Informazione

-Ora sappiamo, dopo aver letto le carte, che la trappola che ha portato
all’arresto del compagno Jaime Yovanovic Prieto (Professor J.), era
scattata il 20 aprile, quando la polizia cilena inviò a quella italiana
una nota con la richiesta della sua cattura in quanto “pericoloso
terrorista”.

La Polizia italiana sapeva dunque che Jaime sarebbe arrivato in Italia
per partecipare al Campo antimperialista di Assisi. Ma non l’ha fermato
all’aeroporto Leonardo da Vinci, né ha osato farlo durante i lavori del
Campo. La DIGOS di Perugia, sicuramente sulla base di una direttiva
UCIGOS, ha atteso che il Campo fosse finito, colpendoci tutti alle
spalle e ritenendo, a torto, di coglierci un un momento di debolezza.

- E invece la risposta nostra è stata pronta e massiccia. Abbiamo
lanciato una campagna nazionale e internazionale di controinformazione
grazie alla quale sono giunti centinaia di messaggi di solidarietà.
Dalle dieci di questa mattina, in duecento, eravamo sotto il carcere di
Perugia, mentre Jaime veniva interrogato dal Giudice di Corte d’Appello.
sapevamo che Jaime avrebbe non solo rifiutato di essere estradato in
Cile, ma anche di essere rispedito in Brasile dove vive da anni. La sua
e la nostra battaglia è stata per la libertà immediata e incondizionata
e l’asilo politico. Durante l’interrogatorio è giunto in carcere un fax
del Ministro di Grazia e Giustizia Fassino col quale si chiedeva di
mettere in libertà il compagno Jaime in quanto: 1. il reato ascritto ad
Jaime è reato politico e come tale non è perseguibile dalla legge
italiana; 2. in caso di estradizione in Cile (dove vige non la
democrazia ma come dicono i cileni la democradura, un ibrido tra
democrazia e dittatura!
) Jaime sarebbe giudicato non da un tribunale civile ma da quello
Militare, e ciò confligge col codice penale italiano; 3. Il Tribunale
militare cileno condannerebbe Jaime alla pena capitale e ciò è
incompatibile con la nostra Costituzione.

- Quando gli avvocati Innamorati e Crisci (che ringraziamo per il loro
appassionato lavoro) verso le ore 14,00 sono usciti dal carcere
annunciando questo esito straordinario, c’è stata in strada una gioia
incontenibile. A tutti era chiara la dimensione della vittoria ottenuta.
La nostra mobilitazione, la solidarietà internazionale hanno obbligato
il Ministro Fassino ha scarcerare Jaime, che ora è non è solo un libero
cittadino, ma gli è riconosciuta la sua dignità come combattente
antifascista.
E’ una vittoria anzitutto per tutti gli esuli cileni nel mondo, per
tutti i perseguitati dalla “Giustizia” militare di Santiago; è una
vittoria per tutti i militanti che nel mondo combattono per la
democrazia e la giustizia; è infine una vittoria nostra, organizzatori
del campo antimperialista contro la globalizzazione, che da anni veniamo
perseguitati, controllati (spesso illegalmente), umiliati, trattati da
terroristi.

- Abbiamo vinto una battaglia ma non finisce qui. Come i democratici
cileni che vogliono giustizia e per giustizia intendono anche il castigo
e la punizione assieme a Pinochet dei responsabili dei massacri compiuti
dalla dittatura militare; noi chiediamo che vengano puniti qui in Italia
i responsabili ai più alti livelli che hanno arrestato Jaime Yovanovic
Prieto a partire dal capo della Criminalpol, dal capo dell’UCIGOS
Andreassi per finire col Ministro dell’Interno G. Bianco che hanno
calpestato la legge italiana, violato la Costituzione repubblicana e
compiuto un gravissimo abuso di potere.
I responsabili dei crimini fascisti compiuti in Cile debbono pagare,
come debbono pagare per l’affronto portatoci i responsabili della
polizia italiana.


Moreno Pasquinelli e Alessandro Folghera
per il comitato del Campo Antimperialista contro la Globalizzazione
Assisi 2000

10 agosto, ore 16,30

Campo Antimperialista
www.antiimperialista.com
campo@...

Appello per la Libertà di Jaime Yovanovic Prieto
Arrestato all’uscita del campo antimperialista di Assisi
il 6 agosto 2000


Considerando che in Cile:

- I recenti precedenti giurisprudenziali di Patricio Ortiz e di Claudio
Molina, cittadini cileni arrestati rispettivamente in Svizzera ed in
Argentina su mandato di cattura emesso dall’Interpol (per ordini di
cattura dei tribunali militari cileni) e, successivamente rilasciati con
la motivazione che in Cile non si rispettano i diritti umani e che per i
reati politici esista tutt’oggi un accanimento giudiziario,

- A tutt’oggi, i reati politici sono di corrispondenza della giustizia
militare che si somma a quella civile, violando apertamente il principio
del “non bis in idem”,

- Vige tutt’ora la pena di morte,

- La democrazia cilena nei suoi poteri costitutivi e’ minata
dall’esistenza di un organo superiore, ovvero il Consiglio di Sicurezza
Nazionale (formato dai comandanti delle tre Forze Armate, dal Presidente
della Repubblica e dai Presidenti della Corte Suprema di Giustizia e del
Senato), che ha facolta’ di porre veto a qualsiasi iniziativa in ambito
legislativo, giudiziario ed esecutivo:


Noi, sottofirmatari del seguente appello, ci rivolgiamo al Governo
italiano affinche’ al cittadino Jaime Yovanovic Prieto, arrestato ad
Assisi nella giornata di domenica 6 agosto ed attualmente detenuto
presso il carcere di Perugia, sia data liberta’ immediata e concesso
l’asilo politico.


Jaime Yovanovic Prieto, ex militante del Movimento della Sinistra
Rivoluzionaria cilena, e’ accusato di aver presuntamente partecipato
nell’azione che causo’ la morte del general Carol Urzua, esperto di
controspionaggio militare, il 29 agosto del 1983.

