Informazione
Original English version:
> http://emperors-clothes.com/articles/choss/eco1.htm
Traduzione italiana di Curzio Bettio di Soccorso Popolare, Padov
---
In Yugoslavia, il Fondo Monetario Internazionale � diventato la stabile
burocrazia finanziaria dell'Alleanza Militare dell'Occidente, operando
in
stretta connessione con la NATO e il Dipartimento di Stato degli Usa
IL TERRORISMO ECONOMICO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE ( FMI )
di
Michel Chossudovsky,
Professore di Economia, Universit� di Ottawa
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) � noto per la sua azione di
interferenza
prepotente sullo sviluppo dei Paesi, imponendo forti dosi di "medicina
mortale
per l'economia" mentre grava i governi con la spirale del debito estero.
In complicit� con Washington, il FMI spesso interviene nelle riunioni di
Gabinetto dei governi delle nazioni debitrici.
In Corea nella turbolenza della crisi Asiatica del 1997, il Ministro
delle
Finanze --congedato per supposti " intralci ai negoziati " con il FMI --
� stato rimpiazzato da uno che in precedenza era stato funzionario del
FMI.
In Turchia, proprio alla vigilia di una fusione finanziaria sullo
stile-FMI
(marzo 2001), il Ministro dell'Economia � stato sostituito dal
Vice-Presidente
della Banca Mondiale.( 2 )
Ma quello che � capitato in Yugoslavia segna un nuovo record nelle
pratiche
abusive della burocrazia finanziaria internazionale che fa riferimento a
Washington: l'arresto di un Capo di Stato di una nazione debitrice --
richiesto
dai suoi stessi creditori -- � divenuto "la pre-condizione" per ottenere
negoziazioni di un prestito.
Mentre il 31 marzo 2001 era la data di scadenza imposta al Governo della
DOS da Washington per l'arresto del Presidente Slobodan Milosevic, un
altro
ultimatum era posto per trasferire il precedente Capo di Stato sotto la
giurisdizione della NATO-sponsor del Tribunale Internazionale dell'Aja
per
i Crimini di Guerra (ICTY). E questo nelle parole del Segretario di
Stato
Colin Powell: " Il sostegno dell'amministrazione degli USA per una
Conferenza
internazionale di Stati elargitori, dove la Yugoslavia spera su un
prestito
di un miliardo di dollari ($1 billion) per aiutare la ricostruzione,
dipende
dai continui progressi in una totale cooperazione con il Tribunale
dell'Aja."
( 3 )
Il portavoce del Dipartimento di Stato, in pi�, chiarifica "che gli
Stati
Uniti hanno il potere di fermare la conferenza che dovrebbe avere corso
nella prossima estate, se Washington non fosse soddisfatta." ( 4 )
Nel frattempo, il Tribunale dell'Aja ha minacciato di prendere decisioni
prima del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, se il Presidente Milosevic
non
viene rapidamente trasferito sotto la sua giurisdizione. ( 5 )
"AIUTO" FINANZIARIO NEGATO
Veramente al momento opportuno!? A ridosso delle elezioni presidenziali
in Yugoslavia (settembre 2000), una "legislazione ad hoc" veniva
costruita
d'improvviso dalla Camera dei Rappresentanti degli USA. Washington aveva
avvertito Kostunica --in seguito ad un Atto del Congresso (HR 1064)--
che
se il suo governo non si fosse interamente conformato ai diktats USA,
l'"aiuto"
finanziario sarebbe stato negato. Quindi il FMI e la Banca Mondiale
hanno,
a tempo debito, notificato attraverso il loro pi� importante azionista,
vale a dire il Governo degli USA, che:
"il Segretario USA del Tesoro potrebbe bloccare il pagamento della quota
degli Stati Uniti di ogni aumento nel capitale versato di una quantit�
uguale
alla quantit� del prestito, o per altra assistenza, alla Yugoslavia." (
6 )
Intanto, Washington ha richiesto l'apertura di un ufficio del Tribunale
dell'Aja (ICTY) a Belgrado, ed inoltre modifiche agli statuti legali
dell'
Yugoslavia. Gli statuti modificati --con il timbro di avallo del
Parlamento--
dovrebbero porre il Tribunale ICTY sopra la giurisdizione del sistema
legale
nazionale della Yugoslavia. Con ci� si vuole mettere il Tribunale sotto
il comando della NATO, e quindi provocare l'arresto di migliaia di
persone
inventando accuse.
IL RILASCIO DEI TERRORISTI DELL'UCK
Funzionari USA hanno inoltre intimato l'immediato rilascio dei
"combattenti
per la libert�" dell'UCK, e la risoluzione dei termini della
carcerazione
in Serbia dei terroristi era da considerarsi come una "addizionale
pre-condizione"
per la concessione di assistenza finanziaria:
"Funzionari del Dipartimento di Stato dichiaravano che, fra le diverse
fasi
del cambiamento, gli Stati Uniti si aspettavano che il Presidente
Yugoslavo
Vojislav Kostunica cominciasse a restituire al Kosovo gli Albanesi
catturati
durante il conflitto in Kosovo del 1999 ed accettasse la giurisdizione
del
Tribunale per i Crimini di Guerra all'interno della Serbia, in modo che
molti sospetti accusati potessero tranquillamente ottenere l'immunit�."
( 7 )
Una "Legge di Amnistia" veniva prontamente approvata dal Parlamento
Yugoslavo
appena un mese prima della data del 31 marzo, scadenza dell'ultimatum di
Washington del 31 marzo. ( 8 )
Mentre le vittime della guerra sono perseguitate e indicate come
criminali
di guerra, il regime di Kostunica --su istruzioni di Washington-- ha
rilasciato
criminali dell'Armata di Liberazione del Kosovo (UCK), collegata alla
mafia
della droga, che hanno commesso atrocit� in Kosovo.
Inoltre questi criminali si sono ricongiunti ai ranghi dell'UCK, ora
coinvolti
in una nuova ondata di assalti terroristici nel Sud della Serbia e nella
vicina Macedonia. L'evidenza ampiamente conferma che questi attacchi
terroristici
sono appoggiati e finanziati da Washington. ( 9 )
"NORMALIZZAZIONE ECONOMICA"
Senza un ulteriore esame critico della situazione, i media Occidentali
sollecitano lo svolgimento di una Conferenza dei paesi disposti al
prestito
come "il passo necessario" verso la "normalizzazione economica" e la
"reintegrazione"
della Yugoslavia nella "famiglia delle Nazioni".
La pubblica opinione � lasciata credere che questi paesi "donatori"
vogliano
"aiutare" la Yugoslavia nella ricostruzione. Il termine "donatore" � una
denominazione non appropriata. Nei fatti, la conferenza dei donatori �
una
riunione di banchieri e di creditori, soprattutto dei Paesi che hanno
bombardato
la Yugoslavia. Il loro intento non � solo di raccogliere denaro dalla
Yugoslavia,
ma anche di conseguire il pieno controllo e il possesso dell'economia
Yugoslava.
Nel frattempo, le leggi nazionali sono state riviste per facilitare una
totale privatizzazione. Il vasto complesso industriale della Serbia e
gli
edifici pubblici devono essere ristrutturati e messi all'incanto del
capitale
straniero. In altre parole, pi� che "aiutare la Yugoslavia", la
conferenza
dei donatori --organizzata in consultazioni riservate fra Washington e i
quartieri generali della NATO a Brussels--vuole porre le basi per la
trasformazione
della Yugoslavia in una colonia dell'Alleanza militare dell'Occidente.
Il debito estero della Yugoslavia supera i 14 miliardi di $, dei quali
5 miliardi di $ sono dovuti al Parigi Club ( costituito in modo largo
dai
governi dei Paesi della NATO ), e 3 miliardi di $ al Londra Club.
Quest'ultimo
� costituito da un cartello di Banche private, che nel caso della
Yugoslavia
include qualcosa come 400 Istituti di Credito.
Comunque, la larga parte del debito commerciale della Yugoslavia �
sostenuto
da 16 Banche Americane ed Europee, che sono membri di un "Comitato
Internazionale
di Coordinamento" (ICC) scaturito da Citigroup America e dal gigante
della
Germania WestDeutsche Landesbank. Altri grandi membri di ICC includono
J.
P. Morgan-Chase e Merrill Lynch.
L'ICC --che opera discretamente dietro la scena --alla fine invita i
pezzi
grossi a ben considerare i negoziati sul debito, le privatizzazioni e la
terapia macro-economica.
D'altro canto, la burocrazia del FMI, agendo nell'interesse dei
creditori
commerciali e pubblici, ha consigliato per "una ristrutturazione del
debito
estero della Repubblica Federale Yugoslava su termini appropriati "
sottolineando
il fatto che pu� essere approvata la concessione di denaro pronta cassa
"solo dopo la regolarizzazione degli arretrati." ( 10 ) Questo significa
che Belgrado sar� obbligata a riconoscere in pieno questi debiti, come
la
condizione per negoziare un nuovo prestito, come pure a tener conto di
sviluppi verso la secessione, considerando la possibilit� di divisione
del
debito estero della Repubblica Federale Yugoslava con le sue
"Repubbliche
successivamente eredi."
DENARO FITTIZIO
Mentre sono sbandierati i prestiti per la "ricostruzione", una vasta
quantit�
di denaro e di risorse vengono portate fuori dalla Yugoslavia. Nei
fatti,
la gran parte del denaro promesso per la "ricostruzione" risulta
completamente
fittizio.
Il prestito di 208 milioni di $, un "prestito ponte", garantito da
Svizzera
e Norvegia (gennaio 2001) viene usato per rimborsare il FMI. Inoltre, il
FMI ha garantito a Belgrado un debito di 151 milioni di $ nella forma di
una cosiddetta "assistenza post-conflitto". Ma questo "aiuto" era
collegato
a rimborsare Svizzera e Norvegia, che avevano sputato il denaro
principalmente
per saldare gli arretrati al FMI:
"Il Consiglio del FMI approva il prestito di 151 milioni di $ USA,
secondo
la politica emergenziale del FMI di assistenza post-conflitto, in
supporto
al programma di stabilizzare l'economia della Yugoslavia e di aiuto per
la ricostruzione delle sue capacit� amministrative. Di questo ammontare,
le autorit� di Belgrado dovranno separare 130milioni di $ USA per
ripagare
il debito ponte che hanno ricevuto dalla Svizzera e dalla Norvegia per
eliminare
gli arretrati dovuti al FMI." ( 11 )
Viene indotta l'illusione che "denaro sia in arrivo" e che "il FMI stia
aiutando la Yugoslavia."
Nei fatti, ci� che rimane, dopo che il FMI "ha ottenuto rimborsi per se
stesso", � un magro afflusso di 21 milioni di dollari. E certamente lo
stesso
movimento di denaro fittizio � stato posto in essere dalla Banca
Mondiale,
che ha ingiunto che 1.7 miliardi di $ di arretrati "siano chiarificati"
prima di garantire altri debiti freschi.
A questo riguardo, Belgrado accetter� un cosiddetto "prestito di
consolidamento"
dalla Banca Mondiale per rimborsare il debito di 1.7 miliardi di $ alla
stessa Banca Mondiale. In realt� in Yugoslavia entrer� poco denaro, per
non
dire nulla.
Nelle parole del Governatore della Banca Centrale Mladan Dinkic:
"questo preparer� la via per il ritorno della Yugoslavia alla Banca
Mondiale.
Nei primi tre anni, riceveremo il cosiddetto status AIDA, che la Banca
Mondiale
assegna ai Paesi pi� poveri; questo � l'accomodamento pi� favorevole
possibile,
con un pi� lungo periodo di grazia e interessi al minimo, che consentir�
alla nostra economia di pagare il debito di 1.7 miliardi di $ e di
creare
le condizioni per ricevere nuovi prestiti." ( 12 )
Pi� generalmente, il denaro per la "ricostruzione" riempir� le tasche
dei
creditori internazionali e delle corporations multinazionali (con
regali-gingillo
per i vecchi amici della DOS), mentre l'intera economia Yugoslava viene
disposta in blocco all'incanto. Le risorse verranno messe in vendita al
prezzo pi� basso sotto la supervisione del FMI e della Banca Mondiale. I
magri ricavati della privatizzazione forzata --in cui solo "investitori"
esteri avranno la concessione di partecipare--verranno allora usati per
ripagare i creditori, che si d� il caso essere la stessa gente che si
accaparrer�
le risorse della Yugoslavia.
E chi valuter� il "listino valori " delle risorse industriali della
Yugoslavia
e supervisioner� l'asta delle propriet� di questo Stato? Le grandi
banche
mercantili dell'Europa e degli USA e societ� finanziarie, che inoltre
stanno
mettendosi in azione per curare corporativamente gli interessi dei loro
clienti, consigliandoli alla partecipazione dell'asta.
MEDICINA ECONOMICA MORTALE
Sicuramente il denaro (fittizio!) per la ricostruzione � garantito solo
alla condizione che la Yugoslavia implementi la " terapia shock"
economica.
Il programma di donazioni e di garanzie si sviluppa su una
"destrutturazione"
pi� che sulla "ricostruzione".
Sotto la maschera di "normalizzazione economica", il FMI, la Banca
Mondiale
e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD), con base a
Londra, hanno avuto il mandato di smantellare attraverso bancarotta e
privatizzazioni
forzate quello che ancora non � stato distrutto dai bombardieri.
In questo processo, il terrore politico e il " terrore economico " vanno
di pari passo. L'evidenza ampiamente conferma che le riforme economiche
letali del FMI e della Banca Mondiale, imposte in pi� di 150 Paesi in
via
di sviluppo, hanno portato all'impoverimento di milioni di persone.
Per crudele ironia, l'amara medicina economica e la simbolica assistenza
finanziaria vengono presentate come "le ricompense ", dopo il
trasferimento
del Presidente Milosevic sotto la giurisdizione del Tribunale dell'Aja.
Sebbene il presente programma del FMI sia la "continuazione" delle
insopportabili
riforme economiche imposte alla Repubblica Federale di Yugoslavia nel
1980,
(e quindi alle sue "repubbliche eredi"), questo promette di essere alla
lunga pi� devastante. ( 13 )
Il Gruppo di 17 economisti (G-17) -- che controlla il Ministero delle
Finanze
e la Banca Centrale di Yugoslavia (NBJ) -- � in permanente
contatto con il FMI, la Banca Mondiale e il Ministero del Tesoro degli
USA.
Una "lettera di Intenti", che sottolineava
nei dettagli la terapia economica che doveva essere imposta alla
Yugoslavia
dal governo della DOS, � stata di fatto compilata in negoziati segreti
con
i creditori prima delle elezioni Presidenziali del settembre 2000.
Mladjan Dinkic --che ora occupa la posizione di Governatore della Banca
Nazionale di Yugoslavia (NBJ) (Banca Centrale)--aveva stabilito che uno
dei primi argomenti che doveva essere sottoposto al Presidente Kostunica
era di mettere in atto la "terapia shock " economica:
"Immediatamente dopo essere entrato in carica, il nuovo governo deve
abolire
tutti i tipi di sussidio. Questa misura deve essere adottata senza
rammarico
o esitazioni, poich� sar� difficile, se non impossibile, applicarla pi�
in avanti, in vista del fatto che nel frattempo possono manifestarsi
forti
interessi, che possono fare del loro meglio per bloccare tali misure.
