Informazione

Partito Socialista della Serbia / Socijalisticka Partija Srbije

LE FOTOGRAFIE DELLA GRANDE DIMOSTRAZIONE
DEL 16 GIUGNO 2001 A BELGRADO

FOTOGRAFIJE SA VELIKOG NARODNOG MITINGA
16. JUNA 2001. GODINE U PRISUSTVU 50.000 GRA�ANA

> http://www.sps.org.yu/index-ie.htm

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1083

21. jun 2001.
Poseta Amfilohija Radovi�a predsedniku SPS-a Slobodanu Milo�evi�u...
KONFUZIJA U SAVEZNOJ SKUP�TINI...

20. jun 2001.
SAOP�TENJE -Povodom napada na Vojsku SRJ...
SAOP�TENJE -Povodom odlaganja posete Karle Del Ponte Beogradu...

17. jun 2001.
O NARODNOM MITINGU NA VANREDNOJ KONFERENCIJI ZA �TAMPU...

12. jun 2001.
SAOP�TENJE -POZIV NA NARODNI MITING...

> http://www.sps.org.yu/aktuelno/index.html

--- SUL SITO "EMPEROR'S CLOTHES" ---

> http://emperors-clothes.com/petition/black.htm

Saturday, June 16th, about 50,000 people rallied and marched through
the cheering streets of Belgrade. Afterwards, the ICDSM, sponsor of
the 'FREE MILOSEVIC!' petition, met and endorsed Lawyer Chris Black's
findings. Black had interviewed Mr. Milosevic, his lawyers, and also
prosecutors, who frankly stated: "We have no evidence. We're doing what
the U.S. wants..." Outrage to Justice: The Case Against Slobodan
Milosevic

> http://emperors-clothes.com/petition/black.htm

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* MOLA DI BARI 23/6
* MILANO 24/6
* KOSOVO CROCIFISSO (sito internet)
* YUGOSLAVIA: THE AVOIDABLE WAR (documentario)

---

Most za Beograd - Un ponte per Belgrado in terra di Bari
Associazione culturale di solidariet� con la popolazione jugoslava

via Abbrescia 97 - 70121 BARI
tel/fax 0805562663 e-mail: most.za.beograd@...
Codice Fiscale 93242490725

SABATO 23 GIUGNO
dalle 21 in poi

casa Navach
Contrada Brenca n.30 MOLA DI BARI

SERATA DI SOLIDARIETA' CON IL POPOLO JUGOSLAVO
BOMBARDATO DALLA NATO

musica dal vivo e non
spazio banchetti e autoproduzioni
videoproiezioni
concerti vari e dance hall
mercatino dell'usato
controinformazione
interventi teatrali
gastronomia tipica

contributo libero per l'adozione a distanza dei figli degli operai della
Zastava di Kragujevac, la fabbrica-simbolo della resistenza operaia al
nuovo ordine mondiale

per raggiungere il posto: S.S. 16 direzione MOLA DI BARI - uscita MOLA
DI BARI-RUTIGLIANO; proseguire per Rutigliano; - dopo 2 km al primo
incrocio girare a sinistra per POZZO VIVO; girare in CONTRADA BRENCA,
ovvero la prima a destra dopo pochissimo.

Terminare la salita (n.30).

(per chi viene da Mola, direzione: Rutigliano, il resto � uguale)

---

TRIBUNALE RAMSEY CLARK
sezione italiana del tribunale indipendente
contro i crimini della NATO.
tel.0338/7963539 - fax 068174010
e-mail: tribunaleclark@...

DOMENICA24 GIUGNO - MILANO ORE 21.00
ALL'INTERNO DELLA FESTA PROVINCIALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
INIZIATIVA A CURA DELLA SEZIONE ITALIANA DEL TRIBUNALE CLARK:

DAI BOMBARDAMENTI IN JUGOSLAVIA E L'USO DELL'URANIO IMPOVERITO, AL
TRIBUNALE DELL'AJA E L'ARRESTO DI MILOSEVIC:
IL DIRITTO INTERNAZIONALE VISTO DALL'IMPERIALISMO.

INTERVENGONO:
FALCO ACCAME
FULVIO GRIMALDI
ALDO BERNARDINI

introduce STEFANO DE ANGELIS

inoltre PROIEZIONE DEL FILMATO : PATRIA PALESTINA DI Fulvio Grimaldi

Grimaldi e Barnardini sono di ritorno da importanti iniziative svoltesi
a Belgrado.
Intervenite.

---

Subject: un sito sul Kosovo
Date: 19 Jun 2001 23:00:46 +0100
From: kosovo_crocifisso@...
To: jugocoord@...

Potete, se lo credete opportuno, segnalare questo sito:

http://digilander.iol.it/kosovocrocifisso/

Grazie!

---

>http://freehosting2.at.webjump.com/89597f8a9/av/avoidablewar-webjump/Buy%video.html

YUGOSLAVIA: T H E A V O I D A B L E W A R

Documentary by George Bogdanich and Martin Lettmayer

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TO ORDER BY CHECK To order by check, please make out a check for US
$39.95 (including shipping and handling) to Frontier Theatre and Film
Inc. for each videotape of "Yugoslavia: The Avoidable War," along with
this form to PO Box 869, New York, NY 10021.

Outside U.S. International money order must be used

Please send (number)________ videotape(s) of "Yugoslavia ? The Avoidable
War" to:

Name__________________ Address_________________

City________________ State/Province___________

ZIP/ Postal Code_____________

Country _________________________

>
http://freehosting2.at.webjump.com/89597f8a9/av/avoidablewar-webjump/Directorsbio.htm

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Subject: N� buoni n� cattivi: antimperialisti!
Date: Mon, 18 Jun 2001 20:35:27 +0200
From: "tuttinlotta.org" <posta@...>
To: <itacampo@...>

Si � svolto ieri a Bologna il previsto incontro nazionale in vista del
G8 a
Genova
organizzato dalla
Assemblea Antimperialista

Erano presenti comitati e compagni di:
Trieste, Udine, Pordenone, Padova, Venezia, Vicenza, Milano, Torino,
Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Cesena, Firenze, Ancona,
Perugia, Foligno, Roma, Sassari.
Altri, impossibilitati a partecipare, hanno confermato la loro adesione.

