Informazione

L'IMBARAZZO DI FELTRI

Il noto giornalista Vittorio Feltri, intervenendo ieri
19/12/2001 ad una trasmissione televisiva con Lerner e
Ferrara su "La Sette", ha detto testualmente che "e'
molto imbarazzante" la presenza di Slobodan Milosevic
dinanzi alla corte dell'Aia, poiche' dovendolo processare
per crimini "non commessi da lui direttamente, ma forse
da suoi collaboratori, si rischia di farne un capro
espiatorio per tutto quanto successo nei Balcani". Per
evitare questo "bisognava ucciderlo durante i
bombardamenti", ha detto Feltri riferendosi
all'intervento della NATO del 1999.

In effetti Feltri e gli altri suoi colleghi, in grave
imbarazzo per la situazione determinatasi, non hanno molte
vie d'uscita. Sicuramente, il perfetto silenzio stampa
sulle dichiarazioni di Milosevic dinanzi alla corte "ad hoc"
dell'Aia consente ai commentatori di evitare per adesso
di fare i conti con la loro coscienza lurida.
Tuttavia, nel seguito del processo, se i continui
incitamenti a Milosevic a suicidarsi - provenienti da
opinionisti di ogni tendenza politica - non dovessero
sortire alcun effetto, si dovrebbe probabilmente
intervenire con qualche tazzina di caffe' o con una
finestra aperta, per risolvere la contraddizione nella
maniera usuale per noi italiani.

Nel corso della stessa trasmissione, Feltri e gli altri
partecipanti hanno convenuto sulla necessita' di eliminare
anche Bin Laden, e di farlo adesso, per evitare certo di
farne un capro espiatorio, ma anche per evitare che costui,
dovendo parlare dinanzi a qualche corte, si metta a
ripercorrere alcune vicende del suo passato.

Italo Slavo

Oggi 19 dicembre 2001 si e' tenuta a Roma, alle ore 12:30 nella sede del
Partito Radicale in Via di Torre Argentina, una conferenza stampa con
Carla Del Ponte, "pubblico ministero" del "Tribunale ad hoc" dell'Aia
per i crimini commessi sul territorio della ex-Jugoslavia.

Alla conferenza stampa sono intervenuti a sorpresa alcuni militanti del
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia e della sezione italiana del
"Tribunale Clark", che hanno effettuato domande a raffica alla Del
Ponte. Secondo i contestatori, il "tribunale ad hoc", essendo stato
istituito con una forzatura da parte di membri del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU, e non dalla Assemblea dell'ONU, e' illegale; il suo
regolamento infrange norme elementari del diritto, come la presunzione
di innocenza, il sistema degli avvisi di garanzia, il pubblico dominio e
la non-secretezza delle fonti d'accusa e testimoniali; la sua attitudine
e' faziosa e squisitamente politica, come ha dimostrato la veloce
archiviazione delle cause intentate contro la NATO per i bombardamenti
compiuti nel 1999 contro la Repubblica Federale di Jugoslavia.

I contestatori sono stati apostrofati con frasi razziste ed
intimidazioni ("Se sei serbo, che cosa ci stai a fare qui? Vattene!", "E
tu che dici queste idiozie saresti un avvocato?") da parte dei militanti
del Partito Radicale, da sempre in prima linea in Italia nella campagna
a favore della frammentazione della Jugoslavia in "gabbie" etniche e
grandi fautori dello stesso "tribunale ad hoc". Al leader storico del
partito, Marco Pannella, anch'egli presente, e' stato ricordato il suo
ruolo nel 1991, quando in sostegno della causa del secessionismo su base
etnica indosso' la divisa dell'esercito croato presso Osijek.

Il Partito Radicale, formazione con una infima base militante che pero'
gode di enorme peso mediatico e grandi risorse finanziarie, si ispira
alle idee dell'ultraliberismo, chiede la liquidazione dello Stato
italiano secondo il modello degli USA e nelle sue manifestazioni espone
le bandiere degli USA, della Gran Bretagna e di Israele.

Today, Dec. 19, 2001, in the offices of the italian "Radical Party" in
Rome a press conference was held with Carla Del Ponte, "prosecutor" of
the "ad hoc Tribunal for the crimes committed on the territory of the
former Yugoslavia".

Some activists of the Italian National Coordination for Yugoslavia and
the Italian section of the "Ramsey Clark" Tribunal unexpectedly took
part at the conference, repeatedly asking questions and making very
critical remarks to Del Ponte. In the opinion of the protesters, the "ad
hoc tribunal" is a cangaroo court because (a) it has been formed under
pressures by some members of the UN Security Council and not by the UN
General Assembly, therefore is illegal; (b) his rule contradicts basical
juristic principles, such as the fact that one is guilty when this has
been proved and sentenced, not before, the fact that indictments must be
publicly known as well as the sources of proofs and the testimonies'
identity; moreover, its nature is strictly a political one, as
demonstrated by the absence of indictments against NATO for the 1999
bombings against the Federal Republic of Yugoslavia.

The protesters were answered to with racist statements and intimidations
("Since you are a Serb, what are you looking for here? Go home!", "Are
you really a lawyer, so stupid?") by the members of the Radical Party,
which is well-known in Italy for its long-lasting engagement to splitter
Yugoslavia in ethnic "cells" and in favour of the "ad hoc tribunal" as
well. The protesters remembered to the leader of this party, Marco
Pannella, his personal role in Autumn 1991, when he let himself be
photographed wearing the uniform of the Croatian Army, in the vicinity
of Osijek, to demonstrate his support to the ethnic nationalism and
secessionism.

The Radical Party is a group with just a few militants but has a
continuous presence in the media world and, apparently, a solid
financial base. Inspired by ultra-liberalist ideas, at present it is
asking for a "structural reform" of the Italian State to follow the US
model. In the Radical Party meetings, USA, GB and Israel flags are
usually exhibited.

(edited by "Jugoslavenski Glas", Rome)

IL BUON SENSO

"Il buon senso c'era: ma se ne stava nascosto,
per paura del senso comune"

Alessandro Manzoni