Informazione
Da "La Stampa" del 10.9.2001
http://www.lastampa.it/_EDICOLA/nazionale/esteri/SPIA.htm
�Ebbene s�, sono una spia colta in flagrante a Minsk�
Domenica 9 Settembre 2001
ANTON ANGELO PIU, ARRESTATO IN BIELORUSSIA,
RACCONTA LA SUA VICENDA AL DEPUTATO ITALIANO
MARCO ZACCHERA CHE GLI HA FATTO VISITA IN CARCERE
Giacomo Galeazzi
ROMA �Sono una spia colta in flagrante. Mi ero appropriato di
documenti militari e so che verr� condannato�. Anton Angelo Piu,
reo confesso, confida nel presidente che sar� eletto oggi in
Bielorussia. �Mi aspetto la concessione della grazia - spiega ai
suoi interlocutori lo 007 italiano alla sbarra a Minsk - se fossi
stato sorpreso nel mio paese con ci� che avevo addosso al
momento dell'arresto, non avrei dubbi sulla condanna. Sono in
pensione, non faccio pi� parte, ufficialmente, dei servizi
segreti, mi avevano chiesto un ultimo favore �fuori ruolo� e le
cose non
sono andate come programmato�.
La sede di Skoriny del Kgb � il tipico stabile di regime, con
interni lugubri e corridoi interminabili. Il processo per
spionaggio � in corso ed � stato secretato, ma tutti si attendono
un gesto di clemenza dopo una sentenza resa scontata dalle prove
schiaccianti a carico del finto imprenditore sardo. L'imputato, che
dimostra pi� dei suoi 50 anni, � in buone condizioni fisiche e non
ha subito maltrattamenti. E' detenuto in una cella minuscola, con
solo un'ora d'aria al giorno. L'ambasciata italiana provvede
quotidianamente a portargli da mangiare. Ad Anton Angelo Piu,
residente a Sassari, sarebbe stata affidata una commissione
particolare dai servizi segreti italiani, mentre era in Bielorussia
in veste umanitaria come referente di un gruppo sardo di assistenza
alle famiglie indigenti. D'altronde pochi italiani conoscono Minsk
come lui, che dopo essersi separato dalla moglie � stato pi�
spesso nella capitale bielorussa che a Sassari. Nella repubblica ex
sovietica ha conosciuto l'interprete Irina Ushak, 26 anni, divenuta
la sua compagna.
�Lei non centra nulla con il mio lavoro - afferma Anton Angelo
Piu, confidandosi con Marco Zacchera (AN), che ieri � andato a
trovarlo con Mastella e Contestabile - sono molto preoccupato
perch� rischia vent'anni di carcere per alto tradimento senza aver
alcuna responsabilit�. Spero di essere espulso e che il
provvedimento di grazia sia esteso anche a Irina�. A
tranquillizzarlo sulla sua sorte, la prospettiva di protezione
d'alto profilo da parte italiana.
Intanto emergono retroscena che spiegano il silenzio assoluto
della famiglia dopo il suo arresto ad aprile. C'� stato un accordo
tra il Kgb e l'ambasciata italiana a Minsk per eclissare la
vicenda.
In cambio di un trattamento umano per l'imputato, le autorit�
bielorusse sono potute andare avanti nelle indagini senza che il
mondo sapesse della misteriosa spy story. Fino alla prima udienza
di venerd�, l'agente sardo dello spionaggio era convinto che la
copertura resistesse ancora e che la notizia del suo arresto non
fosse stata resa pubblica. Non appena ha saputo che i mass media
ne hanno parlato, la sua prima preoccupazione � stata per la
madre, che ha 87 anni. �Speriamo che l'abbiano avvertita con un
po' d'anticipo - rivela - pensa che sia io sia lontano da casa per
ragioni umanitarie�.
Smagrito, non riesce a muoversi bene per un'artrite aggravata
dallo spazio angusto in cui � detenuto. I documenti militari che
aveva addosso non riguardavano la Bielorussia. Minsk era una
stazione di consegna per materiale proveniente da altre capitali
dell'Est. Anton Angelo Piu � stato preso sul territorio bielorusso,
trattato nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e,
dopo una condanna quasi certa, le autorit� di Minsk dovrebbero
liberarlo per mostrare all'Occidente il volto rassicurante di una
democrazia incerta.
�Spero che Anton Angelo Piu venga liberato o trasferito in Italia -
afferma Marco Zacchera, responsabile Esteri di Alleanza
nazionale, dopo il colloquio avuto con lui nel carcere del Kgb - i
toni usati dalle autorit� lasciano ben sperare. Lo hanno sempre
definito �l'imputato� e non �il colpevole� e hanno tenuto a
precisare che i detenuti in Bielorussia ricevono tutti lo stesso
trattamento�. Zacchera � a Minsk come controllore internazionale
delle elezioni che si svolgono oggi. Vladimir Goncharik � in netto
svantaggio nei sondaggi e il presidente Alexander Lukashenko
celebra gi� la rielezione �contro il sindacalista
bielorusso-americano e la Cia�.
---
Questa lista e' curata da componenti del
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia (CNJ).
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente
le posizioni ufficiali o condivise da tutto il CNJ, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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�Ebbene s�, sono una spia colta in flagrante a Minsk�
Domenica 9 Settembre 2001
ANTON ANGELO PIU, ARRESTATO IN BIELORUSSIA,
RACCONTA LA SUA VICENDA AL DEPUTATO ITALIANO
MARCO ZACCHERA CHE GLI HA FATTO VISITA IN CARCERE
Giacomo Galeazzi
ROMA �Sono una spia colta in flagrante. Mi ero appropriato di
documenti militari e so che verr� condannato�. Anton Angelo Piu,
reo confesso, confida nel presidente che sar� eletto oggi in
Bielorussia. �Mi aspetto la concessione della grazia - spiega ai
suoi interlocutori lo 007 italiano alla sbarra a Minsk - se fossi
stato sorpreso nel mio paese con ci� che avevo addosso al
momento dell'arresto, non avrei dubbi sulla condanna. Sono in
pensione, non faccio pi� parte, ufficialmente, dei servizi
segreti, mi avevano chiesto un ultimo favore �fuori ruolo� e le
cose non
sono andate come programmato�.
La sede di Skoriny del Kgb � il tipico stabile di regime, con
interni lugubri e corridoi interminabili. Il processo per
spionaggio � in corso ed � stato secretato, ma tutti si attendono
un gesto di clemenza dopo una sentenza resa scontata dalle prove
schiaccianti a carico del finto imprenditore sardo. L'imputato, che
dimostra pi� dei suoi 50 anni, � in buone condizioni fisiche e non
ha subito maltrattamenti. E' detenuto in una cella minuscola, con
solo un'ora d'aria al giorno. L'ambasciata italiana provvede
quotidianamente a portargli da mangiare. Ad Anton Angelo Piu,
residente a Sassari, sarebbe stata affidata una commissione
particolare dai servizi segreti italiani, mentre era in Bielorussia
in veste umanitaria come referente di un gruppo sardo di assistenza
alle famiglie indigenti. D'altronde pochi italiani conoscono Minsk
come lui, che dopo essersi separato dalla moglie � stato pi�
spesso nella capitale bielorussa che a Sassari. Nella repubblica ex
sovietica ha conosciuto l'interprete Irina Ushak, 26 anni, divenuta
la sua compagna.
�Lei non centra nulla con il mio lavoro - afferma Anton Angelo
Piu, confidandosi con Marco Zacchera (AN), che ieri � andato a
trovarlo con Mastella e Contestabile - sono molto preoccupato
perch� rischia vent'anni di carcere per alto tradimento senza aver
alcuna responsabilit�. Spero di essere espulso e che il
provvedimento di grazia sia esteso anche a Irina�. A
tranquillizzarlo sulla sua sorte, la prospettiva di protezione
d'alto profilo da parte italiana.
Intanto emergono retroscena che spiegano il silenzio assoluto
della famiglia dopo il suo arresto ad aprile. C'� stato un accordo
tra il Kgb e l'ambasciata italiana a Minsk per eclissare la
vicenda.
In cambio di un trattamento umano per l'imputato, le autorit�
bielorusse sono potute andare avanti nelle indagini senza che il
mondo sapesse della misteriosa spy story. Fino alla prima udienza
di venerd�, l'agente sardo dello spionaggio era convinto che la
copertura resistesse ancora e che la notizia del suo arresto non
fosse stata resa pubblica. Non appena ha saputo che i mass media
ne hanno parlato, la sua prima preoccupazione � stata per la
madre, che ha 87 anni. �Speriamo che l'abbiano avvertita con un
po' d'anticipo - rivela - pensa che sia io sia lontano da casa per
ragioni umanitarie�.
Smagrito, non riesce a muoversi bene per un'artrite aggravata
dallo spazio angusto in cui � detenuto. I documenti militari che
aveva addosso non riguardavano la Bielorussia. Minsk era una
stazione di consegna per materiale proveniente da altre capitali
dell'Est. Anton Angelo Piu � stato preso sul territorio bielorusso,
trattato nel pieno rispetto delle convenzioni internazionali e,
dopo una condanna quasi certa, le autorit� di Minsk dovrebbero
liberarlo per mostrare all'Occidente il volto rassicurante di una
democrazia incerta.
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L'EDUCAZIONE NECROFILA DI SUSANNA T.
"Io il male l'ho vissuto in prima persona sin da piccola. Sono nata
al confine con la Yugoslavia, da bambina amavo raccogliere i ciclamini
sulle foibe, perch� sono pi� belli, nutriti dai morti che stanno
li sotto".
Susanna Tamaro
(sulla campagna di disinformazione slavofoba sulle "foibe"
si veda ad esempio:
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Subject: U.S./NATO found guilty of war crimes against Yugoslavia
Date: Tue, 13 Jun 2000 21:42:52 -0400
From: iacenter@...
To: "International" <iacenter@...>
GUILTY!
On Saturday, June 10, 2000, the International Tribunal on U.S./NATO
War Crimes Against the People of Yugoslavia found U.S. and
NATO political and military leaders guilty of war crimes. At this
people's tribunal meeting in New York, held before over 500 people, a
panel of 16 judges from 11 countries rendered this verdict regarding
the March 24-June 10, 1999 U.S./NATO assault on Yugoslavia.
Former U.S. Attorney General Ramsey Clark, the lead prosecutor at
the International Tribunal on U.S./NATO War Crimes Against
Yugoslavia, urged those present and those they represented from the
21 countries participating to carry out a sentence of organizing a
campaign to abolish the NATO military pact.
Ben Dupuy, former ambassador at large during the Aristide
Administration in Haiti, the Rev. Kiyul Chung of Korea, and auto
worker Martha Grevatt, who heads the AFL-CIO's official
constituency group Pride at Work, read the three parts of the verdict
(included below).
Participants taking the witness stand included eyewitnesses,
researchers who visited Yugoslavia, renowned political and
economics analysts, historians, physicists, biologists, military
experts,
journalists and lay researchers. (A list of all the judges, and the
witnesses and their topics is included below.)
Many of these witnesses have in the past 15 months presented to
audiences worldwide a complete picture of the war NATO waged
against Yugoslavia. For the tribunal, however, all limited themselves
to a single area of expertise that made up a single part of the
evidence against the political and military leaders of the United States
and the other NATO countries.
Taken together, the judges decided, each single part contributed to
construct a proof that beyond a reasonable doubt proved the guilt of
the accused, just as the proper placing of single tiles can build a
mosaic.
The witnesses described how NATO forces used the media to spread
lies to demonize the Serbs and their leadership in order to prepare
public opinion to prepare for war. Then they showed the real
economic and geopolitical interests of the imperialist powers--the U.S.
and Western Europe-in seizing economic control of the area from
the Balkans to the oil-rich Caspian Sea.
Finally they demonstrated how Washington rigged the "Racak
massacre" and then used the so-called Rambouillet accord-in reality
an ultimatum demanding NATO's military control of all of Yugoslavia-
-to provoke the war. Taken together this all proved a crime against
peace.
They also showed the use of illegal weapons, the purposeful choice of
civilian targets and the destruction of the environment and the civilian
infrastructure that add up to war crimes. And the expulsion of
hundreds of thousands of people from Kosovo and Metohija that
prove crimes against humanity.
The witnesses' presentations were accompanied in many cases by
slides and videos displayed on a large screen on the stage of the
auditorium at Martin Luther King Jr. High School in Manhattan. This
screen was easily visible both to the judges, who sat on the stage, and
to the hundreds in the audience, many of whom stayed throughout the
nine-hour day.