Questo
primo passo nella liberalizzazione economica deve essere intrapreso come
una "terapia shock" e la sua radicale natura non deve lasciar spazio a
gradualismi di ogni tipo. " ( 14 )
Il G-17 non deve nascondere il fatto che uno dei suoi principali
obiettivi
consiste nello spezzare la resistenza sociale al programma di
ristrutturazione
economica:
"Qualsiasi regime democratico futuro � per opporre una sostanzialmente
uguale
pubblica resistenza alle privatizzazioni e alle riforme socio-economiche
che dovranno accompagnarlo. In poche parole,
l'insolvenza e la ristrutturazione delle imprese in Serbia genereranno
parimenti
disoccupazione o tagli salariali per molti impieghi. Il controllo del
debito
pubblico e gli aggiustamenti fiscali richiedono ugualmente tagli nella
spesa
pubblica e l'introduzione di nuove tasse e imponibili potenzialmente
impopolari.
L'acquisto di imprese Serbe da parte di ricchi investitori nazionali e
stranieri
pu� anche generare risentimenti, specialmente perch� ci� rappresenta una
radicale rottura con la precedente tradizione Yugoslava della propriet�
dell'impresa da parte dei lavoratori o "sociale". Anche gruppi
nazionalisti
e anti-riformisti possono mobilitare la resistenza popolare per
sfruttare
queste problematiche.Queste forme di opposizione politica tendono a
limitare
gli scopi dell'introduzione di effettive riforme economiche e delle
privatizzazioni."
( 15 ).
SALARI CONGELATI
Il programma del FMI --presentato nel pieno delle attivit� alla vigilia
delle elezioni del settembre 2000--esige l'adozione di "prudenti
politiche
macro-economiche e audaci riforme strutturali"; nel gergo del FMI,
"audace"
invariabilmente significa l'applicazione di un "trattamento curativo
shock"
mentre "prudente" significa misure di austerit� attentamente designate e
prive di compromessi.( 16 ) Appena � entrato nel pieno delle sue
funzioni,
il governo Kostunica --sotto le indicazioni del FMI --
ha deregolato i prezzi dei beni di consumo essenziali e congelato i
salari
dei lavoratori. ( 17 )
Una nuova Legge per il Lavoro, stabilendo che il salario minimo fosse il
35% della media salariale, aveva l'approvazione del Parlamento
Yugoslavo.
In altre parole, con l'aumento dei prezzi accompagnato alla
deindicizzazione
dei salari ordinata dal FMI, la nuova legislazione fa in modo che il
salario
minimo reale sia scivolato a livelli abissalmente bassi. ( 18 )
Il credito � stato congelato per gli imprenditori locali e i
coltivatori.
I tassi di interesse sono gi� balzati alle stelle. Con la fine delle
sanzioni
economiche, il FMI ha anche imposto che i blocchi delle importazioni
siano
rimossi per facilitare l'esportazione del surplus estero di merci a
prezzi
stracciati sul mercato Yugoslavo, portando cos� alla bancarotta i
prodotti
locali. In aggiunta, i prezzi energetici sono stati totalmente
deregolati,
prima delle privatizzazioni dei servizi pubblici, delle raffinerie
statali
di petrolio, delle miniere di carbone e delle aziende elettriche.
Inoltre, vengono considerati tagli drastici alla previdenza sociale e ai
fondi pensione della Repubblica di Serbia, che praticamente produrranno
il loro collasso (Vedi il Programma del FMI, op cit). La
ristrutturazione
dei programmi sociali � copia-carbone di quella imposta alla vicina
Bulgaria,
dove le pensioni pagate ai cittadini anziani precipitano a capofitto nel
1997 a 3 dollari al mese.
PROGETTANDO IL COLLASSO DEL DINARO
Il componente pi� letale del programma del FMI, comunque, � la
cosiddetta
"fluttuazione controllata" del rapporto di cambio che --in accordo con
il
Consigliere Delegato Aggiunto del FMI Stanley Fischer-- viene introdotta
"per riflettere meglio le condizioni di mercato". ( 20 )
Le riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale di Yugoslavia
sono
dell'ordine di 500 milioni di $, il debito estero supera i 14 miliardi
di $.
Con il parere positivo del FMI, moneta ( in forma di "prestito
cautelativo")
dovrebbe essere garantita a riempire le riserve di cambio con l'estero
della
Banca Centrale, con lo scopo di supportare il dinaro.
Nel contempo, seguendo il modello Brasiliano, il dinaro dovr� anche
essere
artificialmente sostenuto da un governo che prenda prestiti da istituti
bancari privati a rapporti di interesse esorbitanti, e perci�
alimentando
il debito pubblico interno. ( 21 )
In assenza di controlli di cambio che restringano la fuga di capitali,
le
riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale alla fine
risulteranno
impoverite. In altre parole, quando le "riserve prese a prestito " non
sono
sostenute pi� a lungo dalla moneta corrente, il dinaro collassa. Nella
logica
della "fluttuazione controllata", i dollari prestati con un
aggiustamento
di capitali cautelativo del FMI, rientreranno in possesso dei creditori
e degli speculatori al momento della caduta del dinaro, causando
l'ulteriore
espansione del debito estero della Yugoslavia.
Nei fatti, questa politica � largamente strumentale a far scattare una
iperinflazione.
La moneta corrente nazionale diventer� totalmente priva di valore. In
altre
parole, i prezzi voleranno alle stelle come conseguenza del collasso
della
moneta corrente nazionale. In pi�, i salari dovranno essere congelati su
indicazioni del FMI come parte di un "programma anti-inflattivo" e lo
standard
di vita piomber� a livelli sempre pi� bassi. Cos� gli Yugoslavi si
troveranno
alla fine impoveriti per due terzi della popolazione (in accordo con
fonti
ONU a conoscenza del rapporto del FMI) con redditi pro capite sotto ai 2
dollari al giorno.
E' la stessa truffa finanziaria che il FMI ha imposto in Corea,
Indonesia,
Russia, Brasile e pi� recentemente in Turchia. ( 22 )
In questo processo, sono messi in atto vari strumenti speculativi (
inclusa
"l' improvvisa vendita" di moneta corrente) da parte di banche
internazionali
e istituti finanziari in modo da scatenare il collasso della stessa
moneta.
In Corea, la spirale del debito � aumentata come prodromo della crisi
monetaria.
Come risultato, i beni economici nella loro globalit� venivano messi
all'incanto
e diversi potenti blocchi economici della Corea erano acquisiti dal
capitale
Americano a prezzi ridicolmente bassi.
In Russia, il rublo si � ridotto totalmente privo di valore, dopo aver
seguito
la strategia del programma del FMI. La fluttuazione del rublo, applicata
nel 1992 per i consigli del FMI, ha contribuito in meno di un anno ad un
progressivo ed enorme aumento (9900%) dei prezzi dei generi di prima
necessit�.
I salari nominalmente venivano aumentati di circa il 900%, e quindi il
crollo
degli stipendi reali nel 1992 veniva ad essere dell'ordine dell'86%.
Negli
anni seguenti, i salari reali continuarono a scendere a precipizio,
inducendo
la rovina del popolo Russo e la sua estrema povert�. ( 23 )
Pi� generalmente, il programma del FMI crea una struttura per far
accumulare,
cos� come far estendere, il debito attraverso la manipolazione dei
mercati
valutari. E' opportuno ricordare, a questo riguardo, che appena poche
settimane
prima dell'arresto del Presidente Milosevic, la Turchia � stata
soggetta--in
seguito alla destabilizzazione della sua moneta corrente-- alla pi�
brutale
delle riforme economiche che ha causato praticamente nel giro di una
notte
al collasso dello standard di vita. Sotto i consigli e le cure del FMI,
i tassi di interesse in Turchia sono saliti di un modesto 550%.
(1/2 - continua)
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
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Traduzione italiana di Curzio Bettio di Soccorso Popolare, Padov
---
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burocrazia finanziaria dell'Alleanza Militare dell'Occidente, operando
in
stretta connessione con la NATO e il Dipartimento di Stato degli Usa
IL TERRORISMO ECONOMICO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE ( FMI )
di
Michel Chossudovsky,
Professore di Economia, Universit� di Ottawa
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) � noto per la sua azione di
interferenza
prepotente sullo sviluppo dei Paesi, imponendo forti dosi di "medicina
mortale
per l'economia" mentre grava i governi con la spirale del debito estero.
In complicit� con Washington, il FMI spesso interviene nelle riunioni di
Gabinetto dei governi delle nazioni debitrici.
In Corea nella turbolenza della crisi Asiatica del 1997, il Ministro
delle
Finanze --congedato per supposti " intralci ai negoziati " con il FMI --
� stato rimpiazzato da uno che in precedenza era stato funzionario del
FMI.
In Turchia, proprio alla vigilia di una fusione finanziaria sullo
stile-FMI
(marzo 2001), il Ministro dell'Economia � stato sostituito dal
Vice-Presidente
della Banca Mondiale.( 2 )
Ma quello che � capitato in Yugoslavia segna un nuovo record nelle
pratiche
abusive della burocrazia finanziaria internazionale che fa riferimento a
Washington: l'arresto di un Capo di Stato di una nazione debitrice --
richiesto
dai suoi stessi creditori -- � divenuto "la pre-condizione" per ottenere
negoziazioni di un prestito.
Mentre il 31 marzo 2001 era la data di scadenza imposta al Governo della
DOS da Washington per l'arresto del Presidente Slobodan Milosevic, un
altro
ultimatum era posto per trasferire il precedente Capo di Stato sotto la
giurisdizione della NATO-sponsor del Tribunale Internazionale dell'Aja
per
i Crimini di Guerra (ICTY). E questo nelle parole del Segretario di
Stato
Colin Powell: " Il sostegno dell'amministrazione degli USA per una
Conferenza
internazionale di Stati elargitori, dove la Yugoslavia spera su un
prestito
di un miliardo di dollari ($1 billion) per aiutare la ricostruzione,
dipende
dai continui progressi in una totale cooperazione con il Tribunale
dell'Aja."
( 3 )
Il portavoce del Dipartimento di Stato, in pi�, chiarifica "che gli
Stati
Uniti hanno il potere di fermare la conferenza che dovrebbe avere corso
nella prossima estate, se Washington non fosse soddisfatta." ( 4 )
Nel frattempo, il Tribunale dell'Aja ha minacciato di prendere decisioni
prima del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, se il Presidente Milosevic
non
viene rapidamente trasferito sotto la sua giurisdizione. ( 5 )
"AIUTO" FINANZIARIO NEGATO
Veramente al momento opportuno!? A ridosso delle elezioni presidenziali
in Yugoslavia (settembre 2000), una "legislazione ad hoc" veniva
costruita
d'improvviso dalla Camera dei Rappresentanti degli USA. Washington aveva
avvertito Kostunica --in seguito ad un Atto del Congresso (HR 1064)--
che
se il suo governo non si fosse interamente conformato ai diktats USA,
l'"aiuto"
finanziario sarebbe stato negato. Quindi il FMI e la Banca Mondiale
hanno,
a tempo debito, notificato attraverso il loro pi� importante azionista,
vale a dire il Governo degli USA, che:
"il Segretario USA del Tesoro potrebbe bloccare il pagamento della quota
degli Stati Uniti di ogni aumento nel capitale versato di una quantit�
uguale
alla quantit� del prestito, o per altra assistenza, alla Yugoslavia." (
6 )
Intanto, Washington ha richiesto l'apertura di un ufficio del Tribunale
dell'Aja (ICTY) a Belgrado, ed inoltre modifiche agli statuti legali
dell'
Yugoslavia. Gli statuti modificati --con il timbro di avallo del
Parlamento--
dovrebbero porre il Tribunale ICTY sopra la giurisdizione del sistema
legale
nazionale della Yugoslavia. Con ci� si vuole mettere il Tribunale sotto
il comando della NATO, e quindi provocare l'arresto di migliaia di
persone
inventando accuse.
IL RILASCIO DEI TERRORISTI DELL'UCK
Funzionari USA hanno inoltre intimato l'immediato rilascio dei
"combattenti
per la libert�" dell'UCK, e la risoluzione dei termini della
carcerazione
in Serbia dei terroristi era da considerarsi come una "addizionale
pre-condizione"
per la concessione di assistenza finanziaria:
"Funzionari del Dipartimento di Stato dichiaravano che, fra le diverse
fasi
del cambiamento, gli Stati Uniti si aspettavano che il Presidente
Yugoslavo
Vojislav Kostunica cominciasse a restituire al Kosovo gli Albanesi
catturati
durante il conflitto in Kosovo del 1999 ed accettasse la giurisdizione
del
Tribunale per i Crimini di Guerra all'interno della Serbia, in modo che
molti sospetti accusati potessero tranquillamente ottenere l'immunit�."
( 7 )
Una "Legge di Amnistia" veniva prontamente approvata dal Parlamento
Yugoslavo
appena un mese prima della data del 31 marzo, scadenza dell'ultimatum di
Washington del 31 marzo. ( 8 )
Mentre le vittime della guerra sono perseguitate e indicate come
criminali
di guerra, il regime di Kostunica --su istruzioni di Washington-- ha
rilasciato
criminali dell'Armata di Liberazione del Kosovo (UCK), collegata alla
mafia
della droga, che hanno commesso atrocit� in Kosovo.
Inoltre questi criminali si sono ricongiunti ai ranghi dell'UCK, ora
coinvolti
in una nuova ondata di assalti terroristici nel Sud della Serbia e nella
vicina Macedonia. L'evidenza ampiamente conferma che questi attacchi
terroristici
sono appoggiati e finanziati da Washington. ( 9 )
"NORMALIZZAZIONE ECONOMICA"
Senza un ulteriore esame critico della situazione, i media Occidentali
sollecitano lo svolgimento di una Conferenza dei paesi disposti al
prestito
come "il passo necessario" verso la "normalizzazione economica" e la
"reintegrazione"
della Yugoslavia nella "famiglia delle Nazioni".
La pubblica opinione � lasciata credere che questi paesi "donatori"
vogliano
"aiutare" la Yugoslavia nella ricostruzione. Il termine "donatore" � una
denominazione non appropriata. Nei fatti, la conferenza dei donatori �
una
riunione di banchieri e di creditori, soprattutto dei Paesi che hanno
bombardato
la Yugoslavia. Il loro intento non � solo di raccogliere denaro dalla
Yugoslavia,
ma anche di conseguire il pieno controllo e il possesso dell'economia
Yugoslava.
