Informazione


Il Presidente della Repubblica Italiana

Accolgo con molto piacere il cortese invito rivoltomi dall'Istituto Storico Provinciale Lucchese della Resistenza di presentare il volume degli atti del Convegno di studio, tenuto a Lucca nel 1980, su "Il contributo italiano alla Resistenza in Jugoslavia".

Ha perfettamente ragione Giacomo Scotti quando sostiene nella sua relazione che la nascita del nuovo esercito italiano "inteso come esercito democratico antifascista e parte integrante della coalizione antihitleriana nella seconda guerra mondiale" deve essere anticipata, alcuni mesi prima della storica battaglia per la conquista di Monte Lungo a Cassino, al 9 ottobre 1943, quando il Generale Oxilia, Comandante della Divisione di Fanteria da montagna "Venezia", forte di dodicimila uomini, dette ordini alle sue truppe di attaccare i nazisti, coordinando le azioni militari con l'esercito popolare di liberazione della Jugoslavia.

Dalle relazioni preparate per il Convegno, e ricordo per tutte quella del Generale di Artiglieria Angelo Graziani, emerge l'imponente contributo offerto dagli italiani alla lotta per la liberazione della Jugoslavia: per numero, perchè si è parlato di circa 40mila italiani coinvolti nella lotta partigiana; per mezzi, ricordo l'armamento, l'assistenza tecnica e logistica offerta dalle unità italiane all'esercito di liberazione jugoslavo. Con commozione rilevo sopra a tutto il grande sacrificio di vite umane compiuto dagli italiani: di 24mila soldati italiani che l'8 settembre 1943 costituivano gli effettivi delle divisioni "Venezia" e "Taurinense" furono meno di 3500 i sopravvissuti.

Il contributo italiano, dunque, alla liberazione della Jugoslavia si colloca tra i maggiori che le Nazioni alleate e cobelligeranti fornirono a quelle forze partigiane e ripete un momento particolarmente significativo per l'amicizia e la collaborazione italo-jugoslava, quale fu la grande operazione combinata italo-serba all'inizio del 1916 che valse a preservare la forza militare serba nella lotta contro gli Imperi centrali.

Si è così avverato il profetico messaggio contenuto nella dichiarazione approvata a Roma nell'aprile 1918 dalla Conferenza delle nazionalità oppresse dalla Duplice Monarchia austroungarica, alla cui realizzazione tanta opera dette un indimenticabile e lungimirante uomo politico italiano, Leonida Bissolati. In quella dichiarazione i rappresentanti italiani e jugoslavi definirono quattro punti che oggi, a distanza di sessanta e più anni, possiamo ben definire profetici anche alla luce delle esperienze fatte: 
1) i rappresentanti dei due popoli riconoscono che l'unità e l'indipendenza della nazione jugoslava sono interesse vitale dell'Italia, come il completamento dell'unità nazionale italiana è interesse vitale della nazione jugoslava; 2) affermano che la liberazione e la difesa del Mare Adriatico sono un interesse vitale dei due popoli; 3) si impegnano a risolvere amichevolmente le singole controversie territoriali sulla base dei principi di nazionalità e del diritto dei popoli a decidere della propria sorte; 4) ai nuclei di un popolo che dovessero essere inclusi nei confini dell'altro, sarà riconosciuto e garantito il diritto al rispetto della loro lingua, della loro cultura e dei loro interessi morali ed economici. "

L'avventura fascista aveva interrotto la fratellanza tra i due popoli che si era instaurata non soltanto negli anni duri della prima guerra mondiale, ma nel pieno del Risorgimento italiano, quando Giuseppe Mazzini nel 1857 pubblicò le sue "Lettere slave" e previde con estrema lucidità che il moto d'indipendenza degli Slavi del Sud sarebbe stato il più importante, dopo l'italiano, per l'Europa futura. "Il moto slavo" egli scriveva "dura lentamente continuo. Quando un'idea di libera patria, un'aspirazione nazionale si affaccia ad un popolo, nessuna forza può spegnerla o contenderle il più o meno lento sviluppo progressivo sino al trionfo. Le nazìonalità sono invincibili come la coscienza: potete sopirle per breve tempo, non cancellarle".

Gli atti del Convegno promosso dall'Istituto storico provinciale lucchese della Resistenza rendono, dunque, un grande servigio all'amicizia tra il popolo italiano ed il popolo jugoslavo: con l'arido linguaggio delle cifre, con l'obiettiva narrazione dei fatti, senza nessuna indulgenza alla retorica per rispetto ai vivi, ma soprattutto ai Morti, illuminano per la Storia una pagina che era ancora inedita della Resistenza italiana e del contributo dell'Italia alla Resistenza Europea contro il nazismo.

Sandro Pertini

Palazzo del Quirinale, 10 novembre 1981

[tratto da:

Istituto Storico Provinciale Lucchese della Resistenza
Il contributo italiano alla Resistenza in Jugoslavia
Atti del convegno di studi tenuto a Lucca il 21 giugno 1980
Maria Pacini Fazzi Editore - Lucca 1981

Digitalizzazione a cura di I. Serra, che ringraziamo.
Si confrontino le parole di Pertini, dense di sentimenti internazionalisti di pace e fratellanza, con le parole di odio di Gabriele D'Annunzio, espressione della tendenza imperialista e fascista, di nuovo invalsa ed egemone nell'opinione pubblica come nella politica estera italiana dai primi anni Novanta del Novecento:




Negligenza mortale

report sulle gravi responsabilità occidentali nella pulizia etnica e nell'apartheid cui sono stati costretti Rom, Askali ed Egizi in Kosovo dal giugno 1999 ad oggi, a cura di Paul Polansky.

