Informazione


*** Informiamo che CNJ-onlus aderisce alla 
MANIFESTAZIONE NAZIONALE del popolo Rom, 
che si terrà
A ROMA IL 4 SETTEMBRE 2010 alle ore 14,30 a Piazza Farnese davanti l’Ambasciata di Francia
per dire: 
STOP A RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE CONTRO I ROM E SINTI! 
STOP AI CAMPI NOMADI! 
BASTA USARE  ROM E SINTI COME CAPRI ESPIATORI E CARNE DA MACELLO PER FINI POLITICI 
STOP ALLE NUOVE FORME DI DEPORTAZIONE!
Si veda:


Il COORDINAMENTO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONE


Mobilita Rom e Sinti e tutti gli amici Sabato 4 settembre 2010 alle ore 14,30 a Roma Piazza Farnese davanti l'Ambasciata di Francia per dire:

  • STOP A RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE CONTRO I ROM E SINTI!

  • STOP AI CAMPI NOMADI!

  • BASTA USARE  ROM E SINTI COME CAPRI ESPIATORI E CARNE DA MACELLO PER FINI POLITICI

  • STOP ALLE NUOVE FORME DI DEPORTAZIONE!!

    Il Ministro Maroni con un intervento al Corriere della Sera ha ufficialmente aperto la campagna elettorale che verterà ancora una volta sul problema della sicurezza e i predestinati ad essere usati come carne da macello e agnelli sacrificali saranno i Rom e Sinti.


    Il Corriere della Sera ha intervistato il Ministro senza dare  alcuna possibilità ai Rom e Sinti di replicare.

    I soliti articoli a senso unico!!

    La comunicazione in Italia è pura propaganda e non informazione. Quando si tratta di Rom e Sinti non c¹è mai contraddittorio!!
    Ciò che sta accadendo in Francia ai Rom ci indigna come uomini prima  che come cittadini italiani, europei e cittadini del mondo. Basta deportazioni!!
    I Rom e Sinti hanno pagato un prezzo altissimo durante la Seconda guerra Mondiale: i 500 mila Rom e Sinti massacrati dai nazifascisti  senza che questo evento si sia impresso nella memoria collettiva!!


    I media asserviti al potere mettono in evidenza solo gli effetti devastanti della discriminazione senza  rilevare le cause che li determinano di cui sono responsabili  le stesse decisioni del governo.


    Sarkozy e Maroni mostrano i muscoli contro bambini, donne e vecchi che non
    possono difendersi in nessun modo!!


    Ai Rom e Sinti solo la cronaca, mentre gli eventi culturali sono  oscurati!
    La società civile deve essere informata e deve reagire!


    L¹integrazione passa attraverso i Fondi Europei e non dalle tasche degli
    italiani come invece si fa credere!


    PER ADERIRE: 
    email a: federazioneromani@...  - romsintipolitica@...


    Elenco delle adesioni sul web:
    http://www.associazionethemromano.it/coordinamentoantidiscriminazione%20quattrosettembre.htm


    L'elenco elle adesioni sarà costantemente aggiornato


    INVITATE EMAIL,  ­ ADERITE E FATE ADERIRE!!



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Negligenza mortale

report sulle gravi responsabilità occidentali nella pulizia etnica e nell'apartheid cui sono stati costretti Rom, Askali ed Egizi in Kosovo dal giugno 1999 ad oggi, a cura di Paul Polansky.

Per le puntate precedenti si veda:
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3919
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3933
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3946
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3956
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3966
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3979


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Negligenza mortale (IX puntata)


by Paul Polansky
[continua]

Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

PREMIO NEGLIGENZA CRIMINALE: disonora quell'organizzazione che chiuse occhi ed orecchie alla sua dichiarazione di missione ed attraverso compiacimento, incompetenza ed insensibilità ignorò la salute ed i diritti umani dei bambini che aveva in cura, facendo che molti di loro morissero.
Anche se questi anti-premi sono normalmente assegnati ad individui od organizzazioni, questo viene condiviso per ogni singola persona che abbia mai lavorato per l'UNHCR in Kosovo, eccetto per uno: David Riley, il primo capo dell'UNCHR in Kosovo. Se fosse sopravvissuto, sono certo che questa tragedia non sarebbe mai successa.
Nel settembre 1999 David aiutò più di 50 IDP Rom/Askali a fuggire dal Kosovo verso la Macedonia, contro le intenzioni dell'ONU di tenerli sui terreni tossici vicino a Oblic. Più tardi sempre quel mese, David, come capo dell'UNHCR si prese cura di altri 600 IDP Rom/Askali che i locali albanesi avevano cacciato da Mitrovica sud: li sistemò in poco tempo in rifugi temporanei a Mitrovica nord. Sapendo che anche questi IDP erano ospitati su terreni contaminati, David promise che avrebbero potuto fare ritorno alle loro case in 45 giorni o mandati all'estero come rifugiati. Nonostante tutti i suoi sforzi per farli ritornare nelle loro case o trovare una sistemazione alternativa in altre città del Kosovo, David venne ostacolato da minacce da parte dell'ALK che gli Albanesi non volevano "zingari" in Kosovo. Quando David tentò di mantenere la sua promessa di portarli all'estero come rifugiati, il suo piano ottenne il veto dal quartier generale dell'UNHCR a Ginevra, che disse che questi "zingari" non erano rifugiati. Un mese più tardi, il 20 gennaio 2000, il cinquantenne David Riley moriva per un attacco cardiaco nel suo appartamento a Pristina.
Dennis McNamara, Neozelandese di 54 anni, prese il posto di David, ma rifiutò di discutere con me le sofferenze di questi poveri Rom/Askali, nonostante fosse l'Inviato Speciale per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite, Direttore Regionale per l'Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite, e Vice Amministratore Capo delle Nazioni Unite in Kosovo. Anche se McNamara avrebbe continuato a predicare per anni nelle conferenze internazionali sugli "IDP dimenticati e negletti, vittime di conflitti mondiali", non tentò neanche una volta di salvare questi IDP Rom/Askali di Mitrovica dalla loro catastrofica situazione.
Fondata nel 1950 con uno staff di sole 35 persone, nel 1954 l'UNHCR ottenne il Premio Nobel per la Pace per l'aiuto fornito agli europei dispersi dalla guerra. Oggi l'UNHCR ha un budget annuale di2 miliardi di $ ed uno staff di 6.650 persone, incluse 740 nel quartiere generale di Ginevra. Ma dato che hanno fermamente rinunciato in nove anni di tutela di evacuare e curare questi bambini dei campi di Mitrovica (come richiesto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità), ora disonoriamo l'UNHCR per negligenza criminale.


Angelina Jolie
[FOTO: Angelina Jolie (al centro) nel dicembre 2002 di fronte alla distrutta Mahala rom di Mitrovica, una volta la grande comunità zingara in Kosovo.]

IL PREMIO TESTA VUOTA DI HOLLYWOOD: disonora quell'attore o quell'attrice di Hollywood che si lasciano usare per coprire un crimine, come si è fatta usare Angelina Jolie dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati per coprire le enormi negligenze verso i bambini dei campi zingari nel nord del Kosovo.
Nata nel 1975 a Los Angeles, California, Jolie (nata Voight) ha ricevuto tre Golden Globe Award, due Screen Actors Guild Award, un Academy Award ed adesso questo Heroes Award dall'ONU per aver permesso l'uso del suo nome e della sua fame per coprire il peggior trattamento infantile d'Europa.
Gli Ambasciatori della Buona Volontà ONU come Jolie pensano di agire per il bene. Ma in realtà vivono una vita di auto-inganno. Raramente si chiedono cosa stanno davvero vedendo. Come ha potuto Jolie visitare nel dicembre 2002 come Ambasciatrice della Buona Volontà ONU questi campi rifugiati romanì e non vedere i 100 milioni di tonnellate di scorie tossiche attorno a questi campi? Come ha potuto stare di fronte alle rovine del loro vecchio quartiere e non chiedere cos'era successo a quelle persone? Perché le loro case erano distrutte? Perché non potevano tornarci? Cosa stava facendo l'ONU per aiutarli?
Perché Jolie non ha visto che l'ONU aveva interrotto tutti gli aiuti alimentari ai campi, obbligando le famiglie a trovare il loro unico pasto nei cassonetti dell'immondizia. E perché ha donato dei fondi all'ONU per costruire una fossa biologica e toilette alla turca per mantenere questi rifugiati su terreni contaminati? Quand'è che il compiacimento diviene negligenza, e quando la negligenza finisce nell'insensibilità inutile, e poi nella deliberata indifferenza per innocenti vite umane, com'è pratica dell'ONU in questi campi?
Jolie era lì, ha visto. Poteva non vedere cosa stava succedendo a questi bambini che avevano i più alti livelli di piombo nella storia medica, dato che i risultati degli esami sanguigni vennero rivelati a novembre 2000? Ha dovuto vedere che quei bambini non agivano normalmente.
Non ha sentito Jolie di madri che si procuravano l'aborto bevendo medicine contro i pidocchi o mischiando lievito alla birra per uccidere il feto, perché non volevano più bambini nati con danni irreversibili al cervello? Dov'erano le sue guide ONU, i suoi interpreti?
Jolie deve aver visto i bambini malnutriti. Perché non ha donato cibo invece di toilette? Se non mangi, non caghi. Otto anni dopo la sua visita, perché Jolie non si chiede cos'è accaduto a quei piccoli cari zingari che ha visto? Sarebbe scioccata a sapere che sono ancora su terreni contaminati (quelli che sono ancora vivi)? Perché non ha chiesto allora (e adesso) cosa intendeva fare l'ONU? Come ha potuto essere così ignorante? Perché Jolie ha contribuito a tutto ciò. Perché ha donato denaro per far sì che restassero lì. E' quello che si chiama una Testa Vuota di Hollywood... ed è per questo che si è meritata un Anti-Premio.

