LA FIAT AUTO SERBIA (FAS) A KRAGUJEVAC IN SERBIA
a cura di Non Bombe ma Solo Caramelle ONLUS
dati aggiornati a fine marzo 2012
L’inaugurazione dello stabilimento della FAS e’ prevista per il 16 aprile 2012; sara’ presente Marchionne, il presidente della Repubblica Boris Tadic e gran parte dei ministri; non va dimenticato che il 6 di maggio ci saranno le elezioni presidenziali, politiche e municipali...
Come gia’ nel 2008, la Fiat cerca di dare una mano... in quell’anno infatti il protocollo d’intesa tra Fiat e governo serbo fu firmato il 29 aprile e le elezioni si tennero l’11 maggio successivo (alla faccia delle coincidenze!!!)
Per tutti i dettagli sulla storia infinita della FAS vi rimandiamo alle nostre relazioni periodiche, a partire da quella di giugno 2008, che potete trovare sui seguenti siti:
http://www.coordinamentorsu.it/guerra.htm
https://www.cnj.it/solidarieta.htm
Le informazioni che seguono sono state assunte da articoli di stampa (per i quali viene sempre citato l’indirizzo) o da specifiche interviste a funzionari del Sindacato lavoratori metalmeccanici Samostalni a cui e’ iscritta la stragrande maggioranza dei lavoratori del gruppo Zastava.
E’ con l’ufficio relazioni estere a adozioni a distanza di questo sindacato che portiamo avanti ormai da dodici anni la nostra campagna di solidarieta’ con i lavoratori della Zastava e i progetti che vanno incontro a reali bisogni sociali della popolazione, e che lo stato di poverta’ della citta’ non permette di soddisfare.
LA FAS (FIAT AUTO SERBIA): ALCUNE DATE E GLI INVESTIMENTI
Ricordiamo in sintesi la nascita e l’evoluzione della FAS.
In Serbia l’accordo tra Governo e FIAT viene definito ‘’l’affare del secolo’’.
Il 29 aprile 2008 (a dodici giorni dalle elezioni politiche!) tra Governo serbo e Fiat fu firmato un memorandum di intesa che doveva portare alla creazione della FAS come compagnia mista, di cui la Fiat doveva detenere il 67% e il restante 33% in capo alla Repubblica di Serbia; la FAS sarebbe entrata in possesso della Zastava Auto, storica fabbrica pubblica di vetture.
Il 29 settembre 2008 l’accordo era stato ratificato, con la previsione di un investimento di 700 milioni di euro da parte della Fiat e 300 milioni da parte del governo serbo.
Per quanto riguarda la cifra complessiva ci sono dati lievemente differenti a seconda della fonte che si consulta, ma sostanzialmente ci si attesta tra i 900 e i 1000 milioni di euro complessivi.
In questa ratifica la Fiat si era impegnata a versare i primi 200 milioni di euro entro marzo 2009; ma questo impegno era rimasto lettera morta imputandone la responsabilita’ alla crisi finanziaria mondiale.
La FAS sarebbe divenuta proprietaria delle istallazioni industriali del settore auto della Zastava. L’accordo prevedeva inoltre l’esonero per la Fiat delle tasse locali e nazionali per dieci anni, la cessione gratuita del terreno per eventuali sviluppi; inoltre per la Fiat la citta’ di Kragujevac diventava zona franca.
Si possono trovare molti dettagli nel sito di B92, all’indirizzo:
http://www.b92.net/eng/news/politics-article.php?yyyy=2008&mm=09&dd=29&nav_id=53827
Citeremo molti articoli tratti dal sito di B92; diciamo quindi da subito che B92 e’ una televisione di Belgrado da sempre schierata a fianco del Governo attuale, e quindi non tacciabile di inimicizia.
Bisogna inoltre ricordare che la Serbia incentiva gli investimenti stranieri anche versando a fondo perduto un finanziamento da circa 2000 a circa 10000 euro (variabile a seconda della regione dove avviene l’investimento e del settore merceologico) per ogni nuova assunzione di lavoratori, e non si va troppo per il sottile nel chiedere garanzie...
Si tratta di fondi sufficienti per pagare il salario di un operaio da uno a tre anni, a seconda dell’entita’ del contributo.
Non e’ noto quale sia la cifra che la FIAT riceve per i nuovi assunti; e’ uno dei tanti dati segreti di questo accordo.
