Informazione

(deutsch / english / italiano)

Kiev, fascisti al potere: attacchi a comunisti ed ebrei

1) Roma, Corteo a san Giovanni: tra le badanti i neonazisti (Il Manifesto, 24.2.2014)
2) Kiev, fascisti al potere: attacchi a comunisti ed ebrei. Che pensano all’evacuazione (Marco Santopadre, 25/2)
3) UCRAINA, SIRIA, VENEZUELA… SCENDIAMO IN PIAZZA ANCHE CONTRO LA GUERRA (SIBIALIRIA, 21/2)
4) Ucraina, chi ha organizzato la guerra civile? (Giulietto Chiesa, 20/2)
5) Vom Stigma befreit
Am 20. Februar ist der Berliner Außenminister Dr. Frank-Walter Steinmeier (SPD) mit dem ukrainischen Faschistenführer Oleh Tiahnybok in den Räumen der deutschen Botschaft in Kiew zusammengetroffen… (GFP 21.02.2014)
6) Testfeld Ukraine 
Berlin kündigt nach dem Staatsstreich seiner Stellvertreter in der Ukraine weitere Unterstützungsmaßnahmen für sie an… Jüdische Organisationen warnen vor einer neuen Welle des Antisemitismus… (GFP 24.02.2014)
7) U.S., EU, out of Ukraine! (WW Editor, February 21)


PER AGGIORNAMENTI CONTINUI SUL GOLPE EUROPEISTA IN UCRAINA:

VEDI ANCHE:

Chernoghyv, Ucraina - Come ai tempi di Mussolini e Hitler i fascisti sostenuti dall'Unione Europea danno l'assalto alle sedi del partito comunista

VIDEO: Le immagini del colpo di Stato nazista promosso dalla Unione Europea

VIDEO: Guerra Civile Ucraina
di Giulietto Chiesa - Pubblicato in data 19/feb/2014

VIDEO: Odessa, 23 febbraio - Decine di migliaia dicono no al fascismo e ai suoi protettori di NATO e UE 

VIDEO: I cittadini di Kharkov accorrono sotto il monumento a Lenin 
http://www.youtube.com/watch?v=ebbfkKCjHmE

Il golpe è servito, l’Ucraina a rischio secessione (Marco Santopadre)

Appello del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista Petro Simonenko ai compagni di Partito 


Medvédev “No se puede negociar con gente armada y con máscaras” + Fotos el rostro del fascismo
http://eladversariocubano.wordpress.com/2014/02/24/medvedev-no-se-puede-negociar-con-gente-armada-y-con-mascaras-fotos-el-rostro-del-fascismo/

L’Ukraine ou comment ne pas se laisser manipuler ? (Nicolas Bárdos-Féltoronyi)
Ukraine and the Rebirth of Fascism (by ERIC DRAITSER)
USA et UE s’allient aux fascistes ukrainiens (Eric Draitser)

Sebastopoli (Ucraina): la popolazione respinge i fascisti

24 febbraio: bombe molotov contro la sinagoga di Zaporozhie

Nel video, il "governo" della città di Rivne. Aleksander Muzyko (Sashko il Bianco), che alla metà degli anni '90 ha combattuto in Cecenia dalla parte dei terroristi islamici. Sfodera il mitra e dice: Volete che deponga le armi? Provate a prendermelo. Chi vuole provare, nessuno? Bene, ascoltate la legge del mio fucile"…


=== 1 ===


Corteo a san Giovanni: tra le badanti i neonazisti


—Redazione,  24.2.2014

Crisi ucraina. Manifestazione a Roma delle badanti ucraine, ma spuntano i simboli di Pravyi Sektor


Dome­nica si è svolta nel pieno cen­tro di Roma un’affollata mani­fe­sta­zione di cit­ta­dini ucraini pro­mossa da alcune orga­niz­za­zioni pre­senti in Ita­lia.
Il cor­teo era com­po­sto pre­va­len­te­mente da donne che sven­to­la­vano le ban­diere ucraine, che appa­ri­vano nuove di zecca e da poco distri­buite, e che sono state innal­zate assieme a stri­scioni con­tro Yanu­ko­vich e il governo demo­cra­ti­ca­mente eletto nel 2010.
Nel cor­teo erano pre­senti — tra i più esa­gi­tati — anche molti gio­vani dalla testa rasata, dell’organizzazione di estrema desta, xeno­foba e anti­se­mita, Pravy Sek­tor, che anno­vera nel pan­theon dei pro­pri eroi, oltre all’ultranazionalista Ste­pan Ban­dera, anche la fami­ge­rata divi­sione delle SS ucraine «Gali­zia».
Que­sto drap­pello interno al cor­teo mar­ciava die­tro un grande stri­scione rosso e nero con il logo della loro orga­niz­za­zione, assieme a ban­diere nere con, in bella evi­denza, teschio e tibie.
Il cor­teo lan­ciava slo­gan a nome di «tutta l’Ucraina», ma era in realtà com­po­sto in modo quasi esclu­sivo da per­sone, per­lo­più donne impe­gnate nel lavoro di badanti, pro­ve­nienti dall’Ucraina occi­den­tale e dall’area di Leo­poli, dalla Gali­zia e dalla Buco­vina. Con una nutrita pre­senza di preti e suore «uniati», ovvero cat­to­lici di rito greco-bizantino che rico­no­scono l’autorità del papa, la reli­gione dell’Ucraina occi­den­tale.
Il Vati­cano durante la Guerra fredda ha soste­nuto gli uniati e ha for­mato il loro clero in fun­zione anti­co­mu­ni­sta e anti­so­vie­tica, dando asilo anche a molti di loro che si erano mac­chiati di gravi cri­mini come col­la­bo­ra­zio­ni­sti dei nazi­sti nello ster­mi­nio di ebrei, polac­chi e par­ti­giani.
I preti uniati sono stati atti­vis­simi a piazza Mai­dan, dove si sono par­ti­co­lar­mente distinti, cele­brando messe per i rivol­tosi e par­te­ci­pando ai comizi ed esi­bendo imma­gini e icone sacre. A Leo­poli e in tutta la zona della Gali­zia, molti preti hanno invo­cato la rivolta armata con­tro il regime «giudaico-comunista» di Yanu­ko­vich, come testi­mo­nia il web, you­tube com­preso, che ospita molti degli appelli pro­nun­ciati dai preti uniati. la desti­na­zione della mani­fe­sta­zione era non a caso a piazza San Gio­vanni e l’intento dichia­rato quanto pre­pa­rato era di essere rice­vuti in dele­ga­zione dalle auto­rità della seconda basi­lica romana. Vuoi vedere che la crisi ucraina esplode nelle mani del «povero» Fran­ce­sco I.


=== 2 ===

Kiev, fascisti al potere: attacchi a comunisti ed ebrei. Che pensano all’evacuazione

di Marco Santopadre
Martedì, 25 Febbraio 2014 09:47

A Kiev si discute del nuovo governo, che nelle dichiarazioni dei nuovi padroni dovrebbe essere di ‘unità nazionale’, in attesa dei risultati delle elezioni del 25 maggio che si preannunciano fortemente condizionate dalla spaccatura del paese in due e dallo strapotere delle milizie di estrema destra che controllano gli edifici istituzionali e continuano le loro scorribande contro sedi politiche, sindacali e culturali. Dopo aver abolito il bilinguismo concedendo solo all’ucraino lo status di lingua ufficiale in un paese dove per metà della popolazione il russo è lingua madre, ora i deputati nazionalsocialisti (è una definizione che danno di sé stessi, non una nostra forzatura) di Svoboda pretendono la chiusura di tutti i canali televisivi che emettono in russo, ed hanno presentato già una proposta di legge in questo senso mentre alcune emittenti hanno già dovuto cessare le trasmissioni a causa delle minacce. Svoboda e alcune frange dei partiti più ‘moderati’ – Udar e Patria – insistono anche sulla messa fuori legge del Partito delle Regioni e del Partito Comunista.

Finora sono stati proprio i comunisti gli obiettivi preferiti degli squadristi del partito di Tyagnibok e delle milizie di Pravyi Sektor, che continuano ad occupare piazza Maidan e soprattutto ad assaltare e distruggere le sedi dei propri nemici politici.
L’ultima azione quadristica ha preso di mira la casa del segretario del Partito Comunista Ucraino, Petro Simonenko, nel villaggio di Gorenka, vicino a Kiev. Una squadraccia delle cosiddette ‘autodifese di Maidan’, col volto coperto, ha sfondato la porta dell’abitazione di Simonenko ed ha appiccato il fuoco lanciando alcune bottiglie molotov al suo interno.
Ma nel mirino di una estrema destra che sempre spadroneggiare, forte della protezione e della complicità della nuova maggioranza parlamentare, non ci sono solo i comunisti e i sindacati. Anche la consistente comunità ebraica è diventata oggetto di minacce e aggressioni, iniziate del resto già nei mesi scorsi quando numerosi ebrei di Kiev sono stati aggrediti e pestati.

