I migliori segreti hanno uno scopo. Il cartello mafioso che governa la Bulgaria si è fatto beccare mentre forniva, su richiesta della CIA, droga e armi ad Al-Qa’ida e a Daesh, sia in Libia che in Siria. Il caso è tanto più grave in quanto la Bulgaria è un membro della NATO e dell’Unione Europea.
Informazione
Tregnago (VR): Zanella Guido, 2012
188 p. : ill. ; 22 cm - ISBN: 978-88-907543-0-2 -- euro 12,00 - Per acquisti: gg.zanella @ gmail.com
regia Velimir Stojanovic, interpreti: VUJOVICS, Peter; TADIC, Ljuba; DJORDJEVIC-SONDA, Dusan; BIJELIC, Severin; VUJISIC, Pavle
Dopo la capitolazione d’Italia, i prigionieri politici sull’isola Campo Mamula, in Montenegro, si trovano in condizioni ancora peggiori. L’occupatore tedesco li costringe di disattivare le mine, promettendo la libertà di un prigioniero ogni dieci mine disattivate...
al Centro Russo di Scienza e Cultura
Piazza Benedetto Cairoli, 6
“COME L’ARMATA ROSSA LIBERÒ AUSCHWITZ”
Il Centro Russo di Scienza e Cultura a Roma vi invita a prendere parte alla conferenza «Come l’Armata Rossa liberò Auschwitz» che si terrà il 27 gennaio alle ore 10:00. Si presenterà il progetto «Auschwitz Liberation» e si analizzerà la liberazione del campo di sterminio da parte dell’Armata Rossa.
Interverranno il Dott. Oleg Ossipov, Direttore del Centro Russo di Scienza e Cultura e Primo Segretario dell'Ambasciata della Federazione Russa; il Prof. Massimo Pieri, Presidente della COBASE Associazione Tecnico Scientifica di Base (ECOSOC); l’Arch. Valentina Sereni, Presidente di Gherush92 Committee for Human Rights (ECOSOC); la Dott.ssa Delfina Piu, Project Director per i programmi di Gherush92; Rav Carucci Viterbi, Preside del Liceo Renzo Levi. Si prevede la partecipazione di storici, rappresentanti del corpo diplomatico, imprenditori, istituzioni nazionali e cittadine.
Si intende ricostruire le vicende della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz e narrare le sorti dei combattenti dell'Armata Rossa che, mentre liberano Russia, Ucraina e Polonia dall'invasore nazista e percorrono la strada nel cuore del Reich, scoprono gli orrori della Shoà e l’assassinio di massa dei prigionieri di guerra sovietici. Si racconta una storia di guerra di liberazione contro i nazisti che in gran parte mise fine alla seconda guerra mondiale, una storia poco conosciuta che qualcuno oggi vuole minimizzare o cancellare.
L’operazione per la liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa durante la controffensiva delle truppe sovietiche in marcia verso Berlino, non è ancora stata studiata a fondo; restano da chiarire fondamentali aspetti politici, militari ed umanitari degli eventi di quei giorni. Lo scopo del programma è quello di contrastare i gravi tentativi revisionisti e negazionisti oggi in atto che mirano a distorcere gli eventi e i risultati della liberazione dell’Europa. L’Armata Rossa che salvò l’Europa dal nazifascismo, costituì, di fatto, l’ultima speranza della gente rinchiusa nei ghetti e nei campi di sterminio.
PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA
SOLIDARIETA’ AI COMUNISTI UCRAINI
Mentre in Ucraina è in corso una persecuzione contro coloro che si sono opposti al colpo di Stato promosso e sostenuto da USA e UE, in occidente si tenta, richiamando l'allarme terrorismo, di restringere l'agibilità politica e le libertà individuali. Il pericolo è il ritorno alla reazione nazifascista, come negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso.
Nella Giornata della Memoria possiamo ben dire che in Europa il vento della smemoratezza soffia impetuoso.
Il 24 dicembre i più importanti comitati, strutture politiche e organizzazioni militanti comuniste hanno sottoscritto un appello di solidarietà alle vittime delle violazioni dei diritti umani in Ucraina e ai compagni perseguitati dal regime fascista di Kiev.
