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GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 14 OTTOBRE


MICHEL COLLON


"Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"


- Kostunica, Djindjic, Perisic, V. Ilic
- Nuova strategia del SPS - Visita della CIA a Belgrado - Le sensazioni della gente ordinaria: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"


Kostunica ora sembra avere un atteggiamento pi� fermo nel provare ad avere un controllo pi� stretto sul resto dei suoi alleati del DOS... Per questo sta accusando Djindjic & Co. di scavalcare la sua autorit� (in relazione all'illegale cambio di gestione nelle imprese e nelle istituzioni). Gira la voce che le lotte nel DOS siano gi� iniziate, che Kostunica abbia chiesto a Vuk Obradovic (di cui si fida di pi�, cos� come di Perisic) di arrestare questi cambi di gestione illegali ed Obradovic sembra abbia rifiutato, affermando che tutto questo era necessario. Su questo Obradovic probabilmente ha informato il resto dei leaders in una riunione del DOS dove Kostunica non era presente... Velja Ilic (questo tizio di Cacak) sembra fosse arrabbiato con Kostunica, ed avrebbe detto "Non si vergogna?! Abbiamo fatto tutto questo lavoro, abbiamo allestito la sua campagna, lo abbiamo messo sulla poltrona presidenziale, ed ora ancora vuole trattare con loro (il SPS suppongo) con i guanti!" Perisic e Djindjic stanno facendo pressione su Kostunica per rimuovere il generale Pavkovic; Djindjic ha persino chiesto a Djukanovic di fare pressione su Kostunica per cambiare tutti i generali (poich� Kostunica non lo ascolterebbe). Stanotte il SPS ed il DOS avranno una riunione alle 22 per continuare a discutere su un governo di transizione. E' stato proposto che il SPS, il DOS, il SPO ed il SRS ne facciano parte. A mezzanotte incontreranno Milutinovic. La sessione della Repubblica Skupstina avr� luogo probabilmente sabato o domenica... Il problema � che i radicali stanno ancora pi� o meno rifiutandosi di cooperare... Il G17 � naturalmente assai contrario a questo tipo di governo di transizione, loro vogliono un governo d'esperti (e loro sarebbero gli ESPERTI, suppongo!).


La nuova strategia del SPS


Da parte del SPS, si prova a far partire l'operazione "rinnovamento". Una nuova leadership � stata formata, unendo il "vecchio" Milutinovic, che � stato presidente della Serbia, ed il "giovane" Zoran Andjelkovic. Ho incontrato personalmente quest'ultimo quando ho fatto un reportage in Kosovo, lo scorso febbraio. Come animatore del Centro per la Pace e la Tolleranza, stava prendendosi cura degli interessi delle vittime serbe dell'attuale pulizia etnica in Kosovo. Ha scritto un libro molto ben documentato su quei, cosiddetti, "Giorni del Terrore". Ora sta dando l'impressione di qualcuno molto interessato all'approccio umano ed al contatto con la gente comune. Nel SPS indubbiamente c'era qualcosa che non andava molto negli anni scorsi, provocando il suo declino com'� stato spiegato nella mia intervista con Jivadin Jovanovic. La discussione continua sul ruolo futuro di Milosevic nel partito.


La visita della CIA a Belgrado


Al domanda del mio articolo "Chi arriver� a Belgrado?", scritto marted� scorso, sulla visita di Hubert V�drine (ed altri) a Belgrado, potete rispondere: "l'uomo-chiave". L'ambasciatore degli Stati Uniti a Budapest, che visiter� anche Belgrado, � l'uomo-chiave perch� ha organizzato tutta questa manovra della CIA dall'Ungheria. Ora sta arrivando per incontrare i suoi subalterni.