Vale la pena segnalare che il processo non si e’ mai svolto fino ad
oggi, cosi’ come segnalare che il procedimento giudiziario e’ stato
posto in essere in pieno periodo dittatoriale.

La situazione di Jaime Yovanovic e’ gia’ un caso internazionale per
l’Italia: in primo luogo perche’ Jaime Yovanovic vide la propria vita
salvata grazie all’intervento del Papa e del cardinale Agostino
Casaroli, quando chiese asilo presso la nunziatura apostolica di
Santiago (1984), in secondo luogo perche’ la lezione di …calan,
evidentemente, non e’ servita ad imparare nulla.


La Corte d’Appello ha ora 4 giorni per pronunciarsi sulla legittimita’
dello stato di arresto di Jaime Yovanovic. Non possiamo tirarci
indietro. Estendiamo quindi l’invito alle diverse associazioni,
organizzazioni e cittadini, a sommarsi alla Campagna ed a partecipare al
Sit-In che sara’ sviluppato nella giornata di mercoledi’ o giovedi’
(domani confermeremo la data e l’ora esatte) davanti al Tribunale di
Perugia, in occasione del trasferimento di Jaime dal carcere alla Corte
d’Appello dove si svolgerˆ il suo interrogatorio.

Uniamo le Forze contro la globalizzazione antimperialista per la Pace e
la Giustizia Sociale!

Per la Liberta’ di Jaime Yovanovic Prieto! Per la Liberta’ di Tutti i
Prigionieri Politici!

Oralba Castillo-Najera,
presidentessa del Coordinamento Internazionale per i Prigionieri
Politici,
Moreno Pasquinelli ed Alessandro Folghera
per il Comitato Politico del Campo Antimperialista di Assisi
ed Elias Letelier, poeta e presidente della Rete dei Familiari ed Amici
dei Prigionieri Politici del Cile.

Per Adesioni: tel 0742-78828 cel 0349-3650834

Perugia 7 agosto 2000

Campo Antimperialista
www.antiimperialista.com
campo@...

--

>
> ARRESTO ESULE ANTIFASCISTA CILENO:
> INTERROGAZIONE URGENTE DELL'ON. PISAPIA
>
> L'on. Giuliano Pisapia ha presentato un'interrogazione urgente al Ministro
> di Grazia e Giustizia per chiedere un immediato intervento per la
> scarcerazione del professore cileno Jaime Yovanovic Prieto, militante della
> sinistra cilena e oppositore del regime dittatoriale del generale Pinochet.
>
> Prieto, che era in Italia con un regolare permesso, è stato arrestato sulla
> base di un mandato di cattura internazionale del tribunale militare cileno
> pur essendo già stato varie volte in Europa - Spagna, Belgio, Svizzera -
> senza aver alcun problema.
>
> Nell'interrogazione si fa presente che, nel caso del prof. Prieto, non è
> concepibile - ai sensi dell'art. 698 del codice di procedura penale -
> l'estradizione, anche qualora fosse richiesta dall'attuale governo cileno,
> in quanto:
> 1) il reato contestato - e in relazione al quale l'interessato si dichiara
> innocente - è indubbiamente reato politico. Ai sensi dell'art. 8 del nostro
> codice penale, infatti, è considerato reato politico ogni "delitto comunque
> determinato, in tutto o in parte, da motivi politici";
> 2) in Cile è prevista, per il reato contestato, la pena di morte e la Corte
> Costituzionale ha anche recentemente ribadito che in tali casi non è
> possibile l'estradizione;
> 3) in Cile - come sancito anche in recenti sentenze relative a casi analoghi
> in altri Paesi (Svizzera e Argentina) - non sono rispettati i diritti umani
> e non è garantito un equo processo, specialmente davanti ad un Tribunale
> Militare;
> 4) se estradato, il prof. Prieto sarebbe sicuramente sottoposto ad atti
> discriminatori per motivi politici.
>
> In tale situazione, Pisapia chiede al Ministro della Giustizia che faccia
> espressa richiesta, come suo potere ai sensi dell'art. 716 c.p.p., di revoca
> della misura coercitiva anche qualora la Corte d'Appello di Perugia
> convalidasse l'arresto provvisorio disposto dalla polizia giudiziaria.
>
> Nell'interrogazione urgente il deputato di Rifondazione Comunista ricorda
> come, nel caso specifico, vi siano tutti i presupposti per la concessione
> dell'asilo politico:
> a) il prof. Prieto, infatti, è stato ripetutamente sottoposto a torture in
> Cile dalla polizia golpista, proprio per la sua militanza politica (ancora
> oggi, a seguito di tali torture, versa in gravi condizioni di salute:
> timpano sinistro completamente fuori uso, timpano destro gravemente
> compromesso, disturbi di deambulazione);
> b) l'esule cileno era riuscito a sfuggire alla morte nel 1984, grazie
> all'intervento del Papa, quando si era rifugiato presso al Nunziatura
> apostolica di Santiago.
>
> Campo Antimperialista
> www.antiimperialista.com
> campo@...

--

Liberta¹ perJaime Yovanovic Prieto


Comunicato dell¹ 8 agosto



- Domani mattina sapremo con esattezza se Jaime verrà interrogato dal
Magistrato
domani o dopodomani e a che ora. Da questo dipende l¹indizione della
manifestazione,
che comunque si svolgerà.

- Le adesioni al nostro appello per la libertà di Jaime continuano a
crescere dall¹Italia e
da tutto il mondo, così come alla manifestazione. Segnaliamo quelle
dell¹On. Luigi
Manconi (Verdi), Paolo Ferrero (Segreteria Nazionale del Partito della
Rifondazione
Comunista), Don Vitaliano Della Sala (Parroco di S. Angelo a Scala),
Gianni Tognoni
della Fondazione Internazionale Lelio Basso per i diritti e la
liberazione dei Popoli,
Giorgio Nebbia (ex-deputato della Sinistra Indipendente e Docente
Università di Bari),
Dino Frisullo (Kurdistan Azad). La lista completa delle adesioni giunte
sarà disponibile
da domani mattina alle ore 10,00 sul nostro sito: www.
antiimperialista.com (alla pagina:
prigionieri)

- Ci rivolgiamo a tutti i cittadini democratici e ai compagni che hanno
a cuore la sorte
di Jaime e di tutti gli antifascisti cileni di comunicarci la loro
adesione e, nel caso la
partecipazione alla manifestazione a questo indirizzo:
liberta@...

