Informazione

Cari compagni,
sono tornata l'altro ieri da Belgrado.
La cosa che mi ha colpito di pi� � che durante le feste di
Capodanno la
parola "speranza" era sulle labbra di tutti. Era la cosa che si sentiva
ovunque. Del tipo - qualcosa sta cambiando, spero che ora vada meglio.
Vi
giuro che stavolta, solo 4 mesi dopo, non ho sentito pi� nessuno
pronunciarla. Pare che la gente stia cominciando a capire che non ha
tanto
da sperare, che anzich� in meglio sta andando tutto in peggio e che
continuer� cos�. Cominceranno a svegliarsi, piano piano? A me � capitato
di
parlare con una vecchietta sull'autobus, il primo giorno. Non ha avuto
paura di dirmi (senza sapere con chi stava parlando, e per fortuna, ha
trovato me e non una dell'Otpor), indicando un grande poster della
propaganda anti-Milosevic (lui da giovane, col sigaro, sotto scritto:
"Chi
� colpevole?"): "Guardi com'� bello qui! E' la foto pi� bella!". Pure
lei
aveva votato Dos a ottobre, ma ora diceva che � pentita e delusa, che
"questi di adesso sono peggio di quelli di prima", che si stava bene 20
anni fa e che non se ne pu� pi��
Un altro esempio: quelli del Dos si stanno adeguando ai loro
modelli
occidentali senza badare alle differenze del proprio paese dagli altri.
Quindi stanno introducendo, in nome della democrazia e sviluppo civile,
un
sacco di tasse molto alte che tantissima gente non potr� pagare. E poi?
Per
esempio, una decina di giorni fa sono state votate tutte le tasse del
tipo
sulla successione, regali e simili. L� c'� tantissima gente che ha una
casa
ma non ha un soldo per vivere. E come qualche anno fa si vedevano
persone
in giacca e cravatta o con la pelliccia che frugavano nei cassoni della
spazzatura (perch� i vestiti ce li avevano, ma gli stipendi e pensioni
erano tali da non poter comprarsi da mangiare), si vedranno persone che
avranno dei problemi giudiziari semplicemente perch� vorranno restare a
vivere nelle case dei propri genitori.
Vedere le scene dal Parlamento alla televisione non so se fa pi�
ridere o
piangere. Quello italiano non � niente� I delegati si insultano uno
dietro
l'altro invece di parlare di cose per le quali sono l�. La gente ormai
abbandona le telenovelas sudamericane per seguire questa vergogna, si
diverte di pi�. La star del momento, anche se negativa, � Seselj. I suoi
insulti sono i pi� pesanti, le sue scenate le pi� pittoresche, ma certe
volte colpisce anche in modo giusto quelli del Dos. Visto che � pazzo
furioso, quasi nessuno lo prende sul serio nemmeno allora.
A Belgrado tutto sembra normale, anzi, � sempre pi� "bella". Si
aprono i
nuovi negozi, sempre pi� del tipo occidentale. Si fanno affari con
l'estero. Torneranno i vecchi partner e arriveranno i nuovi
investimenti.
Dovrebbe aprire la Banca Commerciale, sta tornando l'Ikea, stanno
aprendo
un negozio Nike solo per le donne. Certa gente spende, quelli che hanno
-
piace tanto farsi vedere. Il centro quasi splende. Basta spostarsi un
po'
per vedere che nei supermercati le persone di solito hanno solo un paio
di
cose nei cestini. Mi hanno guardata male e con invidia quando ho speso
20.000 lire tutte in una volta (pi� della met� era per l'olio d'oliva
italiano, invece di scegliere secondo il potere d'acquisto loro,
importano
le marche che costano di pi� e le fanno pagare ancora di pi� - � solo
per i
pochi "scelti", appunto). I generi alimentari "normali" ci sono (nei
paesini all'interno al mercato la roba costa un terzo), le uniche file
per
strada erano per avere dalle banche una piccola parte dei risparmi in
valuta che per anni non si potevano ritirare. I prezzi stanno salendo
ancora, per la corrente, il telefono (quindi le cose essenziali),
l'aumento
previsto per le medicine � del 82%. Si ricovera poco, per non dover dare
le
medicine dell'ospedale. Tanti devono portare ancora tutto da casa,
comprando a prezzi esorbitanti le cose indispensabili, perfino
l'anestesia
per farsi operare. Mi dicono che si muore molto (e anche gente giovane,
tumori, attacchi cardiaci) e che si ricovera solo alla fine, quindi, se
ti
capita, sai come stanno le cose. Intanto, Djindjic promette standard pi�
alto, appartamenti a buon prezzo, occupazione - � uscito qualche giorno
fa
con la barzelletta che la Serbia ha bisogno di 3 milioni di lavoratori
in
pi�, senza spiegare perch� la gente allora sta soffrendo senza lavoro
