Informazione


(ovaj tekst na srpskohrvatskom: 


WHY SERBIA SHOULD NOT JOIN NATO

In the view of certain statements published recently that Serbia`s representatives may in recent future submit application for membership in NATO, the Belgrade Forum for a World of Equals, not withstanding possibility that such statements aim at testing Serbian public opinion, considers it necessary to draw the attention to certain facts.

NATO is military conquering alliance; Serbia is a peace loving country. 
NATO attempts to put under its control sources of energy, minerals and other natural wealth, to control geopolitically important territories and communications, to impose might above the right lead to global conflict with unpredictable consequences. Such strategy should be condemned and not condoned.
NATO ignores the fact that the era of the concept of uni-pollar world relations belongs to the past and that the process of multilateralization and democratization of international relations cannot be stopped. 
NATO conquering strategy represents source of serious threats to peace and security in Europe and the world.
During aggression on Yugoslavia (Serbia and Montenegro) 15 years ago, NATO destroyed Serbia, caused the death of about 4.000 persons, wounding about 10.000, mainly civilians, poisoned soil, water and air by missiles with depleted uranium. How many citizens had died in the meantime and how many of them will die as a result of the NATO use of depleted uranium, will hardly be established. 
Serbia`s adherence to NATO would mean amnestying the leadership of the Alliance of its responsibility for the war crimes and economic damage, as well as unforgivable sin towards human victims. 
Such a step would certainly jeopardize strategic relations with Russia being Serbia`s traditional friend, supporter and closest ally in two world wars. Maintaining strategic cooperation and mutual trust with Russia is of paramount importance for survival of Serbia as sovereign independent and prosperous state. 
NATO aggression, called “humanitarian intervention”, its continuation up to these days by other means, occupation of the Serbia`s state territory in order to establish a mafia state called “Republic of Kosova”, as well as repetition of the aggression in Afghanistan, Iraq, Libya, Mali, Syria and other countries – illustrate profound human, moral, political and economic crises of western civilization.
Elites of the leading western states came to the point that they see no other solutions for maintaining its privileged position and prosperity but to conquer and occupy other countries wealth by military force of NATO. The majority of the world community, however, is not ready to surrender but to defend freedom, sovereignty and territorial integrity.
Under the guise of the defender of, human rights, security of civilians, democratic values, in general, NATO has been violating basic principles of international law, imposing regime changes by force and provoking deaths and misery of civilians, only to serve the greedy interests of corporate capital of leading powers. Thus, NATO has become key factor of spreading militarism and totalitarian ideology.
EU has adopted NATO strategy and plans of expansion toward East, including installing of new so called anti-rocket bases towards Russia, as a common strategy.
Serbia`s foreign debt is extremely high; joining NATO would require buying new military hardware, therefore to further rise of the foreign debt and financial enslavements. 
NATO interventions in Afghanistan, Iraq, Libya and elsewhere have left deaths of civilians, refugees, divisions, civilian conflicts. The public is against Serbia`s involvements in such policy and operations; Serbia`s soldiers should not by dying for the alien greedy interests.
The public demands full respect of the will of 75% of Serbia`s citizens who are against membership in NATO. Reinforcing present official status of militarily neutrality is in the best interest of Serbia.

Belgrade, July 2013.
BELGRADE FORUM FOR A WORLD OF EQUALS




Da: anpi.vt @...

Oggetto: Repliche Drug Gojko estate '13 Tuscia

Data: 16 luglio 2013 16.44.47 GMT+02.00


Il Cp Anpi Viterbo è lieto di comunicare le repliche, nella Tuscia, del proprio spettacolo

DRUG GOJKO
di Pietro Benedetti, regia di Elena Mozzetta
In vista dell’uscita del testo presso l’editore Ghaleb, nell‘anno in cui Nello Marignoli di anni ne compie novanta.
Viterbo, Cortile di palazzo Gentili (palazzo della Provincia), giovedì 18 luglio, ore 21,00.
Montefiascone (Vt), piazza Frigo, lunedì 29 luglio, ore 21,00.
Capodimonte (Vt), piazza della Rocca, mercoledì 31 luglio, ore 21,00.
Latera (Vt), giovedì 1° agosto (ora e luogo da confermare).
Civitavecchia (Rm), Spazio cultura Marina, giovedì 8 agosto, ore 20,00.
 

E le stelle si poggiarono al suolo
Erano ali di insetti illuminate dai riflettori
Si sentiva vibrare il dolore di quella tragedia che la storia umana portava con sé
Solo un muro e il palcoscenico
Come nella vita dopo la guerra
Le mura e la città vuota che a caro prezzo pagava la sommessa commedia della libertà.
Veronica Pacifico, 13 agosto 2012
 

Drug Gojko (Compagno Gojko) narra, sottoforma di monologo, le vicende di Nello Marignoli, classe 1923, gommista viterbese, radiotelegrafista della Marina militare italiana sul fronte greco - albanese e, a seguito dell8 settembre 1943, Combattente partigiano nellEsercito popolare di liberazione jugoslavo. Lo spettacolo, che si avvale della testimonianza diretta di Marignoli, riguarda la storia locale, nazionale ed europea assieme, nel dramma individuale e collettivo della Seconda guerra mondiale. Una storia militare, civile e sociale, riassunta nei trascorsi di un artigiano, vulcanizzatore, del Novecento, rievocati con un innato stile narrativo emozionante quanto privo di retorica.