Dopo una lunga e ricca discussione, nella quale e' stato ribadito il
dissenso politico verso la piattaforma del G.S.F., l'Assemblea ha
confermato la decisione di organizzare per Venerdi' 20 luglio a Genova
una giornata di lotta antimperialista e internazionalista. Preso atto
dell'indicazione di sciopero generale indetto per lo stesso giorno dal
sindacalismo di base, l'Assemblea si � impegnata affinche' lo sciopero
abbia successo e perche' sia possibile, il giorno 20 luglio, a Genova,
la
convergenza tra l'iniziativa antimperialista e quella dei sindacati di
base.

L'Assemblea si e' riconvocata per domenica 8 luglio, allo scopo di fare
il
punto sulla mobilitazione e precisare le forme con cui saremo a Genova.

Invitiamo tutti gli organismi politici e sociali che condividono il
nostro appello
ad aderire ed a segnalarcelo al nostro indirizzo:
posta@...
http://www.tuttinlotta.org


Qui sotto:
1. L'appello per il 20 luglio
2. Adesioni internazionali al 17 giugno


FUORI L'ITALIA DAL G8 ! FUORI IL G8
DALL'ITALIA !
FUORI L'ITALIA DALLA NATO !

Dal 20 al 22 luglio 2001 i rappresentanti delle potenze mondiali
che tengono
il mondo sotto il loro tallone si riuniscono a Genova per
riaffermare la loro
supremazia. Una supremazia che ha negli eserciti della NATO
e dei suoi
accoliti il suo braccio armato, per colpire e conquistare
attraverso ricatti
politico-economici, guerre "umanitarie" di sterminio,
soppressione dei diritti
all'esistenza, i Popoli e gli Stati che si oppongono alle
politiche neo-liberiste
e che ostacolano la predazione delle risorse. Chi intralcia
l'avanzata
dell'Impero non ha scampo: Iraq, Jugoslavia, Colombia,
Palestina, Kurdistan...
Chi sar� il prossimo?

C'� chi chiama questo inferno GLOBALIZZAZIONE e
propone
ammortizzatori e correttivi "dal basso" che rendano "un p� pi�
umana" la
conquista, lo sfruttamento, la distruzione, ignorando nei loro
appelli questi
Stati e Popoli, il loro destino e i loro carnefici. Di questo
inferno il Genoa
Social Forum non parla.
Noi questo inferno invece lo riconosciamo, e lo chiamiamo
IMPERIALISMO
e di questo parleremo stando in piazza autonomamente
il 20 luglio a Genova, dando voce a quelle forze che in Europa
e nel mondo
stanno lottando strenuamente contro di esso.

La lotta alla NATO, all'imperialismo e al capitalismo riprende

A GENOVA CONTRO IL G8
VENERDI' 20 LUGLIO 2001
DALLE ORE 14,00 fino a sera
Abbiamo chiesto PIAZZA della Vittoria (in subordine quella che il
Ministero degli Interni vorra' concederci)
Interventi dei rappresentanti dei movimenti antimperialisti di
liberazione, dei partiti operai del Sud e del Nord del mondo, dei
paesi
sotto embargo,
musica, proiezioni e collegamenti telefonici in diretta con vari
paesi.

L'assemblea Antimperialista sostiene infine quelle forze che
hanno deciso di partecipare al corteo del 21 luglio allo scopo di
far sentire anche in quel contesto la voce degli antimperialisti,
degli anticapitalisti e di tutti coloro che lottano contro la
NATO.

E la lotta continua con due appuntamenti nel prossimo
autunno/inverno

= > presso le basi militari di GHEDI e PISIGNANO => ed
una grande mobilitazione a CERNOBBIO contro il vertice del
capitalismo italiano.

ORGANIZZIAMO LA NOSTRA PRESENZA A GENOVA
E I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI LOTTA !

Assemblea Antiimperialista - 17 giugno 2001


Adesioni internazionali all'appello dell'Assemblea Antimperialista
(aggiornate al 17 giugno)


- Izquierda Democratica Popular (Messico)
- Partito del Lavoro del Pakistan
- CMPK. Partito Comunista Operaio e
Contadino del Pakistan
- NGWF. Federazione Nazionale dei Lavoratori
Tessili (Bangla Desh)
- IRSP. Partito Irlandese Repubblicano Socialista
(Irlanda)
- NAR. Nuova Corrente di Sinistra (Grecia)
- i quali hanno formato in vista del G8 un blocco di otto organizzazioni
antimperialiste
- KKE/ml (Grecia)
- ADDAMEER. Associazione per la difesa dei
prigionieri politici palestinesi
(Ramallah-Palestina)
- Lealta' all'Uomo e alla Terra (Libano)
- Amici del Fronte Popolare di Liberazione della
Palestina in Europa
- Azione Rossa (Germania)
- Lega Comunista Rivoluzionaria di Turingia
(Germania)
- Lega Comunista Rivoluzionaria (Austria)
- ALO. Organizzazione per la Liberazione
dell'Afganistan
- SRP. Partito Socialista dei Lavoratori (Croazia)
- Globala (Slovenia)
- TIKB (Turchia)
- Comunitarismu e Indipendentzia (Sardegna)
- Cunfederatzione de sos Comunistas Sardos
(Sardegna)

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Subject: dieci migliori libri ex-Ju del XX secolo
Resent-Date: Mon, 18 Jun 2001 23:16:44 +0200
Resent-From: pck-yugoslavia@...
Date: Mon, 18 Jun 2001 23:16:27 +0200
From: "Dk" <dragomir_k@...>
Reply-To: pck-yugoslavia@...
To: pck-yugoslavia@...