Fine nona puntata

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Negligenza mortale (X puntata)


by Paul Polansky
[continua]

IL PREMIO GRANDE IMMUNITA': disonora quell'avvocato che ha fatto della sua connivenza il meglio per prevenire azioni legali contro l'ONU o qualsiasi membro di quello staff che commisero negligenza colposa contro i bambini IDP che erano sotto la tutela dell'UNHCR.
Nel 1990 Borg Oliver, avvocato maltese di formazione americana, venne quasi scelto come presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in riconoscimento della sua popolarità presso l'ONU come ambasciatore di Malta. Sino allora, Borg Olivier era stato coinvolto in diversi lavori con l'ONU, culminati in alcuni conflitti d'interesse col governo del Kosovo.
Il preambolo della Carta delle Nazioni Unite è uno degli esempi più inspiranti della letteratura legale. Vi si dice che i popoli del mondo hanno proclamato con coraggio la loro determinazione nel riaffermare la fede nei diritti umani e nella dignità delle persone umane. Come avvocato ONU in Kosovo, Borg Olivier probabilmente non ha mai letto quel preambolo. Almeno, non secondo le sue azioni per come ha abilmente procrastinato dal 2006 per ritardare una revisione delle affermazioni fatte a  nome degli zingari dei campi di Mitrovica alla ricerca di un risarcimento per l'avvelenamento da piombo nei campi ONU, che ha lasciato almeno 86 morti ed ogni bambino nato con danni irreversibili al cervello.
Dopo aver lavorato come consigliere legale top per l'ONU in Kosovo, il nostro signor Borg Olivier andò direttamente a lavorare ed essere pagato come consulente del governo kosovaro. E' quello che si chiama una "porta girevole" e porta a domandarsi su una delle peggiori pratiche del conflitto d'interesse. Mentre lavorava per l'ONU in Kosovo, Borg Olivier aiutò a mungere denaro dalla Kosovo Trust Agency ai funzionari a Pristina, per poi accettare un lavoro da loro pagato. Anche se parte dei Fondi Trust delle contestate vendite di Olivier di imprese statali sono ritornati, Borg Olivier ha mantenuto il suo lavoro.
Dove andarono i Fondi Trust? Sicuramente non hai bambini romanì che l'ONU ha tenuto su terreni contaminati per quasi undici anni, mentre Borg Olivier difendeva gli amministratori con immunità e privilegi, dicendo che questi erano necessari per il buon funzionamento della missione ONU. Nel settembre 2006, ammise verbalmente che l'ONU era responsabile delle condizioni tossiche dei campi rom e che voleva collaborare con gli avvocati che rappresentavano le famiglie che pativano di avvelenamento da piombo. Venne concordato a voce di instaurare una commissione per stabilire il compenso di ogni famiglia. Invece, quando venne organizzato un incontro con gli avvocati che rappresentavano le famiglie del campo, Borg Olivier rifiutò di prendervi parte e disse a Dianne Post, l'avvocato americano rappresentante la maggior parte dei Rom/Askali dei campi, che non intendeva incontrarla di nuovo e disse di non dover rispondere agli zingari; che doveva risposta solo al suo superiore dell'ONU e che l'ONU non doveva rispondere a nessuno. Secondo la carta fondante ONU, la Convenzione sui Privilegi e le Immunità del 1946, l'organizzazione beneficia di immunità legale "per l'adempimento dei suoi scopi". Dal 2008, l'ONU ha passato la gestione dei campi al governo kosovaro, dove Borg Olivier ora lavora come consulente profumatamente pagato.


