Informazione


Roma, sabato 10 marzo 2012
ore 15.30, Museo della via Ostiense a Porta San Paolo

Presentazione della Mostra
Criminali di guerra italiani nei Balcani. Fatti personaggi documenti

Interverranno:
Francesco Polcaro (Presidente ANPI di Roma)
Antonino Intelisano (Procuratore Militare di Roma)
Davide Conti (curatore della mostra - https://www.cnj.it/documentazione/bibliografia.htm#conti2011 )

scarica la locandina in formato PDF: 
http://www.diecifebbraio.info/wp-content/uploads/2012/03/roma100312.pdf


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www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 29-02-12 - n. 398

 

Senato della Repubblica

 

Sandro Pertini commemora Giuseppe Stalin

 

06/03/1953

 

Signor Presidente, onorevoli colleghi il dolore e l'angoscia che sono in noi impediscono ogni frase retorica ed ogni accento polemico. Dinanzi a questa morte non si può rimanere che stupiti e costernati.

 

Stupiti, per la grandezza che questa figura assume nella morte. La morte la pone nella sua giusta luce; sicché uomini di ogni credo politico, amici ed avversari, debbono oggi riconoscere l'immensa statura di Giuseppe Stalin.

 

Egli è un gigante della storia e la sua memoria non conoscerà tramonto. Siamo costernati dinanzi a questa morte per il vuoto che Giuseppe Stalin lascia nel suo popolo e nella umanità intera. Signori, se abbandonate per un istante le vostre ostilità politiche, come le abbandono io in questo momento, dovete riconoscere con me che la vita di quest'uomo coincide per trent'anni con il corso dell'umanità stessa. Quattro tappe, soprattutto, della esistenza di Stalin rappresentano quattro pietre miliari della storia universale.

 

Ottobre 1917: questa data costituisce una svolta decisiva per la storia del mondo, come la costituì il 14 luglio 1789. Il 14 luglio 1789 si affermò e trionfò il Terzo Stato che dette una sua politica, economica e sociale, a tutto il secolo xix. L'ottobre 1917, segna l'affermazione vittoriosa del Quarto Stato, il quale soprattutto da quel giorno diviene da oggetto soggetto di storia. Per opera di quella vittoria l'utopia d'uri tempo diventa realtà e quella che era una speranza a sospingere le masse diseredate ed oppresse verso la mèta suprema diviene una certezza.

 

Altra tappa della vita di Giuseppe Stalin è, a mio avviso, l'edificazione socialista nella sua terra. Allora erano molti i pessimisti, gli scettici che dicevano che non sarebbe stato possibile edificare il socialismo in un paese solo. Invece questo Uomo, ereditando il pensiero e lo insegnamento di Lenin, riuscì a trasformare il suo popolo; riuscì a dargli anche una economia industriale, che sembrava un tempo un sogno ed una pazzia, sfruttando le immense ricchezze che il suolo della sua terra racchiudeva. Portò, così, il lavoratore sovietico, liberato da ogni catena, ad un alto livèllo di vita e di dignità umana. E, badate, signori, è stato questo sforzo gigantesco a costruire ed a consolidare quella cittadella, contro cui più tardi s'infrangerà la valanga nazista.

 

Ed ecco la terza tappa che rappresenta un'altra pietra miliare per l'unità e su cui deve essere scritta la parola « Stalingrado». Signori, voi tutti ricorderete le ore angosciose che abbiamo vissuto quando la valanga nazista si rovesciò sull'Unione Sovietica. Le armate naziste già scorgevano le torri del Cremlino e le vette del Caucaso. Ebbene, noi sentivamo che se, per dannata ipotesi, fosse crollata l'Unione Sovietica, con l'Unione Sovietica - non dimenticatelo voi che mi ascoltate - sarebbero crollate tutte le speranze di un trionfo della libertà sulla dittatura nazifascista. In quel momento sentivamo che uomini di tutti i credi politici trattenevano il respiro consapevoli che la loro sorte era legata alla sorte di Stalingrado. E Stalingrado diventò la Valmy della Rivoluzione d'Ottobre e al mondo attonito offrì il miracolo di una strepitosa vittoria, sotto la guida di Stalin. Allora comprendemmo che da Stalingrado aveva inizio la vittoria delle armi democratiche contro le armi della barbarie !