adesso. Si ripara dicendo che il capitale dei nuovi lavoratori deve
essere
il know-how. Perch� "tutti gli altri capitali li abbiamo gi� spesi"
(parole
sue)� Quindi, gli operai che sono senza lavoro non vanno bene, non sono
abbastanza qualificati e sono distribuiti male sul territorio. Bisogna
studiare l'inglese, saper usare l'Internet, dice lui� vi suona
familiare?
Non sono riuscita ad andare a trovare i compagni di Kragujevac.
Probabilmente siete abbastanza aggiornati sulla situazione alla Zastava,
sulla tentata chiusura della fabbrica di automobili. Gli operai si sono
ribellati. Li stanno evidentemente mettendo uno contro l'altro. Dopo un
paio di giorni di disordini (e il silenzio totale dei telegiornali per
le
prime 24 ore), il governo ha promesso degli aiuti (che non basteranno
mai).
Ma dalla fonte interna apprendo poi che hanno tentato di coprirsi con
una
specie di referendum senza senso, chiedendo gli operai se sono per 1)
l'accordo con il governo o 2) il fallimento. E' ovvio che, senza altre
alternative, quasi tutti hanno votato per il punto 1). Meno 19. Ma tanti
non hanno voluto votare, pi� di 1000, se non sbaglio. Non sar� facile
capire tutti i giochi e giochetti che succedono l� dentro.
Come vi avevo gi� accennato, la situazione, sia in Kosovo sia
nella valle
di Presevo e Bujanovac, � grave. Le intimidazioni, spari, mine, feriti
sono
all'ordine del giorno e qualche volta ci scappa anche qualche morto. La
cosa strana sono le notizie che arrivano dai paesi dove la polizia
jugoslava ha permesso ai profughi albanesi di tornare nelle proprie
case,
scambiandosi perfino le ricevute su varie cose, credo mobilia e simili.
Visto che dopo questa operazione ci sono stati casi di ritorno di alcuni
poliziotti e maltrattamenti a danno degli Albanesi, i giornali hanno
subito
cominciato a scrivere tantissimo di come questi poliziotti saranno
puniti.
Buon segno o qualcos'altro?
L'ultima storia incredibile dal Kosovo riguarda il ritrovamento
di 11
soldati jugoslavi rapiti il 13 giugno 1999 mentre cercavano di salvare
la
tecnica della VJ gi� ritirata. Non so quanto possano essere credibili le
fonti. Si parla anche di 1300 civili rapiti (quasi la met� sarebbe gi�
morta), 22 sono bambini. Alcuni sono stati portati in Albania. I
responsabili dei lager sono, fra gli altri, Besim e Ethem Cehu, fratelli
di
Agim, comandante dell'UCK. Gli 11 trovati, ma non salvati, vivrebbero in
una specie di lager, in catene, dormendo per terra o sulle assi di
legno,
con una scarpa sola (?), vestiti di stracci. Ogni giorno li portano a
lavorare bendati per costruire le case o fare altri lavori pesanti. Fino
al
15 novembre scorso erano nella base americana a Urosevac. La signora che
li
ha trovati � una Serba con conoscenze nelle forze internazionali e tra
gli
Albanesi importanti (nel traffico di droga soprattutto - il suo
biglietto
d'ingresso nel lager sarebbero stati 2 chili di eroina) ed � definita
"una
bella cinquantenne con la vita da film". Sostiene che KFOR e UNMIK
abbiano
gli elenchi cifrati di tutti i rapiti (compresa l'ubicazione di ognuno
di
loro), ma non facciano niente per liberarli, visto che hanno interessi
nel
traffico di armi.
Per quanto riguarda la prigionia di Milosevic, dopo le polemiche
se �
malato o no, e qualche gruppo (definito di solito "mucchio di vecchiacce
rimbambite e impazzite") che manifestava contro l'arresto, gli attivisti
dell'Otpor continuano la farsa annunciando per l'8 maggio una visita al
carcere "per portargli i regali". Gli stessi stanno facendo la campagna
per
la riabilitazione di tutti i cittadini "ingiustamente processati" dal
1945
ad oggi dal "regime comunista" e per il ritorno delle propriet�
confiscate
nelle mani dei vecchi proprietari.
Di KORAK vi ho gi� scritto. L'idea era buona, ma pare che gli interessi
dei singoli gruppi siano prevalgano e che si far� ben poco. Preferirei
darvi qualche dettaglio in pi� alla prossima riunione. Intanto,
tantissimi
saluti a tutti (a grazie a chi mi aveva scritto per il "buon viaggio"),
a
presto,
Ivana

(dalla lista interna di discussione della Assemblea Antimperialista)

---

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URL for petition is http://emperors-clothes.com/petition/petition.htm
To add your name(s) to this petition, please click here or write to
freeslobo@...

