Informazione
(english / italiano)
Nato–games in Adriatico
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(ANSA) - ZAGABRIA, 12 OTT - Con l'impiego di 40 navi da guerra, tra le quali anche la portaerei italiana 'Garibaldi', 30 caccia aerei e 8.000 soldati di 40 Paesi presenti dal primo ottobre fino a oggi nell'Adriatico croato in un'ingente esercitazione militare il Patto Atlantico ha dato alla Croazia un chiaro segnale del suo imminente ingresso nella famiglia della Nato. Parallelamente alla manovra Nobile Midas 07, conclusasi oggi a Spalato, la delegazione parlamentare della Nato ha consigliato ai Paesi membri di invitare all'adesione al prossimo summit di aprile, la Croazia, la Macedonia e l'Albania. La Croazia sta facendo notevoli sforzi per raggiungere gli standard richiesti dell'Alleanza, sia sul piano politico, come la democratizzazione della societa', sia su quello militare, quale il dimezzamento del personale, che ora conta 25.000 soldati, per liberare fondi da destinare alla modernizzazione delle armi. Pare pero' che, a differenza dei vertici politici, i cittadini croati non siano tanto entusiasti dell'imminente adesione. Secondo recenti sondaggi il 47% dei croati sarebbe contraria, mentre solo il 41% si dice a favore: il Patto Atlantico, secondo gli esperti, viene infatti collegato alla ''sanguinosa avventura americana in Iraq''. ''La Nato e' un'alleanza di Paesi sovrani, uno Stato rinuncia addirittura a piu' della propria sovranita' se membro dell'Onu, e per questo non c'e' alcun bisogno di indire il referendum'', ha spiegato all'ANSA la posizione del governo il ministro degli esteri Kolinda Grabar-Kitarovic. Di simile vedute e' anche il capo dell'opposizione di centrosinistra, Zoran Milanovic. ''L'opzione di non aderire non esiste'', ha spiegato Milanovic all'ANSA. ''Questa e' un' alleanza dei Paesi piu' democratici e piu' ricchi del mondo ha aggiunto - ed e' ovvio che anche noi vogliamo farne parte''. (ANSA). COR-GV
12/10/2007 14:55
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"Italian soldier wounded in NATO exercise in Croatia"
BBC Monitoring Europe - Political Supplied by BBC Worldwide Monitoring, October 2, 2007
Source: HINA news agency, Zagreb
Text of report in English by Croatian news agency HINA:
Zagreb, 2 October: An Italian Marine suffered gunshot injuries to the lower legs in an accident that occurred on Monday afternoon during mobile target practice as part of the NATO exercise "Noble Midas 07" on the Croatian Army training ground at Slunj, Hina learned at the "Noble Midas 07" press centre on Tuesday.
The Italian had been transferred in a Croatian Army helicopter to the Dubrava Clinical Hospital in Zagreb, where doctors said today that he was in a stable condition and that the injury would most likely have no permanent consequences.
An investigation was under way.
(C) 2007, BBC Monitoring * Reprinted for Fair Use Only
Source: http://tenc.net/a/oct10.htm#wound
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http://www.telenorba.it/home/news_det.php?nid=3296
LE SUE CONDIZIONI SONO BUONE.
IL MILITARE DI TRUPPA DEL REGGIMENTO SAN MARCO STAVA MANEGGIANDO LA PROPRIA ARMA, QUANDO UN COLPO E' PARTITO ACCIDENTALMENTE FERENDOLO ALLE GAMBE.
E' RICOVERATO ALL'OSPEDALE CIVILE DI ZAGABRIA.
02/10/07 |
Piše: Eduard Šoštarić, 09.05.2007. | br. 599
9,000 NATO Commandos In Adriatic Operation
NACIONAL REVEALS the details of a mass military exercise involving the NATO Response Force, to be held in cooperation with the Croatian Army from 1 to 12 October of this year in central and northern Dalmatia and Istria
(Message over 64 KB, truncated)
t=15116&sid=5c04fdf26d072c47ccef19edec819e6f
Amici, intellettuali, fermate Veltroni!
Il sindaco di Roma Walter Veltroni ha chiesto al ministro
dell'interno Amato, e al prefetto di Roma, di modificare le norme
sulle espulsioni dei cittadini comunitari, in modo da poter procedere
senza ostacoli all'espulsione dal nostro paese dei cittadini rumeni
che siano accusati di "danneggiamento di persone o cose". Veltroni ha
chiesto che il provvedimento di espulsione sia emanato dal prefetto.
In sostanza il sindaco di Roma ha chiesto ad Amato di compiere una
azione illegale, varando un provvedimento in contrasto con la nostra
Costituzione, che viola il principio dell'uguaglianza delle persone
davanti alle leggi, che stravolge gli accordi e le norme della
comunità europea (della quale la Romania è membro a pieno titolo),
che sottrae alla magistratura le sue competenze, cioè quelle di
indagare e giudicare. Veltroni vorrebbe una città dove la legge si
applica per via amministrativa e tutti i poteri sono unificati, sono
un solo potere "totale".
