Informazione


(riceviamo e giriamo, scusandoci per il ritardo nell'annunciare il concerto di inaugurazione... CNJ)


Jelena Vasiljev - ESSENDO COSI’ I LUPI …
Palazzo Libera
Sede Via Garibaldi 10, Villa Lagarina 38060
Altre informazioni Tel +39 0464 414966 

Data di apertura sabato 13 settembre 2008
Data di chiusura domenica 19 ottobre 2008 

Orari: 
mar-mer-gio- ven h. 14.00/18.00; sab-dom h. 10.00/12.30 - 14.00/18.00; 
lun chiuso 

Comunicato della mostra:
Jelena Vasiljev - ESSENDO COSI’ I LUPI …
Secondo la famosa favola / dell’estremo nord / cacciatori di lupi / 
il pugnale bilame / intingono nel sangue fresco / l’impugnatura 
infiggono nel giaccio / e lo lasciano nel deserto di neve.
Il lupo affamato / fiuta il sangue da lontano / specialmente nella 
pulita aria tagliente / sotto le alte algide stelle / e veloce trova l’
amo 
insanguinato.
Leccando il gelido umore / si taglia la linguaccia / e il proprio 
sangue caldo / lappa dalla lama fredda.
E non sa fermarsi / finché non crolla / gonfio del proprio sangue.
Essendo così i lupi / i più difficili da cacciare / come saranno gli 
uomini / e i popoli interi / e soprattutto il nostro / che di sangue 
proprio / non si sazia mai / e perirà / piuttosto di ricordarsi / che 
il pugnale insanguinato / resterà / l’unico / monumento / e la croce / 
sopra di noi.
Matija Bećković (Senta, Serbia - 1939), poeta
…………
Questa poesia ha toccato profondamente il cuore di Jelena Vasiljev 
(Zrenjanin, Serbia, 1976). E’ stata la croce che sopra di lei l’ha 
indotta, a fine anni ’90, a uscire con dolore dal suo paese e a porsi, 
urgente e permanente, la martellante domanda del perché un popolo debba 
alimentarsi continuamente e irrimediabilmente del proprio stesso 
sangue. Sono passati quasi dieci anni, da allora, e ad una routine 
apparentemente stabile oggi in Serbia si sovrappone un recrudescente 
problema del Kosòvo.
PROMART ha ritenuto di dare voce a chi urla, attraverso i linguaggi 
dell’arte contemporanea, la propria sete di pace, la propria caparbia 
voglia di non cedere alla tentazione di farsi prendere dal vortice del 
fatalismo e subire un destino che sembrerebbe scontato, la propria 
necessità interiore di rendere partecipi del proprio dramma e di quello 
del proprio popolo gli animi più sensibili.
L’opportunità della programmazione affidata a PROMART per gli eventi 
dell’articolato progetto pluriennale (2007/2009) “ARTELibera. Palazzo 
Libera per l’arte contemporanea” rende possibile l’attivazione in 
Trentino di questa seppur piccola cassa di risonanza. L’occasione di 
Manifesta7 è propizia perché il messaggio di Jelena Vasiljev raggiunga 
orizzonti infinitamente più ampi. 
L’iniziativa che vedrà protagonista Jelena Vasiljev, curata dall’
Associazione culturale trentina e dal Comune di Villa Lagarina ( 
HYPERLINK "http://www.comune. villalagarina. tn.it" www.comune.
villalagarina. tn.it), gode del patrocinio istituzionale della 
Ambasciata della Repubblica di Serbia in Italia, che si somma a quelli 
della Regione Trentino/Alto Adige e della Provincia Autonoma di Trento. 
L’iniziativa è sostenuta dalla Target sas ( HYPERLINK "http://www.
target-tn.it" www.target-tn. it), azienda main sponsor della mostra e 
dell’intero progetto pluriennale di PROMART, che negli anni ha 
consolidato la propria leadership nel campo della comunicazione 
aziendale attraverso la PTO “pubblicità tramite l’oggetto”. Il FORMAT - 
Centro Audiovisivi della Provincia Autonoma di Trento garantisce al 
programma di PROMART la propria partnership operativa; analoga 
collaborazione è stata richiesta all’Osservatorio sui Balcani di 
Rovereto.
Jelena Vasiljev nasce in Serbia e, dopo il percorso accademico presso 
la Facoltà di Filosofia, Dipartimento di Lettere Antiche, dell’
Università di Belgrado, nel 1999 raggiunge in Italia dove, nel 2005, si 
diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera; presso la 
stessa Accademia frequenta con successo il corso biennale specialistico 
di scultura, seguita dal prof. Paolo Gallerani. Il suo curriculum è 
ormai di tutto rilievo; le sue opere sono state ospitate in prestigiosi 
spazi, tra i quali il MACRO di Roma, e apprezzate da pubblico e critica 
in occasione delle rassegne internazionali di maggior rilievo (da 
ultimo SCOPEBasel 2008, con la galleria GAS Gallery di Torino).
L’esposizione “ESSENDO COSI’ I LUPI …”, ospitata nelle sale del 
monumentale Palazzo Libera, a Villa Lagarina (TN), propone al pubblico 
trentino una inquietante video-installazione del 2006 (oggi acquisita 
alla collezione permanente della GAM di Torino), una installazione in 
progress che invade con armonica delicatezza gli spazi del palazzo e 
una fusione in bronzo che accoglierà i visitatori nel piccolo parco all’
interno del quale il palazzo stesso si colloca. Il progetto sarà 
corredato da un catalogo (Ed. Publistampa, collana ARTE, con un testo 
di Francesca Fiorella) che gli organizzatori realizzeranno nel periodo 
di svolgimento della mostra, con immagini delle opere che Jelena 
Vasiljev avrà allestito a Palazzo Libera; il volume sarà presentato in 
un apposito incontro con l’artista serba in calendario per la prima 
decade del prossimo ottobre. 
In occasione della vernice inaugurale è previsto un concerto di 
musiche balcaniche per voce e pianoforte.