In addition, pictures and videos were on display in the hall outside the
auditorium, and documentary evidence was offered in books or in
research papers.
The International Action Center, founded by Clark in 1992, organized
this final session of the tribunal. There was also participation by
those
who had organized similar tribunal hearings in Germany, Italy, Austria,
Russia, Ukraine, Yugoslavia and Greece, where thousands declared
U.S. President Clinton a war criminal last November in Athens.
In addition to the witnesses, there were also important guest
presentations from representatives of the governments Yugoslavia
and Cuba. In addition, Ismael Guadalupe from Vieques, Puerto Rico
showed in a powerful speech how the practice runs against his small
island laid the basis for U.S./NATO aggression around the world.
According to the IAC organizers, total registration, including justices,
witnesses and staff was 511. Invited speakers, witnesses and judges
came from Haiti, Spain, Turkey, Korea, Puerto Rico, India, Germany,
United States, Canada, Italy, Yugoslavia, Russia, Britain, Belgium,
Iraq, Greece, Austria, France, and Portugal. The U.S. government
refused visas to four people from Ukraine, whose message was read
from the stage.
There were also representatives of the Roma people-often referred
to by the derisive term "gypsy." Shani Rifati, a Roma witness who
was born in Pristina, capital of Kosovo, told how NATO occupation
has led to the expulsion of 100,000 Romas. He pointed out that the
verdict condemned the persecution of Roma people, the first time this
has happened in any international tribunal.
Five different television crews taped the entire proceedings, including
Serbian television and a three-camera crew from Australia, as well as
alternate media sources in the U.S. like the Peoples Video Network.
FINAL JUDGEMENT OF THE COMMISSION OF INQUIRY TO
INVESTIGATE U.S./NATO WAR CRIMES AGAINST THE
PEOPLE OF YUGOSLAVIA
Final Judgement
The Members of the Independent Commission of Inquiry to
Investigate U.S./NATO War Crimes Against the People of
Yugoslavia, meeting in New York, having considered the Initial
Charges and Complaint of the Commission dated July 31, 1999,
against President William J. Clinton, Gen. Wesley Clark, Secretary of
State Madeleine Albright, Prime Minister Tony Blair, Chancellor
Gerhard Schroder, President Jacques Chirac, Prime Minister
Massimo D'Alema, Prime Minister Jose Maria Azmar, the
Governments of the United States and the other NATO member
states, former Secretary General Javier Solana and other NATO
leaders, and Others with nineteen separate Crimes Against Peace,
War Crimes and Crimes Against Humanity in violation of the Charter
of the United Nations, the 1949 Geneva Conventions, other
international agreements and customary international law;
Having the right and obligation as citizens of the world to sit in
judgement regarding violations of international humanitarian law;
Having heard the testimony from Commissions of Inquiry and
Tribunals held within their own countries during the past year and
having received reports from numerous other Commission hearings
which recite the evidence there gathered;
Having been provided with documentary evidence, eyewitness
statements, photos, videotapes, special reports, expert analyses and
summaries of evidence available to the Commission;
Having access to all evidence, knowledge and expert opinion in the
Commission files or available to the Commission staff;
Having been provided by the Commission, or otherwise obtained,
various books, articles and other written materials on various aspects
of events and conditions in Yugoslavia and other countries in the
Balkans, and in the military and arms establishments;
Having considered newspaper coverage, magazine and periodical
reports, special publications, TV, radio and other media coverage and
public statements by the accused, other public officials and public
materials;
Having heard the presentations of the Commission of Inquiry in public
hearing on June 10, 2000, and the testimony, evidence and summaries
there presented;
And having met, considered and deliberated with each other and with
Commission staff and having considered all the evidence that is
relevant to the nineteen charges of criminal conduct alleged in the
Initial Complaint, make the following findings:
FINDINGS
The Members of the International War Crimes Tribunal find the
accused Guilty on the basis of the evidence against them and that
each of the nineteen separate crimes alleged in the Initial Complaint
has been established to have been committed beyond a reasonable
doubt. These are:
1. Planning and Executing the Dismemberment, Segregation and
Impoverishment of Yugoslavia.
2. Inflicting, Inciting and Enhancing Violence Between and Among
Muslims and Slavs.
3. Disrupting Efforts to Maintain Unity, Peace and Stability in
Yugoslavia.
4. Destroying the Peace-Making Role of the United Nations.
5. Using NATO for Military Aggression Against, and Occupation of,
Non-Compliant Poor Countries.
6. Killing and Injuring a Defenseless Population throughout
Yugoslavia.
7. Planning, Announcing and Executing Attacks Intended to
Assassinate the Head of Government, Other Government Leaders
and Selected Civilians in Yugoslavia.
8. Destroying and Damaging Economic, Social, Cultural, Medical,
Diplomatic -- including the Embassy of the People's Republic of
China and other embassies -- and Religious Resources, Properties
and Facilities throughout Yugoslavia.
9 Attacking Objects Indispensable to the Survival of the Population of
Yugoslavia.
10. Attacking Facilities Containing Dangerous Substances and Forces.
11. Using Depleted Uranium, Cluster Bombs and Other Prohibited
Weapons.
12. Waging War on the Environment.
13. Imposing Sanctions through the United Nations that are a
Genocidal Crime Against Humanity.
14. Creating an Illegal Ad-Hoc Criminal Tribunal to Destroy and
Demonize the Serbian Leadership. The Illegitimacy of this Tribunal is
Further Demonstrated by its Failure to Bring Any Case Regarding the
Oppression of the Romani People, Who Have Suffered the Highest
Rate of Casualties of Any People in the Region.
15. Using Controlled International Media to Create and Maintain
Support for the U.S. Assault and to Demonize Yugoslavia, Slavs,
Serbs and Muslims as Genocidal Murderers.
16. Establishing the Long-Term Military Occupation of Strategic
Parts of Yugoslavia by NATO Forces.
17. Attempting to Destroy the Sovereignty, Right to Self-
Determination, Democracy and Culture of the Slavic, Muslim, Roma
and Other Peoples of Yugoslavia.
18. Seeking to Establish U.S. Domination and Control of Yugoslavia
and to Exploit Its People and Resources.
19. Using the Means of Military Force and Economic Coercion in
Order to Achieve U.S. Domination.
The Members hold NATO, the NATO states and their leaders
accountable for their criminal acts and condemn those found guilty in
the strongest possible terms. The Members condemn the NATO
bombardments, denounce the international crimes and violations of
international humanitarian law committed by the armed attack and
through other means such as economic sanctions. NATO has acted
lawlessly and has attempted to abolish international law.
RECOMMENDATIONS
The Members urge the immediate revocation of all embargoes,
sanctions and penalties against Yugoslavia because they constitute a
continuing crime against humanity. The Members call for the
immediate end to the NATO occupation of all Yugoslav territory, the
removal of all NATO and U.S. bases and forces from the Balkans
region, and the cessation of overt and covert operations, including the
"International Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia" in the
Hague, aimed at overthrowing the government of Yugoslavia.
The Members further call for full reparations to be paid to the Federal
Republic of Yugoslavia for death, injury, economic and environmental
damage resulting from the NATO bombing, economic sanctions and
blockades. Further, other states in the region which have suffered
economic and environmental damage due to the NATO bombing and
economic sanctions on Yugoslavia must also be awarded reparations.
The Members condemn the threat or use of military technology
against life, both civilian and military, as was used by the NATO
powers against the people of Yugoslavia.
The Members urge public action and mobilization to stop new and
continued sanctions and aggressions by the U.S. and other NATO
powers against Iraq, Cuba, North Korea, the countries of Eastern
Europe and the former Soviet Union, Puerto Rico, Asia, Sudan,
Colombia and other countries. We ask for the immediate cessation of
overt/covert activities by the U.S. and NATO in such countries.
The Members believe that the interests of peace, justice and human
progress require the abolition of NATO, which has proved itself
beyond any doubt to be an instrument of aggression for the dominant,
colonizing powers, particularly the United States. The Pentagon, the
central and key element of NATO and the greatest single threat to
the people of the world, must be disbanded.
The Members urge the Commission to provide for the permanent
preservation of the reports, evidence and materials gathered to make
them available to others, and to seek ways to provide the widest
possible distribution of the truth about the U.S./NATO war on
Yugoslavia.
We urge all people of the world to act on recommendations developed
by the Commission to hold power accountable and to secure social
justice on which lasting peace must be based.
Done in New York this 10th day of June, 2000
TRIBUNAL SCHEDULE AND LIST OF PARTICIPANTS
10 a.m. Doors open. Registration, if possible, show videos in the
cafeteria or auditorium.
11:00 a.m. - 11:30 p.m Catrin Schuetz and Anya Mukarji-Connolly
introduce judges and prosecutors: List of judges for the International
Tribunal on U.S./NATO War Crimes against Yugoslavia--New York,
June 10, 2000
LIST OF 16 JUDGES
1. Ben Dupuy--Haiti--Former Ambassador at Large for Haiti under
the first government of Jean-Bertrand Aristide and currently
secretary general of the Popular National Party (PPN) of Haiti.
2. Angeles Maestro Martin--Spain--Elected member of Spanish
parliament from Madrid and a leader in the movement to end
sanctions against Iraq .
3. Cimile Cakir --Turkey; journalist for newspaper serving Kurdish
community and member of Turkish Human Rights Association.
Imprisoned four years in Turkey for human rights activity..
4. Rev. Kiyul Chung--Korea--Rev. Ki Yul Chung, chairperson of the
Executive Committee of the Congress for Korean Unification in
North America.
5. John Nickels--Roma--U.S. representative of the International
Romani Union and also a judge in the Romani community in the U.S.
6. Jorge Farinacci--Puerto Rico--leader of the Socialist Front of
Puerto Rico and a long-time leader of the independence movement in
Puerto Rico.
7. Ray Laforest--Haitian-American--labor unionist in the American
Federation of State, County and Municipal Employees and a leader of
the Haitian Coalition for Justice, an organization that fights police
brutality in New York.
8. Uma Cutwal -originally from India, Uma Cutwal is president of
Local 375 of the Civil Service Technical Union District Council 37 of
American Federation of State, County and Municipal Employees.
9. Dr. Christa Anders--Germany--doctor of medicine and an
organizer of the German/European Tribunal.
10. Raniero La Valle--Italy--Former senator who has served 14 years
in the Italian parliament and an anti-war leader in Catholic circles and
spokesperson for the Italian War Crimes Tribunal movement.
11. Dr. Wolfgang Richter--Germany--Chairperson of the Society for
the Protection of Civil Rights and Human Dignity and a leader of the
War Crimes Tribunal movement in Germany.
12. Martha Grevatt--United States--National Secretary of the AFL-
CIO for Lesbian/Gay/Bi/Trans Labor Organization called Pride at
Work, and active in the United Auto Workers.
13. Michael Ratner--United States--Civil Rights Attorney on the
National Board of the Center for Constitutional Rights and he took the
U.S. government to court for violating the War Powers Act in its
undeclared war against Yugoslavia.
14. Yole Stanesic--Yugoslavia, Russia--Montenegrin poet and writer
living in Russia, member of the tribunals in Yaroslav, Kiev and
Belgrade.
15. John Black--United States--retired President of the Health and
Hospital Workers Union in Pennsylvania, responsible for bringing
many thousands of hospital workers into the union. As a teenager in
Germany he was active in the anti-Nazi underground resistance.
16. Dr. Berta Joubert--Puerto Rico--psychiatrist working in public
health and organizer of Puerto Rican and African American anti-
racist activities in Philadelphia.
The Prosecutor team:
Ramsey Clark, former U.S. attorney general and founder of the
International Action Center;
Pat Chin--originally from Jamaica, International Action Center
spokesperson for solidarity with Haiti and Yugoslavia and other issues;
Sara Flounders, International Action Center national co-director,
participant in numerous tribunal hearings;
Gloria La Riva, a leader of the Peace for Cuba Committee, producer
of video NATO Targets.
(All were in Yugoslavia either during the war or participating in
seminars or meetings after the war.)
Short opening remarks by Ramsey Clark, who will be lead prosecutor.
Opening greetings from Mikhail Kuznetsov of the International
Peoples Tribunal organized from Russia and Ukraine and other
former Soviet countries.
Part I: Crimes against peace. (11:30 a.m. - 1:00 p.m.)