Scheda spettacolo e attore, dal sito Cnj: https://www.cnj.it/CULTURA/druggojko.htm




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Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - ONLUS
https://www.cnj.it/
http://www.facebook.com/cnj.onlus/

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Il seguente resoconto del viaggio di solidarietà di Non Bombe ma solo Caramelle - Onlus a Kragujevac si può scaricare nella versione completa (formato Word, corredata di fotografie) al link: https://www.cnj.it/AMICIZIA/Relaz0413.doc 
Anche le precedenti relazioni di Zastava Trieste / Non Bombe ma solo Caramelle - Onlus si possono scaricare alla nuova URL: https://www.cnj.it/NBMSC.htm
Gallerie fotografiche ed ulteriori informazioni sono riportate alla pagina facebook:
http://www.facebook.com/nonbombemasolocaramelle

Per approfondimenti si vedano anche:
* il report del segretario del Sindacato Unitario (JSO) della Zastava di luglio 2013, dedicato a privatizzazioni e povertà in Serbia:
* tutto il nostro archivio della documentazione rilevante sulle questioni economiche e sindacali:


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ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle - Trieste

DI RITORNO DA KRAGUJEVAC

Viaggio del 4-7 aprile 2013


Introduzione

Vi inviamo la relazione del viaggio svolto tre mesi fa a Kragujevac per la consegna delle adozioni a distanza che fanno capo alla ONLUS Non Bombe ma solo Caramelle e al Coordinamento Nazionale RSU CGIL.

Questi viaggi servono anche a verificare lo stato dei numerosi progetti che sono stati portati a termine e per la messa in cantiere di nuovi progetti.

Come sempre in questa relazione saranno presenti alcune fotografie per illustrare questi progetti; ne troverete molte di più per ogni singolo progetto sulla nostra pagina facebook

http://www.facebook.com/nonbombemasolocaramelle

Tutte le nostre informazioni vengono pubblicate regolarmente sui due siti che seguono; altri siti di tanto in tanto riportano le relazioni dei nostri viaggi oppure le schede informative che periodicamente inviamo.

Sul sito del Coordinamento RSU trovate tutte le notizie sulle nostre iniziative (a partire dal 1999) alla pagina:

http://www.coordinamentorsu.it/guerra.htm

I nostri resoconti sono presenti dal 2006 anche sul sito del Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia, all'indirizzo:

https://www.cnj.it/NBMSC.htm


CRONACA DEL VIAGGIO; I PROGETTI IN CORSO



Giovedì 4 aprile 2013; in viaggio e l’arrivo al Sindacato


Ci ritroviamo alle 8 a Trieste per la partenza.

Siamo in cinque, Stefano da Fiumicello, Gabriella, Gilberto e Marco da Trieste, Lorena da Pordenone e quindi viaggiamo ben comodi (si fa per dire... viste le sospensioni) nel glorioso pullmino a nove posti della Associazione di Solidarietà Internazionale Triestina, che orami da dodici anni ci porta senza tanti problemi in questi nostri viaggi balcanici.

Il viaggio di andata si svolge senza inciampi; siamo ormai abituati a vedere poco traffico durante le lunghe ore che ci separano dalla nostra meta, ma mai come questa volta abbiamo incontrato un vuoto così assoluto in questa lunga autostrada che collega tante grandi città e attraversa molti Paesi. Il traffico commerciale è del tutto inesistente.

Finalmente incontriamo i nostri amici del sindacato nella loro sede. L’atmosfera è come sempre festosa, come se ci si fosse lasciati il giorno prima. Ci accolgono Rajko, Gordana, Dragan e Rajka. Rajko e Gordana sono rispettivamente il segretario e la vicesegretaria della organizzazione Jedinstvena Sindikalna Organizacija, il Sindacato con il quale collaboriamo ormai da 14 anni e che riunisce in una unica struttura organizzativa tutti i lavoratori iscritti al Sindacato Samostalni delle varie unità produttive nelle quali è stato smembrato il gruppo Zastava nel 2001.

Rajka e Dragan sono stati allontananti dal loro posto di lavoro nel febbraio 2011, dopo la pesante ristrutturazione della Zastava Auto seguita alla sua definitiva trasformazione in Fiat Auto Serbia.

Rajka era stata inserita nel gruppo di circa 100 lavoratori che si trovavano a due anni dalla pensione e inseriti nelle liste dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego, con una indennità di disoccupazione pari a circa il 60% del salario precedente. Ora Rajka è in pensione da marzo scorso.

Dragan invece, essendo molto più giovane, è stato inserito insieme a circa altri 1000 lavoratori nelle liste dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego; questi lavoratori hanno ricevuto un sussidio di 22000 dinari/mese per un anno e 19.000 dinari/mese per un successivo secondo anno indipendentemente da anzianità e qualifica. Ora questo sussidio di disoccupazione è terminato e Dragan si ritrova definitivamente disoccupato, senza salario e senza contributi.

Dragan ha sempre svolto il ruolo di informatico per l’ufficio adozioni, e la sua presenza è assolutamente necessaria per mandare avanti gli affidi e i progetti che sono in corso.