Per le puntate precedenti si veda:
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3919
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3933
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3946
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3956
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3966
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3979

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Negligenza mortale (VII puntata)

by Paul Polansky

[continua]


IL PREMIO PINOCCHIO: al funzionario ONU che cercò di raccontare la più grande bugia sul campo "libero dal piombo" di Osterode, accanto ai campi rom/askali di Mitrovica.

Joachim Ruecker, nato il 30 maggio 1950 a Schwäbisch Hall in Germania, è un impiegato civile internazionale. Venne nominato Rappresentante Speciale del Segretario Generale per il Kosovo delle Nazioni Unite e capo dell'UNMIK dal 1 settembre 2006 al 20 giugno 2008. Prima, era stato Vice Rappresentante Speciale e Capo della componente Ricostruzione Economica nell'amministrazione UNMIK.

Prima di lavorare per l'UNMIK, Ruecker aveva servito come Commissario alle Finanze e Capo della Divisione Budget e Finanze all'Ufficio Federale degli Esteri a Berlino e ricoperto diversi posti nell'Ufficio Federale degli Esteri a Bonn e in ambasciate tedesche all'estero, incluso Dar es Salaam, Detroit (Consolato Generale) e Vienna. E' stato anche ambasciatore e Vice Alto Rappresentante per l'Amministrazione e Finanza nell'Ufficio dell'Alto Rappresentante a Sarajevo e sindaco della città di Sindelfingen in Germania.

Ruecker ha una laurea dottorale in economia internazionale ed in precedenza è stato consigliere di politica estera del gruppo parlamentare socialdemocratico al Bundestag.

Durante la sua prima conferenza stampa dopo essere stato nominato capo dell'UNMIK, Ruecker annunciò che stava evacuando gli zingari dai campi intossicati dal piombo verso siti "liberi da piombo" e provveduto al trattamento medico dei bambini con i più alti livelli di piombo nel sangue. Disgraziatamente, il sito scelto da Ruecker e dai suoi risultò essere l'ex base francese della KFOR, Osterode, che diversi mesi prima l'esercito francese aveva abbandonato perché molti soldati mostravano alti livelli di inquinamento da piombo. Infatti, ogni soldato francese che aveva servito ad Osterode era stato avvisato di non dare bambini alla nascita per nove mesi dopo aver lasciato il campo, a causa dei loro alti livelli di piombo. Il campo di Osterode era a soli 50 metri dai più infestati campi di Cesmin Lug e Kablare. Dopo diversi mesi di "cure dal piombo" i dottori locali si sono arresi, dicendo che stavano facendo più danni che bene, dato che i bambini tuttora vivevano su di un sito tossico. Più avanti l'OMS dichiarò che non esisteva un livello accettabile di piombo per i bambini. Nessun livello accettabile.

Nonostante l'evidente prossimità ai 100 milioni di tonnellate di cumuli di scorie tossiche aleggianti sui campi zingari, il governo tedesco donò 500.000 euro per ristrutturare Osterode ed immediatamente dopo deportò una famiglia di Rom kosovari (che aveva vissuto in Germania per 15 anni) ad Osterode. In pochi mesi, i bambini di questa famiglia ebbero alcuni dei più alti livelli di piombo nel campo. Un governatore tedesco di un protettorato, soldi tedeschi per un mortale campo zingaro a est. La storia ha un modo sventurato di ripetersi.


Lamberto Zannier


PREMIO IL PRINCIPE: disonora la persona che sta con i principi di Niccolo Machiavelli pubblicati nel suo libro Il Principe nel 1532. Anche se è più una satira che una guida per politici senza scrupoli, molti diplomatici veterani come Zannier che non sanno leggerlo bene, hanno usato questo classico per essere guidati attraverso la loro carriera.

Diplomatico italiano veterano, Lamberto Zannier prese la carica di nuovo Rappresentante Speciale del Segretario Generale dell'ONU Ban Ki-Moon e capo dell'UNMIK il 20giugno 2008. Successe al tedesco Joachim Ruecker, diventando il settimo capo dell'UNMIK da quando venne stabilita la missione nel 1999.

Nato il 15 giugno 1954 nel comune di Fagagna nell'Italia nord-orientale, Zannier ha un dottorato di ricerca in legge dall'università di Trieste. Come studente nell'Italia settentrionale, Zannier è stato educato agli ideali umanisti del Rinascimento. Ma più tardi ha messo da parte quegli ideali all'inseguimento di una carriera col governo italiano, dove prima fu avvocato e poi ambasciatore, ed infine nel consiglio responsabile dei negoziati diplomatici e delle questioni militari.

Dal 2000 al 2002 è stato rappresentante permanente dell'Italia all'Aia nel Consiglio Esecutivo dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche. Nel 2002, Zannier entrò nell'OSCE a Vienna come direttore del Centro per la Prevenzione dei Conflitti. Dal 2006 le sue responsabilità includevano la supervisione delle operazioni OSCE di sette missioni in campo civile nei Balcani e una dozzina d'altre nell'Europa Orientale, nella regione Caucasica e nell'Asia Centrale. Prima del suo incarico come capo dell'UNMIK, Zannier aveva lavorato per il Ministero degli Esteri italiano, occupandosi di politica e degli aspetti operativi della partecipazione del paese alla Sicurezza Europea e alla Politica di Difesa.

