Informazione

I FONDAMENTI DEMOCRATICI DELLA JUGOSLAVIA

Parole di un Patriota sloveno agli italiani


Tre anni fa tutti i popoli di Jugoslavia, senza alcuna distinzione di
nazionalita', di ideologia politica, di credenze religiose, si sono
unanimemente levati per la guerra di Liberazione Nazionale.
Nei territori occupati, i nazi-fascisti hanno sterminato la nostra
popolazione civile. Migliaia e migliaia delle nostre donne, vecchi e
bambini sono rimasti nei campi di concentramento. Centinaia e centinaia
dei nostri connazionali sono caduti come ostaggi e vittime della furia
degli occupanti. Diecine e diecine dei nostri paesi e villaggi sono
stati completamente bruciati, la popolazione decimata ed i valori
rubati.
Piu' la situazione degli occupanti nazi-fascisti diventa disperata,
piu' essi diventano feroci. Ma sulle rovine e le stragi e sotto la
guida del nostro Partito Comunista si e' creato un nuovo validissimo
esercito, terrore delle bande nazi-fasciste e garanzia della nostra
liberazione e del nostro avvenire democratico; si e' temprata la
volonta' combattiva dei nostri popoli affratellati; abbiamo giurato
fedelta' all'idea della nostra guerra di liberazione nazionale e di non
deporre le armi prima che il nemico sia cacciato e prima di essere
sicuri che nessuno dei politicanti fuggiaschi e sfruttatori
anti-popolari ritorneranno ad imporci il loro giogo.
All'inizio della fase decisiva della nostra lotta di liberazione
nazionale, si sono avuti, il novembre scorso, avvenimenti
importantissimi; si e' riunito per la seconda volta il Comitato
antifascista di Liberazione Nazionale jugoslavo (Avnoj) con
rappresentanti democraticamente eletti nelle elezioni popolari,
malgrado lo stato di guerra.
In questa occasione i popoli di Jugoslavia hanno concretizzato, primo
fra i popoli soggiogati, il diritto di ogni popolo all'autodecisione
garantito anche dalla Carta Atlantica, cioe' hanno deciso da soli la
loro sorte, scegliendo la loro futura vita nella Jugoslavia democratica
e federativa e costituendo l'organo supremo legislativo ed esecutivo,
espressione della sovranita' dei popoli e dello Stato jugoslavo.
Sono stati tolti al governo fuggiasco e traditore di re Pietro II tutti
i diritti del governo legittimo, poiche' colpevole della guerra
fratricida della nostra Patria, iniziata dal suo ministro Mihajlovic ed
alimentata dalle forze reazionarie riunite nel seno di codesto governo
anti-popolare. Al re stesso e' stato proibito il ritorno nello Stato
dichiarando che la questione riguardante il re e la monarchia sara'
risolta dai popoli stessi dopo la liberazione di tutti i territori
nazionali. In tal modo, tutte le forze reazionarie sono state
condannate all'unanimita', mentre d'altra parte l'eguaglianza politica
di tutti i popoli jugoslavi, acquistata durante la durissima lotta di
liberazione viene solennemente confermata e garantita.
E' stato nominato il presidio dell'Avnoj, il Comitato nazionale di
Liberazione, il nostro governo provvisorio, per la durata della guerra.
D'ora innanzi le sorti del nuovo Stato sono nelle mani di questo
governo voluto da tutti i popoli democratici jugoslavi.
La piu' importante caratteristica del nuovo governo e' la sua ampiezza
democratica e popolare. Ne fanno parte tutti i ceti, tutte le classi,
tutti i partiti politici antifascisti, coi rappresentanti di tutti i
popoli jugoslavi. La base federativa inoltre garantisce l'uguaglianza
politica di tutti i popoli di Jugoslavia, e facilita simultaneamente al
popolo fratello di Bulgaria di venire a far parte dello Stato potente
democratico e popolare di tutti gli slavi meridionali. E' proprio la
liberta' federativa che fa sorgere fra i popoli di uguali diritti e di
uguali doveri l'unita' e fraternita' jugoslava, conquistata e
suggellata dalla guerra di liberazione.

Il governo e' costituito dai figli migliori dei popoli di Jugoslavia.
Ne e' capo Tito, primo maresciallo jugoslavo, comandante supremo
dell'esercito di liberazione e dei distaccamenti partigiani jugoslavi,
figlio cinquantaduenne di un contadino croato e di madre slovena,
tornitore di professione, combattente senza compromessi per i diritti
del popolo lavoratore. Nella sua persona e' la garanzia che il potere
politico in Jugoslavia e' e rimarra' veramente democratico. E' lui il
vero fondatore dell'unita' di tutti i popoli jugoslavi e della
Jugoslavia democratica.
Tito non e' solo il dirigente della lotta antifascista dei popoli
jugoslavi, ma e' il rappresentante degli sforzi democratici di tutte le
masse popolari di questa parte di Europa. Nemmeno il popolo italiano
acquistera' la sua democrazia vera e propria, se non unificando la sua
lotta di liberazione con quella dei popoli di Jugoslavia.
Fra i nostri potentissimi alleati, il governo sovietico ha per primo
riconosciuto il governo di Tito approvando cosi' in tal modo anche la
sua linea politica. I governi di Inghilterra e d'America hanno esteso
la legge prestito ed affitto anche alla Jugoslavia di Tito. Oggi i
popoli jugoslavi chiedono ai governi anglo-americani che neghino
ospitalita' al governo fantasma anti-popolare di re Pietro, che lo
sconfessino, e riconoscano ufficialmente il governo democratico e
popolare di Tito.
Un entusiasmo senza limiti regna nella patria comune di tutti i popoli
jugoslavi. Si tengono congressi della gioventu', delle donne
antifasciste, dei contadini, degli operai, degli intellettuali, artisti
e scienziati. Da tutte le riunioni affluiscono al governo, ai partiti
comunisti ed ai Comitati di Liberazione Nazionale dichiarazioni ed
approvazioni di tutte le decisioni prese finora dal governo,
espressioni della fiducia nel P.C.J. dirigente esperto e sicuro della
lotta della nazione jugoslava verso la democrazia popolare, e di
devozione a Tito, eroe leggendario, e di condanna unanime della guardia
bianca, dei suoi dirigenti traditori e del governo di re Pietro.
Solo in provincia di Lubiana hanno avuto luogo fra il 1° dicembre '43
e il 15 gennaio '44, nove grandi congressi, 137 riunioni popolari, 537
manifestazioni e centinaia di riunioni locali.

Intanto l'esercito di liberazione nazionale jugoslavo ha
vittoriosamente respinto l'urto furioso della sesta offensiva
concentrica condotta dalle masse corazzate di fanteria naziste,
ustascie, bulgare, del generale Nevic e di Mihajlovic. Da oltre due
mesi e mezzo il nemico si sforza di ottenere qualche successo ma deve
sempre rinnovare le sue "offensive generali" lasciando sul terreno
migliaia di morti e una buona parte di materiale bellico delle sue ben
trenta divisioni attaccanti. Le Brigate e i Distaccamenti partigiani
appoggiano la lotta dell'esercito di liberazione ostruendo le strade,
distruggendo i ponti ed i mezzi di trasporto e facendo saltare linee
ferroviarie e i nodi nevralgici del traffico degli avversari,
attaccando ed annientando la forza viva del nemico senza sosta e
dappertutto. Respinta in parte l'offensiva nemica, il nostro esercito
si e' lanciato subito all'attacco decisivo per realizzare lo scopo
della guerra di liberazione di tutti i popoli compreso nel nostro grido
di combattimento: MORTE AL FASCISMO, LIBERTA' AI POPOLI!
Ecco la situazione in Jugoslavia, Patria democratica di tutti i suoi
popoli. Su tale situazione e' basata la risolutezza e l'orgoglio di
tutti, sloveni, croati, montenegrini, serbi e macedoni, riuniti nel
Comitato di Liberazione nella lotta comune e sotto la guida del Partito
Comunista Jugoslavo.


[ tratto da "La nostra lotta",
organo del Partito Comunista Italiano, novembre 1944.

Vedi anche:

"Saluto ai nostri amici e alleati Jugoslavi", da "La nostra lotta" del
13 ottobre 1944:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3509 ;

"La nuova Jugoslavia", da "La nostra lotta", novembre 1944:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3665 ]

To Mr Kofi Annan
UN General Secretary
New York
fax 0041 22 9171234
 
Mr. Kofi Annan,

since you were appointed UNO Secretary General, you have been acting
like a person with his head in the clouds. The USA government has been
making – and continues to make - serious political decisions and, when
it came to it, you simply disappeared.

Just think of the war against Iraq, or the heavy, barbarian bombardment
against ALL the population of Yugoslavia!

Are you aware of the crimes you and your associates have committed
against mankind?

Do you agree that it was necessary to cancel the name of Yugoslavia to
justify the aggression against it? If you don’t, how do you explain
that Xavier Solana, one of the persons responsible, went to Belgrade
and decided that the name of Yugoslavia was not Yugoslavia anymore?!

And you, who represent one of the countries Yugoslavian government
considered a friend - and a member of Non-alignment- did not turn a
hair in front of the shame committed of my country.

Wake up, Mr Coffee, and allow me one more question: don't you honestly
think it would be more dignifying for you to leave UNO slamming the
door behind you or, better still, in the face of the US President?

I would much appreciate both.      

Ivan Pavicevac

(One of the 4,5 million Yugoslavians, to whom              
nobody asked in which State they wanted to live)

(english / italiano)

Da: I C D S M I t a l i a
A: i c d s m - i t a l i a @ y a h o o g r o u p s . c o m


1. Michael Parenti ci scrive...
2. Lettera aperta al "Corriere della Sera"
3. Cronache del Giorno di San Vito, dall'Aia e da Belgrado


ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957
email: icdsm-italia @ libero.it

Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC

sito internet:
http://www.pasti.org/linkmilo.htm


=== 1 ===


Michael Parenti ci scrive...


In merito al recente appello internazionale sottoscritto da molte
decine di avvocati e giuristi, da noi fatto circolare pochi giorni fa,
abbiamo ricevuto una opportuna nota da parte di Michael Parenti,
responsabile della sezione statunitense dell'ICDSM. Ne riportiamo in
fondo una traduzione.

Con l'appello cui fa riferimento Parenti (il cui testo in lingua
inglese e' alla URL:
http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/90
), indirizzato al Segretario generale dell'ONU e ad altre altissime
personalita' internazionali, si e' espressa viva preoccupazione per la
cinica manovra in atto all'Aia, dove le  gravi condizioni di salute di
Milosevic -- per le quali la "Corte" non aveva mai preso seri
provvedimenti prima d'ora -- vengono adesso usate a pretesto per
imporre misure che ledono i diritti di autodifesa dell' "imputato". In
particolare, la "Corte" sta cercando di imporre a Milosevic un
"avvocato d'ufficio" allo scopo di impedirgli di gestire in prima
persona la successiva fase dibattimentale: in tale senso si e' espressa
anche Carla Del Ponte, con una formale richiesta, dimostrando cosi' lo
sfacciato interesse della "pubblica accusa" in questa manovra.

> ---------- Initial Header -----------
>
> From      : "Michael Parenti"
> To          : "ICDSM Italia"
> Date      : Thu, 29 Jul 2004 15:07:08 -0700
> Subject : Re: [icdsm-italia] 50 Lawyers from 12 Countries Appeal
> against Imposition of Counsel on Milosevic
>
> Dear Friends
>
> The question of a court-imposed counsel for Slobodan Milosevic is an
> important one to be sure, but there is an even more compelling issue:
> Given President Milosevic's health, the trial should be suspended and
> he should be allowed to return to private care.
>
> We might recall that General Pinochet of Chile evaded prosecution in
> Spain because he was deemed "too ill to stand trial" by British
> authorities.  Upon returning to Chile, he had a miraculous cure--as
> some of us predicted--and showed himself to be in fine health. Later
> on, when
> unexpectedly indicted by the Chileans, he was then judged "mentally
> unfit" to stand trial.
>
> If my memory serves me, William Z. Forster, then-head of the Communist
> Party USA was released from Smith Act prosecution in the late 1940s
> because of serious illness.
>
> So with any number of defendants who are honestly too ill to go on
> with legal proceedings (or faking it, as in Pinochet's case), there is
> no pursuit of prosecution out of recognition that continuation can
> amount to judicial murder.
>
> The demise of the presiding judge at Milosevic's trial is itself an
> indication of the taxing nature of these proceedings upon one's
> health, including one who was thought to be of adequate health. And
> the judge was nowhere under the same stress that Mr. Milosevic is
> facing in the miserable and life-draining confinement that he must
> endure, the stress of countering a massive prosecutory effort, and the
> separation from his loved ones.
>
> President Milosevic has been certifiably found to be suffering a
> severe heart condition. Instead of ending the trial--an action for
> which there are many precedents--the court chooses to continue to put
> his life at risk.
>
> While we argue about the question of a counsel, we should also demand
> that the ICTY release Mr. Milosevic and allow him to be placed in
> private care.
>
> Michael Parenti
> ICDSM USA
>

Traduzione:

<< Cari amici,

la questione di un avvocato d'ufficio da imporre a Slobodan Milosevic
e' certo importante, ma ce n'e' una ancora piu' seria: dato lo stato di
salute del presidente Milosevic, il processo andrebbe sospeso e gli si
dovrebbe consentire di affidarsi a cure private.

Si potrebbe ricordare che persino il generale cileno Pinochet pote'
sottrarsi al processo in Spagna essendo stato considerato "troppo
malato per subire il processo" da parte delle autorita' britanniche. Al
suo ritorno in Cile, in effetti, egli deve aver goduto di una cura
miracolosa - come qualcuno di noi aveva previsto - visto che apparve
perfettamente ristabilito. In seguito, quando inaspettatamente fu
inquisito anche dai cileni, venne giudicato "mentalmente incapace" di
seguire il processo...

Se la mia memoria non m'inganna, anche William Z. Forster, ex leader
del Partito Comunista degli USA, fu rilasciato dal processo istruito
nell'ambito della Legge Smith alla fine degli anni Quaranta, a causa di
una seria malattia.

Percio', visti i casi di molti imputati effettivamente troppo malati
per sottoporsi a procedimenti legali (o che facevano finta di esserlo,
come nel caso di Pinochet), non c'e' dubbio che la prosecuzione del
processo [contro Milosevic] equivarrebbe ad un omicidio per via
giudiziaria.

Le stesse dimissioni del giudice [May] che conduceva il processo
Milosevic dimostrano il carattere vessatorio di questo tipo di
procedimenti nei confronti della salute di chiunque, persino di uno che
si riteneva fosse in buona salute. Ed il giudice non era certo
sottoposto allo stesso livello di stress cui e' sottoposto Milosevic,
il quale e' confinato in condizioni miserabili ed estenuanti, con tutto
il carico di dover controbattere ad un mastodontico sforzo da parte
della "accusa", e lontano dalle persone care.

Al presidente Milosevic e' stata oggettivamente diagnosticata una
condizione grave dell'apparato cardiocircolatorio. Anziche'
interrompere il processo - un atto per il quale esistono numerosi
precedenti - la corte ha deciso di continuare a mettere a repentaglio
la sua vita.

Mentre prendiamo posizione sulla questione dell'avvocato d'ufficio,
dovremmo anche chiedere che il "Tribunale ad hoc" rilasci Milosevic e
gli consenta di sottoporsi a cure private.

Michael Parenti
ICDSM USA >>


Di Michael Parenti, nel nostro archivio, vedi anche:

La demonizzazione di Slobodan Milosevic

http://it.groups.yahoo.com/group/icdsm-italia/message/60


=== 2 ===


Spett.
Redazione del "Corriere della Sera"

E p.c. a Franco Venturini

L’articolo "Processi e garanzie per i vinti" nel "Corriere" di ieri 7
luglio, a firma di Franco Venturini, è disgustosamente fazioso. "Non
chiamare le cose col proprio nome significa seminare disgrazie tra la
gente" (A.Camus), ed in questo caso significa anche scrivere da
pappagallo e da guerrafondaio (l’ho detto pure personalmente a
Venturini nel corso di un intervento pubblico al quale lui ha
partecipato).

Signor giornalista (si fa per dire, perché se esistesse un vero "Ordine
di giornalisti", ad alcuni non basterebbero quei "profumati" onorari a
pagarsi le spese legali), Slobodan Milosevic è stato un presidente
democraticamente eletto. Contro l’aggressione NATO (USA!) sostenuta
servilmente dal governo D’Alema, Milosevic ha rappresentato TUTTO il
popolo jugoslavo (e serbo), il quale popolo non ha MAI nella sua storia
attaccato nessuno, ma si è sempre difeso ed "ha difeso te, Europa,
bambola grinzosa, che al tiranno fai l’occhiolino...", come recita una
poesia da noi piuttosto nota. Un popolo che non si è voluto mai
inginocchiare all’occupatore. Se non gliel’ha fatto capire nemmeno quel
cinico di Edward Luttwak che nel corso di una trasmissione RAI, durante
i bombardamenti del '99, ha detto esplicitamente: "Noi non abbiamo
niente contro Milosevic. Lui è un presidente democraticamente eletto. È
il popolo serbo il problema"... Ma forse l’esimio giornalista tiene gli
occhi e le orecchie "foderati di prosciutto", a seconda della
situazione. Ecco come ragiona Venturini: siccome l’Italia è la più
grande portaerei terrestre americana - si veda l’esempio della tragedia
di Cermis - perché non dovrebbe anche la Serbia diventare un territorio
sul quale i soldati USA possono scorrazzare e uccidere... ed un
bordello, come e' ora il Kosmet (Kosovo e Metohija), dove gli USA,
dopo avere appoggiato le mafie criminali UCK, hanno costruito la più
grande base militare in Europa?

