Informazione

Dopo due anni di pax NATO. Quale Jugoslavia?

gioved� 7 giugno
ore 17.00

Aula B (piano terra)della Facolt� di Lingue,
via Garruba 4 Bari

Ne discutono

sen. Raniero La Valle
Presidente del Comitato per la Democrazia Internazionale

A due anni dalla "guerra umanitaria" della NATO: effetti,
implicazioni, poste in gioco...

prof. Vincenzo Starace [da confermare]
docente di Diritto internazionale - Universit� di Bari

Jugoslavia e diritto internazionale

dott. Dragan Mraovic
console capo Repubblica Federale Jugoslava

La situazione economica e politica nella Jugoslavia d'oggi

Nico Perrone,
docente di Storia americana - Universit� di Bari

Crimini di guerra. Il bersaglio jugoslavo e le responsabilit� italiane

Antonello Rustico
direttivo nazionale FILCEA CGIL e coordinamento nazionale RSU

Critica della guerra e solidariet� di classe dei lavoratori italiani con
i lavoratori jugoslavi

coordina

Andrea Catone,
dell'associazione "Most za Beograd"


Most za Beograd
Un ponte per Belgrado in terra di Bari

Associazione culturale di solidariet� con la popolazione jugoslava
via Abbrescia 97, 70121 BARI tel/fax 0805562663
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GOVERNO NON TROVA INTESA SU LEGGE ESTRADIZIONE

(ANSA-AFP) - BELGRADO, 29 MAG - Nessuna intesa tra i membri del governo
della
Federazione jugoslava in una prima sessione di colloqui che aveva
l'obiettivo di
discutere il testo della legge che dovrebbe permettere l'estradizione di
cittadini
jugoslavi, la legge che in pratica consentirebbe la consegna al
Tribunale dell'Aja
dell'ex presidente Slobodan Milosevic. ''Abbiamo cercato di trovare
un'intesa e
cerchiamo ancora una soluzione'', ha detto il leader del Partito
socialista del
Montenegro, Predrag Bulatovic, riconoscendo cosi' implicitamente che
l'accordo non
c'e' ancora. Ai colloqui hanno partecipato rappresentanti del Psm e del
Dos
(Opposizione democratica della Serbia), la coalizione di 18 partiti
raggruppata
intorno al presidente Vojislav Kostunica. Del Dos fa parte anche il
primo ministro
serbo Zoran Djindjic. Il governo jugoslavo sta esaminando un progetto di
legge sulla
cooperazione con il Tribunale penale internazionale (Tpi), che dovrebeb
aprire la
strada alla estradizione di Milosevic. Il Psm e' contrario alla
estradizione e il
Dos non ha i numeri, in parlamento, per imporre questa legge contro il
parere
dell'alleato. Il Dos sa pero' anche che un consistente pacchetto di
aiuti americani
dipende dall'accoglimento da parte di Belgrado delle richieste del Tpi.
(ANSA-AFP)
TF
29/05/2001 13:27

GLI USA INASPRISCONO LE SANZIONI CONTRO I CITTADINI
JUGOSLAVI LEGATI ALL'EX GOVERNO DELLE SINISTRE

US PRESIDENT EXTENDS SANCTIONS AGAINST FORMER YUGOSLAV AUTHORITIES
NEW YORK, May 25 (Tanjug) US President George Bush has informed
the US Congress about the extension of measures under which Yugoslavia's
assets have been blocked and the socalled smart sanctions have been
introduced against former Yugoslav authorities.
In a letter to Congress, Bush said that the smart sanctions,
imposed on former ruling officials and their associates, should remain
in
force, since the issue of Yugoslavia's cooperation with the Hague war
crimes tribunal had not been resolved.
The smart sanctions include a ban on the travel of former ruling
officials and their associates and limitations to transactions with them
and all other war crimes suspects, indicted by the Hague tribunal.
Bush also decided to extend the blockade of disputed assets until
the resolution of their status through succession talks among former
Yugoslav republics or in some other way.
Bush said that the measures, imposed in 1992 and in 1998, should
remain in force after May 30, 2001 and June 9, 2001.

DJINDJIC PREME PER ACCONTENTARE GLI USA
CONCEDENDO L'ESTRADIZIONE DI MILOSEVIC
"ALTRIMENTI LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO SONO PROPRIO MISERE"

DJINDJIC EXPECTS LAW ON COOPERATION WITH ICTY SOON.
BELGRADE, May 26 (Beta) - Serbian Premier Zoran Djindjic said on
May 26 that he expected the Yugoslav government and parliament to adopt
a
bill on cooperation with the International Criminal Tribunal for the
Former
Yugoslavia (ICTY), adding that the coalition partner of the Democratic
Opposition of Serbia (DOS), the Socialist People's Party, would have to
make a decision on the law within the next two or three days.
In an interview to BETA, Djindjic said that the adoption of the
bill on cooperation with the ICTY was in the federal government's
jurisdiction, that "according to the constitution, there is no way to
transfer the issue from the federal to another level," and that "any
kind
of delay is meaningless."
"I expect the law to be adopted because, if it is not, our
prospects for the future are truly grim. I am not talking only about the
donors conference, but also about the standby arrangement, rescheduling
and
reducing our debts, as well as better future relations with democratic
countries. This issue will put a strain on our relations with European
countries," Djindjic said.
He also said that the crisis concerning the adoption of the law
would put Yugoslavia's honesty in cooperating with international
organizations "under suspicion."
Djindjic added that, if the law were not adopted, "the federal
government and the federation itself would be in a crisis," which could
not
be resolved even by announcing new federal elections, "if the Democratic
Party of Socialists does not participate in the elections."

ANCHE KOSTUNICA CAMBIA POSIZIONE E CONSIDERA NECESSARIA
LA COLLABORAZIONE CON IL TRIBUNALE ILLEGALE DELL'AIA

KOSTUNICA URGES PROPER LAWS FOR COOPERATION WITH ICTY
BELGRADE, May 26 (Tanjug) Proper laws must be passed to define
cooperation with the International Criminal Tribunal for the former
Yugoslavia (ICTY), so that "this court should not be beyond the law and
look on indictments as so many convictions", Yugoslav President Vojislav
Kostunica said on Saturday.
"This is why we keep insisting on UN Resolution 1244 and urging
the UN Security Council to implement it in full, primarily where the
return
of displaced people and their security is concerned, as well as legal
guarantees for the protection of Serbs and other non Albanians in
Kosovo",
Kostunica said at a convention of the Democratic Party of Serbia (DSS),
which he heads.

>
http://wwwext.ansa.it/balcani/fattidelgiorno/20010529132764638/20010512194231873532_ass.html

JUGOSLAVIA: MILOSEVIC; POSSIBILE CONSEGNA A TPI, KOSTUNICA

(ANSA) - BERLINO, 12 MAG - Il presidente jugoslavo Vojislav Kostunica ha
ribadito in un'intervista ad un settimanale tedesco che il suo governo
potrebbe accogliere la richiesta di estradizione del suo predecessore
Slobodan Milosevic presentata dal Tribunale penale dell'Aja per i
crimini
di guerra. ''A Washington ho espresso la mia massima disponibilita' a
collaborare con il Tribunale'', ha detto Kostunica in un'intervista a
Focus
lunedi in edicola. ''Mi impegnero', ha aggiunto, affinche' il governo
prepari l'apposita legge entro la fine del mese per presentarla poi al
parlamento''. E alla domanda se Milosevic verrebbe estradato subito
dopo,
ha risposto: ''Prima bisogna approvare la legge''. Una anticipazione
dell'intervista e' stata diffusa oggi da Focus. Kostunica - che e' stato
nei giorni scorsi negli Stati Uniti - giungera' in visita martedi' a
Berlino. A questo riguardo egli ha assicurato che non verra' data in
alcun
modo esecuzione alla sentenza emessa da un tribunale di Milosevic contro
il
cancelliere Gerhard Schroeder - condannato a 20 anni di carcere per
responsabilita' negli attacchi aerei della Nato contro la Serbia.
''Schroeder non verra' arrestato quando si rechera' per la sua prima
visita
a Belgrado. ''Il signor Schroeder sara' da noi il benvenuto'', ha detto
il
presidente. (ANSA) QN
12/05/2001 19:42

---

CONSEGNARE MILOSEVIC ALL'AIA - CHE COSA NE GUADAGNEREBBE LA JUGOSLAVIA?