Save the Children

IL PREMIO OSSIMORO: disonora quell'organizzazione che agisce esattamente nella maniera opposta di come implicherebbe il suo nome e marchio. Anche se molte altre organizzazioni sono state prese in considerazione per questo premio, come l'UNICEF, nessuna OnG negli scorsi dieci anni in Kosovo merita questo premio più di SAVE THE CHILDREN GB.

CITAZIONI DA "SAVE THE CHILDERN":
  • "Per alleviare il disagio e promuovere il benessere dei bambini di ogni paese, senza differenza di razza, colore, nazionalità, credo o sesso..."
  • "Ogni anno, quasi 10 milioni di bambini muovono prima di raggiungere il quinto compleanno - la maggior parte per cause prevenibili o affrontabili. Non possiamo e non vogliamo permettere che questo continui."
  • "Il nostro scopo è di proteggere i diritti dei bambini attraverso il patrocinio internazionale per promuovere soluzioni ed assicurare finanziamenti per il lavoro umanitario, e far pressione ai governi nazionali affinché cambino leggi, politiche e pratiche o si migliorino le condizioni."
  • "Save the Children coordina il Gruppo d'Azione sui Diritti Infantili, una rete di organizzazioni non governative che contribuiscono alla Strategia UE per i Diritti del Fanciullo. Inoltre, richiamiamo il Consiglio dei Diritti Umani ONU a focalizzarsi in misura maggiore nel suo lavoro e attenzione sui bambini."
  • "Save the Children lavora per far sentire le voci dei bambini ai più alti livelli nazionali ed internazionali."
  • "Noi... abbiamo persuaso le autorità locali in Kosovo a fondare asili d'infanzia interetnici."
  • "Il nostro ufficio di consulenza legale a Ginevra ha concluso che siamo la principale organizzazioni dei diritti infantili a Ginevra, dove ha base il Comitato ONU sui Diritti dell'Infanzia."
  • "Nel 2008 lo studio legale Baker & McKenzie ha fornito un prezioso aiuto alle nostre attività volte a proteggere il logo ed il marchio di Save the Children in tutto il mondo."
  • "Nell'anno in corso ho visto con i miei occhi, visitando la Cina ed il Kosovo, l'alta considerazione in cui è tenuto il nostro staff in questi diversi paesi, e l'eccellente lavoro che stanno facendo per aiutare l'accesso dei bambini ad adeguati servizi sanitari, istruzione e programmi alimentari." Alan Parker, Presidente, Save the Children GB
Save the Children GB rivendica di essere la più importante organizzazione indipendente nel creare cambi duraturi nelle vite dei bambini. Tuttora questa OnG di Londra ha fermamente rifiutato di prendersi cura dei bambini zingari sofferenti di avvelenamento da piombo e malnutrizione anche se a Save the Children è stato chiesto di farlo da parte tanto dell'UNHCR che dal Ministero della Salute del Kosovo. Nonostante abbia un ufficio a tempo pieno a Pristina ed un ufficio regionale a Mitrovica, Save the Children nel 2005 ha rifiutato il contratto dell'UNHCR perché, secondo il loro ufficio locale, la percentuale che avrebbero dovuto ricevere dal budget dei campi non era tale da interessarli.
Nel 2009, venne chiesto ripetutamente a Save the Children di unirsi ad altre OnG, come l'OMS, Human Rights Watch, ICRC, Society for Threatened Peoples, Kosovo Roma Refugee Foundation, Kosovo Medical Emergency Group, ecc., nel richiedere l'immediata evacuazione dei campi zingari dai terreni contaminati ed il trattamento medico per i bambini sofferenti dei più alti livelli di piombo nella letteratura medica. Save the Children rifiutò.
Save the Children proclama con orgoglio: "Save the Children lavoro per e con i bambini a rischio di fame e malnutrizione e quelli afflitti da disastri naturali, guerre e conflitti." I bambini zingari che stanno morendo di avvelenamento da piombo, furono cacciati dalle loro nel 1999 dagli estremisti albanesi dopo la guerra del Kosovo (un conflitto) e da allora sono sopravvissuti (fame e malnutrizione) di quanto trovano nei container dell'immondizia vicino agli uffici di Mitrovica di Save the Children.
Nel 2008, Save the Children Alliance ha avuto entrate per US $ 1.275.999.361.

