Informazione


Segnaliamo:

1) a proposito del nostro messaggio di ieri 18/3/2007 avente come soggetto
[JUGOINFO] L'offensiva del revisionismo e del neoirredentismo
precisiamo che lo storico revisionista Oliva di nome fa Gianni e non Carlo come erroneamente riportato nel sommario;

2) nel messaggio del 16/3/2007 avente come soggetto
[JUGOINFO] Crimini contro i serbi di Bosnia / 1: Atif Dudakovic
abbiamo in effetti documentato di violenze commesse da Dudakovic e dai criminali al suo seguito prevalentemente contro i serbi di Croazia, diversamente da quanto indicato nello stesso titolo. 

Ci scusiamo con i nostri lettori per le imprecisioni. 
CNJ


(srpskohrvatski / italiano)


1) Intervista a Stevan Mirkovic

2) S. Mirkovic: Dovidjenja na ulici !


=== 1 ===

Intervista a Stevan Mirkovic

Generale del Genio in pensione, Presidente del “Centro Tito” a Belgrado.

Intervista radiofonica per “Voce jugoslava”, in onda il 13 marzo scorso su Radio Città Aperta.

 

Salve Stevo! Sono passati un paio di mesi dalle elezioni in Serbia, dopo le quali si aspettava la soluzione dello status del Kosmet (Kosovo e Metohija, N.d.t.) Ancora non si e’  formato il nuovo governo. La risoluzione di Marti Ahtisaari non ha soddisfatto gli albanesi del Kosovo e tantomeno i serbi. Cosa rimane ora…?

<< Ora rimangono soltanto la strada, le piazze. Sabato abbiamo avuto una riunione di tutti i partiti comunisti, operai, organizzazioni di sinistra, per decidere cosa fare. Non si deve assolutamente riconoscere l’ indipendenza del Kosmet. Il nostro governo non fara’ niente. A loro interessa soltanto di entrare in Europa. Il Kosovo gli interessa meno. A loro interessa di svendere tutto quello che si puo’ vendere all’ Europa, sistemare bene la loro posizione ed entrare nella NATO. Questo e’ un governo traditore! Come e’ stato quello nel 1941 che stipulo’ l’ Accordo con l’ Asse.

Noi praticamente non abbiamo un nostro Esercito. Il nostro Esercito e’ stato sciolto. L’ Esercito della NATO – Americano puo’ attraversare tutto il nostro territorio, indisturbato... >>

Attraversare per andare dove? 

<< Per andare nel Kosovo. Dunque possiamo contare soltanto sulla  popolazione che e’, in maggioranza, al 90%, contro l’ indipendenza del Kosovo. La nostra forza piu’ consistente sono quei 100.000 serbi rimasti nella Regione che sono decisi a rischiare la propria vita per difendere il Kosovo.

Noi stiamo organizzando riunioni su tutto il territorio, manifestazioni varie. Abbiamo stampato un opuscolo sul Kosovo che stiamo distribuendo su tutto il territorio della Serbia. In esso esponiamo e spieghiamo perche’ gli americani sono contro la Serbia, perche’ hanno bombardato, perche’ vogliono il Kosovo. Essi cercano di nascondere le loro vere mire. Si tratta di una guerra ideologica contro la Serbia. Perche’ la Serbia e’ ancora l’unico Stato socialista sui Balcani, almeno per quello che riguarda la popolazione. E questo il vero obiettivo, distruggere la Serbia come paese socialista, ma questo non andra’ cosi’ facilmente. Ci sono anche altri partiti che cominciano ad aderire a queste manifestazioni.

Noi chiediamo che venga ricostituito l’ Esercito Popolare. Perche’ il comandante dello Stato Maggiore, il ministro Difesa sono ora ufficiali della NATO. Percio’ ritengo che questa primavera e l'estate saranno molto calde da queste parti. Naturalmente contiamo sull’aiuto della Cina e della Russia. Ma questa non e’ la cosa piu’ importante. Dobbiamo contare sulle nostre forze.

