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<< 11 feb - Foibe: dossier inedito sulla pulizia etnica
venerdì 11 febbraio 2011
di Roberto Fabbri su www.ilgiornale.it
La fondazione Italia protagonista e l'Associazione Nazionale Dalmata presentano la copia del dossier inedito «Trattamento degli italiani da parte Jugoslava dopo l'8 settembre 1943». Per la prima volta in assoluto, informa un comunicato, si potrà prendere visione del documento ufficiale del governo italiano presentato alla conferenza di pace di Parigi del 1947 per denunciare la pulizia etnica perpetrata dalle truppe comuniste del maresciallo Tito nei confronti degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia dal '43 al '45. Il dossier sarà presentato lunedì 14 febbraio alle 17.30 presso la Sala della Mercede di palazzo Marini-Camera dei deputati, via della Mercede 55.
Attraverso immagini originali ed inedite si ripercorrerà l'orrore delle violenze ai danni di nostri connazionali.
Parteciperanno Maurizio Gasparri, presidente del Gruppo Pdl al Senato; Aldo Giovanni Ricci, sovrintendente emerito dell'Archivio di Stato-Delegato alla Memoria di Roma Capitale; Marino Micich, studioso dell'Archivio del Museo Storico di Fiume; Guido Cace, presidente dell'Associazione Nazionale Dalmata; Aimone Finestra, già Sindaco di Latina e comandante delle truppe cetniche anticomuniste sui monti della Dalmazia
[SIC]; Fabiana Santini, assessore alla Cultura della Regione Lazio.
Seguirà la proiezione di un breve documentario in memoria di Luigi Papo, storico delle Foibe recentemente scomparso. L'iniziativa editoriale è sostenuta dalla Regione Lazio - Assessorato alla Cultura. L'Associazione Nazionale Dalmata provvederà a distribuire la ristampa gratuitamente nelle scuole, dove terrà conferenze sull'argomento. >>

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Riceviamo e volentieri diffondiamo:
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Spettabili Presidente e Vice Presidente ANPI
Raimondo Ricci
Armando Cossutta
e Spettabile Responsabile Nazionale
Ufficio Stampa e Comunicazione
Andrea Liparoto
 
A norma del nostro Statuto, che tra gli altri scopi, per  la nostra Associazione  individua anche lo scopo di “tutelare l'onore e il nome partigiano contro ogni forma di vilipendio o di speculazione”, invio questa mia richiesta al fine che l’ANPI, nella sua più autorevole rappresentanza a livello nazionale, prenda posizione riguardo ai fatti che di seguito qui elenco.
 
Nell’estate dell’anno  2007 mi  capitò di sfogliare una pubblicazione che un mio conoscente aveva trovato nella bancarella di un mercatino. Tale pubblicazione dal titolo “Trattamento degli italiani da parte jugoslava dopo l’8 settembre  1943 riporta una documentazione, costituita da testimonianze e fotografie, che, in due capitoli, descrivono il “comportamento delle forze jugoslave di occupazione nei riguardi degli italiani nella Venezia Giulia e in Dalmazia” e “il trattamento dei militari italiani internati nei campi di concentramento Jugoslavi
 
La pubblicazione, priva di committente, autore e data di pubblicazione è redatta in lingua italiana e inglese. Quando ebbi modo di consultarla ipotizzai una data di pubblicazione immediatamente successiva alla fine della guerra. Tale ipotesi è poi stata confermata dalle notizie che riporto più avanti nel testo che indicano nell’anno 1947 la data della sua pubblicazione.
 
Sfogliando il fascicolo, così in maniera casuale, notai che, tra le molte testimonianze, era riportata anche quella del sottocapo meccanico Federico Vincenti. Da questa descrizione non mi fu difficile individuare in quel Federico Vincenti il partigiano Federico Vincenti, attuale Presidente del Comitato Provinciale dell’ANPI di Udine e Vice-Presidente Nazionale dell’Associazione.
 
Circa due settimane dopo questi fatti ebbi modo di acquistare il libreria il volume “Nei campi di Tito. Soldati, deportati e prigionieri di guerra italiani in Jugoslavia (1941-1952)” di Costantino Di Sante pubblicato da Ombre Corte (2007). Questo volume riportava, in appendice, l’intero secondo capitolo della pubblicazione che avevo avuto modo di consultare poco tempo prima e che, lo ripeto, risulta priva di committente, autore, data di pubblicazione.
 
