Informazione

GRAZIE A D'ALEMA!


http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/popup101.jsp?id=289
20/02/2008 20:12

Borghezio: Kosovo precedente per Padania

20.12 Il Kosovo può rappresentare "un precedente" per la Padania.
Parellelo proposto in aula al Parlamento europeo dal capo delegazione
della Lega, Borghezio. "Certo -dice- desta seria preoccupazione la
creazione del primo stato islamico in Europa". Ma "è e resta
innegabilmente -afferma- un precedente giuridico e politico molto
importante per chi aspira all'indipendenza" come "la nostra Padania".
Critiche dagli esponenti di Prc, Verdi e Sd: sono parole "inquietanti
e richiedono un immediato chiarimento" della Lega e degli alleati.

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http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/? … 1897097420

KOSOVO: BORGHEZIO, INDIPENDENZA PRECEDENTE IMPORTANTE PER PADANIA

Bruxelles, 20 feb. - (Adnkronos/Aki) - L'indipendenza del Kosovo e'
un precedente per le aspirazioni dei popoli, che e' molto importante
per la Padania. A dirlo e' stato l'eurodeputato leghista Mario
Borghezio, in un intervento in aula al Parlamento europeo riunito in
assemblea plenaria a Strasburgo, di cui lo stesso parlamentare ha
diffuso il testo.

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http://www.audionews.it/notizia.asp?id=202905

Strasburgo. Borghezio: Kosovo importante per la Lega

19.20: Polemica per l'intervento dell'europarlamentare della Lega
Borghezio nel dibattito sul Kossovo di oggi a Strasburgo. "Si tratta
di un precedente importante -ha detto-per l'indipendenza della
Padania e di altri popoli europei". "Parole gravi, il carroccio
chiarisca" dicono gli eurodeputati del centrosinistra.

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http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/esteri/kosovo-indipendenza/
dalema-riferisce/dalema-riferisce.html


L'europarlamentare esalta l'indipendenza dello stato balcanico in
chiave leghista
Proteste dalla sinistra: "Parole gravi, la Lega e il Pdl chiariscano
subito"

Kosovo, Borghezio getta benzina
"Un precedente per la Padania"

Il ministro D'Alema riferisce alle commissioni Esteri di Camera e Senato
"Sul riconoscimento della nuova nazione posizioni diverse nel
centrodestra"


ROMA - Hanno l'effetto del sale su una ferita appena aperta le parole
dell'europarlamentare della Lega Mario Borghezio sull'indipendenza
del Kosovo. "E' una concreta applicazione in Europa del principio di
autodeterminazione dei popoli, sancito dalla Carta dell'Onu", ha
commentato l'esponente del Carroccio, aggiungendo che desta però
"seria preoccupazione la creazione del primo Stato islamico in
Europa, salutato già da tutta la stampa jihadista e la sorte della
minoranza cristiana ortodossa serba". Tuttavia, ha sottolineato, "è e
resta innegabilmente un precedente giuridico e politico, inutile
negarlo, molto importante per chi, in Europa, dalla Corsica alle
Fiandre, dalla Sardegna a Euskadi e alla nostra Padania, ora ancora
Nazioni senza Stato, aspira all'indipendenza".

Saltando a pie' pari tutti i distinguo sui quali ha insistito in
questi giorni l'Unione Europea, avvertendo che il Kosovo non può in
nessun modo rappresentare un modello per altre regioni, Borghezio ha
evocato quell'effetto domino che sembra al momento essere una delle
maggiori preoccupazioni delle diplomazie internazionali. Tra i primi
a reagire alle sue parole, gli europarlamentari della Sinistra
Arcobaleno Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano e Monica
Frassoni. "Sono inquietanti e richiedono un immediato chiarimento da
parte della forza politica di cui fa parte e di quelle a lui
alleate", hanno denunciato in una nota i tre eurodeputati.

Riprendendo così il tema delle contrapposizioni interne al
centrodestra già sollevato dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema.
Il riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo "ha diviso il
centrodestra", non il Partito democratico, che è "unito", ha
sottolineato l'esponente del Pd parlando davanti alle Commissioni
Esteri di Camera e Senato per illustrare la posizione del governo
sulla questione. Il riconoscimento del Kosovo "ha diviso il
centrodestra - ha affermato il titolare della Farnesina - perché
quelli che vorrebbero governare insieme l'Italia, e cioè Lega e Forza
Italia, si sono divisi su una questione cruciale di politica estera".

