http://www.civg.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1122:cinque-anni-dopo-l-accordo-di-cooperazione-tra-cina-e-paesi-europei-centro-orientali-notevoli-risultati&catid=2:non-categorizzato
Sono cinque anni da quando è stato siglato l’accordo tra i paesi europei centro-orientali (CEEC) e la Cina. Nel 2012 il primo ministro della Repubblica Popolare Cinese, Wen Jibao, presentò al summit fra Cina e i 16 paesi aderenti al CEEC svoltosi a Varsavia, Polonia, un documento intitolato “Le dodici misure Cinesi per promuovere la Cooperazione con i paesi centro orientali\".
Il documento conosciuto come “L’iniziativa di Varsavia” simboleggia l’inizio e la fondazione di una cooperazione strategica di lungo termine tra la Cina e i paesi europei centro-orientali, che si basa sull’equità e il rispetto delle rispettive sovranità, fiducia e benefici reciproci. Dopo cinque anni i risultati concreti raggiunti in campo economico, hanno confermato che l’iniziativa ha portato frutti insperati. Il meccanismo cooperativo ha dimostrato di essere realistico, efficiente e in armonia con la strategia dei paesi partecipanti. Anche i paesi che non hanno aderito al protocollo di cooperazione, hanno reagito positivamente di fronte a questa sinergia e alle varie forme di incremento di reciproca comprensione e di integrazione fra l’oriente e l’occidente.
L’iniziativa lanciata dal Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping, One Belt One Road (OBOR), nel Settembre 2013 ha dato una grande impulso alla Cooperazione fra Cina e CEEC dando nuove dimensione e nuove opportunità. Inoltre, la OBOR, ha incentivato la cooperazione fra gli stessi Paesi della CEEC, e fra questi e gli altri Paesi che si trovano lungo la via della seta.
La collaborazione fra i Paesi della CEEC e la Cina, apre svariate opportunità:
- Velocizzare la modernizzazione delle infrastrutture, in particolare ferrovie, autostrade, aeroporti, e le vie d’acqua, sia fluviali, che marittime;
- Diminuire il divario sociale e tecnologico tra i paesi CEEC, e fra questi e i Paesi sviluppati dell’Unione Europea;
- L’opportunità di ospitare nuove realtà economiche in Cina, che garantiscano stabilità, una costante crescita economica, nonché un ruolo di livello globale;
- Contribuisce in generale alla cooperazione tra Unione Europea e Cina, ala luce dell’agenda strategica per la Cooperazione prevista per il 2020 fra Unione Europea e Cina;
- Partecipare alla ripresa economica aggiornando il proprio sviluppo economico avendo riguardo per il carattere globale e multidimensionale dell’agenda OBOR.
La posizione geografica dei paesi della CEEC, la loro importanza economica, il loro bacino di risorse umane, da un lato, la sete di investimenti, di un’economia moderna e sviluppata e di piena occupazione, dall’altro lato, fanno si che Cina e CEEC si desiderino a vicenda. La Cina ha l’interesse a sviluppare relazioni strategiche con l’Europa (UE), aggiornare la cooperazione commerciale e gli investimenti, fare della CEEC il motore per approfondire la cooperazione fra Cina ed Unione Europea. Inoltre, la Cina è divenuta la seconda potenza economica, raggiungendo notevoli risultati nello sviluppo di nuove tecnologie e con la sua strategia che si basa sulla cooperazione con reciproci vantaggi, ha incoraggiato i Paesi CEEC ad incrementare investimenti e il commercio.
Dopo il vertice di Varsavia del 2012, se ne sono avuti altri a Bucarest (2013), Belgrado (2014), Suzhou (2015) e Riga (2016). Il prossimo summit verrà ospitato a Budapest. Ogni summit, adotta linee guida come, ad esempio, l’impostazione di documenti che stabiliscono compiti e misure concreti.
Di tutti i meeting e i relativi documenti e le varie attuazioni devono dimostrare di essere di elevata importanza sia in fase di preparazione che di aggiornamento, di modo che si rinforzi l’efficienza e il carattere pratico della cooperazione fra CEEC e Cina.
I “think tank” hanno un ruolo davvero importante nello studio approfondito e nell’analisi dei vari aspetti della cooperazione sotto l’egida dell’OBOR, cercando di individuare le migliori opzioni, prevedendo lo sviluppo le migliori condizioni per lo sviluppo. Giocano un ruolo insostituibile nel campo della promozione, diplomazia, e la connettività fra le persone. La partecipazione alle varie attività è su base volontaria.