Le sensazioni della gente comune


La gente comune pensa principalmente cose come questa: "Sostengo Kostunica, lui � onesto, ed il resto del DOS sono tutti i ladri e bastardi, particolarmente Djindjic." Dopo la prima ondata d'euforia passata, la gente � attualmente sbalordita nel vedere come i leaders del DOS (a parte Kostunica!) non stanno facendo esattamente ci� che era previsto dai programmi e stanno usando la forza anzich� la legge... Cos� ora i sostenitori del DOS si stanno chiedendo: "E' questo quello per cui ci siamo battuti? E qual'� la differenza fra gli ex ladri (SPS, YUL) ed i ladri attuali?" La gente oltretutto � confusa perch� avverte che ci sono delle dichiarazioni molto conflittuali tra Kostunica, il G17 e Djindjic da un lato e poi i socialisti del Montenegro e Djukanovic dall'altro, per non parlare delle dichiarazioni della NATO e dei funzionari della UE che sono sempre pi� attente e limitate... Nel frattempo, la gente sta vedendo pure che le sanzioni non sono state tolte tutte (solo i voli ed il petrolio, ma il petrolio non � mai arrivato dall'occidente e la JAT, le linee aeree jugoslave, ha gi� molti voli attivi da Belgrado, cos� che tutto questo non fa una grande differenza). Il G17 sta promettendo l'entrata nel FMI e, alla fine, l'entrata nella UE (che � una enorme, mostruosa bugia e la maggior parte dei serbi lo sa!), Djindjic sta assicurando il ritorno dell'esercito e della polizia in Kosovo, cosa che Kouchner continua a rifiutare, i prezzi delle merci nei negozi sono schizzati alle stelle in un paio di giorni... Cos� il popolo, vedendo tutto questo, si chiede: "Chi diavolo ci sta fregando qui, che � il bugiardo?"

Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it Per contatti: bollettino@...


Giornale da Belgrado - luned� 16 ottobre


MICHEL COLLON


Il DOS in una coalizione contro natura con il SNP e senza elezioni?



* I negoziati tra DOS e SNP
* Vojvodina: iniziano le tensioni etniche. Un'altra divisione? * Danubio: per quali tasche?


I rappresentanti del DOS (Djindjic, Korac, Batic) ed il presidente Kostunica (in questo ordine) hanno discusso oggi con il Partito Nazionale Socialista del Montenegro della questione del governo federale. Erano concordi su alcune questioni principali. Quindi, possiamo concludere che il SNP sta per formare una coalizione con il DOS, e non con la sinistra serba, a livello federale. � vero che il SNP sta chiedendo di includere i rappresentanti di SPS nel governo federale, e che ricorda continuamente di far parte di una coalizione "etnica" con la sinistra serba, ma il DOS continua a rifiutarsi. C'� una questione molto importante: il popolo del Montenegro che ha votato per il SNP e per il presidente Milosevic, non per il DOS. Comunque non hanno votato per una coalizione tra DOS e SNP. Come abbiamo scritto precedentemente, questo potrebbe essere comunque politicamente suicida per i montenegrini del SNP di Bulatovic. Loro hanno rivinto le ultime elezioni schierandosi contro la destra e contro il partito filo-occidentale di Djukanovic. Come spiegheranno, il prossimo anno, il fatto che si schierano contro l'Occidente ed i partiti di destra alle elezioni in Montenegro e si alleano con lo stesso genere di partiti in Jugoslavia? Ci sarebbe ancor meno legalit� e legittimit� a livello di Repubblica di Serbia. Il DOS, anche senza elezioni e ovviamente ricattando il SPS, sta per impossessarsi del governo della Repubblica ancor prima delle elezioni di questo dicembre. Uno dei partiti pi� forti nell'attuale Parlamento della Repubblica - il Partito Radicale Serbo - si rifiuta di partecipare a questa soluzione. Pensano che darebbero legittimit� a tutte le attivit� illegali del DOS (assumendo la direzione di molte istituzioni e di altro...) tramite la partecipazione a questo governo. E, ancor di pi�, vogliono denunciare le responsabilit� della politica del DOS fino alle elezioni. Inoltre non pensano neppure che le prossime elezioni siano necessarie poich� il governo della Repubblica ha la maggioranza nel Parlamento. Il SPS ha accettato le trattative come unico modo mantenere la pace nelle strade. O ci possono essere altre idee?