Invece "il Pd è unito", ha osservato D'Alema, che, a chi gli ha fatto
notare la posizione diversa della Sinistra Arcobaleno, ha replicato:
"Infatti noi ci candidiamo da soli a governare l'Italia a differenza
di Berlusconi, che si candida con quelli che non condividono le
scelte fondamentali della politica estera del Paese".

La Lega ha chiesto un dibattito in aula prima del riconoscimento da
parte del governo italiano dell'indipendenza del Kosovo. Una
questione, "che ha conseguenze rilevanti per l'Italia" ha detto
Roberto Maroni. An e Forza Italia si sono invece opposte all'ipotesi
del dibattito.

Sul fronte diplomatico da segnalare anche la lettera spedita oggi dal
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Presidente della
Repubblica di Serbia Boris Tadic in risposta alla sua missiva del 17
febbraio. Il capo dello Stato, informa il Quirinale, "esprime
sentimenti di profonda e antica amicizia verso la Serbia e conferma
l'impegno dell'Italia a sostenere la prospettiva europea di tutti i
Paesi dei Balcani occidentali. Conferma altresì l'intendimento
dell'Italia di ispirare la propria azione al rispetto dei principi di
democrazia, di pari uguaglianza di tutti i cittadini, e di tutela dei
diritti delle minoranze e di realtà storicamente multietniche".

(20 febbraio 2008)

(deutsch / francais / italiano)

Demos against western fascist occupation of the Balkans

1) Deutschland 23-24/2
2) à Genève - place des Nations - devant l’ONU - 24 février 2008 à 14h00
3) Belgrado: maxi raduno nella piazza davanti all'ex Parlamento federale jugoslavo


=== 1 ===

Liebe Freunde, 

Am Wochenende finden zahlreiche Kundgebungen gegen die Unabhängigkeit des Kosovo von Serbien statt.
Die Angaben sind ohne Gewähr! Deshalb empfiehlt es sich vor einer Teilnahme nochmals Ort und Beginn zu erfragen. 
Eine Weiterverbreitung an Interessierte ist wie üblich sehr erwünscht!

Mit solidarischen Grüßen

Peter Betscher
Vereinigung für Internationale
Solidarität (VIS) e.V.
www.free-slobo.de

Protestkundgebungen gegen die Unabhängigkeit des Kosovo:

Samstag, den 23.02.2008, 13-15 Uhr, Paulskirche, Frankfurt am Main
Veranstalter: Zentralrat der Serben in Deutschland e.V. 

Samstag, den 23.02.2008, 15:00 Uhr, Marienplatz, München
Veranstalter: Serbische Gemeinde München 

Samstag, den 23.02.2008 15:00 Uhr Düsseldorf, Burgplatz

Samstag, den 23.02.2008, 16 Uhr, Antikriegs-Mahnmal von Alfred Hrdlicka, Dammtordamm, Hamburg
Veranstalter: Zentralrat der Serben in Deutschland e.V. 

Samstag, den 23.02.2008, 16 Uhr, Berlin, Dammtor-Damm gegenüber der U-Bahn-Station Stephansplatz

Samstag, den 23.02.2008, 17:00 Uhr, Stuttgart, Schloßplatz

Sonntag, den  24.02.2008 11.30uhr, Nürnberg, Versammlung vor der Serb. Kirche in der Kranichstr. 4 

Sonntag, den 24.02.2008 14:00 Uhr, Dortmund, Friedensplatz


=== 2 ===

RASSEMBLEMENT DE PROTESTATION 
CONTRE L’INDEPENDANCE 
AUTOPROCLAMEE DU KOSOVO 

dimanche 24 février 2008
à Genève - place des Nations  
devant l’ONU 
à 14h00

rassemblement dès 13h30


« Cette proclamation unilatérale d’indépendance est en violation du droit international. Le Kosovo demeure formellement une partie du territoire de la Serbie sous administration internationale. La Résolution 1244 du Conseil de sécurité est claire. Aucune des parties n’a le droit d’imposer unilatéralement sa solution à l’autre. /.../ La reconnaissance internationale ne blanchit pas ces vices originaires. La Serbie peut même considérer que les Etats qui reconnaîtront le Kosovo violent leurs obligations internationales de non-ingérence et du respect de la souveraineté et de l’intégrité territoriale des autres Etats. »