Fine decima puntata




(srpskohrvatski / italiano)

Con riferimento al centenario della nascita ed alla notizia della erezione dei due monumenti a Madre Teresa di Calcutta, segnaliamo anche la documentazione seguente:

Michael Parenti:
MADRE TERESA, GIOVANNI PAOLO II E LA FABBRICA DEI SANTI
Mother Teresa, John Paul II, and the Fast-Track Saints / Mère Teresa, Jean-Paul II et la filière rapide de la béatification

Christopher Deliso
Mother Who? How Rome's Newest Saint is a True "Daughter of Macedonia"
http://www.balkanalysis.com/modules.php?name=News&file=print&sid=169

MADRE TERESA: CONTESA TRA ALBANIA E MACEDONIA
Lettera Al Signor Walter Veltroni, Sindaco di Roma
ALBANIA: PETIZIONE A VELTRONI SU STATUA DI MADRE TERESA
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/2641

MADRE TERESA DI CALCUTTA E LA GRANDE ALBANIA

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[Gli Albanesi hanno "rubato" Madre Teresa
sintesi: Wolf Oschlies, uno di massimi esperti tedeschi per la Europa sudorientale, afferma che l'origine albanese di Madre Teresa è una mera invenzione. 
Oschlies è autore di un intero libro sulla questione: "Madre Teresa - gli anni di gioventù a Skopje" 
Mutter Teresa - Die Jugend in Skopje
Wolf Oschlies (Author) -
 193 pages - 
Publisher: Wieser Verlag (April 2009) -
 ISBN-10: 3851298284 - 
ISBN-13: 978-3851298284 ]

Albansko poreklo nobelovke rođene u Skoplju, 26. avgusta 1910. godine čista je izmišljotina, tvrdi Volf Ošlis jedan od najvećih nemačkih stručnjaka za jugoistočnu Evropu