Contattai quindi il compagno Vincenti per avere da lui informazioni su quelle dichiarazioni a lui attribuite che mi stupirono (conoscendo la sua vera biografia) e che qui riporto:
 
Altri particolari in proposito si trovano riferiti nella lettera del sottocapo meccanico Vincenti Federico (cfr. doc. n. 12), già internato a Lissa, lettera dalla quale stralciamo il seguente passo: “…Al 23 dicembre 1943 entrano tra Lissa e l’isolotto di Bisevo 4.500 soldati italiani in gran parte ex prigionieri dei tedeschi. Sono adibiti ad ogni specie di lavori: come costruzione di strade, canalizzazioni, panificazione, sbarco ed imbarco merci al porto. Essi sono permanentemente sorvegliati da sentinelle partigiane.
Il vitto è scarsissimo e si compone solamente di acqua calda, pane ed un cucchiaio di marmellata per pasto. L’alloggio in due grandi camerini (ex stalle) sul nudo pavimento e solo due mezze coperte. Quasi tutti sono malati di stomaco (ulcere), di dissenteria (sirca) e di deperimento organico.
Il trattamento è disumano: qualunque manifestazione di risentimento e di italianità è stroncata con  la fucilazione. Dal  10 al 20 dicembre si calcola siano stati fucilati circa 1.800 militari i cui cadaveri vennero buttati in mare. Le esecuzioni di massa avvengono a Bisevo. Soldati, che quasi completamente nudi dimostrano stanchezza, vengono fatti oggetto di rappresaglie da parte delle sentinelle che sparano addosso colpendo alle gambe. Le cure mediche vengono rifiutate. Un medico italiano, per aver operato un soldato di appendicite perforante, fu segregato. All’ammalato furono rifiutati dai commissari politici un giaciglio e le necessarie trasfusioni di plasma, altroché il vitto e l’opportunità di assistenza da parte degli infermieri”.
 
Vincenti mi fece pervenire alcune informazioni riguardo al suo impegno nelle file dell’esercito partigiano e una dichiarazione da lui resa, a fronte di una richiesta del magistrato, ai Carabinieri. Tra le altre cose mi risulta che Vincenti abbia provveduto a inoltrare all’ANPI nazionale copia della sua biografia che, però non trovo presente nel sito web della nostra associazione.
Al Comando Legione Carabinieri di Udine alla presenza del Maresciallo Spinelli a fronte richiesta del Giudice Pititto di Roma in relazione a “Indagini sulle foibe” alla domanda inerente la sua esperienza di internato nei campi di concentramento jugoslavi dopo l’8 settembre 1943, Vincenti dichiarava in data 5 maggio 1997:
 
Non sono un internato nei campi di concentramento e nemmeno un prigioniero di guerra in Jugoslavia. Sono un combattente della guerra 1940-43, imbarcato sulla torpediniera “Sirtori”. Dal 1944 al 1945 sono stato partigiano italiano combattente all’estero (tale la qualifica assegnatami dalla Marina Italiana – Fronte Clandestino della Resistenza -) e combattente nelle file del E.P.L.J. per il periodo che va dal 25 marzo 1944 al 7 maggio 1945.(…) Nell’isola di Lissa (Vis) nella Dalmazia centrale feci parte delle flottiglie di barche addette agli sbarchi, alle incursioni ed agli attacchi sulle isole del Pelago Dalmato; fui anche addetto alla scorta e al trasporto per mare di missioni militari inglesi ed americane. Per un lungo periodo venni incaricato assieme ai partigiani dalmati al salvamento di molti soldati italiani che riuscivano a fuggire dalla prigionia tedesca e che dalla costa del continente occupato dai nazisti venivano di notte portati in salvo nell’isola di Lissa (di ciò ho dato atto in una mia pubblicazione dal titolo “Partigiani friulani e giuliani combattenti all’estero”). Questi chiedevano delle armi per poter combattere contro i tedeschi. Gli ammalati venivano invece inviati nell’Italia del sud già liberata mediante motozattere inglesi. Dal giugno 1944 nell’isola di Lissa si installò il comando supremo del E.P.L.J. con il Maresciallo Tito proveniente dalla Bosnia. Qui presero stanza anche i reparti di commandos inglesi, di piloti inglesi ed americani nel campo di aviazione allestito sulle alture dell’isola, un ospedale partigiano con medici di diverse nazionalità, missioni militari degli alleati, un battaglione partigiani italiano, facente parte della I Brigata dalmata, e(d) molti italiani che facevano parte di diverse formazioni partigiane locali. Da rilevare che chi non era partigiano doveva lavorare alla difesa dell’isola di Lissa, poiché il servizio informativo (degli) alleato prevedeva un attacco da parte dei parà tedeschi. La disciplina era assoluta ed uguale per tutti fino alle estreme conseguenze; il mangiare era limitato ad un piatto di minestra e ad un pezzo di pane al giorno per ogni partigiano o lavoratore che fosse. Anche il dormire era alla partigiana, per terra sulle rocce con una sola coperta, con l’arma al fianco”
 