1. ULTERIORI PRESSIONI DI CARATTERE POLITICO-ECONOMICO
2. RICONOSCIMENTO DEL TRIBUNALE DELL'AIA DA PARTE JUGOSLAVA, MILOSEVIC
"CAPRO ESPIATORIO" DEI BOMBARDAMENTI DEL 1999, E LA NATO NON DOVREBBE
PIU'
PAGARE PER I SUOI CRIMINI DI GUERRA
3. SBLOCCO DEI PRESTITI USURARI DA PARTE DI USA E FMI...

---

Data: 26/05/2001 23:08
Da: David Morgan
Oggetto: Subjection of Yugoslavia


26 May 2001 David Morgan Vancouver

Greetings:

The situation in Yugoslavia re. Milosevic is starkly simple:
The "International Community" (ie, USA), feeling the need to
legitimize
the bombing of Yugoslavia, says to the government in Belgrade:
"Hand over Milosevic and we'll hand over the money (loaned) to
rebuild
the bomb damage we did. This is the deal: No Milosevic, no money"

President Kostunica then has to explain to the public why it is
necessary to
turn Milosevic over to the thoroughly discredited "court" in
the Hague. This is the language Kostunica used to justify this
expedient
subjection to the USA:

''Today, we need extraordinary, often painful compromises to
accommodate the international community,'' Kostunica told
legislators
attending the convention.
''By this, I am referring to the controversial court in The
Hague,''
Kostunica said. ''We need a legal foundation and a judiciary
formula
that would regulate our cooperation with that tribunal ... to act
as our
compass in painful matters.''

Of course this "court" also faces a starkly simple choice:
Produce the indictments & convictions required or US funding will
end.

The real "international community," the member states of the United
Nations Organization, had better wake up before they too are
subjected
to more domestic and international "law," made in & for Washington.

Best wishes,
David

************

---

KOSTUNICA FAVOREVOLE AD UNA LEGGE PER ESTRADARE MILOSEVIC:
"SAREBBE UN DOLOROSO COMPROMESSO"

---

Boston Globe
Yugoslav president: Extradition law a 'painful compromise'
By Katarina Kratovac, Associated Press, 5/26/2001 11:12

BELGRADE, Yugoslavia (AP) A draft law enabling the extradition of
Slobodan Milosevic to the U.N. war crimes tribunal is a needed and
''painful
compromise,'' Yugoslavia's pro-democracy president said Saturday.
Speaking at a convention of his Democratic Party of Serbia,
President
Vojislav Kostunica said legislation spelling out the terms of
Yugoslav
cooperation with the tribunal was necessary to help the
long-ostracized
country shed its pariah status.
Under the new law, Milosevic could be extradited to the court in
The Hague,
Netherlands, after his case is legally reviewed at home. The
government is
expected to review the draft law as early as next week, and it
could come up
for debate in parliament by mid-June.
''Today, we need extraordinary, often painful compromises to
accommodate the international community,'' Kostunica told
legislators
attending the convention.
''By this, I am referring to the controversial court in The
Hague,''
Kostunica said. ''We need a legal foundation and a judiciary
formula
that would regulate our cooperation with that tribunal ... to act
as our
compass in painful matters.''
Since Milosevic's ouster last October, Belgrade's new pro-democracy
authorities have hesitated to hand over the former Yugoslav
president and
other war crimes suspects to the U.N. tribunal, citing a
constitutional ban on
extradition of Yugoslav citizens.
Many Serbs including Kostunica, a staunch critic of the tribunal
accuse the
court of bias because most indicted suspects have been Serbs.
Milosevic and
four senior aides were indicted on charges of crimes against
humanity in
1999 for atrocities committed by Serb troops against ethnic
Albanians in
Kosovo.
The West wants Milosevic tried at The Hague, and the United States
has
threatened to boycott a June 29 international donors conference for
Yugoslavia unless progress is made toward greater cooperation with
the
U.N. court.
Milosevic was arrested in Belgrade on April 1 on suspicion of abuse
of
power during his 13 years in office, and the Yugoslav government
wants to
try him on a series of charges including domestic war crimes
counts.
In pushing to adopt the new law, pro-democracy officials face
opposition
from their coalition partners in the Yugoslav republic of
Montenegro.
Montenegrin deputies in parliament were once allied with Milosevic
and
have so far rejected his extradition. Their support is necessary
for the
law to
be approved.
Zoran Djindjic, the prime minister of Serbia, Yugoslavia's dominant
republic, said Saturday that Serbian politicians, Yugoslav and
Serbian
Cabinet ministers and Justice Ministry officials would meet with
Montenegrin legislators Monday to discuss the draft law.
The Montenegrins will have to reach a firm decision on the law
within a few
days, Djindjic said.
''I expect the law will be approved. Prospects contrary to that are
simply too
macabre to consider,'' Djindjic told Belgrade's Beta news agency.
In a sensational revelation Friday, Serbian police accused
Milosevic of
personally ordering the systematic destruction of evidence of
atrocities
during the Kosovo war including the dumping of a truckload of
bodies,
presumed to be those of ethnic Albanian civilians, into the Danube
River in
the spring of 1999.
Police officials made it clear that they consider that particular
case just
one
part of a large-scale attempt to remove any trace of the thousands
of
civilians
allegedly killed by Milosevic's troops in Kosovo.
Members of Milosevic's Socialist Party criticized the police
allegations as
''hideous misinformation launched deliberately'' ahead of
parliamentary
debate on the tribunal cooperation law.///

---

...OPPURE QUELLA DEI PRESTITI USA E' ANCH'ESSA UNA TRUFFA?

---

Data: 27/05/2001 01:23
Da: JaredI@...
Oggetto: THIS DONORS' CONFERENCE IS SUCKER BAIT - THE "REWARD" IS A
BANKRUPTCY MEETING!

PLEASE FORWARD!!

An email on the supposed "Donors'Conference" bribe says:

<< ''By this, I am referring to the controversial court in The
Hague,''
Kostunica said. ''We need a legal foundation and a judiciary
formula
that would regulate our cooperation with that tribunal ... to act
as our
compass in painful matters.''

Of course this "court" also faces a starkly simple choice:
Produce the indictments & convictions required or US funding will
end.
>>

NO NO NO NO NO NO!!!!!

There is no U.S. or other funding being offered!

NONE!

Chossudovsky has exposed all this - it is a sham! (see:
http://emperors-clothes.com/articles/choss/eco.htm)

A "donors' conference" is a meeting of creditors, similar to a
bankruptcy
conference.

There have been scores of them and not one in any place at any time
ever
gave. They always take. They plan how to sell to themselves all the
industry
in the target country for pennies on the dollar to pay off back
debts (over
$12 billion in Yugoslavia's case - mostly interest charged while
sanctions
were enforce and the creditors were bombing and murdering and
sponsoring
proxy armies!).

When they are finished, the country has no industry but still has
massive
debt - which it has now promised to pay! This happened to Vietnam,
South
Korea, Ukraine, Bulgaria, Rumania. Does it have to happen to
Yugoslavia?

This is known by Kostunica unless he is criminally negligent: to
pretend to
the Yugoslav people that they will actually get anything if they
give up
Milosevic is nothing but a treasonous lie.

The reward is: the death of Yugoslav industry - they ALWAYS buy
cheap and
close down what might be competitive just as GE bought and closed
the big
Light Bulb factory in Hungary.

With utmost distress,
Jared Israel.

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ALBANIANS IN MACEDONIA: FACTS AND FICTIONS
by Diana Johnstone [30 May 2001]
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CHECHEN SEPARATISTS ARE FIGHTING IN MACEDONIA
By Yevgeni Kryshkin, [25 May 2001]
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365 DANA

(dalla rivista belgradese "NIN", dicembre 1991)

