitori cominciarono a sparare, distruggendo
la cisterna dell'acqua e varie altre cose. Sfondata la porta, li
incalzavano, tenendoli sotto tiro: «Dove sono i cetnici?». Inutile
dirgli che era una follia: oltretutto, il nonno di Velimir era un
eroe partigiano, nemico mortale dei cetnici. Dopo aver frugato
ovunque, i poliziotti si convinsero di aver preso un granchio e li
lasciarono stare.
L'anno seguente i Dabetic si resero conto di essere stati
«cancellati» e di non esistere più come «cittadini», in Slovenia.
Nemmeno Velimir, nato e cresciuto a Capodistria.
La «cancellazione» è una bomba a tempo. In Italia, Velimir ha potuto
lavorare regolarmente per 12 anni, grazie all'unico documento
rimastgli: il passaporto rosso della Repubblica socialista jugoslava.
Ma quando è scaduto definitivamente, ha perso il permesso di
soggiorno, la casa e l'impiego: il destino di ogni «cancellato».
Senza perdersi d'animo, lo scacchista di Capodistria ha individuato
una delle poche mosse possibili e si è trasformato in artista di
strada. Il cagnolino che lo accompagna, Black, ha 4 anni: la stessa
età del nuovo Velimir, nato dalla «cancellazione» da parte della
Questura di Verona. I due amici si muovono lungo la costa, fiutando
l'odore del mare. Ogni tanto, la polizia li ferma. «Ti mandiamo in
Jugoslavia» gli hanno detto alla Questura di Ancona (un ambiente nel
quale le nozioni geopolitiche sull'altra sponda dell'Adriatico non
paiono aggiornatissime). «Mandatemi in Marocco, forse lì mi vogliono»
ha replicato Velimir, sconsolato.
Tre mesi fa, il questore di Pesaro gli ha ordinato di «lasciare il
territorio dello Stato entro il termine di 5 giorni attraverso la
frontiera di Milano Malpensa»; in caso contrario, «la pena
dell'arresto da sei mesi a un anno». Un'espulsione verso lo spazio
intergalattico: Velimir è apolide, il suo paese natale lo ha
«cancellato», non c'è uno stato disposto ad accoglierlo.
Il 16 giugno lo hanno incarcerato a Mantova, mentre Black veniva
chiuso in un C.P.T. per cani. Processato per direttissima, è stato
assolto e rimesso in libertà. Per la prima volta un tribunale
italiano ha riconosciuto le ragioni di un «cancellato», ma al
Ministero degli Interni questo non basta. Velimir continua a vagare
clandestino per le piazze, insieme a Black, guadagnandosi da vivere
con torce e birilli.
Ogni tanto tira fuori la scacchiera. Si tiene in allenamento.

---

SULLA ASSENZA DI DIRITTI IN SLOVENIA VEDI ANCHE:

Slovenia: a rischio il diritto d'asilo

[Franco Juri] Sarà praticamente impossibile ottenere asilo in
Slovenia, e molto verrà lasciato alla discrezionalità della polizia
di frontiera. In Slovenia si sta andando verso una riforma in senso
del tutto restrittivo della legge sul diritto d'asilo.
Associazionismo ed Alto commissariato per i rifugiati protestano,
l'UE sta zitta

http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/5035/1/51/


(english / italiano)

Another environmental war catastrophe


# ITALIANO #


Alberto Tarozzi segnala:

<< ... un deja vu dal libano... consiglio soprattutto di visitare il sito nel link. in realta è un blog e alla voce ''black dust'' puoi trovare una descrizione del disastro ecologico prodotto dai bombardamenti israeliani in libano che mi ha ricordato in maniera agghiacciante le descrizioni di quanto avvenuto nei bombardamenti alle raffinerie di pancevo e novi sad e nei bombardamenti al DU ... >>


From: michele lastilla
To: unioneplurale
Sent: Wednesday, August 02, 2006 8:41 AM 

Subject: [UnionePlurale] ambiente disastro senza precedenti


I bombardamenti israeliani hanno provocato un disastro ambientale in Libano

Gli attacchi israeliani contro il Libano stanno arrecando danni irreparabili all'ambiente naturale
La guerra in Libano sta causando la più grave catastrofe ambientale della storia di questo Paese: la fuoriuscita di 15.000 tonnellate di petrolio dall'impianto di produzione elettrica Jiyyeh sta danneggiando gran parte della costa libanese
Wael Hmaidan 

(Wael Hmaidan è stato negli ultimi tre anni attivista di Greenpeace per il mondo arabo. Attualmente è un ambientalista e consigliere
per la politica ambientale delle NGO libanesi e regionali.)

http://beirutupdate.blogspot.com/

michele 


# ENGLISH #


27 luglio 2006-08-03 peace blogger

War in Lebanon Brings About the Biggest Environmental Catastrophe in the History of the Country:

15,000 ton Oil Spill from Jiyyeh Power Plant Hits Most of the Lebanese Coast

By Wael Hmaidan

The escalating Israeli attack on Lebanon did not only kill its civilians and destroy its infrastructure, but it is also annihilating its environment. 
Last week a 15,000 ton oil spill resulted from the Israeli air raid on the Jiyyeh power plant South of Lebanon. The power plant has 6 fuel tanks. Four of them have burned completely, while the fifth one, which is also the main cause of the spill, is still burning. The Lebanese ministry of environment is worried that the sixth tank, which is underground and so far intact, is going to explode and increase the magnitude of the problem.

The oil slick appeared for the first time last week on the once beautiful beach of Ramlet El-Beida in Beirut, which is (or now used to be) the only public beach that Beiruties can enjoy in the Lebanese capital. Upon this finding, several environmental activists alerted the media on the spill, which in turn has mobilized the municipality of Beirut and the Ministry of Environment. After a few days of investigation it became obvious that more than 100km of the Lebanese coast, from Jiyyeh in the South to Chekka in the North has been hit by this oil spill.

Lebanese environmental NGOs have labeled the spill as the worst environmental crisis in Lebanon’s history. Just for the sake of comparison, in 2003 a 50 ton oil spill in the North by a cement company was a huge blow to the Lebanese coastal environment, and required a years clean up effort. The current spill is 300 times bigger, and there is a big possibility that more oil will go into the sea.

This spill will have a huge negative impact on the Mediterranean marine environment. The Lebanese coast is a very important site for fish spawning and sea turtle nesting, including the green turtle, which is an endangered species in the Mediterranean.
During the month of July, turtle eggs start to hatch and all baby turtles will need to reach deep waters as fast as possible. With the oil slick in their way baby turtles will have no chance of making it. Also, Blue Fin Tuna, which is a very important commercial species in the Mediterranean and which has been under severe stress from over-fishing, are present in the Eastern Mediterranean coastal water in this period of the year. The oil spill, of which part of it has settled on the sea floor, will threaten the blue fin tuna and other fish species spawning areas.

Another important impact of the spill is the effect on tourism in the future. The Lebanese coast is an important tourist destination, and after the war ends, Lebanon will need every source of income to rebuild its infrastructure. Now the beautiful Lebanese white beaches are covered with a black layer and the smell of fuel can be smelled a good distance in land, rendering them toxic and useless.

According to media and the Ministry of Environment said that this oil spill is bigger than what the local authority can handle and urgent help is needed from outside. The Ministry of Environment has organized a team to follow on this issue, and have requested help from the United Nations Environmental Program and the Regional Marine Pollution Emergency Response Center for the Mediterranean (REMPEC). The Kuwaiti Environment Authority has responded to the Lebanese government call and promised to send equipment and expertise to help in the clean up. Nevertheless, the constant Israeli air raids will make the clean up operation very difficult. Last week Israel targeted ambulances and aid trucks coming into the country. There is no guarantee that Israel will not target any equipment that approaches the beach, and clean up efforts might not be in place until a cease fire has been reached.
This spill will not be the only environmental impact of the attack on Lebanon. Other impacts include air pollution and chemical spills due to the targeting of industrial factories, fuel bunkers, and other flammable structures; the use of depleted uranium in Israeli bombs, and the huge waste and sanitary crisis resulting from the 750,000 refugees in Lebanon, which can lead to water pollution and the spread of diseases. A full assessment of the environmental impact of this war can only happen after the conflict is over and Lebanon should work with the international community on this issue.


Wael Hmaidan was the Greenpeace Campaigner for the Arab World for the past three years. Currently he is an environmental activist and environmental policy advisor for Lebanese and regional NGOs.

Contact information: Wael Hmaidan, mobile: +961-3-506313,
email: whmaidan @ care2.com


SEE ALSO:

The War on Lebanon and the Battle for Oil
(Michel Chossudovsky, GlobalResearch.ca)

Is there a relationship between the bombing of Lebanon and the inauguration of the World's largest strategic pipeline, which will channel more a million barrels of oil a day to Western markets?   Virtually unnoticed, the inauguration of the Ceyhan-Tblisi-Baku (BTC) oil pipeline, which links the Caspian sea to the Eastern Mediterranean, took place on the 13th of July, at the very outset of the Israeli sponsored bombings of Lebanon...



# FLASHBACK #


sul disastro ecologico commesso intenzionalmente dalla NATO in Jugoslavia nel 1999 si vedano i link ed i documenti raccolti al sito:

on the environmental catastrophe intentionally provoked by NATO in Yugoslavia in 1999 refer to the links and documents at the site:




(english / italiano)

Uranio depleto / Depleted uranium



1. ICBUW (Coalizione Internazionale per la messa al bando dell'Uranio
Impoverito): terza conferenza annuale a Hiroshima, Giappone, dal 3 al
6 agosto 2006

ICBUW (=International Coalition to Ban Uranium Weapons): 3rd Annual
Conference this week in Hiroshima, Japan.
2. Il silenzio sui morti per bombe all'Uranio (07/04/2006)

3. SINDROME DI QUIRRA: altri due militari malati dopo aver prestato
servizio di leva nel poligono della morte e a La Maddalena (27/5/2006)

4. URANIO IMPOVERITO IN INDIA: SI STA SPARGENDO NEL MONDO (KARL W B
SCHWARZ - con molti link utili)
5. LINKS (italiano / english)


==== 1 ===

ICBUW (Coalizione Internazionale per la messa al bando dell'Uranio
Impoverito)
ha organizzato la sua terza conferenza annuale a Hiroshima, Giappone,
dal
3 al 6 agosto 2006.

Circa 40 invitati dall'estero, incluse vittime, veterani, scienziati e
giornalisti, e almeno 150 persone dal Giappone si incontreranno in
Hiroshima. Il nostro obiettivo e' quello di evidenziare la natura
urgente
e globale del pericolo posto dall'uso di armi all'Uranio Impoverito, e
unire le nostre voci per chiedere delle misure immediate per aiutare le
vittime e abolire le armi all'Uranio Impoverito.