Il gesto di Veltroni (spero) non avrà conseguenze pratiche perché la
richiesta è giuridicamente inconsistente. Ha però un grande valore
simbolico. Rafforza il messaggio già inviato da Cofferati (da
Bologna) e dagli amministratori diessini di Firenze, che è molto
semplice: la xenofobia non è una prerogativa della Lega e il futuro
Partito democratico saprà dare rappresentanza politica anche a quei
settori un po' rozzi e razzisti della nostra società che finora hanno
trovato ascolto e ospitalità solo a destra.
La mossa xenofoba di Veltroni avviene alla vigilia della sua
proclamazione a leader del Partito democratico, e chiaramente è stata
studiata proprio in funzione di questo avvenimento. Veltroni vuole
che il Partito democratico nasca con l'ambizione di poter dare voce e
potere, e di riscuotere il consenso, di un settore abbastanza vasto e
anche reazionario della destra italiana. Veltroni guarda lontano, al
dopo- Berlusconi.
Le conseguenze di questa politica spregiudicata sono tre. La prima,
devastante, è l'aumento del razzismo in Italia. La irresponsabilità
di buona parte del nostro ceto dirigente sta spingendo in quella
direzione. La seconda conseguenza è più di tipo politico, forse
indigna di meno, ma è grave: la fine della sinistra riformista,
l'apertura di un enorme vuoto nei tradizionali schieramenti politici
italiani. E la scomparsa - cioè la fuga a destra - della sinistra
riformista pone un problema serio e complesso anche alla sinistra
radicale, che perde un interlocutore, una sponda.
La terza conseguenza è il manifestarsi di un vero e proprio rischio
di regime. Intorno al nuovo Partito democratico Veltroni sta
raggruppando forze notevoli, anche intellettuali, quasi tutto il
mondo dello spettacolo, della comunicazione. Possibile che tanti
intellettuali che hanno costruito la loro personalità, il loro lavoro
di molti anni, sui valori della sinistra, o del cristianesimo
sociale, non si accorgano di questa operazione? Solo loro possono
fermare la corsa a destra di Veltroni e del nuovo partito. Possono
battergli sulla spalla e dirgli: "Walter, adesso basta, Cambia strada
o noi ce ne andiamo". Lo facciano, è urgentissimo.
Piero Sansonetti
su Liberazione del 28/09/2007
From: francesco.pinerolo @...
Subject: PRIMARIE: IL CANDIDATO VELTRONI
Date: October 12, 2007 4:53:57 PM GMT+02:00
PRIMARIE: IL CANDIDATO VELTRONI
Il programma di Veltroni, illustrato al Lingotto a Torino, è quello
di un partito moderato e interclassista di centro. Il suo tentativo è
quello di costruire un quadro politico all'americana, con un partito
democratico e uno repubblicano tra loro intercambiabili, e di ciò ne
è testimonianza anche il piu' netto inseguimento a destra dei luoghi
comuni berlusconiani su tasse e immigrazione.
Veltroni immagina una legge elettorale di ispirazione fortemente
maggioritaria e non proporzionale e, anziché restituire piena
centralità al Parlamento delinea un sistema di fatto presidenzialista
con un ruolo del Parlamento ridotto a funzioni di controllo.
Mascherata di demagogia "buonista", la visione indicata da Walter
Veltroni prefigura una 'societa' di individui' che e' un vero
abbandono di campo per la sinistra. Nella sua analisi la socialita',
la comunita', ma anche il conflitto sono dati definitivamente per
persi. E poi come si fa a mettere gli operai e i pensionati contro i
precari? Non ci puo' essere contraddizione: i loro problemi di vita,
di salario, per la casa sono gli stessi.
Tra le priorità da perseguire egli ha indicato con piglio
decisionista, manco a dirlo, la Tav e gli inceneritori, secondo
quello che lui chiama l'"ambientalismo dei sì” (sic!)
L’amerikano Veltroni quando parla di politica estera, poi, la pensa
esclusivamente come rapporto con gli Stati Uniti. Mentre in politica
interna taccia gli altri di conservatorismo, ma l'innovazione lui la
fa solo a destra: ritirando fuori perfino il principio di autorita',
della societa' securitaria: i leader del Pd dichiarano infatti ogni
giorno che faranno piu' o meno le stesse politiche di Berlusconi,
magari depurate dalle esagerazioni leghiste.
Se poi qualcuno sperava di vedere almeno abrogate le leggi più odiose
del nero governo precedente, lui ci ha messo sopra una pietra tombale
dichiarando:”Non è possibile che tutto ciò che è stato fatto da chi
c'era prima di te, se era dello schieramento avverso, sia sempre
sbagliato", sperticandosi in elogi per il nuovo gabinetto Sarkozy
(che non si vergogna di considerare un suo modello).
E in quanto al Partito Democratico, Veltroni ha detto che
nell'ipotesi di un nuovo governo amerebbe avere nientemeno che
Montezemolo, Letizia Moratti e Casini; mentre Letta ha dichiarato che
per un nuovo governo vorrebbe addirittura Tremonti e suo zio Gianni!