A proposito dei contributi governativi alle aziende che investono in Serbia vi consigliamo vivamente di guardare il servizio realizzato da Riccardo Iacona per la trasmissione Presa Diretta andata in onda con il titolo Recessione il 19 febbraio 2012 tra i minuti 1:21:40 e 1:25:53 all’indirizzo:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-681d9560-8816-4fda-bd7f-553fcdbe4a5d.html#p=0
La Fiat intanto si era ripresa gratuitamente la licenza che anni fa la Zastava aveva pagato alla stessa Fiat 3 milioni di euro, per poter montare la vecchia Punto negli stabilimenti di Kragujevac, con il nome Zastava10, assemblandone i pezzi in arrivo da Torino.
A fine dicembre 2009 la Fiat ha versato 98 milioni di euro; non esistono informazioni documentate di ulteriori investimenti di denaro direttamente proveniente dalla Fiat.
Il 1 febbraio 2010 la FAS inizia la sua attivita’ assumendo con contratto a tempo determinato 1000 lavoratori provenienti dalla Zastava Auto.
Se volete dettagli ulteriori potete consultare la nostra relazione di viaggio di marzo 2010 o l’articolo:
http://www.b92.net/eng/news/business-article.php?yyyy=2010&mm=02&dd=01&nav_id=64912
E poi iniziano i lavori di ristrutturazione dei vecchi capannoni che vanno avanti per circa due anni, la installazione di nuovi macchinari, per arrivare fino ad oggi, fine marzo 2012, quando questa relazione viene scritta.
Naturalmente potete trovare ampie descrizioni di questi due anni nelle nostre cinque relazioni che coprono il periodo giugno 2010 - ottobre 2011.
Sembra che tutte le spese fin qui realizzate per la ristrutturazione dei vecchi capannoni Zastava siano state sostenute dal Governo serbo (con la sua tranche di circa 300 milioni nella joint venture con la Fiat) mentre e’ certo che c’e’ stato ottenuto un prestito della Banca Europea degli Investimenti di 500 milioni di euro, garantito da un credito ipotecario aperto dal Governo serbo sui capannoni, come riportato dal sito di Radio B92 il 16 maggio 2011:
http://www.b92.net/eng/news/business-article.php?yyyy=2011&mm=05&dd=16&nav_id=74369
Il problema degli investimenti e' circondato da cosi' tante reticenze e sospetti da avere indotto il Consiglio anticorruzione serbo (organismo pubblico deputato anche al controllo delle privatizzazioni) a chiedere da molto tempo al Ministero dell’Economia copia del contratto firmato nel 2008 tra Fiat e Governo serbo.
Questo Consiglio ha poi pubblicamente dichiarato con parole durissime di aver ricevuto verso la fine del 2011 20 chili di carte senza alcun valore perche’ ogni dato relativo alle reciproche obbligazioni tra le parti era stato cancellato in nome del segreto commerciale, ed ha espresso tutto il suo rammarico per le forme di censura e di arroganza esercitate dal Governo.
Potete leggere dettagli di questa divertente e paradossale vicenda sul sito di B92, all’indirizzo
http://www.b92.net/eng/news/politics-article.php?yyyy=2011&mm=11&dd=03&nav_id=77167
oppure in articolo di Stefano Giantin del 6 novembre 2011
http://www.stefanogiantin.net/serbia/a-belgrado-censura-dell’accordo-fiat-serbia/
o anche nell'articolo di Enzo Mangini su Lettera22 del 25 gennaio 2012 all'indirizzo
http://www.lettera22.it/showart.php?id=12037&rubrica=88
LAVORATORI e SINDACALIZZAZIONE
Come gia’ ricordato la FAS ha assunto (dall’inizio della sua attivita’ il 1 febbraio 2010) circa 1000 operai dalla ex-Zastava; ci sono ancora 38 operai ex-Zastava in attesa di essere assunti e poi la FAS non assumera’ piu’ ex-lavoratori Zastava ma solo dall’Agenzia Nazionale per l’Impiego.
Svaniscono del tutto le residue speranze dei lavoratori Zastava licenziati a gennaio 2011 di tornare il lavoro (vedi sotto, al paragrafo LE CONSEGUENZE SUI LAVORATORI DI KRAGUJEVAC).