Noi non dimentichiamo i crimini del fascismo e non dimentichiamo che il 27 gennaio è il giorno simbolo della vittoria della libertà e della democrazia sulla barbarie nazifascista, giorno in cui l'Armata Rossa liberò i prigionieri del campo di concentramento di Auschwitz. La lotta di ieri è la stessa di oggi, la lotta perché venga restituita la libertà ai compagni ucraini: la loro libertà è anche la nostra.
Per info:
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In Italia ci sono città in cui all'interno del PD fa discutere la richiesta di revocare la cittadinanza onoraria a Mussolini, non scandalizza invece nessuno l'efficienza e l'ignoranza con cui il nostro governo PD ha chiuso la annosa vicenda del Memoriale Italiano del Blocco 21, procedendo alla sua rimozione dal sito per cui era stato realizzato.
Opera d'arte site-specific, cioè specifica di quel sito, il memoriale italiano è un’opera d’arte pensata per inserirsi in quel preciso luogo. Realizzata grazie alla collaborazione di Lodovico Belgiojoso, Primo Levi, Nelo Risi, Pupino Samonà, Luigi Nono, il memoriale rappresentava in Auschwitz la deportazione italiana nel suo intreccio di storie diverse e ricordava che l'antifascismo era la radice dell'Italia che rinasceva dopo la dittatura fascista.
E' questa eredità che viene sfrattata oggi da Auschwitz, eredità di cultura e di pensiero che oggi appare a chi ha il potere in questo paese imbarazzante e da relegare ai margini dell'attenzione. Il memoriale sarà riallestito in un piazzale del parcheggio di una Ipercoop alla periferia di Firenze grazie agli oneri di urbanizzazione dell'ipermercato.
La cosa più triste è che ci racconteranno che non è una scelta del nostro Presidente del Consiglio, né del Ministro dei Beni Culturali, né di quello degli Esteri, che anzi le nostre autorità hanno fatto tutto il possibile: la colpa è della Dirigenza polacca del Museo di Auschwitz-Birkenau. Insomma i cattivi sono i polacchi ? ... Ma non tutti gli italiani sono diventati bambolotti da televisione, non tutti hanno perso la voglia di ragionare con la propria testa e di sapere, capire, cercare la verità.
Non solo: c'è chi ricorda che quel Memoriale proprio per il suo spirito antiretorico già nel 1979 rischiava di essere sfrattato dalla autorità del Museo di Auschwitz e l'allora Presidente del Consiglio Giulio Andreotti lo difese e ne garantì la permanenza in Auschwitz. Non solo: c'è chi sa che all'interno del Blocco 21 l'autorità è italiana e che il Museo ha criticato e richiamato l'Italia per l'incuria in cui era stato abbandonato il suo Memoriale. La manutenzione garantita dall'Aned fino alla caduta del Muro è stata poi completamente trascurata. C'è soprattutto chi non smette di chiedere perché oggi questo sfratto, perché la diplomazia italiana non ha saputo parlare con i polacchi? Perché investiamo tanti soldi per garantire due musei (allora non è vero che non ci sono i soldi?) – uno nel piazzale dell'Ipercoop e l'altro da farsi nel Blocco 21 – invece di ristrutturare il memoriale di Belgiojoso e di Levi in loco? Perchè non ripartire da quel progetto di aggiornamento dei dati storici (Progetto Glossa) presentato all’attenzione di tutti dall’Accademia di Brera-Isrec, approvato dall'Aned e non escluso dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e caldeggiato ben due volte dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali? E infine chi e cosa entrerà nel Blocco 21? Possibile che si lasci un luogo senza avere prima deciso cosa diventerà poi?
Il 2015 anno del Settantesimo della Liberazione del nostro paese dal nazifascismo finisce con lo sfratto dell'antifascismo italiano da Auschwitz, luogo oggi per eccellenza simbolo della coscienza europea.
Come possiamo augurarvi un buon 2016?
Giovanna Grenga
Elisabetta Ruffini, Direttrice dell'Istituto Bergamasco per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea
Тако су у заборав утерана и многа слободарска дела по којима смо препознавани и уважавани у планетарној антифашистичкој коалицији којој је, народноослободилачка партизанска борба чију седамдесетопетогодишњицу управо ове 2016. прослављавамо, Србија приложила немерљив допринос.