Il programma finale della conferenza e' allegato qui di seguito.
Dal 3 Agosto un resoconto aggiornato in inglese sulla conferenza verra'
pubblicato sul sito http://www.nodu-hiroshima.org/en/
che vi invitiamo a visitare in modo da contribuire all'avanzamento di
questa campagna.

Nobuo Kazashi (Direttore del comitato organizzatore - ICBUW Hiroshima)
Haruko Moritaki (Direttore esecutivo comitato organizzatore - ICBUW
Hiroshima)
Katsumi Furitsu (membro del direttivo ICBUW)

Per contatti:
NO DU Hiroshima Project email: info@...
CADU email: office@...

*******

Terza Conferenza Internazionale ICBUW
Hiroshima, 3-6 Agosto 2006

Chiediamo a gran voce, insieme alle vittime, l'abolizione delle armi
all'Uranio Impoverito


== 3 Agosto ==

Sessione Plenaria (Hiroshima International Conference Center)

9:30-12:00 Apertura
"Lo sviluppo della campagne internazionale: da Berlaar a Hiroshima: da
Hiroshima a tutto il mondo"

ICBUW fu fondato nell'ottobre 2003. Durante questa sessione verranno
presentate le attivita' svolte finora e si chiariranno gli obiettivi
e il
significato della campagna per un trattato che metta effettivamente al
bando le armi all'Uranio Impoverito. Questa sessione introdurra' anche i
temi che verranno affrontati durante la Conferenza di Hiroshima come
conseguenza dei progressi ottenuti in Belgio verso l'approvazione
nazionale di una legge di messa al bando delle armi all'Uranio
Impoverito.

Moderatori: Haruko Moritaki, Francesco Iannuzzelli

Relatori di ICBUW:
(1) Tara Thornton & Doug Weir, ICBUW: da Berlaar a Hiroshima
(2) Manfred Mohr: Armi all'Uranio Impoverito: problematiche e aspetti
politici
e legali
(3) Ria Verjauw: La situazione in Belgio per quanto riguarda la
messa al
bando delle armi all'uranio
(4) Nobuo Kazashi: L'obiettivo della conferenza di Hiroshima: le armi
all'Uranio Impoverito come il "nucleare ombra"

Discorsi introduttivi
Introduzione, Furitsu Katsumi
Rosalie Bertell, Uranio Impoverito e la Sindrome del Golfo

Discorso di benvenuto da parte di Tadatoshi Akiba (Sindaco di Hiroshima)

13:00-15:40 Sessione 1 - Il danno: Iraq

Durante la Guerra del Golfo del 1991, le forze armate della coalizione
guidata
dagli Stati Uniti spararono piu' di 300 tonnellate di Uranio Impoverito
nell'Iraq meridionale, dove in seguito si e' riscontrato un drammatico
aumento di tumori, leucemie e difetti congeniti.
Durante la piu' recente guerra contro l'Iraq, si stima che armi
all'Uranio
Impoverito siano state usate in quantita' maggiori rispetto al 1991, per
di piu' in aree urbane. Si prevede quindi un impatto ancor piu' grave
sulla popolazione. Ascolteremo i rapporti presentati da alcuni dottori e
scienziati iracheni che da molti anni osservano gli effetti dell'Uranio
Impoverito e della contaminazione ambientale.

Moderatori: Mitsuo Okamoto, Nobuo Kazashi
Relatori:
(1) Jawad Al-Ali, Studio epidemiologico nell'Iraq meridionale
(2) Souad Al-Azzawi, Una panoramica sulla contaminazione radioattiva da
Uranio
Impoverito in Iraq
(3) Khajak Vartanian, Studio sull'inquinamento radioattivo da Uranio
Impoverito a Bassora
(4) Takashi Morizumi: Fotografie


16:00-18:45 Session 2 - Il danno: USA

Molte vittime dell'Uranio Impoverito vivono negli Stati Uniti.
Alcuni sono soldati che hanno prestato servizio nella Guerra del Golfo o
nella
recente guerra contro l'Iraq, mentre altri hanno vissuto vicino a
poligoni
di tiro o fabbriche di produzione di armi all'Uranio Impoverito.
Veterani e attivisti presenteranno il danno provocato dall'Uranio
Impoverito all'interno degli Stati Uniti cosi' come i depistaggi e le
menzogne contenute nei rapporti ufficiali del governo statunitense e
delle
forze armate.

Moderatori: Tara Thornton, Steve Leeper
Relatori:
(1) Dennis Kyne (veterano della Guerra del Golfo)
(2) Harbert Reed (veterano della guerra contro l'Iraq)
(3) Naomi Toyoda: Fotografie
(4) Gretel Munroe, Vari aspetti del problema dell'Uranio Impoverito
negli
Stati Uniti
(5) Damacio Lopez, La violazione del diritto all'assistenza medica (in
riferimento ai problemi in prossimita' dei poligoni di tiro)


== 4 Agosto ==

Sessione Plenaria

9:00-11:45  Sessione 3 - Aspetti scientifici

L'Uranio Impoverito e' radiologicamente e chimicamente tossico.
Presentazioni di diverse discipline scientifiche ci aiuteranno a
comprendere gli effetti sull'ambiente e sulla salute umana da parte
delle
micro-particelle di Uranio Impoverito. Le basi scientifiche per la
richiesta della messa al bando verranno discusse e si affronteranno
anche
le problematiche relative all'analisi ambientali e biologiche
delll'Uranio
Impoverito, aspetto fondamentale per la campagna internazionale.

Moderatori: Katsumi Furitsu, Doug Weir
Relatori:
(1) Keith Baverstock, L'Uranio Impoverito e' pericoloso per la salute
pubblica?
(2) Heike Schroeder, Analisi dell'aberrazione cromosomica nei linfociti
periferici di veterani della Guerra del Golfo e nei Balcani: i risultati
di una ricerca impegnativa
(3) Maria A. Gatti, Stefano Montanari, Inquinamento bellico e
nanopatologie umani e animali
(4) Thomas Fasy, Analisi dell'esposizione a Uranio Impoverito


13:00-15:45 Sessione 4 - Il danno: Europa

In Europa l'Uranio Impoverito viene sospettato di essere la causa sia
della Sindrome del Golfo che della Sindrome dei Balcani.
Aumenti significativi in malattie gravi e tumori sono stati riscontrati
tra i residenti nei Balcani che hanno subito i bombardamenti cosi' come
tra i veterani che hanno prestato servizio in quelle zone.
In Italia, le responsabilita' dei militari e del governo sono state
denunciate
sia nei tribunali che in Parlamento. Il governo ha sempre risposto
che "le
armi all'Uranio Impoverito sono perfettamente sicure". In questa
sessione
getteremo luce sulla realta' europea, un aspetto poco noto in Giappone.

Moderatori: Ria Verjauw, Francesco Iannuzelli
Relatori:
(1) Ray Bristow (Inghilterra: veterano della Guerra del Golfo)
(2) Stefania Divertito (Italia: giornalista)
(3) Filippo Montaperto (Italia: veterano),
Uranio Impoverito: Le armi che uccidono...nel passato, nel presente e
nel
futuro.
(4) Hiroshima Home TV, Documentario sui danni dell'Uranio Impoverito
nella
Ex-Jugoslavia
(5) Stop! Depleted Uranium Campaign, Rapporto sugli effetti dell'Uranio
Impoverito in Jugoslavia


16:15-19:00 Sessione 5 - La Campagna Internazionale
Regione Asiatica (Corea, Giappone, Australia)

Verranno presentate numerose iniziative sull'Uranio Impoverito e le
attivita' della campagna internazionale. Il problema delle armi
all'Uranio
Impoverito in Asia e' direttamente correlato al problema delle basi
militari
statunitensi. In Corea, Giappone e Australia, dove gli Stati Uniti sono
presenti con numerose basi, l'Uranio Impoverito rappresenta un problema
estremamente attuale. Anche la nostra responsabilita' nelle guerre in
cui
queste armi vengono utilizzate e' un aspetto da prendere in
considerazione.

Moderatori: Alyn Ware, Toshiyuki Tanaka
Relatori
(1) Si Woo, Lee (Corea del Sud):
3 milioni di munizioni all'Uranio Impoverito sono immagazzinate in
Corea e
ad Okinawa
(2) NO DU Citizens' Network (Giappone):
Rapporti tra la campagna e il Ministero degli Esteri
(3) Haruko Moritaki, NO DU Hiroshima Project (Giappone):
Viaggio in Iraq alla ricerca dei danni dell'Uranio Impoverito
(4) David Bradbury (Regista di "Blowin' in the Wind", Australia)


== 5 Agosto ==

10:00-12:00
Sessione Speciale
Incontro con alcuni Hibakusha (sopravvissuti alla bomba atomica)

Poco prima dell'inizio della guerra in Iraq, alcuni medici iracheni
visitarono
il Giappone, e Hiroshima in particolare, per parlare sul danno provocato
dalle armi all'Uranio Impoverito. Questi incontri nacquero dal fatto che
secondo gli iracheni i problemi riscontrati avevano una natura
radiologica, e ad Hiroshima avrebbero trovato comprensione e supporto.
Questa sessione si occupa dell'interazione e della solidarieta' tra gli
Hibakusha della bomba atomica e gli Hibakusha dell'Uranio Impoverito,
uniti da un problema di "esposizione interna".

Moderatore: Yoshie Funahashi
Relatori: Keijiro Matsushima, Rikito Watanabe, Hiroshi MARUYA,
Akihiro
Takahashi, e altri


13:30-15:30 Sessione 6 - Verso la messa al bando

Dopo aver visto i problemi e gli approcci in diversi paesi verso le armi
all'Uranio Impoverito, prenderemo in considerazione quali misure
concrete
si possonon realizzare in vista di un trattato che metta al bando
definitivamente queste armi. Rafforzeremo anche la nostra rete di
attivisti ed esperti presentando un visione chiara della campagna
internazionale.

Moderatori: Nobuo Kazashi, Tara Thornton, Manfred Mohr
Relatori: ICBUW, UWBAN, e altri


13:30-15:30 Sessione 7 - Discussione scientifica tra medici ed esperti

Gli scienziati non hanno ancora esplorato tutti i possibili effetti
dell'Uranio Impoverito sulla salute, sull'ambiente e sull'ecosistema.
Molti aspetti scientifici rimangono tuttora controversi.
Affronteremo insieme queste domande per aprire nuovi percorsi di
ricerca e
anche per discutere di come condividere e utilizzare i risultati
scientifici all'interno della campagna di ICBUW.