Zannnier divenne capo dell'UNMIK cinque giorni dopo che il Kosovo aveva adottato la propria costituzione il 15 giugno 2008. Alla sua prima conferenza stampa a Pristina, Zannier dichiarò: "Ci sono un certo numero di cose da riaggiustare." La prima cosa che "riaggiustò" fu obbligare il governo del Kosovo a sostituire l'amministrazione dei campi tossici, dove durante l'amministrazione ONU oltre 80 Rom erano morti per complicazioni dovute ad avvelenamento da piombo. Da allora, a qualsiasi giornalista che chiedeva informazioni su questi campi, veniva detto dall'ufficio di Zannier che i campi non erano più una questione ONU.

Come capo dell'UNMIK, Zannier avrebbe potuto ordinare l'immediata evacuazione di questi campi tossici, come richiesto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ma probabilmente aveva paura che questi ladri di polli del XXI secolo avrebbero trovato la via verso la sua amata Italia e contaminato là i suoi cittadini. Fedele ai suoi principi machiavellici, la specialità di Zannier è di prendere decisioni in assenza di qualsiasi moralità.


Fine settima puntata


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Negligenza mortale (VIII puntata)




by Paul Polansky
[continua]

IL PREMIO MARIONETTA MAJUPI: disonora quella persona che ha venduto il suo stesso popolo (Rom, Askali, Egizi) e poi l'ha accusato di essere ingrato verso l'etnia albanese che l'ha cacciato dalle sue case e comunità durante l'estate del 1999 dopo l'arrivo delle truppe NATO.
Incontrai Zylfi la prima volta nel settembre 1999, dopo che si era barricato in casa e negava di essere Rom, mentre molti dei suoi vicini romanì fuggivano dal ritorno degli Albanesi. Agitandosi e tremando, Zylfi spiegava di essere solo un musulmano timorato di Dio. Un anno dopo quando gli aiuti tedeschi iniziarono a piovere "per i Rom" nella sua città natale, Zylfi si autoproclamò loro leader e dichiarò non solo di essere un "Rom puro", ma che la sua priorità principale era di salvare la lingua romanì dall'estinzione.
Nel 2002 offrii a Zylfi di guidarlo verso ogni comunità zingara in Kosovo, per visitare il suo popolo. Disse che era tropo pericoloso, anche se io e la mia squadra romanì eravamo stati in oltre 300 mahala a portare aiuti. Anche se oltre 14.000 case di RAE (Rom, Askali, Egizi) erano state distrutte dal ritorno degli Albanesi del Kosovo, solo qualche centinaio erano state ricostruite, principalmente per i Rom di Prizren, la città natale di Zylfi.
Anche se i Rom nei campi tossici abbandonati a Mitrovica nord hanno chiesto a Zylfi di visitarli, per testimoniare le loro sofferenze, lui ha rifiutato. Invece, ha proclamato alla televisione del Kosovo che i Rom dei campi sono da biasimare per la loro situazione.
Molti Rom dicono che Zylfi lavora solo per il suo portafoglio, e che se ci fosse qualche aiuto o lavoro per i Rom, si assicurerebbe che lo ricevessero solo i suoi Rom di Prizren. Nel 2009, il governo del Kosovo tenne a Pristina una Conferenza Romanì per celebrare il Giorno Internazionale dei Rom. Non venne invitato nessun Rom di Pristina, nessun Rom dai campi, nessun Rom da nessuna città del Kosovo eccetto che da Prizren. Durante le cerimonie, Zylfi presentò il Primo Ministro del Kosovo con un riconoscimento di eterna gratitudine della comunità Rom  per tutto quanto il governo aveva fatto per ...lui? Alla TV del Kosovo, Zylfi ha affermato che i Rom sono a posto dopo l'indipendenza, non hanno problemi. Probabilmente il 99% dei Rom kosovari non ha mai incontrato il loro "leader". Molti Rom credono che Zylfi dica solo quello che il governo del Kosovo vuole che dica. Anche se i Rom di Mitrovica hanno sofferto per quasi undici in queste distese tossiche, Zylfi è stato citato dalla TV del Kosovo dicendo, "Ritengo che tanto il sindaco di Mitrovica che il governo del Kosovo stiano lavorando sodo perché la comunità ritorni alle proprie case." Dato che Zylfi non ha mai visitato questa gente o la loro comunità, è ovvio che non sappia che tutte le loro 1.200 case furono distrutte nel 1999, e che più tardi le rovine furono spianate dall'UNMIK-KFOR. Allora il municipio di Mitrovica sud ha reclamato per sé quei terreni, dicendo che i Rom non potevano provare che una volta erano loro. Tra i pochi Rom che lo conoscono personalmente, Zylfi è considerato un buffo vecchietto. Ma non c'è niente di divertente in ogni bambino rom nato con danni irreversibili al cervello nei campi ONU, perché il loro "leader" dice che non ha tempo di visitarli.
Norwegian Church Aid (NCA)