La rivista "Bosnia libera" aveva intervistato una diecina di stimati
critici di letteratura, dall' area di ex-Jugoslavija, i quali, hanno
creato una lista di dieci migliori libri del XX secolo, del area ex-
jugoslava.
(i critici: Ivan Kordic iz Sarajeva, Boza Koprivica iz Beograda, Ales
Debeljak iz Ljubljane, Ivan Lovrenovic iz Sarajeva, Marinko Vorgic iz
Podgorice, Rade Dragojevic iz Rijeke...)
Sicuramente si potranno creare le liste dei migliori nei svariati
settori di attivit� umana, culturale, economica - della ex-Jugoslavija.
Anche questa semplice narrazione, citazione ci pu� aiutare di
ricordarsi e di acorgersi di valori creati in un' area libera e multi-
culturale, come era, e come sar�, inevitabilmente, una nuova
Jugoslavija:
I titoli dei libri-romanzi sono i seguenti:

1) Danilo Kis "Grobnica za Borisa Davidovica" - "La tomba per Boris
Davidovic"
2) Mesa Selimovic "Dervis i smrt" - "Dervisso e la Morte"
3) Ivo Andric "Na Drini cuprija" - "Il ponte sulla Drina"
4) Ivo Andric "Travnicka hronika" - "La Cronaca di Travnik"
5) Miroslav Krleza "Povratak Filipa Latinovica" - "Il ritorno di Filip
Latinovicz"
6) Milos Crnjanski "Roman o Londonu" - "Romanzo sulla Londra"
7) Radomir Konstantinovic "Filozofija palanke" - "La filosofia della
Provincia"
8) Vladan Desnica "Proljece Ivana Galeba" - "La Primavera di Ivan
Galeb"
9) Ivo Andric "Prokleta avlija" - "Il cortile dannato"
10) Danilo Kis "Basta, pepeo" - "Giardino, Ceneri"

fonte: http://www.danasnews.com/20010616/vikend9.htm#2

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Il giorno 28 GIUGNO 2001 a Roma presso l'Aula di Mineralogia del Dip. di
Scienze della Terra (Citta' Universitaria) alle ore 11 si terra' un
seminario del prof. Mladen Vujosevic del Dip. di Genetica
dell'Universita' di Belgrado (http://solair.eunet.yu/~mladenvj/).

Scrive Mauro Cristaldi, docente al Dipartimento di Biologia Animale e
dell'Uomo della Universita' "La Sapienza" ed appartenente al Comitato
Scienziate/i contro la guerra:

<<Il seminario sar� incentrato sulle prime ricerche eseguite dal gruppo
di Belgrado, che abbiamo in programma di proseguire assieme, con un
monitoraggio di piccoli Mammiferi selvatici in qualit� di bioindicatori
di danno genotossico in aree della Jugoslavia contaminate a seguito dei
bombardamenti NATO della primavera del 1999. Il seminario � intitolato
"The consequences of territorial bombing on natural populations in
Pancevo (Yugoslavia) studied at the genetic level"
Segue "abstract"...>>

The consequences of territorial bombing on natural populations in
Pancevo (Yugoslavia) studied at the genetic level.

The consequence of bombing of Petrochemical complex, Oil refinery and
Fertilizer Factory in the vicinity of Pancevo in April 1999 was that a
large amount of dangerous chemicals have been released into the
atmosphere, water and soil thus producing severe pollution in the
vicinity of targeted industrial complexes. In order to estimate the
presence of potentially mutagenic and teratogenic substances in this
area a year after bombing, samples of rodents were taken and chromosomal
aberrations were analyzed and compared with previous data for this area.
With the same goal morphometric analyses (skull and mandible) were done
as well. To check toxic and genotoxic effects in the samples of water
from Danube River five months after bombing micronuclei _Allium_ (common
onion) anaphase-telophase test was used.

---

Sulla guerra chimica scatenata dalla NATO contro la popolazione civile
di Pancevo e dintorni si vedano ad esempio i documenti:

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/785
(testo di Krusewitz)

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/619
(documento sulla situazione socio-sanitaria a Pancevo inviato dal
Municipio di Pancevo)

> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/784
(elencazione dei crimini della NATO nella primavera del 1999)

> http://emperors-clothes.com/articles/chuss/willful.htm
("NATO Willfully Triggered An Environmental Catastrophe In Yugoslavia"
by Michel Chossudovsky 6-18-00)

nonche' gli interventi scientifici sul tema, apparsi sui due volumi
curati dal Comitato Scienziate/i contro la guerra:

> http://www.scienzaepace.it/home.html

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Dal "Corriere della Sera" di domenica, 10 giugno 2001

�Prodi non aveva i voti per rispettare gli impegni Nato'
Cossiga Francesco

LA LETTERA / Il presidente Cossiga interviene nel dibattito
sulla caduta del governo dell' Ulivo �Prodi non aveva i voti
per rispettare gli impegni Nato'

Caro Direttore, ho letto con molta attenzione le lettere scritte al Suo
giornale dall' on. Prodi, presidente della Commissione Europea, e dall'
ex ministro della Difesa del governo D' Alema I, l' amico Carlo
Scognamiglio.
Solo per precisare i fatti da un punto di vista tecnico e politico,
e quindi non per sollevare polemiche - per carita' di patria - ma per
amore della verita', debbo dire che a coloro i quali, come certamente
Carlo Scognamiglio ed io, anche contattati con preoccupazione e premura
dai rappresentanti dei governi alleati, seguivano con apprensione
l' avvicinarsi dell' inizio dell' intervento umanitario nel Kosovo e
quindi le operazioni militari contro la Serbia, era ben noto che il
governo Prodi non aveva nel suo complesso ne' la volonta' politica ne'
la forza parlamentare per poter prendere decisioni all'altezza del
nostro ruolo nella Nato. E questo anche per la presenza, in esso e
nella sua base parlamentare, di forti componenti pacifiste comuniste
e cattoliche. La prudenza di tutti stese in quel momento un pietoso
velo sui profondi dissensi affiorati nel governo a proposito della
nostra disponibilita' ad affrontare le nostre responsabilita'.
La decisione, la cui responsabilita' l' on. Prodi rivendica al suo
governo, fu quella di mettere le basi nazionali e Nato a disposizione
delle forze aeree dei Paesi alleati per le operazioni aeree contro
obiettivi jugoslavi, la cui partecipazione noi peraltro avevamo
declinato. Ci sarebbe mancato altro di non dichiarare la disponibilita'
dell' Italia all' uso delle basi nazionali Nato per le operazioni
militari da altri Paesi - e non da noi - condotte escludendo un nostro
diretto intervento! Non fu facile per il governo D' Alema passare dalla
sola messa a disposizione delle basi al trasferimento sotto comando
Nato delle nostre forze aeree, che anche solo sulla base del concetto
di difesa integrata, intervennero con missioni di attacco contro
obiettivi militari jugoslavi nel Kosovo. Questa e' la verita'.

