Informazione
Dopo la partita di calcio - se di calcio nel nostro paese si
puo' ancora parlare, visto il delirio di soldi scatenatosi
attorno al pallone e la pochezza agonistica dei nostri atleti,
viziati e piagnucolosi - e' un coro: "La sede di Trieste non
era matura per un evento simile!"
Eh gia', Trieste non e' matura, siamo d'accordo... Non e' stata
matura per la convivenza civile nel corso di tutto il secolo
scorso, non lo e' ancora nemmeno oggi, evidentemente.
Nel Novecento, da fiorente gioiello dell'Adriatico, porto crogiuolo
di culture e lingue diverse, si e' trasformata nella "citta' piu'
fascista d'Italia", come ebbe a definirla, a ragione, il suo grande
figlio Umberto Saba: centro della pulizia etnica ante-litteram,
della italianizzazione forzata, sin dal 1918, base delle operazioni
per la aggressione coloniale italiana alla Jugoslavia nel 1941, poi
capitale del nazista Adriatisches Kuestenland con annesso campo di
sterminio, infine citta' del revanscismo italiano, degli esuli
anticomunisti, dei reduci della Decima Mas, delle campagne di
disinformazione strategica antijugoslava - soprattutto quella
sulle "foibe", tuttora in corso come strumento di pressione su
Slovenia e Croazia, per riottenere terre, beni e diritti di
prelazione sugli investimenti.
E perche' mai dovrebbe essere matura oggi, mentre e' governata da
una destra bottegaia e provinciale, con un Assessore alla Cultura
come Roberto Menia che come unici titoli di "merito culturale" puo'
annoverare la sua partecipazione alle spedizioni squadristiche sul
Carso, insieme ai camerati di quello che era l'MSI, armati di
piccozza per abbattere le lapidi celebrative della Guerra di
Liberazione,
nonche' l'aggressione al professore triestino di lingua slovena Samo
Pahor? Roberto Menia, fascista e razzista slavofobo impenitente (nelle
cronache di oggi definisce "animali" i tifosi sloveni), esponente
di "Alleanza Nazionale", al governo in Italia.
"Alleanza Nazionale" e "Forza Italia": nomi che dicono tutto,
alla faccia di chi afferma che i nazionalisti sono "gli altri",
"gli slavi". In una Italia governata dalle destre nazionaliste e
fasciste, una Trieste governata dalle stesse destre, razziste ed
irredentiste, ben rispecchiate dalla tifoseria locale, in particolare
gli "Ultras" della Triestina: svastiche, croci celtiche, saluti
romani sono la regola ad ogni partita, in casa o in trasferta. La
telecronaca di Italia-Slovenia non ne ha parlato, le telecamere non
ce l'hanno fatto vedere, le foto di oggi sui giornali (o sul sito
di "Repubblica" on line) stranamente non ci mostrano lo spettacolo,
le scene, i comportamenti della tifoseria italiana. Abbiamo visto
pero' in TV, di sbieco ed in un angolino, striscioni con tricolori
su sfondo nero, o scritte nere in caratteri runici su bandiere
tricolore... In stadio c'era uno striscione della formazione nazista
italiana "Forza Nuova"! Ma il fascismo in Italia e' al governo, quindi
gli slogan fascisti allo stadio non meritano le cronache scandalizzate
dei giornali. I tifosi sloveni invece, quelli si, "esaltati,
energumeni, nazionalisti".
Gli sloveni nazionalisti?!? Bella forza! Ma non li avete voluti
voi cosi' nazionalisti? Non ne avete sostenuto, proprio voi,
la "indipendenza", allo scopo di squartare la Jugoslavia? E
allora, di cosa vi lamentate? Confinavamo con un grande paese
fondato sulla multiculturalita', multinazionale e pacifico, e
ci ritroviamo adesso a confinare con una piccola provincia
dell'Impero in lite con tutti i confinanti, uno staterello
nazionalista, "etnicamente" caratterizzato. Ma di questo non
possiamo certo dare la colpa ai Menia o ai teppisti Ultras
di turno: piuttosto, sono i "democratici" nostrani, gli "europeisti",
il "centro-sinistra", i "democratici di sinistra", i giornalisti
di "Repubblica" (che ne dice Paolo Rumiz? C'e' altro da sfasciare
in Jugoslavia?), magari quelli della vecchia giunta Illy, insomma, a
doversi fare il piu' drammatico esame di coscienza.
Italo Slavo
PS. Ottima la scelta di una terna arbitrale austriaca! Cosi'
il significato geo-politico della partita e' stato consacrato.
---
PRIMORSKI DNEVNIK
Èetrtek, 22. avgusta 2002
http://www.primorski.it/
Sramota za ¹port in za dr¾avo
Bojan Brezigar
Kar povejmo, ¾e nekaj èasa smo imeli vtis, da je bil Trst
neprimerno mesto za prijateljsko nogometno tekmo med Italijo
in Slovenijo. Ta vtis je potrjevalo ¾e nekajtedensko pisanje ...
Slovenija je povsem zaslu¾eno premagala Italijo
Èe je bilo obna¹anje slovenskih navijaèev
ob¾alovanja vredno, pa je slovenska
reprezentanca potrdila na sinoènji tekmi proti
Italiji vse kvalitete, ki ¾e nekaj let krasijo njeno igro
(borbenost, organiziranost), pa tudi to, da te
kvalitete niso bile odvisne le od ve¹èe roke
biv¹ega selektorja Sreèka Katanca ...
Pra¹nikar zelo, Trapattoni samo delno zadovoljen
Giovanni Trapattoni: ?Videl sem dve tekmi. Prvi polèas je
igrala Slovenija, nato pa mi. Slovenija je zadela, mi pa ne.
Tekma ni bila prijateljska, saj so vsi videli, kaj se je
dogajalo na tribunah ...
Slovenski ?navijaèi? razgrajali in ves èas izzivali
Na stranskih tribunah je bilo pred tekmo
presenetljivo mirno, posebej ¹e na sektorju
?Furlan?, kjer naj bi bili zbrani najbolj razgreti
prista¹i ?azzurrov?. Veliko veè provokacij je bilo
¾e od vsega zaèetka sli¹ati s slovenske tribune,
èeprav so bili tudi tam navijaèi relativno mirni,
morda zato ...
Menia in Dipiazza zgro¾ena
?Slovenski 'navijaèi' so se izkazali za necivilne.? Tako je menil
poslanec NZ Roberto Menia. Po njegovem mnenju je v teh primerih
treba vedeti, kdo je ?zaèel prvi, vendar bi morali gostje izkazati ...
Eni divjali med tekmo, drugi so se znesli potem
?Prviè in zadnjiè,? je dejal eden od slovenskih
¹oferjev avtobusov, ki so vdano èakali, da
naposled odpeljejo proti domu. ?Predstavili so se
drugaèe, ko so naroèali avtobus. Èe bi vedel,
kdo bo pri¹el, ne bi sprejel. ®e na poti proti Trstu
smo se morali ustaviti ...
Podpredsednik NZS Ile¹iè: ?Italije se ne bojimo, igrali ...
Tr¾a¹ki ¾upan Roberto Dipiazza je ob vèeraj¹nji nogometni tekmi
med Italijo in Slovenijo priredil popoldne v muzeju Revoltella
sprejem za predstavnike italijanske in slovenske nogometne zveze ...
Fa¹isti Forza nuova: Manj¹ina takoj spet v Slovenijo
Prista¹i gibanja Forza Nuova, ki se odkrito sklicuje na fa¹izem,
so med sinoènjo nogometno tekmo delili letak z neverjetno vsebino.
V normalnih okoli¹èinah bi si tak letak zaslu¾il ...
Pizzulova zadnja tekma
Za Bruna Pizzula je bil sinoènji televizijski prenos s
stadiona Nereo Rocco zadnji v dolgi novinarski
karieri. Pizzul bo do upokojitve, ki je skoraj za
vogalom, delal v ¹pornih redakcijah Raia, ni
izkljuèeno pa - kot je sam napovedal - da se bo
lotil tudi pisanja knjige (ali knjig) ...
Jih je prestra¹ila ?bomba??
Ob vzno¾ju gori¹kega grada je vèeraj zjutraj pribli¾no sto ljudi
skupaj z manj¹o mno¾ico novinarjev zaman èakalo na prihod avtobusa
italijanske nogometne dr¾avne ekipe. Zvezdniki A lige niso zapustili...
---
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_22/trieste/sp02/byro.html
Teppismo a Trieste, danneggiate auto slovene
TRIESTE - Ancora una volta si è scatenato il teppismo
più vigliacco a margine di un avvenimento sportivo. A
conclusione della partita di calcio Slovenia Italia,
infatti, la delusione di alcuni esagitati si è sfogata
contro auto in sosta e contro il corteo delle vetture
che transitavano per via Flavia per raggiungere il confine.
I soliti ignoti hanno incendiato una Golf grigio
metallizzato lasciata nel parcheggio di piazzale
Cagni dopo aver fracassato il lunotto posteriore e
appiccato il fuoco all?interno con un accendino
lanciato acceso o con qualche altro innesco. Altre
vetture posteggiate nella zona sono state a loro
volta danneggiate. Successivamente, come si diceva, le
auto dei tifosi sloveni sono state oggetto di
una fitta sassaiola mentre transitavano lungo via Flavia.
In precedenza, nel corso della partita, un tifoso
sloveno che nel corso del secondo tempo aveva fatto
un?invasione di campo sventolando la bandiera nazionale
è stato arrestato per resistenza e violenza a
pubblico ufficiale. Si tratta di Matej Praprotnik di
22 anni che è stato rinchiuso nel carcere del
Coroneo. La polizia è dovuta intervenire anche a fine
gara per sedare tafferugli e zuffe tra gli
stessi tifosi sloveni, in particolare tra gli ultras
di Maribor e Lubiana. Complessivamente nel corso
della difficile giornata allo stadio, fatta anche di
cariche, cinque poliziotti sono rimasti feriti.
c.g.
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_22/trieste/sp04/amil.html
Persa da Cannavaro & C. una partita assai poco «amichevole»
che ha fatto riaffiorare antichi rancori.
Infelice la scelta di Trieste per questo incontro
Italia, la furia degli ultras sloveni al «Rocco»
Fumogeni in campo, insulti, striscioni provocatori e scontri
con la polizia sugli spalti
TRIESTE - Di amichevole alla fine resterà solo la
stretta di mano iniziale tra l?arbitro austriaco
Brugger e i capitani Cannavaro e Pavlin. Scontri
sugli spalti tra ultras sloveni e polizia e risse
anche in campo tra giocatori, lancio continuo di
fumogeni (fin dal 12?) dalla curva ospite e
un?invasione solitaria nella ripresa culminata con
un arresto e con tante manganellate: Italia-Slovenia è
tutto questo e anche di più. Basti pensare che almeno
in tre occasioni il direttore di gara, d?intesa con il
quarto uomo e il delegato Fifa, è stato sul punto di
sospendere la partita. Una serata, insomma, da gettare
tutta nella spazzatura sia per gli atti di violenza
degli hooligan sloveni sia per la squallida prova della
nazionale di Trapattoni che si è presto uniformata al clima.
Mai si era respirato tanto odio al «Rocco» vomitato da
una curva all?altra, anche se a rovinare la partita sono
stati esclusivamente i tifosi ospiti [sic]. Sono già stati
segnalati in mezza Europa per le loro imprese bestiali.
«Trieste non era ancora pronta per ospitare un incontro di
questo genere», ha commentato ai microfoni Rai l?allenatore
Massimo Giacomini. «Certe ferite non si sono rimarginate».
E? vero ma la questione è anche un?altra: la scelta da
parte della Federcalcio di far disputare a Trieste questa
inutile partita è stata veramente infelice. Un autogol
macroscopico. Dovevano pensarci non una ma dieci volte
Carraro e i suoi collaboratori prima di organizzare questa
gara. Ma da queste parti, dopo l?eliminazione ai mondiali,
speravano di trasformare i fischi in applausi. Troppa
faciloneria, non hanno calcolato i rischi e le conseguenze.
«Ma era stata la Slovenia a chiederci di giocare vicino al
confine», si giustifica il vicepresidente federale Abete.
Solo le forze dell?ordine avevano invece avvertito tutta la
pericolosità di questa sfida. Da qui l?appello alla calma
di martedì del Questore di Trieste Argirò.
Al «Rocco» ieri sera si sono riversati più di quattromila
tifosi sloveni (da Maribor e Lubiana i più facinorosi) e si
sono subito scatenati. Si è riaperto così il confronto etnico,
sono riaffiorati antichi rancori. Cori anti italiani e di marca
ultranazionalista. Parole e scritte che sembrano uscite dai
libri di storia come «Trst je nas» (Trieste è nostra),
«fascisti, fascisti». I supporter d?oltreconfine sventolavano
uno striscione con la triste scritta «IX Corpus è tornato»,
quelli dei quaranta giorni dell?occupazione titina. Roba dura.
La Slovenia ha vinto sul campo ma ha perso la partita della
civiltà. Tanta tensione ha finito in qualche misura anche per
contagiare le due squadre. Accenni di rissa per due volte
nella ripresa anche sul terreno di gioco.
Dall?altra parte. nella curva italiana, spiccava invece
lo striscione giallo del movimento di estrema destra Forza
nuova «Ora basta: bilinguismo, Osimo... per Trieste solo
tradimento». Fischi sull'inno della Slovenia, subissato
quello di Mameli che, in parte, il pubblico riesce a coprire
cantandolo a squarciagola. L?unico spunto simpatico le lenzuola
omaggianti l'ultima telecronaca di Pizzul. Ma chi li ha guardati?
Nella ripresa è solo delirio puro e, neanche fosse Mennea
alle Olimpiadi di Mosca, un esagitato sloveno scavalca la
recinzione e si fa mezzo campo con il tricorno in mano.
Sembra un film delle comiche, invece è tutto vero. Accade
al Rocco (al 21?) con la caccia all'uomo e lo scontro
tra forze dell'ordine e ultras ospiti sulla recinzione
prima dell?arresto. In curva Valmaura vengono divelti a
calci i seggiolini verdi, che si confondono con l'erba del
Rocco. Eppure tutto ciò si poteva evitare.
Maurizio Cattaruzza
(ha collaborato Pietro Comelli)
http://www.ilpiccolo.quotidianiespresso.it/ilpiccolo/arch_22/trieste/sp04/siro.html
Anche il sindaco Dipiazza sulla stessa lunghezza d?onda
del parlamentare di An
Menia: «Incivili questi ospiti»
TRIESTE «Il pubblico sloveno si è dimostrato incivile»: è
stato questo il commento del parlamentare triestino Roberto
Menia (An) nell'intervallo della partita Italia-Slovenia.
Menia, commentando gli slogan e il comportamento dei tifosi
sloveni della curva Valmaura ha ribadito che «in questi casi
bisogna sempre vedere chi ha cominciato prima, però gli
ospiti dovrebbero mostrare più rispetto per la città che li
ha accolti. Invece abbiamo ascoltato frasi ingiuriose e animali
a torso nudo che si sono lanciati anche contro le forze
dell'ordine».
Sul comportamento della tifoseria slovena è intervenuto anche
il sindaco Roberto Dipiazza (Forza Italia), secondo il quale
«non è giusto che dei facinorosi rovinino una festa dello
sport e una festa per Trieste. A contribuire ai disordini -
ha aggiunto il sindaco - è stato anche il gioco non bello
praticato dalle due squadre che forse ha innervosito gli
spettatori presenti al Nereo Rocco».
Prima dell'intervallo, anche per calmare gli animi dei
propri sostenitori, il giocatore sloveno Zahovic è andato
in curva a chiedere un comportamento corretto dei propri
sostenitori che avevano lanciato a più riprese dei razzi
sul campo di gioco, obbligando l?arbitro a sospendere la
partita per una questione di incolumità dei calciatori.
Ma neanche Zahovic ha avuto molto successo coi lanciatori
di razzi. Poi è arrivato l?intervallo e il cambio di campo:
contro il loro portiere non hanno lanciato nulla. Poi ci
sono stati scontri con i poliziotti e l?invasione dell?imbecille
solitario, bloccato con le brutte dalle forze dell?ordine.
