Informazione
Testimonianza di Milka Cok (Ljuba) di Longera
«Il primo bunker venne costruito nell'estate del '44 sotto
casa nostra, che si trovava proprio dietro quello che adesso
è l'asilo di Longera, una vecchia osteria dove allora si erano
insediati i tedeschi. La gente entrava davanti ed usciva dietro,
sulla campagna, era in una posizione ideale per quel tipo di
movimenti.
Poi ci accorgemmo di essere spiati, ed un altro bunker venne
costruito più su, dove ora c'è il monumento. Consisteva in una
piccolissima stanza, dove potevano stare da 4 a 6 persone, ed un
piccolissimo cunicolo che portava sul monte. Il bunker serviva
come base per partigiani che stavano lì nascosti di giorno e che
uscivano la notte per compiere le loro missioni.
Allora avevo sedici anni, facevo parte dello S.K.O.J. [1]; noi
ragazzi avevamo ognuno una zona della città dove andavamo di
notte a scrivere con vernice e pennello; la mattina, invece di
andare a scuola, nascondevamo tra i libri, nelle borse, i volantini
che venivano da Gropada [2] e li portavamo in città. Poi
accompagnavamo in Carso i giovani che volevano unirsi ai partigiani:
davamo loro degli attrezzi agricoli e li portavamo attraverso Monte
Spaccato, dove lavoravano quelli della Todt [il servizio obbligatorio
istituito dai nazisti, n.d.a.] a fare fortificazioni, dicendo a
questi che i ragazzi andavano a lavorare in campagna. Passavamo
oltre, dopo un poco abbandonavamo gli arnesi ed i giovani andavano
fino a Gropada, da dove poi si sarebbero uniti ai partigiani.
Il giorno del rastrellamento e del massacro (21.3.1945, n.d.a.)
venne su a Longera la "banda Collotti" con Collotti in persona.
La gente sospetta e schedata venne prelevata e condotta al centro
del dopolavoro che si trovava in fondo al paese. C'ero anch'io con
la mia famiglia, avevo due fratelli partigiani, eravamo "sospetti".
Verso le 11 sentimmo i primi spari, mitraglie, bombe a mano. Capii
subito che si trattava del bunker: qualcuno aveva fatto la spia. Mi
disse poi proprio uno della "banda Collotti" che c'era in paese
uno spione che andava di notte ad origliare sotto le finestre dei
compaesani.
Quelli della "banda Collotti" portarono tre compagni incatenati,
tra cui anche il padre di Danilo, che aveva il figlio nel bunker.
Volevano che lo aprisse, ma lui si rifiutò e lo uccisero. Danilo mi
raccontò poi che loro, nel bunker, avevano deciso, se fossero stati
attaccati, di attaccare a loro volta e di non lasciarsi prendere
vivi dai fascisti. Durante l'attacco al bunker morirono Pavel, che
era il comandante, Stojan e Radivoj [3]. Gli altri tre si salvarono
nascondendosi dietro la nostra casa e si rifugiarono a Gropada.
Al dopolavoro chiamarono fuori la mia famiglia e ci portarono tutti
fino al bunker, dov'erano stati messi in fila i quattro morti, anche
il papà di Danilo. Volevano che dicessi i nomi dei morti, ma mi
rifiutai, allora mi fecero andare tra i corpi e mi minacciarono di
uccidermi. Credetti davvero che sarei morta, ma spararono solo una
raffica che non mi colpì e svenni. Mi riportarono poi a casa e di
nuovo al bunker e poi ancora di nuovo al dopolavoro. Lì vidi anche
i loro feriti (della P.S., n.d.a.), che vennero portati via subito.
Al pomeriggio mi chiamò Collotti in persona; io non volevo andare
perché avevo visto Slavko (uno dei costruttori del bunker) che era
stato torturato ed era ancora fuori di sé, diceva che non aveva
potuto sopportare le torture, era irriconoscibile.
Collotti mi disse che sapeva tutto di me, di quello che avevo fatto,
del cibo che portavo nel bunker, di ciò che facevo a Borst e a
Gropada. Io negai di essere la figlia di Rodolfo Cok, lui fece
per picchiarmi ma si fece male da solo... allora mi fecero ruzzolare
giù per un piano di scale. La sera poi ci portarono in via Cologna.
Fu proprio il giorno delle Palme che mi portarono nella stanza
della tortura: mi legarono ad una sedia, mi torturarono con
l'elettricità, mi bruciarono con le sigarette, mi picchiarono, mi
tirarono su con una corda legata alle spalle torcendomi le braccia...
una ragazza ebbe le braccia spezzate, un compagno morì poco dopo.
Nonostante tutto non parlai e dopo dieci giorni ci portarono al
Coroneo dove ci passarono alle S.S.; là vennero anche mia madre ed
altri di Longera.
Sentivamo di notte i camion che venivano a prendere la gente per
portarla in Risiera, ma anche al Coroneo riuscivano a girare i fogli
partigiani e questo ci dava coraggio.
Erano gli ultimi giorni di guerra e ci dissero che ci avrebbero
portato in Germania. Ci condussero a piedi fino a Roiano: lì gli
uomini vennero caricati su un camion mentre noi aspettammo tutto
il giorno che venissero altri camion per portarci via, ma non venne
nessuno, perche a nord le strade erano già bloccate. Così
ci riportarono al Coroneo e dopo ci rimandarono a casa.
A Longera la nostra casa era distrutta: una notte che pioveva e
non potevamo dormire ci eravamo messi di guardia contro i tedeschi:
ma ad un certo punto vedemmo arrivare i partigiani, da tutte le
parti venivano fuori i partigiani e questa è stata una gioia così
grande che non la posso descrivere».
[1] Savez Komunisticne Omladine Jugoslavije (Lega della Gioventù
Comunista Jugoslava).
[2] Piccolo paese carsico tra Bazovica-Basovizza e Padrice-Padriciano.
[3] I caduti del bunker, i cui nomi sono ricordati nel cippo di
Longera, sono: Andrej Pertot, Pavel Petvar, Angel Masten ed Evald
Antoncic.
(Tratto da: Claudia Cernigoi, "Operazione foibe a Trieste. Come si
crea una mistificazione storica: dalla propaganda nazifascista
attraverso la guerra fredda fino al neoirredentismo". Edizioni Kappa
Vu, Udine 1997. In internet al sito:
https://www.cnj.it/FOIBEATRIESTE/index.htm )
i Balcani come testa di ponte degli USA per infestare l'Europa
1. Segnalazioni articoli da Osservatorio Balcani
2. Il mercato degli OGM in SerbiaMontenegro:
* Esiste il pericolo in Serbia dal cibo geneticamente modificato?
* “Trovare equilibrio fra il rischio e profitto che dà l’ingegneria
genetica”
(Fonte: http://www.ekoforum.org.yu/
Traduz. di Zivkica Nedanovska)
=== 1 ===
Segnaliamo che sul sito di Osservatorio Balcani (portale di
informazione di orientamento Prodi) appaiono alcuni nuovi articoli
sulla produzione e commercializzazione di Organismi Geneticamente
Modificati nei (o attraverso) i Balcani:
---
www.osservatoriobalcani.org
NEWSLETTER SETTIMANALE
DELL'OSSERVATORIO SUI BALCANI
n. 16/2004
(...)
OGM nei Balcani
OGM sulle tavole dei cittadini. Iniziano a parlarne anche i media
dell’Europa sud orientale. A nudo, spesso, le responsabilità delle
autorità di quei Paesi, non in grado di garantire un controllo della
qualità delle importazioni dei prodotti alimentari.
Se nell’Unione europea, pur con difficoltà, si è arrivati
all’etichettatura obbligatoria, le opinioni pubbliche oltre Adriatico
hanno invece pochissime informazioni su cosa significhi ‘prodotti
geneticamente modificati’. Ed ai Paesi dei Balcani vengono offerti
aiuti in generi alimentari - che nell'UE nessuno vorrebbe – con
percentuali elevatissime di OGM.
Questa settimana abbiamo curato la traduzione di tre articoli di tre
differenti settimanali del sud est Europa, che si sono soffermati sul
tema OGM e che ci hanno concesso gentilmente la divulgazione del loro
materiale in Italia. Qui di seguito li riportiamo, affiancati da altri
articoli che già Osservatorio aveva dedicato alla questione.
Leggi i nostri articoli:
OGM in Bosnia Erzegovina, di Snježana Mulić-Bušatlija
(Dani, Sarajevo)
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=3007
Serbia: OGM e politica, di Gorislav Papić
(Nin, Belgrado)
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=3011
Alimenti in Montenegro: il profitto è più importante della salute, di
Miloš Pavićević e Marijana Bojanić
(Monitor, Podgorica)
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.notizia&NewsID=2990
E dall'archivio:
Albania: aiuti geneticamente modificati, di Artan Puto
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=2571
Croazia: Organismi Geneticamente Modificati? No grazie, di Drago Hedl
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=463
La Serbia e la soia transgenica, di Ada Sostaric
http://auth.unimondo.org/cfdocs/obportal/
index.cfm?fuseaction=news.view1&NewsID=1368
=== 2 ===
Dall'archivio di Zivkica Nedanovska
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Esiste il pericolo in Serbia dal cibo geneticamente
modificato?
3.AUTORE: Glas Javnosti/Olivera Slavkovic
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:2
6.DATA:07.03.2004.
Oltre ai fattori politici che negli ultimi mesi scuotono la Serbia, il
problema della produzione e introduzione del cibo G.M nel mercato
nazionale ha suscitato nel pubblico una marea di polemiche e opinioni
contrarie. Gli esperti che si occupano di questo settore affermano che
il nostro paese non è solo importatore, ma anche produttore del cibo
G.M.
Secondo le parole di Mirjana Milosevic, direttrice dell’Istituto di
sementi di Novi Sad, anche se in Serbia esiste una Legge sul cibo
geneticamente modificato che proibisce la sua produzione, molti non la
rispettano. Solo nel corso dell’anno scorso, continua lei, l’Istituto
ha trovato dai 1000 ai 1500 ettari piantati con la soia G.M., e sono
stati distrutti solo 80 ettari. Nessuno tra i produttori è stato
punito, nonostante il fatto che per la coltivazione illecita di queste
piante siano previste la multa e la pena di reclusione fino ad un anno.
Le multe sono molto basse e di questo sono colpevoli gli Organi
competenti giudiziari. Anche la Legge sul cibo GM non è buona e perciò
si deve armonizzare con la Legge della U.E.
Per quanto riguarda l’importazione e l’introduzione del cibo GM nel
mercato nazionale, le cose sono molto più complesse. Seconde le parole
del prof. dott. Bozidar Curcic, a capo della cattedra per la dinamica
di sviluppo degli animali presso la Facoltà di biologia a Belgrado, non
si sa precisamente la quantità del cibo GM entrata in Serbia.
“Si presume che, dal 1998 al 2004, siano state importate dalle 200.000
alle 400.000 tonnellate di tritelli di soia. L’ispettore federale
sanitario, veterinario e fitosanitario avvisava regolarmente il
Ministero per la salute e gli altri Ministeri competenti, nonchè la
dogana federale. Però, la frontiera a causa di molte ragioni era porosa
e in quel modo, il cibo GM entrava nel nostro paese” - dice Curcic.
Egli sottolinea che nel 90% dei casi, l’Ispettore federale veterinario,
sanitario e fitosanitario proibiva l’importazione di questo cibo come
organo di primo grado che approva o proibisce l’importazione. Però, nel
procedimento di seconda istanza, Ivana Dulic Markovic - ministra
attuale per l'agricoltura, l'industria mineraria e l'economia idrica,
ed all’epoca direttrice dell’ex Istituto federale per le risorse
genetiche - abrogava quelle decisioni e ne emanava di nuove con le
quali si rendeva possibile l’importazione di merci del genere. “Grazie”
a lei, in Serbia sono entrate prima 20 e dopo 200mila tonnellate di
tritelli di soia modificata geneticamente. Poi, nella terza “ondata” la
soia è entrata mediante donazioni, e nella quarta è stata distribuita
gratuitamente agli agricoltori in Vojvodina e nella Serbia orientale ai
quali non è stato detto che si trattava di soia GM. Egli aggiunge che
l’attuale ministra per l'agricoltura, allora diede il permesso, nella
istanza di secondo grado, per l’importazione di piantoni modificati
geneticamente di prugna, mela, e di altra frutta, destinati al
territorio di Sumadija. Curcic, fra le altre cose, rivela che Ivana
Dulic Markovic era borsista della compagnia americana”Monsanto” che si
occupa della produzione degli O.G.M.
Per quanto riguarda le conseguenze di questi organismi GM sulla salute
delle persone, gli esperti sono del parere che siano dannosi. Come
sottolinea Mirjana Markovic, alcune varieta' di cibo GM provocano
allergie e possono avere un effetto negativo sulla dinamica della
specie e sulla sua grandezza. Il prof. Curcic conclude che ancora non
sappiamo quale influsso questo cibo avrà sulle genarazioni future.
1.FONTE: : Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: “Trovare equilibrio fra il rischio e il profitto che dà
l’ingegneria genetica”
3.AUTORE: B-92
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
Dopo l’arrivo dell’ex-direttrice dell’Istituto per le risorse
genetiche, Ivana Dulic Markovic, al posto di Ministro per l'agricoltura
nel nuovo Governo serbo, nel pubblico sono riemerse le paure che il
mercato serbo potrebbe essere inondato con organismi geneticamente
modificati. Il suo interessamento per l’importazione e la produzione
nazionale del cibo GM la ministra per l'agricoltura lo giustifica
dichiarando, alla emittente B-92, di credere nelle nuove tecnologie,
soprattutto nell’ingegneria genetica che è, secondo lei, una tecnologia
utile per il benessere dell’umanità. La ministra aggiunge che le nuove
tecnologie possono essere abusate, ma tocca allo Stato trovare il
giusto equilibrio fra il rischio e il profitto che dà l’ingegneria
genetica.
Secondo il consigliere della Camera dell’economia di Serbia, Vojislav
Stankovic, non c’è nessuna ragione per l’uso degli organismi G.M. ”Per
adesso non c’è nessun bisogno dell’introduzione degli organismi
geneticamente modificati nella produzione commerciale ne' della loro
applicazione nella nostra produzione agraria. Gli organismi GM non
potrebbero modificare notevolmente la struttura e l’entità della
produzione agraria primaria. I nostri consumatori non si devono esporre
ai rischi visto che finora la scienza non ha dato risposte alle molte
controversie che gli organismi GM portano con sè” - rivela per B-92
Stankovic. La ministra Ivana Dulic Markovic dice che il Ministero
dell’agricoltura insisterà che i prodotti G.M siano marcati e in quel
modo tutti sapranno se un prodotto è geneticamente modificato o no,
cioè saranno liberi di decidere se usarlo o no.
aspirando agli standard europei, il dissesto ecologico in Serbia.
a) la potabilita' delle acque
b) le discariche di rifiuti, attuali e future
c) e noi Italiani, insegniamo a monitorare...
NOTA: Sul mercato degli O.g.m. in Serbia (produzione e importazione) si
veda il nostro messaggio precedente: "OGM: i Balcani come testa di
ponte degli USA per infestare l'Europa"
=== a ===
LA POTABILITA' DELLE ACQUE ( KRALJEVO E BOR)
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Lo staff di crisi a Kraljevo ha chiuso i rubinetti
3.AUTORE: Glas Javnosti/R.Barjaktarevic
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:01.03.2003.
A causa del livello elevato di intorbidamento dell’acqua potabile, e
probabilmente della presenza delle materie pericolose, l’ispezione
sanitaria della Repubblica ha chiuso l’acquedotto di Kraljevo. L’acqua
è stata proibita per bere, per la preparazione di cibo e per l'igiene.
In questo momento, l’acqua si può usare esclusivamente per le necessità
tecniche e sanitarie. L’istituto per la protezione della salute ha
preso undici campioni dalle sorgenti alternative, però ci vuole del
tempo per fare le analisi dettagliate.
Per continuare i lavori sul sistema idrico Lopatnica con il quale si
impedirebbero le situazioni allarmanti di rifornimento dell’acqua
potabile a Kraljevo, solo per questo anno si dovrebbero stanziare circa
150.000 milioni di dinari. Questo supera le capacità del budget di
Kraljevo.
La situazione a Kraljevo è allarmante. Ieri mattina hanno cominciato ad
arrivare le cisterne e ovviamente la calca. Molti cittadini non hanno i
soldi per comprare l’acqua minerale che è, fra l’altro, sparita in un
attimo. Alcuni sono andati a Kragujevac, Vrnjacka Banja e Raska per
fare provvista di acqua potabile.