* Senatore a vita

---

Il senatore a vita ed ex presidente della Repubblica Italiana
Cossiga con la lettera sopra riportata rivendica anche un poco per
se il "merito" di aver reso possibile l'"intervento umanitario"
nel "Kosovo". Tra i "meriti" di Cossiga, rispetto a dieci anni di
guerra fratricida ed imperialista nei Balcani, e' bene annoverare
anche il suo appoggio ai secessionismi ed alle classi dirigenti
reazionarie ed ultranazionaliste. In particolare, Cossiga e' stato,
secondo quanto ha affermato lui stesso, amico personale di Franjo
Tudjman. (CRJ)

La foto: Cossiga bacia ed abbraccia Tudjman:
> http://members.nbci.com/_XMCM/crjmail/IM/k.jpg

Il seguente articolo e' apparso su "Glas Istre" di venerdi' 16 gennaio
1998:
> http://members.nbci.com/crjmail/DOCS/cossiga.html

Il Presidente dott. Franjo Tudjman ha incontrato Francesco Cossiga

IL RICONOSCIMENTO DELLA CROAZIA, UNA DELLE PIU' GIUSTE DECISIONI DI
COSSIGA

ZAGABRIA (Hina) - Il Presidente della Repubblica di Croazia
dott. Franjo Tudjman ha incontrato giovedi' Francesco Cossiga, ex
Presidente della Repubblica Italiana e senatore a vita, il primo uomo
di Stato straniero ad aver ufficialmente visitato lo Stato croato -
esattamente il giorno dopo [16/1/1992] il suo riconoscimento
internazionale [15/1/1992]. Di questo ha dato notizia l'ufficio
presidenziale. Il Presidente Tudjman ha sottolineato che quella visita
del signor Cossiga, vero amico della Croazia, significo'
incoraggiamento per il popolo croato e rafforzo' la convinzione che la
Croazia, in parte ancora occupata in quel periodo [ci si riferisce
alla presenza degli abitanti di religione ortodossa, contrari a
diventare minoranza di uno Stato considerato per ragioni storiche e
politiche straniero ed ostile; n.d.CRJ], avrebbe raggiunto la sua
completa sovranita'. Il signor Cossiga vede la decisione italiana di
riconoscere la Croazia e di instaurare rapporti diplomatici come una
delle sue piu' giuste decisioni di politica estera statale. Durante
il colloquio e' stata espressa soddisfazione per il fatto che oggi,
esattamente 6 anni dopo il riconoscimento internazionale, la Croazia
[con la "reintegrazione" della Slavonia Orientale, cioe' della zona di
Vukovar; n.d.CRJ] assume il potere sul suo intero territorio e con
questo sugella la sua integrita'. Cosi', secondo l'opinione del signor
Cossiga, sono stati sgombrati dal campo anche gli ultimi ostacoli alla
integrazione euro-atlantica della Croazia. Il signor Cossiga ha in
particolare affermato che impieghera' tutta la sua influenza per
sostenere la Croazia nel raggiungimento di questi scopi. Rimarcando
di avere accettato l'invito del Presidente Tudjman con grande piacere,
il signor Cossiga ha portato al Presidente della Repubblica Franjo
Tudjman i saluti del Presidente della Repubblica Italiana Scalfaro e
del Presidente del governo Prodi, con la convinzione che l'Italia
sviluppera' ulteriori rapporti di amicizia con la Repubblica di
Croazia.

Vlatko Pavletic ha incontrato Francesco Cossiga nel club del Sabor

UN PROGRAMMA RICCO PER IL SENATORE A VITA

Il Presidente del Parlamento di Stato della Croazia, l'accademico
Vlatko Pavletic, ha ricevuto giovedi' l'ex Presidente italiano e
senatore a vita Francesco Cossiga, che si trattiene in visita per
alcuni giorni in Croazia. Con il Presidente del Sabor [Parlamento] ed
il senatore italiano ha partecipato ad un pranzo d'onore nel club del
Sabor anche il vice-Ministro degli Esteri Ivo Sanader e l'ambasciatore
italiano nella Repubblica Croata Francesco Olivieri. Cossiga visitera'
giovedi' la Facolta' di Filosofia a Zagabria, e la sera dovrebbe
essere presente al concerto d'onore nell'HNK [Teatro Nazionale
Croato]. Il senatore italiano partecipera' venerdi' alla cerimonia di
consegna dell'Ordine della Gratitudine dell'ONU nel Castello
Presidenziale. Per sabato e' prevista una visita di Cossiga a Spalato,
Trogir e Solin, per domenica la visita alla Nunziatura Apostolica e a
Vukovar ed Osijek. [Possibile che Cossiga non sia stato decorato anche
con l'Ordine di Re Tomislav?! n.d.CRJ]

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RATLINES - La guerra della Chiesa contro il comunismo


"Ratlines" di Mark Aarons e John Loftus
edizione inglese: 1991 - edizione italiana: Newton Compton, 1993.


La storia delle RATLINES � la storia delle reti di fuga dei criminali
di guerra nazisti e ustascia nell'immediato dopoguerra. Questi loschi
individui furono in ogni momento appoggiati dal Vaticano, nella
persona di papa Pio XII e del sottosegretario Montini (che divenne
in seguito papa Paolo VI), con la connivenza dei servizi segreti
occidentali. Questi ultimi cercarono di utilizzarli come terroristi,
nel tentativo di abbattere i regimi comunisti.

Due reti distinte (ma pur sempre collegate) erano state approntate:
una per i tedeschi, diretta dal vescovo Hudal, ed una per i croati,
diretta da padre Draganovic. Personaggi come il truce dittatore
Ante Pavelic, che era stato messo da Hitler a capo dello stato
fantoccio della Croazia Indipendente, sfuggirono ai tribunali
che dovevano punirli per i loro sanguinosi delitti, attraverso la
rete dei conventi e degli istituti religiosi che era stata
predisposta all'uopo. Questi assassini furono poi riutilizzati
nel tentativo di far cadere la Jugoslavia di Tito, formando una banda
di terroristi denotati "krizari" (crociati). Alla fine sono quasi
tutti riusciti a rifugiarsi oltreoceano, in America Latina, in
Australia e in Nord America.

Per ricostruire questa storia ci siamo basati su appunti tratti dalla
prima parte del libro RATLINES, scritto dai giornalisti Mark Aarons e
John Loftus, australiano il primo e americano il secondo.

"Ratlines" di Mark Aarons e John Loftus
edizione inglese: 1991 - edizione italiana: Newton Compton, 1993.

Le parti da noi riportate ``tra virgolette'' riproducono
citazioni testuali dal libro. Tra parentesi, dopo ogni affermazione, �
riportato il numero della pagina da cui l'affermazione � stata tratta.
Talvolta sono state utilizzate fonti diverse, che sono sempre indicate.