Altro che "guerra umanitaria"!

Non sono riusciti ad annientare quel popolo ribelle con 10 anni
d’embargo totale, né con 78 giorni di bombardamento (all’uranio
impoverito) su tutto e tutti, compresi gli albanesi del Kosmet, perché
il governo di Belgrado non aveva voluto firmare l’ultimatum di
Rambouillet. "Abbiamo anche un’altra arma contro Milosevic", disse
Solana. E quale, se non quelle Organizzazioni internazionali cosiddette
non-governative, e i soliti lacché corrotti?

L’ultima guerra per la distruzione della Jugoslavia, federata e
socialista, è stata un guerra fratricida istigata dall’interno,
sostenuta dall’esterno, Signori!

Ivan Pavicevac, Roma


=== 3 ===


(english / italiano)

*** Cronache del Giorno di San Vito, dall'Aia e da Belgrado ***

Anche quest' anno, in occasione di San Vito ("Vidovdan", 28 giugno), si
sono tenute alcune manifestazioni contro la NATO ed il suo "Tribunale":
una, internazionale, il 26 giugno a L'Aia e Sheveningen in Olanda,  e
l'altra a Belgrado, proprio il giorno 28.

LE FOTO ...

... della manifestazione in Olanda:

http://homepage.mac.com/mkardol/collectief/PhotoAlbum84.html
http://homepage.mac.com/jbeentjes/PhotoAlbum59.html

... della manifestazione a Belgrado:

http://www.icdsm.org/more/galery2806.htm

ALTRI LINK sulla giornata di San Vito:

On St. Vitus Day (by Nebojsa Malic)
http://www.antiwar.com/malic/pf/p-m062802.html

Bolje Grob Nego Rob! Better Grave Than Slave!
St Vitus Day (by Alma A. Hromic)
http://www.swans.com/library/art8/aah029.html


=== SULLA MANIFESTAZIONE IN OLANDA ===


SPEECH AT THE INTERNATIONAL PROTEST
AT THE HAGUE, 26 JUNE 2004

by René Georges Lefort PLCF - Paris
traduit par Sarah Brickwood

In the name of the French Pôle de Renaissance Communiste we add our
support to this international protest against the arbitrary arrest and
imprisonment of Mr Slobodan Milosevic and other important political
figures and their trial before the so-called International Criminal
Tribunal.
We absolutely deny the legitimacy of this supranational court – a court
established not by any democratic decision but by the leading circles
of imperialism for the purposes of deflecting justice and concealing
their own crimes against humanity by arraigning political leaders
basically guilty, in their eyes, of opposing the expansionist designs
of the big monopoly finance capital which, after the disappearance of
the Soviet Union and the socialist camp, is intending to dominate the
whole world.
Who, in reality, is responsible for the monstrous collective crimes
against humanity that have left tens of millions dead and an even
greater number crippled for life, reducing human beings to the utmost
poverty and uprooting refugees from their homes to wander without
shelter?
The capitalist system, which thus wears the countenance of those
running it and profiting from it, was responsible in the twentieth
century for the great human slaughter of two inter-imperialist world
wars, which, together with all the other conflicts in that century,
resulted in 110 million deaths, over half of which were among
civilians. Since the end of World War Two alone, in the second half of
the twentieth century, there were 200 armed conflicts in the world,
resulting in 22 million
deaths, with countless crimes perpetrated in cold blood on the express
orders of imperialist rulers.
Who ordered the carpet bombing of civilian populations with those most
deadly of weapons: cluster bombs and depleted uranium bombs? Who
ordered the torture of prisoners and the violent and criminal exactions
against civilian populations – women, children, old men – carried out
by French soldiers in Indochina and Algeria and American soldiers in
Korea, Vietnam and, today still, Afghanistan and Iraq?
It was the imperialist rulers of the United States at the highest level
who ordered the dropping of the atom bomb – without any military
justification – on the Japanese populations of Hiroshima and Nagasaki
and the use of chemical and biological weapons in Korea, Vietnam and
Cuba in order to spread disease among the population and destroy crops
and domestic animals.
The genocidal killing that occurred in Yugoslavia was first and
foremost the result of foreign imperialist intrigue and intervention by
NATO in this region of Europe. The terrorist bombing of Serbia resulted
in thousands of dead and injured among the civilian population and
destroyed vital infrastructure.
Nor do imperialist rulers spare the populations of their own countries,
as demonstrated by the revelations that within the United States army
itself they financed criminal experiments on the effect of atomic
radiation on human beings – preferably blacks of course. The Nazis
could not cap that.
But their responsibility is much broader still as representatives and
rulers of a system designed to accumulate profits for a tiny minority
at the price of a constant worsening of living conditions for the
overwhelming majority of the world population.
Over a third of this population lives in a state of extreme poverty, 30
million people a year die of hunger, and one billion human beings lack
drinking water, which according to the WHO leads to 25 000 deaths a day.
Every year, six million children under five die of malnutrition across
the globe and approximately as many again for want of vaccination,
health measures and the most basic medical care. A tiny portion of the
largest fortunes and the colossal military budgets of the great powers
would be enough to solve these vital questions.
Yes, we condemn the abominable crimes committed against humanity. But
the true criminals are not here, behind the walls of this prison: they
are sitting in the White House and Downing Street, they head the
governments of the capitalist world, and they lurk in NATO headquarters.
It is they who will one day have to answer to the people for the
horrible crimes committed every day by the existing social and economic
system for which they are responsible. In the meantime, we
categorically demand the dissolution of the ICTY and the immediate
release of Slobodan Milosevic and other important figures arbitrarily
brought before this unlawful court.

[en francais:
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3683

Voir aussi:
Avec Slobodan Milosevic, défendons la vérité historique !
Discours de Klaus Hartmann, le 26 juin 2004 à La Haye
http://it.groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/3683 ]


=== SULLA MANIFESTAZIONE A BELGRADO ===


http://www.icdsm.org/more/Sloboda2806.htm

VIDOVDAN IN BELGRADE

(Report from and Demands of the Great People's Rally organized by
SLOBODA in Belgrade on 28 June 2004)

More than 5000 people gathered on Monday, 28 June at the Republic
Square in Belgrade on invitation of Sloboda/Freedom Association,
manifesting the unbeaten spirit of Free Serbia and demanding freedom
for the leader of the national resistance against Western aggression
Slobodan Milosevic.

The rally was addressed by the leaders of Serbian patriotic and left
opposition and prominent international guests. The speakers were
Professor Velko Valkanov (Bulgaria), founder and Cochairman (with
Ramsey Clark and Alexander Zinoviev) of the International Committee to
Defend Slobodan Milosevic (ICDSM), Klaus Hartmann (Germany),
Vice-President of the World Union of Freethinkers and Vice-Chairman of
ICDSM, Nadja Tesic (USA), writer and university professor, Aleksandar
Vucic, MP, General Secretary of the Serbian Radical Party, Milorad
Vucelic, MP, Vice-President of the Socialist Party of Serbia, Branko
Kitanovic, General Secretary of the New Communist Party of Yugoslavia,
Vladimir Krsljanin, assistant of President Milosevic and Bogoljub
Bjelica, Chairman of the Managing Board of the Freedom Association.

The rally started with the Yugoslav national anthem and the
broadcasting of the famous Vidovdan 1989 speech of President Slobodan
Milosevic before two million of people. Participants of the rally also
listened the just adopted Address of the Parliamentary Assembly of the
Union of Russia and Belarus to the parliaments of NATO and EU
countries, international organizations and judges of the Hague
Tribunal, demanding release of Slobodan Milosevic and Vojislav Seselj,
blessing address of Filaret, Bishop of Mileseva, messages of solidarity
of the General Secretary of the World Peace Council Thanasis Pafilis
and of the General Secretary of CPRF Gennadi Zyuganov. The Belgrade
protest, marking the third anniversary of the kidnapping of President
Milosevic, received also many letters of support of organizations and
individuals from the country and from abroad and welcomed the anti-NATO
protests in Istanbul and protests for the release of President
Milosevic and against NATO crimes in the Balkans held in Moscow, The
Hague, New York and several Greek cities.

The rally at the Republic Square ended with reading the ten Demands to
all Serbian and Federal state organs and institutions to engage
concretely in achieving release of President Milosevic, abolishment of
the Hague Tribunal and continuing the proceedings against NATO and its
leaders.

After the rally, the protesters with numerous red, blue and white flags
of Sloboda and posters of President Milosevic marched along the central
streets of Belgrade, stopping in front of the Serbian and Federal
Parliaments and the Government of Serbia, where Sloboda leader Vladimir
Krsljanin spoke and a delegation of the protest delivered the text of
the Demands.


SLOBODA/FREEDOM ASSOCIATION
AND CITIZENS GATHERED AT THE PEOPLE’S RALLY
ON VIDOVDAN 2004 IN BELGRADE

addresses the state organs of the Republic of Serbia
and of the State Community Serbia and Montenegro with the following

D E M A N D S

1.      To send immediately to the UN Security Council a request to
order
the illegal Hague Tribunal the immediate release of President Slobodan
Milosevic for medical treatment, recovery and adequate preparations for
the second phase of the struggle for truth about our people and to
issue the appropriate state guarantees to that end.

2.      Due to unconstitutionality and illegality of the arrest,
kidnapping,
extradition and detention of President Milosevic, requiring that the
proceedings against him must be abolished, to address the appropriate
request to the UN Security Council and the Hague Tribunal.

3.      To cease immediately the persecution of President Milosevic, his
family and co-fighters, as well as of all fighters for freedom, against
terrorism and NATO aggression.

4.      To ban the extradition of our citizens to the Hague Tribunal.

5.      To send to the UN Security Council a comprehensive and well
documented request, which would point the unacceptable bias and blatant
violations of human rights and principles of fair trial by the Hague
Tribunal and demand its abolishment, release of all the detainees and
sending of their cases to the national courts.

6.      To abolish the unconstitutional law on cooperation with the
Hague
Tribunal.

7.      To secure all legal, financial and other assistance by the
state to
its citizens, as long as they are under the rule of the illegal Hague
Tribunal, in proportion to the importance of their cases for the future
of the nation.

8.      To launch criminal proceedings against all responsible for the
kidnapping of President Milosevic.

9.      То secure the direct TV translation of the Hague process against
President Milosevic by the Serbian state TV, as long as that process
will last.

10.      To continue all the proceedings against NATO and its leaders
responsible for the severest crimes committed in the aggression against
Yugoslavia.


http://www.icdsm.org/more/Hartmann2806.htm

IN SOLIDARITY AGAINST THE GLOBAL DICTATORSHIP

By Klaus Hartmann, Vice-Chairman of the World Union of Freethinkers,
Vice-Chairman of ICDSM

Speech on Vidovdan, June 28 2004, Trg Republike, Belgrade

Citizens of Belgrade, Friends, Comrades!

I visited President Slobodan Milošević on June 1st, and I am proud to
deliver his warmest regards to you today.

I assure you that his combative spirit is still strong and unbroken –
in spite of the harsh conditions.

What an example he sets, for you, for all of us, for honest people
around the world!

His struggle, the struggle against the New World Order and their
show-trial in The Hague represents the best traditions of Vidovdan,
represents the heroic tradition of Serbs.

But as you know, the tradition of Vidovdan is not only one of heroism;
we also know of the tradition of treason.

Must I – from abroad – tell you, who embodies this tradition of
treachery today?

You see them everyday on your TV, in your newspapers, in your media,
which are now “free” – because they now all have the right to publish
exactly the same brainwashing that we already know from the aggressors'
“free” western media.

They are Traitors – vassals and servants of foreign masters.

They surrendered Slobodan Milošević for a handful of Dollars.

They turned Vidovdan 2001 into a day of infamy.

They surrendered the national economy for a few Dinars – without a
mandate or legitimacy: It's public property, property of the people,
and those who turned it over to foreign enterprises – are simply
thieves!

They accomplished the objective of the aggressors – to destroy, to
“terminate states”.

They dismantled and abolished Yugoslavia.

They erased even the name, Yugoslavia, a name of pride.

They made Yugoslavia, one of the founding fathers of the United
Nations, apply to become a UN member state, as if it were a newcomer.

They sold the national dignity and honour of the Serbian people.

The federal defence minister, Prvoslav Davinic, told B 92 two days
after his appointment in April: “We have an obligation towards The
Hague and we have to fulfil it.”

And he has a special obligation today – to attend the summit of the
Aggressors in Istanbul – a very special program to honour Vidovdan!

Does Mr. Davinic mean that there is an obligation to sell the country,
a clearance sale?

That’s an impressive example for the difference between your last
government and the current one: The former one carried out his
treachery by conviction, cold and sneering. The government today does
the same job – but with a suffering expression!

Before the kangaroo court in The Hague, President Milošević faces the
accusation of having undertaken “a joint criminal enterprise”.

A joint criminal enterprise – in the view of the imperialist, absolute
rulers and tycoons – this is to defend his country against aggression,
devastation and occupiers.

In their eyes, his crime is to have defended Independence and
Sovereignty.

The axiom adopted by the, so called, “international Community” for this
criminal enterprise was:

„The Serbs must be brought on their knees“, pronounced by Klaus Kinkel,
Foreign Minister of Germany.

This criminal enterprise continues – from the precipitated recognition
of separatist movements, the credit from the Vatican - to pay the
accrued interests from Ustasha-Gold, the training of
Al-Qaida-combatants and the equipping of terrorists, NATO's bombs on
your houses and schools and even up to the present time: with the Court
of the Criminals in The Hague!

And this axiom „The Serbs must be brought on their knees“ is still in
force, this axiom is an exact description of the task of the so called
Hague Tribunal:

legitimize an aggression, this eclatant breach of International Law,

protect NATO interests in the Balkans,

confirm their lies, their racist anti-Serb campaign, their brainwashing

– and assure, that the Serbs remain on their knees, that they will
never stand up.

Don’t believe those who tell you: Serbia must fulfil conditions on her
way to Europe. As President Milošević told you a few years ago: Serbia
is situated in the heart of Europe, it must not stay behind! Keep this
in mind!

To all the peace- and freedom-loving people in Europe, you are welcomed

– not as slaves, but as equals, not on your knees, but standing upright.

Only the imperialist forces want to force you to your knees.
Freethinkers defend the pride of walking upright – and you should do
the same.

The imperialist forces want to show the world: resistance against their
dictatorship, the “New World Order”, will not be tolerated, it will be
punished.

This is why the indictment is against the political and military
leadership of the aggressed country.

This is the reason for their show trial against President Milošević.

The refusal of appropriate medical care threatens the life and health
of President Milošević.

Depriving him of visits from his family members, the complete isolation
from his family, his collaborators, his physicians, his friends from
abroad, this moral and psychological pressure is aimed at breaking his
will to resist the false accusations.

The “Prosecution” had several years and the work of several hundred of
people, financed by the enormous budget of the UN, CNN, Time-Warner,
Soros and Rockefeller, and assisted by the intelligence services of
major nations.

They had practically unlimited resources, and they had time – since May
1999, more than four years to prepare their “case” – besides the fact,
that much of the material was collected since the establishment of the
Tribunal in 1993 was also being used.

And what a poor case they presented! There was no case – in the opinion
of leading experts of International Law. And they say: Where there is a
lack of proof, there is no case – and there is no need for a defence!

The masters of this so called Tribunal are unwilling to satisfy, even
to a minimum, the principle of equality of arms between its own
Prosecution and the rights of the defence, allegedly recognised by the
Tribunal.

Slobodan Milošević is a victim of the imperialist conspiracy against
the integrity and independence of his country, a victim of the
conspiracy of the imperialist forces and their servants in Serbia!

They want to punish him for the heroic resistance against this new
colonialism and militarism of this “New World Order”.

This so called Tribunal is an instrument of their global dictatorship,
of their destruction of International Law!

When there is any obligation for this country, and for all of us: That
obligation is to continue to resist. That obligation is to refuse to
collaborate with The Hague, to resist The Hague!

Our obligation is to continue the resistance against this globalized
barbarism.

That’s why we demonstrated on Saturday in The Hague, at the main square
of the City and in Front of the Prison in Scheveningen.

We demanded there, in The Hague, and we demand today:

End of the aggression and foreign interference!

An immediate end of the mistreatment of Slobodan Milošević!

An end to the persecution of the family of President Milošević!

We demand:

The immediate abolition of the illegal Hague Tribunal!

Jail the NATO-Leaders!

The immediate release of all political and war prisoners from their
illegal detention in The Hague!