Il giornalista di “Glas javnosti” è stato informato che i rubinetti a
Kraljevo sono chiusi a causa dello straripamento del fiume Ibar e le
persone competenti dicono che “è una fortuna se finora, a causa della
presenza di batteri di origine fecale nell’acqua, non è scoppiata
un’epidemia”.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: I cittadini di Kraljevo bevono tuttora l’acqua dalle cisterne
3.AUTORE: L’agenzia “Tanjug”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
La qualità dell’acqua potabile nell’acquedotto di Kraljevo sta
migliorando ogni giorno, però questo non è sufficiente perchè gli
stessi cittadini comincino a berla, oppure ad usarla per preparare il
cibo. Per ora, l’acqua dall’acquedotto di Kraljevo si può usare solo
per l’igiene personale e i bisogni del genere. Come ha fatto sapere il
direttore dell’Istituto per la protezione della salute di Kraljevo, dai
14 campioni esaminati di acqua di Kraljevo, cinque campioni non sono
corretti nel senso batteriologico e sei in quello chimico. Vuol dire
che i cittadini di Kraljevo continueranno a rifornirsi dell’acqua
potabile dalle cisterne e dalle fonti alternative e sarà anche
provvista una certa quantità di acqua minerale in bottiglie per loro.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Anche a Bor i rubinetti chiusi
3.AUTORE: Danas e Glas Javnosti
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:03.03.2004.
Anche a Bor l’acqua potabile dall’acquedotto è stata proibita per bere
a causa del pericolo di epidemia. Infatti, la sorgente a Zlot è stata
intorbidita dopo le piogge abbondanti e lo scioglimento di neve. La
città, con 40.000 abitanti, si trova in una situazione identica a
quella di Kraljevo. Si raccomanda l’uso di acqua minerale in bottiglie
e si aspettano i risultati delle analisi dei campioni dell’acqua.
Nel frattempo si fa di tutto per rendere agibile il sistema idrico
regionale “Bogovina” che è stato chiuso senza ragioni apparenti il
primo gennaio di quest’anno.
=== b ===
LE DISCARICHE DI RIFIUTI, ATTALI E FUTURE
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Vicino a Paracin (Serbia) trovate 220 botti con rifiuti
chimici
3.AUTORE: B-92
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
La Municipalità di Paracin ha fatto sapere che gli ispettori comunali
hanno trovato 220 botti con materie di scarico in una cava di ghiaia
della ditta ”13 ottobre”, dalle quali deriva il pericolo
dell’inquinamento delle acque sotterranee. Nella comunicazione si
precisa che le botti sono state riempite con olio di scarico, materie
chimiche, terra insieme ad olio di scarico, e condensatori. Nella
comunicazione ufficiale si aggiunge “che non esiste pericolo diretto
per la salute della popolazione locale, e che la stessa Municipalità
interprenderà misure adeguate ed urgenti per proteggere l’ambiente ed
eliminare le materie chimiche di scarico. Secondo il dirigente comunale
di Paracin, Sasa Paunovic, le botti provengono dalla fabbrica di
cemento “Novi Popovac” e sono state collocate in quella ubicazione nel
novembre del 2002. ”La fabbrica di cemento “Novi Popovac” allora ha
pagato a una ditta belgradese per esportare e distruggere circa 550
botti e adesso sarà accertato come mai 220 botti si sono trovate in una
cava di ghiaia a solo poche centinaia di metri dalla città” - ha detto
Paunovic. Secondo le sue parole, non ci sarebbe nessun rischio per
l’acquedotto di Paracin derivante dalle botti con le materie di
scarico, perchè “i pozzi per il rifornimento dell’acqua potabile di
Paracin si trovano lontano dalla relativa località”.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: Gli abitanti di Vinca (vicino a Belgrado) annunciano il
blocco della strada per Smederevo. Non sono d’accordo con
l’allargamento dell’unica discarica in territorio di Belgrado
3.AUTORE: Glas Javnosti
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:\
6.DATA:01.03.2004.
Il Governo comunale di Belgrado ha intenzione di allargare lo spazio
per il deposito dei rifiuti di 60 ettari.
Gli abitanti di Vinca, che vivono solo a tre chilometri dall’unica
discarica della città, si sono opposti fortemente alla decisione
recente del Governo locale. Più di 1.000 abitanti hanno firmato la
petizione. Secondo loro, il progetto di allargamento della discarica
metterebbe a rischio la situazione economica ed ecologica di questa
parte della città. Hanno chiesto un incontro con le strutture dirigenti
del Comune perchè si trovasse una soluzione meno dolorosa. Se i
rappresentanti del Comune non accetteranno la proposta, gli abitanti di
Vinca sono decisi a intraprendere misure più drastiche: il blocco della
strada per Smederevo.
Secondo le parole di Branislav Bozovic, segretario comunale per la
protezione dell’ambiente, le paure degli abitanti di Vinca sono
infondate. Egli afferma che la discarica non inquinerebbe l’ambiente.
Le numerose discariche selvagge che creano gli stessi cittadini,
secondo lui, sono molto più pericolose.
La discarica a Vinca esiste dal 1977 ed è capace di raccogliere
giornalmente 1.300 tonnellate di rifiuti. L’allargamento della
discarica si farà in base a tutti gli standard europei, cioè avrà il
sistema per la raccolta e la depurazione delle acque di scarico, il
sistema di drenaggio, la tecnologia per accorpare i rifiuti e il
sistema per il riciclaggio. Nella discarica esistente, dopo lo scarico
dei rifiuti, molti raccoglitori separano carta, vetro e plastica per
usarle dopo come materie secondarie, e il resto si appiana e si copre
con la terra. In quel modo, la discarica si mantiene in condizioni
sanitarie soddisfacenti.
1.FONTE: Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: I cittadini di Kladovo (città nel nord-est della Serbia) sono
contrari alla costruzione di un deposito per i rifiuti sanitari
3.AUTORE: “Danas”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:06.03.2004.
Dopo l’annuncio della costruzione possibile di un deposito sanitario a
Prahovo, città vicino a Kladovo, la maggior parte dei cittadini di
Kladovo si oppone a un’iniziativa del genere. La città di Prahovo si
trova a soli 50 km da Kladovo e la costruzione di un deposito simile
metterebbe a rischio l'esistente ecosistema in questa parte della
Serbia nord-orientale. Il deporre 96.000 tonnellate di rifiuti
all’anno, nonchè la loro distruzione parziale, metterebbe a rischio
anche un territorio più grande, comprendente anche il territorio del
comune di Kladovo. Tutti i rifiuti previsti sarebbero trasportati a
Prahovo con navi che navigherebbero sul Danubio attraversando il comune
di Kladovo. Branko Majkanovic, dirigente del Sindacato Indipendente, è
del parere che si debba aiutare la popolazione locale perchè questo
impianto non sia costruito. “La zona di Kladovo e Negotin ha delle
grandi potenzialità agrarie, e poi è iniziato un processo di
piscicultura e di sviluppo del turismo e della nautica. Con la
costruzione del deposito di rifiuti sanitari tutto sarebbe messo in
questione” - sottolinea il sindacalista Majkanovic.
=== c ===
E NOI ITALIANI, INSEGNIAMO A MONITORARE...
1.FONTE: : Eko-forum Belgrado
2.TITOLO: A Pancevo si è tenuto il Workshop ecologico
3.AUTORE: “Pancevac”
4.SITO INTERNET: http://www.ekoforum.org.yu/
5.NUMERO DI PAGINE:1
6.DATA:05.03.2004.
Dal 2 al 5 marzo (2004), nei locali del Comune di Pancevo, si è tenuto
un workshop ecologico. L’obiettivo principale di questo workshop,
chiamato ”La gestione dei rischi”, era lo scambio delle opinioni ed
esperienze sui problemi della protezione dell’ambiente. Organizzatore e
promotore principale di questo progetto era il Ministero per la
protezione dell’ambiente italiano.
Esso ha organizzato con successo questo workshop in collaborazione con
la Sezione per la protezione dell’ambiente di Pancevo. Oltre ai
rappresentanti del Ministero italiano per l’ambiente, ai lavori del
workshop hanno partecipato anche alcuni esperti ecologici italiani,
esperti locali serbi, i rappresentanti delle fabbriche chimiche dalla
zona sud, della ditta pubblica JKP ”Vodovod I kanalizacija”,
dell’Istituto ”Tamis-Dunav”, nonchè delle ditte “Panonija”, “Krznara” e
“Skrobara” (Tutte queste fabbriche sono potenziali inquinatori
dell’ambiente).
Secondo le parole del rappresentante del Ministero italiano per
l’ambiente, Andrea Maroni, la zona di Pancevo è una delle zone più
inquinate e per questo il Ministero ha cominciato a fare il
monitoraggio della zona industriale. Il Governo italiano ha stanziato
dieci milioni di € per il monitoraggio dell’ambiente con l’obiettivo di
avere un quadro più chiaro dell’inquinamento a Pancevo. Oltre al
desiderio di aiutare la Serbia a entrare nell’Unione europea, il
Governo italiano è anche interessato ad investire nell’economia serba.
Durante la durata di quattro giorni del workshop, sono stati elaborati
altrettanti temi: la gestione dei rischi industriali, la gestione
dell’ambiente e del suolo inquinato, l’inquinamento delle acque. Alla
fine, gli Italiani hanno trasmesso le proprie esperienze su come
risolvere certe situazioni e problemi simili. La discussione e' stata
pensata come interattiva, ed in quel modo tutti i partecipanti si sono
istruiti ad adottare quelle tecniche e quei mezzi verificati come
efficaci per risolvere i problemi di inquinamento dell’ambiente.
[ NOTA: la zona di Pancevo e' stata soggetta ad un gravissimo
inquinamento chimico soprattutto a partire dal 1999, in seguito alla
decisione della NATO di colpire le industrie chimiche ed i relativi
serbatoi allo scopo di causare la fuoriuscita di agenti venefici
nell'ambiente. A tutt'oggi nessuno ha ancora pubblicizzato alcuno
studio statistico sulla incidenza dei tumori e delle altre patologie
nella zona, in seguito a quei fatti. CNJ ]
1. Il Ministro Martino vuole - letteralmente - "seppellire"
l'antifascismo, in nome del patriottismo
2. Nuova Unità - 25 Aprile: Oggi come ieri a fianco della resistenza
dei popoli contro l'oppressione e le guerre dell'imperialismo
3. Tirate fuori il futuro! - poesia di Vladimir Majakovskij (1925)
=== 1 ===
Roma, 11:16
25 aprile, Martino: seppellire contrapposizione tra parti
Il ministro della Difesa, Antonio Martino, intervenendo alla cerimonia
al Quirinale per le celebrazioni del 25 aprile, ha detto oggi che "la
contrapposizione tra le parti deve essere seppellita per sempre".
"L'Italia indipendente e sovrana restituitaci il 25 aprile - ha
aggiunto - deve lasciarsi definitivamente alle spalle divisioni e
incomprensioni antipatriottiche".
---
Patriottismo.
Ad ogni cittadino Italiano risulta che i ministri del governo della
Repubblica abbiano giurato sulla Costituzione e cosi' han fatto tutti i
cittadini in armi che formano l'esercito della Repubblica.
E cosi' ministri e cittadini in armi hanno giurato di rispettare per
esempio l'Art 11 e di combattere ogni ricostituzione del disciolto
partito fascista servo e complice dei nazisti.
Bene allora secondo il patriottismo vero, quello che difende la nostra
Costituzione, divisioni fra chi libero' l'Italia e chi oppresse e fu
complice dell'invasore permangono, secondo la lettera della nostra
Costituzione non vi sara' mai "pacificazione" fra chi mori' a via Tasso
e San Sabba e chi massacro' e aiuto' a riempire i treni per Auschwitz.
Altro che "incompresioni antipatriottiche".
Infine: ma lo sanno, tutti propugnatori della "pacificazione nazionale"
e della "Patria" cosa era l'Adriatische Kunsterland?
Possono informarsi e scoprire che si trattato dell'annessione al Terzo
Reich di un pezzo del nostro paese di fatto approvata dai cosiddetti
"ragazzi di Salo'".
Viva la Costituzione della Repubblica,
Viva 25 Aprile.
Luca Sbano
=== 2 ===
Nuova Unità - 25 Aprile: Oggi come ieri a fianco della resistenza dei
popoli contro l'oppressione e le guerre dell'imperialismo
25 APRILE: OGGI COME IERI A FIANCO DELLA RESISTENZA DEI POPOLI CONTRO
L'OPPRESSIONE E LE GUERRE DELL'IMPERIALISMO
Il 25 Aprile, anniversario della liberazione del nostro paese dal
nazifascismo, si ripropone come giornata di lotta contro l'arroganza
del governo Berlusconi (in continuità con l'eversiva P2) che taglia
sempre più le pensioni, vuole eliminare del tutto la scuola pubblica,
vuole riportare la cultura e i diritti civili al medioevo (ben
appoggiato dal Vaticano), perseguita ed espelle gli immigrati, assicura
l'impunità al suo leader con leggi specifiche e personali e manda i
soldati italiani, sotto il pretesto della missione umanitaria, in Iraq
a servire gli interessi imperialisti.
Questo governo reazionario e antipopolare sta portando avanti un
processo di fascistizzazione dello Stato e delle sue istituzioni teso a
restringere le libertà democratiche e a stravolgere i principi della
Costituzione e promuove con livore anticomunista la repressione
sistematica dell'opposizione operaia e sociale e dell'opposizione
politica (ultimo episodio quello degli arresti di militanti
antimperialisti avvenuti a Perugia).
Oggi, a sessanta anni dalla fine della Lotta di Liberazione nazionale
contro il nazismo ed il fascismo, ci ritroviamo con i fascisti in
doppio petto, sdoganati da Berlusconi al governo, fascisti come Tuti e
Fioravanti, autore della strage alla stazione di Bologna, che escono
dal carcere (nel frattempo si è costruito una famiglia con quella
Mambro condannata a 8 ergastoli e libera pure lei) e la manovalanza di
Fini che apre sedi, veri e propri covi di squadristi, il cui credo
politico è costituito dal peggiore razzismo e dalla peggiore xenofobia.
Il 25 Aprile, in tutte le piazze italiane dove vuote e retoriche
celebrazioni ufficiali lo ricordano, deve significare resistenza
all'imperialismo statunitense (che in Italia ha sperimentato, per la
prima volta, le tecniche terroristiche della cosiddetta "guerra a bassa
intensità") che con il suo enorme complesso militare-industriale
continua a dominare tutto il mondo e solidarietà alla lotta di tutti i
popoli - a cominciare da quelli iracheno e palestinese - che si battono
per la propria autodeterminazione, la propria indipendenza e sovranità
nazionale.
Nonostante l'inferiorità sul piano degli armamenti, i combattenti
iracheni stanno dimostrando che l'imperialismo può essere messo in
crisi con la mobilitazione popolare ed evocano per il governo USA
l'incubo di un nuovo Vietnam.
Il 25 Aprile deve significare lotta al revisionismo storico, quello
ufficiale della destra e quello strisciante e subdolo dei partiti di
"sinistra". È rivalutato il fascista Gentile, si vogliono intitolare
vie e piazze ai fascisti, si glorificano i morti nelle foibe rimuovendo
la causa di quelle morti che affonda le radici nella feroce occupazione
della Jugoslavia da parte dei fascisti italiani. Mentre i partiti di
centrodestra, per nulla contrastati da quelli di centrosinistra,
portano avanti campagne di denigrazione della Resistenza fino al
tentativo di rilegittimare i "ragazzi" della repubblica di Salò
mettendo sullo stesso piano i partigiani e il loro patrimonio di lotta
per la libertà e la giustizia sociale ed i
loro oppressori.
Il 25 Aprile ci riporta alla Resistenza partigiana, all'insegnamento
che la libertà è una conquista ed ai suoi programmi di profondo
rinnovamento e trasformazione politica e sociale contro padroni e
sfruttamento capitalistico (garantito dai fascisti con la carcerazione,
le torture e l' assassinio di comunisti e oppositori), valori reali poi
vigliaccamente traditi da molti dirigenti del Pci e dal successivo
revisionismo storico.
Riprendiamo quegli ideali che hanno animato la parte migliore e più
combattiva del movimento partigiano per lottare contro i propagandisti
al servizio della borghesia, dell'interclassismo, del liberalismo, del
riformismo socialdemocratico e di quello che pretende revisionare il
marxismo. Gli ideali comunisti non sono un'utopia, ma l'oggettivo e
scientifico esame dei problemi della società e della loro realistica
soluzione sulla base dell'ideologia marxista e leninista, che esprime
l'esperienza storica della lotta di classe sulla base del materialismo
dialettico e storico come filosofia non solo per spiegare la realtà, ma
anche per trasformarla.
- VIA TUTTE LE TRUPPE DALL'AFGHANISTAN E DALL' IRAQ!
- NO AL MURO DELL' APARTHEID IN PALESTINA!
- FUORI LE BASI USA E NATO DAL TERRITORIO ITALIANO (strumenti di guerra
e di egemonia dell'imperialismo Usa) E DALL'EUROPA!
- GUERRA ALLA GUERRA IMPERIALISTA!
- ORA E SEMPRE RESISTENZA!
Redazione di nuova unità (rivista comunista di politica e cultura)
www.nuovaunita.info
=== 3 ===
Tirate fuori il futuro!
Il futuro
non viene da solo,
se noi
non ci diamo da fare.
Acchiappalo per le pinne, komsomol!
Acchiappalo per la coda, pioniere!
La Comune
non è una principessa da fiaba
per sognarsela
la notte.
Calcola,
rifletti,
osserva,
e avanza,
anche se in cose da poco.
Il comunismo
non vive soltanto
nella terra,
nel sudore delle fabbriche.