Tensione etniche in Vojvodina


Ci sono alcune notizie di un peggioramento della situazione etnica in Vojvodina. Ci sono molte pi� bandiere croate e ungheresi, contrassegnate sulle case dei serbi nei villaggi multietnici, pi� minacce verso gli ungheresi che sono membri dei partiti ungheresi non nazionali, maggiore ostilit� verso i profughi serbi che vivono l�. Ho sentito che ci sono dei tentativi "per trattenere in Vojvodina i soldi della Vojvodina", ad esempio di non inviare le tasse per il budget comune della Repubblica Federale. Precedentemente, abbiamo scritto che il programma del DOS � completamente contraddittorio, mescolando insieme partiti unitaristi e quelli separatisti. Ma le prove stanno arrinvando ancora prima del previsto. Maggiori informazioni sulla Vojvodina nelle prossime edizioni, poich� ho avuto delle riunioni a Novi Sad alcuni giorni fa.


Danubio: per quali tasche?


Fino a questo momento c'� soltanto un'assicurazione della UE di rimanere sul posto dopo tutte le promesse di un mucchio di soldi per la pulizia del Danubio. Ma, nuovo attacco alla nostra indipendenza, un francese � stato scelto come presidente della Commissione per questo lavoro. Non c'� dubbio che un'azienda occidentale otterr� la commessa per quel lavoro.


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VESNA PESIC:
BISOGNA DISTRUGGERE L'SPS E SPARTIRE IL
KOSOVO IN ZONE ETNICAMENTE DISTINTE


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I giorni 18, 19, 20 si e'
svolto a Torino un convegno sui Balcani organizzato dalla Fondazione
Agnelli a cui ho partecipato a nome dell'Ass. Naz. Slavisti. Vi mandero'
tutti gli appunti che ho preso ppena li avro' ribattuti al computer. Il
tenore degli interventi credo lo possiate immaginare fin da ora: saturnali
sul cadavere della Jugoslavia e liturgia liberista-europeista-atlantista in
tutte le salse. Ma qualcosa di interessante e' pure venuto fuori. Giudicate
voi e fatene l'uso che ritenete piu' opportuno.
Per ora vi mando una chicca: l'intervento della Pesic come saggio di
oratoria minacciosamente delirante. Se questa e' la piu' equilibrata della
coalizione DOS, chissa' gli altri. Credo che questa roba, opportunamente
"commentata", sara' illuminante per chiarire ai compagni che razza di gente
ha preso il potere a Belgrado.
Concludo segnalando che solo i brani virgolettati sono citazioni letterali.
Il resto comunque si discosta poco dall'originale ed e' solo una versione
piu' stringata.