Nel frattempo, le leggi nazionali sono state riviste per facilitare una
totale privatizzazione. Il vasto complesso industriale della Serbia e
gli
edifici pubblici devono essere ristrutturati e messi all'incanto del
capitale
straniero. In altre parole, pi� che "aiutare la Yugoslavia", la
conferenza
dei donatori --organizzata in consultazioni riservate fra Washington e i
quartieri generali della NATO a Brussels--vuole porre le basi per la
trasformazione
della Yugoslavia in una colonia dell'Alleanza militare dell'Occidente.
Il debito estero della Yugoslavia supera i 14 miliardi di $, dei quali
5 miliardi di $ sono dovuti al Parigi Club ( costituito in modo largo
dai
governi dei Paesi della NATO ), e 3 miliardi di $ al Londra Club.
Quest'ultimo
� costituito da un cartello di Banche private, che nel caso della
Yugoslavia
include qualcosa come 400 Istituti di Credito.
Comunque, la larga parte del debito commerciale della Yugoslavia �
sostenuto
da 16 Banche Americane ed Europee, che sono membri di un "Comitato
Internazionale
di Coordinamento" (ICC) scaturito da Citigroup America e dal gigante
della
Germania WestDeutsche Landesbank. Altri grandi membri di ICC includono
J.
P. Morgan-Chase e Merrill Lynch.
L'ICC --che opera discretamente dietro la scena --alla fine invita i
pezzi
grossi a ben considerare i negoziati sul debito, le privatizzazioni e la
terapia macro-economica.
D'altro canto, la burocrazia del FMI, agendo nell'interesse dei
creditori
commerciali e pubblici, ha consigliato per "una ristrutturazione del
debito
estero della Repubblica Federale Yugoslava su termini appropriati "
sottolineando
il fatto che pu� essere approvata la concessione di denaro pronta cassa
"solo dopo la regolarizzazione degli arretrati." ( 10 ) Questo significa
che Belgrado sar� obbligata a riconoscere in pieno questi debiti, come
la
condizione per negoziare un nuovo prestito, come pure a tener conto di
sviluppi verso la secessione, considerando la possibilit� di divisione
del
debito estero della Repubblica Federale Yugoslava con le sue
"Repubbliche
successivamente eredi."
DENARO FITTIZIO
Mentre sono sbandierati i prestiti per la "ricostruzione", una vasta
quantit�
di denaro e di risorse vengono portate fuori dalla Yugoslavia. Nei
fatti,
la gran parte del denaro promesso per la "ricostruzione" risulta
completamente
fittizio.
Il prestito di 208 milioni di $, un "prestito ponte", garantito da
Svizzera
e Norvegia (gennaio 2001) viene usato per rimborsare il FMI. Inoltre, il
FMI ha garantito a Belgrado un debito di 151 milioni di $ nella forma di
una cosiddetta "assistenza post-conflitto". Ma questo "aiuto" era
collegato
a rimborsare Svizzera e Norvegia, che avevano sputato il denaro
principalmente
per saldare gli arretrati al FMI:
"Il Consiglio del FMI approva il prestito di 151 milioni di $ USA,
secondo
la politica emergenziale del FMI di assistenza post-conflitto, in
supporto
al programma di stabilizzare l'economia della Yugoslavia e di aiuto per
la ricostruzione delle sue capacit� amministrative. Di questo ammontare,
le autorit� di Belgrado dovranno separare 130milioni di $ USA per
ripagare
il debito ponte che hanno ricevuto dalla Svizzera e dalla Norvegia per
eliminare
gli arretrati dovuti al FMI." ( 11 )
Viene indotta l'illusione che "denaro sia in arrivo" e che "il FMI stia
aiutando la Yugoslavia."
Nei fatti, ci� che rimane, dopo che il FMI "ha ottenuto rimborsi per se
stesso", � un magro afflusso di 21 milioni di dollari. E certamente lo
stesso
movimento di denaro fittizio � stato posto in essere dalla Banca
Mondiale,
che ha ingiunto che 1.7 miliardi di $ di arretrati "siano chiarificati"
prima di garantire altri debiti freschi.
A questo riguardo, Belgrado accetter� un cosiddetto "prestito di
consolidamento"
dalla Banca Mondiale per rimborsare il debito di 1.7 miliardi di $ alla
stessa Banca Mondiale. In realt� in Yugoslavia entrer� poco denaro, per
non
dire nulla.
Nelle parole del Governatore della Banca Centrale Mladan Dinkic:
"questo preparer� la via per il ritorno della Yugoslavia alla Banca
Mondiale.
Nei primi tre anni, riceveremo il cosiddetto status AIDA, che la Banca
Mondiale
assegna ai Paesi pi� poveri; questo � l'accomodamento pi� favorevole
possibile,
con un pi� lungo periodo di grazia e interessi al minimo, che consentir�
alla nostra economia di pagare il debito di 1.7 miliardi di $ e di
creare
le condizioni per ricevere nuovi prestiti." ( 12 )
Pi� generalmente, il denaro per la "ricostruzione" riempir� le tasche
dei
creditori internazionali e delle corporations multinazionali (con
regali-gingillo
per i vecchi amici della DOS), mentre l'intera economia Yugoslava viene
disposta in blocco all'incanto. Le risorse verranno messe in vendita al
prezzo pi� basso sotto la supervisione del FMI e della Banca Mondiale. I
magri ricavati della privatizzazione forzata --in cui solo "investitori"
esteri avranno la concessione di partecipare--verranno allora usati per
ripagare i creditori, che si d� il caso essere la stessa gente che si
accaparrer�
le risorse della Yugoslavia.
E chi valuter� il "listino valori " delle risorse industriali della
Yugoslavia
e supervisioner� l'asta delle propriet� di questo Stato? Le grandi
banche
mercantili dell'Europa e degli USA e societ� finanziarie, che inoltre
stanno
mettendosi in azione per curare corporativamente gli interessi dei loro
clienti, consigliandoli alla partecipazione dell'asta.
MEDICINA ECONOMICA MORTALE
Sicuramente il denaro (fittizio!) per la ricostruzione � garantito solo
alla condizione che la Yugoslavia implementi la " terapia shock"
economica.
Il programma di donazioni e di garanzie si sviluppa su una
"destrutturazione"
pi� che sulla "ricostruzione".
Sotto la maschera di "normalizzazione economica", il FMI, la Banca
Mondiale
e la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD), con base a
Londra, hanno avuto il mandato di smantellare attraverso bancarotta e
privatizzazioni
forzate quello che ancora non � stato distrutto dai bombardieri.
In questo processo, il terrore politico e il " terrore economico " vanno
di pari passo. L'evidenza ampiamente conferma che le riforme economiche
letali del FMI e della Banca Mondiale, imposte in pi� di 150 Paesi in
via
di sviluppo, hanno portato all'impoverimento di milioni di persone.
Per crudele ironia, l'amara medicina economica e la simbolica assistenza
finanziaria vengono presentate come "le ricompense ", dopo il
trasferimento
del Presidente Milosevic sotto la giurisdizione del Tribunale dell'Aja.
Sebbene il presente programma del FMI sia la "continuazione" delle
insopportabili
riforme economiche imposte alla Repubblica Federale di Yugoslavia nel
1980,
(e quindi alle sue "repubbliche eredi"), questo promette di essere alla
lunga pi� devastante. ( 13 )
Il Gruppo di 17 economisti (G-17) -- che controlla il Ministero delle
Finanze
e la Banca Centrale di Yugoslavia (NBJ) -- � in permanente
contatto con il FMI, la Banca Mondiale e il Ministero del Tesoro degli
USA.
Una "lettera di Intenti", che sottolineava
nei dettagli la terapia economica che doveva essere imposta alla
Yugoslavia
dal governo della DOS, � stata di fatto compilata in negoziati segreti
con
i creditori prima delle elezioni Presidenziali del settembre 2000.
Mladjan Dinkic --che ora occupa la posizione di Governatore della Banca
Nazionale di Yugoslavia (NBJ) (Banca Centrale)--aveva stabilito che uno
dei primi argomenti che doveva essere sottoposto al Presidente Kostunica
era di mettere in atto la "terapia shock " economica:
"Immediatamente dopo essere entrato in carica, il nuovo governo deve
abolire
tutti i tipi di sussidio. Questa misura deve essere adottata senza
rammarico
o esitazioni, poich� sar� difficile, se non impossibile, applicarla pi�
in avanti, in vista del fatto che nel frattempo possono manifestarsi
forti
interessi, che possono fare del loro meglio per bloccare tali misure.
Questo
primo passo nella liberalizzazione economica deve essere intrapreso come
una "terapia shock" e la sua radicale natura non deve lasciar spazio a
gradualismi di ogni tipo. " ( 14 )
Il G-17 non deve nascondere il fatto che uno dei suoi principali
obiettivi
consiste nello spezzare la resistenza sociale al programma di
ristrutturazione
economica:
"Qualsiasi regime democratico futuro � per opporre una sostanzialmente
uguale
pubblica resistenza alle privatizzazioni e alle riforme socio-economiche
che dovranno accompagnarlo. In poche parole,
l'insolvenza e la ristrutturazione delle imprese in Serbia genereranno
parimenti
disoccupazione o tagli salariali per molti impieghi. Il controllo del
debito
pubblico e gli aggiustamenti fiscali richiedono ugualmente tagli nella
spesa
pubblica e l'introduzione di nuove tasse e imponibili potenzialmente
impopolari.
L'acquisto di imprese Serbe da parte di ricchi investitori nazionali e
stranieri
pu� anche generare risentimenti, specialmente perch� ci� rappresenta una
radicale rottura con la precedente tradizione Yugoslava della propriet�
dell'impresa da parte dei lavoratori o "sociale". Anche gruppi
nazionalisti
e anti-riformisti possono mobilitare la resistenza popolare per
sfruttare
queste problematiche.Queste forme di opposizione politica tendono a
limitare
gli scopi dell'introduzione di effettive riforme economiche e delle
privatizzazioni."
( 15 ).
SALARI CONGELATI
Il programma del FMI --presentato nel pieno delle attivit� alla vigilia
delle elezioni del settembre 2000--esige l'adozione di "prudenti
politiche
macro-economiche e audaci riforme strutturali"; nel gergo del FMI,
"audace"
invariabilmente significa l'applicazione di un "trattamento curativo
shock"
mentre "prudente" significa misure di austerit� attentamente designate e
prive di compromessi.( 16 ) Appena � entrato nel pieno delle sue
funzioni,
il governo Kostunica --sotto le indicazioni del FMI --
ha deregolato i prezzi dei beni di consumo essenziali e congelato i
salari
dei lavoratori. ( 17 )
Una nuova Legge per il Lavoro, stabilendo che il salario minimo fosse il
35% della media salariale, aveva l'approvazione del Parlamento
Yugoslavo.
In altre parole, con l'aumento dei prezzi accompagnato alla
deindicizzazione
dei salari ordinata dal FMI, la nuova legislazione fa in modo che il
salario
minimo reale sia scivolato a livelli abissalmente bassi. ( 18 )
Il credito � stato congelato per gli imprenditori locali e i
coltivatori.
I tassi di interesse sono gi� balzati alle stelle. Con la fine delle
sanzioni
economiche, il FMI ha anche imposto che i blocchi delle importazioni
siano
rimossi per facilitare l'esportazione del surplus estero di merci a
prezzi
stracciati sul mercato Yugoslavo, portando cos� alla bancarotta i
prodotti
locali. In aggiunta, i prezzi energetici sono stati totalmente
deregolati,
prima delle privatizzazioni dei servizi pubblici, delle raffinerie
statali
di petrolio, delle miniere di carbone e delle aziende elettriche.
Inoltre, vengono considerati tagli drastici alla previdenza sociale e ai
fondi pensione della Repubblica di Serbia, che praticamente produrranno
il loro collasso (Vedi il Programma del FMI, op cit). La
ristrutturazione
dei programmi sociali � copia-carbone di quella imposta alla vicina
Bulgaria,
dove le pensioni pagate ai cittadini anziani precipitano a capofitto nel
1997 a 3 dollari al mese.
PROGETTANDO IL COLLASSO DEL DINARO
Il componente pi� letale del programma del FMI, comunque, � la
cosiddetta
"fluttuazione controllata" del rapporto di cambio che --in accordo con
il
Consigliere Delegato Aggiunto del FMI Stanley Fischer-- viene introdotta
"per riflettere meglio le condizioni di mercato". ( 20 )
Le riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale di Yugoslavia
sono
dell'ordine di 500 milioni di $, il debito estero supera i 14 miliardi
di $.
Con il parere positivo del FMI, moneta ( in forma di "prestito
cautelativo")
dovrebbe essere garantita a riempire le riserve di cambio con l'estero
della
Banca Centrale, con lo scopo di supportare il dinaro.
Nel contempo, seguendo il modello Brasiliano, il dinaro dovr� anche
essere
artificialmente sostenuto da un governo che prenda prestiti da istituti
bancari privati a rapporti di interesse esorbitanti, e perci�
alimentando
il debito pubblico interno. ( 21 )
In assenza di controlli di cambio che restringano la fuga di capitali,
le
riserve di cambio con l'estero della Banca Centrale alla fine
risulteranno
impoverite. In altre parole, quando le "riserve prese a prestito " non
sono
sostenute pi� a lungo dalla moneta corrente, il dinaro collassa. Nella
logica
della "fluttuazione controllata", i dollari prestati con un
aggiustamento
di capitali cautelativo del FMI, rientreranno in possesso dei creditori
e degli speculatori al momento della caduta del dinaro, causando
l'ulteriore
espansione del debito estero della Yugoslavia.
Nei fatti, questa politica � largamente strumentale a far scattare una
iperinflazione.
La moneta corrente nazionale diventer� totalmente priva di valore. In
altre
parole, i prezzi voleranno alle stelle come conseguenza del collasso
della
moneta corrente nazionale. In pi�, i salari dovranno essere congelati su
indicazioni del FMI come parte di un "programma anti-inflattivo" e lo
standard
di vita piomber� a livelli sempre pi� bassi. Cos� gli Yugoslavi si
troveranno
alla fine impoveriti per due terzi della popolazione (in accordo con
fonti
ONU a conoscenza del rapporto del FMI) con redditi pro capite sotto ai 2
dollari al giorno.
E' la stessa truffa finanziaria che il FMI ha imposto in Corea,
Indonesia,
Russia, Brasile e pi� recentemente in Turchia. ( 22 )
In questo processo, sono messi in atto vari strumenti speculativi (
inclusa
"l' improvvisa vendita" di moneta corrente) da parte di banche
internazionali
e istituti finanziari in modo da scatenare il collasso della stessa
moneta.
In Corea, la spirale del debito � aumentata come prodromo della crisi
monetaria.
Come risultato, i beni economici nella loro globalit� venivano messi
all'incanto
e diversi potenti blocchi economici della Corea erano acquisiti dal
capitale
Americano a prezzi ridicolmente bassi.
In Russia, il rublo si � ridotto totalmente privo di valore, dopo aver
seguito
la strategia del programma del FMI. La fluttuazione del rublo, applicata
nel 1992 per i consigli del FMI, ha contribuito in meno di un anno ad un
progressivo ed enorme aumento (9900%) dei prezzi dei generi di prima
necessit�.