SONO ANCORA MATURI
Agriturismo, passeggiate in montagna o monumenti culturali?
Ergo: miele di api all'U238, esercitazioni con l'UCK o suggestiva
visita alle macerie di qualche chiesa ortodossa fatta saltare in aria?
Nonostante la tanto decantata pacificazione e democratizzazione
del Kosovo-Metohija, i tempi perche' la zona divenga ambita per
le vacanze degli occidentali non sembrano ancora maturi.
Alcuni spiacevoli episodi hanno turbato la stagione estiva 2002.
L'11 agosto elicotteri statunitensi in volo a bassa quota diretti verso
la base USA di Camp Bondsteel hanno devastato la spiaggia presso
Bari, causando vari feriti tra i bagnanti.
Il 22 agosto un italiano in vacanza con la moglie kosovara dai parenti
presso Prizren e' stato ferito da svariati colpi d'arma da fuoco - non
sappiamo se intenzionali, o proiettili vaganti delle esercitazioni della
KFOR e/o dell'UCK, o destinati ad altro obiettivo.
Infine, il sottoscritto incontrava ai primi di agosto sul treno una
volontaria di una ONG cattolica, in procinto di partire per una
"missione
di riconciliazione" sul terreno. Abbiamo discusso amabilmente del
pesante peggioramento delle condizioni per le donne albanesi-
kosovare, schiavizzate nel nuovo-vecchio sistema patriarcale e
clanico, e della tratta delle bianche.
Speriamo che la giovane volontaria cattolica rientri sana e salva.
(I.S.)
+++US-Hubschrauber verletzen Badegäste
BARI. Weil sie offenbar den Mädels am Strand imponieren
wollten, haben die Piloten dreier US-Kampfhubschrauber Badegäste
in Süditalien in Panik versetzt. Sie hätten im Tiefflug einen
Küstenabschnitt bei Bari überflogen, und durch die Rotorenbewegung
Liegestühle und Sonnenschirme durch die Luft gewirbelt,
berichten italienische Medien. Fünf Personen seien bei dem
Zwischenfall verletzt worden. Die amerikanischen
Hubschrauber waren den Berichten zufolge von Deutschland
aus in Richtung der serbischen Provinz Kosovo und
Metochien unterwegs.STIMME KOSOVOS+++
(http://www.amselfeld.com - 14. August 2002)
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_267730.html
22 agosto 2002
Pristina, 13:14
Kosovo, ferito italiano in visita a parenti moglie
Un italiano che si trovava in Kosovo con la moglie albanese è
stato ferito ieri sera in un piccolo villaggio nella zona
meridionale della provincia. Lorenzo De Santis, 30 anni, di
Riano, vicino Roma, è stato raggiunto da colpi d'arma da fuoco
a un fianco. Operato, è fuori pericolo.
Al momento dell'aggressione De Santis si trovava
nell'abitazione dei parenti della moglie. Gli spari lo hanno
raggiunto attraverso la finestra. L'uomo è stato soccorso da
una pattuglia di carabinieri dell'Unità specializzata
multinazionale e trasportato a Prziren, all'ospedale militare
tedesco della Kfor, la forza di pace [SIC] a guida Nato.
Il portavoce della missione delle Nazioni Unite in Kosovo,
Andrea Angeli, ha detto che De Santis è
stato operato e poi dichiarato fuori pericolo. (Red)
...L'inviato statunitense, Richard Holbrooke, una volta mi disse: il
governo svizzero congelera' i suoi conti. Allora gli risposi: "Perche'
solo questo? Ecco, aspetti un attimo." Scrissi alcune righe su di un
foglio e glielo diedi. "Ecco. Con questo le cedo tutti i miei patrimoni
depositati su conti in banca all'estero. Tenga, fino all'ultimo
centesimo."
Era sbalordito. "Posso?"
Gli dissi: "Certo! Purtroppo i conti non esistono."...
Dall'intervista a Slobodan Milosevic raccolta da Jared Israel e Nico
Varkevisser nel marzo 2001, recentemente pubblicata in russo sulla
Pravda. Leggibile in inglese alla URL:
http://english.pravda.ru/main/2002/08/13/34454.html
oppure:
http://emperors-clothes.com/interviews/whatismy-1.htm
http://emperors-clothes.com/interviews/whatismy-2.htm
le udienze all'Aja
2. TPI; SLOBO HA CUORE MALATO, MEDICO CARCERE / ANSA
3. ANSA riporta deposizione di Rade Markovic omettendo le
dichiarazioni sui maltrattamenti e le intimidazioni subite
nel carcere di Belgrado da parte delle autorita' filo-occidentali.
4. Segnalazione sito sul "processo" dell'Aia
=== 1 ===
Peggioramento della Salute di S. MILOSEVIC fa sospendere le
udienze all'Aja (17 luglio 2002)
Dall 'Associazione " Libertà " - Belgrado:
Un consiglio di periti medici nominato dal "TPI" dell'Aja, in
presenza del dottore di fiducia del Presidente Milosevic, il
colonnello Z. Mijailovic,ha fatto nel pomeriggio di martedì 9/07
un controllo della salute del presidente.
La pressione del sangue era di 120/200 mmHg !
Nonostante i dati rillevati, l'udienza del giorno dopo, era
confermata.
Dopo un forte appello del Comitato Jugoslavo (vedasi sotto),
solamente il 17/07/02, la "corte" ha accettato le relazioni dei
dottori e deciso che, a causa del bisogno di cambiare la terapia
e fare controlli supplementari e analisi di laboratorio,
l'"accusato" non si presenti al "giudizio" per i successivi
due giorni, fino a ulteriore avviso.
Già all'inizio del mese, dopo la seconda interruzione del
"processo", a causa di una "influenza" (diagnosi del dottore del
carcere) che durò due settimane, la camera di consiglio del
"processo" stabilì una ordinanza per organizzare un controllo
di un consiglio di medici e verificare i risultati. Questa
decisione fu presa dopo molti appelli dalla Jugoslavia e
dall'estero. Dopo ciò, altri sforzi supplementari ed appelli
sono stati fatti per includere in questo consiglio medico almeno
un dottore jugoslavo. Il "Tribunale" finalmente accordo'
che questi controlli fossero fatti con la presenza del
dottore di fiducia del Presidente, il colonnello Z. Mijailovic
primario della Clinica Cardio-vascolare dell'Accademia Medica
e Militare in Belgrado.
Noi seguiamo gli sviluppi con estrema preoccupazione.
È ovvio che la prigione condiziona la situazione: la mancanza
di cure mediche, le condizioni inumane e la lunghezza del
"processo", hanno prodotto il peggioramento delle condizioni
di salute del Presidente Milosevic e l'aumento dei rischi per
la sua vita.
Noi denunciamo questo " processo farsa" e le sue pericolose
conseguenze!
LIBERTÀ PER SLOBODAN MILOSEVIC!
LIBERTÀ PER LA JUGOSLAVIA!
---
Comunicato al "Tribunale" dell'Aja :
ASSOCIAZIONE "LIBERTÀ", BELGRADO, R.F.di JUGOSLAVIA
17 luglio 2002
- Al Sig. Claude Jorda, Presidente, TPI
- Al Sig. Richard May, Presidente Camera di Consiglio
- A AMICUS CURIAE
- Al Sig. Hans Holthius, Cancelliere
Urgente!
Lo stato di salute del Presidente Slobodan Milosevic richiede una
azione urgente !
Egregi Signori,
Le nostre informazioni circa gli esami medici dello stato
di salute del Presidente Milosevic, fatti dalla squadra di esperti
medici nominato dal TPI su ordine della Camera di Consiglio,
purtroppo conferma le nostre conoscenze precedenti ed i nostri
sospetti che le condizioni generali nelle quali il Presidente
Milosevic è costretto a vivere, senza corrette cure mediche,
unite alla lunghezza inumana ed al sistema del Procedimento,
stanno producendo un peggioramento continuo dello stato di salute
del Presidente Milosevic e un drammatico aumento dei rischi per
la sua vita.
Noi non possiamo accettare che il risultato degli esami non abbia
ancora prodotto alcuna azione da parte vostra. Il nostro dovere è
avvertirla ancora una volta che il rifiuto di cure mediche e corrette
per una persona in tali condizioni è una responsabilità criminale.
In una siffatta situazione, quando una vita umana è in pericolo,
nessuna negligente burocrazia può essere una scusante per l'assenza di
un azione corretta ed urgente.
In particolare l'Associazione " Libertà" ha avvertito Voi molte volte
su questa situazione che è una dellle peggiori e più serie forme di
violazione dei diritti umani. Noi non possiamo negare
l'impressione che sia probabile, che questa sia una pratica
intenzionale del TPI.
Per confermare questo, noi ci riferiamo particolarmente alla nostre
lettere del 18-21/2002, 27 marzo 2002, indirizzate al Presidente del
TPI, alla Camera di Consiglio, al Pubblico Ministero e agli Amici
Curiae, con documentazioni mediche dettagliate e specifiche incluse.
La nostra ultima denuncia ( Lettera No.45/2002) fu spedita ai Sig.
Giudici Jorda e May, così come al cancelliere Sig. Holthius, il 18
giugno 2002.
Noi includiamo di nuovo in questa data la stessa documentazione medica,
già spedita nel Marzo 2002.
Noi facciamo appello in termini ancora più forti, che ogni misura
venga adottata per proteggere una vita umana, senza alcuna ulteriore
dilazione.
Distinti saluti,
Bogoljub Bjelica,
Presidente dell'Associazione dei Cittadini " Libertà" di Belgrado
---
Il Comitato Italiano per la Difesa di Slobodan Milosevic si associa e
si impegna a far circolare e a denunciare in Italia, questa ignobile
situazione, che esemplifica il carattere politico e persecutorio di
questo illegale " Tribunale dell'Aja".
Traduzione di E. Vigna - CIDSM Italia
=== 2 ===
http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020725171432290739.html
MILOSEVIC: TPI; SLOBO HA CUORE MALATO, MEDICO CARCERE / ANSA
(Di Francesco Cerri) (ANSA) - L'AJA, 25 LUG -
Slobodan Milosevic, dal 12 febbraio scorso sotto processo all'Aja per
presunti crimini di guerra e contro l'umanita', ha il
cuore malato: lo rivela un rapporto medico consegnato oggi al Tribunale
Penale Internazionale. Il piu' illustre imputato della
giustizia internazionale corre ''seri rischi cardio-vascolari'' e ha
''bisogno di riposo'' afferma il rapporto. La corte oggi ha subito
deciso di sottoporre l'ex presidente jugoslavo all'esame di un
cardiologo: sulla base delle conclusioni dello specialista i giudici
''considereranno ogni opzione possibile'' per il seguito del processo,
ha detto il presidente della corte Richard May. L'esame medico era stato
chiesto 10 giorni fa dal presidente della corte dopo che la pubblica
accusa aveva messo in dubbio la realta' dei disturbi di salute
di Milosevic, che dall'inizio del processo il 12 febbraio scorso si e'
ammalato tre volte.
''Le sue condizioni di salute sono una questione
di grande importanza per la corte'' ha detto oggi il giudice Patrick
Robinson, che ha proposto a Milosevic di farsi assistere almeno
parzialmente da un legale nei contro-interrogatori per ''riposarsi un
po' ''. Sotto accusa per le guerre in Kosovo, Bosnia e Croazia,
l'ex leader jugoslavo nega ogni legittimita' alla corte dell'Aja e si e'
sempre rifiutato di nominare un avvocato: in aula si
difende da solo. Con i suoi contro-interrogatori puntigliosi spesso e'
riuscito a mettere in difficolta' i testimoni dell'accusa. Milosevic
ha piu' volte protestato dall'inizio del processo contro il ritmo molto
intenso delle udienze, affermando che non gli consente di
difendersi in condizioni di parita' con l'accusa. Oggi Slobo, con fare
brusco, ha anche sottolineato di ''non avere mai chiesto un esame
medico''. ''Lo ha chiesto lei'' ha ricordato a May: ''da persona civile,
quando il medico ha voluto esaminarmi, l'ho lasciato
fare''. Poi ha risposto seccamente 'no' a Robinson: ''questo processo e'
una presa in giro, questo tribunale non esiste, non lo
riconosco, e' solo una vendetta contro di me: non mi sogno nemmeno di
nominare un difensore''.. Sua moglie Mira si e' detta piu'
volte preoccupata nelle ultime settimane per la salute di Slobo, a causa
dello stress del processo. Domani pero' le udienze saranno sospese
per un mese per la pausa estiva. La corte oggi ha deciso che l'ccusa
dovra' concludere la presentazione dei suoi testimoni
per il filone Kosovo del processo entro il 13 settembre. Poi ci sara'
una pausa di due settimane prima dell'inizio della presentazione
delle prove dell'accusa per la Bosnia e la Croazia, che dovra' essere
conclusa entro il 16 maggio 2003. Quindi spettera' a Milosevic
presentare per almeno un anno le tesi della difesa. Oggi intanto e'
continuata, ma solo per un'ora circa, la deposizione di Rade
Markovic, ex capo dei servizi segreti (Db) di Milosevic. Ha confermato
che l'allora presidente era informato oggi giorno da rapporti
segreti dei servizi militari sull'evoluzione della situazione in Kosovo.
Markovic ha anche indicato che il fratello del presidente,
Borislav Milosevic, ex ambasciatore a Mosca, aveva contribuito quale
intermediario all'acquisto di elicotteri russi per il Db,
comprati nonostante l'embargo internazionale grazie ai finanziamenti -
autorizzati dal presidente e versati in contanti in valuta estera
- dell' amministrazione delle dogane federali. Altro materiale militare
era stato comprato nello stesso modo in Usa e Israele.
(ANSA). CEF 25/07/2002 17:14
=== 3 ===
L'ANSA ha riportato in maniera stringata la deposizione di Rade
Markovic,
ex capo dei servizi segreti della Serbia, con la quale si e' interrotto
il "processo" prima della pausa estiva, in particolare omettendo in toto
le sue dichiarazioni sui maltrattamenti e le intimidazioni subite nel
carcere di Belgrado da parte delle autorita' filo-occidentali affinche'
deponesse il falso nell'aula dell'Aia.
http://www.ansa.it/balcani/jugoslavia/20020726174232291854.html
MILOSEVIC: TPI; EX CAPO SERVIZI DEPONE IN LINEA CON SLOBO
(ANSA) - L'AJA, 26 LUG - L'ex capo dei servizi segreti jugoslavi, Rade
Markovic, chiamato a deporre al processo contro
Slobodan Milosevic sulla guerra in Kosovo, si e'
oggi sostanzialmente allineato sulle tesi dell'ex presidente jugoslavo.
Markovic, che faceva parte del nucleo centrale del potere di
Milosevic in quanto capo dei servizi segreti (Db) tra il 1998 e il 2000,
si e' difeso dietro una serie di 'no' pronunciati su piu'
fronti. Egli ha ad esempio negato che l'esercito o la polizia della
Serbia abbiano perpetrato crimini di guerra in Kosovo oppure che
ci siano mai state operazioni per far sparire i corpi delle vittime.
Markovic ha inoltre sottolineato di non aver mai avuto ''la
ben piu' minima evidenza'' del fatto che ci sia stato un piano di
''terra bruciata'' per espellere gli albanesi dal Kosovo. ''La nostra
missione era quella di proteggere tutti i civili, sia serbi che
albanesi'', ha aggiunto Markovic, che durante la deposizione ha risposto
a qualche domanda di Milosevic, per esempio sul fatto che 'Slobo' aveva
sempre precisato che ''secondo la tradizione della
Serbia, un prigioniero di guerra e' da considerarsi una persona sacra''.
''Lei non lo ha detto solo una volta, bensi' in numerose
occasioni'', ha dichiarato l'ex capo dei servizi segreti. Markovic, che
sabato scorso e' stato trasferito all'Aja de Belgrado (dove era
detenuto da diverse settimane), aveva gia' fatto una breve dichiarazione
ieri, confermando che l'allora presidente era informato
ogni giorno da rapporti segreti dei servizi militari sulla situazione in
Kosovo.
