Informazione


Italia, i media fomentano pogrom contro i rom

Non è il caso di qualche "ebreo sanguinario uso sacrificare bimbi cristiani", come si diceva nel Medioevo, ne' la storia di qualche donna bruciata sul rogo a furor di popolo con l'accusa, urlata e indimostrabile, di "stregoneria". Non sono i serbi kosovari accusati ad arte di avere affogato tre bimbi albanesi - come recitava la falsa notizia fatta circolare in Kosovo nel 2004 allo scopo di dare l'avvio a violenze indiscriminate contro i cittadini non-albanofoni. 

Stavolta si tratta di rom. Sono gli ultimi della scala sociale, quelli che non hanno diritto di replica, quelli che rischiano più di qualsiasi altro gruppo, esclusi, isolati e perdenti in partenza, da secoli. Ci vuole una vigliaccheria tutta speciale, tutta nostrana, per additare nei rom come gruppo sociale indistinto il "nemico del popolo", per individuare e "rappresentare" nei rom il capro espiatorio di tutte le insicurezze e i disagi generati in noi da questa ripugnante società in cui viviamo.
La voce che viene amplificata all'inverosimile è che "i rom sono usi rapire i bambini"; è una voce che circola da decenni o forse da secoli, benchè - come fa notare l'Opera Nomadi, "in tutta la giurisprudenza non esiste un solo caso di rom che abbiano rubato bambini". Eppure, grazie alla campagna di odio razziale e razzista fomentata dai mass-media su istigazione di politici senza scrupoli, la voce è sempre più sonora ed insistente. Il nuovo "caso" è successo a Napoli l'altroieri, e già i pogrom si sono scatenati: schiaffi e pugni contro la rom che teneva in braccio un bambino non suo, e poi bombe molotov contro i campi rom, tanto sono rom, come vuoi che si difendano? Come vuoi che rispondano?

Già l'anno scorso una rom rumena era stata malmenata per avere accarezzato un bambino. Su quel caso si veda: 
"Presunzione di colpevolezza per la rumena presunta rapitrice di bimbo" di G. Carotenuto,
<< Bimbo sequestrato da rom, "caso di psicosi"
Il gip scarcera la donna romena accusata di aver tentato di sequestrare il piccolo di tre anni. L'unica testimone ha ritrattato. >>
<< Palermo: Romena Accusata Tentato Sequestro Bimbo, Mi Hanno Picchiato In Carcere >>
"La guerra, il razzismo, le false notizie e il diritto all’ignoranza" di G. Carotenuto,

(a cura di Italo Slavo)

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Liberazione 13-05-08 

Dopo l'ultimo episodio di Napoli 

Opera nomadi: i rom rubano i bambini? Non esistono prove 

Antonella Palermo Forse ha sedici anni, ma forse di più. Forse vive nel campo nomadi di Ponticelli, ma forse no. Non si sa molto della giovane nomade accusata di aver tentato di rapire una bambina di pochi mesi nel quartiere Ponticelli di Napoli. L'episodio risale a sabato sera. Sono da poco passate le venti, Flora nota la porta di casa aperta, va in cucina e nel seggiolone non c'è più la sua bambina. Racconta di averla vista in braccio ad una ragazza rom che stava per scappare. Riesce a strapparle la sua piccola dalle braccia, poi la rincorre giù dalle scale e intanto chiede aiuto. Interviene repentino proprio il papà di Flora, nonno Ciro, che blocca la nomade e ammette pure di averle tirato qualche ceffone. La ragazza rom si divincola, prova nuovamente a scappare ma viene nuovamente fermata dalla folla richiamata dalle urla e consegnata subito dopo alle forze dell'ordine. Verrà interrogata più tardi, ma parla solo nella sua lingua e spiegherà solo che con quella piccola di sei mesi voleva solo giocare. Dice anche di avere sedici anni ma c'è chi ritiene che potrebbe averne qualcuno in più. E' accusata di tentato sequestro e violazione di domicilio e si diffonde presto la notizia che da alcuni giorni si era allontanata dalla comunità dove era finita il 26 aprile con l'accusa di furto. Ora è nel centro di prima accoglienza di Nisida. Intanto fuori, in tutta Napoli e nell'intero bel Paese, non ci ha messo molto a montare la polemica sui rom. Già da sabato notte le forze dell'ordine pattugliano la zona per evitare "incursioni" ai campi nomadi di Ponticelli. «Se ne devono andare» è la parola d'ordine in un quartiere già difficile e in cui vivono circa seicento nomadi. La Lega invoca nuove misure di sicurezza mentre un rappresentante di Forza Italia nel consiglio comunale di Napoli dice che il sindaco «deve ordinare con decisione e fermezza lo sgombero di tutti i campi nomadi abusivi presenti in città». Di diverso avviso l'Opera Nomadi: «In tutta la giurisprudenza non esiste un solo caso di rom che abbiamo rubato bambini, è gente povera di diritti, di questo si dovrebbe parlare. La reazione popolare è il risultato di questa brutta campagna d'odio che riguarda tutto il Paese»