- Informiamo che l¹Onorevole Giuliano Pisapia ha presentato questa
mattina al Ministro
di Grazia e Giustizia Fassino un¹interrogazione parlamentare (alleghiamo
il testo).


- Nella difesa di Jaime, all¹avvocato Francesco Innamorati
(ex-partigiano), si è
aggiunta, su segnalazione della comunità degli esuli cileni in Italia,
l¹avvocatessa
Simonetta Crisci del foro di Roma patrocinante in Cassazione.

- Segnaliamo che quest¹oggi abbiamo rilasciato interviste a Radio
Popolare di Milano,
Radio Città Aperta di Roma, Onda Rossa di Roma, Onda d¹Urto di Brescia,
Corriere
dell¹Umbria, Metro di Roma, Libero di Milano. La notizia oggi è stata
ritrasmessa dal TG1
delle ore 13,00. Mentre ieri, oltre al TG1 un servizio di 4 minuti è
passato sul TG3
dell¹Umbria. Tutte le Tv privare umbre hanno aperto con servizi
sull¹arresto. Ci hanno
assicurato che domani parleranno del caso il manifesto, Repubblica, e
molti altri
quotidiani.


Comitato Politico del Campo Antimperialista di Assisi 2000
Coordinamento Internazionale per i Prigionieri Politici

--


Vendetta di Pinochet nella citta' di S. Francesco


Nella citta' di Assisi (Perugia), il giorno 6 agosto 2000, la UCIGOS
dopo alcuni giorni di
monitoraggio, e' intervenuta per ordine dell'INTERPOL ed ha proceduto
all'arresto del cittadino
cileno Jaime Yovanovic Prieto, ex militante del Movimento della Sinistra
Rivoluzionaria, che
presuntamente avrebbe partecipato nell1azione che causo1 la morte del
general Carol Urzua.
Jaime Yovanovic era stato invitato a viaggiare dal Brasile in Italia,
per partecipare all'Incontro
Antimperialista '' No alla Globalizzazione'', dove si scambiavano idee
con altre organizzazioni
progressiste mondiali.

Alla fine dell'evento, il giorno 6 agosto dell'anno 2000, la Digos che
aveva tenuto sotto controllo
l'evento, ha proceduto a detenerlo, quando questo stava per prendere il
treno, diretto a Roma,
procedendo a trasportarlo alla Questura di Perugia e, successivamente,
al carcere del capoluogo
umbro.

Le ragioni dell1arresto sono per omicidio ed in questo momento, 7
agosto, gli avvocati e le
organizzazioni italiane stanno lavorando attorno alla organizzazione e
difesa del nuovo prigioniero
politico cileno, che oggi, soffre lo stesso trattamento di Patricio
Ortiz e di Claudio Molina; cittadini
cileni che hanno affrontato richieste di estradizione per attivita 1
sviluppate durante la dittatura
militare in Cile. Patricio Ortiz in Svizzera, dopo una lunga battaglia
legale, si e 1 visto riconoscere
dal governo svizzero che in Cile nsi violano i diritti umani e quindi e1
stata negata la sua
estradiuzione.

E1 cosi, come la stessa situazione e1 stata imposta al cittadino cileno
Claudio Molina, militante
del Fronte Patriottico Manuel Rodriguez, per il quale la giustizia
militare cilena aveva domandato
l1estradizione al governo argentino, senza ottenere l1obiettivo. Di
fronte a questo fatto, lo stato
argentino, ha riconosciuto l1illegalita1 della giustizia militare
cilena, concedendo l1asilo politico al
lottatore cileno.
Il 16 gennaio del 1984, Jaime Yovanovic Prieto e altri tre cittadini
cileni, aiutati dal viceconsole
francese in Cile; Ivonne Legrand, entro1 nella nunziatura apostolica per
chiedere protezione per la
propria vita. La giustizia militare cilena immediatamente detto1
l1ordine di cattura, senza ottenere
l1obiettivo.

A partire dal 29 agosto del 1983, data in cui e1 stato giustiziato il
generale Urzua, si decreto1
l1esecuzione e la cattura di massa dei militanti del MIR, che venivano
accusati della
responsabilita1 della morte del Generale. Il governo militare ordino1 la
creazione di un piano
strategico che sarebbe servito a terrorizzare la sinistra cilena, che si
batteva in una franca lotta
contro la dittatura cilena.

La Centrale Nazionale del Controspionaggio (CNI), sotto l1esistenza
dello squadrone
antisovversivo della Forza Aerea del Cile, decretarono una operazione
con il nome 3Punto 302,
operazione che implico1 la cattura e la morte dei cittadini:

Alejandro Salgado Troquian, assassinato dalla CNI e dalla Forza Aerea
Arturo Villabella Arauco;
assassinato dalla CNI e dalla Forza Aerea Carlos Araneda, arrestato dai
servizi d1intelligenza
Hugo Marchant Moya, arrestato dai servizi d1intelligenza Juan Elias
Espinoza Parra, assassinato
dalla CNI e dalla Forza Aerea Lucia Vergara, assassinata dalla CNI e
dalla Forza Aerea Sergio
Pena Diaz, assassinato dalla CNI e dalla Forza Aerea

Di fronte alla situazione degli assassinii dei militanti del MIR, Jaime
Yovanovic Prieto, Jose1
Aguilera, Elba Duarte e Pameila Cordero, aiutati dalla viceconsole
francese in Cile, Ivonne
Legrand, entrarono alla nunziatura apostolica, con il fine di richiedere
protezione per le loro vite. Il
governo militar cileno si vide obbligato a concedere il salvacondotto
dopo intervento diretto del
Cardinale Agostino Casaroli prima e, poi, di sua Santita1 Giovanni Paolo
II.
Chiediamo alla comunita1 internazionale, alle organizzazioni politiche e
dei diritti umani, di agire
con urgenza per esigere la liberta1 incondizionale ed asilo politico al
cittadino cileno. Chiediamo a
tutti gli esseri liberi della terra di non permettere ai tribunali
militari cileni di continuare nella
persecuzione dei suoi cittadini che solo sognano una democrazia giusta e
degna.