I lavoratori FAS al 31-12-2011 erano 1201; successivamente 264 dei piu’ anziani si sono licenziati per approfittare del cosidetto ‘’programma sociale’’ che prevede una indennita’ di licenziamento pari a 550 euro per anno lavorato.
Il valore della liquidazione ha avuto un aumento molto rilevante rispetto ai dati delle liquidazioni degli anni precedenti, che erano di 300 euro per anno lavorato; si dice, senza averne certezza, che queste ultime liquidazioni sono state pagate dalla Fiat (che come vedremo ha interesse economico ad assumere solo nuovo personale), mentre precedentemente le liquidazioni erano a carico del Governo. Gli operai piu’ anziani possono giungere fino a 11.000 euro di liquidazione, (somma piuttosto alta per la Serbia). Quelli che si sono licenziati sono per lo piu’ operai anziani, incapaci di reggere il sistema di produzione WCM, con livelli di professionalita’ e di istruzione piuttosto bassi.
Al 8 marzo 2012 in FAS c’erano 1097 lavoratori, dei quali 701 provengono dalla ex-Zastava, i restanti 386 sono stati assunti tramite l’Agenzia Nazionale per l’Impiego.
Il 30 marzo 2012 (il giorno in cui abbiamo raccolto queste informazioni) la FAS ha assunto altri 76 giovani attraverso l’Agenzia Nazionale per l’Impiego.
L’obbiettivo da sempre sbandierato dalla FAS e’ di arrivare a regime (MA QUANDO???) ad avere circa 2500 dipendenti.
Gli iscritti al Sindacato Samostanli erano 655 alla data dell’8 marzo 2012, mentre 70 erano iscritti ad altri Sindacati.
SALARI MEDI MENSILI IN FAS A FEBBRAIO 2012
I salari sono espressi in dinari, al netto dalle tasse.
RICORDIAMO CHE il cambio con l’euro nel momento di questa raccolta di dati era di 111 dinari per 1 euro.
Non conosciamo il numero esatto dei lavoratori presenti nei seguenti quattro gruppi, ma il il maggior numero si situa al punto 2 (prima categoria)
• Salario dei neo-assunti: 26.000 dinari
• Lavoratori di prima categoria (i meno qualificati): 27.130 dinari
• Lavoratori di seconda categoria (ad esempio addetti al controllo qualita’, manutentori) 32.300 dinari
• Lavoratori di terza categoria (capi squadra, impiegati) 42.000 dinari
C’e’ poi un contributo per i trasporti e per la mensa, circa 2.000 dinari/mese.
Questi dati si riferiscono a chi lavora tutto il mese; chi va in cassa integrazione percepisce l’80% del salario.
Al momento moltissimi lavoratori sono in ferie forzate, in attesa dell’inizio della produzione, che dovrebbe partire a maggio.
MONTAGGIO DELLA VECCHIA PUNTO
La linea della vecchia Punto, come sappiamo da tempo, e’ stata trasportata nell’ex reparto Meccanica; si producono limitatissime serie di auto, al massimo 10 al giorno; tra tre-quattro mesi il montaggio (con pezzi provenienti dall’Italia) sara’ dismesso del tutto, a meno che non ci siano ordini significativi, cosa che non sembra prevedibile.
Negli ultimi quattro mesi sono stato montati 200 esemplari circa, e i piazzali sono pieni di vetture invendute, come avevavamo gia’ potuto verificare con i nostri occhi a ottobre scorso, quando circa 4000 Punto erano ammassate all’aperto in tutti i piazzali disponibili (ma anche nei prati) intorno ai capannoni FAS; trovate le foto nella nostra relazione di ottobre 2011.
Tra l’altro per la concessionaria ARENA, che curava la distribuzione delle Punto, e’ iniziata la procedura per la dichiarazione di fallimento.
LA NUOVA 500L
Questo e’ il nome della nuova vettura che dovrebbe essere prodotta a Kragujevac fra qualche mese con il marchio FIAT.
Il nuovo modello e’ stato esposto in anteprima al Motor Show internazionale di Ginevra il 6 marzo scorso. Il nome dice già tutto perché "500L" - L sta per 'Large' – e’ una piccola monovolume, lunga 414 cm, larga 178 cm e alta 166 cm.