La questione non si risolvera’ a New York, ma a Kosovska Mitrovica. Due anni fa li c’e’ stato uno scontro armato tra i serbi e gli albanesi separatisti. In quello scontro sono morti 11 albanesi e 8 serbi.

Percio’ sono tutte chiacchiere quando dicono che la questione del Kosovo e Metohija sara’ risolta fuori. Noi non lo accettiamo perche’ il destino del Kosovo e Metohija e’ qui. Per noi e’ benvenuto ogni sostegno dei compagni italiani, anche lì sul terreno, sul Kosovo innanzitutto. Non ci interessano queste chiacchiere sull'entrare nell’ UE, sulle cooperazioni economiche bilaterali con l’Italia, l'amicizia... La questione primaria ora e’ il Kosovo. I nostri veri amici sono soltanto quelli che ci aiutano, ci sostengono a difendere il Kosovo. Gli altri non li riconosciamo e non ci interessano. Sappiamo che la strada e’ dura. Sappiamo che non sara’ facile, ma spero che riusciremo nel nostro intento. >> 

Stevo, mi rimangono ancora alcuni minuti per chiudere la trasmissione. Vuoi aggiungere ancora qualcosa?

<< L'importante è che noi qui ci organizziamo, che siamo compatti. Abbiamo costituito un Comitato coordinatore di tutte queste forze patriottiche che unifichera’ tutte queste azioni per il Kosovo. Ci stiamo collegando con organizzazioni e altri partiti. Questa e’ la questione piu’ importante.

Sulla questione di formare il Governo... qualunque governo si formi non puo’ essere un governo del popolo. Noi abbiamo gia’ un governo. Esso governa da Bruxelles, questo qui soltanto esegue gli ordini di quello. Percio’ questa storia di formare il governo, i processi al Tribunale dell’Aia, tutto serve soltanto a distrarre l’attenzione, a mascherare il vero obiettivo, come ti ho detto prima: distruggere il socialismo in Serbia. Perche’ qui e’ ancora vivo. Non come sistema, ma come idea, come esperienza. Perche’ la gente sempre di piu’ si ricorda di come si viveva molto meglio prima. >>

Grazie ed a risentirci!

<< Grazie a voi, un saluto a tutti i compagni. >>

 

=== 2 ===

Di Mirkovic riceviamo ed inoltriamo anche l'articolo: 

A rivederci sulla strada!

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Dovidjenja na ulici !

Vlada Srbije raspravlja o Kosovu i Metohiji kao da je na nekom simpozijumu. A zemlja je fakticki pred agresijom NATO. Svi ucesnici predstojeceg “ kosovskog boja “ doneli su svoje odluke , sem jednog – vlade Srbije.

               SAD su bile prve : nezavisno Kosovo, upucujuci odmah nova vojna pojacanja na Kosovo polje , medju kojima i trupe Ceske i Slovenije zeljne vojnicke slave i tradicija, koje jos nemaju.SAD zure da dokrajce Srbiju a time i socijalizam na Balkanu.Treba zaista biti glup pa ne videti da SAD nemaju nameru za bilo kakav razgovor o Kosovu.Shefer je vise u Beogradu i Pristini nego u Brislu. Nesto se “ uzvrtio”.

Srbi na Kosovu su rekli na trgu  u K.Mitrovici 17.marta 2006. godine “ Ne – nezavisnom Kosovu i po cenu nasih zivota”. Da se ne sale, videli smo  17.marta 2004.godine , kada su se od podivljalih balista branili  i oruzjem:  poginulo ih je osmoro  ali i 11 balista . Tada je i Stojan Arsic “ kasikarom” naterao u beg iz svog dvorista grupu bandita, ranivsi dvojicu.