IL PREMIO ANTI-CRISTIANO: disonora quell'organizzazione non-governativa che si auto-pubblicizza per promuovere la compassione, l'amministrazione responsabile, ed i diritti basici degli esseri umani... ma fa esattamente l'opposto. NCA viene disonorata da questo premio per aver amministrato i campi zingari a Mitrovica su terreni contaminati per nove anni, dove sono morti 84 Rom ed Askali, molti dei quali bambini piccoli. NCA non ha mai richiesto l'immediata evacuazione, nonostante lo fecero l'OMS e l'ICRC(Comitato Internazionale della Croce Rossa ndr).
Finanziata all'80% dal governo norvegese, NCA è anche partner attuativo di ACT (Action by Churches Together) e dell'UNHCR nei campi di Mitrovica/Kosovo settentrionale dal 1999 alla fine del 2008.
Nonostante l'NCA neghi di essere mai stata coinvolta sino al 2005 nei campi (quando le venne assegnato un contratto a sei cifre di euro dall'UNHCR per l'amministrazione esclusiva dei campi), la newsletter ACT del 10 ottobre 1999 pubblicava questa chicca:
Il gruppo ACT/NCA ha, su richiesta dei diritti interessati, rilevato il controllo amministrativo dei campi rom temporanei a Mitrovica nord. E' stato stipulato un contratto con l'appaltatore locale per costruire vicino alla città il campo "permanente". La preparazione del sito è quasi completata, con l'erezione dei 45 prefabbricati assegnati (costruiti in realtà con vecchi pannelli con pitture al piombo) accompagnati da unità centrali cucine/bagni di prossimo inizio.
In un'altra newsletter, datata 17 ottobre 1999, ACT dichiarava: Il gruppo ACT/NCA per la sanificazione dell'acqua continua ad operare nel campo temporaneo per Rom dispersi a Mitrovica nord.
Nell'ottobre 2000 ACT pubblicava questo breve rapporto:
Programmi ACT in Kosovo
by Rod Booth
...e due campi rom a Mitrovica nord sono stati forniti  di sistema idrico e di visite educative casa per casa istituite sull'intera area operativa.
Assistenza alle minoranze
Percepiti da molti Kosovari albanesi di ritorno come fiancheggiatori delle forze serbe, la maggior parte dei 40.000 Rom del Kosovo sono stati costretti alla fuga al ritorno dei Kosovari. Vicini vendicativi hanno bruciato sistematicamente l'intera ex comunità rom a Mitrovica sud, durante le ultime due settimane di giugno 1999. Oltre 400 dei dispersi sono rimasti senza casa a Mitrovica nord. Su richiesta tanto dei Rom che dell'UNHCR, ACT è diventata l'agenzia capofila nel rifornire di cibo, riparo e supporto a questo settore vulnerabile della società kosovara.
Nel momento in cui altre OnG stanno iniziando a muoversi, i sei partner attuativi nell'arena del Kosovo rimangono determinati a restare con la gente di questa terra devastata, ad assisterla nel loro sforzo di ricostruire una nuova società dalle ceneri di quella vecchia.
I PARTNER INTERNAZIONALI ATTUATIVI DI ACT IN KOSOVO
ChristianAid, GB
DanChurchAid (DCA), Danimarca
Diakonie Emergency Aid, Germania
Lutheran World Federation, Ginevra
Macedonian Centre for International Cooperation (MCIC), Macedonia
Norwegian Church Aid (NCA), Norvegia
United Methodist Church Office for Relief (UMCOR), USA
Ad agosto 2000, vennero richiesti dall'SPSG dr. Bernard Kouchner esami casuali del sangue sull'avvelenamento da piombo nell'intera regione di Mitrovica. Gli unici livelli di piombo pericolosi trovati furono nei campi per IDP (Persone Internamente Disperse ndr) costruiti da ACT/NCA. La squadra medica ONU del dr. Kouchner raccomandò la rilocazione dei campi rom in un'area a minor rischio. L'UNHCR e i suoi partner d'attuazione ACT/NCA non risposero.
Dopo la morte di diversi bambini romanì nel 2004 ed un numero imprecisato di donne che avevano abortito, causa complicazioni dovute all'avvelenamento da piombo, l'ONU in Kosovo rifiutò di riconoscere che era stato scritto un rapporto, che raccomandava la chiusura dei campi rom e recintò tutta l'area inquinata. D'altronde, Jackie Holmboe di Norwegian Church Aid, durante un incontro UNMIK a Mitrovica il 25 novembre 2004, confermò che NCA aveva già nei propri archivi una copia del rapporto dal 2000.
Nel 2006, due dei quattro campi NCA furono chiusi a causa dei più alti livelli di piombo nella letteratura medica e gli zingari vennero inviati in un altro campo (precedentemente occupato dalle truppe francesi, quando lo lasciarono venne detto loro di non mettere al mondo figli per almeno nove mesi, a causa dei livelli di piombo nel loro sangue) chiamato Osterode, che era a soli 50 metri da due degli esistenti campi zingari. L'NCA dispose un servizio di guardia 24 ore su 24, per impedire ai giornalisti, ad esempio della ZDF (TV tedesca), di entrare.
Sotto l'amministrazione dei campi della NCA (dal 1999 al2008) perirono più di 80 Rom in questi campi, la maggior parte a causa di complicazioni dell'avvelenamento da piombo. NCA non ha tenuto una lista dei morti, nessun nome è stato scritto e nessun aiuto fornito per la sepoltura. Nessuno dello staff di NCA è mai intervenuto ai funerali. Tuttavia, i leader dei campi ed un'altra OnG (KRRF Kosovo Roma Refugee Foundation ndr) hanno tenuto una lista di tutti quanti sono morti sotto l'amministrazione NCA.
Per confutare le accuse che l'NCA sapeva dei pericolosi livelli di inquinamento da piombo nei campi da loro amministrati, ma mai aveva fatto pressione sui funzionari ONU per evacuarli e curare le persone più in pericolo (bambini sotto i sei anni e donne incinte), l'ufficio NCA di Pristina dichiarò che da una loro ricerca, "i Rom erano più suscettibili all'inquinamento da piombo del resto della popolazione, e quindi dovevano conviverci."
Secondo la loro pagina web:
Norwegian Church Aid è un'organizzazione volontaria, ecumenica, che lavora per promuovere i diritti basici degli esseri umani. L'organizzazione è radicata nella fede cristiana. Appoggiamo chi ha più bisogno, senza differenze di genere, convinzioni politiche, religione ed origine etnica. Le chiese e le congregazioni norvegesi compongono i sostenitori di Norwegian Church Aid. Per ottenere risultati durevoli operiamo con le chiese di base e altre organizzazioni locali in tre maniere:
  • Progetti di sviluppo a lungo termine
  • Preparazione e risposta d'emergenza
  • Consulenza
Norwegian Church Aid agisce ritenendo che tutti gli umani siano stati creati ad immagine di Dio, con pari valori e pari dignità. Le nostre attività si basano su cinque valori base:
  • Compassione
  • Giustizia
  • Partecipazione
  • Pace
  • Amministrazione responsabile della creazione
Tutti gli zingari dei campi sono musulmani.