Solidarity with the resistance against the global dictatorship and
totalitarism of the "New World Order"!

The aggressors will not write the history!

Freedom for Serbia!
Long life Yugoslavia!
Long live Slobodan Milošević!

SERBIA: PRESIDENTE TADIC DIFENDE A PUGNI ONORE MADRE


(ANSA) - BELGRADO, 9 AGO - L'insulto, irripetibile, riguardava i
costumi sessuali della madre, e il presidente serbo Boris Tadic non ci
ha pensato due volte: dribblando le sue preoccupate guardie del corpo,
ha iniziato una caccia all'uomo tra la folla per trovare e atterrare il
responsabile. L'episodio, forse non esemplare per la dignita' della
carica ma che ha trovato solidali i serbi, e' avvenuto ieri sera al
festival degli ottoni di Guca (Serbia centrale), tradizionale
appuntamento con la musica folkloristica balcanica alla cui
inaugurazione partecipava anche il presidente. Tra la folla, qualcuno
ha pesantemente insultato Tadic concludendo con lo sferzante commento
sulla moralita' della madre. E il presidente serbo, scavalcando le sue
guardie del corpo e i poliziotti del cordone di sicurezza, si e'
lanciato all'inseguimento del contestatore. Da ex sportivo che si tiene
in forma, non ci ha messo molto a raggiungerlo e ad atterrarlo con una
mossa di judo, disciplina nella quale era stato un campione. Ai
terrorizzati 'gorilla' che avevano tentato di tenergli dietro, Tadic ha
spiegato che ''gli insulti personali non contano, ma l'offesa a mia
madre andava punita''. Si e' poi scusato con loro, affermando che
''l'ira mi ha fatto dimenticare la mia posizione''. La performance
atletica del presidente ha avuto grande successo tra il pubblico del
festival, che si e' alzato in piedi per applaudirlo. (ANSA). OT
09/08/2004 11:43

http://www.ansa.it/balcani/serbiamontenegro/20040809114333036868.html

[ Il Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia (NKPJ) e' impegnato, negli
ultimi mesi, nel rilancio delle proprie attivita' organizzative e
propagandistiche: in particolare, esso ha annunciato sin d'ora che
partecipera' alle prossime elezioni locali della Serbia all'interno
della coalizione "Blocco dei comunisti" (Blok komunista). ]


Aktivnosti Nove Komunisticke Partije Jugoslavije


<< NKPJ će na izbore izaći zajedno sa Jugoslovenskim komunistima, pod
nazivom Blok komunista >>


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http://komunist.free.fr/arhiva/jun2004/nkpj_02.html
Arhiva : : Jun 2004.

Tadić nudi dobrovoljno ropstvo

Nova komunistička partija Jugoslavije poziva svoje članove, simpatizere
i sve patriote da na izborima za Predsednika Srbije ne daju svoj glas
predstavniku onih partija i snaga koje su našu zemlju pretvorile u
protektorat NATO država i učinili je najsiromašnijom u Evropi.

Te partije i snage u sprezi sa crnogorskom koalicijom "Zajedno za
Jugoslaviju" donele su tzv. "Zakon o saradnji sa Hagom", koji
predstavlja ozakonjenu izdaju i jedan je od najsramnijih dokumenata u
našoj istoriji. Nikada naš narod nije sudio ni agresoru isporučivao one
koji su branili otadžbinu već ih je odlikovao i nagradjivao.

"Evropska orijentacija" koju zagovara Boris Tadić je poziv na
dobrovoljno neokolonijalno ropstvo, mnogo strašnije i opasnije od
otomanskog i austrougarskog ropstva.

Beograd
21.6.2004.g.

Za NKPJ
Andrej Glišić

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http://komunist.free.fr/arhiva/jun2004/nkpj_01.html
Arhiva : : Jun 2004.

Pobeđuju samo oni koji se bore

U toku juna meseca odvija se intenzivna aktivnost Nove komunističke
partije Jugoslavije na reorganizaciji i jačanju postojećih i osnivanju
novih okružnih, opštinskih i mesnih organizacija. Paralelno sa tim vrše
se pripreme za pokrajinske i lokalne izbore u jesen 2004. godine.

* * *

Tročlana delegacija Sekretarijata NKPJ (B. Kitanović, A. Glišić i M.
Matevski) prisustvovala je sastanku Okružnog komiteta u Čačku i imala
nastup na javnoj tribini u ovom gradu. Branko Kitanović imao je
polučasovni intervju na lokalnoj televizijskoj stanici "Galaksija".

* * *

Na sastanku Okružnog komiteta NKPJ u Požarevcu prisustvovali su
Generalni sekretar Branko Kitanović, Operativni sekretar Branko
Ivanović i član Centralnog komiteta Slobodan Jovičić. Sednicom je
rukovodio sekretar OK, advokat Velilbor Stojković, a referat o
aktivnostima Partije i pripremi za naredne izbore podneo je
organizacioni sekretar Đorđe Junković.

NKPJ u ovom regionu ima, pored Požarevca, Velikog Gradišta, Petrovca na
Mlavi i Golupca organizacije u još 24 sela.

* * *

Branko Kitanović i član Sekretatijata Ljubisav Krunić posetili su
sredinom juna Lovćenac, Vrbas i Kulu i vodili razgovore s rukovodstvima
njihovih opštinskih organizacija NKPJ.

* * *

U subotu 19. juna u Novom Sadu je održana Pokrajinska konferencija
NKPJ. Uvodni referat podneo je Petar Šušnjar, sekretar NKPJ za
Vojvodinu i član Sekretarijata NKPJ.

Odlučeno je da se odmah pristupi pripremi za pokrajinske i lokalne
izbore o čemu su posebno govorili advokat iz Vrbasa Velimir Ninkov,
član Centralnog komiteta, Mića Grkinić sekretar NKPJ za Srem, Biljana
Knežević, sekretar Opštinskog komiteta u Staroj Pazovi i Andrej Glišić
član Sekretarijata NKPJ.

U dužem izlaganju Branko Kitanović je akcenat stavio na jačanje Partije
i osnivanje novih organizacija, kao i na ćorsokak u koji je našu zemlju
dovela prethodna dosovska i aktuelna vlast. Pristupanje NATO-u,
Partnerstvu za mir i Evropskoj Uniji značilo bi ulazak u tunel koji
nema izlaza.

* * *

U petak 25. juna 2004. godine NKPJ organizuje u svojoj sali (Beograd,
Nemanjina 34/III) promociju nove knjige

MILENA AREŽINA "NOĆ PREVARE, DAN IZDAJE"

Knjiga na veoma ubedljiv način, preko autentičnih dokumenata, prikazuje
mehanizam kontrarevolucije iz 2000. godine. Podrobno su opisani izdaja,
kapitulanstvo i nesposobnost najuže okoline Slobodana Miloševića; način
na koji su Pavković i Koštunica obmanuli Miloševića o odluci Ustavnog
suda; spaljivanje Savezne Skupštine da bi se uništili dokazi o izbornoj
prevari; uloga stranih obaveštajnih službi; Milan Milutinović kao
glavni krivac za kapitulanstvo.

Ulaz slobodan. Početak u 18.00 časova.

* * *

NKPJ će zajedno sa Udruženjem Sloboda organizovati protesni miting na
beogradskom Trgu Republike u ponedeljak 28. juna u 17.00 časova.

Toga dana vazalna vlast DOS-a i tzv. crnogorske "Koalicije za
Jugoslaviju" na prevaru je izručila Slobodana Miloševića Haškom sudu,
koji predstavlja filijalu SAD, Engleske i Nemačke za obračun sa
Jugoslavijom i Srbijom.

NKPJ poziva sve svoje članove, simpatizere i ostale patriote da
učestvuju na mitingu. Okupljanje u 16.00 časova ispred sedišta NKPJ,
Nemanjina 34.

* * *

U subotu 3. jula u 11.00 časova, u sali NKPJ (Nemanjina 34/III),
počinje Godišnja konferencija Nove komunističke partije Jugoslavije.

Na Konferenciji će se, pored nekih idejnih i organizacionih pitanja,
razmotriti pripreme za naredne izbore i kongres NKPJ. Biće govora i o
aktivnosti Međunarodnog komunističkog pokreta.

* * *

Nova komunistička partija Jugoslavije organizovaće tradicionalnu
Svečanu akademiju u čast 7. jula sa političkim i umetničkim programom.
Pored ostalih, učestvovaće poznati operski, dramski i estradni
umetnici, kao i poznati folklorni ansambli.

Manifestacija će se održati u sredu 7. jula u Velikoj dvorani RU
"Veselin Masleša", ul. Generala Ždanova (sada Resavska) br.78. Početak
u 18.00 časova. Ulaz slobodan.

Pozivamo članstvo, simpatizere, borce i ostale patriote da prisustvuju
ovoj svečanosti.

Smrt fašizmu - sloboda narodu!

Beograd
21.6.2004.g.

Sekretarijat NKPJ

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http://komunist.free.fr/arhiva/jul2004/nkpj_01.html
Arhiva : : Jul 2004.

Godišnja Konferencija NKPJ

U Beogradu je održana Godišnja konferencija Nove komunističke partije
Jugoslavije. Prisustvovali su članovi Centralnog komiteta i delegati iz
svih krajeva naše zemlje. Uvodni referat podneo je Generalni sekretar
Branko Kitanović, a u diskusiji je učestvovalo šesnaest delegata.

Na Konferenciji je doneta odluka da se odmah pristupi pripremi za
učešće na izborima za poslanike u Skupštini Vojvodine i za lokalne
izbore u Srbiji.

Plenum je razmotrio situaciju u zemlji i u svetu, kao i u Međunarodnom
komunističkom pokretu.

4.7.2004.g.
Beograd

za NKPJ
Andrej Glišić
sekretar za informacije

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http://komunist.free.fr/arhiva/jul2004/nkpj_02.html
Arhiva : : Jul 2004.

Svečana akademija u čast 7. jula

Nova komunistička partija Jugoslavije organizovala je Svečanu akademiju
u čast 7. jula - Dana ustanka u Srbiji. Proslava je održana u Velikoj
sali RU "Veselin Masleša" u Beogradu. U umetničkom delu programa
učestvovali su naši poznati dramski i estradni umetnici, kao i poznata
violinistkinja Tatjana Olujić. Nekoliko tačaka izveo je na harmonici
čuveni Toša Elezović. O značaju 7. jula govorio je sekretar SKOJ-a
Predrag Jeremić, Generalni sekretar NKPJ Branko Kitanović u svom
referatu duže se zadržao na veoma dramatičnoj i teškoj situaciji u
našoj zemlji, oštro kritikujući politiku prethodne i sadašnje vlade. On
se osvrnuo i na stanje u svetu, optužujući NATO da je vinovnik serije
agresija u mnogim delovima Zemljine kugle i da je glavna prepreka miru
i stabilnosti na planeti. Kitanović se oštro suprotstavio pokušajima
vlade da Jugoslaviju uključi u NATO i u Evropsku Uniju, koju je
okarakterisao kao novu tamnicu naroda. Kitanović se duže zadržao i na
objašnjavanju stanja u Međunarodnom komunističkom pokretu. Brojne
kritike politici aktuelne vlasti izrekao je i član Sekretarijata NKPJ
Dušan Tomović.

Beograd,
7.7.2004.g.

Za NKPJ
Andrej Glišić

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http://komunist.free.fr/arhiva/jul2004/nkpj_03.html
Arhiva : : Jul 2004.

Počela predizborna kampanja NKPJ

Nova komunistička partija Jugoslavije otpočela je predizbornu kampanju
za lokalne izbore u Srbiji i izbore za Skupštinu Vojvodine. U petak 9.
jula 2004.g. Okružni komitet NKPJ za Srem organizovao je javnu tribinu
u Rumi na kojoj su govorili, pored ostalih, Branko Kitanović, Gen.
sekretar, Prvi sekretar NKPJ za Vojvodinu Petar Šušnjar, članovi
Sekretarijata Branko Ivanović i Veselin Nikolić. Tribinom je rukovodio
Mića Grkinić sekretar Okružnog komiteta.

Govornici su istakli da celokupna politika aktuelne vlasti vodi našu
zemlju u propast, da država sve više postaje vazalna i da standard
drastično opada. Oni su pozvali aktiviste da se maksimalno angažuju, da
u predizbornu kampanju uključe što veći broj članova i simpatizera
Partije, da propagiraju izborni progam NKPJ, posebno najnoviji Proglas
Partije i time omoguće dobre rezultate na lokalnim izborima i ulazak u
Skupštinu Vojvodine.

NKPJ će na izbore izaći zajedno sa Jugoslovenskim komunistima, pod
nazivom Blok komunista.

Beograd,
10.7.2004.g.

Za NKPJ
Andrej Glišić

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http://komunist.free.fr/arhiva/jul2004/nkpj_04.html
Arhiva : : Jul 2004.

Sramna izjava ministra Davinića

Saopštnje Sekretarijata NKPJ

Na sednici Glavnog odbora G17, održanoj 17.jula, uz gromoglasne aplauze
prisutnih, ministar odbrane P. Davinić je izjavio : "U Evropu će nas
predvoditi jedan general i još četiri generala", misleći na Ratka
Mladića, Pavkovića, Lazarevića, Đorđevića i Lukića, koje traži Haška
inkvizicija.

Ovako sramnu izjavu mogao je da da samo čovek koji je pogazio vojničku
čast i kome bi pristajalo da bude ministar predaje, kapitulacije i
izdaje, a ne ministar odbrane. U slavnoj tradiciji našeg naroda je da
nikada agresoru nije predavao svoje heroje, koji su branili otadžbinu,
već ih je slavio, odlikovao, nagrađivao. Metanišući pred agresorom,
Davinić je požurio da preduhitri makar i formalno sprovođenje
predkrivičnog postupka, koji je obavezan čak i po tzv. "Zakonu o
saradnji sa Hagom", "zakonu" koji faktički predstavlja ozakonjenu
izdaju.

Davinić i svi koji učestvuju u trgovini s glavama naših patriota,
zaverom ćutanja izbegavaju odgovor na suštinsko pitanje : da li je NATO
izvršio 1999. g. zločinačku agresiju na SRJ i da li su albanski
teroristi, uz podršku NATO, izazvali oružanu pobunu na Kosmetu ?
Odnosno, da li zbog toga treba suditi šefovima država NATO i vođama
albanskih terorista ili kažnjavati one koji su na osnovu Ustava i
zakona branili našu otadžbinu.

Ali, vredi li razgovarati o vojničkoj časti, ponosu i moralu s onima
koji ljudski moral ne priznaju, a ponos nemaju ?

U Beogradu,
18.07.2004.g

Za NKPJ
Aleksandar Jovanović

Danas i jučer: ostajemo antifašisti

1. Jasna Tkalec: Danas i jučer: ostajemo antifašisti
2. O potrebi stvaranja Antifašističkog fronta


=== 1 ===


http://komunist.free.fr/arhiva/jun2004/tkalec.html
Arhiva : : Jun 2004.

Danas i jučer: ostajemo antifašisti

"Vrijednosti antifašističke borbe i partizanskog rata danas su
potrebniji nego ikad" piše Giorgio Bocca u časopisu Ernesto. Giorgio
Bocca je poznati novinar, partizanski borac i antifašist Italije.

Danas kao star čovjek, on navodi: "gledajući današnju Italiju ne mogu,
a da ne budem jako velik pesimist". To isto možemo reći svi mi, iako i
ne možemo gledati današnju Jugoslaviju, jer nje više nema, a ono što je
nastalo umjesto nje, najbolje je i ne gledati.

Ipak, sada kad je sve prošlo i iza nas, treba kazati da su vrijednosti,
ma da danas namerno pogažene, umanjene, ublaćene ili poreknute i
smućene, vrijednosti koje je iznjedrila anftifašistička i partizanska
borba na Balkanu kao i širom Evrope, jedine istinski nove vrednosti za
afirmaciju kojih se treba boriti, jučer kao i danas. Danas kao i sutra.

Bocca piše: "Revizionizam je uvijek bio pretekst da se napada svaki
istinski demokratski pokret, svaki napredni pokret i da se zadržava
status quo". U antifašističkoj borbi jugoslavenskih naroda prvi put se
javila nova demokracija, prvi put se pokazalo, da oni koji imaju moć (i
novac) nisu uvijek u pravu. Prvi put u svojoj historiji ti su narodi,
uz Tita, hodali uspravno. Prvi put u historiji nisu puzali, nisu bili
pretorijanci Evrope, niti borci na strani ovog ili onog velikog
imperijalnog i imperijalističkog interesa. Prvi put u historiji bili su
svoji i bili su zajedno i zato su predstavljali neku snagu, zato su
mogli kazati Staljinu ne i graditi socijalizam po vlastitoj mjeri i na
vlastiti način. Za jugoslavenske narode on je bio socijalizam sa
ljudskim licem, možda isuviiše ljudskim, jer su jugoslavenski narodi
isuviše popuštali sebi i svojim slabostima, ali ovdje ne ćemo o tome.