FREE PRESIDENT MILOSEVIC NOW! HANDS OFF YUGOSLAVIA!

We the undersigned demand that the Serbian authorities immediately
release
Slobodan Milosevic and all other Serbian patriots from jail.

The arrest of Mr. Milosevic is an attempt by NATO leaders to blame the
Serbian people for crimes against Yugoslavia committed by NATO.

We demand that Mr. Milosevic immediately be given proper medical
treatment,
in the hospital of his choice, with doctors of his choice, for a heart
condition that appeared only after he was jailed.

We demand that neither Slobodan Milosevic, nor any other Yugoslav, be
sent
to the Hague Tribunal.

We demand an end to the arbitrary kidnapping, arrest, harassment and
persecution of Yugoslav leaders and soldiers and ordinary people whose
crime
was to set an example to the world by resisting NATO aggression.

Free Slobodan Milosevic at once!

End persecution of Mr. Milosevic and all Yugoslav patriots and soldiers
at
once!

Jail the real war criminals: the NATO leaders who committed crimes
against
humanity and against Yugoslav sovereignty and who continue to commit
those
crimes today.

Petition is being circulated by the International Committee to
Defend Slobodan Milosevic, or ICDSM at icdsm@... To sign
petition, please click here or go to
http://emperors-clothes.com/petition/sign.htm

SIGNED BY

[188 signatures follow from all over the world]

This petition was written and is being circulated by the International
Committee to Defend Slobodan Milosevic (ICDSM) at icdsm@... .
Signing
indicates agreement with the content of the petition. One need not be an
ICDSM member to sign, nor does signing make one a member of the
Committee.
We urge any and every person and group to sign the petition, circulate
it,
print it, place it on Websites, etc. Please send names of new signers to
freeslobo@.... You may write your own support literature, or use
available material, which will be posted and updated at www.tenc.net

For more information see http://emperors-clothes.com/petition/sign.htm .

International Committee to Defend Slobodan Milosevic icdsm@...

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"OTPOR" E LA "N.E.D."

Otpor "fu creata attraverso larghe sovvenzioni di fondi
occidentali tra i giovani disoccupati jugoslavi, attratti dalle
immagini false e seducenti dell'America costantemente trasmesse
dai media 'indipendenti' finanziati dagli USA.
Nella edizione di 'News and Information' della primavera del 2001 -
una pubblicazione del National Endowment for Democracy
(NED), una agenzia ufficiale statunitense creata dal Congresso nel
1983 per assumere alcune delle funzioni della CIA, si ammette
che la NED ha finanziato Otpor dall'agosto del 1999. Vale a dire che
non appena gli USA smisero di bombardare la Jugoslavia, la
burocrazia di Washington impresse una accelerazione approntando
una struttura tipo "Quinta colonna" utile a compiere un
colpo di Stato. Presto sul sito Emperor's Clothes
[http://www.tenc.net] verranno pubblicati ampi stralci
dal bollettino della NED 'News and Information': e' molto
istruttivo..."

Otpor "was created by spreading
vast amounts of Western cash among jobless Yugoslav
youths who had fallen for the lure of the false and
seductive images of America, broadcast constantly by the
U.S.-financed 'independent' media.
In the Spring, 2001 issue of 'News and Information', a
publication of the National Endowment for Democracy
(NED), an official U.S. agency set up by Congress in 1983
to take over certain functions of the CIA, it is admitted
that the NED funded Otpor since August, 1999. That is, as
soon as the U.S. stopped bombing Yugoslavia, the
Washington bureaucracy went into high gear setting up the
Fifth Column infrastructure needed to pull off a coup
d'tat. Emperor's Clothes will soon publish extensive
excerpts from the NED 'News and Information' bulletin. It
is most educational..."

(Fonte: http://emperors-clothes.com/articles/jared/phillips.htm )

---

> http://www.antiwar.com/szamuely/sz-col.html

A LETTO CON LA N.E.D.

Decline of The West by George Szamuely
Antiwar.com May 5, 2001

In Bed With NED
The "National Evisceration of Democracy"?

Excerpts:

...The extent of the NED involvement in pre-Kostunica
Yugoslavia was revealed in the 1998 testimony of Paul
McCarthy before the Commission on Security and
Cooperation in Europe. McCarthy, a program officer at
the NED, boasted that, among the many recipients of
NED moolah were "the newspapers Nasa Borba, Vreme and
Danas, an independent TV station in eastern Serbia, TV
Negotin, the prominent news agency BETA, and the
important Belgrade station, Radio B-92." Naturally,
such media are always described in the NED literature
as "independent."