Veltroni lo si ricorda anche per il recente attacco all'art.18 dello
"Statuto dei lavoratori" che vieta il licenziamento senza "giusta
causa". Berlusconi provò a cancellarlo nel 2003 nell'ambito della
legge delega n.30 sul "mercato del lavoro" ma la forte protesta
lavoratrice e popolare lo costrinse a tornare sui suoi passi. Ora ci
riprova lui, appoggiando la proposta del senatore della Margherita
nonché ex ministro del Lavoro del primo governo Prodi, Tiziano Treu.
Una proposta per introdurre il "contratto unico" di assunzione per i
giovani, avanzata il 18 settembre 2007 in un convegno dedicato,
paradossalmente, alla lotta alla precarietà. Tale proposta prevede un
contratto d'ingresso lungo tre anni nel corso dei quali sono sospese
le tutele previste nell'art.18.
Ma anche "svendopoli" ha avuto tra i super privilegiati il segretario
in pectore e sindaco di Roma Walter Veltroni che tramite sua moglie,
Flavia Prisco, si è accaparrato nel 2005 un prestigioso 190 metri
quadri di proprietà dell'Inpdai situato al primo piano di via
Velletri a due passi da via Veneto al prezzo di appena 373 mila euro.
Una sorta di "sconto fedeltà" in quanto Veltroni è nato e cresciuto
nelle case dell'ente previdenziale dei dirigenti pubblici. L'Inpdai
aveva affittato sin dal 1956 un appartamento al padre, dirigente Rai.
Poi nel 1994 i Veltroni restituirono all'ente i due alloggi nei quali
vivevano Walter e la mamma per averne in cambio uno più grande ora
accatastato nel patrimonio di famiglia ad un prezzo veramente irrisorio.
Nella Roma governata da lui, inoltre, molte criticita' sono ancora
presenti fra gli strati marginali della sua popolazione. Periferie,
emergenza abitativa, precarieta' diffusa e accoglienza agli
immigrati, politica di privatizzazioni e liberalizzazioni dei servizi
pubblici, emergenza sfratti, apertura ai fascisti con l'abbandono di
Roma alle loro sempre più proterve e impunite scorribande. Non per
nulla don Sardelli, il prete romano dei poveri, lo accusa di aver
abbandonato le periferie della capitale.
Veltroni ha pure recentemente proposto di eliminare il CdA della Rai
e sostituirlo con un amministratore unico, il che, oltre a prestare
il fianco a scorciatoie che sanno solo di antipolitica, porterebbe a
snaturare la funzione essenziale del servizio pubblico, favorendo
l'ulteriore processo di privatizzazione.
Se questo è il candidato Veltroni, in un Partito Democratico di
centro ormai lontano mille miglia dalla sinistra, forse più degna è
la candidatura di Rosy Bindi che, se non altro, almeno ha una storia
che più di ogni altra ricorda quella cattocomunista.
Black activists speak on Zimbabwe crisis
The Brooklyn-based December 12 International Secretariat held an emergency community forum in Harlem on April 5 on the current and ongoing crisis that the Robert Mugabe-led government in Zimbabwe faces from U.S.-British imperialist threats...
http://www.workers.org/2007/world/zimbabwe-0419/
Harlem march says: 'Hands off Zimbabwe!'
“Mugabe is right!” and “Bush and Blair are wrong!” were two slogans chanted repeatedly during a march in Harlem, N.Y., on April 14 to commemorate the 27th anniversary of the liberation of the southern Africa country of Zimbabwe from British colonialism in 1980...
http://www.workers.org/2007/world/zimbabwe-0426/
Cuba deplora il blocco anglo-americano allo Zimbabwe
Došao čovjek u Sarajevo, BiH, i traži u restoranu, vodeći računa
na pravilan izgovor, kako ne bi naišao na jezičke nesporazume:
- molim vas jednu kavu.
Konobar: nema kave.
- molim vas jednu kafu.
Konobar: nema kafe.
- molim vas onda, jednu kahvu.
Konobar: nema kahve, nema kafe, nema kave, čovječe! Već sam vam
triput rekao da je nemamo!
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Un uomo chiede una tazza di caffè nel bar a Sarajevo. Attento alle
varianti lessicali, dice all'oste:
- una KAVA, per favore...
l'oste: la KAVA non c'è.
L'uomo, preso dal timore che quello lo boicotta per via della sua
pronuncia, chiede:
- una KAFA, per favore...
l'oste: la KAFA non c'è.
L'uomo, sempre prudente, dice:
- una KAHVA, per favore.
l'oste: la KAHVA non c'è, la KAFA non c'è, la KAVA non c'è, per la
miseria! Ti ho già detto tre volte che non ce l'abbiamo !!!
(barzelletta segnalata da DK.
KAVA: "caffè", nella variante croata
KAFA: "caffè", nella variante serba
KAHVA: "caffè", nella variante bosgnacca-musulmana)