�91. - GODINA VISOKOG RIZIKA

04.01 - U Republici Hratskoj osnovano Vece za narodnu odbranu i
zastitu ustavnog poretka. Istog dana SUP SAO Krajina pozvao je
pripadnike rezervno sastava milicije opstine Knin i ostalih opstina da
se odmah jave u maticne stanice milicije pod punom spremom.
08.01. - Zagrebacka "Astra" je u Hrvatsku uvezla 36000 kalasnjikova, a
ovo oruzje je podelejeno uglavnom na podrucju koje se granici sa Srbijom
09.01.- Predsednistvo SFRJ donelo je naredbu o rasformiranju i
razoruzanju svih nelegalnih naoruzanih formacija u Jugoslaviji.
11.1. - Odrzano je prvo zasedanje Narodne skupstine Republike Srbije.
Dr Slobodan Unkovic je izabran za predsednika
Skupstine, a Slobodan Milosevic je polozio zakletvu pred poslanicima
na polzaj predsednika Republike Srbije.
17.01. - Oruzane snage SAD u saradnji sa jedinicima saveznickih zemalja
pocele su vojnu operaciju nazvanu "Pustinjska oluja". Cilj -
oslobadjanje Kuvajta od iracke okupatorske vojske.
25.01. - Beogradska televizija je prikazala dokumentarni film
(popularno nazvan "O Spegelju") koji obelodanjuje masovno naoruzanje
pripadnika HDZ-a i njihove pripreme za represalije i ubistva pripadnika
JNA i npocudnih Srba koji zive u Hrvatskoj.
11.02. - Izabrana je vlada Republike Srbije sa premijerom dr Dragutinom
Zelenovicem.
15.02. - Oko 150 policajaca hrvatskog Ministarstva unutrasnjih poslova
okupiralo je seeverni deo opstine Titova Korenica u predelu Plitvica.
25.02. - Sadam Husein je objavio naredbu da se iracke trupe povuku iz
Kuvajta na polzaje od pre 1. augusta.
01.03. - Na konferenciji za stampu u Novom Sadu objavljeno je da je
doneta deklaracija o suverenoj auotonomiji srpskog naroda Slavonije,
Baranje i zapadnog Srema.
02.03. - Specijalne jedinice MUP-a Hrvatske usle su u Pakrac i zauzele
stanicu milicije i zgradu Skupstine opstine. Predsednistvo SFRJ je
naredilo pokret odredjenih jedinica JNA i one su usle u Pakrac, sto je
doprinelo smirivanju situacije.
07.03. - U Skupstini Slovenije usvojen je, s jednim glasom protiv,
Ustavni zakon kojim Slovenija definitivno formira sopstvenu vojsku.
09.03- Uprkos izricitoj zabrani mitinga SPO-a, na Trgu Republike u
Beogradu okupilo se nekoliko desetina hiljada gradjana. U sukobu sa
organima reda poginuli su jedan milicioner i jedan demostrant. Protiv
SPO i Vuka Draskovica, koji je uhapsen, podneta je krivicna prijava.
Nesto pre 20 casova na ulicama Beograda pojavili su se tenkovi.
Predsednik Milosevic se obratio gradjanima : "Danas je u Srbiji i
Beogradu napadnuta najveca vrednost koju ima nasa zemlja i nas narod -
ugrozen je mir..."
11.3. - Na Terazijama u centru Beograda, pocele su mirne demonstracije
studenata.
Na Uscu u Beogradu okupilo se 150.000 gradjana u znak
podrske vladajucoj stranci Srbije.
12.03.- Odbor za kulturu i informisanja Narodne skupstine razmotrio je
ostavke najuzeg rukovodstva Televizije Beograd : Dusana
Mitevica,Sergeja Sestakova i Predraga Vitasa i utvrdio odluku o
razresenju se trojice, sto je Skupstina i prihvatila.
13.03. -Na Trgu Republike u Beogradu odrzan je miting udruzene
opozicije.
08.4. -Krivicno vece Vojnog suda u Zagrebu odgodilo je raspravu na
sudjenju Martinu Spegelju i sedmorici optuzenih za pripremanje oruzane
pobune na teitoriji Republike Hrvatske zbog naelektrisane atmosfere
ispred zgrade vojnog suda u Zagrebu.
Dve granate su pale na Borovo Selo.
Sefovi drzava i vlada EZ i 12 ministara inostranih poslova
raspravljali su o situaciji u Jugoslaviji. Tom prilikom nasoj zemlji je
dat jasan znak da moze postati udruzeni clan EZ samo kao jedinstvena
drzava.
15.4. - U granicnom podrucju Srbije i Hrvatske vodjen razgovor
Slobodana Milosevica i Franje Tudjmana.
18.04.- Sabor Republike Hrvatske usvojio je zakljucke u kojma se trazi
sto hitnija zastita pravnog poretka na celoj teritoriji Republike, kao
formiranje dobrovoljackih odreda, a prava nacionalnih manjina se
uslovljavaju njihovom spremnoscu da "stuju pravni poredak zemlje u
kojoj zive".
19.4. - Dinar je devalvirao za 44 odsto (jedna marka vredi 13 umesto 9
dinara).
02.05.- U oruzanom okrsaju u Borovom Selu poginulo je 12 redarstvenika
i tri gradjanina.
06.05.- U nemirima ipred Komande Vojnopomorske oblasti u Splitu poginuo
je vojnik Sasa Gesovski.
12.05.- U 11 krajinskih opstina odrzan je referendum o prisajedinjenju
SAO Krajine Republici Srbiji.
15.5. - Stjepan Mesic nije izabran za predsednika Predsednistva SFRJ.
24.5. - Dr Borisav Jovic je izabran za predsednika Socijalisticke
Partije Srbije.
04.6. - Predsednik Skupstine Srbije Slobodan Unkovic podneo je ostavku.
05.6. - Aleksandar Bakocevic je izabran za novog predsednika Skupstine
Srbije.
09.6. - Odrzan je miting Udruzene Srpske demokratske opozicije u
Beogradu.
13.6. - Poceo je carinski rat Slovenije i savezne vlade.
21.6. - Hrvatska i Slovenija su postavile svoje granicne prelaze.
23.6. - Zemlje evropske dvanaestorice sporazumele su se u Luksemburgu
da ne priznaju nikakve jednostrane deklaracije o nezavisnosti Slovenije
i Hrvatske u koliko ove republike odluce da napuste jugoslovensku
federaciju.
25.6. - Hrvatska i Slovenija su proglasile suverenost i nezanisnost.
27.6. - Armija je pocela da zauzima polozaje na granicnim prelazima u
Sloveniji, Doslo je do sukoba nekih sastava T.O. Slovenije i JNA.
01.7 - U vise mesta u Hrvatskoj doslo je do oruzanih sukoba.
02.7 - U raznim krajevima Slovenije doslo je do zestokih bitki izmedju
JNA i republicke T.O.
04.7. - Jake snage MUP-a Hrvatske i Hrvatske Garde napale su Srbe u
Borovom naselju i Borovom Selu.
07.7. - Napadnuta su srpska sela kod Osijeka, u bici u Tenji bilo je
vise mrtvih i ranjenih.
10.7. - Ministri inostranih poslova E.Z. utvrdili su detaljan plan za
slanje od 30 do 50 naoruzanih vojnih i civilnih posmatraca u
Jugoslaviju radi nagledanja primiria.
18.7.- Na sednici Predsednistva SFRJ doneta je odluka o povlacenju
Armije iz Slovenije. Protiv ove odluke je glasao Stjepan Mesic, a Bogic
Bogicevic je bio uzdrzan.
22.7.- Jake snage MUP-a i Hrvatske garde napale su srpsko selo Mirkovce.
05.8.- Vlada Francuske je odlucila da sazove Savet bezbednosti UN zbog
opasnosti od izbijanja gradjanskog rata u Jugoslaviji.
07.8.- U intervjuu Skaj Njuzu, Slobodan Milosevic je izjavio "Svi
stranci su u ovoj zemlji dobro dosli, ali ne i vojnici."
Fudbalski savez Jugoslavije je odlucio da takmicenje u
saveznim ligama pocne bez klubova sa podrucja FS Hrvatske.
19.8. - U Moskvi je objavljen ukaz potpresednika SSSR-a Genadija
Janajeva u kome se kaze da Mihail Gorbacov iz zdravstvenih razloga nije
u mogucnosti da izvrsava svoje obaveze predsednika SSSR-a. Jeljcin,
Silajev i Hazbulatov obratili su se gradjanima Rusije pozivajuci ih
da "pruze dostojan odgovor pucistima".
21.8. - Zavera "osmorice" u Sovjetskom Savezu je srusena. Zakoniti
predsednik Mihail Gorbacov ponovo je preuzeo vlast.
24.8. - Komunisticka partija Sovjetskog Saveza je prestala prakticno
da postoji posle 93 godine delovanja.
27.8. - EZ je odlucila da prizna balticke republike.
29.8. - Pocela je blokada hrvatskih jedinica u Vukovaru. Sve prilazne
puteve kontrolise JNA.
31.8. - Zagrebacki aerodrom Pleso bio je popriste sukoba izmedju snaga
MUP-a Hrvatske i jedinica Jugoslovenskog
RV i PVO cije su letelice prinudile prethodno spustanje dva strana
aviona, a u jednom od njih bilo je svercovano oruzje, koje je sprovodio
Antun Kikas, kanadjanin hrvatskog porekla.
Tacno posle pet meseci pala je u ruke milicije SAO Krajine
nasilno usostavljena policijska stanica MUP-a Hrvatske na Plitvicama.
07.9. - U "Palati mira" u Hagu pocela je mirovna konferencija o
Jugoslaviji.
08.9. - U Makedoniji je sproveden referendum. Gradjani su se
izjasnjavali da li su za suverenu i samostalnu Makedoniju s pravom
stupanja u savez suverenih drzava.
10.9. - U Ljubljani je odrzan veliki protestni miting zbog "pasjeg
zivota svih zitelja Republike" otkad je Demos osvojo vlast.
11.9. - Ante Cicin-Sajn, direktor Jadranskog Naftovoda, obavestio je
celne ljude dve rafinerije u Srbiji da "Naftovod vise ne postoji". Isto
tako, Hrvatska pleni naftu namenjenu Srbiji.
13.9. - Kidnapovan je general-major JNA Milan Aksentijevic.
15.9. - U Gospicu je poginuo Djordje Bozovic Giska, komandant Srpske
garde.
16.9. - Skupstina Zajednice opstina Bosanske krajne proglasila je
autonomiju.
17.9. - Komanda Vojnopomorske oblasti otpocela je blokadu svih vecih
morskih luka u Hrvatskoj.
18.9 - Predsednik Skupsttine SFRJ Slobodan Gligorijevic izjavio je
Tanjugu da je Mesicev zahtev za upucivanje mirovnih snaga u
Jugoslaviju "cin bez presedana u istoriji nase zemlje i znaci
ugrozavanje njene nezavisnosti".
04.10. - Predsednistvo SFRJ donelo je Naredbu o deliimicnoj
mobilizaciji.
U Hagu je postignut mirovni dogovor Milosevica, Tudjmana i
Kadijevica sa lordom Karingtonom i Van Der Brukom.
05.10. - U Beograd je stigao Aleksandar Karodjordjevic sa porodicom.
07.10. - Hrvatske vlasti su saopstile da je pogodjen i ostecen stari
deo Zagreba odnosno sediste predsednika Tudjmana i palati "Banski
dvori".
Nova slovenacka valuta zove se tolar.
08.10. - Hrvatski sabor je doneo odluku o progkasavanju samostalne i
suverene drzave Hrvatske.
10.10. - Poslanici Narodne skupstine Srbije slozili su se da srpska
zastava treba da bude trobojnca bez petokrake. Odluka o himni i grbu
nije doneta
Evropski Parlament je odbacio rezoluciju kojom se EZ
poziva da prizna nezavisnost Slovenije i Hrvatske.
15.10. - Odluka o suverenosti Bosne i Hercegovine doneta je posle
zavrsetka sednice i odlaska srpskih poslanika iz parlamenta.
- Slobodan Milosevic i Franjo Tudjman su doputovali u Moskvu
na poziv Mihaila Gorbacova.
-Jedinice JNA su usle u Cavtat.
24.10. - Osnovana je Skupstina srpskog naroda Bosne i Hercegovine.
25.10. - Odrzan je referendum o tome da Sandzak postane "potpuna
teritorijalna i politicka autonomija s pravom prikljucenja nekoj od
suverenih republika".
01.11. - U organizaciji Pokreta zena za Jugoslaviju ka Hrvatskoj je
krenuo karavan roditelja zarobljenih vojnika.
02.11. - Poceo je opsti napad na Vukovar.
05.11. - Iz pravca hrvatskih sela Nijemci i Lipovac izvrsen je
artiljerijski napad na Sid. Ovo je prvi oruzani napad sa hrvatske
strane na jedan grad u Srbiji.
08.11. - Evropska zajednica je odlucila da uvede ekonomske sankcije
prema Jugoslaviji.
09.11. - U Bosni i Hercegovini pocinje izjasnjavanje srpskog naroda o
ostajanju u zajednickoj drzavi sa Srbijom, Crnom Gorom, SAO Krajinom,
SAO Slavonijom,Baranjomi zapadnim Sremom i drugima koji se za ostanak
odluce.
- Predsednistvo SFRJ uputilo le pismo predsedniku Saveta
bezbednosti UN u kome se trazi hitno upucivanje mirovnih snaga UN u
Hrvatsku.
16.11. - Oslobodjeno je Borovo naselje.
18.11. - Vrhovno drzavno vece Hrvatske donelo je odluku da vise nema
potrebe i nikakvog politickog interesa za Republiku Hrvatsku da Stjepan
Mesic ostane u Predsednistvu SFRJ.
25.11. - Oslobodjen je general-major JNA Milan Aksentijevic koga su
zarobili pripadnici hrvatske vojske u zamenu sa Antuna Kikasa,
krijumcara oruzja.
02.12. - Evropska zajednica je usvojila "pozitivne mere" kojima ce se
ublaziti ekonomske sankcije prema Bosni i Hercegovini, Makedoniji,
Sloveniji i Hrvatskoj.
08.12. - Rusija, Belorusija i Ukrajina osnovale su zajednicu suverenih
drzava.
10.12. - Stupila je na snagu nemacka saobracajna blokada Srbije i Crne
Gore.
11.12. - Predsednik Vlade Srbije dr Dragutin Zelenovic podneo je
ostavku.
13.12. - Po najnovijim podacima Crvenog krsta Jugoslavije u Srbiji ima
142.864 izbeglica iz Hrvatske, u Bosni i Hercegovini 88.000, Crnoj Gori
7.000 i Makedoniji 2.050, a po podacima Republike Hrvatske u ovoj
republici ima 194.000 izbeglica.
17.12. - Predsednik Republike Srbije predlozio je dr Radomana Bozovica
za novog mandatara vlade.
- Evropska zajednica je u Deklaraciji o Jugoslaviji saopstila da
ce 15. Januara priznati nezavisnost onih republika koje to zele.
- Pripremna misija mirovnih snaga UN osla je u Jugoslaviju.
19.12. - Bonska vlada donela je odluku o priznavanju Hrvatske i
Slovenije u njihovim postojecim granicama. Odluka stupa na snagu 15.
Januara.
- Proglasena je Republika Srpska Krajina
- Ante Markovic je podneo ostavku na funkciju predsednika SIV-a.
21.12. - Na Samitu u Alma Ati formiran je Savez nezavisnih drzava koji
sacinjava 11 bivsih republika SSSR.
- Skupstina srpskog naroda u BiH donela je odluku o
formiranju Republike srpske BiH. Nova republika bice proglasena do
srpske Nove l992. godine.
23.12. - Marka se u Beogradu prodaje i po 100 dinara.

