Informazione


Iniziative per il 25 Aprile


Nell'ambito delle tantissime iniziative che si svolgeranno per celebrare il 25 Aprile, il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia è stato invitato a partecipare ed intervenire in particolare a quelle di Sansepolcro (AR) e Firenze.

La mattina di venerdi a Sansepolcro interverremo alle commemorazioni ricordando il ruolo svolto da centinaia di jugoslavi nelle primissime fasi della Resistenza italiana in Appennino, subito dopo cioè aver potuto abbandonare i campi di internamento per slavi sparsi sul nostro territorio ( https://www.cnj.it/documentazione/campiconcinita.htm ) ed in particolare proprio subito dopo esser sfuggiti al Campo di Renicci presso Sansepolcro ( https://www.cnj.it/documentazione/CAMPITA/renicci.htm ).
Altre informazioni sulla giornata di Sansepolcro all'Allegato 1.

A Firenze il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia è stato invitato ad intervenire alla manifestazione pomeridiana che, come ormai consueto, si svolge in Piazza Santo Spirito. Con l'occasione saranno ricordate le conseguenze della guerra sporca contro la Jugoslavia, culminata con i criminali bombardamenti della primavera 1999. La giornata è infatti in solidarietà con i 13 militanti del movimento contro la guerra condannati a 7 anni per la manifestazione contro i bombardamenti svoltasi a Firenze il 13 maggio 1999.
Altre informazioni sulla giornata di Firenze all'Allegato 2.

In entrambe le occasioni sarà con noi ed interverrà anche un esponente del Partito Socialista Operaio della Croazia (SRP).

TANTISSIME ALTRE MANIFESTAZIONI CHE SI TERRANNO IN TUTTA ITALIA E ALL'ESTERO PER FESTEGGIARE IL 25 APRILE SONO ELENCATE SUL SITO DELL'ANPI:



=== Allegato 1 ===


Il 25 Aprile a Sansepolcro (AR)

A.N.P.I. - Associazione Nazionale Partigiani d'Italia
Sezione di Sansepolcro (AR)


VENERDI 25 APRILE 2008

Quest'anno abbiamo articolato l'anniversario della Liberazione con due appuntamenti che legano le storie ed i territori di Sansepolcro e Pieve S. Stefano, come già intrapreso in occasione della ricorrenza del 19 marzo, giorno che ricorda l'insurrezione popolare avvenuta a Sansepolcro nel marzo 1944.
Al mattino ci ritroveremo a Sansepolcro (ore 10,30 davanti al Municipio) per recarsi al parco di Via XXV Aprile insieme alla banda della Soc. Filarmonica dei Perseveranti. A riguardo, verrà consegnata una targa a ricordo di Mario Guidobaldi, il presidente della Filarmonica recentemente scomparso.
Due targhe saranno assegnate, a riconoscimento dell'impegno sempre dimostrato, a Leonardo Selvi (il comandante "Jimmy" della IV Compagnia Valtiberina "E. Francini") e ad Odilio Goretti, direttore dell'Archivio Storico della Guerra e della Resistenza e promotore, con il fratello Ottorino, del Sacrario degli Slavi nel cimitero di Sansepolcro.
A proposito, sarà presente Andrea Martocchia, segretario del Coordinamento Nazionale Italia Jugoslavia (con cui è in atto una collaborazione per raccogliere testimonianze e ricostruire il ruolo assunto da molti slavi nel movimento di Resistenza italiano).

Saranno ricordati anche gli anniversari (rispettivamente 70° e 60°) del Manifesto della Razza, base ideologica delle leggi razziali, e della Costituzione Italiana, che dal sacrificio delle vittime della guerra ha tratto la propria linfa.
Ricordiamo il suo primo articolo: "L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".