            Gradjani Srbije su na referendumu o Ustavu takodje rekli “ne” nezavisnom Kosovu.

            28 odsto izbeglih sa Kosova izjasnilo se za “ aktivno nezadovoljstvo” u slucaju proglasenja nezavisnosti Kosova ( veci procenat nego kod Albanaca u slucaju ostanka Kosova u Srbiji) – ispitivanje Strateskog marketinga maja 2006., sto sigurno nije obradovalo narucioca  USAID ( Americka agencija za medjunarodni razvoj).

Sedmogodisnja propaganda i psiholoski pritisci da se odreknemo Kosova jer ce nam “ biti bolje bez njega” a dobicemo i neku paru, “prosli su” kod nove kapitalisticke klase Srbije ali ne i kod srpskog naroda.

            Sada je na redu drzava Srbija i njena vlada. Ne trazi se rezolucija , u cijem je sastavljanju ,inace, ova vlada nedostizna,  vec odluka  : da Srbiji nije preostalo nista drugo nego da se brani oruzjem . I to  naoruzanim narodom– sto je najbolja strategija za male zemlje. A to trazi obnovu  narodne vojske .To nece  biti problem jer obucenih i svesnih ljudi i lakog  naoruzanja imamo, hvala bogu, i za izvoz!A toga se Amerikanci najvise plase, vise nego Putinovih raketa.. Nije Kosovo jos niko izgubio – ova ga vlast moze izgubiti ili sacuvati. Ona treba da ohrabri Srbe na Kosovu i kaze im: “Ne idite nikuda. Mi dolazimo tamo”.

Samo kukavice i prozapadni trtiguzi ne razmisljaju o svom ucescu u odbrani Kosova vec pronalaze razloge zasto ga nije moguce odbraniti  i time umiruju sopstvenu savest, licitirajucu usput cenu njegove prodaje u evrima i dolarima.

Ovo je i vreme odluke svakog od nas pojedinacno  jer cemo s tim ziveti do kraja nasih zivota.To ce biti nasa biografija. S tim ce ziveti i nasa deca. Tu rehabilitacije nema.

Onda mozemo racunati na podrsku Rusije, Kine, Indije, Kube, Severne Koreje, Vijetnama i svih nesvrstanih zemalja,  koje smo mi podrzavali kada su branili svoju zemlju od americkih gangstera. I podrsku progresivnih ljudi i partija u zapadnim zemljama.

            Nisu ni SAD vise ono sto su bile. Do 11.septembra 2001. i uragana Katrin svet je u Amerikancima gledao supermene. Od tada vidimo da su ,kao i svi drugi ljudi na planeti, nejač pred prirodnim i drustvenim silama koje oblikuju nase zivote. I Amerikanci “igraju” kako one “sviraju “. SAD jesu velika,   zahuktala drzava ali to je sada huk odlazeceg u depo istorije. Njih smenjuje  novi svetski ideoloski i politicki pokret , koji buducnost covecanstva ne vidi u  “americkom snu” vec u stvarnoj  slobodi, jednakosti i bratstvu pojedinca i naroda. Nisu to teroristi vec borci za novi bolji svet. Srbija je bila i ostala deo te borbe.

            Sudbina Kosova ne resava se na Ist Riveru vec na mostu na Ibru! I nije pitanje dana ili  meseci vec godina . Predstoji nam nova NOB.Nece lukavi Finac Ahtisari biti tvorac nove Srbije i dobiti Nobelovu nagradu za mir,  niti ce Bus  dobiti ulicu  u Beogradu kao Klinton u Pristini.

 Srbija je vec bila u slicnoj situaciji, i jos tezoj. Samo u XX veku tri puta je oslobadjala Kosovo: od Turske, Austrije ,Bugarske , Nemacke i Italije .