La cooperazione fra la CEEC e la Cina, ha prodotto progressi senza precedenti nell’intensificare il dialogo politico su tutti i livelli, specialmente su quello più alto fra capi di stato e capi di governo. Seguendo la strategia delle riforme e trasformando la Cina in una potenza mondiale in campo economico e un fattore globale delle relazioni internazionali. Così, per essere partner della Cina ed instaurare con lei un dialogo, i leader della CEEC, non devono solamente migliorare gli aspetti economici della cooperazione ma anche, rinforzare la loro reputazione internazionale, e contribuire alla costruzione di un mondo multipolare, che sta venendo alla luce grazie all’enorme contributo della Cina. A questo proposito, l’adozione di protocolli volti a costruire una strategica relazione fra la Cina e i paesi CEEC è di particolare importanza la stabilità della cooperazione e la base per condividere future relazioni e processi.
In parallelo, noi assistiamo quotidianamente alla vigorosa intensificazione della cooperazione e lo scambio fra popoli. Non vi è solo la crescita delle delegazioni ufficiali e degli uomini d’affari, vi sono anche quelle fra artisti, scienziati, gruppi di danza, turisti, giornalisti e molti altri aumentano costantemente i contatti scambiandosi informazioni, cultura, amicizia. Comprensione reciproca, dialogo e cooperazione economica, da un lato, e l’intensificazione dello scambio e dell’amicizia fra popoli, hanno fatto si che si rinforzasse la sinergia in tutti i tipi di relazioni.
Ci sono stati notevoli risultati e benefici reciproci nella cooperazione fra Cina e CEEC. Nel luglio 2013 sono iniziati trasporti merci su ferrovia fra Chengdu (Cina), e Lodz (Polonia). Altri collegamenti diretti sono stati instaurati fra la Cina e Paesi della CEEC e Paesi dell’Europa Occidentale (Praga, Duisburg, Francoforte, Budapest). “Una via di terra e di mare” è stata aperta fra i porti di Shanghai e il cuore dell’Europa. L’Hub express aperto in Grecia nel porto del Pireo verso cui le merci sono trasportate da ferrovie (o autostrade) via Skopje (Macedonia), Belgrado (Serbia) e Budapest (Ungheria) all’Europa Centrale ed Occidentale. Vi sono voli diretti fra Pechino e varie capitali della CEEC (Varsavia, Praga, Budapest) e ve ne sono altre in preparazione (Belgrado).
Gli investimenti nell’industria e nell’energia sono impressionanti. Il gruppo Cinese Wanhua ha investito nell’ungherese BorsodChem 1,6 miliardi di dollari; la LiuGong Machinery ha acquisito la polacca Huta Stalowa Wola; la China’s Railway Signal and Communication Co. è divenuta l’azionista di maggioranza della Ceck’s IneconTram Producing Group; una delle più grandi aziende cinesi del campo siderurgico, la HeSteel, ha assorbito la Serbian Steel Mil Company in Smederevo (2016); la Great Wal Car Factory si è stabilita in Bulgaria; la Stanari and Tuzla Power Plants in Bosnia Herzegovina è stata finanziata e costruita da partner cinesi. Due delle principali autostrade in Macedonia – la Miladinovci – Stip (50 km) e la Kicevo-Ohrid (57 km) valgono 730 milioni di dollari, sono state costruite e finanziate da banche e compagnie cinesi. In Serbia, dopo aver completato il ponte sul Danubio, il “Mijalo Pupin”, i partner cinesi, han continuato a costruire autostrade, ponti e tunnel, compresa l’autostrada del corridoio 11, che unisce la Serbia col Montenegro.
La costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Belgrado (Serbia) e Budapest (Ungheria) di 370 Km comincerà il prossimo novembre. Quando sarà completata, il tempo di percorrenza frale due capitali si ridurrà dalle attuali 8 ore, a 3 ore.
Il volume di affari fra la Cina e i paesi CEEC è cresciuto rapidamente di 60,2 miliardi di dollari nel 2014, e molto probabilmente raddoppierà il suo volume nei prossimi 5 anni. Quest’obiettivo è stato fissato al summit di Bucarest del 2013. Nei precedenti 5 anni la cooperazione fra Cina e CEEC sotto l’egida della OBOR è stato un fattore di crescita economica, aumento dell’occupazione e miglioramento della qualità della vita nei paesi CEEC. Questo ha incoraggiato i partecipanti a continuare e ad allargare la cooperazione, rimuovendo i rimanenti ostacoli e avvicinando l’Europa, la Cina e l’Asia.
Il ruolo dei Paesi della penisola balcanica.