L’ultimo episodio risale a ieri, quando alcune bottiglie molotov sono state lanciate contro la sinagoga di Zaporozhie, località a sud est della capitale, dove nei giorni scorsi i fascisti avevano attaccato la sede del consiglio regionale e poi la sede del partito comunista. La sinagoga - che si chiama Gymat Rosa ed é stata aperta nel 2012 – ha riportato danni limitati. 
Ma nella comunità ebraica ucraina si sta diffondendo un forte timore, tanto che uno dei due rabbini capi del paese, Moshe Reuven Azman , ha invitato gli ebrei di Kiev a lasciare la città e se possibile anche il Paese, temendo l’inizio di una vera e propria persecuzione di massa. Azman ha chiuso le scuole della comunità ebraica e si limita ora a guidare tre preghiere quotidiane ed anche l'ambasciata israeliana ha raccomandato ai membri della comunità ebraica di limitare al massimo le uscite dalle loro case.
Scrive l’inviato della Stampa Maurizio Molinari: “Le preoccupazioni di Gerusalemme riguardano il fatto che «Svoboda» (Libertà) oltre ad avere il 10 per cento dei seggi nel Parlamento ha alle spalle una ventina di formazioni di estrema destra che, nel complesso, arrivano a rappresentare circa il 20 per cento di una popolazione di 46 milioni di abitanti”.
Le autorità israeliane non hanno perso tempo e nel tentativo di sfruttare a proprio vantaggio la situazione determinata dall’ascesa al potere di partiti razzisti e antisemiti hanno inviato a Kiev un ‘team di emergenza’ con l’obiettivo di convincere gli ebrei ucraini a trasferirsi in Israele. La comunità ebraica ucraina censita ufficialmente conta circa 70.000 membri, ma secondo le istituzioni ebraiche sarebbero molti di più, circa 200mila. 
Durante la guerra e l’occupazione nazista, gli ebrei ucraini furono sterminati dai nazisti e dai gruppi nazionalisti ucraini filonazisti a cui oggi si richiamano alcune delle organizzazioni ucraine che hanno assunto il potere dopo il colpo di stato. 


=== 3 ===


UCRAINA, SIRIA, VENEZUELA… SCENDIAMO IN PIAZZA ANCHE CONTRO LA GUERRA

21 FEBBRAIO 2014 
REDAZIONE SIBIALIRIA

Iugoslavia, Libia, Siria, Venezuela, Ucraina…. Il copione è sempre lo stesso. Sparute manifestazioni trasformate da anonimi  cecchini, che sparano indiscriminatamente sulla folla e sulla polizia, per trasformare le “proteste” in massacri. Gigantesche campagne mediatiche, armi e finanziamenti a “ribelli” che fino al giorno prima erano conosciuti come fascisti, jihadisti, gangster…, imposizione di sanzioni, “corridoi umanitari”, No Fly Zone …  

E tutto questo nel silenzio di quello che fu il Movimento contro la guerra che, oggi, persiste nel vedere in queste aggressioni una sublimazione di una qualche “Primavera araba” o “Rivoluzione arancione” . Tutto questo  senza che in Europa quasi nessuna parola di condanna venga pronunciata contro i governi i padroni, la NATO, la BCE … che queste aggressioni conducono per accaparrarsi risorse, giustificare crescenti spese in armamenti,  imporre il loro dominio nel mondo e una militarizzazione nei loro paesi. Così in Germania nei riguardi dell’aggressione all’Ucraina, così in Italia nei riguardi dell’aggressione ieri alla Libia e oggi alla Siria.

Ad aprile è stata convocata a Roma una grande manifestazione contro l’Unione Europea e le sue politiche criminali. Noi chiediamo che tra queste – dopo il davvero scandaloso silenzio su questo argomento che ha caratterizzato le mobilitazioni nazionali del 18 e 19 ottobre 2013 e, ancora prima, quella del 27 ottobre 2012 – sia, finalmente, menzionata la guerra. In primo luogo quella contro la Siria che il nostro Paese sta conducendo, da anni, continuando ad imporre sanzioni ed embarghi, continuando a finanziare e armare i “ribelli”, continuando a partecipare  – insieme ai satrapi delle Petromonarchie -  al Gruppo degli “Amici della Siria”.

Su questo punto Sibialiria intende sviluppare un confronto con i movimenti antagonisti e organizzazioni politiche quali Ross@, Rete dei Comunisti, Rifondazione, Sinistra & Libertà, Movimento Cinque Stelle…

Sibialiria

www.sibialiria.org


=== 4 ===



Ucraina, chi ha organizzato la guerra civile?

Giulietto Chiesa

Giovedì, 20 Febbraio 2014 09:28


Come avevo previsto è scoppiata la guerra civile in Ucraina. Mentre scrivo queste righe i morti sono già 25, nella sola Kiev, quasi la metà dei quali sono poliziotti. Si spara dovunque, un giornalista ucraino è stato ucciso, edifici pubblici sono in fiamme, la città è isolata e ogni accesso è impedito.

Non si tratta più di manifestazioni di protesta, di lotta politica. E’ guerra. Le immagini, che in Italia arrivano espurgate (ma chi censura?) – parlo per esempio delle immagini che vanno in onda sulle televisioni russe – mostrano rivoltosi bene organizzati, molti dei quali armati con armi da fuoco di guerra, pistole, lanciafiamme, che vanno all’assalto, occupano edifici amministrativi e statali, i palazzi del potere, che incendiano case con la gente ancora dentro. Il governo della Crimea, repubblica sul Mar Nero, dove c’è la base militare russa di Sebastopoli, ha chiesto perentoriamente a Yanukovic il ristabilimento dell’ordine: primo segno che la Crimea potrebbe staccarsi se la situazione precipitasse. L’est e il nord russofoni al momento tacciono, ma l’ovest e il sud del paese stanno entrando nella rivolta.

Si preannuncia una presa violenta del potere da parte delle opposizioni. Che significherà un bagno di sangue. Il controllo della rivolta è infatti palesemente in mano agli estremisti nazionalisti, alle formazioni paramilitari armate dei “banderovzy” neonazisti.
In queste condizioni il vacillante Yanukovic potrebbe dover ricorrere all’esercito, poiché è evidente che le forze di polizia non sembrano più in grado di ristabilire alcun ordine.

Le cosiddette cancellerie europee, e il Dipartimento di Stato Usa invitano Yanukovic alla moderazione. Il presidente del Parlamento Europeo, Schultz, si dice addolorato per i “dimostranti uccisi” (anche lui guarda solo Euronews e la Cnn). A rendere ridicoli questi inviti e appelli sarebbero sufficienti le immagini che solo le tv russe mostrano, dove la polizia è in rotta o in fuga, o al massimo si difende. Immagini dove abbondano armi da fuoco tra i rivoltosi. Scene indescrivibili, dove gli attaccanti spogliano addirittura un poliziotto a terra, privo di sensi, forse già morto, strappandogli gli scarponi e la giubba. Siamo già molto oltre la protesta politica. Ma, per lui, niente rammarico. Ai nazisti non si chiede moderazione. Essi sono “gli eroici difensori della democrazia europeo-occidentale contro la barbarie russa”.

La vergogna di questa Europa apre una pagina indelebile, che sconvolgerà tutti gli equilibri della sicurezza del vecchio continente. E – lo ripeto – ogni illusione che la Russia assisterà a questa svolta senza reagire sarà saggio abbandonarla. E’ in azione l’Europa della troika. E’ quella Europa, la “loro” Europa,  che ha incoraggiato, preparato, organizzato, finanziato tutto questo. Ed è la terribile, ma purtroppo logica, conclusione della degenerazione irreversibile del progetto democratico europeo. Dico questo a tre mesi dall’elezione del nuovo Parlamento, mentre i sondaggi dicono che il 53% dei cittadini europei “non si sentono europei”. Infatti siamo di fronte alla stessa Europa ingiusta e antipopolare che opprime i più deboli ; quella stessa che mostra il suo volto imperiale ai vicini, mentre digrigna i denti verso la Russia.

Adesso i media ci racconteranno che è tutta colpa della Russia, e di Putin. I cattivi per antonomasia. Premessa per altre provocazioni, che dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane, che sicuramente saranno bagnate di sangue.

L’Ucraina va in pezzi e tutti gli equilibri, interni ed esterni sono compromessi. Io grido a gran voce che questa crisi è stata voluta e costruita dall’Occidente. Dunque aspettiamoci altri disastri. America e Europa sono in crisi, in una crisi sempre più grave. Il caos è il modo migliore per occultarla. E’ da quella parte che viene ormai la minaccia di guerra. Noi italiani siamo parte di questa minaccia. Noi, in questa Italia, con un governo ridicolo che in questi mesi non ha detto una sola parola udibile al riguardo, dobbiamo mobilitarci perché il nostro paese si ritragga da questo orrore, che mette a repentaglio anche noi e le nostre famiglie. Dobbiamo chiedere al nostro governo che richiami Bruxelles e la Nato (che sono ormai quasi la stessa cosa) al rispetto delle regole. Non mi faccio illusioni, ma dobbiamo farlo.