 

Vi è poi l'ultima tappa, signori; altra pietra miliare sul cammino dell'umanità. Se a me, umile e piccolo uomo di fronte a tanta grandezza, fosse concesso di scoprire su questa pietra dei nomi, tre ne scriverei : «Pace Roosevelt Stalin». Perchè, signori, oggi noi dobbiamo tutti riconoscere che lo sforzo che ha fatto questo uomo in questi ultimi anni è stato quello di gettare le fondamenta di una pace sicura e duratura. Ecco perchè egli si intese subito con un altro uomo che aveva indicato al suo ed agli altri popoli la strada da seguire dopo la guerra, se si voleva veramente avviare il mondo verso la pace e non verso un conflitto mondiale : Roosevelt. Non è vero che Roosevelt sia stato ingannato! Egli ha ascoltato semplicemente la sua coscienza, il suo grande spirito ; e ecco perchè si intese subito con Giuseppe Stalin.

 

E Giuseppe Stalin continuò su questa strada che era la strada della pace.

 

Per quale ragione, o signori, egli ebbe tanto a cuore questo bene prezioso? Vedete, chi come noi è stato nell'Unione Sovietica ha avuto la esatta impressione che i dirigenti della politica dell'Unione Sovietica sentono di doversi preoccupare non soltanto delle sorti del popolo lavoratore sovietico, ma anche delle sorti dei lavoratori di tutta la terra. Ecco perchè, o signori, noi respingiamo sdegnosi e sdegnati l'insinuazione fatta da un'alta autorità politica italiana ed apparsa stamani sui giornali e che cioè Giuseppe Stalin «non abbia avuto comprensione per il popolo lavoratore italiano». Le sorti del popolo lavoratore italiano stavano a cuore a Giuseppe Stalin come gli stavano a cuore le sorti del popolo suo e quelle di tutti i popoli della terra.

 

Egli si è sempre battuto per la pace, consapevole che coloro che pagano il più alto tributo di sangue e di sofferenze, nella guerra, sono i suoi contadini e gli operai. E da buon socialista egli sapeva che non si doveva volere la guerra per distruggere quanto la società attuale ha costruito, bensì si deve tendere a trasformare la vecchia società per edificarne una nuova. Questa è stata la sua volontà ferma ; per questo egli negli ultimi anni si è battuto. Ha sempre respinto ogni provocazione, ha sempre rinunciato ad atti di forza pur di difendere questo bene che appartiene non solo al suo popolo, ma a tutta l'umanità.

 

L'ultimo suo atto come statista fu precisamente un nuovo appello per la pace. Egli ha terminato bene la sua giornata, anche se troppo presto per noi e per le sorti del mondo. L'ultima sua parola è stata di pace. Ebbene, in questa ora per noi così triste, ci auguriamo che questo invito alla pace, che rispecchia la volontà di tutti i lavoratori della terra, non cada nel vuoto, ma venga raccolto da tutti coloro che hanno nelle mani le sorti dei popoli.


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Andrea Martocchia (*)

Il prolungato “Ottantanove” della Jugoslavia

saggio allegato agli Atti del Convegno "Target" (**)


INDICE:
1 – Tra terremoto ideologico e terremoto geopolitico 
2 – L'idea nazionale jugoslava 
3 – Economia socialista di mercato 
4 - Interpretazioni
5 – L' “insostenibilità geopolitica” della Jugoslavia 
6 – Un prolungato golpe liberista 
7 - Conclusioni 
Scheda: Cronologia jugoslava, 1989-1991 (con Jean Toschi Marazzani Visconti)


SCARICA IN FORMATO PDF: 
https://www.cnj.it/24MARZO99/2009/TARGET/ATTI/dvd_target/docs/martocchia_opuscolo.pdf

(*) segretario, Coord. Naz. Per la Jugoslavia - onlus 
(**) Meeting internazionale nel X Anniversario dei bombardamenti della NATO sulla Repubblica Federale di Jugoslavia - Vicenza 21-22/3/2009. Gli Atti sono online: https://www.cnj.it/24MARZO99/2009/TARGET/ATTI/atti.html