Možda treba upravo 22. juna, na dan napada na Sovjetski Savez, sjetiti
se, da je ta zemlja, koje također više nema, dala svoj obol u rušenju
nacifašizma, kao ni jedna druga zemlja na svijetu. Za slom nacifašizma
u tadašnjem Sovjetskom Savezu poginulo je više od 20 miliona ljudi.
Sovjetski izvori kažu 28 miliona, iako su tu ubrojane i indirekne žrtve
rata, žrtve fašističkog zločina i pustošenja. Niko kao sovjeti nije
pravio od tijela vlastitih vojnika bedem, preko kojeg hitlerovci nisu
mogli prijeći.

U porobljenoj i pregaženoj kraljevini Jugoslaviji digli su se u svim
njenim dijelovima, pod vodstvom KP Jugoslavije, njeni najbolji sinovi,
da dadu hrabar i neslomljiv otpor ogromno nadmoćnoj neprijateljskoj
sili. I danas, mnogo godina nakon nestanka i sloma socijalističke
Jugoslavije, njen herojski otpor nacifašizmu izaziva još uvijek
divljenje u Evropi.

Ali i mržnju. Nije slučajno baš Njemačka bila jedan od autora
munjevitog priznanja secesionističkih republika i u građanskom ratu,
koji je slijedio nakon eksplozije zemlje, nije slučajno baš Njemačka
stalno vatreno navijala za nekadašnje saveznike u novom, tobože
demokratskom ruhu.

Uostalom, zašto i ne bi? Svi oponenti socijalizma u tom su trenutku
poželjeli naplatiti stare račune. Koliko je to Njemačkoj uspjelo ostaje
pitanje, jer je kapital, koji je poplavio secesionističke i
nesecesionističke republike nekadašnje Jugoslavije, multinacionalan i
teško ga je definirati samo njemačkim ili samo talijanskim. Pristaše
pak poraženih fašističkih ideologija ostvarili su vlastite ciljeve
bolje nego u fašizmu. Etnički su očistili svoje atare i ostali uglavnom
nacionalno čisti. To je urađeno u Hrvatskoj – Tuđman je pobio manje
Srba od Pavelića, ali ih je istjerao više. Isto je to učinjeno i po
Bosni, iz Srpske su istjerani Muslimani i uglavnom Hrvati, iz
Hercegovine Srbi i Muslimani itd. Strane vojske, strani namjesnici i
evropski nadglednici nadgledavaju i nadziru poslove bijednih i ludih
balkanskih naroda, kojima, istini za volju, i nije više do međusobnog
neprijateljstva i ratovanja. Posvemašnja pauperizacija, strašno
osiromašenje, materijalno i duhovno, depresija, nostalgija, kao i teška
životna borba su na dnevnom redu za velike većine nekada bezbrižnih
jugoslavenskih samoupravljača. Ali ko ne zna sobom upravljati, njime će
upravljati drugi - kaže stara mudrost. Pa eto i upravljaju. I dok mase,
što su ostale bez zaposlenja, a često bez kuće, stana, roda i naroda,
misle kako da spoje jutro s večeri i početak sa krajem mjeseca
malobrojna se šačica gavana, ratnih profitera, gangstera i specijalista
za bankovno razbojništvo i šverc neizmjerno bogati, privatizira,
prodaje i preprodaje nekad javno i opće dobro. I to još nije najgore
zlo, piše talijanski novinar Enrico Vigna. "Najgore je što ti ljudi ne
odlučuju sami, kako će uređivati svoje poslove, kako birati parlament,
kako urediti školstvo ili zdravstvo. " O tome su u svim dijelovima
bivše Jugoslavije već poodavna odlučili drugi. Sada se samo njihove
odluke manje ili više brzo ili manje ili više vjerno sprovode.

A to kako se sprovode ne garantira ništa onima koji nemaju i nisu, a
daje sve mogućnosti onima koji imaju i jesu – šta? Bogati, razumije se.
Jer siromaštvo je po novom kodeksu vrijednosti, sramota. Što misle
bijedne i često gladne i mizerijom pritisnute mase, to nikoga ne
zanima, najmanje moćnike i nove gospodare svijeta. Uostalom mase i nisu
tu da misle, nego da slušaju i gledaju – koga? Televiziju, razumije se,
a ona im jasno govori, kako da glasaju, kako da misle i ko su gospodari
svijetu, koji su, razumije se, demokrati i slobodoljupci...

I u ime te demokracije i slobode pušta se da svoje prljave neistine
bljuju i četnici i ustaše i svi njihovi sinovi i unuci i njihova
jednako nakazna i jednako lažljiva duhovna djeca i posinci.

A sve to u ime nacionalne ideje i ideje nacionalnog pomirenja. "To su
sramne stvari", negoduje Giorgio Bocca, "i ostaće kao ljaga na javnosti
i novinarima, što su to dopustili". Naravno, Bocca govori o Italiji,
ali vrijedi za sve jugoslavenske, a izgleda i evropske zemlje. "To je
napad na zdrav razum, ali i na uobičajen osjećaj pristojnosti, ovo što
rade unuci nacifašista!" piše Bocca a i mi se s njim slažemo. Ali teren
je već odavno bio pripremljen za ovu navalu, a pripremili su ga, ajme,
sami bavši komunistički rukovodioci, kojekakvim sumnjivim izjavama,
kojima su ustvari navodili vodu na mlin nacifašista.

Danas, kad nas je ta voda potopila, možemo samo dodati, da još nismo
zaboravili da plivamo i nemamo nikakve namjere dopustiti, da nas
potpope. Uprkos mraka, uprkos nedaća, slobodaraski se glas čuje na sve
strane. Onih koji nisu zaboravili borbu za istinu i slobodu, za
istinsku slobodu naroda, a ne laži multinacionalnih kompanija i
uživalaca bogatih prebendi, kojim su im stranci i vjerske organizacije
platile poslušnost, još uvijek ima i u bivšoj Jugoslaviji i po Evropi,
koliko god hoćeš. Uostalom, na posljednjim izborima za Evropsku
Zajednicu, komunisti su dobili u Italiji (podijeljeni u dvije partije)
oko 10 % glasova, a prosječno u Evropi, oko 5%, što i nije tako malo.

U situaciji koja je objektivno teška to se mora cijeniti.

Pa iako je zbunjenost oko navodne demokracije i slobode i novih
vrijednosti, koje bijedne balkanske narode uče strani tutori velika,
doći će dan kad će se ćuti glas antifašista i istinski naprednih ljudi.
Jer, borba još uvijek traje. A da završim, opet ću se poslužiti
riječima Giorgia Bocce: "Osudu nasilja od strane ‘Rifondazione
comunista’ smatram kolosalnom greškom. Od kada postoji borba za vlast
postoji i nasilje. Kad su to u historiji duboke strukture vlasti
promijenjene na miran način? Nasilje je uvijek postojalo, ono je dio
ljudske povijesti. Kad ne bi bilo nasilja kroz hiljade godina gazde bi
uvijek bile iste i niko im se ne bi protivio".

Ukoliko se složimo s elementarnom postavkom, da onaj ko ima vlast ima i
legalan aparat sile, što znači policiju i vojsku, onda da se vlast
sruši, što treba činiti? Snovi nisu dovoljni.

Ne slažem se se tezom o vječnom nenasilju. Druga je stvar kazati da u
ovoj situaciji ljevici najviše odgovara demokratska borba, jer u
situaciji apsolutne nadmoći kapitala bolje je ne ulaziti u sukob u
kojem bi se sigurno kapital pokazao nadmoćnim i pobijedio bi. Ali ne
može se isključiti silu kao sredstvo borbe i odbrane naroda tvrdi
Bocca. "Što se tiče mirenja sa fašističkim idejama s njima se nikada
nećemo, ne želimo i ne možemo pomiriti, a sa fašistima i postfašistima
kao ljudima, u civilnom ophođenju, pomirili smo smo se odmah pošto je
rat završen" - piše Bocca. A antifašisti jesmo i ostajemo, kažemo mi,
jugoslavenski komunisti, bilo Jugoslavije ili ne, bilo te partije ili
ne.

Jasna Tkalec


=== 2 ===


http://komunist.free.fr/arhiva/avg2004/aff.html
Arhiva : : Avgust 2004.

O potrebi stvaranja Antifašističkog fronta

Iako su fašistički, rasistički, antisemitski i nacional-šovinistički
ispadi u Srbiji sve češći, buržoaski režim se trudi da takve pojave
minimizira smatrajući da priznavanje tako nečeg može da bude kočnica
"ulasku u Evropu". Naši buržoaski političari se teše činjenicom da je
rasističkih i ksenofobičnih ispada još uvek mnogo više u Zapadnoj
Evropi nego kod nas. Što se naša zemlja bude više približavala tamnici
naroda koja se naziva Evropska unija, fašističkih, antisemitskih i
nacional-šovinističkih ispada će nažalost biti sve više iz prostog
razloga što klica tog nacističkog zla leži u osnovi i protivrečnostima
kapitalističkog sistema.

Vratimo se na aktuelnu situaciju kod nas kada je u pitanju ovaj problem
koji prema buržoaskim glasnogovornicima u "ovom trenutku nije
prevelik". Svi smo svesni, gotovo svakodnevnih natpisa u dnevnoj štampi
o rasističkim napadima, najčešće na Rome ali je bilo i slučajeva da
budu napadnuti i stranci i pripadnici nacionalnih manjina. Poznat je
slučaj od prošle godine kada je banda naci-skinsa napala jednog
Beograđanina noževima dok je pokušavao da od njih odbrani svoju
crnoputu ženu. Širom Srbije neretko se napadaju i Jevrejski verski
objekti a ponekad su na meti i objekti drugih verskih zajednica.
Neonacistička formacija Blood&Honour Serbia (koja okuplja srpske
naci-skinse) se hvali da je svoj poslednji koncert, održan valjda u
nekom vojvođanskom selu čak uspela i da prijavi policiji i da je svirka
bila odobrena. Ilustracije radi, treba reći da se na B&H koncertima
zighajlira, skandira Hitleru a nacističke zastave su obavezna
ikonografija. Svakom iskrenom antifašisti je zaista čudno da neko može
odobriti takav jedan koncert, u zemlji u kojoj su pre šezdeset godina
nacisti ubijali po sto naših građana za jednog ubijenog nacistu, ali se
nažalost, ako je verovati hvalisanju pripadnika B&H po Internetu, to
ipak desilo. Inače skraćenica B&H je engleska verzija motoa zloglasnih
esesovskih jedinica (na nemačkom skraćeno SS) koja je glasila "Krv i
Čast". Kao "šlag na tortu" dolazi podatak da je sve više inicijativa
koje traže ukidanje abortusa a klero-fašistički krugovi iz dana u dan
sve više dižu svoj glas, verovatno osokoljeni time što je buržoaska
vlast svojevremeno dozvolila da se u zemlju vrate posmrtni ostaci
vladike Nikolaja Velimirovića osvedočenog antisemite i pristalice
teorije o "arijevskoj rasi", a koga je Crkva proglasila za sveca iz
samo njenim velikodostojnicima znanih razloga.

Zbog čega je potrebno stvaranje odbrambenog fronta?

Ima više razloga a prioritetna su tri.

Prvi je taj da buržoaska država neće učiniti ništa na zaustavljanju
fašističkih formacija pod firmom "slobode govora". Nigde u
"demokratskom svetu – svetu parlamentarne demokratije" ekstremno
desničarske partije nisu zabranjene. Zašto? Možda zato što krupna
buržozija sitnosopstveništvu sklon fašistički šljam čuva kao rezervni
odred u slučaju stvaranja određenih uslova koji bi mogli dovesti do
proleterske revolucije (tako nešto je već viđeno u Italiji 1922. i
Nemačkoj 1933. godine).

Drugi razlog je taj što je borba protiv fašizma osnova borbe za
ujedinjenje radničke klase i protiv deljenja proletera po rasnoj i
nacionalnoj osnovi.

Treći razlog za stvaranje Antifašističkog fronta je taj što su
revolucionarni levičari, prvenstveno komunisti, podjednako na udaru
fašističkih jurišnih grupa kao i Romi, Jevreji, stranci i ostale
ugrožene kategorije stanovništva.

Antifašistički front (AFF) bi trebalo da bude odbrambena organizacija
koja bi se mogla adekvatno suprotstaviti fašističkom nasilju. Takve
formacije postoje svugde u svetu pa bi nešto slično trebalo
organizovati i kod nas. Predvodnici AFF bi trebalo da budu
revolucionarni levičari, kod nas u Srbiji komunisti kao
najorganizovaniji odred radničke klase, seljaštva i poštene
inteligencije, koji mogu da osmisle i usmere aktivnosti ovakve jedne
formacije. Tu sektaštvu mesta nema i u AFF bi bilo prostora za
pripadnike svih levičarskih partija i asocijacija. Za sad je situacija
kod nas na tom planu veoma loša jer svaka revolucionarna levičarska
organizacija radi sama za sebe. Sve prisutnije divljanje fašističkih
uličnih hordi na ukazuje da treba ići putem akcionog jedinstva. Jer
ujedinjeni pobeđujemo a razjedinjeni propadamo!

Spartak

(english / italiano)

Serbia: il sistema sanitario allo sfascio

1. SERBIA: SANITA' ALLO SFASCIO, SPAZIO AGLI STREGONI (ANSA)
2. SERBIA: SICK HEALTH SERVICE NEEDS FIRST AID (IWPR)


=== 1 ===


SERBIA: SANITA' ALLO SFASCIO, SPAZIO AGLI STREGONI

(Di Beatrice Ottaviano e Dragan Petrovic)
(ANSA) - BELGRADO, 10 AGO - Due anni di attesa per una angiografia, un
anno per gli esami necessari a un intervento ortopedico, almeno dieci
mesi per una visita dall'oncologo: la crisi economica e la transizione
hanno messo in ginocchio la sanita' in Serbia, lasciando campo libero
agli stregoni.
La misura della crisi del sistema sanitario e' data dal tentativo del
governo di varare una legge che la stampa locale ha subito ribattezzato
come 'lapot', termine intraducibile che indica l'antica tradizione
montenegrina di uccidere, in periodi di carestia, i parenti anziani e
ammalati per garantire la sopravvivenza dei giovani. Il disegno
prevedeva infatti di sospendere farmaci salvavita gratuiti come i
citostatici (usati per tenere sotto controllo alcuni tipi di tumore)
alle persone con piu' di 60 anni di eta'. Il governo ha dovuto fare una
rapida marcia indietro, sia per le proteste delle organizzazioni
umanitarie, sia per non alienarsi il vasto serbatoio elettorale dei
pensionati: ma il ritmo attuale di spesa resta insostenibile per le
casse statali.
Ed ecco allora proliferare sui giornali, in televisione, alle radio,
miriadi di annunci di cosiddetti maghi bianchi che propongono a un
pubblico suggestionabile una serie di improbabili rimedi, dai talismani
alla medicina etnica alla piu' pericolosa erboristeria 'fai da te': con
risultati spesso tragici, a volte comici. Come nel caso della sedicente
'Sonia l'onnipotente', una maga che fino al recente arresto per truffa
'curava' i telespettatori di un canale locale ad Alibunar, nella Serbia
centrorientale: ''Signora, lei e' seriamente ammalata, ha problemi di
prostata'', ha detto a una attonita spettatrice che aveva telefonato
per lamentare sintomi dolorosi al bacino.
Spesso i moderni 'stregoni' mischiano elementi della medicina olistica,
delle tradizioni orientali e della locale superstizione: ''Affiancano
l'agopuntura alla radioestesia, le pozioni a base di sangue di
tartaruga, un animale peraltro protetto, alle tisane, addirittura al
gasolio'', accusano i responsabili del Centro nazionale per la lotta ai
tumori, che ha presentato una dettagliata denuncia alla polizia. ''La
responsabilita' non e' solo del truffatore o del truffato - aggiungono
- ma anche e soprattutto di quelle televisioni e quei giornali che
danno spazio ai sedicenti maghi bianchi. Senza dimenticare lo sfascio
della sanita' che alimenta l'ignoranza e crea terreno fertile per
questi 'guaritori' senza scrupoli''.
Sfruttava l'ignoranza Slobodan Velickovic, che a Pancevo (cittadina
industriale a ridosso di Belgrado) si faceva pagare migliaia di euro
per pomate reperibili farmacia per pochi spiccioli. Gli bastava
cambiare flaconi ed etichettare come 'bioelisir' normali unguenti
antinfiammatori, sciroppi per la tosse e medicine da banco per
convincere gli sprovveduti clienti che il rimedio funzionava. Con
questo sistema, un contadino della zona, Nedelko Zivkovic, ha pagato
1.670 euro per un po' di cera decorata con pentagrammi, che doveva
togliere un presunto malocchio, e una pomata antireumatica del costo di
due euro.
Succede raramente, ma a volte accade, che questi rimedi funzionino,
specialmente se a suggestione si aggiunge suggestione: e' il caso di un
giovane montenegrino caduto in depressione, Sasha Daniksic, cui un
locale mago ha diagnosticato una intossicazione da filtro amoroso.
Stando al Merlino di turno, una aspirante strega innamorata aveva fatto
bere al ragazzo un caffe' con due gocce di sangue mestruale, ricetta
tipica della stregoneria europea per le cosiddette pozioni d'amore. La
cura e' stata indossare l'orologio del padre finche questo non si e'
scaricato, e apparentemente ha funzionato.
''Non mi stupisce che in qualche caso si ottenga quello che la medicina
chiama 'effetto placebo' - dice Voja Antovic, autore di un libro sul
fenomeno - i malati hanno una straordinaria capacita' autocurativa se
debitamente suggestionati''. Comunque, ''Quella che i sedicenti
stregoni chiamano bioenergia, dicendosi in grado di maneggiarla, non
esiste - afferma perentorio il fisico nucleare Vladimir Ajdacic - siamo
in grado di registrare energie subatomiche, infinitesimali. Se ci fosse
qualcosa come la bioenergia, i nostri strumenti dovrebbero essere in
grado di riscontrarla''. (ANSA). OT
10/08/2004 17:59

http://www.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/200408101759161057/
200408101759161057.html


=== 2 ===


http://www.iwpr.net/index.pl?archive/bcr3/bcr3_200403_484_2_eng.txt

IWPR'S BALKAN CRISIS REPORT, No. 484, March 10, 2004

SERBIA: SICK HEALTH SERVICE NEEDS FIRST AID

Years of underinvestment have left a system that was a showcase for
socialism in ruins.