Marcelo G. Kohen - Le TEMPS - lundi 18 février 2008


* KOSOVO JE SRBIJA *
Organizujemo protestni skup Srba Evrope
Odrzace se 24 februara 2008 
u Zenevi na Placu O.N.U. 
sa pocetkom u 14h00

- okupljanje u 13h30 -

--------------------------------------------------------------------------------
Srbski Centar Zeneve, UF Sveti Sava, Comité pour la Paix en ex-Yougoslavie, 
Kulturni Savez Srba u Svajcarskoj, Evropski pokret Dijaspore Srbije i Crne Gore, 

Info aux n° suivants: 
078 760 33 71 - Zoran 
079 750 07 82 - Olivera 
079 406 14 49 - Vesna 
--------------------------------------------------------------------------------


=== 3 ===


Maxi raduno nella piazza davanti all'ex Parlamento federale jugoslavo
Il premier arringa la folla: "La Russia è con noi". Poi scoppia la rivolta


Belgrado, 150.000 contro il Kosovo
Estremisti assaltano le ambasciate



BELGRADO - Belgrado scende in piazza per manifestare contro l'indipendenza del Kosovo. Protestano in centocinquanta mila, poi scoppia la rivolta. Alcune centinaia di estremisti attaccano l'ambasciata americana quando i comizi sono già terminati. Con bastoni e spranghe di ferro, spaccando due guardiole, dando fuoco alle bandiere Usa, lanciandosassi contro le vetrate. La sede diplomatica era chiusa enon era difesa. La violenza dei nazionalisti ha avuto la meglio sulla polizia di Belgrado che non ha saputo evitare l'assalto. Scavalcato il muro di cinta ed entrati negli uffici, i rivoltosi hanno lanciato oggetti e suppellettili dalle finestre. Staccato lo stemma dell'ambasciata, i giovani hanno appiccato il fuoco davanti alla facciata dell'ambasciata mentre altri gruppi hanno preso di mira le sedi diplomatiche di molti dei paesi favorevoli all'indipendenza del Kosovo. 

Danni alle finestre e bandiere strappate o bruciate sono segnalate da parte delle sedi diplomatiche di Turchia, Belgio, Croazia, Bosnia e Canada, oltre che degli Usa. L'ambasciata d'Italia è stata sgomberata dal personale civile fin dal primo pomeriggio e protetta da uno sbarramento di forze dell'ordine. Attaccati anche due ristoranti della catena McDonald's, due banche (inclusa una filiale del gruppo italiano Unicredit), mentre la tv riferisce di negozi saccheggiati. Secondo un portavoce delle forze dell'ordine, nei disordini sono rimasti feriti 60 giovani tra cui 15 poliziotti. 


Al maxi raduno nella piazza antistante la sede storica dell'ex Parlamento federale jugoslavo, il governo serbo sostiene che i manifestanti fossero addirittura mezzo milione. Sul palco, Vojislav Kostunica ha arriganto la folla che sventolava bandiere e simboli patriottici, immagini di eroi nazionali, vessilli della Chiesa ortodossa e striscioni con la scritta "Il Kosovo è Serbia"."Kosovo è il primo nome della Serbia", ha detto il premier serbo. "Il Kosovo appartiene alla Serbia e al popolo serbo. Così è stato e così sarà sempre", ha aggiunto tra le grida e gli applausi dei presenti che scandivano "Russia, Russia". "La Serbia non è sola nella battaglia per la difesa della sua sovranità sul Kosovo", ha proseguito Kostunica. "La Russia e il presidente Putin sono con noi. La Serbia non dimenticherà mai la solidarietà di Mosca né quella di tutti i Paesi che ci hanno sostenuto". 