Coordinamento Internazionale per i Prigionieri Politici, Oralba
Castillo-Najera, presidentessa
Comitato Politico del Campo Antimperialista di Assisi, Moreno
Pasquinelli, Alessandro Folghera,
Rete dei Familiari ed Amici dei Prigionieri Politici del Cile, il poeta
Elias Letelier, presidente

Numeri Utili:
Ministero degli Esteri fax 06-3691006
Ministero degli Interni fax 06-46549534
Carcere di Perugia Tel 075-5735640

-

En la Ciudad de Asis, Italia, el día domingo 06 de agosto del año 2000,
la
policía política italiana, (DIGOS), después de algunos días de
monitoreo,
actuó bajo orden de la INTERPOL y procedió al arresto del ciudadano
chileno Jaime Yovanovic Prieto, ex militante del MIR, quien
presuntamente
participara en el ajusticiamiento del general Carol Urzua.

En efecto, Jaime Yovanovic fue invitado a viajar desde Brasil a Italia,
para participar en el encuentro antiimperialista mundial, donde se
intercambiaban ideas con otras organizaciones progresistas mundiales. Al
termino del evento, el día 6 de agosto de año 2000, la Policía Política
italiana, que había moni toreado el evento, procedió a detenerlo cuando
tomaba el tren para viajar a Roma., para trasladarlo a ala Centro
preventivo de Perugia

Las razones de la detención son por homicidio y en estos momentos, 07 de
agosto, los abogados y organizaciones italianas se encuentra trabajando
en
torno a la organización de la defensa de nuevo prisionero político
chileno, quien hoy, sufre el mismo trato que Patricio Ortiz y Claudio
Molina; ciudadanos chilenos que se vieron enfrentados a peticiones de
extradición por actividades desarrolladas durante la dictadura militar
chilena. Patricio Ortiz en Suiza, después de una larga batalla legal, el
gobierno suizo reconoció que en Chile se violan los derechos humanos y
categóricamente negó la extradición. Es así, como la misma situación fue
impuesta al ciudadano chileno Claudio Molina, militante del Frente
Patriótico Manuel Rodríguez, por quien la justicia militar chilena
demandara la extradición al gobierno Argentino, sin lograr el objetivo.
Ante este hecho, el estado argentino reconoció la ilegalidad de justicia
militar chilena otorgando asilo políticos al luchador chileno.

El 16 de enero de 1984, Jaime Yovanovic y otros ciudadanos chilenos,
ayudado por la Vicecónsul de Francia en Chile, señora Ivonne Legrand,
entró a la Nunciatura Apostólica para solicitar protección por su vida.
La
justicia Militar chilena inmediatamente dicto orden de captura sin
lograr
su objetivo.

A partir del 29 de Agosto de 1983, fecha en que fue ajusticiado de
General
Urzua, se decreto la ejecución y la captura masiva de los militantes del
MIR, a quienes se sindicaban como responsables de la muerte del General.
El gobierno militar ordenó la creación de un plan estratégico que
sirviera
como escarmiento generalizado contra la izquierda, que se batía en una
franca lucha contra la dictadura chilena.

La Central Nacional de Inteligencia (CNI), bajo la asistencia del
Escuadrón Antisubversivo de la Fuerza Aérea de Chile, decretaron una
operación con el nombre PUNTO 30, la que implico la captura y el
asesinato
de los ciudadanos:

Alejandro Salgado Troquian, asesinado por la CNI y la Fuerza Aérea
Arturo Villavela Araujo, asesinado por la CNI y la Fuerza Aérea
Carlos Araneda, detenidos por los servicios de inteligencia.
Hugo Marchant Moya, detenidos por los servicios de inteligencia.
Juan Elías Espinoza Parra, asesinado por la CNI y la Fuerza Aérea
Lucía Vergara, asesinada por la CNI y la Fuerza Aérea
Sergio Peña Díaz, asesinado por la CNI y la Fuerza Aérea

Ante la situación de los asesinatos los militantes del MIR, Jaime
Yovanovic Prieto, José Aguilera, Elba Duarte y Pamela Cordero, ayudados
por la Vicecónsul de Francia en Chile, señora Ivonne Legrand, entraron a
la Nunciatura Apostólica con el fin de solicitar protección por su vida.
El Gobierno militar chileno se vio obligado a otorgar salvoconducto
después de la intervención directa de Su Santidad Juan Pablo II.

Solicitamos a la comunidad Intencional, a las organizaciones políticas y
de derechos humanos, actuar con urgencia para exigir la libertad
incondicional y asilo político al ciudadano chileno. Solicitamos a todos
los seres libres de la tierra no permitir a las cortes militares de
continuar la persecución contra los chilenos que sueñan con una país
democrático y justo.


Coordinadora Internacional por los Presos Políticos, Oralba
Castillo-Najera, presidenta Comité Politico del Campo Antimperialista de
Asis, Moreno Pasquinelli, Alessandro Folghera, Red de Familiares y
Amigos
de Presos Politicos de Chile, Elias Letelier, presidente

Numeros para enviar protestas urgentes:
Ministero de Relaciones Exteriores fax 0039-06-3691006
Ministero degli Interni fax 0039-06-46549534
Carcere di Perugia Tel 0039-075-5735640

-

In Assisi (Umbrien) verhaftete die DIGOS (politische Polizei) am 6.
August
2000, nach tagelanger Überwachung, den chilenischen Staatsbürger Jaime
Yovanovic Prieto, ehemaliges Mitglied der Bewegung der Revolutionären
Linken
(MIR), mittels eines Haftbefehls der Interpol, nach dem er angeblich an
der
Aktion teilgenommen haben soll, die zum Tod von General Urzua führte.
Jaime
Yovanovic kam von Brasilen nach Italien um am Antiimperialistischen
Lager
„Nein zur Globalisierung“ teilzunehmen.