Our first witness is Lenora Foerstel (Maryland) of Women for Mutual
Security. She has recently edited a book War, Lies and Videotape;
about the control of the media.
Jared Israel (Massachusetts). Jared Israel produced a film called
Judgement showing how the corporate media distorted a picture to
produce a Big Lie.
Jean Hatton (Great Britain), from the anti-war movement in Britain.
Spoke of how massacre stories were used to justify the war.
Christopher Black (Canada), one of a group of Canadian attorney's
who filed a suit charging NATO with war crimes at what is called the
International Criminal Court for the Former Yugoslavia at the Hague.
Speaks on ICFTY, how the Hague Tribunal was a part of the
preparation for war.
Monica Moorehead (U.S.) of Millions for Mumia and contributing
editor to Workers World newspaper, an expert on the prison-industrial
complex in the United States.
Michel Collon, (Belgium) author of two books on the Balkans, Liar's
Poker, and Monopoly; and contributor to the weekly newspaper,
Solidaire, on the geo-political aims of the war, the Caspian pipelines.
Kadouri Al Kaysi an Iraqi American who has organized to expose the
impact of sanctions on Iraq.
Stratis Kounias, vice-president of the Greek Committee for Peace
and Professor at the University of Athens on NATO's role in Greece
and the Greek anti-war movement.
John Catalinotto (New York), journalist and researcher who has
represented the International Action Center at tribunals in Vienna and
Belgrade, on Washington's premeditated plan regarding NATO and
the attack on Yugoslavia.
Roland Keith (Canada), a monitor for the Observer Mission that was
supposed to maintain the peace in Kosovo in 1998, before the war, on
the real role of the Organization for Security and Cooperation in
Europe's Observer mission in Kosovo and Metohija.
Preston Wood (California), who participated in hearings in Novi Sad
and who organized opposition to the war in Los Angeles, especially in
the Lesbian/Gay/Bi/Trans community to present to the tribunal the
truth about the supposed massacre in Racak, Kosovo, used to justify
the attack on Yugoslavia.
Richard Becker (California), who has written and spoken extensively
on the role of the talks held in Rambouillet, France in February and
March 1999. Rambouillet ultimatum as provocation.
Gregor Kneussel (Austria), from the Austrian tribunal about the role
of Constitutionally neutral Austria regarding Yugoslavia and in
delivering this NATO ultimatum.
Part II. War Crimes & Crimes Against Humanity
La Riva, Gloria Prosecutor (California), used the video she produced,
NATO Targets, to show how the U.S./NATO bombs hit civilian
targets, from hospitals to bridges to factories.
Sarah Sloan (New York), IAC Commission of Inquiry researcher on
NATO claim it tried to minimize damage to civilian facilities in
Yugoslavia. She used a March 15, 2000 Newsweek article that
exposed that NATO hit very few military targets.
Ellen Catalinotto (New York) is a midwife who has delivered over
1,200 babies to mostly poor women in the New York City. She also
cares for HIV infected women and is involved in research on ways to
prevent the transmission of HIV from pregnant women to their
babies. She reported on NATO's bombing of 33 hospitals including
damage to the maternity ward at Dragisa Micovic hospital in
Belgrade.
Prof. Ivan Yatsenko (Russia), former Soviet officer and foreign
representative, now teaches law in Moscow. He described damage to
Yugoslav industrial infrastructure and how it cost a half-million jobs.
Admiral Elmar Schmaehling (Germany), former admiral and leading
spokesperson for the German tribunal movement. He spoke on the
aggressive posture of NATO since the collapse of the USSR and its
illegal attack on Yugoslavia.
Judi Cheng (New Jersey), IAC researcher. She showed how
unreasonable it was to believe that the bombing of Chinese embassy
in Belgrade was an accident.
Dr. Janet Eaton (Canada), biologist and environment expert Dr. Janet
Eaton to the stand, on destruction of the environment in Yugoslavia,
especially the damage from attacks on the petrochemical plant at
Pancevo and other industrial targets.
Dr. Carlo Pona (Italy) A physicist who attended a conference in
Belgrade about depleted uranium and has written about this subject,
Pona explained why DU is dangerous to humans and how it was used
in Yugoslavia.
Fulvio Grimaldi (Italy), video maker and journalist. Grimaldi, who has
just completed edited a film on sanctions in Iraq and Yugoslavia,
described the combined impact of impact of bombing and sanctions on
the population of Yugoslavia.
Deirdre Griswold (New York) has recently visited sites of U.S. war
crimes in south Korea, is editor in chief of Workers World
newspaper. She spoke about the pattern of criminal conduct of the
U.S. military and how the 1950 war crimes led to a continuing 50-
year occupation of Korea.
Shani Rifati (Roma), originally from the Romani community in
Kosovo, publishes an English-language newsletter about Romani
affairs named Voice of Roma. He spoke of the horrors the Roma
people faced in Kosovo under K-FOR and KLA occupation.
Milos Raickovich Serb-American composer and anti-war activist,
spoke on the destruction of churches and cultural sites in occupied
Kosovo and Metohija.
Professor Michel Chossudovsky (Canada), an expert historian and
economist, showed the role of the so-called Kosovo Liberation Army
and its ties to U.S. and German intelligence services, ties to NATO
and the United Nations Rep. Bernard Kouchner.
Scott Taylor (Canada), former soldier, who now publishes the Ottawa-
based magazine, Espirit de Corps, celebrated for its unflinching
scrutiny of the Canadian military. He also appears regularly in the
Canadian media as a military analyst. He witnessed the expulsion of
the Serb population from the Krajina in Croatia by an army led by
KLA General Ceku.
Professor Barry Lituchy (New York), who has recently returned
from a trip to Yugoslavia, described how the NATO occupying forces
known as K-FOR have participated in expelling parts of the
population from Kosovo.
Professor Greg Elich (United States), has recently visited the
Balkans. He spoke on the un-humanitarian nature of . NATO's
occupation of Kosovo.
Gilles Troude (France), on the editorial board of Balkans-Info, a pro-
Yugoslavia, anti-NATO monthly published in Paris, France since
1996. He described France's role in the war and in suppressing
dissent at home.
Professor Jorge Cadima (Portugal), a regular contributor on NATO-
related subjects to to Avante, the weekly newspaper of the
Portuguese Communist Party, spoke on the role of NATO in Portugal
since 1949 and on popular resistance to the war.
5:30-6:15 Messages of solidarity and struggle
Ismael Guadalupe (Puerto Rico) The Committee for the Rescue and
Development of Vieques on the relationship of Vieques to
Yugoslavia. He showed how the U.S. used Vieques for target
practice to prepare for the war against Yugoslavia, and they do so for
all foreign aggression.
Representative of Cuban Interest Section, spoke on Cuba's suit
against U.S. for the costs of the embargo.
UN Ambassador Jovanovic of Yugoslavia, gave evidence of his own
government's charges against the U.S. and NATO for war crimes.
His talk was in fact a summary of much of the day's proceedings.
Brian Becker, co-director of the IAC, spoke on the need to form a
worldwide movement to abolish NATO.
Ramsey Clark reiterated some of the main points developed during
the day and stressed the need to come to a unified conclusion that
would find NATO guilty over a broad spectrum of charges-the 19
charges included in the original indictment-and lead to a struggle to
abolish NATO.
International Action Center
39 West 14th Street, Room 206
New York, NY 10011
email: iacenter@i...
web: www.iacenter.org
CHECK OUT THE NEW SITE www.mumia2000.org
phone: 212 633-6646
fax: 212 633-2889
---
http://www.workers.org
-------------------------
Via Workers World News Service
Reprinted from the June 15, 2000
issue of Workers World newspaper
-------------------------
Hague tribunal denounced for exonerating NATO war criminals
By John Catalinotto
Anti-war organizations and individuals around the world reacted in
indignation to the announcement June 2 that the International Criminal
Tribunal for the Former Yugoslavia was exonerating NATO of all charges
of war crimes committed against Yugoslavia.
Carla Del Ponte, chief prosecutor for the tribunal at The Hague, said
that the court had examined charges brought against NATO by various
forces. She said that after considerable study the court decided there
was no reason to pursue any of these charges.
Lawyers' groups in Canada, Russia, Greece, France, Yugoslavia and the
United States had brought charges before the court. Charges included the
use of cluster bombs and depleted uranium weapons, as well as dropping
bombs on civilian targets. The civilian targets included the Serb
television station, the Chinese Embassy, a train crossing a bridge and a
convoy of refugees in Kosovo--most of which have been reported in the
mainstream media.
International Action Center co-director Sara Flounders said Del Ponte's
announcement shows that "a people's court has to bring charges against
U.S. and NATO leaders if we want to preserve the truth of this war for
history."
The IAC initiated such a people's tribunal on July 31, 1999, and will
hold its final hearing this June 10 in New York. Flounders said anti-war
activists, elected representatives and prominent personalities from 18
nations will participate in the International Tribunal on U.S./NATO War
Crimes against Yugoslavia.
Flounders noted that "Del Ponte made her announcement just as people's
tribunals were taking place in Rome and Berlin that were finding NATO
leaders guilty of war crimes. And we were preparing our final tribunal
for the following week. In the Netherlands, lawyers are bringing charges
against government leaders on June 9.
"There is no doubt U.S. and NATO leaders planned the aggressive war
against Yugoslavia over a long period, that they purposely bombed
civilian targets, and that they used weapons illegal under international
treaties. And there is no doubt Del Ponte was told to make this
announcement now in an attempt to counter the success of these people's
tribunals in bringing U.S./NATO crimes to the light of day," charged
Flounders.
"We note that the article in the June 3 New York Times on Del Ponte's
announcement described the lawyers who brought charges to the ICTFY
court as 'paid by Yugoslavia.' We know for a fact that the lawyers in
many different countries--including Canada, France, Russia and
Greece--do their work out of their personal conviction. They often do
this at great personal sacrifice, and they have succeeded in exposing
the ICTFY as a corrupt court in the pay of the U.S. and other NATO
powers."
'A corrupt tribunal is worse than none at all'
Workers World spoke with Prof. Michael Mandel, one of a group of
Canadian attorneys who had brought charges to the ICTFY court.
Mandel said that Del Ponte's decision was no surprise to him, and that
his group had denounced the tribunal as a farce and a disgrace in March.
"The International Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia is a
corrupt institution," said Mandel. "It declared its own corruption with
the announcement by the prosecutor, Carla Del Ponte, that she is
completely satisfied that NATO did not commit war crimes in Yugoslavia
and for that reason is not going to open an inquiry.
"You might want to ask how she became satisfied of their innocence
without an inquiry.
"NATO committed every crime from mass murder on down in front of the
world and it confessed its guilt in every press conference of Jamie
Shea," said Mandel.
"A corrupt tribunal is worse than no tribunal at all. This one should be
shut down and Del Ponte fired, to find work in some other department of
the Pentagon," said Mandel. He noted that the first prosecutor of the
tribunal, Canadian Louise Arbour, was rewarded with a life appointment
to the Supreme Court of Canada by Premier Jean Chretien.
In Italy, former senator and religious philosopher Raniero La Valle
denounced the ICTFY as a "victor's tribunal" that was set up
specifically to persecute the Milosevic government in Yugoslavia. La
Valle said that "it is important that justice be found also outside of
its traditional seats and be proclaimed before the tribunal of public
opinion." He was referring specifically to the tribunals to be held June
3 in Rome and June 10 in the U.S. inspired by former U.S. Attorney
General Ramsey Clark.
La Valle will participate at the June 10 tribunal in New York, which
will take place from 11 a.m. to 7 p.m. at the Martin Luther King High
School Auditorium at 66th Street and Amsterdam Ave. in Manhattan. The
doors open at 10 a.m.
---
Questa lista e' curata da componenti del
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia (CNJ).
I documenti distribuiti non rispecchiano necessariamente
le posizioni ufficiali o condivise da tutto il CNJ, ma
vengono fatti circolare per il loro contenuto informativo al
solo scopo di segnalazione e commento ("for fair use only").
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Date: Tue, 13 Jun 2000 21:42:52 -0400
From: iacenter@...
To: "International" <iacenter@...>
GUILTY!
On Saturday, June 10, 2000, the International Tribunal on U.S./NATO
War Crimes Against the People of Yugoslavia found U.S. and
NATO political and military leaders guilty of war crimes. At this
people's tribunal meeting in New York, held before over 500 people, a
panel of 16 judges from 11 countries rendered this verdict regarding
the March 24-June 10, 1999 U.S./NATO assault on Yugoslavia.