Inaugurazione sabato 13 settembre 2008 ore 19.00

Intervento di Francesca Fiorella (critico d’arte)

Fino al 19 ottobre 2008 

Catalogo
PUBLISTAMPA, collana Arte – saggio critico di Francesca FIORELLA 

Patrocini
Ambasciata della Repubblica di Serbia in Italia
Regione Trentino Alto Adige
Provincia Autonoma di Trento

Partner
Target sas
Osservatorio sui Balcani – Rovereto (richiesto)
FORMAT - Centro Audiovisivi della Provincia Autonoma di Trento

Evento collaterale
sabato 13 settembre 2008 ore 19.00
Concerto per voce e pianoforte 

Ingresso libero

Info
0464 414966 - 0464 494200
tonico52@yahoo. it

PALAZZO LIBERA 
VILLA LAGARINA (Tn) 




http://xs4.b92. net/eng/news/ crimes-article. php?yyyy= 2008&mm=09& dd=09&nav_ id=53337

Tanjug Bews Agency

September 9, 2008

Anniversary of Medak Pocket crimes 

BELGRADE - Today marks the 15th anniversary of the
Croatian army operation to the south of Gospic in the
Medak Pocket.

88 Serbs — 46 soldiers, six policemen and 36
civilians, 26 over the age of 60 - were killed or went
missing during the operation. According to the Veritas
Center, they included 17 women. 

On September 9, 1993, the Croatian army launched a
sudden attack on villages near Gospic that had been
under UN peacekeeping protection for the previous 18
months. 

In May 2000, investigative teams found 11 bodies in
what was once the Serb part of Gospic, six of which
have been identified using DNA tests, the Veritas NGO
says. 

Back in 1993, the Croatian army surrendered 52 bodies
to the Serbs, while UN peacekeepers later discovered
18 more bodies. 

12 people are still listed as missing. 

The Hague Tribunal indicted three Croatian Army
generals — Janko Bobetko, Rahim Ademi and Mirko Norac
— who were charged with crimes against humanity and
breaches of the customs of war. 

The indictment stated that the Croatian Army, under
their control during the Medak Pocket offensive,
“completely destroyed the village, depriving the Serb
civilian population of its houses and homes.” 

The trial was referred by the Hague Tribunal to the
Croatian courts in September 2005, and Ademi and Norac
were indicted by the Croatian authorities on November
22, 2006. Bobetko, meanwhile, died at the age of 84
before the Croatian government could decide whether to
extradite him to the Hague. 

According to the indictment, Ademi, “as a high ranking
official of the Croatian Army (HV)” and Norac “as an
HV colonel” in a unit specially formed for the
purposes of the 1993 Medak Pocket operation, were
accused of crimes against humanity and international
law. 

They were charged with two specific criminal acts: war
crimes against the civilian population and
prisoners-of- war. 

In June 2007, the Zagreb District Court launched
proceedings against the two which ended on May 31,
2008, with the delivery of the first-instance
verdicts. 