Le dichiarazioni di Vincenti nonché tutta la sua storia di partigiano (pluridecorato) e il suo impegno speso nell’ambito della nostra Associazione confermano la falsità di quanto riportato nella pubblicazione citata, la ripubblicazione della quale, doveva essere preceduta da un rigoroso studio e confronto delle “Fonti” per evitare la diffusione di notizie distorte su un argomento che resta all’ordine del giorno anche nell’attualità delle vicende politiche del nostro Paese e che certuni, sfruttando magistralmente anche le ambiguità offerte dall’istituzione della “Giornata del Ricordo”, non perdono occasione di cavalcare per attaccare  la nostra Resistenza
 
In data 14 febbraio 2011  la “Fondazione Italia protagonista” e “l'Associazione Nazionale Dalmata” presentano la copia del dossier inedito «Trattamento degli italiani da parte Jugoslava dopo l'8 settembre 1943» a palazzo Marini-Camera dei deputati, via della Mercede  55 in  Roma. Per la prima volta in assoluto, informa il comunicato stampa, si potrà prendere visione del documento ufficiale del governo italiano presentato alla conferenza di pace di Parigi del 1947 per denunciare la pulizia etnica perpetrata dalle truppe comuniste del maresciallo Tito nei confronti degli italiani d'Istria, Fiume e Dalmazia dal '43 al '45.
A tale presentazione partecipano Maurizio Gasparri, presidente del Gruppo Pdl al Senato; Aldo Giovanni Ricci, sovrintendente emerito dell'Archivio di Stato-Delegato alla Memoria di Roma Capitale; Marino Micich, studioso dell'Archivio del Museo Storico di Fiume; Guido Cace, presidente dell'Associazione Nazionale Dalmata; Aimone Finestra, già Sindaco di Latina e comandante delle truppe cetniche anticomuniste sui monti della Dalmazia; Fabiana Santini, assessore alla Cultura della Regione Lazio.
 
LAssessorato alla Cultura della Regione Lazio e L'Associazione Nazionale Dalmata provvederanno, si evince dal comunicato stampa, a distribuire la ristampa gratuitamente nelle scuole, dove si terranno conferenze sull'argomento.
A parte l’amenità di far presentare questo documento a un “comandante delle truppe cetniche anticomuniste”, che a me risulta essere stato ufficiale del battaglione “Venezia Giulia” della divisione “Etna” della Guardia Nazionale Repubblicana condannato e quindi in seguito amnistiato dal Tribunale di Novara – Senatore nelle file dell’MSI nell’VIII e IX Legislatura, a ulteriore specifica Vi informo che ho provveduto anche a scrivere al prof. Costantino Di Sante (che mi risulta essere socio dell’ANPI di Teramo e studioso del locale ISML) relativamente alla questione ma di non aver ricevuto ad oggi alcun riscontro alla mia segnalazione.
 
Ritengo che la pubblicazione e distribuzione nelle scuole di tale testo sia di pregiudizio alla nostra Associazione, ai valori della Resistenza, oltre ad essere lesivo nei confronti del compagno Vincenti e dei tanti militari italiani che dopo l’8 settembre 1943 combatterono nelle file dell’Esercito di Liberazione Jugoslavo (circa 40.000 combattenti e 20.000 caduti!).
 
Chiedo quindi che l’ANPI prenda una posizione ufficiale sulla vicenda anche per ottemperare a quanto previsto dal nostro Statuto.
 
Vi ringrazio per la cortese attenzione e confermo, per quanto superfluo, la mia disponibilità per ogni chiarimento si rendesse necessario.
 