У поплави рехабилитовања колабораната из Другог светског рата мало је сада или готово нема места за истинске победнике, па због тога радује кад се појави на медијској сцени, посебно београдској, макар у писмима читалаца истина о времену херојства. Због тога и преносимо писмо Драгана Угарчина из Чачка.
”Ових дана, тачније у недељу 17. јануара, навршава се 20 година од када нас је напустила др Саша Божовић. Преминула је 1996. године у Београду, а сахрањена у селу Лисовић код Барајева. Рођена је 4.августа 1912. године у свештеничко-официрској породици Магазиновића из Београда. Завршилаје медицински факултет и удала се за колегу др Борислава Божовића.
После бомбардовања Београда 6.априла 1941. са супругом бежи у Подгорицу, где супруг ступа у НОР, а Сашу хапси италијанска војска и одводи у логор у Албанију, где рађа девојчицу којој је дала име Долорес по познатој шпанској револуционарки Долорес Ибарури.
Каснија мајка и дете бивају размењене са италијанским официрима и стижу у Црну Гору где их дочекује супруг, али и Блажо Јовановић, организатор устанка. Саша се са маленом Долорес прикључује НОР-у као ратни лекар.
Све што је преживела у ратним годинама описала је у књизи ”Теби, моја Долорес”. Посвећену кћерки која је настрадала крај Неретве од мраза док је млада лекарка помагала рањеним борцима.
Док је обављала дужност ратног лекара напали су је четници. Том приликом је убијен Бошко Буха и возач камионета Радан, док је Саша била рањена.
У ослобођеном Београду, од јесени 1944, прихватила се нових обавеза, збрињавала ратну сирочад, организовала рад народних кухиња. Касније ради на ВМА на месту начелника грудног оделења и заменика управника. По одласку у пензију посећује многе градове по Југославији, често у друштву са Јаром Рибникар и глумицом Ружицом Сокић која је говорила делове из књиге ”Теби, моја Долорес”.
Саша Божовић је објавила још шест књига са темом ратних година. Друштво ”Др Саша Божовић” обележиће годишњицу њене смрти. У припреми је четврти зборник песама и кратких прича ”Стазама љубави”, а покренута је и иницијатива преко општине Врачар да се на кући у Београду (на углу Лењинградске и Тополске – прим.уред.) где је Саша живела постави пригодна спомен плоча.
Саша Божовић је Милунка Савић Другог светског рата. Милунка се борила с пушком у руци, а Саша је спасавала рањене борце од смрти”.
Ecco come la Bulgaria ha fornito droga e armi ad Al-Qa’ida e a Daesh
Traduzione
Matzu Yagi
[1] “Bulgaria’s most popular politician: great hopes, murky ties”, John Beyrle, May 9, 2006.
[2] “Bush’s Bulgarian Partner in the Terror War Has Mob History, Investigators Say”, Jeff Stein, U.S. Congressional Quarterly, May 2007.
[3] Die neuen Dämonen, Jürgen Roth, 2008.
[4] The Assassins: A Radical Sect in Islam, Bernard Lewis, Weidenfeld & Nicolson, 1967.
[5] “La Bulgaria non ritiene Hezbollah responsabile dell’attentato di Burgas”, Rete Voltaire, 7 giugno 2013.
[6] « Mise à jour d’une nouvelle filière de trafic d’armes pour les jihadistes », par Valentin Vasilescu, Traduction Avic, Réseau Voltaire, 24 décembre 2015.
[7] “Chi ha sabotato il gasdotto South Stream”, di Manlio Dinucci, Tommaso di Francesco, Il Manifesto (Italia), Rete Voltaire, 10 giugno 2014.
[8] « US Strategy Plan Calls For Insuring No Rivals Develop » and « Excerpts from Pentagon’s Plan : "Prevent the Re-Emergence of a New Rival » », Patrick E. Tyler, New York Times, March 8, 1992. « Keeping the US First, Pentagon Would preclude a Rival Superpower », Barton Gellman, The Washington Post, March 11, 1992.
[9] “Blocco del South Stream, lo «schiaffo» degli Usa all’Europa”, di Manlio Dinucci, Il Manifesto (Italia), Rete Voltaire, 5 dicembre 2014.
[10] “La Siria al centro della guerra del gas nel Medio Oriente”, di Imad Fawzi Shueibi, Traduzione di Alessandro Lattanzio, Rete Voltaire, 10 maggio 2012.