Moderatori: Katsumi Furitsu, Keith Baverstock
Relatori: Katsuma Yagasaki, Eisuke Matsui, e altri


16:00-18:00 Sessione 8 - Il sostegno alle vittime

Il sostegno alle vittime e l'avanzamento della campagna in solidarieta'
con coloro che soffrono gli effetti dell'Uranio Impoverito sono aspetti
fondamentali per la campagna.
Ascolteremo le relazioni di alcune ONG che hanno lavorato per fornire
supporto
medico al popolo iracheno (medicine e apparecchiature mediche, training,
ecc) e discuteremo quali ulteriori passi affrontare per sostenere le
vittime nei paesi colpiti. Parleremo anche del progetto sostenuto da
ICBUW
per uno studio epidemiologico, gia' iniziato insieme a medici
iracheni in
Bassora in cooperazione con IPPNW-Germania, e del "Progetto Denti di
Bambini Iracheni", lanciato da medici statunitensi, britannici e
iracheni.
Discuteremo anche di come sostenere le richieste dei veterani di cure
mediche e di risarcimenti dal governo.

Moderatori: Maki Sato, Gretel Munroe
Relatori: Jawad Al-Ali, Thomas Fasy, Toshi Inoshita & Maki Sato (JIM-
NET),
Nahoko Takato (Iraq Hope Net)


== 6 Agosto ==

7-30 - 8.30: Cerimonia presso il Peace Memorial di Hiroshima

13:30-15:30 Sessione di chiusura

Appello finale di ICBUW

Partecipanti:
Nassrine Azimi, Direttore della sezione Asia- Pacifico di UNITAR
(Dipartimento
delle Nazioni Unite per la Formazione e la Ricerca), Shuntaro Hida
(medico, coautore de "La paura della radiazione interna"), "Peace
Boat" e
altri

19:00 Cerimonia conclusiva
Lanterne sul fiume di Hiroshima in memoria delle vittime della armi
atomiche


[Tradotto dall'inglese da Francesco Iannuzzelli per PeaceLink;
per contatti su quanto si svolge a Hiroshima in questi giorni,
scrivere a
francesco @ peacelink.org]


--- ENGLISH ---

> ICBUW (=International Coalition to Ban Uranium Weapons) is to hold
> its
> 3rd Annual Conference next week in Hiroshima, Japan.
>
> About 40 people from abroad, including victims, veterans as well as
> scientists and journalists, and at least about 150 people from
> around Japan
> will gather in Hiroshima; our goal is to bring into light the
> urgent, global
> nature of the danger posed by DU weapons and to unite our voices in
> order to
> demand for immediate measures to help the victims and the abolition
> of DU
> weapons.
>
> For your reference, the finalized program of the conference is
> pasted below.
>
> Starting from August 3rd, report in moving picture will be uploaded
> onto the
> conference homepage.
>
> Please visit : http://www.nodu-hiroshima.org/en/index.html to share
> in this
> significant attempt to advance the anti-DU campaign.
>
> Nobuo Kazashi (Director, ICBUW Hiroshima Conference
> Organizing
> Committee)
> Haruko Moritaki (Executive Director, the same as above)
> Katsumi Furitsu (ICBUW board member)
>
> Contacts:
> NO DU Hiroshima Project email: info@...
> CADU email: office@...
>
> *******
>
> The 3rd ICBUW International Conference
> --Hiroshima, August 3-6, 2006---
>
> Raising Our Voices with the Victims
> for the Abolition of DU Weapons
>
>
> August 3: The 1st day
> Plenary Session (Hiroshima International Conference Center)
>
> 9:30~12:00 Opening Session
> "Advancement of the International Campaign:
> From Berlaar to Hiroshima: From Hiroshima to the World"
>
> Purpose:
> ICBUW was launched in October 2003. This opening session will
> present its
> activities to date, and will clarify the intent and meaning of its
> campaign
> for a treaty that effectively bans DU weapons. This session will
> also set
> forth the issues that should be explored at the Hiroshima
> Conference in
> light of the effort in Belgium to achieve passage of a law in the
> national
> Parliament banning DU weapons.
>
> Facilitators: Haruko Moritaki, Francesco Iannuzzelli
>
> Introduction of ICBUW
> Presenters:
> (1) Tara Thornton & Doug Weir, ICBUW: From Berlaar to Hiroshima
> (2) Manfred Mohr, DU Weapons: Legal and Political Settings,
> Challenges and
> Potentials
> (3) Ria Verjauw, The Belgian Political Landscape regarding the Ban on
> Uranium Weapons
> (4) Nobuo Kazashi, The Missions of the ICBUW Hiroshima Conference:
> DU Weapons as the "Nuclear Shadow"
>
> Keynote Speech
> Introduction, Furitsu Katsumi
> Rosalie Bertell, DU and Gulf War Syndrome
>
> Questions & Answers
>
> Welcome Speech by Tadatoshi Akiba (Mayor of Hiroshima City)
>
> 12:00~13:00 Lunch
>
> 13:00~15:40 Session 1 - Damage Panel-1/ Iraq
>
> Purpose:
> During the Gulf War, the US-led coalition forces fired over 300
> tons of
> depleted uranium weapons in southern Iraq, where a subsequent
> dramatic rise
> in cancer, leukemia and birth defects has been reported. In the
> Iraq War,
> it is estimated that DU weapons exceeding the tonnage used in the
> Gulf War
> have been used, some in urban areas. We can expect the human cost
> to be even
> more severe. We will listen to reports from Iraqi doctors and
> scientists who
> have for many years directly observed the effects of depleted
> uranium and a
> contaminated environment on human bodies.
>
> Facilitators: Mitsuo Okamoto, Nobuo Kazashi
> Presenters:
> (1) Jawad Al-Ali, Epidemiological Study in the South of Iraq
> (2) Souad Al-Azzawi, DU Radioactive Contamination in Iraq: An Overview
> (3) Khajak Vartanian, Study of Radiation Pollution by DU for Basrah
> Environment
> (4) Takashi Morizumi: Photo Presentation
>
> Short Break/Questions & Answers
>
> 15:40~16:00 Break
>
> 16:00~18:45 Session 2 - Damage Panel-2 /USA
>
> Purpose:
> Many victims of depleted uranium weapons live in the United States.
> Some are
> soldiers who served in the Gulf War or the Iraq War, while others
> living
> near weapons factories or firing ranges. Veterans and citizen
> activists will
> bring to light the DU damage caused inside the US as well as the
> deceptions
> contained in the official views of the US government and the forces
> with
> regard to the DU problem.
>
> Facilitators: Tara Thornton, Steve Leeper
> Presenters:
> (1) Dennis Kyne (A Gulf War veteran)
> (2) Harbert Reed (an Iraq War veteran)
> (3) Naomi Toyoda: Photo Presentation
> (4) Gretel Munroe, Different Aspects of the DU Problem in the U.S.
> (5) Damacio Lopez, Rights to Medical Care Violated (Problems near
> firing
> ranges)
>
> Short break/Questions & Answers
>
> 19:15~ Reception [ Four Seasons, Wel City Hiroshima]
>
> August 4: The 2nd day
> Plenary Session (Hiroshima International Conference Center)
>
> 9:00~11:45 Session 3 - Science Panel-1
>
> Purpose:
> DU is radiologically and chemically toxic. Presentations based on
> various
> scientific disciplines will help us discuss the hazardous
> environmental and
> health effects of the DU-micro-particles generated through the use of
> uranium weapons. The scientific grounds for demanding an urgent ban on
> uranium weapons will be articulated, and we will also examine the
> issues of
> the present scientific debates on the health and environmental
> assessment of
> DU, which are also of crucial importance for the anti-DU campaign.
>
> Facilitators: Katsumi Furitsu, Doug Weir
> Presenters:
> (1) Keith Baverstock, Is DU Damaging to Public Health?
> (2) Heike Schroeder, Chromosome Aberration Analysis in Peripheral
> Lymphocytes of Gulf War and Balkans War Veterans: Results of a
> Challenge
> Assay
> (3) Maria A. Gatti, Stefano Montanari, War Pollution and Human/Animal
> Nanopathology
> (4) Thomas Fasy, Assessing Exposure to Depleted Uranium
>
> Short Break/Questions & Answers.
> Discussants:
> Sadao Ichikawa, Shoji Sawada, Hiroaki Koide
>
> 11:45~13:00 Lunch break
>
> 13:00~15:45 Session 4 - Damage Panel-3 /Europe
>
> Purpose:
> In Europe, DU is the suspected cause for both the "Gulf War
> syndrome," and
> the "Balkan syndrome." Noticeable increases in serious diseases like
> cancer have been reported among residents who experienced the
> attacks in the
> Balkans as well as among veterans who served in the area. In Italy,
> the
> responsibility of the military and the government are being pursued
> especially intensely through the courts and in Parliament. The
> government
> has always insisted that "DU weapons are perfectly safe." This
> session
> will shed light on the reality of DU damage in Europe, an aspect
> that is
> little known in Japan.
>
> Faciliatators: Ria Verjauw, Francesco Iannuzelli
> Presenters:
> (1) Ray Bristow (England: a Gulf War veteran)
> (2) Stefania Divertito (Italy: a journalist)
> (3) Filippo Montaperto (Italy: a veteran),
> DU: The Weapon that Kills...in the Past, Present
> and Future.
> (4) Hiroshima Home TV, Documentary on the DU Damage in Former
> Yugoslavia
>
> (5) Stop! Depleted Uranium Campaign, Report on the DU Effects in
> Yugoslavia
>
>
> Short Break/Questions & Answers
>
> 15:45~16:15 Break
>
> 16:15~19:00 Session 5 - Campaign-1
> /Asia Pacific Region: Korea, Japan, Australia
>
> Purpose:
> Various activities concerning the DU problem and the international
> campaign
> in the region will be reported. The problem of DU weapons
> throughout the
> Asia and Pacific Region is directly related to the problem of American
> bases. In Korea, Japan, and Australia, which have numerous US bases
> and
> practice areas, DU weapons are an immediate problem. Our
> responsibility for
> the wars in which these weapons are used is also a pressing issue.
>
> Facilitators: Alyn Ware (tentative), Toshiyuki Tanaka
> Presenters
> (1) Si woo, Lee (South Korea):
> Korea and Okinawa Store 3,000,000 of DU Munitions
> (2) NO DU Citizens' Network (Japan):
> Campaigns Negotiating with the Ministry of Foreign Affairs
> (3) Haruko Moritaki, NO DU Hiroshima Project (Japan):
> Visiting Iraq to Find out the DU Damage
> (4) David Bradbury (Director of "Blowin' in the Wind, Australia)
>
> Short Break/Questions & Answers
>
> 19:30~ Dinner [at "Pronto"]
>
> August 5: The 3rd day
> Workshops (Hiroshima City Plaza)
>
> 10:00~12:00
> Special Session / Interaction with Hibakusha (A-bomb survivors): A
> Focus on
> Internal Radiation
>
> Purpose:
> Just prior to the start of the Iraq War, Iraqi doctors came to
> Japan, and to
> Hiroshima in particular, to talk about the damage being done by DU
> weapons.
> These visits came about because the Iraqi people believe the DU
> problem is
> basically a radiation problem, and they expected the people of
> Hiroshima to
> understand. This session will focus on interaction and solidarity
> among
> A-bomb hibakusha and DU hibakusha, linked by a focus on "internal
> exposure."
>
> Facilitator: Yoshie Funahashi
> Participants:
> Keijiro Matsushima, Rikito Watanabe,
> Hiroshi MARUYA, Akihiro Takahashi, and others
>
> 12:00~13:30 Lunch
>
> 13:30~15:30 Session 6 - Campaign Workshop-2
> /Toward an Effective Ban
>
> Purpose:
> Exploring approaches and problems in various countries related to DU
> weapons, we will consider concrete policies and measures to guide
> us toward
> a treaty that totally bans such weapons. We will also strengthen
> our network
> of activists and scholars by setting forth a clear vision for our
> international campaign.
>
> Facilitators: Nobuo Kazashi, Tara Thornton, Manfred Mohr
> Presenters: ICBUW, UWBAN, and others
>
> 13:30~15:30 Session 7 - Science Panel-2
> (Hiroshima City Plaza, Gallery B)
> /Discussion among Scientists and Doctors (in English only)
>
> Purpose:
> Scientists have not yet fully explored the effects of uranium
> weapons on the
> human health, environment and ecosystem. Many scientific issues remain
> controversial. We will exchange ideas for further research to
> answer these
> scientific questions. We will also discuss how to share and utilize
> the
> findings of scientists in support of the ICBUW campaign.
>
> Facilitators: Katsumi Furitsu, Keith Baverstock
> Discussants: Katsuma Yagasaki, Eisuke Matsui, and others
>
> 15:30~16:00 Break
>
> 16:00~18:00 Session 8 - Campaign Workshop-3
> /Victim Support
>
> Purpose:
> Supporting DU victims and advancing the anti-DU movement in
> solidarity with
> those who are suffering are critical for our campaign. We will have
> reports
> from NGOs that have been working to provide medical support to
> Iraqi people
> (medicine and medical equipment, training courses for medical
> doctors and
> paramedical staff, etc.), and discuss further steps we can take to
> support
> DU victims in affected countries. We will discuss ICBUW support for
> the
> epidemiological study initiated by the Iraqi doctors in Basra in
> cooperation
> with IPPNW-Germany, and support for the "The Iraqi Children's Tooth
> Project", launched as a joint project of the doctors from the US,
> UK and
> Iraq. We will also discuss ways of supporting veterans who have been
> demanding medical care and compensation from their governments.
>
> Facilitators: Maki Sato, Gretel Munroe
> Presenters: Jawad Al-Ali, Thomas Fasy, Toshi Inoshita & Maki Sato
> (JIM-NET),
> Nahoko Takato (Iraq Hope Net)
>
> 18:30~ Get-Together: Exchange between ICBUW members and Japanese
> groups
> (at "Roan")
>
> August 6: the 4th Day
> [7:30~ 8:30- Hiroshima Peace Memorial Ceremony]
>
> 13:30~ 15:30 Closing Session
> [Memorial Hall, Hiroshima Peace Memorial Museum]
> Adoption of ICBUW Hiroshima Appeal
>
> Participants:
> ·Nassrine Azimi, Director, Hiroshima Office for Asia Pacific of
> UNITAR (UN Istitute for Training and Research)
> ·Shuntaro Hida (doctor, co-author of "Fear of Internal Radiation"
> ), "Peace Boat" and others
>
> 19:00~
> Lantern Floating at the River (Available for anybody)
>
> 20:00~
> Farewell Party (at "Yohshoku Kobo," Wel City Hiroshima)
>