Le altre fonti utilizzate sono le seguenti:

"Il Secolo Corto. La Filosofia del Bombardamento. La Storia da
Riscrivere."
di Filippo Gaja, Maquis editore, 1994.

"Die Politik der P�pste im 20. Jahrhundert" (La Politica dei papi nel XX
secolo)
di Karlheinz Deschner, Rowohlt, 1991

"Storia illustrata", supplemento al n.186, intitolato "La caccia ai
criminali nazisti", 1973

---

IN INTERNET:

> http://www.citinv.it/iniziative/info/ratlines.html
> http://web.tiscali.it/trotzkij/ratline.htm
> http://groups.yahoo.com/group/crj-mailinglist/message/1037 (e
seguenti)

Indice:

Premessa
1. Il titolo
2. Note sull'olocausto
3. Geopolitica vaticana
4. Geopolitica europea
5. Intermarium
6. Strategia americana
7. L'Unione Continentale
8. La rete di fuga dei criminali di guerra tedeschi
9. La rete di fuga dei criminali di guerra croati
10. I krizari
11. Riciclaggio di denaro sporco (di sangue)
12. I personaggi

o I preti

+ Pio XII
+ Giovanni Montini
+ Alois Hudal
+ Siri
+ Krunoslav Draganovic
+ Vilim Cecelja
+ Karlo Petranovic
+ Gregory Rozman
+ Dragutin Kamber
+ Milan Simcic
+ Dominik Mandic
+ Josip Bujanovic

o I nazisti

+ Ferenc Vajta
+ Walter Rauff
+ Franz Stangl
+ Gustav Wagner
+ Alois Brunner
+ Adolf Eichmann

o Gli ustascia

+ Ante Pavelic
+ Vladimir Kren
+ Vjekoslav Vrancic
+ Vilko Pecnikar
+ Ivo Omrcanin
+ Ljubo Milos
+ Lovro Susic
+ Dragutin Toth
+ Bozidar Kavran
+ Srecko Rover
+ Miha Krek

o L'agente statunitense William Gowen

---

Le sigle

* Servizi segreti americani

o OSS = Office of Strategic Service
o CIC = Counter Intelligence Corps (militare)

* Servizi segreti inglesi

o SIS = Secret Intelligence Service
o SOE = Special Operations Executive (militare)

* Servizi di sicurezza della Germania hitleriana

o SS = Schutz Staffel (braccio armato del partito nazista)
o Ge.sta.po = Geheime Staatspolizei

(a cura del Coordinamento Romano per la Jugoslavia, 1995-2001)

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Dal 12 al 16 giugno 2001 ha avuto luogo, organizzato dall'Azienda
Speciale della Camera di Commercio di Milano per lo sviluppo delle
attivit� internazionali (Promos), un convegno dal titolo: "JUGOSLAVIA A
MILANO".

Dal sito internet della Promos http://www.promos-milano.com/ leggiamo:

* Obiettivi:
Presentare le opportunit� offerte dalla ricostruzione dei Balcani ed il
nuovo corso inaugurato in Serbia.
Favorire lo sviluppo di rapporti di collaborazione commerciale e/o
produttiva tra imprese lombarde e jugoslave.

* Attivita'
Organizzazione di una country presentation

* Parteciperanno: il presidente della Camera di Commercio e Industria
Jugoslava, il presidente della Camera Economica di Belgrado, il
direttore della Serbija Sume (l'azienda forestale serba), la giunta del
comune di Belgrado. L'evento � organizzato da Promos in collaborazione
con Regione Lombardia, Comune di Milano e Banca Intesa.

Si tratta di una delle numerose iniziative che stanno avendo luogo in
Italia negli ultimi mesi per sviluppare i rapporti economici, oltreche'
politici, e soprattutto gli investimenti della imprenditoria italiana
nella regione balcanica, con particolare attenzione verso Serbia e
Montenegro, dove e' in corso una disinvolta ristrutturazione di segno
neoliberista. (Per maggiori informazioni sulla crescente presenza del
capitalismo italiano nei Balcani si veda ad es. il bollettino "ANSA
Balcani", http://www.ansa.it)

Una nostra amica jugoslava ha partecipato al convegno per ragioni di
lavoro, ed ha registrato anche la presenza di autorita' politiche. Di
seguito le sue impressioni:

<<...Erano presenti, oltre ai 3 ministri (dell'agricoltura, del
commercio, economia e privatizzazione), i rappresentanti della Camera di
commercio jugoslava e tanti rappresentanti di ditte - settori
alimentare, tecnico, grafico e di imballaggio - e l'ente per le foreste
e turismo di caccia.
...Tutti aspettano, da un giorno all'altro, una legge sulla
privatizzazione, che introdurrebbe un metodo specifico per far svendere
la maggior parte delle ditte jugoslave: tutte meno quell'ottantina che
sull'elenco ufficiale risultano ancora come "statali". La quota che sar�
permesso vendere agli stranieri sar� del 70%. Ma si userebbe il metodo
della "dokapitalizacija", cio� l'acquisizione di capitale straniero - i
compratori, praticamente, invece di comprare un pezzo della ditta,
dovrebbero comprare i macchinari o altro PER la ditta e diventare i
gestori di quella parte del capitale. Diventando, con 51-70% comunque i
padroni veri. Tutti pronti.
Ma, da un vecchio lupo jugo-svizzero, andatosene dalla Jugo gi� nel
1958, e titolare di una grossa ditta, nonch� rappresentante per la
Jugoslavia di una ancora pi� grossa, veniamo a sapere che, almeno nei
suoi ambienti, nessuno � interessato a questo tipo di operazione. Certo,
ne troveranno altri, ma secondo lui � un metodo che non attacca, gli
occidentali non vorranno farlo. E non sono nemmeno interessati a
comprare le ditte sopravvalutate, sostenendo che i loro prezzi sono
praticamente inventati. I macchinari sono vecchi, il mercato
praticamente non esiste. Quindi, ritiene ridicole le offerte degli
Jugoslavi (i cui direttori, fra l'altro, secondo lui, mentono tutti
sugli affari fatti e quelli in corso, per alzare il prezzo, di solito
fanno solo la met� di quello che dicono).
Non credo si siano fatti tanti affari ieri e oggi. Qualche buon contatto
forse per le industrie alimentari. Pare che tutti preferiscano la
Bulgaria, costa meno e hanno meno problemi, � pi� sicura. Si vede che i
Bulgari pagano ancora meno i loro operai. Ma gli occidentali non
sembrano interessati. Il tipo di prima dice: "A me non interessano i
loro problemi sociali. Tratto con una persona sola, e poi � lui che se
la deve vedere con gli operai, con il comune e con i problemi. Per me
lui � il responsabile e io devo avere la situazione pulita e perfetta."
Questo dice tutto...>>

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Subject: Onorevole Prodi, non tolga a D'Alema il "merito"
della guerra!
Date: Sun, 10 Jun 2001 18:01:12 +0200
From: Associazione PeaceLink <info@...>
Reply-To: pck-pace@...
To: pck-pace@...