One of the organizations currently being bankrolled by
the NED is the Serbian "youth" organization Otpor.
According to the NED, it has been doing so since
August 1999. Recently, the NED and the International
Republican Institute (IRI), which is also funded by
the NED, jointly sponsored a forum for Otpor leaders.
According to NED literature, Otpors notorious "he is
finished" posters "helped to galvanize public opinion
against Slobodan Milosevic. Otpors enormous
get-out-the-vote campaign made a critical difference
in helping Vojislav Kostunica defeat Milosevic at the
ballot box Subsequently, Otpors activists played a
crucial role in the street demonstrations that
followed the elections and led to Milosevics ultimate
downfall on October 5."

NED goes on to say that Otpor will continue to do
"grassroots political work as a watchdog that will
exert pressure on the new government to quickly
implement democratic reforms they view as crucial to
Yugoslavias return to life as a normal country."
The NED does not specify what "grassroots" work
entails. However, it explains, "this extensive
grassroots network can work to fill the political
vacuum that was created when the Democratic Opposition
of Serbia defeated Milosevic, and was left with no
serious political rival. Without any loyal
opposition to pressure the new regime, Otpor intends
to keep important reform issues in front of the public
and Serbias new leaders to make sure that democratic
progress continues." Note the repeated emphasis on
"grassroots" activism along with the vague nature of
the organizations goals. "Reform," "democratic
progress," "normal country" the NED invariably uses
such vacuous trivia to disguise its true agenda. (...)

The British Helsinki Human Rights Group has a very
different take on Otpor. Its recent report about the
December parliamentary elections in Serbia, describes
how Otpors "Hes finished" campaign was "followed up
with a similar poster campaignconsisting of the
slogan Overi! or Be sure ie that he is finished
off. The Overi! slogans were printed in a rather
sinister way, in menacing black letters and sometimes
with Slobodan Milosevics face. It is a matter of
considerable concern that Overi is Mafia slang for
the three shots which contract killers pump into an
already dead body in order to be sure that the victim
has, indeed, been finished off. It hardly bodes well
for Serbian democracy that such vocabulary is
associated with the new era." Indeed. It is even more
disturbing that US taxpayers should underwrite such
blatant threats of violence.

The BHHRG report goes on: "Otpor also ran a poster
campaign with the equally sinister slogan, We are
watching you, an apparently direct reference to
George Orwells 1984. The motif of these posters is a
bulldozer, a reminder of the heroic vehicle that
headed the march on Belgrade from Cacak on October
5; it also, no doubt, emphasizes the DOS attitude
towards its opponents. The Socialists have alleged
that menacing leaflets of this nature have been sent
to the homes of Socialist Party activists. Finally,
Otpor has not hesitated to recruit underage persons
for its purposes, an action which is strictly
incompatible with the duty of political organizations
not to exploit the young." This then is what the NED
is pleased to call "grassroots political work." The
task the Us Government has assigned to Otpor is to act
as the local bully scaring people into not voting for
the socialists or the nationalists.

What remains interesting is why the US Government
continues to underwrite Otpor. The goals it outlines
are also the goals of the Djindjic regime. So why the
duplication of beneficiaries? Evidently, Washington
does not trust the new regime in Belgrade. Therefore,
an alternative regime has to be manufactured and kept
on the sidelines. Should Belgrade once again fall out
of favor in Washington, there will be new leaders to
champion. Doubtless, the NED is already grooming the
next "Djindjic." "Yugoslavia," warns the NED, "risks
the same fate as its neighbor Romania, which had an
important democratic election, but failed to
consolidate its democratic gains and soon slipped back
into a political culture of nationalism where
reformers became divided, were corrupted, and
eventually were defeated by former communists."...

---

> http://emperors-clothes.com/news/cialectures.htm

CORSI DI FORMAZIONE A SOFIA PER MILITANTI OTPOR -
ORGANIZZATI DALLA CIA

Is the Balkans the new Latin America?
Bulgarian paper says: 'CIA is tutoring Serbian group, Otpor'
>From the Bulgarian newspaper, "The Monitor"
Translated by Blagovesta Doncheva (Posted 9-8-00)

---

> http://www.ce-review.org/01/8/pozun8.html

REPORTAGE DALL'ULTIMO CONGRESSO DI OTPOR:
difficile transizione da finta organizzazione studentesca a vera
lobby di pressione per la trasformazione della societa' in senso
liberista

Planning for an Uncertain Future (Brian J Pozun)
Some think it should be a political party, some an NGO;
others think Otpor should disband.