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(Messaggio diffuso dall'autore fra tutti i colleghi dell'Universita' di Pisa)

Cari colleghi,
perdonatemi se per una volta utilizzo questa lista per scopi non previsti dalla sua istituzione. e' la prima e ultima volta. Di fronte all'ondata di turpi pogrom contro i campi nomadi e di fronte alla bestiale propaganda razzista alimentata da tutto l'arco parlamentare, non posso tacere.
Voglio che si sappia che sono ZINGARO anche io, e non nel senso figurato in cui si solidarizza con l'oppresso di turno: il mio trisnonno, di cui non ricordo il nome ma che veniva detto "il Magiaro" arrivo' col suo carrozzone e col suo violino chissa' da dove nella bassa Padana di inizio Novecento. Quando vedo il gran film moldavo-sovietico "I lautari" (E. Lotjanu, 1972) penso ai miei avi e provo commozione mista a fierezza. Prego tutti coloro che provano sentimenti di fastidio, disgusto, aggressivita' nei confronti del popolo Rom, d'ora in poi, di mettere nella lista anche me. Mettetemi al primo posto: io mi so difendere meglio dei poveracci nelle baracche.
Con osservanza,

Guido Carpi

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Dalla rassegna stampa immigrazione - a cura dell'ARCI:

 

 

 

v      Corriere della sera 14-05-08
               Un commissario per l'emergenza rom

 

v      Corriere della sera 14-05-08
               Penati: «L'obiettivo? Eliminare tutti i campi»

 

v      Corriere della sera 14-05-08
               Napoli, spranghe e molotov contro i nomadi

 

v      Corriere della sera 14-05-08
               «La Chiesa dà prove di accoglienza ma bisogna garantire la legalità»

 

v      Corriere della sera 14-05-08
               «Ogni atto di violenza va respinto Sono reazioni ingiustificabili»

 

v      Corriere della sera 14-05-08
               L'altro «fronte» italiano: Nord e paura dei romeni

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Sicurezza, venerdì il testo definitivo

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Schengen-L'iniziativa di Roma gela Bruxelles

 

v      Il manifesto 14-05-08
               La dura vita dei campi tra Ponticelli e Scampia

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Molotov e rom

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Napoli, raid nella notte incendiati i campi rom

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Rom, poteri speciali al prefetto

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Più poteri»: i sindaci confidano nelle norme di Maroni

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Bocciati i sindaci leghisti

 

v      Il manifesto 14-05-08
              Scrittori migranti da tutto il mondo confluiti a Saint-Malo

 

v      il Sole 24 Ore 14-05-08
              Un commissario per i rom  Più Cpt, costo 200 milioni

 

v      il Sole 24 Ore 14-05-08
              Sicurezza, spesa fuori dal patto

 

v      il Sole 24 Ore 14-05-08
              Il Tar boccia il reddito minimo stile cittadella