(ANSA) RIG 26/07/2002 17:42
=== 4 ===
Subject: Re: Forum da seguire
Date: Mon, 22 Jul 2002 21:07:49 +0200
From: "Sergio"
Raccomando questo sito che contiene il forum sul
processo di Milosevic che riflette una grande
conoscenza ed un alto profilo intellettuale dei suoi
partecipanti
http://jurist.law.pitt.edu/issue_milosevic.htm
cordiali saluti
Sergio
WSWS - By Paul Stuart
28 June 2002
In northern Kosovo, near the town of Mitrovica, sits a huge
dilapidated industrial site known as the Trepca mining complex.
During the 1980s, it employed 20,000 workers and accounted for 70
percent of all Yugoslavia's mineral wealth. One economist described
Trepca as a "colossal conglomerate composed of more than forty mines,
foundries, and subsidiary plants-which [at its height] generated 25
percent of the entire regional industrial production and figured
among the principal exporters of the ex-Yugoslavia." According to the
same study, "In the subsoil of Kosovo, one of the richest of Europe,
enormous deposits are hidden of lignite, lead, zinc, non-ferric
metals, gold, silver and petroleum," on top of 17 billion tons of
coal.
The British built core production facilities in the 1920s. During the
German occupation of Yugoslavia in World War II, Stari Trg, the
centrepiece mine, supplied 40 percent of lead used in the Nazi war
industry. The complex also made the batteries used to power the U-
boat fleet. After the Yugoslav partisans drove the Nazis out, Trepca
was maintained as a nationalised industry. During the break-up of
Yugoslavia in the early 1980s, workers at Trepca fought to defend
their jobs against mass sackings. Warring Albanian and Serb
nationalist factions exploited the workers' fears.
Prior to the NATO bombing campaign in spring of 1999, the Yugoslav
government had attempted to privatise Trepca. In 1998, despite
international sanctions, the first phase of a restructuring of the
site was undertaken in partnership with Mytileneos Holdings S.A., the
Greek metals group. According to one study, Mytileneos signed several
contracts with the Serbian agency of foreign trade "for a total of
$519 million." In return, Trepca would receive concentrates for
production and modern mining equipment. However, "Any further
development was hampered by the precipitation of events and by the
collapse of the economic, judicial, and administrative system of
Kosovo," the study found.
Global investor interest in the potential of the site was widespread
before the NATO strikes. On June 22, 1998, the New York Times
reported that the Yugoslav government was negotiating for the sale of
shares in the Trepca complex. It was on Yugoslav President Slobodan
Milosevic's list for eventual auction. The Times sent reporter
Christopher Hedges to the Stari Trg mine in Kosovo during the Kosovo
Liberation Army (KLA) insurgence against the Yugoslav government. He
wrote an article on July 8, 1998, "Kosovo War's Glittering Prize
Rests Underground", describing his visit to the Stari Trg lead and
zinc mine. "As the iron box rattled and squealed on the ear popping
journey, dropping at 18 feet a second, it left behind the potent
symbols of nationalism and ethnic identity scattered in disarray on
the ground above. Instead, in the shrill cacophony, it exposed the
real worth of Kosovo.
"There is over 30 percent lead and zinc in the ore', said Novak
Bjelic, the mine's beefy director.... We export to France,
Switzerland, Greece, Sweden, the Czech Republic, Russia and
Belgium.... In the last three years we have mined 2,538,124 tons of
lead and zinc crude ore ... and produced 286,502 tons of concentrated
lead and zinc and 139,789 tons of pure lead, zinc, cadmium, silver
and gold."
Hedges' visit was a scouting mission, alerting US investors that
while geo-strategic interests were at stake in the Balkans, investors
should not forget the substantial assets to be seized-he estimated
its value around $5 billion.
Shortly after cessation of the NATO bombing which virtually destroyed
all significant infrastructure, attention refocused on
Trepca. "Winning Kosovo's peace", a speech delivered on July 26,
1999, by Samuel R. Berger, assistant to the president for national
security affairs in the US, claimed that Trepca's furnaces had been
used to burn the bodies of 1,500 missing Kosovo Albanians. But after
the withdrawal of Yugoslav troops, the Organisation for Security and
Cooperation in Europe (OSCE) special investigators from France
dismissed the charge of alleged atrocities. Even the Hague Tribunal
admitted it found no evidence. The OSCE reported that the Zvecan lead
smelter (part of the Trepca complex) had not been working since the
commencement of the NATO air war. A US National Public Radio
broadcast in January 2001 resurrected the atrocity claim. Once again,
it was refuted, but this time Hague Tribunal officials questioned the
investigative equipment they had used as "outdated".
Miraculously, during 37,000 sorties by NATO bombers Trepca remained
untouched, whereas other branches of industry were destroyed with
deadly precision. One example was the Yugoslav oil industry. One
account explained that the "Italian oil company ENI had foreseen a
pipeline from Pitesti (in Romania) to the Yugoslav refinery in
Pan.... But US war planes destroyed the Yugoslav complex with
remarkable tenacity." During this period, the Trepca complex ceased
production. Serb and Albanian miners worked without pay to stop the
mines from flooding. The majority of the complex remained under the
control of the Yugoslav authorities. Production at the lead smelting
plant restarted in July 1999.
In February 2000, 25,000 Kosovans marched on the mixed town of
Mitrovica. The aim of the march was ostensibly to reunite the
population with lost relatives, but the KLA had ulterior motives.
They exploited the march and directed it toward driving out all non-
ethnic Albanians-as part of their strategy of creating a Greater
Albania. The KLA also wanted the Trepca complex. They had slowly
encircled the Zvecan plant, cutting off workers' pathways. In advance
of NATO troops, they had seized and placed armed guards at many of
Kosovo's industrial sites. The KLA wanted to be the arbiters in the
transfer of Kosovo's public assets to the free market. Indeed, in
2002, the KLA's political wing, the PDK, would secure the ministerial
posts for public utilities and trade and industry in the Kosovo
assembly, both closely involved in the sale of the province's assets.
Albanian miners who had worked under Serb management at Trepca were
murdered or driven out as traitors. Stari Trg was now in a KLA
controlled area, while the main smelting plant, Zvecan was under
Yugoslav management.
Military seize Trepca
In July 1999, Bernard Kouchner, head of the United Nations Mission in
Kosovo, decreed, "UNMIK shall administer movable or immovable
property, including monetary accounts, and other property of, or
registered in the name of the Federal Republic of Yugoslavia or the
Republic of Serbia or any of its organs, which is in the territory of
Kosovo."
Kosovo was split up into sectors under the control of various NATO
powers, with the Trepca complex being in the French sector. A
conflict ensued between UNMIK and the Trepca management, who feared
that UNMIK would take over the complex, as they had done with
hundreds of other factories in Kosovo. The management and workers at
the plant refused to leave and threatened to defend the plant "to the
death". Therefore, NATO had to temporarily back-down and look for a
new justification for seizing the Trepca complex.
Trepca management's fears were well founded. One example of what
happens when UNMIK demands cooperation took place in July 1999. A
visit to Kosovo by the British Trade International (BTI) mission
headed by trade minister John Battle led to the appointment of an
engineering team to prepare a report on re-establishing generation
and transmissions for Kosovo power stations. At one stage, British
tanks surrounded a power station, refusing access to its former
engineers and allowing the British team a free rein. The following
June, an agency of the European Union awarded the contract to
refurbish the power station to the British Npower corporation, with a
promise of further contracts.
In November 1999, the European Bank for Reconstruction and
Development (EBRD) demanded UNMIK resolve the issue of ownership of
industry in Kosovo, insisting, "Without clarity on this point
investment will not be forthcoming." Demanding immediate action,
Carolyn McCool, head of the Mitrovica office of the OSCE, said of
Trepca, "Something has to be done with the bloody thing."
UNMIK orchestrated a press campaign to prepare public opinion for a
military takeover of Trepca. They declared that Milosevic used Trepca
for money laundering and financing paramilitary Serb units. In the
build up to NATO's seizure of Trepca, propaganda about the
environmental impact of smoke from the Zvecan lead smelter was
widespread. UNMIK began blood tests on the local population, pointing
out that lead content far exceeded recognised world health standards.
After NATO had dropped tens of thousands of depleted uranium bombs,
blowing up chemical and petrochemical plants, and affecting the whole
region for decades to come, Kouchner declared, "The people of
Mitrovica are at risk because of this smelter.... As a doctor, I can
tell you that lead poisoning can have tragic consequences for
families. It can mean irreversible damage to children and
complications for pregnant women." He insisted that the complex had
to be closed down, describing it as "the only remaining Stalinist
KOMBINAT [antiquated nationalised industry] in the world, a dinosaur
with twenty-three activities all linked to each other."
On August 14, 2000 nine hundred British, French, Italian and
Pakistani KFOR troops launched a dawn raid from helicopters. First,
they completely cordoned off the Trepca plant. Troops then entered
the facility, captured workers and managers, tied them up and took
them to the administration centre called "Three Hotel". Workers who
tried to defend themselves were brutally assaulted by troops using
tear gas and plastic bullets. Zvecan came under UNMIK control.
Typical of media reports at the time was that in the Boston Globe:
"Hundreds of NATO-led peacekeeping troops wearing surgical masks
against toxic smoke swept into a Serb-run smelting complex in Kosovo
yesterday and shut it down, then used tear gas and rubber bullets to
disperse protesters.... About 900 peacekeepers cordoned off a 200
square yard area around the huge facility before sweeping into the
mining complex.... Soldiers ... gasped for air as clouds of black and
white smoke belched from ageing chimneys."
NATO has launched wars on several occasions under a humanitarian
pretext, but this must be the first time that it has mounted a
military takeover in order to clamp down on alleged pollution! One
commentator pointed out that surgical masks were a media gimmick
useless against lead fumes he insisted that only a carbon-filter
system would provide adequate protection. One month later NATO troops
from Jordan guarding the Zvecan gates were still wearing surgical
masks.
Senior French ministers supported the capture of Trepca and a press
release from the US State Department praised the capture of Zvecan
and the battle to "rehabilitate" the Trepca complex. Once a series of
workers' protests had subsided, Kouchner said, "Now we can get to
work to bring Trepca back to life, and back to the people of Kosovo."
In a press release on the same day, UNMIK signed an agreement with
the ITT (International Technical Team) Kosovo Consortium, made up of
mining and smelting experts from French TEC-Ingenierie, US Morrison
Knudsen International and the Swedish Boliden Contech. The three-
phase plan would begin with a technical audit, an assessment of
financial viability and asset preservation. In the meantime, the
plant would be closed down.
The same press release admitted that concern for the environment had
been a sham: "Gaining full access to the mines was vital for
producing complete and fully documented ore body assessments. A new
commercial mining law was also essential for investors so that
whoever operated Trepca could be assured sufficient quiet enjoyment
of the facility' to ensure return on investment."
On August 18, 2000, during an UNMIK press briefing chaired by
Kouchner, reporters raised the question of the former owners. The
majority of property in Kosovo was state owned and UNMIK seized it
without opposition, but in a small number of cases, ownership was
challenged. This was the case at the Sharr Cement Works in southern
Kosovo, now owned by a Swedish corporation. Despite the claim for
ownership, UNMIK prepared the Works for tender, advertised it on its
web site and declared that if the court ruled that there was a
legitimate claim then the former owners would be compensated.
According to an article by Richard Merten in Christian Science
Monitor September 15, 2000, "Over the next six months, the UN plan to
explore similar options with 30 of Kosovo's largest factories."
In the same briefing, the criteria for environmental safety was
downplayed and priority was given to "the competitive participation
of Trepca in the world economy." An ITT Kosovo study of Trepca would
be done in conjunction with global trends in the metal markets. In
case of business concerns over security, Kouchner guaranteed that
NATO troops would be made available. When ITT Kosovo presented its 13
volume report on March 6, 2001, UNMIK stated that Trepca
was "promising but not a golden goose", with a "solid core of
profitable assets".
Ever since the military takeover of Trepca, ownership claims and
counter-claims have followed each other. The Mytileneos Holdings S.A.
group is demanding their contract be recognised. The British, who
built the plant in 1927 and supposedly secured a 50-year concession,
terminated in 1941, are demanding compensation. In private, French
ministers are determined not to miss out on the resources in their
own sector as they had done in Bosnia. Trepca has entered the
third "production" phase of its rehabilitation, as UNMIK continues to
digest ITT Kosovo's report. It will not be long before the profitable
parts of the Trepca complex goes the same way as the rest of Kosovo's
industry-put up for sale on UNMIK's web site.
ANTIWAR, Thursday, August 15, 2002
Balkan Express
by Nebojsa Malic
Antiwar.com
Nothing New In Kosovo
In The Occupied Province, Same Old Terror
Over the past couple of days, two prominent leaders of the
"Kosovo Liberation Army" (KLA) have been arrested by the
NATO forces occupying Kosovo. Rrustem Mustafa
(http://news.bbc.co.uk/2/hi/europe/2187270.stm),
better known as Commander Remi, is accused of torturing
and murdering several people. Ramush Haradinaj
(http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/2189870.stm)
was charged with "violent behavior" - a polite way to
describe a shooting of a rival politician two years ago.
Predictably, the arrests have been touted as a signal of NATO's
determination to "tackle armed extremism" in the province.
They are, of course, nothing of the sort. Considering the
violent record of Haradinaj and Mustafa, present charges
against them are a joke. Since their political
views are shared by most Kosovo Albanians, the two are not
"extremists," either. The most accurate description would
be "terrorists," but despite the Empire's propensity for
throwing the term around, it has been carefully
avoided in this instance. Strange, perhaps, but not new.
Not in Kosovo.
Remi and Ramush's Greatest Hits
One interesting thing about both arrests is that they refer
to events that occurred a while ago. In the meantime, Mustafa
helped the "human rights cause" in Macedonia, while Haradinaj
and his party took part in the elections last fall. Haradinaj
was frequently welcomed in Washington's halls of power, in
Foggy Bottom as well as on Capitol Hill, despite common
knowledge such as this:
"Haradinaj could face charges over what may be the biggest
atrocity carried out by the Kosovo Liberation Army (KLA).
Forty civilians were killed during several months in 1998
in the village of Glodjane in western Kosovo, where
Haradinaj was then the KLA commander. Many of the bodies -
of Serbs, Albanians and gypsies [sic] - bore marks of torture."
(The Sunday Times, April 29, 2001 - see reference:
http://emperor.vwh.net/analysis/kla-aq.htm)
Mustafa's crimes are similarly documented (see here
[http://www.decani.yunet.com/testimonies4.html%5d; scroll
down to "Commander Remi"): abductions, murders, bomb
attacks against cafés, convenience stores and marketplaces?
Among his victims were both Kosovo Serbs and those
Albanians who had not joined the KLA. Most significantly,
fellow KLA members testified he was responsible for
organizing an exodus of some 220,000 Albanians from northern
Kosovo (The Guardian, June 30, 1999) during NATO's assault
in 1999. As this demolishes the NATO thesis about Serb "ethnic
cleansing" (and thus removes the justification for both the
1999 invasion and the occupation), the absence of these
crimes from Remi's indictment is not surprising.
Given the obvious amount of knowledge about these two
characters and their actions, their arrests on minor charges
amounting to "assault" and "manslaughter" seems more of a
PR move than genuine concern for justice and peace. Let's
not forget, NATO's illegal attack made it possible for Remi
and Ramush to run wild around Kosovo in the first place,
and for over three years.
Occupation "Justice"
The concept of "justice" in Kosovo is generally a sick joke.
Just last week, a local Albanian "judge" decided to expropriate
two plots of land that belonged to the Visoki Decani monastery
(http://www.balkanpeace.org/hed/archive/aug02/hed5135.shtml).
The monastery land had been stolen before, by the Communists
in 1946. Some of it was restored in 1997, by the (gasp!)
government of Slobodan Milosevic. Now the Albanians have
"liberated" it, as they have "liberated" the entire province.
Needless to say, the UN/NATO occupation authorities have done
absolutely nothing to prevent, stop, or reverse this theft.