Ma è nel pomeriggio che sarà possibile partecipare ad una vera e propria novità, che offre l'occasione per un viaggio nella Memoria alla ricerca di quelle che potremmo definire come le sorgenti del diritto e del sentimento, con cui parlare al cuore ed alla ragione.
Un sentimento popolare, fatto di fatica e miseria, ma anche su quelle zolle intrise di sangue su cui, purtroppo, le nostre libertà affondano le proprie radici

I SENTIERI DELLA MEMORIA
CAMMINATA CON VISITA AI LUOGHI DELLA GUERRA
E DELLE FUCILAZIONI DI CIVILI NELL'AGOSTO 1944
(in collaborazione con A.N.P.I. Sez. Sansepolcro)


PROGRAMMA

ORE 16,00 RITROVO PRESSO IL CIRCOLO ALLA MADONNUCCIA

ORE 16,30 PARTENZA A PIEDI VERSO VILLALBA, QUINDI TRANSFER IN AUTO A CALCINA E ANTONELLI.
RACCONTI, LETTURE E TESTIMONIANZE A CURA DI A. BERTOCCI ACCOMPAGNERANNO LA CAMMINATA:
- l'anziano Valentino Tofanelli, ucciso alla Case Nuove;
- Angelo Bindi, la giovane Fines Ciavattini, Adelmo Lucherini, Arturo Tizzi, tenuti chiusi per alcuni giorni in un tugurio e poi fucilati ai Lecci di Terranieri (il fratello di Arturo Tizzi, Vittorio, si suiciderà poi al ritorno dalla prigionia;
- Beniamino Zanchi e Adelmo Roti, sfollati a Calcina e qui uccisi (rispettivamente padre e marito di due giovani donne sottrattesi ai soldati tedeschi;
- Anna Boncompagni, Santi Ferrini, Giuseppe Mercati e sua moglie Maria Pasquinelli, fucilati ad Antonelli.
- i fanti ventiduenni Enrst Pollans e Fritz Neuhaus, uccisi al Palazzo da una granata inglese.


ORE 19,00 RITORNO AL CIRCOLO E CENA
Chi fosse interessato alla cena è pregato di darne comunicazione entro martedì 22 aprile.
Dopo la cena presso il Circolo Bororo di Madonnuccia (ex-ufficio postale), un incontro illustrerà con documenti e immagini i fatti di allora.