 

v      il Sole 24 Ore 14-05-08
               Lega-Fi, la corsa alla paternità

 

v      La Repubblica 14-05-08
              Napoli, assalto ai campi nomadi "siete ladri di bambini"  La sindrome del nemico

 

v      La Repubblica 14-05-08
               Maroni-Moratti, vertice per Milano "il prefetto commissario sui rom"

 

v      La Repubblica 14-05-08
              E Penati sposa la linea dura "vanno azzerati gli insediamenti"

 

v      La Repubblica 14-05-08
              Mendicanti e lavavavetri Firenze, Tutti divieti per il "decoro urbano"

 

v      La Repubblica-Firenze 14-05-08
              Prato, fermato lo straniero

 

v      La Repubblica-Firenze 14-05-08
              Ubriachi, abusivi, lavavetri: vietati

 

v      La Stampa 14-05-08
              Pioggia di aiuti dal Comune per chi affitta casa ai nomadi

 

v      Liberazione 14-05-08
       Il governo ha preparato il piano sicurezza in cinque punti

 

v      Liberazione 14-05-08
              «No al reato di clandestinità. E poi?Verrà l'ora della caccia al povero?»

 

v      L’Unità 14-05-08
               Molotov e spranghe, vendetta contro il campo nomadi

 

v      L’Unità 14-05-08
              E Pisanu sbottò contro i «successori»:«Sicurezza? Non sanno di che parlano»

 

v      L’Unità 14-05-08
              Clandestini, per Maroni la grana Forza Italia

 

v      L’unità 14-05-08 
               «Progetto assurdo, moltiplica solo il crimine»

 

v      L’Unità-Firenze 14-05-08
              «Non vogliamo i Cpt: sono lager»

 

v      L’Unità-Roma 14-05-08
               Vivevano nelle intercapedini del sottopasso




(tekstovi na s-h-om mozete procitati ovde: https://www.cnj.it/POLITICA/nkpj_skoj.htm )


Savez komunisticke omladine Jugoslavije SKOJ - The League of Yugoslav Communist Youth SKOJ
Nemanjina 34/III , 11000 Beograd - Nemanjina 34/III, 11000 Belgrade, Serbia
web: www.skoj.org.yu * e-mail skoj05 @ yahoo.com * skoj @ neobee.net


Secretariat of SKOJ: The first of May

To the working class, intelligence, farmers, pensioners, women, students we congratulate the first of May, the day of international solidarity of workers of the world.

The May 1, 2008 saw the working class of Serbia under very difficult circumstances. Almost the entire domestic economy, which for decades was built by a major effort was sold  to the international capital. The natural resources are also sold. The greater part of the population is working for domestic and foreign capitalists.
Approximately 40 000 companies have gone bankrupt. About 50% of the working population do not work. Closed were over 60% of industrial capacity. The new oligarchs exploit the workers and call the workers "lazy". Governments change, but each of them has a neo-liberal concept that pushs the working class of Serbia in poverty. Multinational corporations do not build new production plants, but use those that already exist and try to exploit the employees as much as possible and to pay the smallest salaries.
The neoliberal demagogic politicians announce that a poorly paid posts is even better than none. The same politicians have hundreds of thousands of euros in their accounts. They protect the interests of the robbers of the foreign and domestic capital. The companies that are still in State hands  are being systematically destroyed. They don't work for the modernization the production plants, but for their takeover by foreign exploiters for as little money. From the systematic robbery in social benefit individual property, while the people starving.
Today, the debt of the state is 20 billion U.S. dollars, representing 75% of national income. The local banks were destroyed.

The Bologna Declaration has destroyed our school system.

Systematically, the social farms, the collective economies and small  properties are sold. There are huge farms, on which the landowners force  the small farmers to workers for them.

All resources of the media sector are in the hands of foreign capital. We are imposed to the colonial "culture".