Saluti

Guido Carpi

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Dopo l'intervento dell'ex Presidente macedone K. Gligorov, contrassegnato
da un'appassionata denuncia alle pressioni internazionali contro la stessa
esistenza del proprio paese, prende la parola Vesna Pesic, che porta un
tono di ottimismo alla luce degli avvenimenti di Belgrado. Nell'analisi di
Pesic, le varie fasi della crisi in ex Jugoslavia sono state determinate
non tanto da fattori etnonazionali quanto, pi� semplicemente, dalla linea
politica costantemente perseguita da Milosevic, definita come consapevole
"politica della crisi".
"Ora che non c'e' pi� Milosevic", - perora la pasionaria serba - "non
dobbiamo pi� nasconderci, possiamo mostrare i nostri veri volti. Ad
esempio, si accusa Kustunica di essere un nazionalista. E perche' no? Forse
che Hashim Thaci non lo e'?"
Finche' Milosevic era al potere l'opposizione stessa aveva le mani legate,
non poteva avanzare proposte costruttive e perseguire la politica che
riteneva giusta, perche' questo avrebbe rafforzato proprio il dittatore di
Belgrado. Ora e' diverso: ora e' possibile mettere sul tavolo diverse
posizioni e vedere qual'e' la pi� valida. "Ad esempio, quando parliamo del
Kosovo, prima molte soluzioni non potevamo accettarle neanche noi, ma
adesso, se alcuni paesi della NATO dicono che si potrebbe dividere il
Kosovo in due parti, perche' no? Con Milosevic questa proposta non sarebbe
stata neanche presa in considerazione, ma ora, senza pi� questo tumore
cerebrale, se ne puo' parlare..."
Si trattava di un ancient re'gime militar poliziesco. Per decenni, quelli
dell'e'lite andavano in pensione e si stabilivano a Belgrado, che era piena
di questa gente, e Milosevic cercava di trovare le strategie per difendere
questa gente decrepita. Il trucco fu quello di inventarsi che eravamo "una
nazione a repentaglio", ossia sfogare all'esterno le magagne interne. Ma
quando si comincia a fare la guerra, essa sfugge di mano, si ingigantisce,
cosi' lui diceva: "Ecco, ci odiano! I Serbi sono in pericolo!" Per certi
versi era pure vero, ma a Milosevic in fondo faceva comodo.
Per il Kosovo e' stato diverso perche' da esterno il conflitto e' diventato
interno, e noi siamo riusciti a rompere questo schema che tante volte aveva
funzionato: "La gente pensava che Milosevic e l'esercito potessero
difenderli, ma quando siamo stati sconfitti in Kosovo e abbiamo corso il
rischio di essere occupati militarmente, tutti hanno capito che non era
vero".
Dal 1996-97 Milosevic aveva perso la sua legittimazione. Fino ad allora
c'erano organismi democratici e nessuno era in prigione, ma poi le cose
cambiarono: repressione, desaparecidos (es. Stambolic). Quest'anno abbiamo
avuto pi� di 2000 persone in prigione, ma cio' non ha fatto che logorare
ulteriormente il consenso. "La gente ha capito che non era la NATO il
nemico. E' vero, ci avevano bombardato, ma come si potevano vedere gli
Americani come nemici? Gli Albanesi si che si potevano vedere come nemici,
ma gli Americani..."
La gente si stanco' di queste storie che qualcuno voleva distruggerci,
cominciammo a lottare e quando ci trovammo a scegliere fra cambiamento e
conservazione la gente fece la scelta giusta. "Posso garantirvi io che ora
tutto sara' pi� facile! Non ci sara' pi� violenza e instabilita', ne' la
devastazione delle istituzioni (intendo quelle serbe, perche' in Montenegro
e' da tre anni che hanno un governo nuovo): non ci sono giudici, manager,
nulla funziona, lo stipendio medio e' di 90 DM, non ci sono giornalisti,
non ci sono programmi, mancano proprio le persone..."
In questo periododi due mesi fino alle elezioni di dicembre in Serbia
dobbiamo creare una discontinuita' totale col regime passato. "Milosevic ha
salvato bene o male la vita, ha ancora le guardie del corpo e forse qualche
carro armato. Bisogna vigilare... Io non accetterei che l'ex partito di
Milosevic venga trattato come in Inghilterra: andrebbe smantellata del
tutto come organizzazione criminale e malefica. Costoro vanno distrutti,
devono sparire dal nostro orizzonte".
Conclusione in tono maggiore: "Cercheremo di risolvere i problemi in un
modo amichevole e creativo che non avevamo trovato finora".

Durante il dibattito chiedono alla Pesic perche' secondo lei in giugno
Milosevic abbia fatto gli emendamenti alla Costituzione, rischiando cosi'
di venir battuto. Si levano voci sconcertate di fronte a una terminologia
poco "democratica", come "eliminare", "distruggere" uomini e partiti (ma
c'e' anche chi fa paragoni con l'Italia del 1946, quando "un'intera classe
dirigente fu epurata e venne fuori un nuovo ordine democratico").
Stefano Bianchini si dice colpito dal fatto che "ora si possa parlare di
spartizione del Kosovo". Milosevic o non Milosevic, un simile passo
rimetterebbe in discussione tutti i confini della regione e si
rifletterebbe in modo drammatico in Bosnia e in Macedonia. Quella dei
confini e' una politica delicata da costruire su base regionale.
Inoltre, Bianchini si dice scettico di fronte alle reali possibilita' del
nuovo governo di operare una "chiara rottura" col passato. Cio'
significherebbe dire al popolo che tutta la politica dall'1987 ora e'
stata sbagliata. Stipe Mesic ci sta provando in Croazia ma incontra grandi
difficolta', e per certi versi e' in una posizione migliore rispetto a
Kustunica. Infatti nella base elettorale di quest'ultimo sono largamente
presenti anche coloro che volevano punire Milosevic per aver perso Krajna,
Bosnia e Kosovo.