It says plenty for the Serbian government's commitment to
justice that its only response was a timid pronouncement
by the Ministry of Faith, saying that the land-grab "certainly
is not in the best interests of anyone well-intentioned and
wishing to establish peace and tolerance in Kosovo-Metohija."
Really? What was their first clue?
Plans and Rumors of Plans
If only the schemers in Empire's corridors of power were
nearly as clueless about their plans for Kosovo! Alas,
that is not so. Last month, the U.S. Institute of Peace
published Special Report 91
(http://www.usip.org/pubs/specialreports/sr91.html),
titled "Kosovo Final Status: Options and Cross-border
requirements." Now, USIP is run and funded by the US Congress,
and employs mostly State Department personnel on hiatus
from official government duties. Though "unofficial," the
USIP reports are a good indicator of what Empire's
policymakers are thinking. And judging by SR 91, all
options for Kosovo involve some form of independence.
Again, this is not surprising. Half the people who worked
on the report have worked for the ICG at one time or
another, and the International Crisis Group
(http://www.antiwar.com/malic/m050301.html) has been an
outspoken champion of the Albanian cause. It has issued
its own report
(http://www.crisisweb.org/projects/showreport.cfm?reportid=561)
on final status - favoring independence, of course.
Its late 1999 proposal to seize the Trepca mines was
followed - almost to the letter - by the occupation
authorities in 2000. Just recently, the ICG proposed
the elimination
(http://www.crisisweb.org/projects/showreport.cfm?reportid=672)
of the last Serb enclaves in the province, as a "threat" to
peace and security.
True to form, occupation governor Michael Steiner recently
spoke (http://www.serbianna.com/news/07_31/01.shtml) against
"partition" and "parallel structures" in Kosovo (meaning
the vestiges of Serb government, not the KLA, of course).
He also categorically rejected "status quo ante" 1999,
effectively saying that chances of Kosovo reintegrating
into Serbia were less than zero. Behind Steiner's talk of
"democratic, safe and multiethnic Kosovo
(http://www.iht.com/articles/65414.htm) on its way to
Europe" is independence, hiding in open sight.
Congress Speaks Out
Finally, there is the House Resolution 467, proposed by
Representatives Benjamin Gilman (R-NY) and Tom Lantos
(D-CA) on June 27 this year, expressing the support for
independence of something called "Kosova"
(http://frwebgate.access.gpo.gov/cgi-bin/
getdoc.cgi?dbname=107_cong_bills&docid=f:hr467ih.txt.pdf).
Fortunately for Kenya, this does not mean support for
separatists in the Nyanza province
(http://www.christusrex.org/www1/pater/JPN-kisii.html),
if there are any. It means Gilman, Lantos and their ilk
desperately need a lesson in remedial English. Given
the amount of contributions they received from Albanian
separatists (http://www.aacl.com/), they might need remedial
ethics as well, together with such luminaries as Viagra
pitchman Bob Dole (http://voteforusa.com/albmony1.htm)
and Senator Joseph Biden (D-DE).
There are still some naïve moralists
(http://www.westernpolicy.org/ContributingAuthors/zavales072902.asp)
who are trying hard to reconcile the aggression and occupation
with an ethical solution for Kosovo. However rational their
arguments against independence may sound, however close to
the mainstream rhetoric and thinking, the Empire seems to have
made up its mind already. The question isn't "if," but "when."
Nebojsa Covic, Serbian kommissar for Kosovo, can ask for as many
explanations (http://news.bbc.co.uk/1/hi/world/europe/2180760.stm)
as he wants, and try to reason with the occupiers
(http://www.serbianna.com/news/07_30/04.shtml) till the
cows come home. His boss, Zoran Djindjic, is Empire's
obedient servant, who will find a way to rationalize and
spin whatever his masters decide to do with Kosovo. And if
he doesn't, NATO can always bomb Serbia. It worked the
first time, didn't it?
The Crucible
One glimmer of hope in this deluge of depravity is that the
Empire seems to be in no hurry to actually let the Kosovo
Albanians declare independence. Perhaps the feeling is that
such a radical move might remind the rest of the world of the
criminal nature of NATO's attack, the illegal nature of the
occupation, and the fact that the US and NATO, with UN's tacit
approval, invaded and seized a piece of a sovereign nation's
territory. That last bit might be the toughest sell to the
world, since anybody can be the next victim.
Yet given that the Empire has used the Kosovo war to assert
the right to do whatever it pleases, whenever it pleases,
with or without an excuse, the hesitation can only mean the
occupation of this Serbian province still serves a purpose.
As long as that is the case, there is hope - however slim -
that the Empire will refrain from actually proceeding with
an agenda as obviously stupid as Kosovo independence. Not
because it is wrong, immoral, illegal or unjust,
mind you, but because it might be counterproductive.
As prosecuting Remi and Ramush for terrorism might be, for instance.
Date: Sat, 10 Aug 2002 00:50:30 +0200
From: "Vladimir Krsljanin"
The Socialist Party of Serbia calls all its members, supporters and
all freedom- and justice-loving citizens of the Republic of Serbia
to express their political support to Slobodan Milosevic, president
of SPS by giving signatures for his candidacy for the presidential
elections scheduled for September 29.
By his courageous and steady statesmen's appearance before the
so-called Hague 'tribunal' Slobodan Milosevic have shown and
proven to home and world public the way to defend people and
state and to protect national dignity.
The collection of signatures will start in Belgrade on Saturday,
August 10, at the premises of the Head Committee of the Socialist
Party of Serbia, Students' Square No.15, from 8 a.m. till 6 p.m. You
can give your signatures also in all city and municipal committees
of the Socialist Party of Serbia.
HEAD COMMITTEE OF SPS
Belgrade, August 9, 2002
===*===
Subject: FREEDOM FIGHT AND PRESIDENTIAL
ELECTIONS IN SERBIA part one
Date: Wed, 14 Aug 2002 03:56:53 +0200
From: "Vladimir Krsljanin"
The Head Committee of the Socialist Party of Serbia issued on
August 10, 2002 the following statement:
RESPONSE OF THE PEOPLE TO THE DOS RULERS
Thousands of citizens, SPS members and not, today
gave their signatures to support the candidacy of
Slobodan Milosevic. Flocking to the offices of the
Head Committee of the SPS, as well as City and
Municipal Committees around Serbia, they demonstrated
that the candidacy of Slobodan Milosevic represents
the will of the people.
The puppet regime in Serbia is terrified by the
possibility that this will could be fulfilled. Their
panic is best illustrated by the so-called "opinion"
handed down by the Republican Election Commission.
This Commission is one of numerous state organs which
have been instrumentalized to protect, at any cost,
the position of the current power-holders.
The Republican Election Commission was misused even before
the collection of signatures for the candidacy of Slobodan
Milosevic began. Although it is not authorized to interpret
the Constitution, the Commission allowed itself to
declare in writing that Slobodan Milosevic "couldn't
be a candidate". This despite the fact that the right
to vote and to be elected is guaranteed to any
citizen by the Constitution of Serbia. This is as a
fundamental right.
That this was a panic-gesture by DOS has been
exposed in a statement issued by the CESID. This
organization is paid by Western circles supposedly to
monitor the election process. In fact it has a
different assignment. This is to make sure the
outcome of elections is in accordance with the will
of foreign capital.
An economic lesson was revealed during the 2000
elections and coup d'état in our country. It was
demonstrated that with Serbia and some other recently
colonized countries, it is far cheaper and more
profitable to buy some individuals than to buy
factories. Thus the CESID representative dutifully
stated that the candidacy of Slobodan Milosevic would
"be a misuse of the right of candidacy, although that
right is in itself indisputable."
So, DOS attempts, in contradiction to the
Constitution, and mis-using the authority of the
Republican Election Commission, a state organ, to
deny the right of candidacy.
Since everybody can see that this is an undisputable
right, they bring out the CESID "experts" to explain
- what? That the indusputable expression of the
people's will constitutes the "misuse of a right"!
In the Republic of Serbia, as in any other state,
the holders of sovereignty are the citizens, i.e. the
people. One who ignores that truth must appear,
sooner or later, before the judgement of the people,
from which there is no appeal!
We call on citizens to continue to express their
support for Slobodan Milosevic, the candidate of the
Socialist Party of Serbia and of the entire people of
Serbia!
Their attempt to frustrate the will of the people
shows that DOS must depart. The only solution for the
future and freedom of Serbia is early elections and
on all levels - immediatelly!
The Socialist Party of Serbia was and has remained
big because it is together with the people. We call
on all truly democratic and patriotic forces to
support the candidacy of Slobodan Milosevic and to
start joint and decisive political action for early
general elections, so that the puppet regime can be
replaced by a government based on the people's will!
Slobodan for President! Freedom for Serbia!
NOTE REGARDING THE ABOVE: In late July, elections for
the post of the President of Republic of Serbia were
called to be held September 29, 2002. Slobodan
Milosevic was twice elected to that post. The first
time was in 1990. In 1992 he decided to call early
elections, thus undercutting political disturbances
in Serbia fomented by the pro-Western opposition. He
was elected again.
In 1997 Slobodan Milosevic ran successfully for
President of the Federal Republic of Yugoslavia. He
was overthrown by the coup d'état in October 2000.
The Constitution of the Republic of Serbia guarantees
every citizen the right to vote and be elected. It
also states that an individual can be elected only
twice as President of the Republic; but since the
constitution makes the right to be elected unlimited,
the two-term restriction is considered to mean "two
terms in a row," as is the case in other countries.
Moreover Slobodan Milosevic used less than half his
first mandate.
There is no doubt that in Serbia today no politician
has public support comparable to Slobodan Milosevic.
His candidacy is a restrained response by the people
to DOS, which rules Serbia for foreign interests.
The Republican Election Commission is only authorized
to judge whether candidates' applications are
formally complete - i.e., to check whether the
required 10,000 signatures are valid, and other
formalities. But the puppet regime has coerced the
Commission to issue a written Opinion that Slobodan
Milosevic "couldn't be a candidate".
Demonstrating who is in control, an August 9 press
conference dealing in general with the presidential
election was addressed by a group called CESID. This
DOS organization has been openly - and in violation
of Serbian law - funded by the National Democratic
Institute, a sub-group of the notorious National
Endowment for Democracy (NED). The US government set
up NED and NDI explicitly to foster Fifth Column
organizations in nations targeted for destruction by
the US and its allies.
Addressing the press conference, CESID representative
Marijana Pajvancic said that a candidacy by Slobodan
Milosevic would " be a misuse of the right of
candidacy, although that right is in itself
indisputable."
In fact her position is disputed not only by
constitutional experts, but by the ultimate judges,
the people of the Republic of Serbia.
On August 10 another session of the Republican
Election Commission was held in Belgrade. The only
representative of the Socialist Party of Serbia in
the Commission, lawyer Dragan Tomasevic strongly
appealed against the apparent political misuse of the
Commission, which is not even authorized to interpret
the Constitution. The previous session of the
Commission in which it adopted and issued the
"Opinion" against Milosevic's candidacy was called
against the Commission Rules, on short notice (just a
couple of hours). This prevented Mr. Tomasevic from
taking part. He asked: "Is there any right of which
President Milosevic is not deprived?"
The Commission rejected Tomasevic's appeal and voted
once again to confirm its previous Opinion. In
protest, Dragan Tomasevic left the session.
===*===
Subject: FREEDOM FIGHT AND PRESIDENTIAL
ELECTIONS IN SERBIA part two
Date: Wed, 14 Aug 2002 04:05:55 +0200
From: "Vladimir Krsljanin"
After the brutal refusal by the Belgrade regime to allow the
mass political action in support of the presidential candidacy
of Yugoslav and Serbian national leader Slobodan Milosevic,
illegally kept in the NATO dungeon at The Hague, all Yugoslav
media reported the message President Milosevic sent to all
patriotic forces in Serbia. Here is the full text of the message:
Message regarding the Elections
Regarding the forthcoming elections in Serbia, I
believe that the whole opposition bloc should appear
united in the elections - with a common candidate.
The core of that bloc should be the three parties
that constituted the Government of People's Unity
until the year 2000. During the war, those three
parties defended the country, through the government
and by all other means. During the bombing, the
leaders of those parties remained in Serbia and put
themselves at the disposal of the people and
citizens.
Those parties and their representatives should bring
together all other opposition parties, in fact all
parties and individuals who are patriotically
oriented and who have the same attitude towards the
policies of the regime in Serbia.
In that sense, in these elections I consider the
candidate Vojislav Seselj to be a common candidate of
the patriotically oriented opposition parties and
individuals. His candidacy should be supported.
To come out with more than one candidate at this
moment, especially on behalf of the strongest
opposition parties, would lead to the dilution of
votes, which would only allow the puppet regime to
manipulate the election results.
Today, the main interest of the people and state is
to dismantle the puppet regime. That interest has to
be more important than the particular interest of any
party. And particularly it must be more important
than anyone's vanity (collective or individual - no
matter).
Until victory.
The Hague, August 10th, 2002
Slobodan Milosevic
Two-and-half years ago, in February 2000, President
Milosevic warned at the Fourth Congress of the SPS:
"At the moment when the country defends itself from
the evil looming over it, the left and right should
stand together, the religious ones and atheists,
those educated and those who are not, the old and the
young, those who have not gotten along well or loved
each other, those who have stopped talking to each
other, those who think that they have forever and
definitely parted ways. Those who have one thing in
common - the love of their country. And that they
feel obliged to defend it from the colonial status
where foreign armies will march in, whose economy
will be a function of the development of other
countries, whose culture will be ruined, whose past
will be wiped out and who will be ruled by those
bribed or blackmailed hoodlums whom every nation has
even at the best times, but at bad times in
particular."
President Milosevic has several times sent similar
messages from the Hague dungeon to his party comrades
in our already-occupied country. Here are quotes from
the one he sent in May 2002 to organs and members of
the SPS:
"The SPS has to be a political tool in
the hands of the people - in the struggle for
national interests, and in the first place for
freedom, independence and national dignity.
The Party is obliged to be firmly led by
the principle of unity of left and patriotic forces
in the common struggle against the treason and
enslavement of Serbia - for overthrowing the puppet
regime of foreign mercenaries organized as DOS.
Unity of left and patriotic forces is the
clear and, historically, the only possible and
justified response to the policy of dismantling the
country and taking over its material resources by
foreign capital, the pauperization of the citizens
and the turning of educated and qualified workers and
peasants into slaves of this 'new world order'.
That is why after October 5 our enemies
have as their main goal dismantling the people's
unity, breaking the unity of the left and breaking
the SPS itself. (...)
The Party at present has one and only one
duty - to protect the country and people from
slavery.
Only after the freedom and independence
of the country has been reestablished can one speak
of other goals.
Now Freedom is the only goal."
The Government of People's Unity, during
its existence from 1994 to 2000, successfully dealt
with numerous difficulties produced by foreign
pressures, including the embargo and the NATO
aggression in 1999. It protected political and
economic independence, social justice and equality
and secured the miraculous reconstruction of the
bombed country and one of the largest rates of
economic growth in Europe.
Three parties took part in the government in its last
and most successful years: the Socialist Party of
Serbia, the Serbian Radical Party and Yugoslav Left.
The Prime minister was Mirko Marjanovic (now acting
president of SPS). Dr Vojislav Seselj, leader of the
Serbian Radical Party was one of the deputy Prime
ministers.
Dr. Seselj's Serbian Radical Party had
previously expressed rightist and sometimes
nationalist rhetoric. Nevertheless, in the Government
of People's Unity and after the coup of October 5,
2000, in word and deed it strongly advocated common
socially oriented policies. It recognized that these
were a necessity for our country, under colonial
siege. It is now acting as the most radical critic of
the criminal background and practices of the present
puppet regime. Its leader, Dr Vojislav Seselj (47) is
considered one of the most talented Serbian
politicians and undefeatable in direct political
duels.
===*===
To join or help this struggle, visit:
http://www.sps.org.yu/ (official SPS website)
http://www.belgrade-forum.org/ (forum for the world of equals)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend
Slobodan Milosevic)
http://www.jutarnje.co.yu/ ('morning news' the only Serbian
newspaper advocating liberation)
office@...