I salari nominalmente venivano aumentati di circa il 900%, e quindi il
crollo
degli stipendi reali nel 1992 veniva ad essere dell'ordine dell'86%.
Negli
anni seguenti, i salari reali continuarono a scendere a precipizio,
inducendo
la rovina del popolo Russo e la sua estrema povert�. ( 23 )
Pi� generalmente, il programma del FMI crea una struttura per far
accumulare,
cos� come far estendere, il debito attraverso la manipolazione dei
mercati
valutari. E' opportuno ricordare, a questo riguardo, che appena poche
settimane
prima dell'arresto del Presidente Milosevic, la Turchia � stata
soggetta--in
seguito alla destabilizzazione della sua moneta corrente-- alla pi�
brutale
delle riforme economiche che ha causato praticamente nel giro di una
notte
al collasso dello standard di vita. Sotto i consigli e le cure del FMI,
i tassi di interesse in Turchia sono saliti di un modesto 550%.
(1/2 - continua)
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
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(2/2 - fine)
DANNI DI GUERRA
Il FMI ha reso noto nella sua relazione che i danni causati dai
bombardamenti NATO sono dell'ordine di 40 miliardi di dollari.
( 24 ) Questa rappresentazione non tiene in debito conto delle
perdite nel PIL della Yugoslavia, risultanti da anni di sanzioni
economiche, non tiene conto delle perdite umane e delle mutilazioni,
non della sofferenza inflitta ad una intera popolazione, non
delle radiazioni tossiche dovute all'Uranio impoverito e nemmeno
delle devastazioni ambientali ampiamente documentate da fonti
Yugoslave ed internazionali. ( 25 )
Ironicamente, questo studio sui danni di guerra � stato coordinato
dai membri del G-17 Mladjan Dinkic e Miroslav Labus, che ora
detengono posizioni chiave nel governo della DOS.
Dal momento della sua nomina al ruolo di Governatore della
Banca Centrale, Dinkic non ha detto una parola intorno ai "danni
di guerra" nelle sue discussioni con i creditori Occidentali. ( 26 )
CONTRATTI SPECULATIVI SULLA RICOSTRUZIONE
Non � stata contemplata alcuna "compensazione" per danni di guerra
a rimettere il debito. In una crudele partita di giro, la grande
parte dei prestiti freschi--che la Yugoslavia dovesse eventualmente
avere come rimborso--dovr� essere usata per ricostruire quello che
i bombardieri hanno distrutto.
In pi�, secondo il sistema Banca Mondiale-EBRD di offerta
internazionale, questi prestiti sono nei fatti destinati a finanziare
contratti lucrativi con imprese di costruzioni dei Paesi NATO:
"I grandi vincitori sono le compagnie Occidentali di
telecomunicazioni, le imprese di costruzioni, le banche e le
societ� di navigazione che possono ricostruire i ponti sul fiume
Danubio, le centrali di energia elettrica e le raffinerie distrutte
dagli attacchi aerei della NATO. Mentre le compagnie
Europee, gi� occupate con i progetti nei Balcani, hanno il vantaggio
di operare in casa, anche le compagnie USA, come le specialiste in
infrastrutture la Brown & Root [una associata della compagnia
Halliburton Oil del Vice Presidente Dick Cheney], la AES e la General
Electric possono partecipare ad una parte del processo." ( 27 )
E cosa vogliono ottenere queste societ�? Queste vogliono
sub-appaltare a ditte locali e/o assumere ingegneri e lavoratori
a stipendi al di sotto di un centinaio di dollari al mese. In
altre parole, il denaro in prestito promesso a Belgrado per la
"ricostruzione" torner� direttamente nelle tasche
delle Banche occidentali e del MNC. Inoltre, la cosiddetta
"priorit� delle spese" imposta dal FMI ha questo significato, che
lo Stato (e cio� con il denaro proprio della Yugoslavia) dovr�
essere il fulcro di un progetto per il disinquinamento del Danubio
e per la ricostruzione dei ponti, essenzialmente
"supportando" gli interessi del capitale straniero.
In pi�, "le proposte condizionali" del FMI--che esigono drastici
tagli alle spese sociali--imporranno preventivamente al governo di
non allocare le sue risorse per la ricostruzione di scuole ed ospedali
distrutti dalla campagna di bombardamenti.
I COSTI DELLA CAMPAGNA AEREA
Accusando il popolo Serbo e il precedente capo di Stato di crimini,
commessi invece dall'aggressore, si ha l'intenzione di instillare
un senso di paura e di colpa collettiva su un'intera Nazione.
Ma vi � qualcosa d'altro che fino ad ora non � stato considerato:
il disegno di Washington consiste nel tenere responsabile il
Presidente Milosevic per la Guerra non solo individualmente, ma
come capo di Stato di una Nazione, con l'intenzione finale di
ottenere dalla Yugoslavia riparazioni di guerra.
In altre parole, se il precedente capo dello Stato venisse imputato
dal Tribunale dell'Aja, tutta la Nazione potrebbe essere considerata
"legalmente responsabile" non solo per le spese delle "bombe
umanitarie", ma anche per tutte le spese militari e di "peacekeeping"
sostenute dalla NATO fin dal 1992.
Per questo, un esercito di contabili ed economisti ha gi� valutato
-- su mandato della NATO -- i costi della campagna aerea e delle
varie operazioni di "peacekeeping".
A questo riguardo, il contributo degli USA alle spese per i
bombardamenti, per "peacekeeping" e per "assistenza ai rifugiati",
per il solo anno fiscale (FY) 1999, veniva stimato sui 5.05 miliardi
di $. La quantit� di risorse, destinate dall'Amministrazione Clinton
per pagare le spese di guerra e a favore dei rifugiati, era dell'ordine
di 6.6 miliardi di $. Il cosiddetto "fondo di emergenza" destinato
dal Congresso per le operazioni in Kosovo e di altra difesa, spendibile
nel FY 1999, raggiungeva un totale di 12 miliardi di $. Inoltre,
il Dipartimento della Difesa stimava le spese, per il dispiegamento
di forze di occupazione USA e per il personale civile di stanza in
Bosnia e in Kosovo dal 1992, essere dell'ordine di 21.2 miliardi
di $. ( 28 )
In altre parole, imputando il Presidente Milosevic con accuse
inventate, viene sollevata una fondamentale questione di legittimit�.
Si approvano i bombardamenti come un'operazione umanitaria. Non solo
i reali criminali di guerra vengono assolti, ma viene aperta la
strada della messa in stato di accusa della Yugoslavia come nazione.
Viene messo in stato di accusa il precedente capo di Stato; lo � anche
il popolo collettivamente. Questo significa che la NATO prossimamente
potr� obbligare la Yugoslavia a pagare per le bombe usate a
distruggere la regione e ad ammazzare il suo popolo.
Fondamentalmente non vi � nulla di nuovo in questo processo.
Sotto l'Impero Britannico, era pratica comune non solo insediare
regimi fantoccio, ma anche far pagare i costi delle operazioni
delle cannoniere alle nazioni che rifiutavano di sottoscrivere
un accordo di "libero commercio" con il Governo di Sua Maest�.
Nel 1850, la Gran Bretagna minacciava di inviare le sue "cannoniere"
-- cosa equivalente agli odierni raids umanitari -- in seguito al
rifiuto del Re del Siam (Thailandia) di sottoscrivere un trattato
di libero commercio con gli Inglesi (equivalente ad una odierna
"lettera di intenti" del FMI).
Mentre il linguaggio e le istituzioni della diplomazia coloniale
sono cambiati, resta impressionante la somiglianza con le
pratiche contemporanee.Ecco i termini dell'inviato Britannico
Sir James Brooke (equivalente al Richard Holbrooke di oggi):
"Il Governo Siamese � ostile -- il suo tono � arrogante -- la
sua presunzione insopportabile.
Se queste giuste richieste Inglesi, presentate con ferma urgenza,
dovessero essere rifiutate, dovr� essere inviata una forza, per
appoggiarle immediatamente con la rapida distruzione delle difese
del fiume. Il Siam deve imparare la lezione che gi� da lungo
tempo doveva essergli impartita, un Re disposto con pi� favore
deve essere posto sul trono, e cos� verr� acquisita grande
influenza nella regione che per l'Inghilterra assumer�
un'importanza commerciale immensa. [Notare la somiglianza in
relazione alla Yugoslavia]. Soprattutto, ci� servir� bene a
preparare il cambio per imporre un nuovo Re sul trono.
Noi dovremmo porre sul trono questo principe [Mongkut] e
attraverso lui, potremo, senza alcun dubbio, ottenere quello
che desideriamo. E le spese necessarie per l'operazione militare
saranno sicuramente ricoperte dal tesoro Reale del Siam." ( 29 )
Rimpiazzato il Capo di Stato, imposto il "libero" mercato, la
Nazione colpita dovr� anche pagare le spese per le operazioni
militari!
PRECEDENTI CASI DI RIPARAZIONE DI DANNI DI GUERRA:
VIETNAM E NICARAGUA
Effettivamente nel caso del Vietnam -- che vinse la guerra contro
l'aggessione USA -- Hanoi veniva nondimeno obbligata a pagare
riparazioni di guerra agli Stati Uniti, come condizione per essere
sollevata nel 1994 dalle sanzioni economiche.
Sebbene le circostanze storiche fossero differenti del tutto da
quelle della Yugoslavia, il modello dell'intervento del FMI in
Vietnam � stato per molti versi identico. La decisione di
sollevare il Vietnam dalle sanzioni veniva anche questa volta
nel contesto di una conferenza di elargitori di prestiti.
"Circa 2 miliardi di dollari $ di prestiti e di denaro di
"aiuto" sono stati impegnati in supporto alle riforme in Vietnam
sponsorizzate dal FMI; subito dopo la Conferenza, � stata tenuta
un'altra riunione separata, questa volta "a porte chiuse", in cui
Hanoi veniva obbligata a rimborsare completamente i debiti fatti
dagli USA per installare a Saigon un governo militare. " ( 30 )
Riconoscendo completamente la legittimit� di questi debiti, Hanoi
ha in effetti accettato di ripagare debiti che sono stati
utilizzati per sostenere lo sforzo bellico USA.
Inoltre, l'aver accettato queste condizioni da parte di Hanoi ha
totalmente assolto Washington dal pagare i danni di guerra al
Vietnam per un totale di 4.2 miliardi di dollari, come stabilito
dalla Conferenza di Pace a Parigi nel 1973. ( 31 )
NICARAGUA: "I COMBATTENTI PER LA LIBERT�"
E LA MEDICINA ECONOMICA DEL FMI
In modo consimile, i 12 miliardi di dollari $ di "riparazioni"
che gli Usa erano stati ordinati di pagare al Nicaragua dalla
Corte di Giustizia Internazionale dell'Aja (ICJ) non sono mai
stati pagati. Nel 1990, in seguito all'insediarsi di un governo
"democratico" filo-USA, queste riparazioni -- ordinate dalla ICJ
-- sono state cancellate in cambio di una "normalizzazione"
e di un ritiro delle sanzioni economiche. In cambio, Washington
ha approvato un impegno di 60 milioni di $ per "aiuti emergenziali",
che naturalmente era fattore condizionale al pagamento di tutti
i debiti e all'adozione della pi� insopportabile terapia
economica shock del FMI:
"Gli Stati Uniti provvedono a pagare al governo le indennit� di
uscita per i lavoratori licenziati, secondo il mandato
programmatico degli USA [aggiustamento strutturale del FMI!],
orientato a sminuire la grandezza del governo del Nicaragua.
Ed ecco alcuni dei risultati:
- il budget di spesa del Nicaragua per le protezioni sociali �
stato aspramente tagliato da 18 milioni di $ a 4 milioni di $,
mentre la disoccupazione ha raggiunto circa il 45%;
- la spesa per la Sanit� � piombata da 86 $ annui per persona,
di cinque anni fa, a 18 $ nel 1991, anno seguente alle elezioni;
- le pensioni per i veterani di guerra disabili sono state
congelate a 6.5 $ mensili, mentre i prezzi degli alimenti hanno
raggiunto, nel 1991, valori di livello molto vicini a quelli negli
USA.
Un funzionario del Dipartimento di Stato cos� si esprimeva: 'Agli
USA � stato affidato l'incarico di ricostruire il Nicaragua,
ma vi � solo una quantit� limitata che noi possiamo dare per
aiutare lo sviluppo.'" ( 32 )
Eppure gli Usa non hanno esitato nello spendere miliardi di
dollari per finanziare nove anni di embargo economico e una
guerra in cui Washington ha creato e finanziato un esercito
paramilitare ( la Contras ) per combattere il governo Sandinista.
Annunciati dall'amministrazione Reagan e sostenuti dai media come
"combattenti per la libert�", i rivoltosi Contras erano finanziati
da proventi della droga e con supporto di copertura della CIA.
E nei fatti lo stesso modello di supporto di copertura, usando
denaro dal traffico di droga, � stato applicato per finanziare
l'Armata di Liberazione del Kosovo (KLA o UCK), con l'obiettivo
di destabilizzare la Yugoslavia.
William Walker, capo della missione OSCE in Kosovo nei mesi
precedenti la guerra del 1999, era il responsabile, con Oliver
North, nell'incanalare supporti di copertura per i Contras, che
in definitiva tendevano alla caduta del governo Sandinista e alla
sua sconfitta nelle elezioni "democratiche" del 1990.
IL RUOLO DELLA COMMISSIONE DELLE NAZIONI UNITE SULLE INDENNIT�
DI COMPENSAZIONE (UNCC)
Un altro caso � quello dell'Iraq che -- sulla scia della Guerra
del Golfo -- veniva obbligato a pagare notevoli riparazioni di
guerra. La Commissione delle Nazioni Unite sulle Compensazioni
(UNCC) era costituita per istruire un processo di "rivendicazioni"
contro l'Iraq. Il 30% delle entrate del petrolio Iracheno relative
al programma "petrolio in cambio di cibo" � stato imposto dalla
UNCC per pagare riparazioni di guerra a Governi, Banche e
Societ� finanziarie.
La UNCC "ha assegnato pi� di 32 miliardi di $ in rivendicazioni,
e pi� di 9.5 miliardi di $ sono stati sborsati dall'Iraq,
per riparazioni, utilizzando le entrate del programma
cibo-contro-petrolio." ( 33 )
Questi precedenti sono importanti per ben comprendere la guerra
in Yugoslavia. Sebbene nessun esposto ufficiale sia stato presentato
dalla NATO, la struttura e la burocrazia dell' UNCC in un futuro
prossimo possono estendere la loro azione per riscuotere
riparazioni di guerra dalla Yugoslavia. Le procedure di
rivendicazione dell'UNCC si basano su una risoluzione del 1991
del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, che stabilisce l'obbligo da
parte dell'Iraq di pagare i debiti per la guerra del Golfo, secondo
una legge internazionale.