Former U.S. Attorney General Ramsey Clark, the lead prosecutor at
the International Tribunal on U.S./NATO War Crimes Against
Yugoslavia, urged those present and those they represented from the
21 countries participating to carry out a sentence of organizing a
campaign to abolish the NATO military pact.
Ben Dupuy, former ambassador at large during the Aristide
Administration in Haiti, the Rev. Kiyul Chung of Korea, and auto
worker Martha Grevatt, who heads the AFL-CIO's official
constituency group Pride at Work, read the three parts of the verdict
(included below).
Participants taking the witness stand included eyewitnesses,
researchers who visited Yugoslavia, renowned political and
economics analysts, historians, physicists, biologists, military
experts,
journalists and lay researchers. (A list of all the judges, and the
witnesses and their topics is included below.)
Many of these witnesses have in the past 15 months presented to
audiences worldwide a complete picture of the war NATO waged
against Yugoslavia. For the tribunal, however, all limited themselves
to a single area of expertise that made up a single part of the
evidence against the political and military leaders of the United States
and the other NATO countries.
Taken together, the judges decided, each single part contributed to
construct a proof that beyond a reasonable doubt proved the guilt of
the accused, just as the proper placing of single tiles can build a
mosaic.
The witnesses described how NATO forces used the media to spread
lies to demonize the Serbs and their leadership in order to prepare
public opinion to prepare for war. Then they showed the real
economic and geopolitical interests of the imperialist powers--the U.S.
and Western Europe-in seizing economic control of the area from
the Balkans to the oil-rich Caspian Sea.
Finally they demonstrated how Washington rigged the "Racak
massacre" and then used the so-called Rambouillet accord-in reality
an ultimatum demanding NATO's military control of all of Yugoslavia-
-to provoke the war. Taken together this all proved a crime against
peace.
They also showed the use of illegal weapons, the purposeful choice of
civilian targets and the destruction of the environment and the civilian
infrastructure that add up to war crimes. And the expulsion of
hundreds of thousands of people from Kosovo and Metohija that
prove crimes against humanity.
The witnesses' presentations were accompanied in many cases by
slides and videos displayed on a large screen on the stage of the
auditorium at Martin Luther King Jr. High School in Manhattan. This
screen was easily visible both to the judges, who sat on the stage, and
to the hundreds in the audience, many of whom stayed throughout the
nine-hour day.
In addition, pictures and videos were on display in the hall outside the
auditorium, and documentary evidence was offered in books or in
research papers.
The International Action Center, founded by Clark in 1992, organized
this final session of the tribunal. There was also participation by
those
who had organized similar tribunal hearings in Germany, Italy, Austria,
Russia, Ukraine, Yugoslavia and Greece, where thousands declared
U.S. President Clinton a war criminal last November in Athens.
In addition to the witnesses, there were also important guest
presentations from representatives of the governments Yugoslavia
and Cuba. In addition, Ismael Guadalupe from Vieques, Puerto Rico
showed in a powerful speech how the practice runs against his small
island laid the basis for U.S./NATO aggression around the world.
According to the IAC organizers, total registration, including justices,
witnesses and staff was 511. Invited speakers, witnesses and judges
came from Haiti, Spain, Turkey, Korea, Puerto Rico, India, Germany,
United States, Canada, Italy, Yugoslavia, Russia, Britain, Belgium,
Iraq, Greece, Austria, France, and Portugal. The U.S. government
refused visas to four people from Ukraine, whose message was read
from the stage.
There were also representatives of the Roma people-often referred
to by the derisive term "gypsy." Shani Rifati, a Roma witness who
was born in Pristina, capital of Kosovo, told how NATO occupation
has led to the expulsion of 100,000 Romas. He pointed out that the
verdict condemned the persecution of Roma people, the first time this
has happened in any international tribunal.
Five different television crews taped the entire proceedings, including
Serbian television and a three-camera crew from Australia, as well as
alternate media sources in the U.S. like the Peoples Video Network.
FINAL JUDGEMENT OF THE COMMISSION OF INQUIRY TO
INVESTIGATE U.S./NATO WAR CRIMES AGAINST THE
PEOPLE OF YUGOSLAVIA
Final Judgement
The Members of the Independent Commission of Inquiry to
Investigate U.S./NATO War Crimes Against the People of
Yugoslavia, meeting in New York, having considered the Initial
Charges and Complaint of the Commission dated July 31, 1999,
against President William J. Clinton, Gen. Wesley Clark, Secretary of
State Madeleine Albright, Prime Minister Tony Blair, Chancellor
Gerhard Schroder, President Jacques Chirac, Prime Minister
Massimo D'Alema, Prime Minister Jose Maria Azmar, the
Governments of the United States and the other NATO member
states, former Secretary General Javier Solana and other NATO
leaders, and Others with nineteen separate Crimes Against Peace,
War Crimes and Crimes Against Humanity in violation of the Charter
of the United Nations, the 1949 Geneva Conventions, other
international agreements and customary international law;
Having the right and obligation as citizens of the world to sit in
judgement regarding violations of international humanitarian law;
Having heard the testimony from Commissions of Inquiry and
Tribunals held within their own countries during the past year and
having received reports from numerous other Commission hearings
which recite the evidence there gathered;
Having been provided with documentary evidence, eyewitness
statements, photos, videotapes, special reports, expert analyses and
summaries of evidence available to the Commission;
Having access to all evidence, knowledge and expert opinion in the
Commission files or available to the Commission staff;
Having been provided by the Commission, or otherwise obtained,
various books, articles and other written materials on various aspects
of events and conditions in Yugoslavia and other countries in the
Balkans, and in the military and arms establishments;
Having considered newspaper coverage, magazine and periodical
reports, special publications, TV, radio and other media coverage and
public statements by the accused, other public officials and public
materials;
Having heard the presentations of the Commission of Inquiry in public
hearing on June 10, 2000, and the testimony, evidence and summaries
there presented;
And having met, considered and deliberated with each other and with
Commission staff and having considered all the evidence that is
relevant to the nineteen charges of criminal conduct alleged in the
Initial Complaint, make the following findings:
FINDINGS
The Members of the International War Crimes Tribunal find the
accused Guilty on the basis of the evidence against them and that
each of the nineteen separate crimes alleged in the Initial Complaint
has been established to have been committed beyond a reasonable
doubt. These are:
1. Planning and Executing the Dismemberment, Segregation and
Impoverishment of Yugoslavia.
2. Inflicting, Inciting and Enhancing Violence Between and Among
Muslims and Slavs.
3. Disrupting Efforts to Maintain Unity, Peace and Stability in
Yugoslavia.
4. Destroying the Peace-Making Role of the United Nations.
5. Using NATO for Military Aggression Against, and Occupation of,
Non-Compliant Poor Countries.
6. Killing and Injuring a Defenseless Population throughout
Yugoslavia.
7. Planning, Announcing and Executing Attacks Intended to
Assassinate the Head of Government, Other Government Leaders
and Selected Civilians in Yugoslavia.
8. Destroying and Damaging Economic, Social, Cultural, Medical,
Diplomatic -- including the Embassy of the People's Republic of
China and other embassies -- and Religious Resources, Properties
and Facilities throughout Yugoslavia.
9 Attacking Objects Indispensable to the Survival of the Population of
Yugoslavia.
10. Attacking Facilities Containing Dangerous Substances and Forces.
11. Using Depleted Uranium, Cluster Bombs and Other Prohibited
Weapons.
12. Waging War on the Environment.
13. Imposing Sanctions through the United Nations that are a
Genocidal Crime Against Humanity.
14. Creating an Illegal Ad-Hoc Criminal Tribunal to Destroy and
Demonize the Serbian Leadership. The Illegitimacy of this Tribunal is
Further Demonstrated by its Failure to Bring Any Case Regarding the
Oppression of the Romani People, Who Have Suffered the Highest
Rate of Casualties of Any People in the Region.
15. Using Controlled International Media to Create and Maintain
Support for the U.S. Assault and to Demonize Yugoslavia, Slavs,
Serbs and Muslims as Genocidal Murderers.
16. Establishing the Long-Term Military Occupation of Strategic
Parts of Yugoslavia by NATO Forces.
17. Attempting to Destroy the Sovereignty, Right to Self-
Determination, Democracy and Culture of the Slavic, Muslim, Roma
and Other Peoples of Yugoslavia.
18. Seeking to Establish U.S. Domination and Control of Yugoslavia
and to Exploit Its People and Resources.
19. Using the Means of Military Force and Economic Coercion in
Order to Achieve U.S. Domination.
The Members hold NATO, the NATO states and their leaders
accountable for their criminal acts and condemn those found guilty in
the strongest possible terms. The Members condemn the NATO
bombardments, denounce the international crimes and violations of
international humanitarian law committed by the armed attack and
through other means such as economic sanctions. NATO has acted
lawlessly and has attempted to abolish international law.
RECOMMENDATIONS
The Members urge the immediate revocation of all embargoes,
sanctions and penalties against Yugoslavia because they constitute a
continuing crime against humanity. The Members call for the
immediate end to the NATO occupation of all Yugoslav territory, the
removal of all NATO and U.S. bases and forces from the Balkans
region, and the cessation of overt and covert operations, including the
"International Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia" in the
Hague, aimed at overthrowing the government of Yugoslavia.
The Members further call for full reparations to be paid to the Federal
Republic of Yugoslavia for death, injury, economic and environmental
damage resulting from the NATO bombing, economic sanctions and
blockades. Further, other states in the region which have suffered
economic and environmental damage due to the NATO bombing and
economic sanctions on Yugoslavia must also be awarded reparations.
The Members condemn the threat or use of military technology
against life, both civilian and military, as was used by the NATO
powers against the people of Yugoslavia.
The Members urge public action and mobilization to stop new and
continued sanctions and aggressions by the U.S. and other NATO
powers against Iraq, Cuba, North Korea, the countries of Eastern
Europe and the former Soviet Union, Puerto Rico, Asia, Sudan,
Colombia and other countries. We ask for the immediate cessation of
overt/covert activities by the U.S. and NATO in such countries.
The Members believe that the interests of peace, justice and human
progress require the abolition of NATO, which has proved itself
beyond any doubt to be an instrument of aggression for the dominant,
colonizing powers, particularly the United States. The Pentagon, the
central and key element of NATO and the greatest single threat to
the people of the world, must be disbanded.
The Members urge the Commission to provide for the permanent
preservation of the reports, evidence and materials gathered to make
them available to others, and to seek ways to provide the widest
possible distribution of the truth about the U.S./NATO war on
Yugoslavia.
We urge all people of the world to act on recommendations developed
by the Commission to hold power accountable and to secure social
justice on which lasting peace must be based.
Done in New York this 10th day of June, 2000
TRIBUNAL SCHEDULE AND LIST OF PARTICIPANTS
10 a.m. Doors open. Registration, if possible, show videos in the
cafeteria or auditorium.
11:00 a.m. - 11:30 p.m Catrin Schuetz and Anya Mukarji-Connolly
introduce judges and prosecutors: List of judges for the International
Tribunal on U.S./NATO War Crimes against Yugoslavia--New York,
June 10, 2000
LIST OF 16 JUDGES
1. Ben Dupuy--Haiti--Former Ambassador at Large for Haiti under
the first government of Jean-Bertrand Aristide and currently
secretary general of the Popular National Party (PPN) of Haiti.
2. Angeles Maestro Martin--Spain--Elected member of Spanish
parliament from Madrid and a leader in the movement to end
sanctions against Iraq .
3. Cimile Cakir --Turkey; journalist for newspaper serving Kurdish
community and member of Turkish Human Rights Association.
Imprisoned four years in Turkey for human rights activity..
4. Rev. Kiyul Chung--Korea--Rev. Ki Yul Chung, chairperson of the
Executive Committee of the Congress for Korean Unification in
North America.
5. John Nickels--Roma--U.S. representative of the International
Romani Union and also a judge in the Romani community in the U.S.
6. Jorge Farinacci--Puerto Rico--leader of the Socialist Front of
Puerto Rico and a long-time leader of the independence movement in
Puerto Rico.
7. Ray Laforest--Haitian-American--labor unionist in the American
Federation of State, County and Municipal Employees and a leader of
the Haitian Coalition for Justice, an organization that fights police
brutality in New York.