Fine ottava puntata

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Per le puntate precedenti si veda:
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3919
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3933
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3946
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3956
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3966
http://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=3979



BUON COMPLEANNO, COMANDANTE!


Cuba, Fidel torna a mettere in guardia Obama: Sarà ucciso come Martin Luther King

Perché? 'Perché gli americani sono molto razzisti, e i milioni di bianchi non si riconciliano con l'idea che un afroamericano sia arrivato alla Casa Bianca'
Fidel Castro, durante un'intervista rilasciata all'Avana a un gruppo di giornalisti venezuelani di Telesur, è tornato ad avvertire il presidente Usa Barack Obama: "Il fatto che non sia stato gia ucciso è una questione di fortuna", ha precisato. In un'ora e mezzo di dichiarazioni fiume, andate in onda ieri sera sulla tv cubana, il lider maximo ha anche affermato che il suo ruolo a Cuba è solo quello di consigliare il governo del fratello Raul: "I compagni non sono persone che devo pilotare io, quello che voglio è che pensino con la propria testa". Quindi ancora: "Potrebbero uccidere Obama, ma non credo che lo faranno adesso. Comunque dovrebbe proteggersi. E lui sa avere cura di se. La gente che ha scelto per la sua sicurezza sono veri professionisti. A quelli nessuno li corrompe". Quindi, riferendosi alla pubblicazione dei documenti segreti sulla guerra in Afghanistan fatta da Wikileaks ha precisato: "Gli Usa non possono più avere il controllo dei loro segreti e bisognerebbe fare una statua a Wikileaks". 
Da quando Obama era candidato alla presidenza degli Usa, Castro è tornato più volte sulla tragica morte a cui sta andando incontro Obama, paragonandola a quella di Martin Luther King. Questo perchè gli americani sono, dice, molto razzisti, e i milioni di bianchi non si riconciliano con l'idea che un afroamericano sia arrivato alla Casa Bianca, "che si chiama proprio cosi, Bianca". Castro ha detto nell'intervista che Obama "africano figlio di musulmano è arrivato alla presidenza degli Stati Uniti a causa di una crisi economica colossale e di una guerra stupida in cui non fanno altro che arrivare cadaveri dall'Iraq". L'ex presidente cubano ha ribadito la sua richiesta a Obama di evitare una guerra nucleare contro l'Iran e si è detto ottimista. "Sono ottimista perché Obama non è cinico come Nixon, non è un gran ignorante come lo era Reagan, non è un imbecille pazzo come Bush e non è un ipocritacome il padre di Bush". Per Castro il presidente americano, di cui ha sempre detto che è intelligente, non è neanche come Roosevelt o Carter "ma è meglio di loro due per un caso di eccezione: è un uomo nero che arriva alla presidenza degli Usa". Quindi un cenno al conflitto tra la Colombia e il Venezuela: "Non esiste alcuna possibilità di un attacco della Colombia contro il Venezuela, perché non le conviene, non può, non vuole e perché sa che le conseguenze sarebbero disastrose". L'ex presidente cubano, che venerdì compirà 84 anni, è ricomparso in pubblico il 7 luglio dopo quattro anni di assenza a causa di una grave malattia. In questo mese ha incontrato diversi esponenti della società, ha presentato un suo libro sulla lotta nella Sierra Maestra nel 1958 e domenica ha parlato sul pericolo e le conseguenze di una guerra nucleare in una sessione straordinaria in parlamento.