Marcolini Provenza Luciano
Segretario ANPI di Cividale del Friuli

Cividale del Friuli li 2 Marzo 2011

[per contatti: Luciano Marcolini Provenza <lucianomarcoliniprovenza@...>]

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Sul "dossier inedito" «Trattamento degli italiani da parte Jugoslava dopo l'8 settembre 1943» si vedano anche le puntuali contestazioni contenute in:

LE FOIBE ISTRIANE
testo di Giacomo Scotti, consegnato ai margini del convegno PARTIGIANI! (Roma 7-8 maggio 2005)
https://www.cnj.it/PARTIGIANI/foibeistriane.htm

IL CASO DI CIRO RANER 
da La Nuova Alabarda (settembre 2005)




L'Italia della prevaricazione contro i più deboli

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Sul razzismo e la prevaricazione contro i più deboli, atteggiamenti oramai prevalenti nella società italiana,  si veda anche il recentissimo rapporto di Human Rights Watch:

L’intolleranza quotidiana. La violenza razzista e xenofoba in Italia


Comunicato stampa 
Un’Italia sempre più intollerante e razzista 

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La Lega Nord a Ileana Argentin: “stai zitta handicappata del cazzo”


Posted By Gennaro Carotenuto On 1 aprile 2011


La Lega Nord si è costruita nel tempo la fama di dare pane al pane e dire quello che davvero pensa la gente.

Ed ecco quello che pensa davvero la gente quando deve cedere il passo a una signora in carrozzina o quando questa osa dire la sua. La gente pensa: “stai zitta handicappata del cazzo”, come ha sintetizzato ieri il deputato della Lega Nord Massimo Polledri (nella foto) alla deputata del PD Ileana Argentin.

Permettere al teppista dell’odio Massimo Polledri di uscire impune da questa vicenda, è parte di una società senza più freni inibitori dove la brava gente, padana e non, è libera di pensare e dire “immigrati fuori dalle palle”, “buttiamoli a mare”, “affondiamo le navi”, “bruciamo i rom”, “forza Vesuvio”, non voglio te come insegnante dei miei figli perché sei meridionale, i romeni sono tutti ladri, la cultura non fa mangiare, gli impiegati pubblici possono essere liberamente diffamati, non voglio spendere per insegnanti di sostegno perché tanto i miei figli sono sani, non voglio handicappati in giro perché i bambini s’impressionano, non accettiamo bimbi down in questo albergo perché i clienti s’intristiscono e non spendono e tutto il repertorio davanti ai nostri occhi e che abbiamo più o meno supinamente accettato mugugnando privatamente il nostro schifo.

Se lo dicono i ministri, se rivendicano il diritto di affermare cose che non sono intemperanze verbali ma che rispondono ad una precisa cultura che poi ritroviamo puntualmente riflessa nelle leggi dello Stato, dai tagli agli insegnanti di sostegno al reato di immigrazione clandestina, ai tagli alle cure palliative ai malati terminali (per foraggiare gli allevatori disonesti amici di Polledri) come pretendiamo che la cultura dei peggiori bar di Gallarate non diventi ormai la cultura del paese, la cifra del paese, un paese senza umanità.

E’ questo quello che abbiamo seminato in questi decenni nell’accettare l’imposizione di un’agenda politica di pancia più che di idee, di odio più che di solidarietà, dove il rancore sordido per qualunque interazione con l’altro è diventato l’unica regola riconosciuta. Adesso non sembra esserci più scampo in questa rincorsa infinita alla suburra, ad una palude nella quale la nostra società civile sta affondando.

Eppure non possiamo fermarci. Cominciamo dal gridare l’indegnità di Polledri, ad esigere che sia punito. Cominciamo dal circondare la sua villetta a schiera a Piacenza con i nostri colori fino a quando l’indegno non sia obbligato dai suoi a dimettersi dal parlamento. Cos’altro dovranno fare per capire che non c’è altro di più urgente che fermarli?




ANPI di Roma e Lazio 
Casa della Storia e della Memoria

presentano:

Criminali di Guerra Italiani.
Accuse, processi e impunità nel secondo guerra

di Davide Conti

(Roma, Odradek 2011: 

Venerdì 8 aprile
ore 17.30

Casa della Storia e della Memoria
via San Francesco di Sales 5, Roma

Ne discutono con l'Autore

Prof. Massimo Rendina (Presidente ANPI di Roma e Lazio)
Dott. Antonino Intelisano (Procuratore Militare della Repubblica a Roma)

Info: lunedì-sabato ore 09.00 - 19.00
tel.06-6876543




Iniziative: "Testa per Dente", "L'urlo del Kosovo" 