Nel caso della Yugoslavia, il Presidente Milosevic � accusato dal
Tribunale dell'Aja per "crimini contro l'umanit� e per violazioni
delle leggi e delle consuetudini in tempo di guerra ". ( 34 ) In
seguito al precedente Iracheno, la decisione del Tribunale dell'Aja
riguardante il Presidente Milosevic pu� costituire il fondamento
per la formulazione di un' identica risoluzione del Consiglio
di Sicurezza dell'ONU che stabilisca l'obbligo di pagare i debiti
di guerra per il governo e il popolo della Yugoslavia, per le
"perdite e i danni subiti dai governi stranieri, dalle
multinazionali e dalle societ� finanziarie", inclusi
"i costi della campagna di guerra aerea".
RISCRIVENDO LA STORIA
Eventi recenti hanno dimostrato come fatti reali possono essere
completamente capovolti dall'aggressore e dalla sua macchina di
propaganda.
L'intento della NATO � di distorcere vistosamente il corso
degli eventi e di manipolare la scrittura della storia
contemporanea. Risulta quindi essenziale che il popolo Yugoslavo
venga considerato in blocco nelle sue risoluzioni. Inoltre si
dovrebbe comprendere che la "demonizzazione" del popolo Serbo e
del Presidente Slobodan Milosevic, oltre che a far scattare
conflitti etnici, � intesa ad imporre il "libero mercato" e il
Nuovo Ordine Mondiale dentro all'area dei Balcani.
Internazionalmente, i vari movimenti contro le riforme del
FMI-Banca Mondiale-WTO devono capire che la guerra e la
globalizzazione sono processi inter-connessi.
Applicata a tutto il mondo, la sola promessa del "libero
mercato" produce un mondo di contadini senza terra, di fabbriche
chiuse, di lavoratori senza lavoro e di programmi sociali smantellati
da una "amara medicina economica" sotto la supervisione del
FMI-Banca Mondiale-WTO, che predispongono l'unica ricetta. Inoltre,
l'accresciuta militarizzazione costituisce il mezzo per
imporre queste insopportabili riforme macro-economiche.
La lotta della Yugoslavia per preservare la sua sovranit� nazionale
-- in questa particolare congiuntura della storia -- rappresenta
una parte dell'esteso movimento contro il Nuovo Ordine Mondiale e
contro l'imposizione al mondo intero di una omogenea agenda politica
neo-liberale, sotto la supervisione del FMI-Banca Mondiale-WTO.
Dietro queste organizzazioni, che ciclicamente si interfacciano con
la NATO -- vi sono i poteri delle grandi strutture finanziarie
degli USA e dell'Europa e il complesso militare-industriale
dell'Occidente.
NOTE FINALI
1. Agenzia France Presse , 19 Novembre 1997.
2. Database di Ricerche Economiche. West LB Emerging Trends,
8 Marzo 2001, Agenzia France Press, 16 Marzo 2001.
3. Dichiarazione del Segretario di Stato Colin Powell
citata in International Herald Tribune, Parigi, 4 Aprile 2001
4. International Herald Tribune, op. cit.
5. B 92 News, Belgrade, 3 Maggio 2001.
6. Camera dei Rappresentanti degli USA, Progetto di Legge
HR 1064, sezione 302, Settembre 2000, a
http://www.house.gov/house/Legproc.html. Clicca a 106.esimo
Congresso e poi invia al numero del Progetto di Legge.
7. UPI, 2 Aprile 2001
8. New York Times, 27 Febbraio 2001.
9. Vedi Michel Chossudovsky, "Washington Finances Ethnic
Warfare in the Balkans", Emperors Clothes, Aprile 2001.
10. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica
Federale di Yugoslavia e una assistenza di 151 milioni
di $ per l'emergenza post-conflitto,
http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.
11. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica
Federale di Yugoslavia e una assistenza di 151 milioni
di $ per l'emergenza post-conflitto,
http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.
12. Governo della Serbia, Serbia Info, Belgrade 2 Maggio 2001,
http://www.serbia-info.com/news/2001-05/03/23335.html.
13 Per ulteriori dettagli, vedere Michel Chossudovsky,
"Dismantling Former Yugoslavia, Recolonising Bosnia,
Covert Action Quarterly, Sprint 1996", disponibile a
http://www.ess.uwe.ac.uk/Kosovo/Kosovo-controversies4.html
o http://www.emperors-clothes.com/articles/chuss/dismantl.htm.
14. Vedi Gruppo dei 17 "Program of Radical Economic Reforms",
Belgrade 1999 a
http://www.g17.org.yu/english/programm/program.htm.
15. New Serbia Forum, "Privatization", Budapest,
13-15 Marzo 2000,
http://www.newserbiaforum.org/Reports/privatisation.htm.
16. Il testo completo del programma del FMI � disponibile
a http://www.imf.org/external/pubs/cat/longres.cfm?sk&sk875.0
Il mandato del Governo sotto il programma del FMI � sottolineato
in Repubblica Federale di Yugoslavia, "Economic Reform Program
for 2001", Belgrade, 9 Dicembre 2000, a
http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/erp2001.htm, vedi
anche "Synthetic View" delle principali misure di politica
economica a http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/epmeasures.pdf.
17. Vedi Michel Chossudovsky, "Kostunica Coalition Drives Up
Prices and Blames...Milosevic", Ottobre 2000,
http://emperors-clothes.com/articles/chuss/triples.htm.
18. Vedi B 92 News, 3 Maggio 2001 a
http://www.b92.net/archive/e/index.phtml.
19. Programma del FMI, op cit. Sulla Bulgaria vedi "The Wind in
the Balkans", The Economist, London, 8 Febbraio 1997, p.12 e
Jonathan
C. Randal, "Reform Coalition Wins, Bulgarian Parliament",
The Washington Post, 20 Aprile 1997, p.A21.
20. Vedi la dichiarazione del Consigliere Delegato Aggiunto
del FMI Stanley Fischer, Dicembre 2000 a
http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.
21. Vedi Michel Chossudovsky, "Brazil's IMF Sponsored Financial
Disaster", Third World Network, 1998 a
http://www.twnside.org.sg/title/latin-cn.htm.
22. Per particolari vedi Michel Chossudovsky, "Financial Warfare
triggers Global Financial Crisis", Third World Network a
http://www.twnside.org.sg/title/trig-cn.htm.
23. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalization of Poverty",
Zed Books, London 1997, capitolo 12.
24. Il FMI cita lo studio del G-17, "Economic Consequences of
NATO Bombardment", Belgrado 2000 a
http://www.g17.org.yu/english/index.htm.
25. Vedi Michel Chossudovsky, " NATO Willfully Triggered an
Environmental Catastrophe in Yugoslavia", June 2000, a
http://emperors-clothes.com/articles/chuss/willful.htm.
26. Vedi G-17, "Economic Consequences of NATO Bombardment",
Belgrado 2000 a http://www.g17.org.yu/english/index.htm.
27. USA Today, 10 Ottobre 2000.
28. GAO : Rapporto riassuntivo al Presidente, Commissione sui
Servizi d'Arma, Camera dei Rappresentanti, RPTno:
gao/nsiad-00-125br,Washington, 24 Aprile 2000.
29. Citato in M. L. Manich Jumsai, "King Mongkut and Sir
John Bowring", Chalermit, Bangkok, 1970, p. 21.
30. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalisation of Poverty",
op cit., Capitolo 8.
31. A. J. Langguth, "The Forgotten Debt to Vietnam", New York
Times, 18 Novembre 2000, vedi anche Barbara Crossette, "Hanoi
said to vow to give MIA Data", New York Times, 24 Ottobre, 1992.
32. The Houston Chronicle, 8 Dicembre 1991. Per consultare
la sentenza del 1986 della Corte Internazionale di Giustizia
su "Nicaragua v. United States of America", vedi: "Military
and Paramilitary Activities in and against Nicaragua (Nicaragua
v. United States of America) (1984-1991)" a
http://www.icj-cij.org/icjwww/Icases/iNus/inusframe.htm,
sommario a
http://www.icj-cij.org/icjwww/idecisions/isummaries/inussummary860627.htm.
33. UPI, 7 Dicembre 2000.
34. Vedi il testo del 1999 della messa in stato di accusa del
Presidente Milosevic da parte del Tribunale dell'Aja a
http://www.un.org/icty/indictment/english/mil-ii990524e.htm.
35. Vedi il testo della risoluzione 687 (1991) del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU riguardante l' Iraq a
http://www.unog.ch/uncc/introduc.htm.
C Copyright by Michel Chossudovsky, Ottawa, May 2001. All rights
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DANNI DI GUERRA
Il FMI ha reso noto nella sua relazione che i danni causati dai
bombardamenti NATO sono dell'ordine di 40 miliardi di dollari.
( 24 ) Questa rappresentazione non tiene in debito conto delle
perdite nel PIL della Yugoslavia, risultanti da anni di sanzioni
economiche, non tiene conto delle perdite umane e delle mutilazioni,
non della sofferenza inflitta ad una intera popolazione, non
delle radiazioni tossiche dovute all'Uranio impoverito e nemmeno
delle devastazioni ambientali ampiamente documentate da fonti
Yugoslave ed internazionali. ( 25 )
Ironicamente, questo studio sui danni di guerra � stato coordinato
dai membri del G-17 Mladjan Dinkic e Miroslav Labus, che ora
detengono posizioni chiave nel governo della DOS.
Dal momento della sua nomina al ruolo di Governatore della
Banca Centrale, Dinkic non ha detto una parola intorno ai "danni
di guerra" nelle sue discussioni con i creditori Occidentali. ( 26 )
CONTRATTI SPECULATIVI SULLA RICOSTRUZIONE
Non � stata contemplata alcuna "compensazione" per danni di guerra
a rimettere il debito. In una crudele partita di giro, la grande
parte dei prestiti freschi--che la Yugoslavia dovesse eventualmente
avere come rimborso--dovr� essere usata per ricostruire quello che
i bombardieri hanno distrutto.
In pi�, secondo il sistema Banca Mondiale-EBRD di offerta
internazionale, questi prestiti sono nei fatti destinati a finanziare
contratti lucrativi con imprese di costruzioni dei Paesi NATO:
"I grandi vincitori sono le compagnie Occidentali di
telecomunicazioni, le imprese di costruzioni, le banche e le
societ� di navigazione che possono ricostruire i ponti sul fiume
Danubio, le centrali di energia elettrica e le raffinerie distrutte
dagli attacchi aerei della NATO. Mentre le compagnie
Europee, gi� occupate con i progetti nei Balcani, hanno il vantaggio
di operare in casa, anche le compagnie USA, come le specialiste in
infrastrutture la Brown & Root [una associata della compagnia
Halliburton Oil del Vice Presidente Dick Cheney], la AES e la General
Electric possono partecipare ad una parte del processo." ( 27 )
E cosa vogliono ottenere queste societ�? Queste vogliono
sub-appaltare a ditte locali e/o assumere ingegneri e lavoratori
a stipendi al di sotto di un centinaio di dollari al mese. In
altre parole, il denaro in prestito promesso a Belgrado per la
"ricostruzione" torner� direttamente nelle tasche
delle Banche occidentali e del MNC. Inoltre, la cosiddetta
"priorit� delle spese" imposta dal FMI ha questo significato, che
lo Stato (e cio� con il denaro proprio della Yugoslavia) dovr�
essere il fulcro di un progetto per il disinquinamento del Danubio
e per la ricostruzione dei ponti, essenzialmente
"supportando" gli interessi del capitale straniero.
In pi�, "le proposte condizionali" del FMI--che esigono drastici
tagli alle spese sociali--imporranno preventivamente al governo di
non allocare le sue risorse per la ricostruzione di scuole ed ospedali
distrutti dalla campagna di bombardamenti.
I COSTI DELLA CAMPAGNA AEREA
Accusando il popolo Serbo e il precedente capo di Stato di crimini,
commessi invece dall'aggressore, si ha l'intenzione di instillare
un senso di paura e di colpa collettiva su un'intera Nazione.
Ma vi � qualcosa d'altro che fino ad ora non � stato considerato:
il disegno di Washington consiste nel tenere responsabile il
Presidente Milosevic per la Guerra non solo individualmente, ma
come capo di Stato di una Nazione, con l'intenzione finale di
ottenere dalla Yugoslavia riparazioni di guerra.
In altre parole, se il precedente capo dello Stato venisse imputato
dal Tribunale dell'Aja, tutta la Nazione potrebbe essere considerata
"legalmente responsabile" non solo per le spese delle "bombe
umanitarie", ma anche per tutte le spese militari e di "peacekeeping"
sostenute dalla NATO fin dal 1992.
Per questo, un esercito di contabili ed economisti ha gi� valutato
-- su mandato della NATO -- i costi della campagna aerea e delle
varie operazioni di "peacekeeping".
A questo riguardo, il contributo degli USA alle spese per i
bombardamenti, per "peacekeeping" e per "assistenza ai rifugiati",
per il solo anno fiscale (FY) 1999, veniva stimato sui 5.05 miliardi
di $. La quantit� di risorse, destinate dall'Amministrazione Clinton
per pagare le spese di guerra e a favore dei rifugiati, era dell'ordine
di 6.6 miliardi di $. Il cosiddetto "fondo di emergenza" destinato
dal Congresso per le operazioni in Kosovo e di altra difesa, spendibile
nel FY 1999, raggiungeva un totale di 12 miliardi di $. Inoltre,
il Dipartimento della Difesa stimava le spese, per il dispiegamento
di forze di occupazione USA e per il personale civile di stanza in
Bosnia e in Kosovo dal 1992, essere dell'ordine di 21.2 miliardi
di $. ( 28 )
In altre parole, imputando il Presidente Milosevic con accuse
inventate, viene sollevata una fondamentale questione di legittimit�.
Si approvano i bombardamenti come un'operazione umanitaria. Non solo
i reali criminali di guerra vengono assolti, ma viene aperta la
strada della messa in stato di accusa della Yugoslavia come nazione.
Viene messo in stato di accusa il precedente capo di Stato; lo � anche
il popolo collettivamente. Questo significa che la NATO prossimamente
potr� obbligare la Yugoslavia a pagare per le bombe usate a
distruggere la regione e ad ammazzare il suo popolo.
Fondamentalmente non vi � nulla di nuovo in questo processo.
Sotto l'Impero Britannico, era pratica comune non solo insediare
regimi fantoccio, ma anche far pagare i costi delle operazioni
delle cannoniere alle nazioni che rifiutavano di sottoscrivere
un accordo di "libero commercio" con il Governo di Sua Maest�.
Nel 1850, la Gran Bretagna minacciava di inviare le sue "cannoniere"
-- cosa equivalente agli odierni raids umanitari -- in seguito al
rifiuto del Re del Siam (Thailandia) di sottoscrivere un trattato
di libero commercio con gli Inglesi (equivalente ad una odierna
"lettera di intenti" del FMI).
Mentre il linguaggio e le istituzioni della diplomazia coloniale
sono cambiati, resta impressionante la somiglianza con le
pratiche contemporanee.Ecco i termini dell'inviato Britannico
Sir James Brooke (equivalente al Richard Holbrooke di oggi):
"Il Governo Siamese � ostile -- il suo tono � arrogante -- la
sua presunzione insopportabile.