Il primo ministro serbo se l'è presa poi con le potenze occidentali che vogliono "umiliare la Serbia" con il riconoscimento del Kosovo, a dispetto del fatto che Belgrado "ha rispettato tutti i suoi impegni internazionali". "Vogliono la nostra umiliazione e vorrebbero che la firmassimo, ma non lo faremo mai", ha proseguito Kostunica, ribadendo che "nessun governante avrà mai dal popolo serbo il mandato di accettare alcun mercato umiliante" in cambio di una resa sulla perdita della sovranità sul Kosovo. 

Accanto al primo ministro, i leader politici, gli intellettuali e gli artisti come il regista Emir Kusturica e di campioni dello sport come Dejan Bodiroga, leggenda del basket serbo e attuale dirigente della Lottomatica Roma. Previsto un messaggio telefonico di Novak Djokovic, astro nascente del tennis mondiale, la cui famiglia è originaria proprio del Kosovo. 

(21 febbraio 2008)



G. Vlaic: lettere ai giornalisti di "Repubblica"

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Gentile signor Caprile, 

(...) Leggo spesso suoi articoli; sono rimasto veramente perplesso per  come ha gestito la sua corrispondenza da Pristina, pubblicata su Repubblica il  il 18-2-08.
So benissimo che Repubblica era una giornale assai schierato a favore dei bombardamenti sulla Serbia, e che il nostro Paese non puo’ certamente rimangiarsi cio’ che ha fatto attraverso D’Alema, e quindi il riconoscimento dell’indipendenza e’ un atto ‘’dovuto’’.
 
Comunque fa veramente impressione a distanza di nove anni dai bombardamenti ritrovare nel suo articolo tutto l’armamentario della ‘’giustezza’ dell’intervento umanitario, la mancanza assoluta di qualsiasi analisi su cosa e’ e su cosa sara’ il Kosovo, sui dati economici, sulla costituzione percentuale del suo PIL.
La fine del suo articolo sulla ‘’Belgrado dei duri’’ e’ francamente vergognoso!
 
Cio’ che poi colpisce fortemente e’ il fatto che QUASI TUTTI voi giornalisti NON citate mai la presenza degli Stati Uniti attraverso la base militare di Bondsteel, che e’ ignorata tra l’altro da gran parte dell’opinione pubblica del nostro Paese. Se ha un po’ di onesta’ intellettuale DEVE porsi la domanda
a che cosa servira’ questa base, e non puo’ negare l’informazione ai suoi lettori, non si tratta di un dettaglio di poco conto.
 
Ma tant’e’, il suo articolo sembra scritto attraverso le piu’ classiche tecniche della disinformazione.
Nessuno spazio a dubbi, per altro espressi da persone che conoscono bene quella realta’ e non definibili vetero-comunisti, ad esempio Claudio Magris ed il Generale Mini; da lei invece solo GRANITICHE certezze.
Credo che dovrebbe un po’ riflettere (e magari vergognarsi...) per essere cosi’ supino alle posizioni ufficiali degli Stati Uniti e loro alleati vari.
 
Ho letto tempo fa un interessante libro; in questo momento mi sfugge il nome dell’autore e la casa editrice: l’autore e’ l’attuale dirigente della Squadra Mobile di Asti (dunque non un pericoloso nostalgico del titoismo o di Milosevic) ed il titolo e’ ‘’La torre dei crani’’.
Se non lo ha gia’ letto glielo consiglio
 
Grazie per l’attenzione
 
Gilberto Vlaic
Trieste
 

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Gentile signor Bonanni, 

(...) sono rimasto assai perplesso per come La Repubblica ha gestito 18-2-08 il problema della dichiarazione unilaterale di indipendenza del Kosovo (articoli di Caprile e il suo). (...) Anche il suo articolo, benche’ scritto in modo assai diverso, e con analisi meno rozze di quelle di Caprile, e’ sottilmente intriso da disinformazioni assolutamente da manuale.
 
Lei arriva al sublime con l’uso di due  condizionali la' dove dice ‘’il Kosovo precipiterebbe... e diventerebbe un porto franco...’’. Perche’ ora che cos’e’???
 
