COORDINAMENTO NAZIONALE PER LA JUGOSLAVIA ITALIJANSKA KOORDINACIJA ZA JUGOSLAVIJU |
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KOSMET:
Posizioni, commenti, analisi in seguito alla dichiarazione di "indipendenza" |
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IN QUESTA PAGINA: A. Bernardini: Telegramma
a D'Alema Un
Ponte
per...: Comunicato Stampa A.
Burgio e
C. Grassi: Interrogazione a risposta
scritta, Camera
dei Deputati 19/02/2008 SRP
(Croazia): Comunicato sul riconoscimento
da parte croata
Comunicato
del
CNJ Comunicato
della
Rete
DISARMIAMOLI! Comunicati
di
GA.MA.D.I.,
Gruppo
di Lavoro dell’Incontro Internazionale dei Partiti
Comunisti e
Operai, PdCI Firenze
(dic.07):
Giustizia
per
i profughi del Kosovo in Italia! / Call for justice
for the Kosovo
refugees in Italy Senatori
(dic.07):
L'Italia non legittimi azioni
unilaterali / Italija
ne treba da
legalizuje ... Fidel
Castro sul Kosovo
(giugno 2007) |
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(Telegramma
inviato all'indirizzo del Ministero degli Esteri a
fine febbraio 2008)
ON. D’ALEMA MINISTERO ESTERI PIAZZALE FARNESINA 1 00194 ROMA COME GIA’ 1999 PER AGGRESSIONE CONTRO JUGOSLAVIA PREGO MIN. D’ALEMA DINANZI RIPROVEVOLI ASSOLUTAMENTE ILLECITI COMPORTAMENTI STATI TRA CUI ITALIA CHE SOSTENGONO TUTELANO PROMUOVONO SECESSIONE KOSOVO CONTRO PRINCIPI DIRITTO INTERNAZIONALE CARTA NU ET ACCORDO DA ACCETTAZIONE JUGOSLAVA-SERBA RIS. 1244 CDS VOLER CORTESEMENTE SUGGERIRE AT SOTTOSCRITTO QUALE DIRITTO INTERNAZIONALE DEBBA INSEGNARE CORSO UNIVERSITARIO 2008 ALDO BERNARDINI ORDINARIO DIRITTO INTERNAZIONALE ET DECANO UNIVERSITA’ TERAMO GIA’ RETTORE UNIVERSITA’ CHIETI MITT. ALDO BERNARDINI (segue indirizzo) COMUNICATO STAMPA
Kosovo: 350.000 profughi vittime dell’indipendenza del Kosovo Sono 350.000 gli uomini e le donne Rom, Ashkali, "Egiziani", Serbi, Turchi, Gorani, Bosniacchi, Croati, Torbesh vittime della pulizia etnica che è stata fatta in Kosovo, durante la guerra alla Jugoslavia e successivamente ad essa. Oggi questi uomini e donne sono le vere vittime della dichiarazione unilaterale di indipendenza che legittima di fatto la cacciata dalle loro case con la violenza e le intimidazioni, il sequestro di fatto delle loro proprietà, l’azzeramento delle loro vite. Sono uomini e donne rei di non essere di lingua albanese del cui destino nessuno si preoccupa. Quella che era stata annunciata come guerra umanitaria per evitare la violenza etnica si è rovesciata nel suo esatto contrario. E’ una vergogna che l’Italia, che ha permesso questa pulizia etnica, non la citi nemmeno. Un ponte per..., da sempre al fianco di queste persone con interventi di solidarietà, si attiverà perché i loro diritti vengano riconosciuti. Non entriamo nel merito di quale dovrebbe essere la “giusta” soluzione della questione kosovara. Vi sono centinaia di migliaia di uomini e donne che sentono quella terra come luogo delle proprie radici e si sentono oggi espropriati con la violenza e milioni di uomini e donne che ritengono che solo l’indipendenza possa garantirgli un futuro migliore. Solo una soluzione negoziata che tenga conto di tutte queste aspirazioni e degli interessi e dei diritti concreti di tutti e di tutte può essere considerata “giusta”. Chiudere la questione su base etnica e ideologica, come è stato fatto, porterà ad ulteriori conflitti , ingiustizie e sofferenze per milioni di persone. E non solo nei Balcani. Il ruolo dell’Europa avrebbe dovuto essere quello di favorire una soluzione negoziale e di accettare solo soluzioni negoziate. Ma ancora una volta l’Europa è mancata, mentre l’iperpotenza statunitense si aggiudica un nuovo territorio ed una nuova base militare, l'immenso Camp Bondsteel, nel Risiko dello scontro globale per il dominio