By Zelimir Bojovic in Belgrade

At the Belgrade Institute of Urology, head nurse Liljana Nikolic takes
unusual measures to compensate for years of underinvestment in the
nation's hospitals.

Touring the luxurious foreign-owned hotels in the new part of the city,
she asks them to donate their spare linen, which they no longer need
because it is torn or blemished. The building where she works is
crumbling and crowded. "It's all falling apart," she said, pointing to
a ward where 30 patients - most with cancer - share one bathroom and
two toilets.

With its ravaged 80-year-old façade, warehouse-style entrance, grey
corridors and crowded lavatories, the urology institute is a symbol of
Serbia's failing health service. Virtually ignored under Slobodan
Milosevic's 12-year regime, when money was channelled into nationalist
military projects [Note: THIS A BLATANT LIE. THE WEST FORCED YUGOSLAVIA
INTO WAR; ON THE OTHER HAND, DISINVESTIMENT AND DESTRUCTION OF THE
STATE-OWNED SANITARY SYSTEM ONLY STARTED AFTER MILOSEVIC WAS OUSTED BY
PRO-WESTERN POLITICIANS -- THOSE WHO ARE GOING ON KILLING THE COUNTRY,
RIGHT NOW. I.Slavo], the health service is on its last legs.

Money is short. Whereas Britain annually spends 1,500 US dollars per
person on health, Serbia and Montenegro spends 50. The monthly salaries
of the country's 26,000 doctors average 20,000 dinars, or around 300
euro - a fraction of what counterparts earn in the West.

The 130,000 workers in the state health system are a demoralised army.
From October 2 until late December last year about half were on strike,
demanding pay increases. The government could not even consider their
demands, as the budget for 2004 had not been adopted owing to early
parliamentary elections in December 2003. The health service unions
have warned they will resume their strike the moment a new government
is formed.

Although health workers' salaries are low, they consume 60 per cent of
the 1 billion euro total health budget. Many officials are demanding
staff cuts. "The system we have now is excessive," said the health
minister, Dragomir Marisavljevic. "It is too bulky and inert. It must
be reshaped."

In the meantime, underpaid hospital staff work part-time in private
clinics to make ends meet - to the detriment of their jobs in the state
sector.

Milan Spuran has worked for 13 years at the state-run Serbian Clinical
Centre in Belgrade. "Even including night shifts, my salary is only
24,000 dinars (350 euro)," he complained. In spite of holding down a
key job, he cannot buy an apartment, which is why he works part-time
elsewhere. "I do private medical examinations at times and also provide
consulting services," he said. "Hopefully, our salaries will soon be
higher and our equipment repaired and replaced."

But Spuran's hopes are unlikely to be realised soon. Though some new
equipment has been purchased, including X-ray machines, ambulances and
new operating theatres, real structural improvement depends on
continued foreign aid.

According to the health ministry, foreign aid for health has so far
amounted to about 100 million euro. Another 50 million euro is in the
pipeline in the form of a loan from the European Investment Bank. But
this money has been held up in parliament after some opposition
deputies complained it was adding to the country's massive foreign
debt.

Health care representatives are demanding ratification of the loan,
pointing out that there is no time limit on the repayment. They warn
that without the money, they might soon be unable to provide even a
minimum service.

Surgery and basic hospital care remain free of charge in Serbia and
Montenegro, but patients already have to pay for an increasing
percentage of their medical bills. For people on low salaries, these
sums are frightening.

Milinko, 52, is not only concerned about whether he will survive
complex surgery but about the cost of post-operative medications. A
doctor has sent his family a long list of drugs and therapies that he
will need to purchase for himself.

"I have already spent about 10,000 dinars (150 euro) on medication and
other materials before surgery," said Milinko, who earns 17,000 dinars
monthly. After, he says he will have to spend several thousand more, "I
will have to pay for it all, so my family is economising on other
things."

Milinko appears confused by his plight. His small hospital room is
decrepit with dirty walls on which paint has peeled away. On a beside
table lies the remains of a meagre hospital meal, which Milinko has not
eaten.

Even when the sums required of patients amount only to a few hundred
dinars, it is a heavy burden, especially to people on pensions or
refugees. Vojo, 55, a refugee from Drvar, in north-west Bosnia, was
trying to beg for 200 dinars from passers-by in front of a clinic where
his wife is undergoing treated for cancer. "So far I've paid more than
150 euro for examinations and now the doctors have told me to buy
medication which costs 200 dinars," he said. "It embarrasses me to beg
but I have no one here in Belgrade to borrow from."

The grinding poverty afflicting patients and health workers alike
creates a fertile breeding ground for bribery. In January, a police
anti-corruption unit detained Laslo Svirtlih, head of the Miroslav
Zotovic clinic, on suspicion of demanding unauthorised payments from
his patients.

Svirtlih was accused of insisting on a down payment of 300 euro to
admit a patient to his hospital and then another 100 euro to extend his
treatment few days later. The police caught him receiving money, having
been informed beforehand. The family of the patient had marked the
banknotes that they handed over. He is currently awaiting trial.

Zoran Ilic, leader of a union with many health worker members, says
combating crime within the system should be a priority, but that "small
progress has been made in this respect". In reality, petty corruption
has been part of the health system for years. Patients often expect to
routinely hand doctors "gifts" in cash or objects to secure proper
treatment.

Tomica Milosavljevic, a former health minister, insists Serbia still
possesses a relatively well developed network of health institutions
and that the problem comes down to poor maintainance. "Many of our
problems are simply banal ones," he said, "like burst pipes, windows
that won't shut, inadequate heating and poor food for patients."

Milosavljevic blames a relatively low level of health insurance, which
is mandatory but only 11 per cent of incomes, as opposed to a European
average of at least 13 per cent. He also wants to see higher percentage
of public spending going towards health care.

While he and his successor, Dragomir Marisavljevic, predict an upturn
in the Serbian health service over the next decade, the patients of
today will have to make do with run-down facilities and overstretched
staff. As one 58-year-old woman waiting for treatment in a Belgrade
clinic remarked, ruefully, "People with no money can't afford to get
ill."


Zelimir Bojovic is a Deutsche Welle correspondent in Belgrade.

(...) Balkan Crisis Report is supported by the Department for
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Reporting
BALKAN CRISIS REPORT No. 484

DUECENTOSESSANTACINQUE


E' questo il numero dei cittadini della Bosnia ammazzati dalle forze di
occupazione occidentali in questi otto anni di regime di "protettorato"
internazionale. Notoriamente, i soldati stranieri godono di immunita'
assoluta per i loro delitti, compresi quelli dovuti ad "infortuni"
quali: la guida spericolata in stato di ubriachezza, i colpi di arma da
fuoco partiti accidentalmente, eccetera.


http://www.bhdani.com/default.asp?kat=fok&broj_id=373&tekst_rb=3#anter5

DANI (BiH), Broj 373 - 06.08.2004
FOKUS - Imunitet

Vojnici SFOR-a za osam godina usmrtili 265 građana u zapadnoj Bosni

U teškom saobraćajnom udesu koji se dogodio 31. jula 2003. na putu M-5
u Gorjevcu kod Bihaća, u sudaru mercedesa i teretnog vozila sa
prikolicom SFOR-a, poginuli su studenti Amir Hadžiselimović (23) iz
Sanskog Mosta, Rezak Filipović (22) iz Banje Luke i Aladin Lukač (27)
iz Novog Pazara. Hadžiselimović i Lukač ostali su na mjestu mrtvi, dok
je Rezak Filipović umro u Kantonalnoj bolnici u Bihaću.

Godinu dana nakon ove tragedije - istraga, koju je započeo tadašnji
istražni sudija Dževad Lipovača (u međuvremenu je decertificiran) a
nastavila kantonalna tužiteljica Damirka Mulabdić, nije završena.
Porodice nastradalih još uvijek ne znaju šta je bio uzrok tragedije.
Mulabdićeva je nedavno dala izjavu za NTV Hayat u vezi s ovom nesrećom,
rekavši da je "istraga u fazi prikupljanja dokumentacije".

Mirza Hadžiselimović, Amirov otac i bivši policajac sa 20 godina
iskustva, ne može prihvatiti istinu da godinu dana nije urađeno
praktično ništa. I on i Sakib Filipović mjesecima oblijeću Tužilaštvo i
druge organe, pa i Kantonalnu bolnicu u Bihaću, tražeći istinu o smrti
svoje djece. Hadžiselimović je, zbog niza sumnjivih okolnosti, uputio
prigovor na zapisnik o uviđaju koji je radio sudija Lipovača. Kaže kako
je ostao zaprepašten izjavom spomenutog sudije, koji mu je doslovce
rekao: "Znaš li ti kakav je mandat SFOR-a u BiH?! Znaš li da su oni
izuzeli svu dokumentaciju iz Kantonalnog suda u Zenici!?"

Da su se odmah nakon nesreće događale veoma čudne stvari govore dokazi
koje je prezentirao Hadžiselimović u svom prigovoru. Kanadski vojnici
su oružjem sprečavali da se pomogne Rezaku Filipoviću, koji je jaukao i
davao znake života. To je izjavio očevidac, veterinar Ivica Šantić,
koji je, rizikujući da bude napadnut od kanadskih vojnika, nakon
nekoliko bezuspješnih pokušaja prišao smrskanom autu i pritekao
Filipoviću u pomoć. Istražni sudija Lipovača na mjestu nesreće uopće
nije zatekao kanadskog vozača koji je vozio teretno vozilo, a u
zapisniku je konstatirao da je "teretnim vozilom SFOR-a upravljao
navodno Drake William, koji nije na licu mjesta"!?

Ali zato se na tijelu poginulog Amira Hadžiselimovića vršilo
vještačenje postojanja alkohola i droga u krvi i urinu!?! Od navodnog
vozača SFOR-ovog vozila Drakea Williama sudija Lipovača nije ni mogao
uzeti krv ni urin iz dva razloga - nije bio tu, a mandat SFOR-a je
takav da vojnici imaju imunitet koji ih štiti u svim okolnostima, pa i
u ovakvim.

Još jedan podatak budi sumnju - tragovi kočenja mercedesa iznosili su
pet metara, a SFOR-ovog vozila 23 metra. Hadžiselimović je, osim toga,
pronašao na mercedesu i tragove crne i bijele boje, čime je probuđena
sumnja da je u udesu učestvovalo i treće vozilo, kome nema traga.

Sakib Filipović je od svjedoka Ivice Šantića saznao da je njegov sin
Rezak bio pri svijesti i da nije imao vidnih rana, ali je nakon prijema
u Kantonalnoj bolnici umro od, kako je izjavio dr. Nazif Čolaković,
tzv. trospratnih ozljeda glave, grudi i trbuha. Međutim, Filipović nije
nikad dobio otpusno pismo, čime je misterioznost smrti njegovog sina
postala još veća. U patološkom nalazu dr. Samire Mešić stoji ocjena da
se, kada je riječ o uzroku smrti Rezaka Filipovića, "najvjerovatnije
radi o nagnječenju glave i grudnog koša". Ovaj slučaj, ni nakon godinu
dana, nije se pomjerio sa mrtve tačke. Inače, od 1996. godine do danas
u USK-u smrtno je stradalo 265 osoba u nezgodama u kojima su
učestvovali pripadnici SFOR-a. (M.O.)

Da: ICDSM Italia
Data: Mar 10 Ago 2004 15:46:59 Europe/Rome
A: icdsm-italia @yahoogroups.com
Oggetto: [icdsm-italia] "Processo" Milosevic - novita' e commenti


(english / italiano)

"Processo" Milosevic - novita' e commenti


Nello scorso mese abbiamo registrato moltissime prese di posizione ed
articoli sul caso del processo-farsa intentato dalla NATO contro
Slobodan Milosevic. Il "Tribunale ad hoc" dell'Aia si trova al centro
di un vero e proprio ciclone, che solamente i nostri asserviti
giornalisti non riescono a vedere.

Di seguito riportiamo:

1) Una serie di LINK ad importanti articoli e commenti recenti in
lingua inglese;

2) Le ultime comunicazioni (in lingua inglese) pervenute dalla sezione
belgradese del nostro Comitato Internazionale - un nuovo appello alle
istituzioni internazionali, ed il rifiuto di due "amici curiae" ad
essere designati come "avvocati d'ufficio" per Milosevic:

- Sloboda urges UN, ICTY and Serbian authorities to stop the Hague
crime (SLOBODA, 7.8.2004)

- Tapuskovic refuses to join the Hague criminal cuisine: Hague Tribunal
in panic search of lawyer for Milosevic (Blic, 7.8.2004)


--- (1) --- LINKS ---


*** NUOVI ARTICOLI E COMMENTI:

The world's greatest travesty of justice: How Washington makes and
breaks the law
(by Timothy Bancroft-Hinchey - Pravda.Ru)

http://english.pravda.ru/printed.html?news_id=13377

Judges call for "radical review" of Milosevic trial
(by Paul Mitchell - WSWS)

http://www.wsws.org/articles/2004/jul2004/milo-j10_prn.shtml

Why Hague Court Wants To Silence Milosevic
(by John Catalinotto - WW)

http://www.anti-imperialism.net/lai/
texte.php?language_id=3§ion=BBBL&object_id=22856

Workers World: Let Milosevic have a fair fight
(by John Catalinotto - WW)

http://lists.topica.com/lists/ANTINATO/read/
message.html?mid=910458176&sort=d&start=33315

Letters: Milosevic trial
(by Barry M. Lituchy)

http://www.icdsm.org/more/Lituchy2107.htm

Abu Ghraib & the Milosevic standard
(by Siddharth Varadarajan)

http://www.hindu.com/2004/08/09/stories/2004080901771000.htm

Regarding the possible imposition of legal council on Slobodan
Milosevic (by Andy Wilcoxson)

http://www.slobodan-milosevic.org/news/smorg-ed070604.htm


*** ALTRI ARTICOLI RECENTI, DA NOI GIA' SEGNALATI:

PSYCHOLOGICAL WARFARE & WESTERN PROPAGANDA.
By Ian Johnson (11 July 2004)

http://www.icdsm.org/more/Johnson1107.htm

LET SLOBO SPEAK FOR HIMSELF
By John Laughland (The Spectator, 10 July 2004)

http://www.icdsm.org/more/Laughland1007.htm
http://www.spectator.co.uk/
article.php?table=old§ion=current&issue=2004-07-10&id=4796

COURT THREATENS MILOSEVIC'S HEALTH
By Elizabeth Farrell (New Worker, 8 July 2004)

http://www.icdsm.org/more/Farell0807.htm

'RADICAL RETHINK' AT THE HAGUE - DEATH BY TRIAL
By Paul Davidson (7 July 2004)

http://www.icdsm.org/more/Davidson0707.htm

HAGUE COURT TRIES TO SILENCE MILOSEVIC
By Sara Flounders (IAC, 6 July 2004)

http://www.icdsm.org/more/Flounders0607.htm
http://www.iacenter.org/milos_ctsilence.htm