La regione balcanica si colloca nel sud est dell’Europa bagnata dall’Adriatico, dal mar Ionio, mar Egeo e il mar Nero. Secondo l’Enciclopedia Britannica la regione comprende l’Albania, Bosnia ed Herzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia, mentre Grecia e Turchia sono spesso incluse (la valutazione non è univoca). L’area è estesa per 666700 Km quadrati e la popolazione conta 59297000 abitanti. I Paesi della penisola, ad eccezione di Grecia e Turchia, sono molto attivi nella cooperazione CEEC-Cina. Tuttavia Grecia e Turchia hanno un ruolo chiave nel migliorare ed incrementare la OBOR con accordi bilaterali. Cinque di questi Paesi (Bulgaria, Croazia, Grecia, Romania, Slovenia) sono membri dell’UE, mentre altri sono in attesa di farne parte.
I Paesi della penisola balcanica hanno un sistema economico basato sul libero mercato. I salari medi oscillano fra i 4000 e i 12000 dollari pro capite. Il PIL pro-capite più alto è in Slovenia e in Grecia (sopra i 25000 dollari), seguito da Croazia (21000) e poi Turchia, Bulgaria, Romania, Montenegro, Serbia, Macedonia (10000 – 15000 dollari), Bosnia e Albania (sotto i 10000 dollari).
Generalmente, la disoccupazione è un grosso problema per la maggior parte dei paesi balcanici, che colpisce in modo particolare le giovani generazioni, ove il tasso di non occupati sfiora il 30%. Il tasso più basso è in Romania (sotto il 10%), seguita da Bulgaria, Turchia, Albania (10-15 %), Grecia, Serbia (15-20%), Montenegro, Bosnia (20 – 30%), Macedonia (sopra il 30%).
Il ruolo della penisola Balcanica è di estrema importanza, soprattutto nel campo del commercio, degli investimenti e delle infrastrutture. Hanno l’interesse, la volontà politica e il potenziale per incrementare la cooperazione con la Cina.
Sebbene gli interessi possono variare fra paese e paese, la priorità di tutti i paesi è la modernizzazione delle infrastrutture transfrontaliere, una nuova industrializzazione eco-sostenibile, e produzione di energia rinnovabile.
I Balcani possiedono un’enorme potenziale. Questi Paesi controllano i territori che uniscono l’Europa Occidentale con il Sud Ovest dell’Asia (Asia Minore e Medio Oriente). Tuttavia, questi stessi territori rappresentano un collo di bottiglia per la crescente domanda di trasporti e la necessità di modernizzazione.
Numerosi sono i porti in Grecia, Turchia, Bulgaria, Romania, Albania, Croazia e Montenegro, che rendono la regione interconnessa coi porti e i mercati sia Europei che di altri continenti. Altri paesi come la Serbia, hanno enormi potenzialità per quel che riguarda le vie fluviali, soprattutto grazie al Danubio, nonché la sua rete di affluenti e di canali. Così la maggior parte della penisola balcanica, se non tutta, gioca un ruolo importante nell’operazione “Via diretta per terra e per mare”.
Da millenni la penisola balcanica gioca un ruolo chiave nell’incontro fra civiltà, culture e religioni. Nonostante la sua storia turbolenta e i lunghi periodi di occupazione, i paesi di questa parte di Europa conserva una rara apertura vero la comunicazione e l’interazione con gli altri paesi del mondo, con le altre culture, con le differenti società ed economie.
Riassumendo, le caratteristiche della penisola balcanica che risultano interessanti alla natura e agli obiettivi della OBOR sono:
1) Posizione geografica favorevole, per cui la penisola balcanica è spesso considerata la via principale all’Europa:
2) Grande potenziale concernente la connettività, autostrade, ferrovie, porti, fiumi, aeroporti che rendono facilmente collegabile con le altre regioni d’Europa e l’Asia Minore (Turchia) e il vicino Oriente;
3) Porti di mare accessibili facilmente dagli oceani indiano ed atlantico, dall’Africa e dalle altre regioni del mondo;
4) Vie interne d’acqua che collegano il mar Nero coi mari del nord e col mar Baltico, tagliando tempi e costi di trasporto;
5) Posizione geografica, sociale ed ambiente culturale e i già raggiunti risultati della cooperazione con la Cina sono buone raccomandazioni per i Balcani per ospitare la “Belt and Road Initiative connectivity juncture park” mettendo in sinergia le vie di mare e di terra, ferrovie, vie d’acqua, aeroporti, in un sistema completo e flessibile a livello regionale;
6) Connettività nel campo della libera circolazione delle persone: per oltre 2000 anni i Balcani sono stati teatro dell’incontro e dell’incrocio di varie civiltà (Occidentale, Orientale, Latina, Bizantina, Islamica), di culture, di religioni, come quella Cristiana (Greco Ortodossa, Cattolica, Protestante), e quella Islamica. E’ una zona con una popolazione dalla mentalità aperta, con spirito comunicativo e assetata di imparare la storia, la cultura e l’arte degli altri popoli.