Rajka, che molti in Italia conoscono di persona, non è solo la NOSTRA interprete da sempre, ma è l’anima e la coscienza storica di tutte le nostre attività.

E' chiaro che senza di loro la nostra campagna di solidarietà materiale con i lavoratori di Kragujevac, in piedi ormai da 14 anni, sarebbe destinata a finire molto presto, tra l’altro in una fase come questa, in cui il modesto ma concreto aiuto che periodicamente portiamo diventa ancor più indispensabile.

Per questi motivi alcune delle associazioni italiane che intervengono a Kragujevac hanno deciso due anni fa di creare un apposito fondo, SENZA toccare il denaro destinato agli affidi, che integra in parte il reddito per queste due persone permettendo quindi di continuare l’attività dell’ufficio.

Dopo aver vuotato le valigie contenenti i medicinali e un poco di vestiario usato che abbiamo portato con noi prepariamo tutte le buste con gli affidi che saranno consegnati durante l’assemblea pubblica di sabato 6 aprile, organizziamo gli appuntamenti che avremo nei due giorni successivi ed infine consegniamo le due buste con i contributi per l’ufficio adozioni, per le quali ci viene rilasciata una regolare ricevuta.


Venerdì 5 aprile; la verifica dei progetti


Alle 9 il primo incontro è con tutti i segretari del Sindacato Samostalni di tutte le fabbriche dell’ex gruppo Zastava; è un incontro annuale che serve a verificare i rapporti e i progetti che la Jedinstvena Sindikalna Organizacija porta avanti con tutte le associazioni con cui è in contatto. L’incontro è stato fissato oggi in modo da permetterci di essere presenti.

La riunione avviene nella grande sala, quella in cui noi teniamo le assemblee per la consegna degli affidi a distanza; sulla parete dietro il tavolo della presidenza sono esposte molte bandiere, ricordo di alcune delle delegazioni sindacali e politiche e delle associazioni passate in questo posto a portare la solidarietà dei lavoratori italiani ai lavoratori di Kragujevac.

L’assemblea è piuttosto affollata: oltre ai delegati sindacali sono presenti vari amministratori locali e molti rappresentanti delle Scuole e degli Enti con i quali abbiamo collaborato in questi lunghi anni per realizzare tanti progetti.

[FOTO: Una parte delle bandiere]

Durante la riunione viene proiettato un lungo filmato, realizzato puttosto bene, che ricorda le tante cose fatte insieme.

Prendono anche la parola i rappresentanti di diverse associazioni, tra le ultime nelle quali sono stati realizzati progetti importanti; il nostro Stefano porta il saluto di Non Bombe Ma Solo Caramelle.

Ecco il suo intervento.

Parlo a nome delle associazioni italiane che voi avete ricordato nel bellissimo filmato che abbiamo appena visto.

Siamo molto commossi per tutti i vostri ringraziamenti.

Noi invece dobbiamo ancora chiedere scusa a voi perchè non siamo riusciti a fermare l’aggressione criminale della NATO contro di voi nel 1999.

Quello che siamo riusciti a fare è solo un po’ di solidarietà umana e questo lo facciamo volentieri perchè aiuta anche noi in realtà di sentirci meno colpevoli di abitare in uno dei paesi aggressori.

Quello che noi riusciamo a fare è solo una minima parte di ciò che bisognerebbe fare tra Paesi, popoli, governi, ma evidentemente le priorità in questo momento sono altre e non sono certo il benessere delle popolazioni e la pace tra i vari Paesi.

Mi piace essere oggi in un contesto come questo, in cui i rappresentanti dei lavoratori discutono del loro futuro, perchè se mi permettete mentre i padroni distruggono tocca poi sempre ai lavoratori ricostruire, materialmente e moralmente, il futuro per l’umanità.

Grazie ancora a tutti voi


Dopo questa assemblea siamo invitati a pranzo dall’assessore alla Pubblica Istruzione Dragoslav Milosevic insieme a una ampia delegazione del sindacato e alla dottoressa Jasmina Mnedovic, oncologa presso l’ospedale di Kragujevac e nuova assessora ai servizi sociali, con la quale certamente collaboreremo in futuro.

Discutiamo con lei della recrudescenza dei casi di tumore in Serbia e ci conferma che il loro numero è sicuramente in aumento, ma che nessuno compie studi epidemiologici seri su questi argomenti. Ci informa che il registro dei tumori esiste solo nella provincia della Vojvodina. Non c’è la volontà politica di affrontare le connessioni tra i tumori e le cause che li determinano.


L’incontro successivo è alla sede centrale della Scuola Primaria Jovan Popovic per la verifica del progetto sul superamento delle barriere architettoniche in molte scuole della città.

Questo progetto ci era stato presentato a ottobre scorso dalla assessora ai servizi sociali allora in carica Sladjana Boskovic, che ne aveva parlato con l’associazione Zastava Brescia per la Solidarietà Internazionale durante il loro viaggio di inizio ottobre, e successivamente con noi nel nostro viaggio di fine ottobre.

Kragujevac è la prima città della Serbia che sta avviando il progetto nazionale di inclusione sociale che prevede l’inserimento dei portatori di handicap nelle scuole normali.