 


kao i preko prvog broja biltena "Nasa Jugoslavija": http://nasa-jugoslavija.org/Bilten-1.pdf

J  U  G  O  N  O  S  T  A  L  G  I  J  A 

Što je to Jugonostalgija?
Nakon kontra revolucije i agresije na socijalizam i Socijalističku federativnu republiku Jugoslaviju gotovo u svim novostvorenim banana-republikama, svaki pozitivan spomen Jugoslavije i lijepog i sretnog života u njoj novokomponirani vlastodršci i nacionalistički, nazadnjački sljedbenici odgovaraju sa pogrdnim izrazom «Jugonostalgičar».
Ja jesam Jugonostalgičar, time se ponosim i toga se ne stidim, niti to osjećam kao pogrdu.
Ako pođemo od samog pojma nostalgije onda, možemo u grubo reći, da je nostalgija sjećanje ili žal za nečim što je u životu bilo lijepo i ugodno, a nestalo je i otišlo u nepovrat. To što je u životu bilo lijepo vrijedno je da ga se čovjek uvijek sa sjetom i ugodom sjeća i za tim tuguje.
Što je to za čim treba tugovati, a izgubljeno je nestankom socijalizma i Socijalističke federativne republike Jugoslavije?
Nabrojit ću samo nekoliko činjenica koje to zorno prikazuju:

 

- Svi građani SFRJ, bez obzira u kojoj su republici ili pokrajini živjeli imali su miran i sretan život 45 godina sa standardom iznad mnogih zemalja Srednje i Istočne Evrope. Nametnut im je rat i dobili su nemir i nesretan život bez jasne budućnosti. Rat je donio skoro stotimu tisuća žrtava, nekoliko desetina tisuća invalida, tisuće porušenih kulturnih, vjerskih, stanbenih, privrednih i drugih objekata, preko milijun izbjeglih i prognanih na prostorima bivše Jugoslavije i po cijelom svijetu, milione izgubljenih nada i toliko slomljenih duša;

 

- Uništen je samoupravni socijalizam, kao najveće dostignuće u povijesti radničke klase u svijetskim razmjerima, dobili smo nemilosrdni kapitalizam u banana-državama korupcije, lopovluka i kriminala. Samoupravljanje u Jugoslaviji je bilo cijenjeno u svijetu, pa su mnogi sindikalni čelnici i ekonomisti Zapadnih-kapitalističkih zemalja dolazili da ga izučavaju i mnogi su se izborili u svojim zemljama da radnici imaju više prava u upravljanju radnim organizacijama kroz razne vidove «participacije» i tako širili prava radnika i u tim zemljama;

 

- Razorena je velika Domovina svih ravnopravnih građana bivše Jugoslavije, stvorene su banana-republike u kojima niti avion ne može da se digne na dovoljnu visinu, a da ne povrijedi teritorij susjedne države.Kao građani SFRJ bili smo sigurni u «svakom njenom kutku», mogli smo putovati po cijelom svijetu bez viza i svugdje smo bili promljeni  ponosni i dobro došli gosti kao Jugoslaveni;

 

- Nekada smo bili u svijetu poznati po principijelnosti u unutarnjoj i vanjskoj politici, na čelu s Titom, predvodnici jedne trećine čovječanstva (preko stotinu država) u Pokretu nesvrstanih, a sada postali podanici i podrepani koji podilaze i traže mrvice od NATO-pakta, Amerike, i Evropske unije. Gdje je ponos građana Jugoslavije, koji su nekad hrabro ustali protiv sto puta nadmoćnije nacističke i fašističke nemani i pobjedom te nemani i domaćih izdajnika svrstali se uz bok pobjedničkih svjetskih sila? Gdje je ponos povijesnog Titovog  NE Staljinu, ne kapitalizmu, mi gradimo svoj vlastiti put samoupravnog socijalizma?;

 

- Parola «bratstvo.jedinstvo», koja je okupila sve građane jugoslavenskih prostora u Narodnooslobodilačku borbu, postala je životna praksa, a ne više samo parola i stvorila kroz 45 godina, od zaostale poljoprivredne zemlje, Jugoslaviju, zemlju, koja je stala uz bok srednje razvijenih zemalja Evrope. Sada je bratstvo-jedinstvo krimen, a dobili smo nacionalizme i stalno raspirivanje mržnje prema onima koji nisu «isto stado», iste nacije;

 

- Imali smo društveno vlasništvo nad sredstvima za proizvodnju kao podlogu za samoupravljanje koje je bilo vlasništvo čitavog društva dato na upravljannje radnicima. Nije ono bilo «svačije i ničije» kako to sada hoće da prikažu. Radnici su vrlo dobro znali njime upravljati i imali smo najveći godišnji rast drušvenog proizvoda u svijetu. Sada je to sve pokradeno, podjeljeno podobnima, prodano strancima i pomalo postajemo od «svojih na svome» «tuđi na svome».Pojedinci kriminalnim i prevarantskim putem uz lopovske zakone koji su donošeni u parlamentima, postali su bogati «tajkuni», a većina građana je osiromašena i dovedena do prosjačkog štapa;

 