E' anche nelle case,
a tavola,
nei rapporti,
nella famiglia,
nel modo di vivere.
Chi tutto il giorno
stride
in sozzi e coloriti improperi,
come un carro male oliato,
chi
va in estasi
quando geme una balalajka,
non è
ancora pronto
per il futuro.
Sui fronti
scariche di mitraglia:
non sta in questo,
soltanto,
la guerra!
L'attacco alle famiglie
e quello agli alloggi
non è per noi
una minaccia da meno.
Chi non resiste
alla pressione domestica,
e dorme
comodamente
tra rose di carta,
non è
ancora pronto
per la possente
vita futura.
Come una pelliccia
è anche il tempo:
se lo mangia
la tarma
del nostro modo di vivere.
Scuotilo tu, komsomol,
l'abito polveroso
di questi nostri giorni!
Vladimir Majakovskij - 1925
(segnalata da Lorenzo, che ringraziamo)
�
Dans le cadre de ��l�op�ration Thrace�� men�e le 1er avril
simultan�ment aux Pays-Bas, en Belgique, en Allemagne et en Turquie,
plusieurs dizaines d�associations l�gales ont �t� brutalement investies
par des commandos ��anti-terroristes��. Rien qu�en Italie,�5 personnes
dont deux Turcs, ont �t� arr�t�es. En Turquie, plusieurs dizaines
d�associations et de domiciles priv�s ont �t� pris d�assaut et plus de
cent personnes ont �t� arr�t�es. Ces personnes ont toutes �t�
tortur�es. Des dizaines d�entre elles ont �t� mises en d�tention.
Le motif invoqu� par le Procureur de P�rouse d�o� a �t� lanc�e�la
commission rogatoire internationale : le fameux article 270 bis sur le
��terrorisme international��...
Au cours de ces raids policiers, pas une seul object suspect n�a �t�
trouv�. Pas un seul attentat n�a �t� identifi�, pas une seule action �
caract�re d�lictieux n�a �t� emp�ch�e.
Dans les associations en question, la police a confisqu� des
ordinateurs, des disquettes et des documents d�archives en tentant de
faire passer ce mat�riel pour des ��armes du crime��. Or, ces
associations n�ont rien fait d�autre que les activit�s qui constituent
leur raison d��tre�: l�information, la sensibilisation et la
d�nonciation concernant et les crimes syst�matiques commis par un
r�gime de tortionnaires.
Cette op�ration soi-disant men�e contre le DHKP-C n�a en fait vis� que
des associations l�gales.
�
RADIOGRAPHIE D�UNE CAMPAGNE DE MYSTIFICATION
Contrairement � ce que la magistrature et la presse italiennes
d�clarent, l�UE n�a pas interdit les activit�s politiques de
l�organisation DHKP-C.
Les lois italiennes ne permettent pas d�interdire le DHKP-C, mais le
procureur�de P�rouse d�clare le DHKP-C ill�gal et invente des membres
et des h�bergeurs du ��terrorisme��. De m�me, aux Pays-Bas et en
Belgique, le DHKP-C n�est pas interdit.
En Turquie, il n�y a pas eu d�op�ration contre le DHKP-C mais
uniquement contre des associations l�gales et l�gitimes cr��es dans le
cadre des lois turques.
Par ailleurs, hier,�les trois italiens appr�hend�s pour terrorisme
international ont �t� lib�r�s par le tribunal de r�examen de P�rouse.
On peut donc d�duire que l�aide � l�organisation DHKP-C n�est pas un
acte interdit.
�
TOUTES CES PRATIQUES SUSCITENT DIVERSES INTERROGATIONS:
Est-il d�sormais interdit d��tre membre du DHKP-C en Italie?
Comment les autorit�s judiciaires italiennes justifient-elles ses
attaques contre des associations qui sont enti�rement l�gales en
Belgique et aux Pays-Bas�?
Comment justifient-elles que les acitivistes arr�t�s en Turquie dans le
cadre de cette op�ration aient �t� tortur�s�?
Existe-t-il encore le droit en Europe? Y a-t-il encore une justice?
�
Aussi nous voudrions interroger le monde juridique�:
N�y a-t-il personne pour d�noncer l�injustice du 1er avril ?
Ne va-t-on pas expliquer � l�opinion publique les dessous d�une
op�ration liberticide qui viole les lois nationales ni publier les noms
des v�ritables responsables?
A quel prix cette op�ration a �t� men�e�? Quelles sont les
collaborations sales et occultes qui motivent de telles pratiques
liberticides ? N�y a-t-il personne pour d�fendre le droit europ�en et
international?
�
LA COLLABORATION AVEC LE FASCISME EST UN CRIME
En toute �vidence, cette op�ration polici�re sert � innocenter le
r�gime fasciste de Turquie.
Sachant que dans les pays o� les perquistions ont �t� men�es, la loi
interdit le fascisme, l�Europe ne va-t-elle pas punir les
collaborateurs du fascisme ?
�
NOUS DEMANDONS :
�
LA RUPTURE DE TOUTES LES RELATIONS AVEC LE REGIME FASCISTE DE TURQUIE
�
LA LIBERATION IMMEDIATE ET INCONDITIONNELLE DE TOUS LES ANTI-FASCISTES
INCARCERES EN ITALIE ET EN TURQUIE
�
L�INDEMNISATION DE TOUTES LES PERSONNES ET ASSOCIATIONS PREJUDICIEES AU
COURS DE CETTE OPERATION
�
Le 24 avril 2004
DHKC
Bureau d�information de Bruxelles
Rue Stevin 190, 1000 Bruxelles
00.32.2.280.22.28
dhkc@..., dhkc@...
[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
[TcG-Bo] fabrizio quattrocchi and co. - vigilantes ?!
>> claudio tullii wrote:
>>
>> Facendo una ricerca in rete (non difficile, che
>> però mi sembra nessun giornalista si sia preso la
>> briga di fare), si scoprono varie cose
>> interessanti sulla società americana Dts e sulla
>> sua figlia Dts Llc, che è quella da cui
>> dipendevano Quattrocchi e gli altri tre italiani
>> rapiti in Irak.
>> Prima di tutto, che il nome intero è Dyncorp
>> Technical Services (è col nome Dyncorp che viene
>> di solito citata in rete) e che la società in
>> effetti dal 7 marzo 2003 è stata assorbita
>> (insieme con la Dts Llc) dalla Computer Science
>> Corporation (Csc), un gruppo da 90.000 dipendenti
>> e 11,3 miliardi di dollari di fatturato nel 2002.
>> dal sito della Csc si evince che le attività
>> aerospaziali e di difesa (a&d) siano solo una
>> piccola parte del loro business (che comprende
>> anche: attività assicurative e bancarie,
>> consulenza alle imprese, manutenzione di aerei ed
>> elicotteri militari, conduzione di ricerche
>> oceanografiche con una flotta di navi di
>> proprietà, gestione di call center
>> dell'amministrazione pubblica).
>> Giusto per dare un ordine di grandezza: gli
>> ultimi tre appalti ottenuti nel settore a&d dalla
>> Csc (sono tutti del primo trimestre 2004) valgono
>> 950, 406, e 228 milioni di dollari. Csc e Dts
>> erano entrambe fino a prima della fusione fra le
>> prime 25 imprese (per giro d'affari) fornitrici
>> del governo americano nel settore militare.
>> Di cosa si occupa la Dts - direttamente,
>> attraverso sue sottoaziende, o nell'ambito di
>> joint venture a cui partecipa la Csc? Lo vediamo
>> subito. Mi preme sottolineare che le mie fonti
>> sono relativamente istituzionali: per esempio i
>> siti della Federation of American Scientists
>> (Fas) e di corpwatch, che si occupano (tra
>> l'altro) da anni di monitorare le attività
>> militari e di intelligence del governo americano
>> e delle multinazionali.
>> 1.. La Dts (o Dyncorp, per il resto del mondo)
>> forniva supporto logistico alle truppe americane
>> di stanza, tra l'altro, a Timor est, a
>> Panama, in Perù.
>> 2.. La Dts è l'impresa con contratti dell'importo
>> maggiore (ca. 600 milioni di dollari) nell'ambito
>> del Plan Colombia, cioè il piano di
>> distruzione militare delle piantagioni di coca in
>> Colombia (qui qualche dettaglio in piu Sul Plan
>> Colombia), e in particolare è la Dyncorp che si
>> occupa di irrorare i campi di defolianti con 88
>> aerei di sua proprietà, tanto da essere citata in
>> giudizio nel 2001 da un gruppo di contadini
>> ecuadoregni raggiunti in maniera assolutamente
>> illegale dai pesticidi, che
>> avevano causato malattie, malformazioni e morti
>> infantili; i defolianti usati sono in effetti
>> molti simili all'Agent Orange usato in Vietnam.
>> 3.. La Dts gestisce per conto
>> dell'amministrazione americana la
>> riorganizzazione dell'attività poliziesca e
>> giudiziaria in Irak.
>> 4.. I dipendenti della Dts costituiscono il
>> nucleo centrale della forze armate americane di
>> stanza in Bosnia - per chiarire: l'esercito
>> americano appalta la fornitura di ufficiali per
>> la sua truppa ad un'azienda esterna, in
>> outsourcing.
>> 5.. La Dts è stata condannata in tribunale dopo
>> che un'ispettrice dell'Onu aveva accusato i suoi
>> uomini di aver ridotto in schiavitù e costretto
>> alla prostituzione, in Bosnia, donne e ragazzine
>> minorenni: - qui un'inchiesta di salon sulla
>> vicenda, qui un resoconto della sentenza
>> sfavorevole alla Dyncorp.
>> 6.. La Dts si occupa del controllo militare del
>> confine tra Usa e Messico, compreso il tratto di
>> 22 km in cui è stato eretto un muro difensivo
>> alto 3 metri, simile a quello tra Israele e
>> Cisgiordania.
>> 7.. La Dts è fra le imprese che si occupano di
>> sviluppare per conto dell'amministrazione
>> americana il Ballistic Missile Defense System,
>> cioè lo scudo spaziale.
>> 8.. La Dts si occupa della manutenzione di aerei
>> (per esempio i B-52) e navi della marina e
>> dell'aviazione americana.
>> 9.. La Dts gestisce diversi poligoni di tiro atomici in giro per gli
>> Usa.
>>
>> Insomma, la questione mi sembra ben spiegata dal Washington Post:
>> "The U.S. government increasingly relies on
>> civilians to perform jobs once reserved for the
>> military, including [.] training Iraq's new armed
>> forces and providing security for foreign
>> leaders". (In altre parole: un tempo sarebbero
>> stati soldati reclutati dallo stato americano,
>> ora sono soldati privati che forniscono servizi
>> alle forze armate americane in outsourcing. Mi
>> correggo: sono soldati privati quando sono
>> cittadini americani: se invece si tratta di
>> cittadini stranieri, in particolare cittadini di
>> Stati che al momento non hanno dichiarato guerra
>> all'Irak (come l'Italia), si tratta di mercenari
>> secondo la convenzione Onu
>> contro il reclutamento, l'uso, il finanziamento e
>> l'addestramento di mercenari, ratificato
>> dall'Italia attraverso la legge 210/1995.
>> Per concludere sugli italiani dipendenti della
>> Dts rapiti in Irak: poveri vigilantes un par di
>> palle.
>>
>> P.S.: So di essere un po' scorretto a chiederlo,
>> ma: ho fatto ricerche su questo tema per ore, e
>> ora mi piacerebbe che la cosa raggiungesse più
>> persone possibile, quindi sarei molto contento se
>> qualche autore di Macchianera (o di qualche altro
>> blog a larga diffusione) ritenesse questo post
>> interessante e lo ripubblicasse su quel blog. Più
>> sfacciato di così.
>> Fabrizio
>> * Postato venerdi 16 aprile alle ore 22.41
>>
>> --
>> Lista di discussione del Tavolo contro la guerra di Bologna
>> Indirizzo - tavolocontrolaguerra@...
>> Archivio - http://liste.bfsf.info/wws/arc/tavolocontrolaguerra
>> Per iscrizioni manda una email a sympa@...
>> con "subscribe tavolocontrolaguerra" nel soggetto
>> Problemi in lista? tavolocontrolaguerra-request@...
>> Email del Tavolo contro la guerra: nowar_bo@...
>> Limitiamo gli allegati ed i formati proprietari ".doc" di Microsoft
>> http://www.fsf.org/philosophy/no-word-attachments.it.html
>>
>>
IWPR'S BALKAN CRISIS REPORT, No. 492, April 16, 2004
MONTENEGRO PLANS INDEPENDENCE VOTE
Critics claim poll threat is a ploy to stop first direct elections to
state union assembly.
By Nedjeljko Rudovic in Podgorica
In a move aimed at indefinitely postponing direct elections to the
Serbia-Montenegrin parliament, Montenegro's pro-independence leadership
has unveiled a plan to call a referendum on separation from Serbia.
Throughout March and April, the Montenegrin leadership has hinted that
a referendum on leaving the state union between the two countries, SCG,
should take place in March 2005.
According to Podgorica analysts, Montenegro aims to use the threat of
an independence vote to force the indefinite postponement of
Serbia-Montenegro's first direct parliamentary elections in January
2005, which they stand to lose.
Voters supporting the ruling coalition in Montenegro are thought
unlikely to take part in these elections, as they back an independent
state. Their abstention, however, would open the door for Montenegro's
pro-Serbian opposition to gain a major foothold in the state union
parliament and put the breaks on any future independence moves.
Montenegro joined the state union after signing a deal known as the
Belgrade agreement in March 2002 under direct pressure from the EU and
its high representative for foreign policy and security, Javier Solana.
Under the deal, the pro-independence coalition, comprising Prime
Minister Milo Djukanovic's Democratic Party of Socialists, DPS, and
its junior coalition partner the Social Democrat Party, SDP, led by
Ranko Krivokapic, had to abandon calls for a referendum on independence
for a period of three years. The moratorium expires in March 2005.
The Belgrade agreement transformed the former federal structure linking
Serbia and Montenegro into a loose union, granting both member states
wide political and fiscal autonomy.
Until now, no direct elections to the state union parliament have
occurred. Instead, the two governments have appointed delegates.
However, the country's constitutional charter, adopted in 2003,
prescribes that after two years direct elections to the assembly must
take place.
A source close to the DPS said an incentive for calling the
independence poll was the approach in January 2005 of direct
parliamentary elections to the state union parliament.
If these elections take place, opposition forces favouring closer links
to Serbia could be elected to the Serbia-Montenegro parliament and in
harness with the ruling coalition in Serbia deal a serious blow to the
Montenegrin independence project.
Nebojsa Medojevic, director of the think-tank, Group for Changes, said
the entry of pro-Serbian opposition representatives into the
Serbia-Montenegrin parliament would be seen as a "signal that the
political mood had changed in favour of the state union", boosting the
political forces opposed to Montenegro's independence.
Medojevic told IWPR that direct elections would seriously complicate
matters for Djukanovic's coalition, which has staked its future on
bringing the Montenegrin independence project closer to completion.
If the referendum on independence does not take place until next March,
Medojevic told IWPR, the SDP might withdraw from the goverment and so
cause it to fall.
He added public opinion polls revealed that the gap between
pro-independence forces and supporters of union with Serbia was
steadily falling.
"If Montenegro's opposition wins at the SCG parliamentary elections,
the scales could be tipped towards staying in the union with Serbia,
calling into the question Montenegro's government," he said.
Surveys taken by the Damar polling agency in April 2001 and September
2003 back up claims that support for independence in Montenegro is
declining steadily.
The agency reported in 2001 that 49.3 per cent of Montenegrin citizens
then favoured independence while 39.5 per cent were opposed.
But in September 2003, a survey said support for separation had dropped
sharply to 40.6 per cent while opposition had fallen only slightly to
37.4 per cent.
Krivopakic, who is also the speaker of Montenegro's parliament, earlier
this month insisted that a referendum on independence must go ahead
next year as planned.
"Pro-independence forces will rally round vital state interests," he
said. "It is up to us to deliver our promises to citizens. This will be
an important historical test for us."
A senior DPS official, meanwhile, who preferred to remain anonymous,
explained why the government had no desire to see direct elections to
the state union parliament take place.
"A direct ballot in which citizens elect deputies to the state union
parliament would certainly not play into our hands because a half of
our independence-minded voters would abstain," he said.
"We are insisting now on the referendum, which is why we are reluctant
to make any preparations for federal elections. It would effectively
mean that they [the elections] would have to be postponed."
Miodrag Vukovic, a senior DPS official, told IWPR that most party
members believed it made sense to hold a referendum on independence
before direct elections take place.
"If the referendum shows the state union has no prospects, there could
be no elections for the state union parliament," Vukovic said.
However, according to Medojevic, requests for a postponement are likely
to fall on deaf ears, as neither the Serbian government nor the
international community will support any delay.
Serbia's governing Democratic Party of Serbia, DSS, and pro-Serbian
opposition parties in Montenegro have acted fast to condemn what they
see as a Montenegrin ploy.
Dragan Soc, leader of the Montenegrin opposition People's Party, said
Podgorica's only aim was to avoid direct elections "at any cost".