Datum:01 avgust 2002
POUKE IZ DOSADASNJEG TOKA SUDJENJA SLOBODANU
MILOSEVI?U U HAGU
Rade Drobac
Beograd, 31. juli 2002. godine
Nakon upravo zavrsenog jednogodisnjeg
perioda sudjenja Slobodanu Milosevi?u u
Haskom "Tribunalu" pravi je momenat da se
saberu utisci iz svega sto je u ovom periodu
vidjeno i donesu odgovaraju?i zaklju?ci kako
o sudu, svedocima, optu?bi, tako i
okrivljenom. Naravno, to omogu?ava i da se
pretpostavi dalji mogu?i tok sudjenja.
LEGALITET SUDA
Legalitet Haskog "tribunala" osporavan je od
njegovog osnivanja. Bez ?elje da se o ovome
pitanju ulazi u velike polemike, jer je o
tome dosta i pisano, svima onima koji se
razumeju u medjunarodno pravo , pa i u pravo
uopste, jasno je da Haski "tribunal" nema
pravni legitimitet. Ovo stoga sto je osnovan
odlukom Saveta bezbednosti OUN koji nema ta
ovlas?enja. Ono sto bi kao nova
argumentacija moglo da dalje erodira njegov
pravni legalitet su slede?e ?injenice:
- Rad "tribunala" se zna?ajnim delom
finansira iz donacija stranih dr?ava,
ponajpre SAD, kao i iz privatnih donacija,
ponajvise od "Fonda za otvoreno drustvo"
ameri?kog multimilijardera D?ord`a Sorosa.
Da bi rad suda mogao biti nepristrasan i
njegove odluke nezavisne , niko ko je
zainteresovan za njegove odluke ne sme biti
deo procesa rada suda, a ponajmanje onaj
koji ga finasira. Poznato je da su
predvodnik agresije na SRJ i najve?i
protivnik Slobodana Milosevi?a upravo SAD,
pa stoga one nikako ne bi smele da u?estvuju
na bilo koji na?in u radu "tribunala" koji
mu sudi, a jos manje da ga finansiraju,
direktno ili posredno.
- Najve?i broj tzv. "stru?nih" svedoka dosao
je iz redova zemalja koje sa?injavaju NATO.
Ako se zna, a i to je ovo sudjenje pokazalo,
da je najve?i broj "materijalnih" dokaza
dobijen opet od NATO-a, kao i da NATO trupe
love optu?ene po BiH, Hrvatskoj i SRJ,
postavlja se opravdano pitanje da li i
"tribunal" pripada NATO-u.
- Proceduralne norme koje u praksi
primenjuje "tribunal" su apsolutno
neprihvatljive sa aspekta osnovnog prava
optu?enog da ima posteno i fer sudjenje.
Stalna promena proceduralnih normi, vrlo
?esta promena najavljenog toka sudjenja
isvedoka, ne dozvoljavanje optu?enom da se
brani sa slobode, ne dostavljanje optu?enom
optu?nica ili njihovo dostavljanje pred samu
raspravu, skrivanje identiteta svedoka,
onemogu?avanje optu?enog da do kraja
razjasni odredjena pitanja ili da doka?e
la?nost izjava pojedinih svedoka,
nedozvoljavanje Slobodanu Milosevi?u da ima
bolje uslove za svoju odbranu, i niz drugih
mera apsolutno su neprihvatljivi za svaki
iole ozbiljan sud u svetu.
- Van svakog legaliteta je i vodjenje
rasprave o Kosovu i Metohiji. Haski
"tribunal" je prilikom formiranja dobio
mandat SB OUN da istra?uje zlo?ine u
Hrvatskoj i, pre svega, BiH. Potpuno je
nenadle?an za SRJ, pa prema tome i KiM.
Rasprava oko KiM van je njegove nadle?nosti,
?ini novu povredu legaliteta i potvrdjuje da
je "tribunal" politi?ka institucija a ne
pravna.
- Iako je u vise navrata bilo o?igledno da
su neki svedoci psihi?kim i fizi?kim
maltretiranjem i pretnjama bili naterani da
svedo?e, naravno u korist optu?be, sto su
neki i javno rekli tokom rasprave, a sto je
za svaki sud neprihvatljivo, "tribunal" tome
nije poklonio nikakvu pa?nju, potvrdjuju?i
opsti utisak da su njegovi ?inovnici jedino
zaintereovani da po svaku cenu pronadju neki
dokaz krivice Slobodana Milosevi?a i da su
spremni da radi toga zanemare pravo, pravnu
etiku, pravo optu?enih i svedoka na fer
tretman i sudjenje i sl.
- Svaki sud u svetu bi morao da reaguje
ukoliko bi neki optu?eni bio doveden pred
njega mimo zakona. Slobodan Milosevi? je
pred Haski "tribunal" doveden suprotno
Ustavu SRJ. Ne obaziranjem na ovu ?injenicu
"tribunal" je potvrdio da mu pravo i
postovanje procedura i zakona nije prioritet
ve? pragmati?ni cilj da se optu?eni dovede
po svaku cenu, da mu se kako god mo?e doka?e
krivica i da se osudi pa makar mu se krivica
i ne dokazala.
Kao zaklju?ak ovog dela moglo bi se ista?i
da svaki sud mora biti nezavistan i
nepristrasan, a pogotovo onaj koji
raspravlja o krivici jednog predsednika
dr?ave, makar i bivseg, jer je svakome
razumnom jasno da ?e odluke suda po pitanju
krivice optu?enog neminovno imati
dalekose?ne posledice i po dr?avu na ?ijem
je ?elu bio. Haski "tribunal" u tom pogledu
ne uliva nikakvo poverenje, pogotovo nakon
upravo zavrsenog perioda sudjenja Slobodanu
Milosevi?u ?ime je njegov legalitet dodatno
narusen.
TOK SUDJENJA
U proteklih godinu dana sudjenja bili smo
svedoci brojnim raspravama oko dogadjaja na
KiM tokom 1998 i 1999. godine. Iz svega sto
smo videli i ?uli moglo bi se zaklju?iti
slede?e:
- Optu?ba
Gromoglasno, kroz orkestrirane re?imske
medije Zapada, najavljivano sudjenje bivsem
Jugoslovenskom predsedniku za zlo?ine koje
je, navodno nesumnjivo, po?inio naslo je
svoj najo?itiji izraz u optu?nici Karle del
Ponte. Beskrajna analiza istorije, politike,
priholoskog lika optu?enog, njegovih ciljeva
i ambicija, vise le li?ila na los roman nego
na ozbiljnu pravnu optu?nicu. Ona je i dokaz
da je sudjenje politi?ko a ne pravno, jer od
prava u njoj nista i nema. Ono sto je u njoj
re?eno o Milosevi?u moglo bi se primeniti na
skoro svakog politi?ara u svetu. Istorija je
potpuno iskarikirana, pa i falsifikovana a
politika krajnje pojednostavljena, pa je
opsti utisak nakon tog dela bio vise nego
mu?an. U nedostatku jasnih optu?bi, ?vrstih
dokaza, kompormituju?ih dokumenata i
svedoka, optu?nica se bavila naratorstvom i
spekulacijama pa i falsifikatima, pa je
samim tim protpuno promasena. U svakom
slu?aju optu?nica je krajnje
neprofesionalna, povrsna, neozbiljna, naivna
nedore?ena i , sa pravne ta?ke gledista,
potpuno nekorisna.
- Svedoci
Prosto je neverovatno koliki se broj svedoka
pojavio pri ?emu su skoro svi od reda patili
od istih neverovatnih slabosti. Ono sto se
mo?e o svima njima slobodno zaklju?iti je da
je ostao utisak da su skoro svi la?no
svedo?ili. Zasto? Ima vise ?injenica koje to
potvrdjuju:
- Najve?i broj svedoka je govorio o
dogadjajima kojima li?no nije prisustvovao.
Postavlja se opravdano pitanje o kakvim se
to onda svedocima radi kada govore o
dogadjajima kojima nisu prisustvovali. Sve
se svelo na neuspelu "rekla-kazala" tra?
partiju, koju je Milosevi? uspesno
demaskirao.
- Skoro svi svedoci su tvrdili da ih NATO
ni?im nije ugrozio sto je besmisleno jer su
od bombardovanja stradali ne samo Srbi ve? i
brojni Albanci.
- Skoro niko od svedoka gotovo da nije nista
?uo o U?K, niti o njihovim vojnim dejstvima
i teroristi?kim akcijama, sto je takodje
neverovatno, odnosno, o?igledna la?. - Kada
je re? o tzv. "stru?nim" svedocima
"tribunala" ni oni se nisu proslavili.
Njihove su "ekspertize" bile tako povrsne,
iskonstruisane i o?igledno la?ne da ih je
mogao dezavuisati svako ko je hteo da udje u
polemiku. Krajnje neprofesionalno , opet..
Od "tribunala" kakav je Haski, moglo se s
pravom o?ekivati da ?e da manipulise i
krivotvori, jer mu je cilj ne da utvrdi
istinu ve? da Slobodana Milosevi?a osudi,
ali smo o?ekivali vise kvaliteta u prevarama
i podmetanjima. Ove su bile na nivou uli?nih
"sibicara".
- Kada je re? o tzv. "insajderima" ni tu se
optu?nica nije proslavila. Iako su ve?
svedo?ili neki pojedinci, najavljeni
gromoglasno kao odlu?uju?i za doklazivanje
Milosevi?eve krivice, od toga nije bilo
nista. Apsolutno se pokazalo da ?e se tesko
na?i onaj ko ?e prstom upreti na optu?enog
kao krivca za zlo?ine koji mu se pripisuju.
Pre svega jer bi to bila la?. Srbiji i SRJ
su ratovi nametnuti, zlo?ine su ?inili
ponajvise drugi, kod Srba poneko, ali
politika organizovanog zlo?ina nikada nije
postojala u Srbiji, ni pre, ni sada. Tesko
da ?e iko pristati da u istoriju udje kao
?ovek koji je la?no svedo?io u Hagu, bez
obzira na danasnje pritiske i ucene Haskih
istra?itelja i njihovih ovdasnjih pomoga?a.
Na kraju krajeva, svi su svesni da nista ne
traje ve?ito, osim suda istorije.
- Optu?eni
Ko god da je u Hagu o?ekivao uplasenog,
skrusenog i utu?enog ?oveka, nakon svega sto
se Milosevi?u desilo, prevario se. Slobodan
Milosevi? je , u svom maniru, vise nego
ikada smiren i stalo?en, kao da razgovara sa
decom, vodio dijaloge sa sudijama,
tu?iocima, svedocima, pobijaju?i sistematski
njihove iskonstruisane izjave, dokazuju?i
apsurde u njihovima optu?bama, iznose?i
skrivene ?injenice o njima samima,
demaskiraju?i politi?ku prirodu la?nog suda,
tendencioznost sudija, falsifikovanje
?injenica i iskonstruisanost optu?bi. U svim
svojim nastupima delovao je, za razliku od
ostalih-sudija, tu?ilaca, svedoka,
prijatelja suda- sigurno i samouvereno a sve
sto je izrekao bilo je, u sustini, na liniji
odbrane i interesa zemlje, svestan da se u
Hagu ne sudi samo njemu ve? i svima nama,
celoj zemlji, o ?emu najbolje svedo?I
optu?nica o kojoj je ve? bilo re?i.
- Sudije
Tokom celog ovog perioda sudije su bile u
funkciji optu?be i na svaki mogu?i na?in,
nakada otvoreno, a nekada manje, pomagali
optu?bi i svedocima, na stetu optu?enog.
Kada god bi neki svedok bio u neprilici zbog
pitanja Slobodana Milosevi?a, oni su mu
priskakali u pomo?, naro?ito sudija Mej.
Bilo da su oduzimali re? Milosevi?u ili na
drugi na?in opstruirali da ne dodje do jos
gore pozicije po njihove sti?enike- svedoke
oprtu?nice. Sumnjamo da ?e se tako ponasati
kada, i ako ikada, svodoci budu u korist
optu?enog. Svojim ponasanjem doprineli su
daljoj eroziji legaliteta i kredibiliteta
suda i potvrdili njegovu politi?ku pozadinu.
Nesposobni da se nose sa optu?enim, niti da
iz neprilika izvuku svedoke kako se ne bi
dalje kompormitovali, svesni da ?e tako biti
i ubudu?e, na svaki na?in pokusavaju da
Milosevi?a ubede da prihvati advokate kako
bi njega spre?ili da govori. Do sada u tome
nisu imali uspeha. Medjutim, toliko
insistiranje na bolesti Milosevi?a, iako za
to ima osnove, vise li?i na uvertiru da mu
se "zbog ote?anog zdravstvenog stanja'
oduzme pravo da samostalno sebe brani i
odredi advokat, sa kojim ?e oni svakako
mnogo lakse.
- Prijatelji suda
Kako i sama res ka?e "prijatelji suda" su ,
na svoj na?in, pokusavali da pomognu sudu,
svakako ne optu?enom. Medjutim, sudije i
svedoci su se toliko mu?ili sami sa sobom
zbog nemogu?nosti da nadvladaju Slobodana
Milosevi?a, da su njihove usluge veoma malo
koristili. Ni Milosevi? to ne dozvoljava ,
svestan da njihovo vreme krade njegovo, pa
su spre?eni da nanesu ve?u stetu optu?enom
nego sto bi objektivno mogli. U krajnjoj
liniji, Milosevi? je odabrao da se sam brani
a ako mu treba pomo?, neka je sam odabere.
Ovi "pomo?nici " neka i dalje poma?u sudu.
MEDIJI I SUD
Ovde ne?emo ulaziti u poznate ?injenice da
su strani mediji procesu u Hagu poklanjali
pa?nju samo kada je trebalo najaviti
hapsenje Slobodana Milosevi?a, njegovo prvo
pojavljivanje na sudu, zna?ajne svedoke koji
}e "dokazati" njegovu krivicu , a da su
propustili da prenesu koliko je puta
raskrinkao la?ne optu?be i svedoke, koliko
puta je, ispituju?i svedoke, pokazao sta je
istina a sta nije. Ovde ?elimo da istaknemo
nesto drugo, o ?emu je do sada bilo malo
re?i, a zna?ajno je sa aspekta
rasvetljavanja prethodnih dogadjaja koji se
sada raspravljaju na "tribunalu" u Hagu.
Naime, sudjenje u Hagu je drasti?no pokazalo
razliku izmedju medija i suda. Koliko god
"tribunal" u Hagu bio politi?ki, koliko god
njegova namera bila da se po svaku cenu
doka?e krivica Slobodana Milosevi?a i on
osudi, ipak je sud , radi elementarnog
postovanja osnovnih sudskih procedura, od
kojih ina?e ne boluje, morao dozvoliti
optu?enom da govori. To je nesto sto mi ni
kao zemlja nismo imali prilike da u?inimo
sve do ovog sudjenja. Naime, ve? dvanaest
godina Zapad, oli?en u SAD, Velikoj
Britaniji, Nema?koj , Francuskoj, pa onda i
drugim zemljama iz njihove orbite, ogromnim
talasima valja gomile iskonstruisanih
optu?bi, prljavih podmetanja, falsifikovanih
i jednostrano prikazanih zbivanja i razloga
zaSto je do njih doslo, sve u cilju
stvaranja la?ne predstave o ?injenicama i
dogadjajima u o?ima sopstvene i svetske
javnosti, zarad ostvarivanja svojih interesa
i ciljeva i opravdavanja sopstvenih , ina?e
neprihvatljivih i nelegalnih postupaka, kao
sto su , na primer, bombardovanje SRJ i
okupacija Kosova i Metohije. Na sve te
optu?be nasa zemlja i njeni predstavnici
retko su imali priliku da ista ka?u, a i
kada bi je dobili bila je to borba 100 na
prema 1. Strana propaganda uspela je da
dogadjaje i li?nosti prika?e u la?nom svetlu
i stvori utisak da su za sve dogadjaje na
prostoru prethodne SFRJ krivi Srbi , njihova
vlast i ponajpre Slobodan Milosevi?. Stoga
se o?ekivalo da ?e sudjenje biti "ma?ji
kasalj" i da ?e se lako dokazati njegova, a
time i napa, krivica. Medjutim, sudjenje u
Hagu donelo je, za Zapad, i veoma bolnu
priliku da Slobodan Milosevi?, glavni akter
"nase" strane, ka?e bar nesto u svoju i nasu
odbranu. Sada, dakle, vise nije bilo mogu?e
lagodno redjati optu?be, ocene i predloge za
ka?njavanje, bey ikakve potrebe da se one
doka?u, a da niko ne mo?e da na to odgovori.