Replica della Pesic. Milosevic ha cambiato la costituzione e ha accettato
di andare a elezioni subito perche' rimanendo in carica fino al giugno 2001
avrebbe dato pi� tempo all'opposizione per organizzarsi, e non si aspettava
la scesa in campo cosi' tempestiva di Kustunica.
"Metafisica della dittatura": il dittatore prova il bisogno ciclico di
rinnovarsi, cambiar pelle, ringiovanire. Essere rieletto per altri quattro
anni direttamente dal popolo invece che dal parlamento avrebbe lanciato al
mondo esterno un messaggio molto forte. I dittatori sono persone isolate
dal mondo e dal popolo: tutti sapevano che avrebbe vinto Kustunica, tranne
Milosevic. Kustunica era molto difficile da battere perche' aveva posizioni
in un certo senso molto simili a Milosevic: si preoccupava del Kosovo, dei
Serbi, agitava un certo nazionalismo, etc. Infatti Milosevic attaccava pi�
volentieri Djindjic, pi� scopertamente filooccidentale.
"A chi importa che l'Albania sia grande o piccola? Per me e' la stessa
cosa. Il Kosovo diviso? Perche' no? Se questo si ripercuote sulla
Macedonia, e' un problema che riguarda i rapporti fra la Macedonia e gli
Stati Uniti". Il Kosovo e' un carico troppo grosso per la Serbia. E' meglio
ed e' anche pi� equo darne un pezzo all'Albania. Se la Serbia riterra'
questo positivo per se', lo faremo. Non possiamo farci carico dei problemi
della Macedonia.
Sul fatto di "dire la verita' al popolo". Bisognera' avere un po' di
sostegno dai mass media e dalla comunita' internazionale, perche' alla
gente non piace sentire la verita', ma "se voi ci spingete un po'
riusciremo a fare trasparenza".
"Io non ho detto che bisogna eliminare fisicamente i socialisti, anche se
tutti quelli che siedono li' in Parlamento sono dei criminali". I servizi
segreti tedeschi hanno rivelato che "quelli" hanno rubato e messo
all'estero centinaia di milioni. "Non voglio andare in giro con una pistola
ad ammazzare questo centinaio di persone. Va bene: non linciamoli, pero' in
galera ci devono andare. Non auspico nulla che non sia del tutto legale".

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Bollettino di controinformazione del
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GIORNALE DI BELGRADO - SABATO 7 OTTOBRE.


MICHEL COLLON


Questi prossimi dodici mesi saranno quelli che decideranno le sorti
della Jugoslavia


Delle novit� importanti sono ci sono state ieri sera. Quella di cui
parlano tutti i media occidentali. Milosevic ha riconosciuto la
vittoria di Kostunica alle presidenziali.


E quella di cui invece non parlano ma che potrebbe rivelarsi ancora pi�
importante negli otto mesi cruciali che verranno. Il tentativo
dell'opposizione di corrompere alcuni parlamentari montenegrini per
formare una maggioranza di governo di ricambio � fallito.


Ancora con il beneficio del dubbio, il prossimo governo jugoslavo
dovrebbe dunque essere formato dal SPS, il partito di Milosevic, il suo
alleato tradizionale YUL ed i deputati montenegrini del SNP di Momir
Bulatovic. Ci troveremmo in una situazione quindi di doppio potere? No,
perch� quello del presidente � meno importante di quello del governo
jugoslavo, e meno importante ancora di quello del governo serbo che
dispone della maggioranza del budget economico.


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro?


Kostunica presidente e Milosevic primo ministro? Questo scenario
surrealista che abbiamo prefigurato da qualche giorno, questo scenario
sarebbe l'incubo di Washington. Ed � per questo che l'Occidente si
prepara a fare di tutto per eliminare definitivamente dalla vita
politica Milosevic ed il suo partito.