Najteze je bilo 1941.Nemci i Italijani su okupirali i anektirali Kosovo i predali ga Albaniji. Nastao je teror nad srpskim stanovnistvom i njegovo raseljavanje s Kosova. Balisti su vracali “  milo za drago” Srbima zbog progona i prisilnog iseljavanja Albanaca u Kraljevini Jugoslaviji. To se, inace,  smenjivalo  vekovima. A onda su na scenu stupili KPJ I Tito, Bora i Ramiz.. Verovatno da nigde na svetu nisu bili tezi uslovi za organizovanje i vodjenje  NOB protiv okupatora i domacih izdajnika nego na Kosovu. Mogli su je voditi samo Herkuli! Rezultat je poznat:   NOV I POJ, u kojoj su i Srbi i Albanci, oslobadja Kosovo novembra 1944.godine i vraca ga u sastav Srbije. Srbi i Albanci zajedno guse i pobunu balista pocetkom 1945. i zapocinju miran i plodonosan zajednicki zivot u oslobodjenoj zemlji. Kosovari* su tada i prvi put sami odlucivali o svom zivotu u pokrajini.Sve do 1991. kada ih nacionalisti oba naroda, uz pomoc SAD, ponovo zavadjaju i guraju u bratoubilacki rat i propisuju kako da zive.

            Iskustvo NOB i revolucije 1941 – 1991. je osnova za izlaz iz sadasnje situacije.Srbi i Albanci nisu neprijatelji jedni drugima. Amerikanci  su, kao nekada Turci I  Nemci, oboma neprijatelji. Otuda paktiranje danasnjih vodja i Srba i Albanaca sa SAD nije u interesu ni jednih ni drugih. Ako su mogli sami urediti svoje odnose i biti zadovoljni s tim 50 godina – to mogu i danas.Ustav iz 1974 . odgovarao je i Srbima i Albancima. To je bilo stabilno resenje trazeno vekovima. Ali nije odgovaralo domacim nacionalistima i Amerikancima.

            To je opet jedini put. Tim putem vec idu Srbi na Kosovu i Albanci, istina retki, koji im pomazu i  koji Srbiju dozivljavaju kao svoju drzavu. Njihov broj ce biti sve veci jer su svesni da ih ponovno otcepljenje Kosova od Srbije  opet vraca u doba medjunacionalnih sukoba i stradanja.

            Ne treba nama resenje kojim ce se “ spasti obraz Srbije”. Nama treba Kosovo.Vlada Srbije mora raskinuti sve ugovore i sporazume s NATO kojima je dozvoljeno stacioniranje i kretanje jedinica ovog vojnog monstruma Srbijom i preuzeti kontrolu nad citavom svojom granicom i teritorijom. Nije NATO  bas takva sila kakvim se prikazuje.Natovci su  gluvi za reci “ pravo i pravda”, ali dobro cuju pucanj puske.Ucestale pretnje silom Srbima od strane  KFOR I NATO,  u slucaju da oni ne prihvate mirno otimanje Kosova ,   izraz su njihovog straha . To su pokazali i dogadjaji marta 2004. kada su neke jedinice KFOR, dok je trajao sukob Srba i Albanaca, pobegle “u misju rupu”.Zbog tog kukavicluka su , na primer, nemacke trupe osudjene od sopstvene javnosti u zemlji. Ako su Nemci takvi junaci kakvi su tek Italijani, Slovenci, Cesi?

No, to je njihov problem. Nas problem je nasa neodlucna i na dva dela pocepana vlada Kostunica – Tadic,  u kojoj je ova druga polovina vec “ presla na stranu neprijatelja”, a druga ceka da nam velike sile sacuvaju Kosovo (Rusija,Kina).  Siguran sam da ce je narod prisiliti da sledi put Srba na Kosovu ili ce i ona doziveti svoj 27.mart 1941. , sto je verovatnije. Onda, dovidjenja na ulici!