=== 2 ===
http://www.lernesto.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=9906

Il silenzio sui morti per bombe all'Uranio

di Massimo Finis su "Il Gazzettino"

su stessa fonte del 07/04/2006

Centocinquantotto militari italiani che hanno operato in Bosnia e in
Kosovo si sono ammalati di tumore (alla tiroide, ai testicoli, linfoma
di Hogkin) e di questi ventotto sono morti. È quanto risulta dalla
relazione annuale che il ministero della Difesa trasmette al Parlamento.
È la cosiddetta «sindrome dei Balcani» che va attribuita all'uso a
tappeto che gli americani hanno fatto, in quelle zone, del «depleted
uranium», vale a dire dell'«uranio impoverito» (secondo la stessa
ammissione del Pentagono 11 mila proiettili di questo tipo, che hanno la
capacità di forare come burro i blindati, sono stati usati in Bosnia e
in Kosovo). Dalla «sindrome dei Balcani» sono stati colpiti ovviamente,
oltre che i mil itari italiani, anche quelli di altri contingenti,
soprattutto americani che erano presenti sul terreno con forze massicce.
Il Pentagono ha sempre negato che i tumori da cui sono stati colpiti i
militari che hanno operato nei Balcani dipendono da contatti diretti con
l'«uranio impoverito») ma li ha attribuiti al «battle fatigue», allo
stress da battaglia, fatto di essere in un ambiente estraneo e ostil e.
Spiegazione risibil e perché nelle guerre dove l'uso dell'uranio
impoverito non era ancora conosciuto, come quella del Vietnam, i soldati
venivano colpiti da malattie nervose, depressione e nevrosi, ma non da
tumori. Questa versione del Pentagono era stata avallata anche, in un
primo tempo, dalla Commissione d'inchiesta istituita dal nostro
ministero della Difesa (che vi era stata o costretto dalle richieste di
risarcimento avanzate dai mil itari ammalati o se deceduti, dai loro
famigliari), presieduta dal professor Mandelli che arrivò a concludere
che il numero dei casi di tumore fra questi mil itari rientrava nella
media nazionale. Tesi ancora più risibile e, se posso dirlo, vergognosa,
perché la media nazionale riguarda l'intera popolazione, e quindi anche
gli uomini maturi e gli anziani fra cui il tumore miete il maggior
numero di vittime, non ragazzi ventenni e trentenni, nel pieno della
loro giovinezza, forti e sani per definizione, sottoposti
preventivamente a medici. Tanto che una successiva commissione
d'inchiesta, presieduta da Falco Accame, di fronte all'impressionante
allungarsi della lista dei decessi, ha dovuto fare qualche ammissione,
sia pur con la formula tartufesca, che avrebbe fatto arrossire Ponzio
Pilato, che «non si può affermare con certezza assoluta che i tumori di
cui si sono ammalati i soldati siano dovuti a contatti diretti con
l'uranio impoverito, ma non lo si può neanche escludere». Che l'uranio
impoverito sia all'origine di queste patologie è invece certo, perché
tali patologie si sono manifestate solo quando sono stati usati questi
proiettil i, come nella prima guerra del Golfo. Nel 1990 o nel
cosiddetto intervento di «peace keeping» in Somalia. Nel 1993, e non in
altre occasioni in cui pur i mil itari erano sottoposti allo stress del
«battle fatigue» (come risulta da studi degli americani che, per primi,
si sono occupati di questa faccenda. Ma la questione che pongo qui è
anche, se non soprattutto, un'altra. Se nelle zone contaminate
dall'uranio impoverito si sono ammalati tanti militari, che pur usavano
tutta una serie di precauzioni per non venire a contatto diretto con
l'uranio impoverito e che si sono fermati pochi mesi nelle zone
contaminate, quante sono le vittime di tumori, in Bosnia e in Kosovo,
fra i civil i che di nulla erano stati avvertiti - in particolare fra i
bambini che sono soliti toccar tutto - e che in quelle aree ci vivono
stabilmente? E quante sono le vittime civil i in Afghanistan che gli
americani hanno letteralmente spianato a suon di bombe, disseminando

il terreno non di undicimil a proiettili all'uranio impoverito, ma di

tonnellate e tonnellate di questo micidiale materiale? Che è un'arma
chimica e, come tale, vietata dalla Convenzione di Ginevra. Ecco un bel
quesito per il Tribunale internazionale dell'Aja che giudica sui
«crimini di guerra», ora che Slobodan Milosevic, che armi chimiche non
le ha mai usate, si è sottratto, morendo al momento opportuno, al suo
giudizio, Ma, naturalmente, è un «wishfull thinking». I tribunali dei
vincitori non giudicheranno se stessi.



=== 3 ===

SINDROME DI QUIRRA: altri due militari malati dopo aver prestato
servizio di leva nel poligono della morte e a La Maddalena.

Da fonte autorevole abbiamo conferma di due nuovi casi, segnalati da
tempo a Gettiamo le Basi, di militari di leva arruolati in Marina
colpiti da leucemia dopo aver prestato servizio nel Poligono
Interforze Salto di Quirra e a La Maddalena.
I due ragazzi, E. P. e S. L., sono in cura e sono sardi. Nel rispetto
della loro scelta del silenzio e dell’anonimato, si evita di fornire
dati che possano identificarli.
Inquieta constatare che nel luglio 2003 la stessa patologia ha ucciso
M. M., anche lui sardo, anche lui arruolato in Marina, in servizio
nel poligono della morte nello stesso arco di tempo: maggio/novembre
1999. Strane "coincidenze" che richiamano quelle analoghe
verificatesi nel poligono di Capo Frasca: Maurizio Serra e Gianni
Faedda colpiti entrambi da tumore cerebrale dopo aver prestato
servizio di leva quasi nello stesso periodo.
I dati raccolti da Gettiamo le Basi, approssimativi per forte
difetto, sui militari in servizio nel poligono Salto di Quirra
colpiti da tumori emolinfatici salgono a quota 15. Quindici militari,
in prevalenza ragazzi in servizio di leva, colpiti dalle stesse
patologie correlate alle radiazioni ionizzanti ed eletromagnetiche
che falcidiano i militari inviati nei teatri di guerra e le
popolazioni aggredite. Le stesse patologie che stanno sterminando gli
abitanti della piccola frazione di Quirra: 150 abitanti, 20 persone
colpite da tumori al sistema emolinfatico. I dati della strage in
corso sono noti dal 2001. La risposta finora è stata un susseguirsi
di “indagini” compiacenti da due soldi finalizzate a NON TROVARE e
acquietare l’opinione pubblica, “indagini” che hanno individuato
fantasiosi agenti patogeni e indicato cervellotiche piste di
ulteriori ricerche infinite per sviare i sospetti/certezze dalla
struttura militare, l’unica fonte di radiazioni ionizzanti ed
elettromagnetiche presente nel territorio.
Si ribadisce l’esigenza indilazionabile di una immediata sospensione
di tutte le attività dei poligoni, almeno fino quando non siano stati
individuati ed eliminati gli agenti killer. Lo impone il buon senso e
lo impone la normativa internazionale che obbliga gli Stati
all'osservanza del principio di precauzione (Protocollo di Rio).
E' improcrastinabile un'indagine seria e accurata, un'indagine
controllata dal basso, un'attenta verifica del disastro sanitario e
ambientale come preliminare ad un'azione di radicale bonifica.
Conosciamo bene la portata della richiesta. Fonti autorevoli e non
sospette forniscono cifre precise e stime complessive: il costo di
un'indagine adeguata, limitata alla sola zona a terra del poligono
Quirra-Perdasdefogu, è paragonabile a quello di due manovre
finanziarie. Per i costi successivi della bonifica si hanno le
valutazioni del CNR riferite alla zona a mare prossima alla costa del
poligono di Capo Teulada: "costi astronomici".
Il governo italiano può reperire i fondi necessari abbandonando le
costose e immorali "missioni" di guerre coloniali in corso, può e
deve investire subito le risorse adeguate per porre fine allo scempio
della nostra terra e delle nostre vite.