=== 5 ===


Vom Stigma befreit
 
21.02.2014

KIEW/BERLIN
 
(Eigener Bericht) - Die deutsche Außenpolitik vollzieht eine Zäsur und öffnet sich erstmals für eine demonstrative Kooperation mit Kräften der extremen Rechten. Am 20. Februar ist der Berliner Außenminister Dr. Frank-Walter Steinmeier (SPD) mit dem ukrainischen Faschistenführer Oleh Tiahnybok in den Räumen der deutschen Botschaft in Kiew zusammengetroffen. Unmittelbar flankiert von Tiahnybok stellte Steinmeier sich anschließend für die internationale Öffentlichkeit zu einem offiziellen Presse-Shooting. Wie das Auswärtige Amt auf seiner eigenen Webseite mit einem Bild bestätigt, nahm Tiahnybok, Vorsitzender der rechtsextremen Partei Swoboda, an den mehrstündigen gemeinsamen Verhandlungen über den bewaffneten Umsturz in der Ukraine mit zwei weiteren Oppositionsführern gleichberechtigt teil.
Bekannte Tatsachen
Vor dem jetzigen Verhandlungspartner der deutschen Außenpolitik, dem antisemitischen Rassisten und NS-Wiedergänger Oleh Tiahnybok, hat german-foreign-policy.com in zahlreichen Berichten wiederholt gewarnt.[1] Die Inhalte sind kein Geheimwissen geblieben und wurden auch in anderen Medien mehrmals vermerkt. Trotz der im Auswärtigen Amt bekannten Tatsachen über den vermeintlichen Freiheitskampf der Anführer des bewaffneten Umsturzes hat sich Berlin für einen Weg entschieden, der mit den Verhandlungen zwischen Steinmeier und Tiahnybok sichtbar geworden ist. Zitate aus führenden deutschen Medien zeigen, was Berlin wusste, als es diesen verhängnisvollen Weg des Zusammenwirkens mit den Erben der NS-Kollobarateure, den Mördern an Millionen Polen und Sowjetbürgern, an orthodoxen Russen und jüdischen Ukrainern beschritt. (Das Foto zeigt Tiahnybok unmittelbar rechts neben Steinmeier. Quelle: Reuters.)
"Moskaus jüdische Mafia"
Unter der Überschrift "Klitschkos rechte Hand" schrieb beispielsweise die "Süddeutsche Zeitung" (München) am 7. Februar 2014 über den Berliner Verhandlungspartner Tiahnybok: "Parteichef Tjagnibok beklagte 2004 offen den Einfluss der 'jüdischen Mafia Moskaus' auf sein Land. ... Das Simon-Wiesenthal-Zentrum setzte Tjagnibok im Jahr 2012 auf den fünften Platz seiner Liste der schlimmsten Antisemiten weltweit, der Jüdische Weltkongress bezeichnet seine Swoboda als neonazistisch und stellt sie in eine Reihe mit der griechischen Chrysi Agvi, Goldene Morgendämmerung, und der ungarischen Jobbik." Über Tiahnyboks frühere Partei, die "Sozial-Nationale Partei der Ukraine" (SNPU), schreibt die "Süddeutsche": "Die offizielle Bezeichnung der Partei-Ideologie lautet Sozial-Nationalismus. ... Ungeniert bediente sich die Partei auch der Symbolik des Dritten Reichs. ... Tjagnibok wurde 1998 als Direktkandidat in das Parlament von Lwiw gewählt. Die Stadt gilt bis heute als Neonazi-Hochburg." 2004 transformierte sich die SNPU in "Swoboda" ("Freiheit"); auch diese hielt, wie es in der "Süddeutschen" weiter heißt, unter Tiahnyboks Führung "enge Kontakte zu anderen rechten Parteien, insbesondere zum französischen Front National".[2]
"Rechtsradikale übernehmen die Opposition"
Auch die Friedrich-Ebert-Stiftung (SPD) warnt vor Swoboda, die seit mehr als einem Jahr eng mit den beiden anderen ukrainischen Oppositionsfraktion - "UDAR" (Witali Klitschko) und "Vaterland" (Arsenij Jatsenjuk) - kooperiert. Sie bediene sich "antisemitischer, fremdenfeindlicher und rassistischer Rhetorik", schreibt die Stiftung.[3] Berichte weisen darauf hin, dass vor allem Swoboda von der Radikalisierung der Proteste profitiert. "Rechtsradikale übernehmen Klitschkos Opposition", hieß es schon im Januar; die Partei entwickle sich zum "Auffangbecken für alle Desillusionierten, denen Klitschko nicht radikal genug gegen Janukowitsch vorgeht. Die Gründe für diesen Zustrom sind im Kern dieselben kampferprobten Mittel, die vor mehr als 80 Jahren den Siegeszug der NSDAP in Deutschland vorbereiteten".[4] Tatsächlich handelt es sich um eine Organisation, die nicht nur mit Klitschko, sondern auch mit der deutschen NPD kooperiere. So hat eine Swoboda-Delegation Ende Mai die NPD-Fraktion im sächsischen Landtag besucht. Man wolle die künftige Zusammenarbeit "auf allen Ebenen intensivieren", hieß es anschließend. An der Zusammenkunft war unter anderem der damalige NPD-Parteivorsitzende Holger Apfel beteiligt. Ein Foto zeigt ihn mit einem Funktionär der Swoboda-Partei, deren Vorsitzender sich am Mittwoch gemeinsam mit Steinmeier ablichten ließ.
Erste Parteiverbote
An dem Treffen der Swoboda-Delegation mit NPD-Politikern nahm, wie die NPD berichtet, nicht nur der Abgeordnete Mychajlo Holowko aus der Werchowna Rada in Kiew teil, sondern auch zwei Stadträte aus der westukrainischen Großstadt Ternopil (250.000 Einwohner). In Ternopil hatte Swoboda schon 2009 bei Regionalwahlen gut 35 Prozent der Stimmen erhalten. Der Bürgermeister der Stadt, Sergej Nadal, wollte ursprünglich ebenfalls teilnehmen, musste jedoch kurzfristig wegen anderweitiger Verpflichtungen absagen. Nadal hatte kurz zuvor der NPD-Parteizeitung "Deutsche Stimme" ein Interview gewährt, in dem er äußerte, die "Expansion europäischer Interessen" dürfe "nicht an der ukrainisch-polnischen Grenze haltmachen", sondern müsse "bis an die Grenze Russlands weitergehen". In Ternopil wurde kürzlich - auch dank der Stärke der NPD-Partnerpartei Swoboda - ein zentraler Platz in "Platz der Helden des Euromajdan" umbenannt. Zudem sind erste Verbote für (in Ternopil) oppositionelle Tätigkeiten ausgesprochen worden. So ist es in der Stadt nun verboten, Symbole der "Partei der Regionen" oder der "Kommunistischen Partei" zu zeigen oder für eine der beiden Parteien Aktivitäten zu entfalten (german-foreign-policy.com berichtete [5]). Die Kräfte, die oppositionelle Parteien nicht dulden wollen, sind tragende Kräfte der sogenannten demokratischen Opposition.
Legitimiert
Noch vor wenigen Tagen hat die Friedrich-Ebert-Stiftung darauf aufmerksam gemacht, dass die enge Kooperation nicht zuletzt von Witali Klitschko, einem Zögling der Konrad-Adenauer-Stiftung (CDU), mit Swoboda deren Positionen neue Anerkennung verschafft. Klitschko habe "Swoboda in den Augen der Öffentlichkeit vom Stigma befreit, sie legitimiert", warnt die Stiftung; damit habe er den Eindruck erweckt, "als sei sie als Partner mit anderen Parteien gleichwertig". Die "Süddeutsche Zeitung" bestätigt: "In den vergangenen Wochen stand [Swoboda-Führer, d. Red.] Oleg Tiagnibok in der Tat stets selbstverständlich neben Klitschko und Arseni Jazenjuk von Julia Timoschenkos Vaterlandspartei."[6] Am Mittwoch hat sich die Berliner Außenpolitik der Legitimierung Tiahnyboks und Swobodas angeschlossen.

[1] S. dazu Vaterland und FreiheitEine Revolution sozialer NationalistenTermin beim Botschafter und Nützliche Faschisten.
[2], [3] Hannah Beitzer: Klitschkos rechte Hand. www.sueddeutsche.de 07.02.2014.
[4] Rechtsradikale übernehmen Klitschkos Opposition. www.n-tv.de 22.01.2014.
[5] S. dazu Die Expansion europäischer Interessen.
[6] Hannah Beitzer: Klitschkos rechte Hand. www.sueddeutsche.de 07.02.2014.