Si voleva iniziare con il superamento delle barriere architettoniche che impediscono il libero accesso nelle scuole ai bambini in carrozzina, e su questo l’assessora Boskovic aveva chiesto il nostro aiuto, perchè non c’erano sufficienti risorse economiche. Si trattava di intervenire su 6 scuole, prevalentemente localizzate in periferia. Grazie alle rampe di accesso quei pochi gradini all’ingresso o dentro alcuni corridoi delle scuole non costituiranno più un problema e garantiranno a questi bambini una qualità di vita certamente superiore (anche dal punto di vista psicologico).

Ne avevamo discusso a fondo nel nostro direttivo e avevamo immediatamente accettato questo progetto, che corrisponde in pieno ai parametri che utilizziamo per valutare le proposte di collaborazione che ci vengono presentate: forte impatto sociale dei progetti, che devono andare incontro a reali bisogni di categorie deboli, e dai costi contenuti, affrontabili dalle (scarse) risorse della nostra associazione e di quelle che collaborano con noi.

Alla realizzazione del progetto hanno aderito anche la Associazione Zastava Brescia per la Solidarietà Internazionale con 3000 euro e la Associazione Mir Sada di Lecco; quest’ultima ha messo a disposizione 2500 euro devoluti da un loro socio per onorare la memoria della madre scomparsa da poco.

Penso che questa sia una ottima occasione per descrivere in dettaglio come arriviamo alla decisione di portare avanti i nostri progetti a Kragujevac, in nome sempre di valori molto precisi, il Lavoro, la Pace, la Libertà e la Solidarietà tra i lavoratori e tra i popoli.


E’ da molto tempo che realizziamo insieme a queste due associazioni, ma anche insierme ad altre (ABC solidarietà e pace di Roma, Aiutiamo la Jugoslavia di Bologna, Cooperazione Odontoiatrica Internazionale di Trieste, Misericordia della Bassa Friulana di San Giorgio di Nogaro, SPI CGIL di Brescia, Un ponte per di Roma, alcuni enti pubblici del Friuli Venezia Giulia), interventi presso strutture pubbliche e sociali che, grazie ai nostri contributi, tornano ad essere pienamente idonee alle loro finalità e restituiscono nuova dignità e consapevolezza di sè come gruppo sociale ai loro destinatari.

Le scuole, i centri sociali, le associazioni di tutela per persone portatrici di handicap fisici e mentali, i campi profughi, localizzati quasi sempre in zone popolari della città di Kragujevac, ci hanno visti presenti ed interessati a dare una mano per migliorare le condizioni di vita e di studio di chi li frequenta o vi abita.

Uno dei fatti positivi della nostra azione solidaristica è che i gruppi, le associazioni, i privati che hanno deciso di prendere parte attiva per contribuire a realizzare i tanti progetti, sono andati via via aumentando nel tempo.

Tutti ci siamo resi conto, infatti, che l' unione fa la forza - vecchia massima del movimento operaio - e, in particolare nel nostro caso di piccole associazioni e gruppi, abbiamo compreso che insieme, ognuno con quel poco o tanto che abbiamo a disposizione, riusciamo a fare quello che da soli non potremmo mai neanche lontanamente sperare... e difatti abbiamo fatto tanto.

L'abbiamo fatto obbedendo alla regola di partire dagli ultimi, che sono poi i lavoratori, le loro famiglie, i loro bambini, gli anziani dimenticati dallo stato e dalla società, gli invalidi, e via dicendo, cercando sempre di non creare discriminazioni tra gli umili, tra i poveri.

A volte le cose che facciamo dovrebbe farle il Comune, o i vari Ministeri (e su questo le discussioni al nostro interno sono a volte molto infuocate), spesso la nostra è una operazione di supplenza, ma se queste cose non le facciamo noi non le fa nessuno!


Tornando alla costruzione delle rampe, i preventivi ci sono stati presentati come sempre in modo molto dettagliato, per un totale di 12475 euro; le rampe saranno costruite seguendo le normative di legge.

Ecco l’elenco delle scuole interessate; sono tutte scuole primarie:

21 Oktobar

Svetozar Markovic

Dositej Obradovic

Dragisa Lukovic Spanac

Jovan Popovic

Miloje Simovic


I primi 8000 euro erano stati consegnati il 3 di gennaio, approfittando del passaggio a Trieste di una delegazione di adottanti di Torino che andava a consegnare le proprie quote di affidi.

In questa maniera si sono potuti realizzare durante l’inverno gli interventi in tutte le scuole, ed abbiamo ricevuto durante il tempo una documentazione fotografica assai ampia dello stato dei lavori che sono terminati a marzo, anche se il denaro necessario non era stato tutto versato.

Durante la visita alla Scuola Popovic consegniamo la quota mancante di 4275 euro a Rajko, che ricordo è il segretario del Sindacato, perchè per noi il nostro referente locale a Kragujevac per tuttti gli interventi è sempre il Sindacato, che si fa garante della corretta gestione dei fondi e della esecuzione dei lavori, e rilascia le dovute ricevute.

Riceviamo anche le fatture emesse a nostro nome dalla ditta costruttrice.

Alla Scuola Popovic sono state costruite due rampe, la prima per superare una scala interna e l’altra per facilitare l’ingresso alla palestra.