Se queste giuste richieste Inglesi, presentate con ferma urgenza,
dovessero essere rifiutate, dovr� essere inviata una forza, per
appoggiarle immediatamente con la rapida distruzione delle difese
del fiume. Il Siam deve imparare la lezione che gi� da lungo
tempo doveva essergli impartita, un Re disposto con pi� favore
deve essere posto sul trono, e cos� verr� acquisita grande
influenza nella regione che per l'Inghilterra assumer�
un'importanza commerciale immensa. [Notare la somiglianza in
relazione alla Yugoslavia]. Soprattutto, ci� servir� bene a
preparare il cambio per imporre un nuovo Re sul trono.
Noi dovremmo porre sul trono questo principe [Mongkut] e
attraverso lui, potremo, senza alcun dubbio, ottenere quello
che desideriamo. E le spese necessarie per l'operazione militare
saranno sicuramente ricoperte dal tesoro Reale del Siam." ( 29 )
Rimpiazzato il Capo di Stato, imposto il "libero" mercato, la
Nazione colpita dovr� anche pagare le spese per le operazioni
militari!
PRECEDENTI CASI DI RIPARAZIONE DI DANNI DI GUERRA:
VIETNAM E NICARAGUA
Effettivamente nel caso del Vietnam -- che vinse la guerra contro
l'aggessione USA -- Hanoi veniva nondimeno obbligata a pagare
riparazioni di guerra agli Stati Uniti, come condizione per essere
sollevata nel 1994 dalle sanzioni economiche.
Sebbene le circostanze storiche fossero differenti del tutto da
quelle della Yugoslavia, il modello dell'intervento del FMI in
Vietnam � stato per molti versi identico. La decisione di
sollevare il Vietnam dalle sanzioni veniva anche questa volta
nel contesto di una conferenza di elargitori di prestiti.
"Circa 2 miliardi di dollari $ di prestiti e di denaro di
"aiuto" sono stati impegnati in supporto alle riforme in Vietnam
sponsorizzate dal FMI; subito dopo la Conferenza, � stata tenuta
un'altra riunione separata, questa volta "a porte chiuse", in cui
Hanoi veniva obbligata a rimborsare completamente i debiti fatti
dagli USA per installare a Saigon un governo militare. " ( 30 )
Riconoscendo completamente la legittimit� di questi debiti, Hanoi
ha in effetti accettato di ripagare debiti che sono stati
utilizzati per sostenere lo sforzo bellico USA.
Inoltre, l'aver accettato queste condizioni da parte di Hanoi ha
totalmente assolto Washington dal pagare i danni di guerra al
Vietnam per un totale di 4.2 miliardi di dollari, come stabilito
dalla Conferenza di Pace a Parigi nel 1973. ( 31 )
NICARAGUA: "I COMBATTENTI PER LA LIBERT�"
E LA MEDICINA ECONOMICA DEL FMI
In modo consimile, i 12 miliardi di dollari $ di "riparazioni"
che gli Usa erano stati ordinati di pagare al Nicaragua dalla
Corte di Giustizia Internazionale dell'Aja (ICJ) non sono mai
stati pagati. Nel 1990, in seguito all'insediarsi di un governo
"democratico" filo-USA, queste riparazioni -- ordinate dalla ICJ
-- sono state cancellate in cambio di una "normalizzazione"
e di un ritiro delle sanzioni economiche. In cambio, Washington
ha approvato un impegno di 60 milioni di $ per "aiuti emergenziali",
che naturalmente era fattore condizionale al pagamento di tutti
i debiti e all'adozione della pi� insopportabile terapia
economica shock del FMI:
"Gli Stati Uniti provvedono a pagare al governo le indennit� di
uscita per i lavoratori licenziati, secondo il mandato
programmatico degli USA [aggiustamento strutturale del FMI!],
orientato a sminuire la grandezza del governo del Nicaragua.
Ed ecco alcuni dei risultati:
- il budget di spesa del Nicaragua per le protezioni sociali �
stato aspramente tagliato da 18 milioni di $ a 4 milioni di $,
mentre la disoccupazione ha raggiunto circa il 45%;
- la spesa per la Sanit� � piombata da 86 $ annui per persona,
di cinque anni fa, a 18 $ nel 1991, anno seguente alle elezioni;
- le pensioni per i veterani di guerra disabili sono state
congelate a 6.5 $ mensili, mentre i prezzi degli alimenti hanno
raggiunto, nel 1991, valori di livello molto vicini a quelli negli
USA.
Un funzionario del Dipartimento di Stato cos� si esprimeva: 'Agli
USA � stato affidato l'incarico di ricostruire il Nicaragua,
ma vi � solo una quantit� limitata che noi possiamo dare per
aiutare lo sviluppo.'" ( 32 )
Eppure gli Usa non hanno esitato nello spendere miliardi di
dollari per finanziare nove anni di embargo economico e una
guerra in cui Washington ha creato e finanziato un esercito
paramilitare ( la Contras ) per combattere il governo Sandinista.
Annunciati dall'amministrazione Reagan e sostenuti dai media come
"combattenti per la libert�", i rivoltosi Contras erano finanziati
da proventi della droga e con supporto di copertura della CIA.
E nei fatti lo stesso modello di supporto di copertura, usando
denaro dal traffico di droga, � stato applicato per finanziare
l'Armata di Liberazione del Kosovo (KLA o UCK), con l'obiettivo
di destabilizzare la Yugoslavia.
William Walker, capo della missione OSCE in Kosovo nei mesi
precedenti la guerra del 1999, era il responsabile, con Oliver
North, nell'incanalare supporti di copertura per i Contras, che
in definitiva tendevano alla caduta del governo Sandinista e alla
sua sconfitta nelle elezioni "democratiche" del 1990.
IL RUOLO DELLA COMMISSIONE DELLE NAZIONI UNITE SULLE INDENNIT�
DI COMPENSAZIONE (UNCC)
Un altro caso � quello dell'Iraq che -- sulla scia della Guerra
del Golfo -- veniva obbligato a pagare notevoli riparazioni di
guerra. La Commissione delle Nazioni Unite sulle Compensazioni
(UNCC) era costituita per istruire un processo di "rivendicazioni"
contro l'Iraq. Il 30% delle entrate del petrolio Iracheno relative
al programma "petrolio in cambio di cibo" � stato imposto dalla
UNCC per pagare riparazioni di guerra a Governi, Banche e
Societ� finanziarie.
La UNCC "ha assegnato pi� di 32 miliardi di $ in rivendicazioni,
e pi� di 9.5 miliardi di $ sono stati sborsati dall'Iraq,
per riparazioni, utilizzando le entrate del programma
cibo-contro-petrolio." ( 33 )
Questi precedenti sono importanti per ben comprendere la guerra
in Yugoslavia. Sebbene nessun esposto ufficiale sia stato presentato
dalla NATO, la struttura e la burocrazia dell' UNCC in un futuro
prossimo possono estendere la loro azione per riscuotere
riparazioni di guerra dalla Yugoslavia. Le procedure di
rivendicazione dell'UNCC si basano su una risoluzione del 1991
del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, che stabilisce l'obbligo da
parte dell'Iraq di pagare i debiti per la guerra del Golfo, secondo
una legge internazionale.
Nel caso della Yugoslavia, il Presidente Milosevic � accusato dal
Tribunale dell'Aja per "crimini contro l'umanit� e per violazioni
delle leggi e delle consuetudini in tempo di guerra ". ( 34 ) In
seguito al precedente Iracheno, la decisione del Tribunale dell'Aja
riguardante il Presidente Milosevic pu� costituire il fondamento
per la formulazione di un' identica risoluzione del Consiglio
di Sicurezza dell'ONU che stabilisca l'obbligo di pagare i debiti
di guerra per il governo e il popolo della Yugoslavia, per le
"perdite e i danni subiti dai governi stranieri, dalle
multinazionali e dalle societ� finanziarie", inclusi
"i costi della campagna di guerra aerea".
RISCRIVENDO LA STORIA
Eventi recenti hanno dimostrato come fatti reali possono essere
completamente capovolti dall'aggressore e dalla sua macchina di
propaganda.
L'intento della NATO � di distorcere vistosamente il corso
degli eventi e di manipolare la scrittura della storia
contemporanea. Risulta quindi essenziale che il popolo Yugoslavo
venga considerato in blocco nelle sue risoluzioni. Inoltre si
dovrebbe comprendere che la "demonizzazione" del popolo Serbo e
del Presidente Slobodan Milosevic, oltre che a far scattare
conflitti etnici, � intesa ad imporre il "libero mercato" e il
Nuovo Ordine Mondiale dentro all'area dei Balcani.
Internazionalmente, i vari movimenti contro le riforme del
FMI-Banca Mondiale-WTO devono capire che la guerra e la
globalizzazione sono processi inter-connessi.
Applicata a tutto il mondo, la sola promessa del "libero
mercato" produce un mondo di contadini senza terra, di fabbriche
chiuse, di lavoratori senza lavoro e di programmi sociali smantellati
da una "amara medicina economica" sotto la supervisione del
FMI-Banca Mondiale-WTO, che predispongono l'unica ricetta. Inoltre,
l'accresciuta militarizzazione costituisce il mezzo per
imporre queste insopportabili riforme macro-economiche.
La lotta della Yugoslavia per preservare la sua sovranit� nazionale
-- in questa particolare congiuntura della storia -- rappresenta
una parte dell'esteso movimento contro il Nuovo Ordine Mondiale e
contro l'imposizione al mondo intero di una omogenea agenda politica
neo-liberale, sotto la supervisione del FMI-Banca Mondiale-WTO.
Dietro queste organizzazioni, che ciclicamente si interfacciano con
la NATO -- vi sono i poteri delle grandi strutture finanziarie
degli USA e dell'Europa e il complesso militare-industriale
dell'Occidente.
NOTE FINALI
1. Agenzia France Presse , 19 Novembre 1997.
2. Database di Ricerche Economiche. West LB Emerging Trends,
8 Marzo 2001, Agenzia France Press, 16 Marzo 2001.
3. Dichiarazione del Segretario di Stato Colin Powell
citata in International Herald Tribune, Parigi, 4 Aprile 2001
4. International Herald Tribune, op. cit.
5. B 92 News, Belgrade, 3 Maggio 2001.
6. Camera dei Rappresentanti degli USA, Progetto di Legge
HR 1064, sezione 302, Settembre 2000, a
http://www.house.gov/house/Legproc.html. Clicca a 106.esimo
Congresso e poi invia al numero del Progetto di Legge.
7. UPI, 2 Aprile 2001
8. New York Times, 27 Febbraio 2001.
9. Vedi Michel Chossudovsky, "Washington Finances Ethnic
Warfare in the Balkans", Emperors Clothes, Aprile 2001.
10. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica
Federale di Yugoslavia e una assistenza di 151 milioni
di $ per l'emergenza post-conflitto,
http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.
11. Vedi FMI, il FMI approva come Membro la Repubblica
Federale di Yugoslavia e una assistenza di 151 milioni
di $ per l'emergenza post-conflitto,
http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.
12. Governo della Serbia, Serbia Info, Belgrade 2 Maggio 2001,
http://www.serbia-info.com/news/2001-05/03/23335.html.
13 Per ulteriori dettagli, vedere Michel Chossudovsky,
"Dismantling Former Yugoslavia, Recolonising Bosnia,
Covert Action Quarterly, Sprint 1996", disponibile a
http://www.ess.uwe.ac.uk/Kosovo/Kosovo-controversies4.html
o http://www.emperors-clothes.com/articles/chuss/dismantl.htm.
14. Vedi Gruppo dei 17 "Program of Radical Economic Reforms",
Belgrade 1999 a
http://www.g17.org.yu/english/programm/program.htm.
15. New Serbia Forum, "Privatization", Budapest,
13-15 Marzo 2000,
http://www.newserbiaforum.org/Reports/privatisation.htm.
16. Il testo completo del programma del FMI � disponibile
a http://www.imf.org/external/pubs/cat/longres.cfm?sk&sk875.0
Il mandato del Governo sotto il programma del FMI � sottolineato
in Repubblica Federale di Yugoslavia, "Economic Reform Program
for 2001", Belgrade, 9 Dicembre 2000, a
http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/erp2001.htm, vedi
anche "Synthetic View" delle principali misure di politica
economica a http://www.seerecon.org/FRYugoslavia/epmeasures.pdf.
17. Vedi Michel Chossudovsky, "Kostunica Coalition Drives Up
Prices and Blames...Milosevic", Ottobre 2000,
http://emperors-clothes.com/articles/chuss/triples.htm.
18. Vedi B 92 News, 3 Maggio 2001 a
http://www.b92.net/archive/e/index.phtml.
19. Programma del FMI, op cit. Sulla Bulgaria vedi "The Wind in
the Balkans", The Economist, London, 8 Febbraio 1997, p.12 e
Jonathan
C. Randal, "Reform Coalition Wins, Bulgarian Parliament",
The Washington Post, 20 Aprile 1997, p.A21.
20. Vedi la dichiarazione del Consigliere Delegato Aggiunto
del FMI Stanley Fischer, Dicembre 2000 a
http://www.imf.org/external/np/sec/pr/2000/pr0075.htm.
21. Vedi Michel Chossudovsky, "Brazil's IMF Sponsored Financial
Disaster", Third World Network, 1998 a
http://www.twnside.org.sg/title/latin-cn.htm.
22. Per particolari vedi Michel Chossudovsky, "Financial Warfare
triggers Global Financial Crisis", Third World Network a
http://www.twnside.org.sg/title/trig-cn.htm.
23. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalization of Poverty",
Zed Books, London 1997, capitolo 12.
24. Il FMI cita lo studio del G-17, "Economic Consequences of
NATO Bombardment", Belgrado 2000 a
http://www.g17.org.yu/english/index.htm.
25. Vedi Michel Chossudovsky, " NATO Willfully Triggered an
Environmental Catastrophe in Yugoslavia", June 2000, a
http://emperors-clothes.com/articles/chuss/willful.htm.
26. Vedi G-17, "Economic Consequences of NATO Bombardment",
Belgrado 2000 a http://www.g17.org.yu/english/index.htm.
27. USA Today, 10 Ottobre 2000.
28. GAO : Rapporto riassuntivo al Presidente, Commissione sui
Servizi d'Arma, Camera dei Rappresentanti, RPTno:
gao/nsiad-00-125br,Washington, 24 Aprile 2000.
29. Citato in M. L. Manich Jumsai, "King Mongkut and Sir
John Bowring", Chalermit, Bangkok, 1970, p. 21.
30. Vedi Michel Chossudovsky, "The Globalisation of Poverty",
op cit., Capitolo 8.
31. A. J. Langguth, "The Forgotten Debt to Vietnam", New York
Times, 18 Novembre 2000, vedi anche Barbara Crossette, "Hanoi
said to vow to give MIA Data", New York Times, 24 Ottobre, 1992.