"This is why the story about the referendum has come to the fore now,"
he added. "The SDP and DPS know they have no political platform they
can use to encourage pro-independence supporters to go these polls."
Soc maintained that a postponement of direct elections to the state
union assembly was improbable because of the known opposition to any
such outcome from Serbia's prime minister, Vojislav Kostunica.
However, leaders of Montenegro's ruling parties are also standing firm.
They insist they cannot abandon the independence project, as separation
remains the core issue for most of their voters.
"If we fail to call a referendum on independence next year, I see no
point in staying in power," said Rifat Rastorder, vice-president of the
SDP.
Nedjeljko Rudovic is a journalist with the Podgorica daily Vijesti.
---
Balkan Crisis Report is supported by the Department for International
Development, the European Commission, the Swedish International
Development and Cooperation Agency, The Netherlands Ministry for
Foreign Affairs, and other funders. IWPR also acknowledges general
support from the Ford Foundation.
For further details on this project, other information services and
media programmes, visit IWPR's website: www.iwpr.net
(...) The Institute for War & Peace Reporting is a London-based
independent non-profit organisation supporting regional media and
democratic change.
(...)
ISSN: 1477-7932 Copyright (c) 2004 The Institute for War & Peace
Reporting
BALKAN CRISIS REPORT No. 492
---
Centro per la Ricerca sulla Globalizzazione
http://www.globalresearch.ca/
L'IRAQ E LA �GUERRA AL TERRORISMO�
by Michel Chossudovsky
(traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
16 aprile 2004
L�URL di questo articolo a
http://globalresearch.ca/articles/CHO404D.html
Mentre i mezzi di informazione Occidentali mettono sotto i riflettori
la morte e il �rapimento� di mercenari pagati, sotto contratto di
agenzie per la sicurezza Occidentali, vi � un assordante silenzio sul
massacro di pi� di 700 civili a Fallujah da parte delle forze della
Coalizione.
L�operazione a Fallujah viene descritta con indifferenza
dall�Amministrazione Bush come una �serie di misure restrittive� contro
gli estremisti:
�Questa violenza, a cui assistiamo, fa parte di un qualche tentativo di
certa gente di bloccare il progresso verso la democrazia. A Fallujah, a
sud di Baghdad, questi incidenti fondamentalmente si sono estesi
all�innocente popolo dell�Iraq da parte di gangs, di bande armate di
violenti.� (Il Presidente Bush, 11 aprile 2004)
Secondo la CNN, un eccessivo sacrificio di cos� tante vite � stato il
risultato sfortunato di �regole di ingaggio�, che richiedono
primariamente contro rivoltosi in aree urbane densamente popolate un
intervento militare. Si ritiene che i civili si siano trovati in mezzo
al fuoco incrociato.
L�esercito USA dichiara che molti degli uccisi erano ribelli,
un�asserzione che viene respinta dai bollettini emessi dagli ospedali e
da diversi documenti di testimoni oculari:
� Noi abbiamo visto tutto questo con i nostri occhi. La gente aveva
manifestato l�intenzione di abbandonare Fallujah e ora si trovano in
migliaia intrappolati nel deserto. Vi � un convoglio di persone lungo
13 km che tenta di raggiungere Baghdad. Gli Americani sganciano bombe,
tutto, tutto quello che hanno, su costoro. Stanno facendo fuoco sulle
famiglie! Nel deserto ci sono tanti bambini, persone anziane, donne.
Altri cittadini Iracheni stanno cercando di aiutarli. A Falluja,
l�esercito USA ha bombardato gli ospedali. I bambini stanno per essere
evacuati a Baghdad.
Vi � un bambino, un piccolino, che ora ha avuto 25 membri della sua
famiglia ammazzati, che si trova in ospedale e ha bisogno che qualcuno
stia con lui�Gli Americani stanno facendo cadere bombe a grappolo.
Bombardano dal cielo. Vi sono cadaveri per le strade. Dicevano che era
in atto un cessate il fuoco, una tregua, e poi sono arrivati gli aerei,
io ho visto questo, e hanno dato inizio al bombardamento.
Gli Iracheni stanno reagendo lottando e stanno combattendo bene a
Falluja. Ma ci si aspetta il grande attacco nelle prossime 24-48 ore.
Sar� l�attacco definitivo. Gli Americani vogliono prendere la citt� e
cercheranno ed attaccheranno strada per strada. Hanno fatto questo gi�
in un villaggio qui vicino. Vi preghiamo di portare aiuto, di portare
la gente a protestare, di andare alle Ambasciate, che si pronuncino,
che facciano qualsiasi cosa. � in corso un massacro. �
(Testimonianza oculare da Fallujah,
http://globalresearch.ca/articles/JAS404A.html )
� Durante il corso di quattro ore drammatiche, noi ci siamo trovati in
un piccolo ospedale, dove abbiamo visto portare forse una dozzina di
feriti. Fra questi vi era una giovane ragazza, di circa 18 anni, ferita
alla testa�I medici prevedevano che non potesse superare la notte. Un
altro caso terminale come questo era di un ragazzino con una devastante
emorragia interna. Ho visto anche un uomo con ustioni estese a tutto il
corpo e le cosce a brandelli, con ferite tipiche da bomba a grappolo.�
(Vedere http://globalresearch.ca/articles/MAH404A.html )
Le forze della Coalizione, usando i loro cecchini dotati di fucili di
precisione sui tetti, prendono come obiettivi donne e bambini. Le
ambulanze che trasportano i feriti sono fatte bersaglio dai Marines USA:
�La brutalit� pi� orribile � quella che vengono prese di mira anche le
ambulanze che trasportano donne incinte prossime al parto. Vi sono
decine di corpi che si trovano ancora sotto i rottami, che non possono
essere portati a destinazione perch� i cecchini USA impediscono a
qualsiasi di avvicinarsi per portarli via.�
(riportato da Al Jazeera, conferenza stampa del Dr. Abd al-Salam
al-Kubaisi,
16 aprile 2004,
http://english.aljazeera.net/NR/exeres/6B0698D9-3C9D-4CB8-9275-
10ECD0D46565.htm)
Le uccisioni sono state comandate dall�esercito degli Stati Uniti.
Decine di migliaia di persone sono fuggite dalla citt�. I vari stati
membri delle forze di occupazione, compresi l�Italia e il Giappone,
sono responsabili per questi massacri tanto quanto quelli della
coalizione USA-Gran Bretagna, secondo il diritto internazionale e i
Principi della Corte di Norimberga.
(vedi http://www.globalresearch.ca/articles/NUR203A.html ).
Anche le agenzie per la �sicurezza� sono coinvolte nelle uccisioni di
civili. Le fonti Occidentali ed Irachene confermano la presenza di
qualcosa come 1500 mercenari privati che stanno operando insieme e/o
collaborando con le forze della coalizione.
LA �GUERRA AL TERRORISMO�
In questa critica congiuntura, l�Amministrazione Bush ha un disperato
bisogno della �guerra contro il terrorismo� come giustificazione dei
tanti omicidi contro civili in Iraq, che vengono etichettati come
�danni collaterali�.
Nelle recenti settimane, un fuoco di fila di documenti mediatici aveva
fatto apparire come Al Qaeda fosse in stretto legame con il movimento
di resistenza Iracheno. Gli insorti venivano descritti come estremisti
Islamici e fondamentalisti: �Sunniti integralisti, estremisti
stranieri, e, ora, Sadr e i suoi seguaci Sciiti delegittimati.�
(US News and World Report, 19 aprile 2004).
Viene negato il carattere laico del movimento di resistenza. In una
logica completamente distorta, Al Qaeda viene vista costituire una
forza significativa che sta dietro gli insorti Iracheni. Secondo
affermazioni ufficiali, il cervello di Al Qaeda, Abu Mussab al-Zarqawi,
si trova a Fallujah, che quindi � diventata il cosiddetto � letto caldo
per i combattenti stranieri�. Nelle parole di Newsweek, � Saddam pu�
non avere avuto diretti collegamenti con Al Qaeda, ma i jihadisti sono
impazienti di seguirne le orme.� (Newsweek, 19 aprile 2004)
Intanto, con perfetto tempismo, la Commissione per l�11 settembre ha
derubricato la controversa memoria presidenziale del 6 agosto 2001 che
si riferiva al piano di Al
Qaeda pre-11 settembre � per attaccare la Patria Americana.�
Ultimamente, la campagna di disinformazione consiste nel convincere
l�opinione pubblica Statunitense che la �difesa della Patria� e
l�occupazione dell�Iraq fanno parte dello stesso processo, coinvolgendo
il medesimo nemico. Secondo una dichiarazione dell�ex Direttore della
CIA, James Woolsey, in una intervista alla CNN, � i servizi di
spionaggio Iracheni avevano addestrato al Qaeda nell�uso dei gas
velenosi e degli esplosivi convenzionali�E i contatti ad alto livello
si devono far risalire ad un decennio fa�E i fondamentalisti Islamici
della parte Sunnita, come quelli di al Qaeda, lavoravano con gente del
tipo Hezbollah... E loro sono perfettamente felici di collaborare
contro di noi... Sono come tre famiglie Mafiose, che si oltraggiano
l�un l�altra, ma poi collaborano in pieno�Io credo che questo sia un
tentativo dei totalitaristi Islamisti di mascherarsi come parte di una
religione. Certamente se qualcuno nella organizzazione dello spionaggio
si sorprende di questo, la vera cosa che dovrebbe far sorprendere � che
costoro siano realmente sorpresi. Molti di costoro per tanto tempo
hanno avuto una idea fissa, che al Qaeda non potesse mai lavorare con
i Ba'athisti e che gli Islamisti Sciiti non potessero mai collaborare
con i Sunniti. Sono tutte balle! Loro cooperano su importanti progetti.
Non � necessario che uno controlli l�altro. Non si tratta di stabilire
una sorta di fiducia, ma una collaborazione, un appoggio ora e subito
contro di noi, sicuramente, e questo lo stanno facendo da anni, anni e
anni.�
(CNNFN, Lou Dobbs, edizione notturna, 15 aprile 2004)
LA REGISTRAZIONE SU NASTRO DI OSAMA
Intanto � apparsa un�altra registrazione misteriosa su nastro di Osama
(Vedi http://globalresearch.ca/articles/ALJ404A.html).
Nella registrazione, Osama si assume la responsabilit� per gli attacchi
dell�11 settembre contro il World Trade Center e per gli attentati
dinamitardi dell�11 marzo contro i treni di Madrid:
"Io [Osama] sto offrendo una tregua ai Paesi Europei e l�essenza di
questo � il nostro impegno a cessare le operazioni contro ogni nazione
che non metta pi� in atto attacchi contro i Musulmani o non
interferisca nei loro affari, come parte della grande cospirazione
Americana contro il mondo Islamico�La tregua avr� inizio quando
l�ultimo soldato lascer� i nostri paesi.[l�Iraq]...
Ognuno desidera la riconciliazione e la giustizia, e quindi noi siamo
coloro che danno inizio a questo, in modo che si fermi lo spargimento
del nostro sangue e che noi possiamo fermare lo spargimento del vostro
sangue� Quello che � avvenuto l�11 settembre e l�11 marzo � stata una
vostra merce che vi � stata recapitata di ritorno.� (Ibid)
In altre parole, Osama bin Laden offre �una tregua� se le varie nazioni
Europee coinvolte in Iraq accettano di ritirare le loro truppe. In
cambio, Al Qaeda dichiarer� una moratoria sugli attacchi terroristici
in Europa.
Senza ulteriori indagini, i mezzi di informazione Occidentali hanno
descritto la registrazione come un tentativo da parte del �Nemico
Numero Uno� di mettere una zeppa fra l�America e i suoi alleati Europei.
Con tutta probabilit�, la registrazione � una truffa dello spionaggio
Statunitense. Lo stratagemma propagandistico consiste non solo nel
sostenere che l�occupazione dell�Iraq, con alla testa gli USA, fa parte
di una pi� vasta �guerra al terrorismo�, ma anche fornisce il pretesto
ai governi Occidentali di mettere sotto pressione in tutta Europa i
movimenti di cittadini per rimanere in Iraq. Nelle parole del
Presidente Jacques Chirac, � niente pu� giustificare il terrorismo e,
su queste basi, niente pu� consentire alcuna discussione con i
terroristi�
Analizzando il nastro di Osama, vi si trova la congettura che gli
�estremisti� in
Iraq sono la stessa gente responsabile per gli attacchi terroristici
dell�11 settembre e dell�11 marzo. Ne consegue che i �fanatici contro
la guerra�, opponendosi all�occupazione a guida USA, stanno di fatto
approvvigionando di munizioni Al Qaeda di Osama bin Laden:
�Le sconvolte fantasie di bin Laden sono spaventosamente simili a
quelle di molti fanatici contro la guerra che trovano ricettacolo sia
qui che all�estero�Evidentemente tentano di giustificare gli attacchi
dell�11 settembre come rappresaglia per l�appoggio USA agli Ebrei in
Palestina, e per le invasioni USA nella Guerra del Golfo e in Somalia.
Osama afferma che "le nostre azioni sono reazioni alle vostre azioni".
Questo � un discorso incomprensibile e farfugliante, ma tipico di una
mente megalomane. Anche Hitler, dopo tutto, insisteva che la sua
aggressione alla Polonia era un�autodifesa. Il diavolo spesso arriva
mascherato con un mantello contraffatto di virt�.
Ma � anche facile vedere come tali argomenti possono ottenere il
consenso delle masse Arabe impoverite che per tanto tempo sono state
represse dai loro stessi governi e sono alla ricerca di risposte.
Gli Stati Uniti devono essere grati per quest�ultimo nastro registrato.
Questo pone molti elementi in prospettiva. L�Europa e gli Stati Uniti
sono insieme in guerra, e il nemico � qualcuno in carne ed ossa che pu�
essere spaventato, abbastanza da sentire la necessit� di proporre una
tregua.�
(Deseret Morning News, Salt Lake City, 15 aprile 2004)
Chiaramente documentato, Al Qaeda � una creazione dell�apparato di
intelligence USA. Questo � un fatto noto ai governi e ai servizi di
spionaggio degli alleati Europei dell�America. Questo � confortato dai
documenti del Congresso Statunitense. Al Qaeda � una struttura
spionistica sponsorizzata dagli Stati Uniti.
(Vedi http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html).
E pi� di ogni altra volta, di fronte al risentimento che sta
accrescendo, l�Amministrazione Bush e i suoi alleati Europei
disperatamente �hanno bisogno di Osama�, per giustificare la loro
presenza militare in Iraq.
La guerra contro l� Iraq viene presentata come una �Guerra Giusta�.
L�ultimo conflitto � stato basato sull�esistenza di un �nemico esterno�
(Al Qaeda).
Sotto questo punto di vista, e con il pieno appoggio dell�opinione
pubblica Occidentale, gli Stati Uniti hanno invaso l�Afghanistan nel
2001, i cui dirigenti Talebani avevano �fornito ad Osama bin-Laden un
rifugio sicuro".
Prima della guerra, Osama era considerato un supporto di Saddam. Nel
corso della guerra, la manovra propagandistica ora consiste nel
presentare Osama come un portavoce della Resistenza Irachena.
* * *
Michel Chossudovsky � Professore di Scienze Economiche all�Universit�
di Ottawa ed � l�autore di �Guerra e Globalizzazione; la Verit� dietro
l�11 settembre�.
Per maggiori particolari:
http://globalresearch.ca/globaloutlook/truth911.html.
Il Centro Ricerche sulla Globalizzazione (Canada)
http://www.globalresearch.ca/
permette la diffusione dei suoi articoli nella loro interezza, o di
parte di essi, con la condizione che il testo e il titolo dell�articolo
non siano modificati. Deve essere sempre resa nota la fonte come segue:
Centre for Research on Globalization (CRG)
at http://www.globalresearch.ca/
� Copyright MICHEL CHOSSUDOVSKY 2004
[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
JASENOVAC RESEARCH INSTITUTE
"LET THE TRUTH BE KNOWN"
PO BOX 10-0674
BROOKLYN, NY 11210
www.jasenovac.org
___________________________
JRI Press Release
APRIL 10, 2004
FOR IMMEDIATE RELEASE:
THIRD ANNUAL JASENOVAC DAY OF COMMEMORATION CEREMONY TO BE HELD AT NEW
YORK'S HOLOCAUST MEMORIAL PARK IN BROOKLYN ON APRIL 20, 2004 AT 3 PM
On Sunday, April 25, 2004, the Jasenovac Research Institute will hold
its third annual Holocaust commemoration ceremony to honor and remember
the victims and Survivors of the Holocaust in Yugoslavia and their
families. The ceremony will include a wreath laying, religious service
and speeches by Survivors, scholars and political leaders. The
ceremony comes one year after the approval of an inscribed monument
dedicated to the memory of those who perished in the largest Nazi camp
in the Balkans, Jasenovac, by the Holocaust Memorial Park Committee.
April 22nd marks the fifty-ninth anniversary of the heroic attempted
breakout by the imprisoned victims of the Jasenovac camps. The memorial
is timed to coincide as closely as possible with that date. Among those
invited to attend are elected U.S. government officials,
representatives of the governments of Serbia & Montenegro, Republika
Srpska, and the state of Israel, as well as UN officials.