* Kosovari – stanovnici Kosova

Stevan Mirkovic, predsednik CENTRA TITO, 11040 Beograd, Palackova 4a



24 MARZO 1999
L'ITALIA VA ALLA GUERRA

La aggressione della NATO contro la RF di Jugoslavia costituì un
passaggio chiave per le politiche belliciste ed imperialiste
occidentali, e fu centrale nello stesso dipanarsi della crisi
jugoslava, iniziata nel 1991 e tuttora drammaticamente aperta. Dal
giugno '99 ad oggi si sono susseguiti gli omicidi su base razziale e
politica e centinaia di migliaia di persone - intere famiglie di
serbi, rom, askalija, goranzi, albanesi antinazionalisti – sono
scappate dal Kosovo "liberato", vittime della violenza degli
irredentisti e di strategie geopolitiche spietate i cui danni sono
sotto agli occhi di tutti. Il Kosovo, che la NATO ha trasformato in un
dedalo di ghetti "etnici" dove dominano l'insicurezza e la criminalità
e dove nemmeno i tesori dell'arte medioevale sono al sicuro, è tuttora
in bilico per una cinica operazione di ridefinizione dei confini in
Europa.
L'Italia partecipava nel 1999 a quei bombardamenti su Serbia e
Montenegro e poi occupava militarmente, insieme ad altre potenze,
anche quei territori. Quale lo scopo, quali i risvolti di queste
missioni militari? I governi di centrodestra e di centrosinistra
praticano strategie davvero diverse rispetto a crisi come quella
jugoslava? La ricetta della "Guerra Umanitaria" con il suo contorno di
disinformazione mediatica è diventata la regola nell'affrontare queste
crisi?

INIZIATIVA - DIBATTITO

BOLOGNA 24 MARZO 2007
ORE 18:00

INTERVENGONO:

Andrea Martocchia
Responsabile politico del
Coord. Nazionale per la Jugoslavia

Jean Toschi Marazzani Visconti
collaboratrice de Il Manifesto, liMes, Avvenimenti, Maiz
autrice del libro-testimonianza
IL CORRIDOIO - Viaggio nella Jugoslavia in guerra
(introduzione di Alexander Zinov'ev - Ed. La Città del Sole, 2005)

Presso:

Associazione marxista "Politica e classe"
Via G.Barbieri n.95
(quartiere Bolognina)

promuovono:

Disarmiamoli! Bologna
www.disarmiamoli.org - disarmiamoli.bologna @...

Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia
www.cnj.it - jugocoord @...

aderiscono:

Un ponte per... gruppo di Bologna, Comitato Cittadino contro la
guerra, Confederazione Cobas, CUB, Movimento per il Partito Comunista
dei Lavoratori


Il CNJ esprime tutta la sua solidarietà alla Associazione "La Villetta" di Roma fatta oggetto di una incursione notturna e della distruzione e del furto di attrezzature e documentazione.
Un simile attacco, perpetrato da miserabili vigliacchi, nemici della libertà e della indipendenza dei popoli, dimostra che attività internazionaliste come quelle che "La Villetta" da anni porta avanti danno fastidio ai "padroni del vapore". 
È per questo che tutti gli amici di Cuba e tutti i militanti per la pace e la fratellanza tra i popoli non si faranno intimidire e proseguiranno nelle loro lotte con immutata e rinnovata determinazione ed entusiasmo.

Que viva Cuba!
Viva la lotta di tutti i popoli contro l'imperialismo!