IN SOLIDARITY AGAINST THE GLOBAL DICTATORSHIP
By Klaus Hartmann (Speech at the rally in Belgrade, 28 June 2004)

http://www.icdsm.org/more/Hartmann2806.htm

CLINTON'S "GOOD WAR"
By Diana Johnstone (Znet, 26 June 2004)

http://www.icdsm.org/more/Johnstone2606.htm

SHOW TRIAL AT THE HAGUE - A NEW PHASE
By Dr Alexander Mezyaev (Soviet Russia, 26 June 2004)

http://www.icdsm.org/more/Mezyaev2606.htm

MASSIVE VIOLATION OF LAW AND DANGEROUS MISTREATMENT OF PRESIDENT
MILOSEVIC
(Declaration of the European Peace Forum, done in Berlin, 20 June 2004)

http://www.icdsm.org/more/EPF2006.htm

BELGRADE FORUM ON THE HAGUE TRIBUNAL AND MILOSEVIC PROCESS
(Conclusions of the Experts' Seminar at the Faculty of Law in Belgrade
held on 19 June 2004)

http://www.icdsm.org/more/BF1906.htm

CAN THE TRUTH BE KILLED?
By Professor Velko Valkanov (Public Statement of the founder and
cochairman of ICDSM made on 18 June 2004)

http://www.icdsm.org/more/Valkanov1806.htm

ON THE RUINS OF YUGOSLAVIA
By Cathrin Schütz, (Counterpunch, 5 June 2004)

http://www.icdsm.org/more/Schuetz0506.htm

"GENOCIDE", MILOSEVIC AND NATO
By Ed Herman (Foreign Policy in Focus, 28 May 2004)

http://www.icdsm.org/more/Herman2805.htm

THE YUGOSLAVIAN FAIRY TALE
By George Szamuely (Foreign Policy in Focus, 28 May 2004)

http://www.icdsm.org/more/Szamuely2805.htm

THE GENOCIDE GAMBITS
By Ed Herman (Znet, 17 May 2004)

http://www.icdsm.org/more/Herman1705.htm

THE ILLEGAL HAGUE PROCESS MUST END
Statement by the President of the World Peace Council Orlando Fundora
(Cuba)

http://www.icdsm.org/more/fundora.htm

THE FINAL SERVICE OF THE TRIBUNAL AS A POLITICAL AND PROPAGANDA ARM OF
NATO
By Ed Herman

http://www.zmag.org/balkanwatch/herman_milosovec-trial.htm

NYT ON ICTY: A STUDY IN TOTAL PROPAGANDA SERVICE.
By Ed Herman and David Peterson

http://www.zmag.org/simonsyugo.htm


*** CRONACHE E COMUNICAZIONI DAL "TRIBUNALE" E DAL COMITATO
INTERNAZIONALE (ICDSM):

Telegraph: Milosevic prepares to launch attack on Blair and Clinton in
his opening speech at trial (by P. Sherwell & N. Barnett )
http://www.freerepublic.com/focus/f-news/1165057/posts

CDSM: 5th July 2004 - First Day of the Defence Case of President
Slobodan Milosevic - Open Statement by the Committee to Defend Slobodan
Milosevic (Irish Section) - 4th July 2004
http://groups.yahoo.com/group/sorabia/message/52998

SLOBODA PROTEST LETTER TO THE TRIBUNAL AND UN
(Done in Belgrade, 5 July 2004)
http://www.icdsm.org/more/Sloboda0507.htm
http://www.icdsm-us.org/libraries/viewdocument.asp?DocumentID=255

Another snag in the Milosevic show trial (by Nebojsa Malic)
http://www.antiwar.com/blog/more.php?id=1117_0_1_0_M

Order of the ICTY Judges in the case against President Milosevic
threatening to assign counsel
http://www.icdsm-us.org/libraries/viewdocument.asp?DocumentID=257

The Trial Chamber's "Scheduling Order and Order to Registrar Concerning
Medical Report"
http://www.un.org/icty/milosevic/trialc/order-e/040712.htm

Hague Tribunal considers separating the indictments against Milosevic
into separate indictments
http://www.un.org/icty/milosevic/trialc/order-e/040721.htm

The Hague Tribunal orders the prosecution to make submissions regarding
the role of an assigned lawyer on Milosevic
http://www.slobodan-milosevic.org/news/icty061904.htm


*** ULTIMISSIME:

Tapuskovic refuses to join the Hague criminal cousine
http://lists.topica.com/lists/ANTINATO/read/
message.html?mid=910551958&sort=d&start=33539

Blic: Hague Tribunal in panic search of lawyer for Milosevic
http://www.slobodan-milosevic.org/news/blic080704.htm

Sloboda urges UN, ICTY and Serbian authorities to stop the Hague crime
(7.8.2004)
http://lists.topica.com/lists/ANTINATO/read/
message.html?mid=910546162&sort=d&start=33530


*** ANALISI DI FONTE ANTIJUGOSLAVA E FILO-NATO:

Analysis: Unfit for Trial?
http://www.iwpr.net/index.pl?archive/tri/tri_366_2_eng.txt
Judges Weigh Risks of Forcing Lawyer on Milosevic
http://www.iwpr.net/index.pl?archive/tri/tri_366_1_eng.txt
Milosevic Planning “Political Show”
http://www.iwpr.net/index.pl?archive/tri/tri_367_1_eng.txt
Was Milosevic Charge Sheet Too Ambitious?
http://www.iwpr.net/index.pl?archive/tri/tri_367_6_eng.txt
Milosevic Trial May be Split
http://www.iwpr.net/index.pl?archive/tri/tri_368_1_eng.txt
Milosevic Trial – Stage Set for Radical Changes
http://www.iwpr.net/index.pl?archive/tri/tri_369_3_eng.txt


*** IMMAGINI:

POSTER DEL PRESIDENTE MILOSEVIC /
NEW POSTER OF PRESIDENT MILOSEVIC
used at the Vidovdan People's Rally in Belgrade - free to download (and
print)
http://www.icdsm.org/more/POSTER23.jpg

UNA VIGNETTA DAL "GUARDIAN" /
Cartoon from The Guardian
http://www.guardian.co.uk/cartoons/stevebell/0,7371,1255059,00.html


--- (2) ---


Da: "Vladimir Krsljanin"
Data: Sab 7 Ago 2004 13:15:35 Europe/Rome
Oggetto: Sloboda urges UN, ICTY and Serbian authorities to stop the
Hague crime

UN: H.E. Mr. Kofi ANNAN, Secretary General of the United Nations; H.E.
Mr. Andrei DENISOV, Permanent Representative of the Russian Federation
to the UN, Presiding the UN Security Council; H.E. Mr. Julian Robert
HUNTE, President of the 58th Session of the UN General Assembly; Ms.
Louise Arbour, UN High Commissioner for Human Rights

ICTY: Mr. Theodor MERON, President; Mr. Patrick ROBINSON, Mr. O-Gon
KWON, Mr. Iain BONOMY, Judges of the Trial Chamber III; Mr. Steven KAY,
Prof. Timothy L.H. McCORMACK, Amici Curiae

Serbia and Montenegro: H.E. Mr. Svetozar MAROVIC, President of the
State Community Serbia and Montenegro; Mr. Zoran SAMI, Chairman of the
Assembly of Serbia and Montenegro; H.E. Mr. Boris TADIC, President of
the Republic of
Serbia; H.E. Dr. Vojislav Kostunica, Prime Minister of the Republic of
Serbia; Mr. Predrag MARKOVIC, Chairman of the National Assembly of the
Republic of Serbia; Heads of the Parliamentary Caucuses in the National
Assembly of the Republic of Serbia

URGENT CALL TO PROTECT INTERNATIONAL LAW, NATIONS' RIGHT FOR TRUTH AND
LIFE OF PRESIDENT SLOBODAN MILOSEVIC

During the whole lasting of the Hague process against President
Slobodan Milosevic the most responsible persons of the ICTY at The
Hague have been aware, on the basis of numerous doctors' reports and of
numerous communications from our organization, from other organizations
and individuals, of the health situation of President Milosevic and of
the fact that the process itself puts his life at stake. In spite of
this awareness, the tribunal never treated President Milosevic's health
situation properly, nor ever properly considered the legitimate demands
for his release for medical treatment, recovery and preparation for his
case. By that and by the way the process has been conducted, the
tribunal only contributed to the deterioration of the health of
President Milosevic.

Together with other international and national organizations and
individuals from different countries, we were several times informing
the highest UN organs and highest organs of the Republic of Serbia and
FR Yugoslavia (now SC Serbia and Montenegro) about this situation,
requesting their action and warning them of their share in
responsibility.

In the recent weeks, the tribunal has shown the sudden interest in the
health situation of President Milosevic, trying to misuse it as an
excuse to impose him a counsel against his will and to change other
rules of the proceedings on his detriment.

These attempts of the tribunal are contrary to the International
Covenant of Civil and Political Rights, as the principal source of law
for the tribunal, to the ICTY's own Statute and to the basic principles
of the adversarial system of law and of the democratic judiciary in
general, as explained in detail in the petition of 75 distinguished
lawyers and law professors, sent these days to the UN and to the ICTY.
The proposed measures would only decisively act against the fair
character and efficiency of the process and the life and health of
President Milosevic, as declared motives for their imposition. Above
all, these measures would act against justice and make establishing the
truth impossible.

By their essence, these attempts cannot be understood otherwise, but as
an intention to silence the truth, and by that to secure impunity for
the real criminals responsible for the break-up of Yugoslavia, tragedy
of its peoples and numerous victims and huge war damages produced by
the 1999 NATO aggression against Yugoslavia. The amount of illegality
contained in the tribunal's intended decisions testifies about
someone's panic.

Its legal dimensions cannot characterize the current behavior of the
ICTY otherwise, but as a crime in progress.

We call upon the highest representatives of the UN, ICTY and Serbia and
Montenegro to act immediately to stop the crime. Refusal or avoidance
to act in this way would be a complicity in the crime. Reflecting the
opinion of the people of Serbia, the Freedom Association is determined
to use all legal means to establish the criminal responsibility of all
who are or would be involved in this crime.

The World Nations require respect of the International Law. They also
have right for truth about the tragedy in the Balkans. President
Milosevic has right to live and to represent the truth and himself.

Freedom for Slobodan Milosevic!

Belgrade, 6 August 2004

On behalf of the Freedom Association,
Bogoljub Bjelica, president /signed/

---

Da: "Vladimir Krsljanin"
Data: Lun 9 Ago 2004 00:17:10 Europe/Rome
Oggetto: Tapuskovic refuses to join the Hague criminal cuisine

**************************************************************
A NOTE FROM SLOBODA/ICDSM:
The Hague tribunal has not yet given-up from its criminal intentions
towards President Milosevic. And our voice of protest and any public
voice of protest is becoming more and more unpleasant to them. They are
being caught in a criminal act.

On Friday, 6 August, two most important Belgrade dailies, "Politika"
and "Novosti" gave lot of space ("Politika" on its front page) to
interviews with Belgrade lawyer Branislav Tapuskovic (one of the Amici
Curiae during the Prosecution case), who sent a letter to the tribunal,
declaring his refusal to accept to be on the among the candidates for
an imposed counsel to President Milosevic, something which was offered
to him a day earlier in a phone call from the tribunal's Registry. In
his letter, Mr. Tapuskovic used the arguments similar to the ones
contained in the International Lawyers' Petition sent several days
earlier to the UN and to the tribunal.
Almost all other Belgrade media also reported on his decision.
But, up to now, NONE of the Western media reported a word on that!

We again call upon all lawyers, law professors and professional jurists
to join the Lawyers Petition. The days in front of us are decisive for
the protection of International Law and for the struggle for truth
about Serbian people.
The Lawyers Petition can be read at:
http://www.icdsm.org/Lawappeal.htm

Instead of excellent articles from "Politika" and "Novosti", which we
have only in Serbian, we offer you bellow the one on the same issue
which appeared in the English Internet edition of the Belgrade
newspaper "Blic".

================================================Hague Tribunal in panic
search of lawyer for Milosevic
================================================Blic Online, 7 August
2004

Belgrade lawyers Zdenko Tomanovic and Branislav Tapuskovic refused
proposal by the Hague Tribunal to defend Slobodan Milosevic as per
official service duty.
Due to further deterioration of Milosevic's health and impossibility of
appointing his defender, beginning of Milosevic's defense scheduled for
August 31 could be postponed again.
Lawyer Zdenko Tomanovic did not want to comment for 'Blic' information
that he had refused offer by that Hague Tribunal to him to defend
Milosevic.
Lawyer Branislav Tapuskovic who was engaged by the Hague tribunal as
'friend of the court' says that Milosevic has granted right to defend
himself personally regardless of his health condition.
'My acceptance of the tribunal's offer would violence Milosevic's
right. If Milosevic is unable to be in the courtroom, my opinion is
that the court trial cannot be continued', Tapuskovic says.
Cardiologists say that Milosevic needs to rest because of high blood
pressure and heart problems. Milosevic was of the opinion that
continuation of the court trial should have been postponed for one
month at least.
Aleksandra Milenov of Belgrade office of the Hague tribunal says for
'Blic' that judges are considering possibility of giving so-called
'stand-by' defender who would follow the court process and undertake
the matter when Milosevic is unable to carry out his own defense.
'When his health improves, Milosevic would again question the witnesses
by himself. The second possibility is division of the indictment into
two or three parts in which case the court process would develop in
series. I do not know when the judges will decide on that since at the
moment Tribunal's officials are on holiday', Aleksandra Milenov said.

*End of the "Blic" article*

*************************************************************
THE INTERNATIONAL LAWYERS' PETITION:
"IMPOSITION OF COUNSEL ON SLOBODAN MILOSEVIC THREATENS THE FUTURE OF
INTERNATIONAL LAW AND THE LIFE OF THE DEFENDANT"
http://www.icdsm.org/Lawappeal.htm
GETS NEW SIGNATURES: Mark Littman, QC (UK), Jean-Marie Dermagne
(Belgium), Giuseppe Pelazza (Italy), Miljenko Reljic (Australia)...
LAWYERS, JURISTS, PROFESSORS OF LAW ARE INVITED TO JOIN BEFORE IT IS
TOO LATE (THE ICTY CAN ADOPT ITS DECISIONS ALREADY IN MID-AUGUST. DATA
OF NEW
SIGNERS SHOULD BE SENT TO: slobodavk@...
***************************************************************

SLOBODA urgently needs your donation.
Please find the detailed instructions at:
http://www.sloboda.org.yu/pomoc.htm

To join or help this struggle, visit:
http://www.sloboda.org.yu/ (Sloboda/Freedom association)
http://www.icdsm.org/ (the international committee to defend Slobodan
Milosevic)
http://www.free-slobo.de/ (German section of ICDSM)
http://www.icdsm-us.org/ (US section of ICDSM)
http://www.icdsmireland.org/ (ICDSM Ireland)
http://www.pasti.org/milodif.htm (ICDSM Italy)
http://www.wpc-in.org/ (world peace council)
http://www.geocities.com/b_antinato/ (Balkan antiNATO center)




==========================
ICDSM - Sezione Italiana
c/o GAMADI, Via L. Da Vinci 27
00043 Ciampino (Roma)
tel/fax +39-06-4828957
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Conto Corrente Postale numero 86557006
intestato ad Adolfo Amoroso, ROMA
causale: DIFESA MILOSEVIC

sito internet:
http://www.pasti.org/linkmilo.htm

Da: "istcom2000"
Data: Mar 3 Ago 2004 02:26:38 Europe/Rome
A: vocedelgamadi
Oggetto: [vocedelgamadi] Woytilia e la Polonia del 1944

Istituto di studi comunisti
Karl marx – friedrich engels
istcom@...
www.istcom.it

Lettere dell'Istituto n.10

LA POLONIA, L'INGHILTERRA, GLI STATI UNITI NELLA 2° GUERRA MONDIALE

Di recente Karol Woytilia ha voluto ricordare il massacro
dell'insurrezione della Polonia dell'agosto 1944 ad opera delle
belve naziste.
Il fatto in sé, però, è molto più tragico di quanto la storiografia
ufficiale vuol far credere e proietta invece una delle peggiori
pagine di cinismo dell'intera 2° guerra mondiale.
E' tempo che queste pagine vengano scritte, traendo dal silenzio le
fonti storiche documentali.
La Polonia viene per ben due volte venduta e lanciata in azioni
avventuristiche che facilitano il massacro nazista della
popolazione da parte dell'Inghilterra, degli Stati Uniti e della
Francia.
Vediamo i fatti, seguiamo i fatti nella loro concatenazione
cronologica, secondo l'insegnamento del grande Carlo Cattaneo:
"La cronologia è l'occhio della Storia.".

Polonia.