COMUNICATO STAMPA - ASSOCIAZIONE PEACELINK - TELEMATICA PER LA PACE

Onorevole Prodi, non tolga a D'Alema il "merito" della guerra!

In un articolo apparso sul Corriere della Sera del 7 giugno 2001 l'ex
Ministro della Difesa Carlo Scognamiglio ha sostenuto che la nascita del
governo D'Alema e' stata in buona sostanza un "parto pilotato" per
creare
un governo politico in grado di affrontare l'imminente emergenza
militare
dei Balcani. Scognamiglio ha affermato testualmente che, dopo la caduta
del
governo Prodi, "n� il Presidente Scalfaro, n� l'on. D'Alema, avevano
altra
scelta se non tentare di formare un governo politico, (...) un governo
che
garantisse alle Forze Armate italiane la possibilit� di assolvere con
dignit� i propri compiti nell'Alleanza di fronte alla imminenza di un
conflitto che di necessit� avrebbe visto l'Italia nel ruolo di
protagonista".

Il 9 giugno L'Onorevole Romano Prodi si e' affrettato a replicare alle
affermazioni di Scognamiglio, e sempre dalle pagine del Corriere della
Sera
ha sostenuto che "ancorch� dimissionario, fu il mio governo ad assumersi
la
responsabilit� di decidere a favore dell?Activation Order. E fui io
stesso,
come Presidente del Consiglio, a firmare il relativo provvedimento".

Per dovere di correttezza e di completezza dell'informazione invitiamo
gli
organi di stampa a riportare l'esatto contenuto delle disposizioni
impartite dal Governo presieduto da Romano Prodi nei giorni precedenti
al
suo scioglimento.

I dati che stiamo per citare sono liberamente consultabili all'indirizzo
http://www.parlamento.it/att/uip/kosovo.htm

Dalla consultazione di questi dati emerge quanto segue:

1) Il governo Prodi, pur avendo aderito all' "Activation Order" della
Nato,
avevano esplicitamente limitato l'azione delle Forze Armate al
territorio
nazionale, ne' avevano autorizzato i bombardamenti che sono stati
successivamente effettuati ANCHE DA AEREI DELL'AVIAZIONE ITALIANA, come
risulta da numerose fonti dirette.

2) Il governo Prodi ha unicamente autorizzato attivita' di "DIFESA
INTEGRATA" del territorio nazionale, e non azioni militari al di fuori
dei
confini della repubblica, affermando esplicitamente che "Nell'attuale
situazione costituzionale il contributo delle Forze Armate italiane sar�
LIMITATO ALLE ATTIVITA' DI DIFESA INTEGRATA di difesa integrata del
territorio nazionale." Con il termine "difesa integrata" si indicano
tutte
quelle azioni di supporto e di facilitazione delle operazioni militari
condotte dalle forze Nato nel territorio nazionale, e non certo i
bombardamenti autorizzati in seguito dal governo D'Alema. In questa
circostanza il governo Prodi, parlando dell'"attuale situazione
costituzionale", ha dimostrato di essere ben consapevole dei vincoli
imposti dall'articolo 11 della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libert� degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali".

3) Il governo Prodi ha riconosciuto al Parlamento la facolta' di
deliberare
l'azione militare, affermando in un comunicato che, per tutte le
attivita'
che esulano dalla Difesa Integrata, "Ogni eventuale ulteriore impiego
delle
Forze Armate dovr� essere autorizzato dal Parlamento". Il governo
D'Alema,
d'altro canto, non ha riconosciuto al Parlamento la prerogativa di
essere
l'unica autorita' in grado di deliberare lo stato di guerra, e ha deciso
unilateralmente di dare il via all'azione militare. Il dibattito
parlamentare sull'opportunita' e le modalita' di questa azione militare
e'
avvenuto quando i bombardamenti e i conseguenti "effetti collaterali"
erano
gia' in atto da diverso tempo.

Riteniamo pertanto che l'azione del governo Prodi, ancorche' discutibile
dal punto di vista politico, sia comunque rimasta all'interno dei limiti
imposti dal dettato costituzionale, limiti abbondantemente superati
dalle
successive disposizioni impartite dal governo D'Alema.

Invitiamo i mezzi di informazione a documentare nel modo piu' completo
possibile gli avvenimenti politici che hanno preceduto l'azione militare
della primavera del 1999, consultando anche e soprattutto gli atti
parlamentari e non solamente le "lettere al direttore" con cui ognuno
espone la sua parziale versione dei fatti.

Contemporaneamente esortiamo tutti i rappresentanti politici che hanno
preso parte a vario titolo al governo D'Alema ad assumersi le loro
responsabilita' di fronte alla storia, di fronte alla loro coscienza, e
di
fronte alle vittime civili dell'azione militare contro la Repubblica
Federale di Yugoslavia.

Carlo Gubitosa
Segretario Associazione Peacelink
Volontariato dell'informazione
www.peacelink.it
info@...

ALLEGATO:

I comunicati relativi alla questione del Kossovo emanati dal Governo
Prodi
nei giorni immediatamente precedenti al suo scioglimento.