Prevareni su i svedoci. I oni su uveravani
da ?e sve i?i glatko i da ?e njihove la?ne
izjave pro?i bez problema. Slobodan
Milosevi? o svemu sto se na nasim prostorima
desavalo svakako zna mnogo, sigurno vise od
svih njih. A sada je imao priliku da nesto
od toga i ka?e. Ovoga puta je svaka optu?ba
dobila svoj odgovor, svaki iskaz je stavljen
pod lupu provere, svaki dogadjaj je dobio i
druga?ije objasnjenje. Zato je cela ta igra
sa namestenim svedocima, la?nim optu?bama,
iskonstruisanim dogadjajima, pala u vodu,
koliko god da su pokusavali da Milosevi?a
spre~e i sputaju da govori. Suverenost
Slobodana Milosevi?a u dijalogu sa onima
koji ga okrivljuju pokazuje, pored drugih
stvari, i svu veli?inu i zna?aj monstruozne
medijske hajke koja je protiv nase zemlje
nesumnjivo vodjena u du?em vremenskom
peridodu a bez mogu?nosti da na nju
adekvatno odgovorimo, u?utkani bojkotom
zapadnih, tobo?e slobodnih, medija. Da smo
tu priliku imali, sto su oni mogli
obezbediti da je bilo politi?ke volje
njihovih politi?kih oligarhija, mo?da bi ceo
tok jugoslovenske krize isao drugim pravcem
i ratova mo?da i ne bi bilo. U svakom
slu?aju, Milosevi? je iz okrsaja sa sudom i
njegovim svedocima izasao kao neprikosnoveni
pobednik, ne samo zato sto je govorio
istinu, ve? zato sto je imao priliku da se
brani i da javno odgovori na optu?be ,ma
koliko to bilo u nesrazmeri sa brojem onih
koji ga optu?uju. Dobro bi bilo nakon ovoga
shvatiti zna?aj medija i propagande kao nauk
za ubudu?e, da nam se istorija ne ponovi u
nekoj drugoj istorijskoj situaciji koja ne
mora biti bas tako daleko..
ODJECI U JAVNOSTI
Sudjenje u Hagu u nasoj zemlji pratio je
veliki broj ljudi. U svetu znatno manje.
?uvari demokratije su se pobrinuli da od
svojih gradjana sakriju direktan tok
sudjenja kako ih ne bi pokolebali u uverenju
da je Milosevi? nesumnjivo kriv samo sto to
ne mogu tek tako dokazati. Ipak, nakon
godinu dana "dokazivanja" i dalje se mu?e i
sve te?e svojim gradjanima mogu objasniti
sta je to sporno kada tako jasan slu?aj ne
mogu dovesti do kraja. U nekim poslednjim
napisima zapadnih medija provejava krajnje
razo?arenje dosadasnjim tokom procesa i
njegovim rezultatima. Kada je re? o nasoj
zemlji mo?e se re?i da je sudjenje bilo
medijski dogadjaj broj 1. Ovo nije mali
komliment imaju?i u vidu neverovatan broj
skandala i afera koje smo imali u proteklih
godinu dana. Svojim hrabrim dr?anjem i
nepobitnim argumentima koje je iznosio,
optu?eni je pobrao je simpatije, pa ?ak i
mnogih medju onima koji su glasali protiv
njega na septembarskim izborima 2000.
godine. Njegovom su uspehu svakako doprineli
i la?ni svedoci , generalizovane optu?be na
ceo narod i dr?avu i pristrasno ponasanje
sudija ali ostaje ?injenica da se uspesno
izborio da mnogo nadmo?nijim protivnikom
koji je skovao zaveru da ga unisti i radi
tog se cilja koristio svim sredstvima, stop
je nasa javnost sigurno zapazila. Pored
toga, najve?i broj nasih gradjana ne smatra
da je Slobodan Milosevi? kriv za ono zasta
ga u Hagu optu?uju, ne veruje da smo mi,
Srbi, krivi za raspad prethodne dr?ave i za
sva zla koja su se u vezi sa tim desila, a
znaju za zlo?ine koji su u?injeni protiv nas
a o kojima niko ne govori. Sudjenje je
ponovo otvorilo mnoga pitanja iz nedavne
proslosti i dalo im odgovor koji je mo?da
tada nedostajao. S druge strane, i okolnosti
u zemlji su se delimi?no izmenile. DOS je
dobio prethodne izbore na dva postulata:
Slobodan Milosevi? nas je izolovao od sveta
jer je on kriv za nase nesporazume sa njim i
?im on ode sve ?e biti u redu; I u teskoj
smo finansijskoj i ekonomskoj situaciji zbog
Slobodana Milosevi?a, koga svet ka?njava za
pogresnu politiku a mi trpimo, ?im on ode mi
?emo u?i u blagostanje. Nakon dve godine od
promene vlasti jasno je, nakon ovog
sudjenja, da Slobodan Milosevi? nije kriv za
ono zasta sedi u Hagu, odnosno ya ratove na
ovom prostoru, a od blagostanja koje je
o?ekivano ni traga , ni glasa. ?ivi se
kudikamo gore. I sudjenje u Hagu je, dakle,
donekle pomoglo da se propagandna magla koja
traje poslednjih nekoliko godina malo
razidje a ?ivotne tesko?e koje nas sve vise
pritiskaju su nas naterale da ponovo
razmislimo sta smo ?ime dobili a sta
izgubili. Iako smo daleko od bilo kakve
jasne politi?ke platforme, odnosno
sagledavanja politi?kih snaga koje bi je
mogle izneti- odnosno sta nam je, kao
zemlji, ?initi da se iz sadasnje situacije
izvu?emo, proces otre?njenja je ipak po?eo.
MEDJUNARODNE POLITI?KE OKOLNOSTI
Tokom ovih godinu dana sudjenja Slobodanu
Milosevi?u na medjunarodnom planu su se
dogodile neke zna?ajne promene koje su i
ovom procesu, i Milosevi?evoj ulozi u
dogadjajima za koje ga optu?uju , dali novu
dimenziju. Zaostravanje situacije na Bliskom
istoku, gde Izeraelska armija "potpuno
legitimno" masakrira civile (niko je ne
optu?uje za prekomernu upotrebu sile) na
tudjoj teritoriji, potom napad na trgovinski
centar u Njujorku, bombardovanje Avganistana
i njegova okupacija, kao i najave novog
masivnog napada na Irak sa ciljem rusenja
Sadama Huseina i okupacije Iraka, u potpuno
novom svetlu prikazuju i dogadjaje u SRJ za
koje se Milosevi?u sudi. Sve je o?itije da
nije Milosevi? taj koji je iyayivao ratove
ve? oni koji mu sada sude. Pa nisu valjda
svi krivi a samo oni ispravni. U freneti?noj
propagandi protiv SRJ i njenog tadasnjeg
predsednika neko je i mogao pomisliti da je
nasa zemlja stvarno nesto kriva i da ?ini
neke zlo?ine koje treba spre?iti. Neupu?eni,
a njima je ta propaganda bila upu?ena, su to
mogli poverovati. Sada , posle svega sto se
desilo otkada Milosevi? nije na politi?koj
sceni, vidimo da je Milosevi? u Hagu, Srbi i
ostalo nealbansko stanovnistvo proterano sa
Kim, da na KiM vlada teror, etni?ko
?is?enje, kriminal, sverc, trgovina drogom i
belim robljem i da je to i dalje
potencijalno bure baruta koje preti da
ponovo razbukti sukobe na Jugu Srbije , u
Makedoniji ili u Gr?koj. Ya sve to sada
svakako nije kriv Milosevi?. Iako je to
tako, tzv. Medjunarodna zajednica, a u
stvari SAD i nekolicina njenih saveznika,
izdaje saopstenja o velikom napretku
demokratije na KiM, obnovi, saradnji, i u
sli?nom tonu, iako je to daleko od i privida
istine. Kada bi to bilo ta?no, ko to onda
ubija, otima, maltretira Srbe i nealbance
tamo, ko rusi pravoslavne crkve i groblja,
ko otima tudju imovinu i kamenuje autobuse i
automobile koji nose registarske tablice
Srbije? Sa druge strane, kako to da tako
miroljubive, demokratske i humane nacije i
dr?ave, kao sto su SAD i njeni saveznici,
stalno nekoga napadaju i bombarduju, kako to
da stalno moraju negde, u stranim zemljama
da na silu dovode svoje trupe, kako to da im
stalno smetaju neki "nedemokratski" re?imi
(pri ?emu im neki drugi jednako
nedemokratski nimalo ne smetaju). Zasto bas
oni uvek "moraju" nekoga da napadnu,
bombarduju i okupiraju, tobo?e u opstem
interesu i radi nekih univerzalnih principa.
Pre ?e biti drugo- da smo svi mi ?rtve
njihovog imperijalisti?kog pohoda na
osvajanje svetskih resursa i strateskih
regiona a da medijska satanizacija i sud u
Hagu imaju za cilj da maskiraju njihove
prave razloge i motive, kao i njihovu
nesumnjivu odgovornost za posledice takvih
akcija- razaranje zemalja, ubijanje nedu?nih
ljudi i otimanje tudjih teritorija i
bogatstava.
Gospodin Bus najavljuje ratove bez kraja. Da
li ?e biti dovoljno krivaca za tako nesto.
Ako ih i ne bude SAD ?e same napraviti
krivce jer se ratovi moraju nastaviti radi
dobrobiti SAD i njenih gradjana. Drugima
kako bude.
Gospodin Bus najavljuje rat protiv
terorizma. Pa zasto onda tesno saradjuje sa
teroristima U?K? Zasto su SAD bombardovale
SRJ da bi zastitili teroriste ako protiv
njih ratuju? U svetlu nesumnjivo
militaristi?ke politike SAD, koja je danas
vidljivija nego sto je to mo?da bila pre
nekolko godina, i njihovog, sada ve? jasno
uo?ljivog, oslanjanja na mnoge teroristi?ke
grupe u svetu radi ostvarivanja svojih
interesa kroz destabilizaciju zemalja koje
?ele pokoriti i okupirati (primeri za to su
i druge zemlje, ne samo Jugoslavija- Irak,
Makedonija, Kasmir, Iran i sl.) i proces u
Hagu dobija drugu dimenziju i smisao , i u
o?ima nase, ali i svetske javnosti.
NOVI MEDJUNARODNI SUD
Delegitimizaciji "tribunala" u Hagu doprineo
je i jos jedan dogadjaj na medjunarodnoj
politi?koj sceni - po?etak rada novog
Medjunarodnog krivi?nog suda, ovoga puta sa
sedistem u Rimu. Za razliku od ovog Haskog,
sud u Rimu je legalan jer je prihva?en od
velikog broja dr?ava, kroz kolektivni ugovor
suverenih dr?ava, koje su svoje pristupanje
ovom sudu ratifikovale kroz svoje
parlamente. Sud je, za razliku od Haskog,
nadle?an za sve zemlje jednako, a ne za
pojedine, zna?i nije diskriminatorski kao
Haski. I napokon, po?etak rada suda do kraja
je obelodanio dvostruke standarde SAD i
njihovu neprincipijelnost, odnosno dao
"tribunalu" u Hagu pravu dimenziju
-politi?ku. Naime, SAD su ne samo odbile da
ratifikuju pristupanje ovom sudu, ve? su
povukle i svoj prethodni pristanak. Takvo
ponasanje objasnili su strahom da njihovi
dr?avljani ne dodju pod udar ovog suda, sto
je suprotno njihovom ustavu, navode?i i da
se "takav sud mo?e iskoristiti politi?ki
radi optu?ivanja njihovih dr?avljana". Kada
je to tako, postavlja se pitanje kako onda
toliko insistiraju na sudu u Hagu, na
izru?enjnima optu?enih bez obzira da li je
to u skladu sa ustavima zemalja ?iji su oni
dr?avljani i ne pitaju?i se da li mo?da i
taj Haski sud nekome sudi iz politi?kih
razloga? Ovakva pozicija SAD naisla je na
osudu velikog broja zemalja i iako su kroz
OUN sprovele odluku da njeni dr?avljani koji
u?estvuju u mirovnim-?itaj vojnim akcijama u
svetu ne?e godinu dana biti pod
jurisdikcijom suda, neizvesno je dokle ?e se
takva pozicija SAD odr?ati. Ako nista,
Evropa i neki drugi politi?ki faktori dobili
su dobru kartu u ruke za cenjkanje sa SAD,
ovoga puta na njenu stetu. Sa druge strane,
jasno se pokazala nemoralnost ameri?ke
spoljne politike i razotrilo jasnije nego
ikad da je sud u Hagu , u stvari, instrument
SAD i NATO u nametanju njihove hegemonije,
odnosno da mu je cilj da zastrasi sve one
koje im se suprotstave, kao i da su SAD
spreme da sude drugima ali nisu da dozvole
da se njihovima sudi, sto bi trebalo da bude
neprihvatljivo u savremenom svetu i
dostignutom stepenu civilizacije i sto i
sudjenju u Hagu daje druga?iju dimenziju.
ZAKLJU?AK
Moglo bi se konstatovati da je sudjenje
Slobodanu Milosevi?u zapalo u ozbiljnu krizu
jer nista od svega za sta je on optu?ivan
nije dokazano, niti je blizu toga. I sud i
svedoci , i optu?ba su se znatno
iskompromitovali, nelegitimnost suda je jos
i poja?ana, sumnje u njegovu politi?ku
pozadinu i spregu sa SAD i NATO- m postale
vise nego opravdane, neregularnost procesa
vise nego o?igledna i procesne radnje sve
proizvoljnije, povrsnost optu?nice i njena
iskonstruisanost dokazana, uverenost da ?e
se na?i neko da jasno svedo?i protiv
optu?enog poljuljana. Treba ovde mo?da
postaviti i pitanje ko to ima interesa i
zasto da pla?a 1160 ?inovnika ovog suda i to
enormnim platama i dnevnicama. Potom zasto
je tako nizak profesionalni, odnosno
pravni?ki, nivo tu?ilaca, sudija i
zaposlenih. Verovatno je odgovor na ovo
pitanje - zato jer iole ozbiljniji pravnici
nisu ?eleli da u?estvuju u ovakvom
montiranom procesu.
S druge strane Slobodan Milosevi? je pobrao
sve simpatije za hrabro dr?anje i
ubedljivost svog nastupa i argumenata.
Medjunarodne okolnosti, izmenjene
dogadjajima koji su imali svoj posredan
odraz i na ovo sudjenje, doprinele su
ja?anju Milosevi?eve pozicije ,
kompormitaciji SAD i NATO-a, kao sponzora
"tribunala" i medjunarodnih faktora jer se
pokazalo jasnije nego ikada do sada da oni
ti koji proizvode krize u sopstvenom
interesu a za to optu?uju druge. Sada je
vise nego o?ito da oni vode militaristi?ku
politiku prema ostalom delu sveta, van
njihovih neposrednih saveznika, koja
ugro?ava veliki broj dr?ava i svojom
neodgovornos?u mo?e svet gurnuti u jos sire
i nesagledivije sukobe i ratove. Odnosno,
postaje sve o?iglednije da su ratove, za
koje optu?uju Milosevi?a, sami izazivali i
podsrekavali, kako bi politi?ki, vojno i
ekonomski pokorili ovaj vitalni region
Evrope, kao strateski, vojno, saobra?ajno i
ekonomski zna?ajan, tako i kao poligon za
dalje sirenje na Istok.
Sta se sada mo?e o?ekivati u nastavku
sudjenja?