Erst nach Abschluss der Veranstaltung am 6. August schritt die DIGOS,
die
das gesamte Treffen genau überwacht hatte, ein und verhaftete ihn als er
den
Zug nach Rom besteigen wollte. Er wurde auf eine Polizeistation in
Perugia
und in der Folge ins Gefängnis „Capolungo umbro“ gebracht.

Anwälte und Solidaritätsorganisationen haben die Kampagne zur
Verteidigung
dieses neuen chilenischen politischen Häftlings bereits begonnen, dem
scheinbar das gleiche Schicksal wie Patricio Ortiz und Claudio Molina
widerfährt: alle sind chilenische Staatsbürger, für die seitens der
chilenischen Behörden Auslieferungsanträge für Taten gestellte, die
unter
der Militärdiktatur begangen wurden. Nach einem langen juristischen
Kampf
mussten die Schweizer Gerichte anerkennen, dass in Chile die
Menschenrechte
verletzt werden. Daher wurde das Auslieferungsansuchen letztendlich
abgelehnt. Ähnlich entwickelte sich der Fall des chilenischen
Staatsbürgers
Claudio Molina, Aktivist der Patriotischen Front Manuel Rodriguez,
dessen
Auslieferung durch Argentinien von der chilenischen Militärjustiz
gefordert,
jedoch schließlich abgelehnt wurde. Der Grund: Argentinien betrachtet
die
chilenische Militärjustiz als illegal und gewährte dem chilenischen
Kämpfer
politisches Asyl.

Ab 29. August 1983, Zeitpunkt der erfolgreichen Hinrichtung des Generals
Urzua, hatte eine Welle der Massenverhaftung von Kämpfern der MIR
eingesetzt, der die Verantwortung für den Anschlag angelastet wurde. Die
chilenische Militärregierung ordnete die Durchführung ihres
Generalplanes
zur Terrorisierung der chilenischen Linken an, die sich im offenen Kampf
mit
der Diktatur befand.

Die Nationale Zentrale für Gegenspionage (CNI) befahl die sogenannte
Operation „3Punto302“ durch die Aufstandsbekämpfungseinheiten der
chilenischen Luftwaffe, die folgendermaßen endete: Alejandro Salgado
Troquian (ermordet), Arturo Villabella Arauco (ermordet), Juan Elias
Espinoza Parra (ermordet), Lucia Vergara (ermordet), Sergio Pena Diaz
(ermordet), Carlos Araneda (vom Geheimdienst verhaftet), Hugo Marchant
Moya
(vom Geheimdienst verhaftet).

Angesichts dieser Mordwelle an Aktivisten der MIR flüchteten sich Jaime
Yovanovic Prieto, José Aguilera, Elba Duarte und Pameila Cordero am 16.
Januar 1984 mit Hilfe des französischen Vizekonsuls Ivonne Legrand in
die
Apostolische Nuntiatur, um ihr Leben zu schützen. Die chilenische
Militärjustiz strebte ihre Festnahme an, doch gelang diese nicht.

Die Militärmachthaben mussten nach direkter Intervention des Kardinals
Agostino Casaroli und schließlich des Heiligen Vaters Johannes Paul II.
selbst den sicheres Geleit zugestehen.

Wir rufen die internationale Öffentlichkeit sowie alle politischen und
Menschenrechtsorganisationen sofort Aktionen zu setzen, um die sofortige
und
bedingungslose Freilassung von Jaime zu erzwingen und ihm politisches
Asyl
zu gewähren. Wir rufen alle freien Menschen dazu auf, es den
chilenischen
Militärtribunalen nicht zu erlauben, die Verfolgung all jener
fortzusetzen,
die nichts mehr wünschten als Gerechtigkeit, Demokratie und
Menschenwürde.

Vorsitzende der Internationalen Koordination für Politische Gefangene
Oralba
Castillo Najera (Mexiko)
Politisches Komitee der Antiimperialistischen Lagers von Assisi, Moreno
Pasquinelli, Alessandro Folghera (Italien)
Vorsitzender des Netz der Familienangehörigen und Freunde der
politischen
Gefangenen Chiles, Elias Letelier

Protestschreiben bitte an:
Außenministerium: Fax 0039 06 3691006
Innenministerium: Fax 0039 06 46549534
Gefängnis Perugia: Tel 0039 075 5735640

--

Per Presa Visione: fax 0742-78828
Per Informazioni: tel 0742-78828
cel 0349-3650834
liberta@...
www.antiimperialista.com

* Coordinamento Nazionale "LA JUGOSLAVIA VIVRA'"

* Progetto "Pancevo chiama Italia"
* Richiesta informazioni sulle elezioni nella RFJ
* LIBRI SEGNALATI in francese ed in tedesco
* PROGRAMMINO ANTI-SPIE

---


* Coordinamento Nazionale "LA JUGOSLAVIA VIVRA'"


L?embargo uccide come le bombe, come l?uranio,
come l?indifferenza

Rompiamo l?embargo contro la Jugoslavia!

Con pretesti vergognosamente definiti ?umanitari? gli USA e la NATO
hanno aggredito la
Jugoslavia, paese sovrano non disposto ad accettare le ricette del Fondo
Monetario
Internazionale, allo scopo di imporre il proprio dominio coloniale sui
Balcani.

La Jugoslavia è stata prima sottoposta, da USA ed Unione Europea, ad 8
anni di sanzioni
economiche ed infine bombardata.

Fabbriche, ponti, centrali elettriche, scuole, ospedali ed abitazioni
civili sono stati distrutti, mentre
a causa dell?inquinamento di aria, acque e terreni agricoli c?è una
crescente diffusione di turbe
psichiche e gravi malattie che colpiscono particolarmente i più deboli,
ad iniziare dai bambini.

La popolazione jugoslava, come quella irachena, oltre ad aver subito gli
effetti di nuove micidiali
armi di distruzione di massa, sta tuttora scontando un infame embargo
che la priva di beni e
strumenti indispensabili alla propria sopravvivenza.

Questo embargo rappresenta un vero e proprio atto di guerra il cui fine
è quello di ottenere la resa
dei cittadini jugoslavi costringendoli a scelte politiche allineate ai
diktat del nuovo ordine mondiale
dell?imperialismo USA-NATO.