CNJ


From:   direttore  @...
Subject: Solidarietà all'associazione La Villetta
Date: March 17, 2007 12:23:21 PM GMT+01:00


Ieri sera si è svolto alla Villetta, nel quartiere Garbatella di Roma, il primo dei cinque incontri dedicati alla solidarietà con i 5 patrioti cubani ingiustamente detenuti negli USA.
Questa mattina i compagni dell’associazione di solidarietà con Cuba “La Villetta” ci hanno riferito che nella notte la porta della loro sede è stata forzata e sono stati sottratti i computer ed i soldi contenuti nella cassa. Sono stati inoltre rovistati i libri contabili e gli archivi.
E’ stata immediatamente sporta denuncia contro ignoti alle autorità competenti.
Esprimiamo la nostra completa e totale solidarietà all’associazione La Villetta che insieme a noi e con molte altre realtà romane in questi anni ha portato avanti una vasta campagna di solidarietà sia materiale che politica con Cuba.
Diamo appuntamento alla Villetta in Via degli Armatori 3 domenica mattina alle 8,30, per esprimere direttamente la solidarietà ai compagni dell’associazione.
 
Radio Città Aperta
Rivista Nuestra América


From:   info  @...
Subject: aggresione alla "Villetta"
Date: March 18, 2007 10:13:47 AM GMT+01:00


L'Associazione di Solidarietà con Cuba "La VIlletta" denuncia con forza la gravità dell'incursione subìta nella notte tra venerdi e sabato. Colpisce la gravità dei danni subìti ad una associazione che conta solo sulle proprie forze e che da anni è riuscita comunque ad assicurare sostegno materiale e continuità nella solidarietà con Cuba.
Ma intendiamo sottolineare anche le inquietanti anomalie dell'incursione subìta. Infatti sono state rubate le agende, le memorie dei computer e le fotografie dell'archivio dell'associazione, materiale di nessun valore commerciale ma utili per la schedatura delle attività dell'associazione e delle persone che ruotano intorno alle sue vaste attività.
L'Associazione La Villetta non intende retrocedere di un millimetro nella sua attività di solidarietà con Cuba e intende riattivare immediatamente tutti i suoi progetti di lavoro.
Intendiamo ringraziare tutte le associazioni e le personalità democratiche che ci hanno immediatamente trasmesso la loro solidarietà.
Intendiamo infine riaffermare con forza che non ci lasceremo intimidire: Con Cuba e con Fidel, senza se e senza ma.


----- Original Message -----
From: siporcuba
To: jvpitalia
Sent: Sunday, March 18, 2007 4:11 AM
Subject: COMUNICATO URGENTE!

COLPITA LA VILLETTA!
 
Nella notte tra venerdì e sabato, l'associazione La Villetta di Roma è stata devastata da ignoti che hanno rubato attrezzature e, soprattutto, documentazione inerente alla vita del circolo pro-Cuba. Se si fossero limitati ad un furto, nonostante il danno, si potrebbe pensare a semplici ladri ma il sospetto che ci sia sotto qualcosa di più profondamente politico, risulta alquanto evidente dal fatto che si siamo impossessati di agende di lavoro, fax ed altri documenti cartacei ovviamente di nessun valore commerciale.
La Villetta, dopo il successo dell'iniziativa dell'8 marzo e le iniziative in cantiere -la più importante quella relativa alla creazione di un coordinamento europeo per la liberazione dei cinque-  risulta essere un organismo vivo e pulsante di idee ed azioni che, in un momento delicato della vita politica italiana soprattutto verso Cuba, dà indubbiamente fastidio a molti.
Pur con limitati mezzi economici che fanno perno sul contributo volontario dei compagni (La Villetta non ha un suo tesseramento e non vive, quindi, grazie a quello), La Villetta da anni si propone come valido e costruttivo elemento sempre a fianco di Cuba e di Fidel.
Non solo slogan ma valide azioni di lotta e di sensibilizzazione per costruire, mantenere ed aumentare, la coscienza italiana verso le problematiche di un paese che da 50 anni, lotta per la sua dignità contro l'arroganza imperialista.
 
SIPORCUBA aderisce ed invita tutti i compagni a partecipare domenica 18 marzo alle ore 8,30, al presidio di solidarietà che si terrà presso la sede storica della Villetta a Roma, in via degli Armatori 3, per testimoniare di essere a fianco dell'associazione senza se e senza ma.
 
SIPORCUBA