During the one-year trial, around a hundred witnesses
were questioned and a great deal of material evidence
was brought before the court. 

The court ruled that war crimes against Serb civilians
had occurred in the Medak Pocket. 

Ademi was cleared of all charges, while Norac was
sentenced to 7 years in prison. 

The verdict provoked considerable controversy, with
some organizations claiming that Croatia was still not
prepared to face up to the darker side of its recent
history. 

The Veritas Documentation Center stated that these
verdicts would deter persecuted Serbs from returning
to the still deserted villages of Divoselo, Citluk and
Pocitelj in the Medak Pocket region. 




Invitiamo a consultare anche i numerosi aggiornamenti al sito del periodico triestino La Nuova Alabarda: http://www.nuovaalabarda.org/


A PROPOSITO DEL TRIBUNALE SPECIALE PER LA DIFESA DELLO STATO.

Il 6 settembre cade l’anniversario della fucilazione dei quattro antifascisti sloveni (Bidovec, Marussich, Valencich e Miloš) condannati a morte dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato nel 1930 nel corso di quello che è passato alla storia come il “primo processo di Trieste”.
Una delle affermazioni che spesso si sentono fare a proposito di questi martiri, attivisti del TIGR (acronimo di Trst, Istra, Gorica, Rijeka) è che in fin dei conti erano “terroristi” e quindi non avrebbero diritto ad onoranze ufficiali. Senza entrare nel merito delle accuse loro formulate (ne abbiamo già parlato su queste pagine e vi rinviamo alla lettura dell’articolo “Martiri di Basovizza” su questo sito - http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-martiri_di_basovizza.php ) vorremmo invece qui evidenziare come il Tribunale Speciale che li condannò a morte non era un tribunale imparziale ed al di sopra delle parti, ma uno dei tanti tentacoli di oppressione del regime fascista. Prova ne sia che tutte le sentenze da esso emanate sono state dichiarate illegittime dal decreto legislativo luogotenenziale n. 159, emesso il 27/7/44 ed operativo dal 29/7/44 (data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale). Recita infatti l’art. 1: “sono abrogate tutte le disposizioni penali emanate a tutela delle istituzioni e degli organi politici creati dal fascismo; le sentenze già pronunciate in base a tali disposizioni sono annullate”.
Per processare gli antifascisti del TIGR nel settembre del 1930 il Tribunale si spostò in trasferta a Trieste; il presidente del Tribunale era il console generale della milizia fascista Cristini, mentre il pubblico ministero era il magistrato, già avvocato, Massimo Dessy, la cui carriera nel Tribunale speciale era iniziato un paio d’anni prima, quando era stato nominato pubblico ministero nel corso di un processo, svoltosi nell’ottobre del 1928, a carico dell’operaio comunista Michele Della Maggiora di Ponte Buggianese (PT). Questi era rientrato al proprio paese dopo anni passati all’estero come emigrato, ed era stato sottoposto a pesanti vessazioni da parte dei fascisti locali, gli era persino stato impedito di trovare un lavoro. All’ennesima aggressione aveva reagito sparando contro tre fascisti, uccidendone due. Nel corso del processo il pubblico ministero in carica, Carlo Baratelli, si era rifiutato di chiedere la condanna a morte per il delitto di strage, ed ebbe perciò un duro scontro con il presidente Cristini, che decise di sostituirlo con l’avvocato Dessy. Il nuovo PM chiese la condanna a morte per l’imputato, che fu comminata: questa è la prima sentenza capitale eseguita in seguito ad una decisione del Tribunale speciale.
Per conoscere la storia del Tribunale speciale vi consigliamo la lettura del testo “Aula IV” (edito da La Pietra nel 1976) di A. Da Pont ed altri, nel quale si trovano anche i dispositivi di tutte le sentenze da esso emanate e gli elenchi degli imputati e le condanne ad essi comminate.

Presso l’Archivio di Stato di Trieste (fondo Prefettura, busta 270/Gab) si trova il seguente carteggio a proposito del magistrato Massimo Dessy. La lettura di questi documenti (dei quali riportiamo la trascrizione) è significativa per la comprensione della qualità della “giustizia” amministrata dal Tribunale speciale. Ringraziamo Primož Sancin che li ha rintracciati e ce ne ha cortesemente dato copia. 

Telegramma di Mussolini al prefetto di Trieste Fornaciari (12/4/28).
N.R. 11231 Personale decifri da se stop mi dia precisa notizia sul magistrato Dessy sostituto procuratore et precisamente sulla sua fede fascista et dedizione al regime perché suo nome stato avanzato per tribunale speciale.
Firmato: Mussolini.