32. The Houston Chronicle, 8 Dicembre 1991. Per consultare
la sentenza del 1986 della Corte Internazionale di Giustizia
su "Nicaragua v. United States of America", vedi: "Military
and Paramilitary Activities in and against Nicaragua (Nicaragua
v. United States of America) (1984-1991)" a
http://www.icj-cij.org/icjwww/Icases/iNus/inusframe.htm,
sommario a
http://www.icj-cij.org/icjwww/idecisions/isummaries/inussummary860627.htm.
33. UPI, 7 Dicembre 2000.
34. Vedi il testo del 1999 della messa in stato di accusa del
Presidente Milosevic da parte del Tribunale dell'Aja a
http://www.un.org/icty/indictment/english/mil-ii990524e.htm.
35. Vedi il testo della risoluzione 687 (1991) del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU riguardante l' Iraq a
http://www.unog.ch/uncc/introduc.htm.
C Copyright by Michel Chossudovsky, Ottawa, May 2001. All rights
reserved.
Permission is granted to post this text on non-commercial community
internet sites, provided the essay remains intact and the
copyright note is displayed. To publish this text in printed and/or
other
form, contact the author at chossudovsky@..., fax: 1-514-
4256224.
Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova
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Data: 01/06/2001 11:25
Da: "Fulvio Grimaldi"
A: pck-yugoslavia@...
Cc: jugocoord@...
Oggetto: R: Human Rights Watch -
Macedonian Police Abuses Documented
Sull'affidabilit� di Human Rights Watch e sulla sua indipendenza
dall'intelligence USA sappiamo tutto. Si ripete la manovra del
rovesciamento
di una verit� evidente a tutti per cui il carnefice diventa vittima e
viceversa. E' un modulo logoro, gi� tentato, abusato e smascherato in
Kosovo. Le prove del sostegno USA, attraverso agenzie di mercenari al
soldo
del Pentagono come l'MPRI (Military Professional Resources INC), di
Alexandria, Virginia, sotto stretto controllo della CIA, sono state rese
pubbliche e mai smentite. L'MPRI ha un contratto ufficiale con il
governo
macedone, per addestramento e armamento del suo esercito e,
contemporaneamente, addestra ed arma l'UCK, oggi mandatario USA della
destabilizzazione della Macedonia, come ulteriore fase della
frantumazione
della Jugoslavia ai fini del totale controllo USA (in funzione
antieuropea)
della regione da dove stanno per passare le infrastrutture del famoso
corridoio 8. E' significativo che l'approvazione dello studio di
fattibilit�
dell'oleodotto da Vargas, Bulgaria, sul Mar Nero, attraverso la
Macedonia,
al porto albanese di Vlore (Corridoio 8) e l'inizio dei lavori siano
coincisi con il rinnovato uso dei terroristi UCK, questa volta in
Macedonia,
sulla base delle stesse mistificazione circa la negazione dei diritti
umani
alla minoranza (20%, non 30-49%) albanese. Negazione denunciata da
coloro
che hanno effettuato l'unica vera pulizia etnica del Kosovo, uccidendo e
cacciando 400.000 kosovari serbi, rom, goranci, bulgari, ebrei. E' anche
interessante notare che i terroristi albanesi partono da zone sotto
totale
controllo USA-GB ed escono armati da campi di addestramento delle SAS
(forze
speciali britanniche), che l'oleodotto destinato ad attraversare il Nord
della Macedonia viene costruito da AMBO, un consorzio
bulgaro-macedone-albanese a prevalente capitale USA, diretto da E.L.
Ferguson, direttore della Brown & Root, associata della
megamultinazionale
Halliburton, quella del vicepresidente USA Dick Cheney, la stessa che ha
costruito e effettua la manutenzione e lo sviluppo di Bondsteel, la pi�
grande base USA costruita dopo la guerra del Vietnam.
In questo modo gli USA controllano entrambe le parti in guerra,
accendendo e
spegnendo la miccia a seconda delle proprie necessit� strategiche. La
destabilizzazione della Macedonia settentrionale, inoltre, allarga il
territorio di transito dei traffici di droga, di cui i cartelli
criminali
finanziatori dell'UCK sono, secondo l'Europol, i massimi responsabili in
Europa.Per ulteriori approfondimenti sull'operazione USA-UCK in
Macedonia,
vedi il recente studio di Chossudovsky, "Washington finances ethnic
warfare
in the Balkans", o lo studio di Karen Talbot in "Stop Nato", "The name
of
the game is oil", o un mio servizio ne "L'Ernesto".in uscita. Non resta
il
bench� minimo dubbio sui rapporti storici ed attuali tra CIA e UCK.
Fulvio Grimaldi
-----Messaggio Originale-----
Da: "Paola Lucchesi"
A: <pck-yugoslavia@...>
Data invio: venerd� 1 giugno 2001 10.46
Oggetto: Human Rights Watch - Macedonian Police Abuses Documented
>
> "Ethnic Albanian men fleeing the fighting in Macedonia face
severe
> ill-treatment by the police. We have documented serious beatings
> and torture of ethnic Albanians at the Kumanovo and Skopje police
> stations in the last week. The victims we interviewed have the
> bruises and injuries to back up their claims of abuse."
>
> Holly Cartner
> HRW Executive Director
> Europe and Central Asia division
>
>
> http://www.hrw.org/press/2001/05/macedonia0530.htm
>
> Macedonian Police Abuses Documented
> Ethnic Albanian Men Separated, Tortured at Police Stations
>
> (Skopje, Macedonia, May 31, 2001) Macedonian forces are
systematically
> separating out ethnic Albanian males fleeing fierce fighting in
northern
> Macedonia, and severely beating some of the men at police
stations, Human
> Rights Watch said today. In the most severe cases documented by
Human
> Rights Watch, the ill-treatment appears intended to extract
confessions or
> information about the National Liberation Army (NLA) and amounts
to
> torture. The fear of violence at the hands of the Macedonian
police is
also
> stopping many ethnic Albanians from fleeing to safety into
> government-controlled territory.
>
> "Ethnic Albanian men fleeing the fighting in Macedonia face
severe
> ill-treatment by the police," said Holly Cartner, executive
director of
the
> Europe and Central Asia division of Human Rights Watch. "We have
documented
> serious beatings and torture of ethnic Albanians at the Kumanovo
and
Skopje
> police stations in the last week. The victims we interviewed have
the
> bruises and injuries to back up their claims of abuse."
>
> On May 22, Macedonian forces launched an offensive against ethnic
Albanian
> fighters of the NLA who had seized control of villages located in
the
> vicinity of the northern Macedonian town of Kumanovo. An
estimated fifteen
> thousand civilians remain in the NLA-controlled territory,
sparking
> concerns of significant civilian casualties if the fighting
continues.
> Since the beginning of the renewed offensive, Macedonian forces
have
> separated out men from the civilians fleeing the fighting and
have
severely
> beaten some of them.
>
> Human Rights Watch researchers have documented cases of severe
beating at
> the Kumanovo police station, located in the region where the
latest
> fighting is taking place, as well as at the Skopje police
station, located
> in the capital city of Macedonia. Some of the tactics involved
hundreds of
> blows to the soles of the victims' feet-a torture technique known
as
> falanga which causes severe pain and swelling and can lead to
kidney
> failure-as well as extended beatings on the hands, buttocks,
arms, and
> heads of the victims. The men interviewed by Human Rights Watch
indicated
> that they had heard the screams of many other beating victims at
the
police
> stations, suggesting that the scope of such abuse may be
widespread and
> condoned at the police stations.
>
> Human Rights Watch said that the ill-treatment violates
international
human
> rights law, and in the most severe cases amounts to torture.
>
> Many of the ethnic Albanians are reluctant to talk to
international
> observers because they fear further retaliation from the
Macedonian
police,
> and have in some cases been warned by their abusers not to
discuss their
> maltreatment. For this reason, identifying details are withheld
from the
> testimonies summarized below. Some of the men were forced to sign
> confessions under torture and to implicate others in NLA-related
> activities. Large numbers of men continue to be separated out
from convoys
> of fleeing civilians and taken to police stations.
>
> On Tuesday, May 29, Human Rights Watch researchers observed a
group of
> approximately thirty-five ethnic Albanian men from the village of
Matejce
> who were separated from their female relatives and taken into the
police
> station at Kumanovo.
>
> "Jevit Hasani," (not his real name), a seventeen-year-old
villager from
> Vaksince, an NLA-controlled village recaptured by government
forces over
> the weekend, was arrested and taken to the Skopje police station
after
> fleeing fighting in the village. He described the treatment he
experienced
> in the police station:
>
> They took us in a corridor. Suddenly I was hit on the head with a
wooden
> stick, and then ten or so people began beating me until I
fainted. When I
> came to, I was in a room. They were swearing, insulting my mother
and
> sister, calling me an NLA fighter, a terrorist nationalist. I was
lying on
> the ground on my side, facing the wall when I woke up, and my
shoes were
> off. They started beating me on the feet and the buttocks. At the
beginning
> they would just beat me. They would count ten hits as one, and
went all
> until fifty or sixty [i.e. five hundred to six hundred hits].
This was
> before they asked me questions.
>
> [After being questioned and beaten more], they wrote a
confession. Then
> they made me read the confession in front of a camera in another
room. I
> had to confess I was a spy, and they made me read a list of names
of
people
> in the NLA which they had prepared, and say that the NLA had
refused to
let
> the civilians go out and abused us.
>
> "Jevit Hasani" was released after forty-eight hours in custody.
He showed
> Human Rights Watch researchers the deep bruises and hematoma on
his
> buttocks caused by the severe beatings, and explained he had
continued to
> suffer the after effects of beatings to his private parts.
According to
> "Jevit Hasani" many other people were undergoing beatings while
he was
> being detained at the police station: "I heard other people
screaming
while
> I was being interrogated, in other rooms. They were screaming in
pain,
> there were a lot of them." A second witness interviewed by Human
Rights
> Watch offered an essentially similar account of his beating at
the Skopje
> police station, and also had deep bruises and hematoma on his
buttocks and
> swollen hands, but did not want his ordeal publicized out of fear
of
police
> retaliation.
>
> "Ymer Aqifi," (not his real name) a fifty-one-year-old father of
six from
> Slupcane, was beaten at the Kumanovo police station on Sunday,
May 27. He
> described the beatings he and eight other men he was detained
with
> sustained:
>
> We were taken into a corridor. Four [police investigators] made
me lie
down
> flat on my stomach. They beat me with an iron bar on the wrists,
a wooden
> stick on my head, a [police] baton on my buttocks, and kicked
with their
> feet however much they wanted. They were swearing, insulting my
mother and
> sisters, all kinds of curses. They were asking who is NLA, where
the Imam
> [religious leader] of the village was, where the civilian
defenses were,
> where the headquarters were. But no one wrote down anything, they
didn't
> wait for answers.
> That lasted for about an hour I lost consciousness. Then they
poured water
> on me. Two policemen came when I regained consciousness and they
took me
> and the others to another corridor. Down there, all night long,
there were
> screaming people beneath us. You could hear how they beat them.
>
> "Ymer Aqifi" showed Human Rights Watch researchers the deep
bruises and
> hematoma on his buttocks, deep bruises on his arms, bruises on
his
forehead
> and the sides of his head, and his swollen hands.
>
> Twenty-five-year-old "Adem Yimeri" (not his real name), a farmer
from
> Vaksince, was also beaten at Kumanovo police station. He
described the
> beating to Human Rights Watch:
>
> They took us to offices and there were three [police
investigators]. They
> took me to an office by myself. He said to write down who is in
the NLA.
> They asked me about my relatives in Kosovo. A person entered with
a wooden
> stick covered with tape and he hit me on the back. Then they hit
me on the
> sides of the head [above the hairline] so the bruises wouldn't
show. They
> hit me twice on the hands with the bat. Then they said, "If it
doesn't
hurt
> like that, put them on the table and we will make sure you never
pick up a
> rifle again." Then they hit me ten more times on the hands.
>
> Then they made me bend over a chair. One of them would hit me in
the
> kidneys, and another hit me on the head. They said they would
destroy my
> kidneys so I could never work again. From 12 to 4 p.m., they beat
me like
> that.
>
> "Ethnic Albanian men remaining in the villages under NLA control
fear
> ill-treatment and torture at the hands of Macedonian forces,"
commented
> Cartner. "There is little doubt that this fear is one of the
reasons why
so
> many ethnic Albanian men are refusing to leave their homes in the
conflict
> zone."
>
> Police forces have also abused ethnic Albanian civilians this
past week
> during raids against suspected NLA sympathizers in Tetovo, the
scene of
> earlier fighting between the NLA and government forces. Human
Rights Watch
> researchers documented the cases of ten ethnic Albanian men who
were
beaten
> during police raids in the villages of Dzepciste and Poroj on May
25.
> During the raid on the Dzepciste home of Naser Junizi, a
schoolteacher and
> village leader accused by the Macedonian government of assisting
the NLA,
> police commandos beat Naser Junizi, two of his brothers, his
> sixty-eight-year-old father, and his eighteen-year-old son.
Police also
> entered the Poroj compound of the Saiti family, kicking and
breaking three
> ribs of thirty-six-year-old Rami Saiti and attacking his
> seventy-three-year-old father and seventeen-year-old cousin
before
> apparently realizing they had entered the wrong home and rapidly
leaving.
>
> Human Rights Watch noted that police abuse of ethnic Albanians,
as well as
> of Macedonian Slavs who run afoul of the police, is endemic in
Macedonia,
> as documented in two earlier Human Rights Watch reports issued in
1996 and
> 1998. The NLA has claimed that one of the main reasons for its
armed
> rebellion is the failure of the Macedonian government to address
police
> abuse as well as other forms of discrimination against ethnic
Albanians.
>
> Although the Macedonian police appear responsible for the
majority of
> beating cases, Macedonian military forces have also been
implicated in
> beatings. Macedonian military troops appear responsible for the
beating of
> a family of seven in the village of Runica, in which many houses
were
> reportedly burned down by Macedonian troops on May 21, 2001.
Human Rights
> Watch called for an immediate end to torture and other
ill-treatment at
> police stations and urged the international community closely to
monitor
> the treatment of ethnic Albanians by the Macedonian forces.
>
> "The international community must do its part to bring an end to
police
> abuse of ethnic Albanians in Macedonia," said Cartner.
"International
> support for the Macedonian government should not mean remaining
silent in
> the face of such severe ill-treatment."