The Holocaust Memorial Park, which is located at West End Avenue
between Emmons Ave & Shore Blvd in the Sheepshead Bay section of
Brooklyn, is the only monument park commemorating the Holocaust in the
New York City area.
Directions are below.
The names of loved ones lost at Jasenovac will be read and candles lit
in their memory. A religious service in honor of the estimated 700,000
who were killed there will be performed by Father Djokan Majstorovic,
Priest of St. Sava's Serbian Orthodox Church in Manhattan. A permanent
monument to the victims is to be erected in the park. The work of
commemorating and educating the world to the lessons of the crimes of
Jasenovac are the fundamental steps to the establishment of peace and
justice in the future. It is our obligation to our families to see
this work through and the duty of a people.
The day of the breakout, April 22nd, was the last day the camp
operated. A passage recounting those last heroic moments by an
eyewitness recalls how the starving prisoners sacrificed their lives to
overcome the Croatian guards and run a gauntlet of machine gun and
rifle fire. They did this not so much to save themselves but so that
just one of them might live to tell the world what happened there. All
present at this year's ceremony shall likewise rededicate themselves to
that same goal. All who support justice and recognition for Yugoslav
Holocaust victims and Survivors are encouraged to enrich this
commemoration with their participation.
What was Jasenovac?
Following the Nazi invasion and dismemberment of Yugoslavia in April
1941, the "Independent State of Croatia" was established by Hitler as a
pro-Nazi regime. Dedicated to a clerical-fascist ideology, it
commenced on a systematic policy of racial extermination of all Jews,
Serbs, and Romas living within its borders. From August 1941 to April
1945 hundreds of thousands of these three groups along with
anti-fascists of other nationalities were killed at the complex of
camps known as Jasenovac which lay along the Sava River in central
Croatia. Jasenovac was among the largest and most brutal of
concentration camps during the Holocaust. Jasenovac was the largest of
the concentration camps established during the Nazi occupation of the
Balkans. Recognition of the Jasenovac death camps has been ignored,
suppressed, or neglected by many U.S. institutions over the years. And
yet the consequences of this event led to the destruction of Yugoslavia
and the revival of neo-fascism in Croatia, Bosnia and Kosovo, leaving a
path of death and destruction still unhalted to this day.
It is believed that as many as 700,000 Serbs, Jews and Romas as well as
anti-fascists of many other nationalities were murdered at Jasenovac in
the most brutal ways in what were surely the worst war crimes ever
committed in the Balkans.
No honest discussion of genocide or human rights in the Balkans can
begin without the history of Jasenovac.
The Jasenovac Research Institute
This ceremony is sponsored by the Jasenovac Research Institute. If you
agree with this project and would like to help you can send your tax
deductible contributions to
Jasenovac Research Institute, PO Box 10-0674,
Brooklyn, NY 11210.
If you would like to more information you may contact us on the web at
www.jasenovac.org. The Jasenovac Research Institute is a fully
accredited 501c3 non-profit organization dedicated to building public
awareness and promoting education and activities designed to enlighten
the world about the crimes of genocide committed at Jasenovac. Let the
history be known!
TRAVEL DIRECTIONS TO THE COMMEMORATION
By Car From Manhattan: Take the Brooklyn-Queens Expressway (BQE)
Westbound to the Belt Parkway. You will travel on the Belt Eastbound
and exit at Exit 8 (Coney Island Ave.). Follow signs for Kingsborough.
Be warned that Exit 8 follows closely upon Exit 7.
The exit leaves you on Guilder Ave. You will take Guilder straight -
past Coney Island Ave - and to its end at East 12th Street. Make a
right turn on East 12th St. Then make an immediate left turn (at the
light) onto Neptune Ave.
You will then make another rapid turn - your first possible right -
onto Cass Place (also at a light). Take Cass Place about 2 blocks past
the light. West End Ave. and the Park are immediately on your left. You
can find parking on the streets adjoining the park. Please follow
posted parking regulations.
By Car From New Jersey: Take any of the 3 or 4 bridges going to Staten
Island and head onto the Verrazano's Narrows Bridge (no toll out of
Staten Island).
Exit the bridge onto the Belt Parkway going East. Now follow the
directions from Manhattan.
By Car From Queens or Long Island: Take the Belt Parkway West to Exit
8 (Coney Island Ave.). At the end of the exit turn right onto Voorhies
Ave. Make another right from Voorhies onto Sheepshead Bay Road at the
first light.
Take Sheepshead Bay Road to the end (2 lights) and make a right turn.
Make your first possible left turn at the second light onto West End
Ave. The Holocaust Memorial Park is on this block on your left. You
may park on any of the adjoining streets. Please follow posted parking
regulations.
By Bus: The B-49 Bus stops within one block of the Holocaust Park. Any
bus connection to the B-49 bus is good.
By Subway: The best lines to take are the D or the Q trains. Both go
to Sheepshead Bay Station. Remember to get a transfer ticket at the
token booth. In front of the train station is a bus stop for the B-49
bus.
We at the JRI know of your heartfelt commitment to the cause of
Jasenovac awareness and look very much forward to your presence at the
ceremony. Please do not hesitate to contact us if you have any
questions.
www.jasenovac.org
ritiro dei militari italiani dall�Iraq
�
Si � tenuta�mercoledi 21 a Montecitorio�la annunciata conferenza stampa
del Comitato per il ritiro dei militari italiani dall�Iraq.
L�introduzione di Sergio Cararo(Contropiano) ha riassunto le tappe del
percorso che ha portato alla costituzione del Comitato (l�assemblea
nazionale di Roma e la riunione nazionale di Firenze) ed ha illustrato
l�obiettivo e il significato della petizione popolare che chiede il
ritiro immediato delle truppe e il disinvestimento dalle spese di
guerra per destinarle a spese sociali. Ha ribadito la validit� della
proposta di una manifestazione nazionale per il ritiro delle truppe
dall�Iraq e in solidariet� con la Palestina per il prossimo 26 giugno,
confortata anche dalla decisione del FSE tenutosi a Instanbul che ha
lanciato una settimana di mobilitazione su questi temi tra il 23 e il
30 giugno. La scadenza del 30 giugno rimane uno spartiacque tra chi si
batte per il ritiro delle truppe e chi continua a tergiversare su
questo obiettivo.
Paolo Cento ha sottolineato il senso della petizione popolare
(�circondare con 803.000 firme gli 803 parlamentari che non hanno
votato per il ritiro delle truppe�). La prima uscita pubblica con i
banchetti sar� nelle manifestazioni del prossimo 25 aprile ed ha
ribadito l�importanza della manifestazione del 26 giugno come proposta
unitaria anche per le forze che al momento non aderiscono al Comitato.
Luciano Pettinari (Sinistra DS per il socialismo) ha criticato
l�inerzia del centro-sinistra di fronte alla svolta impressa dalla
decisione del governo spagnolo di ritirare le truppe prima del 30
giugno. E� una riluttanza inspiegabile alla luce dei fatti e della
drammatica situazione in Iraq che conforma chiaramente una guerra alla
quale va sottratta l�Italia. Pettinari ha confermato l�impegno alla
raccolta delle firme sulla petizione popolare e sul Comitato.
Jacopo Venier (Comunisti Italiani) ha insistito sullo �iato� tra il
popolo che si mobilita contro la guerra e i rappresentanti politici che
continuano a non dare una rappresentanza adeguata alle aspettative
della sua stessa gente che chiede una posizione chiara e definitiva per
il ritiro. Ha inoltre confermato il massimo sforzo unitario da parte
del Comitato verso altri soggetti del movimento contro la guerra.. La
petizione popolare � una sorta di patto politico con la gente.
Bruno Steri (PRC) precisando di parlare a nome della componente de
�L�Ernesto� ha confermato il pieno accordo da subito con l�iniziativa
che ha come obiettivo comune il ritiro immediato dei militari italiani
dall�Iraq ed ha evidenziato come il richiamo all�ONU nella crisi
irachena non dica pi� nulla. C�� un doppio tentativo di smantellamento
dell�ONU: quello dell�amministrazione Bush, che vuole l�ONU solo come
copertura alla propria leadership dell�occupazione; quello dello
svuotamento dell�ONU dall�interno. Di fronte alla scelta di Zapatero ci
vorrebbe pi� coraggio politico e pi� dinamicit�.
Giampaolo Silvestri (federazione dei Verdi) ha ribadito la richiesta di
ritiro immediato come presupposto dell�autodeterminazione del popolo
iracheno ed ha aperto il capitolo sulle spese militari. E� la prima
volta � ha detto riferendosi alla petizione � che viene richiesto
esplicitamente di reinvestire le spese militari in spese sociali. In
Iraq vanno congelati anche i contratti siglati dalle aziende private
che sono piombate sul paese.In relazione alla questione degli ostaggi,
ha affernato che oltre ai militari occorre che dall�Iraq se ne vadano
anche gli eserciti privati e si � augurato che vengano liberati non
solo i tre italiani ma anche i prigionieri di Guantanamo, i palestinesi
e Morderai Vanunu. Silvestri ha anche espresso amarezza per
l�atteggiamento del presidente della repubblica Ciampi che dovrebbe
essere il garante dell�art.11. Lo pseudo patriottismo che si respira
rischia di essere molto ipocrita. Infine ha chiesto la sospensione del
Trattato commerciale tra Unione Europea e Israele.
Emidia Papi (CUB) confermando l�impegno del sindacato nel Comitato e
per l�utilizzo della petizione dentro i posti di lavoro a livello
nazionale, � entrata nel dettaglio della questione delle spese militari
e della loro riconversione a spese sociali per dare reddito a precari e
disoccupati e ai servizi sociali. Su 532 milioni di euro per le
missioni militari all�estero, ben il 41% � destinato a quella in Iraq,
mentre le missioni militari effettivamente dell�ONU impiegano solo 80
soldati sugli 8.000 impegnati nelle missioni e meno dell�1% dei fondi
previsti. La gran parte dei fondi e delle missioni militari
�sostanziose� non sono dell�ONu ma della NATO o su basi bilaterali e
multilaterali tra vari Stati. Nascondersi dietro le missioni dell�ONU
per non votare contro il rifinanziamento delle missioni militari �
dunque una foglia di fico.
�
Questa la sintesi degli interventi in conferenza stampa. La presenza di
giornalisti era consistente.
Approfitto di questa lettera per informare tutti che al momento �
disponibile una casella di posta elettronica del Comitato e della
campagna per il ritiro dei militari italiani: viadalliraqora@...
, quanto prima verr� creato un gruppo per rendere pi� veloci le
comunicazioni e il dibattito ed eventualmente una pagina web per le
attivit� del comitato.
Si rende necessaria una riunione nazionale che verr� convocata al pi�
presto. Le citt� che intendono partire con la raccolta delle firme
possono chiederla alla casella di e-mail indicata.
�
----------------------
testo della petizione
�
Petizione popolare ai sensi dell�art.109 del Regolamento della Camera
dei Deputati
RITIRO IMMEDIATO DEI MILITARI ITALIANI DALL�IRAQ
�
Al Presidente della
Repubblica�����������������������������������������Al Presidente del
Senato
Carlo Azeglio
Ciampi������������������������������������������������������������������
���Marcello Pera
�
�
Al Presidente della
Camera����������������������������������������������������������Al
Presidente del Consiglio dei Ministri
Pierferdinando
Casini������������������������������������������������������������������
�Silvio Berlusconi
�
Noi sottoscritti, cittadine e cittadini italiani,
������������������������������������������
�ritenendo che l�invio, la presenza, la permanenza di truppe italiane
nell�Iraq occupato a seguito della brutale ed ingiustificata
aggressione militare avviata dalla coalizione anglo-statunitense il 20
marzo del 2003, costituisce una violazione della sovranit� e della
integrit� della Repubblica Irachena ed una trasgressione di quelle
leggi cui le stesse istituzioni dello Stato Italiano dicono di
richiamarsi come l�art.11 della Costituzione;
�
�valutando che gli eventi prodottisi a seguito dell�occupazione
militare dell�Iraq da parte delle forze armate della coalizione
anglo-statunitense, confermano uno scenario di guerra che sta
destabilizzando la regione medio orientale e sta mietendo numerose
vittime tra la popolazione irachena;
�
�ritenendo che l�invio, la permanenza e l�utilizzo contro la
popolazione irachena del contingente militare italiano, configura ormai
�l�Italia come Stato belligerante ed occupante esponendo l�intero paese
alle conseguenze della guerra ove, in circostanze diverse�i fatti di
Nassyria e quelli di Madrid hanno rivelato drammaticamente tali
conseguenze;
�
ritenendo che, in queste condizioni, il finanziamento pubblico e la
presenza di imprese italiane nella ricostruzione dell�Iraq configurano
una partecipazione attiva all�occupazione di quel paese e al saccheggio
delle sue risorse;
�
denunciando che le missioni militari italiane all�estero sono costate
solo negli ultimi cinque anni 3miliardi e 650milioni di euro, fondi
destinati ad operazioni militari che sono stati spesi mentre vengono
sistematicamente tagliate le spese per i servizi sanitari, per la
pubblica istruzione, per gli strumenti di sostegno al reddito per i
precari e disoccupati;
�
Ritenendo di dover sottrarre il nostro paese ad un atto di aperto
ritorno al colonialismo che la stragrande maggioranza dell�opinione
pubblica italiana, europea e mondiale ha rifiutato, per impedire
ulteriori e sanguinose conseguenze in Iraq e in Italia, per impedire le
gravi ripercussioni del clima di guerra sulle libert� democratiche nel
nostro paese e nelle relazioni con i cittadini immigrati, per
disinvestire dalle spese di guerra ed incrementare le spese a fini
sociali;
�
chiediamo:
�
- Il ritiro immediato del contingente militare italiano dall�Iraq
�
- L�utilizzo dei fondi previsti per le missioni militari italiane
all�estero per misure di carattere sociale destinate ad assicurare
reddito ai precari e disoccupati nel nostro paese, risorse al sistema
sanitario nazionale e al servizio scolastico nazionale.
�������������������������������������
----------
�
----------
�
[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
11-04-04
George Soros: Mago imperiale e agente doppio
di Heather Cottin
Covert Action Quarterly 9 dicembre 2003
e-mail: info@...
"Sì ho una politica estera: il mio obiettivo è divenire la coscienza
del Mondo."(1)
Non si tratta per nulla di un caso di narcisismo acuto della
personalità; ecco infatti, come George Soros applica oggi il potere
dell'egemonia degli USA nel mondo.
Le istituzioni di Soros e le sue macchinazioni finanziarie sono in
parte responsabili della distruzione del socialismo in Europa dell'Est
e nell'ex URSS. Ha gettato la sua attenzione anche sulla Cina. Ha preso
anche parte a tutte le operazioni che sono sboccate nello
smantellamento della Jugoslavia. Mentre si da arie da filantropo, il
ruolo del miliardario George Soros consiste nel rinserrare la presa
ideologica della globalizzazione e del Nuovo ordine mondiale
assicurando la promozione del proprio profitto finanziario. Le
operazioni commerciali e "filantropiche" di Soros sono clandestine,
contraddittorie e coattive. E, per ciò che riguarda la sue attività
economiche, egli stesso ammette che non ha coscienza, in quanto
capitalista è assolutamente amorale.
Maestro della nuova arte della corruzione che inganna sistematicamente
il mondo, con accesso agli uomini di stato che lo ascoltano. È stato
vicino a Henry Kissinger, Vaclav Havel e al generale polacco Wojciech
Jaruzelski.(2) Sostiene il dalai lama, il cui istituto si trova a
Presidio, San Francisco, che ospita, tra l'altro, la fondazione diretta
dall'amico di Soros, l'ex dirigente sovietico Mikhail Gorbachev.(3)
Soros é una figura di punta del Consiglio delle Relazioni estere, del
Forum economico mondiale e di Human Rights Watch (HRW). Nel 1994, dopo
un incontro con il suo guru filosofico, Sir Karl Popper, Soros ordinava
alle sue società di mettersi a investire nelle comunicazioni in Europa
centrale e dell'Est.
L'amministrazione federale della radiotelevisione della Repubblica ceca
ha accettato la sua offerta di riprendere e finanziare gli archivi di
Radio Free Europe. Soros ha trasferito i suoi archivi a Praga e ha
speso più di 15 milioni di dollari per i loro spettacoli.(4)
Congiuntamente con gli USA, una fondazione Soros dirige oggi Radio Free
Europe/Radio Liberty, che ha esteso le sue ramificazioni al Caucaso e
in Asia.(5)
Soros è il fondatore e il finanziatore dell'Open Society Institute. Ha
creato e sostenuto il Gruppo internazionale di Crisi (GIC) che, tra
l'altro è attivo nei Balcani dopo lo smantellamento della Jugoslavia.
Soros lavora apertamente con l'Istituto Americano per la Pace - un
organo ufficialmente riconosciuto dalla CIA.
Quando le forze ostili alla globalizzazione protestavano sulle strade
attorno il Waldorf-Astoria, a New York, nel febbraio 2002, George Soros
era all'interno e teneva un discorso davanti il Forum economico
mondiale. Quando la polizia premeva i manifestanti nelle gabbie
metalliche a Park Avenue, Soros vantava le virtù d'una "società
aperta", unendosi così a Zbigniew Brzezinski, Samuel Huntington,
Francis Fukuyama e altri.