Risposta del prefetto Fornaciari (17/4/28).
Radio tel. 123 al N.R. 11231 pers. Dessi (sic) com. uff. Massimo sostituto procuratore applicato Procura generale questa Corte appello risulta ottimo magistrato sotto ogni punto di vista di sicura fede fascista in piena sintonia regime (illeggibile) completo affidamento per funzioni presso Tribunale speciale.
Firmato: Prefetto Fornaciari

Settembre 2008



(sul giornalismo investigativo di Jürgen Elsässer si veda anche, ad esempio:


Da: info @...

Oggetto: Elsässer auf ARD und live



Jürgen Elsässer in der ARD und live - Termine siehe unten - bitte weiterleiten

9/11 und die bosnische Spur

Zum Jahrestag des 11. September wird in den meisten Medien wieder eine entscheidende Tatsache ausgeblendet werden: Fünf der sieben Schlüsselpersonen der Anschläge kämpften in den neunziger Jahren als Mudschahedin auf dem Balkan. Dabei wurden sie von den USA unterstützt. Später transferierte die Pentagon-Firma MPRI "bosnische" Gotteskrieger ins Kosovo.

Diese Geschichte habe ich für mein Buch "Wie der Dschihad nach Europa kam" recherchiert, das 2005 erschien und schnell vergriffen war. Ab sofort liegt das Buch wieder vor, und zwar als preiswerte Taschenbuchausgabe und komplett aktualisiert (250 Seiten, 14.80 Euro). Daneben gibt es auch eine  serbische Ausgabe "Kako je Dzihad stigao na Balkan", daneben auch Übersetzungen ins Französische (22 Euro) und ins Polnische (17,50 Euro).

In meinem brandaktuellen Buch  „Terrorziel Europa. Das gefährliche Doppelspiel der Geheimdienste" (344 Seiten, 21.90 Euro; genaue Inhaltsangabe  unten)  bin ich der "bosnischen Spur" weiter nachgegangen und habe herausgefunden, daß das auf dem Balkan geknüpfte Netz praktisch in alle großen Terroranschläge seit den 90er Jahren verwickelt war.

Alle Bücher sind im Buchhandel, aber auch direkt beim Autor erhältlich, auf Wunsch signiert. Bitte bestellen Sie über
info@...

++++++++

Jürgen Elsässer stellt sein Buch "Terrorziel Europa. Das gefährliche Doppelspiel der Geheimdienste" am Donnerstag in der TV-Sendung "Polylux" vor: 11. September, 23.45 Uhr, ARD.

In ersten Buchbesprechungen von "Terrorziel Europa" heißt es:

"Es ist ein über weite Strecken rasantes Buch, ein Politkrimi par excellence." (Junge Welt)
http://www.jungewelt.de/2008/09-08/001.php

"Zweifellos ist Elsässer ein mutiges Buch gelungen, beinahe ein Standardwerk für denjenigen, der wirklich mehr über die Hintergründe des Terrors wissen will." (Islamische Zeitung)
http://www.islamische-zeitung.de/indexneu.cgi?id=10761


Lesetermine von Jürgen Elsässer:


15. September, Wien: Buchpremiere von „Terrorziel Europa",
Buchhandlung Kuppitsch, Schottengasse 4, 19.30 Uhr

17. September, Berlin. Buchpremiere „Terrorziel Europa", 
Pressehaus "Neues Deutschland", Franz-Mehring-Platz 1, 19 Uhr

21. September, Berlin. Buchpremiere für die Neuausgabe von "Wie der Dschihad nach Europa kam". Zusammen mit Christoph Hörstel ("Brandherd Pakistan"). 
Bei Dr. Seltsam's Wochenshow, "Oberbaum", Bevernstraße 5
(direkt am U-Bhf. Schlesisches Tor), 14 Uhr

9. Oktober, Eisenach. Buchlesung „Terrorziel Europa", 
Ort wird noch bekannt gegeben

10. Oktober, Konstanz, Buchlesung „Terrorziel Europa", Treffpunkt
Petershausen, Georg-Elser-Platz 1, 19.30 Uhr

11. Oktober, Stockach, Buchlesung „Terrorziel Europa",
(voraussichtlich) Hotelgaststätte "Fortuna" (beim Bahnhof), 20 Uhr

16. Oktober, Wien, Buchlesung "Terrorziel Europa", 
(voraus.) OKAZ, Gusshausstrasse 14/3, 1040 Wien, 19 Uhr
.