---

I SITI INTERNET DI OTPOR

> http://195.8.231.173/index.php
Prva strana na srpskom
> http://www.otpor.net
Home page in English (not updated)

---

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Rivoluzionari e riformisti di fronte alla storia

(intervento apparso su "Aginform", 12/2000 - stralci)

Credo che sia stato gi� sottolineato il fatto che noi veniamo da una
grave sconfitta e che naturalmente questa sconfitta si fa ancora
sentire e noi ci interroghiamo su come uscirne. Talvolta, anche in
questa sede, si � fatto uso di questa coppia concettuale: da una parte
la sinistra rivoluzionaria, dall�altra parte la sinistra riformista; da
una parte coloro che sposano fin in fondo il rigore rivoluzionario,
dall�altra coloro che si attardano nella palude del tatticismo.

Dinanzi a questa analisi a me verrebbe da rispondere con un sospiro: se
fosse vero sarebbe molto bello. Se fosse vero, basterebbe un
supplemento di energia rivoluzionaria e di rigore morale per cercare di
uscire dalle difficolt� in cui ci troviamo. Ma in realt� le cose stanno
in modo radicalmente diverso.

Prendiamo proprio spunto da quella tragedia che giustamente � stata
considerata una cartina di tornasole: quello che si � verificato in
Jugoslavia. Io credo che l�atteggiamento di Rifondazione Comunista
debba essere giudicato con molta severit�, perch� nella migliore delle
ipotesi ha assunto un atteggiamento terzaforzista e a dimostrazione di
questo, basta vedere che cosa � successo dopo la guerra: una volta che
la guerra � continuata con un colpo di stato, come giustamente � stato
detto, ecco che questo colpo di stato viene salutato positivamente
da "Liberazione", per non parlare del "Manifesto". Dunque dobbiamo dire
che qui � stata la sinistra riformista a subire questo slittamento cos�
vergognoso? Non dobbiamo dimenticare purtroppo che a scatenare la
campagna contro Milosevic si � impegnata ancora di pi�
un�organizzazione come Socialismo Rivoluzionario. Naturalmente potremmo
dire Socialismo Rivoluzionario � un�organizzazione trotskista e quindi
i conti tornerebbero: come al solito riformisti e trotsksti uniti in
una lotta infame. I conti tornerebbero se non fosse per un particolare
che forse tutti conosciamo ma che di rado facciamo intervenire
nell�analisi e cio� che una componente dell�UCK pretendeva di essere
erede di Enver Hoxha, pretendeva e pretende di essere marxista-
leninista, pretendeva di richiamarsi a un dirigente che era alla testa
della lotta contro il revisionismo e contro il trotskismo. Vedete
dunque che da questo punto di vista la contrapposizione sinistra
riformista-sinistra rivoluzionaria non ci porta tanto lontano; tutti i
discorsi per cui si tratterebbe di combattere contro il tatticismo con
un�iniezione di rigore rivoluzionario (ci sono i compagni che si
presentano come infermieri proprio per fare questa iniezione) non ci
portano lontano. Non ci portano lontano perch�, � chiaro, agli eredi di
Enver Hoxha che lottano con l�UCK, certamente non si pu� rimproverare
il tatticismo, avendo combattuto con le armi in mano. Certamente per�
gli si pu� rimproverare di essere stati oggettivamente alla coda degli
imperialisti. Non c�� dubbio, e non � certo su questo che dobbiamo
sfondare porte gi� spalancate. Ma quale conclusione ne dobbiamo trarre?

Analisi concreta della situazione concreta
Ne dobbiamo trarre la conclusione che in primo luogo si tratta di fare
un�analisi concreta della situazione concreta, si tratta di tener
presente certamente l�indicazione di Lenin, che sottolineava l�enorme
importanza della questione nazionale, ancora oggi, soltanto che
dobbiamo tener conto di come � cambiata la situazione, anche per quanto
riguarda la questione nazionale. Per tutto un periodo storico � stato
il movimento rivoluzionario e comunista che ha saputo agitare la
bandiera della questione nazionale per mettere in difficolt�
l�imperialismo. Oggi, non lo dobbiamo dimenticare, � di fatto
l�imperialismo che, agitando strumentalmente la bandiera della
questione nazionale, cerca di distruggere quello che resta del
socialismo e ogni stato che in qualche modo costituisce un ostacolo
alla marcia dell�imperialismo. Vale per la Jugoslavia, che gi� � stata
smembrata e che si continua a voler smembrare; vale per esempio per
l�Iraq, non c�� dubbio; vale per un paese del quale qui si � parlato
forse troppo poco, cio� per la Repubblkica Popolare Cinese, perch� non
c�� dubbio che oggi l�imperialismo aspira a smembrare la Repubblica
Popolare Cinese. In un opuscolo che ho pubblicato ho citato autorevoli
giornali borghesi che parlano esplicitamente di dividere la Cina in
sette o otto stati.