8. Uma Cutwal -originally from India, Uma Cutwal is president of
Local 375 of the Civil Service Technical Union District Council 37 of
American Federation of State, County and Municipal Employees.
9. Dr. Christa Anders--Germany--doctor of medicine and an
organizer of the German/European Tribunal.
10. Raniero La Valle--Italy--Former senator who has served 14 years
in the Italian parliament and an anti-war leader in Catholic circles and
spokesperson for the Italian War Crimes Tribunal movement.
11. Dr. Wolfgang Richter--Germany--Chairperson of the Society for
the Protection of Civil Rights and Human Dignity and a leader of the
War Crimes Tribunal movement in Germany.
12. Martha Grevatt--United States--National Secretary of the AFL-
CIO for Lesbian/Gay/Bi/Trans Labor Organization called Pride at
Work, and active in the United Auto Workers.
13. Michael Ratner--United States--Civil Rights Attorney on the
National Board of the Center for Constitutional Rights and he took the
U.S. government to court for violating the War Powers Act in its
undeclared war against Yugoslavia.
14. Yole Stanesic--Yugoslavia, Russia--Montenegrin poet and writer
living in Russia, member of the tribunals in Yaroslav, Kiev and
Belgrade.
15. John Black--United States--retired President of the Health and
Hospital Workers Union in Pennsylvania, responsible for bringing
many thousands of hospital workers into the union. As a teenager in
Germany he was active in the anti-Nazi underground resistance.
16. Dr. Berta Joubert--Puerto Rico--psychiatrist working in public
health and organizer of Puerto Rican and African American anti-
racist activities in Philadelphia.
The Prosecutor team:
Ramsey Clark, former U.S. attorney general and founder of the
International Action Center;
Pat Chin--originally from Jamaica, International Action Center
spokesperson for solidarity with Haiti and Yugoslavia and other issues;
Sara Flounders, International Action Center national co-director,
participant in numerous tribunal hearings;
Gloria La Riva, a leader of the Peace for Cuba Committee, producer
of video NATO Targets.
(All were in Yugoslavia either during the war or participating in
seminars or meetings after the war.)
Short opening remarks by Ramsey Clark, who will be lead prosecutor.
Opening greetings from Mikhail Kuznetsov of the International
Peoples Tribunal organized from Russia and Ukraine and other
former Soviet countries.
Part I: Crimes against peace. (11:30 a.m. - 1:00 p.m.)
Our first witness is Lenora Foerstel (Maryland) of Women for Mutual
Security. She has recently edited a book War, Lies and Videotape;
about the control of the media.
Jared Israel (Massachusetts). Jared Israel produced a film called
Judgement showing how the corporate media distorted a picture to
produce a Big Lie.
Jean Hatton (Great Britain), from the anti-war movement in Britain.
Spoke of how massacre stories were used to justify the war.
Christopher Black (Canada), one of a group of Canadian attorney's
who filed a suit charging NATO with war crimes at what is called the
International Criminal Court for the Former Yugoslavia at the Hague.
Speaks on ICFTY, how the Hague Tribunal was a part of the
preparation for war.
Monica Moorehead (U.S.) of Millions for Mumia and contributing
editor to Workers World newspaper, an expert on the prison-industrial
complex in the United States.
Michel Collon, (Belgium) author of two books on the Balkans, Liar's
Poker, and Monopoly; and contributor to the weekly newspaper,
Solidaire, on the geo-political aims of the war, the Caspian pipelines.
Kadouri Al Kaysi an Iraqi American who has organized to expose the
impact of sanctions on Iraq.
Stratis Kounias, vice-president of the Greek Committee for Peace
and Professor at the University of Athens on NATO's role in Greece
and the Greek anti-war movement.
John Catalinotto (New York), journalist and researcher who has
represented the International Action Center at tribunals in Vienna and
Belgrade, on Washington's premeditated plan regarding NATO and
the attack on Yugoslavia.
Roland Keith (Canada), a monitor for the Observer Mission that was
supposed to maintain the peace in Kosovo in 1998, before the war, on
the real role of the Organization for Security and Cooperation in
Europe's Observer mission in Kosovo and Metohija.
Preston Wood (California), who participated in hearings in Novi Sad
and who organized opposition to the war in Los Angeles, especially in
the Lesbian/Gay/Bi/Trans community to present to the tribunal the
truth about the supposed massacre in Racak, Kosovo, used to justify
the attack on Yugoslavia.
Richard Becker (California), who has written and spoken extensively
on the role of the talks held in Rambouillet, France in February and
March 1999. Rambouillet ultimatum as provocation.
Gregor Kneussel (Austria), from the Austrian tribunal about the role
of Constitutionally neutral Austria regarding Yugoslavia and in
delivering this NATO ultimatum.
Part II. War Crimes & Crimes Against Humanity
La Riva, Gloria Prosecutor (California), used the video she produced,
NATO Targets, to show how the U.S./NATO bombs hit civilian
targets, from hospitals to bridges to factories.
Sarah Sloan (New York), IAC Commission of Inquiry researcher on
NATO claim it tried to minimize damage to civilian facilities in
Yugoslavia. She used a March 15, 2000 Newsweek article that
exposed that NATO hit very few military targets.
Ellen Catalinotto (New York) is a midwife who has delivered over
1,200 babies to mostly poor women in the New York City. She also
cares for HIV infected women and is involved in research on ways to
prevent the transmission of HIV from pregnant women to their
babies. She reported on NATO's bombing of 33 hospitals including
damage to the maternity ward at Dragisa Micovic hospital in
Belgrade.
Prof. Ivan Yatsenko (Russia), former Soviet officer and foreign
representative, now teaches law in Moscow. He described damage to
Yugoslav industrial infrastructure and how it cost a half-million jobs.
Admiral Elmar Schmaehling (Germany), former admiral and leading
spokesperson for the German tribunal movement. He spoke on the
aggressive posture of NATO since the collapse of the USSR and its
illegal attack on Yugoslavia.
Judi Cheng (New Jersey), IAC researcher. She showed how
unreasonable it was to believe that the bombing of Chinese embassy
in Belgrade was an accident.
Dr. Janet Eaton (Canada), biologist and environment expert Dr. Janet
Eaton to the stand, on destruction of the environment in Yugoslavia,
especially the damage from attacks on the petrochemical plant at
Pancevo and other industrial targets.
Dr. Carlo Pona (Italy) A physicist who attended a conference in
Belgrade about depleted uranium and has written about this subject,
Pona explained why DU is dangerous to humans and how it was used
in Yugoslavia.
Fulvio Grimaldi (Italy), video maker and journalist. Grimaldi, who has
just completed edited a film on sanctions in Iraq and Yugoslavia,
described the combined impact of impact of bombing and sanctions on
the population of Yugoslavia.
Deirdre Griswold (New York) has recently visited sites of U.S. war
crimes in south Korea, is editor in chief of Workers World
newspaper. She spoke about the pattern of criminal conduct of the
U.S. military and how the 1950 war crimes led to a continuing 50-
year occupation of Korea.
Shani Rifati (Roma), originally from the Romani community in
Kosovo, publishes an English-language newsletter about Romani
affairs named Voice of Roma. He spoke of the horrors the Roma
people faced in Kosovo under K-FOR and KLA occupation.
Milos Raickovich Serb-American composer and anti-war activist,
spoke on the destruction of churches and cultural sites in occupied
Kosovo and Metohija.
Professor Michel Chossudovsky (Canada), an expert historian and
economist, showed the role of the so-called Kosovo Liberation Army
and its ties to U.S. and German intelligence services, ties to NATO
and the United Nations Rep. Bernard Kouchner.
Scott Taylor (Canada), former soldier, who now publishes the Ottawa-
based magazine, Espirit de Corps, celebrated for its unflinching
scrutiny of the Canadian military. He also appears regularly in the
Canadian media as a military analyst. He witnessed the expulsion of
the Serb population from the Krajina in Croatia by an army led by
KLA General Ceku.
Professor Barry Lituchy (New York), who has recently returned
from a trip to Yugoslavia, described how the NATO occupying forces
known as K-FOR have participated in expelling parts of the
population from Kosovo.
Professor Greg Elich (United States), has recently visited the
Balkans. He spoke on the un-humanitarian nature of . NATO's
occupation of Kosovo.
Gilles Troude (France), on the editorial board of Balkans-Info, a pro-
Yugoslavia, anti-NATO monthly published in Paris, France since
1996. He described France's role in the war and in suppressing
dissent at home.
Professor Jorge Cadima (Portugal), a regular contributor on NATO-
related subjects to to Avante, the weekly newspaper of the
Portuguese Communist Party, spoke on the role of NATO in Portugal
since 1949 and on popular resistance to the war.
5:30-6:15 Messages of solidarity and struggle
Ismael Guadalupe (Puerto Rico) The Committee for the Rescue and
Development of Vieques on the relationship of Vieques to
Yugoslavia. He showed how the U.S. used Vieques for target
practice to prepare for the war against Yugoslavia, and they do so for
all foreign aggression.
Representative of Cuban Interest Section, spoke on Cuba's suit
against U.S. for the costs of the embargo.
UN Ambassador Jovanovic of Yugoslavia, gave evidence of his own
government's charges against the U.S. and NATO for war crimes.
His talk was in fact a summary of much of the day's proceedings.
Brian Becker, co-director of the IAC, spoke on the need to form a
worldwide movement to abolish NATO.
Ramsey Clark reiterated some of the main points developed during
the day and stressed the need to come to a unified conclusion that
would find NATO guilty over a broad spectrum of charges-the 19
charges included in the original indictment-and lead to a struggle to
abolish NATO.
International Action Center
39 West 14th Street, Room 206
New York, NY 10011
email: iacenter@i...
web: www.iacenter.org
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phone: 212 633-6646
fax: 212 633-2889
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http://www.workers.org
-------------------------
Via Workers World News Service
Reprinted from the June 15, 2000
issue of Workers World newspaper
-------------------------
Hague tribunal denounced for exonerating NATO war criminals
By John Catalinotto
Anti-war organizations and individuals around the world reacted in
indignation to the announcement June 2 that the International Criminal
Tribunal for the Former Yugoslavia was exonerating NATO of all charges
of war crimes committed against Yugoslavia.
Carla Del Ponte, chief prosecutor for the tribunal at The Hague, said
that the court had examined charges brought against NATO by various
forces. She said that after considerable study the court decided there
was no reason to pursue any of these charges.
Lawyers' groups in Canada, Russia, Greece, France, Yugoslavia and the
United States had brought charges before the court. Charges included the
use of cluster bombs and depleted uranium weapons, as well as dropping
bombs on civilian targets. The civilian targets included the Serb
television station, the Chinese Embassy, a train crossing a bridge and a
convoy of refugees in Kosovo--most of which have been reported in the
mainstream media.
International Action Center co-director Sara Flounders said Del Ponte's
announcement shows that "a people's court has to bring charges against
U.S. and NATO leaders if we want to preserve the truth of this war for
history."
The IAC initiated such a people's tribunal on July 31, 1999, and will
hold its final hearing this June 10 in New York. Flounders said anti-war
activists, elected representatives and prominent personalities from 18
nations will participate in the International Tribunal on U.S./NATO War
Crimes against Yugoslavia.
Flounders noted that "Del Ponte made her announcement just as people's
tribunals were taking place in Rome and Berlin that were finding NATO
leaders guilty of war crimes. And we were preparing our final tribunal
for the following week. In the Netherlands, lawyers are bringing charges
against government leaders on June 9.
"There is no doubt U.S. and NATO leaders planned the aggressive war
against Yugoslavia over a long period, that they purposely bombed
civilian targets, and that they used weapons illegal under international
treaties. And there is no doubt Del Ponte was told to make this
announcement now in an attempt to counter the success of these people's
tribunals in bringing U.S./NATO crimes to the light of day," charged
Flounders.
"We note that the article in the June 3 New York Times on Del Ponte's
announcement described the lawyers who brought charges to the ICTFY
court as 'paid by Yugoslavia.' We know for a fact that the lawyers in
many different countries--including Canada, France, Russia and
Greece--do their work out of their personal conviction. They often do
this at great personal sacrifice, and they have succeeded in exposing
the ICTFY as a corrupt court in the pay of the U.S. and other NATO
powers."
'A corrupt tribunal is worse than none at all'
Workers World spoke with Prof. Michael Mandel, one of a group of
Canadian attorneys who had brought charges to the ICTFY court.
Mandel said that Del Ponte's decision was no surprise to him, and that
his group had denounced the tribunal as a farce and a disgrace in March.