=== 6 ===


Testfeld Ukraine
 
24.02.2014
KIEW/BERLIN
 
(Eigener Bericht) - Berlin kündigt nach dem Staatsstreich seiner Stellvertreter in der Ukraine weitere Unterstützungsmaßnahmen für sie an. Kiew könne nun eventuell Finanzhilfen aus Brüssel erhalten, heißt es in Regierungskreisen. Zudem führt eine Delegation des Europaparlaments unter der Leitung des deutschen Abgeordneten Elmar Brok (CDU) in der ukrainischen Hauptstadt Gespräche über das weitere Vorgehen. Die Willkürpraktiken Berlins und seines ukrainischen Personals, die bereits das Vorgehen vor dem Staatsstreich prägten, zeigen einmal mehr, dass die Bundesregierung zu allen Mitteln greift, um ihre geostrategischen Ziele durchzusetzen; in außenpolitischen Kreisen der deutschen Hauptstadt gilt die Intervention in der Ukraine dabei als Testlauf für eine künftige deutsch-europäische Weltpolitik. Im Windschatten der Operationen erstarken faschistische Kräfte weiter: Ein Swoboda-Politiker soll den Posten des Generalstaatsanwalts der Ukraine erhalten. Jüdische Organisationen warnen vor einer neuen Welle des Antisemitismus. Wie der Präsident der Jüdischen Konföderation der Ukraine berichtet, hat sein Verband die westlichen Botschafter in Kiew kürzlich gebeten, sich wegen deren antisemitischer Positionen "von der Swoboda-Partei zu distanzieren" und antisemitische Vorfälle der jüngsten Zeit zu verurteilen. Reaktionen deutscher Stellen, die inzwischen offen mit Swoboda kooperieren, sind nicht bekannt.
Willkürpraktiken
Der Willkürcharakter der Berliner Politpraktiken ließ sich schon bei den Verhandlungen letzten Freitag deutlich erkennen, bei denen es noch um eine Übereinkunft zwischen Opposition und Regierung ging. Gemeinsam mit dem Faschistenanführer Oleh Tiahnybok ("Swoboda"), mit dem "Mann der Deutschen" in Kiew, Witali Klitschko, und mit Arsenij Jatsenjuk zwangen der deutsche Außenminister, sein polnischer Amtskollege und ein französischer Diplomat den ukrainischen Präsidenten Wiktor Janukowitsch, ein "Abkommen" zu unterzeichnen, das eine neue Regierung, eine Verfassungsänderung und vorgezogene Präsidentenwahlen vorsah. Unter welchen Umständen dies geschehen sein muss, lässt die Weigerung des russischen Gesandten Wladimir Lukin erahnen, das Dokument - wie ursprünglich geplant - auch seinerseits zu unterzeichnen. Sogar deutsche Medien behaupten nicht, Lukins Weigerung könne als Freundschaftsdienst für Wladimir Putin eingestuft werden; vielmehr genieße Lukin "unter Menschenrechtlern ... einen guten Ruf"; Human Rights Watch attestiert ihm, "ein gewissenhafter Mensch" zu sein, der "keine Angst vor heiklen Themen hat".[1] Nach der Unterzeichnung des Abkommens unterstellten deutsche Medien dem ukrainischen Präsidenten, er werde es womöglich nicht einhalten. Tatsächlich haben die mit Berlin kooperierenden Protestanführer die Übereinkunft gebrochen - bereits am Samstag, sobald sich nach der Flucht von Janukowitsch die Gelegenheit dazu ergab. Der Bruch geschah per Staatsstreich.
Staatsstreich
Gegen den Staatsstreich vom Samstag hat Berlin, da er prowestliche Kräfte an die Macht gebracht hat, nichts einzuwenden. Präsident Janukowitsch hat sich in der Nacht von Freitag auf Samstag gezwungen gesehen, aus der ukrainischen Hauptstadt zu fliehen; die genaueren Umstände sind immer noch nicht geklärt. Am Vormittag brachten faschistische Milizen den Präsidentenpalast unter ihre Kontrolle. Dann ergriffen die Einheiten des Innenministeriums Partei für die Opposition; zuvor in den deutschen Medien wüst beschimpft, werden sie seither gelobt. Im Rahmen des Staatsstreichs ist inzwischen Präsident Janukowitsch abgesetzt und durch einen Nachfolger aus dem Umfeld der bislang inhaftierten Oligarchin Julia Timoschenko ersetzt worden, die ihrerseits freigelassen wurde. Berlin und Brüssel stellen nach dem Umsturz Finanzhilfen für die bisherige Opposition in Aussicht, die sich nun die Macht in Kiew angeeignet hat. Delegierte des Europaparlaments unter der Führung des deutschen CDU-Europaabgeordneten Elmar Brok haben sich zu Gesprächen über die weitere Entwicklung in die ukrainische Hauptstadt aufgemacht.
"Gegen Kommunisten, Russen und Juden"
Der prowestliche Staatsstreich geht - wie schon längst abzusehen war - mit einer weiteren Stärkung faschistischer Kräfte und einer Steigerung faschistischer Gewalt in der Ukraine einher. So hat laut Berichten ein Funktionär der "Swoboda"-Partei am Wochenende das Amt des Generalstaatsanwalts übernommen. Der "Rechte Sektor", eine extrem rechte Schlägerbande, die angibt, landesweit über rund 5.000 bewaffnete Mitglieder zu verfügen, hat angekündigt, die Proteste fortzusetzen. Einer der Anführer wird mit dem Bekenntnis zitiert, er kämpfe gegen "so lange gegen Kommunisten, Juden und Russen, wie Blut in ihren Adern fließt"; das sei sein "Credo".[2] Dieselbe Zielbestimmung hatten die NS-Kollaborateure der Organisation Ukrainischer Nationalisten (OUN) vorgenommen, als sie an der Seite der Deutschen im Juni 1941 die Sowjetunion überfielen und sich an der Vernichtung des europäischen Judentums beteiligten. Der "Rechte Sektor" begreift die aktuellen Proteste als Kampf gegen russischen Einfluss in der Ukraine; die Zerstörung zahlreicher ukrainischer Lenin-Denkmäler in den letzten Tagen und das faktische Verbot der Kommunistischen Partei in Teilen der Westukraine verdeutlichen den gewalttätigen Antikommunismus der Proteste. Entsprechend sorgen sich jüdische Organisationen um ein Anwachsen auch antisemitischer Gewalt.
"Angst, in die Synagoge zu gehen"
Tatsächlich ist es in jüngster Zeit vermehrt zu Übergriffen gegen Juden in der Ukraine gekommen. So sind bereits im Januar ein Hebräischlehrer und ein Student in Kiew nach dem Synagogenbesuch attackiert worden, berichtet die "Jüdische Allgemeine". Wie Boris Fuchsmann, Präsident der Jüdischen Konföderation der Ukraine, urteilt, ist es "klar", dass Swoboda und andere extrem rechte Kräfte "den Boden dafür" bereiten. "Die Leute haben echte Angst, in die Synagoge zu gehen", berichtet Fuchsmann; dies habe ihm "auch Oberrabbiner Yaakov Bleich bestätigt".[3] Am Samstag hat ein weiterer einflussreicher Rabbiner in Kiew die jüdische Bevölkerung dazu aufgerufen, das Kiewer Stadtzentrum oder gar, wenn möglich, die Stadt zu verlassen, die die Opposition soeben unter ihre Kontrolle gebracht hat. Der Rabbi schildert, Berichte über Pläne, jüdische Einrichtungen zu attackieren, häuften sich. Die israelische Botschaft in Kiew habe den Mitgliedern der jüdischen Gemeinde inzwischen empfohlen, ihre Häuser nicht zu verlassen.[4] Tatsächlich bereiten jüdische Organisationen mittlerweile Hilfsmaßnahmen vor, darunter der Emergency Assistance Fund for Jewish Communities der Jewish Agency, der 2012 nach einem antisemitischen Terroranschlag in Frankreich gegründet worden war.[5]
Keine Reaktion
Die Lage der jüdischen Gemeinden in der Ukraine ist Berlin nicht unbekannt. Wie Feldmann schon im Januar berichtete, hat die Jüdische Konföderation der Ukraine "Briefe an die westlichen Botschafter in Kiew geschickt" und darin angesichts des Erstarkens faschistischer Kräfte gefordert, "sich von der Swoboda-Partei zu distanzieren und sich nicht mit ihren Politikern an einen Tisch zu setzen". Die Botschafter sollten sich "auch entschieden gegen antisemitische Übergriffe äußern", habe es in dem Schreiben geheißen, berichtet Feldmann, der außerdem mitteilt, er habe "in dieser Angelegenheit zusätzlich mit dem Oppositionspolitiker Vitali Klitschko gesprochen".[6] Ohne Erfolg: Klitschko, Berlins Mann in Kiew, kooperiert weiterhin eng mit Swoboda. Auch Berlin hat sich nicht von Swoboda distanziert, sondern die Partei vielmehr aufgewertet, indem Außenminister Frank-Walter Steinmeier ihren Führer Oleh Tiahnybok zu offiziellen Verhandlungen in die deutsche Botschaft lud und sich mit ihm per Foto-Shooting der internationalen Öffentlichkeit präsentierte.[7] Äußerungen deutscher Stellen zu den jüngsten antisemitischen Übergriffen in der Ukraine sind nicht bekannt.
Nur ein Anfang
In Berlin ist unterdessen zu hören, der Machtkampf um die Ukraine könne als Testlauf für die künftige EU-Außenpolitik gelten, die nach dem Willen Berlins aggressiver als bisher auftreten soll. Der aktuelle Konflikt werde zum "Testfall für die Fähigkeit der EU, eine koordinierte Außenpolitik zu betreiben", heißt es beispielsweise [8]; die Ukraine sei "ein Testfeld für eine neue europäische Außenpolitik, die sich einmischt, Risiken eingeht und nicht wegguckt" [9]. Medien bringen bereits spekulativ eine Ausweitung der Unruhen auf weitere Länder in Moskaus Einflussbereich oder gar auf Russland selbst ins Spiel.[10]
[1] Friedrich Schmidt: Mit gutem Ruf. Frankfurter Allgemeine Zeitung 22.02.2014.
[2] "I'll be fighting Jews and Russians till I die": Ukrainian right-wing militants aiming for power. rt.com 23.02.2014.
[3] "Die Leute haben echte Angst". www.juedische-allgemeine.de 24.01.2014.
[4] Ukrainian rabbi tells Kiev's Jews to flee city. www.haaretz.com 22.02.2014.
[5] Jewish Agency promises emergency assistance for Ukrainian Jews. www.haaretz.com 23.02.2014.
[6] "Die Leute haben echte Angst". www.juedische-allgemeine.de 24.01.2014.
[7] S. dazu Vom Stigma befreit.
[8] Mit der Ukraine lebt der alte Ost-West-Konflikt wieder auf. www.wsj.de 19.02.2014.
[9] Der Timoschenko-Bumerang. www.handelsblatt.com 23.02.2014.
[10] U.S. warns Putin against Ukraine grab amid break-up fears. www.reuters.com 23.02.2014.


=== 7 ===


U.S., EU, out of Ukraine!

By Editor on February 21, 2014

The following is a Workers World Party statement on the crisis in Ukraine.

U.S. and European Union imperialism have initiated an offensive against the Ukrainian government. It is part of their attempt to reconquer parts of the former Soviet Union and surround, weaken and destroy Russia.

The corporate media falsely present this conflict as one between the “democratic” West and a popular movement in Ukraine, on one side, and “autocratic” Russia and its supporters in the Ukrainian government on the other. This picture has no relation to the truth.