Ho letto tempo fa un interessante libro; in questo momento mi sfugge il nome dell’autore e la casa editrice: l’autore e’ l’attuale dirigente della Squadra Mobile di Asti (dunque non un pericoloso nostalgico del titoismo o di Milosevic) ed il titolo e’ ‘’La torre dei crani’’.
Se non lo ha gia’ letto glielo consiglio
 
Grazie per l’attenzione
 
Gilberto Vlaic
Trieste
 

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Per contattare il Prof. Gilberto Vlaic:

Gilberto Vlaic
Chemical Sciences Dept.
University of Trieste
Via Licio Giorgieri 1
I-34127 Trieste
and
Sincrotrone Trieste SCpA
Scientific Coordinator of XAFS Beamline
SS 14 Km. 163.5
I-34012 Basovizza-Trieste


Il libro menzionato nelle due lettere è:

Antonio Evangelista
LA TORRE DEI CRANI
Kosovo 2000-2004

Prefazione di Pino Arlacchi 
(ex parlamentare, creatore della DIA - Direzione Investigativa Antimafia)
Introduzione di Antonio Manganelli 
(attuale Capo della Polizia)
I edizione: marzo 2007
© Copyright Editori Riuniti di The Media Factory srl
via Pietro della Valle, 13 - 00193 Roma
ISBN 10: 88-359-5901-2  /  ISBN 13: 978-88-359-5901-4
L'Indice, l'ultima di copertina, la Prefazione, ed un nostro commento - su JUGOINFO:




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From: "leftbooks.com" <leftbooks  @...>
Date: February 21, 2008 11:51:20 PM GMT+01:00
Subject: LEFTBOOKS.COM on Fidel and Yugoslavia!

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 Washington and NATO strategists invoked humanitarian principles to justify their war. But they practiced the divide-and-conquer tactics used by empires since the days of Imperial Rome.

Behind the facade of concern for self-determination, they sliced away most of the republics of Yugoslavia, one by one, through economic pressure, political threats and, finally, outright warfare.

This book presents evidence gathered by dozens of nongovernmental hearings in 1999 and 2000 that NATO countries engaged in a decade-long conspiracy to foment war in Yugoslavia in order to split it up.

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In the 40+ essays presented here, leading anti-war activists and analysts from many countries take up the Hague Tribunal, the occupation of Kosovo, media lies, war crimes and the blatant illegality of NATO aggression. Former U.S. Attorney General Ramsey Clark writes on "Blaming the Victim." Former Yugoslav President Slobodan Milosevic, demonized in the Western press, stands up to the NATO tribunal based in the Hague.

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A luminous journey home to the author's birthplace, Yugoslavia. Every detail is exquisitely wrought, as the author and her heroine travel back in time and place. This is an insider's odyssey to a now-divided country, in what was perhaps its last sun-warmed moments before the chaos, so beautifully predicted, explodes. The ending is the most brilliant in modern fiction.

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Opening defense statement at The Hague
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With and introduction by Ramsey Clark.

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It promised to be 'the trial of the century.' But as soon as the defendant began to expose U.S. and NATO's war crimes in the breakup and bombing of Yugoslavia the media coverage of The Hague Tribunal went silent. Read this book and understand why.

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—Michael Parenti

'The US/NATO court trying Slobodan Milosevic was always totally illegitimate. It could never be taken seriously as a court of justice. Milosevic's defense is powerful, convincing, persuasive and impossible to dismiss.'
—Harold Pinter, author, playwright and winner of 2005 Nobel Prize in Literature

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Revolution is an intrinsic part that can not be separate from bread, water, working palms, and the beating of the heart. —Ghassan Kanafani, Palestinian writer and revolutionary.

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Each month shows a unique Al-Ali drawing, accompanied by quotes from internationally-recognized revolutionaries and other political figures.

The calendar is a project of Resistance Art, a Palestinian initiative to celebrate the diversity and richness of Palestinian art and culture.

Size: 11 in. x 11 in.; 11 in. x 22 in. open

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Featuring a selection of 12 rare photos of Che Guevara from his family's archives, taken from the book Self-Portrait: A Photographic and Literary Memoir by Che Guevara. Key dates in Che Guevara's life are marked on the calendar.



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