Da almeno tre anni la Fiat parla di una produzione a pienissimo regime di circa 300.000 unita’ con 2433 dipendenti; questi piani sono continuamente slittati nel tempo addossando i ritardi alla crisi internazionale.
I numeri citati sui vari giornali in questi anni variano da 150.000 a 300.000 all’anno.
A novembre scorso il giornalista Stefano Giantin sul Piccolo di Trieste (giornale che dedica forte attenzione ai Balcani e alla Serbia, non sempre con esito felice) citando sue fonti di informazione riservate parlava di una produzione dimezzata rispetto alle comunicazioni ufficiali:
http://www.stefanogiantin.net/serbia/a-belgrado-censura-dell’accordo-fiat-serbia/
Dall’inizio del 2012 fino al 8 marzo scorso sono state assemblate 240 vetture; tutti i pezzi sono giunti dall’Italia; 44 di queste vetture sono state utilizzate nei crash test.
I lavori per la realizzazione delle linee di produzione non sono ancora finiti; ad esempio lo stampaggio non e’ ancora completato, per quanto riguarda la verniciatura sono operative 6 cabine sulle 20 previste a regime.
Questo si riflette sulla distribuzione dei lavoratori nei differenti reparti: al momento sono circa 900 persone destinate al reparto Montaggio e 200 al reparto Carrozzeria; per quanto riguarda lo Stampaggio non si sa ancora nulla.
La motorizzazioni previste sono tre: due a benzina e un motore diesel, per quanto al momento sia stato fornito solo un motore a benzina da 0.9 litri.
Cio’ che e’ certamente escluso e’ la produzione del motore e del cambio in Serbia.
LA versione presentata a Ginevra era a cinque posti; non e’ chiaro se verra’ effettivamente prodotta anche una versione a sette posti, che e’ presente nelle presentazioni alla stampa.
Da maggio prossimo si lavorera’ su un turno al giorno dalle 7 alle 17 per quattro giorni alla settimana, con l’ipotesi di produrre da 50 d 100 vetture al giorno.
Per quanto riguarda le pause e’ prevista un pausa mensa da 30 minuti, due pause da 15 e infine due pause da 10.
Verso la fine dell’anno secondo la Fiat i turni dovrebbero essere due al giorno per sei giorni la settimana.
Al momento vengono montate meno di 10 vetture per turno.
LE CONSEGUENZE SUI LAVORATORI DI KRAGUJEVAC
I dipendenti della Zastava auto erano circa 13.000 negli anni '80.
Senza voler andare cosi' indietro nel tempo, erano 3900 a ottobre 2008; la fabbrica era ancora di proprieta' pubblica.
Al 1 febbraio 2010 erano rimasti in 2700; i 1200 mancanti avevano accettato nel corso del 2009 il cosi' detto programma sociale, presentato dal Governo serbo a fine 2008 e descritto con molto dettaglio nella nostra relazione di ottobre 2008, che potete scaricare facilmente dai siti indicati all'inizio di questo documento.
Il 1 febbraio, alla costituzione effettiva della FAS, la FIAT aveva assunto 1000 di questi lavoratori.
I 1700 rimasti fuori dalla FAS erano restati a quel punto a carico del Governo serbo, che pagava gli stipendi; erano stati collocati in una societa' di proprieta' pubblica che continuava a mantenere il nome di Zastava Auto, ma che ormai era un contenitore vuoto, non avendo piu' stabilimenti industriali.
La speranza dei lavoratori rimasti in parcheggio in Zastava Auto era che prima o poi sarebbero stati assunti dalla Fiat, nell’ipotesi che si realizzasse il piano tante volte sbandierato dai vertici Fiat, e cioe’ che l’occupazione in FAS sarebbe stata aumentata fino a circa 2500 lavoratori.
Le cose sono andate ben diversamente: malgrado una forte mobilitazione durata una settimana, il 5 gennaio 2011 il governo serbo ha deciso di chiudere Zastava Auto.
Potete leggere i dettagli sul destino che di questi lavoratori nel documento che abbiamo distribuito il 7 gennaio 2011 dl titolo ‘’Zastava – Ultimo Atto’’ all’indirizzo e che potete scaricare dal sito:
http://blog.libero.it/zastavabrescia/9746020.html
IL PROBLEMA DELL’INDOTTO FIAT: QUANTE BUGIE!
Sull’indotto Fiat a Kragujevac si sono scritte fandonie colossali.