Parliamo della Cina
Parliamo della Cina. Qualche tempo fa proprio la stampa americana ha
riportato un articolo dell�ex primo ministro australiano, Fraser si
chiama, il quale ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno deciso ormai
di costruire lo scudo spaziale perch� partono dal presupposto che prima
o dopo una guerra contro la Cina � inevitabile. E naturalmente lo scudo
spaziale servirebbe agli Stati Uniti per ristabilire il monopolio
dell�arma nucleare. Ma non � soltanto a questo livello che viene
condotta la lotta: qualche tempo fa un politologo abbastanza illustre,
almeno in Italia, Luttwak, ha detto che gli Stati Uniti proprio
approfittando del fatto che la Cina, almeno fino a questo momento, non
fa parte dell�Organizzazione Mondiale per il Commercio, sono in grado
di bloccare in qualsiasi momento le esportazioni che dalla Cina vanno
verso il resto del mondo e soprattutto negli Stati Uniti. Questa � la
nostra arma nucleare sul piano commerciale, ha detto Luttwak, un'arma
che noi teniamo puntata contro la Repubblica Popolare Cinese. Certo con
gioia, evidentemente.
Di fronte a questa situazione noi vediamo, � chiaro, che c�� una grande
iniziativa in Cina per sviluppare la produzione, per cercare di
conseguire un�indipendenza anche sul piano tecnologico, per sviluppare
e di nuovo accelerare le forze produttive. Ma non � soltanto la Rina
Gagliardi che ha scritto a questo proposito su "Liberazione" che
c�� "l�ossessione della crescita quantitativa". Questa scemenza della
Rina Gagliardi � condivisa anche da molte forze che si dichiarano
componenti della sinistra rivoluzionaria. Perch� parlo di sciocchezza?
Parlo di sciocchezza per una ragione molto semplice: credo che a noi
tutti sia caro un grande rivoluzionario come Mao Tse Tung. Ma se noi
andiamo a leggere Mao Tse Tung, il Mao che per esempio parla della
lotta delle zone rosse accerchiate da Chang Kai Shek o che parla di
Yenan in lotta contro l�imperialismo giapponese, ebbene troviamo che
uno dei temi centrali del grande Mao rivoluzionario � la lotta per
sviluppare la produzione, per impedire che queste zone rosse o che
Yenan venissero soffocate da Chang Kai Shek o dall�imperialismo
giapponese. E oggi a cosa assistiamo? Assistiamo, in condizioni
naturalmente molto diverse, alla continuazione di questa lotta. Noi
vediamo che di fatto la Cina � accerchiata. L�imperialismo cerca di
accerchiarla e naturalmente da parte della Cina si cerca per un verso
di rompere l�accerchiamento e per un altro verso appunto di sviluppare
la produzione, di sviluppare le forze produttive come gi� Mao
sollecitava per quanto riguarda le zone rosse. Ma ecco che una certa
sinistra, che sia riformista o che sia cosiddetta rivoluzionaria, si
entusiasma magari leggendo questi testi o questi discorsi di Mao Tse
Tung, ma dinanzi a quello che avviene oggi parla come la Gagliardi,
pensa che sia soltanto qualcosa di economicista.

Il primitivismo di certa sinistra
Qui si rivela in modo evidente il primitivismo di questa sinistra. C��
una sinistra che � capace di entusiasmarsi soltanto quando questa lotta
viene condotta in condizioni primitive, e quando invece questa lotta
viene condotta ad un livello pi� alto da parte di un partito che �
diventato stato, che ha conquistato il potere e naturalmente utilizza
tutto il potere anche per conseguire questo obiettivo, ecco che questa
lotta viene considerata qualcosa di irrimediabilmente prosaico. Non �
soltanto Pietro Ingrao che adesso ha abbandonato la politica per darsi
alla poesia. Temo che questo atteggiamento di Pietro Ingrao abbia fatto
scuola, sia pure naturalmente in forma meno rozza di quella di Pietro
Ingrao, anche in certi settori della sinistra, compresi i settori della
sinistra che si dichiarano rivoluzionari.
Io credo che noi dobbiamo partire dal presupposto che quella che oggi
si svolge attorno alla Cina � il punto pi� alto della lotta di classe a
livello internazionale. Naturalmente, � chiaro, questa lotta di classe
a livello internazionale si svolge in condizioni diverse, che dobbiamo
studiare. Faccio soltanto una parentesi: siccome si parla continuamente
di totale integrazione ormai della Cina nel capitalismo e
nell�ideologia borghese, io sono reduce da un convengo, che si � svolto
una decina di giorni fa a Pechino, il cui tema era Marx nel XXI secolo.
Ci si interroga sulle stesse cose su cui oggi ci stiamo interrogando in
questa sede.