Pre sto godina, 26. avgusta 1910. rođena je u Skoplju Agnesa Gondža Bojadžiju – Majka Tereza. Časna sestra, osnivač reda Misionarke milosrđa (1950), dobitnica Nobelove nagrade za mir (1979) – umrla u Kalkuti 5. septembra 1997. godine – još za života postala je poznata širom sveta kao veliki humanitarac i zastupnik bolesnih, siromašnih i bespomoćnih.
Svaki narod i država žele, naravno, da podare planeti što više takvih imena i likova kakva je Majka Tereza a neki su, u želji da budu što značajniji, pametniji i veći, spremni i da „ukradu“ i prisvoje tuđe velikane. Ova tema detaljno je obrađena u knjizi „Majka Tereza – mladost u Skoplju”, uglednog nemačkog naučnika i publiciste Volfa Ošlisa koji važi za jednog od najboljih nemačkih stručnjaka za Jugoistočnu Evropu. U pomenutoj knjizi je, naravno, reč o Majci Terezi a autor, posle detaljnog i ozbiljnog istraživanja, zaključuje da se i oko njenog porekla pletu razne, uglavnom izmišljene priče na osnovu kojih je i lansirana albanska propagandna parola da je ova nobelovka zapravo Albanka.
„Albansko poreklo ove žene je čista izmišljotina. Ne postoje ni jedan jedini dokaz ili činjenica koji bi potvrdili da je Majka Tereza bila Albanka“, da je imala bilo kakve veze s Albancima ili da je progovorila barem nekoliko albanskih reči“, zaključuje Volf Ošlis. 
Do ovakvog zaključka Ošlis je došao posle detaljnog istraživanja porekla roditelja Majke Tereze čemu je posvećen deo knjige objavljene prošle godine. Otac Agnese Bojadžiju, Nikola, bio je pripadnik Aromuna – u Srbiji Cincari, u Makedoniji Vlasi – romanskog naroda koji i danas žive raštrkani u državama na Balkanu. Postoje podaci da je pradeda Majke Tereze, takođe Nikola, došao u Skoplje iz Prizrena u 19. veku. Najverovatnije posle 1821. godine kada je Alipaša Janjinski spalio Moskopolje, nezvaničnu prestonicu Aromuna, danas na teritorije severne Grčke. Procenjuje se da se tada oko 200.000 Cincara iselilo – od Makedonije do Mađarske. 
Majka Agnese Gondže Bojadžiju, Drona, rođena Bernaj (1882–1972), tvrdi Ošlis, takođe potiče iz jedne aromunske porodice s Kosova. Osim Agnese, Nikola i Drona Bojadžiju imali su još jednu ćerku – Agušu i sina Lazara. Ubrzo posle iznenadne smrti glave porodice, Nikole, familija se raspala. Majka je sa starijom ćerkom Agušom i sinom Lazarom otišla u Albaniju a Agnesa je, preko Irske, strigla u Indiju gde je i postala Majka Tereza i dobila indijsko državljanstvo. 
Upravo ova epizoda – boravak Drone Bojadžiju, s ćerkom Agušom i sinom Lazarom, u Albaniji poslužila je za sve kasnije teorije i zaključke kako je i Agnesa (Majka Tereza) albanskog porekla. 
Ovo albansko svojatanje Majke Tereze je novijeg datuma ali je, zahvaljujući nesolidnim piscima biografije ove nobelovke, nekritičkim medijima i snažnoj političkoj propagandi, prihvaćeno u pojedinim delovima sveta. Sve u skladu Gebelsove definicije da hiljadu puta ponovljena laž postaje istina.
Podsmevajući se albanskom svojatanju Majke Tereze nemački autor Volf Ošlis piše, pozivajući se na makedonske izvore, da bi se pre moglo zaključiti da je ova nobelovka germanskog porekla. U srednjem veku, naime, najbolji rudari na prostorima Balkana bili su Sasi (Saksonci) pa se čovek može zapitati da li  Agnesa Bojadžiju zapravo ima saksonske korene što je „šarmantan ali nedokaziv zaključak“, piše Ošlis. 
O odnosu Albanije prema Majci Terezi govori i podatak da je u vreme staljinističkog režima njoj bio zabranjen ulazak u zemlju. Nije joj bilo dozvoljeno da poseti majku i sestru. To, međutim, ne smeta današnjim vlastima da slave ovu „albansku sveticu“, njeno ime nose bulevari, aerodromi...
Majka Tereza nije usamljen slučaj u albanskom „preuzimanju“ poznatih istorijskih ličnosti. Na ovaj detalj ukazuje i Volf Ošlis navodeći seriju imena koju predvodi „Albanac“ Skenderbeg – „zapravo južnoslovenski plemić“ (Đorđe Kastriot). 
Pozivajući se na knjigu o Majci Terezi engleskog sociologa albanskog porekla Gezima Alpina Ošlis navodi kako postoje albanski izvori koji „prepoznaju“ Albance u raznim ličnostima. Na tom spisku su šestorica papa, 17 turskih sultana, 43 vezira. Postoje i teorije da su albanskog porekla i Homer, Aleksandar Veliki, Napoleon, Ataturk, Musolini. Najsmešnija je, ipak, priča po kojoj je Albanac i Fidel Kastro za koga se kaže da je rođen kao Fadilj Krasnići.
Razloge za lansiranje ovakvih nebuloznih teorija, Volf Ošlis vidi pre svega u pokušaju da se i svojatanjem raznih istorijskih ličnosti dokaže teza Albanske akademije nauka da su Albanci „najstariji narod na Balkanu“ ili poziv terorističke OVK za „oslobođenje svih teritorija na kojima žive Albanci“. 
Ovi pokušaji imaju i političku pozadinu – ideju o stvaranju Velike Albanije. 
„Kako je koncept o Velikoj Albaniji nedovoljno atraktivan za razne grupe u albanskoj dijaspori pre izvesnog vremene je preimenovan u „prirodnu Albaniju“, piše Ošlis. To znači da se razni prirodni fenomeni na koje čovek nema uticaj, poput kišne oluje ili snežne vejavice koriste kao primer kako i priroda ujedinjuje sve albanske teritorije.

Žarko Rakić 

objavljeno: 27.08.2010.


Il giorno 27/ago/2010, alle ore 10.06, Coord. Naz. per la Jugoslavia ha scritto:

 


HANNO ANNESSO ANCHE SKOPJE


Nuovo, sfacciato sostegno alla causa irredentista pan-albanese è venuto in questi giorni dal TG5, che nella edizione delle "brevi" mattutine (il notiziario che è trasmesso a rotazione tra le 6 e le 8 del mattino) di ieri 26 agosto 2010 ha annunciato la prossima erezione di due monumenti alla memoria di Madre Teresa di Calcutta, nel centenario della nascita: l'uno in Italia, l'altro "nella sua città natale Skopje, in Albania" (sic).