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(srpskohrvatski / italiano)


FIAT 500L... e gli attacchi ai lavoratori in Serbia si intensificano


1) Presentata a Ginevra la nuova 500 "Large"
da produrre a Kragujevac nella fabbrica Zastava *requisita a costo zero con tutti gli operai dentro* dalla FIAT nel 2010
2) Devastante de-industrializzazione in Serbia: Valjevo, Smederevo, Trstenik, Kragujevac
informazioni raccolte da Gilberto Vlaic al telefono con Rajko Blagojević della JSO-Zastava il 22/2/2012 e comunicato JSO del 24/2/2012
3) Lavoratori di Kragujevac deprivati dell'assicurazione sanitaria
solo a seguito di recentissimi scioperi hanno diritto al libretto sanitario... fino a giugno 2012. La solidarietà delle associazioni italiane operanti a Kragujevac


ALTRI LINK SEGNALATI:

DVOLIČNOSTI FIAT-A U SRBIJI I SINDIKATI
http://noviplamen.net/2012/02/08/dvolicnosti-fiat-a-u-srbiji-i-sindikati/
(testo originale:  Le ambiguità della Fiat in Serbia - di Enzo Mangini, 26/01/2012
http://www.sbilanciamoci.info/Sezioni/capitali/Le-ambiguita-della-Fiat-in-Serbia-12392 )

AGLI SMEMORATI RACCOMANDIAMO DI RILEGGERE:
FIAT Serbia. Un caso classico di imperialismo
di Andrea Catone (su L'ERNESTO 3/2010)
https://www.cnj.it/AMICIZIA/sindacale.htm#catone2010


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Presentata a Ginevra la nuova 500 "Large"

RASSEGNA STAMPA 
sull'annuncio del nuovo modello FIAT 500L, presentato in anteprima mondiale al Motor Show internazionale di Ginevra il 6 marzo 2012, che andrebbe in produzione a Kragujevac:

http://ujedinjeniregionisrbije.rs/2012/01/fijat-sumadinac-bice-fijat-500-l/
http://www.blic.rs/Auto/Noviteti/304987/Srpski-fijat-500L-Prve-zvanicne-fotografije
http://motori.corriere.it/motori/saloni/12_febbraio_02/nuova-fiat-500-l_2640c9b6-4d7f-11e1-bd39-8bec83f04289.shtml
http://www.repubblica.it/motori/attualita/2012/02/02/news/e_la_fiat_500_diventa_large_al_debutto_l_attesa_l-29196145/?ref=HRLV-5

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http://voiceofserbia.org/it/content/tadic-presentati-la-fiat-e-la-serbia

Tadic: Presentati la FIAT e la Serbia

06. 03. 2012. - 19:30 -- MRS

Alla 82esima Fiera internazionale dell’automobile a Ginevra oggi è stato presentato ufficialmente il nuovo modello della FIAT 500L che sarà prodotto negli stabilimenti della FIAT a Kragujevac in Serbia. Il Presidente serbo ha sottolineato a Ginevra che in questo modo è stata promossa anche l’economia serba. Questo modello sarà venduto in Europa e gli Stati Uniti. I cittadini serbi potranno avere la fiducia nel loro stato. La produzione del modello 500L aumenterà il Prodotto Interno Lordo della Serbia e la sua esportazione di un miliardo e mezzo di euro, ha detto Tadic. Egli ha precisato che durante il suo colloquio con il presidente della FIAT Sergio Marchionne è stato constatato che gli operai della fabbrica a Kragujevac dovranno lottaare per i posti di lavoro con la qualità del lavoro. Marchionne ha detto a Tadic che con la produzione a Kragujevac la FIAT desidera diventare più concorrente al mercato mondiale. Alla cerimonia della presentazione del modello 500L hanno presenziato anche il Ministro dell’Economia della Serbia Nebojsa Ciric, il sindaco di Kragujevac Verko Stefanovic e l’ambasciatore serbo in Svizzera Milan St. Protic. La compagnia FIAT-Chrysler ha comunicato che il prezzo del modello 500L si aggirerà intorno a 16.000 euro e che esso sarà prodotto in due versioni che consumeranno benzina e una che avrà il motore