1) Mostra "Testa per Dente": a VITERBO fino al 3 aprile e a PARMA dal 2 al 10 aprile
2) Libro+DVD "L'urlo del Kosovo": a TREVIGNANO (RM) il 4 aprile e a GROTTAFERRATA (RM) il 9 aprile


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"TESTA PER DENTE"

Sulla Mostra “TESTA per DENTE”. CRIMINI FASCISTI IN JUGOSLAVIA 1941/1945 si vedano anche tutte le informazioni alla pagina:

Data: 28 marzo 2011 00.27.31 GMT+02.00
Oggetto: incursione Casa Pound a Viterbo (rassegna stampa)


Venerdì 25 u. s., mentre mi trovavo a Torino per il 15° Congresso nazionale Anpi, a Viterbo, s’inaugurava la manifestazione Confine orientale italiano, occupazione fascista dei Balcani e foibe, organizzata dal Circolo Prc, in collaborazione con il nostro Comitato provinciale, l’Arci e l‘ass. Fata Morgana. Paolo Consolaro stava finendo la presentazione della sua mostra “Testa per dente”, Crimini fascisti in Jugoslavia, 1941-1945, quando c’è stata l’irruzione violenta di Casa Pound. A seguire, i link per la rassegna stampa on line da cui trarre tutte le info (rivendicazione di Casa Pound compresa).
Colgo l’occasione per ringraziare chi ci ha espresso solidarietà. Informo, altresì, che la Presidenza del Congresso nazionale Anpi ha letto, durante i lavori, la notizia e ha diramato una nota di condanna dell’accaduto. Inoltro, infine, gli ultimi due appuntamenti della manifestazione che sta riscuotendo molto successo.

Libertà ai popoli, morte al fascismo!

Silvio Antonini
Segretario e Portabandiera
Anpi Cp Viterbo      


Rassegna stampa:

http://tusciaweb.it/notizie/2011/marzo/27_3pound.htm

http://www.viterbonews24.it/news/marini:-condanno-fortemente-quanto-accaduto-ieri_380.htm  
 


Sala Gatti, via Macel Gattesco, Viterbo 

venerdì 1° aprile, ore 17,00
Crimini di guerra in Jugoslavia, per una storia fuori dal mito

Incontro con:
Davide Conti (Fondazione Lelio Basso - sezione internazionale, Roma) 
che, per l’occasione, presenta il suo ultimo libro Criminali di guerra italiani, Accuse, processi e impunità nel secondo dopoguerra (Roma, Odradek, 2011).

sabato 2 aprile, ore 17,00 

Il carattere internazionalista della Resistenza nei Balcani e in Italia

Andrea Martocchia (Onlus Coordinamento nazionale per la Jugoslavia) presenta il suo libro I Partigiani jugoslavi nella Resistenza italiana (Roma, Odradek, 2011) .
Giuliano Calisti (Anpi Cp Viterbo), presenta il suo documentario Pokret (Avanti!), Partigiani italiani nella Resistenza jugoslava (1943-45)(35’_dvd_Italia_2009).

Orario mostra: 17,00 - 20,00. Mattina riservato alle scuole, visita su prenotazione. Tel.: 338/7222658 

La mostra è visitabile fino al 3 aprile


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Da: Comitato antifascista e per la memoria storica - Parma <comitatoantifasc_pr @ alice.it>

Oggetto: azione squadrista di CasaPound a Viterbo contro la mostra antifascista che si inaugura sabato a Parma

Data: 29 marzo 2011 01.39.39 GMT+02.00


Venerdì scorso a Viterbo CasaPound è stata protagonista di un'azione di chiaro stampo fascista e squadrista facendo irruzione nella sala in cui l'ANPI di Viterbo e altre organizzazioni antifasciste stavano presentando la mostra "Testa per dente". La mostra, di recente creazione, ha per oggetto i crimini dell'Italia fascista in Jugoslavia negli anni 1941-1945 e verrà allestita anche a Parma per iniziativa del Comitato antifascista e per la memoria storica e dell'Assessorato alla Cultura del Comune che ha messo a disposizione la sala della Galleria Sant'Andrea (via Cavestro, 6  Parma) dal 2 al 10 aprile. L'inaugurazione della mostra, con l'intervento del curatore Paolo Consolaro, "Pol Vice", sarà sabato 2 aprile alle 17. Tutti gli antifascisti sono invitati a partecipare, e anche a vigilare e a respingere, nel caso, qualunque provocazione e azione di disturbo.
 