The enemies of  the working class try to destroy the unity of the proletariat in Serbia. Our strength lies in our numerical superiority and the willingness to take us to resist the injustice. If the working class is united, its  enemies will not succeed.


Workers of the world unite!
Long live the 1st May, the feast of workers of the world!

May 1, 2008


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No to the participation to the prison of peoples - EU

Parts of the Serbian government signed in Luxembourg the shameful agreement on stabilization and the participation of our country to the EU.
With this act the signatories to the agreement accept voluntarily the imperialist occupation of Kosovo. The leading countries of the EU which have accepted the unilateral declaration of independence of Kosovo have participated in the  aggression by the NATO on the Federal Republic of Yugoslavia in 1999.
The peoples of the world will never forget  the aggression of the EU and the U.S. against Iraq, Afghanistan and other countries.

SKOJ rejects the signing of the agreement and believes that Serbia has no place in the EU, this imperialist creation and peoples prison. Serbia would be in the EU  not an equal member, but the source of cheap labour force and highly educated cadres. The prospect that the Communists offer is a european federation on the basis of a socialist Europe where the people live peacefully. Only in this way Europe will go the way of the right to self-determination and true democracy.

Secretariat of SKOJ
April 29, 2008


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National betrayal

The NKPJ considers the signing of the Stabilization Agreement with the EU by Boris Tadic and Bozidar Delic as a national betrayal.
This step led by the Democratic Party (DS), is similar to the signing of the accession of the Kingdom of Yugoslavia to the three-power pact by the government-Cvetkovic Macek. It goes without saying that these treacherous acts will  experience the same fate.

Secretariat of NKPJ
April 29, 2008


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Sekretariat of the SKOJ: The Hague Tribunal as instrument of the imperialist jurisprudence

The SKOJ condemns the decision of the Hague Tribunal on the release of a leading KLA terrorists and war criminal Ramu Haradinaj. This act shows that the Hague Tribunal is only for the interests of the imperialists. The decision shows that the Western rulers give  the KLA an amnesty.
In addition, the KLA was formed, trained and armed by the West and served on their side in its hegemonic aspirations and the occupation of Kosovo. The SKOJ is for the punishment for all crimes committed in the wars on the territory of the former SFRY.

April 5, 2008



ROMA, SABATO 24 MAGGIO
"SCENARI DELLA GUERRA GLOBALE : IL RUOLO DELL'ITALIA"

Alla CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE-
SALA CONVEGNI
VIA DELLA LUNGARA, 19

IL PATTO PERMANENTE CONTRO LA GUERRA
PROMUOVE UN FORUM DI DIBATTITO SUL TEMA
"SCENARI DELLA GUERRA GLOBALE : IL RUOLO DELL'ITALIA"

Programma provvisorio

ore 10- 11,30
interventi introduttivi di 

MANLIO DINUCCI "Escalation della guerra globale nel contesto attuale: L'ITALIA nelle alleanze di guerra"
ENRICO PIOVESANA "AFGHANISTAN-ruolo di guerra dell'Italia"
TOMMASO DI FRANCESCO "Venti di guerra nei BALCANI"
STEFANIA LIMITI " Lo scenario di guerra in LIBANO e PALESTINA"

11,30-17 Assemblea plenaria, interventi delle soggettività aderenti al Patto contro la guerra, dibattito aperto.

17-18 definizione di una agenda di iniziative contro la guerra.

PER L'OCCASIONE DEL FORUM SARA' ALLESTITA LA MOSTRA "DISARMO" DEL COORDINAMENTO ARTISTI "ARTE PER" .