Consegniamo una bandiera della Pace bilingue al Preside della Scuola e sarà esposta nell’atrio, a ricordo del nostro intervento, così come la targa posta a fianco ad una delle rampe.

Vi allego alcune delle foto relative alla Scuola Jovan Popovic, e metteremo a breve sulla pagina Facebook della nostra ONLUS foto relative a tutte le Scuole.

[FOTO: La scala interna / Ingresso alla palestra]

Naturalmente non possiamo visitare tutte le scuole, ci vorrebbe troppo tempo, ma probabilmente nel prossimo viaggio di ottobre faremo una riunione con tutti i direttori, gli insegnanti e delegazioni di genitori e di alunni.

[FOTO: Ecco le nuove rampe / La consegna della bandiera al Direttore / La targa ricordo]


Ci aspetta ora una visita alla Associazione Malati di Sclerosi Multipla e Cerebrolesi.

Conosciamo da molti anni questa associazione ed abbiamo collaborato con loro intensamente.

A ottobre 2008 la Misericordia della Bassa Friulana di San Giorgio di Nogaro aveva regalato loro (per nostro tramite) un pullmino dotato di sollevatore elettrico per il trasporto di invalidi in carrozzina, e poi avevamo restaurato la loro sede e realizzato, partendo da zero, una piccola ma assai fornita palestra per fisioterapia riabilitativa. Questi interventi erano iniziati nel marzo 2009 e ad ottobre avevamo festeggiato l’inaugurazione dei nuovi locali alla realizzazione dei quali avevano partecipato molte associazioni.

Ed è anche per questa palestra che siamo qui.

La ONLUS ABC Solidarietà e Pace di Roma ci ha chiesto di consegnare per loro conto la cifra di 400 euro per l’acquisto di un nuovo strumento medicale (denominato Vibro Power) per la palestra.

Consegniamo alla nostra amica Jasmina Brajkovic, presidente della associazione, questa cifra.


C’è anche una seconda consegna da fare.

Un anno fa una associazione di adottanti di Torino ci aveva segnalato una caso assai difficile tra i ragazzi a loro affidati; ecco la storia.

Djordje Milic ha quindici anni e a 11 mesi di vita era stato colpito da meningoencefalite che lo aveva reso tetraplegico.

La sua famiglia non ha grandi risorse... e Djordje fino ad ora era stato trasportato in un passeggino in plastica per bambini molto piccoli. Sta crescendo, è diventato intrasportabile, e la famiglia ha chiesto se era possibile trovare una carrozzina per lui.

Per queste persone con queste patologie gravissime le carrozzine devono essere costruite su misura, e sono MOLTO costose, il prezzo è inarrivabile per i Milic.

L’associazione Zastava Brescia ha deciso di occuparsene; sono stati ricevuti alcuni preventivi da ditte diverse ed alla fine è ne è stata scelta una che avrebbe fabbricato la carrozzina per un costo di circa 2200 euro. E’ stata aperta una sottoscrizione; una parte della spesa è stata coperta dal sindacato dei pensionati SPI CGIL di Brescia, da alcuni donatori privati che hanno risposto all’appello di Zastvava Brescia; noi di Trieste dobbiamo ringraziare profondamente la Comunità Serbo-Ortodossa della nostra città che ha contribuito a questo progetto con 750 euro.

La carrozzina era stata trasportata a Trieste da una persona che passava di qui, in modo da risparmiare sulle spese di spedizione.

Consegniamo questa carrozzina al padre di Djordje nella sede della Associazione Malati di Sclerosi Multipla, la commozione è tanta...

[FOTO: La carrozzina / Il padre di Djordje firma la ricevuta]


La giornata si conclude con la consegna dei fondi per la realizzazione di due altri progetti.

Si tratta della ristrutturazione delle sedi di due associazioni, che avevamo visitato ad ottobre 2012 e che poi avevamo deciso di aiutare in questi lavori insieme alla associazione Zastava Brescia.

La prima è la Associazione per una Vita Autonoma, che ha circa 60 iscritti, di cui più di 40 invalidi costretti in carrozzina; la sede serve come centro di aggregazione per queste sfortunate persone; si tratta di un locale di proprietà pubblica che presenta il grave inconveniente di avere la porta dei servizi igienici troppo stretta per permettere i passaggi delle carrozzine. Insieme all’allargamento di questa porta gli utenti del Centro vorrebbero realizzare un piccolo locale da adibire ad ufficio della associazione. Per il resto i locali sono in buone condizioni, così come gli arredi.

La spesa complessiva per realizzare questi lavori è di 1800 euro, che consegniamo a Rajko.

L’altro ente che a ottobre scorso ci aveva chiesto aiuto è la Associazione Vittime Civili di Guerra, fondata nel 1973: riunisce le persone che a partire dalla seconda guerra mondiale fino ai bombardamenti NATO del 1999 hanno subito danni fisici da questi eventi. Hanno quasi 100 soci in tutta la regione della Sumadija e si occupano soprattutto di tutelarne i diritti pensionistici e sanitari. La sede della associazione è priva dei servizi igienici, pur essendo presenti tutti gli attacchi idraulici necessari. Si presenta inoltre in pessime condizioni generali, è molto tempo che per mancanza di fondi non viene effettuata nessuna manutenzione.