Priredio : Zoran Markovic

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POLA Quattordici pullman partiranno domenica dall�Istria per andare a
rendere omaggio al Maresciallo, nel suo villaggio natale Nostalgici di
Tito in pellegrinaggio a Kumrovec

POLA - Bench� sia scomparso 21 anni fa, Josip Broz Tito � capo
indiscusso della defunta Federativa � continua ad essere rimpianto in
Croazia. Una prova tangibile dell�affetto che lega tanta gente all�ex
Maresciallo si avr� domenica prossima, quando solo dall�Istria
partiranno quattordici pullman che si dirigeranno nel villaggio natio
di Tito, a Kumrovec, per celebrare la giornata della giovent�. Si
tratta di una ricorrenza che veniva festeggiata ai tempi del regime
jugoslavo e che coincideva col compleanno del �pi� grande figlio dei
popoli e delle nazionalit� della Jugoslavia�, come veniva all�epoca
definito Josip Broz.
A organizzare il pellegrinaggio a Kumrovec � la societ� croata �Josip
Broz Tito�, che ha diverse sezioni anche in Istria. Il coordinatore di
queste sezioni � Ruggero Faraguna di Porto Albona, il quale ha
dichiarato al giornale zagabrese Vecernji list che finora si celebrava
solo la data in cui Tito scomparve (il 4 maggio, nda), mentre d�ora
innanzi verr� ricordata anche la giornata della giovent�. �Vogliamo
custodire tutti quei valori che Tito ci ha insegnato � ha detto
Faraguna � e nel contesto citer� la convivenza, che allora chiamavano
fratellanza e unit�, come pure l�autogestione. Ci hanno ferocemente
criticato per il fatto che la staffetta di Tito veniva portata in media
da 25 mila giovani. Ma si dimenticano che allora erano milioni i
giovani in Jugoslavia che avevano un lavoro�.
Intanto all�Assoturistica di Kumrovec si fregano le mani dalla
contentezza. Domenica nel sonnolento villaggio dello Zagorje croato
dovrebbero arrivare almeno duemila fans di Tito, provenienti da pi�
parti della Croazia ed anche da Slovenia e Bosnia Erzegovina. Previsto
un programma artistico-culturale, mentre i cacciatori e i vigili del
fuoco locali provvederanno a cucinare il gulasch con carne di
selvaggina in enormi pentoloni. A conferma di un mito che non tramonta
mai (ma pure gli acerrimi denigratori di Tito sono tanti nel Paese),
ecco che a Fiume � sorta una sezione della societ� Josip Broz Tito. A
presidente � stato eletto Vitomir Grbac, che avr� il compito di
dirigere un�organizzazione che conta 300 iscritti.