La Francia e la Gran Bretagna si erano impegnate a difendere la
Polonia in caso di aggressione della Germania. L'impegno consisteva
nell'attaccare la Germania sulla sua frontiera occidentale in modo
da impegnare l'esercito tedesco, minacciando lo sfondamento in
Germania. In altri termini portare la guerra sul suolo germanico.
All'atto dell'aggressione non vi fu alcuna azione.
Innanzitutto le operazioni ebbero inizio cinque giorni dopo
l'aggressione, ma zia Gugliemina, la regina d'Olanda insomma, si
oppose a che truppe straniere calcassero il sacro suolo patrio
olandese: "Mai stivale straniero calpesterà il suolo olandese".
Questo restrinse la zona di operazione e di pressione all'esercito
anglo-francese di portarsi sulla frontiera occidentale tedesca e
attaccare la Germania.
All'interno della Polonia in tutta la fase pre-aggressione e poi in
modo più specifico e massiccio dopo il 1. settembre 1939 il governo
e lo Stato Maggiore polacco con dichiarazioni e comunicati sparsero
false voci sulla facile vittoria della Polonia e che questa volta
niente avrebbe fermato i polacchi di giungere a Berlino e imporre
rivendicazioni territoriali.
Una tale eccitazione di massa giunse persino a manifestazioni di
strada dinanzi alle sedi governative perché ritenuti il governo e
suoi membri troppo prudenti nei confronti della Germania nello
scatenare l'offensiva e marciare su Berlino.
Gli organi di stampa e la propaganda governativa incoraggiavano tali
sentimenti.
Il popolo polacco viene qui per la prima volta in questa guerra
mandato al macello, fino alla ridicola carica di cavalleria contro i
carri armati, su cui poi si sono sbizzarriti nel descrivere le
eroiche gesta del popolo polacco che con la cavalleria si oppone ai
carri armati.
La Polonia non aveva attuato alcuna forma di mobilitazione generale
e non aveva in alcun modo ammodernato e riorganizzato il suo
esercito. Le possenti armate della Wehrmacht si trovarono di fronte
fucili e mortai della 1a Guerra mondiale oltre che cavalli contro
carri armi e l'intera artiglieria oltre che antiquata era totalmente
ippotrainata.
Fu un massacro.
Eccitati dalle voci sparse dal governo e dagli organi di stampa e
dalla promessa di intervento anglo-francese, il popolo polacco fu
vigliaccamente massacrato dai tedeschi, dagli inglesi e dai francesi
che avevano promesso prima e lasciato solo poi il popolo polacco e
dal governo e dallo Stato Maggiore polacchi, che aveva diffuso ed
alimentato voci e notizie sulla presunta invincibilità dell'esercito
polacco.
E' difficile, in merito, pensare all'azione di una quinta colonna
tedesca operante in Polonia, giacché si dovrebbe iscrivere in tale
quinta colonna l'intero governo e l'intero stato maggiore polacchi
oltrecchè i governi inglesi, francesi ed olandesi, zia Guglielmina
compresa.

Si è voluto attribuire la causa all'U.R.S.S. che non sarebbe
intervenuta in difesa, ma che invase, dopo la caduta del governo
legittimo polacco, la parte orientale della Polonia.
In verità è questa una ben strana teoria: erano la Francia e la Gran
Bretagna che erano vincolati da ben precisi accordi politici e
militari con la Polonia e che avevano al riguardo sottoscritto ben
precisi e particolareggiati accordi militari; mentre la Polonia
aveva fino all'ultimo rifiutato di sottoscrivere un accordo di mutua
assistenza e di non aggressione con l'U.R.S.S. L'U.R.S.S. non aveva
alcuna giustificazione e legittimazione di entrare a nessun titolo
in armi in territorio polacco fin quando esisteva un governo
legittimo e questo non avesse avanzato richiesta alcuna di aiuto e
di intervento. L'U.R.S.S. infatti entrerà in Polonia solo dopo che
il legittimo governo polacco era caduto e la Polonia si era arresa
alla Germania e quindi in una situazione di vuoto di potere non
prima. Entrare in armi in Polonia avrebbe significato uno scontro
prematuro con la Germania e togliere le castagne dal fuoco
all'Imperialismo, che a questo mirava, ma nel quale non voleva
apparire coinvolto ed ascrivere a sé il ruolo super partes.

Si è sostenuto che il patto Ribbentrop-Molotov consegnava la Polonia
alla Germania, perché l'U.R.S.S. si sarebbe impegnata in tale
accordo a non intervenire in caso di aggressione della Polonia da
parte della Germania.
E' questo un evidente falso.
L'U.R.S.S. non poteva in alcun modo sottoscrivere niente di tutto
questo e la Germania non avrebbe accettato nulla di tutto questo,
giacché non esisteva alcun patto o trattato che legava l'U.R.S.S.
alla Polonia per cui l'U.R.S.S. non poteva e la Germania sapeva che
l'U.R.S.S. non avrebbe potuto.
Ben diversamente sarebbe stato se l'U.R.S.S. avesse attaccato la
Polonia sul versante orientale e la Germania sul versante
occidentale in questo caso sarebbe stata un'aggressione di due paesi
contro la Polonia, che avrebbe costretto la Polonia ad impegnarsi
su due fronti ad occidente e ad oriente, contro l'U.R.S.S. e contro
la Germania. In questo caso l'U.R.S.S. sarebbe stata responsabile
assieme alla Germania dell'aggressione alla Polonia ed avrebbe
incoraggiato la Germania in questa azione scellerata. L'U.R.S.S.
entrerà dopo che la caduta del governo polacco e la cessazione dello
Stato polacco.
Sul piano militare nel corso dell'aggressione non vi sarà alcuna
azione militare sul versante orientale e l'esercito polacco non
dovrà provvedere a guarnirsi da eventuali attacchi da est. Le forze
polacche saranno impegnate e dispiegate tutte contro la Germania e
nessuna forza venne distolta sul confine orientale. Non vi era
timore alcuno su quel versante e la Polonia non si trovò impegnata
su quel versante.
Era una evidente trappola tesa all'U.R.S.S., se fosse accorsa in
aiuto, questo sarebbe stato presentato come un'aggressione combinata
sovietico-tedesca contro la quale il "mondo libero" insorto sarebbe
potuto entrare ed in tal caso il cuore di zia Guglielmina sarebbe
sanguinato per il popolo oppresso polacco ed avrebbe consentito il
transito delle truppe; oppure, come si è già detto, uno scontro
diretto prematuro sovietico-germanico.
Anche nel 1944 cercheranno di attrarre l'U.R.S.S. nella trappola
polacca, quando l'Armata Rossa si trovava nei pressi di Varsavia,
anche qui mandarono al massacro altri milioni di polacchi dopo
averli eccitati, gli inglesi ed agenti inglesi accertati, inviati da
Churchill e dalla regina, lavorarono per tale sporco lavoro.
Essi organizzarono e spinsero il popolo polacco ad una prematura
insurrezione e poi, per la seconda volta venne abbandonato. La
disamina dell'intera questione a suo tempo.

La strategia militare della Gran Bretagna.

La difesa della Polonia, e così della Norvegia, della Danimarca, del
Belgio, dell'Olanda, della Francia, non era nei piani britannici.
Hillgruber delinea qui le linee strategiche elaborate dallo
Stato Maggiore nell'inverno 1938-1939 e che hanno costituito le
linee strategiche per tutto il corso della 2° guerra mondiale.

"Fu elaborato un ordine gerarchico delle necessità strategiche
su cui si basava la condotta della guerra da parte della Gran
Bretagna.
[..]. Venne definito vitale, per la conservazione del predominio
britannico, la sicurezza delle rotte atlantiche, che univano
l'Inghilterra ai membri del Commonwealth, alle colonie ed agli Usa.
Questo problema fu il primo ad essere menzionato nel Piano di Guerra
dell'Ammiraglio britannico del 30. gennaio. 1939.
Al secondo posto, in ordine di importanza in questo elenco delle
necessità di guerra, veniva la posizione imperiale della Gran
Bretagna nel Mediterraneo, attraversata dalle vie di comunicazione
che andavano dalle isole britanniche all'Asia orientale, all'India
ed alle regioni petrolifere attorno al Golfo Persico.
Venivano invece sacrificate le vie di rifornimento alle isole
britanniche nell'Atlantico.
Su questa base venne elaborato un piano comune franco-britannico.
Tale piano di base comune era impostato, perciò su una difesa
strategica generale per la prima fase della guerra, poiché una
durata maggiore della guerra avrebbe quasi certamente fatto mutare
in maniera graduale il rapporto di forza in funzione delle maggiori
risorse produttive. ed avrebbe avuto, così, effetti favorevoli per
le potenze occidentali, che nei loro collegamenti marittimi,
soprattutto con l'America, avevano un saldo appoggio, mentre gli
avversari nel centro Europa, nonostante tutte le possibilità di
"sortita" apparivano come rinserrati in una fortezza.
Per il futuro era previsto, quindi, di passare ad una prima
offensiva generale contro l'Italia quale partner più debole della
coalizione avversaria e da ultimo, ma ancora in una forma molto vaga
di giungere ad attaccare la Germania."

Quindi: difesa, attacco all'Italia nel Nordafrica, offensiva finale
contro la Germania.
Non solo un Comitato Militare anglo-francese ed un piano
strategico franco-britannico, ma vi fu anche un Comando Unificato
Anglo-Statunitense che elaborò un piano militare.
In entrambi non vi era alcuna difesa della Polonia, né della
Danimarca o dell'Olanda, del Belgio, della Francia ma la cessione di
questi stati alla Germania e questo come scelta di un piano
strategico militare elaborato nel gennaio 1939, ossia nove mesi
prima che la Germania aggredisse la Polonia.

Sempre Hillgruber, pag. 116, documenta che:
Dopo "Monaco", 1938, Roosevelt ordinò che il Joint Planing
Committee" ( J.P.C. ) elaborasse studi completi per eventuali
conflitti militari nei quali si doveva partire alla possibilità che
gli Usa venissero coinvolti in una guerra su due oceani contro più
di una potenza.
Questo ordine seguiva l'ammodernamento dell'ottobre 1938:
gli Usa avrebbero scoperto ed affrontato i pericoli dell'aggressione
ovunque nel mondo, soprattutto nell'emisfero occidentale; agli
aggressori ci si doveva opporre, messaggio al Congresso di Roosevelt
del 4. gennaio. 1939, con metodi "short war".
Vengono quindi elaborati piani base ( Rainbow 1-5 ) sottoposti a
Roosevelt il 30. giugno. 1939.

Il Piano.

La flotta britannica e francese si sarebbero incaricate della
sicurezza dell'Atlantico e quindi della difesa del fianco orientale
USA.
La flotta americana, raccolta nel Pacifico, doveva essere sia la
difesa dall'attacco giapponese alle colonie del sud-est asiatico di
Gran Bretagna, Francia, Olanda e sia, soprattutto, la dissuasione
del Giap-pone da un attacco mediante una dimostrazione di potenza da
parte degli USA.
Nell'àmbito di questa strategia si giunge ad una suddivisione
dei ruoli nel giugno 1939
Con la legge del 4. novembre. 1939 viene introdotta la clausola
"cash and carry" per l'esportazione, ora autorizzata, di armi ed
equipaggiamenti ai belligeranti ( Francia, Inghilterra, Olanda,
Belgio ) [..] contratti di compravendita tra gli alleati ed industrie
private americane.
Muoiono quindi qui tutte le trepidanti dichiarazioni ed i cuori
insanguinati dei paesi imperialisti per una Polonia che geme sotto
il tallone di ferro di Hitler.
L'affermazione qui di Hillgruber è netta, è quasi sentenza di
cassazione. Per quanto attiene la difesa della Polonia Hillgruber
esplicitamente afferma:

"Gli alleati si astennero così dal sostenere militarmente la
Polonia durante la guerra di settembre e non vennero attuate non
solo la promessa offensiva francese, ma neanche le incursioni aeree
britanniche sulla Germania.
Questo fatto era da mettere in relazione con la strategia difensiva
sulla quale gli alleati si erano accordati nel definire una linea
fondamentale della loro condotta di guerra [...] Dopo di che fu
chiaro l'atteggiamento degli Stati europei
nei confronti della guerra, cioè partecipazione, neutralità, "non
belligeranza".

Si spiega adesso bene l'intera azione militare degli Alleati non
solo in Polonia, ma tutte le "stranezze", le dabbenaggine nel corso
delle operazioni militari del periodo aprile-giugno 1940 in
Norvegia, Danimarca Belgio, Olanda, Francia.
Da un punto di vista strettamente teorico la scelta ha una sua
consistenza, costituisce una corretta scelta, tendente a
fiaccare il nemico in azioni terrestri, tagliandogli le vie di
comunicazioni e quindi di rifornimenti strategici, che gli
avrebbero impedito di continuare una guerra. E' una scelta
strategica che si basa su una concezione economica della conduzione
della guerra: tagliare, fino a far venire meno, alla potenza nemica
i mezzi per poterla continuare. Da un punto di vista militare è un
elaborato intelligente: gli anglo-americani non hanno possibilità
concrete di scatenare un'offensiva terrestre, perché non hanno basi
appoggio e cunei su cui poggiare per impostare e scatenare
un'offensiva. La loro supremazia era sui mari e giustamente danno
battaglia sui mari e sui mari hanno la supremazia sulle grandi
rotte: l'Atlantico ed il Pacifico.
Sfruttano bene, e fino in fondo, i punti di forza loro ed inchiodano
quelli del nemico.
Il nemico presenta una palese contraddizione di fondo: i suoi
progetti non sono supportati da una produzione militare e da una
fornitura di materie prime tali da poter rendere realizzabile tali
progetti.
Vi è cioè una strozzatura tra i progetti e le possibilità reali.
Il piano anglo-americano punta, allora, su tale strozzatura, che
considera il cuneo nello schieramento nemico e lo approfondisce, lo
allarga fino a quando questo non consenta di passare ad operazioni
terrestri, quando tale strozzatura si è aggravata. Il cuneo
conficcato diviene il punto attorno al quale far ruotare l'intera
azione strategica per farlo divenire nel tempo il piano di appoggio
per l'offensiva e la sconfitta militare del nemico.
Considerata la natura isolana della Gran Bretagna e la distanza
marittima degli Stati Uniti e che entrambi hanno l'egemonia
marittima il piano è corretto. E l'intera azione militare sarà
guidata da questa idea strategica.
Nulla da eccepire.
Indubbiamente se ne sarebbero potute elaborare altre che
prevedessero una più fattiva presenza sul piano della guerra
terrestre, ma ciò non toglie che tale piano è corretto, sul piano
della Scienza Militare è scientificamente corretto.

La critica è su un piano diverso.
Se queste erano le direttrici strategiche sia del Comando Militare
Unificato anglo-statunitense ed anglo-francese non si comprende
allora perché abbiano poi condotto in quel modo la guerra nel
periodo settembre-ottobre 1939 e aprile-giugno1940. La rapida
avanzata avrebbe dovuto invece essere un'avanzata, che nelle
condizioni date non era stato deciso di contrastare, un'azione di
ritardo che impegnasse le forze tedesche, che ne fiaccasse la
baldanza, di controffensive di contenimento e rallentamento in modo
da far pagare il più alto prezzo possibile quanto meno in tenuta
della compagine militare; che costituisse una incrinatura nella
teoria della invincibilità della Wehrmacht che poi ha pesato sui
tempi e modi di sviluppo di un movimento di Resistenza in questi
paesi d'Europa. Il fatto che tra gli Stati vi fosse una sostanziale
identità di vedute, pur con diversità, ma questo è normale, e che a
tale identità di vedute essi siano pervenuti prima del settembre
1939 e quindi non sotto l'evento bellico costituisce un dato
importante, ossia che esse non furono prese alla sprovvista e che
vi fu data una risposta pianificata tempo addietro. A maggior
ragione si sarebbe dovuto attrezzare un piano militare difensivo in
grado di ritardare, di... ossia quanto poco prima esposto.
Ecco è questa contraddizione che emerge dai piani di fine 1938-
gennaio 1939, che pone perplessità e spinge ad approfondire. Per
come essi sono stati concepiti e per le nazioni altre che vedeva
coinvolti: Olanda, Danimarca, ecc. non è pensabile che tali stati
non ne siano stati coinvolti. Ad essi venivano infatti garantiti la
difesa dei loro interessi nelle colonie che avevano lungo il
Pacifico e quindi a maggior ragione ne dovevano essere state
coinvolte ed il piano militare poi adottato nel maggio-giugno 1940
non poteva non essere stato coordinato con tali stati, o quantomeno
riceverne assenso.
Le scelte strategiche 1938-gennaio 1939 costituivano di per sé il
momento chiave unificante delle operazioni sui vari teatri di guerra
e quindi anche del teatro di guerra occidentale, ma poi i piani
militari ed il modo come si svolgerà la guerra: evidenziano invece
uno scollamento, un andare ciascuno per conto suo: i Belgi da una
parte, gli Olandesi peggio ancora, come vedremo da qui a poco.
Ed allora perché quella condotta militare che rafforzava la Germania
hitleriana e la leadership di Hitler, specie dopo la vittoria sulla
Francia, come vedremo.
Le indagini e gli studi storici se hanno fermato tale questione, non
hanno ancora posto mano a prospettarvi una soluzione, che richiede
uno scandagliare ancora a fondo i processi reali di quell'evento o
fenomeno oggetto di indagine.
Ancora.