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http://www.glassrbije.org/članak/tadić-u-ženevi-novi-početak-za-fiat-i-za-srbiju

Tadić u Ženevi: Novi početak za "FIAT" i za Srbiju

Uto, 06/03/2012 - 19:32 -- MRS

Projekat proizvodnje novog "FIAT"-ovog automobila "500-L" u fabrici u Kragujevcu predstavlja novi početak i za tu italijansku kompaniju i za Srbiju - izjavio je predsednik Republike Boris Tadić posle sastanka sa direktorom "FIAT-Krajsler" korporacije Serđom Markioneom, na Salonu automobila u Ženevi. Imamo odličnu saradnju kroz decenije, a sada se vraćamo proverenom partneru - istakao je Tadić. On je naglasio da će kompanija "FIAT-Srbija" i u budućnosti biti pouzdan privredni subjekat. Predsednik Tadić je dodao da sa Markioneom intenzivno razgovara o modalitetima dalje ekonomske saradnje, i to ne samo u autoindustriji.


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Devastante de-industrializzazione in Serbia

Da Gilberto Vlaic della onlus Non Bombe Ma Solo Caramelle riceviamo e diffondiamo:

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Al telefono con Rajko il 22 febbraio 2012


Ho parlato a lungo con Rajko ieri per discutere problemi connessi alla campagna affidi e nuovi progetti in una scuola primaria.

Mi ha fornito informazioni importanti sulla situazione economica generale e dalla Zastava in particolare, pregandomi di inviarle a tutti. Eccovi un riassunto.


Ci si aspetta un grosso calo (dell’ordine di 40-50 mila addetti) dell’occupazione industriale e dell’indotto in Serbia durante il 2012.

I punti di crisi più grandi sono dati da:


  1. fabbrica metalmeccanica Krusik (produce armi) di Valjevo; ha circa 3500 dipendenti diretti e versa in profonda crisi; il suo ruolo nell’economia della città di Valjevo, che ha circa 60.000 abitanti, è paragonabile a quello della Zastava a Kragujevac.

Ricordo che a Valjevo è stata delocalizzata la produzione di calze della Golden Lady che ha chiuso i propri stabilimenti in Emilia.

A questo riguardo Riccardo Iacona ha appena prodotto una puntata del suo programma Presa Diretta che è andato in onda su Rai 3 domenica scorsa 19 febbraio 2012; se non la avete vista potete usare questo indirizzo:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-681d9560-8816-4fda-bd7f-553fcdbe4a5d.html#p=0

Ve ne consiglio vivamente la visione dal minuto 57 e 40 per circa mezz’ora; molto interessanti le interviste al Ministro dell’economia Nebojsa Ciric e a un giornalista serbo dal minuto 1:21:40 fino al minuto 1:25:50.


  1. acciaieria di Smederevo, della quale avevo parlato nella relazione sulla situazione economica della Serbia che avevo spedito a tutti il 29 gennaio scorso. La US Steel che aveva comprato lo stabilimento nel 2003 ha appena abbandonato la Serbia; i lavoratori diretti che perderanno il posto sono circa 5.500, mentre le ripercussioni sull’indotto interesseranno almeno 10.000 lavoratori.


Per quanto riguarda Kragujevac, c’è un grave problema nel gruppo Zastava, dove per più di 2000 lavoratori (circa 6000 persone con i loro familiari) non vengono più pagati i contributi sanitari, per cui non hanno più alcun diritto (già ce ne erano pochi...) sul fronte della salute; è il sindacato che cerca di sostenere le spese per i medicinali dei lavoratori. 

I lavoratori di Zastava Armi hanno occupato il 21 gli uffici del servizio di assicurazione sanitaria e ci resteranno fino a che il problema non sarà risolto.

Il Sindacato ha mandato al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri il comunicato che vi allego, sia in serbo che tradotto in Italiano [si veda al punto 3].