Da Belgrado, ho visto la BBC, la CNN e una TV tedesca. Tutte
presentavano un'immagine caricaturale: un popolo intero unito contro un
dittatore. La realt� � differente. Milosevic conserva un sostegno
importante - l'opposizione non contesta i risultati delle elezioni
parlamentari - e ci si trova piuttosto di fronte ad un paese diviso in
due campi, dopo mesi di pressioni e di campagne estere enormi.


Come ho scritto ieri, i dirigenti dell'opposizione hanno tentato di
creare una "sindrome di Bucarest". Milosevic ha fatto di tutto per
evitare di cadere in questa trappola, ha atteso in una guerra di
logoramento, una guerra di nervi, come ai tempi dei precedenti scontri
lanciati dall'opposizione ('91 e '96-'97) ai quali era
sopravvissuto: "In ogni caso, noi non intendiamo inviare l'esercito e
provocare un bagno di sangue", m'hanno detto dei responsabili del
governo.


Non sarebbe stato meglio riconoscere da subito la vittoria di
Kostunica? Molti, anche nel suo schieramento, lo pensano: "La gente ha
creduto che si stesse tentando qualche manovra e questo non gli �
piaciuto", mi spiega Ivana, che ha comunque votato Milosevic.


Ma sullo schieramento di Kostunica, ci si pu� porre un'altra domanda:
perch� hanno rifiutato il secondo turno che sembravano sicuri di
vincere? Noi pensiamo che Washington ed i dirigenti dell'opposizione
hanno cercato di provocare la "sindrome di Bucarest" per tentare di
eliminare definitivamente Milosevic dalla scena politica.


Ma si tratta solamente di Milosevic? No. Si tratta di tutta una
corrente della societ� jugoslava che resiste alla presa del controllo
delle multinazionali. Il 17 novembre '98, l'agenzia ufficiale
britannica Reuter menzionava un sondaggio su circa 300 societ�, secondo
il quale "la privatizzazione non suscita entusiasmo in Serbia, i
lavoratori hanno paura di licenziamenti di massa. Alcune compagnie non
sono ancora state privatizzate dopo la nuova legge di privatizzazione
adottata da un mese."


Inoltre, la volont� di eliminare Milosevic non riguarda solamente la
Jugoslavia. Perch� Milosevic � la bestia nera di Washington?


"Perch� simbolizza la resistenza al Nuovo Ordine Mondiale e potrebbe
dare delle cattive idee ad altre forze nei Balcani, mi spiega
Ljliljana, funzionaria in ministero. Agli occhi di Washington,
Milosevic � un virus pericoloso che pu� contagiare i Balcani."


Clinton e la demonizzazione dei Serbi


Al momento, Kostunica si trova di fronte a due problemi. Uno immediato:
l'incendio del parlamento non � stato approvato e compreso neanche dai
suoi stessi sostenitori. "La stessa Nato aveva risparmiato questo
simbolo, � indegno questo. Hitler aveva incendiato il Reichstag come
provocazione prima della Seconda Guerra Mondiale. E la televisione RTS
era stata bombardata dalla Nato: 16 vittime. Queste ferite sono ancora
fresche. E' indegno."


Secondo problema: le ingombranti felicitazioni degli USA. Ieri sera,
stavo ascoltando il discorso di Bill Clinton. In sintesi: "Questa
vittoria � la nostra, � la consacrazione delle battaglie degli Stati
Uniti in questi dieci anni. Noi abbiamo impedito a Milosevic di
continuare ad attaccare la Croazia, la Bosnia ed altri paesi. Con la
manifestazione di Belgrado, abbiamo messo fine alla minaccia di un uomo
che aveva fatto centinaia di migliaia di vittime."


Ah, si? Milosevic avrebbe ucciso tanta gente? Ah, lui tutto da solo?
Clinton pu� essere rassicurato che nessun serbo pensa questo.
Praticamente tutti continuano a pensare che il loro paese � stato
attaccato dalle grandi potenze che hanno sostenuto degli estremisti
come Tudjman ed Izetbegovic e si sono dimostrate ingiuste contro i
Serbi. Alcuni - anche tra gli elettori dell'opposizione - rimproverano
a Milosevic persino di non essere stato troppo fermo fino in fondo.