To overthrow and replace Ukraine’s current government, the Western imperialists are arming and relying on pro-fascist elements that are anti-Russian, xenophobic and anti-Semitic. The U.S./EU-provoked conflict threatens a civil war in Ukraine, or worse.

The corporate media are deceptively comparing the occupation of Maidan in Kiev, Ukraine’s capital, to the Occupy Wall Street movement here. This can confuse some people about the character of the conflict in Ukraine. Far from fighting against the 1%, the Kiev occupiers are fighting for Wall Street and welcome the investment of Western capital in Ukraine.

The pro-Western Ukrainian nationalists are led by racist parties, like Svoboda and the Right Bloc, that are political allies of the National Front in France, the neo-Nazis in Germany and the most reactionary elements on the continent.

The people in the U.S. — especially the youth, workers and those facing oppression here — have nothing to gain from a Western victory over Ukraine and Russia. Regardless of the character of the Putin regime that now heads capitalist Russia, the worst outcome for the workers and the oppressed everywhere regarding the Ukraine struggle would be a victory for U.S. and/or European imperialism.

U.S. and European imperialist banks and corporate power aim to make Ukraine an open market for exports of goods and capital investments. The bosses want access to more low-wage labor so they can bring down wages even further and eliminate workers worldwide.



PIETRO BENEDETTI

IN

DRUG
GOJKO

REGIA DI

ELENA MOZZETTA


Lo spettacolo è ora anche un libro per i tipi di
Davide Ghaleb Editore 

UNO SPETTACOLO PRODOTTO DA ANPI VITERBO
TRATTO DAI RACCONTI 
DEL PARTIGIANO NELLO MARIGNOLI
IDEATO DA GIULIANO CALLISTI E SILVIO ANTONINI
TESTI TEATRALI - PIETRO BENEDETTI
CONSULENZA LETTERARIA - ANTONELLO RICCI
MUSICHE - BEVANO QUARTET E FIORE BENIGNI
FOTO - DANIELE VITA
UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A NELLO MARIGNOLI

SI RINGRAZIANO INOLTRE
I RAGAZZI DEL CSOA CENTRO SOCIALE EX VALLE FAUL 
DAVIDE BONINSEGNA
THORSTEN METZ 
ARCI VITERBO


---

a Civitavecchia, martedì 25 febbraio 2014
alle ore 10:30 presso il Teatro Traiano


in occasione della Giornata del Ricordo

DRUG GOJKO

---

a Vetralla (VT), Sabato 1 marzo 2014  
alle ore 21 presso: MusicALcentro - Vicolo della Bucaccia


DRUG GOJKO



---

Drug Gojko (Compagno Gojko) narra, sottoforma di monologo, le vicende di Nello Marignoli, classe 1923, gommista viterbese, radiotelegrafista della Marina militare italiana sul fronte greco - albanese e, a seguito dell’8 settembre 1943, Combattente partigiano nell’Esercito popolare di liberazione jugoslavo. Lo spettacolo, che si avvale della testimonianza diretta di Marignoli, riguarda la storia locale, nazionale ed europea assieme, nel dramma individuale e collettivo della Seconda guerra mondiale. Una storia militare, civile e sociale, riassunta nei trascorsi di un artigiano, vulcanizzatore, del Novecento, rievocati con un innato stile narrativo, emozionante quanto privo di retorica.


Antonello Ricci

«QUELLO CHE DICO, DICO POCO»
Note sullo spettacolo Drug Gojko di Pietro Benedetti

L’inizio è sul dragamine Rovigno: una croce uncinata issata al posto del tricolore. Il finale è l’abbraccio tra madre e figlio, finalmente ritrovati, nella città in macerie.
Così vuole l’epos popolare. Così dispiega la sua odissea di guerra un bravo narratore: secondo il più convenzionale degli schemi, in ordine cronologico.
Ma mulinelli si aprono, di continuo, nel flusso del racconto. Rompono la superficie dello schema complessivo, lo increspano, lo fanno singhiozzare magari fino a contraddirlo: parentesi, divagazioni, digressioni, precisazioni, correzioni, rettifiche, commenti, esempi, sentenze, morali.
Così, proprio così Nello racconta il suo racconto di guerra. Nello Marignoli da Viterbo: gommista in tempo di pace; in guerra, invece, prima soldato della Regia Marina italica e poi radiotelegrafista nella resistenza jugoslava.
Nello è narratore di straordinaria intensità. Tesse trame per dettagli e per figure, una dopo l’altra, una più bella dell’altra: la ricezione in cuffia, l’8 settembre, dell’armistizio; il disprezzo tedesco di fronte al tricolore ammainato; l’idea di segare nottetempo le catene al dragamine e tentare la fuga in mare aperto; il barbiere nel campo di prigionia: «un ometto insignificante» che si rivela ufficiale della Decima Brigata Herzegovaska; le piastrine degli italiani trucidati dai nazisti: poveri figli col cranio sfondato e quelle misere giacchette a -20°; il cadavere del soldato tedesco con la foto di sua moglie stretta nel pugno; lo zoccolo pietoso del cavallo che risparmia i corpi senza vita sul sentiero; il lasciapassare partigiano e la picara «locomotiva umana», tutta muscoli e nervi e barba lunga, che percorre a piedi l’Italia, da Trieste a Viterbo; la stella rossa sul berretto che indispettisce i camion anglo-americani e non li fa fermare; la visione infine, terribile, assoluta, della città in macerie.
Ma soprattutto un’idea ferma: la certezza che le parole non ce la faranno a tener dietro, ad accogliere e contenere, a garantire forma compiuta e un senso permanente all’immane sciagura scampata dal superstite (e testimone). «Quello che dico, dico poco».
Da qui riparte Pietro Benedetti col suo spettacolo Drug Gojko. Da questa soglia affacciata su ciò che non si potrà ridire. Da un atto di fedeltà incondizionata al raffinato artigianato del ricordo ad alta voce di Nello Marignoli. Il racconto di Nello è ripreso da Pietro pressoché alla lettera, con tutti gli stigmi e i protocolli peculiari di una oralità “genuina” e filologica, formulaica e improvvisata al tempo stesso. Pausa per pausa, tono per tono, espressione per espressione. Pietro stila il proprio copione con puntiglio notarile, stillandolo dalla viva voce di Nello.
Questa la scommessa (che è anche ipotesi critica) di Benedetti: ricondurre i modi di un canovaccio popolare entro il canone del copione recitato, serbando però, al massimo grado, fisicità verace del narrare e verità delle sue forme.
Anche per questo la scena è scarna. Così da rendere presente e tangibile il doppio piano temporale su cui racconto e spettacolo si fondano (quello dei fatti e quello dei ricordi): sul fondo un manifesto antipartigiano firmato Casa Pound, che accoglie al suo ingresso Nello-Pietro in tuta da lavoro; sulla sinistra un pneumatico da TIR in riparazione; al centro il bussolotto della ricetrasmittente.
Andiamo a cominciare.



*** ulteriori informazioni alla pagina: https://www.cnj.it/CULTURA/druggojko.htm




LA RAI FA IL GIOCO DEI NAZISTI IN UCRAINA


Ucraina: i fascisti sparano. Ditelo alla Rai

Mercoledì, 19 Febbraio 2014 13:25 - Redazione Contropiano

La versione della Rai, che ha anche un'inviata a Kiev da diversi mesi, è che 'la polizia spara sulla folla'. Ma di immagini di poliziotti e militari che sparano pallottole vere verso i dimostranti finora la Rai, con i suoi potenti mezzi, non ne ha trasmesse in queste ore nessuna. Così come, del resto, agli utenti paganti del 'servizio pubblico' non è permesso vedere le immagini che tutto il resto del mondo sta vedendo. Quelle dei fascisti armati fino ai denti che sparano contro gli agenti.

LE FOTO E I VIDEO CHE LA RAI NON TRASMETTE: http://www.contropiano.org/internazionale/item/22291-ucraina-i-fascisti-sparano-ditelo-alla-rai

Leggi anche: Ucraina: nuovi assalti e altri morti. La diretta




Fonte: Oraprosiria / Comitato Contro la Guerra Milano <comitatocontrolaguerramilano @ gmail.com>


TESTO DEL DISCORSO DI APERTURA A GINEVRA2 DEL DOTT. WALID AL-MOUALLEM , MINISTRO SIRIANO DEGLI AFFARI ESTERI

Ginevra, 22/01/2014

Signore e Signori ,

Vi saluto a nome della delegazione della Repubblica araba siriana.. "Repubblica laica" che alcuni, presenti in questa sala, hanno tentato di riportare al Medioevo ... " Repubblica araba" fieramente e saldamente radicata nel suo arabismo , nonostante le azioni di alcuni arabi ritenuti fratelli. Io vi saluto nel nome della " Siria ", la cui storia è sette volte millenaria!

Non ho conosciuto mai una situazione tanto difficile come quella di oggi. Sulle mie spalle, e quelle della delegazione siriana, pesano tutte le sofferenze patite dal mio paese da tre anni, tutto il sangue dei martiri, tutte le lacrime delle vedove, tutte le speranze delle famiglie che sopportano l'assenza di un parente rapito o scomparso, tutte le grida di ogni scolaro paralizzato dalle esplosioni che prendono di mira la sua scuola, tutte le aspettative di una generazione che vede i suoi sogni futuri in frantumi, , tutto il coraggio dei padri e delle madri che hanno inviato i loro figli a difendere il paese , tutto lo sconforto delle famiglie che hanno perduto il loro focolare e si ritrovano sfollate o rifugiate.....