Un cordiale saluto a tutte/i

Gilberto Vlaic

Trieste, 23 febbraio 2012


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JEDINSTVENA SINDIKALNA ORGANIZACIJA ZASTAVA
Adresa : Kosovska 4, 34000 Kragujevac
Telefon/Faks : 034/335 367 & 335 762
Elektronska posta : jsozastava @ open.telekom.rs

data: 24/2/2012

La situazione in Serbia è estremamente drammatica. La crisi economica mondiale ha contribuito al peggioramento della situazione economica e sociale. Si prevedono 50.000 licenziamenti nell’anno corrente e secondo alcune analisi se ne prevedono perfino 100.000. La situazione nell’istruzione rappresenterà un problema particolare perchè secondo i dati dell’Unesco la Serbia è tra i paesi europei che investono meno per l’istruzione.
Ufficialmente, due terzi delle scuole non sono in funzione, 40 % delle scuole non hanno acqua. Per i salari dei dipendenti viene speso il 95 % dal budget destinato per l’istruzione mentre dal resto per ogni allievo delle elementari e medie giornalmente vengono impiegati 13 dinari (0,1 euro).

Per quanto riguarda la situazione economica, sono colpite di più le città dove nel passato c’erano le aziende grandi – giganti che erano portatrici dello sviluppo delle città intere. Ecco alcuni esempi :

Kragujevac : All’ epoca nella Zastava di Kragujevac c’erano 36 000 lavoratori e con l’indotto in Serbia e tutta l’ex Jugoslavia il numero arrivava fino ai 200.000 lavoratori.
Dell’ex Zastava oggi sono rimaste 20 imprese con 7000 lavoratori mentre l’ex Zastava Automobili che prima dei bombardamenti aveva 13.500 lavoratori oggi esiste come FIAT AUTO Serbia con 1150 addetti.

Valjevo : Questa città con circa 95.000 abitanti dipendeva dall’azienda ˝Krusik˝ dove lavoravano circa 11.000 lavoratori. Producevano batterie, componenti in plastica, in metallo (fucinati) ed anche il programma per l’industria militare. Prima della privatizzazione questo complesso era composto da 12 fabbriche di cui parecchie privatizzate, la maggiorparte senza successo. Il numero totale degli impiegati in queste 12 fabbriche è ora di 2100 lavoratori. A Valjevo c’è una fabbrica di calze, ˝VALI˝, il proprietario italiano ha assunto circa 1800 lavoratori con salario medio di 25.000 dinari (pari ai 220 euro). Ha inziato la produzione 6 anni fa. Facciamo presente che in questa fabbrica non esiste il Sindacato.

Trstenik : In questa città con 30000 abitanti c’era all’epoca un gigante ˝PRVA PETOLETKA˝ con reparti anche fuori città con oltre 14 000 lavoratori. Molti lavoratori dai paesi nei dintorni viaggiavano a Trstenik a lavorare. Questa fabbrica, oltre il programma per l’industria militare, più precisamente le componenti per gli aerei, produceva anche componenti idrauliche e freni, servosterzi come pure il materiale idraulico completo. Oggi a ˝PRVA PETOLETKA˝ lavorano 3.500 lavoratori.

Smederevo : Nella città, con 95.000 abitanti, c’era la grande acciaieria ˝SARTID˝ (produzione acciai e lamiere) che dopo la privatizzazione e vendita alla compagnia americana ha cambiato nome in ˝U.S. STEEL˝. Si riteneva che questa era stata una delle migliori privatizzazioni in Serbia. Verso fine dell’anno passato dopo che era pubblicata la notizia sulla perdita giornaliera di circa mezzo milione di euro, gli americani hanno semplicemente abbandonato l’acciaieria. Ora è a carico del governo serbo con circa 5000 lavoratori ai quali nel periodo prossimo saranno dati i salari dal bilancio della Repubblica della Serbia, tutto con preoccupazione di una catastrofe sociale che potrebbe colpire questa città.