"The International Criminal Tribunal for the Former Yugoslavia is a
corrupt institution," said Mandel. "It declared its own corruption with
the announcement by the prosecutor, Carla Del Ponte, that she is
completely satisfied that NATO did not commit war crimes in Yugoslavia
and for that reason is not going to open an inquiry.
"You might want to ask how she became satisfied of their innocence
without an inquiry.
"NATO committed every crime from mass murder on down in front of the
world and it confessed its guilt in every press conference of Jamie
Shea," said Mandel.
"A corrupt tribunal is worse than no tribunal at all. This one should be
shut down and Del Ponte fired, to find work in some other department of
the Pentagon," said Mandel. He noted that the first prosecutor of the
tribunal, Canadian Louise Arbour, was rewarded with a life appointment
to the Supreme Court of Canada by Premier Jean Chretien.
In Italy, former senator and religious philosopher Raniero La Valle
denounced the ICTFY as a "victor's tribunal" that was set up
specifically to persecute the Milosevic government in Yugoslavia. La
Valle said that "it is important that justice be found also outside of
its traditional seats and be proclaimed before the tribunal of public
opinion." He was referring specifically to the tribunals to be held June
3 in Rome and June 10 in the U.S. inspired by former U.S. Attorney
General Ramsey Clark.
La Valle will participate at the June 10 tribunal in New York, which
will take place from 11 a.m. to 7 p.m. at the Martin Luther King High
School Auditorium at 66th Street and Amsterdam Ave. in Manhattan. The
doors open at 10 a.m.
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Questa lista e' curata da componenti del
Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia (CNJ).
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Traduzione in italiano del messaggio:
Date sent: Fri, 7 Sep 2001 17:00:30 +0200
Subject: [JUGOINFO] North Atlantic Terrorists
Organization (1)
From: "jugocoord@..."<jugocoord@...>
To: jugoinfo@...
Subject: COAT: 24 Reasons To Oppose NATO
Date: Wed, 5 Sep 2001 23:33:54 -0700 (PDT)
From: Rick Rozoff <r_rozoff@...>
To: r_rozoff@...
saluti :-)), yure
---------------------------------
C'è bisogno di giustificare la nostra opposizione alla
N.A.T.O.?
" Ecco un elenco di ragioni, tutt'altro che esaustivo.
Incompleto innanzitutto perchè non comprende una ragione
egoistica soggettiva: lo spreco di tanto tempo della nostra
vita nella lotta alla N.A.T.O. ... " (*)
Perchè nessuno dica "non sapevo":
24 RAGIONI PER OPPORSI ALLA N.A.T.O.
1. La N.A.T.O. è una creatura della Guerra Fredda che
andrebbe abolita, anzichè ampliata.
2. La dottrina militare ufficiale della N.A.T.O. riserva a
sè stessa il diritto dell'uso delle armi nuceari nonostante
nel 1996 la Corte Internazionale abbia stabilito tale uso,
o minaccia, illegale. La politica N.A.T.O. del "primo
colpo" nucleare significa che essa prevede l'uso di
armamento nucleare anche senza che questo sia stato usato
contro di essa. L'uso di armamento nuleare contravviene la
Legge Umanitaria Internazionale poichè esso causa
l'uccisione indiscriminata e massiccia di popolazione
civile. L'armamento nucleare N.A.T.O. inoltre pone il
rischio di catastrofe nucleare, compreso l'olocausto
planetario dell'"inverno nucleare". La politica
dell'armamento nucleare N.A.T.O. contravviene inoltre al
Trattato di non proliferazione (del quale tutti i membri
N.A.T.O. sono firmatari), che prevede l'impegno immediato
di tutti i Paesi per l'abolizione dell'armamento nucleare.
Gli stati membri N.A.T.O. (Usa, Gra Bretagna e Francia)
possiedono oggi più di 9.000 testate nucleari in servizio
attivo, circa il 60% dell'arsenale nucleare mondiale.
Questi tre Paesi N.A.T.O. hanno messo a disposizione della
N.A.T.O. parte del loro armamento nucleare per l'uso nei
conflitti. La N.A.T.O. di per sè possiede tra le 60 e le
200 armi nucleari nelle sue basi in Europa Occidentale.
L'armamento nucleare N.A.T.O. e la minaccia del suo uso
sono mezzi di coercizione e intimidazione, specialmente
verso gli Stati che non possiedono tale armamento.
3. I membri che costituiscono il nucleo forte della NATO
(Usa, Gran Bretagna, Framcia, Germania, Olanda, Belgio e
Spagna) hanno alle spalle una lunga storia di colonialismo,
di controllo di vasti imperi. I Paesi eredi delle colonie
di questi Paesi NATO - oggi Terzo Mondo - ancora soffrono
le tragiche iniquità economiche causate da centinaia di
anni di imperialismo ad essi imposti da tali Paesi. Le
compagnie multinazionali guidate da interessi economici
collegati ai Paesi NATO continuano nella dominazione di
queste ex colonie mediante un sistema economico neoliberale
che oggi possiamo definire "globalizzazione delle
multinazionali"
4. Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace
di Stoccolma, il Paesi NATO hanno prodotto nel 1996 circa
il'80% dell'armamento mondiale totale. Usa, Gran Bretagna,
Francia, Germania, Italia e Canada sono tutti paesi nella
"top ten" mondiale della produzione militare. Usa, Gran
Bretagna e Francia da soli hanno contribuito per il 70%
alla produzione di armi complessiva in tale anno.
5. Dopo la dissoluzone dell'Unione Sovietica e del Patto di
Varsavia, la NATO è divenuta sempre più irrilevante e ha
avuto bisogno di darsi una ragione per la sua esistenza. La
NATO qindi ha aumentato il suo impegno per fomentare guerre
etniche nei Balcani, al fine di creare scuse e opportunità
per i suoi interventi militari nella regione. Gli
interventi NATO (le cosiddette "guerre umanitarie") sono
stati quindi svendute al pubblico come mezzi per sedare i
confliti interetnici. Lo scopo reale della NATO è di
espandere la sfera coloniale di influenza dei suoi Stati
membri e dei loro alleati, le compagnie multinazionali.
6. La NATO ha scatenato una guerra di aggressione contro la
Jugoslavia, una guerra illegale sia secondo la sua stessa
Carta costitutiva che secondo un gran numero di leggi
internazionali.
7. La NATO ha impiegato contro la Jugoslavia 1.200 velivoli
in 35.000 voli in missione di combattimento. Ha lanciato
sul Paese 20.000 bombe e missili per complessive 80.000
tonnelate di esplosivo. In violazione alle leggi
internazionali, la Nato ha colpito infrastrutture civili,
compresi più di 1.000 obiettivi privi di importanza
militare, come scuole, ospedali, aziende agricole, ponti,
strade, ferrovie, canali navigabili, sedi e impianti media,
monumenti storici e culturali, musei, fabbriche, raffinerie
e impianti petrolchimici.
8. La campagna illegale di bombardamenti della NATO ha
avuto un drastico impatto sulla salute della popolazione
civile jugoslava. Migliaia sono stati i civili uccisi,
almeno 6.000 i feriti, e innumerevoli altri, specialmente
bambini, hanno sofferto imporanti traumi psichici.
9. Secondo il Programma Ambiente dell'ONU, i bombardamenti
NATO hanno causato una catastrofe ecologica in Jugoslavia e
nelle regioni circostanti, Mare Adriatico compreso.
10. Nella sua guera contro la Jugoslavia, la NATO ha
impiegato armamenti che sono proibiti dalle Convenzoni di
Ginevra e dell'Aia, nonchè dalla Carta di Norimberga, come
ad esempio i missili all'uranio depleto, che è un'arma
radiattiva e altamente tossica di lungo periodo,
comportando quindi una minaccia mortale verso l'ambiente e
la salute umana, e le bombe a grappolo antiuomo progettate
per uccidere e mutilare, armamento che tra l'altro
contravviene l'"Accordo di Ottawa" sulle mine terrestri,
poichè molte delle singole "bombette" non eslodono al primo
impatto. La NATO continua ad immagazzinare queste armi
proibite per l'uso sulle popolazioni civili nelle guerre
future.
11. Successivamente al bombardamento sulla Jugoslavia, la
NATO ha mancato di disarmare l'Armata di Liberazione del
Kosovo (U.C.K.) come stabilito e richiesto dalla
risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Invece, la NATO ha
convertito e riciclato l'U.C.K. nella Forza di Protezione
del Kosovo spacciandola come garante di pace e ordine nel
Kosovo occupato controllato dalla NATO. Sotto gli occhi
vigili di 40.000 militari NATO, i ringalluzziti terroristi
U.C.K. hanno riplito etnicamente la regione da 250.000
persone di "stirpe non albanese" (ma tra i quali anche
numerosi albanesi fedeli alla Jugoslavia). Durante
l'occupazione NATO sono stati uccisi 1.300 cittadini ed
altri 1.300 risultano dispersi. Le minoranze rimaste in
Kosovo non hanno libertà di movimento, vivono in ghetti e
devono far fronte a frequenti attacchi terroristici e
distruzioni di proprietà.
12. La NATO ha assegnato ad Agim Ceku, gà indicato come
criminale di guerra, il comando della Forza di Protezione
del Kosovo. Ceku, un Kosovaro albanese, ha condotto
l'"Operazione Tempesta" dell'Armata croata che cacciò
etnicamene la popolazione serba dalle sue storiche terre in
Croazia. Se i Tribunale dell'Aia perseguisse
l'incriminazione di Ceku e di altri simili terroristi,
metterebbe in grande imbarazzo i loro boss NATO...
13. Agendo da potenza coloniale occupante, le forze NATO
hanno operato per ottenere la cancellazione dei risultati
elettorali in Bosnia, la chiusura degli uffici e lo
spegnimento degli impianti delle stazioni media critiche
sulla presenza NATO, e l'indebolimento dei partiti politici
che si sono rifiutati di collaborare con essa.
14. Le azioni delle truppe NATO dislocate nei Balcani sono
un esempio della condotta di aggressivo sfruttamento
propria della cultura militare. Ad esempio, le truppe NATO
hanno alimentato la domanda di prostituzione sia in Bosnia
che in Kosovo. Le donne "a disposizione" delle truppe NATO
(ma come abbiamo potuto vedere anche delle truppe
ausiliarie delle ONG e financo della Croce Rossa) vivono in
condizioni deplorevoli, frequentemente costrette contro la
loro volontà da magnaccia locali. Quando sono emersi i
coivolgimenti di ONU e NATO in questo mercimonio, il
personale coinvolto è stato dimesso e rimandato a casa ma
contro di essi nessun procedimento penale è mai stato
intrapreso.
15. La NATO è stata una delle fonti primarie della
destabilizzazione della Macedonia, fornendo diretta
assistenza militare al terrorismo albanese. Il "The Times"
di Londra (10 giugno 2001) riporta la notizia che il
referente NATO della Forza di Protezione del Kosovo Agim
Ceku ha spedito 800 effettivi dell'U.C.K. in Macedonia per
sostenere la locale nascente insorgenza albanese. Lo scorso
giugno le truppe NATO sono intervenute per evacuare dei
combattenti U.C.K. nel momento in cui le forze macedoni
stavano circondando i terroristi presso Aracinovo. I
notiziari dei media tedeschi hanno dichiarato che
l'evacuazione effettuata dalla NATO fu ordinata a seguito
della presenza di 17 ex militari Usa - veterani dei Balcani
e facenti parte di un gruppo mercenario Usa - tra i
terroristo U.C.K. La NATO ha inoltre utilizzato mezzi di
pressione diplomatici per far cedere il governo macedone
alle richieste albanesi.
16. La politica aggressiva di espansione della NATO in
Europa Orientale minaccia severamente la stabilità
internazionale. Con l'annessione alla NATO della Repubblica
Ceca, dell'Ungheria e della Polonia, ora completate,
Albana, Bulgaria, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania,
Romania, Slovacchia e Slovenia hanno dichiarato il loro
interesse al loro inserimento nella rete NATO. La Nato ha
inoltre posto nel suo orizzonte una penetrazione ancor
maggiore nei paesi già compresi nella sfera di influenza
sovietica, tendendo a circondare Azerbaigian, Bielorussia,
Kirghizstan e Ukraina. L'intenzione della NATO di pressare
lungo quelli che erano i confini dell'Unione Sovietica è
una sfida pericolosa, e rischia di provocare un conflitto
aperto con la Russia.