del pianeta. Un Risiko a cui gli uomini e le donne, né serbi, né albanesi, possono giocare. Ufficio Stampa Un Ponte Per... stampa@ unponteper.it 06/44702906 http://www.esserecomunisti.it/index.aspx?m=77&f=2&IDArticolo=21803 DAL PARLAMENTO: Interrogazione a risposta scritta sul Kosovo di Alberto Burgio e Claudio Grassi su Archivio Camera dei Deputati del 19/02/2008 INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Al ministro degli Esteri, al presidente del Consiglio, per sapere, premesso che: il 17 febbraio Hashim Thaqi, capo del governo, ha proclamato ufficialmente la dichiarazione di secessione del Kosovo dalla Serbia; Bexhet Pacolli, magnate della finanza e leader del partito “Alleanza per il nuovo Kosovo”, ha dichiarato - come riporta il Corriere della sera del 17 febbraio 2008 – di aver «rifinito sino alle tre di notte la dichiarazione [di indipendenza] insieme al rappresentante italiano»; su la Stampa del 17 febbraio 2008, in una breve intervista, lo stesso Pacolli chiarisce di aver «lavorato fino a tarda notte per mettere a punto la dichiarazione di indipendenza con l’ambasciatore italiano»; il 18 febbraio il presidente del Consiglio Ue, Dimitri Rupel, al termine del Consiglio Affari Generali tenutosi a Bruxelles, ha dichiarato che «ogni Paese membro della Ue deciderà in base alle sue leggi e secondo il diritto internazionale se e come procedere al riconoscimento del Kosovo»; il ministro degli Esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, ha affermato che «la Spagna non riconoscerà l’indipendenza unilaterale proclamata dal parlamento di Pristina, perché non rispetta il diritto internazionale»; la proclamazione dell’indipendenza del Kosovo – ha sostenuto lo stesso Moratinos - è «un atto giuridicamente illegittimo in quanto compiuto senza un accordo tra le due parti in causa e al di fuori di un mandato delle Nazioni Unite»; tale gesto unilaterale, inoltre, viola palesemente la risoluzione 1244 votata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu il 10 giugno 1999; Sandra Raskovic, ambasciatrice di Belgrado in Italia, ha preannunciato – in un’intervista al manifesto pubblicata il 19 febbraio – che sarà «richiamata in patria entro 48 ore dal riconoscimento dell’indipendenza da parte dell’Italia» nelle scorse settimane il ministro degli Esteri italiano Massimo D’Alema ha più volte ribadito il proprio personale assenso verso un processo di «indipendenza sotto supervisione internazionale con limitazioni molto rigorose»; parallelamente ad una tale disponibilità, il nostro Governo si era impegnato in un dialogo con la Serbia che aveva prodotto l’accettazione, da parte della Serbia, di concedere al Kosovo un’autonomia larghissima, tale da conferire alle autorità locali oltre il 90% delle funzioni statali; il 18 febbraio lo stesso D’Alema ha annunciato che l’Italia procederà al riconoscimento della secessione kosovara «nella forma di una sovranità sotto supervisione internazionale» - : se corrisponde al vero l’episodio riportato da Bexhet Pacolli relativo al coinvolgimento della nostra Ambasciata nella stesura della dichiarazione di indipendenza kosovara; quale sia, ufficialmente, l’orientamento del Governo italiano; se il Governo non ritenga fondati, sul piano del diritto internazionale, i rilievi espressi dal ministro degli Esteri spagnolo; se il Governo stia valutando i rischi – sul terreno dell’affossamento di ogni ipotesi negoziale e di ripresa di egemonia dei contrapposti nazionalismi - che potrebbe produrre il riconoscimento italiano della nuova realtà statuale. ON. ALBERTO BURGIO SEN. CLAUDIO GRASSI
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Coordinamento
Nazionale per la
Jugoslavia - onlus |
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