Segretario
Rajko Blagojevic


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Lavoratori di Kragujevac deprivati dell'assicurazione sanitaria

[Originalni tekst / la versione originale del testo seguente è scaricabile da qui:
https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/SamostalniKrag220212.pdf ]

Ci rivolgiamo a voi a nome delle nostre aziende e dei nostri 2165 lavoratori, di cui 250 invalidi, e 4500 membri delle loro famiglie a causa dell’irrisolto problema dell’assicurazione sanitaria di quest’anno.

Le nostre fabbriche sono in ristrutturazione già da molto tempo e il lavoro si svolge in condizioni eccezionalmente difficili (per esempio senza riscaldamento e adeguate protezioni individuali); noi abbiamo sempre rispettato gli impegni lavorativi e tutti gli accordi presi con ministeri competenti e abbiamo cosi’ contribuito alla stabilità sia delle nostre fabbriche che più in generale del Paese.

Nonostante i frequenti contatti con i rappresentanti della Repubblica e con i ministeri di competenza la soluzione del problema dell’assicurazione sanitaria è solo all’inizio.

Chiediamo che sia risolto al più tardi entro il 27 di febbraio prossimo.

In caso contrario saremo costretti a radicalizzare la lotta sindacale che comprende il blocco degli istituti della città e dei punti nevralgici del traffico e infine la marcia degli operai a Belgrado.

Aspettiamo che entro la fine di questa settimana che ci convochiate per risolvere in maniera collegiale questo problema scottante.

Kragujevac, 22 febbraio 2012.


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A seguito delle mobilitazioni, a inizio marzo i lavoratori della Zastava hanno ottenuto il pagamento dell'assicurazione sanitaria fino a giugno prossimo: si legga l'articolo

RADNICIMA "ZASTAVE" OVERENE ZDRAVSTVENE KNJIŽICE DO JUNA
https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/docu0005.JPG

Si vedano anche le fotografie delle mobilitazioni:
https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/Photo0195.jpg
https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/Photo0197.jpg
https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/Photo0199.jpg
https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/Photo0202.jpg

Nel frattempo, un messaggio unitario di solidarietà era stato inviato dalle associazioni italiane che da anni operano a Kragujevac:

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Procitaj ovu izjavu na srpskohrvatskom: https://www.cnj.it/documentazione/EconomiaLavoro/comunicato010312.jpg

Comunicato

  1. Al Presidente della Repubblica di Serbia Tadic, al presidente del Consiglio dei MInistri Cvetkovic e al Ministro dell’Economia Ciric
  2. Ai Sindacati dei lavoratori del gruppo Zastava di Kragujevac

Le nostre associazioni agiscono da piu’ di dieci anni in Serbia, cercando di portare solidarieta’ materiale ai lavoratori e agli ex lavoratori del gruppo Zastava di Kragujevac e alle loro famiglie attraverso la forma degli affidi a distanza dei loro figli e piu’ generalmente sviluppando progetti che vadano incontro a reali bisogni sociali della popolazione nel campo della scuola, della salute e del disagio fisico e mentale, in modo da sostenere gli ultimi, quelli che non hanno voce.

Esprimiamo la nostra piu’ convinta solidarieta’ ai lavoratori del gruppo Zastava che sono in lotta per chiedere che a loro e alle loro loro famiglie venga garantito il diritto primario alla salute, attraverso il pagamento dei contributi sanitari.

Non riusciamo a capire come un Governo, cosi’ generoso nel sostenere gli investimenti esteri nel proprio Paese, attraverso la creazione di zone franche, l’esenzione dalle tasse, altissimi contributi economici per la creazione di posti di lavoro che non si sa quanto dureranno, non sia in grado (o non voglia) garantire ai propri cittadini i diritti fondamentali, tra cui quello alla salute.

Da diverse citta’ d’Italia, 1 marzo 2012

A,B,C Solidarieta’ e Pace, ONLUS di Roma
ALJ Aiutiamo la Jugoslavia ONLUS di Bologna
Associazione Adottanti di Torino
Associazione Mir Sada - Progetto per la Pace di Lecco
Associazione Most za Beograd - Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione SOS Yugoslavia di Torino
Associazione Zastava Brescia per la Solidarieta’ Internazionale ONLUS
Non bombe ma solo caramelle ONLUS di Trieste
Un ponte per... ONLUS di Roma


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