=== Allegato 2 ===

Firenze: 
25 aprile di solidarietà e lotta
                       
Il 25 aprile la Firenze Antifascista festeggerà la liberazione dell'Italia dal nazifascismo in Piazza Santo Spirito, luogo storico della Resistenza fiorentina.
Quest'anno il 25 aprile a Firenze ricopre un significato particolare. Nella nostra città sono stati infatti condannati 13 compagni a 7 anni di carcere per aver manifestato contro la guerra in Jugoslavia nel 1999 e dopo che i manifestanti subirono le violente cariche delle forze dell'ordine . Una condanna vergognosa da Tribunale Speciale, per il reato appunto di Resistenza alla guerra, che si inserisce in un clima generale di inasprimento della repressione interna, di fronte a scenari di guerra permanente e di chiusura degli spazi politici.
Una giornata quindi che, come sempre, non vuole essere solo ricordo ma anche riattualizzazione dei valori fondanti della Resistenza italiana: l'antifascismo, la giustizia sociale, la lotta contro la guerra, la solidarietà internazionale tra i popoli e la lotta contro le nuove forme di razzismo, repressione ed esclusione sociale.
Infatti per noi il concetto di Resistenza non nasce né si esaurisce con la lotta partigiana del ’43-’45, sebbene questa abbia sicuramente rappresentato il momento più alto di lotta popolare nella costruzione di una società che non fosse basata sullo sfruttamento. Già dopo la I guerra mondiale il movimento di classe italiano cercò con il Biennio Rosso una propria prospettiva di liberazione; il ventennio fascista fu poi un periodo di esilio, confino e Tribunali Speciali per migliaia di oppositori politici, che troviamo poi combattenti nella Guerra Civile spagnola. Dopo la II guerra mondiale, negli anni ’50, operai e contadini tornarono nelle piazze per chiedere terre e diritti e negli anni
’60-’70 un forte e radicale movimento operaio e popolare, mise in discussione i capisaldi del capitale strappando diritti e conquiste fondamentali oggetto di attacco continuo negli anni successivi.
Crediamo che, del resto, il revisionismo e l’attacco culturale e storico all’antifascismo sia funzionale a colpire questo concetto di continuità della Resistenza, della lotta per una società più giusta, mentre procede in senso reazionario la trasformazione politica, economica e costituzionale delle istituzioni nazionali ed internazionali.
Da parte nostra è proprio la continuità della Resistenza che vogliamo affermare e praticare.
Oggi siamo in un contesto generale in cui la guerra è lo strumento principale di imposizione delle politiche economiche di sfruttamento, in cui l’attacco ai diritti dei lavoratori si è addirittura appesantito con gli ultimi provvedimenti del centro sinistra, in cui non sono garantiti un futuro dignitoso e non precario e tanto meno una pensione, in cui la repressione politica, la repressione verso i lavoratori attivi e la guerra ai poveri con la caccia all’immigrato, gli sgomberi forzati, sono ormai roba quotidiana.
La continuità della Resistenza è quindi, oggi, la lotta contro la precarietà sul lavoro e nella vita, per la ricerca di un futuro migliore, non subordinato alle inviolabili regole economiche del capitalismo, Resistenza alle guerre fatte per il controllo economico e politico, resistenza alle Grandi Opere pubbliche, che ingrassano gli speculatori ed avvelenano la popolazione. Resistenza al ritorno dei fascisti nelle scuole e nei quartieri ed al pesante revisionismo storico che vuole equiparare fascisti e partigiani, oppressi ed oppressori.
Oggi, per noi, Resistenza significa l’impegno quotidiano che lavoratori/trici, studenti, compagni/e portano avanti nei propri territori e posti di lavoro e studio, di fronte a mille difficoltà e chiusure, di fronte a repressione e processi, ma consapevoli che la ricerca e la lotta per una società dove non vi siano più sfruttati e sfruttatori siano più che mai necessarie. Resistenza è la lotta dei popoli che, dalla Palestina all’Iraq alla Colombia, combattono per la loro liberazione dalle occupazioni, dallo sfruttamento, dalla colonizzazione.

Solidarietà ai 13 compagni condannati a 7 anni
Oggi come ieri contro il fascismo con ogni mezzo necessario

La Resistenza continua

25 APRILE 2008 – dalle 15.30 in Piazza santo Spirito con materiale informativo, banchini, video – cibo e bevande - interventi di partigiani, compagni/e di realtà di lotta nazionali ed internazionali
Ore 17.00 corteo verso Piazza Tasso – a seguire cena canti e balli – video del 13 maggio ’99 – concerto


Firenze Antifascista


PARTY GIANI


http://lafrusta.homestead.com/fili_bertinotteide.html

Ergo: "con leader così non vinceremo mai" (N. Moretti)


(Pogledajte slike na sajtu:


Alla pagina sopra indicata le foto delle iniziative antiNATO svoltesi a Belgrado il 4/4 u.s.)


Anti-NATO protest u Beogradu

U petak 4.aprila u organizaciji Svetske federacije demokratske omladine(WFDY) i Saveza komunističke omladine Jugoslavije (SKOJ), podmlatka Nove komunističke partije Jugoslavije (NKPJ), održana je velika balkanska anti-NATO akcija. Prvo je u sedištu NKPJ održana konferencija za novinare na kojoj su govorili Marijan Kubik, zamenik prvog sekretara SKOJ-a i Gogon Eleni iz Komunističke omladine Grčke (KNE). Drug Kubik je upoznao prisutne sa razlogom organizovanja akcije “Za mir na Balkanu, protiv NATO baza i imperijalizma”. On je objasnio da je manifestacija, koja je pored Beograda održana i u Zagrebu (organizator Socijalistički omladinski savez) i Bukureštu ( organizator Socijalistička omladinska alijansa),  upriličena zbog restauracije kapitalizma u nekim zemljama Balkana, problema sa kojima se suočavaju mladi, imperijalističke secesije južne srpske pokrajine, prekrajanje balkanskih granica i produbljivanja nacionalnih konflikata na Balkanu. Mladi komunisti odlučili su se da protestuju i protiv NATO samita u Rumuniji i sve intenzivnijeg prisustva te vojne alijanse na regionu. Drugarica Eleni naglasila je da je osnovni cilj NATO da u regionu postavi vlade lojalne njegovim ciljevima. “Njihov cilj je krupan biznis, proširenje tržišta i zato im je potrebna vojna sila i zato menjaju granice”, istakla je Gogon Eleni. 