17. L'espansione della NATO nell'Europa Centrale e
Orientale è un mezzo per integrare le forze militari di
tali Paesi e di sottoporle al comando NATO (in gran parte
USA). Come unità militari interne alla NATO, le forze
armate dei Paesi nuovi membri NATO devono sottostare alle
richieste di standardizzazione dell'attività militare,
degli armamenti e di tutto l'equipagiamento militare. La
richiesta ai nuovi membri di standardizzare il loro
equipaggiamento militare alle precise specifiche NATO
costituisce un tremendo regalo all'industria economico-
militare USA ed Europea, cui gioverà enormemente una tale
espansione dei mercati di esportazione.
18. Gli Stati nuovi membri NATO rischiano inoltre di
perdere la sovranità su altri determinanti comparti delle
loro Forze Armate, come le funzioni di comando, controllo,
comunicazioni e intelligence, comparti che anch'essi
rischiano di essere sottomessi agli auspici della
standardizzazione NATO.
19. Le ragioni dell'espansione ad Est della NATO sono in
larga parte economiche. Ad esempio, l'accesso e il
controllo militare NATO sull'Europa Orientale aiuta le
grandi Compagnie dell'Europa Occidentale ad assicurarsi le
risorse energetiche strategiche come il petrolio del Mar
Caspio e dell'Asia Centrale. Le Compagnie degli Usa e
dell'Europa Occidentale trarranno grandi vantaggi dal
controllo NATO sui corridoi petroliferi attraverso le
catene montuose del Caucaso. La NATO vuole controllare con
le sue truppe questi oleodotti e dominare la rotta Armenia-
Russia verso il Mar Caspio. Il Caucaso inoltre collega
l'oleodotto Adriatico-Ceyhan-Baku con le zone petrolifere
ancor più orientali nei Paesi dell'ex-Urss dell'Asia
Centrale, Kazakistan e Uzbekistan. Nel futuro miliardi di
dollari in petrolio fluiranno attraverso questi corridoi
verso l'Europa Occidentale, a vantaggio delle Compagnie
petrolifere Occidentali.
(20) NATO's growth is not only a provocation to Russia, it
also threatens the security of China and other Asian states
that may respond in kind by increasing their military
spending, thus diverting resources from the essential needs
of their citizens. NATO's expansion may eventually provoke
an anti-NATO alliance in Asia, further destabilizing peace
and leading to possible future wars.
20. La crescita della NATO non solo è una provocazione alla
Russia, ma è anche una minaccia alla sicurezza della Cina e
degli altri Stati asiatici, che potrebbero reagire
incrementando le loro spese militari, stornando risorse dai
bisogni essenziali delle loro popolazioni. L'espansione
della NATO potrebbe inoltre promuovere un'alleanza militare
anti-NATO in Asia, mettendo ulteriormente a rischio la pace
e portando ad una possibile futura guerra.
21. Come parte della "NATO Defence Capabilities
Initiative", gli Stati membri NATO hanno commissionato a sè
stessi l'aumento delle capacità militari di "proiezione
militare, mobilità e aumento dell'interoperabilità". Questo
richiederà un'importante ulteriore crescita delle spese
militari. I Paesi NATO europei hanno già aumentato le loro
spese militari dell'11% in termini assoluti dal 1995. Nel
frattempo, negli scorsi due anni anche gli Usa e il Canada
hanno incrementato il loro bilancio militare. Il bilancio
militare dei Paesi NATO ammonta a circa il 60% della spesa
militare mondiale totale dell'anno 2000 (798 mld di US$,
circa 1.700.000 mld di £). Invece di puntare alle reali
priorità umanitarie delle loro popolazioni e del resto del
mondo, come l'alimentazione, l'abitazione, la cura della
salute, l'educazione e l'istruzione, la protezione
ambientale e il trasporto pubblico, la NATO sta aumentando
il suo bilancio militare in vista di futuri interventi
anche "fuori area".
22. I test e l'addestramento portati avanti dalla NATO in
preparazione di nuove guerre ha inoltre numerosi impatti
negativi sulle popolazioni e sull'ambiente.
L'addestramento NATO comprende esercitazioni militari, l'addestramento di
piloti e test di armamenti e di aerei da guerra. Ad esempio, le aree di
addestramento per il volo a bassa quota e i poligoni
militari aerei in Nitassinan (Canada Orientale) minacciano
il tradizionale stile di vita di vaste popolazioni della
Nazione Innu. I loro territori inceduti in Quebec e
Labrador stanno diventando le discariche militari dei test
di volo NATO. I Paesi NATO eseguono inoltre pericolose
attività addestrative di bombardamento sull'isola di
Vieques, presso Portorico.
23. Nel periodo fine anni '40 - primi anni '50, su "invito"
e suggermento della CIA, la NATO ha collaborato alla
creazione di cellule segrete paramilitari anticomuniste in
almeno 16 Stati europei. Originariamente denominata
Operazione "Stay Behind", questa rete di truppe
guerrigliere fu creata per il combattimento dietro le linee
in caso di invasione sovietica. Essa fu classificata
nell'ambito del Comitato di Coordinamento Clandestino del
Quartier generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa
(Supreme Headquarters Allied Powers Europe - S.H.A.P.E.
["OMBRA", N.d.r.]), organismo che diventerà l'attuale NATO.
Queste truppe di guerriglia furono messe sotto accusa e
condannate dall'Unione Europea in una risoluzione (22
dicembre 1990) che incolpava la NATO per il suo ruolo
quarantennale di supervisione di questa operazione
"coperta". Meglio conosciute con il nome in codice assunto
dal suo ramo italiano "Operazione Gladio", queste
organizzazioni, che l'UE paventa siano state mantenute
attive almeno fino al 1990, sono state accusate di
interferenza illegale nelle questioni politiche, ma anche
di aver condotto operazioni terroristiche e di aver
attentato alle strutture democratiche di vari Paesi, e di
altri gravi crimini.
24. Importanti rappresentanti della NATO hanno interferito
in Europa nello sviluppo politico-elettorale di vari Paesi.
Ad esempio, per quanto le recenti elezioni in Albania
fossero state falsate da irregolarità e frodi (manomissione
di urne, voti fantasma, disincentivazione selettiva al
voto), il Segretario Generale NATO George Robertson
dichiarò tali elezioni regolari e legittime. Più tardi in
quell'anno, un altro portavoce NATO minacciò apertamente
che se il Movimento per la Slovacchia Democratica (il
partito del Premier Vladimir Meciar) fosse entrato nella
coalizione governativa, la Slovacchia non sarebbe nè stata
"bene accetta" nella NATO, nè accolta a breve termine come
membro dell'Unione Europea.
----- -----
(*) Richard Sanders, Coordinatore della Coalizione Contro
il Commercio di Armamenti (Coalition to Oppose the Arms
Trade - C.O.A.T. - Canada), Rete nazionale per la Pace
sostenuta da singli e organizzazioni canadesi.
541 McLeod St., Ottawa Ontario K1R 5R2 Canada
Tel.: 613-231-3076 Fax: 613-231-2614
Email: <ad207@...> Web site: http://www.ncf.ca/coat
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5-8, 2001!
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Subject: [JUGOINFO] North Atlantic Terrorists
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Subject: COAT: 24 Reasons To Oppose NATO
Date: Wed, 5 Sep 2001 23:33:54 -0700 (PDT)
From: Rick Rozoff <r_rozoff@...>
To: r_rozoff@...
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C'è bisogno di giustificare la nostra opposizione alla
N.A.T.O.?
" Ecco un elenco di ragioni, tutt'altro che esaustivo.
Incompleto innanzitutto perchè non comprende una ragione
egoistica soggettiva: lo spreco di tanto tempo della nostra
vita nella lotta alla N.A.T.O. ... " (*)
Perchè nessuno dica "non sapevo":
24 RAGIONI PER OPPORSI ALLA N.A.T.O.
1. La N.A.T.O. è una creatura della Guerra Fredda che
andrebbe abolita, anzichè ampliata.
2. La dottrina militare ufficiale della N.A.T.O. riserva a
sè stessa il diritto dell'uso delle armi nuceari nonostante
nel 1996 la Corte Internazionale abbia stabilito tale uso,
o minaccia, illegale. La politica N.A.T.O. del "primo
colpo" nucleare significa che essa prevede l'uso di
armamento nucleare anche senza che questo sia stato usato
contro di essa. L'uso di armamento nuleare contravviene la
Legge Umanitaria Internazionale poichè esso causa
l'uccisione indiscriminata e massiccia di popolazione
civile. L'armamento nucleare N.A.T.O. inoltre pone il
rischio di catastrofe nucleare, compreso l'olocausto
planetario dell'"inverno nucleare". La politica
dell'armamento nucleare N.A.T.O. contravviene inoltre al
Trattato di non proliferazione (del quale tutti i membri
N.A.T.O. sono firmatari), che prevede l'impegno immediato
di tutti i Paesi per l'abolizione dell'armamento nucleare.
Gli stati membri N.A.T.O. (Usa, Gra Bretagna e Francia)
possiedono oggi più di 9.000 testate nucleari in servizio
attivo, circa il 60% dell'arsenale nucleare mondiale.
Questi tre Paesi N.A.T.O. hanno messo a disposizione della
N.A.T.O. parte del loro armamento nucleare per l'uso nei
conflitti. La N.A.T.O. di per sè possiede tra le 60 e le
200 armi nucleari nelle sue basi in Europa Occidentale.
L'armamento nucleare N.A.T.O. e la minaccia del suo uso
sono mezzi di coercizione e intimidazione, specialmente
verso gli Stati che non possiedono tale armamento.
3. I membri che costituiscono il nucleo forte della NATO
(Usa, Gran Bretagna, Framcia, Germania, Olanda, Belgio e
Spagna) hanno alle spalle una lunga storia di colonialismo,
di controllo di vasti imperi. I Paesi eredi delle colonie
di questi Paesi NATO - oggi Terzo Mondo - ancora soffrono
le tragiche iniquità economiche causate da centinaia di
anni di imperialismo ad essi imposti da tali Paesi. Le
compagnie multinazionali guidate da interessi economici
collegati ai Paesi NATO continuano nella dominazione di
queste ex colonie mediante un sistema economico neoliberale
che oggi possiamo definire "globalizzazione delle
multinazionali"
4. Secondo l'Istituto Internazionale di Ricerca per la Pace
di Stoccolma, il Paesi NATO hanno prodotto nel 1996 circa
il'80% dell'armamento mondiale totale. Usa, Gran Bretagna,
Francia, Germania, Italia e Canada sono tutti paesi nella
"top ten" mondiale della produzione militare. Usa, Gran
Bretagna e Francia da soli hanno contribuito per il 70%
alla produzione di armi complessiva in tale anno.
5. Dopo la dissoluzone dell'Unione Sovietica e del Patto di
Varsavia, la NATO è divenuta sempre più irrilevante e ha
avuto bisogno di darsi una ragione per la sua esistenza. La
NATO qindi ha aumentato il suo impegno per fomentare guerre
etniche nei Balcani, al fine di creare scuse e opportunità
per i suoi interventi militari nella regione. Gli
interventi NATO (le cosiddette "guerre umanitarie") sono
stati quindi svendute al pubblico come mezzi per sedare i
confliti interetnici. Lo scopo reale della NATO è di
espandere la sfera coloniale di influenza dei suoi Stati
membri e dei loro alleati, le compagnie multinazionali.
6. La NATO ha scatenato una guerra di aggressione contro la
Jugoslavia, una guerra illegale sia secondo la sua stessa
Carta costitutiva che secondo un gran numero di leggi
internazionali.
7. La NATO ha impiegato contro la Jugoslavia 1.200 velivoli
in 35.000 voli in missione di combattimento. Ha lanciato
sul Paese 20.000 bombe e missili per complessive 80.000
tonnelate di esplosivo. In violazione alle leggi
internazionali, la Nato ha colpito infrastrutture civili,
compresi più di 1.000 obiettivi privi di importanza
militare, come scuole, ospedali, aziende agricole, ponti,
strade, ferrovie, canali navigabili, sedi e impianti media,
monumenti storici e culturali, musei, fabbriche, raffinerie
e impianti petrolchimici.
8. La campagna illegale di bombardamenti della NATO ha
avuto un drastico impatto sulla salute della popolazione
civile jugoslava. Migliaia sono stati i civili uccisi,
almeno 6.000 i feriti, e innumerevoli altri, specialmente
bambini, hanno sofferto imporanti traumi psichici.