Comunque sia, questo discorso di Clinton mira alla demonizzazione dei
Serbi presentati come dei mostri poich� � evidente che se ci
sono "delle centinaia di migliaia di vittime", un gran numero di Serbi
sono criminali, e la caccia alle streghe prosegue con tutta la
selettivit� e l'arbitrariet� di cui Washington � capace.


Inoltre, Washington non pensa assolutamente a dare giustizia ai Serbi,
per esempio in Kosovo. Bernard Kouchner ha appena annunciato che
bisogner� rimanere laggi� una generazione e che le truppe americane ci
resteranno "almeno dieci anni." (Washington Times, 30 settembre)


Con lo stesso Kostunica, i Serbi non vedranno il colore della pace
perch� gli USA hanno bisogno di una situazione di conflitto di "bassa
intensit�" permanente. Una situazione che gli permette di mantenere la
tensione in questa regione, e la pressione contro un paese. Credere che
gli USA siano in Kosovo per ristabilire la pace ed aiutare gli
Albanesi, � come credere che Hitler era andato ad occupare la
Cecoslovacchia per amore delle minoranze sudete tedesche. Pretesti,
pretesti...Tutto quello che conta per le grandi potenze, � di occupare
delle regioni strategiche.


I dodici mesi che verranno, prima delle elezioni in Serbia, saranno
decisivi. La Jugoslavia diventer� o no una colonia del FMI e della
Nato? Se vorranno ribaltare la tendenza elettorale attuale -
soprattutto tra i giovani - Milosevic ed i suoi alleati dovranno
condurre una politica ancora pi� attenta alle problematiche sociali,
una lotta pi� ferma contro i privilegi. Ed una strategia di
comunicazione pi� efficace, soprattutto verso i giovani. Ma le forze
progressiste del mondo intero avranno anche loro un ruolo da giocare
per smascherare l'azione di Washington dietro queste elezioni veramente
poco libere.


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GIORNALE DI BELGRADO - DOMENICA 8 OTTOBRE.


MICHEL COLLON



CNN: "Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?"

Sono stato ieri alla sessione del parlamento che ha incoronato il nuovo
presidente Kostunica. Centinaia di giornalisti internazionali, una
ressa indescrivibile per accroccare le "immagini indispensabili" ed in
definitiva molti bla-bla-bla. Una cosa interessante tuttavia: mi trovo
a fianco di Vladimir Stambuk, responsabile delle relazioni
internazionali del partito della YUL e vicepresidente del parlamento
serbo, che io conosco da molto tempo, e stavamo conversando quando un
giornalista della CNN si avvicina per intervistarlo con delle belle
domande. Non so se le trasmetter� sulla sua emittente, comunque eccole:
- Sembra che il nuovo governo jugoslavo sar� formato da una coalizione
del partito socialista del signor Milosevic e del SNP, i socialisti del
Montenegro?
- Si, ho appena avuto la conferma da tre minuti. Ed il nostro partito
YUL sosterr� questo governo dall'esterno.
- Cosa far� allora l'opposizione del DOS? Accetter� questo?
- E bene, avete un parlamento eletto, � un suo diritto sovrano di
decidere se la sua maggioranza sar� di sinistra o di destra.
- Allora, il signor Milosevic diriger� il paese?
- D'altronde, avete un presidente eletto, il signor Kostunica, dovreste
essere soddisfatti...
- Ma la presidenza � una funzione piuttosto simbolica.
- Senza dubbio, e quindi anche quando era presidente il signor
Milosevic!
- Ma il signor Milosevic era anche il presidente di un grande partito...
- In effetti. Il partito pi� forte.
- E quando lui stesso sar� all'opposizione? Lui ha annunciato che si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del partito... E come leader
dell'opposizione, sar� un buon leader per il paese?
- Ah, ci troveremo in una situazione molto buffa. Sapete, il signor
Milosevic � come De Gaulle: la met� dei francesi l'adoravano, l'altra
met� lo detestavano. Ma � stato un grande dirigente.