Sulle nostre spalle, signore e signori, pesano le speranze del popolo siriano per gli anni a venire , il diritto di ogni bambino di andare a scuola in sicurezza , il diritto di ogni donna di poter uscire di casa senza rischiare di essere rapita o violentata e assassinata , il diritto di ogni giovane di costruire il suo futuro come meglio crede , il diritto di ogni cittadino di essere in grado di tornare a casa con serenità.

Oggi noi siamo di fronte a un momento di verità. Una verità che si è provato sistematicamente a sfigurare con la disinformazione e le menzogne, fino ad arrivare agli omicidi ed al terrorismo! Una verità che veniamo a svelare, nettamente, a tutti i giudici e censori; noi, la delegazione della Repubblica araba siriana che rappresenta il suo popolo, il suo governo, le sue istituzioni, il suo Esercito, ed il suo Presidente Bachar al-Assad.

Mi dispiace, Signore e Signori, sì mi dispiace e dispiace al popolo della " Siria che resiste" che rappresentanti di paesi che hanno il sangue siriano sulle mani siano qui presenti. Paesi che hanno esportato il terrorismo e che si pongono come distributori di indulgenze , giungendo al punto di impedire a certi fedeli di andare alla Mecca, come se Dio li avesse incaricati di aprire il paradiso a certuni e di chiuderlo ad altri...
Paesi che hanno incoraggiato i terroristi, li hanno finanziati, li hanno aiutati, hanno deciso della legittimità o no degli uni e degli altri, secondo il loro beneplacito. Non si sono mai preoccupati delle loro case di vetro incrinato, ma si sono messi a lapidare i nostri forti castelli secolari ed a darci, senza alcun senso di vergogna ,  lezioni di democrazia, di sviluppo e di progresso mentre sono immersi nell'ignoranza e all'arretratezza. Paesi che accordano, rifiutano, legittimano, negano, distribuiscono doni e gratifiche a loro modo e come loro abitudine; l'abitudine di coloro il cui paese appartiene ad un re o ad un principe che dà ciò che vuole a chi vuole, e priva chi vuole come vuole!

Hanno vilipeso la Siria civilizzata, sovrana ed indipendente. Hanno intaccato l'onore e la libertà delle sue donne e figlie , mentre essi stessi annegano nel fango delle loro discriminazioni abominevoli e della loro ignoranza. 
Hanno fatto tutto questo ... Ma ora che le maschere sono cadute , la verità del loro piano si è svelata. Quello di destabilizzare la Siria e di distruggerla esportando il loro principale prodotto nazionale: il terrorismo! Coi loro petrodollari, hanno acquistato le armi, reclutato i mercenari, inondato lo spazio mediatico delle loro menzogne, per dissimulare la ferocia di ciò che fanno sotto un velo che hanno finito per chiamare " La Rivoluzione siriana voluta dal popolo siriano" !

Che cosa tutto ciò ha a che vedere con ciò che accade in Siria? Come un terrorista ceceno, afgano, saudita, turco, francese o britannico potrebbe rispondere alle aspirazioni del popolo siriano? Come? Con l'installazione di uno stato islamico che non sa nulla di Islam , ma si nutre della devianza dell'ideologia wahhabita ?
 Chi vi ha detto, e chi ha detto loro, che il popolo siriano cercherebbe di ritornare indietro migliaia di anni ?

In Siria, Signore e Signori , le donne incinte sono sventrate ed i frutti delle loro viscere sono assassinati, le donne sono violentate prima e dopo essere state uccise, secondo un rituale vergognoso ed osceno che non è è ispirato che dagli esportatori di quella ideologia!

 
In Siria, Signore e Signori, i padri sono decapitati con i coltelli davanti ai loro bambini in nome della "rivoluzione". Peggio ancora, proprio i figli di coloro che decapitano, che pretendono di rispondere così alle nostre aspirazioni di siriani, strillano e danzano.
In Siria, si divora il cuore dei siriani, così pretendendo di realizzare l'ambizione delle vittime: l'ambizione di una vita libera, prospera, tranquilla e democratica! Quale assurdità è questa? E di chi ci si prende gioco?

In nome di una pretesa " gloriosa rivoluzione siriana", si massacrano civili tra i vecchi, le donne ed i bambini . Si polverizzano le infrastrutture e le istituzioni senza stare a preoccuparsi dell'orientamento politico, ideologico o intellettuale delle proprie vittime. Si bruciano i libri e le biblioteche. Si fruga nelle tombe . Si rubano le reliquie e i tesori archeologici.
In nome della "rivoluzione" , i bambini vengono uccisi nelle loro scuole e gli studenti nelle loro università. Ci si arroga il diritto di disonorare le donna attraverso ogni tipo di " fatwa perversa " legittimando il Jihad sessuale, l'incesto o altre proibizioni. Si bombardano le moschee mentre i fedeli sono in preghiera . Si tagliano le teste e si esibiscono nelle vie. Si arrostiscono persone ancora vive, in un vero olocausto che la storia tratterrà e che molti paesi poi denunceranno, ma senza parlare mai di antisemitismo!
Sempre in nome della " rivoluzione", un padre è ridotto a farsi esplodere con moglie e figli per sfuggire agli stranieri che gli sono entrati in casa. Degli stranieri che pretendono essere venuti ad offrirgli la democrazia e liberarlo dal giogo e dall'oppressione " del regime" !?
 
Signore e Signori; voi di cui la maggior parte siete genitori, immaginate i sentimenti che spingono un padre ad uccidere la sua famiglia, con le proprie mani, per sottrarli ai mostri travestiti da esseri umani e che dicono di combattere per la libertà! È ciò che è accaduto ad Adra ... Adra dove questi stranieri hanno fatto irruzione nella città e hanno ucciso, saccheggiato, impiccato , decapitato, bruciato gente ancora viva .

Non avete sentito parlare forse di Adra, ma avete sentito parlare certamente di altre città dove hanno commesso gli stessi orrori dirigendo le loro dita accusatorie, sgocciolanti del sangue degli innocenti, verso lo Stato e l'Esercito siriano. Questa è la volta in cui la loro menzogna insensata non ha più potuto convincere, e che per questo hanno smesso di raccontare!


In ciò, questi mostri hanno eseguito quello che gli era stato ordinato di fare da parte di Stati diventati oggi la punta della lancia che smembra il corpo siriano. Stati che sono arrivati finalmente al proscenio, dopo avere messo da parte altri Stati; altri Stati hanno provato, mediante il sangue dei siriani, di imporsi come potenze regionali, acquistando coscienze e influenze, finanziando questi mostri dall'apparenza umana; mostri impregnati della detestabile ideologia wahhabita prima di essere lanciati all'assalto di tutto il territorio siriano.

Ma io sono qui in questo forum per dirvi che sapete, come me, che essi non si accontenteranno di restare in Siria, sebbene sappiamo che alcuni partecipanti a questa assemblea non vogliono né comprendere, né sentire!


Signore e signori, tutto ciò che è accaduto non sarebbe stato possibile se, approfittando della crisi, i confinanti della Siria non avessero derogato dalle relazioni di buon vicinato. Quello del Nord l'ha accoltellata alla schiena. Quelli dell'Ovest sono rimasti spettatori se hanno taciuto la verità. Quelli del Sud hanno dovuto ubbidire agli ordini perché deboli. Mentre quello dell'Est è lui stesso spossato da tutto ciò che è stato programmato contro lui da lunghi anni, per distruggerlo, prima di distruggere la Siria!

Tutto questo non sarebbe stato possibile se " il governo Erdogan" non avesse usato il territorio turco per accogliere, addestrare, armare, poi inviare i terroristi verso la Siria. E' un governo che ha rifiutato di prevedere che la magia avrebbe finito per ritorcersi contro il mago. Ma eccolo che comincia ad assaggiare il calice di amarezza, perché il terrorismo non ha religione ed è fedele solamente a se stesso. Eccolo passato da zero problemi con i vicini , a zero in politica estera , in diplomazia internazionale , in credibilità politica e in tutto , il che non gli impedisce di persistere sempre nella sua ignobile aggressione.


E questo , perché il governo Erdogan ha immaginato che il sogno storico di Al- Qutb e del suo predecessore , Mohamed Abdel Wahab , stava per essere realizzato. Da qui la sua offensiva che semina la corruzione dalla Tunisia, fino in Libia, in Egitto ed in Siria, con la ferma decisione di realizzare una chimera che esiste solamente nel suo cervello malato. Un governo che, malgrado l'insuccesso e la nullità delle sue ambizioni, persiste e sottoscrive. Altrettanti comportamenti che non possono ragionevolmente essere misurati che in termini di stupidità ... Colui che non impara le lezioni della storia perderà il presente. .. Colui che accende il fuoco a casa del suo vicino non può sperare di rimanere al sicuro !



Altri vicini hanno contribuito ad accendere il fuoco, alcuni addirittura fino ad importare i terroristi dal mondo intero. Ma ecco, è apparso uno strano paradosso, anche dei più iniqui. Ottantatre nazionalità si battono in Siria, senza che nessuno se ne lamenti, non denunci, modifichi il suo sguardo, smetta di parlare sfacciatamente di " la gloriosa rivoluzione siriana" ; mentre quando alcune decine dei giovani combattenti della Resistenza si sono unite all'esercito siriano per difendere certe zone, questo "piccolo mondo" si è trovato disorientato e ha parlato di "intervento straniero " ed esigito l'uscita di quelli che ha qualificato " truppe straniere" che sono venute a violare "la sovranità della Siria" !
Riguardo la sovranità siriana, vi assicuro che la Siria , paese libero e indipendente , farà tutto il necessario che esige la propria difesa con ogni mezzo che riterrà necessario. Questa è una decisione rigorosamente siriana, e tale resterà!