- Imali smo sigurno zaposlenje i redovitu plaću. Nezaposlenost je bila manja od 5 posto, kada je postala veća izrađivali su se posebni planovi za veće zapošljavanje. Radnika nitko nije mogao otpustiti s posla bez odluke organa samoupravljanja. Svi veći kolektivi su imali svoje samostalne i neovisne načine informiranja radnika o svim pitanjima i problemima kolektiva (razni bilteni, tvorničke novine, razglas i radiostanice, oglasne ploče, zborove radnika, i dr.). Sada se nezaposlenost kreće od 15 do 20 posto, negdje i više na cijelom teritoriju bivše SFRJ. Oni koji rade često ne primaju plaću i po nekoliko mjeseci, mnogima se ne uplaćuje zdravstveno i mirovinsko osiguranje, a svaki poslodavac može kad hoće otpustiti radnika, pa čak i bez valjanog razloga, bez da ikome odgovara. Radnike nitko ne informira što se zbiva u kolektivu;

 

- Svaki građanin koji je bio zaposlen, a takvih je bilo oko 95 posto od ukupno radno sposobnih, izdvajao je iz svog bruto osobnog dohotka određeni postotak za stanbenu izgradnju. S tog osnova imao je sigurnost da će moći dobiti stan koji je preko stanarskog prava postao praktički njegov, jer ga je imao pravo nakon smrti ostaviti svojoj djeci u naslijedstvo. Nakon rušenja socijalizma, država je uzela stanove pod svoju vlast i prodavala ih onima čiji su oni već bili, istina po povoljnijim uvjetima, ali građani su državi platili stanove za koje su u socijalizmu već izdvajali sredstva. Tako su ih zapravo dva puta kupili? Mladi, koji nisu uživali blagodati socijalizma, sada mogu doći do stana jedino ako toliko zarade da ga mogu kupiti. Nema društvene stanbene izgradnje;

 

- Bili smo vođa Nesvrstanih zemalja, a sada smo ovisnici o Zapadu i imamo NATO  avione
iznad glava i vojsku NATO-a u našim i njihovim vojnim bazama;

 

- Veliki broj radnih organizacija iz sredstava zajedničke potrošnje koja su isključivo dio osobnih dohodaka, financirao je razne društvene potrebe, kao što su: topli obroci tokom rada, besplatni prijevoz na posao i s posla, odmarališta duž Jadrana i na drugim područjima pogodnim za odmaranje, potrebe za sportskim i aktivnostima u području kulture i sl. To im je država oduzela (otela) i prodala privatnicima koji sada na tim objektima ubiru profit i rentu;

 

- Svi građani su imali besplatnu zdravstvenu zaštitu i liječenje u bolnicama, kao i u drugim zdravstveno-rehabilitacijskim ustanovama. A  danas se može pravo liječiti samo onaj tko ima novac, a tko ne može platiti, «neka umre za plotom»;

 

- Svi građani su imali pravo na besplatno školovanje od osnovne škole do diplomskog i podiplomskog obrazovanja. Mnogi stručni kadrovi raspršeni širom svijeta, a završili su obrazovanje u Jugoslaviji, postali su vrhunski svjetski stručnjaci u svojim područjima. Sada se mogu obrazovati samo oni koji mogu platiti, a oni koji to ne mogu, da su neznam kako telentirani i sposobni, ostat će kod kuće ili raditi neke sporedne poslove;

 

- U socijalizmu u Jugoslaviji je u školi razvijan duh drugarstva, solidarnosti, moralnosti i poštenja, nesebičnosti, tolerancije za različitosti. Stvarano je ozračje spoznaje da se jedino svojim radom i znanjem čovjek može potvrđivati i ostvarivati ravnopravno sa svim ostalima, prava sa osnova rada. Sada je zavladao duh sebičnosti, licemjerja, nacionalističke uskogrudnosti, neljudskosti, gramzivosti, zarade bez rada, potrošački mentalitet, kriminal i korupcija kao oblik bogaćenja. Čak i sama Crkva, koja neprestalno napada komuniste i komunizam, ističe da se osjeća veliki pad morala, što samo po sebi znači da je u socijalizmu moralnost bila na višem nivou;

 

- Kroz delegatski sistem svaki građanin je mogao koliko želi učestvovati u odlučivanju i donošenju konkretnih odluka o životnim pitanjim iz svoje sredine, općine, zajednice općina, republike do organa federacije. Sve su to radili volonterski, radeći normalno na svojim radnim mjestima ili u poljoprivredi i stalnim kontaktom sa svojom «izbornom bazom». Sada se za određana predstavnička tijela, naročito na nivou države mogu natjecati i kandidirati samo oni koji imaju novaca da mogu platiti svoju promociju, a kad zasjednu u zastupničke ili poslaničke klupe onda postaju profesionalci i primaju visoki osobni dohodak (u Hrvatskoj od 15 do 2o hiljada kuna). Naravno da će se oni i rukama i nogama boriti da ostanu na tim pozicijama što duže mogu, jer im je osiguran udoban život, a narodu kako bude;

 

- Svi oni koji su trebali neku pravnu pomoć mogli su to besplatno ostvariti kod pravnika u sudovima, ili ovjera potpisa besplatno u općinskoj službi, sada se to mora platiti (u Hrvatskoj bilježnicima) i  advokatu (branitelju). A da bi sudom «tjerao» pravdu, mora se unaprijed platiti (u Hrvatskoj preko 1000 kuna) za pokretanje sudskog postupka;

 

- Imali smo jedan jezik hrvatsko-srpski ili srpsko-hrvatski, uz pravo Slovenaca, Makedonaca, Albanaca i nacionalnih manjina da se služe svojim jezicima. Sada je hrvatsko-srpski jezik ili srpsko-hrvatski podjeljen u četiri jezika: srpski, hrvatski, bosanski, crnogorski, a sve je to ustvasri jedan jezik samo sa četiri varijante;

 

- Nekada smo imali drugarstvo za sve, sada se razvilo gospodstvo samo za neke.