(segnalato da A.T.)




HANNO ANNESSO ANCHE SKOPJE


Nuovo, sfacciato sostegno alla causa irredentista pan-albanese è venuto in questi giorni dal TG5, che nella edizione delle "brevi" mattutine (il notiziario che è trasmesso a rotazione tra le 6 e le 8 del mattino) di ieri 26 agosto 2010 ha annunciato la prossima erezione di due monumenti alla memoria di Madre Teresa di Calcutta, nel centenario della nascita: l'uno in Italia, l'altro "nella sua città natale Skopje, in Albania" (sic).

(segnalato da A.T.)





Segnaliamo l'uscita della edizione italiana del più famoso diario partigiano jugoslavo:

Saša Božović

A TE, MIA DOLORES
Nella tempesta della guerra col fucile e lo stetoscopio

Traduzione, adattamento e note
di Giacomo Scotti

Roma: Odradek, 2010

ISBN 978-88-96487-07-5
(titolo originale: Tebi, moja Dolores
Beograd (SFRJ): "4. Jul", 1978; VII ed. "Sloboda", 1987)

La Resistenza jugoslava fu il più deciso e concentrato movimento di liberazione nazionale in Europa. 
Dallo sfacelo della frantumazione della prima Jugoslavia il paese fu salvato da una lotta epica di uomini e donne, combattenti della Resistenza contro Fascismo e Nazismo, che ricostruirono il paese, lo riunificarono, intrapresero l’opera di affratellamento dei suoi popoli.
Questo libro, forse unico nella letteratura europea, scritto da una protagonista d’eccezione quale fu la dottoressa Saša Božović testimonia tutto ciò attraverso il suo diario-racconto che va dall’aprile 1941 all’estate 1945 e che ci porta dalle piazze di Belgrado alle aspre montagne del Montenegro e della Bosnia. 
Non si raccontano le battaglie, queste sono sullo sfondo, in primo piano la lotta quotidiana di chi si occupava dei feriti e della popolazione.
Dedicato alla figlia, nata nell'ospedale del carcere di Tirana nel novembre 1941 e morta nel marzo del 1943, A te, mia Dolores nel 1980 ottenne l’ambito premio nazionale “4. jul”, e fu proclamato dalla Biblioteca nazionale della Serbia il libro più letto dell’anno. Dall'opera memorialistico-letteraria di Saša Božović è stato tratto un film, realizzato nel 1980 per la regia di Arsa Milošević, e un testo teatrale. (dall'ultima di copertina)

Il libro può essere richiesto direttamente a CNJ-onlus, con la possibilità di riduzioni sul prezzo di copertina a seconda del quantitativo richiesto, ad es. rispondendo a questo email e specificando la richiesta.
Esso sarà disponibile anche presso il banchetto gestito da CNJ-onlus alla Festa Nazionale de L'Ernesto - Bologna 26-29 agosto 2010 ( http://www.lernesto.it/index.aspx?m=53&did=793 )