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PRESENTAZIONE DEL CANDIDATO SINDACO DI ROMA
PER LA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA-DESTRA

<<Milioni di uomini, nell'Europa dell'Est dominata dal comunismo, hanno
perduto la libert� individuale e collettiva che avevano riconquistato,
tra immensi sacrifici, liberandosi dall'oppressione nazista. Ecco
perch� non ci sono, non possono esservi, frasette ambigue, doroteismi
verbali, ambiguit� di comodo tra noi. Per questo ribadiamo che nel
Novecento, nella sua concreta realizzazione storica, il comunismo �
stato incompatibile con la libert�>>

<<Del liberalismo democratico abbiamo fatto nostra, in modo
irreversibile, la cultura dei diritti umani, il valore universale della
democrazia, la centralit� del tema della libert�, la considerazione
dell'individuo, il valore dell'inclusione, l'accettazione senza riserve
dell'economia di mercato, la valutazione positiva della competizione>>

<<Dall'aprile del '96, le imprese italiane hanno risparmiato oltre 50
mila miliardi di lire per minori oneri di indebitamento. E i profitti
delle pi� grandi societ� sono aumentati di oltre 30 mila
miliardi.Contrariamente a quanto sostiene la propaganda della destra,
il centrosinistra ha realizzato una politica di progressiva riduzione
del carico fiscale sulle imprese: in base ai dati Mediobanca,
l'aliquota fiscale media effettiva sul reddito d'impresa � scesa,
nell'ultimo triennio, di ben 14 punti. Il risanamento finanziario ha
cos� creato tutte le condizioni favorevoli per spostare risorse dalla
rendita agli investimenti, non solo nel bilancio pubblico - dove la
spesa per interessi � scesa di ben 50 mila miliardi all'anno - ma anche
in quelli di tutte le aziende italiane>>

<<Per noi la flessibilit� � un opportunit� con cui fare i conti, per
farne aumento di occupazione e non di sfruttamento. L'incremento dei
posti di lavoro � un primo risultato significativo. E continuo a
pensare che per un giovane, per la sua condizione di vita materiale, un
lavoro flessibile sia comunque un'opportunit� preferibile alla
disoccupazione. Ma so che questo non basta. Perch� la flessibilit� non
deve essere solo del lavoro, ma anche delle organizzazioni, delle
imprese, dei tempi. E su queste dimensioni della flessibilit� il
sistema Italia � ancora indietro>>

<<La sinistra italiana che sosteneva il principio della non ingerenza e
della sovranit� nazionale sta facendo un grande salto di maturit�. non
siamo lItalietta, non siamo il paese che ha paura delle decisioni che
prende. Noi siamo in unalleanza internazionale, la rispettiamo
pienamente e non faremo nulla, assolutamente nulla che possa rompere
questa solidariet� e questa alleanza. Il dramma � questo: se anche i
bombardamenti cessassero, non cesserebbe la guerra, il massacro, la
pulizia etnica.. E questo paradosso mette fuori causa il pacifismo
tradizionale. Non � che se non ci sono le bombe italiane il problema
si risolve. Ci saranno le bombe tedesche, o francesi, o britanniche, e
la cosa non cambia molto sul piano generale e dei principi>>

<<Vogliamo sia data coerenza e universalit� allemergente diritto-
dovere di ingerenza umanitaria; vogliamo che ordine internazionale e
democrazia non siano pi� piani separati e a volte distanti; vogliamo
sia data certezza e uniformit� al principio per cui nessun governo ha
il diritto di nascondersi dietro la sovranit� nazionale>>

<<Dinanzi alla catastrofe umanitaria che da mesi si andava consumando
in Kosovo il 26 marzo scorso abbiamo espresso in quest'aula il nostro
sofferto ma convinto consenso ad un'iniziativa internazionale di
pressione militare sulla Serbia volta a restituire alle popolazioni
kosovare il diritto alla vita, alla sicurezza, all'autonomia. Il
precipitare della situazione umanitaria nei Balcani con
l'intensificarsi delle feroci e brutali operazioni di pulizia etnica ci
ha posto quasi due mesi fa nella drammatica condizione di dover
accettare il ricorso alla forza come elemento necessario di un'azione
efficace di difesa dei pi� deboli. Si � trattato di una decisione
dolorosa e sofferta che, tuttavia, abbiamo assunto con serena coscienza
e che abbiamo difeso, con fermezza e pacatezza. L'ingerenza umanitaria
era e resta per noi l'unica ragione e l'unica finalit� che possa
giustificare un limitato e controllato uso della forza da parte delle
nazioni alleate nel delicato e complesso scacchiere balcanico>>.

Walter Veltroni

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* 29 maggio: concerto a Milano, spettacolo sportivo a Belgrado
* 6 giugno, Firenze: presentazione del
Festival Mondiale della Gioventu' di Algeri
* Due nuove liste per gli jugoslavi: "Mostovi-Bridges" e "Spiritual
Mountain"
* Ultime su Radio Jugoslavia


---

MILANO 29 MAGGIO

L'Associazione Italo-Jugoslava
Consolato Generale della RF Jugoslava, Milano
Editoriale Jaca Book, Milano
Con il sostegno del Comune di Milano

Hanno il piacere di invitare la S.V. al

Conterto del Coro Accademico di Belgrado
IVO LOLA RIBAR

Milano - Chiesa di San Marco, Martedi 29 maggio 2001
ore 20:30 - Piazza San Marco 2 - Ingresso libero

In programma musiche di: Kedrov, Rachmaninov,
Arkhangelskij, Bortnamski, Mokranjac, Bozic,
O. di Lasso, Scandello, Gastoldi, Banchieri, Verdi

---

BELGRADO 29 MAGGIO

Subject: Un invito a tutti quelli che sono in Serbia
Resent-Date: Wed, 23 May 2001 15:39:34 +0200
Resent-From: pck-yugoslavia@...
Date: Wed, 23 May 2001 15:42:30 +0200 (CEST)
From: Olgica Andric
Reply-To: pck-yugoslavia@...
To: pck-yugoslavia@...


Il 29 maggio, esattamente 10 anni dopo la famosa vittoria della
Stella Rossa a Bari, si svolger la partita tra l'attuale rosa
della Stella Rossa e la squadra che vinse il Coppa dei campioni
10 anni fa e in questo evento prenderanno parte quasi tutti i
vincitori della Coppa: Stojanovic, Jugovic, Marovic,
Sabanadzovic, Belodedic, Najdoski, Prosinecki, Mihajlovic,
Pancev, Savicevic (Stosic), Binic.
Prima dello spetaccolo si svolger la partitella tra i pulcini
della Stella Rossa, nati nel 1991 e i loro coetanei della
squadra Rudar di Kosovska Mitrovica.

I bigletti saranno in vendita da sabato, e il prezzo 50 dinari
per la curva nord e 100 dinari per le tribune est e ovest. La
curva sud sar riservata per i bambini che si sono iscritti alla
tifoseria rossobianca durante l'azione "Anch'io sono di Stella
Rossa".
Un grande evento di buona volont
Complimenti da parte mia
Olgica

---

FESTIVAL MONDIALE DELLA GIOVENTU'
FIRENZE 6 GIUGNO
ALGERI 8-16 AGOSTO

Presentazione del XV Festival Mondiale della Giovent e degli Studenti

Mercoled 6 giugno 2001 ore 15

Con un Responsabile del Comitato Nazionale Organizzativo del Festival
Mondiale

Aula Magna

Facolt di Scienze della Formazione - Via di Parione n 7 - Firenze
Fip: Bollettino - Collettivo d'Informazione Universitaria
http://bollettino.firenze.net

per ulteriori info tel allo 055 691327 oppure visita i siti web:

http://festivalgeria.freehomepage.com

o

http://www.festivalgeria.it (in allestimento)

---

Subject: I Ponti nella Rete
Resent-Date: Tue, 10 Apr 2001 18:27:41 +0200
Resent-From: pck-yugoslavia@...
Date: Mon, 9 Apr 2001 00:49:25 +0200
From: "Dk"
Reply-To: pck-yugoslavia@...
To: pck-yugoslavia@...