Anche per questa associazione interveniamo insieme a Zastava Brescia e consegniamo a Rajko i 3000 euro per eseguire i lavori, secondo i preventivi che ci sono stati consegnati.

Potrete vedere le foto di questi lavori nella nostra pagina facebook.


Sabato 6 aprile 2013


E’ la giornata dell’assemblea della consegna degli affidi a distanza.

Prima però, come sempre, abbiamo un lungo incontro con i delegati sindacali della Fiat Auto Serbia (FAS), per fare il punto della situazione di questa fabbrica. Incontriamo Zoran Markovic, segretario sindacale del Samostalni in FAS. Inseriremo le cose che ci hanno raccontato nella relazione che descrive la situazione economica attuale e le prospettive del Paese.

Quando finiamo questa riunione troviamo come sempre, e come sempre è un colpo al cuore, centinaia le persone che con pazienza ci stanno aspettando davanti all’ingresso della grande sala dove si distribuiranno le quote, nella storica palazzina della direzione della Zastava.

Queste persone probabilmente non leggono i giornali serbi e italiani che descrivono Kragujevac, perchè altrimenti non sarebbero qui, ma a festeggiare il magnifico Eldorado in cui l’arrivo della Fiat ha trasformato la loro città. Ma questa è la città ideale.

No, per loro, per i nostri amici e le loro famiglie, la realtà è un’altra: vivono sì a Kragujevac, ma nella difficilissima città reale, dove la disoccupazione è quasi al trenta per cento; se sono senza lavoro resteranno molto probabilmente ai margini della sopravvivenza e nessuna vaghissima (e sempre rimandata) promessa di ingresso nella comunità europea riuscirà a tramutare in condizioni di vita dignitose le loro speranze. Se invece hanno la fortuna di lavorare il loro salario è poco più 300 euro al mese. E tutto questo in un paese europeo che poteva aspirare ad un futuro normale, prima di essere distrutto dai bombardamenti dei civilissimi Paesi aderenti alla NATO. Tra cui, non dimentichiamolo mai, l’Italia.

Come ogni volta mi fa male vedere i volti di questi bambini, di questi ragazzi, di questi adulti che attendono di essere chiamati per ricevere la busta con l’affido e firmare la ricevuta.

Non siamo dei benefattori, ma donne e uomini solidali, ma sarà chiaro questo concetto? Non siamo lì con l’ipocrisia di fare genericamente del bene, ma sarà chiaro?

Questi concetti vengono ribaditi con forza da Rajko e da me negli interventi iniziali di saluto, viene chiaramernte ricordato che noi siamo qui perchè crediamo in valori molto precisi, il Lavoro, la Pace, la Libertà e la Solidarietà tra i lavoratori e tra i popoli, e siamo convinti che la solidarietà e l’unità tra i lavoratori è il bene più grande che abbiamo nelle nostre mani.

Da tutti i nostri amici c’è un saluto, un abbraccio, una stretta di mano, regali da portare alle famiglie italiane; molti vogliono raccontarci dei loro problemi e vogliono sapere notizie sulle famiglie italiane donatrici.

Durante questa assemblea distribuiamo 159 quote di affido (per la maggior parte quote pari ad un semestre) per un totale di 27385 euro; malgrado le difficoltà legate ad alcune rinunce, alle quali fa fronte la ONLUS con i fondi propri (che però si assottigiano sempre più) riusciamo anche questa volta a aprire 1 nuovo affido.

Inoltre consegniamo due quote (430) provenienti da due sottoscrittori della Associazione Most Za Beograd di Bari.


Un nuovo progetto: la Scuola Primaria nel villaggio di Bukorovac.

Con l’assemblea di consegna di solito chiudiamo il nostro viaggio; in questa occasione non è così perchè non siamo ancora riusciti a svolgere tutto ciò che era stato pianificato di fare.

Così, dopo aver caricato sul pullmino le valigie con i regali da portare in Italia, ci inoltriamo per una tortuosa, stretta e dissestata strada di campagna, attraverso le colline che circondano Kragujevac.

Dopo una decina di chilometri arriviamo un un piccolo villaggio, Bukorovac, una manciata di case sparse. Qui c’è una piccola scuola primaria, che fa parte del circolo didattico Vuk Karadzic di Kragujevac, lo stesso circolo da cui dipende la scuola nel campo profughi di Trmbas dove siamo intervenuti due anni fa.

Ci attendono molte persone: il Direttore e tutti gli insegnati del circolo, alcuni abitanti, i rappresentanti di una associazione ecologica che utilizza questa scuola e il suo giardino come base per le proprie escursioni, alcuni amministratori locali.

La scuola è un edificio a un piano, in mezzo a un grande prato.

L’interno è suddiviso in due aule e un ingresso per circa 150 metri quadrati di superficie.

Tutto l’edificio si presenta in condizioni assai precarie, manca da decenni qualunque manutenzione.

Quello che colpisce di più è che manca l’acqua corrente e che i servizi igienici (semplici pozzi neri) sono all’esterno, a circa trenta metri dalla scuola. Il riscaldamento è fornito da una vecchia stufa a legna posizionata in una delle due aule.

La scuola è frequentata da una quindicina di bambini in una unica pluriclasse dalla prima alla quarta elementare. Conosciamo da alcuni anni la maestra che attualmente li segue, perchè insegnava nella Scuola di Trmbas durante il nostro primo sopralluogo nel campo profughi.