Fonte: http://www.parlamento.it/att/uip/kosovo.htm

Comunicato n. 157 del 12 ottobre 1998 (Governo Prodi)

In apertura di seduta il Consiglio ha auspicato che la trattativa in
corso
a Belgrado e a Pristina abbia esito positivo in modo da garantire
completa
attuazione della delibera del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
a
protezione dei cittadini del Kosovo. Udite poi le relazioni del Ministro
degli Affari Esteri, Lamberto Dini e del Ministro della Difesa Beniamino
Andreatta ha unanimemente ritenuto di autorizzare il Rappresentante
permanente d'Italia presso la Nato ad aderire al cosiddetto Ordine di
Attivazione (Act Ord). Questa decisione si colloca nel quadro delle
delibere adottate in ambito Onu. Di conseguenza l'Italia metter� a
disposizione le proprie basi qualora dovesse risultare necessario
l'intervento militare da parte dell'Alleanza Atlantica per fronteggiare
la
crisi nel Kosovo. Il Governo ribadisce che l'obiettivo della Nato e
dell'Italia � quello di contribuire ad una soluzione durevole per
consentire di fronteggiare l'imminenza di una catastrofe umanitaria che
minaccia la sopravvivenza di circa 300.000 rifugiati in un'area cos�
vicina
al nostro Paese. Nell'attuale situazione costituzionale il contributo
delle
Forze Armate italiane sar� limitato alle attivit� di difesa integrata
del
territorio nazionale. Ogni eventuale ulteriore impiego delle Forze
Armate
dovr� essere autorizzato dal Parlamento.

Comunicato n. 158 del 16 ottobre 1998 (Governo Prodi)

Il Ministro degli Affari Esteri, Dini, ha svolto una relazione sulle
tematiche di politica internazionale, illustrando in particolare gli
svilupppi della crisi in Kosovo, anche alla luce della riunione
ministeriale di ieri a Parigi del Gruppo di Contatto. Il Ministro Dini
ha
espresso soddisfazione per gli accordi raggiunti a Belgrado nel quadro
del
processo negoziale condotto dall'Ambasciatore Holbrooke, con l'appoggio
del
Gruppo di Contatto, in particolare per l'intesa sulla missione di
verifica
dell'Osce che verr� firmata oggi e per quella sulla sorveglianza aerea
da
parte della nato gi� firmata ieri a Belgrado. Tali accordi sono il
frutto
del coordinamento fra la pressione diplomatica e quella militare e della
coesione dimostrata dai Paesi membri del Gruppo di Contatto e
dell'Alleanza
Atlantica. Essi devono tradursi al piu' presto in una nuova Risoluzione
del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che conferisca loro
definitiva
autorit�. In merito alla missione di verifica dell'Osce in Kosovo, cui
l'Italia contribuir� in maniera significativa al pari degli altri Paesi
europei del Gruppo di Contatto, Dini ha indicato che essa dovr� essere
dispiegata sul terrenol nei tempi piu' rapidi possibili, per monitorare
il
ritiro delle forze speciali dalla regione, consentire alle
organizzazioni
umanitarie di tornare nella regione e facilitare gli interventi a favore
dei profughi. In tale contesto, ha ricordato che la Cooperazione
italiana
ha gi� inviato una missione a Belgrado e a Pristina per valutare la
possibilit� di creare in tempi brevi un sistema di centri di accoglienza
per gli sfollati. Il Ministro ha infine ribadito che occorre portare
avanti
l'azione di pressione sulle parti in causa per l'avvio di negoziati seri
e
costruttivi sul futuro Statuto di autonomia che consenta l'autogoverno
della regione, sulla base della piattaforma presentata dall'Ambasciatore
Hill, col sostegno del Gruppo di Contatto.

------------

Presidente del Consiglio: Massimo D'Alema (Ds)
Vice Presidente: Sergio Mattarella (Ppi)
Sottosegretario alla presidenza: Franco Bassanini (Ds)
Bilancio e Tesoro: Carlo Azeglio Ciampi
Finanze: Vincenzo Visco (Ds)
Industria: Pier Luigi Bersani (Ds)
Esteri: Lamberto Dini (Ri)
Giustizia: Oliviero Diliberto (Pdci)
Interno: Rosa Russo Jervolino (Ppi)
Commercio estero: Piero Fassino (Ds)
Riforme costituzionali: Giuliano Amato
Beni Culturali Spettacoli e Sport: Giovanna Melandri (Ds)
Sanit�: Rosy Bindi (Ppi)
Ambiente: Edo Ronchi (Verdi)
Funzione Pubblica: Angelo Piazza (Sdi)
Comunicazioni: Salvatore Cardinale (Udr)
Pubblica Istruzione: Luigi Berlinguer (Ds)
Ricerca Scientifica e Universit�: Ortensio Zecchino (Ppi)
Trasporti: Tiziano Treu (Ri)
Difesa: Carlo Scognamiglio (Udr)
Lavori Pubblici: Enrico Micheli (Ppi)
Lavoro e Mezzogiorno: Antonio Bassolino (Ds)
Pari opportunit�: Laura Balbo
Solidariet� sociale: Livia Turco (Ds)
Politiche agricole: Paolo De Castro (Ulivo)
Rapporti parlamento: Guido Folloni (Udr)
Politiche comunitarie: Enrico Letta (Ppi)
Affari regionali: Katia Belillo (Pdci)
(21 ottobre 1998)

-------------

P R O C E S S I A M O L I !!

Il 31 luglio 1999 hanno avuto inizio a New York le attivita' del
"TRIBUNALE INTERNAZIONALE INDIPENDENTE CONTRO I
CRIMINI DELLA NATO IN JUGOSLAVIA", promosso da Ramsey
Clark, con la stesura di 19 punti di accusa contro la NATO ed i
governi occidentali.

Le attivita' del "Tribunale" hanno trovato seguito in molti altri paesi
del mondo. In Italia il primo novembre 1999 alla presenza di
Ramsey Clark ha preso il via la sezione italiana del Tribunale. Nel
corso di questi mesi, confortati dal crescente interesse suscitato e
dalle numerose iniziative di presentazione del "Tribunale Italiano" in
molte citta', abbiamo potuto verificare con dati oggettivi la
veridicita' delle nostre accuse.