Chi è questo tipo?
George Soros è nato in Ungheria nel 1930 da genitori ebrei così lontani
dalle loro radici che passarono, una volta, le vacanze nella Germania
nazista.(6) Soros visse sotto il regime nazista ma, al momento del
trionfo dei comunisti, andò in Inghilterra nel 1947. Lì, alla London
School of Economics, subì l'influenza del filosofo Karl Popper, un
ideologo anticomunista adulato il cui insegnamento costituì la base
delle tendenze politiche di Soros. È difficile trovare un discorso, un
opera o un articolo di Soros che non obbedisca all'influenza di Popper.
Nel 1965, Popper inventò lo slogan della "Società aperta", che si
ritroverà più avanti nella Open Society Fund and Institute di Soros. I
discepoli di Popper ripetono le sue parole come dei veri credenti. La
filosofia di Popper incarna perfettamente l'individualismo occidentale.
Soros lasciò l'Inghilterra nel 1956 e trovò lavoro a Wall Street dove,
negli anni '60, inventò i "fondi di copertura": "I fondi di copertura
soddisfacevano gli individui assai ricchi (...) I fondi in gran parte
segreti, servivano abitualmente a fare degli affari in luoghi lontani
(...) producevano dei profitti astronomicamente superiori. L'ammontare
degli 'impegni' mutavano spesso in profezie che si autorealizzavano:
'le voci circolavano a proposito d'una situazione di acquisto che,
grazie agli enormi fondi di copertura, incitavano altri investitori a
sbrigarsi a fare lo stesso, cosa che a sua volta aumentava le azioni
degli operatori di copertura."(7)
Soros creò il Quantum Fund nel 1969 e iniziò a manipolare le monete.
Negli anni '70, le sue attività finanziarie scivolavano verso
"l'alternanza tra le situazioni a lungo e a corto termine (...) Soros
iniziò a guadagnare sulla crescita dei trusts d'investimento
nell'immobiliare e sui loro successivi fallimenti. Durante i suoi venti
anni di gestione, la Quantum offrì dei profitti clamorosi del 34,5% in
media all'anno. Soros è particolarmente noto (e temuto) per le sue
speculazioni sulle monete. (...) Nel 1997, si vide assegnare una
distinzione rara facendosi chiamare scellerato da un capo di stato,
Mahathir Mohamad, della Malaysia, per avere partecipato a un raid
particolarmente vantaggioso contro la moneta del paese."(8)
È attraverso tali "giochetti" finanziari clandestini che Soros divenne
multimiliardario. Le sue società controllano l'immobiliare in
Argentina, Brasile e in Messico, la banca in Venezuela e appaiono in
molte delle più vantaggiose transazioni monetarie, facendo nascere la
credenza generale che i suoi amici più potenti l'abbiano aiutato nelle
sue avventure finanziarie, e ciò per delle ragioni tanto politiche che
economiche.(9)
George Soros è stato accusato di aver fatto naufragare l'economia
tailandese nel 1997.(10) Un attivista tailandese dichiarò:
"consideriamo George Soros come une sorta di Dracula. Succhia il sangue
del popolo."(11) I cinesi lo chiamano "il coccodrillo" per i suoi
sforzi economici e ideologici in Cina, che non erano mai sufficienti, e
perché le sue speculazioni finanziarie hanno generato milioni di
dollari di profitto quando mise le zampe sulle economie tailandese e
Malese.(12)
In un giorno Soros guadagnò un miliardo di dollari speculando (una
parola che detesta) sulla sterlina inglese. Accusato di prendere
"denaro dai contribuenti ogni volta che speculava contro la sterlina",
aveva risposto: "Quando voi speculate sul mercato finanziario, non
badate alle preoccupazioni morali cui si deve confrontare un uomo
d'affari ordinario. (...) Non mi preoccupo di questioni morali nel
mercato finanziario."(13)
Soros é schizzofrenicamente instabile quando si tratta di arricchirsi
personalmente in modo illimitato e prova un perpetuo desiderio d'essere
ben considerato dagli altri: "I commercianti di monete seduti nei loro
uffici comprano e vendono divise dei paesi del terzo mondo in grande
quantità. L'effetto delle fluttuazioni dei corsi sulle persone che
vivono in questi paesi non favorisce il loro spirito. Non si dovrebbe
farlo più: hanno un lavoro da fare. Se ci fermiamo a riflettere, noi
dobbiamo porci la questione di sapere se i commercianti di divise (...)
debbano controllare la vita di milioni di persone."(14)
È George Soros che ha salvato la pelle di George W. Bush quando la
gestione della sua società di prospezioni petrolifere era sul punto di
risolversi in un fallimento. Soros era il proprietario della Harken
Energy Corporation e lui aveva comprato lo stock delle azioni in
ribasso poco prima della fine della società. Il futuro presidente
liquidò quasi un milione di dollari. Soros dichiarò che aveva agito i
quel modo per avere "influenza politica".(15) Soros é ugualmente un
partner della tristemente celebre Carlyle Group. Ufficialmente fondata
nel 1987, la "più importante società privata per azioni del mondo", che
gestisce più di 12 miliardi di dollari, é diretta da "un vero pugno
mondano di ex dirigenti repubblicani", dall'ex membro della CIA, Frank
Carlucci, fino al capo della CIA ed ex presidente George Bush padre. Il
Carlyle Group trae la maggior parte delle sue entrate dalle
esportazioni di armi.
La spia filantropa
Nel 1980, Soros comincia a utilizzare i suoi milioni per combattere il
socialismo in Europa dell'Est. Finanzia degli individui suscettibili di
cooperare con lui. Il suo primo successo, l'ottiene in Ungheria.
Attacca il sistema educativo e culturale ungherese, smantellando il
sistema statale socialista di tutto il paese. Si apre un canale
direttamente all'interno del governo ungherese. In seguito, Soros si
volse alla Polonia, contribuendo all'operazione Solidarnosc, finanziata
dalla CIA, e, lo stesso anno, estende le sue attività in Cina. L'URSS
venne dopo.
Non era un caso se la CIA ha condotto delle operazioni in tutti da
questi paesi. Il suo obiettivo era ugualmente la stessa di quella
dell'Open Society Fund: smantellare il socialismo. In Africa del Sud,
la CIA addestrava dei dissidenti anticomunisti. In Ungheria, in Polonia
e in URSS, tramite un intervento non dissimulato condotto a partire
dalla Fondazione nazionale per la Democrazia, l'AFL-CIO, l'USAID e
altri istituti, la CIA sosteneva e organizzava gli anticomunisti, gli
stessi tipi d'individui reclutati dalla Open Society Fund di Soros. La
CIA li chiamava i suoi "assi nella manica". Come dice Soros: "in ogni
paese ho identificato un gruppo di persone - certe sono delle
personalità di primo piano, altri sono meno noti- che sostengono la mia
fede..."(16)
L'Open Society di Soros organizzava delle conferenze con degli
anticomunisti cechi, serbi, romeni, ungheresi, croati, bosniaci,
kossovari.(17) la sua influenza crescente fece sospettare che operasse
in quanto parte del sistema spionistico USA. Nel 1989, il Washington
Post riportava le accuse fatte già nel 1987 da ufficiali del governo
cinese e pretendenti che il Fondo di Soros per la Riforma e l'Apertura
della Cina aveva delle connessioni con la CIA.(18)
Il turno della Russia
Dopo il 1990, i fondi di Soros mirano al sistema educativo russo e
fornivano dei manuali in tutta la nazione.(19) In effetti, Soros si
serve della propaganda dell'OSI per indottrinare la gioventù russa. Le
fondazioni di Soros sono state accusate d'avere orchestrato una
strategia mirante a assicurarsi il controllo del sistema finanziario
russo, dei piani di privatizzazione e del processo degli investimenti
esteri nel paese. I Russi reagirono con rabbia alle ingerenze di Soros
nelle legislazioni. Le critiche di Soros e altre fondazioni USA hanno
affermato che l'obiettivo di queste manovre era di "impedire che la
Russia divenisse uno stato con un potenziale che rivaleggiasse con la
sola superpotenza mondiale".(20) I Russi sospettarono che Soros e la
CIA siano interconnessi. Il magnate Boris Berezovsky, disse: "Ho
appena volto lo sguardo appena ho appreso, che da qualche anno, George
Soros è un agente della CIA. "(21) L'opinione di Berezovsky era che
Soros, come anche l'Occidente, "temessero che il capitalismo russo
divenisse troppo potente".
Se l'establishment economico e politico degli USA teme la concorrenza
economica della Russia, quale migliore maniera di controllarla che
dominare i media, l'educazione, i centri di ricerca e i settori
scientifici della Russia? Dopo aver speso 250 milioni di dollari per
"la trasformazione dell'educazione delle scienze umane e dell'economia
a livello delle scuole superiori e delle università", Soros inietta 100
milioni di dollari, dopo un anno, per la creazione della Fondazione
scientifica internazionale.(22) I Servizi federali russi di
controspionaggio (FSK) accusano le fondazioni di Soros in Russia di
"spionaggio". Segnalano che Soros non opera da solo; fa parte di un
rullo compressore che ricorre, tra l'altro, a dei finanziamenti da Ford
e dalla Heritage Foundations, dalle università di Harvard, Duke e
Columbia, e all'assistenza del Pentagono e dei suoi servizi di
informazione USA.(23) Il FSK s'indigna del fatto che Soros abbia messo
le mani su circa 50.000 scienziati russi e presume che Soros abbia
coltivato soprattutto i suoi interessi, assicurandosi il controllo di
migliaia di scoperte scientifiche e nuove tecnologie russe e
appropriandosi cosi dei segreti di stato e dei segreti commerciali.(24)
Nel 1995, i Russi erano assai arrabbiati in seguito all'ingerenza
dell'agente del Dipartimento di stato Fred Cuny, nel conflitto ceceno.
Cuny si serviva dell'aiuto ai rifugiati come copertura, ma la storia
delle sue attività nelle zone di conflitti internazionali interessanti
gli USA, cui venivano a aggiungersi le operazione d'investigazione
dell'FBI e della CIA, rendevano manifeste le sue connessioni con il
governo USA. All'epoca della sua scomparsa, Cuny lavorava sotto
contratto con una fondazione di Soros.(25) non si sa abbastanza negli
USA, che la violenza in Cecenia, una provincia situata al centro della
Russia, é generalmente vista come il risultato di una campagna di
destabilizzazione politica che Washington vede di buon occhio e, che
orchestra probabilmente. Questo modo di presentare la situazione é
sufficientemente chiara agli occhi dello scrittore Tom Clancy, al punto
che si è sentito libero di fare una affermazione di fatto nel suo
best-seller: La somma di tutte le paure. I Russi hanno accusato Cuny di
essere un agente della CIA e d'essere uno dei responsabili di una
operazione di spionaggio destinata a sostenere l'insurrezione
cecena.(26) L'Open Society Institute di Soros é sempre attiva in
Cecenia, come lo sono ugualmente altre organizzazioni sponsorizzate
dallo stesso Soros.
La Russia é stata il teatro di almeno un tentativo comune di fare
avanzare il bilancio di Soros, tentativo orchestrato con l'aiuto
diplomatico dell'amministrazione Clinton. Nel 1999, il segretario di
stato Madeleine Albright aveva bloccato una garanzia di prestito di 500
milioni di dollari per l'Export-Import Bank USA alla società russa,
Tyumen Oil, pretendendo che ciò si opponesse agli interessi nazionali
USA. La Tyumen voleva comprare delle attrezzature petrolifere di
fabbricazione statunitense, così come dei servizi, presso la società
Halliburton di Dick Cheney e dell'ABB Lummus Global di Bloomfield, New
Jersey.(27) George Soros era investitore in una società che la Tyumen
aveva tentato di comprare. Tanto Soros che BP Amoco avevano esercitato
delle pressioni alfine d'impedire tale transazione, e Albright gli rese
questo servizio.(28)
Il discorso di un antisocialista di sinistra
L'Open Society Institute di Soros infila le dita in ogni ambito. Il suo
consiglio di amministrazione è un vero " Who's Who " della guerra
fredda e dei pontefici del nuovo ordine mondiale. Paul Goble é
direttore delle comunicazioni: "è stato il principale commentatore
politico di Radio Free Europe". Herbert Okun ha servito nel
dipartimento di stato di Nixon come consigliere dell'intelligence con
Henry Kissinger. Kati Marton è la consorte di Richard Holbrooke, l'ex
ambasciatore all'ONU e inviato in Jugoslavia dell'amministrazione
Clinton. Marton ha esercitato pressioni in favore della stazione radio
B-92, finanziata da Soros, e ha ugualmente assai operato in favore di
un progetto della Fondazione nazionale per la democrazia (un'altra
antenna ufficiale della CIA) che ha collaborato al rovesciamento del
governo jugoslavo.
Quando Soros fondò l'Open Society Fund, cercò il grande bonzo liberale
Aryeh Neier per dirigerla. All'epoca, Neier dirigeva Helsinki Watch,
una pretesa organizzazione dei diritti dell'uomo di tendenza nettamente
anticomunista. Nel 1993, l'Open Society Fund divenne l'Open Society
Institute.
Helsinki Watch divenne Human Rights Watch nel 1975. All'epoca, Soros
faceva parte della sua Commissione consultiva, sia per il comitato
delle Americhe che per quelle dell'Europa dell'Est e dell'Asia
centrale, e la sua nebulosa Open Society Fund/Soros/OSI è indicata come
raccoglitrice di fondi.(29) Soros ha delle relazioni strette con Human
Rights Watch (HRW) e Neier scrive articoli per la rivista The Nation
senza menzionare in alcun modo che figura sui libri paga di Soros.(30)
Soros é dunque strettamente legato a HRW, benché faccia del suo meglio
per nasconderlo.(31) Dichiara che si accontenta di raccogliere fondi,
di mettere i programmi a punto e di lasciare le cose andare da sole. Ma
le azioni di HRW non si discostano in alcun modo dalla filosofia del
suo raccoglitore di fondi. HRW e OSI sono assai vicini. Le loro visioni
non divergono. Naturalmente, altre fondazioni finanziano ugualmente
queste due istituzioni, ma non impedisce che l'influenza di Soros
domini la loro ideologia.
Le attività di George Soros s'inscrivono nello schema di costruzione
sviluppato nel 1983 e così come è annunciato da Allen Weinstein,
fondatore della Fondazione nazionale per la democrazia. Wainstein
dichiara: "Una grande parte di ciò che noi facciamo oggi era realizzato
in segreto dalla CIA 25 anni fa. "(32) Soros opera esattamente nei
limiti del complesso spionistico. Differisce poco dai trafficanti di
droga della CIA nel Laos, negli anni '60, o dei mujahidin che
trafficavano nell'oppio conducendo delle operazioni per conto della CIA
contro l'Afghanistan socialista degli anni '80. Canalizza semplicemente
(e raccoglie) molto più denaro di queste marionette e una parte ben più
importante dei suoi affari si fanno nei gironi migliori. La sua
libertà d'azione, nella misura in cui possa goderne, risiede in un
controllo fattivo dei profitti, che gli servono a legittimare le
strategie della politica estera USA.
La maggioranza degli statunitensi che, oggi, si considerano
politicamente di centrosinistra, sono senza alcun dubbio pessimisti a
proposito della speranza di assistere un giorno a una trasformazione
socialista della società. Di conseguenza, il modello di
"decentralizzazione" alla Soros, o l'approccio "frammentato" di
"utilitarismo negativo, il tentativo di ridurre al minimo la quantità
di miseria", che costituiva la filosofia di Popper, tutto ciò gli va
bene, più o meno.(33) Soros ha finanziato uno studio di HRW che è stata
usata per sostenere l'addomesticamento della legislazione in materia di
droga nello stato della California e dell'Arizona.(34) Soros é
favorevole a una legislazione sulle droghe - una maniera di ridurre
provvisoriamente la coscienza della propria miseria. Soros é un
corruttore che sostiene il concetto dell'uguaglianza delle opportunità.
A una scala più elevata sul piano socio-economico, si trovano i
social-democratici che accettano d'essere finanziati da Soros e che
credono alle libertà civiche nel contesto stesso del capitalismo.(35)
Per queste persone, le conseguenze nefaste delle attività commerciali
di Soros (che impoveriscono le persone nel mondo) sono edulcorate dalle
sue attività filantropiche. Allo stesso modo, gli intellettuali
liberali di sinistra, tanto all'estero che negli USA, sono stati
sedotti dalla filosofia dell'"Open Society", senza parlare
dell'attrattiva che rappresentano le sue donazioni.
La Nuova Sinistra USA era un movimento social-democratico. Era
risolutamente antisovietica e, quando l'Europa dell'Est e l'Unione
Sovietica si sono dissolte, pochi nella Nuova Sinistra si sono opposti
alla distruzione dei sistemi socialisti. La Nuova Sinistra non ha né
detto nulla né protestato quando centinaia di milioni di abitanti
dell'Europa dell'Est e dell'Europa centrale hanno perso il loro diritto
al lavoro, all'alloggio, e alla protezione della legge, all'educazione
gratuita nelle scuole superiore, alla gratuità delle cure e
dell'acculturazione. La maggioranza ha minimizzato gli avvertimenti
che indicavano che la CIA e certe ONG - come la Fondazione nazionale
per la Democrazia o l'Open Society Fund - avevano attivamente
partecipato alla distruzione del socialismo. Queste persone avevano
l'impressione che la determinazione occidentale a voler distruggere
l'URSS dal 1917 era una cosa assai lontana dalla caduta dell'URSS. Per
queste persone, il socialismo è scomparso di sua volontà, per le sue
lacune e sconfitte.