Di fronte alla disinformazione strategica, alla criminale partecipazione
del governo italiano all?
aggressione con basi militari, uomini e mezzi per la guerra prima e per
l?occupazione del Kosovo
poi, all?ambiguità di parte della sinistra e dei movimenti pacifisti,
molti comitati contro la guerra ed
associazioni di solidarietà con il popolo jugoslavo si sono costituiti
nel:

Coordinamento Nazionale ?La Jugoslavia vivrà?

Difendiamo l?integrità territoriale e la multietnicità della Repubblica
Federale di Jugoslavia!

Basta con le aggressioni contro gli stati che non si allineano al nuovo
ordine mondiale!

La Jugoslavia vivrà!

-

Il Coordinamento Nazionale invita ad aderire alle seguenti iniziative
per rompere l?embargo

- A partire dall?inizio del mese di settembre, presidi cittadini di
controinformazione e raccolta di materiali (medicinali, viveri, beni
sottoposti a regime di embargo) per la Jugoslavia

- 21/22 ottobre giornate internazionali di lotta contro l?embargo e la
NATO

- inizio novembre partenza della nave di solidarietà contro tutti gli
embarghi dal porto di Bari verso il Montenegro e prosecuzione della
carovana fino a Belgrado

PER INFORMAZIONI, CONTATTI ED ADESIONI: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.


---

* PANCEVO CHIAMA ITALIA

Subject: progetto "Pancevo chiama Italia"
Resent-Date: Sat, 22 Jul 2000 22:14:34 +0200
Resent-From: pck-yugoslavia@...
From: "Abcsolidarieta" <abcsolidarieta@...>


Gentili amici,

Vogliamo informarvi che il progetto "Pancevo chiama Italia" va avanti.
Durante il nostro ultimo viaggio in Serbia per la consegna delle quote
dei
primi quattro mesi dell'anno ai bambini serbi e bosniaci affidati a
distanza, abbiamo incontrato la dott.ssa Mica Saric Tanaskovic,
responsabile
dell'Istituto d'igiene e tutela ambientale del Banato del sud. Siamo
così
riusciti, dopo tre mesi e più di lavoro, aiutati in questo anche da
molti
soci, a definire un elenco preciso di quanto è necessario al laboratorio
di
Pancevo.

Strumenti e materiali di consumo serviranno all'équipe della Tanaskovic
per
capire quello che bambini e genitori debbono fare per non morire di
"inquinamento". Parliamo dei bambini perché sono il nostro interesse
preminente, ma è chiaro che tutti gli abitanti della regione, dai
cittadini
di Pancevo ai contadini che hanno visto i loro terreni resi improduttivi
perché contaminati, ai pescatori che sopravvivevano grazie ai pesci del
fiume Danubio, agli operai delle fabbriche rimasti senza lavoro,
vorrebbero
sapere...

Finora per quest'iniziativa, realizzata in collaborazione con "il
manifesto", sono stati raccolti circa 16 milioni di lire.

In questi giorni abbiamo avviato i primi contatti, che intensificheremo
da
settembre, per "proporre" ad organizzazioni, sindacati, associazioni
professionali, singole persone, ecc. di intervenire a sostegno del
progetto
finanziando l'acquisto, tutto o in parte, di uno strumento o dei
materiali
d'uso necessari. Faremo anche presente a tutti che eventuali donazioni
dovranno riguardare strumenti revisionati (perfettamente funzionanti) e
materiali di consumo ben conservati.

Nelle prossime settimane definiremo l'acquisto, presso la "Camag", unica
distributrice di quel che la dott.sa Mica Saric Tanaskovic ha chiesto
per la
gascromatografia, di uno strumento e di alcuni accessori.

Sul sito di "ABC" è possibile consultare e scaricare l'elenco di tutti
gli
strumenti e dei materiali di consumo richiesti dall'Istituto d'igiene
ambientale del Banato del sud. Desideriamo però far presente che
l'elenco
potrà subire delle variazioni e che ai prezzi indicati sarà applicato
uno
sconto che andrà dal 10 al 20%. Un'ultima informazione: il costo totale
del
progetto è di circa 67.000.000 di lire ai quali si aggiungeranno le
spese di
trasporto e doganali ancora non definite.

Grazie per la Vostra attenzione e cordiali saluti.

p. A,B,C, solidarietà e pace
Franco Della Marra


---

* RICHIESTA INFORMAZIONI SULLE ELEZIONI NELLE RFJ

----- Original Message -----
From: "Michel Collon"
To: "wpb" <wpb@...>
Sent: Tuesday, August 08, 2000 2:04 PM
Subject: Urgent: Do you have Info abou Yugo elections?


Dear,
I am looking for information about next elections in Yugoslavia,
specially
Kustanovic, Mihailovic and expectations. and the "poll presenting
Kustanovic
as favorite".
Also the questions you might have on this topic.

Thank you very much in advance!

Je recherche des infos sur les candidats de l'opposition,
Kustanovic et Mihailovic,
ainsi que des analyses des élections, y compris le "sondage Kustanovic
est
favori.
Et aussi les questions que vous vous posez à ce sujet.
Merci beaucoup d'avance.

Michel Collon


---

* LIBRI SEGNALATI

1.
Alexandre Del Vallee
GUERRES CONTRE L' EUROPE: BOSNIE - KOSOVO - TCHETCHNIE
Editions: "Des Syrtes"
Paris, 2000

2.
Pierre-Henri Bunel, *Crimes de guerre à l’OTAN*,
Paris, Editions 1, $$$ p., 110 FF, parution juin 2000.
http://www.egroups.com/message/crj-mailinglist/377

3.
Kriegsverbrechen.
Die tödlichen Lügen der Bundesregierung und ihre Opfer im
Kosovo-Konflikt.
Mit einem Dossier zu Srebrenica (ca. 200 Seiten, ca. 26 DM,
KONKRET-Verlag Hamburg)