Si che alcuni ci sono stati distrutti, ma noi gli stiamo costruendo da
anni nella grande Rete, oltre qualsiasi barriera politica - dove stiamo
rinforzando i neuroni di collegamenti perduti di centinaia migliaia di
Jugoslavi sparsi nel mondo, insieme con gli nuovi amici dai svariati
paesi. Ed abbiamo bisogno dell' Italia.

Questi, ed alcuni altri, sono i posti molto amichevoli:

"Mostovi-Bridges" http://groups.yahoo.com/group/mostovi-bridges
"Spiritual Mountain" http://groups.yahoo.com/group/spiritual-mountain

Dragomir Kovacevic

---

RADIO JUGOSLAVIJA

SITO INTERNET: http://www.radioyu.org/indexRJ.htm

Subject: Radio Jugoslavija di nuovo
Resent-Date: Mon, 21 May 2001 13:15:37 +0200
Resent-From: pck-yugoslavia@...
Date: Mon, 21 May 2001 13:18:22 +0200 (CEST)
From: Olgica Andric
Reply-To: pck-yugoslavia@...
To: pck-yugoslavia@...

Cari compagni,
Mi ha scritto di nuovo la giornalista della Radio Jugoslavija
Sandra Pekic e mi ha inviato le nuove informazioni. Purtroppo
sempre scoppia qualche problema. In questo caso, la frequenza
della Radio Jugoslavia, che stata usata da 65 anni, oggi
occupata dalle radio Europa Libera e Voce dall'America che
stanno oscacolando la trasmissione di questa voce libera
jugoslava. Fra qualche giorno Sandra vi informer delle nuove
frequenze e dell'orario del programma in lingua italiana e cos
potrete sentire anche voi questa stazione, la pi ascoltata in
Jugoslavia nel periodo dei bombardamenti '99.
A presto
Olgica

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On TFF from May 21, 2001
http://www.transnational.org

This PressInfo 121 on TFF's site:
<http://www.transnational.org/pressinf/2001/pf121_MacedoWestPress.html>http:
//www.transnational.org/pressinf/2001/pf121_MacedoWestPress.html

Please forward this to someone you think would like to receive the
TFF PressInfos. To subscribe/unsubscribe send a request to
<TFF@...>



T F F P r e s s I n f o 1 2 1

May 21, 2001



M A C E D O N I A A N D T H E W E S T E R N P R E S S


By Jan Oberg, TFF director


PressInfo 118 offers an independent analysis of 11 reasons why
Macedonia is at the brink of war. Number 119 deals with the way the
United Nations was forced out of Macedonia and not employed in Kosovo
at the time when it could have made a difference. In short, there was
a hidden agenda. PressInfo 120 deals with how Macedonia is also
responsible, and not only a victim, in the process towards its fatal
crisis now.
This one deals with insufficient, or deceptive, media coverage, and
with Western democracies.


Where is the free press?
********************

We have explained that the 43,000 NATO/KFOR "peace"-keepers can not
control or seal off the border around the territory it has occupied
and is tasked with stabilising and controlling. Has it turned the
blind eye to Albanian military activity all the time? This mission is
much larger than the UN ever was in former Yugoslav territories and
much more heavily armed.

If a UN mission had failed to the same extent, hundreds of
journalists, experts and commentators would have renewed the anti-UN
chorus of the 1990s: the UN is incompetent, bureaucratic, too
expensive and inefficient, it's too weak. There is no peace to keep!
We need more muscle!

Now it is NATO, private American mercenaries, CIA in bed with more or
less criminal, hardline elements in the Balkans and no chorus is
heard. One may wonder: who controls the free press?

Will future historians reveal to us that journalists, NGOs, clergy
and Peace Corps volunteers have functioned as cover for CIA and
possibly other intelligence agencies and their cloak-and-dagger
covert operations, that citizens around the world are targets of
psychological warfare?

If you think this is to carry it too far, this is what a former CIA
analyst, Melvin Goodman, says in a recent study from the Center for
International Policy in Washington:

"The report of the (US) Council of Foreign Relations in 1996 took a
step backward with its implicit endorsement of expanded use of CIA
cover to include journalists, clergy, and Peace Corps volunteers.
This suggested misuse of the Peace Corps would destroy its integrity
as a "non political" humanitarian organization, and would greatly
increase the danger to its volunteers. The House Intelligence
Committee, in its 1996 report, also recommended that the clandestine
services apply journalistic cover to their operators abroad.
There is no justification for the use of spies posing as reporters or
the employment of bona fide reporters for intelligence missions,
practices that developed during the Cold War. Both practices should
be banned. The press has constitutional protection because it is the
chronicler of and check on the government, not its instrument.
Unfortunately, recent CIA directors have insisted that the Agency
have the option of using journalists in sensitive clandestine
operations."
Ed. Craig Eisendrath, National Insecurity. U.S. Intelligence After
the Cold War, Temple University Press, Philadelphia 2000, p36.

Given their history and purposes, there is no reason to be surprised
at the presence of CIA and similar agencies in a place like the
Balkans. You may have wondered why your media does not cover their
role or other darker aspects such as those you find in some TFF
PressInfos (and the critical, dissident press). One reason may be
that there is a politico-military-media-intelligence complex that
does not see it fit to tell the truth, the whole truth and nothing
but the truth.

Media manipulation and psychological warfare is nothing new as we
know from the writings of intellectuals such as Noam Chomsky,
Chalmers Johnson, William Blum, and John Pilger to mention a few. It
does not prevent the United States and other Western nations from
teaching the virtues of the free press wherever they can.


Peace-prevention is linked to debate-prevention
***************************************

The same governments and leaders who now condemn the Albanian
extremist activities have armed these forces and supported them, and
do so today. One of the closest allies of UNMIK and KFOR in Kosovo is
(former KLA) commander Agim Ceku. He had a leading position at the
time in the Croatian Army when it drove out some 200.000 legitimate
citizens from Croatia of Serb origin, in Operation Storm and Flash in
1995. Allegedly, he is under investigation by the War Crimes Tribunal
in the Hague; but it would be an utter embarrassment to NATO/KFOR and
the UN - - whose partner he is - - should he (and some of his
colleagues) be brought to the Tribunal. That would shed light on
Western-supported ethnic cleansing in Croatia and on the question as
to why at least 200.000 non-Albanians have left Kosovo since NATO and
the UN arrived.

If a major war breaks out in Macedonia, some of the weapons the
parties will use to fight each other come from the same supplier; and
the parties will be assisted by the same "advisers" and mercenaries
(see PressInfo 118).

The same politicians who now rush to Skopje are those who were
absolutely central in creating the havoc in the first place: then
NATO Secretary-General Javier Solana who is now the "Foreign
Minister" of the EU, Lord Robertson who was then British Secretary of
Defence, now NATO Secretary-General. The new Head of Mission of UNMIK
is former Danish defence minister Hans Haekkerup who was responsible
for Danish F16 participation in the actual bombing of Yugoslavia.
Their moral capital and legitimacy in this situation and their
competence in conflict-management in general should not be beyond
scrutiny, debate and critical evaluation in a free press.

One highly relevant word for Western policies outlined here is
peace-prevention. (See TFF report by that title). Either there is a
hidden agenda for the destruction of Macedonia too or the official
plan to provide stability and peace in Yugoslavia and Macedonia is
yet another conflict-management failure of Himalayan proportions.

Those who want to look into the matter might find that the policies
of EU and NATO countries, particularly as they relate to Kosovo and
the policies of the missions there, make up the most important factor
of instability in today's Balkans.

Macedonia's ability to survive the consequences of ten years of
conflict-mismanagement in the Balkans has been impressive, but it is
coming to an end. There has been no lack of early warnings from
experts such as Misha Glenny, international government mission heads
in the region and independent expert teams such as that of TFF.

Unfortunately, top politicians in the US and Europe lack every
willingness to listen. They do not learn lessons, they teach them.
They have too little humility and too much missionary zeal. They see
others as standing on the lower rungs of the civilisational ladder,
themselves (on its top) as chosen to civilise the savages. Or to make
others their disciples. It's the classical colonial mind-set: the
noble white man's shouldering his burden while regretting that now
and then he needs to use the sword to make them understand his
altruism and fundamental goodness.

The importance of independent research and media work grows by the day.