S obzirom da je teoretski gledano najvise
osnova za dokazivanje krivice Milosevi?a
bilo po pitanju Kosova i Metohije, jer je ta
oblast u sastavu Srbije i SRJ i u
neposrednoj odgovornosti predsednika SRJ, a
sto je izostalo, sanse da se to doka?e po
pitanju BiH i Hrvatske su jos manje. Ni od
preostalih svedoka ne treba o?ekivati da ?e
dokazati nepobitnu krivicu optu?enog, mada
se to ne sme sasvim isklju?iti jer je
optu?ba sada verovatno spremna na sve da bi
se iz ove situacije kako-tako izvukla. Zato,
ako ne "ubede" nekog svedoka da potvrdi
Milosevi?evu krivicu, logi?no je o?ekivati
da ?e optu?ba i sud pokusati da Milosevi?a
onemogu?e da govori javno ili mu na svaki
na?in ote?ati uslove i odbranu. Tra?i?e
na?ine da mu nametnu advokata, da ga
proglase mnogo bolesnim pa da tra?e
zastupnika, ili bilo sta drugo (u neke gore
scenarije da ne ulazimo mada ne treba
zaboraviti da neki nisu pre?iveli Hag) kako
bi proces bar razvukli sto vise i polako ga
gurali van domasaja javnosti i u zaborav. On
ionako za njih vise i nema zna?aja. Svoje
ciljeve u Jugoslaviji su ostvarili,
Milosevi?a su u Hag doveli, druge dr?ave i
njihove lidere zastrasili, pa sto onda bas
moraju i dokazati da je kriv "kad svi znaju
da je kriv". Najbolje je proces usporiti,
razvla?iti, skloniti ga iz medija i polako
zaboraviti. Na ekranima i u novinama ?e biti
neke va?nije vesti. Pojavi?e se neki novi
diktatori i neka druga ugro?ena mesta i
zajednice koje ?e oni morati braniti bombama
i "mirovnim akcijama". I sve ?e polako pasti
u zaborav. Naravno, pustiti ga sigurno ne?e.
Mo?da se jednoga dana pojavi kratka vest u
nekim perifernim listovima da je bivsi
predsednik SRJ osudjen na neku vremensku
kaznu zbog ratnih zlo?ina, genocida ili
sli?no u?injenih pre mnogo godina. Ni takav
scenario ne bi trebalo da iznenadi. Oni
ionako optu?ene dr?e u zatvorima koliko god
im treba, bez obzira na zakone i rokove koje
oni pripisuju. Pa zar Mom?ilo Krajisnik ne
sedi u zatvoru ve? dve godine (ako ga se jos
iko se?a)? Sto to ne bi moglo i sa drugima,
ako je korisno?.
ARTEL GEOPOLITIKA je privatan, nezavisan i
nelukrativan web site koji se izdra?ava od
volonterskog rada nekolicine entuzijasta.
Ukoliko vam se informacije koje ARTEL GEOPOLITIKA
objavljuje dopadaju bili bismo zahvalni da nas
podr?ite bilo kojom finansijskom kontribucijom ili
kroz reklamiranje na nasem web site-u. Vasa pomo?
bi?e upotrebljena za jos kvalitetnije selektiranje
informacija, njihovo br?e postavljanje na site i, sto
smatramo mo?da i najva?nijim, prevodjenje
najkvalitetnijih tekstova i na druge jezike.
Za dinarske uplate: ?iro ra?un br.
40803-601-8-2289398
Za devizne uplate: ARTEL- Eksimbanka- Beograd,
devizna partija br. 27227
befassen
2. Links zu weitere Dokumentation ueberm Milosevic "Prozess"
=== 1 ================================================
Subject: Europarat soll sich mit
Rechtsverstößen im Milosevic
"Prozess" befassen
Date: Thu, 1 Aug 2002 22:49:21 +0200
From: "Klaus von Raussendorff" <redaktion@...>
International Committee to Defend Slobodan
Milosevic (ICDSM) - German Section
Internationales Komitee für die
Verteidigung von Slobodan Milosevic -
Deutsche Sektion
Pressemitteilung (7/02)
vom 01.08.2002
EUROPARAT SOLL SICH MIT RECHTSVERSTÖSSEN
IM MILOSEVIC - "PROZESS" BEFASSEN
Die Abgeordneten des Deutschen
Bundestages, die der Parlamentarischen
Versammlung des Europarats angehören, sind
von der Deutschen Sektion des
Internationalen Komitees für die
Verteidigung von Slobodan Milosevic in
einem Schreiben vom 25. Juli 2002 gebeten
worden, einen in der Versammlung
eingebrachten Antrag zu unterstützen, in
dem die Versammlung aufgefordert
wird, eine Untersuchungskommission nach
Den Haag zu entsenden, um eine
Einschätzung des Verfahrens gegen Slobodan
Milosevic vorzunehmen und der
Versammlung darüber Bericht zu erstatten.
Der Antrag äußert "Besorgnis über den
Charakter des Prozessverlaufs beim
Haager Tribunal". Es gebe "Berichte über
Verstöße gegen allgemein anerkannte
Rechtsnormen, insbesondere gegen die
Menschenrechte von Herrn Milosevic und
gegen sein Recht auf angemessene
Verteidigung. Herrn Milosevic wird während
seines Kreuzverhörs der Zeugen ständig das
Wort entzogen, was ihn seines
Rechts beraubt, falsche Behauptungen
einiger der Zeugen offenkundig zu
machen. Man entzieht ihm ausreichende
Erholungsmöglichkeiten, den Zugang zu
frischer Luft sowie angemessene
Möglichkeiten zur Vorbereitung seiner
Verteidigung. Es wird ihm nicht gestattet,
Ärzte und Juristen seiner Wahl zu
konsultieren." Kritisiert wird auch die
überlange Dauer des Verfahrens durch
die Kombination der Anklagen wegen Kosovo,
Bosnien und Kroatien. Dadurch
erhalte die Anklagevertretung eine
unangemessen lange Zeit zur Darlegung
ihres Standpunktes. Dagegen werde der
Angeklagte jahrelang in Haft gehalten,
bevor er überhaupt mit seiner Verteidigung
beginnen könne. Herr Milosevic
werde so behandelt, als ob er bereits
verurteilt ist. "Er wird in einer
Zelle unter ständiger Überwachung
gehalten, seine Korrespondenz wird
zensiert, Familienbesuche werden
beschränkt. Man beschränkt ihn darin, was
er am Radio und Fernsehen hören und sehen
kann. Das Recht der allgemeinen
Öffentlichkeit auf objektive Information
über die Entwicklungen im Verfahren
von Herrn Milosevic wird durch einen
völligen Nachrichtenblackout verletzt",
heißt es in dem Antrag weiter.
Die Antragsteller, Gennadi Tschurkin und
neun weitere Abgeordnete aus
Russland, der Ukraine, Moldawien, Armenien
und Aserbaidschan, sehen das
Haager Tribunal eher "als Instrument der
Einmischung in die inneren
Angelegenheiten der Bundesrepublik
Jugoslawiens denn als Instrument der
Gerechtigkeit." Dies trage zu "politischer
Destabilisierung Jugoslawiens
bei, indessen das Land dringend Stabilität
braucht, um seine sich
verschärfende wirtschaftliche und soziale
Krise zu bewältigen."
Das ICDSM wurde im März 2001 in Berlin und
Belgrad gegründet. Es hat mehrere
tausend Mitglieder in 50 Ländern. Seine
Co-Vorsitzenden sind: Prof. Velko
Valkanov, Gründer des Komitees,
Abgeordneter des bulgarischen Parlaments,
Vorsitzender der Antifaschistischen Union
Bulgariens und Ramsey Clark,
ehemaliger Justizminister der USA.
K o n t a k t:
Klaus Hartmann, Sprecher der Deutschen
Sektion des ICDSM,
Schillstraße 7, D-63067 Offenbach am Main;
T/F: -69 - 83 58 50;
e-mail:vorstand@...; URL:
www.free-slobo.de
=== 2 ===========================================
> http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/aikor8.3.02.txt
INTERVIEW MIT VLADIMIR KRSLJANIN, INTERNATIONALER SEKRETÄR DER
SOZIALISTISCHEN PARTEI SERBIENS (SPS)
D e r M u t v o n M i l o s e v i c b r a u c h t u n s e r e
S o l i d a r i t ä t
Aus "Halo Noviny" vom 2. März 2002
(Tschechisch:
http://www.halonoviny.cz/encoding/toASCII/index.php?id=16090)
RUSSISCHE DUMA FORDERT FREILASSUNG VON MILOSEVIC
englisch: http://www.icdsm.org/more/duma.htm
"FAIRNESS FÜR MILOSEVIC"
FAX-SCHREIBEN DER PODIUMSTEILNEHMER DES BERLINER KOLLOQUIUMS AN RICHTER
MAY WEGEN HAFTVERSCHONUNG FÜR SLOBODAN MILOSEVIC
JUSTIZ ALS TEIL DES KRIEGES:
KOLLOQUIUM IN BERLIN ÜBER DEN FALL MILOSEVIC UND DIE FOLGEN FÜR DIE
INTERNATIONALE STRAFGERICHTSBARKEIT
Von Rüdiger Göbel
Aus: junge Welt v. 04.03.2002
DER 16. OKTOBER 1998 -
EIN TIEFER EINSCHNITT IN DER DEUTSCHEN GESCHICHTE
Von Gert Julius, Bezirksvorsitzender der PDS von
Berlin-Tempelhof&Schöneberg;
Auszüge aus seiner Eröffnungsansprache beim Berliner Kolloquium
An der folgenden URL zu finden:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/aikor8.3.02.txt
===*===
> http://www.imi-online.de/2002.php3?id=32
Vorwürfe gegen die NATO sind fürs Haager Tribunal "nicht relevant"
Interview mit Prof. Dr. Norman Paech vor Beginn des Prozesses gegen
Slobodan Milosevic
in: Neues Deutschland vom 12.02.02
13.2.2002, Dokumentation / Norman Paech / Boris Kanzleitner
An der folgenden URL zu finden:
http://www.imi-online.de/2002.php3?id=32
===*===
> http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/Paech.doc
"Sinn und Missbrauch internationaler Gerichtsbarkeit"
von Norman Paech*
Der gegenwärtige Prozess gegen den ehemaligen jugoslawischen
Staatspräsidenten Milosevic vor dem Tribunal in Den Haag ist
ein dringender Anlass, sich grundsätzliche Gedanken über die
Wege oder Abwege zu machen, die die internationale Gerichtsbarkeit
derzeit einzuschlagen sich anschickt. ...
So beginnt die Rede von Prof. Dr. iur Norman Paech,
Professor für öffentliches Recht (Verfassungs- und Völkerrecht),
gehalten in Berlin am 02. März 2002
An der folgenden URL zu finden:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/Paech.doc
===*===
>
http://de.groups.yahoo.com/group/karovier/files/Jugoslawien/3luegen.rtf
Slobodan Milosevic, Präsident der Sozialistischen
Partei Serbiens, in den Haag, 30.01.2002
An der folgenden URL zu finden:
http://de.groups.yahoo.com/group/karovier/files/Jugoslawien/3luegen.rtf
===*===
> http://www.imi-online.de/2002.php3?id=44
Interview zu Slobodan Milosevic und internationalem Strafgerichtshof für
Kriegsverbrecher aus Jugoslawien
mit Tobias Pflüger (IMI)
in: Wüste Welle 21.02.2002
An der folgenden URL zu finden:
http://www.imi-online.de/2002.php3?id=44
===*===
>
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/slobo_deu2.8.02.txt
DAS HAAGER "TRIBUNAL" IST EIN MARIONETTENGERICHT.
SEINE GRÜNDUNG SELBST IST EIN VERBRECHEN GEGEN DEN
FRIEDEN. ES MUSS UNVERZÜGLICH ABGESCHAFFT WERDEN.
Christopher Black bei einem von der holländischen
Tageszeitung NRC Handelsblad in Amsterdam veranstalteten
Streitgespräch am 10. Februar 2002
Übersetzung aus dem Englischen: Catrin Schütze
WORTLAUTAUSZÜGE AUS DER ERKLÄRUNG VON SLOBODAN
MILOSEVIC VOR DEM HAAGER "TRIBUNAL"
(Laut dpa 14.02.2002)
Pressemitteilung 3-02 der Deutschen Sektion des
Internationalen Komitees für die Verteidigung von
Slobodan Milosevic vom 17. Februar 2002
20.02.2002 - Frankfurter Rundschau
Zeuge der Anklage gerät in die Verteidigung
Kosovo-Albaner muss im Disput mit Milosevic vor
dem UN-Tribunal Irrtümer zugeben
Von Klaus Bachmann (Den Haag)
21.02.2002 - Frankfurter Rundschau
Entspannt auf der Anklagebank
Slobodan Milosevic bringt vor dem Den Haager UN-Tribunal
Carla del Ponte in die Bredouille
Von Klaus Bachmann (Den Haag)
Ins Mark getroffen: Die Reaktion der bürgerlichen Medien
auf die Rede von Slobodan Milosevic gegen das Haager
"Tribunal"
Von Klaus Hartmann - Aus: junge Welt, 25.2.2002
Vernehmung von Zeugen in Den Haag
Amselfeld.com, 4/3/2002
Justiz als Teil des Krieges
Kolloquium in Berlin über den Fall Milosevic und die Folgen
für die internationale Strafgerichtsbarkeit
Von Rüdiger Göbel - Aus: junge Welt, 4/3/2002
Haager Anklage versucht Zeugen zu "kaufen"?
Amselfeld.com, 17/5/2002
ZEUGENAUSSAGE ERSCHÜTTERT DEN HAAG UND BELGRAD
Amselfeld.com, 28/7/2002
...Das Ganze an der folgenden URL zu finden:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/files/slobo_deu2.8.02.txt
Kosovo e Metohija
DOPO LA LITURGIA ALBANESI INCENDIANO IL MONASTERO DI ZOCISTE
Velika Hoca, 21:50 il 14 luglio 2002.
Secondo le ultime informazioni spedite da Fr. Pietro Ulemek da
Orahovac, immediatamente dopo la liturgia, albanesi locali del
villaggio di Zociste hanno sparato e dato fuoco al Monastero
dei SS. Cosma e Damiano.
Il fuoco ha danneggiato ulteriormente questo santo sacrario già
attaccato in passato. Fr. Pietro era nell'ultimo gruppo di Serbi
che ha lasciato il convento sotto la scorta della KFOR. Mentre
stavano andando via, un gruppo di albanesi ha cominciato a
gettare pietre contro i serbi. Poco dopo il prete locale
Fr. Srdjan Milenkovic e' stato infomato che il convento stava
bruciando. I Serbi di Velika Hoca immediatamente hanno organizzato
una brigata di pompieri e cercato con l'UNMIK di circoscrivere
il fuoco.
Dopo il comportamento offensivo e violento degli albanesi, i loro
assalti e tumulti anche in presenza del Vescovo e durante il rito
religioso, questo ultimo attacco al Monastero di Zociste ha
ancora una volta confermato l'intenzione chiara degli estremisti
Albanesi di distruggere gli ultimi monumenti serbi in questa regione.
Il comportamento di oggi dimostra che il Ministro Rexhepi ed il Sig.
Thaci hanno intenzionalmente ingannato il mese scorso il vescovo
Artemije quando promisero, di fronte a Stati Uniti e diplomatici
tedeschi che avrebbero creato le condizioni per la ricostruzione
dei monasteri ed il ritorno della popolazione serba espulsa.
In effetti molti elementi provano che il PDK (Partito
Democratico di Kosovo, diretto dai Sig. Thaci e Rexhepi) è
coinvolto direttamente nella distruzione del convento così come
questo ultimo incidente ha dimostrato.
(Vi è una fotografia di un muro del Monastero con un graffito
inneggiante al PDK e a Thaci).
Informazioni Servizio della Diocesi Ortodossa di Raska e Prizren
Kosovo e Metohija
Traduzione a cura di Vigna E. - Associazione " SOS Yugoslavia " -
Torino, 29/07/02
===*===
ESUMATI I CORPI DI ALTRI DIECI "DESAPARECIDOS" SERBI
+++ ALBANISCHER TERROR: WEITERE OPFER EXHUMIERT
PRISTINA. Sterbliche Überreste von weiteren zehn Serben, Opfern
der albanischen Terroristen, wurden heute in der Ortschaft
Dragodan bei Pristina exhumiert, sagte heute der Pathologe Dr.