I rappresentanti della associazione ecologica di Kragujevac ci garantiscono che, nel caso noi si decida di intervenire, si faranno carico dell’allaccio dell’acqua utilizzando una fonte poco distante, che si trova più in alto della scuola stessa e quindi senza grandi difficoltà di trasporto. Inoltre rimetterebbero in sesto il giardino, che è piuttosto incolto.

Di questo possibile progetto ci erano state date alcune informazioni di massima poco prima della nostra partenza da Trieste; avevamo ricevuto alcune foto ma non il preventivo dei lavori, se non una indicazione piuttosto generica che il costo complessivo si sarebbe aggirato intorno ai 7000 euro.

Il direttivo della nostra associazione ne aveva discusso, delegando a me e a Stefano l’incarico di verificare in loco la fattibilità.

Questi sono gli interventi che preferiamo, perchè si rivolgono ai più deboli, i bambini, a comunità fortemente svantaggiate che non riescono a trovare un riconoscimento dei loro diritti. E' chiaramente una operazione di supplenza rispetto agli enti pubblici, ministeri o Comune, che dovrebbero occuparsi di queste cose, ma poichè questi tipi di interventi pubblici sono inesistenti (sia per disinteresse politico sia per oggettiva mancanza di fondi) se non intervenissimo questi diritti continuerebbero ad essere negati.

Dopo aver verificato la situazione decidiamo di derogare dalle nostre procedure abituali (decidere di intervenire per un progetto solo dopo lunghe e attente valutazioni e solo dopo aver ricevuto i preventivi dei lavori) e lasciamo immediatamente a Rajko 2000 euro per poter iniziare.

Inoltre prendiamo una decisione importante, che farà senz’altro aumentare i costi ma che renderà certamente più dignitosa la situazione degli alunni: costruiremo un bagno all’interno della scuola usando una porzione dell’ingresso.

I preventivi ci giungeranno successivamente, dopo questo viaggio, durante la primavera (per un costo totale di 8600 euro), e l’Associazione Zastava Brescia deciderà di unirsi a noi:

Anche l’associazione Mir Sada di Lecco si unirà, decidendo di acquistare le lavagne.

Inoltre il Comune attraverso l’assessore Milosevic ha dichiarato che acquisterà gli eventuali arredi necessari.

Con questo nuovo progetto termina il nostro viaggio tra i nostri (quasi tutti ex) lavoratori serbi nel cuore dell’Europa civile...


Il giorno dopo rientriamo in Italia, e inizieremo a preparare il prossimo viaggio con la stessa determinazione e convinzione con cui abbiamo preparato tutti i precedenti.

Grazie a tutte/i voi per il sostegno che date a questa campagna solidale!

[FOTO: La facciata della scuola di Bukorovac / I servizi igienici esterni / Le finestre / I muri / Le porte]


CONCLUSIONI


In Serbia l’occupazione complessiva è sempre in discesa, il potere di acquisto dei salari e soprattutto delle pensioni è in costante diminuzione, non si vedono speranze per i giovani che sono costretti ad emigrare, soprattutto se dotati di una buona formazione scolastica.

La nostra ONLUS tiene duro, consapevole della responsabilità che si è assunta insieme alle altre associazioni italiane con cui collaboriamo ed al Sindacato dei lavoratori Zastava.

Riusciamo a mantenere pressochè inalterato il numero di affidi in corso, mentre abbiamo ampliato il numero di progetti che vanno incontro a reali bisogni sociali della popolazione di Kragujevac, e che lo stato di povertà della città non permette di soddisfare, nel campo della scuola, della sanità, del disagio fisico e mentale, in tutto ciò che può regalare una piccola speranza alle nuove generazioni.

Sappiamo bene che le condizioni materiali stanno deteriorandosi sempre più anche qui da noi in Italia, ma siamo anche sicuri che i nostri sostenitori si rendono conto delle gravissime difficoltà che i lavoratori della Zastava e le loro famiglie continuano a sopportare, e che di conseguenza non mancheranno di sostenere la campagna di affidi, perchè la crisi non deve minare la solidarietà tra lavoratori e popoli, ma anzi rafforzarla, non deve dividere, ma unire, in nome di una globalizzazione dei diritti che, unica, può impedire le guerre tra i poveri e la disgregazione sociale.


ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle

Sede legale: Via dello Scoglio 173 I-34127 Trieste

Codice Fiscale 90019350488


Coordinate bancarie: Banca di Credito Cooperativo del Carso, Filiale di Basovizza,

Via Gruden 23, I-34149 Basovizza-Trieste

Codice IBAN IT18E0892802202010000021816

intestato a ‘’Non bombe ma solo caramelle –ONLUS’’


www.facebook.com/nonbombemasolocaramelle


Trieste, 8 luglio 2013





http://www.beoforum.rs/en/comments-belgrade-forum-for-the-world-of-equals/312-diplomatic-sources-putin-tells-g8-qyou-want-asad-to-resign-look-at-the-leaders-youve-made-in-the-middle-eastq.html


By Dawud Rimal

Beirut: A diplomatic source has reported that the West has been discussing for some time the issue of the escalating role of Islamists in Lebanon and the Arab countries. The source reports that this discussion might wind up concluding that there is a need to rein in the role of the Islamists. It is along this line of thinking that the West has been encouraging the Lebanese regular army since the 'Abra Battle. [A two-day battle between Lebanese regular army forces and the gang of a Sunni Salafi Shaykh Ahmad al-Asir 'Abra near the southern Lebanese city of Sidon in late June 2013. Translator's note.]