This is what TFF wrote about preventing war in Macedonia about two years
ago:

Your ideas for peace in Macedonia wanted (1999)
http://www.transnational.org/pressinf/pf79.html

A Bouquet of peace ideas to Macedonia...and Kosovo (1999)
http://www.transnational.org/pressinf/pf80.html


� TFF 2001

Please reprint, copy, archive, quote or re-post this item, but please
retain the source.

---

THE DANGEROUS GAP
A legacy of the Clinton Era

R. K Kent
Emeritus Professor of History
University of California at
Berkeley.
(17 May 2001)


When ballots cast in secret eliminated the United States from
U.N.�s Commission
on Human Rights reactions ranged from disbelief to outrage. It was
immediately
pointed out that �rogue� states and gross violators of Human Rights
had, as such,
no moral right to block the United States, sustained champion of
Human Rights
everywhere �Cut-off all U.S. funds to the U.N.,� said some. Others
suggested that the
time has come to �pull out of the U.N. altogether,� as the U.S. did with
the League of
Nations. For the more cynical observers, this act of �expulsion� was
the price of
being the sole remaining super-Power, a target for the small fry to
�bite� the Tall
Uncle Sam. Yet, hardly anyone argued seriously that this was a
symbolic and
actually well-intended message to the American People that something
had gone wrong
with those who govern them, that something had, in fact, tarnished the
United States,
and that the gap between self-perception in Washington and the way the
U.S. is widely
perceived today has grown too wide. It did not just happen to �come
with the
territory.�

It is actually an attempt to ring alarm bells and virtually impose
the
understanding of an acute and very real gap between the outer-world
realities and the
self-perception in Washington, New York and Los Angeles. This is a
problem that the
ruling American elite refuses to acknowledge. It is consumed by
America�s own
unquestioned primacy and might. It has discovered the heady brew of
�re-arranging�
matters in the �old countries� without being really accountable to
anyone. It is
becoming addicted to foreign petitioners, fund-raising ethnic lobbies
at home, and
�ethnic� nationalists seeking U.S. help to hurt their own local
adversaries. All of
this has served to enhance both venality and �American
Exceptionalism,� the id�e
maitresse of the home-grown Nationalist ethos. The basic rule is
that �we� cannot,
by definition, be wrong. When �we� do happen to be proven wrong by
events these are
disregarded or passed over in silence as the basic rule reminds everyone
that Might
alone makes Right. To this must be added the irritating tendency from
the Clinton Era to
�iron-out� all foreign-policy contradictions with arrogance and the
lofty
�Humanitarian� rhetoric which hardly jibes with actual applications of
the U.S. military
and economic might abroad.


During the intense Human Rights drive of the Nineties, its leaders
in the U.S.
Government and the American corporate media endowed themselves
with moral purity
and made it a practice to depict various interventions abroad as a
humanitarian
duty. A widely noted example of this self-inflicted malady was
Madeleine
Albright�s TV retort to Leslie Stohl that the U.S. sanctions on Iraq
were �worth� the
deaths of 500,000 local children, with a subsequent explanation that
�we care more
about the Iraqi people than Saddam.� But. such arrogance and
contradiction in logic
were hardly confined to Madeleine Albright. She simply displayed
and articulated
them in a way calculated to get a craved public attention. There
is a far more
consequential legacy of the Clinton-era foreign policy, inherited by
the Bush
Administration. Its most revealing segment is the unprecedented U.S.
entry into the
Balkans and, more specifically, into ex-Yugoslavia. It began in
1992-1993 to be
capped some seven years later with the so-called �Victory at Kosovo.�


One key contradiction is to be found in the simultaneous support for
multi-ethnic
national arrangements and the right of self-determination. As a true
reflection of a
pluralist America, Washington�s foreign policy should have preserved
the Yugoslav
federal arrangement, by refusing a priori to recognize any seceding
component.
Instead, the Clinton foreign policy team actively supported the
break-up of
Yugoslavia, a major European achievement as a multi-ethnic and
multi-religious nation.
It accorded, at the same time, the right of self-determination to all
of the
ethnicities within the Federal structure except the Serbs. Equally, as
the official
propaganda castigated the � Great Sin � of Nationalism, especially its
narrower
manifestations, U.S. support went to the extreme nationalists in
Croatia, Muslim Bosnia
and Kosovo. It was a performance abroad all tied-up in knots. It did
not even deserve
to be called a �policy.� A brief look at the results should be enough
to convince.


In Bosnia, which was a mini-Yugoslavia in composition, reflected in
large numbers of
inter-marriages, the U.S. diplomatic intervention served to force
all the diverse
elements to submit to an illegal Muslim government required to step
down from
Bosnia�s presidency. . This was done despite the European Union�s
success in
arranging, at Lisbon in February 1992, for an acceptable peace treaty
in Bosnia. Two
months later and two days apart, both Germany and the U.S. recognized
Bosnia as an
independent state under a Muslim government .The civil war became
inevitable at this
point. The reality today is that Bosnia is effectively sub-divided into
three parts,
despite the official fiction of progress and �emerging� �federative
unity.� Bosnuan
Muslims continue to be favored despite widespread corruption and theft
of funds for
reconstruction. . The why of this favoritism of the Muslim �side� in
Bosnia is not
difficult to decipher. Two factors went into play. A number of
influential
foreign-policy persons, including Anthony Lake, Sanford Berger and
Madeleine Albright,
convinced themselves that this would somehow aid U.S. efforts at
attaining peace in
the Middle East. It did not matter again that the logic here was
again faulty and
working in total disregard of Israeli-Arab relations during more than
half of the
Twentieth Century. The second factor reflected what the astute
French journalist
Louis Dalmas has called the �Cult of Minorities.� (1)


While Washington supported Croatia�s right to self-determination
as a � budding
Democracy� with a free market economy, in opposition to the �
Communist Serbia,� the
attempt of the Yugoslav Federal Army to prevent the unilateral and
violent exit of
Croatia served conveniently to transform Serbia into an �enemy� of the
West. In the
process, as the Serbs came do be deformed by propaganda beyond
recognition, the
�International Community� overlooked the first massive �ethnic
cleansing� in the
Yugoslav space. It was carried out by the New Croatia�s Army and
para-military in
Western Slavonia between August 1991 and February 1992. About 40,000
ethnic Serbs fled
in panic. Their properties were looted and taken away, their
Orthodox churches were
systematically destroyed and their elderly, who could not or would not
run, were simply
executed. Nor did the �International Community� manage to lift a finger
to counter the
mistreatment and myriad human-rights abuses against the Serb minority
in Croatia. It
used to be at 14 percent of the total population. In August 1995, an
even larger
�ethnic cleansing� of Krajina�s 250,000 Serb civilians established
Croatia as an
ethno-religiously �pure� mini-state .In this action it had full U.S.
support. U.S. jets
within NATO even strafed the Serb radar positions around Knin, the
Capital of Krajina as
the Croat Army carried out its blitzkrieg.


Finally, the U.S./NATO intervention at Kosovo has produced yet another
case of �ethnic
cleansing,� right under the eyes of 40,000 NATO troops. Altogether some
300,000 Serbs,
Romas, Turks, Greeks, pro-Yugoslav Albanians, and a number of
numerically smaller
minorities have fled from Kosovo since June 1999. Except for a handful
of Serb ghettos
guarded by NATO troops in central and southern Kosovo, the last
concentration of some
120,000 Serbs is holding out at Kosovska Mitrovica. There is an almost
ethnically pure
Kosovo now, courtesy of the U.S. clandestine (CIA) and open(Pentagon
and State
Department) support of the so-called �Kosovo Liberation Army� (KLA).
What is happening
inside Kosovo may no longer be mentioned in polite company and,
whatever happens, it
is clear that Kosovo has been taken de facto away from Serbia by
Washington�s diktat.