Comitato sardo Gettiamo le Basi
27 maggio 2006.

=== 4 ===
>>>> Date: Tue, 27 Jun 2006 13:55:49 +0200 (CEST)
>>>> From: fr_abbe <fr_abbe @ yahoo.it>
>>>> Subject: [debate] URANIO IMPOVERITO IN INDIA: SI STA SPARGENDO
>>>> NEL MONDO
>>>>
>> URANIO IMPOVERITO IN INDIA: SI STA SPARGENDO NEL MONDO
>> DI KARL W B SCHWARZ
>>
>> Quello che segue mi è stato mandato da un membro della
>> mailing list, e l’autore dell’articolo qui sotto mi (e
>> vi) ha autorizzato a diffonderlo in lungo e in largo.
>> In India stanno cercando di documentare l’estensione
>> dell’inquinamento da uranio impoverito (UI) che
>> proveniva dall’Afghanistan e che si è riversato sul
>> popolo indiano. Stanno seguendo lo stesso percorso che
>> seguiamo noi qui negli Stati Uniti, innanzitutto per
>> dimostrarlo, e poi per riuscire ad interromperlo e
>> ottenere cure mediche per gli abbandonati e gli
>> emarginati.
>>
>> Questo recente Accordo Urgente tra Bush e l’India
>> potrebbe essere una mossa preventiva per interrompere
>> gli sforzi in India che vertono a dimostrare che
>> l’urano impoverito (UI) ha colpito anche questo paese.
>>
>> [Cfr. India and U.S.A. work toward nuclear fuel agreement
>> http://en.wikinews.org/wiki/
>> India_and_U.S.A._work_toward_nuclear_fuel_agreement
>> , ndt.]
>>
>> Stiamo ancora aspettando di vedere se qualcuno dei
>> paesi in Europa si rende conto del fatto che sono
>> stati “bersagliati” anche loro con l’UI, dal momento
>> che l’UI trovato ad Aldermaston deve essere passato
>> attraverso di loro per essere arrivato nel Regno
>> Unito.
>> [Cfr. DAI CAMPI DI BATTAGLIA IN MEDIO ORIENTE: TROVATE
>> TRACCE DI URANIO IMPOVERITO NELL’ATMOSFERA IN
>> INGHILTERRA
>> http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?
>> name=News&file=article&sid=1888
>> , ndt.]
>>
>> Questo è l’articolo dall’India e alla fine aggiungerò
>> commenti e ulteriori informazioni. È interessante
>> vedere in che modo persone di altri paesi vedono gli
>> Stati Uniti e l’uso cabalistico di Bush-Cheney delle
>> armi all’UI.
>>
>> Inizio dell’articolo:
>>
>> CI UCCIDONO PER SPORT
>>
>> DI ARUN SHRIVASTAVA CMC
>>
>> L’uranio impoverito è un giocattolo mortale nelle mani
>> delle discendenze reggenti. Una particella di UI
>> ingerita o inalata può causare uno o più delle oltre
>> 90 patologie seriamente debilitanti, fatali o
>> termporaneamente non fatali. [1] [vedi la lista di 91
>> patologie, Annesso 1] L’emivita dell’UI è di 4,5
>> miliardi di anni, e può distruggere gli esseri viventi
>> e l’ambiente; fatto ancora più importante, può
>> distruggere vite perfettamente sane. [2]
>>
>> L’uranio impoverito è stato usato almeno nelle ultime
>> quattro guerre da parte degli Stati Uniti e dei loro
>> alleati: nella prima guerra del Golfo, in Bosnia e in
>> Kosovo nei Balcani, in Afghanistan e nella seconda
>> guerra del Golfo. Le ultime due di queste quattro
>> guerre, tutte illegali, sono avvenute nel 2001
>> (Afghanistan) e nel 2003 (Iraq). Gli effetti della
>> contaminazione si manifestano nel giro di qualche ora
>> fino a cinque anni dopo , .
>>
>> Le prove indicano chiaramente che l’uranio impoverito
>> è trasportato dal vento in tutto il mondo. [3] I suoi
>> effetti sulla salute stanno affiorando in paesi
>> lontani. Prima ad essere colpiti erano i veterani del
>> golfo e i civili locali; ora, fra tutti i posti, pure
>> gli Stati Uniti stanno mostrando un aumento di sei
>> volte superiore anche solo nei casi di cancro al
>> polmone. [4]
>>
>> La proporzione che sta emergendo
>>
>> La popolazione degli USA era di 298.298.906 il 14
>> marzo 2006, praticamente 298 milioni. [5] I 172.000
>> casi di cancro al polmone registrati a gennaio e
>> febbraio del 2006 equivalgono a 34 casi su 10.000
>> persone uomini, donne e bambini rispetto alla
>> tendenza normale precedente di 5,8 casi all’anno ogni
>> 10.000 persone, il che implica che in breve tempo si
>> sono aggiunti 28,2 casi registrati ogni 10.000
>> persone. Sicuramente non può essere ricollegato ad un
>> numero maggiore di statunitensi che fumano sigarette e
>> sicuramente non è dovuto a “altri fattori
>> inspiegabili” quali mutamenti nello stile di vita, che
>> cambiano nel giro di decenni, non in qualche anno. Il
>> motivo più plausibile è che l’aria che respiriamo sia
>> contaminata con uranio impoverito e che in tutto il
>> mondo stia uccidendo persone sane.
>>
>> Se nella popolazione degli Stati Uniti d’America si
>> riscontra un aumento tanto esplosivo di cancro al
>> polmone, che cosa implica questo per il resto del
>> mondo? La popolazione mondiale quello stesso giorno
>> era di 6.503.376.192. Assumendo la stessa proporzione
>> degli Stati Uniti, cioè 28,2 casi aggiuntivi ogni
>> 10.000 persone, il mondo vedrà, o sta già affrontando
>> 18,34 milioni di casi di cancro incurabile all’anno, o
>> 1,52 casi al mese. Lo sa?
>>
>> Tabacco e Cancro al Polmone
>>
>> “Nel 20esimo secolo, nel mondo circa 100 milioni di
>> persone sono morte per malattie associate all’uso di
>> tabacco (cancro, malattia polmonare cronica, malattie
>> cardiovascolari e ictus)”, secondo un resoconto
>> dell’OMS. [6] Questo significa circa un milione di
>> morti all’anno, anche se è comprensibile che ci
>> fossero meno casi nel 20esimo secolo rispetto a dopo,
>> quando la cifra ha raggiunto quasi 1,5 milioni. Nel
>> 2001 ci sono stati 1,5 milioni di morti per cancro al
>> polmone nel mondo, o 125.000 al mese. [7]
>>
>> Ora, se i dati statunitensi parlano di 172.000 nuovi
>> casi nel gennaio - febbraio 2006, una media di 86.000
>> casi al mese, deve essere successo qualcosa di
>> terribile. I cancri indotti da radiazione nucleare
>> sono peculiari: con delle strutture adeguate ed un
>> protocollo di esame corretto, gli assassini non
>> possono nascondersi. Con cautela tutte le 91 malattie
>> indotte dalla radiazione identificate da Leuren,
>> possono essere ricondotte all’avvelenamento da
>> radiazione impoverita.
>>
>> La cartina parla da sola
>>
>> La contaminazione peggiore avviene chiaramente intorno
>> al teatro di guerra, ma la zona all’interno del raggio
>> di 1000 miglia potrebbe trovarsi di fronte ad una
>> grave contaminazione da uranio impoverito. [1]
>>
>> Un raggio di 1000 miglia significa un’area totale di
>> 3,14 milioni di miglia quadrate. I due cerchi nella
>> cartina rappresentano un’area di 6,28 miglia quadrate
>> e, escluso diciamo un 20% dell’area sovrapposta, la
>> zona netta contaminata è di oltre 5 milioni di miglia
>> quadrate. L’area totale terrestre delle zone emerse è
>> di circa 57,3 milioni di miglia quadrate, il che
>> significa che circa l’8% delle zone emerse totali
>> della terra in questo momento è gravemente
>> contaminata. E non sto prendendo in considerazione i
>> teatri di guerra di Bosnia e Kosovo, che hanno
>> gravemente colpito i Balcani e le truppe della NATO.
>> [8]
>>
>> (Il mio commento: mi chiedo se gli israeliani si
>> rendono conto che la politica desiderata dal loro
>> governo, e cioè che gli Stati Uniti attacchino i paesi
>> arabi, ha inquinato anche la loro nazione con l’UI? E
>> poi si può disegnare lo stesso tipo di cerchi intorno
>> alle zone bersaglio statunitensi, alle zone per le
>> esercitazioni e alle basi militari nelle quali i
>> cittadini statunitensi sono stati esposti. Inoltre, il
>> vento che ha soffiato dall’Iraq al Regno Unito ha
>> portato la contaminazione da UI su gran parte
>> dell’Europa, ndr. -KS)
>>
>> Facendo riferimento alla cartina, e posizionando la
>> capitale dell’Afghanistan, Kabul al centro, la zona
>> colpita dall’uranio impoverito comprende il Pakistan,
>> l’intero nordovest dell’India, alcune parti del Nepal,
>> della Cina, regioni principali delle Repubbliche
>> dell’Asia Centrale, l’Iran, e i paesi del Golfo,
>> compresi Dubai e Abu Dhabi, due importanti centri
>> finanziari e commerciali. Se consideriamo come centro
>> Baghdad, le regioni colpite comprendono l’intera Asia
>> Occidentale, parti dell’Egitto, parti della Grecia,
>> Cipro, le regioni intorno al Mar Caspio e le isole nel
>> Mediterraneo orientale.
>>
>> Va notato che l’Iran ed alcuni stati litorali del Mar
>> Caspio sono stati colpiti due volte (vedi l’area
>> sovrapposta dei due cerchi) nel giro di due anni: nel
>> 2001 e ancora nel 2003. Quindi gli effetti peggiori
>> ricadrebbero sull’Iran, qualche paese del Golfo e
>> qualche stato dell’Asia Centrale.
>>
>> Popolazione colpita
>>
>> La popolazione totale stimata all’interno dei due
>> cerchi era di circa 857 milioni (Cfr. tavola) nel
>> luglio 2005. Se negli Stati Uniti c’è stato un
>> importante aumento di sei volte superiore alla normale
>> incidenza del solo cancro al polmone, quale sarà il
>> destino di questi oltre 857 milioni di persone nelle
>> zone centrali? Washington dista esattamente 6193,94
>> miglia dalla radioattiva Baghdad; e anche Kabul,
>> altamente radioattiva è solo poco più distante, circa
>> 6922,93 miglia. [9]
>>
>> Le capitali di 19 paesi si trovano all’interno del
>> raggio di 1000 miglia e includono Nuova Delhi (621
>> miglia), Islamabad (232), Bishkek (651), Beirut (515),
>> Cairo (806), Ankara (785), Gerusalemme (546), Damasco
>> (468), Quwait City (347), Nikosia (643), Teheran
>> (429), Abu Dabi (856), Aman (503), Riyadh (615),
>> Ashqabat (645) eccetera. E gli statunitensi stanno
>> ammalandosi di cancro al polmone a migliaia?
>>
>> Paesi come India, Pakistan, Nepal, Afghanistan, Iraq,
>> e alcuni stati dell’Asia Centrale non hanno neanche
>> strutture adeguate e affidabili per la diagnosi del
>> cancro, per capire se la malattia è dovuta all’uranio
>> impoverito o all’aver maneggiato senza precauzioni
>> pesticidi tossici nelle aziende agricole.
>>
>> I governi continueranno ad ingannare
>>
>> Ci sono alcuni studi che confermano chiaramente una
>> correlazione tra cancro ed esposizione ad un decotto
>> di pesticidi utilizzati sui terreni agricoli in India
>> e in alcune di queste regioni (specialmente nel
>> Punjab) l’incidenza del cancro (del sangue, del
>> sistema linfatico, dell’esofago, osseo, del collo
>> dell’utero ecc.) varia dalle 5,12 alle 10,3 persone
>> ogni 10.000. Negli stessi Stati Uniti, l’analisi
>> svolta dal Centre for Disease Control and Prevention
>> (CDC) [Centro per il controllo e la prevenzione della
>> malattia], dei dati sui residui dei pesticidi condotta