 

U ovom pregledu samo je prikazan dio života u socijalističkoj Jugoslaviji koji se odnosi na matrijalnu podlogu življenja. Posebno je interesantno sagledati širi aspekt života u koji spada i tzv. duhovna sfera, kao što je kultura, sport, razne manifestacije koje su oduševljavale posebno mlade, koji su u njima najviše učestvovali, a i sve građane naše bivše domovine. Tu svakako spadaju: trendovi u kulturi koji nisu ni malo zaostajali za trendovima najrazvijenijih zemalja svijeta, sportski rezultati u svim sportovima koji su bili na nivou svijetskih dostignuća, razne manifestacije kao što su:prijem u pionire, omladinski sletovi, omladinske radne akcije, Štafeta mladosti sa veličanstvenim sletom u Beogradu na Dan mladosti i rođendan druga Tita, posjete druga Tita pojedinim gradovima i krajevima Jugoslavije i veličanstveni dočeci tom prilikom, razna takmičenja i mladih i starih, pa i radna takmičenja u proizvodnji i izgradnji, povodom državnih praznika, bratimljenja gradova iz raznih republika, pa i iz inozemstva, posjete državnika cijelog svijeta Jugoslaviji i slavna putovanja druga Tita širom svijeta, naročito nesvtstanim državama šireći mir i potičući napredne snage tih država za daljnju demokratizaciju i humanizaciju ukupnih društvenih odnosa...
Posebno bih ovdje istakao omladinske radne akcije (ORA), koje datiraju još od 1944. godine kad je omladina organizirano skupljala žito, da ne padne u ruke neprijateljima, za borce NOB-e, pa pruga Šamac-Sarajevo, Brčko-Banovići, izgradnja hidrocentrala: Vinodol u Hrvatskoj, Vlasina u Srbiji, Mavrovo u Makedoniji, autoput Bratstvo-jedinstvo Ljubljana-Zagreb, te Beograd-Đevđelija, izgradnja nasipa uz rijeku Savu kod Zagreba i Siska, akcija uređenja Fruške Gore, akcije u Bosni i Hercegovini, u Makedoniji i mnoge druge razne lokalne radne akcije. Tu je omladina iz svih krajeva Jugoslavije, pa iz inozemstva najkonkretnije živjela bratstvo-jedinstvo, izgrađivala objekte, ali i sebe, jer su mnogi omladinci otišli sa akcija opismenjeni, sa raznim ispitima za vozača, varioca, krojača, modelara, fotoreportera, animatora kulture i rekreacije i sl. Tu su se razvijale i mladenačke ljubavi koje su često puta završavale i brakom, utvrđivala se neraskidiva drugarstva i prijateljstva, koja su ostala trajna, neka su nažalost i prekinuta nemilim događajima u prošlim prljavim ratovima na prostoru Jugoslavije. Kroz omladinske radne akcije prošlo je nekoliko stotina tisuća mladića i djevojaka, koji su svoje slobodno vrijeme (najviše ljetne ferije) ispunjavali društveno korisnim radom, i ujedno time najkonkretnije učestvovali u izgradnji svoje domovine. Odlazili su svojim kućama ponosni na to i mnogi se vraćali i učestvovali u više akcija.
Isto tako posebno je nama svima koji smo to živjeli ostao u uspomeni prijem u pionirsku organizaciju, gdje smo mi u svojim «malim glavama» osjećali se važnim jer vidimo da se i nas koji tek krećemo u život cijeni i poštuje u društvu.
Štafeta mladosti nije bila značajna samo po tome što je time odavana počast drugu Titu, za njegov rođendan (to je samo bio povod), već po tome što je ona prolazila kroz sve krajeve, sela i gradove naše zemlje i tom prilikom su mladi organizirali razne manifestacije i takmičenja, te time upotpunjavali svoje vrijeme društveno korisnim radom i kroz to su ujedno razvijali osjećaj drugarstva i solidarnosti.

 

Kada bi se danas mladima, koji nisu živjeli u Socijalističkoj Jugoslaviji ili su tek rođeni ili bili sasvim mali kad je razarana, govorila prava istina o životu u Socijalističkoj federativnoj republici Jugoslaviji, u školskim udžbenicima i u nastavi, većina bi njih poželjela živjeti u takvim uvjetima i okolnostima, naravno sa još novim, modernijim sadržajima.

 

Kada se sada pogleda što je sve izgubljeno razbijanjem Socijalističke federativne republike Jugoslavije i rušenjem socijalizma, tada postaje jasno svakome tko hoće da razmišlja pošteno «svojom glavom» da ima razloga žaliti i sa tugom se sjećati socijalizma i Jugoslavije, jer smo je izgubili. Zato sam na početku i istakao da se ne stidim, već ponosim što sam Jugonostalgičar.

 

Sisak, 30.siječnja 2010.god    Bašić Ivica, prof. ind. pedag.

Ivica Bašić, prof.ind.pedag., bivši radnik i direktor rafinerije nafte Sisak, sada se bavi pisanjem i objavljivanjem napisa na internetu.