Le ragioni della disfatta
Quindi noi, � chiaro, dobbiamo combattere il primitivismo che � anche,
non lo dobbiamo dimenticare, il risultato della disfatta che abbiamo
subita. E dobbiamo interrogarci sulle ragioni di questa disfatta, su
quando � iniziata questa disfatta. Io credo che il compagno Bernardini
abbia pienamente ragione quando mette l�accento sul 1956. Chi prende
sul serio oggi il rapporto Krusciov che ha scatenato la campagna contro
Stalin non � soltanto che sia lontano dalle posizioni dei comunisti; io
credo che abbia perso totalmente il senso della storia. Per�, se �
ridicolo, sembra la caricatura di se stessi, il titolo del supplemento
di Liberazione "Chi ha ucciso la rivoluzione?" e la risposta
� "Stalin", io credo che la risposta non sarebbe pi� persuasiva se al
posto di Stalin mettessimo Krusciov. Io credo che sarebbe una risposta
ugualmente idealistica anche se naturalmente meno rozza e meno idiota
di quella appunto data da Liberazione.
Cerco di fare un bilancio larghissimo: quando muore Stalin, nel 1953,
dopo trent�anni che ha gestito il potere, pressapoco, non c�� dubbio
che la rivoluzione ha fatto un enorme passo avanti. Come si fa a
negarlo? Nel momento in cui assume il potere sembrava che stesse
crollando il socialismo anche nell�Unione Sovietica. Quando muore, il
socialismo e il movimento rivoluzionario hanno assunto un�estensione
senza precedenti. Per� non dobbiamo dimenticare quale era la situazione
nel 1953. C�era gi� stata la rottura con la Jugoslavia. Naturalmente
noi potremmo dire che Tito era revisionista, che Tito era una
catastrofe (lo dice anche Kostunica che Tito era una catastrofe). Non
mi convince questa risposta. Non mi convince questa risposta anche per
un�altra ragione, perch� oggi basta leggere Mao per vedere che con Mao
era iniziato un conflitto con l�Unione Sovietica gi� in quella data.
D�altro canto anche a prescindere dal conflitto che gi� stava iniziando
in quella data, tutti sappiamo che nel 1968 Unione Sovietica e Cina
sono state sull�orlo della guerra. Chi era il revisionista, Mao?
Breznev? Poi la Cina ha fatto la guerra col Vietnam. Chi era il
revisionista, i dirigenti cinesi o i dirigenti vietnamiti? I dirigenti
vietnamiti o i dirigenti cambogiani? Io credo che sia sbagliata in
questo caso questa categoria. Credo che sia molto pi� semplice e molto
pi� laico prendere atto di questo fatto: in nessun testo n� di Lenin n�
tanto meno di Marx si pu� leggere qualcosa su come devono essere i
rapporti tra paesi socialisti. Era un problema nuovo, di cui nessuno
aveva esperienza, e questo problema nuovo � stato trattato in modo
sbagliato. Devo aggiungere: � stato tratttato in modo sbagliato da
tutti, da tutti (naturalmente alcuni l�hanno trattato in modo pi�
gravemente errato, altri in modo meno gravemente errato). Ma io credo
che il nostro punto di vista, se vogliamo appropriarci idealmente di
tutta la storia non � di dire revisionista � Stalin o revisionista �
Tito. Secondo me si tratta di grandi rivoluzionari, Stalin, Mao e i
dirigenti vietnamiti, ecc., che si sono trovati dinanzi a una
situazione nuova che non hanno saputo padroneggiare, in un certo senso
sono stati protagonisti e vittime di una grande tragedia storica
universale.