VARSAVIA 1° Agosto 1944

Si sostiene che le truppe sovietiche che erano riuscite a
giungere nel quartiere Praga nei sobborghi di Varsavia si sia
fermato, nonostante che il Comitato di Londra avesse lanciato
l'insurrezione lasciando che i tedeschi massacrassero i polacchi.
Ancora una volta gli inglesi e Churchill lanciano il popolo polacco
in un'avventura: è infatti il Comitato di Londra, in opposizione a
quello di Lublino, che lancia l'insurrezione ed agenti inglesi, come
fonti autorevoli attestano, lavorarono per tale insurrezione, e che
poi non provvede a sostenere l'azione nella quale getta il popolo
polacco e di Varsavia. Anche qui la provocazione britannica scarica
sull'Armata Rossa le su responsabilità come nel 1939.
Questa costituisce una grave provocazione britannica, della
monarchia e della regina Elisabetta in prima persona e di Churchill
in primo luogo.
Essi consegnano i polacchi, per la seconda volta, al boia nazista al
solo scopo di provare l'Armata Rossa ed attirarla in una
provocazione.
Stalin in persona incontrandosi con i responsabili del Comitato di
Londra aveva detto in maniera chiara che l'Armata Rossa non sarebbe
entrata in Varsavia e che quello non era il momento per tale
avanzata.
Nonostante questo agenti britannici su istigazione e comando di
Churchill organizzarono l'insurrezione per lasciare poi che la
belva nazista massacrasse i polacchi.
Si è visto come il piano militare sovietico avesse una sua logica
interna e procedesse secondo ben precisi impianti logici.
L'avanzata su Varsavia e la liberazione della Polonia si inquadrava
entro il piano militare di guerra della terza fase, quello
dell'assalto dalla Vistola fino a Berlino.
L'Armata Rossa era avanzata troppo ed in poco tempo, occorreva
rinsaldare il fronte, portare nelle più immediate retrovie tutto
l'occorrente, a partire dalla modifica della ridotta ferroviaria,
ecc. che garantisse l'assalto dalla Vistola a Berlino.
Nelle precise condizioni militari rimanevano ancora impegnate nei
Balcani almeno 80 divisioni: in Grecia, in Ungheria, in Romania, in
Jugoslavia, Bulgaria, Finlandia e nella Prussia orientale. Avanzare
significava consentire a queste forze di convergere su Varsavia ed
insaccare le divisioni sovietiche ed infliggerle una pesante
sconfitta, conseguire l'obiettivo di ricongiungere le disperse forze
armate nei Balcani. Occorreva quindi prima procedere ad eliminare
questa minaccia alle spalle, consentire al movimento partigiano nei
vari paesi di estendersi ed affermarsi e che sia attuassero
modifiche in questi paesi.
Infatti in questo periodo si ha la resa della Romania,
dell'Ungheria, della Jugoslavia con la costituzione di governo
espressione della guerra partigiana e la cacciata dei governi
filonazisti e la lotta di Romania ed altri contro la Germania,
unendosi alle forze dell'Armata Rossa, costituendo così nel contempo
solide retrovie per l'assalto dalla Vistola a Berlino.

Churchill voleva attirare in una provocazione l'Armata Rossa, voleva
che l'Armata Rossa subisse una sconfitta, una battuta d'arresto al
fine di indebolirla nella fase delle trattativi di pace e per
conseguire un obiettivo ideologico che avrebbe giocato dopo la fine
del conflitto: esasperare tale sconfitta e sminuire le eccellenti
vittorie, demoralizzare le forze partigiane e progressiste. Per
questo fine manda la massacro per la seconda volta milioni di
polacchi.
La Germania infatti entro la fine di luglio rafforza la sua presenza
in Polonia tra cui l'invio di un'intera armata SS a significare
l'importanza centrale che dava tale situazione e nella speranza di
attirare l'Armata Rossa nella trappola che Churchill aveva teso
lanciando l'insurrezione di Varsavia il 1°agosto. 1944.
Quando nel mese di novembre, dopo una sosta di circa 2 mesi,
riorganizzate le fila, ecc. viene lanciata l'offensiva finale,
l'Armata Rossa entra in gennaio in Varsavia, liquida le sacche di
resistenza e libera assieme alla popolazione di Varsavia e ditta la
Polonia diretta ed organizzata dal Comitato di Lublino.
Mantiene così l'impegno che aveva assunto.

L'imperialismo inglese, cioè, e quindi la monarchia britannica ed il
governo britannico, in concreto la regina Elisabetta e Wiston
Churchill cercano di attirare l'Urss in una provocazione e
facilitare così la Germania nazista, che imponendo una sconfitta
all'Armata Rossa avrebbe da una parte allentato le pressioni sulle
sue armate ed indebolito il fronte principale di avanzata verso
Berlino e la forza principale di annientamento delle belve naziste.
Il piano fallì miseramente, ma le azioni contro l'Urss in piena
guerra antinazista ed in favore della Germana hitleriana da parte
degli inglesi e degli americani non si fermarono certamente qui.

Fino all'ultimo essi cercheranno un accordo separato con le truppe
germaniche al fine di congiungere le loro truppe e quelle naziste
per lanciare una controffensiva congiunta contro l'avanzata
dell'Armata Rossa nel gennaio-marzo 1945.
In generale in questo periodo essi consentivano alle truppe naziste
di spostare divisioni dal fronte occidentale verso quello orientale,
ossia contro l'Urss che sosteneva lo sforzo principale. Esiste in
merito il carteggio Stalin –Roosevelt, ove Stalin critica queste
scelte americane e Rossevelt risponde che non erano 5 le divisioni
in questione ma appena tre. Quindi conferma la linea anglo-americana
di consentire alle truppe naziste di sganciarsi dal fronte
occidentale per concentrarsi su quello orientale.
Ma il fatto più grave, anche questo documentato dal carteggio
Stalin – Roosevelt, è quello del dic. 1944- marzo 1945. Furono
presi nell'estate 1944 contatti in Svizzera tra il plenipotenziario
tedesco, generale delle SS Karl Wolff e ufficiali anglo-americani al
fine di una firma separata di resa della Germania con gli anglo-
statunitensi. L'operazione va sotto il nome di Sunrise-Crossword.
Gli incontri ebbero luogo a Zurigo e nel Canton Ticino e più
precisamente a Lugano ed ad Acona.
Wolff tramite i buoni uffici del cardinale di Milano Shuster riuscì
a mettersi in contatto nel febbraio 1945 con Allan Dulles, capo dei
servizi strategici ( OSS ) degli Usa a Berna ( e poi direttore della
Cia dal 1953 al 1963, creata da Truman nel 1947). Wolff dovete
dare un "pegno di lealtà" agli "alleati", liberando Ferruccio
Parri, esponente di primo piano della resistenza che riparò in
Zurigo e Toni Esimano, uno dei responsabili del servizio
informazioni americano in Italia.

Stalin scrisse una lettera a Roosevelt in cui denunciava queste
manovre di sabotaggio e di collusione ed intelligenza con il
nemico. Il progetto non andò in porto per la possente offensiva in
atto dell'Armata Rossa.
Il riscontro documentale di tale fatto non sta nelle lettere di
Stalin, quanto nella risposta di Roosevelt del 11. aprile 1945 in
cui dichiara che si era trattato di un incidente insignificante,
riconoscendone così l'esistenza.
In specifico la lettere di Roosevelt a Stalin dice:
"La ringrazio per il suo sincero chiarimento del punto di vista
sovietico in relazione all'incidente di Berna, che ora sembra aver
perso la sua asprezza ed attualità e dal quale nessuno ha
guadagnato."
Il giorno dopo la spedizione a Mosca di questa risposta-conferma di
Roosevelt a Stalin delle manovre sottobanco dei circoli reazionari
anglo-statunitensi, Roosevelt muore e Truman lo sostituisce,
inaugurando da subito un rapporto di scontro duro e serrato.
E visto che siamo in tema e per onor di cronaca, occorre dire degli
aiuti che gli anglo-americani diedero ai tedeschi, ufficiali
tedeschi, nel riparare fuori dalla Germania: sia facilitando la resa
nelle mani anglo-americane anziché in quelle sovietiche e sia
costruendo una solida e fitta rete di complicità ed e sostegno per
l'espatrio per i peggiori criminali di guerra in America Latina,
per sottrarli così al processo di Norimberga.
Anche questa storia va raccontata.
Il centro logistico era mantenuto dal Vaticano ed in modo
particolare dall'allora cardinale Montini, poi Paolo VI, che tra
Milano e Genova mise a disposizione dei criminali nazisti conventi e
chiese e sacrestie ove questi potevano nascondersi fino a quando
potevano poi salpare dal porto di Genova con passaporto diplomatico
vaticano, ovviamente con generalità false, firmati da Montini, poi
papa Paolo VI.
Tutti i gerarchi nazisti sfuggiti in America Latina ebbero nel
Vaticano, nelle strutture di conventi di clausura e chiese e
sacrestie punti ove nascondersi in attesa di poter salpare da Genova
con passaporti diplomatici vaticani firmati da Montini, poi papa
Paolo VI. (*)
L'idea di fondo dell'imperialismo anglo-statunitense era di salvare
questi efferati criminali di guerra al fine di poter utilizzare la
rete spionistica che la Germania nazista aveva costruito in quegli
anni in Urss e nell'Europa orientale ed infatti assoldare questi
loschi figuri nei ranghi dei loro servi segreti.
Woytilia nel suo ricordare il massacro dell'insurrezione di Varsavia
del 1944 non ha reso certo un buon servigio agli anglo-americani,
buon gusto e minimo di intelligenza avrebbero
richiesto il silenzio su tale questione, al fine di continuare quel
muro di silenzio che sino ad ora si è cercato di mantenere.
Ma Karol Woytilia ha voluto andare più oltre, dichiarando la sua
personale partecipazione a quella insurrezione e poiché non è
avvenuta come semplice cittadino polacco inganno dal Comitato di
Londra, ma come prelato ha dichiarato, e " a dichiaration di parte
inutilità di prove", di essere sin dal lontano 1944 agente
dell'imperialismo britannico in Polonia.
Perde colpi Woytilia o ha voluto, nello stile contorto pretesco,
riaffermare la fedeltà vaticana a Londra ed a New York in
opposizione alle recenti scelte polacche di creare un assist con la
Germania, rompendo o allentando il lungo cordone ombelicale che
lega le classi reazionarie polacche all'Inghilterra?
Comunque sia, questi i dati documentali.
Essi fermano in maniera inequivocabile una delle peggiori pagine
della storia della 2° guerra mondiale, pagine di tradimento ad un
popolo sia da parte di agenti interni che esterni legati alla
monarchia britannica ed a Wiston Churchill; una feroce pagine di
cinismo e disumano disprezzo per gli uomini e la loro vita.
E fermano senza appello il vero volto dell'imperialismo inglese
nella seconda guerra mondiale.

istcom
Lunedì, 1 agosto 2004


[ (*) Su questo aspetto vedi anche:
RATLINES - La guerra della Chiesa contro il comunismo: le reti di fuga
dei criminali di guerra nazisti e ustascia nel secondo dopoguerra, con
la copertura del Vaticano (sintesi dal libro di Mark Aarons e John
Loftus)
https://www.cnj.it/documentazione/ratlines.htm ]

Il Partito Comunista di Slovenia contro l'imperialismo austro-tedesco

[ This text in english:
http://komunist.free.fr/arhiva/apr2004/kps_03.html
and JUGOINFO Lun 19 Apr 2004:
Austro-German financial imperialism strongly endangering nations and
nationalities in the place of the SFRJ ]


*** L’imperialismo finanziario austro-tedesco pone in grave pericolo
nazioni e nazionalità nello spazio della SFRJ ***


Il partito comunista sloveno esprime preoccupazione per la distruzione
sempre maggiore dell’economia slovena, che fu costruita dagli stessi
sloveni con l’aiuto di tutte le repubbliche (in originale: nazioni) e
nazionalità della Jugoslavia e dalla classe lavoratrice della SFRJ,
così come dalle istituzioni finanziarie e politiche della SFRJ e dalla
Banca Nazionale Jugoslava.

Il partito comunista sloveno sottolinea la crescente distruzione delle
fabbriche, il dilagare della crisi e del caos, il grosso debito
pubblico che è, ufficialmente, 50 volte superiore a quello antecedente
al 1989, così come l'acquisizione di imprese nazionali da parte del
capitale finanziario austriaco nel caso di centinaia di fabbriche e di
cinque banche. Con la Repubblica Federale di Germania divenuta
proprietaria della banche austriache, l’influenza dell’imperialismo
finanziario tedesco si è automaticamente trasferita alla Slovenia.

Le fabbriche e le compagnie slovene (2.600 al tempo del Maresciallo
Tito) furono costruite per sostenere lo sviluppo sociale della SFRJ,
non per rinvigorire l’economia austriaca o per lo sfruttamento da parte
dell’imperialismo finanziario austro-tedesco. Pertanto, la
partecipazione della Slovenia alla Comunità europea è illegale e
rappresenta solo una copertura per nascondere lo sfruttamento della
Slovenia e di tutti i Balcani.

Anche in altre regioni si è assistito alla privatizzazione selvaggia,
alla rapina legalizzata delle fabbriche, alla distruzione della
proprietà pubblica a beneficio del capitale finanziario austro-tedesco.
Nelle altre repubbliche, il debito verso la Germania sta aumentando ad
un livello tale che non esiste più copertura, nelle riserve dello
stato, neanche per gli interessi bancari.

Riguardo alla Slovenia, la sua unica possibilità di cooperazione
nell’Unione Europea è nella stessa forma applicata dalla SFRJ nella
Comunità Economica Europea. La sua piena partecipazione rappresenta un
attacco all’intera regione della SFRJ e la completa distruzione
dell’economia e della finanze slovene, nonché la colonizzazione di
stato, nazione e nazionalità.

Riguardo alla NATO, le nazioni balcaniche devono pensare a se stesse:
ciò vuol dire che nessuna collaborazione e' possibile in forme diverse
da quella dei tempi della SFRJ. Si pensi ai tentativi del gruppo
dell’Aia, di mettere sotto inchiesta persone della Slovenia, per poi
concedere un avvicinamento alla NATO in cambio del ritiro delle accuse
all’Aia! [*]
La Slovenia è già stata un membro della "Partnership per la pace" e una
partecipazione regolare alla NATO non sarebbe in conformità né con la
costituzione slovena, né con una conferenza sulla Jugoslavia-SFRJ e
neanche con le decisioni dell’AVNOJ e di altre conferenze
internazionali.

La corte de L’Aia ha indagato sull’ex presidente della Slovenia e su
altre persone che hanno preso parte ad attività criminali.

Oltre alla distruzione economica della Slovenia e alla catastrofe del
debito crescente – a livelli mai raggiunti prima nella storia – fa
sentire i suoi effetti anche la privatizzazione selvaggia, vale a dire
la rapina legalizzata di 2.600 fabbriche, di pari passo con la
distruzione delle fabbriche e con i debiti privi di garanzia: alla
richiesta dei creditori seguirà una colonizzazione economica e
territoriale. Il livello di vita peggiora di giorno in giorno, la
situazione si aggrava lentamente ma in modo costante.

Tutto è iniziato con la violazione della costituzione della SFRJ e lo
smantellamento del socialismo, a cui hanno fatto seguito la
privatizzazione selvaggia e l’instaurazione di altrettanto selvaggi
stati borghesi con connotazioni fasciste. E allo smantellamento del
sistema socialista è seguito il furto di beni materiali, seguito a sua
volta dal furto di beni immateriali: mancanza di rispetto per la gente,
i lavoratori, i comunisti, gli atei, le masse nazionali, disonorate e
private della giustizia.

Partiamo dall’Articolo 238 della Costituzione, secondo il quale
nessuno, nello spazio della SFRJ o in qualsiasi altra parte della SFRJ,
può firmare una capitolazione. Dopo lo smantellamento del socialismo,
l’introduzione della privatizzazione selvaggia e la rapina di imprese e
fabbriche, è stata rovinata la scienza, con le invenzioni scientifiche
passate alla Germania per una valutazione. Dopo la distruzione di
centinaia di compagnie, è iniziato il massiccio debito pubblico.

Nell’interesse di gruppi di pressione capitalistici, alcune fabbriche
sono state fatte saltare con la dinamite. Tutti i mezzi di informazione
sloveni hanno lanciato l'allarme contro questi gruppi di pressione,
accusandoli di violazione della costituzione e di distruzione delle
fabbriche, e chiedendo pene severe: prigione per chi commette continui
atti criminali, sentenze fino a 20 anni, pena di morte. [*]

Sia da parte dei media che di altre organizzazioni, c’è lo sforzo di
mandare in tribunale non solo le persone indagate da L’Aia, ma anche
chi distrugge e chi commette atti criminali più gravi. Le rimostranze
ad Austria e Germania per queste attività nei Balcani non hanno
ricevuto alcun riscontro.

Anche la pressione sulle regioni slovene dell’Austria è andata
aumentando, in aggiunta all’importazione di estremisti di destra dal
bacino del Danubio a Karnten e Steiermark. Ciò viola il quinto articolo
dell’accordo di neutralità austriaco. L’Austria ha compromesso la sua
stessa neutralità con l’ingresso nella Comunità Europea. La firma per
prendere parte ad unità militari promuoverà questa perdita di
neutralità.

A seguito degli attacchi dei gruppi di pressione imperialisti contro
Slovenia, Croazia, Serbia e le masse popolari, tutti i Balcani, le
organizzazioni e associazioni progressiste chiedono l’immediata
cooperazione e un coordinamento comune tra le nazioni e le nazionalità
per difendere il loro stesso interesse come quello delle future
generazioni nello spazio jugoslavo.

24.12.2003 e 07.01.2004
Comitato centrale del PCS

(traduzione di Manuela Marianetti, che ringraziamo)

[*] Poco comprensibile nell'originale inglese, ndt