Malgrado quanto ho detto, il popolo siriano resiste. Resiste, malgrado le sanzioni destinate a farlo piegare prendendo dl mira il suo pane quotidiano ed il latte dei suoi bambini. Resiste, malgrado i saccheggi, le distruzioni ed i sabotaggi del suo cibo, delle sue fabbriche di medicinali, dei suoi ospedali, delle sue cliniche, delle sue ferrovie, delle sue linee elettriche... Perfino i suoi luoghi di culto, cristiani e musulmani, non sono stati risparmiati dalle orde terroristiche!

 
Ma hanno fallito . Ed è a partire dal momento in cui hanno constatato il loro insuccesso che gli Stati Uniti hanno brandito la loro minaccia di attaccare la Siria. Con quelli che in Occidente e tra gli arabi condividono le loro brame, hanno fabbricato di sana pianta la storia che ci accusa di avere utilizzato armi chimiche; storia che non ha convinto il loro proprio popolo, non più di quanto non ha convinto il nostro.


Sono comportamenti che, purtroppo, sottolineano il fatto che questi Stati che esaltano la democrazia, la libertà ed i diritti umani dispongono solamente di un linguaggio guerresco, sanguinario, colonialista e dominatore. La loro democrazia si impone con il fuoco , la loro libertà significa attacchi aerei , i loro diritti umani autorizzano ad uccidere l'Uomo ! Si sono abituati all'idea che sono i padroni del mondo, che ciò che vogliono sarà, e che ciò che non vogliono non sarà!

Hanno dimenticato, o fingono di aver dimenticato , che quelli che si sono fatti esplodere a New York sono della stessa matrice di quelli che si fanno esplodere in Siria: stessa ideologia... stessa sorgente! Hanno dimenticato, o fanno finta di avere dimenticato, che questo terrorismo che era ieri negli Stati Uniti è oggi in Siria, senza che si sappia dove sarà domani. Ciò che è sicuro è che non si fermerà qui. L'Afghanistan è un esempio perfetto per chi consentisse ad imparare la lezione ... per chi consentisse, ma la maggior parte si rifiuta.
Né gli Stati Uniti, né alcuni dei loro alleati occidentali civilizzati - tra cui quello denominato " Pays des Lumières " , quello che poteva inorgoglirsi una volta di essere alla testa di un "Impero dove il sole non tramonta mai" non vogliono acconsentire. E mentre tutti hanno assaggiato l'amarezza del terrorismo, essi improvvisamente si dichiarano solidali con un gruppo di paesi detti "Amici della Siria , a fianco di quattro monarchie dittatoriali e repressive che non sanno nulla di laicità o di democrazia, paesi che in passato hanno colonizzato la Siria, l'hanno saccheggiata e l'hanno devastata  un centinaio di anni; sono i paesi che oggi si riuniscono in congresso per dichiarare forte e chiaro la loro amicizia per il popolo siriano, si preoccupano della sua orribile "situazione umanitaria", mentre l'assediano, gli impongono ogni tipo di sanzione possibile, e sostengono segretamente il terrorismo che lo colpisce!

Signore e Signori, se siete così preoccupati per la situazione umanitaria e le condizioni di vita in Siria, fermate l'afflusso delle armi...  smettete di sostenere i terroristi. Annullate le vostre sanzioni . Togliete l'assedio imposto al popolo siriano . Ritornate alla ragione ed alla logica nella vostra politica! Da questo momento, vi assicuriamo che staremo bene come lo siamo stati e vi libereremo dalla vostra immensa inquietudine a nostro riguardo.



Adesso, certi potrebbero chiedersi se tutto ciò che accade in Siria sia di origine straniera. No, Signore e Signori, non è il caso! Dei siriani, presenti in questa sala, hanno contribuito a tutto ciò che precede. Hanno eseguito e hanno legittimato tutto, senza per questo essere in accordo gli uni con gli altri! Tutto ciò, a spese del sangue siriano di cui ora sostengono di voler fermare l'emorragia !


Questi siriani si sono divisi politicamente un centinaio di volte ed i loro capi si sono rifugiati ai confini della terra. Si sono venduti ad Israele e sono diventati i suoi occhi che registrano e le sue braccia che distruggono. E quando non ci sono riusciti, Israele è intervenuto direttamente per evitar loro i colpi dell'esercito siriano ed aiutarli nell'esecuzione di ciò che da decenni hanno progettato per la Siria. Per l'ammissione stessa dei loro sostenitori sul terreno , si crogiolano in hotel a cinque stelle,  mentre la nostra gente sanguina . Si sono opposti a partire dall'estero . Si incontrano all'estero . Essi tradiscono la Siria dall'estero ...

Chiunque voglia parlare a nome dei Siriani è invitato a venire in Siria. Vivere come un padre siriano, che ogni mattina bacia suo figlio , chiedendosi se ritornerà da scuola o sarà portato via da una bomba lanciata da un rivoluzionario strumentalizzato dallo straniero . Che venga a a sopportare il morso del freddo perchè noi siamo privati di petrolio. Che faccia la coda per ore per nutrire i suoi, perché le sanzioni ci vietano di importare del grano, mentre prima ne eravamo degli esportatori. Quello che vuole parlare in nome della Siria, che venga a testimoniare la sopportazione di colui che resiste contro il terrorismo e lo combatte da quasi tre anni . Una volta che l'avrà fatto, che ritorni a parlare a nome dei siriani davanti a questa assemblea! 


La Repubblica araba siriana - Stato e Popolo - ha fatto e continua a fare ciò che ci si aspettava da lei! Ha aperto il territorio ai giornalisti che l'hanno percorso per riportarvi poi la realtà di quel che vi succede, ma sempre dopo essere tornati all'estero! Una realtà che molti media occidentali non potevano sopportare , perché non corrispondeva a quello che si voleva dire o filmare sulla Siria. Abbiamo permesso l'ingresso di organizzazioni umanitarie internazionali , ma sono state ostacolate da stranieri - alcuni dei quali sono qui presenti - che le hanno messe in pericolo sotto i tiri dei terroristi; quando noi facevamo il nostro dovere proteggendole per facilitare la loro missione. Abbiamo liberato, in modo ripetuto, un gran numero di prigionieri , alcuni dei quali avevano usato le loro armi contro i cittadini e ciò ha suscitato il malcontento di molti siriani "dell'interno" ma poi hanno finito per comprendere ed accettare l'idea che la Siria è più preziosa di ogni altra cosa, noi dobbiamo andare oltre le nostre ferite e superare gli odi e i rancori .



E voi che pretendete di parlare a nome dei siriani, che cosa avete fatto? Quale è la vostra visione per questo meraviglioso paese? Quali sono le vostre intenzioni e quale è il vostro programma politico? Quali strumenti avete in campo , oltre ai gruppi terroristici armati ? Sono sicuro che non avete niente , è evidente a tutti, e in particolare nelle zone occupate dai vostri mercenari , cioè "le  zone liberate" in base alla vostra strana terminologia.

 
Avete liberato veramente gli abitanti di queste regioni? O avete rubato la loro cultura tollerante per imporre il vostro estremismo repressivo? Avete costruito delle scuole e dei centri di cura? O avete distrutto gli ospedali e permesso alla poliomielite di ricomparire in Siria, mentre i nostri bambini hanno vissuto indenni da questa malattia da decenni? Avete salvaguardato ed avete protetto i tesori archeologici ed i musei della Siria? O li avete saccheggiati e ne avete tratto profitto? Avete rispettato i principi della Giustizia e dei diritti umani? O avete eseguito delle pene di morte per decapitazione, ed in pubblico?

 
Per riassumere, non avete realizzato niente di buono, niente del tutto! Avete portato solamente il disonore e la vergogna supplicando gli Stati Uniti di lanciare un attacco militare contro la Siria. Anche l'opposizione di cui pretendete di essere i condottieri ed i custodi, non vi vuole! Rifiuta la vostra gestione di voi stessi , prima ancora di pensare al fatto che siate voi a gestire il paese .



Vogliono un paese di un solo colore!? Ed io non parlo qui di etnie o di confessioni, perché chi non è d'accordo con loro è un 'diverso' , e il diverso è un infedele , qualunque sia la sua religione e il suo ambiente . Così hanno ucciso musulmani provenienti da tutti i rami dell'Islam e hanno preso di mira severamente i cristiani. Le stesse religiose in abito non sono state risparmiate. Sono state rapite dopo aver colpito Maaloula, ultimo posto al mondo dove si parla ancora correntemente la lingua del Cristo, per costringere i siriani cristiani a lasciare la Siria!


Ma ancora una volta , hanno fallito . Perché tutti i siriani sono cristiani quando si attacca il cristianesimo; tutti i siriani sono musulmani quando si attaccano le moschee; e tutti i siriani sono di Raqqa, Latakia , di Soueida , Homs o di Aleppo-la-ferita quando una o l'altra di queste zone è colpita. C'è orrore per i loro tentativi di seminare discordia e settarismo religioso. E' la peggiore delle brutture, quelle che un siriano non può tollerare. In breve, signori , la vostra pretesa "grande rivoluzione siriana" non ha tralasciato nessuna trasgressione condannabile!