Quanto alle rivoluzioni, come quella del Mozambico, dell'Angola, del
Nicaragua o del Salvador, annichilite dalle forze operanti per procura
o ritardate dalle "elezioni" assai dimostrative, i pragmatisti della
Nuova sinistra non hanno fatto altro che volgere lo sguardo da un'altra
parte. Talvolta, la stessa Nuova Sinistra sembrava ignorare
deliberatamente le macchinazioni post-sovietiche della politica estera
USA.
Bogdan Denitch, che nutriva delle aspirazioni politiche in Croazia, è
stato attivo presso l'Open Society Institute e ha ricevuto dei fondi
dalla stessa OSI.(36) Denitch era favorevole all'epurazione etnica dei
Serbi in Croazia, ai bombardamenti della Nato della Bosnia e della
Jugoslavia e anche a una invasione terrestre della Jugoslavia.(37)
Denitch è stato uno dei fondatori e il presidente dei Socialisti
democratici degli USA, un gruppo preponderante della sinistra liberale
negli Stati Uniti. È stato anche presidente, per molto tempo, della
prestigiosa Conferenza degli Universitari socialisti, grazie alla quale
poteva facilmente manipolare le simpatie di molti e farli propendere al
sostegno dell'espansione della Nato.(38) Altri obiettivi in sostegno di
Soros comprendono Refuse and Resist, the American Civil Liberties Union
e tutta una panoplia di altre cause liberali.(39) Soros acquisiva un
altro trofeo inverosimilmente impegnandosi nella Nuova Scuola di
Ricerche Sociali di New York, che era stata per molto tempo l'accademia
principale degli intellettuali di sinistra. Oggi, sponsorizzano il
Programma per l'Europa dell'est e l'Europa centrale.(40)
Molte persone di sinistra ispirate dalla rivoluzione nicaraguense hanno
accettato con tristezza l'elezione di Violetta Chamorro e la sconfitta
dei sandinisti nel 1990. La quasi totalità della rete di sostegno in
Nicaragua ha cessato la sue attività in seguito. Forse la Nuova
Sinistra avrebbe potuto trarre qualche insegnamento dalla stella
ascendente di Michel Kozak. L'uomo era un veterano delle campagne di
Washington mirante a installare dei dirigenti simpatici in Nicaragua,
in Panama e ad Haiti, e di minare Cuba - dove dirigeva la sezione di
interessi USA all'Habana.
Dopo aver organizzato la vittoria di Chamorro in Nicaragua, Kozak
proseguì il suo cammino per divenire ambasciatore degli USA in
Bielorussia, collaborando all'Internet Access and Training Program
(IATP), sponsorizzato da Soros e che operava nella "fabbricazione di
futuri dirigenti" in Bielorussia.(41) Nello stesso tempo, tale
programma era imposto in Armenia, Azerbaidjan, Georgia, Kazakhstan,
Kirghizistan, Turkmenistan e Uzbekistan. L'IATP opera assieme al
sostegno del dipartimento di stato USA. A credito della Bielorussia,
bisogna aggiungere che espulse Kozak e la sua cricca dell'Open Society
di Soros e del dipartimento di stato USA. Il governo di Aleksandr
Lukachenko scoprì che, quattro anni prima di installarsi a Minsk, Kozak
organizzava forniture di decine di milioni di dollari destinati a
alimentare l'opposizione bielorussa. Kozak lavorava all'unificazione
della coalizione dell'opposizione, creava dei siti web, dei giornali e
dei poli di opinione, e supervisionava un movimento di resistenza
studentesca simile all'Otpor in Jugoslavia. Kozak fece anche venire dei
dirigenti dell'Otpor per formare dei dissidenti in Bielorussia.(42)
Proprio alla vigilia dell'11 settembre 2001, gli USA rilanciavano una
campagna di demonizzazione contro il presidente Aleksandr Lukachenko.
Tale campagna è stata messa da parte, per concentrarsi sulla "guerra
contro il terrorismo".
Con l'intromissione dell'OSI e dell'HRW, Soros era uno dei principali
sponsors della stazione radio B-92 di Belgrado. Fondò l'Otpor,
l'organizzazione che riceveva le "valigie di denaro" alfine di
sostenere il golpe del 5 ottobre 2000 che rovesciava il governo
jugoslavo.(43) Poco dopo, Human Rights Watch aiutava a legittimare il
rapimento e la mediatizzazione del processo di Slobodan Milosevic
all'Aja senza preoccuparsi dei suoi diritti.(44) Louise Arbour, che ha
operato come giudice nel tribunale illegale, siede attualmente nel
consiglio del Gruppo internazionale di crisi di Soros.(45) La gang
dell'Open Society e di Human Rights Watch ha lavorato in Macedonia,
dicendo che ciò faceva parte della sua "missione civilizzatrice".(46)
Bisogna dunque attendere, un giorno, la "salvezza" per questa
repubblica, affinché si ottenga così la disintegrazione dell'ex
Jugoslavia.
I Mandati del potere
Infatti, Soros ha dichiarato che considerava la sua filantropia come
morale e i suoi affari di gestione del denaro come amorale.(47)
Pertanto, i responsabili delle ONG finanziate da Soros hanno una agenda
chiara e permanente. Una delle istituzioni più influenti di Soros è il
Gruppo Internazionale di Crisi, fondato nel 1986. Il GIC é diretto da
individui provenienti dal centro stesso del potere politico e dal mondo
delle imprese. Il suo consiglio d'amministrazione conta, tra l'altro,
nei suoi ranghi Zbigniew Brzezinski, Morton Abramowitz, ex segretario
di stato aggiunto degli USA; Wesley Clark, ex capo supremo degli
alleati della Nato per l'Europa; Richard Allen, ex consigliere
nazionale alla sicurezza degli USA. Vale la pena di citare Allen:
l'uomo ha abbandonato il Consiglio nazionale della Sicurezza sotto
Nixon perché era disgustato dalle tendenze liberali di Henry Kissinger;
è sempre lui che ha reclutato Oliver North per il Consiglio nazionale
della sicurezza sotto Reagan, e che negoziò lo scambio missili-ostaggi
nello scandalo del contras-irangate. Per questi individui, "contenere i
conflitti" equivale a assicurare il controllo statunitense sui popoli e
le risorse del mondo intero.
Negli anni '80 e '90, sotto l'egida della dottrina reaganiana, le
operazioni segrete o aperte degli USA si compivano in Africa, in
America latina, Caraibi e in Asia. Soros era apertamente attivo nella
maggior parte di questi luoghi, corrompendo eventuali rivoluzionari in
potenza, e sponsorizzando uomini politici, intellettuali e ogni altra
persona suscettibile di arrivare al potere quando l'agitazione
rivoluzionaria sarebbe decaduta. Secondo James Petras: "Alla fine degli
anni '80, i settori più perspicaci delle classi neo-liberali al potere
comprendono che i loro obiettivi politici polarizzano la società e
suscitano un ampio scontento sociale. I politici neo-liberali si sono
messi a finanziare e a promuovere una strategia parallela 'a partire
dalla base', la promozione di organizzazioni in qualche modo 'tirate
dalla base', dall'ideologia 'anti-statalista' e mirate a intervenire
tra le classi potenzialmente conflittuali, alfine di creare un 'tampone
sociale'. Tali organizzazioni dipendevano finanziariamente dalle
risorse neo-liberali e erano direttamente impegnate nella concorrenza
con dei movimenti socio-politici per la fedeltà dei dirigenti locali e
delle comunità militanti. Negli anni '90, queste organizzazioni,
descritte come 'non governative', si contano a migliaia e ricevono
circa 4 miliardi di dollari in tutto il mondo."(48)
In Underwriting Democracy (Garantire la democrazia), Soros si vanta
"dell'americanizzazione dell'Europa dell'Est". Secondo i suoi propri
desideri, grazie ai suoi programmi d'educazione, ha cominciato a
mettere su un inquadramento dei giovani dirigenti "sorosiani". Questi
giovani addestrati dalla Fondazione Soros sono preparati a riempire
delle funzioni di ciò che si chiamano, comunemente, "agenti
d'influenza". Grazie alla loro conoscenza pratica delle lingue e al
loro inserimento nelle burocrazie nascenti dei paesi sotto tiro, tali
reclute sono individuate per facilitare, sul piano filosofico,
l'accesso alle società multinazionali occidentali.
Il diplomatico di carriera Herbert Okun, che siede in compagnia di
George Soros nel Comitato europeo di Human Rights Watch, intrattiene
strette relazioni con tutta una serie d'istituti legati al dipartimento
di stato, che va dall'USAID alla Commissione trilaterale finanziata da
Rockefeller. Dal 1990 al 1997, Okun è stato direttore esecutivo di una
organizzazione chiamata Corpo dei benevolenti dei Servizi finanziari,
che faceva parte dell'USAID, "alfine di aiutare a stabilire dei sistemi
finanziari dei mercati liberi nei paesi ex-comunisti".(49) George Soros
é in completo accordo con i capitalisti occupati a prendere il
controllo dell'economia mondiale.
La redditività del Non-Profit
Soros pretende che non fa filantropia nei paesi dove pratica il
commercio di valute.(50) Ma Soros ha spesso ottenuto vantaggi dalle sue
relazioni per realizzare degli investimenti chiave. Armati di uno
studio dell'ICC e beneficiante del sostegno di Bernard Kouchner, capo
dell'UNMIK (Amministrazione temporanea delle Nazioni Unite in Kosovo),
Soros ha tentato di appropriarsi del complesso minerario più
vantaggioso dei Balcani.
Nel settembre 2000, nella sua fretta di impadronirsi delle miniere di
Trepca prima delle elezioni in Jugoslavia, Kouchner dichiarava che
l'inquinamento provocato dal complesso minerario, faceva innalzare i
tassi di piombo nell'ambiente.(51) E' incredibile, sentire una cosa
simile, quando si sa che l'uomo applaudì, quando i bombardamenti della
Nato, nel 1999, hanno riversato l'uranio impoverito sul paese e hanno
liberato più di 100.000 tonnellate di prodotti cancerogeni in aria,
nell'acqua e nella terra.(52) Ma Kouchner ha finito con l'essere
guadagnato alla causa e le miniere sono state chiuse per "ragioni di
salute". Soros ha investito 150 milioni di dollari in uno sforzo per
ottenere il controllo dell'oro, l'argento, il piombo, lo zinco e il
cadmio di Trepca, che conferiscono a questa proprietà un valore di 5
miliardi di dollari.(53)
Al momento in cui la Bulgaria cadeva nel caos del "libero mercato",
Soros si accaniva a recuperare ciò che poteva dalle macerie, come la
Reuters ha riportato all'inizio del 2001:
"La Banca europea di Ricostruzione e lo Sviluppo (BERD) ha investito 3
milioni di dollari presso RILA [una società bulgara specializzato nelle
tecnologie di punta], la prima società a beneficiare di un nuovo
credito di 30 milioni di dollari fissati con la BERD per sostenere le
aziende di high-tech in Europa centrale e dell'Est. (...) Tre altri
milioni di dollari venivano dai fondi statunitensi d'investimenti
privati Argus Capital Partners, sponsorizzato dalla Prudential
Insurance Company of America e operante in Europa centrale e dell'Est.
(...) Soros, che aveva investito qualche 3 milioni di dollari presso
RILA e un altro milione nel 2001 (...) rimaneva il detentore
maggioritario."(54)
Risolvere i Problemi
Le sue pretese alla filantropia conferiscono a Soros il potere di
modellare l'opinione pubblica internazionale, quando un conflitto
sociale solleva la questione di sapere chi sono le vittime e chi sono i
colpevoli. In altre ONG, Human Rights Watch, i porta voce di Soros
riguardo i diritti dell'uomo, evitano o ignorano la maggior parte delle
lotte di classe operaie organizzate e indipendenti.
In Colombia, i dirigenti operai sono assai frequentemente assassinati
dai paramilitari operanti di concerto con il governo sponsorizzato
dagli USA. Causa il fatto che questi sindacati s'oppongono all'economia
neo-liberale, HRW conserva a proposito di questi assassini un relativo
silenzio. In aprile, José Vivanco, di HRW, ha testimoniato in favore
del Plan Colombia davanti al Senato USA(55): "I Colombiani restano
privi dei diritti dell'uomo e della democrazia. Hanno bisogno d'aiuto.
Human Rights Watch non vede l'inconveniente che nel fornire tale aiuto
siano gli USA."(56)
HRW mette le azioni dei combattenti della guerriglia colombiana, che
lottano per liberarsi dall'oppressione del terrore di stato, della
povertà e dello sfruttamento, sullo stesso piano della repressione
delle forze armate finanziate dagli USA e quelle degli squadroni
paramilitari della morte, gli AUC (Forze colombiane unite
d'autodifesa). HRW ha riconosciuto il governo di Pastrana e i suoi
militari, il cui ruolo era di proteggere i diritti della proprietà e di
mantenere lo statu quo economico e politico. Secondo HRW, il 50% dei
morti civili sono opera degli squadroni della morte tollerati dal
governo.(57). La percentuale esatta, in effetti, è dell'80%.(58)
HRW ha convalidato le elezioni nel loro insieme e l'avvneto al potere
del governo Uribe, nel 2002. Uribe è un perfetto erede dei dittatori
latino-americani che gli USA hanno sostenuto in passato, benché sia
stato "eletto". HRW non ha commentato il fatto che la maggioranza degli
abitanti ha boicottato le elezioni.(59)
Nei Caraibi, Cuba è un altro oppositore al neo-liberalismo a essere
demonizzato da Human Rights Watch. Nel vicino stato di Haiti, le
attività finanziate da Soros hanno operato in modo di andare contro le
aspirazioni popolari, che hanno fatto seguito alla fine della dittatura
dei Duvalier, e hanno destabilizzato il primo dirigente haitiano,
democraticamente eletto, Jean-Bertrand Aristide. Ken Roth, di HRW, ha
utilmente abbandonato Aristide alle accuse USA di essere
"antidemocratico". Per propagandare le sue idee sulla "democrazia", le
fondazioni di Soros hanno tentato a Haiti delle operazioni
complementari, assieme a quelle "inconvenienti" per gli USA, come la
promozione dell'USAID di persone associate al FRAPH, i famosi squadroni
della morte sponsorizzati dalla CIA e che hanno terrorizzato il paese
dopo la caduta di "Baby Doc" Duvalier.(60)
Sul sito di HRW, il direttore Roth ha criticato gli USA per non essersi
opposti alla Cina con più veemenza. Le attività di Roth comprendono la
creazione del Tibetan Freedom Concert, un progetto itinerante di
propaganda che ha effettuato una tournée negli USA con musicisti famosi
del rock, spingendo i giovani a sostenere il Tibet contro la Cina.(61)
Il Tibet è un progetto prediletto della CIA da molti anni.(62)
Recentemente, Roth ha reclamato con insistenza l'opposizione al
controllo della Cina sulla sua provincia ricca, in petrolio, del
Xinjiang. Con l'approccio colonialista del "dividere per conquistare",
Roth tentò di convincere certi membri della minoranza religiosa degli
uiguri, nello Xinjiang, che l'intervento degli USA e della Nato in
Kosovo costituiva una premessa in quanto modello per loro stessi. Già
nell'agosto 2002, il governo USA aveva sostenuto altri simili tentativi.
Le intenzioni USA, a proposito di queste regioni, sono apparse
chiaramente quando un articolo del New York Times sulla provincia di
Xinjiang, in Cina occidentale, descriveva gli uiguri come una "
maggioranza musulmana vivente nervosamente sotto il dominio cinese".
"Sono ben al corrente dei bombardamenti sulla Jugoslavia della Nato,
l'anno scorso, e certi li appoggiano per avere liberato i musulmani del
Kosovo; immaginano di potersi liberare nello stesso modo qui".(63) Il
New York Times Magazine, da parte sua, notava che "recenti scoperte di
petrolio hanno reso il Xinjiang particolarmente attraente agli occhi
del commercio internazionale" e, allo stesso tempo, comparava le
condizioni della popolazione indigena a quella del Tibet.(64)
Gli errori di calcolo
Quando le organizzazioni sorosiane fanno i conti, sembrano perdere ogni
nozione di verità. Human Rights Watch affermava che 500 persone, e non
2.000, erano state uccise dai bombardieri della Nato durante la guerra
in Jugoslavia, nel 1999.(65) Pretendono che 350 persone solamente, e
non 4.000, erano morte negli attacchi USA in Afghanistan.(66) Quando
gli USA bombardarono Panama nel 1989, HRW affermò nel suo rapporto che
"l'arresto di Manuel Noriega (...) e l'installazione del governo
democraticamente eletto del presidente Guillermo Endara portava grandi
speranze in Panama(...)". Il rapporto ometteva di menzionare il numero
delle vittime.