Basta vedere tra tutti il per certi versi addirittura patetico articolo comparso sul Piccolo di Trieste a firma di Giulio Garau, che il 14 ottobre del 2010 (solo un anno e mezzo fa) con toni assolutamente entusiastici favoleggiava di 30.000 posti di lavoro in Serbia targati Fiat; ecco l’indirizzo:
http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2010/10/14/NZ_09_APRE.html
Inizialmente si parlava di installare le fabbriche dell’indotto a Korman Polje, a 7 chilometri a est degli stabilimenti FAS, a meta’ strada tra la citta’ e l’autostrada Belgrado-Nis.
Si tratta di un’area di circa 70 ettari, che doveva essere attrezzata (con spese a carico del bilancio pubblico) per ospitare i subfornitori della Fiat La previsione iniziale era che poteva entrare in funzione intorno al 2017; Secondo una intervista rilasciata dall’allora ministro dell’economia Dinkic il 25 settembre 2009 e ripresa d tutta la stampa italiana, a Korman Polje si sarebbero installate 14 industrie diverse (tra cui Magneti Marelli, Sigit, Delphi, Proma, Sbe, Adler, Toscana Gomma, Faurecia, Lear, Johnson Controls e Axcent) con almeno 10000 dipendenti.
Erano gia’ stati preparati i piani di costruzione, almeno cosi’ riportava B92 il 22 agosto 2009:
http://www.b92.net/eng/news/business-article.php?yyyy=2009&mm=08&dd=22&nav_id=61307
Dopo piu’ di un anno di totale stasi, il 27 gennaio 2011, ecco lo stesso Dinkic (che si sarebbe dimesso pochi mesi piu’ tardi, sostituito da Neboisa Ciric) annunciare che gli stabilimenti per l’indotto Fiat non si realizzavano piu’ nell’area di Korman Polje, ma in un terreno demaniale nel villaggio di Grosnica, gia’ sede di un complesso militare a poche centinaia di metri dagli stabilimenti FAS, in un’area di 29 ettari.
Quali erano li condizionamenti strategici che stavano alla base di questo cambio di programma all’interno dell’affare del secolo?
I CONTADINI DI KORMAN POLJE, CHE NON ACCETTAVANO IL PREZZO PROPOSTO DAL GOVERNO PER I LORO TERRENI!!!
Se non ci credete, leggetevi l’articolo:
http://www.b92.net/eng/news/business-article.php?yyyy=2011&mm=01&dd=27&nav_id=72375
In altre parole ci si voleva far credere che un gruppo di contadini, che reclamava per i propri terreni un indennizzo di 40 centesimi di euro a metro quadro, al posto del 3 centesimi offerti dal Governo, poteva bloccare una delle articolazioni fondamentali dell’affare del secolo...
A nostro parere si tratta invece di una secca riduzione del programma iniziale della presenza della Fiat in Serbia.
Del resto nel 2008, dopo la firma del memorandum di intesa, si sosteneva che la citta’ di Kragujevac avrebbe potuto a disposizione della FAS per un suo futuro ampliamento una ventina di ettari collocati direttamente a ridosso dello stabilimento; secondo la nostra opinione questo spazio e’ proprio quello di Grosnica, anche se non abbiamo documenti che lo dimostrino.
I lavori di bonifica del terreno e di costruzione dei capannoni a Grosnica sono proseguiti abbastanza celermente, questa volta. La supervisore dei lavori e’ stata appaltata ad una impresa privata, la MIS, che ha firmato un contratto sia con il Governo che con la Fiat, ed e’ di proprieta’ di una delle persone piu’ ricche della Serbia, Miroslav Miskovic, proprietario della piu’ grande holdig serba, la Delta Holding: banche, assicurazioni, supermercati, costruzioni, e molto altro.
Al momento a Grosnica sono in via di realizzazione le infrastrutture e le strade interne.
I costi della realizzazione di tutta la struttura non sono conosciuti; non si sa ufficialmente chi paga i lavori, anche se le nostre fonti sostengono che sia sempre il Governo serbo.