Vladimir Stambuk si � sforzato anche di spiegargli che quello che
avevano fatto gli USA era inammissibile: "Voi finanziate dei partiti
politici a suon di milioni di dollari. Se qualcuno facesse la stessa
cosa agli Stati Uniti per un candidato americano, la vostra polizia
molto efficiente l'arresterebbe immediatamente! Perch� da voi un simile
comportamento � vietato per legge. Non potete accettare il fatto di
lasciarci, a noi jugoslavi, decidere da soli?"


La domanda di questo giornalista indica chiaramente la preoccupazione
pi� grande per Washington oggi e conferma ci� che abbiamo scritto ieri.
Il potere � al governo, non alla presidenza, gli Stati Uniti non
saranno soddisfatti fino a quando non avranno eliminato Milosevic ed il
suo partito come fattore di resistenza. I prossimi giorni diranno se il
DOS perseguir� queste azioni di destabilizzazione per eliminare
Milosevic o se si conceder� una pausa di qualche mese prima di
rilanciare l'attacco.


Per ora, il presidente Kostunica designer� un incaricato di formare il
governo del partito montenegrino del SNP. Questo non sar� Momir
Bulatovic, l'ex-primo ministro, ma Predrag Bulatovic. Logicamente,
dovr� allearsi con il partito di Milosevic. Il primo ministro non sar�
quest'ultimo, come indicato come ipotesi un po' provocatoria, ma
Predrag Bulatovic stesso. Nell'attesa, queste elezioni hanno dimostrato
che il Montenegro - proprio come il Kosovo - farebbe sempre parte della
Jugoslavia in barba alle manovre secessioniste. Questo ruolo-chiave del
partito d'opposizione montenegrino non piace a tutti. In particolare al
primo ministro attuale del Montenegro. Djukanovic teme anche la pi�
piccola collaborazione tra Kostunica ed il nuovo primo ministro
jugoslavo Bulatovic. Poich� questo lo emarginerebbe e non potrebbe pi�
giocare il ruolo di uomo indispensabile. Di colpo, lui ha rilanciato la
proclamazione della secessione. Dichiarando di non vedere che due
possibilit�: o una confederazione molto leggera tra due Stati, con
delle funzioni centrali molto limitate oppure due Stati separati.
Kostunica ha replicato che la Costituzione Federale attuale della
Jugoslavia � al contrario troppo decentralizzata, assomigliando alla
Costituzione titoista del 1974 che aveva favorito lo smembramento del
paese. Di contro, Djindjic, presidente del quartier generale elettorale
del DOS, ha immediatamente appoggiato Djukanovic dichiarando questa
mattina su Politika: "Il futuro Stato non sar� la Jugoslavia, ma
l'unione della Serbia e del Montenegro; queste non avranno in comune
che gli affari esteri, la difesa e la moneta. Tutte le altre cose come
un parlamento, un governo o un presidente, saranno superflue". Non
molto gentile con il suo amico Kostunica, appena eletto! Le
contraddizioni che noi preannunciavamo dentro questa coalizione
eterogenea e senza ideali non si fanno attendere! Ma molto compiacente,
al contrario, nei confronti dei suoi padroni tedeschi e americani che
non hanno smesso di volere e di perseguire lo smembramento totale della
Jugoslavia. Alcuni, dal lato del partito socialista, sperano di veder
sorgere in fretta dei litigi nella coppia Kostunica-Djindjic.
Arriveranno. Ma � pi� importante sapere se ci sar� una pronta ripresa
della sinistra. Milosevic ha annunciato che effettivamente si
concentrer� sul suo ruolo di presidente del SPS e che andr� a fare
la "resa dei conti", eliminando quelli che avevano approfittato della
loro posizione per acquisire dei privilegi. Questa � la carne sul
fuoco. Pi� a sinistra, un'alternativa comunista si profiler�? Questo
sar� argomento dei prossimi articoli.

Traduzione a cura del
Bollettino d'Informazione Antimperialista http://www.bollettino.it
Per contatti: bollettino@t...


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Bollettino di controinformazione del
Coordinamento Nazionale "La Jugoslavia Vivra'"

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