>> su 9282 persone su tutto il territorio nazionale, ha
>> rivelato che fra coloro ai quali sono stati analizzati
>> campioni di sangue e di urine, il 100% presentava
>> residui di pesticidi. [10] Adesso questo è un fenomeno
>> globale ed ha causato senza dubbio gravi problemi di
>> salute (disturbi immunitari, nascita di bambini
>> sottopeso, e molte altre malattie degenerative). Ma
>> manca un impulso.
>>
>> “Ci possiamo aspettare di vedere cancri multipli in
>> un’unica persona. Questi cancri multipli non correlati
>> fra loro presenti nello stesso individuo sono stati
>> riportati in Yugoslavia e in Iraq in famiglie che non
>> avevano mai avuto una storia di cancro. Non si è mai
>> verificato nei precedenti studi sul cancro”, “un nuovo
>> fenomeno”, dice Leuren Moret. Ma la debolezza nella
>> gestione dei dati, nelle tecniche investigative e
>> nella formazione di personale medico e paramedico
>> verrà impugnata dai governi nei paesi colpiti,
>> corrotti dall’amministrazione USA e dagli interessi
>> delle corporation e cullati dalla ninnananna dei media
>> mainstream, per convincere la popolazione che
>> l’avvelenamento da UI è uno dei tanti rischi
>> ambientali benigni con i quali dobbiamo vivere, come è
>> stato fatto da analisti con “materia grigia
>> impoverita” in quattro studi appoggiati (direttamente
>> o indirettamente) dal governo USA. [11, 12, 13, 14]
>>
>> Conseguenze a lungo termine
>>
>> Ancora vivo nella nostra memoria è l’esempio di
>> Chernobyl. Gli scienziati dicono che Chernobyl non è
>> stata un’esplosione nucleare; è stato solo un alto,
>> caldissimo fuoco nel combustibile nucleare. Comunque
>> il fallout radioattivo di Chernobyl ha contaminato per
>> molto tempo terreni e bestiame in tutta Europa e in
>> Scandinavia, e la radiazione si può ancora tracciare
>> nella terra e in alcuni esseri viventi. Le regioni
>> intorno a Chernobyl dovrebbero rimanere inabitate per
>> un tempo stimato che va dai tre ai seicento anni! [15]
>> L’uranio impoverito è orribile; caratteristica comune
>> ai maniaci omicidi che controllano l’amministrazione
>> USA.
>>
>> Ora, proiettiamo questo fatto scientifico su un solo
>> paese, l’India. È stata colpita l’intera regione
>> nordoccidentale, compreso l’Himalaya. Tutti i fiumi
>> perenni che scorrono dall’Himalaya nelle pianure del
>> Gange (il Gange e lo Yamuna con centinaia di
>> affluenti) e nel Pakistan (i cinque fiumi: Indus,
>> Satluj, Jhelum, Ravi e Chenab), contamineranno la più
>> vasta e antica zona agricola alimentare del mondo.
>> Questa regione ha un’alta popolazione di bestiame che
>> contribuisce al fabbisogno agricolo, di combustibile e
>> di cibo e di India e Pakistan che a causa della
>> contaminazione moriranno o dovranno essere distrutti.
>>
>> La regione nordoccidentale è anche la regione che
>> economicamente sta crescendo più velocemente, e si
>> prevede che raggiunga l’Europa nel 2020. La migrazione
>> da regioni orientali con una crescita più lenta ha
>> gonfiato la popolazione transitoria nell’India
>> occidentale, e stiamo parlando di migrazione
>> stagionale di milioni di lavoratori in soprappiù senza
>> azienda agricola/terra, quasi 5 milioni vivono nella
>> sola Delhi cercando in qualche modo di sopravvivere.
>> Povere, fisicamente deboli a causa di un’alimentazione
>> inadeguata, senza accesso ad appropriate strutture
>> mediche, queste persone saranno colpite gravemente.
>> Quando contraggono una delle 90 strane malattie
>> indotte dalle radiazioni, non sanno neanche che cosa
>> li ha distrutti, che cosa ha distrutto le loro
>> famiglie, e che cosa a volte li ha uccisi. Sto
>> parlando di numeri nell’ordine dei milioni, ogni mese,
>> nelle regioni identificate.
>>
>> Distruzione delle civiltà più antiche del mondo
>>
>> Tornando alle due regioni come insieme, non bisogna
>> dimenticare che questa zona ha dato al mondo tutte le
>> religioni moderne: induismo, buddismo, giainismo,
>> ebraismo, cristianesimo, islam, Sikhism, the Baha'i
>> faith, e centinaia di fedi. Persone da tutto il mondo
>> confluiscono in queste regioni per portare omaggio ai
>> loro messia e i loro dei, tranne il papa, chiaramente.
>>
>>
>> E nonostante tutte queste strane cose, queste regioni
>> hanno sostenuto la vita, hanno creato ricchezza, e
>> sostenuto gran parte della popolazione finché sono
>> arrivati i coloni europei all’inizio del XVIII secolo
>> che, anno dopo anno, hanno distrutto la sostenibilità
>> di questa regione, saccheggiato il popolo e le sue
>> risorse naturali. E quando il loro impero è caduto,
>> hanno passato il controllo su queste regioni agli USA.
>> E cos’ha fatto il governo statunitense? Ha distrutto
>> non solo alcune delle maggiori civiltà che il mondo
>> abbia mai conosciuto, ma stanno distruggendo il loro
>> popolo.
>>
>> La dottoressa Rosalie Bertell dice, “I veterani e i
>> civili (in queste guerre) SONO STATI esposti all’UI; e
>> questo UI inalato rappresenta un rischio gravemente
>> aumentato di danno al sistema immunitario e di cancri
>> letali”. “Quelli immediatamente sottovento muoiono (o
>> moriranno) velocemente, nel giro di ore o giorni.
>> Quelli più lontani ci metteranno di più” [15] Il resto
>> del mondo potrà soffrire di una morte prematura con
>> dolori inimmaginabili.
>>
>> Cosa possono fare le persone?
>>
>> Non c’è tempo per stringere le mani di qualcuno. Le
>> persone di questo villaggio globale devono unire le
>> forze in una non-cooperazione pacifica e non violenta
>> coi governi che mentono e uccidono. Formiamo tutti dei
>> piccoli comitati locali e chiediamo ai nostri governi
>> di liberarsi dell’UI. Mobilitazioni per aiutare i
>> veterani e i civili che stanno soffrendo senza
>> differenze di razza, classe sociale, credo o
>> religione. Diciamo a qualsiasi persona in qualche modo
>> connessa col governo, alla società civile, alla
>> polizia e ai membri delle forze armate che ci sono
>> dentro tutti fino al collo. E per finire informatevi,
>> educate la vostra famiglia e il vicinato; leggete le
>> centinaia di documenti autorevoli scritti dagli
>> scienziati. C’è motivo di aver paura se siamo tutti
>> condannati a morte per un crimine che nessuno di noi
>> ha commesso? Se continuiamo a cooperare con questi
>> maniaci omicidi, questo li renderà più arroganti. Il
>> potere è nelle vostre mani.
>>
>> Arun Shrivastava è consulente aziendale di fama
>> riconosciuta. Si può contattare all’indirizzo:
>> arun1951@...
>>
>> Referenze [articolo continua sotto!!!]
>>
>> [1] Depleted Uranium: The Trojan Horse of Nuclear War,
>> LEUREN MORET / World Affairs The Journal of
>> International Issues; 1July, 2004.
>> http://www.mindfully.org/Nucs/2004/DU-Trojan-Horse1jul04.htm
>>
>> [2] "Blowing in the wind", produced by xxxx, a must
>> see documentary
>> [3] Documenti della Dr. Rosali Bertell: (i) Depleted
>> Uranium as a Weapon of War, August 1999 and (ii)
>> Update on Depleted Uranium and Gulf War Syndrome,
>> Parts 1 to 3; Human Studies; 1 January 2005
>> [4] "This is not just a little spike on the charts and
>> much worse is coming," says Karl WB Schwarz,
>> www.rense.com/general69soar.htm
>> [5] http://www.census.gov/main/www/popclock.html
>> [6]
>> http://www.who.int/mediacentre/news/releases/2003/pr27/en/
>>
>> [7] Khuri FR, Herbst RS, Fossella FV; Emerging therapy
>> in non-small call lung cancer; Ann Oncol; 12:739-44;
>> 2001.
>> [8] (i) "Military Toxics Project: Information Sheet
>> June 2003; (ii) Heads roll at Veterans Administration:
>> Mushrooming depleted uranium (DU) scandal blamed"; Bob
>> Nichols; Project Censored Award Winner;
>> www.sfbayview.com/012605/headsroll012605.shtml
>> (iii) Cfr. anche "It Turns out Depleted Uranium Is Bad
>> for NATO Troops in Kosovo; [What About Everyone
>> Else?]"; di Felicity Arbuthnot; 26 October, 2000.
>> [9] http://www.wcrl.ars.usda.gov/cec/java/capitals.htm
>>
>> [10] Analisi di residui di pesticidi nei campioni di
>> sangue dai villaggi nel Punjab; CSE/PML/PR-21/2005;
>> condotta dal Centre for Science and Environment in
>> collaborazione con il Pollution Monitoring Laboratory,
>> New Delhi; 2005. Questo documento si riferisce al
>> rapporto CDC.
>> I seguenti 4 articoli dal nr 11 al nr 14, perlomeno
>> sottovalutano i problemi dell’UI o peggio sono
>> fuorvianti. Quindi siete avvertiti.
>> [11] Toxicological Profile for Uranium. Washington,
>> DC: ATSDR, US Public Health Service, US Department of
>> Health & Human Services, September 1999.
>> [12] Harley N, Foulkes E., Hilbourne L, Anthony R,
>> Hudson A., A Review of the Scientific Literature As It
>> Pertains to Gulf War Illnesses, Volume 7: Depleted
>> Uranium, RAND Corporation, National Defense Research
>> Institute, Santa Monica, CA, 1999.
>> [13] Institute of Medicine, National Academy of
>> Science. Committee on Health Effects Associated with
>> Exposures During the Gulf War, Gulf War and Health,
>> Volume 1. Depleted Uranium, Sarin, Pyridostigmine
>> Bromide, Vaccines, 2000.
>> [14] Office Of The Special Assistant To The Deputy
>> Secretary Of Defense For Gulf War Illnesses.
>> Environmental Exposure Report: Depleted Uranium,
>> December 13, 2000.
>> [15] Nuclear Bunker Buster Bombs against Iran: This
>> Way Lies Madness; Stephen M. Osborn, 14 March,
>> GlobalResearch.ca
>> http://www.globalresearch.ca/index.php?
>> context=viewArticle&code=OSB20060314&articleId=2093
>>
>>
>> Annesso 1
>>
>> Patologie generali conosciute causate
>> dall’interiorizzazione di particelle di uranio
>> impoverito; lista stilata da Leuren Moret in seguito
>> aD interviste con i veterani della Guerra del Golfo e
>> le loro famiglie (lista parziale)
>>
>> 1. parti anormali e difetti alla nascita
>> 2. metabolismo anormale del seme: contiene amine e
>> ammonium alkaline;
>> Sintomi acuti autoimmunitari (scompenso polmonare,
>> epatico, renale); leucemia mileoide acuta (letale nel
>> giro di giorni o settimane)
>> 3. depressione acuta del sistema immunitario
>> 4. scompenso respiratorio acuto
>> 5. asma
>> 6. deficienze autoimmunitarie
>> 7. Sindrome dei Balcani sangue nelle feci e nelle
>> urine
>> 8. perdita del controllo delle funzioni corporee
>> 9. cancro osseo
>> 10. danno cerebrale
>> 11. tumori cerebrali
>> 12. Sindrome del seme urente
>> 13. sensazioni ustionanti
>> 14. perdita di calico nel corpo
>> 14. segni o sintomi cardiovascolari
>> 15. sensibilità chimiche