9. Secondo il Programma Ambiente dell'ONU, i bombardamenti
NATO hanno causato una catastrofe ecologica in Jugoslavia e
nelle regioni circostanti, Mare Adriatico compreso.
10. Nella sua guera contro la Jugoslavia, la NATO ha
impiegato armamenti che sono proibiti dalle Convenzoni di
Ginevra e dell'Aia, nonchè dalla Carta di Norimberga, come
ad esempio i missili all'uranio depleto, che è un'arma
radiattiva e altamente tossica di lungo periodo,
comportando quindi una minaccia mortale verso l'ambiente e
la salute umana, e le bombe a grappolo antiuomo progettate
per uccidere e mutilare, armamento che tra l'altro
contravviene l'"Accordo di Ottawa" sulle mine terrestri,
poichè molte delle singole "bombette" non eslodono al primo
impatto. La NATO continua ad immagazzinare queste armi
proibite per l'uso sulle popolazioni civili nelle guerre
future.
11. Successivamente al bombardamento sulla Jugoslavia, la
NATO ha mancato di disarmare l'Armata di Liberazione del
Kosovo (U.C.K.) come stabilito e richiesto dalla
risoluzione 1244 delle Nazioni Unite. Invece, la NATO ha
convertito e riciclato l'U.C.K. nella Forza di Protezione
del Kosovo spacciandola come garante di pace e ordine nel
Kosovo occupato controllato dalla NATO. Sotto gli occhi
vigili di 40.000 militari NATO, i ringalluzziti terroristi
U.C.K. hanno riplito etnicamente la regione da 250.000
persone di "stirpe non albanese" (ma tra i quali anche
numerosi albanesi fedeli alla Jugoslavia). Durante
l'occupazione NATO sono stati uccisi 1.300 cittadini ed
altri 1.300 risultano dispersi. Le minoranze rimaste in
Kosovo non hanno libertà di movimento, vivono in ghetti e
devono far fronte a frequenti attacchi terroristici e
distruzioni di proprietà.
12. La NATO ha assegnato ad Agim Ceku, gà indicato come
criminale di guerra, il comando della Forza di Protezione
del Kosovo. Ceku, un Kosovaro albanese, ha condotto
l'"Operazione Tempesta" dell'Armata croata che cacciò
etnicamene la popolazione serba dalle sue storiche terre in
Croazia. Se i Tribunale dell'Aia perseguisse
l'incriminazione di Ceku e di altri simili terroristi,
metterebbe in grande imbarazzo i loro boss NATO...
13. Agendo da potenza coloniale occupante, le forze NATO
hanno operato per ottenere la cancellazione dei risultati
elettorali in Bosnia, la chiusura degli uffici e lo
spegnimento degli impianti delle stazioni media critiche
sulla presenza NATO, e l'indebolimento dei partiti politici
che si sono rifiutati di collaborare con essa.
14. Le azioni delle truppe NATO dislocate nei Balcani sono
un esempio della condotta di aggressivo sfruttamento
propria della cultura militare. Ad esempio, le truppe NATO
hanno alimentato la domanda di prostituzione sia in Bosnia
che in Kosovo. Le donne "a disposizione" delle truppe NATO
(ma come abbiamo potuto vedere anche delle truppe
ausiliarie delle ONG e financo della Croce Rossa) vivono in
condizioni deplorevoli, frequentemente costrette contro la
loro volontà da magnaccia locali. Quando sono emersi i
coivolgimenti di ONU e NATO in questo mercimonio, il
personale coinvolto è stato dimesso e rimandato a casa ma
contro di essi nessun procedimento penale è mai stato
intrapreso.
15. La NATO è stata una delle fonti primarie della
destabilizzazione della Macedonia, fornendo diretta
assistenza militare al terrorismo albanese. Il "The Times"
di Londra (10 giugno 2001) riporta la notizia che il
referente NATO della Forza di Protezione del Kosovo Agim
Ceku ha spedito 800 effettivi dell'U.C.K. in Macedonia per
sostenere la locale nascente insorgenza albanese. Lo scorso
giugno le truppe NATO sono intervenute per evacuare dei
combattenti U.C.K. nel momento in cui le forze macedoni
stavano circondando i terroristi presso Aracinovo. I
notiziari dei media tedeschi hanno dichiarato che
l'evacuazione effettuata dalla NATO fu ordinata a seguito
della presenza di 17 ex militari Usa - veterani dei Balcani
e facenti parte di un gruppo mercenario Usa - tra i
terroristo U.C.K. La NATO ha inoltre utilizzato mezzi di
pressione diplomatici per far cedere il governo macedone
alle richieste albanesi.
16. La politica aggressiva di espansione della NATO in
Europa Orientale minaccia severamente la stabilità
internazionale. Con l'annessione alla NATO della Repubblica
Ceca, dell'Ungheria e della Polonia, ora completate,
Albana, Bulgaria, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania,
Romania, Slovacchia e Slovenia hanno dichiarato il loro
interesse al loro inserimento nella rete NATO. La Nato ha
inoltre posto nel suo orizzonte una penetrazione ancor
maggiore nei paesi già compresi nella sfera di influenza
sovietica, tendendo a circondare Azerbaigian, Bielorussia,
Kirghizstan e Ukraina. L'intenzione della NATO di pressare
lungo quelli che erano i confini dell'Unione Sovietica è
una sfida pericolosa, e rischia di provocare un conflitto
aperto con la Russia.
17. L'espansione della NATO nell'Europa Centrale e
Orientale è un mezzo per integrare le forze militari di
tali Paesi e di sottoporle al comando NATO (in gran parte
USA). Come unità militari interne alla NATO, le forze
armate dei Paesi nuovi membri NATO devono sottostare alle
richieste di standardizzazione dell'attività militare,
degli armamenti e di tutto l'equipagiamento militare. La
richiesta ai nuovi membri di standardizzare il loro
equipaggiamento militare alle precise specifiche NATO
costituisce un tremendo regalo all'industria economico-
militare USA ed Europea, cui gioverà enormemente una tale
espansione dei mercati di esportazione.
18. Gli Stati nuovi membri NATO rischiano inoltre di
perdere la sovranità su altri determinanti comparti delle
loro Forze Armate, come le funzioni di comando, controllo,
comunicazioni e intelligence, comparti che anch'essi
rischiano di essere sottomessi agli auspici della
standardizzazione NATO.
19. Le ragioni dell'espansione ad Est della NATO sono in
larga parte economiche. Ad esempio, l'accesso e il
controllo militare NATO sull'Europa Orientale aiuta le
grandi Compagnie dell'Europa Occidentale ad assicurarsi le
risorse energetiche strategiche come il petrolio del Mar
Caspio e dell'Asia Centrale. Le Compagnie degli Usa e
dell'Europa Occidentale trarranno grandi vantaggi dal
controllo NATO sui corridoi petroliferi attraverso le
catene montuose del Caucaso. La NATO vuole controllare con
le sue truppe questi oleodotti e dominare la rotta Armenia-
Russia verso il Mar Caspio. Il Caucaso inoltre collega
l'oleodotto Adriatico-Ceyhan-Baku con le zone petrolifere
ancor più orientali nei Paesi dell'ex-Urss dell'Asia
Centrale, Kazakistan e Uzbekistan. Nel futuro miliardi di
dollari in petrolio fluiranno attraverso questi corridoi
verso l'Europa Occidentale, a vantaggio delle Compagnie
petrolifere Occidentali.
(20) NATO's growth is not only a provocation to Russia, it
also threatens the security of China and other Asian states
that may respond in kind by increasing their military
spending, thus diverting resources from the essential needs
of their citizens. NATO's expansion may eventually provoke
an anti-NATO alliance in Asia, further destabilizing peace
and leading to possible future wars.
20. La crescita della NATO non solo è una provocazione alla
Russia, ma è anche una minaccia alla sicurezza della Cina e
degli altri Stati asiatici, che potrebbero reagire
incrementando le loro spese militari, stornando risorse dai
bisogni essenziali delle loro popolazioni. L'espansione
della NATO potrebbe inoltre promuovere un'alleanza militare
anti-NATO in Asia, mettendo ulteriormente a rischio la pace
e portando ad una possibile futura guerra.
21. Come parte della "NATO Defence Capabilities
Initiative", gli Stati membri NATO hanno commissionato a sè
stessi l'aumento delle capacità militari di "proiezione
militare, mobilità e aumento dell'interoperabilità". Questo
richiederà un'importante ulteriore crescita delle spese
militari. I Paesi NATO europei hanno già aumentato le loro
spese militari dell'11% in termini assoluti dal 1995. Nel
frattempo, negli scorsi due anni anche gli Usa e il Canada
hanno incrementato il loro bilancio militare. Il bilancio
militare dei Paesi NATO ammonta a circa il 60% della spesa
militare mondiale totale dell'anno 2000 (798 mld di US$,
circa 1.700.000 mld di £). Invece di puntare alle reali
priorità umanitarie delle loro popolazioni e del resto del
mondo, come l'alimentazione, l'abitazione, la cura della
salute, l'educazione e l'istruzione, la protezione
ambientale e il trasporto pubblico, la NATO sta aumentando
il suo bilancio militare in vista di futuri interventi
anche "fuori area".
22. I test e l'addestramento portati avanti dalla NATO in
preparazione di nuove guerre ha inoltre numerosi impatti
negativi sulle popolazioni e sull'ambiente.
L'addestramento NATO comprende esercitazioni militari, l'addestramento di
piloti e test di armamenti e di aerei da guerra. Ad esempio, le aree di
addestramento per il volo a bassa quota e i poligoni
militari aerei in Nitassinan (Canada Orientale) minacciano
il tradizionale stile di vita di vaste popolazioni della
Nazione Innu. I loro territori inceduti in Quebec e
Labrador stanno diventando le discariche militari dei test
di volo NATO. I Paesi NATO eseguono inoltre pericolose
attività addestrative di bombardamento sull'isola di
Vieques, presso Portorico.
23. Nel periodo fine anni '40 - primi anni '50, su "invito"
e suggermento della CIA, la NATO ha collaborato alla
creazione di cellule segrete paramilitari anticomuniste in
almeno 16 Stati europei. Originariamente denominata
Operazione "Stay Behind", questa rete di truppe
guerrigliere fu creata per il combattimento dietro le linee
in caso di invasione sovietica. Essa fu classificata
nell'ambito del Comitato di Coordinamento Clandestino del
Quartier generale Supremo delle Potenze Alleate in Europa
(Supreme Headquarters Allied Powers Europe - S.H.A.P.E.
["OMBRA", N.d.r.]), organismo che diventerà l'attuale NATO.
Queste truppe di guerriglia furono messe sotto accusa e
condannate dall'Unione Europea in una risoluzione (22
dicembre 1990) che incolpava la NATO per il suo ruolo
quarantennale di supervisione di questa operazione
"coperta". Meglio conosciute con il nome in codice assunto
dal suo ramo italiano "Operazione Gladio", queste
organizzazioni, che l'UE paventa siano state mantenute
attive almeno fino al 1990, sono state accusate di
interferenza illegale nelle questioni politiche, ma anche
di aver condotto operazioni terroristiche e di aver
attentato alle strutture democratiche di vari Paesi, e di
altri gravi crimini.
24. Importanti rappresentanti della NATO hanno interferito
in Europa nello sviluppo politico-elettorale di vari Paesi.
Ad esempio, per quanto le recenti elezioni in Albania
fossero state falsate da irregolarità e frodi (manomissione
di urne, voti fantasma, disincentivazione selettiva al
voto), il Segretario Generale NATO George Robertson
dichiarò tali elezioni regolari e legittime. Più tardi in
quell'anno, un altro portavoce NATO minacciò apertamente
che se il Movimento per la Slovacchia Democratica (il
partito del Premier Vladimir Meciar) fosse entrato nella
coalizione governativa, la Slovacchia non sarebbe nè stata
"bene accetta" nella NATO, nè accolta a breve termine come
membro dell'Unione Europea.
----- -----
(*) Richard Sanders, Coordinatore della Coalizione Contro
il Commercio di Armamenti (Coalition to Oppose the Arms
Trade - C.O.A.T. - Canada), Rete nazionale per la Pace
sostenuta da singli e organizzazioni canadesi.
541 McLeod St., Ottawa Ontario K1R 5R2 Canada
Tel.: 613-231-3076 Fax: 613-231-2614
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