Slavisa Dobricanin, Leiter der Exhumationsabteilung des
Kosovo-Koordinierungszentrums. Es wurden an dieser Stelle bisher
insgesamt zwanzig Leichen exhumiert, von denen 15 erkannt wurden.
Diese Leichen sollen noch diese Woche an ihre Angehörigen
übergeben werden, die vor dem albanischen Terror ins
Zentralserbien geflüchtet sind. B92 +++
AMSELFELD.COM 17/7/2002
Ten bodies exhumed in Pristina identified as Serbs
ORAHOVAC, July 16 (Tanjug) - Exhumation and Identification
Department head Slavisa Dobricanin of the Coordinating Center
for Kosovo-Metohija confirmed for Tanjug on Tuesday that a joint
team of that body and UNMIK had processed 10 bodies exhumed
from Pristina's Dragodan Cemetary at the Orahovac Center for
Identification. The team established that the bodies
were of two women and eight men of Serb nationality.
"The identification was performed on July 11 and 12, and
it was established that all the bodies, except for one woman
who died of natural causes at a Pristina hospital, were first
kidnapped and then murdered in 1999, after the arrival of KFOR
in Kosovo," Dr. Dobricanin said.
===*===
IL VESCOVO ORTODOSSO DENUNCIA LA MANCANZA DI VOLONTA'
DELLA KFOR NELLA PROTEZIONE DEI MONUMENTI RELIGIOSI
No support for renewal of Orthodox temples in Kosovo, says bishop
BELGRADE, July 23 (Tanjug) - Bishop Artemije of Raska and Prizren
said in a letter to UNMIK chief Michael Steiner that the Kosovo-Metohija
peacekeeping force KFOR was either incapable or unwilling to secure the
reconstruction of at least one Christian Orthodox temple in Kosovo and
Metohija for the three years since the end of the war, while damaged
mosques have been repaired and new ones built in the meantime.
The immediate cause for the letter to the head of the UN mission in
Kosovo and Metohija were the incidents in Zociste Monastery near
Orahovac, where Bishop Artemije served liturgy with priests and
Christians on July 14.
Local ethnic Albanians kept interrupting the service and then
proceeded to burn to the ground all buildings in the monastery
compound. The monastery has no KFOR protection to this day, the
letter said. Reconstruction of monasteries is one of the key
steps in the process of the return of expelled Serbs to Kosovo
and Metohija, as Serbs always rallied around their temples.
"That is why we plan to demand the reconstruction of Zociste
Monastery and other destroyed monasteries and churches with all
our strength. We firmly believe that this is our inalienable right
guaranteed under all international charters on human rights as
well as United Nations Security Council Resolution 1244," Bishop
Artemije said in his letter to Steiner.
===*===
PROVOCAZIONE NEL CORSO DI CERIMONIA COMMEMORATIVA A PRIZREN
+++ Albanische Terroristen stören Klosterjubiläum +++
GRACANICA, 26.Juli 2002. Über Tausend Menschen
feierten heute das 650-jährige Jubiläum des
Klosters der Heiligen Erzengels in der Nähe von
Prizren in der serbischen Provinz Kosovo und
Metochien. Vor Beginn der Feier wurde auf die
benachbarte Ruine der mittelalterlichen serbischen
Festung Visegrad von albanischen Terroristen eine
Granate abgefeuert.
STIMME KOSOVOS
===*===
INCENDIATA LA ABITAZIONE DI UN SERBO RIENTRATO DUE
SETTIMANE FA
+++ Albaner zünden Haus eines Rückkehrers an +++
KOSOVO POLJE, 26.Juli 2002. Das Haus eines vor zwei
Wochen in die serbische Provinz Kosovo und
Metochien zurückgekehrten Serben wurde in der
vergangenen Nacht Opfer eines Brandanschlages durch
Albaner. Das Haus wurde völlig zerstört.
STIMME KOSOVOS
===*===
PERSINO DUE SOLDATI USA FERITI IN UNA SERIE DI ATTENTATI
TERRORISTICI CONTRO ABITAZIONI SERBE
Two U.S. Soldiers Injured in Kosovo Explosion
By Shaban Buza
July 31, 2002
PRISTINA, Yugoslavia (Reuters) - Six explosions rocked
an ethnically-mixed village in Kosovo on Wednesday,
injuring two U.S. soldiers investigating the blasts,
the NATO-led KFOR peacekeeping force said.
The explosions in the southeastern village of Klokot
damaged five Serb houses, most of them unoccupied with
the exception of one where an elderly Serb man lived.
The man was not injured, a U.N. source told Reuters.
A spokesman for KFOR, which seeks to secure peace in
the southern Yugoslav province following the 1998-99
conflict, blamed "extremists" for the violence and
vowed the force would do its utmost to bring those
responsible to justice.
The two U.S. soldiers were part of a patrol which
entered Klokot around 2 a.m. (2400 GMT) after hearing
an explosion there, the first in a series of six,
another KFOR spokesman, Drew Anderson, said in a
statement.
"On hearing the first of the explosions in Klokot a
nearby KFOR patrol entered the village and two members
of the patrol were injured by the third of the six
explosions," he said.
The injured soldiers were taken to the main U.S. base
in Kosovo for treatment. They were in stable
condition.
"The cause of the explosions in Klokot are, at
present, unknown. However, several uninhabited houses
were damaged and one was destroyed," Anderson said.
Another explosion in a nearby village at about the
same time was caused by a fragmentation grenade, the
statement said. "No civilian casualties are reported
in either village," it said.
Kosovo was placed under U.N.-led administration in the
summer of 1999 after 11 weeks of NATO bombing drove
Serb forces out of the province, populated mainly by
ethnic Albanians.
The Serb minority was targeted in numerous revenge
attacks by ethnic Albanians angry at years of Serb
repression under ex-President Slobodan Milosevic, now
standing trial at the U.N. war crimes court.
But international officials in Kosovo say such
violence has decreased over the last year, hailing
this as a positive sign for the peace process and the
chances of ethnic reconciliation.
They hope some of the roughly 180,000 Serbs who fled
Kosovo will soon be able to return to their pre-war
homes.
"We feel that we have made significant progress in
that area," KFOR spokesman Gordon Cooper said about
the area where the explosions took place.
"These isolated acts, however, demonstrate that there
are extremists who do not share our vision of making
Kosovo a better place," he said in a statement.
Il giornale istriano "Glas Istre" ha riportato le cifre
relative alla crisi del turismo sulla costa istro-dalmata.
CI si aggira attorno al 25% di presenze in meno rispetto
allo scorso anno. La ragione principale di tale crisi viene
fatta risalire ai prezzi esageratamente alti rispetto
alla qualita' dell'offerta turistica.
+++ Kroatien beklagt Touristenschwund +++
PULA, 19.Juli 2002. Wie das istrische Blatt "Glas Istre" aus
Pula meldet, leidet die kroatische Küste in diesem Jahr
unter einem starken Rückgang der Touristenzahlen. In einigen
Küstenorten Kroatiens halten sich bis zu beinahe 25% weniger
Gäste auf als im Vorjahr. Für die kroatische Wirtschaft
bedeutet dies erhebliche Einbußen, da ein großer Teil des
kroatischen Sozialprodukts durch den Tourismus
erwirtschaftet wird. Seit der Unabhängigkeit Kroatiens hat
die Zahl der Touristen ohnehin nur Bruchteile dessen
erreicht, was in Zeiten des ehemaligen Jugoslawiens erreicht
werden konnte. Hauptgrund für das Fernbleiben der Touristen
ist das in Kroatien herrschende völlig überteuerte
Preisniveau.
STIMME KOSOVOS / AMSELFELD.COM
===*===
http://www.ansa.it/balcani/croazia/20020718165032285164.html
CROAZIA: SLOGAN MCDONDALD'S RICORDA SALUTO 'USTASCIA'
(ANSA) - ZAGABRIA, 18 LUG - Suscita polemiche in Croazia
uno slogan promozionale usato dai fast-food della McDonald's,
che ricorda molto da vicino il saluto che si scambiavano
durante la guerra gli 'Ustascia', i fascisti croati che
collaboravano con i nazisti. Lo scrive oggi il quotidiano
di Zagabria 'Jutarnji list' dopo la segnalazione di un
lettore. ''Per l'estate pronti!'' recita il motto della
McDonald's, che a tutti croati ricorda ''Per la patria
pronti!'' (''Za dom spremni!''), usato dal governo
filonazista di Ante Pavelic, al potere dal 1941 al '45.
Contattata dal giornale, Deana Knezevic, responsabile
della sezione pubblicita' di McDonald's ha dichiarato
che ''nella scelta della frase non c'era alcuna intenzione
politica''. ''La McDonald's - ha detto - non e'
una'azienda che usa normalmente frasi provocatorie e
con questa pubblicita' non era sua intenzione mandare
un messaggio ambiguo. Era solo un modo per dire che
eravamo pronti anche quest'estate - ha aggiunto - ad
accogliere i turisti. Nessuno si era lamentato finora''.
(ANSA). COR*VD 18/07/2002 16:50
===*===
ASSASSINI E TORTURATORI A PIEDE LIBERO
+++ KROATIEN: MÖRDER UND FOLTERER FREIGELASSEN
SPLIT. Sieben ehemalige kroatische Militärpolizisten, die der
Ermordung und Folterung der Serben in der Adria-Küstenstadt Split
1992-1995 beschuldigt sind, wurden heute nach einem
Gerichtsbeschluss freigelassen. Vorsitzender des Dalmatinischen
Menschenrechtskommittes Tonci Majic nannte diese Entscheidung
skandalös. Er sagte, daß man in Kroatien alles versucht, um die
Ankunft der Zeugen aus Serbien zu verhindern und die Zeugen in
Kroatien einzuschüchtern. Die eingeschüchterten kroatischen
Zeugen behaupten jetzt auf einmal, sie könnten sich an nichts
erinnern. Der Prozess soll am 19. September fortgesetzt werden.
TANJUG +++
http://www.ansa.it/balcani/croazia/20020722170132287738.html
CROAZIA: CRIMINI GUERRA,POLIZIOTTI RILASCIATI A PIEDE LIBERO
(ANSA) - ZAGABRIA, 22 LUG - Sette ex poliziotti militari
sospettati di aver commesso crimini di guerra e attualmente
sotto processo a Spalato, sono stati rilasciati oggi a
piede libero. Lo hanno riferito i media croati.
Il giudice Slavko Lozina, piu' volte criticato dai media
e dalle organizzazioni non governative per i diritti dell'uomo
per essere troppo condiscendente verso gli imputati, ha
deciso di rilasciare sette degli otto ex poliziotti.
Gli imputati sono sospettati di aver torturato crudelmente
nel 1991 i prigionieri nella prigione militare 'Lora' a
Spalato. Almeno due dei detenuti, tutti dell'esercito popolare
jugoslavo (Jna), sono morti.
La procura di Spalato ha richiesto un mese fa alla Corte
suprema il trasferimento del processo da Spalato proprio per
il comportamento del giudice Lozina durante il processo. La
richiesta della procura, respinta dalla Corte suprema, era
motivata da numerosi incidenti in aula, per gli applausi e
insulti degli amici e parenti degli otto accusati.
Il processo Lora e' ritenuto uno dei test principali per i
tribunali croati per dimostrare di essere capaci di
processare i presunti criminali di guerra di nazionalita'
croata. I portavoci del Tribunale penale internazionale (Tpi)
hanno piu' volte indicato che in caso di gravi irregolarita'
il processo potrebbe trasferirsi all'Aja. (ANSA). COR*VD
22/07/2002 17:01
===*===
ATTACCO DI SKINHEADS CONTRO IL GAY PRIDE A
ZAGABRIA: LE PIAZZE CROATE SONO INTERDETTE
AGLI OMOSESSUALI NELLA CATTOLICISSIMA CROAZIA
IWPR'S BALKAN CRISIS REPORT, No. 350, 12 July, 2002
www.iwpr.net
CROATIA: SKINHEAD VIOLENCE MARS FIRST
GAY MARCH
The mob fury that was unleashed on a
peaceful homosexual parade has
exposed Croatian society's intolerance
of minority groups
By Drago Hedl in Osijek
Croatia's first gay pride event ended
in tear gas and violence last month
after the marchers were attacked by
groups of screaming skinheads, some
giving Nazi salutes.
Police were forced to intervene, making
26 arrests, and ten of the
participants were taken to hospital
suffering from a variety of wounds.
The display of public intolerance -
which was broadcast around the world -
occurred in spite of Interior Minister
Simo Lucin's involvement in the
June 28 procession and his calls for
marchers to "love yourselves and
fight for your rights".
Not all parade-goers were impressed by
this show of solidarity on behalf
of the centre-left government. One
suggested that Lucin and other
officials only showed up when they
found out Juan Pablo Ordonez, head of
the UN human rights office in Croatia,
was going to make an appearance.
"They organised the police cordon to
protect themselves, not us," the
protester said.
Viktor Ivancic, editor of the Feral
Tribune, a left-wing newspaper based
in Split, says the resulting furore
exposed Croatia's self-image as a
caring nation as a sham. "What occurred
during this peaceful march of
homosexuals, who had dared to come out
of the closet after so many
decades, has dispelled the illusion of
a humane nation," he said.
The hostility was not totally
unexpected. In Croatia, same-sex
relationships are generally viewed as
an abnormality if not an outright
perversion, and equal rights are unheard
of. Discreet gatherings organised
in the bars and cafes of Zagreb and
other cities usually become the
targets of skinhead attacks.
Such assaults receive a lot of media
attention, as in one notorious case
when a French homosexual was beaten to
death in Zagreb city centre a few
years ago.
The parade-goers, however, could hardly
be accused of being flamboyant.
While the march was intended to draw
attention to their unequal position
in society, they dressed down so as not
to provoke passers-by.
This did not deter the thugs. After the
march ended, its organisers had to
take shelter in a women's centre and
did not leave until after dark, for
fear of being attacked by skinheads and
other drunks.
Marijo Kovac, who intended to lead the
march, was attacked by three
hooligans who stole his mobile phone.
"I'm sorry that we came to the
attention of the world in this way," he
said.
However, the fact that the event took
place at all is being seen as a
minor victory. "Regardless of
everything that happened, the first
Zagreb Gay Pride parade succeeded," said
Dorino Manzin, head of the Stepping Out
group and one of the event's organisers.
"We succeeded in telling Croatian
society that we exist, that we are part
of the population and that we will
struggle for our rights."
Furio Radin, head of parliament's human
rights committee, said the
marchers had set an example to the rest
of society. "Croatian homosexuals
today gave a lesson to the citizens of
Zagreb and showed they had the
strength of character to publicly
demonstrate for something that unfortunately
is still widely unaccepted.
"Many well-known gay Zagreb citizens
did not have the courage to take part
in the event."
However, many right-wing nationalist
parties condemned the parade. The
extremist Croatian Pure Party of Rights
released a statement describing
the march as "sick", insisting it posed
a danger to public morals and even
the constitution.
The hard line Movement for Life and
Family, which advocates measures to
promote larger families, was equally
dismissive, calling it "a public
presentation of sexual abnormality".
The right-wingers' moral cue usually
comes from the country's powerful
Catholic church, which takes a harsh
line on same-sex relationships. Glas
Koncil, the church's official mouthpiece,
recently described homosexuality
as a "severe perversion", saying it was
"incompatible with Catholic morality".
This intolerance, while widespread, is
causing growing concern within
other sections of society. Ivancic
warns that the gay community has become
the next logical target for hardliners
now that the Serbian minority - the
former "enemy within" - has to all
intents and purposes ceased to exist.
Drago Hedl is a regular IWPR contributor
(Note: IWPR is an anti-Yugoslav, Western-backed news agency which
always supported separatist movements in the Balkans in the last years.
It is funded, among others, by the Soros foundation. I.SLAVO)