Sotto, il comunicato del Comitato Provinciale di Viterbo dell'ANPI, al quale va la nostra piena solidarietà
 
 
ANPI COMITATO PROVINCIALE DI VITERBO

COMUNICATO STAMPA su AGGRESSIONE NEOFASCISTA A VITERBO

Oggi pomeriggio presso la sala Gatti a Viterbo, mentre era in corso una mostra nell’ambito di una serie di iniziative sulle foibe e sul confine orientale, organizzate dall’ANPI di Viterbo, ARCI, Ass.ne Fata Morgana e PRC, un gruppo di 30-40 persone hanno fatto irruzione nella sala rovesciando un banco con di libri, lanciando contro i visitatori volantini recanti slogan fascisti ed insultando i presenti che rimanevano impassibili; dopo aver occupmato l'aula per alcuni minuti gridando insulti e minacce, sono scappati: tutto in pieno stile da ventennio fascista. Da anni in Italia è in corso un’azione di rovescismo storico che pretenderebbe di mettere sullo stesso piano chi dopo l’8 settembre del 1943, si sacrificò combattendo il nazifascismo e chi, invece, morì combattendo dalla parte sbagliata e cioè al fianco dei nazisti; da anni anche a Viterbo si sono moltiplicate le azioni di uso politico dei morti in guerra, tentando a mani basse, e solo sulla base di indizi senza attente ricerche, di trasformare in martiri infoibati dai comunisti i soldati italiani morti sul fronte orientale, trasformando così dei caduti in guerra in eroi. Queste azioni di chi non sopporta ed è incapace di confrontarsi civilmente, il risentimento di chi avrebbe preferito che gli italiani fossero stati fascisti fino in fondo, l’odio verso i partigiani ed i loro sostenitori, sono lo sbocco logico di una crisi di valori che da anni attraversa la società civile ed il mondo politico. 
Condannando questo grave atto intimidatorio, noi dell’ANPI facciamo appello a tutte le forze politiche ed a chiunque riconosca la Costituzione Repubblicana, perché si schieri con l’antifascismo, e non solo contro la violenza, togliendo così ogni legittimazione a questa gentaglia; chiediamo inoltre che i tutti Viterbesi sostengano e difendano le associazioni antifasciste da questi attacchi che fanno offesa ai martiri viterbesi antifascisti ed alla città di Viterbo intera; confidiamo infine che le forze dell’ordine facciano una vigilanza continua, e non intermittente, durante le tutte iniziative antifasciste che sono in programmazione. E’ solo grazie al sacrificio dei Partigiani antifascisti se l’Italia è stata rispettata dagli Alleati, che si dica forte.

PER IL COMITATO PROVINCIALE ANPI VITERBO
Giuliano Calisti

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SABATO 26 MARZO 2011

Rivendicazione dell'azione futurista alla Sala Gatti di Viterbo

“Per quanto mi riguarda ci dovrebbero ringraziare per aver portato un po’ di gioventù in quella sala piena di vecchi parrucconi antifascisti. Che noia sarebbe stata se non avessimo portato un po’ di vento a sbattere le porte in quel simulacro ammuffito?!Contro un uso partigiano e fazioso della storia, degradata a strumento di lotta politica, piovono rose rosse dalle Camicie Nere”

Alessandro Mereu CasaPound VT


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L'URLO DEL KOSOVO

Sul libro e il DVD "L'urlo del Kosovo" si vedano anche tutte le informazioni alla pagina:
nonché il video integrale online: 
e gli aggiornamenti al blog dell'autore: http://unsorrisoperognilacrima.blogspot.com/


* Lunedì 4 aprile, ore 19,30:
a Trevignano (RM), presso il cinema La Palma, prima di quattro serate dedicate al ventennale di Un Ponte per...

La serata vedrà la presentazione del libro e e proiezione del relativo film-documentario, L'Urlo del Kosovo ( http://www.unponteper.it/bottega/description.php?II=315&UID=20110328143823 )
Sarà presente l'autore.

Sabato 9 aprile, ore 17,00:
alla Fiera di Grottaferrata (RM), Salone Editoria dell'Impegno, presso la Sala Hovan, presentazione del libro L'Urlo del Kosovo.
( http://www.saloneeditoriadellimpegno.it/9aprile.html)
( http://www.exormaedizioni.com/evento-fiera-nazionale-grottaferrata.php )
Intervento di Tommaso Di Francesco (il manifesto).
Sarà presente l'Autore