>> 16. Sindrome da Affaticamento Cronico
>> 17. disturbi cronici renali ed epatici
>> 18. leucemia mileoide cronica
>> 19. infezioni respiratorie croniche
>> 20. cancro del colon
>> 21. confusione
>> 22. diarrea
>> 23. problemi di digestione
>> 24. vertigini
>> 25. Sindrome di Epstein Barr
>> 26. incremento dei fluidi
>> 27. fibromialgia
>> 28. segni/sintomi gastrointestinali
>> 29. affaticamento generale
>> 30. alterazioni genetiche
>> 31. carcinoma ghiandolare
>> 32. Sindrome della Guerra del Golfo
>> 33. cefalea (grave)
>> 34. patologie/attacchi cardiaci
>> 35. pressione sanguigna alta
>> 36. minzione molto frequente
>> 37. linfoma di Hodgkin
>> 38. deficienza immunitaria
>> 39. infezioni
>> 40. insomnia
>> 41. movimenti involontari
>> 42. dolori alle articolazioni/muscoli/gambe
>> 43. insufficienza/danno renale
>> 44. leucemia
>> 45. carcinoma del fegato
>> 46. perdita di sensibilità alle dita
>> 47. Morbo di Lou Gehrig ALS
>> 48. bassa saturazione dell’ossigeno nel sangue (HbO2
>> bassa)
>> 49. basso volume polomonare
>> 50. danno polmonare
>> 51. cancro al polmone
>> 52. cancro linfatico
>> 53. linfoma
>> 54. melanoma
>> 55. perdita della memoria
>> 56. gusto/sapore metallico
>> 57. agenti fermentanti nel microplasma/infezioni
>> sconosciute
>> 58. violenti sbalzi dell’uomore
>> 59. omicidio/suicidio
>> 60. cancri multipli
>> 61. mieloma multiplo
>> 62. mieloma
>> 63. dolore muscolare
>> 64. danno nervoso
>> 65. malattia degenerativa neuromuscolare
>> 66. linfoma non-Hodgkin
>> 67. altri tumori maligni
>> 68. carcinoma del pancreas
>> 69. morbo di Parkinsons
>> 70. grande e piccolo male
>> 71. rash cutanei
>> 72. disfunzione reattiva delle vie aeree
>> 73. QI ridotto
>> 74. disturbi respiratori
>> 75. fiato corto
>> 76. patologia del seno frontale
>> 77. cancro della pelle
>> 78. danno della pelle: ghiandole sudoripare che
>> contengono particelle di UI
>> 79. infezioni della pelle
>> 80. macchie cutanee
>> 81. perdita dell’olfatto
>> 82. disturbi del sonno
>> 83. irrigidimento delle dita
>> 84. sgretolamento dei denti
>> 85. cancro della tiroide
>> 86. malattia tiroidea
>> 87. incapacità di camminare
>> 88. febbri insolite/sudori notturni
>> 89. insolita perdita di capelli
>> 90. problemi della vista
>> 91. perdita di peso
>> (Fine dell’articolo)
>>
>> La nostra affiliata per la disinfestazione da UI di
>> recente ha analizzato alcune persone in Bahrain e in
>> effetti sono state esposte all’UI. Non sono stati in
>> grado di costituire un gruppo abbastanza ampio per
>> ottenere una proiezione della percentuale della
>> popolazione del Bahrain che è positiva all’UI, ma sarà
>> comunque abbastanza alta. Inoltre è un’esposizione
>> all’UI che non sarebbe dovuta mai avvenire. Il Bahrain
>> rientra nella cartina sopra, e nella tabella si può
>> vedere quante persone sono potenzialmente affette
>> anche solo in quell’unico paese.
>>
>> Nel campione di popolazione analizzato, circa l’80% è
>> risultato positivo all’UI.
>>
>> Le implicazioni sono molto superiori però, se si
>> considera l’Aldermaston Report (cfr. TROVATE TRACCE DI
>> URANIO IMPOVERITO NELL’ATMOSFERA IN INGHILTERRA
>> http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?
>> name=News&file=article&sid=1888
>> , ndt.) che ha individuato tracce di UI addirittura
>> nel Regno Unito dopo i bombardamenti in Afghanistan
>> nel 2001 e in Iraq nel 2003. La questione del Desert
>> Storm non è mai finita perché durante i 12 anni di
>> sanzioni e di No-Fly Zone, sia l’amministrazione
>> Clinton Gore che quella Bush Cheney hanno continuato a
>> bombardare con armi all’UI, addirittura colpendo
>> obiettivi non militari, come centrali per il
>> trattamento dell’acqua, discariche, ecc. per
>> “bombardare l’Iraq e farlo tornare all’età della
>> pietra”, per citare il sionista neocon Edward Luttwak.
>>
>> La lista sopra di effetti negativi sulla salute a
>> causa dell’esposizione all’UI può essere riprodotta
>> praticamente dovunque negli Stati Uniti, intervistando
>> veterani di qualsiasi gruppo dell’esercito o della
>> marina statunitensi, e facendo le appropriate analisi
>> mediche. Questi sono gli stessi tipi di test che la
>> Veteran Administration (VA) non vuole eseguire, non
>> informando accuratamente il paziente veterano sulle
>> sue reali condizioni di salute. Perché? Perché
>> diventerebbe una prova schiacciante contro il governo
>> degli Stati Uniti.
>>
>> Se il governo USA lo ammettesse e cominciasse a
>> fornire le cure adeguate ammetterebbe di aver commesso
>> crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
>>
>> Un singolo atomo di UI può sconvolgere la salute di un
>> corpo umano ed è ancora peggio se questa persona è
>> stata esposta in particolare allo Stronzio 90, U-236,
>> Plutonio 239 o Nettunio 239 che decade in Plutonio.
>> Sono tutte particelle create dall’uomo e vengono
>> prodotte solo attraverso di reazioni nucleari
>> all’interno di centrali nucleari. Ognuno di questi
>> isotopi è conosciuto per essere estremamente mortale e
>> dannoso per la salute di chiunque vi entri in
>> contatto.
>>
>> Esperti medici e scientifici sanno da anni che il
>> radon è pericoloso per la salute, si concentra nelle
>> fondamenta degli edifici e causa cancro del polmone e
>> altri tipi di tumori maligni. Il governo USA però non
>> dice nemmeno che il radon non sia dannoso.
>>
>> Ma allora cos’è il radon?
>>
>> http://www.epa.gov/RadonPubs/physic.html
>>
>> 2. Cos’è il radon?
>>
>> Il radon-222 è un gas radioattivo rilasciato durante
>> il decadimento naturale di torio e uranio, che sono
>> elementi comuni e naturali che si trovano in dosi
>> variabili nelle rocce e nel suolo. Inodore, invisibile
>> e insapore, il radon non viene percepito dai sensi
>> umani.
>>
>> Il radon-222 decade in elementi radioattivi, due dei
>> quali (il polonio-218 e il polonio-214) emettono
>> particelle alfa che sono altamente efficaci nel
>> danneggiare i tessuti polmonari. Questi prodotti del
>> decadimento del radon alfa-emettenti sono implicati in
>> una relazione causale con cancri del polmone negli
>> esseri umani.
>>
>> Il radon si crea durante il lento decadimento
>> dell’uranio che si trova normalmente nell’ambiente. È
>> un gas mortale senza odore né colore.
>>
>> http://www.epa.gov/radon/
>>
>> “Sappiamo che il radon è cancerogeno. Questa ricerca
>> conferma che l’inalazione di bassi livelli di radon
>> può portare al cancro del polmone”.
>>
>> Ora, se è mortale come gas in cantina, quanto più
>> pericoloso e mortale sarà, se il decadimento accade
>> nel corpo umano?
>>
>> Come rivelato nella ventunesima edizione di Uranio
>> Impoverito, l’uranio è un metallo nella classe degli
>> actinidi che riesce a legarsi ad altri elementi
>> creando ibridi, fluoridi, cloridi, idruri, ossidi,
>> uranati, una forma solubile in acqua conosciuta come
>> uranile e organometalli. Si sa anche che ha
>> un’affinità per i fosfati e nel corpo umano può
>> emettere particelle alfa che possono rompere entrambe
>> le catene del DNA perché va per cosí dire "a colpo
>> sicuro" all’interno del corpo umano.
>>
>> Sono rimasto sbalordito ed infuriato quando a
>> Landstuhl, in Germania, i medici e gli infermieri
>> hanno confermato che stavano trovando dei soldati
>> positivi all’UI e che gli era stato ordinato di non
>> fare nessuna registrazione scritta, di prendere
>> campioni di sangue, di congelarli e che il Pentagono
>> li avrebbe analizzati fra due o tre anni. Questa
>> signori non è altro che negligenza criminale, tanto
>> per chiamarla col suo nome…
>>
>> Bisognerebbe fermarsi a riflettere che i leader del
>> paese della libertà e la casa dei prodi in realtà sono
>> semplicemente un gruppo di codardi e criminali di
>> guerra, che rifiutano di affrontare le conseguenze
>> delle loro stesse azioni.
>>
>> I nostri soldati sono tra le persone nelle condizioni
>> fisicamente migliori di tutto il pianeta quando
>> cominciano il loro servizio, ma tornano a casa malati
>> cronici. Questo è un dato di fatto ed è qualcosa che
>> il governo USA non vuole si sappia. Preferirebbero
>> ignorare il problema, ma diciamo che troppo è troppo
>> nel negare il problema fino alla morte, sia in senso
>> figurato che letterale.
>>
>> Ci stiamo muovendo per usare un arsenale di metodi di
>> disintossicazione, medicina interna e nanotecnologia e
>> una nuova generazione di apparecchi medici per il
>> corpo umano.
>>
>> In un certo modo, sarà un tipo diverso di guerra, ma
>> questa sarà per salvare coloro che sono stati
>> trascurati ed abbandonati dal loro stesso governo.
>>
>> La prossima volta che vedete uno degli idioti di D.C.
>> che sorride di fronte alle telecamere insieme alle
>> truppe, ricordatevi tutti che siete appena venuti a
>> sapere dell’UI. Non sono dei grandi leader; sono
>> persone dure e disumane in tutti i sensi. Sono
>> criminali di guerra colpevoli di genocidio e
>> dovrebbero essere visti e trattati come tali.
>>
>> L’UI, lo stronzio 90, U-236, il plutonio 239 e il
>> nettunio 239 che decade in plutonio causano il genere
>> di anormalità elencate sopra, e alcune altre, che non
>> sono presenti nella lista. Anche il vaccino
>> antiantrace causa un inizio precoce di amiloidosi in
>> percentuali largamente superiori rispetto alla
>> popolazione adulta normale, e questo può causare il
>> melanoma, una forma mortale di cancro.
>>
>> Loro (democratici, repubblicani, industria della
>> difesa) stanno distruggendo le vite e la salute di
>> decine di milioni di persone e quindi non sono in
>> grado di governare questa repubblica. L’unica cosa che
>> si meritano è un tribunale, una giuria e che si faccia
>> giustizia per le loro azioni.
>>
>> Cordiali saluti,
>>
>> Karl
>>
>> Karl W B Schwarz (kwbschwarz2@...)
>> Fonte: http://www.rense.com/
>> Link: http://www.rense.com/general70/deple.htm
>> 20.03.2006
>>
>> Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da
>> OLIMPIA BERTOLDINI
>>
>> VEDI ANCHE:
>> TRAPOCK PEACE CENTER
>> http://www.traprockpeace.org/depleted_uranium.html
>> DEPLETED URANIUM TURNS TO POISON GAS
>> http://www.globalresearch.ca/index.php?
>> context=viewArticle&code=NIC20050529&articleId=82
>>
>> HORROR OF US DEPLETED URANIUM IN IRAQ THREATENS WORLD
>> http://www.rense.com/general64/du.htm
>> DEPLETED URANIUM - A KILLER DISASTER
>> http://rense.com/general33/depl.htm