Human Rights Watch ha preparato il terreno per l'attacco della Nato
contro la Bosnia, nel 1993, con false accuse di "genocidio" e stupri di
massa.>>(67) Tale tattica consisteva nel suscitare una isteria
politica, necessaria affinché gli USA potessero condurre una loro
politica nei Balcani. È stata riusata nel 1999 quando HRW operò come
truppa d'assalto nell'indottrinamento per l'attacco Nato alla
Jugoslavia. Tutto il bla-bla di Soros a proposito del regno della legge
è stata dimenticata in un colpo. Gli USA e la Nato hanno imposto le
proprie leggi e le istituzioni di Soros le hanno sostenute.
Il fatto di trafficare nelle cifre, alfine di generare una reazione, è
stata una componente importante della campagna del Consiglio delle
relazioni estere (CFR) dopo l'11 settembre 2001. Questa volta si
trattava di 2.801 persone uccise nel World Trade Center. Il CFR si
riunì il 6 novembre 2001 alfine di pianificare una "grande campagna
diplomatica pubblica". Il CFR creò una "Cellula di crisi indipendente
sulla risposta degli USA al terrorismo". Soros si univa a Richard C.
Holbrooke, Newton L. Gingrich, John M. Shalikashvili (ex presidente dei
capi di stato maggiore riuniti) e altri individui influenti, in una
campagna mirante a fare delle WTC strumenti della politica estera USA.
Il rapporto del CFR si mette in opera per facilitare una guerra contro
il terrorismo. Si possono ritrovare le impronte di George Soros
dappertutto, in questa campagna: "bisogna che gli alti funzionari USA
spingano amichevolmente gli Arabi amici e altri governi musulmani, non
solo a condannare pubblicamente gli attentati dell'11 settembre, ma
ugualmente di sostenere le ragioni e gli obiettivi della campagna
antiterrorista USA.
Noi dobbiamo convincere i popoli del Medio oriente e dell'Asia del Sud,
della legittimità della nostra causa, se i loro governi restano
silenziosi. Dobbiamo aiutarli a evitare i ritorni di fiamma che possono
emanare tali dichiarazioni, ma dobbiamo convincerli d'esprimersi con
voce viva. (...) Incoraggiate i musulmani bosniaci, albanesi e turchi a
rivolgersi verso un pubblico estero per far rilevare il ruolo degli USA
nel salvataggio dei musulmani di Bosnia e del Kosovo nel 1995-1999,
affinché i nostri legami con i musulmani nel mondo intero siano più
stretti e di lunga durata. Impegnate gli intellettuali e i giornalisti
del paese a prendere la parola e a puntualizzare il proprio punto di
vista. Informate regolarmente la stampa regionale in tempo reale per
incoraggiare delle risposte rapide. (...) Insistete sulla necessità di
fare riferimento alle vittime (e citate queste ultime per nome alfine
di meglio personalizzarle) ogni volta che discutiamo dei nostri motivi
e dei nostri obiettivi."(68)
In Breve, le deficienze sorosiane nei calcoli servono a vantare e a
difendere la politica estera USA.
Soros è assai infastidito per il declino del sistema capitalista
mondiale e vuole fare qualche cosa a tale proposito, e ora.
Recentemente, ha dichiarato: "posso già discernere i preparativi della
crisi finale. (...) Dei movimenti politici indigeni sono suscettibili
di ritenersi capaci di espropriare le società multinazionali e di
riprendere possesso delle ricchezze 'nazionali'."(69)
Soros suggerisce seriamente al mondo un piano per sostenere l'ONU.
Propone che le "democrazie del mondo dovrebbero prendere le redini e
costituire una rete mondiale di alleanze che potrebbero lavorare con o
senza l'ONU".
Se l'uomo era psicotico, si potrebbe pensare che fosse in crisi, in
quel momento preciso. Ma il fatto è che l'affermazione di Soros: "L'ONU
è costituzionalmente incapace di compiere le promesse contenute nel
preambolo della loro Carta" riflette il pensiero delle istituzioni
reazionarie del tipo American Enterprise Institute.(70) Benché le menti
conservatrici facciano riferimento alla rete di Soros come se fosse di
sinistra, sulla questione dell'affiliazione degli USA all'ONU, Soros é
esattamente sulla stessa lunghezza d'onda di gente come John R. Bolton,
sottosegretario di stato per il Controllo delle Armi e gli Affari per
la Sicurezza internazionale, così come, "molti repubblicani del
Congresso, credevano che non si dovesse accordare alcun credito al
sistema dell'ONU0".(71) La destra condusse una campagna decennale
contro l'ONU. Oggi, é Soros che l'orchestra. Su diversi siti web di
Soros, si possono leggere delle critiche all'ONU che affermano che sia
troppo ricca, che non desidera condividere la sua informazione, o che è
così indebolita che non può fa girare il mondo nel modo appropriato,
appropriato almeno secondo George Soros.
Gli stessi articolisti di The Nation, con la reputazione di saperla
assai lunga, sono stati influenzati dalle idee di Soros. William
Greider, per esempio, ha recentemente scoperto alcune pertinenze nella
critica di Soros sull'ONU, affermando che non dovrebbe "accogliere
dittatori da paccottiglia e totalitari ne trattarli da eguali".(72)
Questo tipo di razzismo eurocentrico costituisce il nucleo
dell'orgoglio smisurato di Soros. Quando afferma che gli USA possono e
dovranno dirigere il mondo, è un sostenitore del fascismo mondiale. Da
troppo tempo, i " progressisti" occidentali hanno dato carta bianca a
Soros. È probabile che Greider e gli altri trovino che l'allusione al
fascismo sia eccessivo, ingiustificato e anche insultante.
Ma ascoltate, piuttosto, con orecchio attento, ciò che lo stesso Soros
dice: "Nell'antica Roma, solo i Romani votavano. Sotto il capitalismo
mondiale moderno, solo gli statunitensi votano. I Brasiliani, no. "(73)
NOTE
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commentaires, avril 2002.
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3. Seligman.
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giugno 1995, p.D1; Patrick Anderson, " The Disaster Expert Who Met His
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<http://www.clw.org/bush/opposebolton.html>
71. Ibid.
72. Greider.
73. " The Dictatorship of Financial Capital ", Federation of Social and
Educational Assistance (FASE), Brazil, 2002, <http://www.fase.org.br/>
L'AUTRICE
Heather Cottin è scrittrice, militante politica per tutta la sua vita,
è professoressa di storia in una scuola superiore, ora in pensione.
Vive a Freeport, NY e, per molti anni, è stata la compagna dello
studioso e militante Sean Gervasi, oggi deceduto.
Tradotto dall'inglese (al francese) a Jean-Marie FLEMAL
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Email: alexlattanzio@...
URL: http://www.aurora03.da.ru
[Sono state eliminare la parti non di testo del messaggio]
notizie false e tendenziose atte a criminalizzare in modo esclusivo la
parte serba, nonostante - ad esempio - l'evidenza drammatica dei
recentissimi pogrom in Kosovo-Metohija... ]
Da: Boba <petar@...>
Data: Mar 20 Apr 2004 06:51:11 Europe/Rome
A: (Recipient list suppressed)
Oggetto: Pls. Fwd// CBC's discrimination against Serbs
Kao sto ste verovatno vec primetili, editor "The National"-a nam je
neadekvatno odgovorio na nasu prvu zalbu CBC-ju. Molimo Vas da
odreagujete ponovo. Takodje bi zeljeli da Vam obratimo paznju na
cinjenicu da je veoma bitno poslati nasu zalbu CRTC-u, regulativnom telu
CBC-ja. Uputstvo za CRTC je "pod dva". Dodali smo i e-mail adrese vise
kanadskih politicara koji su indirektno povezani kako sa finansiranjem
CBC-a, tako i u kritikama istog.
Molimo Vas da uradite tri stvari:
1. Pod jedan - Forward-ujte ovaj pripremljeni odgovor izmedju zvezdica
na sledece adrese i (po zelji) kopirajte Centar za Mir na Balkanu u
bcc-u [ scontact@... ] da bi znali koliko je ljudi
odreagovalo.
2. Pod dva - Obavezno poslati zalbu CRTC-u
Complain to CRTC - http://www.crtc.gc.ca/RapidsCCM/Register.asp?lang=E
Subject: CBC's discrimination against Serbs
Re: March 29, 9:00PM: CBC's "The National - Carol Off's documentary "Of
Crimes and Courage"
Nemojte da vam je tesko da ovo uradite. Svima ce nam biti lakse ako
jednog dana ne budemo morali da gledamo onakve stvari na TV-u.
3. Pod tri prosledite ovaj e-mail dalje.
Obavezno se "potpisite u deo poruke gde pise "vase ime.." i ostavite
svoju adresu.
Istovremeno, molimo vas da ne saljete poruku sa uputstvom jer se par
puta desilo da je sve, ukljucujuci i prethodno uputstvo, prosledjeno
CBC-u.
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++
To:Jonathan_Whitten@... ;
Cc: national@...; letters@...; ombudsman@...;
Bob_Campbell@...; Tony_Burman@...; Alcock.R@...;
Scherrer.H@...; solbem@...; jack@...;
KeyesS@...
Subject: CBC's discrimination against Serbs
Re: March 29, 9:00PM: CBC's "The National - Carol Off's documentary "Of
Crimes and Courage"
Dear Mr. Whitten
Thank you for your reply. I have reviewed your response and,
unfortunately, cannot find any concrete points that would address our
concerns regarding the biased portrayal of Serbs in CBC media outlets.
As the CBC is a publicly funded media establishment, I find this pattern
of biased reporting unacceptable. The CBC's blatant discrimination
against Serbs is hurtful to the Serbian community in Canada.
I have attached below an outline of concrete examples from CBC news and
documentary transcripts that further justify our concern. Please
review.
Although the demonization of Serbs in Carol Off's "Of Crimes and
Courage" is the subject of our most recent complaint, our grievances to
the CBC date back to 1997 (specifically, Carol Off's "The National"
report, April 14th, 1997). The Serbian community has repeatedly
corresponded with the CBC on this issue and we have yet to receive a
satisfactory action-based response that would convince us, and many of
your other viewers, that the CBC does not in fact discriminate against
Serbs.
I have no reason to doubt that "your own handbook of Journalistic
Standards and Practices, which stresses lack of bias in reporting and
programming" is written in such a way that may be considered rigorous,
comprehensive, and detailed. However, based on your previous
anti-Serbian documentaries, I have concerns regarding the CBC's ability
to abide by these rules in practice.
As I mentioned in my first letter, there have been over 500,000 Serbian
refugees in the past 8 years who have never returned to their homes.
This number is greater than that for ALL former Yugoslav Republics
combined. As the editor of THE NATIONAL, can you please point me to any
specific 1-hour documentaries aired by the CBC in the past 8 years that
dealt with the conditions of Serbian refugees, and their lives before
and after they left their homes?
Again, as the editor, can you please elaborate further on "We will be
carrying more reports and coverage in greater depth in the coming days
and weeks"? We would like more specific information as to "when and
what" we are to expect, to substantiate this promise.
As Canadian citizens concerned about the biased and discriminatory
portrayal of Serbs on a national, publicly-funded media network, we will
continue to pursue this issue with the CBC. We request that you
follow-up with proof of the CBC's commitment to addressing this concern,
as well as the anticipated timeline in which these expected reports will
be prepared and aired.
To assist you in fulfilling this request, we are more than willing to
meet with representatives of the CBC and to provide further information
and co-operation. We look forward to your timely response. Objective
media is not only a concern; it is a right belonging to all Canadian
viewers.
Attachment - Points of reference outlining CBC's programming bias
against the Serbs.
Please allow me to go over a few points from your letter, and the
documentary's transcripts, which further reflect the CBC's bias.
[THE NATIONAL was not alone: similar reports were aired on CBC
Newsworld, CBC Radio's news and current affairs programs, and CBC NEWS:
ONLINE.]
> From "Of Crimes and Courage" transcript:
"In March 1999, nearly a million ethnic Albanians fled Kosovo. Serbian
leader Slobodan Milosevic had launched his most effective ethnic
cleansing operation of the entire Balkan wars. NATO forces bombed Serbia
to stop Milosevic."
The way this paragraph is written would make someone believe that "a
million ethnic Albanians fled Kosovo" before the bombing started. This
is entirely untrue. NATO did not start bombing after "a million" ethnic
Albanians fled Kosovo - "a million" ethnic Albanians fled Kosovo after
NATO started bombing. There is no evidence that there was a planned
operation that was launched before the NATO bombing -these were all
theories that have never since been confirmed. This theory is merely a
convenient pretext to the bombing - similar to WMD in Iraq.
"The Serbs had orders to cleanse the town of Albanians."
This statement is full of generalizations, yet it is stated as fact.
There is no mention of who, specifically, gave these orders, nor the
group to whom such orders were specifically given. Also, there is no
allegedly/supposedly/apparently" anywhere in the sentence.
"Goran Stoparic had seen the two men at the garden massacre. He also saw
them after they had been questioned. He says they both believed they had
nothing to fear. Among Serbian police, they were considered heroes."
How do you know that they were considered heroes among "Serbian police"
[here implying all members of the Serbian police]? Did your reporter
conduct a scientific poll of Serbian police officers that would allow
her to confidently imply that the majority, if not the entire, Serbian
constabulary felt this way? Stating this as a fact makes it sound as if
the Serbian police are a bloodthirsty, unjust organization guided by
ethnic hatred. Again, this statement makes a major and defamatory
generalization.
This is the link to the article in question and I would like you to
address Carol Off claim "...In the midst of the war, it was something
unprecedented. The Serbian Justice Ministry ordered a murder
investigation. Serbian police were killing Kosovo Albanians with
impunity...."
What evidence Mrs. Off has for this claim ?
Please read the following article from your website:
INDEPTH: BALKANS
The Balkans CBC News Online | March 19, 2004
"Violence has once again flared up in Kosovo, a small province in the
former Yugoslavia currently under administrative control of the United
Nations. Albanians form the majority of the population in Kosovo, which
is now [emphasis added] part of Serbia-Montenegro."
What do you mean by "which is now part of Serbia-Montenegro"? Kosovo and
Metohija (which is the full name for province of "Kosovo") has always
been a part of the centuries-old Serbian state--the name Metohija means
"church property". Also, why is it that the CBC has never investigated
or mentioned how the Albanians came to form the "majority of the
population" in Kosovo and Metohija over the last fifty years?
"The latest violence was sparked by reports that Albanian boys drowned
after being chased by Serbs in the ethnically-divided city of Mitrovica.
People went on a rampage, firing guns, burning homes and attacking UN
offices."
There isn't even an attempt to allude to the fact that this accusation
was proven false (as confirmed by KFOR, NATO and UNMIK). Thus, by
inserting this false justification, the CBC reduces the planned and
coordinated ethnic cleansing of Serbs (again confirmed by KFOR, NATO and
UNMIK) to some sort of spontaneous outburst of righteous indignation.
"It's some of the worst violence since the 1999 Kosovo war. Hundreds of
thousands of refugees streamed out of Kosovo during NATO's 78-day
bombing campaign amid an operation of ethnic cleansing of Albanians by
Serb forces."
The "violence" referred to above is specifically the ethnic cleansing of
Serbs, the destruction of their homes, and the destruction of Serbia's
cultural and religious monuments. However, the CBC is quick to try and
make the audience view the violence as some sort of justifiable
"payback", by mentioning the expulsion of Albanians in 1999.
This statement also raises question about the CBC's fact-checking
ability:
March 22, CBC Radio: For most viewers of CBC English language
television and listeners of CBC Radio, Monday March 22 was the first
time any would hear any detailed mention of the "violence" in Kosovo. Up
until that point, CBC Radio and English television had only made the
briefest reference to the "interethnic violence" emphasing the UN's
role. On March 22, CBC English Television broadcast a piece which lasted
just over 1 minute, the CBC reporter devoted most of the time repeating
the Albanian excuse for the violence (the dogs chasing children story
with no attempt to seek verification from the UN).
This effort to excuse the violence is repeated at the CBC website with
an article devoted exclusively to the Albanian political "funeral". Note
in particular the totally obvious and wholly unnecessary repetition of
the lie in the article.
After suggesting that Serbs were responsible for the violence which
ensued, the reporter made no effort to go into details. Some vague
reference to "burning homes and churches" and for all of 3-4 seconds was
deemed sufficent.
The reporter then went into considerable detail of the burning of
mosques in Belgrade and Nis. The reporter emphasised the mosque as
dating from the "seventeenth century". CBC obviously considered this
very important.
Absolutely no mention was made in the one minute report of the number of
attacks on Serbs; no mention of the widespread nature of the violence,
no mention that more than 50,000 Albanians participating in what was
likened to a "Kristallnacht", no mention of the number of homes,
hospitals, schools, and churches destroyed and looted, no mention of the
refugees.
And of course, no images either.
The above instances of bias are, unfortunately, only a few examples
among many. These provide only a glimpse of the regular bias in the
CBC's reporting of the Balkan crisis over the years.
Sincerely,
UPISITE VASE IME UMESTO OVOG TEKSTA