L'AUTRICE
Oltre al diario partigiano A te, mia Dolores, (nell'originale: Tebi, moja Dolores), Saša Božović ha scritto e pubblicato i seguenti libri: Sve naše Dolores (tr. Tutte le nostre Dolores), Ratne ljubavi, (tr. Amori di guerra), Prijatelji (tr. Amici), Kosovska djevojka (tr. La ragazza del Kosovo) e Moralne iskre (tr. Scintille morali).
A te, mia Dolores è stato tradotto nelle lingue slovena (quattro ristampe), polacca e italiana (la presente edizione); sono in corso le traduzioni in altre lingue europee. L'originale serbo-croato ha avuto otto edizioni. Nel 1980, anno in cui ottenne l'ambito premio nazionale "4. jul", A te, mia Dolores fu proclamato dalla Biblioteca nazionale della Serbia il libro più letto dell'anno. Per inciso ricordiamo che dalla prima opera memorialistico-letteraria di Saša Božović è stato tratto un film, realizzato nel 1980 per la regia di Arsa Milošević, e un testo teatrale a cura di Darko Šilović, regista Petar Zec, attrice principale Ružica Sokić.
Nata nel 1912 a Belgrado, dove si è spenta il 17 gennaio 1996, Saša Božović frequentò nella città natale la scuola elementare, il Ginnasio-Liceo e la Facoltà di Medicina, laureandosi nel 1937. Nel luglio del 1941, nella capitale del Montenegro, Podgorica, fu arrestata dagli occupatori italiani e internata nel lager di Kavaja in Albania. Già in novembre, però in seguito a uno scambio di prigionieri fra occupanti e partigiani, tornò in Montenegro e, in località Radovče, in territorio controllato dalle forze di liberazione, assunse la direzione del primo ospedale partigiano in quella regione. Successivamente, sempre alla guida di ospedali ambulanti, si spostò in varie località tra cui Bjizina, Gvozd, e dintorni di Nikšić. Sul finire della prima metà del 1942 fu nominata direttore-comandante dell'ospedale da campo della Prima brigata Proletaria al seguito del comandante supremo dell'Esercito jugoslavo di liberazione, Josip Broz Tito. Successivamente, posta alla guida degli ospedali territoriali partigiani di Drvar, Petrovac, Drinići, Šobatovac e Mišljenovac, passò dal Montenegro alla Bosnia e poi alla Lika (Croazia) da dove si spostò nuovamente nella Bosnia. Nei pressi di Bihać, nel villaggio di Žegar, mise in piedi un nuovo ospedale che diresse fino alla cosidetta Quarta Offensiva sferrata dalle truppe di occupazione sul finire di gennaio del 1943. Seguendo le brigate partigiane, guidò le colonne dei ammalati attraverso gli aspri territori della Lika (Cvjetnići, Šćit), della Bosnia e dell'Erzegovina. Passato il fiume Neretva, continuò a guidare una delle colonne dell'ospedale centrale partigiano anche nella Quinta Offensiva (iniziata nel mese di giugno). In quel periodo fu nominata comandante-direttore dell'ospedale della Seconda Brigata Proletaria con il quale attraversò il fiume Sutjeska e, attraverso l'intera Bosnia, raggiunse Pljevlja nel Sangiaccato (Montenegro). Ferita a Passo Jabuka nel settembre 1943, cadde nuovamente prigioniera, ma nella stessa giornata i combattenti della Seconda Brigata Proletaria la liberarono. Tornata a Pljevlja, fu nominata direttrice dell'Ospedale del Secondo Corpo d'Armata partigiano del Montenegro. Da Pljevlja raggiunse il monte Durmitor, quindi, attraverso Boan, si portò nel Monastero di Morača dove sistemò l'ospedale. Nominata successivamente direttrice dei Servizi sanitari della Seconda Divisione proletaria, con questa grande unità dell'Esercito di liberazione si portò in Serbia, dove passò ai servizi sanitari del Comando Supremo, raggiungendo infine Belgrado liberata nell'ottobre del 1944.
Nella capitale jugoslava, sul finire del 1944, diventa delegato militare della Croce Rossa Jugoslava, organizzando la raccolta e distribuzione di aiuti (materiale sanitario e viveri) alla popolazione; raccoglie e dà asilo agli orfani di guerra che arrivano da ogni parte del Paese, fonda Case del Bambino ed ospedali pediatrici sul territorio della Serbia, soprattutto in Vojvodina; si prende cura degli ex prigionieri ammalati, reduci dai lager tedeschi, fonda una Cucina del Popolo e si occupa di molti altre attività umanitarie.
Nella primavera del 1945, conclusasi la liberazione della Jugoslavia, la dr. Saša Božović diventa vice-direttrice dell'Ospedale Militare Centrale e poi dell'Accademia militare di Medicina, presso la quale si specializza in pneumologia.
Dopo il pensionamento, con il grado di generale medico in congedo, continua a prestare la sua opera, volontaria, quale: presidente della Commissione per gli invalidi e di varie commissioni ospedaliere, membro del Comitato esecutivo degli Invalidi militari di guerra della Jugoslavia, membro dell'Esecutivo del Fronte Femminile Antifascista della Jugoslavia, membro dell'Esecutivo della Croce Rossa della Jugoslavia, attivissima in varie associazioni socio-politiche, soprattutto fra i giovani.
Alla memoria di Saša Božović, una scuola materna di Belgrado è stata intitolata "Dolores", mentre a Podgorica, Montenegro, una via porta il nome della scrittrice.