A completamento del lavoro svolto in questi mesi, noi sottoscritti
firmatari di questo appello accusiamo le massime autorit� della
Repubblica in carica nel marzo 1999 - in particolare il presidente
del Consiglio dei Ministri Massimo D'Alema e i membri del Governo
per la partecipazione alla guerra illegale e il Presidente della
Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per non aver difeso la Costituzione
- nonch� i loro successori per quanto attiene ai crimini in
continuit� con l'aggressione armata, ciascuno secondo la personale
responsabilit� scaturente dalle diverse competenze, azioni e
omissioni:

- per avere collaborato attivamente all'aggressione contro la
Repubblica Federale Jugoslava, paese sovrano da cui non era
venuta nessuna minaccia n� all'Italia n� ai suoi alleati;

- per aver liquidato e vanificato con l'aggressione militare le
iniziative internazionali tendenti a favorire la soluzione con mezzi
pacifici dei problemi esistenti nel Kosovo;

- per avere violato tutti i principi del diritto internazionale e in
particolare la Carta delle Nazioni Unite, i principi del Tribunale di
Norimberga, le Convenzioni di Ginevra e i protocolli aggiuntivi sulla
tutela delle popolazioni civili, nonch� lo stesso trattato istitutivo
della NATO;

- per aver consentito che dal proprio territorio partissero attacchi
contro istallazioni e popolazioni civili, condotti su obiettivi e con
armi appositamente studiate per infliggere il massimo danno,
anche protratto nel tempo, alle persone e alle loro condizioni di vita
(attacchi deliberati contro strutture civili, bombe a grappolo);

- per aver consentito l'utilizzo massiccio di proiettili e missili
all'uranio impoverito, causando danni incalcolabili e per un tempo
indeterminato alle popolazioni della Federazione Jugoslava, con
enormi rischi attuali anche per i volontari civili e per i militari
italiani impegnati nel Kosovo.

- per aver partecipato al bombardamento di impianti chimici e
farmaceutici, causando deliberatamente danni ambientali di
enorme rilevanza, tali da configurare una vera e propria guerra
batteriologica, chimica e nucleare;

- per aver danneggiato l'economia della Costa Adriatica con la
chiusura degli aeroporti civili e per aver consentito e cercato di
occultare lo smaltimento di ordigni bellici nelle acque territoriali
italiane e in quelle immediatamente adiacenti, causando danni alle
persone, all'ambiente, all'economia;

- per aver violato la Costituzione italiana e ignorato le procedure
che essa impone in caso di stato di guerra, guerra che non pu� mai
essere intrapresa dall'Italia ma solo combattuta per difendere
dall'aggressione altrui il nostro paese e i paesi di cui l'Italia sia
impegnata a condividere la difesa;

- per avere attivamente collaborato ad affamare e sacrificare la
popolazione della Jugoslavia, sia nel corso della guerra sia con
l'imposizione di misure di embargo internazionalmente illegittime;

- per avere attivamente collaborato a esercitare pressioni e ingerenze
contro un paese sovrano e le sue legittime istituzioni;

- per avere inviato truppe e personale civile a governare territori
ridotti di fatto a nuovi protettorati e colonie, senza peraltro impedire
nel Kosovo la persecuzione sistematica e l'espulsione della popolazione
di etnia serba e di altre etnie non albanesi, nonch� degli stessi
abitanti di etnia albanese considerati non affidabili o dissidenti dal
nuovo potere di fatto ivi insediato in violazione della risoluzione
1244 dell'ONU;

- per aver usato la Missione Arcobaleno come operazione di promozione e
legittimazione della guerra, e per avere allo stesso fine attivato o
favorito una disinformazione e propaganda di guerra;

- per avere rinunciato all'esercizio della sovranit� del nostro paese e
al diritto-dovere di controllo delle attivit� che vi svolgono comandi,
strutture e mezzi militari stranieri;

- per avere acconsentito a modificare, senza nessuna decisione del
Parlamento, lo "status" politico e giuridico della NATO.

(sezione italiana del Tribunale Indipendente contro i crimini della
NATO, giugno 2000)

-----------------

Dal "Giornale di Brescia", Sabato 10 Luglio 1999

sopratitolo: A guerra conclusa, svelati dal colonnello Francesco Latorre
i numeri dell'operazione "Alled Force"

titolo: Sesto Stormo, 172 missioni per il Kossovo

sottotitolo: Da Ghedi sono stati schierati in Puglia 85 uomini e 12
velivoli, per 418 ore di volo

"...L'altra sera il colonnello Latorre ha svelato tutti i numeri della
cosiddetta operazione Aled Force conclusasi il 10 Giugno con la resa di
Milosevic (sic). Lo ha fatto davanti ai militari del VI Stormo e alle
loro
famiglie (cui e' andato il sincero ringraziamento del comandante...) ma
anche davanti al Generale Gargini, al prefetto, al vicequestore e al
comandante provinciale dei Carabinieri.
Il colonnello ha cominciato spiegando che, a causa della posizione
centrale
in una zona perennemente in crisi (....), "l'Italia e' considerata una
sorta di portaerei nel Mediterraneo. Non a caso, nel corso dell'Allied
Force, l'85% delle missioni h decollato dalle nostre basi". (...)
naturalmente, gli uomini e i mezzi del VI stormo hanno fatto la loro
parte.
Anzi hanno fatto molto.
"L'impegno operativo del VI Stormo - ha detto Latorre - s'e'
concretizzato
in missioni di ricognizione )2 sortite per due giorni la settimana) e in
missioni d'attacco effettuate in un primo periodo da Ghedi, poi da una
cellula schierata a Gioia del Colle ( 6/8 sortite giornaliere per 6
giorni la settimana". (...) da Ghedi in Puglia sono arrivati 85 uomini,
12
velivoli e 12 laser pod. Il rischieramento ha consentito di effettuare
418
ore di volo, che si traducono in 172 sortite: 6 di ricognizione e 166 di
attacchi veri e propri, sferrati contro obiettivi selezionati di tipo
prettamente militare: depositi di munizioni, caseme, aeroporti. V'e'
inoltre da specificare che, per gli attacchi, sono state utilizzate
bombe a puntamento laser e a caduta libera.
Il colonnello Latorre ha anche spiegato come tecnicamente avvenivano le
missioni. Dopo la preparazione alla base, "i nostri aerei decollavano da
Gioia del colle, quindi, fatto rifornimento in volo sull'Adriatico, si
mettevano in "zona d'attesa" su cieli non ostili, tipo la Macedonia e
l'Albania: l'attesa dipendeva dal fatto che si viaggiava in pacchetti di
aerei e che ogni pacchetto aveva tempi precisi per entrare in azione.
Poi, quand'era il nostro turno, si andava sull'obiettivo, quindi,
seguendo
rotte prestabilite, si tornava. Anche grazie alla preparazione dei
nostri
equipaggi, tutto ha funzionato a meraviglia, tant'e' vero che, nel 100%
delle operazioni, uomini e mezzi sono rientrati alla base" (....)

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