In compenso, dietro alla nefandezza di questo oscuro quadro, la luce è sempre restata alla fine della strada. Questo, grazie alla determinazione del popolo nella sua resistenza, grazie alla determinazione dell'Esercito nella sua difesa, e grazie alla determinazione dello Stato nella sua coesione e nella sua continuità... Ed anche perché malgrado tutto, alcuni Stati stavano dalla nostra parte e dal lato del Diritto e della Giustizia. Tra questi Stati, la Russia a cui mi rivolgo al nome del popolo siriano per esprimerle i nostri più sinceri ringraziamenti, la Cina che ringraziamo tanto quanto la Russia per il suo rispetto della sovranità e della libertà di decisione della Siria.
La Russia si è comportata come un vero amico in tutte le arene internazionali e ha fortemente difeso , in parole ed azioni , i principi dell'ONU riguardo la sovranità degli Stati e i diritti umani . La Cina e i paesi BRICS stavano al suo fianco , così come l'Iran , l'Iraq , e alcuni Stati arabi musulmani , Stati africani e dell'America Latina . Molti Stati hanno continuato a sostenere , in tutta onestà , le aspirazioni del popolo siriano , e non quelle degli altri Stati che vorrebbero imporci ciò che noi non vogliamo !



Sì, Signore e Signori, il popolo siriano aspira esattamente come gli altri popoli della regione a più libertà, più giustizia e diritti umani. Aspira a più pluralismo e democrazia. Aspira ad una Siria migliore, una Siria tranquilla, prospera, e sana. Aspira ad uno Stato forte basato su istituzioni, non sulla demolizione delle sue istituzioni. Aspira a proteggere i suoi monumenti ed i suoi siti archeologici così come il suo patrimonio nazionale, non al loro saccheggio e alla loro distruzione. Aspira al fatto che il suo Esercito nazionale resti forte per proteggere la sua terra, il suo onore ed i suoi beni, difendere le sue frontiere, la sovranità e l'indipendenza del suo paese; non ad un esercito di mercenari "libero" di rapire dei civili e di taglieggiarli o di trasformarli in scudi umani; " libero" di accaparrarsi le donazioni, di rubare ai poveri e di vendere la parte; " libero" di arricchirsi con il traffico di organi umani, di donne e di bambini ancora vivi.
Un esercito di mercenari i cui elementi mangiano cuori e fegati umani e grigliano teste umane sul barbecue , reclutano bambini soldato , stuprano le donne sotto la minaccia delle armi . Armi fatte arrivare da altri paesi che sono qui , sotto il pretesto di un presunto " sostegno ai gruppi moderati ". Per favore , diteci dove è la moderazione in tutto ciò che ho appena descritto !

Dove sono dunque questi " elementi moderati", dalle denominazioni fumose, dietro le quali vi nascondete e che sostenete mediaticamente e militarmente, particolarmente quelli che sponsorizzate? Alcuni elementi preesistenti sul campo ai quali date una nuova pelle, un nuovo nome, sostenendo che essi combattono il terrorismo mentre sono ancora peggio dei loro predecessori, mentre i vostri media rielaborano la loro immagine dopo averli rivestiti dell'abito firmato: " moderazione."
 Essi sanno, come noi sappiamo, che si tratta dello stesso estremismo e dello stesso terrorismo sotto nomi differenti. Sanno come noi sappiamo che sotto il pretesto del "sostegno ai gruppi moderati" si continua ad armare quelli che, in realtà, appartengono ad Al-Qaïda . Sanno come noi sappiamo, che con il pretesto di " sostegno a gruppi moderati " si continuano ad armare coloro che in definitiva appartengono ad Al - Qaeda e a molte delle sue organizzazioni che imperversano in Siria, in Iraq, ed in altri paesi della regione.



Tale è la verità, Signore e Signori. Svegliatevi! L'Occidente sostiene e certi paesi arabi eseguono ciò che occorre affinché alla fine del percorso le armi cadono alle mani di Al-Qaïda. Di conseguenza, l'Occidente pretende di lottare in pubblico contro il terrorismo, ma lo nutre in segreto. Chi non vede questa verità è cieco o ignorante. Oppure, non vuole vederla e ha deciso di continuare su questa via!



Questa è la Siria che volete, malgrado le migliaia di martiri, l'installazione dell'insicurezza, e le distruzioni sistematiche? Queste sono le aspirazioni del popolo siriano che vorreste realizzare? No, Signore e Signori, la Siria non resterà in questa situazione. E' per dirvelo che siamo qui.

 
Siamo venuti , nonostante tutto quello che è stato fatto da alcuni di voi .


Siamo venuti per salvare la Siria, per fermare le decapitazioni, i mangiatori di fegato e di cuori e gli sventratori.


Siamo venuti per riportare le madri ed i loro bambini cacciati dai loro focolari dai terroristi.


Siamo venuti per proteggere il nostro Stato laico, la nostra civiltà, e l'avanzata dei tartari e mongoli nella nostra regione .


Siamo venuti per evitare il collasso di tutto il Medio Oriente.

Siamo venuti per proteggere la ricchezza e la diversità della nostra cultura, per proteggere il dialogo tra le civiltà e le religioni, alla sorgente stessa di queste religioni.


Siamo venuti per proteggere l'islam tollerante che è stato sfigurato.


Siamo venuti a proteggere e custodire i cristiani del Medio Oriente !

Noi siamo qui per dire ai siriani all'estero: ritornate nel vostro paese, perché lo straniero resta uno straniero, per quanto vicino sia, ed il siriano resta un fratello per il siriano, qualunque sia l'intensità delle avversità.
Siamo venuti per fermare il terrorismo, come l'hanno fatto tutti gli Stati del mondo che hanno sperimentato la sua dolorosa amarezza. Certo, abbiamo detto e continuiamo a dire che il dialogo tra i siriani è la soluzione. Ma abbiamo agito ed agiamo come tutti gli altri paesi del mondo quando sono stati colpiti dal terrorismo. Abbiamo cercato e cercheremo sempre di difendere il nostro popolo, tale è il nostro dovere costituzionale... E, da questa tribuna, vi dico che continueremo a colpire il terrorismo che ha nociuto gravemente a tutti i siriani, a prescindere dalla loro appartenenza politica.



Siamo venuti a mettervi, tutti, di fronte alle vostre responsabilità. Perché, finché alcuni Stati che conoscete, e che conosciamo, continueranno a sostenere il terrorismo, questa Conferenza non conoscerà il successo; l'azione politica ed il terrorismo sono tra loro incompatibili quando si tratta di uno stesso campo. La politica implica " la lotta contro il terrorismo" e non spinge nella sua ombra!



Siamo venuti in quanto rappresentanti del popolo siriano. 
Sì, Signor Kerry, dico che l'esperienza prova che nessuna persona al mondo ha il diritto di accordare, di conferire o di ritirare la legittimità ad un Presidente, ad un Stato, ad una Costituzione, o a chicchessia , tranne i siriani stessi!
E' il loro diritto ed il loro dovere costituzionale. Tutto quello su cui potremmo accordarci qui, e comunque sia, sarà sottomesso ad un referendum popolare. Siamo qui per fare sapere la volontà del popolo siriano, non per decidere del suo avvenire! Di conseguenza, chi non vuole ascoltare questa volontà farebbe meglio a non parlare in suo nome. Solo il popolo siriano ha il diritto di decidere dei suoi dirigenti, del suo governo, del suo parlamento, e della sua Costituzione. Ogni altra decisione è inaccettabile.



Per concludere, mi rivolgo alle persone, qui presenti, così come al mondo intero che ci guarda e ci ascolta: in Siria viviamo una guerra contro il terrorismo! 
Un terrorismo che ha distrutto molto e che continua di distruggere. Un terrorismo contro il quale la Siria è insorta dagli anni ottanta del secolo scorso, continuando a richiamare con voce alta e forte alla necessità di formare un fronte unico per combatterlo; ma nessuno ha voluto ascoltare.


Un terrorismo di cui avete sofferto orribilmente negli Stati Uniti, in Francia, in Gran Bretagna, in Russia, in Iraq, in Afghanistan, in Pakistan, e l'elenco si allunga, perché si sta espandendo dovunque. Cooperiamo insieme tutti, mano nella mano, per combatterlo e fermare la nefandezza della sua ideologia oscurantista e terribile.



In quanto a noi, i siriani, alziamoci come un solo uomo e concentriamoci sulla Siria per cominciare a ricostruirla umanamente e strutturalmente. Certo, il dialogo è fondamentale, come ho detto già. Ma, sebbene ringraziamo questo paese che ci accoglie, diciamo che il vero dialogo tra i siriani deve avere luogo in Siria , sotto il cielo della patria !
Un anno fa, il governo esponeva la sua visione della soluzione, ma ancora una volta nessuno ci ha dato retta ! Quante vite innocenti sarebbero state risparmiate se alcuni Stati avessero optato per il linguaggio della ragione, piuttosto che per quello del terrore e della distruzione! E' un anno intero che chiamiamo al dialogo, mentre il terrorismo non ha smesso di colpire lo stato siriano, le sue istituzioni, il suo governo ed il suo popolo.

Ma, meglio tardi che mai.. Oggi eccoci riuniti per prendere una decisione molto importante da cui dipenderà il nostro destino: la decisione di lottare contro il terrorismo e l'estremismo pur impegnandoci nel processo politico; il che è la cosa più opportuna dato che che tutti siamo qui, sia gli arabi quanto gli occidentali !



Ora, se alcuni Stati tra di voi continuano a sostenere il terrorismo in Siria , sarà una decisione vostra...  Voi conoscete la nostra. Se no, mettiamo da parte gli oscurantisti e i bugiardi che vi tendono la mano e vi sorridono in pubblico, ma nutrono il terrorismo nell'ombra.  Un terrorismo che colpisce la Siria, ma che finirà per spargersi e per bruciarci tutti.



È dunque l'istante della verità e l'istante del destino, siamo all'altezza del momento!


Vi ringrazio

.
Dr. Walid al- Mouallem



Fonte : Sana