It is no longer possible to hope for any real reconciliation at
Kosovo. The U.S./NATO
�humanitarian intervention� has poisoned for a long time to come the
soil and the
water. It has virtually made sure that an already moribund human soul at
Kosovo cannot
recover any deeper sense of humanity. A sub-rosa control of Kosovo by
the �ex-KLA�
translates also into illegal commercial enterprise as 80 percent of the
heroin for
Western Europe goes through the hands and minions of Kosovo�s Caids
and Albanian
Mafiosi. Looking the other way at �justifiable retribution?� But, what
the Serbs were
being accused of doing at Kosovo, before NATO�s � Humanitarian�
intervention as well
as during the eleven weeks of the so-called �air war,� has proven to
have been at
considerable odds with local realities. The claims of endless mass
graves and 100,000
executions were dead on arrival of NATO�s occupying force. The
accusation that the
Serb Army and Police targeted the Kosovo Albanians as a �Race�
subjected to �Genocide�
became subsequently exposed as untenable. Between 1998 and the
beginning of 1999 some
300 Serb policemen were killed, almost exclusively from ambush. In
acting against
the KLA ambushers and assassins.( transformed by propaganda into
�freedom fighters�)
the Serb authorities did nothing more sinister than to exercise another
basic right,
the right of self-defense and its legitimate internal application
against a guerrilla
mounted and financed from outside. All of this is dismissed with such a
quip as �the
first victim of war is Truth.� Since lies dominate in all wars
�deforming� truth at
Kosovo is nothing to get excited about. Or, as a U.S. Army Generl
countered the
emerging contradictions within Kosovo, �the claims made represent the
best information
available at the time.� How could anyone be unfair and disagree with
�our men in
uniform,� �risking their lives to defend freedom.� Few could recall that
not a single
American life was lost in the eleven weeks of bombing Serbia and
Kosovo. But, when
disinformation is enveloped in rather transparent �Patriotism� and the
managerial
�explanations� to questioin it is always an uphill struggle.

The U.S. entry into the Balkans began first in secret and amid denials
from the
Pentagon. Only the European and primarily British press exposed the
clandestine
engagement. At the time. American Public opinion did not favor a U.S.
entry into
another conflict that was not generally understood and for which no
time-frame was
in sight. .Therein lies the source of a most ruthless campaign by
official propaganda
and its sometimes sycophantic and at other times even more aggressive
corporate-media. Only, almost all of it was not directed at a
foreign �enemy� but
at an American People that partly did not care and partly distrusted
the government
anyway. It probably was not a coincidence that the bombings by �NATO�
(mainly USAF) in
Yugoslavia ended one day before mass demonstrations against the �air
war� were scheduled
to take place in most major American cities.


So far, the U.S. Treasury is short by over 25 billion dollars,
squandered in the
would-be mirific enterprises in the Balkans. Lasting �Victories� have
been proclaimed
in Bosnia and in Kosovo and William Jefferson . Clinton left the White
House. On his
last visit to Europe before stepping down he promised to �de-Balkanize
the Balkans.�
He forgot or never really knew that what he had done was to Balkanize
Yugoslavia a
classic world-power �engagement� in the region. Italian Fascists and
German Nazis
�worked hard� (a Clinton phrase) to Balkanize Yugoslavia too and the
legacies of both
have not entirely played themselves out Neither has the Clintonian
variant. Strap on
the seat belts. The game is hardly over. Amid the seeming �victories�
and successes The
Clinton Legacy , with its economic and military arrogance, is an
increasing disgust
with U.S. leadership in the world. The new Administration is preparing
all kinds of
defenses against unseen but �developed� foreign enemies. Despite all
the talk about the
need for �humility� and �respect� in foreign- affairs dealings, the
same Nationalist
Hawks are sucking the American People into their web of �
geo-political strategies�
discredited long ago as appendages of Nazi Germany�s intended Global
Hegemony. Only the
overt arrogance is missing.

---

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From: "francesco iannuzzelli" <francesco@...>
Organization: peacelink
Date sent: Mon, 21 May 2001 01:14:46 +0100
Subject: Aggiornamento uranio impoverito


Come gia' segnalato in lista, (riporto il messaggio in coda)
il documento della Commissione Mandelli sull'uranio impoverito
contiene un grave errore nell'analisi statistica; il documento del
prof. Barsotti che evidenzia l'errore e' disponibile nella pagina
documenti scientifici sull'uranio impoverito
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/documenti
sia in formato html che pdf

Ne approfitto per segnalare anche:

1. Il punto sulla situazione del "Dopo Mandelli",
a cura di Falco Accame, dell'ANAVAFAF,
che pubblichiamo a questo indirizzo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/varie/anavafaf.shtml

2. "Quelle bombe hanno ucciso mio marito...", la lettera aperta
a Veronesi da Anna Bidan, vedova del maresciallo Pizzamiglio,
morto dopo aver partecipato alla missione "di pace"
in Somalia nel 1993.
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/varie/averonesi.shtml

3. Un documento del prof. Durakovic
"On Depleted Uranium: Gulf War and Balkan Syndrome"
pubblicato sul Croatian Medical Journal
http://www.vms.hr/cmj/2001/4202/05.pdf (62k)

4. Il documento aggiornato del Ministero della Difesa britannico
sullo screening dei soldati inglesi impiegati nei Balcani,
reperibile sul sito della Society for Radiological Protection
http://www.srp-uk.org/consdu.html

5. Sono stati diffusi i primi dati riguardanti i soldati spagnoli
che sono stati colpiti da varie patologie dopo essere stati
in servizio nei Balcani.
Si tratta di 53 soldati, dei quali 8 sono morti e 36 sono gravemente
malati per vari tipi di cancro. Altri 9 sono sotto osservazione,
mentre sono stati rilevati anche 4 casi di cancro tra volontari
della cooperazione internazionale.



francesco iannuzzelli francesco@...
associazione peacelink - sez. disarmo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo
----------------------------------

-----------------------------------------------------------


Date sent: Mon, 21 May 2001 00:04:42 +0200
From: Francesco
Subject: Errori metodo statistico commissione Mandelli
sottostimano linfomi


da Il Manifesto del 20 maggio 2001

** Uranio, che errore **

Vi ricordate la relazione della commissione Mandelli, nominata dal
Governo italiano, che aveva stabilito che non vi era alcun nesso
evidente tra l'esposizione all'uranio impoverito e le malattie che
hanno colpito i militari in Bosnia e Kosovo? Ebbene, a svelare gli
<<errori>> del metodo statistico utilizzato dalla commissione, e'
un professore del Dipartimento di Statistica di Torino, Lucio
Bertoli-Barsotti. Errori parzialmente ammessi da un epidemiologo
che fa parte della commissione, che ora sta preparando un nuovo
rapporto che sara' pronto entro giugno. Il nuovo calcolo
stabilirebbe percentuali ben oltre la media di linfomi Hodgkin.

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La tesi di Laurea "Pericolosit� dell'utilizzo dell'uranio impoverito a
scopi militari", discussa da Luca Boschetti alla Facolt� di Ingegneria
del Politecnico di Torino, relatore Massimo Zucchetti, si puo' scaricare
dalla rete. E' stata suddivisa in due file Microsoft Word zippati, che
si trovano alle URL:
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/996 e
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1001

In caso di problemi il file puo' anche essere richiesto direttamente al
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QUALCUNO SI RICORDA DI "OSLOBODJENJE"?

...ma come non vi ricordate? Quel quotidiano che era diventato famoso
durante la guerra fratricida in Bosnia, del quale si diceva che "veniva
stampato in condizioni proibitive negli scantinati di Sarajevo" (ma si
poteva acquistare anche nelle edicole delle stazioni di tutte le grandi
citta' europee), che "era la voce di Sarajevo multietnica" (ma sul quale
veniva elaborato il nuovo vocabolario della lingua "bosgnacca",
distinguando artificiosamente tra gli idiomi delle varie comunita'
bosniache), che anzi "rappresentava tutte le etnie della Bosnia unitaria
di Izetbegovic" (benche' la sua redazione si fosse scissa ed i serbi,
chissa' perche' contrari alla "Bosnia di Izetbegovic", avessero creato
un loro "Oslobodjenje" in cirillico, che esce tuttora)?

Ebbene: ha chiuso. Finita la guerra fratricida, la sua funzione di
specchietto per le allodole si era esaurita. La propaganda occidentale
ed antijugoslava non ne aveva piu' bisogno.

"L'Oslobodjenje, il quotidiano simbolo della resistenza della Bosnia, ha
dovuto ieri chiudere. Il giornale Oslobodjenje ha dovuto soccombere ad
una disputa sindacale. Fondato da partigiani comunisti durante l'ultimo
conflitto mondiale, l'Oslobodjenje aveva visto la sede ridotta ad un
cumulo di macerie durante la guerra civile, dal 1992 al 1995; i
redattori lavoravano nello scantinato al lume delle candele, per
produrre un giornale da un foglio, sotto il fuoco dei serbi che
assediavano Sarajevo. Due redattori furono uccisi dai cecchini.
All'Oslobodjenje furono assegnati 16 premi giornalistici internazionali,
ma le difficolta' economiche hanno avuto il sopravvento: le vendite
erano calate di un quarto, e l'indebitamento si era fatto pesante" (AGI;
tratto da "Metro", Roma, 21/5/2001)

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