Si confermano i benefits che dovrebbero ricevere le aziende dell’indotto:
• almeno 5000 euro per ogni nuovo assunto
• esenzioni delle tasse di qualunque tipo per 10 anni
• zona franca doganale
La riduzione dell’area a disposizione ha ovviamente determinato una grande contrazione del numero delle possibili aziende che lavoreranno a Grosnica, che si sono ridotte a quattro secondo la Radio Nazionale della Serbia che il 1 ottobre 2011 comunicava i nomi delle quattro imprese: “Promo magneto komponent”, “Johnson control”, “SIGIP” e “HTL”.
Ovviamente anche il numero di occupati andra’ fortemente rivisto al ribasso, e se tutto andra’ piu’ che bene alla fine del 2012 ci saranno al massimo 1000-1300 lavoratori. Al momento tutte queste imprese sono scatole vuote.
Concludiamo questa relazione con le le amare considerazioni con un funzionario del Sindacato Samostalni concludeva una intervista che gli avevamo fatto nel marzo 2011, un anno fa esatto.
Se non arriva l’indotto della Fiat tutto quello che e’ stato fatto finora si risolvera’ in un disastro.
La fabbrica FAS da sola non dara’ lavoro ad un grande numero di persone, sono previsti in totale 2433 lavoratori con una produzione massima di 200.000 automobili a pieno regime.
Ma questa non e’ una grande produzione, e non si risolverebbe neppure il problema della disoccupazione a Kragujevac. Saremmo solo un piccolo granello di sabbia nell’impero Fiat.
Senza l’arrivo dell’indotto il pericolo e’ che qui a Kragujevac si assembleranno pezzi di provenienza dall’Italia; si faranno lavorare 2500 lavoratori avendo perduto 7500 posti di lavoro. In questo modo avremo regalato anche 300 milioni di euro (l’investimento del governo serbo) e creato 5000 posti di lavoro in Italia.
Qui non c’e’ produzione, non ci sono investimenti, siamo ad un passo dal baratro.
CONCLUSIONI
Non si vedono in Serbia e a Kragujevac in particolare reali segnali di miglioramento delle condizioni generali di vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
L’occupazione complessiva e’ sempre in discesa, il potere di acquisto dei salari e soprattutto delle pensioni e’ in costante diminuzione, non si vedono speranze per i giovani che sono costretti ad emigrare, soprattutto se dotati di una buona formazione scolastica.
La nostra ONLUS tiene duro, consapevole della responsabilita’ che si e’ assunta insieme alle altre associazioni italiane con cui collaboriamo ed al Sindacato dei lavoratori Zastava.
Senza questa collaborazione, nata dal basso e arrivata in alto in termini di risultati, tanti passi in avanti, anche piccoli, ma comunque in avanti, non si sarebbero potuti compiere e il disagio sarebbe ancora maggiore e piu’ flebile invece la speranza.
Riusciamo a mantenere pressoche’ inalterato il numero di affidi a distanza in corso, mentre abbiamo ampliato il numero di progetti che vanno incontro a reali bisogni sociali della popolazione di Kragujevac, e che lo stato di poverta’ della citta’ non permette di soddisfare, nel campo della scuola, della sanita’, del disagio fisico e mentale, in tutto cio’ che puo’ regalare una piccola speranza alle nuove generazioni.
Sappiamo bene che le condizioni materiali stanno deteriorandosi sempre piu’ anche qui da noi in Italia, ma siamo anche sicuri che i nostri sostenitori si rendono conto delle gravissime difficolta’ che i lavoratori della Zastava e le loro famiglie continuano a sopportare, e che di conseguenza non mancheranno di sostenere la campagna di affidi, perche’ la crisi non deve minare la solidarieta’ tra lavoratori e popoli, ma anzi rafforzarla, non deve dividere, ma unire, in nome di una globalizzazione dei diritti che, unica, puo’ impedire le guerre tra i poveri e la disgregazione sociale.
Vi chiediamo inoltre, se potete, di aiutarci nello sviluppo dei nostri progetti nel sociale, attraverso donazioni specifiche.
ONLUS Non Bombe ma Solo Caramelle
Sede legale: Via dello Scoglio 173 I-34127 Trieste
Codice Fiscale 90019350488
Coordinate bancarie: Banca di Credito Cooperativo del Carso, Filiale di Basozizza,
Via Gruden 23, I-34149 Basovizza-Trieste
Codice IBAN IT18E0892802202010000021816
intestato a ‘’Non bombe ma solo caramelle –ONLUS’’
Trieste, 15 aprile 2012