-

Jürgen Elsässer
c/o Redaktion KONKRET
Tel. 040/8512530, Fax. 040/8512514
Mobil 0171/1720368
Email: J.Elsasser@...
www.juergen-elsaesser.de


betr. Buch-Neuerscheinung
Veranstaltungsangebot




Sehr geehrte Damen und Herren,
liebe Freunde aus der Friedensbewegung,



am 15. Oktober erscheint mein neues Buch

Kriegsverbrechen.
Die tödlichen Lügen der Bundesregierung und ihre Opfer im
Kosovo-Konflikt.
Mit
einem Dossier zu Srebrenica (ca. 200 Seiten, ca. 26 DM, KONKRET-Verlag
Hamburg)

Die Buchpremiere wird am 20. Oktober auf der Frankfurter Buchmesse sein,
der
(von Scharping mittlerweile geschaßte) deutsche OSZE-Offizier Heinz
Loquai
und
der Hamburger Friedensforscher Dieter S. Lutz haben ihre Teilnahme
bereits
zugesagt. Gerne würde ich das Buch auch in Ihrer Stadt vorstellen -
entweder
im
Rahmen einer Lesung oder einer Vortragsveranstaltung oder einer
Podiumsdiskussion mit anderen Teilnehmern.

Über mein letztjähriges Kosovo-Buch »Nie wieder Krieg ohne uns. Das
Kosovo
und
die neue deutsche Geopolitik« (Konkret Verlag Juni 1999; 2. Auflage
November
1999) schrieb die Frankfurter Rundschau: »Ein hervorragender Band, im
Zorn
geschrieben und aus tiefer Enttäuschung heraus, Enttäuschung über Linke
und
Grüne. Aber es ist sorgfältig recherchiert.«

Zwar gibt es mittlerweile eine ganze Reihe guter Veröffentlichungen zum
Kosovo-Krieg. Doch mein aktuelles Buch steuert nicht nur zu bereits
behandelten
Themen - Rambouillet, Racak, Hufeisenplan - neues Material bei, das ich
in
Brüssel, Wien und Belgrad recherchiert habe.
Vor allem packt es als erstes heiße Eisen an, die bisher von
Kriegsgegnern
sträflich vernachlässigt wurden:
* Srebrenica, wo die Truppen der bosnischen Serben im Juli 1995 7.000
bis
8.000
Muslime massakriert haben sollen. „Für mich war das die Wende“ (J.
Fischer).
* Die Behauptung von den angeblich 100.000 ermordeten Kosovo-Albaner,
mit
der
während des Krieges - und danach! - die Politik Milosevics als
„genozidal

(Goldhagen) dargestellt wurde.
* Das Kosovo im ersten Jahr nach dem Nato-Einmarsch: Der Durchbruch des
albanischen Faschismus.

Falls Sie an meinem Angebot einer Lesung/Veranstaltung interessiert
sind,
bitte
ich um rechtzeitige Kontaktaufnahme - von Mitte August bis Mitte
September
bin
ich in Übersee und schwer zu erreichen. Die Konditionen würden in etwa
denen
des
letzten Jahres entsprechen.

Rezensionsexemplare des Buches fordern Sie bitte direkt bei KONKRET an
(Marit
Hofmann/Katrin Gremliza, Tel 040/8512531 bzw. Fax 040/8512514)



Vielen Dank für Ihr Interesse,
mit freundlichen Grüßen

J. Elsässer



Es folgt: Exposé mit inhaltlichem Profil
Inhaltsübersicht, Kurzbiographie und Bibliographie

-

Exposé

Jürgen Elsässer

Kriegsverbrechen.

Die tödlichen Lügen der Bundesregierung und ihre Opfer im
Kosovo-Konflikt.

Mit einem Dossier zu Srebrenica



»Noch nie haben so wenige so viele so gründlich belogen wie im
Zusammenhang
mit
dem Kosovo-Krieg«, sagt der CDU-Bundestagsabgeordnete Willy Wimmer.
»Dafür
sind
Menschen gestorben.«

Keine Lüge war zu grotesk, das Schlachten in Gang zu bringen und am
Laufen
zu
halten. : Milosevic als Hitler, ein KZ in Pristina, Auschwitz auf dem
Amselfeld.
Während Nato und CNN sich die Mühe machten, Video-Aufnahmen zu fälschen,
beeindruckte der deutsche Verteidigungsminister durch nackte Wortgewalt:
Scharpings Serben, die mit abgeschnittenen Albanerköpfen Fußball spielen
und
Föten grillen, werden in die Geschichte der Psychopathologie eingehen.
Schließlich Wunder von biblischer Dimension: Massakrierte albanische
Intellektuelle, die post mortem Pressekonferenzen in westlichen
Hauptstädten
geben; Geisterzüge, die plötzlich auf wenig befahrenen Brücken
erscheinen
und
sich in Nato-Raketen bohren; Massengräber, die so leer sind wie jenes
von
Jesus
nach der Himmelfahrt.


Was ist daraus geworden? »Neun Monate nach der Stationierung der KFOR im
Kosovo
stützt nichts die Anschuldigung eines ›Völkermordes‹« (Le Monde
Diplomatique,
März 2000). Jürgen Elsässer hat die Rechtfertigungen der Nato im Lichte
neuer
Fakten und bisher unzugänglicher Dokumente geprüft.

Elsässer widerlegt die Behauptung, das erste Opfer im Krieg sei die
Wahrheit.
Die Wahrheit stirbt nämlich bereits lange vor dem Krieg: Mit den Lügen
über
Srebrenica, über Racak, über Rambouillet, über die sogenannte
Apartheidpolitik
im Kosovo wurden Parlamentarier und Bürger in den westlichen Staaten
getäuscht
und in ein blutiges Abenteuer gelockt. Die Nato ließ sich zur "Luftwaffe
im
ethnischen Krieg" (Henry Kissinger) machen und hat der UCK zur Macht
verholfen.
Resultat: Pristina ist judenfrei, die Volksfremden sind vertrieben, auf
den
Straßen wütet der Mob, die UCK-Geheimpolizei ist überall, die wenigen
Überlebenden zittern in Ghettos um ihr Leben. Allerdings: Jetzt spricht
niemand
von "humanitärer Katastrophe", "ethnischer Säuberung" und "Völkermord".
Kein
Wunder: Die Blamage des letzten würde die Vorbereitung des nächsten
Krieges
erschweren.