>
---
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Macedonian Police Abuses Documented
Sull'affidabilit� di Human Rights Watch e sulla sua indipendenza
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rovesciamento
di una verit� evidente a tutti per cui il carnefice diventa vittima e
viceversa. E' un modulo logoro, gi� tentato, abusato e smascherato in
Kosovo. Le prove del sostegno USA, attraverso agenzie di mercenari al
soldo
del Pentagono come l'MPRI (Military Professional Resources INC), di
Alexandria, Virginia, sotto stretto controllo della CIA, sono state rese
pubbliche e mai smentite. L'MPRI ha un contratto ufficiale con il
governo
macedone, per addestramento e armamento del suo esercito e,
contemporaneamente, addestra ed arma l'UCK, oggi mandatario USA della
destabilizzazione della Macedonia, come ulteriore fase della
frantumazione
della Jugoslavia ai fini del totale controllo USA (in funzione
antieuropea)
della regione da dove stanno per passare le infrastrutture del famoso
corridoio 8. E' significativo che l'approvazione dello studio di
fattibilit�
dell'oleodotto da Vargas, Bulgaria, sul Mar Nero, attraverso la
Macedonia,
al porto albanese di Vlore (Corridoio 8) e l'inizio dei lavori siano
coincisi con il rinnovato uso dei terroristi UCK, questa volta in
Macedonia,
sulla base delle stesse mistificazione circa la negazione dei diritti
umani
alla minoranza (20%, non 30-49%) albanese. Negazione denunciata da
coloro
che hanno effettuato l'unica vera pulizia etnica del Kosovo, uccidendo e
cacciando 400.000 kosovari serbi, rom, goranci, bulgari, ebrei. E' anche
interessante notare che i terroristi albanesi partono da zone sotto
totale
controllo USA-GB ed escono armati da campi di addestramento delle SAS
(forze
speciali britanniche), che l'oleodotto destinato ad attraversare il Nord
della Macedonia viene costruito da AMBO, un consorzio
bulgaro-macedone-albanese a prevalente capitale USA, diretto da E.L.
Ferguson, direttore della Brown & Root, associata della
megamultinazionale
Halliburton, quella del vicepresidente USA Dick Cheney, la stessa che ha
costruito e effettua la manutenzione e lo sviluppo di Bondsteel, la pi�
grande base USA costruita dopo la guerra del Vietnam.
In questo modo gli USA controllano entrambe le parti in guerra,
accendendo e
spegnendo la miccia a seconda delle proprie necessit� strategiche. La
destabilizzazione della Macedonia settentrionale, inoltre, allarga il
territorio di transito dei traffici di droga, di cui i cartelli
criminali
finanziatori dell'UCK sono, secondo l'Europol, i massimi responsabili in
Europa.Per ulteriori approfondimenti sull'operazione USA-UCK in
Macedonia,
vedi il recente studio di Chossudovsky, "Washington finances ethnic
warfare
in the Balkans", o lo studio di Karen Talbot in "Stop Nato", "The name
of
the game is oil", o un mio servizio ne "L'Ernesto".in uscita. Non resta
il
bench� minimo dubbio sui rapporti storici ed attuali tra CIA e UCK.
Fulvio Grimaldi
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Da: "Paola Lucchesi"
A: <pck-yugoslavia@...>
Data invio: venerd� 1 giugno 2001 10.46
Oggetto: Human Rights Watch - Macedonian Police Abuses Documented
>
> "Ethnic Albanian men fleeing the fighting in Macedonia face
severe
> ill-treatment by the police. We have documented serious beatings
> and torture of ethnic Albanians at the Kumanovo and Skopje police
> stations in the last week. The victims we interviewed have the
> bruises and injuries to back up their claims of abuse."
>
> Holly Cartner
> HRW Executive Director
> Europe and Central Asia division
>
>
> http://www.hrw.org/press/2001/05/macedonia0530.htm
>
> Macedonian Police Abuses Documented
> Ethnic Albanian Men Separated, Tortured at Police Stations
>
> (Skopje, Macedonia, May 31, 2001) Macedonian forces are
systematically
> separating out ethnic Albanian males fleeing fierce fighting in
northern
> Macedonia, and severely beating some of the men at police
stations, Human
> Rights Watch said today. In the most severe cases documented by
Human
> Rights Watch, the ill-treatment appears intended to extract
confessions or
> information about the National Liberation Army (NLA) and amounts
to
> torture. The fear of violence at the hands of the Macedonian
police is
also
> stopping many ethnic Albanians from fleeing to safety into
> government-controlled territory.
>
> "Ethnic Albanian men fleeing the fighting in Macedonia face
severe
> ill-treatment by the police," said Holly Cartner, executive
director of
the
> Europe and Central Asia division of Human Rights Watch. "We have
documented
> serious beatings and torture of ethnic Albanians at the Kumanovo
and
Skopje
> police stations in the last week. The victims we interviewed have
the
> bruises and injuries to back up their claims of abuse."
>
> On May 22, Macedonian forces launched an offensive against ethnic
Albanian
> fighters of the NLA who had seized control of villages located in
the
> vicinity of the northern Macedonian town of Kumanovo. An
estimated fifteen
> thousand civilians remain in the NLA-controlled territory,
sparking
> concerns of significant civilian casualties if the fighting
continues.
> Since the beginning of the renewed offensive, Macedonian forces
have
> separated out men from the civilians fleeing the fighting and
have
severely
> beaten some of them.
>
> Human Rights Watch researchers have documented cases of severe
beating at
> the Kumanovo police station, located in the region where the
latest
> fighting is taking place, as well as at the Skopje police
station, located
> in the capital city of Macedonia. Some of the tactics involved
hundreds of
> blows to the soles of the victims' feet-a torture technique known
as
> falanga which causes severe pain and swelling and can lead to
kidney
> failure-as well as extended beatings on the hands, buttocks,
arms, and
> heads of the victims. The men interviewed by Human Rights Watch
indicated
> that they had heard the screams of many other beating victims at
the
police
> stations, suggesting that the scope of such abuse may be
widespread and
> condoned at the police stations.
>
> Human Rights Watch said that the ill-treatment violates
international
human
> rights law, and in the most severe cases amounts to torture.
>
> Many of the ethnic Albanians are reluctant to talk to
international
> observers because they fear further retaliation from the
Macedonian
police,
> and have in some cases been warned by their abusers not to
discuss their
> maltreatment. For this reason, identifying details are withheld
from the
> testimonies summarized below. Some of the men were forced to sign
> confessions under torture and to implicate others in NLA-related
> activities. Large numbers of men continue to be separated out
from convoys
> of fleeing civilians and taken to police stations.
>
> On Tuesday, May 29, Human Rights Watch researchers observed a
group of
> approximately thirty-five ethnic Albanian men from the village of
Matejce
> who were separated from their female relatives and taken into the
police
> station at Kumanovo.
>
> "Jevit Hasani," (not his real name), a seventeen-year-old
villager from
> Vaksince, an NLA-controlled village recaptured by government
forces over
> the weekend, was arrested and taken to the Skopje police station
after
> fleeing fighting in the village. He described the treatment he
experienced
> in the police station:
>
> They took us in a corridor. Suddenly I was hit on the head with a
wooden
> stick, and then ten or so people began beating me until I
fainted. When I
> came to, I was in a room. They were swearing, insulting my mother
and
> sister, calling me an NLA fighter, a terrorist nationalist. I was
lying on
> the ground on my side, facing the wall when I woke up, and my
shoes were
> off. They started beating me on the feet and the buttocks. At the
beginning
> they would just beat me. They would count ten hits as one, and
went all
> until fifty or sixty [i.e. five hundred to six hundred hits].
This was
> before they asked me questions.
>
> [After being questioned and beaten more], they wrote a
confession. Then
> they made me read the confession in front of a camera in another
room. I
> had to confess I was a spy, and they made me read a list of names
of
people
> in the NLA which they had prepared, and say that the NLA had
refused to
let
> the civilians go out and abused us.
>
> "Jevit Hasani" was released after forty-eight hours in custody.
He showed
> Human Rights Watch researchers the deep bruises and hematoma on
his
> buttocks caused by the severe beatings, and explained he had
continued to
> suffer the after effects of beatings to his private parts.
According to
> "Jevit Hasani" many other people were undergoing beatings while
he was
> being detained at the police station: "I heard other people
screaming
while
> I was being interrogated, in other rooms. They were screaming in
pain,
> there were a lot of them." A second witness interviewed by Human
Rights
> Watch offered an essentially similar account of his beating at
the Skopje
> police station, and also had deep bruises and hematoma on his
buttocks and
> swollen hands, but did not want his ordeal publicized out of fear
of
police
> retaliation.
>
> "Ymer Aqifi," (not his real name) a fifty-one-year-old father of
six from
> Slupcane, was beaten at the Kumanovo police station on Sunday,
May 27. He
> described the beatings he and eight other men he was detained
with
> sustained:
>
> We were taken into a corridor. Four [police investigators] made
me lie
down
> flat on my stomach. They beat me with an iron bar on the wrists,
a wooden
> stick on my head, a [police] baton on my buttocks, and kicked
with their
> feet however much they wanted. They were swearing, insulting my
mother and
> sisters, all kinds of curses. They were asking who is NLA, where
the Imam
> [religious leader] of the village was, where the civilian
defenses were,
> where the headquarters were. But no one wrote down anything, they
didn't
> wait for answers.
> That lasted for about an hour I lost consciousness. Then they
poured water
> on me. Two policemen came when I regained consciousness and they
took me
> and the others to another corridor. Down there, all night long,
there were
> screaming people beneath us. You could hear how they beat them.
>
> "Ymer Aqifi" showed Human Rights Watch researchers the deep
bruises and
> hematoma on his buttocks, deep bruises on his arms, bruises on
his
forehead
> and the sides of his head, and his swollen hands.
>
> Twenty-five-year-old "Adem Yimeri" (not his real name), a farmer
from
> Vaksince, was also beaten at Kumanovo police station. He
described the
> beating to Human Rights Watch:
>
> They took us to offices and there were three [police
investigators]. They
> took me to an office by myself. He said to write down who is in
the NLA.
> They asked me about my relatives in Kosovo. A person entered with
a wooden
> stick covered with tape and he hit me on the back. Then they hit
me on the
> sides of the head [above the hairline] so the bruises wouldn't
show. They
> hit me twice on the hands with the bat. Then they said, "If it
doesn't
hurt
> like that, put them on the table and we will make sure you never
pick up a
> rifle again." Then they hit me ten more times on the hands.
>
> Then they made me bend over a chair. One of them would hit me in
the
> kidneys, and another hit me on the head. They said they would
destroy my
> kidneys so I could never work again. From 12 to 4 p.m., they beat
me like
> that.
>
> "Ethnic Albanian men remaining in the villages under NLA control
fear
> ill-treatment and torture at the hands of Macedonian forces,"
commented
> Cartner. "There is little doubt that this fear is one of the
reasons why
so
> many ethnic Albanian men are refusing to leave their homes in the
conflict
> zone."
>
> Police forces have also abused ethnic Albanian civilians this
past week
> during raids against suspected NLA sympathizers in Tetovo, the
scene of
> earlier fighting between the NLA and government forces. Human
Rights Watch
> researchers documented the cases of ten ethnic Albanian men who
were
beaten
> during police raids in the villages of Dzepciste and Poroj on May
25.
> During the raid on the Dzepciste home of Naser Junizi, a
schoolteacher and
> village leader accused by the Macedonian government of assisting
the NLA,
> police commandos beat Naser Junizi, two of his brothers, his
> sixty-eight-year-old father, and his eighteen-year-old son.
Police also
> entered the Poroj compound of the Saiti family, kicking and
breaking three
> ribs of thirty-six-year-old Rami Saiti and attacking his
> seventy-three-year-old father and seventeen-year-old cousin
before
> apparently realizing they had entered the wrong home and rapidly
leaving.
>
> Human Rights Watch noted that police abuse of ethnic Albanians,
as well as
> of Macedonian Slavs who run afoul of the police, is endemic in
Macedonia,
> as documented in two earlier Human Rights Watch reports issued in
1996 and
> 1998. The NLA has claimed that one of the main reasons for its
armed
> rebellion is the failure of the Macedonian government to address
police
> abuse as well as other forms of discrimination against ethnic
Albanians.
>
> Although the Macedonian police appear responsible for the
majority of
> beating cases, Macedonian military forces have also been
implicated in
> beatings. Macedonian military troops appear responsible for the
beating of
> a family of seven in the village of Runica, in which many houses
were
> reportedly burned down by Macedonian troops on May 21, 2001.
Human Rights
> Watch called for an immediate end to torture and other
ill-treatment at
> police stations and urged the international community closely to
monitor
> the treatment of ethnic Albanians by the Macedonian forces.
>
> "The international community must do its part to bring an end to
police
> abuse of ethnic Albanians in Macedonia," said Cartner.
"International
> support for the Macedonian government should not mean remaining
silent in
> the face of such severe ill-treatment."
>
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
ASSEMBLEA ANTIMPERIALISTA (ex Coord. Naz. "La Jugoslavia Vivra'"):
> http://www.tuttinlotta.org
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente le
opinioni delle realta' che compongono questa struttura, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
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Archivio:
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Macedonian Press Agency (Greece)
June 1, 2001
ALBANIAN EXTREMISTS THREATEN TO TAKE ACTION IN GREECE
Skopje, 30 May 2001 (17:20 UTC+2)
A political representative of the so-called National
Liberation Army (NLA), who lives in Switzerland stated
to the Australian state radio yesterday evening, local
time, that armed Albanians will take action in
northwestern Greece as well.
The FYROM state news agency "MIA" reports, based on a
correspondence from Sydney, that the political
representative of NLA, under the name Ahmeti, has
maintained that in the specific Greek region, he
called "Chameria", live about one million Albanians
and stated that the members of the so-called
"Liberation Army of Chameria", (UCC), which has
already been created, are perfectly trained and soon
will be called to defend their rights.
The Albanians from every Albanian country in the
Balkans must enjoy their rights and this is our
demand, stated Ahmeti, pointing out that the war in
FYROM will end only when the demands set by NLA will
be met.
He concluded that NLA will defend the rights of the
Albanians in Greece as it defends the rights of the
Albanians in FYROM which are being violated.
It should be noted that the Skopje magazine "Zum" had
published an article last week mentioning that a
detailed plan for the creation of the Liberation Army
of Chameria had been drawn up in Switzerland since
early this year.
The magazine, citing sources close to the FYROM secret
services, had written that initially Albanian
organizations will be founded in Greece and then an
armed struggle will get underway for the annexation of
part of the Greek territory to the so-called "Greater
Albania". The UCC will also turn against the ethnic
Greek minority in southern Albania, mainly targeting
Omonia organization members.
FYROM's state-run news agency in another news report
mentions that the Albanian rebels' plan concerning
Greece is in a way confirmed by the fact that on April
21 journalists had maintained that about a week
earlier the Greek authorities had confiscated a truck
full of weapons marked with UCK initials at the
Greek-FYROM borders. However, the Greek authorities
had denied the information.
The FYROM news agency also points out that in many
non-Albanian speaking web sites on the Internet there
are messages that lead to the conclusion that the
creation of UCC is being prepared. Those messages many
times end with the phrase "Greece is the next country
from which we will take back our land".
---
Questa lista e' provvisoriamente curata da componenti della
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ALBANIAN EXTREMISTS THREATEN TO TAKE ACTION IN GREECE
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Liberation Army (NLA), who lives in Switzerland stated
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FYROM will end only when the demands set by NLA will
be met.
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Albanians in Greece as it defends the rights of the
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