Il Patto permanente contro la guerra

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I NO WAR ANNUNCIANO MANIFESTAZIONE CONTRO LA VISITA DI BUSH A ROMA
 
(RCA). Roma, 12/5/08. Mercoledi 11 giugno il presidente degli Stati Uniti George Bush sarà a Roma per incontrare il nuovo premier Berlusconi - suo fedelissimo alleato - e il Pontefice. Le organizzazioni del movimento No War - coalizzatesi nel Patto permanente contro la guerra - hanno già annunciato che saranno in piazza per riaffermare che per loro Bush è "un ospite non gradito". Il Patto contro la guerra, tra l'altro, è sorto proprio a seguito della manifestazione del 9 giugno dello scorso anno contro la precedente visita di Bush a Roma, una manifestazione che vide da una parte decine di migliaia di persone in piazza convocati dai movimenti No War e dall'altra il flop della manifestazione alternativa convocata di partiti della futura sinistra arcobaleno usciti demoliti dalle ultime elezioni.
I No War danno indicazioni per un corteo ed hanno già richiesto alla Questura di Roma Piazza della Repubblica (Il percorso dettagliato sarà concordato nei prossimi giorni) e invitano tutti coloro che non potranno partecipare alla manifestazione dell'11 giugno a Roma essendo giorno lavorativo, di organizzare contenporaneamente manifestazioni sotto le sedi dei consolati e delle basi militari USA nelle varie città italiane.
Per sabato 24 maggio il Patto contro la guerra ha convocato un incontro nazionale a Roma in cui si analizzeranno gli "scenari della guerra globale e ruolo dell'Italia". In quella sede si discuterà anche dei preparativi della manifestazione contro la visita di Bush a Roma. Il 2 giugno è prevista invece una manifestazione a Napoli per lo smantellamento delle basi militari USA/NATO nel nostro paese. (MS)




Giovedì 15 maggio, alle ore 18:30, alla libreria/bar KNULP, via
Madonna del Mare 7/a - Trieste

PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Venezia Giulia - La regione inventata
(KappaVu, Udine, 2008)

a cura di Roberta Michieli e Giuliano Zelco / Saggi di: Giorgio
Banchig, Sandro Carrozzo, Adrian Cescje, Licio De Clara, Alessandra
Kersevan, Carli Pup, Piero Purini, Sandi Volk, Donato Toffoli,
Giuliano Zelco.

Questo libro si costruisce attorno al potere di evocazione o di oblio
che può avere un nome. Chi ha inventato il nome? Quando? Perché?
Quali progetti politici supportava? Come si chiamava prima questo
territorio? Quale la storia dei popoli che lo abitano? E i loro
rapporti? E le loro lingue? Quali le dominazioni e gli spostamenti di
confini? Intorno ad un nome geografico si tessono gli approfondimenti
e le riflessioni di un gruppo di studiosi fra Trieste e Friuli.

Il confine orientale d'Italia, che oggi corrisponde al territorio
della Regione Friuli-Venezia Giulia, è ancora, nella mentalità e
nell'immaginario degli italiani qualcosa di difficile da capire nella
sua complessità. Dopo l'istituzione della Giornata del Ricordo
l'opinione pubblica è stata spinta emotivamente ad interessarsi delle
vicende della Venezia Giulia, di Trieste, di Fiume, di Istria e
Dalmazia, di terre che "furono italiane" e oggi non lo sono più. Ma
la gran parte degli italiani non solo non sa quali siano le cause
storiche di questa situazione, non sa neppure rappresentarsela
geograficamente. Questa non-conoscenza non dipende dal livello
d'istruzione, costituisce un problema non solo culturale, ma
politico: è uno degli elementi fondativi di una "coscienza nazionale"
basata su miti (per esempio quello della "romanità" e della
"venezianità") invece che sulla documentazione e la riflessione.
Questo libro vuole offrire una serie di materiali per la conoscenza
del confine orientale a tutti quelli che hanno voglia di superare
stereotipi e pregiudizi.

IL VOLUME VERRA' PRESENTATO DALLA STORICA MARINA ROSSI

INTERVERRANNO: ROBERTA MICHIELI, GIULIANO ZELCO, ALESSANDRA KERSEVAN,
PIERO PURINI, SANDI VOLK