La categoria dell'apprendimento
Da questo cosa emerge? Emerge che secondo me noi dobbiamo in realt�
puntare soprattutto su una categoria che � la categoria
dell�apprendimento. E� una categoria che Mao ha saputo far valere
soprattutto nel saggio, credo del 1935, sulla pratica. Mao insiste che
come la lotta di classe si sviluppa attraverso contraddizioni, cos�
anche il processo di conoscenza per comprendere la lotta di classe si
sviluppa attraverso contraddizioni. E io credo che questo tema della
necessit� dell�apprendimento sia stato sviluppato soprattutto da due
grandi autori, uno � Mao Tse Tung, un�altro autore, vittima anche lui
di una costante rimozione, si chiama, lo voglio dire, Deng Xiao Ping.
Deng Xiao Ping ha scritto pagine memorabili su questo tema. Lo devo
dire. Quando ho incominciato, da poco tempo, a leggere Deng Xiao Ping,
ho di nuovo ritrovato un�emozione intellettuale che non trovavo da
molto tempo, cio� da quando leggevo Lenin polemizzare contro la frase
vuota che non significava assolutamente nulla. Non si tratta adesso
naturalmente di innalzare sugli altari Deng Xiao Ping, ma consentitemi
di parlarne.
Certamente noi abbiamo ragione a dire a Rifondazione Comunista che �
uno scandalo che non si sia mai impegnata in una discussione teorica
sulla storia del socialismo e del movimento rivoluzionario. Ma non �
uno scandalo che noi non ci siamo mai impegnati nell�analizzare
criticamente quello che � avvenuto in Cina, cosa ha significato Deng
Xiao Ping, quali proposte teoriche ha presentato? In realt� il pi�
delle volte si � trattato di una condanna ignorando perfino i testi. E�
anche per questo che nell�ambito di questa collana che mi onoro di
dirigere abbiamo pubblicato la relazione del compagno Jiang Zemin al XV
Congresso del Partito Comunista Cinese, che io credo possa essere
l�occasione per sviluppare un dibattito, un dibattito naturalmente del
tutto aperto.

Difendere il marxismo leninismo senza saperlo rinnovare?
Ancora due osservazioni. Io credo che noi abbiamo subito una grave
sconfitta strategica (naturalmente solo gli imbecilli parlano del
crollo del socialismo come di una vittoria della libert�) ma non � la
prima sconfitta che ha subito il movimento operaio. Devo ricordare che
subito dopo il 1848, con quel grande testo che � il Manifesto del
Partito Comunista, in Francia c�� stato il colpo di stato di Luigi
Bonaparte con l�avvento della dittatura bonapartista. Ed � stata una
grande sconfitta anche per Marx. Marx interviene su questa sconfitta e
dice che il democratico piccolo borghese esce dalle pi� vergognose
disfatte sentendosi senza macchia. Matura la convinzione, questo
democratico piccolo borghese, non che lui e il suo partito debbano
abbandonare il vecchio punto di vista, ma che al contrario le
condizioni devono maturare venendogli incontro. Questo punto di vista
secondo Marx � una sciocchezza. Non ha senso attardarsi a voler
difendere il marxismo-leninismo senza saperlo rinnovare. Qualche
compagno l�ha detto. Dobbbiamo saperlo rinnovare. Dobbiamo saper
ridiscutere tutto. Questo � l�unico modo di essere fedeli. Questo brano
di Marx che ho appena citato, viene citato in occasione di un�altra
grande disfatta del movimento comunista nel corso dell�orribile prima
guerra mondiale da parte di Rosa Luxemburg, che nota il fatto che il
pi� grande partito socialista, allora quello tedesco, aveva aderito
alla guerra. Rosa Luxemburg parla di sciagura per l�umanit�, ma,
aggiunge, il socialismo sarebbe perduto solo se il proletariato
internazionale non volesse prendere atto della profondit� della sua
caduta e se da essa non volesse imparare nulla. Insisto sulla categoria
dell�imparare, sulla categoria dell�apprendimento.
D� un giudizio positivo di questa riunione. D� un giudizio positivo,
per� � una riunione che si tiene ancora sulle generali e io credo che
noi dobbiamo saper fare delle riunioni di studio per analizzare
concretamente l�imperialismo, qual�� il ruolo dell�Europa, che
significa oggi socialismo, come possiamo ripensare il socialismo dopo
la catastrofe che si � verificata. E questo ci aiuter� ad andare avanti
verso la costruzione del partito comunista, perch� io, militante di
Rifondazione che faccio riferimento alla corrente dell�Ernesto
nell�ambito di Rifondazione, su questo non ho alcun dubbio: se anche in
Rifondazione forse c�� ancora il grosso dei militanti comunisti e
comunque c�� una parte consistente di militanti comunisti, non ho alcun
dubbio sul fatto che Rifondazione non � un partito comunista e che non
potr� mai diventarlo. Ma chi credesse che a sinistra di Rifondazione ci
sia gi� l�elaborazione teorica e i presupposti di un�elaborazione
teroica direbbe una sciocchezza colossale. Secondo me invece si tratta
per l�appunto di procedere ad una ricognizione dei problemi, cercare di
costituire un programma, un progetto comunista partendo dal presupposto
che nell�ambito di questo processo di costruzione del progetto
comunista noi dobbiamo saper analizzare criticamente ogni aspetto della
teoria di Marx, di Engels, di Lenin, e certamente anche di Stalin, di
Mao, Di Deng Xiao Ping e di tutti gli altri.

Domenico Losurdo

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