Darum ist diese vollständige, nüchterne und rücksichtslose Bilanz des
Kosovo-Krieges so wichtig.
Elsässers Buch ist eine unverzichtbare Enzyklopädie für alle, die nach
überprüfbaren Fakten gegen die tödliche Propaganda suchen.






Inhaltsverzeichnis

1) Vor dem Krieg

1a) Die Mutter aller Lügen
Die "Rampe von Srebrenica" als Abschußrampe in den Krieg
*** Schwerpunktkapitel*** Ca. 50.000 Zeichen

1b) Die verschwiegenen Morde
Der Terror der UCK vor dem Krieg und die Desinformation der westlichen
Öffentlichkeit
Ca. 25.000 Zeichen

1c)Geheimakte Racak
Die bisher geheimen Autopsieprotokolle der 40 Racak-Leichen dementieren
die
Nato-Version von einem serbischen Massaker
Ca. 18.000 Zeichen

1d)Hineingefingert
Die Memoiren des Wiener Diplomaten: Petritsch als deutscher Frontmann in
Rambouillet
Ca. 20.000 Zeichen

1e)Scharpings Hufschmied
"Operation Potkova" - eine stümperhafte Fälschung der
Geheimdienstconnection
Berlin-Wien
Ca. 24.000 Zeichen

2) Im Krieg

2a) Sex, Lügen und Video
Wie man mit manipulierten Fotos und sexuell konnotiertem Horror
Kriegsstimmung
erzeugt
Ca. 14.000 Zeichen

2b) Legal, illegal, kollateral
Legende und Fakten über den Bombenkrieg
Ca. 19.000 Zeichen

2c) Killing Fields und Deadly Lies
Was bleibt von den 100.000 Toten in Massengräbern?
***Schwerpunkkapitel*** Ca. 50.000 Zeichen

3) Nach dem Krieg

3a) Prizren ist serbenfrei
Die Lüge von der sauberen Bundeswehr
Ca. 24.000 Zeichen

3b) Albanischer Faschismus
Das Nato-Märchen von der multiethnischen Zukunft des Kosovo-Protektorats
***Schwerpunktartikel*** Ca. 40.000 Zeichen

4) Nachwort
Faktenmüll im Cyberspace
Die Zerstörung der Vernunft durch die Postmoderne oder: Fragen eines
arbeitenden
Lesers
Ca. 15.000 Zeichen

5) Anhang
5a) Internationale Pressestimmen zur Lage im Kosovo in den 80er Jahren
Ca. 10.000 Zeichen
5b) Milosevics Rede auf dem Amselfeld (ungekürzt)
Ca. 15.000 Zeichen
5c) Überblick über die Lügen des bosnischen Krieges
Ca.50.000 Zeichen







Der Autor

Jürgen Elsässer, Jahrgang 1957, war bis Juni 1997 leitender Redakteur
der
Berliner Tageszeitung „junge Welt“ und wurde im April 1999 Redakteur des
Monatsmagazins KONKRET, seit 1957 die bedeutendste Zeitschrift der
parteiunabhängigen Linken in der Bundesrepublik. Daneben arbeitet er
unregelmäßig unter anderem für die „Allgemeine Jüdische Wochenzeitung“,
die
„Süddeutsche Zeitung“, den WDR und das „Kursbuch“.

Im Kosovo-Krieg popularisierte er den Slogan "Kein Blut für Joschka"
(eine
Anspielung auf den Slogan "Kein Blut für Öl", den die Grünen im
Golfkrieg
1991
skandiert hatten) und wurde daraufhin vom SPIEGEL als „Berufszyniker

mit „altlinken Klischees“ geschmäht. Andere urteilten freundlicher: Über
sein
letztjähriges Kosovo-Buch »Nie wieder Krieg ohne uns. Das Kosovo und die
neue
deutsche Geopolitik« (Konkret Verlag Juni 1999; 2. Auflage November
1999)
schrieb die renommierte Tageszeitung Frankfurter Rundschau: »Ein
hervorragender
Band, im Zorn geschrieben und aus tiefer Enttäuschung heraus,
Enttäuschung
über
Linke und Grüne. Aber es ist sorgfältig recherchiert.«



Bibliographie

Jürgen Elsässer/Andrei S. Markovits (Hrsg)
Die Fratze der eigene Geschichte
Von der Goldhagen-Debatte zum Jugoslawienkrieg. Berlin
(Elefantenpress) September 1999, 208 Seiten, 29.90 DM

Jürgen Elsässer (Hrsg.)
Nie wieder Krieg ohne uns
Das Kosovo und die neue deutsche Geopolitik. Hamburg
(Konkret)
Juni
1999, 165 Seiten, 22.80 DM

Jürgen Elsässer
Braunbuch DVU
Eine deutsche Arbeiterpartei und ihre Freunde. Hamburk
(Konkret)
September 1998, 152 Seiten, 19.80 DM

Jürgen Elsässer/Sahra Wagenknecht
Vorwärts und vergessen?
Ein Streit über Marx, Lenin, Ulbricht und die verzweifelte
Aktualität des Kommunismus. Hamburg (Konkret) Juni 1996, 140
Seiten,
19.80 DM

Jürgen Elsässer
Wenn das der Führer hätte erleben dürfen
29 Glückwünsche zum deutschen Sieg über die Alliierten.
Hamburg
(Konkret) Mai 1995, 112 Seiten, 14.80 DM

Jürgen Elsässer
Antisemitismus - das alte Gesicht des neuen Deutschland
Analysen nach der Wiedervereinigung. Berlin (Dietz)
September
1992,
145 Seiten, 19.80 DM



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* PROGRAMMINO ANTI-SPIE

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> http://www.knowitall.com/people/mag/Graphics/YugoArt/
YUGO ART

> http://www.carsurvey.org/manufacturer_Yugo.html
Reviews of Yugo vehicles by their owners...people either love 'em or
hate 'em...

> http://www.igc.apc.org/balkans/yugocar.html
> http://www.web-cars.com/humor/
Barzellette

> http://www.middlemill.freeserve.co.uk/yugo/index.htm
Another Yugo page


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