Fonte: Scienzaepace mailing list - scienzaepace @...
ADMIN: http://liste.comodino.org/wws/info/scienzaepace
FAQ: http://clima.casaccia.enea.it/staff/marenco/sp-faq.txt


=== 5. LINKS ===
POISON DUST - A new look at U.S. radioactive weapons

Un nuovo documentario sugli effetti dell'uranio impoverito sui
soldati tornati dall'Iraq:

http://www.informationguerrilla.org/rd.php/www.iacenter.org/poison-
dust.htm

---

La ricerca imbavagliata sulle nanoparticelle inquinanti

Intervista al dott. Montanari, tra la sindrome dei Balcani,
inceneritori e Torri Gemelle: "Gli inceneritori non eliminano i
rifiuti, li rendono anzi mille volte più tossici - dice Montanari -
solo che sono invisibili e, con l'effetto aerosol della combustione,
le particelle prodotte dalle alte temperature si diffondono nell'aria
e finiscono nel corpo umano. Soprattutto perché si inalano e si
posano sui prodotti alimentari che mangiamo ogni giorno"...

http://www.informationguerrilla.org/rd.php/www.peacereporter.net/
dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=5481

---

Confident U.S. generals commit war crimes
Uranium as a force multiplier
(Bob Nichols)

...The American expeditionary forces purposefully used a long lasting
genocidal weapon, uranium gas, in Iraq to decimate the Iraqi
civilization. The Americans are still using this genocidal weapon
more than 15 years later. It’s estimated that more than a million
Iraqis died during the past 15 years from wars and sanctions. There
were only about 24.4 million Iraqis to start with in 1991. The
extermination minded American senior politicians and military leaders
are nothing if not determined, ruthless and relentless...

http://www.uruknet.info/?s1=1&p=23562&s2=28
Depleted Uranium Stories Breaking Through Media (David Swanson)

Bob Nichols, an investigative reporter for the San Francisco Bay
View, tells me that U.S. Airforce Lt. Col. Roger Helbig often
threatens media outlets to intimidate them into not covering stories
about depleted uranium and radiation. Today, Nichols says, he's been
unsuccessfully threatening Rob McConnell, host of http://www.xzone-
radio.com ...which at 11 p.m. ET this evening and for the following
three hours will be covering the story...

http://www.uruknet.info/?s1=1&p=23218&s2=11

The perfect monster kills quietly
(Nulwee)

When anyone makes nuclear energy or nuclear weapons, a massive amount
of radioactive waste is created. In the U.S., Depleted Uranium is
harnessed by the government as a component for bombs, shells and
automatic weapons bullets. Nuclear waste remains radioactive for
billions of years, contaminating ground, wa<br/><br/>(Message over 64 KB, truncated)

LETTERA APERTA

Chiediamo se c' é qualcuno, tra i deputati e i senatori del nostro
governo, tra i membri dei partiti della sinistra, che ricorda l'
arresto di Slobodan Milosevic che non aveva aggredito alcun popolo,
che non aveva bombardato nessun bambino innocente, nè distrutto il
suo o altri Paesi.
E chiediamo anche se questo qualcuno ricorda con quale zelante metodo
sbrigativo e antidemocratico la signora Carla del Ponte ne ha
organizzato la infame cattura col versamento in dollari ai
"cacciatori di taglie".

Allora, se così deve andare questo sporco mondo, chiediamo alla
signora Del Ponte o a chi per essa, di arrestare il signor Ehud
Olmert per genocidio gratuito, per criminalità, per il mancato
rispetto di ogni principio di civiltà e di umanità.
Noi, già partigiani contro il nazifascismo, chiediamo l'arresto
immediato di Olmert e il rispetto dei popoli palestinese e libanese
nonchè il risarcimento ai colpiti dei danni provocati.

Roma, 31 luglio 2006

Miriam Pellegrini Ferri
Spartaco Ferri
G.A.MA.DI.
La VOCE (mensile)

hanno aderito finora:

Franco Costanzi
Maria Fierro
Mario Albanesi
Andrea Martocchia

(per aderire: gamadilavoce @... )


--- na srpskohrvatskom ---

Grupa Ateisti Materijalisti Dijalekticari G.A.MA.DI.
u novom broju svog glasnika "La Voce" objavljuje poziv na akciju
protiv krvnika Palestinskog i Libanskog naroda:

<< Ima li iko od poslanika ili senatora u vladi,
Ima li iko od partija na levici da se seti
hapsenja Slobodana Milosevica,
drzavnika koji niti je ikada napao neki narod,
niti bombardovao neduznu decu i razarao druge,
pa ni svoju drzavu ? Takodje pitamo,
Ima li iko da se seti sa kakvom je munjevitom revnoscu,
grubo gazeci sve vazece demokratske procedure,
gospodja Karla del Ponte sprovela u delo to sramno
hapsenje i kako su "lovci na ucene" isplaceni u dolarima.

Pa posto je to nacin, u ovom poganom svetskom poretku,
trazimo od gospodje Karle del Ponte, ili kog drugog
na njenom mestu, da smesta uhapsi g.dina Ehuda Olmerta,
zbog genocida,
zbog zlocina nad covecnoscu,
zbog bezdusnog gazenja vrednosti svekolike ljudske civilizacije.

Mi, bivsi borci antifasistickog NOB-a,
trazimo danas da Olmert bude smesta uhapsen.
Trazimo postovanje za narod Palestine i Libana !
Takodje trazimo materijalno obestecenje
za sve koji su pretpeli stetu. >>

Rim, Italija - 31. jula, 2006.

(prevod: Olga J.)