Nakon konferencije za novinare aktivisti SKOJ-a i predstavnici WFDY iz šest zemalja, ukupno njih 22, održali su anti-NATO miting na Trgu Slavija kod spomenika Dimitriju Tucoviću. Prisutnima, koji su noslili zastave NKPJ i srpske trobojke sa petokrakom obratili su se Portugalac Tiago Vieira, generalni sekretar WFDY i Igor Petrović, član Sekretarijata SKOJ. Učesnici protesta su raširili veliki transparent na kome je pisalo  “Za mir na Balkanu, protiv NATO baza i imperijalizma”. Mladi komunisti su pokušali da se prošetaju do ambasade Sjedinjenih Američkih Država u ulici Kneza Miloša ali im policija, obučena u uniforme za intervenciju, to nije dozvolila uz pretnju da će ako to pokušaju “biti uhapšeni a protiv njih podnete krivične prijave”. Mladi komunisti ipak nisu želeli da odustanu od svoje namere pa je policija ipak pristala na šetnju ulicom Kralja Milana međutim nije dozvolila dalje kretanje od parka kod Studentskog kulturnog centra. Pošto su obišli spomenik Kosti Abraševiću koji se nalazi u tom parku mladi komunisti su se uputili ka sedištu NKPJ u Nemanjinoj gde je održana tribina o NATO agresiji na Saveznu Republiku Jugoslaviju 1999. godine. Nakon šetnje Beogradom u pratnji svojih domaćina iz SKOJ predstavnici WFDY su se autobusom uputili ka Zagrebu kako bi zajedno sa svojim domaćinima iz Socijalističkog omladinskog saveza (SOS) izrazili protest zbog posete američkog predsednika Džordža Buša Hrvatskoj. U delegaciji WFDY su se nalazili predstavnici Komunističke omladine Grčke (KNE), Demokratske omladine Kipra (EDON), omladine Turske komunističke partije (YTKP), Omladinskog levičarskog fronta-Saveza komunističke omladine Mađarske, Komunističke omladine Portugala (JCP) i Mladih komunista Italije (GC).

Sekretarijat SKOJ-a
5. april 2008.

____________________________________________________________________________ 
Savez komunisticke omladine Jugoslavije SKOJ - The League of Yugoslav Communist Youth SKOJ 
Nemanjina 34/III , 11000 Beograd - Nemanjina 34/III, 11000 Belgrade, Serbia 
web: www.skoj.org.yu * e-mail skoj05 @yahoo .com * skoj @neobee .net




APPELLO AL MOVIMENTO CONTRO LA GUERRA ALL’INDOMANI DEL RESPONSO DELLE URNE

 

Rete nazionale Disarmiamoli!
www.disarmiamoli.org  info@...  3381028120  3384014989

 

“…Dopo un anno di subalternità alle politiche del nucleo duro del governo, il tentativo di “copertura a sinistra” ha prodotto un disastro, misurabile con il vuoto di Piazza del Popolo, che se abbinato alla debacle elettorale alle ultime amministrative danno la dimensione di una vera catastrofe.

Un intero ceto politico si ritrova solo, abbarbicato alle proprie poltrone ed ai propri indecenti stipendi, ma completamente isolato dalle piazze, dalle aspettative tradite di milioni di ex “elettori”. Come abbiamo detto ripetutamente in questi mesi: il re è nudo, e tutti lo hanno potuto vedere nell’impietosa rappresentazione di quella piazza vuota.