The diplomatic source reports that the changes underway in Egypt were expected by the Western countries and that the leaders of the G8 discussed the matter of Islamists coming to power in a number of Arab countries, including Egypt, in their recent meeting in Northern Ireland. [The Group of Eight or "G8" (Britain, Canada, France, Germany, Italy, Japan, the USA, and Russia) met in Lough Erne, Northern Ireland, on 17-18 June 2013. Translator's note.]

The diplomatic source reports that during that G8 meeting, Russian President Putin delivered a long intervention on that subject.

The prominent European diplomatic source reports that in his statement, the Russian President addressed the leaders participating in the G8 meeting, saying:

"You want President Bashshar al-Asad to step down? Look at the leaders you've made in the Middle East in the course of what you have dubbed the "Arab Spring." Now the peoples of the region are rejecting those leaders. The revolution against Muhammad Mursi in Egypt continues and anybody who knows the character of Egyptian society is aware of the fact that it is a deeply rooted secular society of varied cultures and civilizations with a history of advanced political activity. It will never accept attempts to impose things upon it by force. As to Receb Tayyib Erdoğan [in Turkey], the street is moving against him and his star is beginning to wane. In Tunisia the Muslim Brotherhood-Salafi rule that you formed there is no longer stable and the fate of Tunisia won't be very far from the army seizing power, because Europe will never accept chaos on its borders and Tunisia is an entry way to Europe." (Putin said this before the Chairman of the Joint Chiefs of Staff of Tunisia resigned to declare his candidacy for president of the republic. Note by as-Safir.)

Putin went on: "You have spread anarchy in Libya after Mu'ammar al-Qadhdhafi. Nobody can put together an authority capable of working to rebuild the state there. Yemen after the departure of 'Ali 'Abdallah Salih lacks stability in government and there is no peace in the streets. Military and security unrest continues to prevail in all the regions of the country. As to the Persian Gulf, the whole area from Bahrain to the rest of the states there is sitting atop a volcano," Putin said.

The diplomatic source reported the Russian President as saying: "You want Russia to abandon Asad and his regime and go along with an Opposition whose leaders don't know anything except issuing fatwas declaring people heretics, and whose members - who come from a bunch of different countries and have multiple orientations - don't know anything except how to slaughter people and eat human flesh. You use double standards and approach the crisis in Syria using summer and winter styles under one roof. You lie to your own peoples so as to further your interests. This is none of our business. But it is impermissible for you to lie to us and to the countries and peoples of the world, because the international stage is no longer yours alone. Your ability to monopolize it the way you did two decades ago is now gone for good."

Putin continued: "In Syria all of you are standing on the side of the forces that for the last 10 years you have claimed to be fighting against under the rubric of 'fighting terror.' Now today you are with them, helping them to take power across the region. You declare that you're going to arm them and work to facilitate sending their fighters to Syria to bring it down, weaken it, and break it up." Putin asked, "In God's name what kind of democracy are you talking about? You want a democratic regime in Syria to take the place of the Asad regime, but are Turkey and the countries you're allied with in the region blessed with democracy?"

Putin addressed US President Obama specifically, saying: "Your country sent its army to Afghanistan in the year 2001 on the excuse that you are fighting the Taliban and the al-Qa'idah Organization and other fundamentalist terrorists whom your government accused of carrying out the 11 September attacks on New York and Washington. And here you are today making an alliance with them in Syria. And you and your allies are declaring your desire to send them weapons. And here you have Qatar in which you [the US] have your biggest base in the region and in the territory of that country the Taliban are opening a representative office."

Putin turned to the President of France [François Hollande] to ask, "How can you send your army to Mali to fight fundamentalist terrorists on the one hand, while on the other you are making an alliance with them and supporting them in Syria, and you want to send them heavy weapons to fight the regime there?"

British Prime Minister David Cameron came in for some of Putin's sharpest remarks, when the Russian President told him: "You are loudly demanding that the terrorists in Syria be armed and yet these are the same people two of whom slaughtered a British soldier on a street in London in broad daylight in front of passers by, not caring about your state or your authority. And they have also committed a similar crime against a French soldier in the streets of Paris."

The diplomatic report indicates that the leaders gathered at the summit were surprised then when German Chancellor Angela Merkel supported every word that Putin said in his address. She declared her rejection of any solution in Syria other than a peaceful one, saying "because the military solution will lead Syria and the whole region into the unknown." She strongly opposed arming the Syrian Opposition, "so that these weapons don't get into the hands of the terrorists who plan to use them in attacks against cities in the European Union." She also indicated that she did not want to see some of her European partners getting involved in military and political adventures that would only serve to further deepen their financial and economic deficits, "because Germany is no longer able to serve as a financial and economic rescue line for those countries in order to help cover up their mistakes."


As-Safir newspaper, No 12522, Saturday, 6 July 2013.




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Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia - ONLUS
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