I 150.000 scesi in piazza contro Bush e le politiche militariste del governo Prodi esprimono - questo è il dato di novità assoluta - una soggettività plurale indipendente da politiche estere con connotati chiaramente bipartisan....”

Così scriveva la Rete nazionale Disarmiamoli! all’indomani della grande manifestazione del 9 giugno 2007, contro Bush e le politiche militariste del governo Prodi.
Il ceto politico oggi espulso completamente dalle aule parlamentari non comprese il senso profondo di quel segnale, incrinatura che preconizzava il terremoto d’oggi. “Svista” indicativa dell’abissale miopia di chi in 20 mesi di governo ha inanellato una serie di scelte di una gravità incredibile, per le quali stentavamo talvolta a trovare la giusta definizione.
20 mesi fatti di scelte di guerra, d’aumenti vertiginosi delle spese militari, d’accordi con paesi criminali come Israele, di nuove occupazioni militari, di risorse sottratte alla ricerca civile a favore di quella bellica, d’altre mille nefandezze con le quali siamo stati costretti a configgere quotidianamente, spesso tacciati di “antipolitica” da chi con i voti del movimento nowar stava servendo politiche neoliberiste e di guerra.

 

Il responso delle urne, andato oltre anche alle previsioni di chi come noi invece quelle fratture aveva visto e denunciato, si incarica oggi di ridare un senso alle parole ed ai fatti.
Tutti coloro i quali lasciano oggi completamente vuoto un potenziale spazio di rappresentanza istituzionale per i movimenti, le lotte e le aspirazioni di un mondo libero dal bellicismo e dall’aggressività militarista, si devono assumere la responsabilità storica di questa catastrofe annunciata, facendosi definitivamente da parte. Niente di più e niente di meno. 

 

Il Movimento contro la guerra, così come altre istanze di movimento impegnate nei vari ambiti di lotta, devono oggi più di ieri ricomporre un quadro d’insieme delle grandi energie espressesi in questi anni, con l’obiettivo di proiettarle in avanti.
Arretrare, fare un passo indietro di fronte alle sfide che ci aspettano significherebbe contribuire al disastro prodotto da una classe politica indecente.

 

Abbiamo di fronte nuovi e gravosi compiti d’organizzazione della resistenza contro una prevedibile ondata di bellicismo interventista, preannunciato in questi giorni da alcune dichiarazioni di Berlusconi su Afghanistan e Libano.
Con il nuovo esecutivo cambieranno le forme attraverso le quali la cosiddetta “proiezione di potenza” dell’azienda Italia si esprimerà nelle varie aree d’influenza, dai Balcani al Medio Oriente, dal corno d’Africa all’Afghanistan.
Venuto meno il progetto multipolare a baricentro europeo del centrosinistra, l’esecutivo Berlusconi volgerà di nuovo la barra della proiezione estera italiana verso politiche smaccatamente filo atlantiste.

 

Non cambierà la sostanza di un orientamento bipartisan a “conquistare con le armi” spazi territoriali e di mercato - a scapito dei paesi e dei popoli vicini – in favore del businnes di Finmeccanica, ENI ed alle altre industrie tricolori.

 

La Rete nazionale Disarmiamoli fa appello a tutte le realtà che compongono il Patto permanente contro la guerra, costituito poco prima della crisi del governo Prodi a riprendere i propri lavori.

 

L’appello più forte lo rivolgiamo però a tutti quei compagni e compagne, a tutti  i militanti pacifisti che in questi mesi - senza discutere la provenienza culturale, politica o ideologica della persona che lo affiancava al banchetto, nel corteo o nel picchetto - si sono generosamente impegnati nelle mobilitazioni contro la guerra, contro le basi militari, per la Legge di iniziativa popolare.

 

Vi chiediamo di continuare la mobilitazione sui territori, vi chiediamo di rinnovare e rilanciare, in una fase politica completamente nuova, sicuramente difficile,  la parola d’ordine del “NO alla guerra senza se e senza ma”.

 

Uniti non avremo paura di niente.

 

La Rete nazionale Disarmiamoli!